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LOGOS - Argomenti => Attualità => Discussione aperta da: doxa il 21 Settembre 2016, 14:06:30 PM

Titolo: Voglio una pistola
Inserito da: doxa il 21 Settembre 2016, 14:06:30 PM
Voglio una pistola per legittima difesa, per difendermi da delinquenti come quelli che domenica scorsa a Roma hanno selvaggiamente aggredito con calci e pugni il 37/enne Maurizio Di Francescoantonio sulla metro B alla fermata di piazza Bologna, solo per aver detto loro che nelle stazioni e a bordo è vietato fumare.

Anche la madre del giovane, intervenuta per difendere il figlio, è stata malmenata. Solo lei ha tentato di proteggerlo  dalla inammissibile violenza di quei ragazzi mentre Maurizio era a terra inerme con gli occhi sbarrati.  Gli altri passeggeri sono rimasti indifferenti, impauriti, timorosi di mischiarsi nelle faccende altrui. Sono dei vigliacchi ? Molti non conoscono le arti marziali, pochi hanno la pistola per difendersi e temono per la loro incolumità o la loro vita. La paura ci blocca.

Ciò che è accaduto a Maurizio deve far riflettere anche sul coraggio che lui ha avuto nel rimproverare quei giovani.  Il suo protagonismo civico è ammirevole. E' invece disdicevole il detto: " Poteva farsi gli affari suoi !". E Maurizio tornava a casa sano e salvo.
Ma come si fa ad insegnare ai giovani, nel contempo,  rispetto e indifferenza ? Potrebbero trovarsi ad essere vittime o carnefici senza capirne la differenza. Forse, come si dice, in tal modo si può arrivare a cent'anni d'età, ma a quale prezzo ? Rinunciando al coraggio di difendere uno sconosciuto o un amico più debole ?  
Meglio indossare le cuffiette, fissare il display del telefono cellulare e far finta di nulla ? Intorno c'è il vuoto?
Chi ci ha ridotto così ? Le leggi che non permettono ai giudici di punire in modo adeguato ? La cultura dominante ?  Ed i valori ?  Cosa sono i valori ? Chiarire la natura dei valori è fondamentale per il bene comune e la pacifica convivenza sociale, nel rispetto della dignità di ogni essere umano.

I soprusi e le prepotenze fanno parte del vivere quotidiano, lui non lo sapeva ?  Quel che è capitato a lui può succedere anche a me che ho il "vizio"  di rimproverare gli "incivili" che non rispettano le norme di convivenza e si sentono realizzati con le manifestazioni di menefreghismo, intolleranza, aggressività verso le cose e le persone.

L'unico modo per rieducare i delinquenti sono i lavori forzati non le carceri con i comfort. Nel passato, in caso di guerra venivano inviati a combattere al fronte per essere uccisi dal nemico. 



Non ho paura,  ma indignazione, ira.

L'unica soluzione resta la chiamata alle forze dell'ordine  per stare a "posto" con la coscienza. E' meglio farsi i fatti propri, lo so, Ma non è giusto.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: cvc il 21 Settembre 2016, 20:49:11 PM
Purtroppo penso anch'io che per sopravvivere in questa deriva della violenza (nonostante ci sia chi la neghi con convinzione) occorre pensare al fai da te. Non nel senso di armarsi come Rambo, ma nel senso di una presa di coscienza del pericolo che, in gran parte dei casi, è già  metà dell'opera. Faccio un esempio stupido. Mi capita spesso, guidando, di vedere gente che attraversa la strada del tutto ignari del pericolo rappresentato dalle macchine, di comportano come se stessero passeggiando nel salotto di casa. Ugualmente molte persone vanno in giro del tutto inconsapevoli del fatto di vivere in una società che di sta facendo sempre più violenta, dove nella maggior parte dei casi per evitare il peggio basterebbe prestare un po' di attenzione. Nello specifico, occorre valutare anche l et eventualità che una semplice richiesta, come quella fi spegnete una sigaretta, può avere una risposta aggressiva. D'altronde se uno ci ragiona sopra capisce che se uno è tanto bestia da fumare in metropolitana, da una bestia ci ad i può attendere una reazione da bestia. Non si tratta di dare ora la colpa alla vittima, ma fi realizzare in un mondo sempre più violento e stupido, checché ne dica o pensi chi non avverte il problema perché non crede possa capitare a lui.
In realtà credo che nell'umanità sia in corso una sorte di regressione verso gli istinti più primitivi, dove il progresso rappresenta solo la facciata. Dietro al look alla moda ed alla tecnologia si nasconde una regressione alla bestia. La causa di questo chissà, un po' i predicatori della disinibizione assoluta, un po' la demenza digitale, la sfiducia nei valori, la pigrizia spirituale o altro. Di certo mi fa sempre una certa impressione pensare alla Psicologia Delle Folle di Le Bon.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: donquixote il 21 Settembre 2016, 23:12:22 PM
Questo episodio, peraltro tutt'altro che inconsueto anche se abbastanza isolato se visto dal punto di vista della gravità delle conseguenze cui ha portato, è a mio avviso paradigmatico della situazione sociale attuale, che ha completamente perso ogni concezione della comunità per trasformarla in una massa di individui isolati, la "società", come ben notava Tonnies nel suo famoso saggio.
Proviamo a considerare il medesimo episodio nei due casi: in una comunità chi compie in pubblico un'azione vietata viene di solito investito dallo sguardo di riprovazione di chi gli sta intorno e solitamente questo è sufficiente a farlo sentire in colpa e desistere. Nel raro caso in cui qualcuno lo redarguisse e lui reagisse in maniera violenta tutti (o quasi) i presenti interverrebbero per bloccarlo. Anche in una comunità  la responsabilità di un atto è sempre personale, per cui si tende ad evitare di rivolgersi direttamente all'autore del gesto rimproverandolo, contando invece sul più convincente esempio. In una società invece, basata sul primato dell'individuo e della legge e solitamente priva di morale, ognuno tenderà a compiere le azioni, anche illecite, che daranno più soddisfazione al proprio ego, a maggior ragione se l'autorità preposta non è presente a controllare. In mancanza di un controllo sociale la responsabilità è quindi una questione che riguarda il singolo individuo nel rapporto con l'autorità costituita, e non potrà essere riconosciuto alcun intervento se non di un rappresentante ufficiale della legge. Se poi ci si trova di fronte a reazioni violente come quelle di questo caso i presenti, da bravi individualisti, tenderanno a far prevalere il proprio interesse rispetto a quello della persona aggredita ed evitare problemi di qualunque genere, essendo venuto a mancare quello della comunità che dovrebbe essere superiore a quello di ogni singolo appartenente alla medesima.
Se dunque questi due delinquenti sono esecrabili, condannabili e punibili per il loro gesto violento, trovo comunque che il rimprovero che l'aggredito ha rivolto loro sia tutt'altro che coraggioso ma sbagliato, e anche profondamente sciocco. Innanzitutto perchè bisognerebbe sempre tenere presente che a nessuno (nemmeno alle persone più calme e tranquille) piace sentirsi dire da un perfetto sconosciuto cosa può o non può fare, a maggior ragione se questo non ha alcuna autorità per farlo, e ognuno si prenderà la responsabilità dei propri atti, giusti o sbagliati che siano e, sia detto senz'alcuna offesa, c'è tanta arroganza anche in un semplice rimprovero, che solitamente si fa ai propri bambini; in secondo luogo perchè in una situazione come quella attuale è da irresponsabili rischiare di subire delle aggressioni ben sapendo che molto difficilmente qualcuno verrà in soccorso non di un appartenente ad una comunità di persone unite che si riconoscono e si difendono, ma di un singolo individuo come tanti, che la mentalità comune non distingue in situazioni del genere fra aggressore e aggredito, e solitamente tende a defilarsi. D'altronde solo in una società può esistere il reato di omissione di soccorso, che in una comunità sarebbe del tutto impensabile.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: acquario69 il 22 Settembre 2016, 05:09:47 AM
davvero interessante ai fini di questa discussione il confronto tra comunità e società..in effetti ed anche secondo me la chiave di tutte le risposte che portano ad episodi del genere.

ho vissuto all'interno di quella che era sicuramente una comunità,per diversi mesi ogni anno (negli anni 70-80,quando erano ancora possibili gli ultimi residui,le ultime località a confronto con gli ultimi testimoni,delle allora ultime generazioni di quel "mondo") ed anche se ero molto giovane per me e' stata un esperienza che mi ha fatto capire meglio in seguito tutto il valore immenso e dall'altra parte e contemporaneamente tutta l'assurdità nei confronti di quello che poi avrebbe preso il suo posto di "società" 

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=21135

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53050
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: doxa il 22 Settembre 2016, 08:18:40 AM
L'individuo, animale sociale, ha bisogno di confrontarsi con gli altri, di sentirsi parte di un gruppo e di entrare in relazione, seppur a livelli diversi, con le altre persone. Nel contempo viene "programmato" dalle strutture sociali e condizionato dal suo ambiente sociale. Ed io immagino quale sia l'ambiente sociale in cui sono immersi i quattro che hanno aggredito Maurizio e la madre. Come difendersi da loro ? Con il silenzio ? No ! Con la stessa violenza di gruppo estemporaneo che si dovrebbe formare per pochi minuti nella metro. L'indifferenza fa il gioco dei delinquenti che come un branco di lupi assalgono la preda isolata.


