Putin, che provava forti "
affinità elettive" con gli abitanti striscianti sull'isola, il 24 febbraio aveva ordinato che il primo territorio ucraino da conquistare doveva essere proprio l
'"Isola dei Serpenti"; ed infatti le sue "
forze speciali" l'avevano invasa nelle ore iniziali della guerra, il 24 febbraio.
(https://i.postimg.cc/2jKms6J9/cucu.jpg) ***A resistere all'inattesa invasione russa, sull'isola, c'erano soltanto 13 soldati ucraini; ai quali sotto il tiro dei cannoni dell'incrociatore Moskva, era stato intimato di arrendersi lasciando sbarcare le forze di occupazione senza opporre resistenza.
La risposta del caporale Roman Hrybov, alla richiesta di resa inoltrata via radio da parte del comandante della Moskva, fu un inequivocabile: ""
Vaffanculo"!
Frase che, facendo degnamente il paio con lo storico "
Merde" di Cambronne, venne poi successivamente celebrata dalle Poste ucraine con un apposito francobollo (che, spero il moderatore del Forum non vorrà censurare).
(https://i.postimg.cc/vB1Xcb7h/FRANCOBOLLO.jpg)***Nonostante tale eroica risposta, visto che 13 soldati ucraini potevano ben poco contro il tiro dei cannoni binati da 130 mm della nave da battaglia russa, e contro lo sbarco di parecchie centinaia di agguerritissimi Spetsnaz(isti) russi, l'
"Isola dei Serpenti" cadde nelle mani di Putin.
***Da parecchio, e, soprattutto, a partire dal 23 di giugno, Kiev stava provando in tutti i modi a riconquistare l'
"Isola dei Serpenti", nonostante l'accanita resistenza delle forze di occupazione russe; le quali, per circa una settimana, pur arretrando lentamente, contendevano il terreno palmo a palmo.
Ed infatti l'ordine ricevuto via radio, e più volte ripetuto, era "
Сопротивляйтесь любой ценой!" ("
Resistere a tutti i costi"); ed infatti tale isola, pur essendo di dimensioni ridotte, ha un valore strategico notevolissimo.
Le truppe russe , però, non avevano più il supporto dell'artiglieria navale del Moskva, affondato ormai da settimane da un missile Neptune ucraino; per cui, alla fine, hanno dovuto abbandonare l'isola riconsegnandola ai legittimi proprietari
***Per un po', il Cremlino ha negato la cosa, ma poi, alla fine, davanti all'evidenza dei fatti, ha dovuto ammettere che le sue truppe, pur avendo resistito strenuamente, alla fine avevano dovuto cedere il terreno.
***Ma pochi minuti dopo l'annuncio, il generale Igor Konashenkov, portavoce del ministero della Difesa russo, ha dichiarato:
"Le nostre forze armate hanno raggiunto gli obbiettivi prefissati e poi sono andate via in segno di buona volontà per permettere l'esportazione del grano!"
Non si capisce però:
- perchè mai, per permettere l'esportazione del grano, era necessario che i russi dovessero abbandonare l'isola;
- perchè mai, se se ne sono andati via
"in segno di buona volontà", lo hanno fatto sparando fino all'ultimo tutte le munizioni a loro disposizione.
Per cui, almeno secondo me, come tutti i portavoce del Cremlino, Igor Konashenkov parla con
"lingua biforcuta"; un po' come i serpenti dell'isola eponima.
(https://i.postimg.cc/2S8pcLFK/LINGUA-BIFORCUTA.jpg)***
Ciao eutidemo, mi sembra tu abbia narrato la storia con qualche piccola imprecisione.
Non c'é stato nessun avanzamento, e nessuna conquista dell'isola da parte degli ucraini, i quali non avevano certo modo di raggiungere l'isola. L'attacco ucraino si é realizzato solo con droni e missili, ed ha distrutto tutto l'armamentario del quale la Russia l'aveva rimpinzata. Ci avevano provato da tempo, ma la differenza l'hanno fatta le nuove armi nato.
Anche l'affermazione russa andrebbe corretta con: "abbiamo abbandonato l'isola perché il tenerla non ci permette piú di impedire l'esportazione di grano ucraino".
I russi sono stati convinti dai fatti che l'isola é indifendibile, e comunque l'isola resterà disabitata perché anche per l'Ucraina non ha senso impegnare risorse belliche che poi sarebbero alla merce di un attacco russo.
Adesso veramente I serpenti potranno stare in pace.
Ciao Anthony. :)
E' senz'altro possibile che io abbia narrato la storia con qualche piccola imprecisione, in quanto mi sono basato su informazioni ancora non del tutto confermate; ed anche in buona parte contraddittorie.
***
Peraltro è senz'altro vero che lo sbarco ucraino é stato preceduto da un attacco con droni e con missili; i quali hanno distrutto tutto l'armamentario con il quale i Russi avevano fortificato l'isola.
In particolare:
- Droni Bayrakter di produzione turca
- Missili Himars di produzione USA
***
Però non è affatto vero, come scrivi tu, che gli Ucraini, "non avevano certo modo di raggiungere l'isola"; ciò in quanto la loro marina, sia pure in misura ridotta, dispone:
- sia di "navi da sbarco" della classe Polnocny-C, , quale la U401
- sia di "navi da sbarco" della classe Ropucha, quale la U402
***
Per non parlare dei paracadutisti!
