La famiglia è una costruzione sociale o un fenomeno naturale?

Aperto da Luther Blissett, 11 Novembre 2025, 20:16:19 PM

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Luther Blissett

La risposta dei cattolici è scontata: la famiglia non è una costruzione sociale ma è un fenomeno voluto tal quale dalla natura e quindi da Dio. E anche la Costituzione italiana (art.29) sembra riecheggiare tale convincimento.
La risposta del pensiero moderno non concorda con tale assunto, e ritiene che la famiglia sia una cangiante costruzione sociale, e ciò è confermato, ad esempio, dalle ricerche degli antropologi, che agli inizi del '900 catalogarono ben 11000 tipi diversi di "famiglia" in giro nel mondo, tutti ben differenti fra loro, come diverse erano le lingue e i culti locali.
Gli inizi del '900 sono stati l'epoca d'oro dell'antropologia e degli studi etnografici in generale, poiché era il periodo in cui era massima l'espansione esplorativa e coloniale in Africa, Asia e Oceania, e i missionari erano da tempo al lavoro ma ancora lontani dall'aver completato la loro opera di catechizzazione, e quindi le varie tribù del mondo conservavano ancora in grandissima parte i culti tradizionali, ed era ancora di là da venire la grande globalizzazione odierna data dal web, globalizzazione che ha fatto sì che perfino nella Papuasia più profonda ormai può sembrarci di stare ai margini di una nostra estrema periferia. Insomma, a quel tempo le società umane c'erano ancora quasi tutte, e non si poteva certo chiamare "famiglia" il nucleo naturale di tutti quei gruppi sociali.
A quel tempo - inizi del '900 - già iniziavano a risultare scomparsi molti gruppi umani nel mondo, tra i quali una menzione particolare andrebbe fatta ai tasmaniani, la cui attribuzione alla specie umana fu anche messa in dubbio da taluni. Ma, come si è detto, il grosso delle popolazioni selvagge nel mondo erano ancora "vergini e intonse" come le loro foreste. Dallo studio dei loro modi di organizzarsi gli studiosi occidentali trassero una gran messe di insegnamenti sulla natura profonda della nostra specie. 
(Notazione interessante è che nella quasi totalità la donna era confermata pressoché ovunque in ruoli subalterni. Ad esempio, mai sarebbe stata riscontrata una capotribù, e sembra siano sempre stati riscontrati maschi a comandare quasi ovunque.  Poteva semmai esserci qualche spazio per la donna nei ruoli sacerdotali, ma spesso per tali ruoli esse dovevano competere con gli sciamani, che, come notarono studiosi come Elémire Zolla e Cecilia Gatto Trocchi, non erano spesso né maschi né femmine.
Se la famiglia fosse una società naturale, come ne sono convinti i cattolici, prima di tutto andrebbe loro contestato qualcosa sul loro stesso piano teologico-concettuale, ossia che già ci sarebbe non concordanza tra la famiglia attuale che è effettivamente strutturata così come dicono i cattolici (padre e madre uniti dal vincolo matrimoniale e conseguente prole), e la "famiglia tipo scritturale", ossia quella che si riscontra nei testi sacri da cui la Chiesa sostiene di aver tratto i suoi insegnamenti. Infatti la "famiglia" dei patriarchi biblici non ha niente a che spartire con la famiglia cristiana attuale: il patriarca biblico ha più mogli e più schiave e una caterva di figli da tutte quante, figli sui quali non sempre fa discendere la propria benedizione.)
Ma è il momento di accennare a qualche spigolatura tratta dalle osservazioni  degli antropologi.
E' stata riscontrata ad esempio l'esistenza di cosiddette "società senza padri", ovvero di società dove non era stata ancora scoperta la relazione tra l'attività sessuale e la nascita dei figli; e quindi si sta parlando di comunità umane che ancora ignoravano l'esistenza del seme maschile: in queste società l'importanza della donna era quindi molto rilevante, dato che esse erano le monopoliste uniche generatrici della vita, e quindi si sarebbe atteso che almeno in queste società la donna fosse dominante tribalmente...
