(https://imageshack.com/i/pm8jlvVij)
Rischio di aprire questioni e dibattimenti eterni, ma cercherei di sorvolare su confronti di difficile soluzione, sia per quanto riguarda la possibilità di vita extraterrestre che la nuova alimentazione...
In realtà ho trovato che questa vignetta ben racconti le ultime due settimane circa. Sorridendo amaramente rifletto su come facilmente l'informazione di massa sposti gli interessi e gli argomenti. Avrei potuto mettere qualcosa su Sanremo anche, volendo.
In un certo senso, questo si ricollega all'altro mio thread. Siamo dove ci vogliono far stare? O sappiamo sempre chi siamo?
Siamo integrati o apocalittici, direbbe Umberto Eco, maestro eccelso dell'apocalittica integrata.
Propenderei per un tertium datur: siamo "qualcuno", quando riusciamo ad evadere da dove ci vogliono fare stare.
Citazione di: Ondina il 17 Febbraio 2023, 20:17:10 PMIn un certo senso, questo si ricollega all'altro mio thread. Siamo dove ci vogliono far stare? O sappiamo sempre chi siamo?
Ciao Ondina, penso che dipenda molto dal grado di consapevolezza e spirito critico individuale, se si vuole avere informazioni più dettagliate su determinati argomenti bisogna impegnarsi, cercarsele e con tanti dati a disposizione, magari si può sapere qualcosina di più su ciò che si cerca.
Un piccolo esempio: in tv si è parlato fino allo sfinimento del festival, mentre un dramma dalle proporzioni gigantesche interessava e interessa Turchia e Siria, ma tranne nei tg, se ne è parlato poco, ma anche altre notizie sono passate in terzo, quarto piano, magari se non c'era la settimana sanremese, sicuramente avrebbero trasmesso qualche speciale da quelle zone...
Per informazione di massa a cosa ti riferisci in particolare?
Citazione di: stelle dell'auriga il 18 Febbraio 2023, 17:15:49 PMCiao Ondina, penso che dipenda molto dal grado di consapevolezza e spirito critico individuale, se si vuole avere informazioni più dettagliate su determinati argomenti bisogna impegnarsi, cercarsele e con tanti dati a disposizione, magari si può sapere qualcosina di più su ciò che si cerca.
Un piccolo esempio: in tv si è parlato fino allo sfinimento del festival, mentre un dramma dalle proporzioni gigantesche interessava e interessa Turchia e Siria, ma tranne nei tg, se ne è parlato poco, ma anche altre notizie sono passate in terzo, quarto piano, magari se non c'era la settimana sanremese, sicuramente avrebbero trasmesso qualche speciale da quelle zone...
Per informazione di massa a cosa ti riferisci in particolare?
Ciao, con informazione di massa mi riferisco alla tipologia di informazione che ha come metodo principale quello di toccare il maggior numero di persone possibile. E con "toccare" intendo sia il raggiungere un vasto pubblico, sia il coinvolgere emozionalmente il pubblico raggiunto.
Citazione di: Ipazia il 17 Febbraio 2023, 21:19:38 PMSiamo integrati o apocalittici, direbbe Umberto Eco, maestro eccelso dell'apocalittica integrata.
Propenderei per un tertium datur: siamo "qualcuno", quando riusciamo ad evadere da dove ci vogliono fare stare.
C'ho messo un po' a risponderti perché mi sembrava corretta la tua affermazione ma allo stesso tempo vaga, e mi ha confusa. In teoria si, nel momento in cui comprendiamo che siamo dove non vogliamo stare ma dove ci vogliono far stare, e evadiamo da quel "luogo" non nostro, siamo "qualcuno". Tuttavia mi chiedo, quanto veramente siano gli altri a volerci fare stare in un luogo che non ci appartiene, e quanto a volte non faccia comodo starci...sai la famosa zona confort... In fondo non siamo solo vittime di questa realtà, ma ne siamo anche gli artefici.
Citazione di: stelle dell'auriga il 18 Febbraio 2023, 17:15:49 PMCiao Ondina, penso che dipenda molto dal grado di consapevolezza e spirito critico individuale, se si vuole avere informazioni più dettagliate su determinati argomenti bisogna impegnarsi, cercarsele e con tanti dati a disposizione, magari si può sapere qualcosina di più su ciò che si cerca.
Un piccolo esempio: in tv si è parlato fino allo sfinimento del festival, mentre un dramma dalle proporzioni gigantesche interessava e interessa Turchia e Siria, ma tranne nei tg, se ne è parlato poco, ma anche altre notizie sono passate in terzo, quarto piano, magari se non c'era la settimana sanremese, sicuramente avrebbero trasmesso qualche speciale da quelle zone...