***
Tuttavia per ragioni di segretezza militare, nè io nè te siamo in grado di sapere "se", "quante" e "quali" truppe ed armamenti ucraini siano attualmente ubicati sull'isola.
***
Un saluto :)
***
Eutidemo, a me non mi risulta proprio che ci sia stato uno sbarco ucraino sull'isola.
Gli ucraini avevano già perso delle unità nel tentativo di sbarcare perché l'isola era rimpinzata di antiaerea e antinave.
Non credo che abbiano ripetuto l'errore.
Snake island fa meno di un chilometro quadrato, con la quantità adeguata di missili e droni la riduci a un colabrodo, e a quel punto l'obiettivo strategico é realizzato.
Che senso ha mettere sull'isola armamenti che potrebbero essere facilmente distrutti dal nemico perché non sono occultabili(e qui ti faccio notare che parlare di segreto in questo caso non ha senso, perché tutto quello che c'é sull'isola viene visto da satelliti, droni ed aerei di ricognizione) , e che in realtà servono a poco perché l'Ucraina la fascia di mar nero vicina alle sue coste la controlla molto meglio da terra.
Ciao Anthony. :)
Può senz'altro darsi che tu abbia ragione, però insisto nel dire che non è affatto vero, come scrivi tu, che gli Ucraini, "non avevano certo modo di raggiungere l'isola"; ciò in quanto l'Ucraina dispone sia di "navi da sbarco" sia di "paracadutisti".
***
Se poi gli Ucraini abbiano ritenuto opportuno di occuparla di nuovo o meno, ripeto che, per ragioni di segretezza militare, nè io nè te siamo in grado di sapere "se", "quante" e "quali" truppe ed armamenti ucraini siano stati attualmente ubicati sull'isola; ed infatti "pare" che l'isola sia costellata da una fitta rete di bunker sotterranei (come tante "tane di serpente"), che sono difficilmente rilevabili dai satelliti e dai droni.
D'altronde non è che ci vengano sempre a riferire ciò che effettivamente si vede dai satelliti e dai droni militari.
***
Peraltro, se fosse stato davvero inutile occuparla militarmente, non si capisce per quale motivo sia gli Ucraini che i Russi l'abbiano alternativamente occupata con proprie truppe e propri armamenti.
***
Però hai ragione nel dire che l'Ucraina, la fascia di Mar Nero vicina alle coste di Odessa, la controlla meglio da terra, mentre il possesso "fisico" dell'isola era molto più importante per i Russi; per cui, come ho premesso, potresti senz'altro avere ragione tu!
***
Un saluto! :)
***
Sembra che I russi abbiano lanciato bombe al fosforo sull'isola dei serpenti. Per cui potresti aver ragione tu, eutidemo, gli ucraini sono probabilmente sbarcati sull'isola, anche se sarebbe importante capire con quali obiettivi.
Sicuramente uno di questo é quello di cercare pezzi dell'armamento tecnologico russo distrutto al fine di scoprirne i segreti. Questo spiegherebbe anche l'uso delle bombe al fosforo che, con il fuoco, possono garantire una distruzione delle componenti tecnologiche assai più capillare di quella operata dai semplici scoppi.
Ciao Anthony :)
Che i Russi avessero lanciato bombe al fosforo sull'isola dei serpenti non lo sapevo proprio; se effettivamente lo hanno fatto, probabilmente i motivi sono quelli che hai spiegato tu.
Ma la verità, forse, la sapremo soltanto a guerra finita; dai libri di storia.
Un saluto! :)
Quando questa guerra è scoppiata la prima vittima del conflitto è stata la VERITA'! E' impossibile stabilire ogni cosa, non si sa se gli attacchi siano effettivamente dei russi o siano invece gli ucraini a farli per dare la colpa alla controparte, non si sa se gli obiettivi civili siano effettivamente stati colpiti in modo criminale oppure se all'interno c'erano munizioni, armi, e quindi i civili sarebbero stati usati come scudi umani e per accusare la Russia. Certo, se ci si fida della parte ucraina allora si dividono le parti in buoni e cattivi, ma io sono convinto che tutti e due dicano un mare di menzogne da cui è impossibile o molto difficile stabilire la verità delle cose. Per questo io rimango sostanzialmente equidistante dalle due parti in conflitto, non solidarizzo con quelli che stanno incondizionatamente e ciecamente dalla parte ucraina, Zelensky è un grande oratore con buone capacità manipolatorie a mio avviso e riesce ad attirare molto consenso dalla sua parte, ma non è un agnellino.
Gli ucraini non sono agnellini, d'altronde se lo fossero stati avrebbero già abbassato la testa.
Comunque non bisogna confondere tra la disinformazione, che é una specialità russa, e il segreto militare, che gli ucraini usano per necessità.
Per I tanti obiettivi civili colpiti dai russi la spiegazione é abbastanza semplice, ormai ai russi sono rimasti disponibili solo i missili di tipo più vecchio, estremamente imprecisi. Pensa che ultimamente stanno utilizzando per gli attacchi a terra missili antinave di vecchio tipo, come si dice stanno raschiando il fondo del barile.