Viviamo in un mondo di "relazioni significative", ci confrontiamocon chi ci sta vicino, ed anche lontano tramite web, abbiamo imparato che alle nostre azioni verso gli altri seguono le  loro reazioni.

Le convenzioni che si stabiliscono fra gli esseri umani si fondano sull'aspettativa che gli altri individui si comportino nel modo considerato "normale".


La devianza, il crimine non sono soltanto trasgressione delle leggi, sono eccezioni del comportamento normale.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: paul11 il 22 Settembre 2016, 10:19:04 AM
Quando in un quartiere, lasci degradare una casa, lasci una finestra rotta, i vetri per terra, l'immondizia, in giro, i drogoati che si fanno, certe compagnie che si riuniscono, le forze dell'ordine che girano al largo, quella degradazione diventa comportamento e giorno dopo giorno diventa abitudine, fino alla convenzione, fino all'impunità, fino alla legge che regola un qualcosa ,ma che comportamenti contro la regola vengono lasciati fare,
Saltano fuori poi i retorici della regola, sempre dopo, sempre tardi, coloro che dovevano controllare ,ma come le tre scimmiette(non vedo,non sento, non parlo) giravano al largo.

Il primo degrado è il lasciar fare,
il secondo degrado è veder e fingere
Ma il paradosso sarebbe stato che l'onesto avrebbe mandato all'ospedale uno dei delinquenti e per eccesso di difesa sarbbe stato inquisito.

Se prendi una pistola e spari in casa tua a  un delinquente  che è riuscito ad entrare nella tua casa, si rischia grosso sul piano penale.

Il discorso è profondo arriva fino alla giurisprudenza per toccare la filosofia del diritto.
Si contrappongono la proprietà privata che attenzione è un principio cardine nelle repubblliche liberali, e la vita come concetto astratto che diventa disagio sociale ,nelle degradazioni familiari diseducative ,di cattive compagnie.
Ad esempio lo sfratto di una casa, fa cozzare contraddittoriamente il problema del diritto ad un'abitazione con la proprietà privata.
Se si va a fondo su queste problematiche dalle sentenze dei giudici che fanno giurisprudenza, grazie alla bravura di avvocati superiore a quella del pubblico ministero, i cavilli legali, leggi contraddittorie di un sistema regolativo ridondante che prima crea la regola e poi costruisce le eccezioni , rendono persino difficoltoso il come comportarsi da parte di persone oneste, probe e tranquille, d  i fronte ad eventi improvvisi
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: verdeidea il 22 Settembre 2016, 12:14:19 PM
Io rimango basita ultimamente ogni volta che leggo la maggior parte delle risposte ad ogni argomento di attualità che si voglia affrontare. In quasi tutte le risposte si nota la rassegnazione, la codardia, la superficialità, l'incapacità di indignarsi, di essere mossi dal senso di giustizia, in definitiva si nota l'assopimento se non la morte interiore.

Le prime due risposte hanno dato in pratica torto alla civilissima persona che è intervenuta in difesa non solo di sé stesso e della madre ma della collettività, della civiltà, del rispetto, della salute pubblica. È insopportabile subire il fumo delle sigarette in un lungo chiuso e affollato come una carrozza della metropolitana, è un gesto di profonda inciviltà, di totale mancanza di rispetto verso gli altri. Pensate ai bambini, ad eventuali donne incinte, a chi non fuma o a chi è allergico al fumo (come la sottoscritta); tutte persone che possono essere presenti e a cui fa male il fumo passivo. Potrebbe capitare a vostra moglie, a una vostra figlia, ad un qualsiasi vostro parente adulto o minore che sia. Ma che razza di individui siete se stigmatizza una persona che ha voluto far valere la civiltà, la buona educazione, il rispetto degli altri? Stiamo diventando una massa di conigli? È proprio questa la mentalità che fa nascere e  alimenta la criminalità e la mafia.
È incredibile che il senso civico lo stiano perdendo anche le cosiddette persone normali. Quale società credete possa esistere in futuro se questa mentalità dovesse diventare la norma tra i cittadini? Forse devo dubitare che ve ne rendiate conto.,.
Stesso identico discorso, stessa identica superficialità, menefreghismo, pochezza morale quando si affronta il problema dell'immigrazione incontrollata, dell'islam e i suoi sciagurati seguaci.

È giusto rimproverare chiunque si comporti male, anche se il rimprovero ricevuto da una persona sconosciuta non è gradito, ma neanche la scostumatezza e la maleducazione di uno sconosciuto sono gradite.
In questo caso poi non si trattava solo di maleducazione ma di un mancato rispetto di un preciso divieto per ragioni di igiene e salute pubblica.
Certo la reazione dei due tizi che hanno aggredito in quel modo è abnorme, da delinquenti, probabilmente drogati, ma ciò non esonera dal pur sgradito compito di redarguire chi si comporta da incivile.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: cvc il 22 Settembre 2016, 13:59:51 PM
Assai saggio l'intervento di donquixotte.
Il problema è tutto qui: dici al balordo di dpegnere la sigaretta perché confidi nella società e sai che quello non oserebbe farti del male fra tanta gente e in ogni caso pensi che fra tanti qualcuno ti difenderà, oppure sei cosciente di poter fare affidamento soltanto  su te stesso? Io la penso nel secondo modo, e quando spingo la carrozzina di mia mamma se posso evito o comunque cerco di calcolare bene le conseguenze delle mie decisioni. Poi riguardo al fatto se io sia codardo o meno, preferisco fidarmi più del giudizio della mia coscienza.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: baylham il 22 Settembre 2016, 15:57:33 PM
La proposta di consentire il porto di un'arma generalizzato ai cittadini per l'autodifesa personale è una proposta demagogica ed irrazionale: rischia di trasformare le occasioni di conflitto in un eventuale scontro armato con conseguenze gravissime ed imprevedibili. Basta osservare quello che succede negli USA, il sospetto e la paura che prendono i cittadini e la polizia portano a conseguenze drammatiche.

Comprendo l'indignazione, la rabbia, che suscita la lesione di un diritto o interesse legittimo, tuttavia la soluzione non è il farsi giustizia da soli. Seguendo questa strada si alimenta la violenza e si favorisce chi la pratica normalmente. Il cittadino deve rivolgersi alle forze dell'ordine e della giustizia per il rispetto della legalità, non ci sono alternative.

La politica della tolleranza zero è una immane sciocchezza: il degrado, il disordine è un fatto fisico, economico e sociale inevitabile. Fantasticare di vivere in un sistema perfetto di ordine e giustizia è il modo peggiore di affrontare i problemi reali, concreti. Inoltre non si organizza, progetta un sistema di polizia e di giustizia sulla base di stati d'animo di odio suscitati da fatti straordinari e incontrollabili.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: doxa il 22 Settembre 2016, 16:16:48 PM
Concordo con quanto scritto da Paul e Verdeidea.
Si Verdeidea, dal quotidiano "Il Messaggero" di oggi, 22 settembre, si apprende che quel gruppo di malviventi era drogato.

Purtroppo l'indifferenza, il silenzio, la non azione anche davanti le scene violente che coinvolgono le persone che ci sono vicine, crea la distanza tra gli esseri umani.  


Intervenire o non intervenire nell'aggressione per difendere il malcapitato ? La scelta può inibire la decisione per il timore di sbagliare. Allora si sceglie di non decidere per non sbagliare e si rimane indifferente, oppure, se possibile, si sceglie la fuga dal luogo del misfatto.

