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LOGOS - Argomenti => Attualità => Discussione aperta da: PhyroSphera il 31 Gennaio 2025, 10:53:35 AM

Titolo: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: PhyroSphera il 31 Gennaio 2025, 10:53:35 AM
Su Rai News 24 hanno annunciato scioperi e proteste della sanità. Si rivendica depenalizzazione dell'atto medico e specifica educazione sanitaria nelle scuole anche elementari.

Passo a fare dei ritratti criminologici:

Presunti professionisti che confondono medicina e guarigione, scambiano la risposta vitale dei pazienti per l'intervento medico e ignorano le incognite nella natura e del destino, infine arrogandosi un intervento, anche ai danni dei sani, scambiando i giusti rifiuti per patologie e malattie...
Questi soggetti tanto funestamente assurdi sono davvero fuori da questo annuncio di sciopero o ne sono i protagonisti?

L'idea di un universo-macchina, sottoposto a possibili malfunzionamenti cui rimediare con lo stesso funzionamento-macchina, secondo il principio robotico-cibernetico di autoriparazione, il concetto di una medicina che costituisce un ingranaggio mancante, fornendo il quale non c'è altro che il beneficio... Questa idiozia è davvero estranea a quelli che chiedono di non essere mai sottoposti a indagini e processi riguardanti il loro operato di medici? Sono soggetti che si rifanno a dei veri testi scientifici, che li sanno interpretare?

La superstizione atea che considera il medico un sacerdote, il paziente un fedele, la diagnosi una bolla di un infallibile papa? Bisognerebbe accettarla, istituzionalizzarla? Evidentemente no.

Se non si fosse in questi errori, perché mai portare avanti quelle rivendicazioni?

L'atto medico non è assoluto, la riuscita tecnica dipende da fattori anche extratecnologici e certe volte il successo tecnicamente ci sarebbe ma non può accadere per altri motivi estranei anche alla scienza, la tecnica stessa può diventare violenta - e la scienza inopportuna o importuna; chi pretende immunità giudiziaria o è un ignorante e un fraintenditore o ha direttamente un piano criminale; non si può o non si deve aggiungere alle imposizioni sanitarie che ancora opprimono gli studenti delle scuole la tragica idiozia e violenza che ho descritto.

Nota Bene
La medicina è una disciplina di àmbito tecnico, non scienza in sé stessa.


MAURO PASTORE
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 31 Gennaio 2025, 13:41:21 PM
Mi sento di condividere la richiesta dei sindacati medici. In Italia la situazione é molto particolare e vi é un eccesso di tendenza da parte degli assistiti a rivolgersi al giudice per presunti danni subiti a seguito di interventi medici.
Sappiamo bene che la medicina non può servire un risultato certo, nella gran parte dei casi i medici fanno quello che possono ma hanno i loro limiti umani.
Se poi si aggiunge il fatto che risulta essere aumentata anche l'aggressività nei confronti dei medici abbiamo la cornice di una categoria alla quale vengono richiesti sacrifici oltre il limite spingendo tanti di loro ad andarsene dall'italia e/o dal SSN.
E' da notare che questo atteggiamento aggressivo (in senso giudiziario e non) ha l'effetto di peggiorare la qualità del servizio sanitario perché costringe il medico a pensare ad altro per tutelare se stesso invece che pensare prioritariamente a curare.
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: sapa il 31 Gennaio 2025, 14:00:56 PM
Bè, però la depenalizzazione dell'eventuale errore medico non mi trova affatto d'accordo. Un professionista, indipendentemente da quanto percepisce di parcella/stipendio, che presta la sua opera dovrebbe, come minimo, essere coperto da assicurazione per danni procurati, dei quali è indubbiamente responsabile, in caso di errore. In caso di dolo, poi, ne dovrebbe rispondere anche penalmente. Forse, l'aggressività pazienti vs medici deriva proprio dalla mancanza di una giurisdizione medica, perciò il parente di un paziente mal curato spesso si scaglia contro il primo medico che gli capita a tiro, perchè pensa che il presunto medico/killer tanto la farà franca e quindi passa alle vie di fatto.
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 31 Gennaio 2025, 19:31:56 PM
Citazione di: sapa il 31 Gennaio 2025, 14:00:56 PMBè, però la depenalizzazione dell'eventuale errore medico non mi trova affatto d'accordo. Un professionista, indipendentemente da quanto percepisce di parcella/stipendio, che presta la sua opera dovrebbe, come minimo, essere coperto da assicurazione per danni procurati, dei quali è indubbiamente responsabile, in caso di errore. In caso di dolo, poi, ne dovrebbe rispondere anche penalmente. Forse, l'aggressività pazienti vs medici deriva proprio dalla mancanza di una giurisdizione medica, perciò il parente di un paziente mal curato spesso si scaglia contro il primo medico che gli capita a tiro, perchè pensa che il presunto medico/killer tanto la farà franca e quindi passa alle vie di fatto.
Il sistema delle assicurazioni é generalizzato negli USA, e comporta costi molto più alti del servizio sanitario perché i sanitari li devi pagare molto di più, senza apportare oltretutto alcun miglioramento del servizio sanitario.
La medicina non é matematica, dove gli errori di calcolo sono chiari, e per valutarlo devi usare altri medici, che invece potrebbero occuparsi di curare invece di smaltire pratiche giudiziarie.
Bisogna capire che il paziente "poco paziente", che aggredisce sia verbalmente che giudiziariamente il medico non migliora, anzi peggiora la qualità della sanità sia per lui, che per gli altri, e aumenta la probabilità di errori.
Personalmente credo che la cosa più utile sarebbe un sistema di valutazione interna dell'efficacia delle cure, con la verifica certamente di quelli che possono essere errori abbastanza gravi che, se sussistono, possono comportare anche la sospensione dall'attività del medico, un po come funziona per i poliziotti.
Il rigore puntuale del diritto penale dovrebbe valere solo per gli atti dolosi o per colpa grave, ma mai per colpa semplice. Naturalmente in quest'ultimo caso possono essere previsti indennizzi che sono a carico dell'istituzione, non certo del medico.

Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: PhyroSphera il 03 Febbraio 2025, 10:11:20 AM
Citazione di: anthonyi il 31 Gennaio 2025, 13:41:21 PMMi sento di condividere la richiesta dei sindacati medici. In Italia la situazione é molto particolare e vi é un eccesso di tendenza da parte degli assistiti a rivolgersi al giudice per presunti danni subiti a seguito di interventi medici.
Sappiamo bene che la medicina non può servire un risultato certo, nella gran parte dei casi i medici fanno quello che possono ma hanno i loro limiti umani.
Se poi si aggiunge il fatto che risulta essere aumentata anche l'aggressività nei confronti dei medici abbiamo la cornice di una categoria alla quale vengono richiesti sacrifici oltre il limite spingendo tanti di loro ad andarsene dall'italia e/o dal SSN.
E' da notare che questo atteggiamento aggressivo (in senso giudiziario e non) ha l'effetto di peggiorare la qualità del servizio sanitario perché costringe il medico a pensare ad altro per tutelare se stesso invece che pensare prioritariamente a curare.
Citazione di: anthonyi il 31 Gennaio 2025, 19:31:56 PMIl sistema delle assicurazioni é generalizzato negli USA, e comporta costi molto più alti del servizio sanitario perché i sanitari li devi pagare molto di più, senza apportare oltretutto alcun miglioramento del servizio sanitario.
La medicina non é matematica, dove gli errori di calcolo sono chiari, e per valutarlo devi usare altri medici, che invece potrebbero occuparsi di curare invece di smaltire pratiche giudiziarie.
Bisogna capire che il paziente "poco paziente", che aggredisce sia verbalmente che giudiziariamente il medico non migliora, anzi peggiora la qualità della sanità sia per lui, che per gli altri, e aumenta la probabilità di errori.
Personalmente credo che la cosa più utile sarebbe un sistema di valutazione interna dell'efficacia delle cure, con la verifica certamente di quelli che possono essere errori abbastanza gravi che, se sussistono, possono comportare anche la sospensione dall'attività del medico, un po come funziona per i poliziotti.
Il rigore puntuale del diritto penale dovrebbe valere solo per gli atti dolosi o per colpa grave, ma mai per colpa semplice. Naturalmente in quest'ultimo caso possono essere previsti indennizzi che sono a carico dell'istituzione, non certo del medico.


Quella di "anthohyi" è una posizione disastrosa.
Invece di mettere in gioco semplicemente la matematica — come solito, purtroppo — si dovrebbe specificare che la medicina non è in sé stessa una scienza e notare che i medici che hanno avuto un potere con lo Stato hanno presunto che le diagnosi scientifiche siano tali non per semplice base scientifica ma in sé stesse, spingendo così ad analoghe pretese dei pazienti, cioè di certezze in realtà sempre inesistenti, con ingenti numeri di cause contro professionisti anche competenti e onesti. Adesso invece che fare i conti con quello che hanno combinato vogliono mettersi al di sopra della légge. In aggiunta dovrebbero questi "medici" autodenunciarsi per tutte le volte che hanno tentato e tentano di stabilire le condizioni dei pazienti o presunti tali sopravanzandoli e sostituendosi a loro dichiarazioni e manifestazioni. Con questa prepotenza fanno valere l'equazione sbagliata medicina=scienza, avvalendosi di sorta di tavole di corrispondenze che non attestano proprio niente anche quando sono reali e corrette.

