Una riflessione su questa vicenda. Quattro preadolescenti rom, infraquattordicenni, rubano una macchina ed uno di loro, guidandola, ha investito una donna, uccidendola.
Il sequitur lo sapete. Il desiderio di forca si leva da tutte le parti. Eppure è ancora il codice penale Rocco del 1931, in piena epoca fascista, ad aver stabilito la non imputabilità al di sotto dei 14 anni.
Prima riflessione: è vero che non c'è più il fascismo, c'è qualcosa di più, il desiderio di giustiziare chiunque, e qualcosa di meno, l'assenza di giustizieri di massa, come all'epoca del fascismo, quando era all'ordine del giorno spaccare teste e somministrare olio di ricino. Al momento è un fascismo più violento di quello storico, ma prevalentemente virtuale.
Seconda riflessione: i bambini/ragazzini sono stati condotti in comunità. Capisco che all'opinione pubblica bisogna dare in pasto qualche boccone, ma è una decisione emergenziale che non risolve il problema ma lo struttura nel tempo. La soluzione sta nell'integrare queste minoranze che spesso vivono da generazioni in Italia senza integrarsi, ancor meno dei marocchini ed albanesi a cui bastano un venti/trenta anni per sentirsi italiani. Ma per farlo occorrono soldi e falsificare antichi pregiudizi tanto comodi ad opinionisti e politici e più in generale comodi per chi sta al vertice. A Genova l'integrazione è avvenuta attraverso l'abbattimento dello storico campo rom di via dei Pescatori e l'inserimento dei rom nelle varie case popolari di Genova. È stato un processo lento ma vincente e ve lo dico da addetto ai lavori, poiché minorenni rom denunciati a Genova sono diminuiti in modo miracoloso. Ma non c'è niente di miracoloso. C'è solo il riconoscimento da parte del Comune (con giunta di sinistra) che si trattava di persone da aiutare ad uscire dai loro stessi automatismi, irrigiditi dal dover vivere in una zona chiamata "campo rom". Provate voi a dire ai vostri amici che risiedete in un campo rom.
È questa la strada lungimirante per integrarli ma costa in denaro e in riforma culturale. La comunità non serve, se non per tacitare temporaneamente l'opinione pubblica.
Dove lo hai visto, jacopus, il "desiderio di forca"? E' ferragosto, l'unico desiderio é quello del fresco.
Citazione di: anthonyi il 15 Agosto 2025, 02:10:05 AMDove lo hai visto, jacopus, il "desiderio di forca"? E' ferragosto, l'unico desiderio é quello del fresco.
In realtà lo vedo ovunque. Nei discorsi captati per strada, da quelli fatti dai miei amici e miei parenti, sui social. Ed effettivamente è una situazione che, emotivamente risuona e ci fa dire "cosa possiamo fare?". Che una donna sia morta in questo modo è profondamente ingiusto. Ma non si può affrontare il problema o con indifferenza (alias "desiderio di fresco") o con la repressione. È il sistema sociale in cui siamo ingabbiati ad essere il primo responsabile, ma come dicevo prima, non è una interpretazione "carina" per i detentori del potere, che lo sanno benissimo, ma preferiscono che i "poveri" mettano in croce i "poverissimi".
Citazione di: Jacopus il 15 Agosto 2025, 08:40:55 AMIn realtà lo vedo ovunque. Nei discorsi captati per strada, da quelli fatti dai miei amici e miei parenti, sui social. Ed effettivamente è una situazione che, emotivamente risuona e ci fa dire "cosa possiamo fare?". Che una donna sia morta in questo modo è profondamente ingiusto. Ma non si può affrontare il problema o con indifferenza (alias "desiderio di fresco") o con la repressione. È il sistema sociale in cui siamo ingabbiati ad essere il primo responsabile, ma come dicevo prima, non è una interpretazione "carina" per i detentori del potere, che lo sanno benissimo, ma preferiscono che i "poveri" mettano in croce i "poverissimi".
Se dalle tue parti si parla veramente di forca vivi in posto veramente brutto, ma non é certo un clima generale come tu lo dipingi.