Il comportamento è la manifestazione o realizzazione di un atteggiamento, è il modo di agire o reagire di un individuo basato su una convinzione o un pregiudizio, che può essere cosciente o incosciente.  

Quando una persona si droga quanto è cosciente ? I due arrestati al giudice istruttore hanno detto che erano drogati: "Eravamo fatti, avevamo assunto sostanze, non ragionavamo".  E' tollerabile che le persone drogate siano libere di circolare e poter fare quello che vogliono ? Di guidare le autovetture, di danneggiare, aggredire, rubare o altro ?

Ho letto che numerosi politici si drogano, allora non si può attendere da costoro una legge repressiva per togliere dalla circolazione tali elementi, confinandoli su un'isola a lavorare.

"Quousque tandem abutere, Catilina, patientia nostra ? "Quamdiu etiam furor iste tuus nos eludet? Quem ad finem sese effrenata iactabit audacia ?" (= "Fino a quando dunque, Catilina, abuserai della nostra pazienza ? Quanto a lungo ancora codesta tua follia si prenderà gioco di noi ? Fino a che punto si spingerà [la tua] sfrenata audacia ?") Questa celebre locuzione latina è di Marco Tullio Cicerone.


Un saggio di Sigmund Freud è titolato  "Psicopatologia della vita quotidiana", che possiamo parafrasare per il nostro dialogo in "Psicopatologia dell'indifferenza quotidiana".
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Sariputra il 22 Settembre 2016, 16:47:57 PM
Credo che il sentimento prevalente nelle persone che si trovano ad assistere ad una scena di violenza come questa sia la paura. Cosa fare in simili frangenti, per cercar di aiutare il malcapitato, vittima di un'aggressione, senza mettere a rischio anche la propria vita e quella di chi ci sta intorno? Un' astuzia a volte aiuta. Si dovrebbe tentar di far scendere la tensione rabbiosa degli aggressori con frasi che manifestano, fintamente, una forma di "comprensione" per quella che loro sentono come un'offesa: "Ok...ok...ragazzi, ne ha avuto abbastanza, ha imparato la lezione ", oppure: "Basta ragazzi, così lo amazzate, non vale la pena, ormai ha capito la lezione". Questo perchè il primo obiettivo non è quello di ripristinare uno stato di legalità , ma bensì quello di salvare la vita alla vittima. Una volta , quand'ero molto più giovane, ha funzionato con due balordi che, a Padova, stavano picchiando un barbone. Dopo un paio di "Fatti i .... tuoi!" , vedendomi innocuo e privo di aggressività nei loro confronti, se ne sono andati.  Appena spariti ho chiamato la polizia e l'ambulanza ma, appena mi sono girato...la vittima se l'era squagliata...
Non dico che possa funzionare sempre ma si può provare. Dipende anche molto se non ci sono armi da fuoco o coltelli di mezzo. Altrimenti è meglio essere molto cauti. Morire in due non ha molto senso...

P.S. Il problema non è tanto l'indifferenza , ma il narcisismo. Penso che parecchi, sull'autobus, abbiano ripreso la scena con il loro smartphone , facendosi magari un bel selfie, per poi postarla sul loro profilo nel Libro delle Facce...
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: verdeidea il 22 Settembre 2016, 18:45:30 PM
Non ci posso credere, altamarea, le risposte sono raccapriccianti! Non so se ridere o piangere. Ma cos'è successo? Chi ci ha fatto un lavaggio del cervello così a fondo da farci diventare delle scimmie ammaestrate alla passività più assoluta? Tanta, troppa apparente indifferenza mi fa paura; forse nasconde un'aggressività latente.

Cioè, uno assiste al pestaggio di una persona innocente (fosse colpevole di qualche atto illecito potrei capire) e per smorzare la tensione gli dici "ok, ok, ne ha avute abbastanza, non vale la pena ammazzarlo" ?   Ma ci credete davvero alle stronzate che dite?  Non è che vi drogate pure voi prima di scrivere sul forum? (Scusate ma certe espressioni sono le più adatte a volte).

Il problema è che stiamo diventando una società allo sbando, la soluzione la vedo in un governo autorevole che innanzitutto elimini il degrado sociale come giustamente ha scritto Paul e come era l'Italia fino agli anni '90, poi che faccia rispettare le leggi, che aumenti il numero, i mezzi e la preparazione delle forze dell'ordine, e, a mio avviso, si dovrebbero creare campi di lavoro forzato e metterci tutta questa brava gente invece di farli circolare indisturbati o mantenerli pure in galera.



Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Freedom il 22 Settembre 2016, 21:42:22 PM
Si prega l'utente Verdeidea di non qualificare gli altrui interventi come stronzate.
Il regolamento del Forum non lo consente.
Grazie in anticipo.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: paul11 il 22 Settembre 2016, 22:38:24 PM
E' il concetto di Stato che è nettamente in crisi nella contemporaneità sia come oggetto e che come soggetto di uno stato di diritto.
Se negli USA, lo Stato paladino della libertà, il singolo cittadino detiene le armi e c'è una pena di morte in diversi Stati federati, è perchè il rapporto fra pubblico e privato non è mai stato risolto definitivamente.
Se la teoria del passaggio dallo stato di natura a quello sociale presuppone che il singolo individuo perda parte della libertà, di fare quello che vuole, in cambio di maggiore sicurezza sociale da parte della collettività e quindi il passaggio dalla giustizia e coscienza individuale a quella sociale in cui la legalità è rappresentata da una personalità giuridca denominata Stato che esecita il suo potere di legiferare e sanzionare con il monopolio della violenza, o esercita questo potere con la sua presenza nella giurisdizione terriotriale, o diventa  solo una ulteriore vessazione da sopportare.
O quelle telecamere nella stazione del metrò e che ci spiano ovunque servono non solo a comminare multe ma come deterrente a balordi che si muovono in gang e fra loro sono solidali, mentre i cittadini solo soli anche in mezzo alla folla, vuol dire che qualcosa è saltato.
Se hanno chiuso i manicomi, come luoghi di detenzione, se le prigioni sono piene e costa mantenere prigionieri ed esercito che li controlla, se ci sono drogati e alcolisti o lo Stato non interviene sulle cause sociali dei dsiagi individuali o i problemi ,vista anche la migrazione battezzata con falsi pietismi, sicuramente cresceranno non solo le possibliità che aumentino questi eventi, ma aumenteranno in intensità.
Prima del default economico, c'è un default civile da tenere presente,Ci sono anacronismi al limite del paradosso nell'ordinamento giudiziario. Un balordo ha mille giustifcazioni, un onesto cittadino normodotato non le ha.
Quello che insegna lo Stato è la passività nell'azione sociale delegando il ruolo alle deputate funzioni pubbliche, peccato che costano,allora a presidiare fisicamente ci sono sempre meno agenti dell'ordine pubblico e sempre più telecamere, eliminando quella deterrenza fondamentale nella convivenza sociale degli anonimi individui persi nella folla. Ci sono interi quartieri nelle città sotto controllo di gang, di pusher , di mafie e camorre di cui sanno nome e cognome e organigrammi gerarchici, liberi come farfalle.
Ci sono sottili interessi sotto sotto, abituare alla passività civile è una forma di sottomissione condizionale comportamentale che serve in molte occasioni, avere delinquenza vuol dire avere eserciti di persone che vivono per controllare ,non so se loro o noi. 
Riflettiamo......
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Sariputra il 22 Settembre 2016, 23:03:44 PM
Citazione di: verdeidea il 22 Settembre 2016, 18:45:30 PMNon ci posso credere, altamarea, le risposte sono raccapriccianti! Non so se ridere o piangere. Ma cos'è successo? Chi ci ha fatto un lavaggio del cervello così a fondo da farci diventare delle scimmie ammaestrate alla passività più assoluta? Tanta, troppa apparente indifferenza mi fa paura; forse nasconde un'aggressività latente. Cioè, uno assiste al pestaggio di una persona innocente (fosse colpevole di qualche atto illecito potrei capire) e per smorzare la tensione gli dici "ok, ok, ne ha avute abbastanza, non vale la pena ammazzarlo" ? Ma ci credete davvero alle stronzate che dite? Non è che vi drogate pure voi prima di scrivere sul forum? (Scusate ma certe espressioni sono le più adatte a volte). Il problema è che stiamo diventando una società allo sbando, la soluzione la vedo in un governo autorevole che innanzitutto elimini il degrado sociale come giustamente ha scritto Paul e come era l'Italia fino agli anni '90, poi che faccia rispettare le leggi, che aumenti il numero, i mezzi e la preparazione delle forze dell'ordine, e, a mio avviso, si dovrebbero creare campi di lavoro forzato e metterci tutta questa brava gente invece di farli circolare indisturbati o mantenerli pure in galera.