Per informazione di massa a cosa ti riferisci in particolare?
Dimenticavo, hai fatto delle osservazioni corrette e assolutamente in tema. L'ordine di rilevanza delle notizie ovviamente non è casuale, ma segue un sistema chiamato Agenda Settings: cioè viene deciso a monte quali notizie vanno in primo piano, per quanto tempo, quanto devono essere incisive, quale stato d'animo devono generare, etc. La rilevanza e la priorità non è casuale, ovviamente Sanremo non è più importante di un simile terremoto, che poteva tranquillamente essere nominato anche al festival con un minimo di rispetto, ma diciamo che Sanremo si è svolto ad hoc "casualmente" in quei giorni ed è stato un'ottima scusante per passare in secondo piano altre notizie. Le ragioni io non le so chiaramente, si vede che a qualcuno va bene così.
Citazione di: Ondina il 22 Febbraio 2023, 18:54:20 PMC'ho messo un po' a risponderti perché mi sembrava corretta la tua affermazione ma allo stesso tempo vaga, e mi ha confusa. In teoria si, nel momento in cui comprendiamo che siamo dove non vogliamo stare ma dove ci vogliono far stare, e evadiamo da quel "luogo" non nostro, siamo "qualcuno". Tuttavia mi chiedo, quanto veramente siano gli altri a volerci fare stare in un luogo che non ci appartiene, e quanto a volte non faccia comodo starci...sai la famosa zona confort... In fondo non siamo solo vittime di questa realtà, ma ne siamo anche gli artefici.
Ma certo, la seduzione del potere è immensa e i non-luoghi dove intrappolarci, scintillanti. Poi arriva una covidemia o una guerra e ti rendi conto di quanto il baraccone luccicante sia una prigione. Da cui evadere almeno con lo spirito, e pure coi fatti, che ciascuno, quando sa essere "qualcuno", ritiene possibili.
Citazione di: Ondina il 17 Febbraio 2023, 20:17:10 PM(https://imageshack.com/i/pm8jlvVij)
Rischio di aprire questioni e dibattimenti eterni, ma cercherei di sorvolare su confronti di difficile soluzione, sia per quanto riguarda la possibilità di vita extraterrestre che la nuova alimentazione...
In realtà ho trovato che questa vignetta ben racconti le ultime due settimane circa. Sorridendo amaramente rifletto su come facilmente l'informazione di massa sposti gli interessi e gli argomenti. Avrei potuto mettere qualcosa su Sanremo anche, volendo.
In un certo senso, questo si ricollega all'altro mio thread. Siamo dove ci vogliono far stare? O sappiamo sempre chi siamo?
Ciao Ondina ... Mi sembra che tu sia un'indagatrice dell'introspezione e questa cosa mi allieta assai.
In teoria dovremmo saperlo chi siamo anche se con un grado di incertezza, ma fintanto che si punta il dito contro gli altri questo contribuirebbe a fuorviarci nel sapere in modo corretto chi siamo.
Fai riferimento al sistema denominato Agenda settings per evidenziare un ruolo dei media in cui questi si rendono responsabili della nostra manipolazione. Però nello sviluppo del Topic affermi: "Tuttavia mi chiedo, quanto veramente siano gli altri a volerci fare stare in un luogo che non ci appartiene, e quanto a volte non faccia comodo starci...sai la famosa zona confort... In fondo non siamo solo vittime di questa realtà, ma ne siamo anche gli artefici.". Giusto dubbio. E' vero infatti che i media ci manipolano, ma bisognerebbe vedere pure in virtù di cosa riescono a manipolarci. Qual è cioè il loro potere? Tu parli infatti di "zona confort". Questa zona confort a mio vedere è una zona nebbiosa che per essere in qualche misura definita in modi più chiari necessiti di una riflessione sul concetto di "potere". Un saluto
Visto che, prima o poi, i vermi si ciberanno di noi, mi pare giusto che, nell'attesa, noi, intanto, ci cibiamo di loro!
Tanto per "par condicio"! ;D
Citazione di: daniele22 il 23 Febbraio 2023, 10:24:10 AMCiao Ondina ... Mi sembra che tu sia un'indagatrice dell'introspezione e questa cosa mi allieta assai.
In teoria dovremmo saperlo chi siamo anche se con un grado di incertezza, ma fintanto che si punta il dito contro gli altri questo contribuirebbe a fuorviarci nel sapere in modo corretto chi siamo.
