BARRIERE ANTI-CAMION IN TUTTA MILANO.
Anche l'Italia alza l'allerta su mercatini ed eventi.
Quando con approssimazione e grande mancanza di senso di responsabilità politica si tolgono le barriere alle frontiere perseguendo una filosofia pseudofilantropica si finisce col dover mettere barriere ovunque rendendo la vita della comunità sempre piú complicata, invivibile e insicura. È la nemesi mostruosa per gli idioti dell'accoglienza indiscriminata e senza limiti.
Questo è un altro aspetto disastroso dell'insensata e forzata invenzione della società multirazziale e multiculrurale.
L'Europa diventa prigioniera di sé stessa, del suo liberismo esasperato, delle sue democrazie degenerate, del pensiero sinistroide dominante ma fallimentare, delle sue radici cristiane da un lato rinnegate e dall'altro considerate alla bisogna in maniera banale e autodistruttiva dal pensiero sinistroide dominante ma fallimentare. Ci siamo incamminati cosí in un vicolo cieco; come potremo uscirne senza provocare gravi conflitti sociali (che già si notano) o guerre civili specialmente se si continuerà ottusamente, ostinatamente ad inoltrarci nel vicolo cieco?
Per me hai pienamente ragione.
Inoltre quella dei confini "rovesciati" fa veramente riflettere...da una parte si inneggia a non averli (anche come senso del limite) dall'altra poi il paradosso di confinare (ed isolare) lo stesso singolo individuo,Ora anche fisicamente!....Sara' un caso? ...assolutamente no!
Un pensiero di destra, irrazionale e anti-umanitario, senza alcuna chiara, concreta, fattibile proposta politica-programmatica in merito.
Le attuali leggi italiane sull'immigrazione e i profughi sono quasi le stesse vigenti con i governi di destra, non è cambiato quasi nulla. Le barriere alle frontiere non sono mai state tolte, sono inefficaci.
Se si vuole la morte dei profughi o migranti, lasciandoli affogare in mare o morire di stenti in terraferma, si abbia almeno la decenza di sostenerlo con chiarezza.
Le società multirazziali e multiculturali sono sempre esistite, come le grandi migrazioni di massa, non sono un'invenzione recente.
L'Europa non è vittima di un liberismo esasperato, quasi la metà dell'economia è pubblica. Le principali e storiche democrazie europee non sono affatto degenerate. In campo economico e politico non c'è nulla di serio e valido in alternativa al sistema di mercato e alla democrazia.
Il cristianesimo dovrebbe avere insegnato almeno che la terra non è un paradiso. L'uomo non ha il potere sui principali eventi storici, che sono fuori, oltre il suo controllo.
A me pare assurdo che nessuno abbia ancora fatto un calcolo serio per poter dire possiamo integrare tot immigrati, possiamo accogliere tot profughi. I discorsi accogliamo tutti o non accogliamo nessuno non valgono una lira. Così come mi pare assurdo che chi ha voluto queste guerre preventive assurde non debba rispondere davanti ad un tribunale per aver trascinato il mondo in questa situazione.
Non so se il mio è un pensiero di destra o meno (personalmente credo ormai doveroso superare tale concezione), so che questa è l'inconfutabile realtà dello status quo. La sinistra, nel suo delirio e nella connivenza con il moderno capitalismo, sta distruggendo tutti i capisaldi su cui poggiavano e poggiano ancora i grandi valori dell'Occidente. A mio modesto avviso ciò è imperdonabile. In Italia non esiste più una Destra degna di tal nome che abbia governato.
Baylham, il tuo non è un ragionamento, ma la solita filastrocca sinistroide ripetuta a memoria, senza l'uso del cervello, ma per semplice reazione emotiva da contrapporre a qualsiasi idea che non sia dell'attuale disastrosa sinistra. Questi problemi si sarebbero dovuti affrontare con molta più serietà e decisione già molti anni or sono, ma la sinistra europea non ha voluto e non vuole capire.
I confini si sono sempre protetti, almeno finché qualcuno non ha deciso che la nostra identità deve essere annientata, che la nostra terra, i nostri Paesi, la nostra Europa, deve essere terra di tutti... e dove alla fine se ne approprierà il più forte o il più aggressivo.
Il tuo è un lavaggio del cervello, non è un ragionamento, perché la società multirazziale e multiculturale è un'invenzione politico-economica moderna. E' una grande menzogna poiché se così fosse non sarebbe mai esistita alcuna differenza etnica tra i popoli. E' vero che le razze si sono comunque mescolate nel corso della storia umana, ma ciò è avvenuto in maniera molto ma molto lenta, in maniera più naturale, principalmente tra etnie simili o compatibili e mantenendo sempre una linea di identità etnica e culturale.
Fatte eccezioni le grandi invasioni effettuate per conquistare un territorio già abitato e con cultura consolidata da secoli.
Quello di CVC è un ragionamento; almeno un tentativo di capire in qualche modo la grave situazione.
La ragazza, italiana che risulta tra i dispersi della strage di Berlino e il cui corpo è, probabilmente, tra quelli straziati e resi irriconoscibili dalla follia islamista, scriveva su tweetter . "Che errore sovrapporre terrorismo ad immigrazione", "In Germania non si è mai vissuto così bene", sotto al faccione sorridente di donna angela merkel ed altri ancora, tra cui alcuni critici verso Salvini. Insomma, il soggetto apparteneva a quella schiera di persone che hanno (aveva) un'idea chiara del terrorismo...almeno credeva. Ha pagato sulla sua pelle il suo essere così buona...
Si badi bene, è una vicenda simile all'altra vittima italiana, Adele Puglisi, sgozzata nella strage di Dacca per non avere saputo recitare i versetti del corano; proprio lei, che, pochi mesi prima, aveva aderito alla raccolta di firme per far radiare Belpietro dall'ordine dei giornalisti, a seguito del suo titolo "Bastardi Islamici".
Purtroppo, non servirà nemmeno questa morte ad illuminare le menti delle anime belle che, invece, si credono molto illuminate. Il padre di Valeria Soresin, trucidata al Bataclan, accolse con "gioia" un imam alla cerimonia funebre della figlia, in Germania i genitori di una ragazza vittima di un immigrato afghano, hanno chiesto non fiori, ma opere di sostentamento a chi si occupa di immigrati...
L'ottusa ideologia passa avanti a tutto, anche ai propri morti, esattamente come avveniva con il nazismo hitleriano o il comunismo sovietico. Non colpevolizzo affatto questi giovani, anche loro sono vittime dell'ideologia con cui sono stati plasmati. Il suo sacrificio, purtroppo, non servirà a nulla.
Il sacrificio dell'autista polacco che pare abbia evitato che la strage di Berlino fosse piú grande sterzando e dirottando altrove il camion e che ha pagato il suo gesto con la morte inflittagli dal terrorista, questo è un esempio dei valori che hanno fatto grande l'Europa.
infatti non e' ne questione di pro o contro immigrati,ne tantomeno di destra e sinistra..entrambe sono cortine di fumo che impediscono di vedere cosa si nasconde veramente dall'altra parte e diventa una gabbia mentale (decisamente più potente di una "normale gabbia") in cui per giunta ci si infila allegramente dentro chi "ragiona" in questi termini...e all'interno di un altra gabbia ancora più grande e altrettanto "invisibile"
Citazione di: Fharenight il 22 Dicembre 2016, 01:06:55 AMNon so se il mio è un pensiero di destra o meno (personalmente credo ormai doveroso superare tale concezione), so che questa è l'inconfutabile realtà dello status quo. La sinistra, nel suo delirio e nella connivenza con il moderno capitalismo, sta distruggendo tutti i capisaldi su cui poggiavano e poggiano ancora i grandi valori dell'Occidente. A mio modesto avviso ciò è imperdonabile. In Italia non esiste più una Destra degna di tal nome che abbia governato.
Il superamento della divisione fra destra e sinistra è una idea di moda in questi ultimi anni, come tante altre che erano di moda prima, ma bisognerebbe anche spiegare cosa significa questo superamento, come si attua e a cosa dovrebbe portare, così come citare i "capisaldi su cui poggiavano e poggiano ancora i grandi valori dell'Occidente" senza affermare quali siano questi capisaldi e questi valori non serve a nulla se non a confondere le idee.Citazione di: Fharenight il 22 Dicembre 2016, 01:06:55 AMBaylham, il tuo non è un ragionamento, ma la solita filastrocca sinistroide ripetuta a memoria, senza l'uso del cervello, ma per semplice reazione emotiva da contrapporre a qualsiasi idea che non sia dell'attuale disastrosa sinistra.