Il missile che qualche giorno fa ha fatto strage nel centro commerciale era sulla direttrice del ponte della città, solo che è caduto un po' prima del suo obiettivo.
Citazione di: Socrate78 il 02 Luglio 2022, 11:29:52 AMQuando questa guerra è scoppiata la prima vittima del conflitto è stata la VERITA'! E' impossibile stabilire ogni cosa, non si sa se gli attacchi siano effettivamente dei russi o siano invece gli ucraini a farli per dare la colpa alla controparte, non si sa se gli obiettivi civili siano effettivamente stati colpiti in modo criminale oppure se all'interno c'erano munizioni, armi, e quindi i civili sarebbero stati usati come scudi umani e per accusare la Russia. Certo, se ci si fida della parte ucraina allora si dividono le parti in buoni e cattivi, ma io sono convinto che tutti e due dicano un mare di menzogne da cui è impossibile o molto difficile stabilire la verità delle cose. Per questo io rimango sostanzialmente equidistante dalle due parti in conflitto, non solidarizzo con quelli che stanno incondizionatamente e ciecamente dalla parte ucraina, Zelensky è un grande oratore con buone capacità manipolatorie a mio avviso e riesce ad attirare molto consenso dalla sua parte, ma non è un agnellino.
Non sapevo che prima della guerra conoscere la verità fosse una cosa semplice, ma in ogni caso.. L'obbiettivo della disinformazione non è quello di convincerti di qualcosa, quello è un eventuale sottoprodotto, ma darti una ragione per cui non è necessario prendere posizione, renderti apolitico, in questo modo le persone possono sopportare tutto. Perciò la tua conclusione di indeterminatezza, non è neutralità, ma il successo della disiformazione. Per esempio, ci sono molte informazioni palesemente negative per i russi che sono di produzione interna al Cremlino, sembrerebbe controintuitivo, ma il risultato di non sapere dove sbattere la testa, è esattamente quanto desiderato.
@Socrate78
Ironico solo apparentemente che il pullulare di canali di informazione, "alternativi" e non, faccia quasi rimpiangere le "notizie dal fronte" di una volta, non più aleatorie e manipolate di quanto lo siano le news di oggigiorno; d'altronde anche Babele era caratterizzata da intensa e abbondante comunicazione, più o meno fallimentare.
Tipica della postmodernità social è la spinta a passare dal "diritto all'informazione" al "dovere di opinione": le fonti abbondano, la faccenda ci riguarda (in quanto Europa, Nato, Mondo, etc.) e diventa quasi un dovere morale schierarsi, tifare, scommettere prevedendo esiti, dileggiare gli avversari e se non bastano gli eventi del presente, attingere al passato ricordando proprie vittorie ed altrui sconfitte. Quando tale "dovere di opinione" si incaglia in un'onesta indecidibilità, magari basata su analisi e disincanto critico, ci si aliena dagli schieramenti del tifo, ma si rende di certo onore alla propria onestà intellettuale.
Non essere schierati, o almeno aggiornati, sulla guerra è un po' come entrare al bar e confessare di non essere appassionati di calcio o non sentirsi in dovere di lanciare frecciatine alla politica. L'ironia, stavolta non apparente, è che il vasto pubblico "da casa", o dal bar, è forse comunque più informato sulla partita persino dei giocatori stessi e della gente allo stadio; quando si combinano tecnologia è pulsioni ataviche il risultato è strabiliante (altro che e-sports).
Una verità confermata, non certo scoperta, dal conflitto in corso è che la forma più antica e "congenita" di sport è quella di Sparta (non a caso più vicina ad Olimpia di Atene), testosteronica e primordiale, anche quando viene rivisitata in chiave voyeristica multimediale.
Questo stesso discorso potrebbe essere letto "sportivamente" come pro/contro il dibattito sulla guerra, pro/contro la società dello spettacolo, pro/contro la coscienza (geo)politica, etc. eppure, anche in questo caso, in assenza di tifo e giudizi di valore, tertium datur.
C'é una differenza, Phil, tra il calcio del bar e questa guerra. Del calcio ti puoi disinteressare e lui non si interesserà di te. Questa guerra, invece, in ogni caso si interesserà di te, con il prezzo dell'energia e delle derrate alimentari, con i profughi ucraini, ma anche con le prospettive di sviluppo futuro tra le quali non é da escludere una possibile guerra nucleare.
Non schierarsi, non saper decidere chi "ha ragione", non riuscire a trovare la verità (come dice Socrate 78), non essere aggiornati sull'ultima ora, non significa ignorare che ci sia una guerra, proprio come chi non segue il calcio non ignora l'esistenza del calcio, né il suo intasare le strade e i bar, il suo muovere milioni di euro, il suo essere possente fattore sociale (se mi disinteresso al calcio, lui "si interessa" di me comunque, influenzando il mio habitat).
Considerare qualcosa non significa necessariamente averne una netta opinione o un giudizio di valore, era questo il succo del mio discorso; perciò ho parlato di onestà intellettuale (anche) per chi esita, per suo spirito critico, a tifare nel conflitto.