Fai riferimento al sistema denominato Agenda settings per evidenziare un ruolo dei media in cui questi si rendono responsabili della nostra manipolazione. Però nello sviluppo del Topic affermi: "Tuttavia mi chiedo, quanto veramente siano gli altri a volerci fare stare in un luogo che non ci appartiene, e quanto a volte non faccia comodo starci...sai la famosa zona confort... In fondo non siamo solo vittime di questa realtà, ma ne siamo anche gli artefici.". Giusto dubbio. E' vero infatti che i media ci manipolano, ma bisognerebbe vedere pure in virtù di cosa riescono a manipolarci. Qual è cioè il loro potere? Tu parli infatti di "zona confort". Questa zona confort a mio vedere è una zona nebbiosa che per essere in qualche misura definita in modi più chiari necessiti di una riflessione sul concetto di "potere". Un saluto
Ciao, su ogni argomento aperto, a voler ben argomentare, ci sono sempre tanti aspetti da valutare, spesso apparentemente contraddittori. A me viene in mente il famoso diamante...tutto dipende da quale delle sue sfaccettature stiamo osservando, tutte sono corrette nel senso che appartengono allo stesso diamante ma nessuna è esaustiva in sé.
La prima cosa su cui puntualizzerei è che forse invece di domandarci "chi siamo" sia più corretta la domanda "cosa siamo". Al "chi siamo" tendiamo a rispondere con la nostra identità sociale e culturale: io sono "nome", ho una data età, ricopro un certo ruolo sociale, etc. Il "cosa siamo" è, per me, più rivolto al nostro essere, all'essenza...
E si, da un lato parlo di "loro" e della loro influenza su di noi, dall'altro della spinta interiore all'uscita dalla zona confort guardando con coscienza a se stessi. Sembrano due elementi opposti e contraddittori, ma questo piano è il piano della dualità dove ogni cosa ha sempre un elemento che le si oppone e allo stesso tempo la completa. Nulla è completamente a sé e in sé in questo piano. Il micro include il macro e viceversa. Così l'individualità include la pluralità, a mio avviso senza un vero confine di separazione ma come una membrana permeabile in una soluzione continua. Quindi giustamente dire "loro ci condizionano" include "io mi lascio condizionare". Dove sia "loro" e dove sia "io" in questo senso non è scontato e forse distinguere in modo netto allontana dalla verità.
"Cosa sono" (o "chi sono" per chi suona meglio) per me non è semplice vederlo, non sempre per lo meno. So che molto di ciò che vedo di me sono illusioni, apparenze, incrostazioni...convinzioni senza fondamenta, l'essenza, il mio essere per lo più mi sfuggono se non per rapide intuizioni e scintille di autocoscienza. Io non sono tizio, che è intelligente, buono, etc. queste sono etichette dovute all'interazione sociale... Il "cosa sono" è nel famoso silenzio di cui ho parlato nell'altro post.
Quando mi lascio invadere da stimoli (co-creati nel senso che io stessa me li sono costruiti attorno e contemporaneamente altri li hanno rafforzato) è più facile che io cada nell'illusione di me stessa, perché quegli stimoli sono rumore e non silenzio. Non è all'ascetismo e all'individualismo che bisogna rivolgersi, perché si tratta di fughe, ma bisogna comunque rivolgersi all'equilibrio mobile restando nel mondo.
Citazione di: Eutidemo il 24 Febbraio 2023, 11:20:02 AMVisto che, prima o poi, i vermi si ciberanno di noi, mi pare giusto che, nell'attesa, noi, intanto, ci cibiamo di loro!
Tanto per "par condicio"! ;D
Per la serie "chi prima arriva meglio alloggia" 😅
Citazione di: Ondina il 25 Febbraio 2023, 10:09:49 AMCiao, su ogni argomento aperto, a voler ben argomentare, ci sono sempre tanti aspetti da valutare, spesso apparentemente contraddittori. A me viene in mente il famoso diamante...tutto dipende da quale delle sue sfaccettature stiamo osservando, tutte sono corrette nel senso che appartengono allo stesso diamante ma nessuna è esaustiva in sé.
La prima cosa su cui puntualizzerei è che forse invece di domandarci "chi siamo" sia più corretta la domanda "cosa siamo". Al "chi siamo" tendiamo a rispondere con la nostra identità sociale e culturale: io sono "nome", ho una data età, ricopro un certo ruolo sociale, etc. Il "cosa siamo" è, per me, più rivolto al nostro essere, all'essenza...