Domandarsi se sarebbe opportuno controllare meglio che i ragazzi difficili vadano a scuola, e magari imporglielo con criteri coattivi, non sarebbe una cattiva idea.
E' apprezzabile che tu ti interessi di queste cose più di altri, ma io non credo che l'indifferenza sia una cosa cosí terribile, in fondo, per chi non é competente, é difficile pensare a soluzioni possibili per questi problemi.
Quelle che tu presenti, comunque, non mi convincono più di tanto, sono intrise di cultura woke, di senso di colpa sociale indirizzato ad altri, e quindi di deresponsabilizzazione degli attori del dramma, cioé i ragazzi che hanno fatto questo, e i loro genitori.
Penso Che la responsabilità sia personale e collettiva con una ripartizione al 50 per cento (semplifico). Ci sono condizioni genetiche, ambientali, situazionali, sociali, economiche, culturali e perfino di "libero arbitrio" che ci fanno fare quello che facciamo, compreso guidare un auto a 11 anni. Quindi non si tratta di deresponsabilizzazione, ma al contrario di responsabilizzazione. La deresponsabilizzazione è quella di chi attribuisce tutta la responsabilità ai singoli individui (Tatcher first comandment). Ho già fatto l'esempio del comune di Genova che ha riservato delle risorse pubbliche per integrare i rom, spostandoli dal campo dove vivevano. È stata una scelta politica responsabile e non fondata sul consenso. Neppure gli stessi rom volevano essere spostati e immagina le reazione degli altri inquilini delle case popolari. Eppure questa scelta è stata economicamente vincente, perché il livello di devianza dei rom è diminuito in modo straordinario. Quindi non c'è una contrapposizione fra responsabilità individuale e collettiva ma una loro reciproca integrazione.
Il fatto di mandare coattivamente i ragazzi a scuola è una bella idea, ma si scontra con un altro comandamento della politica liberal-autoritaria che si sta profilando: cioè l'abbassamento delle tasse. Per obbligarli, in sostanza come fai? Gli metti appresso un educatore che lo sveglia, lo lava, lo accompagna. Metti a disposizione un pulmino che li va a prendere, casa per casa .Fai dei corsi di formazione ai genitori. Aiuti i genitori a prendere dei sussidi. Aiuti nella regolarizzazione dei documenti e così via.
Tutte cose che costano. Oppure dopo qualche assenza togli la potestà genitoriale e li dai in adozione. Immagina che successo! Ragazzini rom di 10-11. Ci sarebbe la fila di aspiranti genitori. Per non parlare del richiamo dei genitori biologici che conoscono da un decennio. Però a fare questi discorsi non si ottiene consenso e molte persone (non tu) non sono neppure in grado di comprenderli a livello funzionale. Molto più semplice concepire la vendetta, il noi contro loro, che però porta sempre alla continuazione della violenza, alla sua trasmissione di generazione in generazione.
Ultima considerazione (per il momento). La vita umana dovrebbe essere inviolabile ma per essere credibili come società dovremmo perseguire tutte le devianze, invece il sistema repressivo delle devianze in Italia è selettivo: si focalizza sugli strati marginali della società, sui poveri, sugli esclusi, che vengono criminalizzati, mentre il vasto campo dell'evasione fiscale, dei crimini bancari, del riciclaggio del denaro, dello storno di denaro pubblico per fini privati, la morte di 43 persone per il crollo di un ponte non revisionato come avrebbe dovuto essere, tutti questi crimini di solito finiscono in una bolla di sapone. "La giustizia è uguale per tutti" diventa così un simulacro un ulteriore momento di sfiducia pubblica nelle istituzioni.
Ma stai dicendo che i magistrati non hanno inquisito i responsabili per il crollo del ponte morandi? A me risulta di sì, chi era responsabile credo abbia pagato o stia pagando, poi magari per te sarà insufficiente, ma io confido che siano stati applicati i termini di legge.
