Prendo lo spunto da una discussione fra destra e sinistra a Genova su come deve essere affrontato l'ordine pubblico, a fronte dell'ennesima spaccata di una vetrina con un tombino. La destra fa la destra, con aumento di vigili urbani dotati di attrezzature da gladiatori, organizzazione di pattuglioni e così via. La sinistra ribatte stigmatizzando queste scelte e proponendo al loro posto "'socialità, vivibilità urbana, maggiori occasioni culturali" (testuale). Dunque, va bene tutto contro un pensiero retrogrado e perfino controproducente da Law and Order, ma davvero sono sufficienti questi (buoni) propositi? Questa sinistra quanto è distante da quel Alain Elkann, che qualche giorno fa se la prendeva con i "lanzichenecchi", rei di non avere con sè una copia in originale della Recherche (meglio se autografata)? Ma c'è qualcuno che ancora sa dire qualcosa di sinistra a sinistra? Possibile che le cose più di sinistra degli ultimi tempi siano state promosse da un partito di scappati di casa come i 5stelle? Ma nessuno si ricorda di Giorgio La Pira, che negli anni '60 espropriava le case ai ricchi, se questi non le volevano affittare? Giorgio La Pira, un democristiano.
Probabilmente saranno altri tempi. C'è più rassegnazione in giro, fatalismo, incapacità di guardare al futuro, sempre più oscuro, ma che qualcuno gridi all'ingiustizia sociale sarebbe davvero liberatorio, invece di assistere a questo solito balletto di "buone maniere", di diritti sociali e civili. Ma cosa se ne fa un migrante, un emarginato dei diritti LGBQ? O del diritto al divorzio o del diritto alla libertà d'opinione, se la sera fa fatica a mettere in un piatto i bisogni simbolici (e magari anche quelli materiali) pompati da questa società? A volte mi sembra di essere ormai dentro il film "Brasil" di T. Gillian e mi domando dov'è la salvezza per chi cerca giustizia? Come trasmettere questo bisogno senza dover commettere nuova violenza?
La sinistra ha sposato il Capitale e da allora dire qualcosa di sinistra o di destra è diventata la stessa narrazione. Il clandestino che viene a delinquere non è qualcosa di sinistra (gli manca la coscienza, cultura e determinazione rivoluzionaria: il suo modello vincente è Soumahoro e Murakatete) ma il rifiuto di un mondo che viaggia costantemente a destra. Che venga trattato in termini di nettezza urbana, privatizzata pure essa per chi la può pagare, è l'apoteosi del paradiso capitalistico.
Dopo Prodi la sinistra ha abbandonato la social democrazia europea per far finta di essere "sinistra americana", addirittura adottando lo stesso nome del partito americano, e predicando soluzioni non dissimili a problemi e storie diverse. L'attuale segretario, propone misure estetiche senza mai intaccare il nocciolo neoliberista, paladina di una narrativa che ha il suo nucleo in California, rappresentante cammuffata dei Proustiani è stata vista più volta in compagnia di lanzichenecchi, è giovane e cool green e lesbo. Prima di lei, Renzi, l'Elon Musk di Rignano sull'Arno, ormai deve averlo capito anche lui che è di destra, ma giurava di essere di sinistra, razzi e tunnel nella Firenze bene. I timidi funzionari di ordinaria amministrazione, Gentiloni e Letta, il fondatore Franceschini.
La destra sovranista europea ha tenuto il baricentro in europa, parla di problemi nazionali ma declinati in campo europeo, paradossalmente è più vicina alla social democrazia europea di quanto non lo sia il PD, e se ci si avvicinasse troppo, nazionalisti socialisti sappiamo chi sono.
Qualcuno mi spiega perchè i cittadini italiani, europei, statunitensi (i cittadini dei paesi democratici occidentali) in questa fase storica preferiscono politicamente le destre più ignoranti, stupide, postfasciste, alla sinistra socialdemocratica o comunista?
Invece di tirare in ballo Marx per un inconsistente comunismo, sarebbe bene utilizzarlo per capire le dinamiche economiche e quindi politiche globali.
Le teorie economiche non si riducono ad un inconsistente neo-liberismo o comunismo, l'economia e le politiche economiche sono fortunatamente molto più varie.
Perché non esiste sinistra comunista o(tanto -) marxista .......... nei paesi ( cosiddetti) democratici occidentali , semplice
CitazioneQualcuno mi spiega perchè i cittadini italiani, europei, statunitensi (i cittadini dei paesi democratici occidentali) in questa fase storica preferiscono politicamente le destre più ignoranti, stupide, postfasciste, alla sinistra socialdemocratica o comunista?
Invece di tirare in ballo Marx per un inconsistente comunismo, sarebbe bene utilizzarlo per capire le dinamiche economiche e quindi politiche globali.
Le teorie economiche non si riducono ad un inconsistente neo-liberismo o comunismo, l'economia e le politiche economiche sono fortunatamente molto più varie.
ciao Baylham. Teoricamente sono d'accordo con te, tanto che il mio riferimento ideale economico-politico sarebbe la socialdemocrazia del nord-europa, quella che una volta veniva definita socialdemocrazia renana, perchè centrata sull'asse del Reno fra Francia, Germania e Benelux. Ma di fronte alla macelleria sociale che questo "molto consistente" neo-liberismo sta producendo, non posso fare altro che constatare storicamente come Marx e la sua visione della società stia tornando di attualità in un modo molto impressionante. Sono però cambiati gli attori e non c'è più una coscienza di classe, spazzata via dalla globalizzazione, e dai suoi figliocci la finanza e il monopolio dei mezzi di informazione globale. La globalizzazione stessa impone che, ammesso possibile un cambiamento, il cambiamento sia globale. Non può più sussistere una rivoluzione locale che cambi le regole del gioco "neoliberista". La cosa buffa è che questo neo-liberismo "molto consistente" finirà per distruggere sè stesso, se non si porrà un freno, che potrebbe appunto essere dato da politiche neokeynesiane o simili. Lo stiamo vedendo ora in Italia, con l'abolizione del reddito di cittadinanza, una formula che esiste in tutte le società avanzate ma che per essere più realisti del re, qui si abolisce, insieme alle solite regalìe agli evasori fiscali.
Premesso che non ho coscienza né ideologia politica (sebbene chi ce l'ha potrà assegnarmene una "d'ufficio", poiché chi ragiona a quadrati fa quadrare sempre anche i cerchi), mi pare, dall'esterno di un quasi
offtopic, che la valutazione della soluzione ad un problema sociale non debba necessariamente ricadere nella pregiudizievole "cromatologia" (direbbe Fusaro) o nell'opposizione destra/sinistra (o ciò che ne resta), ma talvolta ricada "semplicemente" nella logica e/o nel buon senso (comune, o meno). Senza proiettare la piramide di Maslow sulla dimensione sociale, credo sia lampante che anche fra i diritti civili e sociali ci sia una gerarchia di priorità e importanza piuttosto condivisibile. Nel caso citato, ad esempio, di fronte all'aggressione fisica ad un negozio (con tutto ciò che comporta), se qualcuno propone la deterrenza del maggior controllo territoriale e qualcun altro propone di agire sulle cause sociali del gesto, uno dei due non ha ben chiara la fattibilità della propria proposta (prima ancora che la sua efficacia ed efficienza, criteri che per una politica pragmatica, non solo affabulatoria, credo non siano da sottovalutare). Non è tanto questione di destra o sinistra, di valori o programmi, di buoni e cattivi, quanto piuttosto di senso della realtà e
problem solving.
Per quanto riguarda il polverone suscitato da A. Elkann, esso è passato anche sul mio schermo; costui, a causa di un articolo, che a mio giudizio definire innocuo è riduttivo (
questo), è stato eletto bersaglio dalla velleitaria "
cancel culture da ombrellone" dei radicalchic perché è
chic e, in quanto tale, ha amici, anzi parenti
chic che lo coprono nel suo essere "radicale" e
tranchant nei giudizi (che «lanzichenecchi» sia appellativo fra i più spietati e classisti mai apparsi su carta stampata? Per fortuna che c'è l'
online) e quindi può essere capro espiatorio per le frecciate di chi si sente "diversamente radicale"? Nella mia insensibilità politica, posso godermi i giochi di parole estivi per quello che sono e non animarmi troppo quando qualcuno descrive, limitando al minimo i giudizi personali (perché oltre alla rievocazione dei lanzichenecchi, il resto è scritto dall'autore con guanti più delicati del lino che indossava), un "salto generazionale" piuttosto evidente e già consolidato, quasi al punto da essere banale. Quello che invece mi lascia perplesso, probabilmente proprio a causa della suddetta ingenuità politica, è che «classista» sia usato in modo dispregiativo riferito al
contenuto dell'articolo, come riportato nella
mail redazione di richiamo all'identità del giornale in questione: «ci dissociamo dai contenuti classisti contenuti nello scritto» (cit.). Se lo scrittore fosse stato vestito in tuta, avesse avuto in mano «la gazzetta dello sport» e avesse usato epiteti decisamente meno dotti per definire i suoi inopportuni compagni di viaggio, l'articolo sarebbe stato meno classista? Oppure se fosse stato un anziano "compagno" (per cause di forza maggiore catapultato in prima classe, suo malgrado) a scrivere l'articolo, perché quel gruppo di ragazzi borghesi (v. iPhone, prima classe, vacanze pagate, etc.) lo disturbava nella lettura de «Il Manifesto», apostrofandoli con appellativi magari da osteria, sarebbe diventato un articolo meno classista? Oppure se fosse stata una dottoranda che... va bene, credo si sia capito cosa intendo.
