Il relativo maschile

Aperto da fabriba, 26 Agosto 2025, 14:57:45 PM

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fabriba

Comunque se posso tornare un secondo alle origini

Citazione di: fabriba il 26 Agosto 2025, 14:57:45 PMPerchè nel semi-universo maschile non si parla di erezioni mattutine, barba, fascinazione per il barbeque, eccessi di rabbia, ecc?
Sono tematiche più o meno banali che non vengono affrontate (3:0) eppure hanno sicuramente implicazioni sul modo maschile di essere umani.

La domanda è duplice: da una parte è non retorica, dall'altra vorrebbe avere valore di "stimolo" forse, visto che in questo forum non mancano voci in grado di sbanalizzare qualunque tema.

Non avrei potuto ricevere risposta migliore.

Dopo 75 messaggi, abbiamo parlato del
  • perché mai se ne dovrebbe parlare di più
  • cosa vuol dire parlarne di più
  • a chi interessa parlarne di più
  • quali possono essere gli effetti negativi del parlarne di più
  • per quali motivi è inutile parlarne di più
  • per quale motivo chi dice che è utile parlarne di più ha torto

....ora mi è perfettamente chiaro il motivo per cui non se ne parla di più!!

Phil

In realtà in rete ci sono numerosi "spazi laschi senza rischi per maschi, con whisky a fiaschi e fischi per fisici freschi" (v. Proietti; questa non te l'aspettavi, vero Jacopus?), ovvero forum per fumatori di "robe da maschi" (sigari e pipe), giardinaggio per i "contadini 2.0", fai-da-te per gli smanettoni e ovviamente cucina maschia per chi vuole grigliare duro (se poi andassimo nei bassifondi del web troveremmo sicuramente ulteriori siti e forum più strettamente "corporali").

fabriba

#77
Non era esattamente il tipo di questioni che avevo in mente, quando parlavo di "fascinazione per il barbeque" (forse la più ambigua delle cose che ho detto lì), intendevo più che altro discussioni meta-barbeque, sul perché siamo affascinati dal barbeque.

Adesso ho capito perché tutti mi dicevano "guarda che sti spazi ci sono", ora che mi hai dato gli esempi ho capito il malinteso che si celava dietro. Grazie per gli esempi!

I miei esempi, per quanto banali, non li avevo intesi proprio come un "parliamo di barba", di stili con cui farla crescere, di balsami per ammorbidirla, ecc. Più giù dicevo "cosa significa avere la barba o no" e magari si spiegava meglio, ma in breve: erano tutti esempi volutamente cretini su cui magari si sarebbe potuta sviluppare qualche riflessione meno cretina, :)  Chiaramente non si era capita sta cosa, viste le risposte!

-- edit di 10 minuti dopo:
:D :D :D  oddio ma solo ora capisco cosa deve essere passato per la testa degli altri.... "ma guarda questo che arriva fresco fresco al forum di filosofia e vuole parlare di balsamo per barba"  :D :D :D fantastico! 

Phil

Non temere, ormai c'è una filosofia per tutto e anche i due simboli "patriarcali" del filosofare, la barba e la pipa, non fanno eccezione.

InVerno

Citazione di: Phil il 19 Settembre 2025, 14:35:25 PMPer vedere (se c'è) il problema, bisogna vedere tutti i dati pertinenti, non solo quelli più lampanti; a quel punto nessuno potrà più parlare di ©feel-so-story (dico bene, InVerno?).
Se ci sono dei dati e una metodologia certamente non si può parlare di feel-so story. Una invece che è di grandissimo successo l'ho accennata prima, il relativismo linguistico, mi rifiuto ormai di chiamarla Sapir-Whorf perchè secondo me i due hanno messo il brand su una posizione che "intuitivamente" è condivisa dal 99% delle persone (dove l'1% sono quelli che l'hanno studiata). Le ramificazioni di questa "intuizione" sono ampie, dallo spazzino-operatore ecologico a chi ne ha più ne metta, ma nel caso di specie dei rapporti di genere, ne abbiamo trovato recenti iterazioni da manicomio. Tralasciando il fatto che genere grammaticale e biologico non hanno nessuna connessione uno con l'altro, l'idea che cambiare la vocale in fondo ad una parola alteri la realtà di chi usa quella parola, è pseudoscienza che non ha niente da invidiare alla frenologia o l'alchimia, decenni di studi non hanno mai prodotto nessun risultato e rimane una porticina aperta per una versione debolmente deterministica che non è quella che interessa o intendono i conquistadores di vocabolari. Anche la destra che ha fatto un pò di opposizione, segretamente pensa che conservando il vocabolario conserveranno anche i ruoli. L'unica cosa che questa storia insegna è che i movimenti femministi si interessano solo di cambiare i maschili in femminili, nessuno si interessa del farmacista maschio, del dentista maschio etc, dimostrando, se ce ne fosse ancora bisogno, che lungi dall'essere un movimento per l'eguaglianza, è un movimento di persone che tentano di sgraffignare il più possibile per la loro posizione e se per caso gli altri rimangono a piedi in questa operazione, al massimo, se sono tra quelli gentili, gli indicheranno un marciapiede dove correre.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