Quando parlo di cultura woke io mi riferisco proprio a tale approccio, alla tendenza a criminalizzare solo da una parte, a legare tutto a uno stato emotivo, che poi tutto ad un tratto puoi trovarti contro, mentre invece é molto meglio la freddezza della legge, assai più affidabile.
Comunque sarei proprio curioso di leggere qualcosa sui magnifici risultati del comune di Genova, se puoi darmi un'indicazione te ne sarei grato.
Come avrebbero pagato i responsabili del ponte Morandi?
Il processo è ancora in corso e prevedibilmente cadrà in prescrizione. Se proprio ci sarà qualche condanna colpirà qualche pesce piccolo.
Non arriveranno certo alla famiglia Benetton, reale mandante della strage. Sui dati del Comune di Genova ti assicuro che sono reali, visto che lavoro in questo campo. Su Internet non ci sono dati (a prima vista) che scorporano il dato rom, ma al massimo distinguono stranieri ed italiani. Se trovi qualcosa te ne sarei grato anch'io. Io mi baso sulla mia esperienza personale. Mi rendo conto che non è il massimo. Se avessi tempo sarebbe bello proprio fare un esame approfondito sulla questione.
Inoltre mi spieghi perché mi attribuisci la tendenza a criminalizzare solo una parte? Dove lo hai letto? è proprio la prassi giudiziale, a questo punto, ad essere woke, visto che condannare, oltre un certo livello di censo diventa molto problematico.
Non basta dare ai rom la casa popolare. Lo pagano l'affitto mensile ? La pagano l'acqua, la luce, ecc. ? Come possono pagare se non lavorano ? Con i sussidi che gli passa lo Stato ?
Devono essere messi incondizioni di lavorare e non vivere da parassiti della società, permettendo loro di chiedere l'elemosina come professione giornaliera, oppure compiere furti, spacciare droga, ecc..
Leggo dai giornali che molti di loro non vogliono integrarsi. Da secoli è il loro modo di vivere.
Io l'avrei un modo per redimerli: confinarli tutti su un'isola. Costringerli a lavorare e studiare. Poi ai redenti concedere la possibilità di accedere nella penisola. Fino a quel giorno, che non verrà mai, per colpa della politica, continuerò a detestarli.
buongiorno doxa. Che sia difficile non lo metto in dubbio, ma pensi che tutti i rom rubino e vivano nei campi? Non è così. E' un processo circolare, noi non li integriamo, li rifiutiamo e loro perchè dovrebbero sottomettersi? Non pensi che abbiano anche loro una propria dignità? Il problema è che servono sia risorse economiche per integrarli sia un cambio di mentalità. Siccome non ci sono nessuna delle due, concordo con te, la situazione non cambierà. Noi continueremo ad usarli come facili capri espiatori e loro si arrangeranno come possono.
Immaginati essere nato in un campo rom, con genitori che ti addestravano a rubare e ti dicevano quando tornavi con un bel bottino: "come sei bravo figlio mio"! E allo stesso tempo, essere visto come un estraneo a scuola, o semplicemente per strada, dai cosiddetti "gagè" (cioè noi). Eppure nonostante questo, molti rom (e non solo rom, nell'universo degli tzigani ci sono tante etnie) sono riusciti addirittura ad andare all'università, a diventare dei cittadini modello.
spulciando in rete ho trovato questo:
https://www.saluteinternazionale.info/2011/02/rom-ed-integrazione-il-modello-spagnolo-e-di-esempio-per-leuropa/
Citazione di: Jacopus il 15 Agosto 2025, 11:43:06 AMCome avrebbero pagato i responsabili del ponte Morandi?
Il processo è ancora in corso e prevedibilmente cadrà in prescrizione. Se proprio ci sarà qualche condanna colpirà qualche pesce piccolo.
Non arriveranno certo alla famiglia Benetton, reale mandante della strage. Sui dati del Comune di Genova ti assicuro che sono reali, visto che lavoro in questo campo. Su Internet non ci sono dati (a prima vista) che scorporano il dato rom, ma al massimo distinguono stranieri ed italiani. Se trovi qualcosa te ne sarei grato anch'io. Io mi baso sulla mia esperienza personale. Mi rendo conto che non è il massimo. Se avessi tempo sarebbe bello proprio fare un esame approfondito sulla questione.