Se così fosse, significherebbe che l'aspetto esecrabile dell'articolo originale non è il lamentarsi sobriamente dello "scontro" (sebbene a senso unico, quindi "invasione" più che scontro) fra generazioni, ma il fatto che l'autore abbia dichiarato "colpevolmente" le sue letture, il suo abbigliamento, il suo sentirsi alieno a discorsi ed atteggiamenti di chi ha forse nemmeno un quarto dei suoi anni; in breve: il suo evidente appartenere ad un'altra "classe". Cosa ci sia di deprecabile in questa innegabile e prevedibile
differenza (di quelle da non tutelare? Aborriamo e aboliamo dunque Proust, il lino e la stilografica dalla prima classe? Vietiamo ai giornalisti di scrivere sui
gap generazionali usando termini "ingiuriosi" come «lanzichenecchi»?) o nel sentirsi "marziano" rispetto a "presenze" adolescenziali e invadenti (per tono di voce, etc.), mi sfugge, ma sicuramente è la mia solita "carenza di politica" nel sangue a rendermi cieco di fronte a certi metri di giudizio (che magari sono gli stessi che propongono di scongiurare il lancio di tombini migliorando la «vivibilità urbana», che è come proporre di evitare i contagi debellando la malattia, ossia dichiarando il risultato come strumento per il raggiungimento del risultato stesso).
E che vuol dire "dire qualcosa di sinistra"? A sinistra ci sono molte visioni alternative del sistema economico. Di solito chi dice questo parte da una pretesa egemonia, che era quella dell'ideologia marxiana, e che oggi credo abbia anche poco sostegno nel residuo elettorato di sinistra. Jacopus dice che le riforme fatte da Renzi sul lavoro sono di destra perché non coincidono con la sua visione della sinistra, anche se queste riforme hanno dato lavoro, e migliorato la qualità concreta del lavoro di tanti lavoratori. Ma dove sta scritto che il pensiero di sinistra é un monolite immutabile?
Perché questo pensiero deve restare ancorato ad una retorica antiliberale?
Il volere la messa all'asta delle concessioni balneari é di destra o di sinistra?
E chi si oppone a questo é di destra o di sinistra?
La sinistra é progressismo, é il volere l'applicazione di soluzioni nuove ai problemi, se rimane ancorata al tradizionalismo degli errori fatti in passato nell'interpretare la realtà, dal pensiero di sinistra che sinistra é?
Riflettevo su quanto sia inappropriato il termine ''multinazionale'' che sembrerebbe una entità nazionale rafforzata dal contenere diverse nazioni.
Ma il filo che ancora lega le multinazionali alle nazioni è il doversi scegliere un domicilio fiscale, che le nazioni si contendono giocando al ribasso, finché il filo diventerà sottile fino a spezzarsi.
Cosa ne sarà allora delle nazioni che non potranno più riscuotere tasse?
Le più previdenti cercheranno di trasformarsi in ''multinazionali'' in un revival aggiornato e corretto del colonialismo.
Ognuno in diversa misura siamo tutti nazionalisti, anche solo in misura residuale, magari solo quando gioca la squadra nazionale.
Ora che il partito nazionalista è al governo in Italia dobbiamo però guardare in faccia la realtà, di questi signori eletti si dagli italiani, ma ancor prima autoelettesi rappresentati di italianità, col rischio che anche quel residuo di nazionalismo che resisteva sparisca.
Mi pare, forse mi sbaglio, che se non c'è più niente da dire di sinistra, come abbiamo fin qui constatato, la destra al governo scoprirà che ciò che di destra può dirsi apparirà anch'esso sempre più svuotato di consistenza.
Sono partiti ripetendo i loro slogan per abitudine, ma loro stessi non ricordano più cosa significhino, se hanno ancora un attinenza con la realtà, se mai l'abbiano avuta.
Slogan che possono ancora esaltere la gioventù, da trasformare poi in un gruppo simil Wagner per andare a prendersi la propria fetta di torta, con le buone o con le cattive, come sempre è stato, se di gioventù ce ne fosse ancora.
Questo mi sembra il programma della Meloni, degna erede di Fini, cioè di ciò che di più presentabile la destra abbia mai proposto, ma il primo a non credere negli italiani, ricordiamolo, era Mussolini e in tal senso era un perfetto italiano.
Ora si riprenderà il discorso interrotto da Mussolini. Una campagna pubblicitaria a reti unificate ci sommergerà finché non ci trasformeremo in ciò che la Meloni intende per ''essere italiani''.
Citazione di: baylham il 01 Agosto 2023, 12:00:32 PMQualcuno mi spiega perchè i cittadini italiani, europei, statunitensi (i cittadini dei paesi democratici occidentali) in questa fase storica preferiscono politicamente le destre più ignoranti, stupide, postfasciste, alla sinistra socialdemocratica o comunista?
Invece di tirare in ballo Marx per un inconsistente comunismo, sarebbe bene utilizzarlo per capire le dinamiche economiche e quindi politiche globali.
Le teorie economiche non si riducono ad un inconsistente neo-liberismo o comunismo, l'economia e le politiche economiche sono fortunatamente molto più varie.
Elementare Watson: perché preferiscono l'originale alla copia fedifraga. Poi va detto che anche la destra conta balle a livello industriale quando si dichiara sovranista e bacia pantofole straniere, ma sul servire i padroni è più trasparente della sinistra e quello che resta dell'elettorato, sempre più minoritario e filopadronale rispetto all'elettorato teorico, premia il differenziale di coerenza.
Dopo Meloni mi sa che anche a destra (immigrazione clandestina, legalità, sovranità nazionale) le chiacchiere stanno a zero, e prevedo un ulteriore calo di chi si umilia a votare l'intero cucuzzaro politicante cialtrone.
L'area del dissenso e dell'alternativa anticapitalistica è tutta nella fascia dell'astensione a questo punto della storia.
Dopo l'89 era perfino prevedibile. Il padrone ha vinto e non resta che sperare nella sua implosione, prima che nuove leve rivoluzionarie rilancino il processo di liberazione autonomamente.
Le giullarate M5S sono state il canto del cigno della sinistra elettorale e torna alla mente un ritornello sessantottino: "lo stato borghese si abbatte e non si cambia"
A cambiarlo ci abbiamo provato in tutti i modi e il risultato è ancora più fallimentare del socialismo reale. Oggi dobbiamo subire pure le bourla e le prediche dei "filantropi" miliardari.
Adda venì l'atomica. E non ci pensiamo più.
Succederà nel nuovo mondo che si profila che qualcuno si lasci ''circuire'' ancora da un nuovo Capitale, da una nuova Bibbia?
Non credo, se in forma residuale ancora quelli cerchiamo di resuscitare.
Non abbiamo ancora preso coscienza di essere vissuti sotto la dittatura di una pur pluralista scrittura, capace di affascinarci fino a farci suo strumento.
Una versione globalizzata, nero su bianco, dell'imbonitore di piazza.
Dentro a questa fascinazione ancora nuotiamo come pesci, ignari del mare.
Citazione di: Ipazia il 01 Agosto 2023, 15:46:30 PML'area del dissenso e dell'alternativa anticapitalistica è tutta nella fascia dell'astensione a questo punto della storia.
Mi sembri pannella che invitava a non votare e poi diceva che i non voti sono tutti suoi.
Dove sta scritto che l'astensione é "anticapitalismo" (qualunque sia il significato di questo), o dissenso.
E' invece un atto di indifferenza verso la politica e di valutazione della sostanziale equivalenza di tutti i contendenti.
Citazione di: Phil il 01 Agosto 2023, 13:32:16 PMPer quanto riguarda il polverone suscitato da A. Elkann, esso è passato anche sul mio schermo; costui, a causa di un articolo, che a mio giudizio definire innocuo è riduttivo (questo), è stato eletto bersaglio dalla velleitaria "cancel culture da ombrellone" dei radicalchic perché è chic e, in quanto tale, ha amici, anzi parenti chic che lo coprono nel suo essere "radicale" e tranchant nei giudizi (che «lanzichenecchi» sia appellativo fra i più spietati e classisti mai apparsi su carta stampata?
L'articolo è innocuo come tutti gli altri, il giorno dopo ci si incarta le uova, questo sembra specialmente adatto allo scopo. E' classista perchè non ha nessun contenuto se non quello di rimarcare l'esistenza di una classe, non indugia in riflessioni, descrive unicamente un confine immaginario con la sua stilografica, un confine asfissiante, intollerabile, quasi detestabile, salvo che poi il treno arriva e lui finalmente può scendere dalla carrozza prima di aver sentito il treno fischiare ed essere diventanto anche lui, uno nessuno centomila, presumibilmente dopo essere stato derubato della penna magica. Quello che contesterei, al massimo, è l'uso di "classista" come peggiorativo, quando in realtà è l'unico merito dello scritto, essere autenticamente e sfacciatamente classista, senza sicumere pedagogiche, compassione umana, sarcasmo o prospettiva maieutica, l'autore è semplicemente annichilito nel vedere un treno di persone che assomigliano tutte inesorabilmente.... a suo figlio Lapo, il lanzichenecco vestito di lino, cresciuto a Proust e stilografica. Sarebbe davvero emozionante se di questi articoli ne uscissero ogni giorno, che tutta l'aristocrazia italiana tenesse una posta del cuore per quando si sente sola e incompresa.
Le crisi economiche e sociali spingono sempre un vento di destra. La gente si illude che l'uomo,/donna forte arrivi e risolva, spazzando via, tutta quella melassa di sinistra che sembra creme caramelle fatta con l'aspartame. Lo abbiamo già visto tra le due guerre in Europa, con l'avvento di regimi di destra estrema o più o meno moderata. D'altronde la gente, quando il vater è pieno di merda, tira lo sciacquone sperando che scenda tutta; non si mette a lavorar di fino con lo scopino, rovistando tra la merda, per vedere quella che si può tenere. Che poi invece che scendere, quando si tira lo sciacquone, si intasi tutto e addirittura salga.. beh, non dipende certo dalle ingenue speranze di cambiamento della gente "comune" (ormai un po' dappertutto la gente meno ricca vota a destra. Ed è paradossale che siano le classi abbienti a votate a sinistra. Marx si starà rivoltando nella tomba). Uso il termine classi, ma ormai penso che sia corretto parlare di gruppi egemoni.
