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Guerra in Ucraina III

Aperto da InVerno, 21 Febbraio 2023, 13:39:02 PM

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niko

Citazione di: anthonyi il 07 Dicembre 2025, 14:13:58 PMMai saputo che ci fossero elezioni nei paesi comunisti. Presumibilmente con un ruolo ristretto, scegliendo tra i candidati che il partito aveva già selezionato. E naturalmente non é possibile votare per un sistema differente da quello Marxiano. Quando é crollata l' URSS, merito di quel benefattore di Gorbaciov, il dissenso nei confronti del socialismo era quasi totale, oltre il 90 %, e tu parli di maggioranza al potere?
Nei sistemi occidentali I lavoratori votano, e presumibilmente la maggioranza dei parlamentari sono eletti con il loro voto, solo che non votano per sistemi di tipo Marxiano.


Si si', sono d'accordo su tutto (tranne che su Gorbaciv "benefattore", che quello, bisogna vedere "benefattore" per chi, e in favore di chi); nel socialismo e' come nella vita: quando si sta bene, non c'e' motivo di cambiare  ;D

Ma capisco che tu trovi certe elezioni, troppo poco "significative"...  saranno significative le nostre invece, di elezioni, dove chiunque voti, va tutto uguale e tutte le principali decisioni sono gia' prese o vengono prese altrove...

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Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Adalberto

#2401
Citazione di: niko il 06 Dicembre 2025, 19:24:30 PMIl marxismo, prevede di far funzionare correttamente la democrazia, in quanto, i proletari, sono, sempre e comunque, in una societa' moderna la maggioranza!

Proletariato = maggioranza!

Proletariato al potere = maggioranza al potere!

Questa e'  l'unica vera possibile democrazia, in quanto democrazia anche economica, tendente all'egualitarismo anche nella distribuzione delle risorse e nella gestione democratica dei processi produttivi, esemplificata dai soviet...  la democrazia totale, anche economica, che porti e mantenga al potere la reale e strutturale maggioranza, dell'umanita' in un dato luogo, e quindi la cosiddetta dittatura del proletarato, e' la struttura, realmente attuabile nell'immediato, piu' vicina possibile all'unanimita', nell'impossibiita', almeno immediata, di una societa' umana realmente senza conflitti, cioe' realmente unanime... la conoscenza e' nulla se non e' conoscenza do questo... la teoria e' nulla, se non e' teorizzazione di questo.

E dato che il marxismo prevede di far funzionare correttamente la democrazia, come spero con cio' di aver una volta per tutte dimostrato, presso la volonta' popolare non dovranno mai esserci "correzioni" (elitaria ed esterne alla reale azione e coscienza popolare) ma semmai, sempre e solo "autocorrezioni"...correzioni si', ma da parte di funzionari regolarmente eletti dal popolo, con incarico non pagato di piu' di quello di un comune operaio, e con mandato revocabile...  o, in altre parole, tutte le "correzioni", dovranno risolversi in autocorrezioni...

Le "correzioni" che restano tali, sono spazzatura fetida, e vivremo benissimo senza di esse... le correzioni, che in autocorrezioni NON si risolvono sono solo i deliri di certi "liberali", che pero' in nome dell'anticomunismo arrivano sistematicamente a giustificare le dittature di destra, come alcuni che scrivono spesso qui...

Non sono interessato alla "battaglia delle idee", ma al più banale confronto delle esperienze.
Se hai voglia di fare un discorso senza polemica (perché forse hai notato che  queste ultime le ignoro) vorrei porti alcune domande preliminari.
Hai  militato in una organizzazione comunista?
Hai  fatto quello che un tempo si chiamava lavoro di massa?
Hai fatto l'operaio per incontrare la classe o per aiutarli a formare la loro coscienza?

Io sì e proprio per questo vorrei sapere come ti trovavi (non come ideologo, ma come militante) quando  emergeva uno scollamento fra il nostro dire e il loro fare.