Inoltre mi spieghi perché mi attribuisci la tendenza a criminalizzare solo una parte? Dove lo hai letto? è proprio la prassi giudiziale, a questo punto, ad essere woke, visto che condannare, oltre un certo livello di censo diventa molto problematico.
Vedi perché dico che é meglio la freddezza della legge che gli atteggiamenti emotivi, sovente condizionati dall'odio ideologico. Per te i Benetton sono "sporchi capitalisti" mandanti della strage, colpevoli a priori in quanto capitalisti sfruttatori.
Forse avevi ragione a dire che c'é aria di forca in giro, cerca di fare attenzione che il tuo giustizialismo non trascenda. La verità é che per le opere di quel genere, in Italia, c'é una scarsa cultura della manutenzione, non é mica il primo viadotto che crolla, ed é sempre difficile allocare le responsabilità, a partire da chi l'ha progettato, Morandi, che sul ponte ha sempre nutrito grandi preoccupazioni, era un ponte fatto a risparmio, negli anni 60. In Cina i ponti fatti a quel tempo li abbattono e li rifanno da capo a piedi, é l'unico modo per essere realmente sicuri, potremmo farlo anche noi, ma stiamo parlando di circa 6mila viadotti fatti a quel tempo, chi li ha i soldi?
Se vivessi in Liguria, avresti chiaro che si trattava di un piano per ottenere il massimo, spendendo il minimo e mettendo a rischio la vita delle persone, scientemente.
Prima del 2018 i cantieri per la manutenzione non esistevano. Si tirava a
campare.
Dopo il 2018 e il crollo del ponte, è un cantiere dopo l'altro, nel classico stile italiano, di chiudere la stalla dopo che i buoi se ne sono andati, con grossi disagi per la circolazione. Se poi è così normale non riuscire a riparare tutto, allora anche il processo è inutile e pleonastico. Non ti pare? Sul capitalismo sono dibattuto.
Credo che funzioni, come ogni cosa se si usa moderazione, qualità che sta sparendo. Il capitalismo oggi è forzato verso una hybris che non porterà nulla di buono.
Infine, non credo che sia solo responsabilità dei vertici privati di società autostrade: era un connubio velenoso pubblico-privato, poiché anche gli enti che dovevano verificare la tenuta dell'autostrada erano dentro il meccanismo insano del "far soldi". Ecco direi questo: il capitalismo funziona in una società dove non c'è un'unica divinità. Il capitalismo insieme ad altri fenomeni coevi ha ricostruito la cultura mondiale, superando il concetto di risalire a Dio per ogni tipo di problema. È stata una grande palestra di autonomia e di sviluppo. Ma se poi, al monoteismo divino si sostituisce quello finanziario, si ricade in un modo di pensare tossico e contrario alla dignità delle persone, anche se in un modo diverso a quanto accade con le religioni.
Recente notizia, ormai usuale...
"Aggredita a sangue dalla borseggiatrice 14enne a Venezia: turista americana colpita (più volte) alle tempie con un cellulare".
"La vacanza a Venezia di una turista americana di mezza età è stata trasformata in un incubo da una borseggiatrice di 14 anni che, per liberarsi dalla sua presa, l'ha colpita più volte alla testa con il cellulare fino a farle sanguinare le tempie.
È accaduto ieri pomeriggio in zona Santa Maria del Giglio, all'indomani dei due borseggi che mercoledì si sono tramutati in aggressioni ai Santi Apostoli e a San Maurizio. La turista ieri, dopo essersi accorta che una ragazzina le aveva appena sfilato il portafoglio, con dentro oltre ai soldi il suo passaporto, ha avuto l'istinto di trattenerla per i capelli, decisa a non farla scappare fino all'arrivo della polizia.