...e invece perfino in queste società "senza padri" a comandare si ritrovavano comunque i maschi, e insomma nemmeno queste erano effettivamente matriarcali, anche se potevano almeno sembrarlo, poiché appunto il potere restava saldo nelle mani maschili. Ritrovare in tale bailamme un concetto equivalente a quello di famiglia intesa come società naturale in senso cattolico sarebbe da arrampicatori di specchi bizantini. In quelle società "senza padri", le donne potevano, per lo meno, riconsolarsi col fatto che almeno le figure divine o più genericamente cultuali erano prevalentemente femminili: il cielo, presso quelle tribù, era femmina e se c'erano divinità, queste dovevano essere dee polisarciche e feconde. La donna che generava figli era come la Terra che generava frutti e andava da sé che quando si moriva i corpi dovevano tornare nel grembo della Madre Terra.
Non dobbiamo esagerare nel commiserare l'arretratezza culturale di queste popolazioni, ricordando che è molto probabile che vari millenni fa, in tempi preistorici, anche gli antenati nostri sembra che avessero transitato attraverso fasi di sviluppo analoghe a quelle dei cosiddetti popoli "senza padri". Non può spiegarsi che così il misterioso e clamoroso cambio di sesso delle figure divine che avvenne nei millenni passati, in tempi prebiblici, quando anche presso i nostri Padri era ancora da scoprire l'agricoltura e l'allevamento razionale del bestiame: con l'arrivo della Bibbia si sancì l'estrema importanza del seme maschile e di chi erano i figli (l'estrema importanza della figura del Cristo con la rilevante sottolineatura che si trattasse proprio del "figlio unigenito" del Padre, ovviamente).                                                                            E Dio divenne maschio e giunse così il tempo del Signore degli Eserciti e, scomparsa ogni Dea, per venire qui giù da noi lo fece con una donna.  
...
Saltiamo al futuro che è meglio :) Il futuro vedrà la scienza arrivare impetuosa a sconvolgere come mai prima ogni abitudine consolidata intorno alle antiche credenze. Mentre la Chiesa si trincererà sempre meno convinta essa stessa nella rocca delle proprie arcaiche convinzioni prive di ogni fondamento razionale, la scienza arriverà molto prima di quanto si creda a farci le sue proposte, alcune delle quali sulle prime potranno sembrarci disorientanti.
Esempio futuribile restando in tema. Prima o poi verrà proposto di generare i figli totalmente fuori dal corpo femminile, in un utero artificiale, e ciò consentirà alla donna di emanciparsi dall'impegno della maternità. Si chiama "ectogenesi" tale procedura: il termine fu coniato esattamente un secolo fa, e probabilmente verrà prima o poi finalmente attuato.
Questo sì che sarebbe un accelerato andare contro natura, ma è andare contro natura ogni battaglia che facciamo contro la morte, che è il programma per ognuno di noi decretato dalla natura. La natura è nostra matrigna e dobbiamo anche riuscire, con l'aiuto della scienza, a emanciparsi dalle sue limitazioni.  Date certe premesse, andare contro natura diviene segno di civiltà che avanza.
Al momento le difficoltà tecniche riguardo l'ectogenesi sono ancora notevoli, ma sono notevoli anche i continui passi avanti, e qui si è solo parlato di futuro remoto, tempo in cui la cosa si proporrà ad un certo punto perfino come inevitabile.
Esempio minimo di un dettaglio tecnico tra i tanti: l'embrione nel corpo della madre è importante che "avverta" il battito del cuore della madre che funge da Zeitgeber, come un direttore d'orchestra dentro l'utero materno, ma questo meccanismo è possibile imitarlo e perfino perfezionarlo, poiché, e qui sta il quid, dato che non dovremmo mai dimenticare che la natura è imperfetta e fa sistematica tutte le cose a caso, viziosa di giocare anche con la nostra vita come fosse al casinò, arrivando infine a indovinare proprio perché si arroga il diritto di compiere giocando tutti gli errori possibili, mentre  l'uomo ha avuto la sorpresa di ritrovarsi  il dono della ragione con cui ha il dovere conseguente di provare a diminuire razionalmente gli errori di questa matrigna, e provare  anche a correggerla, questa viziosa.
 