Chissà perché, sarà l'età, ma il tuo gentile intervento mi ha fatto d'istinto ricordare un vecchio, leggendario, film di John Ford. Se hai occasione di rivederlo converrai con me che può dare una chiave interessante di lettura proprio al tema in discussione. Il film è L'uomo che uccise Liberty Valance con John Wayne e James Stewart. Riporto alcune frasi memorabili , piene di saggezza:

Vai in cerca di guai Doniphon? 
E tu vuoi forse aiutarmi a trovarne? (Wayne, con il cappello di traverso e le chiappe un pò strette...)

Popolo di Shinbone, io sono la vostra coscienza, sono la vostra voce che tuona e lampeggia, sono il vostra cane da guardia che abbaia ai lupi, sono...Sono il vostro confessore, io sono...sono...sono...che altro sono Tom? (Edmond O'Brien)
Una spugna. (Wayne)

Bambola, lo sai che quando ti arrabbi sei molto carina? (Wayne...come lo amavo quando lo diceva!!)  8)

Sì, ho visto quei libri: con la legge te ne intendi tu, eh? Ma qui la legge non conta: qui un uomo si fa giustizia con le proprie mani .(Wayne)  

Come ha brillantemente dimostrato Nancy Warfield, frammenti della Repubblica e altre opere di Platone sono ben digeriti in L'uomo che uccise Liberty Valance (G.P.Brunetta).
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: maral il 22 Settembre 2016, 23:37:29 PM
Non so, a me viene da chiedermi se qualcuno qui ha mai assistito a un pestaggio. Perché un conto è parlarne con tanto sacrosanta indignazione, un conto è vivere queste situazioni. Certo fanno schifo quelle persone che si voltano dall'altra parte, che vanno per gli affari loro, ma la violenza è questo che fa, fa paura e la paura fa fare le cose che pi, seduti tranquilli a casa propria  tanto si deprecano. Riconosciamolo una buona volta che gli eroi sono pochi e sono sempre stati molto ma molto pochi, oggi come ieri, E per questo ci fu il nazismo e continua a esserci sempre in idioti ancora più malati, e per questo c'è stata e c'è la mafia e tutto il resto, la più schifosa e ributtante vigliaccheria organizzata in branco. La vera differenza è che la paura (che è la prima inevitabile reazione per la gente comune, per i non psicopatici) la si supera tanto più facilmente quanto più si conosce la vittima e questo che oggi è ancora più difficile superarla: non ci si riconosce più l'un l'altro e allora a allora ognuno resta solo la sua paura, tanta da rendere difficile anche guardare, anche chiamare con un telefonino, altro che sparare! Tira diritto, non sono affari tuoi, dice la paura, chi lo conosce quello, chi lo ha mai visto!
Solo la madre è intervenuta con il suo corpo a difendere il figlio mentre quelle due bestie dementi strafatte di cocaina lo pestavano, almeno sua madre ancora lo conosceva perdiana!
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: acquario69 il 23 Settembre 2016, 03:48:03 AM
qualcuno pensa che con queste persone si possa arrivare a ragionare,questo e' lo sbaglio che ha commesso il ragazzo pestato,ed e' stato molto ingenuo,evidentemente anche nei modi non valutando le circostanze,perché in primo luogo taluni si sentono "forti" solo quando sanno di essere in gruppo,anche solo in due perché intorno a loro al contrario ci sono individui isolati,come lo e' appunto quello di società.

quindi se si ritiene che fenomeni del genere possono essere corretti in questa maniera e' come credere di svuotare l'oceano con il cucchiaino ma il punto essenziale e' appunto un altro ed e' nel concetto stesso di società che essendo appunto strutturata da individui isolati ed anonimi,vi sarebbe percio connaturata in se stessa tutta la debolezza già in partenza ed e' ovvia conseguenza che la debolezza in quanto tale generi solo paura che finisce per sovrastare su tutti indistintamente,in questa che e' evidentemente una convivenza forzata e artificiale

tutto questo non sarebbe altro e più semplicemente che un ulteriore conferma che tutto il sistema e' profondamente malato e al fallimento completo dell'uomo come essere ragionevole,ridotto ormai a bestia,preda dei suoi istinti più bassi e feroci.

e su quest'ultimo punto non ci sarebbero solo questi episodi,che sono i più evidenti,ma sono riscontrabili anche nelle più diverse forme ma non per questo meno violente e che hanno appunto la stessa origine in seno alla stessa società,come può essere ad esempio quello di non conoscere o comunicare più nemmeno col proprio vicino di casa,magari mentre scriviamo su un monitor con un perfetto sconosciuto a migliaia di km di distanza,oppure nell'oblio di quelli che erano i luoghi di frequentazione e umana socialità,come le piazze e i mercati rionali sostituiti dai non luoghi alienanti dei centri commerciali,riducendoci ad alieni consumatori e meccanici,oppure ancora di vivere in ambienti sempre più chiusi,grigi di cemento e metallici,allontanandoci sempre di più dalla natura e dai suoi cicli ed e' proprio da ingenui pensare di non farne parte,perché e' l'equivalente di un suicidio..come del resto i fatti stanno dimostrando.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: doxa il 23 Settembre 2016, 07:44:06 AM
Complimenti a tutti gli intervenuti.

Il titolo provocatorio a questo topic l'ho pensato per suscitare il nostro dibattito sugli aspetti psico-sociali della violenza e sulle reazioni delle persone che sono casualmente presenti.

Le vostre opinioni sono molto interessanti, riguardano l'ambiente sociale in cui viviamo, gli atteggiamenti ed i comportamenti derivanti dalla personalità di ognuno.


Questa sezione dedicata all'attualità ci dà la possibilità di esternare tratti caratteriali discettando su fatti di cronaca.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: verdeidea il 23 Settembre 2016, 16:10:17 PM
La cosa che più mi spaventa e mi rattrista è rilevare una certa rassegnazione nel tono delle risposte dei più. Poi è ovvio che dipende dalle situazioni e che non tutti possiamo intervenire come dei Rambo; ma è l'indifferenza o la paura che attanaglia ad essere biasimevole. Di fronte ad un pestaggio si può anche reagire telefonando alle forze dell'ordine ma mai si dovrebbe rimanere indifferenti. Caspita, può capitare a chiunque di noi, e non si tratta di essere ingenui o meno, non è questo il punto; va condannata la violenza balorda a prescindere. L'altra considerazione che mi avvilisce e indigna è che la persona aggredita non si trovava in un lungo isolato, c'era tanta gente intorno e solamente la madre ha cercato di difenderlo ed è stata malmenata anche lei; possibile che tra i tanti presenti nessuno si sia sentito istintivamente spinto ad intervenire? Gli uomini presenti? Tutti conigli, vigliacchi, codardi.
Se fossero intervenute altre due o tre persone sarebbero invece stati accoppati i due aggressori.  E se fossero intervenuti tutti, i due balordi si ritroverebbe loro all'ospedale o al cimitero.
Certo, non sarebbe comunque una bella cosa. Occorre innanzitutto una maggiore presenza dello Sato, delle forze dell'ordine che se li chiami devono intervenire subito, certi luoghi devono essere monitorati e controllati in maniera da intervenire immediatamente e le leggi non devono garantire il delinquente ma la persona perbene; ma ciò che non dovrebbe mancare è il senso  di civiltà e di giustizia nella gente. L'aspetto più preoccupante è l'incapacità di reagire, la passività, la rassegnazione molto diffuse ormai ultimamente. Di fatti sta accadendo di tutto anche a livello politico...  e lasciamo correre, non abbiamo più  la forza di reagire, di impedire, di contrastare, di ribellarci, di lottare, anzi, ipocritamente tendiamo a giustificare tutto. È terribile! Non si costruisce nulla di buono con la passività.
Troppe cose non vanno più. Davvero la situazione sociale sta precipitando sotto tutti i punti di vista, non so chi o cosa ci sta volontariamente riducendo a una società infelice e spaventosa come quella statunitense. C'è chi manovra e dirige il corso degli eventi. Questo degrado è certamente conseguenza dell'impoverimento dovuto all'Ue e l'immigrazione incontrollata e interminabile ci darà il colpo di grazia.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: doxa il 17 Novembre 2016, 08:58:26 AM
"addenda"

Fabrizio Roncone: "Furti, botte e molestie. In metrò a Roma tutti zitti"
(Corriere della Sera, 21 9 – 2016)


Una giornata tra i passeggeri minacciati. Le ragazzine ladre sotto gli occhi di due militari «Non interveniamo, siamo dell'antiterrorismo». Su 110 colonnine Sos, ne funzionano solo 22. La paura del personale Atac: meglio non vedere.