Sono convinto che per cercare di comprendere cosa sta avvenendo, occorra guardare con più attenzione le singole persone con cui abbiamo a che fare.
Amici, parenti, semplici conoscenti, anche chi incontri fortuitamente e con cui hai occasione di scambiare qualche parola.
Osservandoli, potrai forse cogliere cosa conta per loro, cosa credono abbia valore.
Però al di là di eventuali dichiarazioni di facciata.
A cosa tiene, per davvero, colui che ho qui davanti?
In questa prospettiva, ho riscontrato come le differenze, tra chi si ritiene più a sinistra piuttosto che a destra, diventino secondarie.
Magari chi propende per la sinistra è di solito più altruistico, di chi tende invece a destra, ma si tratta spesso di differenze marginali.
Perché vi è invece una caratteristica che prescinde dallo tendenza politica, ed è questa ad essere la causa principale che influisce sui comportamenti.
Vi è infatti chi crede nella Verità e chi no. Chi è convinto in un Bene superiore e chi viceversa ritiene che non vi sia alcun valore superiore, anche se spesso non lo ammette neppure a se stesso.
Ossia tra chi affronta il nichilismo e chi ne è succube.
Perché è il nichilismo che sta avanzando.
E l'infezione non distingue tra destra o sinistra.
Citazione di: Pio il 01 Agosto 2023, 17:58:38 PM(ormai un po' dappertutto la gente meno ricca vota a destra. Ed è paradossale che siano le classi abbienti a votate a sinistra. Marx si starà rivoltando nella tomba). Uso il termine classi, ma ormai penso che sia corretto parlare di gruppi egemoni.
La gente meno ricca vota a destra perchè vuole punire la sinistra votata dalla gente ricca, la quale è l'unica a guadagnarci dopo aver messo l'intera "democrazia" parlamentare a libro paga. Meglio se scappati di casa perchè costano meno e si intortano più facilmente; in ogni caso si scarica tutto il costo del cucuzzaro sulla fiscalità generale. Si chiamava e si chiama: "scienza del Capitale".
Marx non credo si rivolti nella tomba per questa "sinistra": già in vita non risparmiava nulla all'opportunismo socialista e riponeva le speranze di vittoria solo in un processo rivoluzionario tipo "Commune" o anche meglio. Come riuscì a Lenin. Poi vennero i Noske e i Renzi. Perchè mai un comunista dovrebbe votare questa gente ? Si torna al progetto originario e, se del caso, ci si siede sulla riva del fiume.
la borghesia ha saputo fermare la dialettica della storia imponendo a destra e a sinistra,in oriente e occidente una visione materialistica e mercantile del benessere.
Il comunismo basato su "da ognuno secondo le sue capacità,a ognuno secondo i suoi bisogni" ha definito capacità e bisogni nel senso che ho detto sopra Per questo ha perso la competizione.
Se avesse definito "bisogni" quelli materiali indispensabili e quelli non materiali,forse avrebbe vinto.
Una persona ha bisogno di beni e servizi e strutture indispensabili e questo è chiaro.Ma poi ha bisogno di esprimersi,creare,intelligenza emotiva.
E questo,al capitalismo e al comunismo non interessa.
La sinistra era un insieme di istanze e alcune di queste istanze facevano il discorso che faccio io adesso.
Con quali risultati?
Pochissimi perchè il resto riproponeva sempre le stesse istanze degli altri mimetizzate diversamente.
È chiaro che,in questo modo,vince chi è coerente e deciso con le solite istanze e le porta avanti senza fronzoli.
CitazionePer quanto riguarda il polverone suscitato da A. Elkann, esso è passato anche sul mio schermo; costui, a causa di un articolo, che a mio giudizio definire innocuo è riduttivo (questo), è stato eletto bersaglio dalla velleitaria "cancel culture da ombrellone" dei radicalchic perché è chic e, in quanto tale, ha amici, anzi parenti chic che lo coprono nel suo essere "radicale" e tranchant nei giudizi (che «lanzichenecchi» sia appellativo fra i più spietati e classisti mai apparsi su carta stampata? Per fortuna che c'è l'online) e quindi può essere capro espiatorio per le frecciate di chi si sente "diversamente radicale"? Nella mia insensibilità politica, posso godermi i giochi di parole estivi per quello che sono e non animarmi troppo quando qualcuno descrive, limitando al minimo i giudizi personali (perché oltre alla rievocazione dei lanzichenecchi, il resto è scritto dall'autore con guanti più delicati del lino che indossava), un "salto generazionale" piuttosto evidente e già consolidato, quasi al punto da essere banale, ecc. ecc.
Torno su questa trama secondaria del topic per dire che il fastidio che ho avvertito non riguardava tanto il salto generazionale, inevitabile, ma l'assenza di una riflessione critica su perché e sul come è emersa una generazione di lanzichenecchi. Ciò che dovrebbe domandarsi Elkann e che troverebbe anche scritto in molti testi, è perché la cultura è stata estirpata dalle nuove generazioni. Internet? La cultura delle immagini? Il narcisismo? La riduzione di tutto a valore di scambio? L'inutilità della cultura in una società che la rende un bene commerciale, privandola di ogni dimensione elegiaca, poetica, di collante sociale? Io questo mi aspetto dai rappresentanti della classe dirigente e non vacue ed estetiche rappresentazioni del divario generazionale, dalle quali sprizza da tutti i pori, una alterigia resa ancora più evidente dall'understatement.
La classe dirigente ha ben altre gatte da pelare e sotto la cipria della "cultura" è preoccupata per le rughe sempre più profonde della civiltà borghese e delle sue modalità di conservazione economica e politica.
Modalità nella quale i lanzichenecchi sono sempre stati schermo prezioso ed indispensabile. I lanzichenecchi lo sanno e si divertono ad imporre la loro "cultura" volgare e servile ovunque sia loro concesso. Ad esempio sui mezzi pubblici, ormai destinati alle classi subalterne. Ma anche sagre e social. Valvole di decompressione del disagio di una civilizzazione profondamente malata.
Una mente sottile come Oscar Wilde scrisse: "gli ottimisti credono che questo sia il migliore dei mondi possibili, i pessimisti lo sanno."
Concordo in pieno con Ipazia. Una piccola riflessione. Non molto tempo fa la russa, seconda carica dello stato, intervenne a favore di una tribù precolombiana incarnata nel corpo di uno dei figli. Moltissimi si avventarono sui contenuti dell'intervento, pochi su di una certa illegittimità dello stesso. Naturalmente le chiacchiere di questi ultimi vennero triturate dall'altra massa ben più cospicua di quelli dediti ai contenuti ... a ciascuno il suo, tra giustizia in generale e guerre di genere, e lasciamo Elkann alle sue autocelebrazioni. Manca una volontà critica. Si glissa ... Un saluto
ma non si potrebbe smettere di utilizzare il termine radical chic? ha sinceramente stufato, non se ne può più.
tra l'altro il signor Tom Wolfe, che sarebbe l'inventore del termine, lo aveva utilizzato in un contesto completamente diverso, per ridicolizzare il comportamento di certe ladies di New York Upper East Side, che organizzavano parties per finanziare le Black Panthers.
ecco, ho detto una cosa di sinistra: "con i radical chic avete veramente scassato gli zebedei!"
Concordo sul superamento di "radical chic". Più azzeccato il classico: "sepolcri imbiancati". Oppure qualcosa di più attuale inventato sul momento.
Citazione di: Ipazia il 14 Agosto 2023, 19:46:09 PMConcordo sul superamento di "radical chic". Più azzeccato il classico: "sepolcri imbiancati". Oppure qualcosa di più attuale inventato sul momento.
Sinistramente fluidi?
Molto "sinistramente". In altri contesti vado assai pesante su covidiozie, gender, fluidità, ecogretinismo, armocromatismo, occidentalismo, fact(checking)fucking, e tutto il bestiario affine. Ma qui voglio tenere un profilo "elevato" riducendo al minimo necessario il livore.
Citazione di: Ipazia il 15 Agosto 2023, 09:38:24 AMMolto "sinistramente". In altri contesti vado assai pesante su covidiozie, gender, fluidità, ecogretinismo, armocromatismo, occidentalismo, fact(checking)fucking, e tutto il bestiario affine. Ma qui voglio tenere un profilo "elevato" riducendo al minimo necessario il livore.
ovviamente d'accordo al 1000%.
Citazione di: Ipazia il 15 Agosto 2023, 09:38:24 AMMolto "sinistramente". In altri contesti vado assai pesante su covidiozie, gender, fluidità, ecogretinismo, armocromatismo, occidentalismo, fact(checking)fucking, e tutto il bestiario affine. Ma qui voglio tenere un profilo "elevato" riducendo al minimo necessario il livore.
Si', e quando parli di gender e fluidita' parli di persone esistenti in carne ed ossa e che potrebbero anche leggerti, non di categorie sociologiche o politiche, quindi non puoi certo dare della "bestia" a nessuno, nemmeno in modo velato.
Livore a parte, certe "opinioni" non sono opinioni, e non sono degne di un consesso civile.
Si vede anche da come si esprimono i loro "portatori" (non sani).
Rispetta, e sarai rispettata
Vale anche per chi ti ha quotato.
Confondere le persone esistenti in carne ed ossa con le loro ideologie non è un gran punto d'approdo filosofico. Il gender è una schifezza ideologica che si sposa perfettamente con persone in carne ed ossa vendute al mercato in toto (neonati) o in parte (apparati riproduttivi femminili) fluidificando il tutto in moneta sonante. La quale fluisce pure nel mercato parallelo della chirurgia e farmacologia dedicata. Non credo che Pasolini sarebbe stato molto tenero con questa orgia mercantile e ideologica.
Non vedo perché un discorso sui diritti materiali (lavoro, servizi pubblici, redistribuzione della ricchezza) non possa camminare di pari passo con i diritti civili. Questa è un'altra e forse la più grave responsabilità dei partiti progressisti in Europa. Aver abdicato alle battaglie sui diritti materiali ed averli barattati con le battaglie sui diritti civili, ha reso questi ultimi insopportabili, quasi un marchio di fabbrica dei "radical chic buonisti". Eppure non vedo una scissione fra le due battaglie. Dovrebbero essere condotte insieme.