Seguire con passione il calcio in tv influenza l'esito della partita tanto quanto il seguire attentamente la guerra influenza il prezzo dell'energia: che tu la segua o meno, la bolletta maggiorata ti arriverà lo stesso e sapere che c'è una guerra in corso in un paese fornitore è sufficiente per farti intuire che non conviene lasciare troppo il condizionatore acceso; il resto è sport, tifo e sacrosanto divertissement.
Nel nostro piccolo, il nostro agire può condizionare questa guerra. Se ci fosse un forte movimento "pacifista", per i governi della NATO sarebbe più difficile inviare armi, e Putin ne sarebbe avvantaggiato.
Se abbasseremo, o addirittura spegneremo, il nostro condizionatore, certamente renderemo più facile al governo il raggiungimento dell'indipendenza energetica dalla Russia.
Preciso per non essere frainteso: se uno vuole mantenere un punto di vista equidistante è un conto, se uno non riesce ad elaborare una posizione pur volendola, è un altro, ed in questo secondo caso, è secondo me vittima della disinformazione, sia quella organizzata dei russi, sia quella spontanea-postmoderna-occidentale. Insieme poi, sono un mix devastante. Preciso ulterioramente: non nego il valore dell'indeterminatezza o della neutralità, anzi personalmente provo sempre quando mi confronto con delle informazioni a ridurre il bias di partenza, o a leggere opinioni che contrastano nettamente il mio punto di vista, questo non toglie che quando mi esprimo, devo tirare una somma. Svegliarsi tutte le mattine come una tabula rasa, se si vuole, ma alla sera aver prodotto un opinione, per poi cancellarla l'indomani se si vuole (al meglio delle proprie possibilità), e ripartire da capo. Riguardo al "dar ragione" non saprei neanche cosa significa. Chiaramente il mio punto di vista è antagonistico a quello russo, nonostante questo sorprenderò dicendo che "do ragione a Putin", nel senso che al suo posto (compresa la personalità e storia personale) e dovendo affrontare lo stesso problema, probabilmente avrei preso le stesse scelte. Putin stesso, tempo fa, disse che al posto della NATO avrebbe fatto le stesse mosse. Ma siccome io non sono al posto di Putin, e Putin non è capo della NATO, ognuno cercando di esprimere al meglio i propri valori, la pensiamo molto diversamente. Ha valore esprimerlo? Per lui sicuramente si, per me ovviamente molto meno, ma non bisogna sottovalutare un valore puntiforme, quella è la radice della banalità del male..
Inverno, a me non sembra che Putin dovesse affrontare chissà quali particolari problemi che motivassero la sua invasione. Le motivazioni se le é volute o dovute costruire, almeno quelle ufficiali. Quelle reali, poi, secondo me sono assai meno nobili, l'interesse di Putin sull'ucraina si sviluppa in concomitanza con la scoperta del grande giacimento di metano nel mar nero.
L'EQUIDISTANZA
Rimango sbalordito e addirittura "sbigottito" nel constatare che c'è ancora qualcuno che sostiene di dover mantenere una posizione di "equidistanza":
- tra la Russia, che ha aggredito a tradimento, e sta bombardando e invadendo una libera nazione confinante;
- e l'Ucraina, che, militarmente più debole, cerca disperatamente di difendere la propria indipendenza e integrità, anche con l'aiuto degli altri popoli liberi.
Sarebbe come voler mantenere una posizione di "equidistanza" tra il rapinatore che irrompe armato in un appartamento per derubarlo, e il proprietario dell'appartamento, che si difende con la pistola che tiene nel cassetto.
***
Ed infatti:
a)
Gli argomenti a sostegno di una posizione di "equidistanza" sono assolutamente contrari al più elementare "buon senso", e, spesso, sono corroborati dalla "disinformazione" russa; che è cosa ben diversa dalla "propaganda di guerra", che stanno facendo entrambi i Paesi, come spiegherò nel post che segue.
b)
Buon senso a parte, a meno di non essere prevenuti, non si può ignorare che "l'Assemblea generale delle Nazioni Unite" ha adottato una risoluzione che condanna l'invasione russa dell'Ucraina, con 141 Paesi che hanno votato a favore, 5 contrari e 35 astenuti; per essere adottata, sarebbe stato sufficiente che la mozione fosse approvata dai due terzi dei Paesi membri, per cui l'esito della votazione in questione è stato addirittura superiore a quella di una analoga mozione di condanna della Russia per la fraudolenta annessione della Crimea nel 2014, che aveva ricevuto 100 sì, 11 no e 58 astensioni.
c)
Buon senso e risoluzioni dell"l'Assemblea generale delle Nazioni Unite" a parte, a meno di non essere prevenuti, non si può ignorare che la "Corte di Giustizia Internazionale", condannando esplicitamente l'aggressione Russa all'Ucraina ha espressamente ordinato alla Russia di "sospendere immediatamente le operazioni militari iniziate il 24 febbraio nel territorio dell'Ucraina"; ed è stato approvato con 13 voti favorevoli e solo 2 contrari.