I punkabbestia sono scesi dentro la stazione Barberini, metropolitana linea A, e bivaccano chiedendo l'elemosina, aggressivi e barcollanti, il bottiglione del vino già vuoto, due molossoidi bastardi che ronfano tra i loro stracci. Mezzogiorno. Tanfo di chiuso, di urina, di qualcosa andato a male. Il giro nella pancia ferrata di Roma comincia da qui. Tanto una fermata vale l'altra: ovunque avverti pericolo imminente, ti senti solo e indifeso, in viaggio dentro un territorio buio e senza legge, dove la regola è non guardare e non parlare e infatti ragionando sulla sorte toccata a quel poveretto finito in coma con il cranio fratturato per aver osato dire a due mezzi criminali casertani che non si fuma sulla banchina dei treni, molti passeggeri rassegnati pensano che un po' se l'è cercata, perché devi farti gli affari tuoi, qui sotto, devi startene buono e zitto e poi quando arrivi a destinazione, se ci credi, fatti pure il segno della Croce.

L'addetto dell'Atac annuisce — «Sì, lo ammetto: anch'io ho paura, una paura fisica» — ma poi si volta di scatto, abbassa la voce. «Eccole...».
Cinque ragazzine nomadi rapide come locuste, silenziose, scendono gli ultimi gradini. Le manine spuntano da sotto buste e maglioni arrotolati sulle braccia. Occhiate d'intesa. È lì, la preda: una signora americana con il trolley (via Veneto a cento metri in superficie, l'Ambasciata degli Stati Uniti poco più avanti).
Due dietro, le altre ai fianchi e una davanti che le sbottona la camicia. La turista prova istintivamente a proteggersi il petto e però molla il bagaglio. Le ragazzine s'avventano, velocissime aprono la cerniera, la turista allora urla, molla un ceffone, ma le cade la borsa e il gioco è fatto (la signora americana racconterà che c'è comunque tutto, manca solo un'agenda di pelle, le ladruncole l'hanno evidentemente confusa con il portafogli).
Venti secondi.
Tutto è durato non più di venti secondi.
Tutto sotto lo sguardo distratto di decine di passeggeri e di due militari dell'esercito, in tenuta da combattimento.
Perché non siete intervenuti?
«Perché non è nostro compito intervenire».
Può essere più chiaro?
«Siamo qui in servizio anti-terrorismo».
Quindi...
«Non facciamo servizio anti-borseggio».
Nelle fermate più importanti è di solito presente anche un vigilantes. Su 110 colonnine Sos installate, ne funzionano solo 22: le altre, ancora nel cellophane.

Le aggressioni sono continue. I derubati — a decine, ogni giorno — neppure sporgono più denuncia. Contro chi? Per ritrovare cosa? I borseggiatori diventano temute figure leggendarie. Tempo fa hanno arrestato un giapponese noto come «Ninja», appariva e spariva e tu eri ancora lì a capire come avesse fatto a sfilarti il telefonino dalla tasca interna della giacca. Molti sudamericani — i più temuti — lavorano in coppia: un uomo e una donna. Lei elegante, appariscente, avanti, che distrae: e lui dietro, con dita di velluto.
Le molestie ai passeggeri cominciano davanti ai distributori automatici di biglietti. Sbandati, tossici, i punkabbestia di prima. Li evitano i passeggeri che hanno l'abbonamento e quelli che viaggiano gratis. Migliaia.
Alla fermata di Ponte Lungo, due ragazzi e una ragazza s'infilano tra lo spazio delle due alette di plastica chiuse. Esercitano una lieve pressione, le allargano, in un balzo sono già sulla scala mobile.
Ragazzi, ma è un bel rischio.
«No, è normale».
Siete studenti, vero?
«Sì. Siamo del liceo classico Augusto e...».
Ma se vi beccano?
«Chi dovrebbe beccarci? Non ci sono controlli, niente, zero... E poi no, scusi: dovremmo pure pagare per viaggiare su cessi simili?».
I vagoni sono luridi. I sedili hanno macchie inquietanti. I vetri, una patina di grasso. Spesso l'aria condizionata non funziona. I guasti — su tutte le linee: A-B-B1-C — sono continui. Il 25 maggio, la fermata di Termini, snodo centrale, rimase completamente al buio per un'intera mattina. Un anno fa, un convoglio in transito tra Anagnina e Cinecittà si bloccò nella galleria e centinaia di passeggeri furono costretti a camminare sui binari, come in uno di quei catastrofici film americani. A Pietralata l'impianto antincendio scatta periodicamente. Alla stazione Graniti — linea C — rimasero chiusi in un ascensore cinque persone e un bambino. Furono messi in salvo dopo ore.
A Furio Camillo, nel luglio scorso, le operazioni di salvataggio andarono male e il piccolo Marco di 4 anni morì precipitando nel vuoto.
Si muore, qui sotto.

Il 26 aprile del 2007, Doina Matei, una ragazza romena, nella bolgia si sentì spingere: si girò e infilò l'ombrello nell'occhio di Vanessa Russo, 23 anni. Un giorno di agonia, poi il decesso.
L'agonia di Marcisca Hahaianu, 32 anni, infermiera romena e madre di tre figli durò invece una settimana: mortale il pugno con cui l'aveva stesa Alessio Burtone, dopo una lite davanti alla biglietteria.
Chi non muore, finisce all'ospedale. Alla fermata Cipro tre persone — giubbetto bomber e anfibi — aggrediscono un ragazzo sospettato d'essere gay. Insulti razzisti e poi calci e pugni per il professor Nazir Rafiq Ahmad, 50 anni, indiano, da dieci in Italia.
Per questo i viaggiatori dicono: testa bassa e non guardare, non sentire, non vedere.
Le donne viaggiano nel terrore. Soprattutto quando arriva la sera. Molte tengono il telefonino impostato sul numero del papà, del fidanzato, del marito. Due settimane fa hanno scoperto un tipo che saliva sui convogli e posava la sua sacca accanto a qualsiasi donna avesse la gonna: incastrato nella sacca, dentro un foro, un cellulare con il quale spiava e filmava (in gergo, «upskirt»).
Succede di tutto.
Come adesso.
In fondo al vagone c'è un tipo grande e grosso in jeans e giacca blu, tutto sudato e fuori di testa, che urla al telefono. «Me lasci? Che voi, da me? Voi che me vendo pure casa de mamma?».
Un ragazzo filippino lo osserva perplesso. E allora il gigante ha uno scatto e s'avventa, e lo insulta, e agita i pugni mentre tutti restano a capo chino, certi guardano nel vuoto, certi aprono un libro, perché tutti vogliono solo tornare a casa, anche stasera, con le ossa sane.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: maral il 17 Novembre 2016, 22:00:54 PM
Il problema non credo sia la violenza: episodi di violenza ci sono sempre stati in forma diversa (sociale, politica) ed energumeni alterati che sbraitano e agitano i pugni e sbraitano senza motivo contro il primo malcapitato che gli entra a tiro si sono sempre visti, come ci sono sempre stati borseggi, scippi e guardoni. Certo in società di tipo autoritario c'è un più basso livello di violenza diffusa, questo perché un soggetto, in virtù della sovrastante potenza che la massa gli affida, si arroga il ruolo di esercitare tutta la violenza e di delegare chi può esercire violenza in nome suo secondo il suo arbitrio (è quello che capita nelle società mafiose o in quelle fasciste, del tutto equivalenti sotto questo aspetto). Il problema vero è l'indifferenza e la paura e le ragioni specifiche da cui nascono questa indifferenza e paura, in primo luogo il senso di totale estraneità dell'altro, un'estraneità che ci isola e insieme ci minaccia continuamente.
Ognuno è per conto suo, una piccola monade isolata esposta a un reale incomprensibile, circoscritta nel suo mondo virtuale. Ognuno con il suo cellulare davanti agli occhi e il suo auricolare nell'orecchio, per non vedere e non sentire quello che ha davanti, isolato ed esposto, indifferente e tremebondo nella folla di monadi come lui che lo circonda e lo spintona.
Abbiamo il fantastico mondo del baraccone delle meraviglie a portata di dito, questo è il rovescio della medaglia della bacchetta magica che ci trascina come sue appendici e ci seduce (e la pistola è un'altra bacchetta magica: mi basta premere con il dito per ristabilire la giustizia; povera monade illusa!).
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: verdeidea il 18 Novembre 2016, 04:36:27 AM
Ok, ad alcuni spaventa anche solo pensare al fascismo tanto che è stato cancellato il mio precedente post, ma ero pronta ad addolcire l'opinione espressa precedentemente con quest'altro intervento; ho tardato per problemi di connessione; però la signora Maral mi ha preceduto; d'altronde ama eliminare i miei interventi anche quando sono innocenti.