Stando a quanto raccontano alcuni testimoni però, la borseggiatrice non appena ha visto avvicinarsi gli agenti ha afferrato il proprio cellulare e lo ha usato come un'arma, colpendo ripetutamente la testa della turista che la teneva ferma. Un fendente vicino alla tempia ha aperto una ferita da cui il sangue ha iniziato a scorrere abbondante, tanto da richiedere l'intervento del 118. Le due giovani, entrambe minorenni, hanno opposto resistenza anche alla polizia locale, che però è riuscita a bloccarle e condurle in caserma. Sono state denunciate a piede libero".
Soltanto denunciate a piede libero. E' questa la beffa dell'inutile legge.
Non seguendo per niente la cronaca nera non sapevo neanche fosse accaduto, l'ultima volta che una notizia di cronaca nera è entrata nel mio schermo si parlava di madre e figlia che hanno squartato un uomo, in tempo per vedere la "sinistra woke" difendere le assassine parlando di legittima difesa anziché di "maschicidio". Se c'è posto per questi commenti online, c'è posto anche per i commenti di chi vuole reprimere i rom, sono due facce della stessa medaglia, la mia opinione è che si tratta di reazioni fisiologiche amplificate dai social media; ma sono d'accordo con Jacopus, ridurre la povertà di queste persone ed inserirle in un contesto stabile necessariamente deve ridurne anche la criminalità, è un investimento praticamente assicurato. Il problema vero non è mai stato nella criminalità, che purtroppo occupa 2\3 delle pagine di giornali italiani nonostante viviamo in uno dei paesi più sicuri del mondo, ma nella parola "integrazione" e di quale sia il minimo necessario per sostenere che una persona è "integrata". Se questo minimo è semplicemente non delinquere, allora le possibilità di integrare tutti non sono neanche così peregrine, servono solo soldi nella speranza che questi ne generino poi a sufficienza a loro volta tanto da non essere una voce in perdita perenne, cosa che purtroppo specialmente coi rom sembra un sogno laido. Ma non è forse questo lo stato minimo tacheriano che si occupa unicamente che i contratti commerciali vengano obbligati e le vetrine non vengano spaccate? L'integrazione dovrebbe essere un fenomeno più profondo che ha a che fare con l'integrazione con i valori costituzionali, italiani ed europei, cosa che nella pratica incontra decine di ostacoli pratici e teorici, ma rimane l'unica soluzione sul lungo periodo.
Citazione di: doxa il 15 Agosto 2025, 18:39:41 PMSoltanto denunciate a piede libero. E' questa la beffa dell'inutile legge.
Certo, perché purtroppo non ci sono carceri dove tenerli. Allora io dico, facciamo pure le case popolari per alcuni di loro, ma facciamo anche le carceri per quelli che lo meritano
Citazione di: anthonyi il 15 Agosto 2025, 20:33:48 PMCerto, perché purtroppo non ci sono carceri dove tenerli. Allora io dico, facciamo pure le case popolari per alcuni di loro, ma facciamo anche le carceri per quelli che lo meritano
Sarei assolutamente d'accordo, però per farlo serve pagare più tasse, e negli ultimi 50 anni non è mai stato un argomento vincente alle elezioni.
Citazione di: fabriba il 16 Agosto 2025, 12:28:06 PMSarei assolutamente d'accordo, però per farlo serve pagare più tasse, e negli ultimi 50 anni non è mai stato un argomento vincente alle elezioni.
Far pagare più tasse dici? No, basterebbe farle pagare a chi non le paga e contemporaneamente alzare il livello dei servizi pubblici. In Italia esiste questo loop: i servizi pubblici fanno schifo, e pertanto sono autorizzato a non pagare le tasse. C'è una sorta di alleanza tossica fra evasori e pubblici servizi, come quella fra l'insegnante fancazzista che non insegna e mette tutti dieci a patto che gli alunni non rompano le scatole. Gli alunni non studiano ma vengono promossi e l'insegnante non lavora. Quando giunge l'Università (o la Cina), i nodi vengono al pettine, in un caso con il fallimento individuale e nell'altro con il fallimento di una intera nazione.