Perché è relativamente facile "prevedere" le esigenze dei proletari leggendo, ma quando si tratta di  intercettarle nella prassi?  o accenderle nella loro coscienza?
Certo molti obiettivi minimali si ottenevano con la lotta, in diverse aree. Ma era solo robetta, rispetto al compito storico che ci attendeva.
Ci credevamo alle  autocorrezioni...E anche  autocritiche, sincere e personali, mica come quelle parodistiche di Servire il Pollo
E quindi ci si chiedeva dove  non si era studiato abbastanza, perché non si erano valutate  correttamente le circostanze, le alleanze, la comunicazione. Le riunioni non avevano approfondito altri importanti aspetti, insomma: non si era fatto di più e meglio. Tutti processi mentali  che mi sono risultate utilissimi nella vita, ma non nella realizzazione della mia visione politica.

E arrivo qui alla vera domanda, sincera e priva di contrapposizione perché a me stesso non sono stato in grado di dare risposta affermativa.
Se dovevo sempre autocriticarmi come avrei potuto fidarmi di una struttura gerarchica di POTERE realizzata da gente come me?
In segno di assenza di un mio fare polemico ti offro la mia convinzione di possedere una buona dose di stupidità. Ma questa consapevolezza non mi bastò quando mi chiesi se potevo fidarmi se fossero arrivati al  POTERE  altri compagni, bravi e affidabili più di me.
Perchè alla fine qui parliamo del potere nella dittatura del proletariato.
 
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Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
(Fosco Maraini)

niko

#2402
Citazione di: Adalberto il 07 Dicembre 2025, 17:26:04 PMNon sono interessato alla "battaglia delle idee", ma al più banale confronto delle esperienze.
Se hai voglia di fare un discorso senza polemica (perché forse hai notato che  queste ultime le ignoro) vorrei porti alcune domande preliminari.
Hai  militato in una organizzazione comunista?
Hai  fatto quello che un tempo si chiamava lavoro di massa?
Hai fatto l'operaio per incontrare la classe o per aiutarli a formare la loro coscienza?

Io sì e proprio per questo vorrei sapere come ti trovavi (non come ideologo, ma come militante) quando  emergeva uno scollamento fra il nostro dire e il loro fare.

Perché è relativamente facile "prevedere" le esigenze dei proletari leggendo, ma quando si tratta di  intercettarle nella prassi?  o accenderle nella loro coscienza?
Certo molti obiettivi minimali si ottenevano con la lotta, in diverse aree. Ma era solo robetta, rispetto al compito storico che ci attendeva.
Ci credevamo alle  autocorrezioni...E anche  autocritiche, sincere e personali, mica come quelle parodistiche di Servire il Pollo
E quindi ci si chiedeva dove  non si era studiato abbastanza, perché non si erano valutate  correttamente le circostanze, le alleanze, la comunicazione. Le riunioni non avevano approfondito altri importanti aspetti, insomma: non si era fatto di più e meglio. Tutti processi mentali  che mi sono risultate utilissimi nella vita, ma non nella realizzazione della mia visione politica.

E arrivo qui alla vera domanda, sincera e priva di contrapposizione perché a me stesso non sono stato in grado di dare risposta affermativa.
Se dovevo sempre autocriticarmi come avrei potuto fidarmi di una struttura gerarchica di POTERE realizzata da gente come me?
In segno di assenza di un mio fare polemico ti offro la mia convinzione di possedere una buona dose di stupidità. Ma questa consapevolezza non mi bastò quando mi chiesi se potevo fidarmi se fossero arrivati al  POTERE  altri compagni, bravi e affidabili più di me.
Perchè alla fine qui parliamo del potere nella dittatura del proletariato.
 



Io ho militato la maggior parte della mia vita in organizzazioni studentesche, quindi tutte persone piu' o meno di sinistra, ma certo non tutti comunisti, e la lotta era focalizzata sulle rivendicazioni studentesche e il punto di vista studentesco sulle questioni di interesse nazionale e internazionale e li' in quel contesto come puoi immagginare di operai se ne vedevano pochi...