Non è necessario allora ricorrere per forza al fascismo. Ormai è acqua passata, e gli errori commessi sono stati pagati a carissimo prezzo; discorso chiuso. Siccome la democrazia e la libertà, entro certi limiti, mi piacciono, penso che anche in un regime democratico si possono realizzare le cose che avevo elencate nel post eliminato. Ma bisogna volerlo, convinti e senza timori.
La sinistra mi ha assolutamente deluso, anzi mi fa paura, credo che ci farà precipitare sempre di piú e fino alla nostra completa distruzione.
La sinistra ha smarrito il senno, non capisce che per mantenere la pace c'è bisogno di equilibrio, di giustizia, altrimenti è inevitabile che si   sfoci in conflitti e guerre. Ma non lo capiscono ...

Maral, non c'entra niente la violenza? Caspita! Ahahah...
Beh al tuo intervento penso non valga la pena rispondere innanzitutto perché non mi pare onesto, leale che hai risposto come niente fosse al mio post che era stato eliminato: o lo lasci stare e rispondi, oppure elimini il post, ne spieghi il motivo e basta, ma rispondere cosí mi sembra un metodo "mafioso" (ln riferimento al "mafioso" del tuo post). Inoltre non vale la pena rispondere  perché a mio avviso il tuo post è palesemente intriso di falsità, banalità e luoghi comuni che farebbe sorridere anche un bambino delle elementari.
È piú una presa di posizione, non è un ragionamento.

P.S.: Spero non venga eliminato anche quest altro post; c'è il diritto di replica;  e poi siamo in democrazia, non in Turchia o nell'ex Unione Sovietica.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: acquario69 il 18 Novembre 2016, 07:11:34 AM
Citazione di: verdeidea il 18 Novembre 2016, 04:36:27 AM
Non è necessario allora ricorrere per forza al fascismo. Ormai è acqua passata, e gli errori commessi sono stati pagati a carissimo prezzo; discorso chiuso. Siccome la democrazia e la libertà, entro certi limiti, mi piacciono, penso che anche in un regime democratico si possono realizzare le cose che avevo elencate nel post eliminato. Ma bisogna volerlo, convinti e senza timori.
La sinistra mi ha assolutamente deluso, anzi mi fa paura, credo che ci farà precipitare sempre di piú e fino alla nostra completa distruzione.
La sinistra ha smarrito il senno, non capisce che per mantenere la pace c'è bisogno di equilibrio, di giustizia, altrimenti è inevitabile che si   sfoci in conflitti e guerre. Ma non lo capiscono ...

verdeidea io credo che sia necessario rivedere e superare certe ideologie e capire innanzitutto la loro genesi

la sinistra abbiamo visto che equivale sostanzialmente ad un utopia e nella sua ultima trasformazione rappresenta l'esatto contrario di quei valori (appunto utopici) che diceva di poter realizzare.
ma anche la destra,come la sinistra ha la stessa matrice di provenienza (illuminista) che e' basata sul presupposto economico (mercantile)...quindi da un certo punto in poi e' la politica economica che stabilisce i "valori" sull'uomo anziché il contrario,quindi cio che e' venuto a mancare fino alle disastrose conseguenze che oggi conosciamo sono proprio quei Valori che dovrebbe venire prima di tutto e che va comunque riconosciuto appartengono ad una certa tradizione in antitesi con l'attuale dominante :)

qui se ti interessa ce' un ottimo articolo che lo spiega molto meglio e nei dettagli

http://www.ariannaeditrice.it/articolo.php?id_articolo=53274
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Freedom il 18 Novembre 2016, 08:34:44 AM
Citazione di: verdeidea il 18 Novembre 2016, 04:36:27 AM
P.S.: Spero non venga eliminato anche quest altro post; c'è il diritto di replica;  e poi siamo in democrazia, non in Turchia o nell'ex Unione Sovietica.
Visto che altri hanno eliminato il tuo post intervengo a difesa del loro operato poiché non sono parte in causa. Ritengo corretta la scelta di eliminarlo perché fare apologia di fascismo è vietato dalla legge.

Detto questo vorrei aggiungere che nei tuoi interventi, spesso, si nota un desiderio di risolvere le cose con la forza. E' umano e comprensibilissimo: chi non lo ha desiderato almeno una volta nella sua vita si alzi in piedi! Sono certo che rimarremo tutti seduti.

Anche per educare i figli la tentazione di imporre una ferrea disciplina è forte. Farsi obbedire da loro è, in realtà, facilissimo: basta terrorizzarli. Ma è la strada giusta? Io credo di no. Io penso che ognuno di noi abbia diritto di crescere in altro modo. Che la forza sia l'estrema ratio, applicabile solo per motivi di autodifesa da pericoli importanti.

In definitiva io credo che fascismo e comunismo abbiano fallito proprio per questo motivo: hanno applicato con la forza principi che, almeno parzialmente, potevano essere condivisibili.

Penso anche ai terroristi sia di destra che di sinistra: erano giovani che invece di abbruttirsi con la droga o con altre pericolose alienazioni, invece che inseguire il sogno marcio della ricchezza tout cort, etc. avevano ideali. Gradi ideali! E, ad essi, hanno sacrificato tutto. Quale generosità! Eppure hanno rovinato tutto mettendosi ad uccidere e si sono trasformati in spietati assassini che hanno abbracciato logiche di morte. Arrivando al grottesco paradosso di ammazzarsi tra di loro (i pentiti).

In conclusione è necessario, a mio avviso, intraprendere la strada più lunga e difficile del ragionamento, del convincere, del persuadere. A me pare più giusto e più saggio.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: doxa il 18 Novembre 2016, 09:11:35 AM
Freedom ha scritto
Citazioneè necessario, a mio avviso, intraprendere la strada più lunga e difficile del ragionamento, del convincere, del persuadere. A me pare più giusto e più saggio.

Con gli emarginati, i bulli, i violenti (psicopatici) il "ragionamento" è inutile. Solo pochi riescono a redimersi. La violenza va repressa con la violenza.  
Per  riuscire a redimerne alcuni è necessario escluderli dal loro ambiente sociale.


Anche i writers che imbrattano, sporcano treni, metro, edifici vanno presi a ceffoni, messi ai lavori forzati. Per molti di loro è gioco non arte. E' cattiveria che procura danni  sia economici sia al decoro della città.

Degradano i centri storici pure i finti accattoni, gli zingari (ed ora anche i neri) che praticano l'accattonaggio come professione. Questi vanno catturati e messi a lavorare in mezzo alle montagne. Sono persone socialmente inutili e molte dedite al furto con varie modalità.


CitazioneVisto che altri hanno eliminato il tuo post intervengo a difesa del loro operato poiché non sono parte in causa. Ritengo corretta la scelta di eliminarlo perché fare apologia di fascismo è vietato dalla legge.
La tua proposizione è l'esempio di come la storia  venga scritta dai vincitori. Se vincevano i fascisti questi vietavano l'apologia del comunismo.
Verdeidea, la prossima volta che invochi la dittatura, scrivi  che la vuoi di tipo comunista, così il moderatore non dovrebbe desumere gli estremi del reato.

Freedom prima di difendere il moderatore sarebbe opportuna la riflessione se ha agito in modo corretto. A parole si condanna l'autoritarismo ma si  agisce in modo autoritario. Il  moderatore prima di cancellare un post altrui perché non gradito, deve invitare, per bon ton, a modificare le frasi inopportune, avvisando l'autore con messaggio privato ma anche pubblico, con un post. Poi, in caso di rifiuto, si passa all'eliminazione del post "incriminato". In questo caso mi sembra che non ci sia stato il segnale di preavviso, e così non agisce un moderatore. O no ?

