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Vecchio 05-04-2006, 10.21.22   #1
alessiob
Ospite abituale
 
Data registrazione: 16-10-2005
Messaggi: 749
Guerra e religione

Tutti sappiamo cosa è la guerra.

Sappiamo anche che la guerra continua ininterrottamente da....sempre.

L'uomo ha sempre fatto la guerra con se stesso.

Dopo migliaia di anni, di miliardi di morti per mano umana, di massacri orribili in nome di potere, religione, e anche libertà.

Dopo tutto questo tempo, TUTTI si sono resi conto che L'UOMO è un essere per natura propenso alla guerra.

La domanda che tutti si chiedono in fondo al cuore è:
Perchè Dio ha creato l'uomo affinchè egli facesse la guerra?

Spesso si cerca di rispondere a questa domanda in questo modo: Dio ha donato all'uomo il libero arbitrio.

MA TUTTI in realtà sappiamo che non è così che si giutificano miliardi di morti.

Sappiamo bene che non è così che si giustificano continui massacri da quanto l'uomo era un essere primitivo senza cervello ad oggi che studia filosifia e scienza.

Sappiamo che l'uomo ha per istinto, ha qualcosa dentro, qualcosa che fa parte di lui che lo COSTRINGE a farsi la guerra. E come l'istinto sessuale. E quasi impossibile reprimerlo. E come cercare di non respirare ossigeno.

Inutile negare queste affermazioni dopo Migliaia di anni di storia che dimostrano in maniera chiara la verità di queste parole.

La domanda ora è: Perchè DIO ha creato l'uomo affinchè egli si facesse la guerra?
alessiob is offline  
Vecchio 05-04-2006, 10.28.17   #2
turaz
Ospite abituale
 
Data registrazione: 24-11-2005
Messaggi: 3,250
Dopo tutto questo tempo, TUTTI si sono resi conto che L'UOMO è un essere per natura propenso alla guerra.


domandati:
la guerra "fuori" a cosa corrisponde all'"interno" di ognuno di noi?
cosa crea "divisione" all'interno del nostro essere?
(fin troppo facile per me risponderti con "ego distorto")

l'uomo "pensa" che la guerra sia il modo per "risolvere" e andare oltre rispetto a un "problema" (spesso solo ipotetico) mettendolo a "tacere" o cercando di "dominarlo".
Ma questa non è la soluzione...
E qui entra in gioco l'ego e la sua distorsione che invece di essere "incanalato" in una via "armonica" viene "disarmonicizzato".

ci sarebbe da continuare
turaz is offline  
Vecchio 05-04-2006, 11.00.28   #3
VanLag
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Re: Guerra e religione

Partiamo dalle nostre origini animali e vediamo che …… gli animali combattono per sfamarsi (se sono carnivori), e per difendere il territorio. Considerando che l’uomo è onnivoro e quindi potrebbe fare a meno della carne, rimane la difesa del territorio che nell’uomo moderno si è esteso a me ed al mio.

Combattiamo per difendere un me ed un mio che si allargano sempre più e vorrebbero fagocitare il mondo. Il perché nell’uomo me e mio siano accresciuti a dismisura è dovuto a quello che l’uomo ha voluto raccontarsi nel corso dei secoli e dei millenni, e cioè, che l’uomo è al centro dell’universo, che è superiore alle altre forme viventi, che fa parte di un popolo eletto e quindi superiore agli altri uomini, che conosce cosa è bene e cosa è male, e tutte quelle cose che le religioni ci hanno insegnato dall’inizio della loro storia.
In virtù di quelle storielle sulla nostra grandezza, la difesa del territorio è diventata delirio di onnipotenza. Le religioni, lungi dal liberare l’uomo dall’egoismo, sono diventate il fattore che nutre l’orgoglio. Dio invece di essere “ Quella forza per la quale terra, aria e cielo hanno la migliore posizione che potessero avere è diventato l’emblema della nostra superiorità, la dialettica invece di essere la via per arrivare alla Verità è diventata il modo di imporre la nostra Verità. Parliamo di bene e di amore, mentre forgiamo mine e bombe intelligenti per difendere i nostri possessi. Chiamiamo bestie gli animali, dimenticando che gli animali non hanno mai creato campi di sterminio, dichiarato guerre preventive, o attuato genocidi........ Con queste premesse come possiamo liberarci dalla guerra?

