Molti, giustamente, osservano che i dati dei contagi da COVID19 "rilevati" non ci danno un'idea della "reale" diffusione del contagio; il quale, ovviamente, è molto più esteso di quanto non risulti dal limitato numero di tamponi eseguiti ogni giorno.Però, secondo me, se si desse ascolto alla "
voce" delle fogne, l'effettiva (benchè pur sempre approssimativa) entità del contagio non sarebbe più un mistero per nessuno; e vi garantisco che la mia non è una semplice metafora! ;)
***Nei primi anni del corrente secolo, dopo l'attentato alle Torri Gemelle, tra gli altri, si temeva anche un possibile attentato terroristico di carattere "
biologico"; che, però, fortunatamente, "
pare" che poi non ci sia mai stato.
Ricordo che, all'epoca, io prospettai l'ipotesi di un
"monitoraggio delle fogne", per prevenirne le prime eventuali avvisaglie; ma la mia fu solo una bizzarra idea personale, senza il benchè minimo seguito.
***Molti anni dopo, però, su un
articolo apparso a pag.19 della rivista FOCUS dell'Ottobre 2016, apparve un articolo cartaceo che ancora conservo (vedi immagine sotto):
http://bayimg.com/JanggaAGPIn tale articolo si riportava l'esito di una iniziativa di
Carlo Ratti, Direttore del
"Senseable CityLab" del MIT di Boston, che, con il progetto "
Underworlds", mirava ad una mappatura biologica nelle fogne delle città, "
per un controllo delle epidemie"; ed infatti, le acque reflue contengono moltissime informazioni sulla salute (o le malattie) della sovrastante popolazione, che possono avere una rilevante importanza statistica.
***Tale iniziativa ebbe qualche seguito anche in Italia; ma, a quanto mi risulta, solo per monitorare i consumi di droga da parte degli abitanti delle principali città.
Dal tale monitoraggio, nel 2016, risultò quanto segue:
- Roma è in testa per tutti i tipi di droga;
- Milano per l'eroina e l'amfetamina;
- Napoli per la cocaina;
ecc.
***Per quanto, invece, concerne il famigerato coronavirus, dopo Parigi, anche a Milano ed a Roma tracce del materiale genetico del SarsCov2 (Rna) sono state ritrovate nelle acque di scarico; le quali, quindi, possono essere considerate un "
sicuro" indicatore dei focolai epidemici di Covid-19.
Lo dimostra uno studio condotto dall'Istituto Superiore di Sanità (ISS), che , però, era precipuamente finalizzato a rassicurarci come in ogni caso non vi sia alcun rischio per la salute umana; salvo che a qualcuno non venga il ghiribizzo di farsi il bagno nelle fogne.
Ai fini epidemiologici, però, per monitorare la diffusione del Covid-19 attraverso l'analisi capillare delle acque reflue, mi sembra che, finora, si sia fatto un po' poco.
***Ed infatti l'RNA del virus SarsCov2 rintracciato nelle fogne, spiega l'ISS, permette di usare questo tipo di campionamenti come "
spia" della presenza di un focolaio epidemico; però mi pare che non si parli ancora di una vera e propria
rilevazione statistica ai fini epidemiologici. ***Il pregevole studio è stato condotto a Roma e Milano dal gruppo guidato da
Giuseppina La Rosa del Reparto di Qualità dell'Acqua e Salute Del Dipartimento Ambiente e Salute dell'ISS, e sarà pubblicato a breve.
L'unica anticipazione dei ricercatori che sono riuscito a trovare, dice: "
Abbiamo selezionato e analizzato per la ricerca del virus, un gruppo di 8 campioni di acque di scarico raccolti dal 3 al 28 febbraio a Milano e dal 31 marzo al 2 aprile a Roma - spiega La Rosa -. In 2 campioni raccolti nella rete fognaria della zona Occidentale e Centro-orientale di Milano è stata confermata la presenza di RNA del nuovo coronavirus. Nel caso di Roma, lo stesso risultato positivo è stato riscontrato in tutti i campioni prelevati nell'area orientale della città. Stiamo ora estendendo la ricerca ad altri campioni di acque di scarico provenienti da una rete di raccolta in diverse regioni, costruita negli anni nell'ambito di un progetto finanziato dal Centro Nazionale di prevenzione e Controllo delle Malattie (CCM) del Ministero della Salute". ***Secondo me, sebbene si tratti di una campionatura ancora molto limitata ed eseguita con un certo ritardo, potrebbe però costituire un primo passo per un monitoraggio molto più esteso e capillare della "
reale" diffusione del contagio sia nell'intera Italia, sia (quantomeno) nelle principali città.
***
Ciao Eutidemo, a me risulta che delle analisi sono state fatte per rilevare l'RNA del virus nelle acque reflue. Secondo me però si tratta di ricerche non utili ad evidenziare i focolai. Supponi di fare l'analisi e di trovare l'RNA in una condotta, quante sono le persone dalle quali quell'RNA potrebbe provenire ? Addirittura potrebbe essere RNA che si è aggregato al particolato e che magari, prima di finire nelle fogne, è stato trasportato dal vento per centinaia di chilometri.