A me sembra che alcuni moderatori abbiano la tendenza a cancellare post altrui senza dare spiegazioni.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: verdeidea il 18 Novembre 2016, 13:03:20 PM
Scusa... tizio, come ti chiami, Freedom? Ho scritto bene? Sí.
E non te ne uscire con quel discoso di chi vuol trattare con sufficienza, perché non impressioni nessuno. "Dai tuoi discorsi si nota un desiderio di voler risolvere le cose con la forza". È umano? Ècompressibilissimo? Sí? Ma non mi dire!
Tutti vorremmo trattare con la forza e terrorrizzare i nostri figli?
Sí?
Ma che cavolate dici?
Siete tutti cosí voi di mentalità di sinistra? Sconcludenti e deleteri. Ecco perché stiamo ridotti cosí male.
No, non mischiamo noci e scorze; il comunismo è fallito, come sta fallendo la mentalità siniatroide attuale. Mentre il fascismo non è fallito per la violenza o altre favole che sento raccontare,  ma solo ed esclusivamente per i disastri causati dalla scelta di entrare in guerra al fianco di Hitler. Gli stessi disastri d'altronde che stanno causando adesso molti politici italiani; la sciagurata UE; i buonisti e i cattocomunisti vari.
Hanno ridotto l'Italia alla situazione peggiore del dopoguerra. Sentivo ieri alla radio ch la situazione sanitaria e di aspettativa di vita al sud è talmente regredita che è scesa al livello del dopoguerra. Ma mentre il fascismo lo ha causato, non volendo, per una  guerra sbagliata (ma voleva fare grande l'Italia) ed è stato condannato, giustiziato e dichiarato  fuori legge, i soggetti attuali che comandano e hanno in mano le sorti dell'Italia non sono né condannati, né giustiziati, né messi fuori legge; non ancora.
Oggi stiamo peggio che subito dopo la guerra persa. Miei parenti vissuti all'epoca vedevano per le vie della città neri, bianchi, turchi, musulmani e altra feccia d'invasione, ma non cosí tanta come quella attuale.
Sono d'accordo con Altamarea. Un conto sono i terroristi, tutt'altra cosa è un governo autorevole. La mafia come vuoi sconfiggerla? Col dialogo, con le carezze, con la psicoterapia? Solo durante il fascismo fu quasi del tutto debellata, quasi del tutto perché poi scoppiò la guerra, poi arrivarono gli "alleati" e ristabilirono lo stato mafioso sia per dare il colpo di grazia all'Italia, sia in cambio di collaboborazionismo.
Ma tranquilli; non dico  che debba tornare quel fascismo, io sono per le innovazioni!
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: maral il 18 Novembre 2016, 14:27:02 PM
Un paio di osservazioni per la gentile sig.a Verdeidea (io invece non sono una signora ma un maschietto, giusto per presentarci dietro lo schermo virtuale, ma non ha importanza)
In primo luogo, come moderatore la invito a mantenersi nel rispetto dovuto verso ogni utente: cominciare un intervento con un
CitazioneScusa... tizio, come ti chiami, Freedom?
è da attaccabrighe all'osteria.
In secondo luogo non ho cancellato io l'ultimo suo intervento di cui si rammarica per l'eliminazione, ma ha ben poca importanza perché l'ho letto dopo che era stato segnalato e l'ho trovato già cancellato, ma ne condivido l'eliminazione da parte di chi l'ha fatto.
E qui chiudo il ruolo del moderatore, avvisando la gentile signora che ulteriori polemiche in merito saranno da me direttamente cancellate senza replica ulteriore e se la cosa proseguirà chiederò la bannazione dell'utente al gestore. Si regoli lei, signora, dato che le piacciono i metodi forti sono sicuro che apprezzerà: law and order e gli attaccabrighe da osteria a casa loro.

In merito alla risposta invece gradirei che si tentasse piuttosto di argomentare, anche perché non mi pare proprio che se il mio post è  
Citazioneintriso di falsità, banalità e luoghi comuni che farebbe sorridere anche un bambino delle elementari
il suo che auspica le maniere forti e l'uso delle pistole (la bacchetta magica che risolve tutto del mitico Far West della nostra infanzia ) sia da meno. Capisco che per chi ha tanto bisogno dell'uomo forte castigamatti (duce, capoclan o capo manipolo, basta che tenga ben saldo il bastone nodoso e usi maniere spicce) sia tanto difficile, ma ci provi, con i tempi che corrono sarebbe davvero meritevole.
Per come la penso non si tratta di destra o sinistra, di fascismo o di comunismo: sotto le dittature comuniste l'ordine, la legge e la pulizia sociale sono e sono state rispettate proprio come sotto quelle fasciste, basti pensare alla vecchia URSS come si rigava diritto! Non è un caso che Hitler e Stalin sotto sotto si ammirassero reciprocamente, due facce diverse, ma stessa razza che piace a chi crede nei padri padroni che sistemano ogni cosa in due e due quattro (e magari per un po' ci riescono pure, a prezzo di qualche milione di morti poi o altre inezie del genere).  Lo stesso vale in un quartiere o un paese in mano a un boss mafioso, la violenza è delegata a lui e al suo clan che ne gestisce il monopolio in esclusiva. Se questo alla signora piace, a me no e non ci trovo alcun maggior benessere sociale, anche se di manigoldi e sporcaccioni in giro non ce ne sono più tranne quelli che hanno il giusto distintivo ben appuntato sul berretto. Per me questa è solo una sconfitta in partenza per qualsiasi società fosse anche la più etnicamente pura che si possa immaginare, fosse anche un condominio di parenti stretti circondato da venti cinte di muraglie invalicabili.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Freedom il 18 Novembre 2016, 16:07:31 PM
Citazione di: altamarea il 18 Novembre 2016, 09:11:35 AM
Freedom prima di difendere il moderatore sarebbe opportuna la riflessione se ha agito in modo corretto. A parole si condanna l'autoritarismo ma si  agisce in modo autoritario. Il  moderatore prima di cancellare un post altrui perché non gradito, deve invitare, per bon ton, a modificare le frasi inopportune, avvisando l'autore con messaggio privato ma anche pubblico, con un post. Poi, in caso di rifiuto, si passa all'eliminazione del post "incriminato". In questo caso mi sembra che non ci sia stato il segnale di preavviso, e così non agisce un moderatore. O no ?

A me sembra che alcuni moderatori abbiano la tendenza a cancellare post altrui senza dare spiegazioni.
In primo luogo il comportamento del moderatore è insindacabile e, se proprio vuoi dire la tua, devi scrivergli privatamente. Non sono ammesse, come da regolamento, pubbliche critiche al suo operato.

In secondo luogo non è assolutamente vero che bisogna dare all'autore del thread la possibilità di modificare quanto scritto. Dove sta scritto? Adesso cosa fai, ti inventi il regolamento? Al contrario bisogna ringraziare che non siano state comminate sanzioni.

Questo è tutto. Non saranno tollerate repliche a questo post.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Freedom il 18 Novembre 2016, 16:14:00 PM
Citazione di: verdeidea il 18 Novembre 2016, 13:03:20 PM
Scusa... tizio, come ti chiami, Freedom? Ho scritto bene?
Come giustamente ha scritto Maral certi modi da attaccabrighe da osteria (cito testualmente perché non saprei come meglio definire il tuo atteggiamento) sono del tutto fuori luogo.

Questo è un Forum serio, con una grande credibilità, molto seguito in Italia e dunque importante.

Non hai ottemperato al punto 9 del regolamento. Alla prossima intemperanza, come già detto da Maral, sarai sanzionato.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: cvc il 18 Novembre 2016, 16:35:03 PM
Scusate, ma il solo fatto che sia passata una discussione dal titolo "Voglio una pistola" non vi sembra già una prova di pazienza sufficiente da parte dei moderatori?
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: doxa il 20 Novembre 2016, 15:54:02 PM
Cvc ha scritto:
Citazione Scusate, ma il solo fatto che sia passata una discussione dal titolo "Voglio una pistola" non vi sembra già una prova di pazienza sufficiente da parte dei moderatori?

Cvc prima di risponderti ho fatto trascorrere del tempo per riflettere sulla tua "proposizione".
Il tuo consiglio ai moderatori merita la mia risposta.


La tua proposta palesa il tuo non coinvolgimento nel "mondo" dei mass media, in particolare giornali quotidiani, riviste settimanali, radio, televisione. In una redazione t'insegnerebbero subito ad elaborare i titoli per gli articoli. Sono importanti. Quando sono ben studiati racchiudono il tema del testo redatto. Attirano l'attenzione.