E perchè mai invece quelle opposte non dovrebbero essere altra "filastrocche" ripetute a memoria nello stesso modo e per le stesse ragioni? Che differenza c'è fra le une e le altre?
Citazione di: Fharenight il 22 Dicembre 2016, 01:06:55 AMQuesti problemi si sarebbero dovuti affrontare con molta più serietà e decisione già molti anni or sono, ma la sinistra europea non ha voluto e non vuole capire. I confini si sono sempre protetti, almeno finché qualcuno non ha deciso che la nostra identità deve essere annientata, che la nostra terra, i nostri Paesi, la nostra Europa, deve essere terra di tutti... e dove alla fine se ne approprierà il più forte o il più aggressivo. Il tuo è un lavaggio del cervello, non è un ragionamento, perché la società multirazziale e multiculturale è un'invenzione politico-economica moderna. E' una grande menzogna poiché se così fosse non sarebbe mai esistita alcuna differenza etnica tra i popoli. E' vero che le razze si sono comunque mescolate nel corso della storia umana, ma ciò è avvenuto in maniera molto ma molto lenta, in maniera più naturale, principalmente tra etnie simili o compatibili e mantenendo sempre una linea di identità etnica e culturale. Fatte eccezioni le grandi invasioni effettuate per conquistare un territorio già abitato e con cultura consolidata da secoli. Quello di CVC è un ragionamento; almeno un tentativo di capire in qualche modo la grave situazione. La ragazza, italiana che risulta tra i dispersi della strage di Berlino e il cui corpo è, probabilmente, tra quelli straziati e resi irriconoscibili dalla follia islamista, scriveva su tweetter . "Che errore sovrapporre terrorismo ad immigrazione", "In Germania non si è mai vissuto così bene", sotto al faccione sorridente di donna angela merkel ed altri ancora, tra cui alcuni critici verso Salvini. Insomma, il soggetto apparteneva a quella schiera di persone che hanno (aveva) un'idea chiara del terrorismo...almeno credeva. Ha pagato sulla sua pelle il suo essere così buona... Si badi bene, è una vicenda simile all'altra vittima italiana, Adele Puglisi, sgozzata nella strage di Dacca per non avere saputo recitare i versetti del corano; proprio lei, che, pochi mesi prima, aveva aderito alla raccolta di firme per far radiare Belpietro dall'ordine dei giornalisti, a seguito del suo titolo "Bastardi Islamici". Purtroppo, non servirà nemmeno questa morte ad illuminare le menti delle anime belle che, invece, si credono molto illuminate. Il padre di Valeria Soresin, trucidata al Bataclan, accolse con "gioia" un imam alla cerimonia funebre della figlia, in Germania i genitori di una ragazza vittima di un immigrato afghano, hanno chiesto non fiori, ma opere di sostentamento a chi si occupa di immigrati... L'ottusa ideologia passa avanti a tutto, anche ai propri morti, esattamente come avveniva con il nazismo hitleriano o il comunismo sovietico. Non colpevolizzo affatto questi giovani, anche loro sono vittime dell'ideologia con cui sono stati plasmati. Il suo sacrificio, purtroppo, non servirà a nulla. Il sacrificio dell'autista polacco che pare abbia evitato che la strage di Berlino fosse piú grande sterzando e dirottando altrove il camion e che ha pagato il suo gesto con la morte inflittagli dal terrorista, questo è un esempio dei valori che hanno fatto grande l'Europa.
Qui sopra io leggo solo tanta confusione e incoerenza: l'Europa è un'entità omogenea? O non è forse una unione solamente mercantile in cui ognuno ha una cultura propria (anzi ormai una "non-cultura" propria e individuale)? Per secoli e fino a pochi decenni fa gli europei si sono sempre scannati tra loro: e perchè mai se eravamo così simili? Perchè si cita quella donna uccisa in Bangladesh insieme a quella di Parigi e Berlino? Cosa ci faceva là? Era forse a casa sua? Perchè si confondono le cause con gli effetti? Nel centro dell'Europa, qualche secolo fa, c'era un signore che affermava "Il denaro è lo sterco del demonio": era più europeo lui o sono più europei quelli che vanno in giro per il mondo a rastrellare denari in tutti i modi possibili e con tutti i metodi possibili? Quali sono i valori europei: quelli di Martin Lutero o quelli dei finanzieri moderni? Perchè, se l'umanesimo è la dottrina più in voga in Europa negli ultimi secoli e si riempiono pagine e pagine di giornali per una persona morta e tutti si stracciano le vesti, i capitali si possono muovere liberamente in tutto il mondo e noi siamo qui ad elemosinare investimenti da ogni dove mentre le persone (che secondo i "valori" europei sono più importanti dei soldi) non potrebbero farlo? L'Europa, non altri, ha proclamato "L'uguaglianza" di tutti gli uomini e ha elaborato, sulla scorta delle idee nate dalla Rivoluzione Francese e da quella americana, la Dichiarazione Universale dei diritti umani; e se tutti gli uomini sono "uguali" e hanno i medesimi diritti non dovrebbero poterne usufruire se nelle loro nazioni questi sono negati? L'art. 10 della Costituzione Italiana afferma: "Lo straniero, al quale sia impedito nel suo paese l'effettivo esercizio delle liberta` democratiche garantite dalla Costituzione italiana, ha diritto d'asilo nel territorio della Repubblica, secondo le condizioni stabilite dalla legge". Questo articolo fa parte dei valori dell'Europa o li nega? Si citano il nazismo hitleriano e il comunismo sovietico: due ideologie a tutti gli effetti europee e nate nel centro dell'Europa fra la fine dell'ottocento e gli inizi del novecento: sono espressione dei valori europei a cui si fa riferimento o li negano? All'inizio del novecento l'Europa colonizzava direttamente o per interposti governi "amici" tre quarti delle terre emerse: è quella la Grande Europa a cui si fa riferimento? Forse la riflessione su questi quesiti e le loro risposte potrebbero fare un po' più di chiarezza e aiutare a comprendere la situazione attuale.
Fharenight sei contradditorio: se la distinzione tra sinistra e destra è superata perché continui a farne uso, a distinguere tra politica di destra e di sinistra?
Se sostieni che sono state tolte le barriere alle frontiere, ti sfido a mostrarmi come, quando e da chi sono state tolte.
Penso che i politici tradizionali, di sinistra e di destra uniti, siano ben felici di liberarsi del problema dell'immigrazione, soprattutto in tempi di depressione economica. Ma volere non è potere. I desideri, gli ideali, i valori mi interessano relativamente, mi interessano principalmente le proposte concrete per realizzarli e finora non ne ho sentita una, nemmeno da parte tua. A rimestare sui problemi son capaci in tanti, attendo le soluzioni per valutarle.
Exiquote, i fatti sono chiari a tutti. Continuare a fare i finti tonti non gioverà ancora a molto. Sei tu che passi da un argomento all'altro senza un nesso logico. Oltre alle solite filastrocche buoniste-siniatroide imparate a memoria che non sopporto piú, trovo il tuo modo di discutere poco leale, quel far finta di non capire poi....Ma per te evidentemente va bene cosí. Non credo alle tue domande ingenue non credo tu sia un ingenuo pertanto non ci sto al tuo pseudo dialogo o giochetti con agile arrampicata sugli specchi.
Si è capito che una delle tue piú grandi preoccupazioni sono gli investimenti, i soldi che hai investito in banca. Ti faccio i miei auguri per goderti i soldi con tanta felicità. Non hai bisogno di scassarti l'anima e la mente coi problemi del disfacimento e distuzione della società e della cultura italiana e europea. Buona fortuna. E stappa una buona bottiglia di champagne a Natale o a Capodanno.
Spero che la sinistra europea continui cosí, anche se ci distruggerà completamente, almeno porterà alla completa esasperazione la gente e qualcosa accadrà e finalmente potremo togliercela dalle scatole definitivamente
Intanto io mi rivolgo a chi ha onestà intellettuale ed è arcistufo della situazione attuale.
La storia di Anis Amir, l'attentatore di Berlino, è emblematica.
In pratica questo "profugo" tunisino (famosissima guerra tunisina, forse intendono quella del '43), già ricercato in patria per rapina a mano armata e altri reati, si imbarca e clandestinamente approda in Italia nel 2012, dove pensa bene di dare fuoco al centro di accoglienza dove risiedeva e viene quindi condannato a 4 anni di carcere a Palermo.