Da notare, che, nella sentenza di condanna della Russia, viene chiaramente rilevato che: "Non si sono riscontrate prove di sorta a sostegno delle giustificazioni usate dal Cremlino per legittimare l'invasione; cioè il presunto genocidio commesso da Kiev contro le popolazioni russofone dell'Ucraina orientale".
***
Pertanto, chi sostiene di dover mantenere una posizione di "equidistanza" tra Russia e Ucraina:
- o è "in buona fede", e allora va "compatito" per la sua disinformazione (di cui parlerò tra poco);
- oppure è "in mala fede", e allora va "disprezzato" per la sua ottusità ideologica (per non voler sospettare qualcosa di peggio).
SEGUE
LA PROPAGANDA E LA DISINFORMAZIONE
Secondo la definizione che ci viene fornita dalla Treccani:
- per "propaganda" si intende "il tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto".
- per "disinformazione", invece, è da intendersi "La diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno".
Tali definizioni sono solo in parte corrette, come si vedrà in prosieguo.
***
La "disinformazione" era, e tutt'ora è, una tecnica di "guerra fredda" tipica prerogativa soprattutto dei governi russi; anche i governi cinesi fanno spesso ricorso ad essa, ma in misura molto minore.
Ma attenzione:
- non perchè i governi occidentali si astenessero dal cercare di inquinare la Russia con tecniche disinformative per elevati motivi di carattere etico-morale;
- bensì, semplicemente, in quanto il sistema informativo russo era (e tutt'ora in buona parte è) un "sistema chiuso", in cui molto più difficilmente le informazioni, vere o false che siano, potevano (e possono) liberamente circolare.
Per cui, visto che una strategia di attacco di tal genere risultava molto poco proficua, veniva molto scarsamente praticata contro la Russia; si può dire, quasi per niente.
***
I sistemi di informazione occidentale, invece, si prestavano (e tutt'ora si prestano) ad essere vittima di manipolazione esterne molto più facilmente dei sistemi di informazione orientale (Cina compresa); e, quindi, per tale motivo, i governi russi hanno sempre fatto ricorso, in modo massiccio, ad una strategia di "aggressione disinformativa" di tal genere.
***
Ad esempio, su questo FORUM possiamo esprimere opinioni e diffondere liberamente le notizie che vogliamo, pro o contro il nostro governo; ma in Russia e in Cina questo non è consentito, a prescindere dalla circostanza che le opinioni siano sensate e le notizie vere.
***
Ai tempi della Guerra Fredda il regime sovietico utilizzava sistematicamente la "disinformazione" non solo sul piano interno, ma anche come strumento di politica estera; e, questo, sia per mezzo della stampa, sia per mezzo delle tecniche del Primo Direttorato del KGB.
L'obiettivo di fondo della strategia globale sovietica era il logoramento progressivo delle democrazie occidentali, per mezzo delle cosiddette "misure attive" ("aktivnye meroprijatija"): la più importante delle quali era, appunto, la "disinformazione" ("dezinformacija").
***
Ad esempio dalla Commissione d'inchiesta istituita con legge 7 maggio 2002, n 90 sul dossier Mitrochin (vedi pagg.77 e 78), risultò quanto segue (solo per fare qualcuno dei tanti nomi):
- Viola Sandro, corrispondente de "la Repubblica" (report 5), con il nome nome in codice Zhukov, tenne sulla stampa dei "discorsi influenzatori" basati su temi forniti dal Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb";
- Fossati Luigi, vice capo redattore de "Il Messaggero", che avrebbe fornito al KGB informazioni di vario genere (report 6);
- "Podvizhnyy", nome in codice di un giornalista italiano non identificato, direttore di una "importante rivista" e corrispondente del "Tempo" e dell"'Automobile", che sarebbe stato retribuito con un stipendio mensile di 240 rubli, e che sarebbe stato informatore del KGB sull'ambasciatore e su un Consigliere dell'ambasciata albanese in Italia (report 16);
- Gozzano Francesco, direttore del Dipartimento internazionale dell'"Avanti", agente italiano della "Residentura del KGB" di Roma, e che sarebbe stato retribuito con un salario mensile di 240 rubli (report 23);
- Leonori Franco, direttore dell'agenzia di stampa cattolica di sinistra "Adista", che avrebbe ricevuto dal KGB un salario mensile di 170 rubli (report 27);
- "Oston", nome in codice di un agente italiano del KGB e redattore del quotidiano "Politica Nuova" (report 75);
- Bonelli Giorgio, giornalista, indicato come gestito dal Dipartimento 1 del Direttorato 5 del KGB, che si sarebbe occupato dei cosiddetti "viaggiatori illegali" (report 154).
ecc. ecc.
***
***
Quanto ai giornali, la "Residentura romana del KGB" ne avrebbe "utilizzati" 11 nel periodo 1974-1984, corredandoli anche con un nome in codice: il periodico Tempo (Alpha), Paese Sera (Bella) Sette Giorni (Beta), l'Europa domani (Epsilon), l'Avanti (Gamma), l'Astrolabio (Lobi) l'Automobile (Mobi), Agenzia Adista (Omega), il quotidiano "Il Tempo" (Omo), Nuovi Terri (Pota), Scena Illustrata (Shell).