Se fosse possibile ti consiglierei di guardare i "contatti" avuti  dal mio topic nei primi due giorni e quelli avuti da qualsiasi topic nella sezione filosofia.


Ti sei limitato, sbagliando, a considerare il mio titolo un problema etico o ideologico, secondo la tua ideologia. Preferisco non commentare.


Per quanto riguarda la tua invocazione ai moderatori, mi sembra che essi  siano consapevoli di ciò che leggono e fanno. Non hanno bisogno del tuo consiglio.
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: donquixote il 20 Novembre 2016, 16:21:57 PM

C'è l'affermazione e anche la replica dell'interessato. Prego pertanto di non alimentare ulteriormente una discussione chiaramente OT e limitarsi a dibattere l'argomento del topic.

Grazie
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Eutidemo il 24 Novembre 2016, 09:02:43 AM
Citazione di: baylham il 22 Settembre 2016, 15:57:33 PM
La proposta di consentire il porto di un'arma generalizzato ai cittadini per l'autodifesa personale è una proposta demagogica ed irrazionale: rischia di trasformare le occasioni di conflitto in un eventuale scontro armato con conseguenze gravissime ed imprevedibili. Basta osservare quello che succede negli USA, il sospetto e la paura che prendono i cittadini e la polizia portano a conseguenze drammatiche.

Sono d'accordo anche io che la proposta di consentire il porto di un'arma "generalizzato" a tutti i cittadini per l'autodifesa personale è una proposta demagogica ed irrazionale: le leggi e la polizia ci stanno apposta: "...ne cives ad arma ruant!"
Il problema si verifica quando le leggi e la polizia non sono in grado di assolvere in modo adeguato al loro compito; tanto è vero che l'art. 52 del codice penale consente al cittadino di difendersi da solo -senza far ricorso alle leggi ed alla polizia- quando è costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa. 
Per cui, ritengo perfettamente lecito consentire il porto di un'arma "a ragion veduta", verificando le specifiche condizioni soggettive e oggettive del richiedente.
Io, per esempio, a luglio di quest'anno, ho richiesto ed ottenuto il porto d'armi;ma, per ottenerlo, ho dovuto prima superare una serie di esami psichiatrici e tossicologici, oltre a ottenere un "Diploma di idoneità al maneggio delle armi (corte e lunghe)", a seguito di un esame teorico e pratico di tiro a segno.
Non basta volersi difendere...bisogna anche saperlo fare!
In ogni caso, non sparerei mai a nessun essere vivente (animali compresi), se non nel caso in cui fosse in pericolo la mia integrità fisica; ovvero l'integrità fisica di altre persone presenti.
Insomma, penso che sia meglio avere un'arma e non doverla mai usare...piuttosto che trovarsi nelle condizioni di doverla usare per salvare la propria vita (e quella dei propri familiari), e non averla a disposizione! ;)
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Sariputra il 24 Novembre 2016, 09:13:12 AM
Citazione di: Eutidemo il 24 Novembre 2016, 09:02:43 AM
Citazione di: baylham il 22 Settembre 2016, 15:57:33 PMLa proposta di consentire il porto di un'arma generalizzato ai cittadini per l'autodifesa personale è una proposta demagogica ed irrazionale: rischia di trasformare le occasioni di conflitto in un eventuale scontro armato con conseguenze gravissime ed imprevedibili. Basta osservare quello che succede negli USA, il sospetto e la paura che prendono i cittadini e la polizia portano a conseguenze drammatiche.
Sono d'accordo anche io che la proposta di consentire il porto di un'arma "generalizzato" a tutti i cittadini per l'autodifesa personale è una proposta demagogica ed irrazionale: le leggi e la polizia ci stanno apposta: "...ne cives ad arma ruant!" Il problema si verifica quando le leggi e la polizia non sono in grado di assolvere in modo adeguato al loro compito; tanto è vero che l'art. 52 del codice penale consente al cittadino di difendersi da solo -senza far ricorso alle leggi ed alla polizia- quando è costretto dalla necessità di difendere un diritto proprio od altrui contro il pericolo attuale di una offesa ingiusta, sempre che la difesa sia proporzionata all'offesa. Per cui, ritengo perfettamente lecito consentire il porto di un'arma "a ragion veduta", verificando le specifiche condizioni soggettive e oggettive del richiedente. Io, per esempio, a luglio di quest'anno, ho richiesto ed ottenuto il porto d'armi;ma, per ottenerlo, ho dovuto prima superare una serie di esami psichiatrici e tossicologici, oltre a ottenere un "Diploma di idoneità al maneggio delle armi (corte e lunghe)", a seguito di un esame teorico e pratico di tiro a segno. Non basta volersi difendere...bisogna anche saperlo fare! In ogni caso, non sparerei mai a nessun essere vivente (animali compresi), se non nel caso in cui fosse in pericolo la mia integrità fisica; ovvero l'integrità fisica di altre persone presenti. Insomma, penso che sia meglio avere un'arma e non doverla mai usare...piuttosto che trovarsi nelle condizioni di doverla usare per salvare la propria vita (e quella dei propri familiari), e non averla a disposizione! ;)

Devo dire che mi preoccupa alquanto che una persona moderata come il sagace Eutidemo giri armata di revolver o di fucile a pompa... :o :o e pertanto vorrei chiedere all'interessato: Percepisci un aumentato pericolo per la tua vita o per quella dei tuoi cari, un maggior senso di insicurezza, per esser arrivato a questa decisione? O ti diletti di tiro a segno in un poligono, come un arciere zen con l'arco, per coltivare l'attenzione e la concentrazione? Non nascondo la mia curiosità ( e un pò di inquietudine...)...
Titolo: Re:Voglio una pistola
Inserito da: Eutidemo il 24 Novembre 2016, 14:45:04 PM
Citazione di: Sariputra il 24 Novembre 2016, 09:13:12 AM
Citazione di: Eutidemo il 24 Novembre 2016, 09:02:43 AM
Devo dire che mi preoccupa alquanto che una persona moderata come il sagace Eutidemo giri armata di revolver o di fucile a pompa... :o :o e pertanto vorrei chiedere all'interessato: Percepisci un aumentato pericolo per la tua vita o per quella dei tuoi cari, un maggior senso di insicurezza, per esser arrivato a questa decisione? O ti diletti di tiro a segno in un poligono, come un arciere zen con l'arco, per coltivare l'attenzione e la concentrazione? Non nascondo la mia curiosità ( e un pò di inquietudine...)...
A dire il vero ho preso il PDA principalmente per ricominciare a dedicarmi al tiro a segno "statico" e "dinamico", non certo pensando precipuamente alla difesa personale; ed infatti, ho una naturale predisposizione al tiro a segno (da giovane, sotto le armi, ero specializzato come "marksman"), e lo trovo molto rilassante e divertente.
E serve anche a coltivare l'attenzione e la concentrazione; nonchè:
- da una parte, a imparare a reprimere il senso di scoramento quando si fa troppo spesso cilecca;
- dall'altra, a contenere l'eccessivo senso di autostima, quando si riesce a vincere una gara.
Non mi interessa la caccia, perchè sono contrario a togliere la vita ad altri esseri viventi; almeno, per mero divertimento, (senza offesa per i cacciatori).
Quanto ai furti, non mi preoccupano affatto i semplici ladri, a cui non sparerei MAI (neanche alle gambe), sia pur vedendoli fuggire con la refurtiva in mano; ed infatti ritengo che la vita umana valga pur sempre MOLTO DI PIU' di qualsiasi bene materiale ci vogliano sottrarre.
Rubassero pure quello che vogliono!
Però, in effetti, recentemente percepisco un maggior senso di insicurezza per la mia incolumità personale, in quanto vivo in una villetta isolata alla periferia di Roma; e, negli ultimi tempi, ci sono state delle effrazioni  "violente" in abitazioni vicine alla mia (con aggressioni ed anche "torture" alle persone).
Tra l'altro, i malcapitati non hanno avuto neanche modo di chiamare la Polizia, perchè ormai, almeno qui a Roma, i ladri e i rapinatori, prima di entrare in una abitazione, attivano sempre un "jammer", che oscura tutti i sistemi elettronici di comunicazione a distanza (allarmi collegati alla vigilanza, cellulari ecc.).
Per cui, in caso di aggressione personale diretta, non potendo avere un poliziotto nel comodino, non credo che avrei alcuna esitazione ad usare per difesa l'arma che ho a disposizione.
Anche se la considero solo come ULTIMA RATIO!