Dopodiché - mentre ancora si aspetta che la Tunisia lo riconosca per emettere il decreto di espulsione definitivo - si reca (non si sa come, non si sa quando, non si sa con quali documenti vista l'assenza di frontiere) in Germania, dove richiede nuovamente asilo e viene parcheggiato in un altro centro di accoglienza. Lì gli viene concesso un "permesso di tolleranza", una sospensione dell'espulsione.
Nel frattempo la polizia di diversi paesi, tra cui gli USA, indaga su di lui per seri legami con un noto reclutatore dell'ISIS (arrestato in Germania a Novembre). Le autorità tedesche lo monitorano giorno per giorno, convinte di un attentato imminente.
In pratica questo qui ce l'aveva scritto in fronte: "sono un estremista islamico, sto per fare una strage e voi siete delle emerite teste di cazzo che mi permettete di fare quello che mi pare". In più, è da due giorni che si è dileguato; non oso immaginare quanti siano i fiancheggiatori di questo assassino.
Ma la cosa grave su cui vorrei riflettessimo non è, soltanto, la clamorosa "svista" (chiamiamola così) delle autorità tedesche e italiane, che avrebbero dovuto mandarlo a calci in Tunisia già 5 anni fa (naturalmente nessun ministro degli interni pagherà).
Se le premesse sono queste, vorrei riflettessimo piuttosto su quanti Anis Amir ci sono tutt'oggi in giro nei centri di accoglienza. Vorrei che i radical chic si svegliassero dal loro torpore mentale e guardassero in faccia la realtà. Vorrei che dicessero: "è vero, permettere l'immigrazione senza freni né controlli è pericoloso, e non è sostenibile nel lungo periodo; forse dovremmo ripristinare i controlli alle frontiere, ne va della dignità di ospiti e ospitanti".
So che è davvero troppo per un miracolo del genere, ma confido nella magia del Natale.
Citazione di: Fharenight il 23 Dicembre 2016, 02:24:47 AMIntanto io mi rivolgo a chi ha onestà intellettuale ed è arcistufo della situazione attuale.
La stessa onestà intellettuale che, immagino, tu sia convinto/a di mostrare con i tuoi messaggi, ove citi "capisaldi" e "valori" che dimostri di non conoscere mentre le tue reazioni sono totalmente irrazionali e quindi impossibili da giustificare senza entrare in contraddizione. La tua potrà essere, al massimo, onestà "ventrale" ma non certo intellettuale.
Il vicolo cieco sta proprio nelle barriere con cui ci si illude di mettersi dentro al sicuro, serrati e riparati dalle porte chiuse ai confini a doppia mandata! (ma ovviamente con la garanzia di poter continuare a fare i comodi propri a casa d'altri). Il terrorismo di chi con un camion si getta su una folla inerme non è che il riflesso delle bombe intelligenti sganciate qua e là per la vittoria della civiltà al prezzo del tutto accidentale di parecchie migliaia di vittime civili collaterali a colpo, ma soprattutto non è che l'effetto del considerare ormai del tutto lecito e normale che l´86 per cento della ricchezza mondiale stia nelle mani del 10% della popolazione per la quale la stupidità di tanti di quelli che ancora conservano a stento il 14% (pur vedendoselo ogni giorno sottratto a vantaggio di chi già possiede tutto e che pure predica in modo così convincente dell'inevitabilità della cosa) è una vera garanzia contro chi non ha nulla, altro che muri e barriere!
Signore e signori i nostri programmi sono cosí terminati. Mancava solo l'autolesionismo di maral per fare l'en plein! E le filastrocche buoniste cattocoministe sinistroidi "la colpa è tutta nostra che siamo brutti e cattivoni, eccetera...eccetera...ecceteta" è cosí completata.
Confiteor Deo omnipotenti,
beatæ Mariæ semper Virgini,
beato Michaeli Archangelo,
beato Ioanni Baptistæ,
sanctis Apostolis Petro et Paulo,
omnibus Sanctis, et vobis, fratres (et tibi pater),
quia peccavi
nimis cogitatione, verbo et opere:
mea culpa,
mea culpa,
mea maxima culpa.
Ideo precor beatam Mariam
semper Virginem,
beatum Michaelem Archangelum,
beatum Ioannem Baptistam,
sanctos Apostolos Petrum et Paulum,
omnes Sanctos, et vos, fratres (et te, pater),
orare pro me ad Dominum Deum nostrum.
Amen.
Citazione di: Fharenight il 24 Dicembre 2016, 02:25:24 AM
Signore e signori i nostri programmi sono cosí terminati. Mancava solo l'autolesionismo di maral per fare l'en plein! E le filastrocche buoniste cattocoministe sinistroidi "la colpa è tutta nostra che siamo brutti e cattivoni, eccetera...eccetera...ecceteta" è cosí completata.
Congratulazioni, dopo l'ennesima botta di "buonisti" "sinistroidi" "cattocom" (zecche rosse dove è finita?) hai superato il test di Turing,
non so dire con certezza se sei un generatore automatico di frasi leghiste o c'è una ratio umana dietro.
Citazione di: Fharenight il 24 Dicembre 2016, 02:25:24 AM
Signore e signori i nostri programmi sono cosí terminati. Mancava solo l'autolesionismo di maral per fare l'en plein! E le filastrocche buoniste cattocoministe sinistroidi "la colpa è tutta nostra che siamo brutti e cattivoni, eccetera...eccetera...ecceteta" è cosí completata.
No, Non c'è colpa, piuttosto dispiace constatare che alla fine il sogno del muratore che fa muri resta per molti versi insuperabile (con tutto il rispetto per i muratori ovviamente, oramai sempre più immigrati spesso clandestini, chiamati da oltremare a costruire le nostre barriere...) e che, dopo le catastrofi dei fascismi e dei razzismi del XX secolo (catastrofi che hanno portato alla fine dell'Europa come entità culturale e politica), c'è di nuovo chi li auspica e li sogna confidando nei pagliacci di turno, guitti imitatori dei passati modelli recitativi, messi lì da chi ha di certo i propri esorbitanti interessi privati da tutelare a scapito di tutti gli altri, seguaci dei nuovi guitti compresi, i quali, come sempre, verranno da se stessi bastonati, ma in divisa che fa anche folklore e con gli stivali tirati a lucido come sempre si conviene.
C'è qualcosa di certamente peggio dell'ipocrisia catto comunista, ad esempio la stupidità di un fascismo in salsa leghista, o di un leghismo in salsa fascista, che tanto, invertendo l'ordine dei fattori, il prodotto non cambia: l'agonia di un moribondo che si pensa al sicuro solo se ben protetto dentro la sua bara.
In Europa non ci sono controlli alle frontiere da 20 anni e adesso siamo costretti a costruire barriere di cemento nelle piazze principali e controllare a tappeto ogni camion per evitare che qualcuno ci metta tutti sotto come fosse un videogioco.
E' alquanto ipocrita (tipico dei radical chic) che si rifiuti l'idea del "muro" esterno ma non di quello interno.
Se ci fossero stati i controlli alle frontiere, Amir non avrebbe passato il confine italo-tedesco con il camion polacco e non avrebbe attraversato liberamente tre paesi in tre giorni in treno per scappare in Italia.Nello zaino portava una pistola carica, avrebbe potuto fare una strage sul treno su cui ha viaggiato.
Un tempo i muri erano posti ai confini a difesa della comunità, oggi si sono dissolti ai confini ma sono sorti all'interno: cancelli, inferriate, porte blindate, telecamere, polizia privata ovunque. Si chiama perdita del senso di comunità.
Il problema non sono poi soltanto le dogane interne ma i confini naturali ( mare) che 4 irresponsabili, per il loro tornaconto, hanno trasformato in un servizio navetta per le migliaia di delinquenti/disertori che portiamo in italia ogni giorno.
A Malta o in Spagna non ci sono disertori che sbarcano e girano indisturbati rifiutando di farsi identificare.
Infatti l'idea di Europa era quello di creare una comunità, quindi niente piú barriere tra gli stati (e dopo i massacri prodotti dai nazionalismi fascisti europei nel XX secolo, dopo la guerra fredda che aveva diviso con il muro l'Europa nel suo cuore, l'idea non sembrava poi così malvagia). Il terrorismo forse segna la fine di questo sogno europeo, ma è una sconfitta degli Europei, non dei terroristi che così hanno già vinto.
Ognuno per conto proprio con le frontiere ben chiuse a difendere i propri piccoli egoismi nel sogno delle piccole patrie, che garantiscono solo di essere ancora piú deboli, con barriere ai confini che vengono ad aggiungersi alle stesse identiche barriere all'interno delle città e alle porte blindate di casa propria (che in ogni caso non sarà certo opportuno togliere con il filo spinato al Brennero, e a Ventimiglia, anzi!) con grande soddisfazione per l'acume sottile dei fascio-leghisti nazional popolari convinti, ben orecchianti ai sacrosanti rumori del ventre.