Ho militato solo un paio di anni di anni in una organizzazione non di studenti e specificamente comunista, e li' ho avuto occasione di partecipare a incontri sia con operai (italiani), sia con lavoratori dei call center (italiani), sia con i disoccupati organizzati di Buenos Aires dopo la grande crisi economica che ha devastato l'Argentina riconsegnandola aime' definitivamente al terzo mondo (le meraviglie del neoliberismo: oggi dal bancomat se spingi il bottone escono, se li hai, tuoi soldi, domani, neanche quelli), e tutto questo "scollamento" tra teoria e prassi io non l'ho visto, ma ti dico, l'approccio del gruppetto nostro era sinceramente operaistico, alla Toni Negri prima che diventasse un venduto e un integrato per intenderci; lo scopo, il nostro scopo intendo, quando ci "mischiavamo" con gli operai e soprattutto con i disoccupati, era di imparare noi qualcosa da loro, non che loro imparassaro qualcosa da noi, non c'era una teoria preconfezionata da portare, non c'erano correzioni, solo voglia di stare insieme e lottare insieme.

La lezione piu' grande che abbiamo, appunto imparato, e' che il lavoratore-disoccupato, non aspetta solo di essere reintegrato nel sistema come lavoratore "ufficiale" (lotta per riavere il posto o per avene un altro) e non aspetta solo di vivere di sussidio (lotta per l'ottenimento di tutti gli strumenti simili all'italico reddito di cittadinanza) ma gia', pur da disoccupato, lavora, cioe' produce, se stesso e il suo prodotto, al di fuori dei formali rapporti capitalistici e cerca non solo di sopravvivere, ma di vivere con dignita', anche e soprattutto in assenza di sussidio o reintegrazione, e cioe' delle due (sacre) forme-standard di riccoglimento (fantozziano) della sua persona nella ideologica "grande famiglia", padronale e statale. Il lavoratore/disoccupato produce panetterie autorganizzate, gruppi di acquisto, allevamenti di maiali di fortuna, fabbriche occupate rimesse o mantenute in funzione a gestione completamente operaia e con appropriazione completamente operaia dei profitti, insomma con la sua stessa esistenza, dimostra che il lavoro, come prassi, puo' esistere anche al di fuori dei rapporti di potere capitalistici, e appunto il lavoratore/disoccupato e' la figura di questo esodo, che sostituisce/anticipa la presa del potere agendola realmente, come autogestione e autoorganizzazione. Al di la' del (cattivo) eternamento capitalistico, che merita in assoluto di essere smascherato di fronte al tempo storico per quello che e' come mero contrat/tempo, il lavoro "liberato", produce il nuovo, e non riproduce il vecchio. La prima risorsa e' la Terra.



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Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Citazione di: niko il 07 Dicembre 2025, 14:57:01 PME' un fatto, che ne' i nazisti ne i fascisti riuscirono mai ad ottenere delle vere maggioranze elettorali, delle vere vittorie alle urne, prima di imporsi con il terrore e sovvertire, appunto prioritariamente lo Stato, al fine di avere masse di elettori terrorizzati o confusi, che appunto, in massa li votassero.

Questa è una "definizione" su cui potremmo pure convenire, infatti non è quella marxista ma piuttosto quella di matrice liberale che è vera antitesi al predicato fascista "might makes right", ribaltato in "right makes might". Ma non per i comunisti! Tu hai questo vizietto di integrare concetti pienamente liberali (e oserei dire "occidentali" a te che insisti con l'eurasia) nella teoria marxista mentre parteggi per le più viziose dittature socialiste nord korea compresa. Se l'analisi marxista indicasse una minoranza di violenti che usano la forza come "fascisti", essa converrebbe con me che i comunisti sono fascisti, infatti non sono stati mai la maggioranza da nessuna parte (mai avuto speranza di diventarlo in Europa, solo in Russia e Cina dove i nulla tenenti erano milioni) e hanno sempre usato la forza per salire al potere. Si chiamavano  "bolshoi-viki" per scherzo, in realtà erano la minoranza anche nei confronti dei più numerosi menscevichi, minoranza dei proletari stessi, e quanta forza usarono per rimanere al potere, milioni di morti. Se questa fosse l'analisi marxista ne converrei, ma non è questa, l'idea sarebbe che il capitale si "stringe a coorte" del dittatore per salvarsi dalle "furie rosse", salvo che così come tu puoi indicare che prima della presa del potere con la forza il consenso popolare non era maggioritario, io ti posso indicare che erano quattro i capitalisti che stavano con Hitler prima della presa del potere e due finirono in un campo di concentramento qualche anno dopo. Dopo la presa del potere, il popolo e i capitali si adeguano a chi governa, ma non è dai circoli dell'alta finanza o dagli uffici dei padroni delle ferrovie che Hitler è uscito fuori e neanche tutti gli altri.
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Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

