Riguardando per l'ennesima volta lo stupendo film "Il sipario strappato", diretto da Alfred Hitchcock e con la magistrale interpretazione di Paul Newman e di Julie Andrews, ho notato un piccolo errore; di per sè assolutamente insignificante, ma che, se Paul Newman fosse stato una vera spia, "forse" lo avrebbe fatto scoprire.
O, quantomeno, avrebbe potuto far insospettire le spie della STASI.
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Ed infatti, nello redigere in "stampatello maiuscolo" il testo di un suo "radiomessaggio", come allora si usava per farlo leggere il più agevolmente e correttamente possibile dal "radiotelegrafista", Paul Newman scrive il seguente testo (tratto dal film).
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Come si noterà, nel firmarsi ARMSTRONG, che non è il suo nome, Paul Newman, scrive la "m" in "corsivo minuscolo"; cioè con un carattere grafico molto più piccolo delle altre lettere, le quali, invece, sono tutte scritte in "stampatello maiuscolo".
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La qualcosa è tipica di qualcuno che non sta scrivendo il suo vero nome; poichè chi scrive il suo autentico nome è abituato a scriverlo in "caratteri omogenei" sia se tutti in "corsivo minuscolo", sia se tutti in "stampatello maiuscolo".
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Al che si aggiunga il "lapsus calami", o fors'anche "freudiano", derivante dal fatto che, di solito, la propria firma si scrive in "corsivo minuscolo", e non in stampatello; per cui, nel redigere il testo in stampatello di un radiomessaggio, una "m" minuscola può scappare nella firma, soprattutto se non si sta usando il proprio vero nome!
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Possibile "attenuante": l'incongruenza fra corsivo e stampatello sembra riguardare anche la lettera «o» e, in un caso, anche la «b»; potrebbe non essere dunque solo una quesitone di firma ed abitudine.