Spazi e punti di vista.

Aperto da iano, 04 Aprile 2025, 05:29:15 AM

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Alberto Knox

Non sempre un argomentazione razionale o ragionevole è sinonimo di verità e non sempre un argomentazione irrazionale è sinonimo invece di non verità.
quello che sappiamo sul mondo è senz altro parziale e molte delle cose che credevamo vere si sono dimostrate poi inesatte. è facile descrivere un fenomeno abbastanza semplice come un fulmine non lo è altrettanto quando si cerca di descrivere ad es. la nascita dell universo attraverso teorie astratte. Ma così come il fulmine non è un fenomeno in sè ma è il risultato di un interazione , più precisamente dalla differenza di potenziale fra terra e cielo così anche l'universo non può essere un fenomeno in sè è sempre una concatenzazione di cause/effetti e correlazioni che "foma" le cose che vediamo e che chiamiamo realtà. Non esiste niente che non subisca attrazione, correlazione, o che non interagisca in alcun modo.
Appare ragionevole parlare di relazione dei fenomeni e cause/effetto ma questo non basta a spiegare i fenomeni stessi. Tutto ciò che vediamo differenziato in stelle , pianeti , galassie e ammassi di galassie non ha una sua argomentazione ragionevole a partire da un punto più piccolo di un miliardesimo di un atomo. Il passaggio da puntino a stelle, pianeti, galassie e ammassi di galassie non è contenuto ragionevolmente nel puntino cosmico primordiale e hai voglia a renderlo ragionevole utilizzando la concatenzazione di cause effetto o l inflazione  e correlazioni. Il passaggio dalla materia inanimata a materia animata non è contenuto ragionevolmente nella materia inanimata. i processi fisico/chimici responsabili sono anch essi materia inanimata.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

iano

#16
Citazione di: Alberto Knox il 24 Aprile 2025, 01:35:19 AMIl passaggio da puntino a stelle, pianeti, galassie e ammassi di galassie non è contenuto ragionevolmente nel puntino cosmico primordiale
Sono d'accordo con te, però questa è la descrizione migliore attualmente in nostro possesso. Poco male se altro non è che una descrizione che ci permette di interfacciarci con la realtà con alterna fortuna, ma molto male invece se pretendiamo di possedere descrizioni vere.
Se non assumiamo a priori come vera qualunque descrizione, presente e futura, potrà apparire più chiaro e meno assurdo il motivo per cui le assumiamo.




Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 23 Aprile 2025, 23:04:47 PMLa nostra interazione è possibile grazie alla condivisione di un pregiudizio sulla realtà, ed è in base a questo pregiudizio , sia che si concretizzi nella nostra percezione condivisa, sia che nasca da un accordo su una teoria fisica, che noi interagiamo concordemente con la realtà.
Questa intersoggettività non è prova di verità, cioè di una interazione immediata con la realtà, per cui essa in modo evidente ci appare, ma crea quel mondo in cui insieme viviamo, che non è lo spazio dove avvengono le interzioni, ma lo spazio determinato da quelle interazioni .
L'intersoggettività quindi è fondamentale laddove si rinunci alla ricerca della verità.
Noi possiamo avere a che fare solo con un mondo che non è mai la realtà, ma che nasce da descrizioni consce o inconsce della realtà, che facilmente confondiamo con la realtà stessa quando inconsce.
Questo mondo in cui viviamo è fatto di essenti che non sono condizione necessaria per una loro interazione, essendo parti della descrizione della realtà comprensive delle loro relazioni.
Cioè non esistono cose in se, fatta salva la realtà, ma le cose in se però sopravvivono ancora nella nostra percezione inconscia della realtà.
Non ci sono cose che esistono senza interagire, cioè non abbiamo prova di qualcosa che sia davvero in se, che non interagisca cioè con altre, per cui non possiamo separare l'esistenza dalle cose dalla loro relazione.
 
L'essere nasce insieme alle sue relazioni da un descrizione condivisa della realtà.