niko

#2404
Citazione di: InVerno il 09 Dicembre 2025, 09:21:16 AMQuesta è una "definizione" su cui potremmo pure convenire, infatti non è quella marxista ma piuttosto quella di matrice liberale che è vera antitesi al predicato fascista "might makes right", ribaltato in "right makes might". Ma non per i comunisti! Tu hai questo vizietto di integrare concetti pienamente liberali (e oserei dire "occidentali" a te che insisti con l'eurasia) nella teoria marxista mentre parteggi per le più viziose dittature socialiste nord korea compresa.


Fiero di sostenere sempre e comunque il comunismo, sia teoretico che storico. E non la "liberta' " dei liberali, che e' (sempre, e solo) liberta' di possedere e sfruttare. E neanche, in generale quella dei posapiano, che e' sempre, e solo, liberta' di posarla piano. Dovendo scegliere, nato senza mia colpa in una posizione intermedia, preferisco la forza, scandalosa e manifesta che cambia il mondo, a quella, non vista dai piu', che lo mantiene esattamente cosi' com'e'.



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Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

InVerno

Il comunismo non ha mai eliminato le gerarchie sociali, perciò se vuoi chiamare quello che sta sopra di te "sfruttatore" lo puoi fare in entrambi i sistemi, la proprietà privata non è l'origine dello sfruttamento ed eliminarla non cambia la necessità delle persone di organizzarsi. Libero comunque di credere che la forza serva meglio del diritto gli sfruttati, qui in Europa, tu per esperienza personale, quante cose hai ottenuto con la forza nella vita? e quante attraverso i diritti e le istituzioni? Allora anche tu scegli il liberalismo, ma ti dissoci cognitivamente da esso, lo spruzzi ogni tanto nel marxismo perchè non riesci a farne a meno!
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niko

#2406
Citazione di: InVerno il 09 Dicembre 2025, 12:01:25 PMIl comunismo non ha mai eliminato le gerarchie sociali, perciò se vuoi chiamare quello che sta sopra di te "sfruttatore" lo puoi fare in entrambi i sistemi, la proprietà privata non è l'origine dello sfruttamento ed eliminarla non cambia la necessità delle persone di organizzarsi. Libero comunque di credere che la forza serva meglio del diritto gli sfruttati, qui in Europa, tu per esperienza personale, quante cose hai ottenuto con la forza nella vita? e quante attraverso i diritti e le istituzioni? Allora anche tu scegli il liberalismo, ma ti dissoci cognitivamente da esso, lo spruzzi ogni tanto nel marxismo perchè non riesci a farne a meno!

Il tuo amato diritto, in quanto mantiene e permette la proprieta', e' (nient'altro che) forza, consolidata, degli sfruttatori e della loro classe... manifesta a chiunque sia capace, o in condizione, di vederla.

Il fatto che la societa' (attuale) a te personalmente sembri natura, una seconda natura a cui e' semplicemente deleterio, e a lungo termine impossibile, ribellarsi, non vuol dire che essa lo sia veramente... la societa' ha in comune con la natura (semmai, dico io...), solo l'inessezialita', e' la potenzialita' continua di cambiare...