Per Ipazia: le teorie di genere sono un grande passo avanti in termini di civiltà, poiché siamo una specie imperfetta e può capitare di trovarsi imprigionati in un corpo che non ci rappresenta. Le tue imprecazioni non hanno niente a che fare con il capitalismo ma sono tue convinzioni profonde. La sinistra dovrebbe sempre schierarsi con i più deboli, con chi non ha parola o con chi non è riconosciuto e fra questo ci sono i trans e i "ricchioni" (a meno che tu non ti voglia accodare ai deliri dei transolesbomofobi, per i quali le reali vittime sono i cisgender). In questi tuoi tormentoni mi immagino sempre certi cartelloni dell'era sovietica con gli uomini nerboruti mentre forgiano dagli altiforni e accanto sorridenti e formose Tatiane Ivanova Michailcov, con grembiule e guanti da cucina, mentre accudiscono tre pargoli biondi e giocosi.
La realtà è complessa e anche gli arcobaleni possono adulterarsi. Ma ci vuole il fiuto di un Pasolini per accorgersene. Merce rara in un'epoca in cui gli influencer hanno occupato gli spazi dei maestri. E il Mercato riscrive le tavole della legge e impone la sua non-etica.
Citazione di: Jacopus il 18 Agosto 2023, 00:37:17 AMNon vedo perché un discorso sui diritti materiali (lavoro, servizi pubblici, redistribuzione della ricchezza) non possa camminare di pari passo con i diritti civili. Questa è un'altra e forse la più grave responsabilità dei partiti progressisti in Europa. Aver abdicato alle battaglie sui diritti materiali ed averli barattati con le battaglie sui diritti civili, ha reso questi ultimi insopportabili, quasi un marchio di fabbrica dei "radical chic buonisti". Eppure non vedo una scissione fra le due battaglie. Dovrebbero essere condotte insieme.
Il problema, jacopus, è che mentre per i diritti civili si combatte con i pregiudizi e le convenzioni sociali, che, in fondo, possono sempre cambiare, per i diritti materiali si combatte con le risorse limitate, per cui a ogni diritto materiale corrisponde un costo che qualcun altro deve pagare, e questo qualcun altro fa resistenza, anche perchè è convinto del suo "diritto materiale" di non pagare. Non si tratta di abdicare, ma di ammettere i limiti della creatività politica rispetto alla cruda materialità dell'economia.
Citazione di: Ipazia il 17 Agosto 2023, 22:42:04 PMConfondere le persone esistenti in carne ed ossa con le loro ideologie non è un gran punto d'approdo filosofico. Il gender è una schifezza ideologica che si sposa perfettamente con persone in carne ed ossa vendute al mercato in toto (neonati) o in parte (apparati riproduttivi femminili) fluidificando il tutto in moneta sonante. La quale fluisce pure nel mercato parallelo della chirurgia e farmacologia dedicata. Non credo che Pasolini sarebbe stato molto tenero con questa orgia mercantile e ideologica.
Ma fammi il piacere, tu quando hai mal di testa, te la compri un'aspirina?
Suppongo di SI'.
Se non hai avuto tempo e modo di fartela prescrivere dal medico di base, quando vai in farmacia a comprarla, la paghi?
Suppongo ancora di SI', il farmacista certo non te la regala.
E, tirchio come e' il farmacista medio, non la regalerebbe nemmeno a Pasolini.
Ecco, l'infertilita' di coppia e' una malattia, che corrisponde a un impedimento fisiologico grave, e causa una sofferenza psicologica grave in chi ne e' affetto, o comunque in chi la sperimenta.
Anche l'infertilita' di una coppia, (o di un triangolo, o di una comune poliamorosa, o di una condizione di singolo, o quello che e') omosessuale, puo' essere vissuta come una malattia.
La maternita' surrogata e' un dispositivo (non propriamente un dispositivo medicinale medicinale, ma piu' specificamente: protesico) per risolvere l'impedimento dell'infertilita' di coppia, e dunque ridurre o annullare la sofferenza psicologica a questo impedimento collegata.
Se tu hai diritto a comprarti l'aspirina, per risolvere i tuoi problemi, loro, che siano i gay o gli eterosessuali per varie ragioni sterili, hanno diritto a praticare la MATERNITA' SURROGATA, per risolvere i loro, problemi.
Se tu, spesso, l'aspirina sul mercato la paghi, a prescindere dalla tua volonta', loro, spesso, la maternita' surrogata sul mercato la pagano, a prescindere dalla loro, volonta'.
Non c'e' molto altro da dire.
A parte la fuffa.
Se milioni di bambini adottati, oppure cresciuti orfani, oppure cresciuti con genitori singol, nei secoli e ovunque, sono sopravvissuti e non si sono suicidati in giovane eta' per il dolore di una terribile esistenza non etero-macho-cristiano-normata, possiamo serenamente indurre che sopravviveranno anche i bambini nati artificialmente o cresciuti in coppie gay. Amen. Ugualmente se milioni di donne, ovunque nel mondo, e a partire dai tempi non particolarmente tecnologici degli egizi e dei babilonesi, si sono sottoposte alla pratica non biotecnologica dell'ADOZIONE IN GREMBO, e della GESTAZIONE PER ALTRI e sono sppravvissute, possiamo serenamente indurre, che le donne che al giorno d'oggi si sottopongono alla pratica della maternita' surrogata (il cosiddetto utero in affitto), in condizioni sanitarie ed economiche adeguate, sopravviveranno.
Proprio tu, che altrove sei la paladina dell'induzione logico-empirica, dovresti concordare.
Anche la disforia di genere, a certi livelli di intensita' e' una malattia. Che causa sofferenza psicologica grave. Anche le operazioni plastiche e genitali che si possono fare in merito, sono tra le possibili terapie, attualmente disponibili nel mondo, per questa malattia.
Di nuovo, se tu e Pasolini avete diritto a comprarvi l'aspirina per i vostri mal di testa, i trans, o aspiranti tali, hanno diritto a operarsi, per i problemi di salute fisica e psicologica che affliggono loro.
Se il chirurgo non e' loro zio e non gli fa l'operazione gratis, hanno diritto, o meglio, facolta', di pagarsela regolarmente sul mercato, l'operazione.
Come se il farmacista non e' VOSTRO zio, e proprio non vi vuole REGALARE quella benedetta confezione di aspirina, voi NON vi tenete il VOSTRO mal di testa per coerenza con i sacri valori cattocomunisti e veterofemministi e per viva protesta contro il sistema sanitaro marcio e corrotto: alla fine, aprite il portafoglio e ve la comprate.
Il postumano vince sempre sull'umano.
E soprattutto sul disumano.
Concordo, l'ideologia gender è il risultato di una malattia. Quindi va trattata come tale, al netto di infiocchettamenti funzionali solo ai profitti del Mercato con il consueto sfruttamento della parte più debole dell'umanità, fino a livelli di autentica infamia nel mondo della prostituzione e del commercio di bambini, laddove la moneta fa da padrona assoluta.
Una malattia ben più grave di quella che si può curare con l'aspirina, camuffata da diritti civili. Autentici cavalli di Troia per togliere alla sinistra quel poco di sinistra che le rimaneva nell'abbraccio mortale tra arcobalenati e Mercato.
Se la rivoluzione sessuale degli anni '60 sapeva di vino novello, la sessualità sdoganata si è convertita in vino cattivo, che sa di aceto, sotto il belletto sguaiato dei camuffamenti eterodiretti dal Mercato, animale da profitto che ha annusato le infinite occasioni del nuovo business, non risparmiando neppure i bambini: come merci, consumatori e indottrinati.
Come ho già scritto qui, uno può scopare e mettere su famiglia con chi vuole. Ma senza pretendere di riscrivere l'evoluzione naturale e le sue leggi.
Citazione di: Ipazia il 18 Agosto 2023, 14:37:25 PMConcordo, l'ideologia gender è il risultato di una malattia. Quindi va trattata come tale, al netto di infiocchettamenti funzionali solo ai profitti del Mercato con il consueto sfruttamento della parte più debole dell'umanità, fino a livelli di autentica infamia nel mondo della prostituzione e del commercio di bambini, laddove la moneta fa da padrona assoluta.
Una malattia ben più grave di quella che si può curare con l'aspirina, camuffata da diritti civili. Autentici cavalli di Troia per togliere alla sinistra quel poco di sinistra che le rimaneva nell'abbraccio mortale tra arcobalenati e Mercato.
Se la rivoluzione sessuale degli anni '60 sapeva di vino novello, la sessualità sdoganata si è convertita in vino cattivo, che sa di aceto, sotto il belletto sguaiato dei camuffamenti eterodiretti dal Mercato, animale da profitto che ha annusato le infinite occasioni del nuovo business, non risparmiando neppure i bambini: come merci, consumatori e indottrinati.
Come ho già scritto qui, uno può scopare e mettere su famiglia con chi vuole. Ma senza pretendere di riscrivere l'evoluzione naturale e le sue leggi.
Io ho scritto solo che la disforia di genere e' una potenziale malattia, nel senso che puo' causare sofferenza psicologica significativa in alcune persone.
Che appunto si sentono intrappolate in un corpo di sesso diverso da quello desiderato.
In questo senso, assecondare, e, entro i limiti tecnologici possibili realizzare, il desiderio che puo' leggittimamente avere un individuo di cambiare sesso, e' molto piu' "curativo", della sua individuale sofferenza, che non reprimerlo, quello stesso desiderio, e dunque pretendere che tale individuo si auto-reprima.
L'IDEOLOGIA gender invece, e' un oggetto di proclamazione estremamente simile al dogma dell'IMMACOLATA CONCEZIONE, e tra le due entita' si puo' stabilire un illuminante parallelismo: essa esiste da quando un gruppo di sacerdoti cattolici si e' riunito in una stanza e ha proclamato solennemente che essa esiste.