Invocare statuto da o finanche di autorità esecutive oppure giudiziarie da parte sanitaria e medica rivela un guaio grosso: quelli che li sostengono in tale richiesta sono superstiziosi o ignoranti e idoleggiano l'atto medico e idolatrano la figura del medico. Si tratta di un gioco che è incompatibile con la responsabilità del cittadino. I medici e sanitari che continuano tale richiesta rivelano anche ostilità a ogni vero Stato e légge.
In questi ultimi decenni ci sono state le condanne contro i medici nazisti — ruolo pubblico a parte si tratta di soggetti nazistoidi con grande capacità di sfuggire alle indagini — e ci sono state le denunce contro i crimini stalinisti commessi abusando di sanità e medicina... Allora le richieste di immunità devono essere accolte confacentemente, da quanto ancora resta del vero Stato e da chiunque altro realmente può e deve provvedere... senza riferirsi a legislazioni straniere e ignorare le eventuali basi diverse: può accadere che certe norme sembrino permissive invece valgono diversamente perché tutta la condizione legislativa e giudiziaria è diversa o proprio differente. In tal senso, anche quella italiana non è come negli incubi o sogni della malasanità, ma esistono intrusioni e contraffazioni.

Quando si usano sofismi in tali frangenti c'è antifilosofia non filosofia.


MAURO PASTORE
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 03 Febbraio 2025, 10:49:07 AM
Citazione di: PhyroSphera il 03 Febbraio 2025, 10:11:20 AMQuella di "anthohyi" è una posizione disastrosa.
Invece di mettere in gioco semplicemente la matematica — come solito, purtroppo — si dovrebbe specificare che la medicina non è in sé stessa una scienza e notare che i medici che hanno avuto un potere con lo Stato hanno presunto che le diagnosi scientifiche siano tali non per semplice base scientifica ma in sé stesse, spingendo così ad analoghe pretese dei pazienti, cioè di certezze in realtà sempre inesistenti, con ingenti numeri di cause contro professionisti anche competenti e onesti. Adesso invece che fare i conti con quello che hanno combinato vogliono mettersi al di sopra della légge. In aggiunta dovrebbero questi "medici" autodenunciarsi per tutte le volte che hanno tentato e tentano di stabilire le condizioni dei pazienti o presunti tali sopravanzandoli e sostituendosi a loro dichiarazioni e manifestazioni. Con questa prepotenza fanno valere l'equazione sbagliata medicina=scienza, avvalendosi di sorta di tavole di corrispondenze che non attestano proprio niente anche quando sono reali e corrette.

Invocare statuto da o finanche di autorità esecutive oppure giudiziarie da parte sanitaria e medica rivela un guaio grosso: quelli che li sostengono in tale richiesta sono superstiziosi o ignoranti e idoleggiano l'atto medico e idolatrano la figura del medico. Si tratta di un gioco che è incompatibile con la responsabilità del cittadino. I medici e sanitari che continuano tale richiesta rivelano anche ostilità a ogni vero Stato e légge.
In questi ultimi decenni ci sono state le condanne contro i medici nazisti — ruolo pubblico a parte si tratta di soggetti nazistoidi con grande capacità di sfuggire alle indagini — e ci sono state le denunce contro i crimini stalinisti commessi abusando di sanità e medicina... Allora le richieste di immunità devono essere accolte confacentemente, da quanto ancora resta del vero Stato e da chiunque altro realmente può e deve provvedere... senza riferirsi a legislazioni straniere e ignorare le eventuali basi diverse: può accadere che certe norme sembrino permissive invece valgono diversamente perché tutta la condizione legislativa e giudiziaria è diversa o proprio differente. In tal senso, anche quella italiana non è come negli incubi o sogni della malasanità, ma esistono intrusioni e contraffazioni.

Quando si usano sofismi in tali frangenti c'è antifilosofia non filosofia.


MAURO PASTORE
La tua posizione, phyrosphera, é palesemente populista. Tu identifichi un sentimento nel popolo di avversione nei confronti del "potere medico" e ne vuoi fare una sorta di capro espiatorio. Quello che dici non ha nulla a che vedere sulla questione teorica se la medicina sia o non sia scienza. Certamente la medicina si basa sulla scienza, e cerca di ottimizzare la soluzione delle patologie sulla base di valutazioni quantitative, per questo non può dare certezze, se non in senso statistico.
Questa visione statistica però non é compresa dal singolo paziente che normalmente non ha basi scientifiche adeguate, e qui si crea il potenziale conflitto con il popolo.
Quanto al potere della classe medica si tratta di una cosa assolutamente logica, perché deriva dalla competenza che il medico é tenuto a dimostrare continuamente nella sua vita professionale.
E d'altronde il mio ragionamento non é una richiesta di immunità, ma solo di applicazione di principi che tengono conto della particolare delicatezza del ruolo del medico.
Consideriamo quanti pazienti muoiono mentre sono in cura da un medico. In teoria per ciascuno di loro si potrebbe far aprire un'inchiesta e un processo per omicidio colposo perché esiste la possibilità che un errore medico abbia causato la morte. Poi naturalmente c'é il problema di valutare l'errore, nella sua esistenza e gravità, è il medico si trova perennemente impelagato in queste questioni giudiziarie e non può fare più serenamente il suo lavoro.
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: baylham il 03 Febbraio 2025, 11:38:42 AM
Citazione di: PhyroSphera il 31 Gennaio 2025, 10:53:35 AMLa superstizione atea che considera il medico un sacerdote, il paziente un fedele, la diagnosi una bolla di un infallibile papa? Bisognerebbe accettarla, istituzionalizzarla? Evidentemente no.
Superstizione atea? Che cosa c'entra l'ateismo con la superstizione e la medicina?