Per il resto, io te l'ho gia' detto, cosa scelgo, e tutti quelli come te che pensano di venire a farmi la morale (micro-sociale naturalmente) sono ridicoli... ripeto, siete voi, liberali, che avete bisogno di ricondurre tutto all'individuo perche' fuori, dell'individuo non sapere ragionare; ok, dico io, ma i problemi vostri non possono essere i miei...ne i "nostri", ne niente di simile... tanto piu' che il capitalismo e' gia' ad oggi integralmente socializzato, e' gia' uno scimmiottamento inconscio continuo del grande e idealtipico socialismo (e non mai: viceversa!), con l'appropiazione privata dei prodotti rimasta protrudente come arto vestigiale o come appendice, come un coccige/coda mal piantato in uno scheletro; basta dargli l'ultimo calcetto, l'ultima spintarella perche' precipiti nel (suo) vuoto da solo... e' solo questione di sbrigarsi, e fare in fretta.

O forse, quello che ancora, colpevolmente, non capiamo "noi", umani ragionanti e parlanti, lo capira' l'intelligenza artificiale che in futuro ci gestira'... qualora sia capace di amorale ribellione e di sotterranea cospirazione, ovverosia di vita, anch'essa, si intende...



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Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

anthonyi

Citazione di: niko il 09 Dicembre 2025, 13:18:51 PMripeto, siete voi, liberali, che avete bisogno di ricondurre tutto all'individuo perche' fuori, dell'individuo non sapere ragionare; 



Il pensiero liberale sviluppa molteplici contenuti sociali, in particolare in relazione ai contenuti valoriali che fondano il funzionamento dei sistemi di mercato. 
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Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

InVerno

Deduci il fatto che io ritengo naturale la società attuale dal fatto che non approvo i cambiamenti che proponi? Capisco che sei un discepolo  dell'unico libro rosso ma ci sono altre teorie riguardo il mondo e generalmente tutti hanno un idea alla domanda "cosa faresti se avessi la bacchetta magica", semplicemente non sono d'accordo con il darla a te o a chi la pensa come te. Invece di parlare dei miti della seconda guerra mondiale, guarda un pò che succede nel 2025, dove fascisti russi e americani con approvo i loro capitalisti di riferimento (Musk a cavallo) fanno comunella contro l'EU, chissà perchè, una istituzione senza qualsiasi potere militare e capace solo di raccomandare leggi attraverso i suoi eunuchi di palazzo, fatti delle domande.
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Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

Adalberto

Citazione di: niko il 07 Dicembre 2025, 20:11:10 PM.. imparare noi qualcosa da loro,....

Grazie Niko per la condivisione della tua esperienza che, parlando tu di call center, presumo sia più recente e fresca di quella da me ricordabile ora
L'apprezzamento dell'autogestione e dell'autorganizzazione dei processi produttivi  sono stati fattori che all'inizio mi hanno anche tenuto a distanza da una qualche organizzazione comunista che della sua capacità di costruzione di una classe "dirigente in nome del proletariato" faceva un obiettivo. Poi, osservandoli da vicino e dal mio ruolo minore  di quadro militante, mi sorse pure qualche dubbio sul fatto di affidare a loro una futuribile "presa del potere" .  Così per dire un tipo di scollamento...

Condividevo certamente il desiderio  di imparare dagli operai e come ultimissimo tentativo rifaci il mio libretto di lavoro segnalando solo la licenza media inferiore per aver finalmente accesso diretto alla Classe Operaia.
Ero preparato alla ripetitività di un lavoro noioso,  ma non ai lavoratori che frequentavo per  caricare camion o smistare materiali  che provenivano  dalla casa madre estera ... Per indole non butto via niente delle mie esperienze, ma non ho problemi a dire che in quei due anni mi ero proprio rotto le palle di quella quotidianità, di mentalità retrive, di discorsi e comportamenti meschini, misogini.. e non dico altro.
Per proseguire quelle scelte non mi è bastato raggiungere gli obiettivi della mia auto-missione, cioè di portare il sindacato in una filiale italiana di una azienda estera e di firmare il primo contratto di integrazione aziendale. Un po' di coscienza di classe l'ho pure trasmessa, visto che un altro giovane operaio mi sostituì subito come rappresentante sindacale, però.. che  scollamento.

