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"Anima gemella"

Aperto da doxa, 24 Giugno 2025, 17:05:12 PM

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Costantin Bràncusi, Il bacio, scultura in pietra calcare, 1907 Museum of Art, Philadelphia (U.S.A.)

E' considerata la prima opera astratta del XX secolo.

L'interesse  artistico di Brâncuși era rivolto ai modelli offerti dalle sculture primitive e dalla pietra come materiale da scolpire.

L'opera si ispira alla versione del bacio realizzato dallo scultore Auguste Rodin, il quale raffigura  i due giovani amanti  uniti dall'abbraccio; i loro corpi  sono avvinghiati in un movimento a spirale. Brâncuși, invece, scolpisce le due figure l'una di fronte all'altra, e divide in due parti speculari il blocco di pietra. Le due metà della forma alludono a due figure umane, una maschile ed una femminile, unite al centro. I due amanti sono  accovacciati e abbracciati. La loro stretta unione forma un unico essere.

Le braccia che avvolgono i corpi diventano fasce orizzontali che uniscono le due metà, amplificano l'idea di un legame indissolubile. I lineamenti sono appena abbozzati, gli occhi e le labbra sembrano fondersi tra di loro.

Le forme sono ridotte all'essenziale, semplificate, fino a far diventare i due soggetti un unico blocco di pietra. Dualità nell'unità.

Per "Il bacio", Brancuși utilizzò il quadrato invece del cerchio per accentuare la dimensione statica dell'amore, fuori dalla ciclicità del tempo, diventato pietra, quindi eterno.

Realizzò alcune versioni di questa scultura, semplificando nel tempo le forme che  tendono ad una maggiore astrazione. Una sua nota versione de Il bacio decora una tomba nel cimitero di Montparnasse a Parigi.

Il  tema del bacio oltre ad Auguste Rodin evoca altri artisti, come Francesco Hayez, Gustav Klimt, Edvard Munch. Ma rimanda anche ai primi baci che abbiamo dato a chi  credevamo essere la nostra anima gemella...

Il concetto di "anima gemella" implica l'esistenza del/la partener predestinato/a per ciascuna persona. Ma è un legame indissolubile ?

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L'anima gemella. Ma veramente è quella con la quale c'è l''affinità spirituale e sentimentale ? Qual è il confine tra due persone che diventano legate al punto tale da confondere ruoli e identità fino a diventare una coppia simbiotica ?

L'amore simbiotico trasforma la relazione di coppia in una "prigione". Uno dei due oppure entrambi rinunciano alla loro vera personalità, per l'incapacità di vivere la propria unicità.

La caratteristica della fusione simbiotica è la reciproca dipendenza tra i partner. Annullano la propria autonomia, la propria individualità.

Ma cosa succede se uno dei due comincia ad avere bisogno di un proprio spazio ?
 
Nel concetto di "anima gemella" c'è il  presupposto che uno debba vedersi come un'entità incompleta, che viene completata solo dal congiungimento con "la sua metà". Ma esiste l'altra metà ? Se uno si sente incompleto, significa che deve cercare qualcosa dentro sé stesso.


Ci completiamo da soli. La persona accanto è un di più, un arricchimento, non il completamento. Ma questo vale per chi ha imparato ad amarsi e ha un'elevata autostima, senza essere un narcisista.   
 
nella coppia simbiotica prevalgono:
 
 la possessività: il partner che dà amore deve appartenere soltanto a lei/lui. A poco a poco diventa una sua proprietà;
 
 la dipendenza: deriva dal bisogno di essere amato/a, è come un pozzo senza fondo che esige continuamente di essere colmato;
 
 la "fusione": i due partner cercano di diventare un tutt'uno;
 
 l'alienazione: l'altro/a emargina la propria personalità e vive esclusivamente per l'altro/a.
 
 "Così è (se vi pare)", direbbe Luigi Pirandello 

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A proposito di "anima gemella"..., la conoscete la leggenda de "Il filo rosso del destino ?" (in giapponese "Unmei no akai ito"): E' una favola di origine cinese diffusa in Giappone. Secondo la tradizione ogni individuo ha fin dalla nascita un invisibile filo rosso indistruttibile legato al mignolo della mano sinistra che lo lega alla propria anima gemella: le due persone sono destinate ad incontrarsi e a sposarsi.