VanLag is offline  
Vecchio 05-04-2006, 12.37.46   #4
sunday01
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Messaggi: 464
Re: Re: Guerra e religione

Citazione:
Messaggio originale inviato da VanLag
Partiamo dalle nostre origini animali e vediamo che …… gli animali combattono per sfamarsi (se sono carnivori), e per difendere il territorio. Considerando che l’uomo è onnivoro e quindi potrebbe fare a meno della carne, rimane la difesa del territorio che nell’uomo moderno si è esteso a me ed al mio.

Combattiamo per difendere un me ed un mio che si allargano sempre più e vorrebbero fagocitare il mondo. Il perché nell’uomo me e mio siano accresciuti a dismisura è dovuto a quello che l’uomo ha voluto raccontarsi nel corso dei secoli e dei millenni, e cioè, che l’uomo è al centro dell’universo, che è superiore alle altre forme viventi, che fa parte di un popolo eletto e quindi superiore agli altri uomini, che conosce cosa è bene e cosa è male, e tutte quelle cose che le religioni ci hanno insegnato dall’inizio della loro storia.
In virtù di quelle storielle sulla nostra grandezza, la difesa del territorio è diventata delirio di onnipotenza. Le religioni, lungi dal liberare l’uomo dall’egoismo, sono diventate il fattore che nutre l’orgoglio. Dio invece di essere “ Quella forza per la quale terra, aria e cielo hanno la migliore posizione che potessero avere è diventato l’emblema della nostra superiorità, la dialettica invece di essere la via per arrivare alla Verità è diventata il modo di imporre la nostra Verità. Parliamo di bene e di amore, mentre forgiamo mine e bombe intelligenti per difendere i nostri possessi. hiamiamo bestie gli animali, dimenticando che gli animali non hanno mai creato campi di sterminio, dichiarato guerre preventive, o attuato genocidi........ Con queste premesse come possiamo liberarci dalla guerra?


Non sono d'accordo che la guerra sia iniziata per difendere un territorio o una proprietà o un priviligio.
Prima della difesa deve esserci l'offesa, l'attacco…

Quindi???

Si tratta sempre di una questione tra uomo e uomo, quindi non vale il discorso che l'uomo in generale si ritiene superiore agli animali, l'uomo non fa la guerra agli animali, casomai li doma o li addomestica…

Qui si ritiene che il culto di Dio, la religione, istighino l'uomo contro l'uomo anziché alla fratellanza…

Ma Dio è una scusa per farsi la guerra…
Si vede bene come in una società atea e senza Dio la guerra si faccia lo stesso, solo in nome proprio invece che in nome di Dio….

In nome di Dio sono stati fatti tanti errori….

Ma la vera religione è essere in sintonia con Dio e non contro Dio, essere contro Dio è essere contro se stessi, chi non si sente in sintonia comincia a essere sospettoso, invidioso, pauroso, e qui cominciano i sentimenti che portano alla guerra, a partire da Caino e Abele.

Citazione:
Con queste premesse come possiamo liberarci dalla guerra?


rimanendo connessi a Dio... ma vallo a spiegare a quelli che non hanno alcun altro Dio che il proprio IO...

La scintilla che provoca la violanza fisica e psichica, è interna o esterna all'uomo... siamo noi i nostri nemici... o no???



sunday01 is offline  
Vecchio 05-04-2006, 12.38.49   #5
Uno
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Messaggi: 2,103
Una pulce che sta bene solo in certe orecchie

Un mio globulo bianco vede dei virus e chiamando a raccolta i suoi concittadini:
" E' una chiara invasione, questo è il nostro territorio, uccidiamoli "
oppure
"Nostro Dio Uno tramite uno dei suoi profeti Sinapsi ci dice che questo è male! Via con la crociata o con la guerra santa!"
oppure
"Compare globulo, hai visto quanti di quei brutti ceffi virus che vengono dalle terre oltre confine, extracorporei li chiamano.. quando arrivano mangiano le nostre risorse, violentano le nostre cellule e poi hanno un'altro Dio... alcuni arrivano qui e adorano Alessiob.. erano suoi sudditi"