Citazione di: PhyroSphera il 31 Gennaio 2025, 10:53:35 AMPasso a fare dei ritratti criminologici:

Presunti professionisti che confondono medicina e guarigione, scambiano la risposta vitale dei pazienti per l'intervento medico e ignorano le incognite nella natura e del destino, infine arrogandosi un intervento, anche ai danni dei sani, scambiando i giusti rifiuti per patologie e malattie...
Questi soggetti tanto funestamente assurdi sono davvero fuori da questo annuncio di sciopero o ne sono i protagonisti?

Sulla base di quello che scrivi, il medico dovrebbe essere sgravato da qualunque colpa: il paziente è morto per colpa delle risposte non vitali e delle incognite della natura e del destino. Amen
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: PhyroSphera il 17 Febbraio 2025, 06:53:56 AM
Citazione di: anthonyi il 03 Febbraio 2025, 10:49:07 AMLa tua posizione, phyrosphera, é palesemente populista. Tu identifichi un sentimento nel popolo di avversione nei confronti del "potere medico" e ne vuoi fare una sorta di capro espiatorio. Quello che dici non ha nulla a che vedere sulla questione teorica se la medicina sia o non sia scienza. Certamente la medicina si basa sulla scienza, e cerca di ottimizzare la soluzione delle patologie sulla base di valutazioni quantitative, per questo non può dare certezze, se non in senso statistico.
Questa visione statistica però non é compresa dal singolo paziente che normalmente non ha basi scientifiche adeguate, e qui si crea il potenziale conflitto con il popolo.
Quanto al potere della classe medica si tratta di una cosa assolutamente logica, perché deriva dalla competenza che il medico é tenuto a dimostrare continuamente nella sua vita professionale.
E d'altronde il mio ragionamento non é una richiesta di immunità, ma solo di applicazione di principi che tengono conto della particolare delicatezza del ruolo del medico.
Consideriamo quanti pazienti muoiono mentre sono in cura da un medico. In teoria per ciascuno di loro si potrebbe far aprire un'inchiesta e un processo per omicidio colposo perché esiste la possibilità che un errore medico abbia causato la morte. Poi naturalmente c'é il problema di valutare l'errore, nella sua esistenza e gravità, è il medico si trova perennemente impelagato in queste questioni giudiziarie e non può fare più serenamente il suo lavoro.

Citazione di: baylham il 03 Febbraio 2025, 11:38:42 AMSuperstizione atea? Che cosa c'entra l'ateismo con la superstizione e la medicina?

Sulla base di quello che scrivi, il medico dovrebbe essere sgravato da qualunque colpa: il paziente è morto per colpa delle risposte non vitali e delle incognite della natura e del destino. Amen

Avendo solo ora potuto trovare tempo e modo per leggere e rispondere, sono triste a pensare le risposte ricevute, tanti giorni visibili e senza una replica. Semplicemente devo dire che se negli interlocutori non c'è volontà o possibilità di capire è necessario che intendano la gravità della questione e il valore del silenzio.
A "Baylham" direi di leggere meglio: avevo scritto per spiegare della risposta vitale del paziente che non viene riconosciuta dal cattivo sanitario che si attribuisce i poteri della vita altrui e non capisce cosa sta facendo e diventa sempre più sfavorevole.
Devo spiegare a chi si chiude l'intelletto cosa c'entra l'ateismo con la superstizione, con la medicina? La curiosità a volte non crea filosofia se non c'è disposizione giusta. Filosofare significa anche sapersi domandare le cose giuste al momento giusto.
Ad "anthonyi" andrebbe detto di non sognare sopra degli scritti e ancor meno il resto. Non c'è nessuna grande coscienza popolare che ha denunciato la malasanità, purtroppo, solo un gran confusione di cui "anthonyi" è partecipe.