Phil

Concordo e rilancio con un sospetto un po' provocatorio (ma onesto): e se la parità vocalico-semiotica fosse solo una side-quest, una missione secondaria (se non terziaria o oltre) a cui ci si dedica per non affrontare di petto quella principale, ben più impegnativa? La retorica dell'«iniziamo intanto dal parificare la lingua, che poi ci aiuterà a parificare il resto» non potrebbe essere un dirottamento di energie e "militanze impegnate" per implicito disagio o incertezza nell'agire su terreni meglio pattugliati e difesi? Un po' come passare il tagliaerba su un possibile fronte di guerra, sostenendo che sul pratino all'inglese poi si correrà meglio per dare l'assalto vincente... sotto lo sguardo perplesso di chi magari già da tempo sta lanciando missili e granate oltre il fronte (e ben al di sopra del chiasso dei tagliaerba).
Resta vero, come hai fatto ben notare, che la faccenda può essere letta anche dall'altro fronte, quello di chi tutelando la lingua degli avi crede si possano preservare anche i valori degli avi (non usare inglesismi ci preserverebbe forse dalla contaminazione culturale americana? Se sì, quanto?). Che è come annaffiare una siepe secolare nella convinzione che essa bloccherà il cambiamento portato dai tagliaerba e dai missili; magari con i tagliaerba questo discorso funziona, ma in quanto ai missili...
Non va comunque tralasciato l'aspetto psicologico della faccenda: ci sono davvero persone che non restano emotivamente indifferenti davanti a una schwa o a un asterisco a fondo parola, così come ci sono persone che strumentalizzano questa non indifferenza; piaccia o meno, sono dinamiche sociali reali (anche se non influenzano la società tanto quanto qualcuno spererebbe, illudendosi malinconicamente che guidare un tosaerba sul confine sia in fondo come guidare un carrarmato oltre il fronte).

fabriba

Citazione di: InVerno il 18 Settembre 2025, 13:19:09 PMa me NON piace vincere facile
ma che ne è stato di questo?
Non sto a interagire dove la discussione si mette in termini di chi vince e chi perde, però sinceramente hai messo un mio commento sul piano del "relativismo linguistico" in maniera un po' comoda, poi siccome non sono entrato nel merito (e continuerò a non entrare nel merito perché non ho interesse a farlo) allora vai avanti a deridere il relativismo linguistico e chi non la pensa come te...
visto che hai usato inglesismi, permettimi di dirti: è un po' "petty" da parte tua.

Fin'ora hai impostato il discorso in termini di "prove me wrong" (fammi un esempio > ecco il tuo esempio è sbagliato) e sono stato compiacente, ma sinceramente messa così si può "vincere" qualsiasi dibattito e lascio l'onore a chi ha interesse a farlo. 

--
Ho solo una rimostranza non diretta solo a te @InVerno , nel caso non fosse stato chiaro nel mio commento 75:

C'erano persone che avevano interesse a portare avanti un discorso partendo da un presupposto che altri non condividevano. 
E poi ci sono le persone che non condvidono la premessa e che hanno fatto ora 80 messaggi di filibustering con l'effetto (collaterale?) di ostacolare il procedere della discussione.
Perché un conto è il chiarimento iniziale e trovare insieme i contorni del dialogo, che è parte del discorso, ma un altro conto è rifiutare una premessa cercando di forzare un'altra premessa altrettanto impossibile da dimostrare (a meno che siete convinti che la linea tra natura e cultura nelle relazioni di genere sia dimostrabilmente tracciabile in un punto solo ora e per sempre, ma nel caso sta a voi dimostrarlo).

E in ogni caso: a qual pro? 
Se tanto sapete che abbiamo torto e che le nostre premesse sono fallaci, continuare a dircelo e non permetterci di cercare la soluzione, non fa che intestardirci, e non ci permette di scoprire da soli che abbiamo torto. 
Non avete mai avuto a che fare con dei bambini testardi?

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