D'altra parte se la libera circolazione degli esseri umani va certamente impedita, resta però intoccabile la libera circolazione del capitale che va dove più gli conviene senza frontiere di sorta, infatti l'importante è fermare gli esseri umani, i soldi no di sicuro, che aumentano il profitto e non guidano camion né mettono le bombe, le finanziano soltanto ... quando e dove conviene, ma solo per fare profitto ben chiusi e blindati in casa propria, si intende.
Le vere barriere contro la violenza si costruiscono formando le nuove generazioni a lottare per una societa' piu' giusta e con meno disparita'. Il resto e' fuffa. I confini sono sempre stati travolti dalla necessita'. Neppure la grande muraglia cinese ha salvato quell'impero dai mongoli e noi pensiamo di salvare il ns benessere con dei jersey? Questa campagna sui confini fa bene solo a certi politici, alla loro cricca e alle lobbies collegate. E' buffo...I terzultimi guardano in cagnesco i penultimi che vogliono schiacciare gli ultimi, mentre i primi sono piacevolmente esenti, soddisfatti e pronti a peggiorare la situazione se qualcuno vorra' incidere sui loro interessi.
Citazione di: Fharenight il 25 Dicembre 2016, 12:51:06 PM
A Malta o in Spagna non ci sono disertori che sbarcano e girano indisturbati rifiutando di farsi identificare.
Sai com'è, di fronte alla Spagna ci sta il Marocco, e tramite quel delicato processo chiamato "esternalizzazione delle frontiere" sono riusciuti a fare qualcosa. Tu sai come cooperare con il governo Libico dopo che è stato raso al suolo dai "civilissimi"? Peraltro chetati, la maggior parte dei migranti non passa in mare ma dalla Grecia, li i "naturalissimi confini di mare" non reggono ma c'è Erdogan. Insomma, visto che la fai facile, proponi idee fattibili riguardo alla cooperazione vs governo Libico ed Erdogan, slanciati, sei nel paese dei 60milioni di commissari tecnici.
l'unione europea e' una creazione degli Usa (elite globalista - Cia - Servizi segreti - stragi di stato - governi fantocci e compiacenti ) e a partire dal dopoguerra.
ma oramai siamo davvero in uno stato di allucinazione collettiva iperavanzata che certe evidenze o si ignorano completamente o peggio se ne rovesciano i termini
...così come il credere che eliminare i confini sia il migliore dei mondi possibili,ma in realtà e' incubo che purtroppo sta diventando realtà.
senza confini non ce più identità e vale per il singolo individuo come per tutto il resto,di conseguenza quello che sparisce e' proprio il senso ed e' il via 'libera" alla peggiore dittatura che sia mai ancora esistita sulla faccia della terra.
Regis debray nella sua opera 'l'elogio delle frontiere" scrisse;
"se eliminiamo le frontiere,costruiamo muri"
e finalmente ci siamo arrivati..ora possiamo tutti essere più contenti ..e tranquilli... :o
questa qui sotto l'ho appena letta,vale la pena riportarla
http://www.giornaledelribelle.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1858&Itemid=10
ennesimo esempio di lavaggio al cervello (e a scuola!)
e dice bene l'autore; tutti dentro un grande recinto! ..proprio come le pecore
Citazione di: acquario69 il 26 Dicembre 2016, 01:28:38 AM
questa qui sotto l'ho appena letta,vale la pena riportarla
http://www.giornaledelribelle.com/index.php?option=com_content&task=view&id=1858&Itemid=10
ennesimo esempio di lavaggio al cervello (e a scuola!)
e dice bene l'autore; tutti dentro un grande recinto! ..proprio come le pecore
Ma l'esistenza di una lingua franca (prima francese) che c'entra con l'Eu? Inizia con il colonialismo, ovvero quando le persone hanno cominciato a muoversi frequentemente oltre i confini nazionali, figurarsi oggi. Eu o non Eu non cambierebbe un assoluto nulla, ed i vari puristi della lingua sono quelli che non hanno ancora capito una mazza delle lingue. Prendere i puristi francesi e la loro difesa del francese, la difesa del nulla assoluto, prima del'900 di villaggio in villaggio francese non capivano un acca di cosa parlava l'altro, idem con patate per tedeschi e ancor peggio per italiani. "il piccolo recinto Italiano" è un recinto "imposto dall'alto" poco più di un secolo fa, che cosa si cerca di difendere difendendo il recinto Italiano?
Il nulla assoluto, che infatti sta insieme per miracolo (coercizione) ancora oggi traballa.. Allora che si fa? Si difendono le provincie? o si passa a un modello basato sulle città-stato? L'intrinseco collegamento tra il numero di steccati e il numero di conflitti armati è la storia d'europa moderna e medievale, il papà che che si oppone al "grande steccato" ma dice che la guerra è una cosa "brutta" è semplicemente un papà che non ha studiato storia, è un papà che non sa che non inquinare dev'essere un modello di sviluppo globale altrimenti quelli dell'altro steccato vengono a inquinare sotto a casa tua perchè se ne fregano delle tue regole, è un papà che non capisce che i bambini non vedono il diverso nell'altro, a meno che dei papà non li mettano in steccati della qualsivoglia dimensione. Un recinto globale è un non-recinto, perchè essendo globale nessuno può arrivare al limitare dello steccato se non uscendo dall'atmosfera. Un recinto nazionale è il recinto delle pecore che si ammucchiano tutte insieme e formano una massa confinata dove le pecore interne sono sempre protette e quelle esterne vengono sbranate. Se fosse per le pecore, sopratutto quelle esterne e di confine, esse vorrebbero il recinto più stretto e piccolo possibile tanto che non si possa respirare. Ma allora chi è la pecora?
La questione può essere riassunta in questi termini. La globalizzazione, iniziata cinque secoli fa, ha creato il diritto al libero scambio delle merci. Le merci non riconoscono più i confini. Anzi per molti secoli la globalizzazione ha significato la rapina delle materie prime e degli uomini da un luogo (terzo mondo) verso un altro (primo mondo).
Lo sviluppo tecnologico, causato anche da quella liberalizzazione dei commerci e delle merci ha creato le premesse dell'esplosione demografica. Sono le stesse condizioni che mi permettono di vivere in una casa riscaldata e perdere tempo davanti ad un computer, ad aver favorito la crescita demografica e il conseguente flusso di migranti prima in un senso e ora nel senso inverso.
Surrealisticamente si potrebbe dire che i migranti non rispettano il loro status di merce. Invece di restare accatastati in un magazzino in attesa di essere sfruttati si muovono, girano, cercano occasioni per migliorare la propria vita, sporcano, soffrono, fanno reati e atti terroristici. E non siamo tanto distanti da questo ritratto surreale, considerata la differenza delirante che le normative puntualizzano fra rifugiato politico e rifugiato economico.
Se questa società fosse coerente, dovrebbe trattare questi migranti come si tratta il surplus produttivo, attraverso i saldi e la distruzione finale della merce. Questa coerenza però produrrebbe una ancora maggiore conflittualità a meno che non si voglia perseguire la "pax romana", ovvero lo sterminio totale, riservandosi una certa quantità per i lavori umili e sottopagati, quelli che insomma fanno girare l'economia (un po' come gli stucke, i pezzi: così venivano chiamati gli ebrei nei lager).
Ipocritamente concediamo pertanto a tanti disperati le briciole del nostro lauto pranzo, tra l'altro pubblicizzandolo e facendo passare il messaggio che tutti possono pasteggiare, se se lo meritano (ma forse non se lo meritano, poichè appartengono a razze inferiori). E questa ipocrisia la utilizziamo per sentirci buoni e rappresentare gli altri come degli irriconoscenti, dei villani fino alla chicca finale: i nostri futuri persecutori.
In questo quadro non esistono ricette sicure. Non esiste neppure il mito dell'accoglienza per tutti. La necessità di un confine per preservare la propria identità non è un pensiero autoritario o proto-fascista, è un'esigenza di tutti i sistemi per non collassare.
Si tratta di un problema complesso che va affrontato con strumenti complessi, rispetto, piccole azioni quotidiane, redistribuzione più equa della ricchezza. E questo può accadere se il ceto medio occidentale si allea con i migranti, poichè il suo destino è connesso a quello dei migranti. Siamo noi, ceto medio occidentale, e i nostri figli, ad essere destinati a diventare ceto migrante del futuro se non si inizia a scalfire il potere assoluto di una minoranza globalizzata e extrastatuale della popolazione mondiale che detiene gran parte della ricchezza.