MAYURO PASTORE
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 12:13:57 PM
E' singolare che phyrosphera, allo stesso tempo, critichi il mio uso dei dati concreti (la matematica) è mi giudichi anche confusionario.
Per limitarmi di dato ne presenterò uno solo: 97 %.
E' la percentuale di cause penali contro medici che si concludono con un'assoluzione.
Un 97 % che, durante tutta la durata dei processi, sono costretti ad avere una serenità limitata, che peggiora la loro vita, e la loro capacità di curare altri pazienti.
Riguardo al restante 3%, sono professionisti che hanno compiuto un errore colposo che potrebbe essere considerato, e ponderato, tra gli effetti collaterali della cura, un inconveniente purtroppo a tutt'oggi ineliminabile, è soprattutto che nessuna azione giudiziaria può limitare.
E' una cosa che non conviene a nessuno, neanche a coloro che hanno subito danni medici, che sono costretti a usare l'iter complesso della legge penale per ottenere un risarcimento.
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: sapa il 17 Febbraio 2025, 14:42:42 PM
Citazione di: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 12:13:57 PME' singolare che phyrosphera, allo stesso tempo, critichi il mio uso dei dati concreti (la matematica) è mi giudichi anche confusionario.
Per limitarmi di dato ne presenterò uno solo: 97 %.
E' la percentuale di cause penali contro medici che si concludono con un'assoluzione.
Un 97 % che, durante tutta la durata dei processi, sono costretti ad avere una serenità limitata, che peggiora la loro vita, e la loro capacità di curare altri pazienti.
Riguardo al restante 3%, sono professionisti che hanno compiuto un errore colposo che potrebbe essere considerato, e ponderato, tra gli effetti collaterali della cura, un inconveniente purtroppo a tutt'oggi ineliminabile, è soprattutto che nessuna azione giudiziaria può limitare.
E' una cosa che non conviene a nessuno, neanche a coloro che hanno subito danni medici, che sono costretti a usare l'iter complesso della legge penale per ottenere un risarcimento.

Ciao anthonyi, se tra gli effetti collaterali di una cura può essere compreso anche un "errore colposo" compiuto dal professionista che sta somministrando la terapia e ciò può, a tuo dire, essere tranquillamente depenalizzato per il bene di tutti, mi sa che è meglio farsi il segno della croce tutte le volte che si ha bisogno del dottore e di cure. Se l'errore è colposo, va condannato, altrimenti sdoganiamo tutto, a partire  dalla guida in stato di ebbrezza. 97 assoluzioni su 100 non giustificano l'assoluzione per direttissima anche per i 3 episodi colposi. Almeno secondo me.
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 15:53:34 PM
Citazione di: sapa il 17 Febbraio 2025, 14:42:42 PMCiao anthonyi, se tra gli effetti collaterali di una cura può essere compreso anche un "errore colposo" compiuto dal professionista che sta somministrando la terapia e ciò può, a tuo dire, essere tranquillamente depenalizzato per il bene di tutti, mi sa che è meglio farsi il segno della croce tutte le volte che si ha bisogno del dottore e di cure. Se l'errore è colposo, va condannato, altrimenti sdoganiamo tutto, a partire  dalla guida in stato di ebbrezza. 97 assoluzioni su 100 non giustificano l'assoluzione per direttissima anche per i 3 episodi colposi. Almeno secondo me.
Se la guida in stato di ebbrezza genera danni a qualcuno si configura la colpa grave, stesso varrebbe nel caso in cui un medico operasse in stato di ebbrezza. Io questo caso non lo voglio certo depenalizzare.
Ma la colpa semplice, cioè il caso in cui un medico, pur essendo nel pieno delle sue capacità e competenze commette un errore involontario, spesso causato all'estremo carico di lavoro cui é sottoposto, é un'altra cosa.
Tra 10000 pazienti un errore involontario può capitare, anzi capita, perché anche i medici sono umani e quindi fallibili. Poi certo dovranno pensarci i sistemi di controllo a verificare, eventualmente allontanare i medici che sbagliano troppo, ma facendo una valutazione globale sull'operato del medico.
Io ripeto, sapa, una norma del genere é anche nell'interesse di chi viene curato. La serenità del medico é condizione essenziale perché curi bene.
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: PhyroSphera il 17 Febbraio 2025, 16:07:49 PM
Citazione di: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 12:13:57 PME' singolare che phyrosphera, allo stesso tempo, critichi il mio uso dei dati concreti (la matematica) è mi giudichi anche confusionario.
Per limitarmi di dato ne presenterò uno solo: 97 %.
E' la percentuale di cause penali contro medici che si concludono con un'assoluzione.
Un 97 % che, durante tutta la durata dei processi, sono costretti ad avere una serenità limitata, che peggiora la loro vita, e la loro capacità di curare altri pazienti.
Riguardo al restante 3%, sono professionisti che hanno compiuto un errore colposo che potrebbe essere considerato, e ponderato, tra gli effetti collaterali della cura, un inconveniente purtroppo a tutt'oggi ineliminabile, è soprattutto che nessuna azione giudiziaria può limitare.
E' una cosa che non conviene a nessuno, neanche a coloro che hanno subito danni medici, che sono costretti a usare l'iter complesso della legge penale per ottenere un risarcimento.

La statistica e la matematica sono scienze distinte. L'uso dei numeri non basta perché ci sia scienza matematica. La volontà di subire soprusi dai medici mentre non ci si raccapezza più su quasi niente è quel che è, certo non una base per filosofeggiare o filosofare ma sicuramente un disastro politico.