***
Questo giochetto "disinformativo" i Russi potevano (e possono tutt'ora) farlo in Occidente, laddove c'era (e c'è) una libera stampa; ma i servizi di "intelligence" occidentali non potevano (nè possono) certo farlo in Russia, laddove la stampa è tenuta sotto stretto controllo governativo.
***
Di conseguenza, i servizi di "intelligence" occidentali, tra i quali il nostro, ravvisavano nella "dezinformacija" sovietica una minaccia alla propria sicurezza nazionale, e, quindi, dedicavano considerevoli risorse alle attività di controspionaggio e controinfluenza atte a contrastarla.
***
Visto il passato (eccellente) approccio sovietico in questo campo, non stupisce che esso sia stato degnamente ereditato dall'attuale governo russo, soprattutto per mezzo dell'FSB, dell'SVR, del GRU e dello FSO; e, soprattutto dall'SVR (Sluzhba Vneshney Razvedki), ovvero dal "Servizio di Intelligence Internazionale", che è l'agenzia russa che si occupa di spionaggio e interferenze all'estero, la quale, fondata nel dicembre 1991, ha ereditato le competenze e i metodi del "Primo Direttorato Centrale" del defunto KGB.
***
Quest'ultimo, ai tempi della vecchia "guerra fredda" perfezionò una serie di tecniche operative di "disinformazione", diverse dalle tecniche operative di "propaganda", che vengono ampiamente sfruttate anche oggi, ai tempi della nuova "guerra fredda", e che venivano così espressamente elencate nel "protocollo operativo" del Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb :
- la falsificazione di documenti ufficiali di governi stranieri;
- la pubblicazione di articoli di stampa "pilotati" (spesso anche economicamente retribuiti, come sopra riferito);
- la creazione di organizzazioni propagandistiche di facciata;
- l'uso di "agenti di influenza".
***
Gli obbiettivi della "disinformazione" sovietica ai tempi della "guerra fredda", sempre secondo il "protocollo operativo" del Servizio A del Primo Direttorato Generale del Kgb, perseguivano precipuamente (e tutt'ora, "mutatis mutandis" perseguono) le seguenti finalità strategiche, solo in parte coincidenti con quelli della "propaganda":
1)
Diffondere nei Paesi non-comunisti un'immagine falsamente tranquillizzante della politica estera sovietica.
2)
Screditare e demonizzare determinati Paesi, governi, gruppi politici, leaders, o individui, considerati ostili agli interessi sovietici.
3)
Fomentare tensioni fra i Paesi NATO e fra Stati Uniti ed Europa Occidentale.
4)
Alimentare tensioni fra paesi occidentali e paesi del Terzo Mondo
5)
Aizzare le popolazioni contro le Istituzioni dello Stato nei paesi occidentali e provocare la crescente ingovernabilità di questi ultimi.
6) Delegittimare e destabilizzare i servizi informativi e di sicurezza occidentali.
7) Diffondere un senso di demoralizzazione, sfiducia e pessimismo tra le popolazioni dei paesi occidentali circa il le loro democrazie , sfruttando paure e sensi di colpa.
***
Alla fine, però, a crollare fu il totalitarismo sovietico, il quale, nonostante le "balle" scientificamente, capillarmente e massivamente propalate all'interno e all'estero, crollò sotto il peso delle proprie stesse menzogne; ed infatti si era reso ormai odioso e insopportabile sia ai popoli sottomessi (Baltici, Ucraini ecc.), sia allo stesso popolo russo.
***
Gli anni '90 furono quindi caratterizzati da un diffuso ottimismo, in quanto "ci si illudeva" che:
- la democrazia liberale (vera o presunta che fosse), fosse ormai destinata ad affermarsi sempre di più in tutto il mondo;
- i restanti regimi autoritari e totalitari si sarebbero tutti pian piano avviati verso la democrazia.
La qual cosa avrebbe facilitato la costruzione di un ordine internazionale più stabile e pacifico; per cui, in questo clima euforico si attenuò sempre di più la percezione della "disinformazione" come minaccia.
Ma, purtroppo, si trattava solo di una pia illusione!
***
Ed infatti, a partire dal 2000 circa, sia la Russia sia la Cina tornarono all'"attacco disinformativo" dell'occidente; contrastato soltanto in parte, ed in modo assolutamente insufficiente e inadeguato.
***
Ed infatti, tale "contrasto", in un primo tempo coinvolse solo alcuni analisti e studiosi specializzati, prevalentemente statunitensi (a anche italiani); mentre il tema continuò a suscitare scarso interesse in Europa, e, soprattutto, in Italia e in Inghilterra.
***
Quanto alle tecniche della "disinformazione" (intendendo il termine in senso ampio, che in alcuni casi collima anche con la "propaganda"), Claire Wardle distingue sette diversi tipi di "fake news" sulla base della motivazione dei creatori e del meccanismo di disseminazione: satira o parodia, contenuto fuorviante, "imposter content", contenuto inventato, falsa connessione, falso contesto e contenuto manipolato.
***
Claire Wardle e Hossein Derakhshan, peraltro, usano anche il concetto di "information disorder" e, in base alla motivazione di chi lo produce, distinguono fra:
- "misinformation", cioè informazione falsa, ma senza l'intento di causare danno;
- "disinformation" (in senso stretto), cioè informazione falsa, con l'intento di causare danno;
- "malinformation", cioè, informazione autentica, ma con l'intento di causare danno.