Nella prassi della militanza tutto ciò ci sta. Come pure il tentare di risolvere  in qualche modo la ricerca del referente mitico ,  fra i sottoproletari, quando non lo si trovava fra gli operai, o fra i colletti bianchi quando le tute blu scompaiono, oppure  fra i disoccupati,  fra i giovani o anche quegli studenti lavoratori che ci apparivano come  un crogiolo che fondeva diverse categorie.
Perché è un conto è gestire lotte concrete, o l'organizzazione di un contropotere locale e provvisorio (relativamente facili), un altro il rovesciamento della prassi (difficile  e con scarsi risultati se non in ambito sovrastrutturale)  e poi  ancora la lontana idea il della presa del potere (con quella gente?) ed infine la "dittatura" in nome di un  proletariato mitizzato. 

Perché ammettiamolo , al di là dell'idea di una scientificità teorica,  in quegli anni la mitopoiesi andava a mille. E lo scollamento dalla realtà è proprio quello che fa decollare ogni mito.
Ecco che dopo una decina di anni passionali (e fantastici !) ho preferito  abbracciare i difetti dell'alternanza e del pluralismo piuttosto che la perfezione di un'idea. 
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Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
(Fosco Maraini)

niko

Citazione di: InVerno il 09 Dicembre 2025, 16:34:33 PMDeduci il fatto che io ritengo naturale la società attuale dal fatto che non approvo i cambiamenti che proponi? guarda un pò che succede nel 2025, dove fascisti russi e americani con approvo i loro capitalisti di riferimento (Musk a cavallo) fanno comunella contro l'EU, chissà perchè, una istituzione senza qualsiasi potere militare e capace solo di raccomandare leggi attraverso i suoi eunuchi di palazzo, fatti delle domande.

No, lo deduco dal fatto che secondo te il diritto non e' una continuazione della forza con altri mezzi (ma chissa' cos'altro...), e dal fatto che secondo te l'unico criterio di valutazione delle teorie politiche e' la prassi della singola vita individuale tanto che ognuno dovrebbe scegliere, direttamente, la linea politica a "se' " piu' affine, dove con se' si intemde la condizione massificata e fenomenologica dell'individuo sociale, e non cercare l'altetrita' al presente, nella politica...

E stai tranquillo, che non c'e' nessun gomblotto gontro l'Europa, e se Trump, almeno per ora, sembra superare in astuzia il nulla, considera piuttosto che, a superare in astuzia il nulla, appunto, non ci vuole tanto... inutile che ti dica, chi o cosa sia il nulla in questo contesto... cerca solo, di non confondere una politica che presuppone un cervello, con una che presuppone un forte esercito... sganciarsi dall'alleato ucraino e' solo buon senso, solo cervello... se ci arriva Trump, a un certo dato concetto, ci puo' arrivare, veramente, chiunque... rimangono solo, appunto il fanatismo o la malafede... nel campo noetico e semantico del nulla...





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Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

niko

Citazione di: Adalberto il 09 Dicembre 2025, 18:05:14 PMGrazie Niko per la condivisione della tua esperienza che, parlando tu di call center, presumo sia più recente e fresca di quella da me ricordabile ora
L'apprezzamento dell'autogestione e dell'autorganizzazione dei processi produttivi  sono stati fattori che all'inizio mi hanno anche tenuto a distanza da una qualche organizzazione comunista che della sua capacità di costruzione di una classe "dirigente in nome del proletariato" faceva un obiettivo. Poi, osservandoli da vicino e dal mio ruolo minore  di quadro militante, mi sorse pure qualche dubbio sul fatto di affidare a loro una futuribile "presa del potere" .  Così per dire un tipo di scollamento...