anthonyi

Che la famiglia sia voluta da Dio lo credono certamente tutti i cristiani. 
Che poi sia un fenomeno naturale piuttosto che sociale credo che non si pongano molto il problema. Anche perché oggettivamente in natura la famiglia tipica é fatta di madre e cucciolata.
Comunque credo sia poco interessante per la conoscenza sociale conoscere le caratteristiche delle culture selvagge che non hanno conosciuto le problematiche delle società complesse  come quelle nostre. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

InVerno

Le tipologie familiari sono certamente tante, undicimila però non l'avevo mai sentita, chi sarebbe gli antropologi che ne hanno contate così tante, perdona lo scetticismo ma non ha senso. I cattolici di sè stessi e della loro storia possono credere tutte le fanfaluche che gli pare, quel che interessa a noi è che un certo tipo di famiglia è storicamente di origine cristiana, mi riferisco alla famiglia nucleare egualitaria, che deriva principalmente dalla messa al bando del matrimonio tra stretti consanguinei, e perciò dallo spezzarsi dei legami di parentela tribale. L'endogamia è correlata fortemente, oltre che con bizzarie genetiche, con caratteristiche sociali indesiderabili, essendo che il contratto sociale tribale sostituisce o inibisce lo sviluppo di una collettività più ampia ed astratta dove gli individui possono vantare diritti personali. Anche i diritti delle donne ne hanno nel tempo giovato, perchè essendo parte di nuclei molto più piccoli era molto più ampia la loro porzione di potere e potevano, per esempio, più spesso ereditare. Paradossalmente la Chiesa vietando i matrimoni tra cugini ha piantato i semi di quell'individualismo che da qualche secolo la sta scardinando nelle fondamenta, non certo una scelta voluta ma un grave errore di percorso se visto dalla prospettiva della sopravvivenza della Chiesa che meglio avrebbe prosperato in una società tribale simile a quella dove era nata.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

anthonyi

Citazione di: InVerno il 12 Novembre 2025, 00:19:46 AMI diritti delle donne ne hanno nel tempo giovato, perchè essendo parte di nuclei molto più piccoli era molto più ampia la loro porzione di potere e potevano, per esempio, più spesso ereditare. Paradossalmente la Chiesa vietando i matrimoni tra cugini ha piantato i semi di quell'individualismo che da qualche secolo la sta scardinando nelle fondamenta, non certo una scelta voluta ma un grave errore di percorso se visto dalla prospettiva della sopravvivenza della Chiesa che meglio avrebbe prosperato in una società tribale simile a quella dove era nata.
Questi  sono ragionamenti validi se supponi la chiesa un'istituzione basata su volontà umana, ma non lo sono se supponi la chiesa come realizzata da una volontà superiore che aveva proprio l'obiettivo di generare quell'evoluzione sociale.
Nel Vangelo ci sono molti esempi di situazioni nelle quali Gesú si trova in conflitto con i sacerdoti del suo tempo, avere riportato queste situazioni non é certo una cosa che favorisce l'immagine delle caste sacerdotali cristiane che possono essere associate alle caste che allora mandarono a morte Gesú.
Se la chiesa fosse nata con il solo obiettivo di mantenere il potere delle caste religiose dubito che questa componente narrativa sarebbe stata mantenuta nei Vangeli. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Luther Blissett

#4
Citazione di: InVerno il 12 Novembre 2025, 00:19:46 AMLe tipologie familiari sono certamente tante, undicimila però non l'avevo mai sentita, chi sarebbe gli antropologi che ne hanno contate così tante, perdona lo scetticismo ma non ha senso.
Nel campo dell'antropologia e scienze affini per tanti anni ho contato su un faro insostituibile: la mia antropologa di fiducia, proprio colei che ho definito seconda soltanto a mia madre nell'influire sulla mia vita come un macigno.  (Di lei ho parlato diffusamente nel mio thread dedicato alle sedute spiritiche e al paranormale. È stata la mia fiera avversaria in tutti quei miei duelli con la spada, quasi come nel film "La via Lattea" di Buñuel, dove si scontravano sulle dottrine della predestinazione e della grazia un gesuita e un giansenista.)
Si chiamava Cecilia Gatto Trocchi: fu lei la fonte primaria di tantissime mie preziose informazioni, e anche di quella cifra 11000 che sbalordì anche me quando me la disse, e che quando le replicai che mi sembrava eccessiva, fu risoluta a confermare, chiarendo che non si trattava di una cifra sparata a mo' di iperbole.
E dicendo così, in fondo, si rendeva conto con suo dolore che stava parlando contro i suoi interessi, essendo lei fieramente bigotta, sentendosi condannata a trovare proprio lei continui e incalzanti argomenti contrastanti con la sua tormentata fede, proprio lei che invece disperatamente era in cerca (come me) di segni positivi.