E si, da un lato parlo di "loro" e della loro influenza su di noi, dall'altro della spinta interiore all'uscita dalla zona confort guardando con coscienza a se stessi. Sembrano due elementi opposti e contraddittori, ma questo piano è il piano della dualità dove ogni cosa ha sempre un elemento che le si oppone e allo stesso tempo la completa. Nulla è completamente a sé e in sé in questo piano. Il micro include il macro e viceversa. Così l'individualità include la pluralità, a mio avviso senza un vero confine di separazione ma come una membrana permeabile in una soluzione continua. Quindi giustamente dire "loro ci condizionano" include "io mi lascio condizionare". Dove sia "loro" e dove sia "io" in questo senso non è scontato e forse distinguere in modo netto allontana dalla verità.
"Cosa sono" (o "chi sono" per chi suona meglio) per me non è semplice vederlo, non sempre per lo meno. So che molto di ciò che vedo di me sono illusioni, apparenze, incrostazioni...convinzioni senza fondamenta, l'essenza, il mio essere per lo più mi sfuggono se non per rapide intuizioni e scintille di autocoscienza. Io non sono tizio, che è intelligente, buono, etc. queste sono etichette dovute all'interazione sociale... Il "cosa sono" è nel famoso silenzio di cui ho parlato nell'altro post.
Quando mi lascio invadere da stimoli (co-creati nel senso che io stessa me li sono costruiti attorno e contemporaneamente altri li hanno rafforzato) è più facile che io cada nell'illusione di me stessa, perché quegli stimoli sono rumore e non silenzio. Non è all'ascetismo e all'individualismo che bisogna rivolgersi, perché si tratta di fughe, ma bisogna comunque rivolgersi all'equilibrio mobile restando nel mondo.
Ciao, sono d'accordo sulla prima parte del discorso.
Per quel che riguarda i media e la loro influenza ti inviterei a rivolgere l'attenzione a quelli che sono i media che ci circondano nella nostra quotidianità, ovvero a quel luogo in cui i media diventano i discorsi delle persone che ci sono più prossime. Quando infatti facevo riferimento al concetto di potere volevo in realtà fare un invito a riflettere sul potere che hanno su di noi sia i media classici che codeste persone che ci circondano. In tal modo ci si può rendere meglio conto di quanto l'affettività, intesa come fenomeno di attrazione o repulsione, domini a volte la nostra ragione.
Quindi, la similitudine delle linee di marea che definiscono il bagnasciuga in cui si svolge la nostra vita a contatto con quella degli altri vorrebbe significare che la nostra vita si svolge più che altro in questo bagnasciuga, mentre l'arretramento da questo campo vitale dovrebbe corrispondere al momento del silenzio, cioè a quello della riflessione personale la quale dovrebbe indicarci più chiaramente, almeno in teoria, come si debba rituffarci nel bagnasciuga (senza prendere una zuccata :)) ). Preso atto cioè delle opposizioni questa riflessione dovrebbe indicarci una via per poterle risolvere. Un saluto
Non tutti le relazioni umane sono di dominio, tra dispari; vi sono anche relazioni di cooperazione tra pari. La prima cosa da individuare in una relazione è in quale delle due specie rientra. Dopo è tutto più facile.
Citazione di: Ipazia il 25 Febbraio 2023, 14:07:27 PMNon tutti le relazioni umane sono di dominio, tra dispari; vi sono anche relazioni di cooperazione tra pari. La prima cosa da individuare in una relazione è in quale delle due specie rientra. Dopo è tutto più facile.
Certo Ipazia, tu hai ragione, però per giungere a compiere tale discrimine in modo chiaro bisognerebbe fare quello che molti pontificano spesso senza metterlo però in pratica, ovvero bisognerebbe conoscere se stessi. Conoscendo se stessi si dovrebbe avere infatti più consapevolezza di quali siano i tuoi punti di debolezza davanti ad un potere che ti è difficile contrastare
Prima, conoscere se stessi mentre si conosce il mondo. Poi capire dove vi è dominio e dove cooperazione, che non è una facoltà innata; ci si arriva dopo più o meno lunga maturazione, per quanto l'istinto e la pancia aiutino l'olfatto a sentire odore di zolfo, spesso prima del cervello, facilmente strumentalizzabile dagli ideologi satanici.
Cit: "
... aiutino l'olfatto a sentire odore di zolfo, spesso prima del cervello, facilmente strumentalizzabile dagli ideologi satanici."
Devo dire Ipazia che sei forse l'unica persona in questo loco che a volte riesce a strapparmi un sorriso. Sì, hai perfettamente ragione: conoscere se stessi mentre si conosce il mondo. Sembra quasi casuale il fatto che uno giunga a conoscere abbastanza bene se stesso
Citazione di: Ondina il 25 Febbraio 2023, 10:09:49 AMQuindi giustamente dire "loro ci condizionano" include "io mi lascio condizionare". Dove sia "loro" e dove sia "io" in questo senso non è scontato e forse distinguere in modo netto allontana dalla verità.