 

Non hai risposto direttamente alla mia domanda, anzi l'hai presa come unico motivo di realtà. 
Io ti ho chiesto se è reale il nostro dialogo. Se rispondi che non ci sono cose che non interagiscono, vuol dire che stai mettendo come punto di realtà il relazionismo. Non sei il primo. Ma se questa è la tua tesi, perchè continui a fare a botte con il concetto di realtà? 


iano

#18
Citazione di: Il_Dubbio il 24 Aprile 2025, 07:48:29 AMNon hai risposto direttamente alla mia domanda, anzi l'hai presa come unico motivo di realtà.
Io ti ho chiesto se è reale il nostro dialogo. Se rispondi che non ci sono cose che non interagiscono, vuol dire che stai mettendo come punto di realtà il relazionismo. Non sei il primo. Ma se questa è la tua tesi, perchè continui a fare a botte con il concetto di realtà?


Secondo quanto ho suggerito di nuovo su ciò che è reale, il mondo in cui viviamo, comprensivo dei nostri dialoghi, non è reale, ma è il prodotto della nostra interazione con la realtà.
Secondo questa mia concezione, la realtà e noi che parte ne siamo, restiamo qualcosa di direttamente insondabili, avendo  accesso in modo esclusivo al solo risultato della loro interazione.





Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

iano

#19
Va da se che secondo l'usuale concetto di realtà , nella misura in cui  lo deriviamo dalla nostra percezione sensoriale, il nostro dialogo è reale.
Il punto è se siamo in grado di elevarci sopra di essa, o se nei suoi limiti vogliamo restare confinati, accusando magari di demenza chi volesse provare a farlo.
In tal modo però ci condanniamo a restare esclusi dal processo scientifico, inteso come valida alternativa capace di affiancarsi utilmente alla nostra percezione sensoriale, ma che in quanto appunto alternativo potrebbe richiedere un diverso concetto di realtà.
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
Iano: ''Perchè mai Dio dovrebbe essere interessato ai nostri giochi?''

Il_Dubbio

Citazione di: iano il 24 Aprile 2025, 10:36:16 AMSecondo quanto ho suggerito di nuovo su ciò che è reale, il mondo in cui viviamo, comprensivo dei nostri dialoghi, non è reale, ma è il prodotto della nostra interazione con la realtà.
Secondo questa mia concezione, la realtà e noi che parte ne siamo, restiamo qualcosa di direttamente insondabili, avendo  accesso in modo esclusivo al solo risultato della loro interazione.






Faccio fatica a comprendere e tu non aiuti. 

I nostri dialoghi non sono reali. E' quello che scrivi. Ora il passaggio successivo sarebbe che il mondo, compresi i nostri dialoghi, sarebbero il prodotto con l'interazione con la realtà. 

Spiego nuovamente quello che non comprendo, facendo riferimento ai nostri dialoghi. Se i nostri dialoghi tra me e te non sono reali, in che modo ci relazioniamo con la realtà?  In cosa consiste questo "prodotto" di cui parli?
In che modo io e te stiamo relazionando con il mondo reale mentre produciamo un dialogo non reale? 

Non comprendo, non so di cosa tu stia parlando.

iano

#21
Citazione di: Il_Dubbio il 24 Aprile 2025, 16:31:41 PMNon comprendo, non so di cosa tu stia parlando.
Non fartene un cruccio, non è nulla di importante.
Grazie comunque per averci provato.
Le tue critiche sono state per me importanti, perchè seppur nel vano tentativo di esportele per mia incapacità, ho chiarito meglio a me stesso i miei pensieri
Eienstein: ''Dio non gioca a dadi''
Bohr: '' Non sei tu Albert, a dover dire a Dio cosa deve fare''
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Alberto Knox

Citazione di: iano il 24 Aprile 2025, 05:42:32 AMSono d'accordo con te, però questa è la descrizione migliore attualmente in nostro possesso.
molto presto avremo una nuova descrizione , il telescopio jeims webb ha rilevato galassie che esistevano già dopo 200 milioni di anni dopo il big.bang e ha rilevato un alta presenza di ossigeno in una di queste, l'ossigeno è un prodotto della fusione atomica delle stelle che però ,  per poter rivelare una tale presenza di ossigeno occorre che siano trascorsi diverse generazione di stelle  (Vita, morte di stelle e nascita di nuove stelle) il punto è che la teoria del big-bang aveva matematicamente stabilito che le prime stelle si formarono non prima di 180 milioni di anni dopo il big-bang, come è possibile che una galassia fosse già in stato avanzato di maturità aventi già decine di generazioni di stelle solo dopo 200 milioni di anni?  è evidente che ciò che si presumeva come dato attendibile non lo era . I dati raccolti dal nuovo telescopio sono stati confermati.
Noli foras ire , in teipsum redi, in interiore homine habitat veritas.

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