Luther Blissett

Citazione di: anthonyi il 12 Novembre 2025, 04:19:09 AM
CitazioneParadossalmente la Chiesa vietando i matrimoni tra cugini ha piantato i semi di quell'individualismo che da qualche secolo la sta scardinando nelle fondamenta, non certo una scelta voluta ma un grave errore di percorso se visto dalla prospettiva della sopravvivenza della Chiesa che meglio avrebbe prosperato in una società tribale simile a quella dove era nata.
Questi  sono ragionamenti validi se supponi la chiesa un'istituzione basata su volontà umana, ma non lo sono se supponi la chiesa come realizzata da una volontà superiore che aveva proprio l'obiettivo di generare quell'evoluzione sociale.
Non ti sembra un pochino machiavellico e contorto il Dio che ci stai prospettando?  :)

iano

Citazione di: Luther Blissett il 12 Novembre 2025, 07:39:27 AMSi chiamava Cecilia Gatto Trocchi: fu lei la fonte primaria di tantissime mie preziose informazioni, e anche di quella cifra 11000 che sbalordì anche me quando me la disse, e che quando le replicai che mi sembrava eccessiva, fu risoluta a confermare, chiarendo che non si trattava di una cifra sparata a mo' di iperbole.
Il fatto è che  ci vogliono quantità di antropologi sul campo e tempi per poterle rilevare in almeno 11000 società, e che presumibilmente avrebbero dovuto essere  molte di più, da non potersi credere.
Per tacere del fatto che non puoi fare un efficace descrizione senza introdurre semplificazioni, per cui prenderai in considerazione la possibilità di accorpare 11.000 cose in minor numero raggruppandole per caratteristiche comuni.
Ma se pure così è stato, se riscontri bibliografici ci sono, dovrebbero essere enciclopedici.
Diversamente dal punto di vista scientifico il parere di un solo studioso , perchè è così che tu ce lo presenti, per quanto autorevole , conta poco.
 
Ho letto su Wiki la sua storia, e mi ha molto rattristato.
Ma per chi crede in dio e nel diavolo, c'è sempre la possibilità che veda negli altri l'una o l'altra cosa,  e agisca di conseguenza nei loro confronti, di modo che chi pur non vi crede, dovrà temere chi vi creda. Siamo capaci di fare immani carneficine sotto ''falsa identità'', in nome di altri, compreso quello di Dio..

Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

anthonyi

Citazione di: Luther Blissett il 12 Novembre 2025, 07:44:44 AMQuesti  sono ragionamenti validi se supponi la chiesa un'istituzione basata su volontà umana, ma non lo sono se supponi la chiesa come realizzata da una volontà superiore che aveva proprio l'obiettivo di generare quell'evoluzione sociale.
Non ti sembra un pochino machiavellico e contorto il Dio che ci stai prospettando?  :)
Machiavellico sicuramente, ma perché contorto? Una volontà esterna all'umano (non necessariamente soprannaturale), che per qualche ragione vuole favorire l'evoluzione sociale umana, e che per questo interviene nella storia umana, e riesce a produrre tale evoluzione sociale ha una razionalità dell'agire ben chiara.
Io partirei dal primo atto importante che c'é nella Bibbia, cioé la richiesta ad Abramo di circoncidere tutti I maschi della sua stirpe. 
La circoncisione genera una forte riduzione del piacere sessuale e quindi una riduzione dell'attrazione verso il sesso nella psiche, questo lascia spazio a un pensiero Piú razionale e meno istintivo ed emotivo, che poi ha effetto anche sulla cultura prodotta. 
E' per questo che notiamo che tanti ebrei diventano premi Nobel, e più in generale spiccano nelle attività intellettuali. 
Piú in generale tutta la distanza culturale che c'é tra i Tasmaniani e lo sviluppo civile e sociale dell'occidente sarebbe spiegabile nel l'effetto di questo intervento superiore che ha agito tramite la cultura religiosa. 
In effetti il fatto che ci siano tante forme sociali familiari differenti in culture socialmente e tecnologicamente arretrate più che essere prova della fragilità del nostro modello di "famiglia cristiana", é una prova della sua forza. 

Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

InVerno

Citazione di: anthonyi il 12 Novembre 2025, 04:19:09 AMQuesti  sono ragionamenti validi se supponi la chiesa un'istituzione basata su volontà umana, ma non lo sono se supponi la chiesa come realizzata da una volontà superiore che aveva proprio l'obiettivo di generare quell'evoluzione sociale.
Sono ragionamenti egualmente validi anche nell'ottica di una chiesa umana, i motivi per cui furono banditi i matrimoni tra consanguinei erano primariamente dovuti al mantenimento del potere della Chiesa, gli sviluppi sociali che questo ha avuto secoli dopo erano completamente fuori controllo degli originali banditori che talaltro non avevano fatto altro che restringere il cerchio di ciò che già era contemplato dal diritto romano. Il diritto ebraico invece non è un prodotto dell'eterogenesi dei fini, per il credente è diretta emanazione del divino, ed esso produce invece famiglie di tipo autoritario, la correlazione in questo caso è con etnocentrismo\razzismo, scarsi diritti delle donne, militarismo, ed in generale non quelle caratteristiche liberali che ti premerebbe dimostrare avere un origine divina.