"Cosa sono" (o "chi sono" per chi suona meglio) per me non è semplice vederlo, non sempre per lo meno. So che molto di ciò che vedo di me sono illusioni, apparenze, incrostazioni...convinzioni senza fondamenta, l'essenza, il mio essere per lo più mi sfuggono se non per rapide intuizioni e scintille di autocoscienza. Io non sono tizio, che è intelligente, buono, etc. queste sono etichette dovute all'interazione sociale... Il "cosa sono" è nel famoso silenzio di cui ho parlato nell'altro post.
Quando mi lascio invadere da stimoli (co-creati nel senso che io stessa me li sono costruiti attorno e contemporaneamente altri li hanno rafforzato) è più facile che io cada nell'illusione di me stessa, perché quegli stimoli sono rumore e non silenzio. Non è all'ascetismo e all'individualismo che bisogna rivolgersi, perché si tratta di fughe, ma bisogna comunque rivolgersi all'equilibrio mobile restando nel mondo.
Il mondo, la realtà in cui viviamo è principalmente interazione, scambio tra esseri viventi, dire "loro" e dire "noi", automaticamente crea una divisione:
loro hanno detto, l'informazione è manipolata, ci vogliono far credere che...etc, probabilmente non ci aiuta a capire e magari si potrebbe creare, in questo modo, una sorta di diffidenza a priori, verso l' altro, gli organi di stampa, o i governi e tutto ciò che si voglia includere.
Comunque trovo le tue osservazioni molto interessanti, discernimento in questo caso mi sembra una buona via, ma quanti davvero ne sono capaci e in che misura?
Sviluppare la consapevolezza è un esercizio non agevole alle volte e probabilmente non a tutti interessa, ma bisogna accogliere le contrapposizioni e cercare per quanto possibile di unire e non dividere.
Magari se ti va di entrare più nello specifico con qualche esempio, magari riusciamo ad allargare la visuale.
Cosa ha mosso, in particolare, queste tue considerazioni?
Citazione di: stelle dell'auriga il 02 Marzo 2023, 10:56:33 AMIl mondo, la realtà in cui viviamo è principalmente interazione, scambio tra esseri viventi, dire "loro" e dire "noi", automaticamente crea una divisione: loro hanno detto, l'informazione è manipolata, ci vogliono far credere che...etc, probabilmente non ci aiuta a capire e magari si potrebbe creare, in questo modo, una sorta di diffidenza a priori, verso l' altro, gli organi di stampa, o i governi e tutto ciò che si voglia includere.
Comunque trovo le tue osservazioni molto interessanti, discernimento in questo caso mi sembra una buona via, ma quanti davvero ne sono capaci e in che misura?
Sviluppare la consapevolezza è un esercizio non agevole alle volte e probabilmente non a tutti interessa, ma bisogna accogliere le contrapposizioni e cercare per quanto possibile di unire e non dividere.
Magari se ti va di entrare più nello specifico con qualche esempio, magari riusciamo ad allargare la visuale.
Cosa ha mosso, in particolare, queste tue considerazioni?
Ci sto riflettendo, ma non ti so rispondere... Mi trovo in una situazione di empasse 🤷🏻�♀️
"Noi" e "loro" si fonda sugli interessi socioeconomici che stanno dietro l'informazione veicolata e la verità rivelata. Cherchez l'argent, solitamente funziona bene per stabilire il confine in tali questioni.
Pensavo di averlo postato oggi. Una constatazione: siamo immersi da millenni in una lingua che possiede anche i pronomi personali e mi sembrerebbe anche un poco pretenzioso non accettare questo fatto ... pur tuttavia ci si può pure riflettere sopra, non per togliere i pronomi personali intendo.
Porrei pertanto una domanda estrema: siamo disposti a farci uccidere piuttosto che uccidere? Da intendersi proprio nel senso letterale del termine "uccidere".
Può accadere però, in senso metaforico, che a volte uccidiamo e a volte ci facciamo uccidere: ognuno può scorgere questi fatti dentro se stesso ... non sembra difficile.
Da ultimo, il "loro vogliono che ..." può essere visto pure come un "loro fanno" ... Cosa facciano non ci è dato di sapere se non per quello che fanno vedere a noi. E se per quello che non si vede si è poi certi di qualcos'altro ci si ricordi almeno del famoso consiglio "non giudicare e non sarai giudicato". I moventi, ovvero ciò che muove l'invisibile, sono molti. Un saluto