Loro intanto, lo hanno proclamato.
Poi uno ci puo' credere, come no.
Puo' pensare che la sua salvezza dipenda dal crederci, come no.
Certo, in entrambi i casi, per entrambi i "dogmi" di iniziativa cattolica con relativo neologismo di successo mondiale intendo, non esiste in senso materiale e naturalistico nessun referente reale di tale proclamazione, e relativa credenza.
Nessuna scientifica possibilita' di falsificazione.
Nessuna esistenza fenomenica del neologismo/dogma precedente alla sua proclamazione, che possa delineare una sua parabola storica di lungo corso.
Ma nemmeno nessun diritto all'insulto acquisito dal sottogruppo umano dei fedeli per il solo fatto di crederci, quindi ti avevo solo chiesto di evitare di parlare di "bestiarii" in merito, che di solito descrivono delle "bestie", e bestia e' un insulto.
Tu non puoi dimostrare che una persona maggiorenne e capace di intendere e di volere che voglia cambiare sesso, o risolvere un problema di infertilita' tramite la tecnica della maternita' surrogata, o adottare un bambino pur non essendo parte di una coppia eterosessuale, sia vittima o propagatrice di un'ideologia, come io non posso smentirlo.
Tanto meno di un complotto.
Se pure mai io o te lo potessimo dimostrare, questo, in un caso singolo per una persona singola, certamente avremmo comunque enormi problemi a generalizzarlo a tutti gli altri milioni di casi, simili ma non uguali, e a mostrare una tendenza.
Nell'indimostrabilita' di entrambe le posizioni vanno evitate le opinioni che sono d'insulto.
E spesso la denuncia dell' "ideologia gender", inventata un bel giorno dai preti, e ripropalata, soprattutto in Italia, dai leghisti, scade nell'insulto omofobo e transfobico, cioe' in opinioni lesive delle persone, e non accettabili in una democrazia.
Forse perche' e' stata inventata, al preciso scopo, di dare una patina di presentabilita' all'omofobia e alla transfobia.
A parte quello, non e' che abbia chissa' cosa di nuovo, da dire.
La prostituzione, e fenomeni piu' o meno tecnologici di gestazione per altri, esistono da sempre, e, da sempre, religiosi bigotti, stalinisti e pasoliniani di ogni tipo difendono la monogamia, il familismo a tutti costi, la mascolinita' tossica e la repressione sessuale. Tranne poi non fare quasi mai nulla di tutto cio' per loro. Anche qui, non vedo proprio cosa ci sia di nuovo sotto il sole, e cosa da denunciare come "novita' ".
E io, tra chi al massimo sdogana i baci gay in questo paese per raggranellare due voti e non cambiare niente dell'andazzo generale autoproclamandosi "sinistra" (poi, per quello che vale...) e una destra che invece vuole rimettere mano al reato di tortura, ci metto un secondo, a scegliere.
Che poi, scegliere per modo di dire, perche' non voto nessuno dei due.
Siamo sicuri che la genderizzazione sia tutta invenzione dei preti ?
https://www.odoya.it/sessualita-e-relazioni/sex-guides/1029-il-bambino-gender-creative.html
Forse è chiaro a tutti ma per sicurezza lo esplicito. Il concetto di genere è una cosa, e non credo che Niko o chiunque di buon senso e non bigotto, sia contro questo concetto. L'ideologia di genere è l'esatto contrario, ovvero far apparire il concetto di genere come una ideologia e quindi come un percorso falso, venato da interessi laidi, poco chiari, finanziari o complottisti. A me risulta che si vendono magliette con la stampa di Che Guevara e quindi per questo Che Guevara è un fottutissimo servo del
Sistema? Idem per il concetto di genere o per i gadget dedicati a Greta o alle pantere nere.
Citazione di: Ipazia il 18 Agosto 2023, 21:52:27 PMSiamo sicuri che la genderizzazione sia tutta invenzione dei preti ?
https://www.odoya.it/sessualita-e-relazioni/sex-guides/1029-il-bambino-gender-creative.html
Si', siamo piu' che sicuri.
Perche' persone "gender" (termine che qui uso e metto apposta ironicamente tra virgolette perche' francamente ridicolo e spesso offensivo quando usato a sproposito; cioe', quando usato da te e da quelli come te: quasi sempre!)
da quello che ne sappiamo si nasce, o al limite ci si diventa per varie ragioni e vicende della vita, per lo piu' imprevedibi e sconosciute, e sempre e comunque favorite da una predisposizione basilare della persona alla transizione.
Nessuno, (salvo casi rarissimi e intrinsecamente di rilevanza penale e criminale notevole) arriva un bel giorno dall'esterno e ti "genderizza", cioe' ti plagia a cambiare genere approfittando di una tua debolezza mentale o caratteriale patologica preesistente, o della tua minore eta', per scopi viscidi e oscuri; se non, appunto, magari solo in casi rarissimi nella realta', e frequenti solo nei complotti paranoici visti ovunque dai paranoici, e relative teorie del complotto in cui essi tendono a credere.
Quanto ai bambini transgender tutti gli studi SERI concordano che esistono, ci puo' essere disaccordo solo sui numeri del fenomeno, che comunque esiste.
Quindi lo scandalo e l'indecenza, nonche' la novita' sconvolgente, insita nel fatto che un professionista del settore ci scriva un libro sopra, la vedono solo i paranoici credenti nelle teorie del complotto paranoico di cui sopra, e nei relativi preteschi dogmi.
Per tutti gli altri e' un fatto normale, che una psicologa scriva un libro di psicologia.
Sarebbe stato piu' strano se lo avesse scritto di giardinaggio, magari. E quindi, ti assicuro che non hai dimostrato proprio un bel niente, di cio' che credevi di dimostrare.
Ci pensa la natura a dimostrare la realtà dei fatti con i suoi processi evolutivi che non saranno le mode creative e il mercato della psiche a mutare. Tanto mi basta per stare alla larga da certa enfatizzazione sessuale che non ha contaminato la mia formazione felicemente dimorfica senza patema alcuno.
Citazione di: Ipazia il 19 Agosto 2023, 07:08:33 AMCi pensa la natura a dimostrare la realtà dei fatti con i suoi processi evolutivi che non saranno le mode creative e il mercato della psiche a mutare. Tanto mi basta per stare alla larga da certa enfatizzazione sessuale che non ha contaminato la mia formazione felicemente dimorfica senza patema alcuno.
Adesso ho capito, finalmente: tu sei il centro del mondo e il vertice dell'evoluzione, e quello che non ha "contaminato" te, non dovrebbe mai "contaminare" nessuno.
Evoluzione che privilegia l'eterosessualita' e il cisgenderismo, anzi, ne dimostra la "realta' ". Contro le illusioni degli altri.
Il tuo dimorfismo sessuale e' un totem, attorno al quale si raduna tutra la tribu', delle donne cis etero e veterofemministe piu' o meno arrabbiate, che difende identitariamente tale dimorfismo, da tutti coloro che lo vorrebbero possedere illegalmente o usurpare.
Sia mai che la tribu' venga contaminata.
Ad esempio da uomini con le tette.
Ho letto questo articolo interessante sulle problematiche sanitarie relative alle disforie di genere. Anche inquietante direi: https://feministpost.it/
Pio. Il link è pieno di temi veramente squallidi e surreali, come quello che pretende di affermare che la comunità Lgbtq+ sia favorevole alla schiavitù. Il problema credo che sia l' arretratezza culturale dell'Italia, del radicato moralismo e bigottismo diffuso da secoli di dominazione violenta da parte della chiesa cattolica, il che ci assimila ai paesi dell'est Europa piuttosto che a quelli dell'ovest. Consiglio tutti di vedere un film, "girl", che parla della condizione di una ragazza trans in Belgio. Vi renderete subito conto che il paragone con l'Italia è deprimente in termini di civiltà e di rispetto per la dignità altrui.
La verita' e' che esiste un femminismo di destra discriminatorio contro prostitute e trans. O meglio, che tutta una ampia parte del "femminismo" come movimento sociale e culturale che non ha saputo evolversi partire dagli anni settanta, ha di fatto virato a destra, cercando di conservare in eterno gli stereotipi cristallizzati e formali suoi "tempi d'oro", come movimento, per conservare se stesso.
Il resto del femminismo, quello diciamo cosi' evoluto, ha coniato due acronimi per designare le femministe che hanno voluto rimanere "dinosaure" e in qualche modo prenderne le distanze: terf (trans exclusionary radical feminism) e swerf (sex worker exclusionary radical feminism).
Le terf e le swerf sarebbero le femministe "di destra", almeno giudizio di quelle "di sinistra", cioe' quelle che, per qualche strano, e reazionario motivo, non riconoscono che "liberta' ", per gli uomini e soprattutto per le donne, e' anche liberta' di cambiare sesso e/o di fare la prostituta, se a qualcuno/a va', e non e' costretto/a a farlo, e non fa male a nessuno/a nel farlo.
Puo' sbarre un discrimine da poco, ma il discrimine tra il vecchio e il nuovo del femminismo, tra chi ha saputo evolversi e chi no all'interno di questo movimento, si gioca in gran parte su questo, discrimine.
Quindi, modetati, conservatori e cattolici non hanno piu' problemi, a postare link da certi siti sedicenti "femministi radicali", cioe' i siti delle terf e delle swerf.
E -alcuni- comunisti che un tempo schifavano i trans e le prostitute in nome dello stalinismo tardosovietico, e di un certo sottofondo pasoliniano di cristianesimo comunque utile come collante identitario di classe , adesso li schifano lo stesso, ma, per sembrare aggiornati, in nome del femminismo. Cioe' di quello che loro credono sia il femminismo, cioe' il femminismo terf e swerf.
E vabbe'. Amen.