Citazione di: Luther Blissett il 12 Novembre 2025, 07:39:27 AMSi chiamava Cecilia Gatto Trocchi: fu lei la fonte primaria di tantissime mie preziose informazioni, e anche di quella cifra 11000 che sbalordì anche me quando me la disse, e che quando le replicai che mi sembrava eccessiva, fu risoluta a confermare, chiarendo che non si trattava di una cifra sparata a mo' di iperbole.
Ok, quindi è l'opinione di Cecilia Gatto Trocchi non "degli antropologi di inizio novecento", lei potrà pure essere stata essere risoluta nel ribattere che non si trattava di un iperbole, io sono risoluto nel pensare che non è proprio possibile matematicamente arrivare a così tante combinazioni di relazioni, la lista più lunga che ho visto si ferma ad una ventina.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

anthonyi

Citazione di: InVerno il 12 Novembre 2025, 11:48:33 AM. Il diritto ebraico invece non è un prodotto dell'eterogenesi dei fini, per il credente è diretta emanazione del divino, ed esso produce invece famiglie di tipo autoritario, la correlazione in questo caso è con etnocentrismo\razzismo, scarsi diritti delle donne, militarismo, ed in generale non quelle caratteristiche liberali che ti premerebbe dimostrare avere un origine divina.

L'ebraismo é il residuo di una cultura vecchia di 2mila anni, dimostrativo di una fase antica del processo di civilizzazione(concetto molto Piú generale delle caratteristiche liberali) che poi ha avuto sviluppi ulteriori. 
E oltretutto non mi sembra che le culture e tradizioni ebraiche abbiano tutta questa difficoltà ad adattarsi al pensiero liberale moderno. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Luther Blissett