Il racconto: Wei era un uomo che, rimasto orfano di entrambi i genitori in tenera età, desiderava sposarsi e avere una grande famiglia; nonostante i suoi sforzi era giunto all'età adulta senza essere riuscito a trovare una donna che volesse diventare sua moglie.Durante un viaggio Wei incontrò, sui gradini di un tempio, un anziano appoggiato con la schiena a un sacco che stava consultando un libro. Wei chiese all'uomo cosa stesse leggendo; l'anziano rispose di essere il Dio dei matrimoni e, dopo aver guardato il libro, disse a Wei che sua moglie ora era una bimba di tre anni e che avrebbe dovuto attendere altri quattordici anni prima di conoscerla. Wei, deluso dalla risposta, chiese cosa contenesse il sacco; l'uomo rispose che lì dentro c'era del filo rosso che serviva per legare i piedi di mariti e mogli. Quel filo è invisibile e impossibile da tagliare, per cui una volta che due persone sono legate tra loro saranno destinate a sposarsi indipendentemente dai loro comportamenti o dagli eventi che vivranno. Queste parole non convinsero Wei che, per sentirsi libero di scegliere da solo la donna da sposare, ordinò al suo servo di uccidere la bambina destinata a diventare sua moglie. Il servo pugnalò la bambina ma non la uccise: riuscì soltanto a ferirla alla testa e Wei, dopo quegli eventi, continuò la sua solita vita alla ricerca della moglie.Quattordici anni dopo Wei, ancora celibe, conobbe una bellissima ragazza diciassettenne proveniente da una famiglia agiata e si sposò con lei. La ragazza portava sempre una pezzuola sulla fronte e Wei, dopo molti anni, le chiese per quale motivo non se la togliesse nemmeno per lavarsi. La donna, in lacrime, raccontò che quando aveva tre anni fu accoltellata da un uomo e che le rimase una cicatrice sulla fronte; per vergogna la nascondeva con la pezzuola. A quelle parole Wei, ricordandosi dell'incontro con il Dio dei matrimoni e dell'ordine che dette al suo servo, confidò alla donna di essere stato lui a tentare di ucciderla. Una volta che Wei e la moglie furono a conoscenza della storia si amarono più di prima e vissero sereni e felici".

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Nel primo post di questo topic ho inserito questa immagine


Costantin Bràncusi, Il bacio, scultura in pietra calcare, 1907 Museum of Art, Philadelphia (U.S.A.)

Ho scritto che
Citazioneè considerata la prima opera astratta del XX secolo.

Ma un amico virtuale mi fa notare che in questa scultura prevale la sintesi delle forme  e di per sé non è astrattismo.

Nell'ambito artistico gli storici dell'arte considerano la prima opera astratta del XX secolo quella  datata 1910 ma realizzata  nel 1913 da  Vasilij  Kandinsky: è un dipinto a matita, acquerello e inchiostro di china, conservato nel "Centre Pompidou" a Parigi.



La critica fa iniziare l'Astrattismo da questo quadro.

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Costantin Bràncusi, Il bacio, scultura in pietra calcarea

Le due parti sono uguali e contrapposte ed evocano il "mito dell'androgino" (detto anche mito di Aristofane),  presente nel "Simposio", celebre dialogo platonico  che si propone di  argomentare sull'amore.

Il messaggio di questo mito è che Eros equivale al desiderio di colmare un'assenza, la mancanza della persona  che ci fa provare la completezza fisica e sentimentale. 

Per farvi leggere cosa dice il "mito dell'androgino" (detto anche mito di Aristofane),  presente nel "Simposio", celebre dialogo platonico  che si propone di  argomentare sull'amore, faccio il copia-incolla da Wikipedia

Dopo l'esposizione di Fedro, Pausania di Atene ed Erissimaco, inizia a parlare Aristofane, il famoso poeta comico, che sceglie il mito come veicolo della sua opinione su Eros.

Tempo fa - espone il poeta - non esistevano, come adesso, soltanto due sessi (il maschile e il femminile), bensì tre, tra cui, oltre a quelli già citati, il sesso androgino, proprio di esseri che avevano in comune caratteristiche maschili e femminili.In quel tempo, tutti gli esseri umani avevano due facce orientate in direzione opposta e una sola testa, quattro braccia, quattro mani, quattro gambe e due organi sessuali che erano tondi. Per via della loro potenza, gli esseri umani erano superbi e tentarono la scalata all'Olimpo per spodestare gli dei. Ma Zeus, che non poteva accettare un simile oltraggio, decise di intervenire e divise, a colpi di saetta, gli aggressori.

«Finalmente Zeus ebbe un'idea e disse: 'Credo di aver trovato il modo perché gli uomini possano continuare ad esistere rinunciando però, una volta diventati più deboli, alle loro insolenze. Adesso li taglierò in due uno per uno, e così si indeboliranno e nel contempo, raddoppiando il loro numero, diventeranno più utili a noi'."(Platone, Simposio, 190c-d; trad. it. Franco Ferrari)


In questo modo gli esseri umani furono divisi in due metà e s'indebolirono. Ed è da quel momento - spiega Aristofane - che essi sono alla ricerca della loro antica unità e della perduta forza che possono ritrovare soltanto unendosi sessualmente. Da questa divisione in parti, infatti, nasce negli umani il desiderio di ricreare la primitiva unità, tanto che le "parti" non fanno altro che stringersi l'una all'altra, e così muoiono di fame e di torpore per non volersi più separare. Zeus allora, per evitare che gli uomini si estinguano, manda nel mondo Eros affinché, attraverso il ricongiungimento fisico, essi possano ricostruire "fittiziamente" l'unità perduta, così da provare piacere (e riprodursi) e potersi poi dedicare alle altre incombenze cui devono attendere.«Dunque al desiderio e alla ricerca dell'intero si dà nome amore»(Platone, Simposio, 192e-193a; trad. it. Franco Ferrari)

Siccome i sessi erano tre, due sono oggi le tipologie d'amore: il rapporto omosessuale (se i due partner facevano parte in principio di un essere umano completamente maschile o completamente femminile) e il rapporto eterosessuale (se i due facevano parte di un essere androgino).La caratteristica interessante del discorso di Aristofane è nel fatto che la relazione erotica fra due esseri umani non è messa in atto per giungere a un fine quale potrebbe essere la procreazione, ma ha valore per se stessa, prescindendo dalle conseguenze.