Dare una casa popolare ad un rom è un gesto magari nobile ma è anche la sconfitta del multiculturalismo, perchè in maniera molto surrettizia gli si chiede praticamente di smettere di essere rom, il nomadismo è il punto centrale di quella religione. Per il poco che so della loro storia non è stato il nomadismo a metterli nel mirino delle persecuzioni, anzi funzionavano molto bene come lavoratori stagionali che si muovevano da una corte all'altra, le persecuzioni sono nate per motivi religiosi da parte dei sempre compassionevoli cristiani, e da allora i rom hanno chiuso la loro cultura alle influenze esterne rendendosi ancora più difficili da integrare. Quello che si intenderebbe fare coi rom è assimilarli, non integrarli, la sinistra se lo metta in bene testa, non è un opera pia di multiculturalismo, è la pianificazione dell'estirpazione non violenta di un modo di vivere, i rom secondo me lo sanno e per questo sono restii ad accettare quella che per loro è una promessa col diavolo, questa tensione assomiglia molto a quel che accade anche in Israele e Palestina, dove i rom con la casa sono nella WestBank mentre i rom senza casa sono a Gaza, e immagino che i secondi considerino "venduti" i primi.
Citazione di: InVerno il 16 Agosto 2025, 16:39:59 PMDare una casa popolare ad un rom è un gesto magari nobile ma è anche la sconfitta del multiculturalismo, perchè in maniera molto surrettizia gli si chiede praticamente di smettere di essere rom, il nomadismo è il punto centrale di quella religione. Per il poco che so della loro storia non è stato il nomadismo a metterli nel mirino delle persecuzioni, anzi funzionavano molto bene come lavoratori stagionali che si muovevano da una corte all'altra, le persecuzioni sono nate per motivi religiosi da parte dei sempre compassionevoli cristiani, e da allora i rom hanno chiuso la loro cultura alle influenze esterne rendendosi ancora più difficili da integrare.
Ma che ti inventi, inverno, la gran parte dei rom sono cristiani. Il problema, semmai, é stato che una parte di loro, per tirare a campare usavano la magia nera, la cartomanzia, è queste sono cose condannate dalla chiesa.
Non mi risulta comunque che facessero i lavoratori stagionali, sono persone dall'indole indipendente, organizzano spettacoli, circhi, fiere, gioco d'azzardo. Sfruttano la dimora non stabile anche per fare furti e truffe.
Hanno un forte senso d'identità che non credo possa essere annullato con una casa popolare.
Il problema é che gli altri abitanti delle case non li vogliono, perché comunque nel tempo un'immagine inaffidabile se la sono fatta.
E questa immagine, purtroppo, continuano a confermarla, checché ne dica jacopus.
Da che risulta a me fino al 15secolo trovavano lavoro come stagionali e intorno al mondo del cavallo, una volta che protestanti e cristiani hanno cominciato a darsele sono stati costretti alla conversione ma appunto una conversione nominale che comprendeva anche elementi considerati eretici e hanno perciò subito delle persecuzioni costanti in tutta europa, con tentantivi di spazzarli via come in Spagna nel 1700. In risposta a ciò hanno implementato delle norme sociali di impermeabilizzazione, come ad esempio considerare lecito rubare ai non rom, da cui si sono sviluppate le organizzazioni criminali. A me non risulta che quelle norme sociali che li rendono tanto ostili siano precedenti alla riforma protestante, se hai delle informazioni contrarie sarei felice di vederne le fonti.
Nella mia carriera di flaneur "sui generis" mi capitò di frequentare per un breve periodo un ragazzo rom. Un giorno gli chiesi di spiegarmi perché ci considerassero dei gaggi, ma non ebbi da lui una risposta esauriente. C'è qualcuno tra voi che lo sappia?
Citazione di: daniele22 il 17 Agosto 2025, 07:59:13 AMNella mia carriera di flaneur "sui generis" mi capitò di frequentare per un breve periodo un ragazzo rom. Un giorno gli chiesi di spiegarmi perché ci considerassero dei gaggi, ma non ebbi da lui una risposta esauriente. C'è qualcuno tra voi che lo sappia?
Facciamo un sillogismo.