Come premessa generale, va detto che tutte senza eccezione le discussioni tra me e Cecilia partivano sempre da spunti religiosi controversi.
Sto ricostruendo mentalmente quella volta specifica in cui arrivammo a coinvolgere il concetto sociale o naturale di famiglia, e sia pure con inevitabili lacune, proverò a riferirne qui.  Per mia fortuna prendevo spesso degli appunti, nelle ore successive a quei miei incontri, appunti che sono andato a riguardare per questa occasione.
Come punto di partenza, quella volta, si stava parlando del divorzio, e del fatto che lei persisteva a ritenere esiziale che fosse stato introdotto nella nostra società.  Devo ricordarvi che lei era una cattolica estremamente conservatrice e dura, ma che al contempo era anche una lucidissima studiosa ben consapevole della per lei sconfortante distanza tra i desiderata della sua visione del mondo e la realtà dei fatti.  Devo ricordare come lei fosse stata anche una collaboratrice del Cicap, associazione che idealmente si colloca agli esatti antipodi della sua visione del mondo.
Quindi una battaglia furiosa si sentiva che si rimuginava anche dentro di lei, e testimone di ciò era il fatto stesso che ammettesse periodicamente nella sua casa uno come me, sia pure come ospite molto formalmente ospitato.  Ce ne voleva, di puntiglio interiore, per far sì che lei conservasse nei miei confronti un rifiuto a priori a una naturale maggior confidenza, pur protraendosi i nostri incontri-scontri nell'arco di almeno una quindicina di anni.  Dico solo che almeno a darci del tu ci eravamo arrivati, anche dopo esser riuscito a farle capire che altrimenti prima o poi ci saremmo sentiti ridicoli. Venni a sapere che lei aveva comunque preso precauzioni facendo tra l'altro svolgere indagini sul mio conto prima di consentirmi di frequentarla, e per mia fortuna si rese conto che ero una persona innocua e soltanto un po' polemista e spigolosa. Lei aveva il diritto di fare tali indagini, dato che si sentiva ed era realmente in pericolo costante, minacciata di morte per via delle sue ricerche nel mondo del satanismo.
Dunque, il divorzio: lei mi provocò apertamente riaffermando quella frase che era stata il ritornello cattolico durante la battaglia per il divorzio in Italia: "Che l'uomo non divida ciò che Dio ha unito".
Io replicai dicendole all'incirca così: "Beh, mi stai dimostrando che lo stai facendo apposta."
"No, sbagli, non è una provocazione. La vedo davvero così. Quando si comprende qual è la verità,. non si può più rinnegarla, e iniziare ad affermare il contrario."
"Ma tu lo puoi immaginare già come ti risponderò anche questa volta come ho già fatto altre volte, dato che sei al corrente della mia mania di accumulare e mettere a contrasto i diversi punti di vista religiosi. Sei ripetitiva tu, e lo sono anch'io, se permetti.  Ti ricordo che l'Islam, religione destinata a divenire la più diffusa nel mondo, dice l'esatto contrario di ciò che tu ritieni far parte integrante della verità, e sancisce che il divorzio è consentito. Se Dio consente che questa religione esista e anzi si accinga a divenire la prima religione del mondo, arrivi davvero a pensare che lo permetterebbe, se davvero considerasse così tassativa come tu ritieni quella tua granitica riaffermazione?"
Etcetera 
Insomma, la discussione partiva da qui, inerpicandosi per sentieri vieppiù specifici, e agganciandosi strada facendo, a quello di matrimonio, anche il concetto di famiglia.
La mia considerazione generale era che il matrimonio fosse un semplice contratto sociale che come tale fosse da considerarsi reversibile.
La sua posizione consisteva nel ribadire che il matrimonio era un'unione naturale universale e come tale sancita da Dio.
Da parte mia contrapposi una manciata di esempi di variabilità di aggregati sociali che ricordavo di aver letto qua e là, dai Nayar dell'India ai MashcoPiro del Perú, facendole notare che si trattava di società tribali che nemmeno avevano concepito il concetto di matrimonio, pur riuscendo ugualmente a riprodursi. Da ciò si doveva intendere che il matrimonio è sì un fenomeno sociale diffusissimo nel mondo ma che non può dichiararsi un'istituzione garantita addirittura da un atto di volontà divina, poiché altrimenti Dio avrebbe evitato la presenza dimostrabile di incolpevoli eccezioni.  Il matrimonio non è dunque un fatto universale ed è invece un fatto sì naturale ma assumente nei vari luoghi del mondo variabilissime forme sociali.
E lei, alla fine di tutto questo batti e ribatti uscì fuori con una frase finale all'incirca così congegnata, e che paradossalmente mi sembrò sulle prime portare anch'essa argomenti a favore della mia tesi e non della sua.
Disse più o meno così:
"Nel periodo d'oro dell'etnologia – gli inizi del '900 – gli antropologi catalogarono almeno 11000 diversi tipi di società umane, cui pressappoco corrispondevano altrettante sfumature diverse di famiglia, ma tutte quante insieme queste andavano considerate varianti locali di un modello prototipico di famiglia da intendersi proprio come lo intende la Chiesa, e lo esige la natura. 
Non si scappa, ed è addirittura banale per quanto la cosa è scontata: i dati che ti offrono i cataloghi dei ricercatori sulle tribù selvagge non riescono a celare come dietro tutta questa vertiginosa variabilità si stagli roccioso il nucleo fondante di ogni società umana, anche la più remota e selvaggia che si possa concepire: un uomo e una donna che si incontrano per riprodurre il futuro, di qui non si scappa. Sono selvagge, appunto, e per questo non hanno ancora spiritualmente centrato il loro nucleo fondante. I missionari non vanno a plagiarli, come pensi tu, ma a rivelare come aiutarli a snidare il nucleo veramente fondante della loro società.  Ogni tribù virtualmente sta attorno al suo fuoco sacro, che è il diamante grezzo che va tagliato per farlo risplendere, e lo splendore è la famiglia gravida di futuro.  Questo è Dio che lo vuole, e noi con Lui."
Lei era così e quando infine tirava fuori frasi come all'incirca questa, era il momento che mi accennava a dove fosse la porta.

Luther Blissett

#11
Citazione di: anthonyi il 12 Novembre 2025, 08:41:29 AMIo partirei dal primo atto importante che c'é nella Bibbia, cioé la richiesta ad Abramo di circoncidere tutti I maschi della sua stirpe.
La circoncisione genera una forte riduzione del piacere sessuale e quindi una riduzione dell'attrazione verso il sesso nella psiche, questo lascia spazio a un pensiero Piú razionale e meno istintivo ed emotivo, che poi ha effetto anche sulla cultura prodotta.
E' per questo che notiamo che tanti ebrei diventano premi Nobel, e più in generale spiccano nelle attività intellettuali.