Bene Maral, hai centrato il cuore del problema, anche se con qualche errore, ma solo nella prima parte del tuo post, poi sei tornato preda della tua ideologia. L'unico vero grande errore del fascismo fu l'alleanza con la Germania.
Dopo la seconda guerra mondiale crollarono le destre e ne approfittarono le sinistre che, solo perché subito dopo sorse la guerra fredda tra URSS e USA l'Europa non diventò tutta Unione Sovietica. Tuttavia i vincitori desiderarono tenere a bada innanzitutto Italia e Germania per cui ci si inventò l'Unione Europea, ma questa non nacque con gli stessi sentimenti che unirono gli USA, anche perché gli Stati europei avevano ed hanno alle spalle una storia, una cultura e un'identità molto più radicate e ben definite degli Stati americani. Quindi bisognava e bisogna distruggere radici ed identità togliendo innanzitutto la sovranità nazionale.
L'idea dell'Unione europea non è nata dunque su autentici sentimenti e desiderio di unione, di buona politica, non è nata su un progetto comune di sviluppo economico,,è nata sulla paura che potesse tornare il nazismo e quindi la si è realizzata con una serie di pasticci madornali fino ad arrivare all'attuale autoinvasione (e il terrorismo islamico ne approfitta e ringrazia). Persino l'Euro è stato progettato per il timore della Germania dopo la sua riunificazione e per questo fu penalizzata l'Italia a favore della Germania.
Quindi siamo passati dalla padella alla brace, da una follia all'altra, ma entrambe disastri sono.
Noi non potremo mai e poi mai diventare un popolo come gli USA, scordatevelo, almeno così come è stato impostato il fallimentare progetto.
Ecco, mi fa piacere vedere che l'utente Jacopus sia tornato attivo, ho letto il grande post sui "Migranti" dove ha ricevuto parecchie bastonate da altri utenti che la pensano diversamente e ho pensato si fosse volontariamente eclissato per ragioni di opportunità. E' inutile che la butti in filosofia, le tue elucubrazioni furbesche non credo possano ingannare qualcuno su questo forum.
Una società più giusta e con meno disparità sarebbe quella che abbiamo oggi in Italia e in Europa? O forse vuoi far credere che trasferendo tutti gli africani, mediorientali, orientali, e chi più ne ha più ne metta, in Europa diventeremo quella grande civiltà che esiste solo nei deliri di molti di noi?
Certo certo è tutta fuffa. Infatti la gente adesso vive felice, contenta e sicura, mentre quando c'erano i controlli alle frontiere e la società era naturalmente monorazziale (ancora ci possiamo salvare) eravamo una massa di miserabili, disperati e incivili. Adesso invece stiamo tutti bene, tranne i politici e coloro che a vario titolo sfruttano il business dell'accoglienza... (a proposito di cricche e lobbies..., mi sa che te ne intendi).
Beh, certo, senza immigrazione saremmo troppo tranquilli...
È la solita solfa "siamo un popolo di 'migranti', "abbiamo il dovere dell'accoglienza", "le invasioni ci sono sempre state" e chi non è d'accordo è razzistafascioleghistabigottoignoranteislamofobo, eccetra". Lo so, si era già fatto l'ein plein qualche post fa, non c'era bisogno di replicare.
Ah poi mi fa crepare dalle risate Baylhame: "il piccolo recinto Italiano" è un recinto "imposto dall'alto"... Ahahahaha... ma come si fa? Invece il grande recinto denominato UE no eh? L'Italia unita la si realizzo con il Risorgimento e col prezzo del sangue di migliaia di patrioti che lottarono duramente per la libertà e l'indipendenza; valori che la sinistra attuale ha tradito. Alla fine conclude:" Ma allora chi è la pecora?" La pecora stiamo diventando tutti noi europei con l'illusione di essere diventati"cittadini del mondo" e ci sbraneranno quando arriverà il momento giusto, se prima non rinsaviremo.
Purtroppo Nessuna tragedia nella storia umana è mai scomparsa subito, ci son voluti anni, decenni di sofferenze, di lotte e sangue per liberarsene.
E' inutile illudersi cari miei, qui le cose andranno sempre peggio siamo allo sbando totale in questo periodo storico, per i posteri sarà considerato il periodo della stupidità e dell'ignoranza totale. Milioni di uomini e donne che come pecore hanno chinato la testa al potere carnefice che sta metodicamente togliendo a tutti la libertà, il lavoro, i soldi, la casa ...la dignità. Ormai se le cose non cambieranno e subito ci troveremo davanti a un bivio molto spiacevole.
La tragedia è già in atto da parecchio tempo e le cause di questa tragedia che rischia di trasformarsi in una catastrofe di proporzioni inaudite non sta nelle migrazioni (che ne sono solo l'effetto), ma nell'enorme differenziazione di ricchezza che la visione capitalistica e finanziaria ha determinato. Finché non si affronterà questo problema seriamente tutto il resto sono chiacchiere, muri alle frontiere comprese, a parte l'assurdità di chi pensa di ridurre la presenza di migranti e il rischio terrorismo in Italia ristabilendo le frontiere chiuse in Europa! Ma si sa, la propaganda vanifica efficacemente ogni minimo residuo di intelligenza!
Proprio in ragione della causa credo che quanto indicato da Iacopus sia fondamentalmente giusto: occorre stabilire un'alleanza tra chi ancora usufruisce del 15% della ricchezza e la vede sempre più diminuire e chi non usufruisce di nulla e pertanto (come sempre hanno fatto gli esseri umani da quando esistono) emigra e si mette a disposizione come nuovo schiavo. Un'alleanza contro il meccanismo idrovoro di ogni risorsa e chi lo gestisce godendo della continua e reiterata rapina. Il nemico è comune, rappresentato da un lato dall'assolutismo economico e dall'altro dal fanatismo ideologico religioso. Si tratta in entrambi i casi di superstizioni oscene, gestite da vertici minoritari, parimenti terroristici e nefandi, che vivono sulla corruzione e sull'opportunismo servile, sfruttando e illudendo le rivendicazioni di dignità dei popoli.
Questa alleanza è comunque complessa da realizzare, essa non può che essere costruita nel rispetto reciproco delle differenze, che restituiscono a ciascuno il senso del proprio valore e del proprio riconoscimento e non certo in un appiattimento globalizzante semplicemente ugualitario. Si ripresenta impellente la necessità di una rivoluzione globale che non ripeta gli errori drammatici delle precedenti, occorre essere uniti nella diversità, solidali avendo cura reciprocamente della differenza dell'altro e sarà tutt'altro che facile.
Qualche anno fa ho partecipato ad una conferenza in cui un rappresentante del popolo Innu, originario del Labrador, chiedeva agli occidentali non pane, non reddito, non "benessere", ma solo di essere lasciato in pace sulla propria terra. Il governo canadese aveva confinato gli Innu, popolo di cacciatori, pescatori e raccoglitori, in un piccolo appezzamento di terreno su cui aveva costruito case, scuole, negozi e tutto quanto serve ad un cittadino "occidentale", e inoltre forniva un adeguato reddito mensile ad ogni capo famiglia; in cambio ha sequestrato la terra in cui loro vivevano, cacciavano e pescavano per farne terreno di ricerca petrolifera e campi di esercitazioni per i militari della Nato, che con i loro aerei sfrecciavano quotidianamente a bassa quota spaventando uomini e animali. Tutto ciò ha prodotto una spaventosa depressione in quel popolo che ha determinato un progressivo aumento dell'uso di alcool, di sostanze più o meno allucinogene (i bambini "sballavano" con il gas degli accendini) e soprattutto di suicidi. Gli Innu si sono così ridotti da 80.000 a 25.000 nel giro di soli 20 anni. Gli aborigeni australiani hanno fatto la medesima fine, non essendosi "integrati" nel tessuto occidentale nonostante gli innumerevoli tentativi di governi laici e volenterosi missionari, e anch'essi sono sulla strada della prossima estinzione. Molte tribù indios del sudamerica sono sulla stessa strada mentre una dottoressa dello Zambia, che ha studiato economia ad Oxford e fatto esperienza alla Banca mondiale e alla Goldman Sachs, ha scritto un illuminante libro il cui sottotitolo è: "Come gli aiuti dell'Occidente stanno devastando il Terzo mondo"
A molte popolazioni non occidentali non frega niente della ricchezza materiale, se hanno il necessario per sfamarsi e vivono una vita che per loro è soddisfacente. Durante il colonialimo sette/ottocentesco gli stati europei andavano a saccheggiare le risorse naturali dei popoli stranieri, ma rimanendo questi separati dai colonizzatori mantenevano un certo equilibrio interno. Solo quando questi popoli sono stati visti come potenziali consumatori di merci occidentali e quindi inseriti in un sistema di mercato scardinando i loro equilibri si è innescato il processo che ha dato il via alle migrazioni che vediamo attualmente e che le attuali guerre in nord Africa e Medio Oriente ha solo aggravato e non provocato. La globalizzazione ha velocizzato questo processo, creando non più ricchezza ma solo più povertà ovunque, non solo in occidente, poichè lo spopolamento delle campagne che è avvenuto nei paesi "globalizzati" ha eliminato l'economia di sussistenza (che non essendo quantificabile non può rientrare nel calcolo del PIL o del reddito medio procapite) per aumentare l'economia di dipendenza da un reddito che il più delle volte non è sufficiente a vivere dignitosamente ma aumenta artatamente il valore statistico e quindi la "ricchezza" complessiva.