1. I Rom sono uguali a noi.
2. Noi siamo razzisti.
Allora:
I Rom sono razzisti.
Citazione di: iano il 17 Agosto 2025, 09:17:50 AMFacciamo un sillogismo.
1. I Rom sono uguali a noi.
2. Noi siamo razzisti.
Allora:
I Rom sono razzisti.
Com'è possibile dato che noi non siamo razzisti. Ho chiamato mia sorella e un paio di amici prima di rispondere
Citazione di: daniele22 il 17 Agosto 2025, 14:23:19 PMCom'è possibile dato che noi non siamo razzisti. Ho chiamato mia sorella e un paio di amici prima di rispondere
Ciao Daniele,
Credo che, quantunque tu, tua sorella e i tuoi due amici non siate razzisti, sia principalmente dovuto al tipo di educazione che vi è stata data e alle vostre esperienze di vita. Ciò che Iano intende dire, o almeno così mi pare, è questo:
"Essendo i rom esseri umani come noi, ed essendo in generale molti di noi (sia vivi che morti) razzisti, anche i rom possono benissimo esserlo. Dunque i rom, o almeno la maggior parte presumo, quando ci considerano dei "gaggi" [qualcuno potrebbe chiarirmi il significato di questo termine perfavore?] semplicemente lo fanno per puro razzismo dacché anche loro possono essere razzisti."
Citazione di: Morpheus il 17 Agosto 2025, 14:50:51 PMCiao Daniele,
Credo che, quantunque tu, tua sorella e i tuoi due amici non siate razzisti, sia principalmente dovuto al tipo di educazione che vi è stata data e alle vostre esperienze di vita. Ciò che Iano intende dire, o almeno così mi pare, è questo:
"Essendo i rom esseri umani come noi, ed essendo in generale molti di noi (sia vivi che morti) razzisti, anche i rom possono benissimo esserlo. Dunque i rom, o almeno la maggior parte presumo, quando ci considerano dei "gaggi" [qualcuno potrebbe chiarirmi il significato di questo termine perfavore?] semplicemente lo fanno per puro razzismo dacché anche loro possono essere razzisti."
Grazie, è quello che volevo dire.
Temo però che l'educazione, quando non accompagnata da esempio, possa servire solo a dire cose educate.
Quindi, certamente, io credo siamo più razzisti di quanto non ci piaccia pensare.
Credo quindi che l'unico modo di non esserlo è smettere di esserlo, ma ciò richiede prima necessariamente di ammetterlo.
Non credo che siamo geneticamente razzisti, perchè se lo fosse il razzismo sarebbe scritto nei geni in modo indelebile.
E' una cosa che riguarda più l'epigenetica, cioè una scrittura che si può cancellare per riscriverla, con l'educazione quindi come ben dici, ma non è cosa facile.
Bisogna avere il coraggio di mettersi sulle spalle una croce che ben conosciamo, perchè è quella che mettiamo sulle spalle degli altri, pronti ad accettare di essere sbeffeggiati, come un certo povero cristo, con l'esempio, prima che con le parole, ci ha insegnato.
Più facile farlo con la promessa di un paradiso, più difficile senza, ma difficile in ogni caso.
Citazione di: Morpheus il 17 Agosto 2025, 14:50:51 PMCiao Daniele,
Credo che, quantunque tu, tua sorella e i tuoi due amici non siate razzisti, sia principalmente dovuto al tipo di educazione che vi è stata data e alle vostre esperienze di vita. Ciò che Iano intende dire, o almeno così mi pare, è questo:
"Essendo i rom esseri umani come noi, ed essendo in generale molti di noi (sia vivi che morti) razzisti, anche i rom possono benissimo esserlo. Dunque i rom, o almeno la maggior parte presumo, quando ci considerano dei "gaggi" [qualcuno potrebbe chiarirmi il significato di questo termine perfavore?] semplicemente lo fanno per puro razzismo dacché anche loro possono essere razzisti."