(Avevo scritto una lunga replica che per un disguido si è cancellata mentre la salvavo)
Se tra poco ho tempo, riformulo una mia nuova replica

Luther Blissett

#12
Citazione di: anthonyi il 12 Novembre 2025, 08:41:29 AMIo partirei dal primo atto importante che c'é nella Bibbia, cioé la richiesta ad Abramo di circoncidere tutti I maschi della sua stirpe.
La circoncisione genera una forte riduzione del piacere sessuale e quindi una riduzione dell'attrazione verso il sesso nella psiche, questo lascia spazio a un pensiero Piú razionale e meno istintivo ed emotivo, che poi ha effetto anche sulla cultura prodotta.
E' per questo che notiamo che tanti ebrei diventano premi Nobel, e più in generale spiccano nelle attività intellettuali.
Tu affermi che i tanti premi Nobel degli ebrei derivano dall'effetto di riduzione del piacere causato dalla circoncisione.
Il mio punto di vista l'ho invece già espresso  in un mio precedente post, e lo riassumo qui brevemente.  Chi è ebreo ha l'obbligo di insegnare alla propria prole a imparare a leggere per poter studiare la Bibbia.  Secondo gli ebrei, la Bibbia non è parola direttamente detta da Dio, bensì è parola scritta da uomini che sono ispirati da Dio, e quindi soggetti all'errore: pertanto la lettura della Bibbia deve essere analitica e critica, e a questo compito vengono allenati i fanciulli ebrei.  Questo allenamento si è rivelato efficace, in quanto, protratto nel tempo per almeno due dozzine di secoli , grazie ai suoi effetti epigenetici, può spiegarci i tanti premi Nobel conquistati dagli ebrei.
Che la circoncisione c'entri ben poco in tutto ciò si evince dal semplice fatto che anche un miliardo di maschi musulmani sono circoncisi come gli ebrei, eppure non sembra affatto che brillino altrettanto quanto gli ebrei coi premi Nobel.
(La circoncisione provoca una relativa riduzione del piacere sessuale.  L'esporne all'aria una porzione cutanea normalmente coperta tende a provocarne secchezza rendendola col tempo più ispessita, da cui quella relativa riduzione della sensibilità di cui si diceva.)
Anche i musulmani devono conoscere il loro libro sacro, il Corano, che secondo loro è diretta parola di Dio, e quindi mai passibile di analisi critica come lo è invece la Bibbia per gli ebrei.
Il Corano è scritto in filastrocche che sembrano fatte apposta per essere imparate a memoria anche al solo sentirle ripetute cantilenate da altri, senza che sia necessario saperle leggere, tanto che vi sono perfino devoti musulmani analfabeti che l'hanno comunque imparato integralmente a memoria.
Per capire come suonano quelle filastrocche, si pensi un momento a qualcosa di simile alle tenere poesiole per l'infanzia scritte da Gianni Rodari, private da una parte di gioiosità e dolcezza, dall'altra caricate di enfasi e asprezza.  Sono dotate di effettivo potere ipnotico e condizionante.  Vaghe analogie nostrane con tali nenie possono riscontrarsi nella iteratività della recitazione del rosario.

InVerno

Vale la pena ricordare che non solo gli ebrei operano la circoncisione, come faccia ad essere correlata coi nobel è tutto un arrampicarsi di specchi con ventose a forma di prepuzio, si aspetta lo stesso argomento per l'infibulazione, che apparentemente dovrebbe produrre un sacco di nobel donne, e invece è correlata con la sessuofobia e inesistenti diritti femminili. Purtroppo Anthonyi la tua è semplice apologia della mutilazione genitale, una pratica che merita a pieno titolo l'appellativo tradizionalmente romano-occidentale di "barbarie", specialmente oggi che le motivazioni igieniche che potevano renderla in qualche modo utile sono in larga parte decadute.