MAURO PASTORE
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: PhyroSphera il 17 Febbraio 2025, 16:20:52 PM
Poco fa' a Rai News 24, una trasmissione delle solite: argomento, un bimbo ucciso da un cane; e la reazione divisa tra ricorso al veterinario o imputazione dell'accaduto alla razza o alla biologia del singolo esemplare.
Una bestia uccide, chiamano un sanitario che finge esserci stato un meccanismo fuori posto. Invece le eventualità sono eventualità.
Scopo della comunicazione del presunto sanitario in tivù? Minacciare di fare fuori qualcuno, a giudicare dai suoi modi non solo le bestie tra le vittime. L'impunità giudiziaria per questi soggetti?

MAURO PASTORE
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 16:36:15 PM
Citazione di: PhyroSphera il 17 Febbraio 2025, 16:20:52 PMPoco fa' a Rai News 24, una trasmissione delle solite: argomento, un bimbo ucciso da un cane; e la reazione divisa tra ricorso al veterinario o imputazione dell'accaduto alla razza o alla biologia del singolo esemplare.
Una bestia uccide, chiamano un sanitario che finge esserci stato un meccanismo fuori posto. Invece le eventualità sono eventualità.
Scopo della comunicazione del presunto sanitario in tivù? Minacciare di fare fuori qualcuno, a giudicare dai suoi modi non solo le bestie tra le vittime. L'impunità giudiziaria per questi soggetti?

MAURO PASTORE
Mi sembra una rappresentazione abbastanza confusa, non ho idea di cosa c'entri il sanitario, se un cane uccide un bambino la responsabilità é del padrone del cane, e la soluzione preventiva sta nell' uso della museruola, obbligatoria per i cani pericolosi.
Comunque io non sto legittiman do nessun sopruso, il sopruso implica un atto volontario, e quindi il dolo, che é altra cosa rispetto alla colpa che é in discussione in questo topic.
Sono questioni giuridiche, non filosofiche. 
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: PhyroSphera il 17 Febbraio 2025, 16:48:58 PM
Citazione di: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 16:36:15 PMMi sembra una rappresentazione abbastanza confusa, non ho idea di cosa c'entri il sanitario, se un cane uccide un bambino la responsabilità é del padrone del cane, e la soluzione preventiva sta nell' uso della museruola, obbligatoria per i cani pericolosi.
Comunque io non sto legittiman do nessun sopruso, il sopruso implica un atto volontario, e quindi il dolo, che é altra cosa rispetto alla colpa che é in discussione in questo topic.
Sono questioni giuridiche, non filosofiche.
La légge italiana annovera tra i delitti l'omicidio colposo. Molti intellettualoidi praticano la vittimizzazione dei colpevoli e il concetto di omicidio colposo non vogliono accettarlo, mentre altri lo ignorano eccedendo nelle accuse.
Quel che tenta "anthonyi" è un disastro.