***
Nei casi 2 e 3, i servizi di spionaggio estero del governo russo, hanno fatto ricorso soprattutto (ma non solo), al cosiddetto "TROLLING".
Ed infatti, l'inchiesta giudiziaria mirata a verificare possibili influenze russe nelle presidenziali USA 2016, ha fatto chiara luce su tale meccanismo, accertando come l'IRA (Internet Research Agency), ormai nota anche come "fabbrica russa dei troll", inviava alle proprie "reclute" un pagamento mensile di 1.400 dollari cadauno, affinchè operassero online a favore degli interessi del governo russo.
***
Evgenij Viktorovič Prigožin, che da giovane finì in prigione per truffa e sfruttamento della prostituzione, oggi è un oligarca russo con stretti legami con il presidente russo Vladimir Putin (definito lo "chef" di Putin), che controlla la WAGNER e due compagnie finanziatrici dell'IRA (insieme ad altre 12 persone e tre organizzazioni russe).
E' stato accusato dal Dipartimento di Stato USA di aver partecipato ad un'ampia iniziativa per interferire nelle elezioni 2016 e sostenere la campagna di Trump, per mezzo di troll a pagamento; ed infatti, nel giugno 2018, la "House Intelligence Committee" ha rilevato una lista di ben 3.841 profili Twitter associati alle attività della "fabbrica dei troll" russa del detto "chef" di Putin.
***
Il messaggio dei TROLL, viene amplificato dai BOT (abbreviazione di "robot"), i quali, in sostanza, sono dei finti profili "social" operati da algoritmi che reagiscono automaticamente ai post manipolatori, creando attorno al contenuto un falso senso di popolarità.
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L'opera dei TROLL, amplificata dai BOT, viene peraltro coadiuvata dal "FILTER BUBBLES ("bolle filtro"), termine creato per indicare un'"acquisizione selettiva di informazioni" da parte degli algoritmi dei siti web, compresi motori di ricerca e post sui social media; tale acquisizione è strettamente legata alla personalizzazione di tali informazioni attraverso l'identificazione dei comportamenti "click" e "like", localizzazione, cronologia di ricerca ecc..
In parole povere, tale meccanismo porta alla creazione di "bolle" in cui gli utenti Internet ricevono solo informazioni di un certo tipo, mentre le altre fonti e informazioni vengono filtrate; il che è molto pericoloso, perchè rafforza la polarizzazione della società creando le cosiddette "echo chambers" (camere dell'eco).
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Infine, alcuni siti, a volte reali a volte "fantoccio", oltre a propalare determinate idee e opinioni (le quali, come è ovvio, sono tutte perfettamente lecite), propalano anche notizie "oggettivamente" false o manipolate; il che, invece, non è affatto lecito, perchè "le opinioni sono opinabili", ma i fatti NO!
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Da quanto sopra, dovrebbe risultare chiara la differenza tra "propaganda" e "disinformazione"; sebbene spesso confinino tra di loro, e tra di loro si sovrappongano.
LA CONTRODISINFORMAZIONE
Mentre fare "disinformazione" è molto facile, spesso è invece molto difficile fare "controdisinformazione".
Ed infatti:
- la prima si serve di poche parole o frasi ad effetto, o di notizie false o abilmente distorte, che fanno subito presa sull'ascoltatore o lettore;
- la seconda, invece, spesso è costretta a dilungarsi in complesse ed articolate spiegazioni che nessuno si degna di leggere per intero;
- anche se qualcuno se le legge per intero, esse non hanno la stessa forza persuasiva della disinformazione, che è appositamente studiata per "bypassare" la soglia critica di chi legge.
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Per cui temo che la mia sia una fatica assolutamente inutile! :'(
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Citazione di: Eutidemo il 03 Luglio 2022, 06:34:12 AMLA PROPAGANDA E LA DISINFORMAZIONE
Secondo la definizione che ci viene fornita dalla Treccani:
- per "propaganda" si intende "il tentativo deliberato e sistematico di plasmare percezioni, manipolare cognizioni e dirigere il comportamento al fine di ottenere una risposta che favorisca gli intenti di chi lo mette in atto".
- per "disinformazione", invece, è da intendersi "La diffusione intenzionale di notizie o informazioni inesatte o distorte allo scopo di influenzare le azioni e le scelte di qualcuno".
Tali definizioni sono solo in parte corrette, come si vedrà in prosieguo.