Citazione di: Luther Blissett il 13 Novembre 2025, 01:06:53 AM"Nel periodo d'oro dell'etnologia – gli inizi del '900 – gli antropologi catalogarono almeno 11000 diversi tipi di società umane, cui pressappoco corrispondevano altrettante sfumature diverse di famiglia, ma tutte quante insieme queste andavano considerate varianti locali di un modello prototipico di famiglia da intendersi proprio come lo intende la Chiesa, e lo esige la natura. Non si scappa, ed è addirittura banale per quanto la cosa è scontata: i dati che ti offrono i cataloghi dei ricercatori sulle tribù selvagge non riescono a celare come dietro tutta questa vertiginosa variabilità si stagli roccioso il nucleo fondante di ogni società umana, anche la più remota e selvaggia che si possa concepire: un uomo e una donna che si incontrano per riprodurre il futuro, di qui non si scappa. Sono selvagge, appunto, e per questo non hanno ancora spiritualmente centrato il loro nucleo fondante. I missionari non vanno a plagiarli, come pensi tu, ma a rivelare come aiutarli a snidare il nucleo veramente fondante della loro società.  Ogni tribù virtualmente sta attorno al suo fuoco sacro, che è il diamante grezzo che va tagliato per farlo risplendere, e lo splendore è la famiglia gravida di futuro.  Questo è Dio che lo vuole, e noi con Lui." Lei era così e quando infine tirava fuori frasi come all'incirca questa, era il momento che mi accennava a dove fosse la porta.
Non vorrei risultare troppo cinico nei confronti delle tue memorie e dei tuoi rapporti personali, specialmente non ho interesse a prendermela con parole che vengono addebitate ad una persona che non può rispondere, se citi questa persona non vorrai semplicemente farti scudo della sua autorità, ma suppongo avrai tuoi buoni motivi per ritenerle veritiere a tua volta. Comunque la tua ulteriore specificazione aggiunge elementi critici più che togliere castagne dal fuoco. I primi del '900 non sono il periodo d'oro dell'etnologia, sono il periodo dove l'antropologia era ancora in fasce ed era specialmente infettata da una mentalità coloniale ed europocentrica. Più fumoso e sospetto ancora è il proseguimento del ragionamento per cui queste undicimila forme di famiglia (le forme che poteva prendere il Tao erano solo diecimila!) in realtà facciano riferimento ad una sola. Beh si, in fin dei conti in tutte le famiglie c'è un padre una madre, tutto il resto è una variazione di esso, ma questo è deducibile non dai predicati divini quanto dalle esigenze biologiche che necessitano appunto di questa combinazione a qualsiasi latitudine.
Ora Noè, coltivatore della terra, cominció a piantare una vigna. Avendo bevuto il vino, si ubriacó. Genesi 9:20

Luther Blissett

Citazione di: InVerno il 13 Novembre 2025, 09:49:20 AMI primi del '900 non sono il periodo d'oro dell'etnologia, sono il periodo dove l'antropologia era ancora in fasce ed era specialmente infettata da una mentalità coloniale ed europocentrica.
Qui c'è un piccolo malinteso da chiarire.  Quando Cecilia definì periodo d'oro per gli etnologi i primi del '900 intendeva riferirsi al fatto che in quel frangente storico terre o isole come il Borneo o la Nuova Guinea o l'intera Amazzonia etc etc erano ancora quasi del tutto integre, nel senso di non ancora raggiunte dal turbinio della nostra società tecnologica globale, non ancora invase dalle nostre radio e tv, e insomma erano ancora autentici scrigni colmi di società naturali, e quindi come tali autentico paradiso per etnologi e antropologi.  Per periodo d'oro per gli etno-antropologi non intendeva quindi riferirsi all'evoluzione della mentalità accademica di questi studiosi in quel periodo, ma solo al dato di fatto che in quel tempo era ancora possibile trovare quasi intatte tutte o quasi quelle culture.  Studiare oggigiorno come era strutturata la società degli Yanomami prima che ne scoprissimo l'esistenza è ancora possibile, ovviamente, ma per altri versi è già anche troppo tardi, quando, come è ad esempio accaduto alla studiosa brasiliana Márcia Theóphilo, di incontrare un gruppetto di yanomami che le era stato riferito come rimasto ancora miracolosamente del tutto isolato, e d'un tratto da uno di costoro si è sentita rispondere con alcune parole portoghesi.
L'autorevolezza di Cecilia come studiosa nel suo campo era fuori di ogni discussione, riconosciuta unanimemente da tutti, anche da coloro che le erano contrari.
Era estremamente facile entrare in contrasto con lei, che aveva una mentalità da savonarola, cattolica estremista, ostile ad ogni minima eterodossia sessuale, tanto che un suo slogan era "eresia ed eros vengono sempre insieme" ... da quel che ho capito, sarebbe senz'altro piaciuta ad uno come anthonyi :))
Mi si chiederà allora come mai io amassi così tanto frequentarla.  Mi piaceva proprio il contrasto insanabile e intenso che c'era tra noi, ed io ammiravo soprattutto la sua grande intelligenza, sentivo in lei lo stridore tra la sua fede accesa e la sua consapevolezza e il suo timore di non avere ancora lei stessa prove inoppugnabili, la sua piena iperlucida coscienza del rischio di star sbagliando clamorosamente.  Nel suo animo, lei stava cercando ancora prove per rafforzare la sua fede, e in questo era simile a me, poiché anch'io sono alla ricerca di prove.  E la verità era che lei stessa non le aveva ancora  trovate. Lei le cercava per rafforzarla, la fede, io per ritrovarla.
Sul piano sessuale tra me e lei non c'era né ci poteva essere assolutamente nulla, non coltivavo alcun progetto di conquista.  Avrei voluto soltanto una maggior confidenza, avrei voluto poter togliere le virgolette alla nostra "amicizia".

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