MAURO PASTORE
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: sapa il 17 Febbraio 2025, 17:13:04 PM
Citazione di: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 15:53:34 PMSe la guida in stato di ebbrezza genera danni a qualcuno si configura la colpa grave, stesso varrebbe nel caso in cui un medico operasse in stato di ebbrezza. Io questo caso non lo voglio certo depenalizzare.
Ma la colpa semplice, cioè il caso in cui un medico, pur essendo nel pieno delle sue capacità e competenze commette un errore involontario, spesso causato all'estremo carico di lavoro cui é sottoposto, é un'altra cosa.
Tra 10000 pazienti un errore involontario può capitare, anzi capita, perché anche i medici sono umani e quindi fallibili. Poi certo dovranno pensarci i sistemi di controllo a verificare, eventualmente allontanare i medici che sbagliano troppo, ma facendo una valutazione globale sull'operato del medico.
Io ripeto, sapa, una norma del genere é anche nell'interesse di chi viene curato. La serenità del medico é condizione essenziale perché curi bene.
Lo so anthonyi, credo di aver capito cosa intendi dire. Però la serenità del medico è condizione essenziale perchè curi bene, così come la serenità dell' ingegnere è condizione essenziale perchè costruisca bene o quella dell'autista di autobus è essenziale perchè porti bene il suo mezzo alle fermate. Serenità, non impunità. Il medico rischia come l'autista e l'ingegnere, dal momento che il lavoro di tutti e 3, se fatto male, può provocare danni gravi. Poi, ci penseranno i magistrati a giudicare, io contestavo il fatto che tu dicevi, quello delle 97 assoluzioni su 100 che giustificherebbero il colpo di spugna anche per i 3 colposi. Se il medico ha da star sereno, vorremmo star sereni tutti! Ciao
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: Pio il 17 Febbraio 2025, 17:22:32 PM
C'è anche il rischio che il medico poco scrupoloso, e ve ne sono purtroppo, godendo di una impunità sugli errori, diventi ancora meno scrupoloso. Comunque sono soggetti che guadagnano dai 5.000 in su. Potranno ben pagarsi un 'assicurazione che li tuteli legalmente, penso  O:-)
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 20:21:49 PM
Citazione di: Pio il 17 Febbraio 2025, 17:22:32 PMC'è anche il rischio che il medico poco scrupoloso, e ve ne sono purtroppo, godendo di una impunità sugli errori, diventi ancora meno scrupoloso. Comunque sono soggetti che guadagnano dai 5.000 in su. Potranno ben pagarsi un 'assicurazione che li tuteli legalmente, penso  O:-)
Se ci sono comportamenti volontari, calcolati, allora si parla di dolo, e non riguarda la questione di battuta e la richiesta delle organizzazioni mediche.
Quanto alla questione assicurativa puoi stare tranquillo che nessuno mette in dubbio il diritto di indennizzo per chi ha ricevuto danni. 
Bisogna solo comprendere che la complessità della professione medica rende estremamente difficile e costoso valutare l'eventualità di un errore medico, e questo paradossalmente si riversa a danno di chi é stato danneggiato, perché l'assoluzione del medico comporta chiaramente il non indennizzo.
Una procedura amministrativa semplificata, invece, comporterebbe un indennizzo sulla base di requisiti più semplici, e quindi di quei cento che chiedono l'indennizzo ne potrebbero essere indennizzati di più dei tre che oggi sono indennizzati perché vincono la causa. 
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 20:39:42 PM
Citazione di: sapa il 17 Febbraio 2025, 17:13:04 PMLo so anthonyi, credo di aver capito cosa intendi dire. Però la serenità del medico è condizione essenziale perchè curi bene, così come la serenità dell' ingegnere è condizione essenziale perchè costruisca bene o quella dell'autista di autobus è essenziale perchè porti bene il suo mezzo alle fermate. Serenità, non impunità. Il medico rischia come l'autista e l'ingegnere, dal momento che il lavoro di tutti e 3, se fatto male, può provocare danni gravi. Poi, ci penseranno i magistrati a giudicare, io contestavo il fatto che tu dicevi, quello delle 97 assoluzioni su 100 che giustificherebbero il colpo di spugna anche per i 3 colposi. Se il medico ha da star sereno, vorremmo star sereni tutti! Ciao
C'é però una differenza, l'errore dell'ingegnere é autoevidente se crolla il palazzo, quello dell'autista lo é se fa un incidente. Nel caso della medicina, invece, tanti pazienti muoiono ed é molto difficile stabilire perché, ancora più difficile é stabilire se il medico ha concorso in qualche modo nella morte.
Poi il discorso dei 3 su cento e della tesi del "colpo di spugna" sarebbe da approfondire, i 3 su cento sono casi in generale e non é affatto detto siano colposi, e quindi non é detto che per loro ci sia un colpo di spugna.
Il fatto che ci sia una così grande differenza tra processi e condanne indica che i requisiti legali per aprire un processo sono probabilmente troppo ampi, non richiedono cioè quella necessaria evidenza dell'esistenza di un reato, e questo si risolve in un inutile spreco di risorse. 
Titolo: Re: La "sanità" mossa da istanze inaccettabili: ritratto filosofico-criminologico.
Inserito da: PhyroSphera il 26 Febbraio 2025, 22:08:12 PM
Ritengo necessario avvalersi di un altro riferimento alla Sanità.

Questo pomeriggio in onda su Rai News 24 una trasmissione contenente il solito strafalcione contro cultura, medicina e cultura della medicina, non senza che seguisse una scomunica alle comunicazioni via internet, fingendo che non siano a volte anche comunicazioni di medicina o finanche mediche (finzione da Codice Penale, chissà se le Autorità si sono già mosse). Lo strafalcione riguarda la parola cronico. Questa significa 'che dura'; in relazione a un periodo temporale circoscritto può anche esser detto: 'che dura sempre'. Con ciò siamo già a contatto coi guai: difatti la medicina scientifica attuale si avvale di quadri previsionali ipotetici - non potrebbe essere altrimenti, essendoci la scienza per mezzo la quale di certo offre solo dati teorici non riferimenti ad accadimenti futuri. Dunque 'cronico' significa per il medico solamente entro il suo quadro ipotetico, che dipende peraltro dai mezzi a sua disposizione, che potrebbero essere inadeguati (o proprio assenti, e in tal caso c'è da stare fermi da parte del medico, dei sanitari tutti). Se una malattia è definita cronica, ciò non rientra nella parte positiva della diagnosi, ma solo in quella delle circostanze non valutabili con certezza. Questo significa che dire 'cronico' per un vero medico è solo un ragguaglio provvisorio e senza valore determinante o accertabile!!
il guaio si prospetta del tutto col notare che il durare entro certi periodi temporali o meglio scansioni temporali - durare stimato soltanto non previsto per ipotesi o congetturato soltanto - viene definito dal presunto medico per mezzo di un sempre senza includervi la scansione entro cui tale medesimo 'sempre' potrebbe rappresentare veramente qualcosa. Sempre, ma quando sempre? Sempre in un giorno, settimana, mese, anno, anni... e quanti anni? L'omertà su questo è caratteristica stabile della malasanità, ma pure l'omissione vera e propria.