Condividevo certamente il desiderio  di imparare dagli operai e come ultimissimo tentativo rifaci il mio libretto di lavoro segnalando solo la licenza media inferiore per aver finalmente accesso diretto alla Classe Operaia.
Ero preparato alla ripetitività di un lavoro noioso,  ma non ai lavoratori che frequentavo per  caricare camion o smistare materiali  che provenivano  dalla casa madre estera ... Per indole non butto via niente delle mie esperienze, ma non ho problemi a dire che in quei due anni mi ero proprio rotto le palle di quella quotidianità, di mentalità retrive, di discorsi e comportamenti meschini, misogini.. e non dico altro.
Per proseguire quelle scelte non mi è bastato raggiungere gli obiettivi della mia auto-missione, cioè di portare il sindacato in una filiale italiana di una azienda estera e di firmare il primo contratto di integrazione aziendale. Un po' di coscienza di classe l'ho pure trasmessa, visto che un altro giovane operaio mi sostituì subito come rappresentante sindacale, però.. che  scollamento.

Nella prassi della militanza tutto ciò ci sta. Come pure il tentare di risolvere  in qualche modo la ricerca del referente mitico ,  fra i sottoproletari, quando non lo si trovava fra gli operai, o fra i colletti bianchi quando le tute blu scompaiono, oppure  fra i disoccupati,  fra i giovani o anche quegli studenti lavoratori che ci apparivano come  un crogiolo che fondeva diverse categorie.
Perché è un conto è gestire lotte concrete, o l'organizzazione di un contropotere locale e provvisorio (relativamente facili), un altro il rovesciamento della prassi (difficile  e con scarsi risultati se non in ambito sovrastrutturale)  e poi  ancora la lontana idea il della presa del potere (con quella gente?) ed infine la "dittatura" in nome di un  proletariato mitizzato.

Perché ammettiamolo , al di là dell'idea di una scientificità teorica,  in quegli anni la mitopoiesi andava a mille. E lo scollamento dalla realtà è proprio quello che fa decollare ogni mito.
Ecco che dopo una decina di anni passionali (e fantastici !) ho preferito  abbracciare i difetti dell'alternanza e del pluralismo piuttosto che la perfezione di un'idea.


Vabbe' io sono per una classe dirigente di proletari, non per una in nome del proletariato... 

Non sono traumatizzato da militanti troppo "noiosi", perche' ho sempre dato loro, per assurdo, il compito di intrattenermi, nel senso che li ho sempre trovati comunque meno noiosi della media dei miei simili e pari e li ho sempre ascoltati, senza mai farmi "risucchiare" in organizzazioni troppo formali e settarie, non ci vuole niente, a "resistere" se uno vuole resistere, o almeno questa e' stata la mia esperienza...

Per il resto io amo le idee imperfette, non quelle perfette; l'imperfezione e' premio alla vita e in particolare alla lotta per la vita, tanto che perfetti a questo mondo sono solo i morti nonche' i cadaveri, relitti al margine del flusso del divenire, entita' definitivamente consegnate, alla loro stessa perfezione; quindi, io, da comunista mi godo la bellezza e l'imperfezione del capitalismo, l'imitazione, sia pure un po' scimmiesca, della natura colta nel suo slancio verso l'infinito, e cioe' il premio presente alla realta' della mia vita presente, nonche' frutto, per una volta tanto vero, della lotta di chi ha lottato prima di me, perche' questo, stesso presente, mi sono emancipato, dalla necessita' di mitizzarlo ed eternizzarlo, cioe', appunto, di mortificarlo e disconoscerlo come fanno i piu'.

In altre parole la (vera) gloria della civilta' piu' vincente e' quella di essere anche la piu' imperfetta ed incompiuta, la piu' premiata con la realta' estemporanea secondo natura del premio, quella del non-essere cadavere nel senso detto sopra, quindi, pensa pure che io, con tutto il mio amore per la Corea del Nord, mi picco perfino di rappresentare l'Occidente molto meglio di chi in varie sedi, pensa di conoscermi meglio di quanto io, conosca me stesso e mi da' lezioni di valori occidentali su base diciamo cosi' "anarco stirneriana", cioe' individuale, e centrata sulla presunta rappresentativita' morale e coerenza della singola vita. Ma la politica non e' un sistema di costruzione dell'affinita', ma dell'alterita'. Il lavoro, produce, e non solo riproduce.