Se fossi genitore di un ragazzino con difficoltà ad identificarsi con il suo genere biologico di nascita mi opporrei in tutti i modi che si sottoponenesse a cure mediche che gli rovinerebbero per sempre la salute: insufficienza renale precoce per uso di ormoni, caduta della densità ossea, diabete e ipertensione, sterilità, impossibilità a tornare. alla condizione precendente. Non si può proprio pensate di curare un disagio psicologico provocando una condizione fisica patologica che gli accorcerà la vita. Mi sentirei un criminale. Se anche la mente non si identifica con il corpo, il corpo segue leggi che bisogna rispettare, pena il piombare in uno stato di medicalizzazione perenne, che causa sofferenze varie, senza alla fine ottenere quello che si voleva, perché un nato maschio non sarà mai una vera femmina e viceversa. È non me ne frega niente delle ideologie varie che dicono che si è di destra o di sinistra
Pio. Se tu fossi un genitore di un figlio con disforia di genere non avresti queste certezze, poiché dopo un primo o un secondo tentativo di suicidio dovrai bilanciare i pro e i contro. Inoltre il tuo ipotetico figlio a 18 anni farà quello che ritiene più giusto per lui. In ogni caso non credere che da minorenne sia così facile ordinare delle tette al supermercato. Ci sono protocolli rigorosi prima di iniziare un cambio di genere e non credo che possano iniziare in adolescenza, anche se non sono così informato nel dettaglio. In termini di buon senso direi che un cambiamento così importante necessiti della maggiore età, salvo situazioni eccezionali (appunto ripetuti tentativi di suicidio). Inoltre non si tratta di destra o sinistra ma di rispetto della dignità umana in qualsiasi forma essa si presenti, anche in quelle forme imperfette che sono spesso prese di mira dagli arroganti e dai prepotenti.
Mi sembra più giusto allora prendere di mira gli arroganti e prepotenti che bullizzano questo ragazzi e non castrarli per evitare che vengano presi di mira da questi, che poi temo, essendo stato giovane anch'io, che si riveli una pia speranza. I tentativi di suicidio possono essere anche una forma ricattatoria verso i genitori. Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza rovinarsi la salute? Anche il corpo merita rispetto.
Il cambio di sesso per disforia di genere, in Italia si puo' fare a partire dai 14 anni con il consenso dei genitori, senza, a partire dai 18.
A eta' minori di queste, si possono fare interventi per correggere ermafroditismo congenito e "scegliere" un sesso, il che comunque e' un caso rarissimo.
Citazione di: Pio il 19 Agosto 2023, 13:24:47 PMMi sembra più giusto allora prendere di mira gli arroganti e prepotenti che bullizzano questo ragazzi e non castrarli per evitare che vengano presi di mira da questi, che poi temo, essendo stato giovane anch'io, che si riveli una pia speranza. I tentativi di suicidio possono essere anche una forma ricattatoria verso i genitori. Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza rovinarsi la salute? Anche il corpo merita rispetto.
È quello che mi chiedo anch'io e comunque non credo che l'intrusione farmacologica e chirurgica sia la soluzione. Ma un danno in più.
Vedo che nel frattempo niko ha portato ulteriori elementi a sostegno dell'ideologia gender, inventata dai preti e che, come la mafia, non esiste.
Il passaggio cruciale è questo:
"Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza rovinarsi la salute?"
Tanti lo hanno fatto in una società divenuta sempre più garantista verso l'omosessualità. Tra cui, tralasciando l'incidente finale, Pasolini.
Aggiungerei pure una mia domanda?
Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza diventare la brutta copia, il goffo simulacro, del sesso che non li attira ?
Citazione di: Ipazia il 19 Agosto 2023, 18:15:57 PMÈ quello che mi chiedo anch'io e comunque non credo che l'intrusione farmacologica e chirurgica sia la soluzione. Ma un danno in più.
Vedo che nel frattempo niko ha portato ulteriori elementi a sostegno dell'ideologia gender, inventata dai preti e che, come la mafia, non esiste.
Il passaggio cruciale è questo:
"Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza rovinarsi la salute?"
Tanti lo hanno fatto in una società divenuta sempre più garantista verso l'omosessualità. Tra cui, tralasciando l'incidente finale, Pasolini.
Aggiungerei pure una mia domanda?
Perché non possono vivere serenamente la loro omosessualità senza diventare la brutta copia, il goffo simulacro, del sesso che non li attira ?
Individui non binari esistono da sempre. Secondo il Talmud (udite udite) Adamo in origine, prima dell'estrazione della costola, era sia maschio che femmina. Secondo la tradizione taoista yin e yang convivono in modo naturale sia nei maschi che nelle femmine. Tiresia era androgino, e in molte culture antiche il transessualismo era rispettato e riconosciuto. Far passare questa evidenza come una moda strampalata dei tempi moderni è uno dei tanti colpi di coda del moralismo catto-islam-sovietizzante. Una alleanza arcobaleno per contrastare altri arcobaleni molto più dignitosi.
La moda strampalata è riempire di ideologia un cigno nero evolutivo. Se fossi lesbica mi innamorerei di una donna bellissima con tutti i tratti femminili al loro posto piuttosto che di una virago quadrata coi baffi.
La natura fa scherzi da prete, ma poi ci mettiamo del nostro per camuffarci da quello che non siamo. Anche nell'omosessualità un po' più di stile e gusto sarebbe preferibile allo sbracamento trans dei pride.
Eh gia', ma perche' questi gay non fanno solo i gay, ma vogliono fare anche i trans...
Qualcuno deve averglielo messo in testa, deve avere interesse a vendere ormoni, non c'e' altra spiegazione....
Ma perche' non fanno tutti come Pasolini, che era gay ma almeno si vergognava di esserlo, viveva appartato, non rivendicava diritti e si faceva gli affari suoi...
Solo nel paradigma patriarcale e maschioeterofallocentrico, si puo' vedere la transessualita' come una variazione sul tema dell'omosessualita', differente da essa solo quantitativamente e per eccesso...
Per cui il transessuale in fondo e' solo un omosessuale un po' troppo esuberante che non si limita, che non sta nel suo (come almeno faceva Pasolini...) che non si da' una bella regolata...
Il fatto che l'uno e' attratto dal suo stesso sesso, e l'altro di solito dal sesso opposto a quello con cui si identifica non vi sfiora proprio, come differenza significativa eh...
Ma andate a vedervi un film di Pasolini, va'...
Citazione di: niko il 19 Agosto 2023, 23:32:49 PMEh gia', ma perche' questi gay non fanno solo i gay, ma vogliono fare anche i trans...
Perché la loro omosessualità è problematica, suppongo.
CitazioneQualcuno deve averglielo messo in testa, deve avere interesse a vendere ormoni, non c'e' altra spiegazione....
Fanno tutto loro, il mercato si limita a riscuotere i dividendi dai fragili, come accade con droga, alcool, prostituzione, gioco d'azzardo e bigpharma.
CitazioneMa perche' non fanno tutti come Pasolini, che era gay ma almeno si vergognava di esserlo, viveva appartato, non rivendicava diritti e si faceva gli affari suoi...
Est modus in rebus. Non si vergognava dell'omosessualità, ma non ce lo vedo mascherato da donna.
CitazioneSolo nel paradigma patriarcale e maschioeterofallocentrico, si puo' vedere la transessualita' come una variazione sul tema dell'omosessualita', differente da essa solo quantitativamente e per eccesso...
Ma anche nel paradigma del buongusto, che riguarda anche i comportamenti eterosessuali. Di nuovo: est modus in rebus.
CitazionePer cui il transessuale in fondo e' solo un omosessuale un po' troppo esuberante che non si limita, che non sta nel suo (come almeno faceva Pasolini...) che non si da' una bella regolata...
Il fatto che l'uno e' attratto dal suo stesso sesso, e l'altro di solito dal sesso opposto a quello con cui si identifica non vi sfiora proprio, come differenza significativa eh..
Mi sfiora, ma come ho scritto nel post precedente, lo ritengo un punto di caduta camuffarsi da quello che non si è, con perdita di appael seduttivo visti gli esiti comici del trucco e l'inevitabile fallimento del confronto.
Tengo atto comunque che "de gustibus non disputandum est", inclusa la coprofilia. Ma la legittimità del gusto sdogana pure quella del dis-gusto. Temperato dalla
tolleranza, che è cosa assai diversa dalla partecipazione.
(Per non apparire più faziosamente bacchettona di quello che sono, devo ammettere che la tecnologia del mascheramento ha prodotto miglioramenti sorprendenti, in linea con quanto adottato da eterosessuali per mascherare l'invecchiamento, ma continuo a preferire la nuda verità della natura. Questione appunto di gusti)
Citazione di: Ipazia il 20 Agosto 2023, 08:48:44 AMEst modus in rebus. Non si vergognava dell'omosessualità, ma non ce lo vedo mascherato da donna.
Da una lettera di Pasolini:
"Io ho SOFFERTO il soffribile, non ho mai accettato il PECCATO, non sono mai venuto a patti con la mia natura, non mi ci sono mai ABITUATO.
Ero nato per essere sereno, equilibrato, naturale
La mia omosessualita' era un di piu', non c'entrava con me. Me la sono vista accanto come un NEMICO, non me la sono mai sentita dentro.
‐-------------------------------
Se queste non sono le parole di un omosessuale che si vergogna di se stesso, (principalmente perche' cattolico credente, e veterocomunista) allora ditemi quali dovrebbero essere, secondo voi, le parole di un omosessuale che si vergogna di se stesso, che non accetta pienamente la sua natura (principalmente perche' borghese, e cattocomunista).
Credeva che farlo solo per soldi, e sempre con un ragazzino diverso, rendesse meno grave il tradimento "dei sacri valori", prestabiliti, dell'eterosessualita' e del familismo peloso, esattamente come quei mariti etero e infedeli, ma con i sensi di colpa, che credono che andare solo a prostitute, e sempre con una diversa, sia meno grave, come "tradimento" verso la moglie, che avere un'amante fissa o una non a pagamento, una con cui insomma dovrebbero metterci un certo impegno, nella relazione.