Secondo me dici praticamente la stessa cosa. Lo scopo della disinformazione è creare un rumore di fondo così elevato da assordare chi provi ad ascoltare. Per esempio, la risposta più comune che sentiresti se chiedessi ad un moscovita cosa ne pensa della guerra è "sono apolitico" (la disinformazione ha avuto successo) la seconda potrebbe essere "ci sono così tante informazioni, difficile distinguere" (la disinformazione sta lavorando) in questo modo la maggior parte della popolazione è silenziata, restano gli "estremisti" da ambo i lati, con la differenza che le bastonate le prende un lato solo. Però, come dici tu, il sistema informativo russo è particolarmete chiuso, da dove esce fuori tutta questa indeterminatezza e pluralità di informazioni, tanto annichilire chi la subisce? In parte l'informazione occidentale penetra, sopratutto tra i giovani, ma in gran parte è prodotta dal Cremlino stesso, solamente in una maniera tale che sia più facile da distinguere come falsa, e perciò rinforzare il valore della propaganda come "vera". La disinformazione ha lo scopo di inquinare i pozzi, conveire un messaggio particolare è un risultato desiderabile ma non lo scopo primario. Un esempio potrebbero essere tutta quella pletora di veline sulla salute cagionevole di Putin, è uno sport che certi canali telegram praticano da anni, in occidente nessuno l'ha vagliata perchè i clicks ci piacciono (byebye deontologia).Infatti io non porrei neanche l'accento sulla disinformazione russa, che è un problema, e che è stato per lungo tempo sottovalutato perchè si pensava che il problema fosse risolto dopo la caduta dell'URSS. Ma mentre ci occupiamo di questa disinformazione organizzata, converebbe preoccuparci della nostra, perchè anche al netto di quella russa, saremmo nei casini lo stesso. Salta fuori, che la notizia che vende più pubblicità, non è anche la migliore notizia. Sorpresa!
Ciao Inverno. :)
Quando scrivi: "Secondo me dici praticamente la stessa cosa!" tu hai confuso la distinzione che fa la Treccani tra "propaganda" e "disinformazione" (che io mi sono limitato a riportare "tel quel"), e la distinzione che, invece, successivamente faccio io tra "propaganda" e "disinformazione"; ed infatti, nel riportare la duplice definizione della Treccani, io avevo testualmente precisato che "Tali definizioni sono solo in parte corrette, come si vedrà in prosieguo."
Ed infatti, successivamente, io avevo dato una definizione della "disinformazione" un po' diversa da quella della Treccani; e che, almeno in parte, coincide con la tua.
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Non sono però affatto d'accordo con te quando scrivi: "Mentre ci occupiamo di questa disinformazione organizzata (cioè quella russa ) ci converebbe preoccuparci della nostra, perchè anche al netto di quella russa, saremmo nei casini lo stesso.".
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Sono due cose completamente diverse!
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Ed infatti:
a)
La "disinformatia" russa, risale addirittura al 1923, ha proprie specifiche caratteristiche, ed è considerata dai Russi una vera e propria "arma di guerra"; e, per tale motivo viene oggi organizzata scientificamente da appositi reparti dell'FSB, dell'SVR, del GRU e dello FSO; e, soprattutto dall'SVR (Sluzhba Vneshney Razvedki), ovvero dal "Servizio di Intelligence Internazionale", che è l'agenzia russa che si occupa di spionaggio e interferenze all'estero, la quale ha ereditato le competenze e i metodi della sezione A del "Primo Direttorato Centrale" del defunto KGB.
Noi, invece, pur avendo a disposizione i servizi di controspionaggio dell'AISE, non abbiamo più un apposito ufficio I.D. ("Informazione e Disinformazione"), il quale, negli anni '70 e '80, in gergo veniva definito Ufficio "Inganni e Disinganni"; il quale, sia pure con mezzi infinitamente inferiori a quelli sovietici, si preoccupava di contrastare la "disinformatia" russa (la quale aveva sul suo libro paga fior di giornalisti e politici, alcuni dei quali reclutati anche come spie e/o informatori dal KGB).
b)
Attualmente, invece, noi non abbiamo una vera e propria "agenzia" che si occupi "strategicamente" di contrastare e di controbattere sul terreno l'attuale "disinformatia" russa, che dilaga su tutti i media, a cominciare da INTERNET.
Secondo me, urgerebbe istituirla di nuovo quanto prima!
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Quella che tu chiami "disinformazione" nostrana, è solo "lessicalmente" simile alla "dezinformatsiya" russa; ma non ha ASSOLUTAMENTE niente a che vedere con essa.
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Ed infatti:
a)
La ""dezinformatsiya" ("дезинформация") russa è un complesso e preordinato apparato di bugie, falsificazioni, distorsioni e travisamenti studiato scientificamente ed in modo organico e compartimentato, da appositi uffici dell'SVR (Sluzhba Vneshney Razvedki); i quali hanno il preciso scopo di ingannare e danneggiare il nemico e favorire l'azione bellica della Russia, ricorrendo anche alla corruzione, e, in casi estremi, persino all'omicidio.
b)
Quella che, invece, tu chiami "disinformazione" nostrana (a parte quella pilotata dai russi), è soltanto "cattiva informazione", del tutto priva di finalità strategiche e militari, ma che mira soltanto a far vendere giornali e ad aumentare l'audience delle TV; a seconda dei casi, tale "disinformazione" può casualmente risultare favorevole o sfavorevole alla Russia o alla figura di Putin, ma si tratta di effetti del tutto collaterali alle prevalenti finalità "massmediatiche" di chi la propala.
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Non c'è dubbio che, come scrivi tu, tale secondo fenomeno sia senz'altro "deteriore"; ma il primo è senz'altro molto più "pericoloso", soprattutto se si avvale di mezzi cibernetici.
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Un saluto! :)
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