L'uomo non vive di solo pane, e se lo si vuole costringere a vivere solo di questo (come gli occidentali) allora di pane bisogna dargliene molto, e anche molto non è mai abbastanza come dimostrano coloro che pur pieni di miliardi non si accontentano mai e vogliono guadagnare sempre di più. Se non si cambiano i paradigmi culturali di riferimento sarà impossibile cambiare le condizioni delle popolazioni e si creerà un caos sempre maggiore con milioni di persone che dalla periferia dell'impero economico e finanziario tenderanno sempre più a raggiungerne il centro, vero o presunto che sia, e siccome le persone non sono macchine ma portatrici di cultura le diverse visioni e interpretazioni del mondo che si intersecheranno all'interno dei medesimi confini provocheranno una serie indefinita di conflitti. Dunque ad una situazione come quella presente non vi è soluzione se non quella (peraltro ormai impossibile da perseguire, viste le condizioni attuali) dell'isolazionismo volontario, che però comporterebbe anche una drastica riduzione del tenore di vita (che dipende in gran parte dai commerci con l'estero) ma che dopo un certo periodo di tempo potrebbe portare ad un equilibrio, con l'obiettivo di mantenerlo e non certo quello di perseguire una impossibile "crescita" infinita.
Dice saggiamente il Tao:
Piccoli regni con pochi abitanti:arnesi da lavoro in luogo d'uomini
(sian dieci o cento) il popolo non usi.
Tema la morte e fuori non emigri.
Se anche vi son navigli e vi son carri,
il popolo non tenti di salirvi;
se anche vi son corazze e vi son armi,
mai e poi mai le tiri fuori il popolo.
E ritorni ad usar nodi di corda;
e trovi gusto in cibi e vesti suoi;
ed ami la sua casa, i suoi costumi.
Se stati vi vedessero vicini
tanto che cani e galli se ne udissero,
invecchino così, fino alla morte
quei due popoli: senza alcun contatto.
Ecco, adesso cominciamo a ragionare.
Bravo Donchisciotte, anch'io, anche noi italiani e europei vogliamo essere lasciati in pace sulla nostra terra, esattamente come gli Innu. È un desiderio, anzi è un bisogno fondamentale dell'uomo; la nostra terra è come la nostra casa, la nostra famiglia, la nostra intimità. Non c'è nulla di male in questo bisogno che, se viene soddisfatto e rispettato, non si diventa chiusi ma ci si può naturalmente aprire agli altri, all'estraneo o straniero che dir si voglia. Ed è sul reciproco rispetto tra le comunità contraddistinte dalle proprie identità e dai confini che si possono gettare le basi per far nascere il vero "cittadino del mondo", non certo con le forzature o le imposizioni delle invasioni, col melting pot, col multikulti.
Quindi sono d'accordissimo con la tua analisi, però non è vero che la soluzione non sia piú possibile, piuttosto occorre lottare contro chi ha da perdere con tale soluzione e contro chi ha solo paura e teme il cambiamento. Anzi, la soluzione da te prospettata eviterebbe ulteriori danni e conflitti anche gravi.
Citazione di: donquixote il 27 Dicembre 2016, 11:50:29 AMQualche anno fa ho partecipato ad una conferenza in cui un rappresentante del popolo Innu, originario del Labrador, chiedeva agli occidentali non pane, non reddito, non "benessere", ma solo di essere lasciato in pace sulla propria terra. Il governo canadese aveva confinato gli Innu, popolo di cacciatori, pescatori e raccoglitori, in un piccolo appezzamento di terreno su cui aveva costruito case, scuole, negozi e tutto quanto serve ad un cittadino "occidentale", e inoltre forniva un adeguato reddito mensile ad ogni capo famiglia; in cambio ha sequestrato la terra in cui loro vivevano, cacciavano e pescavano per farne terreno di ricerca petrolifera e campi di esercitazioni per i militari della Nato, che con i loro aerei sfrecciavano quotidianamente a bassa quota spaventando uomini e animali. Tutto ciò ha prodotto una spaventosa depressione in quel popolo che ha determinato un progressivo aumento dell'uso di alcool, di sostanze più o meno allucinogene (i bambini "sballavano" con il gas degli accendini) e soprattutto di suicidi. Gli Innu si sono così ridotti da 80.000 a 25.000 nel giro di soli 20 anni. Gli aborigeni australiani hanno fatto la medesima fine, non essendosi "integrati" nel tessuto occidentale nonostante gli innumerevoli tentativi di governi laici e volenterosi missionari, e anch'essi sono sulla strada della prossima estinzione. Molte tribù indios del sudamerica sono sulla stessa strada mentre una dottoressa dello Zambia, che ha studiato economia ad Oxford e fatto esperienza alla Banca mondiale e alla Goldman Sachs, ha scritto un illuminante libro il cui sottotitolo è: "Come gli aiuti dell'Occidente stanno devastando il Terzo mondo" A molte popolazioni non occidentali non frega niente della ricchezza materiale, se hanno il necessario per sfamarsi e vivono una vita che per loro è soddisfacente. Durante il colonialimo sette/ottocentesco gli stati europei andavano a saccheggiare le risorse naturali dei popoli stranieri, ma rimanendo questi separati dai colonizzatori mantenevano un certo equilibrio interno. Solo quando questi popoli sono stati visti come potenziali consumatori di merci occidentali e quindi inseriti in un sistema di mercato scardinando i loro equilibri si è innescato il processo che ha dato il via alle migrazioni che vediamo attualmente e che le attuali guerre in nord Africa e Medio Oriente ha solo aggravato e non provocato. La globalizzazione ha velocizzato questo processo, creando non più ricchezza ma solo più povertà ovunque, non solo in occidente, poichè lo spopolamento delle campagne che è avvenuto nei paesi "globalizzati" ha eliminato l'economia di sussistenza (che non essendo quantificabile non può rientrare nel calcolo del PIL o del reddito medio procapite) per aumentare l'economia di dipendenza da un reddito che il più delle volte non è sufficiente a vivere dignitosamente ma aumenta artatamente il valore statistico e quindi la "ricchezza" complessiva. L'uomo non vive di solo pane, e se lo si vuole costringere a vivere solo di questo (come gli occidentali) allora di pane bisogna dargliene molto, e anche molto non è mai abbastanza come dimostrano coloro che pur pieni di miliardi non si accontentano mai e vogliono guadagnare sempre di più. Se non si cambiano i paradigmi culturali di riferimento sarà impossibile cambiare le condizioni delle popolazioni e si creerà un caos sempre maggiore con milioni di persone che dalla periferia dell'impero economico e finanziario tenderanno sempre più a raggiungerne il centro, vero o presunto che sia, e siccome le persone non sono macchine ma portatrici di cultura le diverse visioni e interpretazioni del mondo che si intersecheranno all'interno dei medesimi confini provocheranno una serie indefinita di conflitti. Dunque ad una situazione come quella presente non vi è soluzione se non quella (peraltro ormai impossibile da perseguire, viste le condizioni attuali) dell'isolazionismo volontario, che però comporterebbe anche una drastica riduzione del tenore di vita (che dipende in gran parte dai commerci con l'estero) ma che dopo un certo periodo di tempo potrebbe portare ad un equilibrio, con l'obiettivo di mantenerlo e non certo quello di perseguire una impossibile "crescita" infinita. Dice saggiamente il Tao: Piccoli regni con pochi abitanti:
arnesi da lavoro in luogo d'uomini
(sian dieci o cento) il popolo non usi.