L'unico tipo di gay che puo' piacere agli omofobi, e ai bigotti in generale, e' l'archetipo del gay di tipo "pasoliniano":
* che si vergogna di se stesso, dando di fatto ragione al sistema valoriale di quegli etero che credono che essere etero sia un obbligo morale,
*e, possibilmente, che riproduce lo stereotipo maschile e mascolino della donna da usare e poi buttare via andando con centinaia di altri uomini diversi, che usa e poi butta via, senza mai ostentare, o praticare, una relazione omosessuale duratura.
Difficile amare altrettanto quanto Pasolini, un vero grande poeta del novecento italiano, come Sando Penna, che cantava con linguaggio innocente e dimesso, le gioie non solo del sesso, ma anche proprio dell'amore, omosessuale e pederastico. A pagamento e non, vissuto serenamente, senza il minimo senso di colpa.
"Della romantica tuta
No non amai solo la scorza
Ma proprio la dolcezza, che s'e' sperduta
Tra le montagne della forza."
Tornando in tema: come mai la Ferilli, in una recentissima intervista, ha dichiarato che la Schlein, secondo lei, è troppo radicale per il PD? Nella nostra discussione l'unica cosa radicale che siamo riusciti a trovare nella politica di sinistra del PD è il discorso attorno alle rivendicazioni di una stretta minoranza di popolazione. O mi sono perso qualcosa? Il salario minimo all'italiana: 6 euro invece di 5 all'ora?
Citazione di: Ipazia il 20 Agosto 2023, 08:48:44 AMTengo atto comunque che "de gustibus non disputandum est", inclusa la coprofilia. Ma la legittimità del gusto sdogana pure quella del dis-gusto. Temperato dalla tolleranza, che è cosa assai diversa dalla partecipazione.
Si tollera quello che e' un -potenziale- problema.
Per quello che NON e' un problema non basta la tolleranza, che presuppone l'ostilita', ci vuole la piena accettazione, che presuppone il liberarsi, psicologicamente, da ogni infondata ostilita'.
Quindi, come posso capire che ti faccia schifo (dis-gusto) se uno e' coprofilo, e ti limiti a tollerarelo, ma certo non lo accetti e non partecipi al suo modo di essere, se uno e' gay o trans il tuo schifo non ha ragione di essere, e dovresti fare di piu' che tollerarlo: dovresti accettarlo.
Citazione di: niko il 20 Agosto 2023, 11:48:40 AMDa una lettera di Pasolini:
"Io ho SOFFERTO il soffribile, non ho mai accettato il PECCATO, non sono mai venuto a patti con la mia natura, non mi ci sono mai ABITUATO.
Ero nato per essere sereno, equilibrato, naturale
La mia omosessualita' era un di piu', non c'entrava con me. Me la sono vista accanto come un NEMICO, non me la sono mai sentita dentro.
‐-------------------------------
Se queste non sono le parole di un omosessuale che si vergogna di se stesso, (principalmente perche' cattolico credente, e veterocomunista) allora ditemi quali dovrebbero essere, secondo voi, le parole di un omosessuale che si vergogna di se stesso, che non accetta pienamente la sua natura (principalmente perche' borghese, e cattocomunista).
Ti ringrazio niko per queste citazioni che evidenziano il furore ideologico tuo, non di Pasolini, che qui confessa, a favore della verità, non dell'ideologia dominante omofoba, il disagio di un'anatomia in conflitto con la propria sessualità. Più sinceri di così si muore: l'omosessualità è un problema, prima con l'evoluzione naturale che col moralismo umano. Un problema che ...
CitazioneCredeva che farlo solo per soldi, e sempre con un ragazzino diverso, rendesse meno grave il tradimento "dei sacri valori", prestabiliti, dell'eterosessualita' e del familismo peloso, esattamente come quei mariti etero e infedeli, ma con i sensi di colpa, che credono che andare solo a prostitute, e sempre con una diversa, sia meno grave, come "tradimento" verso la moglie, che avere un'amante fissa o una non a pagamento, una con cui insomma dovrebbero metterci un certo impegno, nella relazione.
L'unico tipo di gay che puo' piacere agli omofobi, e ai bigotti in generale, e' l'archetipo del gay di tipo "pasoliniano":
* che si vergogna di se stesso, dando di fatto ragione al sistema valoriale di quegli etero che credono che essere etero sia un obbligo morale,
*e, possibilmente, che riproduce lo stereotipo maschile e mascolino della donna da usare e poi buttare via andando con centinaia di altri uomini diversi, che usa e poi butta via, senza mai ostentare, o praticare, una relazione omosessuale duratura.
... si risolve meglio senza simulare famiglie biologiche che sono integralmente artefatte (in natura l'omosessualità esiste, ma è sterile, non mette su famiglie), separando la sessualità dalla sua vita, notevole, di intellettuale, che è ciò di cui ha lasciato un segno indelebile e a cui, giustamente verso se stesso, teneva di più.
Direi che anche sul piano sessuale di sinistre ce ne sono molte e più che una tollerante dialettica non mi sento di dare, come donna di sinistra (per quel che possa ancora valere e significare, forse un dato biografico), mettendo gli interlocutori di fronte alle loro contraddizioni e feticci ideologici.
Citazione di: Pio il 20 Agosto 2023, 12:01:30 PMTornando in tema: come mai la Ferilli, in una recentissima intervista, ha dichiarato che la Schlein, secondo lei, è troppo radicale per il PD? Nella nostra discussione l'unica cosa radicale che siamo riusciti a trovare nella politica di sinistra del PD è il discorso attorno alle rivendicazioni di una stretta minoranza di popolazione. O mi sono perso qualcosa? Il salario minimo all'italiana: 6 euro invece di 5 all'ora?
Più che un'analisi è una sensazione, ma con una sfumatura purosangue di classe, che ha compreso la natura neoborghese delle arcobalenate piddine da Parioli, "radicali" alla Bonino, che ci azzeccano con il neoproletariato precario meno della borgatara neofascista (la quale ha già abbondantemente calato le gonne di fronte ai "poteri forti", che da populista quaquaraqua di destra denunciava).
Schlein e Meloni sono le due ali, per dirla alla Fusaro, di un avvoltoio (non certo aquila) che ha il cervello a Davos.
Tanto per sottolineare un fatto biologico (poi la smetto): la divisione in due sessi è semplicemente un metodo ingegnoso per avere una maggiore variabilità genetica e permettere alle specie di sopravvivere meglio alle varianze ambientali. Ciò comporta la possibilità che vi siano individui di quella specie non esattamente definiti in termini dì sessualità. Ciò già a livello biologico (infatti sia maschi che femmine hanno la loro dose di testosterone e di progesterone ripartito e distribuito in modo individuale in relazione ad ogni singolo sistema endocrino). Se poi aggiungiamo le sollecitazioni del complesso sistema culturale umano, l'unica opzione possibile è accettare questo magma, che fa parte della natura e non "moralisticamente" tollerarlo.
Lo accetto quando non impone ideologie e non entra come un orco nella sessualità infantile in via di formazione, nella miseria di uteri indigenti, lo tollero, contrastandone gli abusi più gravi, quando queste cose le fa.
Citazione di: niko il 20 Agosto 2023, 12:30:59 PMQuindi, come posso capire che ti faccia schifo (dis-gusto) se uno e' coprofilo, e ti limiti a tollerarelo, ma certo non lo accetti e non partecipi al suo modo di essere, se uno e' gay o trans il tuo schifo non ha ragione di essere, e dovresti fare di piu' che tollerarlo: dovresti accettarlo.
La coprofilia, come altri feticismi sul disgusto, è comune nelle persone di destra autoritaria, a sinistra liberale i feticismi gravitano intorno alla sottomissione maschile e il "gentil sesso", la sinistra autoritaria ha solo dominizazione e sottomissione, schiavi e padroni sia in fabbrica che a letto. La destra liberale prende il viagra. https://knowingless.com/2021/10/26/political-compass-fetishes/amp/
Citazione di: Ipazia il 20 Agosto 2023, 13:34:10 PMTi ringrazio niko per queste citazioni che evidenziano il furore ideologico tuo, non di Pasolini, che qui confessa, a favore della verità, non dell'ideologia dominante omofoba, il disagio di un'anatomia in conflitto con la propria sessualità. Più sinceri di così si muore: l'omosessualità è un problema, prima con l'evoluzione naturale che col moralismo umano. Un problema che ...
... si risolve meglio senza simulare famiglie biologiche che sono integralmente artefatte (in natura l'omosessualità esiste, ma è sterile, non mette su famiglie), separando la sessualità dalla sua vita, notevole, di intellettuale, che è ciò di cui ha lasciato un segno indelebile e a cui, giustamente verso se stesso, teneva di più.
Direi che anche sul piano sessuale di sinistre ce ne sono molte e più che una tollerante dialettica non mi sento di dare, come donna di sinistra (per quel che possa ancora valere e significare, forse un dato biografico), mettendo gli interlocutori di fronte alle loro contraddizioni e feticci ideologici.
Guarda che te
"c'hai grossa crisi"
come diceva Guzzanti: Il tuo mettere indebitamente sullo stesso piano omosessualita' e transessualita', senza fare i dovuti distinguo, ti impedisce perfino di capire che la persona che ha un problema esistenziale
"con la propria anatomia"
Qui in questo discorso e' al massimo il transessuale, che prova il desiderio di cambiare sesso.
L'omosessuale, Pasolini incluso, ci sta benissimo, in rapporto con la propria anatomia, perche' non e' un transessuale, e' solo attratto dal suo stesso sesso.
E allora che cosa hanno in comune, i due, si potrebbe chiedere?
Principalmente, che entrambi stanno antipatici ai bigotti e ai tradizionalisti perche' sovvertono stereotipi di genere e di normalita' sociale radicati, e i rapporti di potere costruiti intorno a questi stereotipi.
Entrambi suscitano paure ataviche, perche' entrambi vivono nella prospettiva esistenziale di fare sesso non riproduttivo, quindi, non sono, e non vogliono essere, modelli generalizzabili individualmente a tutta l'umanita' su un piano di puro feticismo della sopravvivenza: se tutti facessero come loro, il genere umano si estinguerebbe.