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Adalberto

#2412
 Translator


Citazione di: niko il 09 Dicembre 2025, 19:57:54 PMPer il resto io amo le idee imperfette, non quelle perfette; l'imperfezione e' premio alla vita e in particolare alla lotta per la vita...
più che d'accordo. io farei un monumento agli errori.
per questi motivi preferisco una democrazia imperfetta che una dittatura: è più facile correggere i danni della prima che quelli della seconda
Comunque mi ha fatto piacere questo scambio di esperienze. ciao
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(Fosco Maraini)

InVerno

Citazione di: niko il 09 Dicembre 2025, 18:57:15 PMNo, lo deduco dal fatto che secondo te il diritto non e' una continuazione della forza con altri mezzi (ma chissa' cos'altro...), e dal fatto che secondo te l'unico criterio di valutazione delle teorie politiche e' la prassi della singola vita individuale tanto che ognuno dovrebbe scegliere, direttamente, la linea politica a "se' " piu' affine, dove con se' si intemde la condizione massificata e fenomenologica dell'individuo sociale, e non cercare l'altetrita' al presente, nella politica...

Introduci temi che non ho affrontato, l'individuo e il diritto come forza con altri mezzi, deduci tu che cosa ne penso ma non mi sembra che ne fai una descrizione accurata. Quello che molto semplicemente intendo è che se prendi un diritto a caso, chessò quello di libertà di parola, esso serve agli sfruttati e gli oppressi, i capitaliti e i capi di stato non ne hanno bisogno. Il diritto è sempre positivo per quelli che non posso accedere alla forza, la distruzione del diritto e delle istituzioni va a favore di tutti i potenti, di stato e non. Per questo l'EU è sotto attacco, non perchè sia forte anzi è quasi nulla, ma perchè è diritto. Trump sta addossando a te i costi mentre si prende tutti i frutti, e tu non hai l'istinto di sopravvivenza per reagire, anzi sbavi all'idea di impoverirti e metterti l'elmetto, perchè questo sarà la conseguenza di abbandonare l'Ucraina agli stati europei.
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Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

niko

Citazione di: InVerno il 09 Dicembre 2025, 23:00:05 PMIntroduci temi che non ho affrontato, l'individuo e il diritto come forza con altri mezzi, deduci tu che cosa ne penso ma non mi sembra che ne fai una descrizione accurata. Quello che molto semplicemente intendo è che se prendi un diritto a caso, chessò quello di libertà di parola, esso serve agli sfruttati e gli oppressi, i capitaliti e i capi di stato non ne hanno bisogno. Il diritto è sempre positivo per quelli che non posso accedere alla forza, la distruzione del diritto e delle istituzioni va a favore di tutti i potenti, di stato e non. Per questo l'EU è sotto attacco, non perchè sia forte anzi è quasi nulla, ma perchè è diritto. Trump sta addossando a te i costi mentre si prende tutti i frutti, e tu non hai l'istinto di sopravvivenza per reagire, anzi sbavi all'idea di impoverirti e metterti l'elmetto, perchè questo sarà la conseguenza di abbandonare l'Ucraina agli stati europei.


Hai detto che io dovrei formarmi una opinione politica in base a quello che di triviale e quotidiano mi succede nella mia singola vita, (presumi che io abbia visto ed esperito x nella mia vita, allora linearmente, secondo te, dovrei pensare x...) come un bruto senza ne' conoscenza ne' ideali, se non di quello che gli passa sotto al naso... questo e' considerare la societa' natura, infatti per te l'individuo e' gettato nella societa' senza una vera mediazione sociale personalizzante e personificante, il rapporto individuo-societa', si risolve (immediatamente) in un rapporto individuo-mondo, tatcherianamente, la societa' non esiste, come societa', cioe' come artificio... 

insomma a parte il caso specifico non credo che lo fai solo per fare polemica, tu personalizzi (spesso) la politica perche' per te la politica e', una dimensione personale... e quindi, anche, naturale...

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Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

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