E io Dio Uno di questa creazione quasi non so niente... però c'è una cellulina chiamata alessiob che ogni tanto se la prende con me....
chissà se io imparassi a conoscere tutto quello che c'è nel mio Regno qualc'Un'altro conoscerebbe me.... chissà...

pulce dai torniamo a casa... saluta...
Uno is offline  
Vecchio 05-04-2006, 13.05.08   #6
sunday01
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Re: Una pulce che sta bene solo in certe orecchie

Citazione:
Messaggio originale inviato da Uno
Un mio globulo bianco vede dei virus e chiamando a raccolta i suoi concittadini:
" E' una chiara invasione, questo è il nostro territorio, uccidiamoli "
E io Dio Uno di questa creazione quasi non so niente... però c'è una cellulina chiamata alessiob che ogni tanto se la prende con me....
chissà se io imparassi a conoscere tutto quello che c'è nel mio Regno qualc'Un'altro conoscerebbe me.... chissà...


In effetti il corpo si difende dalle infezioni quando non è in armonia, quando si crea un disquilibrio...
Mancanza di equilibrio uguale a malattia....
Quindi l'umanità è molto malata...

Il piccolo come nel grande, il grande come nel piccolo, Dio ci conosce uno per uno, noi non siamo le cellule del corpo di Dio che si combattono fra di loro, anche se mi è piaciuto molto il paragone
Il virus cattivo da combattere, scusa, da dove viene???
E poi il gioco guerra non vale perchè comunque si perde sempre con la morte.... qualcosa non quadra perchè non vince mai nessuno...

sunday01 is offline  
Vecchio 05-04-2006, 13.14.13   #7
turaz
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Messaggi: 3,250
più che del virus tratterei del "tumore"
dove è dimostrato come sia creato dalle stesse cellule che a loro volta possono "curarlo"...
indi...ego e IO sono insite in ognuno.
e se non equilibrati e vissuti all'estremo possono portare anche fisicamente a conseguenze di questo stampo
ciao
turaz is offline  
Vecchio 05-04-2006, 16.38.54   #8
salvatoreR
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Guerre e religioni.
La domanda ora è: Perchè DIO ha creato l'uomo affinchè egli si facesse la guerra?
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la risposta è: La Volontà del Padre è il Piano divino per l’evoluzione.

“L’essere umano ha in sé la capacità e la virtualità di essere un Dio e un Demonio, un santo e un assassino,un saggio e un ignorante, a lui la direzione e la scelta, a lui la liberazione dal conflitto, dalla sofferenza e dal dolore: è un suo imperativo categorico comprendersi, trasformarsi, trascendersi.”

Commento:
“Le guerre “ci sono sempre state e sempre ci saranno. Finché l’uomo sarà uomo.
È l’animalità egoista che prevalere in lui.
Oggi, sul nostro pianeta si è tutti mescolati, il saggio con lo sprovveduto, il santo e il delinquente, l’eroe e il vile, il genio e l’idiota. E l’evoluzione si attua tra gl’inevitabili contrasti.

Per arrivare a comprendere, l’uomo deve compiere il travaglio del dolore, nel mondo illusorio della separatività. Attraverso l’esperienza, spesso dolorosa, egli forma la propria coscienza, nel crogiolo del dolore. Il male è in tal modo un fattore di evoluzione individuale.
La vita è una commedia nel senso che ciascuno dove recitare la parte che gli è assegnata per la propria evoluzione.



PS: “ Finché i buoni saranno deboli ed i forti non saranno buoni, il male non cesserà di prevalere.
(psicosintesi).
salvatoreR is offline  
Vecchio 05-04-2006, 16.56.00   #9
Yam
Sii cio' che Sei....
 
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Eraclito di Efeso

La guerra ("Polemos è signore di tutte le cose") tra gli opposti non è espressione di ingiustizia, come ritengono i più e come aveva detto Anassimandro: il divenire di tutte le cose è il risultato del perenne conflitto che permea il tutto e si esprime nell'incessante tensione e trasformazione di un contrario nell'altro.

I Greci avevano anche due tipi di guerra: la stasis e il polemos: la prima era negativa, inutile ed improduttiva perché contro gli adelphoi, i fratelli, mentre la seconda era positiva, utile e costruttiva perché contro i barbaroi.