Ma non sono l'uno la continuazione dell'altro, o l'uno la versione esagerata dell'altro.
Pasolini non scrive, nel testo che ho citato, di avere problemi con la propria anatomia, ma con il senso del peccato e del male.
E' vittima di una societa' che considera virtuoso il nesso "anatomico" tra sesso e riproduzione, a prescindere da ogni anatomia, e da ogni gusto o preferenza per le anatomie.
Che ha imposto il "crescete e moltiplicatevi " a tutti i fedeli tranne che ai preti.
L'adulterio, il discorso sulla purezza.
Si deve amare la continuazione dell'identifico pagando, per "l'accesso" all'amore, un tributo "sacrificale" alla continuazione dell'identico e a tutte le sue sovrastrutture necessarie.
Ma l'uomo (soprattutto maschio...) e' uomo perche' sa scindere, tra sesso e riproduzione.
Perche' nasce alla sua umanita' quando SCOPRE il nesso individuale, tra sesso e riproduzione, e ri-nasce ad essa quando a un certo punto si rompe, anatomo/metaforicamente il "cavolo", di pagare cotanto tributo all'identico in nome dell'amore come se non avesse alternativa, quando tematizza questa scoperta a problema e non necessariamente a oggetto del desiderio.
Quandi non figlia come un coniglio, ma controlla le nascite.
Quando non educa i figli solo patriarcalmente, ma immaggina forme sociali e comunitarie dell'educazione dei figli.
Quando vorrebbe piangere tutti i morti come morti suoi, e salutare tutti i figli come figli suoi, come nella migliore eugenetica platonica, che e' eugenetica dell'occultamento, delle nozioni individuali sulla genitorialita'. Il diritto alla giustizia, viene prima del diritto a sapere chi e' figlio di chi.
Quando sacralizza il sesso, il riso, la masturbazione.
Chissenefrega, se ci estinguiamo, se l'ultima generazione sara' la prima, a vivere felice.
Ci saranno sempre gli Altri.
E ci saranno sempre, le tecnologie per rendere riproduttivo un amore esclusivamente edonistico.
Finiremo di portare i figli nell'utero, e finiremo di essere mammiferi.
Al posto della funzione materna delle donne, ci saranno incubatrici umane totali.
In affitto, e spero pure gratis.
Welcome to Capitalism. Provvederà.
"...cosa sia l'Umano non so, conosco solo il suo prezzo."
...Ich weiß nicht, was ein Mensch ist
Ich kenne nur seinen Preis.
Dubito che le donne rinunceranno alla funzione materna. Per alcune può essere un peso ma per la maggioranza è qualcosa di cercato e voluto, almeno nelle società più sviluppate. Piuttosto sono problematiche economiche che frenano questo desiderio. Il problema di coniugare lavoro e maternità; il peso economico di crescere figli; i sacrifici da fare, ecc.
Citazione di: Pio il 20 Agosto 2023, 16:37:21 PMDubito che le donne rinunceranno alla funzione materna. Per alcune può essere un peso ma per la maggioranza è qualcosa di cercato e voluto, almeno nelle società più sviluppate. Piuttosto sono problematiche economiche che frenano questo desiderio. Il problema di coniugare lavoro e maternità; il peso economico di crescere figli; i sacrifici da fare, ecc.
Rinunciare al dolore e al rischio di morte connesso al parto, non e', automaticamente, "rinunciare alla funzione materna".
E' ripensare la fase iniziale della funzione materna in senso transumano.
Ad oggi alcuni si scandalizzano che si possa portare aventi la gravidanza di un altro.
Che ci siano riccone in giro che vogliono figli, ma li vogliono senza il dolore e il rischio di morte del parto, e questo non e' piu' solo un loro vago e impossibile desidero; pagano, e ottengono quello che vogliono.
Qualcun'altra, partorisce per loro.
Il dolore, al momento, e' delegabile.
Ma presto, potra' essere del tutto eliminabile.
La sfida, e' ripensare la maternita' al di la' del biblico: "partorirai nel dolore".
La richiesta implicita di un figlio nascente e' il dolore di sua madre come prova d'amore verso di lui?
E' questo, che definisce una "vera" madre?
Soffrire, e appuntarsi la medaglia della cicatrice e della sofferenza come merito acquisito in questa vita o nell'altra?
O c'e' molto di piu'?
Che aspetta di essere scoperto, sia tecnologicamente, che psicoevolutuvamente, al di la' degli attuali giudizi e pregiudizi?
Io cerco di ragionare oltre, la croce. Sono nichilista. Certe cose, non le capisco. Se fossi stato Cristo, sarei sceso dalla croce.
Oppure alla fine avrei distolto gli occhi dalla folla e sarei morto per una persona sola, che e' la stessa cosa.
Beh! È abbastanza chiaro che sei nichilista.
Con tanti mammi che bramano figliolanze, perché dovremo toglierle a chi è deputato per natura ad averle?
Informo niko che la tecnologia medica da qualche tempo garantisce il parto indolore anche a chi non ha la schiava che "partorirà con dolore" al suo posto.
La simbiosi madre-feto è una delle poche cose umane che ci sono rimaste: vogliamo eliminare pure questa ?
Citazione di: Ipazia il 20 Agosto 2023, 23:14:00 PMCon tanti mammi che bramano figliolanze, perché dovremo toglierle a chi è deputato per natura ad averle?
Informo niko che la tecnologia medica da qualche tempo garantisce il parto indolore anche a chi non ha la schiava che "partorirà con dolore" al suo posto.
La simbiosi madre-feto è una delle poche cose umane che ci sono rimaste: vogliamo eliminare pure questa ?
Il parto spesso fa male nonostante l'iniezione.
Poi ci sono i cesarei, e le complicazioni.
Poi la faccenda dura nove mesi, qui non si tratta solo del parto, ma di tutta la gravidanza.
Poi, soprattutto, io non sono un orsetto del cuore, ma della volonta' di potenza, e non mi difendo quello che e' umano perche' e' umano.
Questo lo lascio fare a voi.
Transumanesimo non è oltreumanesimo: è catename in più e basta guardare Schwab per averne conferma.
Citazione di: Ipazia il 21 Agosto 2023, 08:36:51 AMTransumanesimo non è oltreumanesimo: è catename in più e basta guardare Schwab per averne conferma.
A parte transumanesimo e oltreumanesimo, nessuna tecnologia utile, e nemmeno nessuna distruttiva, si e' mai arrestata per ragioni morali, da quando nel medioevo volevano mettere fuori legge la balestra da fante individuale, perche' era un'arma poco cavalleresca.
La cosa non ha funzionato nemmeno con la bomba atomica, se e' per questo.
Qualcosa di sinistra a loro insaputa:
https://www.facebook.com/100044235953388/posts/pfbid0iaTf8gjvunetTZhZGJHXWNA3w7iZddBrCgUzigjBiGwP4sp6JCdAWcTS8jjx69mKl/?app=fbl
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2023, 07:29:03 AMQualcosa di sinistra a loro insaputa:
https://www.facebook.com/100044235953388/posts/pfbid0iaTf8gjvunetTZhZGJHXWNA3w7iZddBrCgUzigjBiGwP4sp6JCdAWcTS8jjx69mKl/?app=fbl
I nativi americani non "tolleravano" transessuali, li accettavano.
Senza il minimo problema.
Il pacchetto identitario/comunitario ha senso solo come preludio al comunismo, che e' un ideale sostanzialmente globalista e anti-comunitario.
Tanto per dire.
Perche' senno', pure un tipo come il ministro Larussa, che e' fascista, e ha i busti duce a casa, ama cosi' tanto gli "indiani" da chiamare i suoi figli con i nomi di tribu' indiane.
Soprattutto per l'antiamericanismo militante e di facciata che lui nella sua zucca -nostalgica- attribuisce alla simbologia degli indiani, direi, perche' direi che, dello stile di vita indiano, non ci ha capito molto altro.
E pare che non gli insegni a non stuprare.
Ai figli che lui chiama coi nomi degli indiani.
Mi riferivo allo stile di vita e ai valori, non all'ideologia filtrata Hollywood, che ha ideologizzato anche l'omosessualità.
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2023, 14:01:09 PMMi riferivo allo stile di vita e ai valori, non all'ideologia filtrata Hollywood, che ha ideologizzato anche l'omosessualità.
E' un fatto, che gli indiani accettavano l'omosessualita' e la transessualita', non un'ideologia.
Non avevano bisogno di tollerarla, perche' la accettavano.
Come spirito maschile e femminile, potenzialmente compresente in ognuno.
Questo viene mostrato per altro in una ben piccola parte dei film di Hollywood, non certo in tutti, o nella maggioranza di essi.
Un conto è il fenomeno genetico naturale, un conto la sua ideologizzazione santificante fino alla truffa, dagli esiti miserevoli, dei parametri biologici.
Citazione di: Ipazia il 28 Agosto 2023, 14:42:25 PMUn conto è il fenomeno genetico naturale, un conto la sua ideologizzazione santificante fino alla truffa, dagli esiti miserevoli, dei parametri biologici.
Guarda, qui i casi sono due:
* se hai appena scoperto in modo serio e dimostrabile che l'omotransessualita' sia davvero un "fenomeno genetico naturale", scrivilo nelle opportune sedi (naturalmente non qui) e vincici meritatamente il nobel
* se lo scrivi tanto per scrivere, e' ridicolo... ammettere ignoranza laddove bisognerebbe ammetterla e' sinonimo di saggezza... cosa vuoi dimostrare, che alla base dei fenomeni gay e trans c'e' al limite una "base" genetica, sopra la quale si instaura una perversa ideologia?
Non hai prove, ne' della genetica, ne' della ideologia: sono solo due dogmi, due flatus vocis, uno piu' odioso e fuori luogo dell'altro.
Uno indimostrato (genetica), e uno indimostrabile (ideologia).
Quanta tristezza nel parlare del nulla come se il nulla esistesse.