Tema la morte e fuori non emigri.
Se anche vi son navigli e vi son carri,
il popolo non tenti di salirvi;
se anche vi son corazze e vi son armi,
mai e poi mai le tiri fuori il popolo.
E ritorni ad usar nodi di corda;
e trovi gusto in cibi e vesti suoi;
ed ami la sua casa, i suoi costumi.
Se stati vi vedessero vicini
tanto che cani e galli se ne udissero,
invecchino così, fino alla morte
quei due popoli: senza alcun contatto.
Sono perfettamente d'accordo.
Aggiungerei un elemento di riflessione.
Della moltitudine di migranti arrivati in Europa dal Medio Oriente e Africa, pochi sarebbero "veri" rifugiati di guerra o politici.
La grande maggioranza è migrazione economica. Quest'ultimi dovranno adattare la loro cultura alla nostra e diventeranno risorsa economica in cambio di denaro .Il fatidico processo di integrazione nega necessariamente l'identità originaria che diventa conflagrazione nel momento in cui si scontra con la propria origine del proprio territorio.Vuol dire che questi migranti hanno il "virus" occidentale " a tempo" che si scontra con la propria tradizione, la quale sentendosi tradita, aggredita,si rintana sulla difensiva estremizzandosi.
Ma è solo questione di tempo, la velocità folle della globalizzazione è troppo per il tempo di una generazione quindi la cultura confligge all'esterno contro i modelli che corrompono la tradizione e all'interno fra generazioni .
Alla fine vince la globalizzazione ed è per questo che la migrazione è voluta dai poteri forti occidentali, e dove non arriva il virus, arrivano i venti di guerra, la corruzione delle classi dirigenti....
Ed eccolo qua, è arrivato il guastafeste! Eravamo arrivati ad un punto ragionevole di incontro, ma il protagonismo o la cocciutaggine di qualcuno ribalta tutto, rimette scompiglio, vanificando (e spesso senza neppure leggere tutti i post) tutto il precedente ragionamento. È difficile togliersi le fette di prosciutto dagli occhi, è difficile essere obiettivi e rinunciare alla propria ideologia se non ai propri interessi.
Si deve dunque lottare anche contro questi individui.
Citazione di: Fharenight il 27 Dicembre 2016, 14:56:56 PM
Bravo Donchisciotte, anch'io, anche noi italiani e europei vogliamo essere lasciati in pace sulla nostra terra, esattamente come gli Innu.
Il discorso di Donchisciotte è giusto, ma siamo noi che non siamo né mai siamo stati come gli Innu e infatti non sono certo le basi militari o i campi petroliferi degli Innu a essere collocati sui nostri territori, non è la nostra concezione del mondo a venire annientata dalla loro, non siamo noi costretti a vivere di elemosine come bestie dai modi curiosi esposte allo zoo in attesa di finire al museo etnografico, o con l'elemosina subito trasformata in debito e in debito sul debito a non finire, mentre ogni risorsa ci viene risucchiata avidamente come è giusto che sia. Non siamo noi a venire ridotti a discarica del mondo ricco, anche se discarica di quel mondo ricco finiremo per diventarlo sempre di più anche noi.
No non siamo noi gli Innu, se non nel desiderio di venire lasciati in pace, è bellissimo, ma ci è possibile lasciare in pace loro affinché
loro la piantino di venire qui e quelli che ancora possiedono una cultura che può competere con la nostra, che non è ancora stata annientata dalla nostra, a darci fastidio con le loro esigenze e pretese tanto "barbare e incivili"?
Ci rendiamo conto (a parte il fatto che tutto il disegno economico del mondo si basa sulla globalizzazione e sulla finanziarizzazione universale dell"economia) cosa significa davvero "ognuno a casa propria"? Cosa significa "economia di sussistenza"? Pensiamo forse che basti dedicarci tutti quanti all'orticultura in terrazza? Basta guardarsi attorno, nelle nostre case, nelle nostre città, davanti a noi e da tutti i lati, sopra e sotto ... davanti a me ho un computer, tutti ormai abbiamo un cellulare che magari cambia ogni anno (te lo garantiscono pure con la pubblicità: puoi sempre avere il meglio della moda e della tecnologia, vuoi non goderti lo sfizio!)... fatto dove? fatto come? fatto da chi? Con quali materie prime e metalli presi dove? A prezzo di cosa?
Allora siamo pronti a un'economia di sussistenza? Perché se non lo siamo il discorso tanto bello dell'ognuno a casa propria è solo una panzana di un'ipocrisia ributtante e immensa. Se non lo siamo vale solo il discorso "loro a casa loro a non romperci le scatole" (che poi quando abbiamo bisogno andiamo a prenderceli noi) e noi padroni in casa nostra a continuare la sistematica rapina dove ci conviene in nome del dio del profitto e del consumo che fa crescere tanto il sogno del PIL e la realtà del debito ( = colpa) inestinguibile.
Maral, ma vivi in Italia o su Marte? Non ci sono basi militari in Italia? Vai a farti un giro in Sardegna (giusto per fare un esempio) e dillo ai sardi. Non c'è ricerca petrolifera in Italia o altri paesi occidentali?
Anche noi siamo sfruttati e presi a pesci in faccia (vedasi le delocalizzazioni delle aziende) Anche noi abbiamo le nostre discariche micidiali (vedasi l'Ilva di Taranto o la "terra dei fuochi" in Campania).
Purtroppo essere di sinistra (o centrosinistra, è la stessa cosa) ormai significa insistere a seguitare, oltre ogni logica razionale, un'ideologia assurda, idee demenziali una dopo l'altra, con la capacità incredibile di riuscire ad inventarne di sempre più assurde, evitando costantemente il riscontro con la realtà.
E quando dici "noi" a chi ti riferisci? No perché temo che non distingui i filibustieri, i poteri forti, i burrattinai che muovono i fili, dai normali cittadini. NOI, normali cittadini siamo stufi, esasperati, siamo vittime della situazione che stiamo vivendo: dell'invasione, della forzata convivenza con gente troppo diversa da noi, degli mmigrati che delinquono, delle ingiustizie, della povertà, del degrado e quant'altro, esattamente come gli Innu. A molte popolazioni non occidentali non frega niente della ricchezza materiale. L'attuale invasione non è casuale, è ben studiata e organizzata, e da una invasione normalmente ci si dovrebbe difendere. Ma noi non abbiamo piú uno Stato che ci difende.
Molti di questi "migranti economici", come dice Paul, non saranno mai una risorsa economica, bensí (come lo sono già) un peso economico che ci impoverirà sempre di più. La globalizzazione ha causato tanti problemi perché ha avuto carta libeta, non è stata ostacolata, o almeno regolata dalla politica, perché se i vari governi e governanti sono privati della sovranità nazionale, vengono del tutto demotivati dall'impegnarsi per il bene dei cittadini e lottare contro la glibalizzazione, quindi diventa molto più facile corromperli in maniera da renderli strumenti nelle mani dei poteri forti.
Ma non vincerà la globalizzazione, credo che stia già fallendo, sono in consistente aumento le persone che per motivi sia salutistici che etici sono diventate vegane o vegetariane, o che acquistano a chilometro zero, che scelgono solo prodotti locali o italiani o bio, che usano e diffondono l'autoproduzione di diversi prodotti; è tornata l'usanza del "fatto in casa" di diversi alimenti, dal pane alle salse, dai detersivi ai prodotti cosmetici.
È la politica che deve cambiare direzione! Il popolo è già pronto.
Citazione di: paul11 il 27 Dicembre 2016, 15:02:37 PMDella moltitudine di migranti arrivati in Europa dal Medio Oriente e Africa, pochi sarebbero "veri" rifugiati di guerra o politici. La grande maggioranza è migrazione economica. Quest'ultimi dovranno adattare la loro cultura alla nostra e diventeranno risorsa economica in cambio di denaro .Il fatidico processo di integrazione nega necessariamente l'identità originaria che diventa conflagrazione nel momento in cui si scontra con la propria origine del proprio territorio.Vuol dire che questi migranti hanno il "virus" occidentale " a tempo" che si scontra con la propria tradizione, la quale sentendosi tradita, aggredita,si rintana sulla difensiva estremizzandosi. Ma è solo questione di tempo, la velocità folle della globalizzazione è troppo per il tempo di una generazione quindi la cultura confligge all'esterno contro i modelli che corrompono la tradizione e all'interno fra generazioni . Alla fine vince la globalizzazione ed è per questo che la migrazione è voluta dai poteri forti occidentali, e dove non arriva il virus, arrivano i venti di guerra, la corruzione delle classi dirigenti....