Il nostro status può cambiare così come noi stessi cambiamo: "panta rei"*, diceva Eraclito, e la nostra finitudo, la nostra natura mutevole, non ci devono spaventare. Saremo tanto più saggi quanto più accetteremo i nostri limiti. Non dovremmo dimenticare che l'armonia degli opposti è estremamente importante e che la stessa rilevanza appartiene al conflitto leale tra di essi: "polemos panton pater basileus", Eraclito può aiutarci ancora. Quando c'è differenza - per esempio tra bene e male, amico e nemico - c'è dialogo ed esso è la base della nostra cultura: dall'interazione di due ( o più ) distanti e diverse persone, opinioni, concetti, sentimenti, emerge il logos stesso, una verità che non appartiene a nessuno, non è più o meno valida di un'altra, è semplicemente una nuova creazione, un nuovo inizio. Così, fare il bene o il male è una decisione privata, che dobbiamo prendere seguendo il nostro soggettivo codice etico e basandoci sull'esperienza: ex-per-ientia significa letteralmente "procedere attraverso qualcosa provenendo da un altro posto" e questo luogo d'origine è la contingenza, cioè la realtà stessa.

L'opposizione tra i contrari ('polemos'). Dunque, ogni cosa è ciò che è proprio perché ha delle altre cose che ne delimitano l'essenza (ad esempio sappiamo che è giorno perché conosciamo la notte: quindi definiamo il giorno come ciò che si oppone alla notte, se non ci fosse la notte, non potremmo sapere cosa è il giorno). Eraclito afferma che non esisterebbe luce senza buio, salute senza malattia, sazietà senza fame, ogni cosa raggiunge la sua definizione dal confronto con le altre.

Ogni cosa per esistere e per definirsi ha bisogno delle altre cose in modo da esprimere la propria identità rapportandosi alle altre. Questo concetto è definito da Eraclito come polemos ("contesa", "guerra", "opposizione"), o contrasto tra i contrari. Le cose esistono e continuamente subentrano alle altre (ad esempio il giorno subentra alla notte, il freddo al caldo, l'umido al secco), ed è proprio questa contesa a creare quell'equilibrio necessario a perpetuare l'esistenza di ogni cosa.

"La strada in salita e in discesa è una sola e la medesima". Con questa metafora Eraclito testimonia che il molteplice mutare delle cose divenienti (rappresentate dalla discesa e dalla salita) è pur sempre soggetto allo stesso principio (la strada, ovvero l'esistenza stessa): cose opposte e contrarie fra loro sono indissolubilmente legate le une alle altre (se non esistesse la salita, non esisterebbe nemmeno la discesa).
"Tutte le cose sono uno" come afferma lo stesso Eraclito, ovvero ogni cosa che si contrappone alle altre ha in comune con le altre un determinato aspetto: l'opposizione, la relazione necessaria con le altre cose dalla quale scaturisce necessariamente il loro significato.

Nella polemos si esprime un'armonia, una forma di giustizia universale: la contrapposizione permanente di ogni aspetto della realtà genera un equilibrio che non permette ad alcun elemento di prevaricare sugli altri (ciò sarebbe ingiustizia). Nessun elemento può quindi prevaricare sugli altri in quanto non può essere tolto dal suo contesto di relazioni senza perdere il suo stesso significato.

Ultima modifica di Yam : 05-04-2006 alle ore 16.58.04.
Yam is offline  
Vecchio 05-04-2006, 17.38.41   #10
Uno
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Citazione:
Messaggio originale inviato da turaz
più che del virus tratterei del "tumore"
dove è dimostrato come sia creato dalle stesse cellule che a loro volta possono "curarlo"...
indi...ego e IO sono insite in ognuno.
e se non equilibrati e vissuti all'estremo possono portare anche fisicamente a conseguenze di questo stampo
ciao

E invece ho usato appositamente virus... come ho detto che Dio non bada direttamente a ciò che facciamo... a meno che noi non vogliamo sentirci importanti... che ci volete fare? Le pulci saltano e fanno prurito ma gli si può anche dare una spruzzata di ddt
Uno is offline  

 



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