Nella trasmissione anche una brutta notizia: 'pazienti anziani cronici' in sovradosaggio, vizio dilagante ed errore della attuale "sanità", una reazione emotiva da non veri professionisti, perché non è aggiungendo medicine che una incapacità di provvedere medicalmente diventa capacità. Oltretutto la cronicità di una malattia non indica gravità di stato ma durata... e abbiamo visto si tratta di ipotesi di secondario valore o addirittura solo congettura. In realtà nessun medico ha la scienza del futuro e facendo valere plausibilità non è professionista ma opinionista, quand'anche fosse plausibilità rispecchiante veridicità.
Il dire di 'pazienti cronici' o 'malati cronici' oltretutto è una impostura che nega la distinzione malato/malattia, condizione del soggetto / soggetto stesso, impostura che nel programma televisivo era drammaticamente presente; presente purtroppo assieme all'appellativo 'diabete alto', col quale si presenta assurdamente un quadro clinico come se fosse un quadro analitico riguardante 'glicemia alta', la quale può anche esser fuori da patologie oppure malattie diabetiche.

Invece di interrompere il discorso e chiedere scusa per averlo fatto, c'era il riferimento a presenze definite problematiche, di malati o pazienti, o meglio presunti tali (abbiamo visto perché bisogna dubitare), ponendo in causa aggressività come non potrebbe fare neanche un vero veterinario con le bestie ma solo uno falso che vorrebbe risolvere una questione violenta tra bestie e uomini, o bestie e altre bestie, bestie e cose, con un rimedio farmacologico, medico o curativo. Non funziona neppure con la terapia; questa non può aiutare assassini e torturatori, umani o non umani, ma li rimette in sesto per effettuare - eventualmente! - più determinatamente le proprie violenze. Ma non esiste un problema medico di violenza, tantomeno terapeutico o insomma da risolvere con la sanità. Togliere sporcizia o veleni dalle mani di un criminale in azione è provvedimento di polizia con valore sanitario, ma non provvedimento sanitario: esso inibisce una volontà, il resto consegue ma non è il medico o insomma il sanitario a dover farlo per cura. Infatti non è cura e tra l'altro non c'è bisogno di essere sanitari per farne. Ne fanno tutti, anche senza criminali o grossi criminali per mezzo; ad esempio una maestra coi suoi scolari disattenti e prepotenti. Inoltre la medicina agisce direttamente secondo bisogni e il medico non ha bisogno di fare il poliziotto per proporsi, ha senso dare spiegazioni convincenti a chi ne ha bisogno, non costringere a cure. Il vero Stato italiano favorisce cultura e diffusione di informazioni, non trascina presunti o veri psicopatici in ospedali-manicomi né rende le loro dimore dei manicomi coatti. Idem col resto - ma esistono tante falsità e imposizioni, tutte vietate ma di fatto non impedite da chi dovrebbe.
Nella trasmissione c'era pure il riferimento a disturbi comportamentali come se il disturbato fosse il sanitario. Non si può evitare di notare che tentando di istituire una eutanasia ed assistenza al suicidio in un ambiente degenerato come l'attuale sanità non solo italiana si stia tentando di diffondere l'idea di eliminazioni sanificanti, cioè - al di fuori di eufemismi - si finge che il dare morte possa essere un prendersi cura del morituro-morente. Se uno pensa di precipitare un appestato in una fornace ardente per paura di contagio, non dovrebbe definirsi in ogni caso medico e tantomeno professionista. Se la situazione non è così chiara la malasanità deve essere messa a nudo, senza proteggerla con timori fuori posto.

E che dire, poi, sempre su Rai News 24 oggi, del solito discorso sulle trasfusioni e - in pratica - 'banche del sangue', senza neppure ammettere che non c'è affatto una situazione progredita ma pratiche meno che rudimentali, per giunta reiterate? Come si può accettare la maniera di presentarsi in pubblico di sanitari che agiscono in una logica in parte addirittura drammaticamente o tragicamente primitiva? Non pensano a legger meglio testi emarginati o dimenticati, su prevenzioni e consigli generici, o a dar spazio a rimedi improvvisati di chi abituato a questo con buon senso, o filosofici oppure diretti tentativi di guarigione od autoguarigione? Vogliono evitare l'incognita ma questa potrebbe essere la vita e invece di assistere attivamente ai suicidi - cioè andare oltre il dovuto - dovrebbero lasciare i pazienti rischiare senza obbligarli a prudenze che generano il sicuro declino della vita. Non c'è diritto a sottrarre in nome della medicina i pazienti dai rischi dell'esistenza. Difatti l'esistenza è anche questo: rischio. Ciò non significa che uno Stato debba assecondare ambienti sanitari più che ambigui.


MAURO PASTORE