I cosiddetti "migranti economici" sono paragonabili agli italiani che nell'ottocento e agli inizi del novecento si imbarcavano per il nord e il sud america e per il nord europa con l'obiettivo di "fare fortuna" in quanto il virus del denaro si stava diffondendo ovunque, e anche se a casa loro non morivano certo di fame il desiderio di "una vita migliore" li spingeva ad avventurarsi in terre ancora sconosciute e scarsamente popolate. Essendo venuti secoli dopo i colonizzatori del cinque/seicento anche quelli che emigravano nelle americhe non avevano certo problemi di integrazione culturale in quanto la cultura dominante era ormai a tutti gli effetti quella europea, anche se le differenze fra nazione e nazione erano più evidenti rispetto ad ora. Quelli che giungono oggi in Europa hanno, e pongono a noi, il problema di culture meno compatibili con quella europea attuale, che si è peraltro ridotta ad un banale mercantilismo in cui l'obiettivo da perseguire è l'aumento progressivo del "panem" e dei "circenses" per tutti, in modo da eliminare qualunque altra istanza culturale che infatti abbiamo rifiutato. Se dunque costoro riusciranno a conseguire un ammontare di "panem et circenses" pari o simile a quello che si aspettavano quando erano giunti qui allora sarà molto più semplice per loro abbandonare la loro cultura di riferimento e abbracciare il nichilismo europeo, mentre se falliranno il loro obiettivo allora non rimarrà loro altro che la cultura, che facilmente diventerà esclusiva al punto da creare conflitti sempre crescenti. Non è infatti un caso che coloro che in Europa si sono, come si dice, più "radicalizzati" sono gli immigrati della "seconda" o "terza" generazione, ovvero i figli degli immigrati che hanno fallito i propri obiettivi e hanno cresciuto non solo dei poveri, ma anche degli sradicati culturali. La medesima povertà, nei loro paesi d'origine, sarebbe stata immensamente più sopportabile, cosa che qui non può accadere poichè, nei loro pensieri e anche nei fatti, si sono "venduti l'anima" al diavolo occidentale ma questo non ha mantenuto la promessa di renderli più ricchi, trasformandoli in apolidi culturali rancorosi e vendicativi.
Donquixote,
nel tuo predente intervento ,che ha fatto sì che a mia volta intervenissi, avevo notato una perspicacia;
un tempo chi vinceva prendeva ai vinti tutto, ma non poteva portare via la cultura originaria.
Una foresta si incendia, ma rinasce ,perchè i semi originari cadono nella terra concimata dalla cenere.
Nel Novecento è accaduto alla fine della Seconda Guerra Mondiale che gli USA abbiano imposto forme organzzative dentro le Costituzioni ai giapponesi, italiani e tedeschi , gli hanno dato aiuti economici per ricostruire e in cambio.......
hanno omnlogato le culture imponendo stili di vita con le merci.
Nessuno come gli USA conosce il processo migratorio e di integrazione. Oggi un presidente di colore, Obama, parla come i padri pellegrini inglesi. Perchè nell'integrazione uno è il riferimento culturale, anche di più origini.
Gli stessi USA hanno fallito il processo di imporre democrazie in culture che non la supportano..
I migliori sistemi sono quelli che attirano la preda senza affaticarsi a corrergli dietro, ma anzi facendogli credere che è appettible.
I processi globali di industrializzazione e mercificazione, impongono standard, perchè i modelli sociali riflettono i tempi e organizzazioni produttive del mutamento.
Se l'africano si integra in Europa porterà il suo stile di vita nei suoi luoghi di origine e preparerà il terreno alla mercificazione anche dell'Africa.E' ovvio che avviene una dicotomia culturale fra chi rimane in Africa o Medio Oriente e teme il processo di globalizzazione e omologazione culturale, allora alza la voce ed estremizza i suoi concetti.
Ma è destinata a vincere la globalizzazione ,perchè il capitalismo della mercificazione ha dei presupposti del desiderio pulsionale umano che sono universali, trasversali a qualunque cultura a meno che questa sia tribale e chiusa.
Citazione di: Fharenight il 28 Dicembre 2016, 15:56:31 PM
Maral, ma vivi in Italia o su Marte? Non ci sono basi militari in Italia? Vai a farti un giro in Sardegna (giusto per fare un esempio) e dillo ai sardi. Non c'è ricerca petrolifera in Italia o altri paesi occidentali?
Anche noi siamo sfruttati e presi a pesci in faccia (vedasi le delocalizzazioni delle aziende) Anche noi abbiamo le nostre discariche micidiali (vedasi l'Ilva di Taranto o la "terra dei fuochi" in Campania).
Che cosa c'entra? Vuoi forse dire che la nostra situazione è come quella degli stati centrafricani? A me non pare per nulla, dato che bene o male continuiamo a essere nella fascia più ricca (e sfruttatrice) del mondo e con tutte le aspirazioni di poterci restare (un po' come quando Mussolini mandava i fantaccini in Libia e in Abissinia per fare l'impero scopiazzando male e in ritardo inglesi e francesi per inscenare la tragicommedia del condottiero conquistatore noc gli stivali lucidi e le peyye sul sedere). Che poi anche noi finiremo del tutto sfruttati e gestiti da un potere ormai del tutto sovra nazionale e sempre più concentrato nelle mani di pochissimi è evidente ed è questo il motivo per il quale alla fine noi e quelli che arrivano siamo tutti nella stessa barca e se ci becchiamo, intolleranti l'un l'altro, facciamo la stessa fine dei galli di Renzo per la gioia di chi se li pappa.
Noi normali cittadini, come dici, subiamo l'impatto diretto e più pesante dell'immigrazione, ma è semplicemente demenziale pensare di risolvere la faccenda con muri alle frontiere o peggio (come qualche volta qualche demente in preda ai fumi che pensa di reincarnare zio Adolfo redivivo viene a blaterare). E' demenziale perché il flusso di migranti non è che l'altra faccia per nulla casuale, ma strettamente implicita a quello che ancora resta del nostro livello di benessere, del fatto che qui e non in Africa, bene o male possiamo ancora non crepare di fame, del fatto che possiamo spostarci su delle automobili, usare dei computer, persino avere un I-pod in tasca e cambiarlo l'anno prossimo come pubblicità comanda o regalare per Natale il gattino-peluche di cashemire o altre cazzate simili!
Possiamo essere stufi quanto vogliamo, ma la migrazione non cesserà per il fatto che noi siamo stufi, non cesserà perché noi siamo i consumatori e gli immigrati saranno i consumatori sempre più ricattabili di domani e questo ai filibustieri va benissimo, anzi è indispensabile. E' per questo che l'unica soluzione sta nel metterci insieme con quelli che sono così diversi e ci danno tanto fastidio da risultare insopportabili, ma che stanno patendo quello che patiremo e abbiamo patito noi. Noi infatti siamo stati migranti, ovunque e in tutto il mondo, siamo stati considerati, lerci, incivili, ladri, mafiosi, delinquenti, subumani e insopportabili, proprio come loro e torneremo a esserlo migranti, già stiamo tornando a esserlo con un imbecille che fa il ministro del lavoro e spara idiozie abissali a raffica. Evidentemente se lo puù permettere, noi glielo permettiamo mentre ce la prendiamo con i migranti che ci danno tanto fastidio, che sporcano tanto sotto casa!
La globalizzazione che tu ed io lo vogliamo o meno ha già vinto, tutto quello che hai intorno, che usi è il risultato della globalizzazione che è già avvenuta e il chilometro zero è un illusione, una sorta di nicchia per gonzi, forse uno sfizio come tutti quelli che il mercato ci propone, gattino in cashemire compreso. La nostra vita è ormai modellata sulla globalizzazione, l'autarchia è solo uno dei prodotti di consumo che può offrire il mercato globale al consumatore globale, nient'altro. Era già una baggianata ai tempi del duce, con il caffè di cicoria alla faccia della perfida Albione, figuriamoci oggi!
Come ho detto, un mondo in cui ognuno vive tranquillo in casa propria con il suo orticello sul balcone ove coltiva fagioli magici, e al massimo si reca all'estero in viaggio turistico o per conoscere usanze curiose, tipi ameni e paesaggi suggestivi forse sarebbe un mondo bellissimo (o forse no), ma non è nella realtà delle cose, non lo è mai stato né mai lo sarà e per quanti muri o controlli si facciano non basteranno per erigire il mondo delle fiabe, al massimo un baraccone degli orrori.