Ciao. Ho trovato questa intervista:
https://www.semprenews.it/news/Santino-Spinelli-in-arte-Aexian--Vi-svelo-la-vera-identita-del-mio-popolo.html
Nasce spontanea una riflessione: si può essere razzisti poiché ci si sente superiori agli altri, ma anche perché ci si sente discriminati.
Il razzismo, tra l'altro, è solo una forma di discriminazione tra molte altre che non elenco, ma queste nascono sempre dalla brutta abitudine a generalizzare. Lo si evince pure dall'intervista. In questo senso, al di là di fatiscenti identità mi sembra palese che la "stoffa" di un individuo emerge ineluttabilmente nei momenti critici in cui questi può trovarsi.. appunto, alla faccia di qualsiasi identità di gruppo
Citazione di: daniele22 il 18 Agosto 2025, 08:18:45 AMCiao. Ho trovato questa intervista:
https://www.semprenews.it/news/Santino-Spinelli-in-arte-Aexian--Vi-svelo-la-vera-identita-del-mio-popolo.html
Nasce spontanea una riflessione: si può essere razzisti poiché ci si sente superiori agli altri, ma anche perché ci si sente discriminati.
Il razzismo, tra l'altro, è solo una forma di discriminazione tra molte altre che non elenco, ma queste nascono sempre dalla brutta abitudine a generalizzare. Lo si evince pure dall'intervista. In questo senso, al di là di fatiscenti identità mi sembra palese che la "stoffa" di un individuo emerge ineluttabilmente nei momenti critici in cui questi può trovarsi.. appunto, alla faccia di qualsiasi identità di gruppo
Bella intervista, grazie, dalla quale traggo che si può essere razzisti perchè ignoranti, e non perchè discriminati. Ma più che ignoranti, possediamo conoscenze che possono sempre essere riviste.
Il vero problema dunque è la resistenza a rivedere le proprie conoscenze, che riguardano la realtà in generale. la quale comprende poi il nostro prossimo.
Una volta colmate queste lacune concluderemo che i Rom sono uguali a noi, quindi buoni, oppure che sono uguali a noi, quindi cattivi.
Il modo in cui vediamo il nostro prossimo dipende dal modo in cui ci vediamo, che non è necessariamente il modo in cui siamo.
Tendenzialmente diffido di chi mi dice, io sono buono o io non sono razzista, mentre mi fido di più di chi mi dice il contrario, perchè è facile vedersi come buoni, mentre per dirsi cattivi bisogna aver fatto un percorso di conoscenza di se che vada oltre la superficie.
Si può redimere con maggior facilità il razzista che sa di esserlo, che non quello che non lo sa.
La verità poi è che siamo sempre un po di questo e un po di quello, per cui quando uno dice io sono questo, o non sono quello, sta dicendo più il modo in cui si vede, o come desidera vedersi, che non quello come è.
Poi esistono anche i santi, ma questa è un altra storia. :)
Tutte le comunità umane hanno una linea di demarcazione tra il "noi" e il "voi" e applicano regole drasticamente diverse ai due gruppi o al confine tra i due gruppi, se sei russo e uccidi un russo vieni messo in prigione, se sei russo e uccidi un ucraino vinci una medaglia. Il "razzismo" è una giustificazione a questa demarcazione basata su teorie pseudodarwiniste diffuse nella seconda metà dell'ottocento, non penso che i rumeni siano razzisti o abbiano una complicata cultura basata sulla genetica, se non nel senso ancestrale\tribale del termine. Per gli islamici esiste Taqiyya, la possibilità o raccomandazione di mentire ai non mussulmani, può servire sia difensivamente per salvarsi la pelle da persecuzioni sia in maniera offensiva per ingannare e mimetizzarsi come spie.
Visto l'intervento di InVerno e visti i tempi attuali, giusto per gettare un sasso nello stagno direi che la Nazione potrebbe anche rappresentare la classica "mucca nel corridoio". Dopo tale bestemmia, simbolo di dubbia neuroplasticità, faccio voto di nazireato sui generis fino a quando terminerà la Vuelta (non trasmessa dalla Rai). Auguro a Pippo Baudo degna sepoltura e porgo saluti al forum