L inimitabilita del Corano

Aperto da Stefaniaaa, 30 Luglio 2025, 21:20:26 PM

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taurus

Citazione di: InVerno il 03 Agosto 2025, 20:23:45 PMPaolino tralatro conferma tranquillamente che basta picchiarli piano, suggerisco io magari comprare una frusta morbida o dell'olio di aloe per le escoriazioni,

Hai dimenticato di citare... al Tarso del web _ la lettera tarsiota inviata a Filemone.
Questa lettera strappalacrime riguardava lo schiavo Onesimo.. 

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anthonyi

#151
Citazione di: taurus il 06 Agosto 2025, 22:24:59 PMAddirittura  !

Panzer Luther invece ha salvato il (corrotto) cristianesimo romano !

Ma conosci la storia del papato _ quei favoleggianti quanto Ultra-corrotti vicari /rappresentanti in terra del Trinitario ?

In seminario.. ovviamente studiavamo SOLO quelli "positivi" _  Gli altri tipo:
 
- Stefano VI _ artefice dell' incredibile.. concilio CADAVERICO di papa Formoso  e/o
- Benedetto IX _ il papa FANCIULLO....
- Giovanni XII _ il papa Ragazzotto / il più depravato vicario romano..

vuoi una lista completa ?

E che ne dici degli ultimi papi (il defunto papa polacco e/o  Ratzinger..) che hanno RI-abilitato panzer Luther..  in occasione dei loro rispettivi "pellegrinaggi"... in Deutschland  ?

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L'essenza della fede cristiana é nel sacramento dell'eucaristia. "Fate questo in memoria di me", ti dice qualcosa!
La desacralizzazione del rito eucaristico fa sì che la chiesa luterana non dovrebbe neanche essere definita cristiana.
Le questioni amministrative sollevate da Lutero, poi, hanno uno scarso rapporto con la fede religiosa, anche ammettendo che lui avesse ragioni che non aveva.
Infatti lui non é che contestava le appropriazioni di ricchezza dei papi perché voleva "dare tutto ai poveri", ma perché voleva dare potere alla "Germania" di quel tempo.
Prima di Lutero l'oro dei tedeschi finanziava cattedrali in Italia, dopo Lutero l'oro dei tedeschi finanzia cannoni ed armi varie per l'esercito imperiale, valuta tu cosa é meglio.
Non a caso nelle rivolte contadine di quei tempi Lutero non ha alcun problema ad approvare la strage di tutti i rivoltosi.
Le mie sono valutazioni sociali che prescindono  dai Papi che sono anche esponenti politici le cui scelte vanno valutate tenendo conto di quest'ultimo punto. I Papi c'entrano con l'amministrazione della chiesa, non con la fede dei credenti.
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

anthonyi

#152
Citazione di: taurus il 06 Agosto 2025, 23:10:58 PMConsolati.. Non esiste alcuna prova "storica" del RI-torno in vita del Gesù terreno _ MA soprattutto gli stessi sacri testi NON riportano questo incredibile evento.. ovvero L' attimo fuggente _ unico nella storia umana !

Infatti i sacri testi riportano che NESSUN testimone oculare assistette allo strepitoso evento !  Si parla - sempre e solo - di misteriose.. apparizioni"  !

Detto incredibile evento è stato invece "storicizzato" ! Ovvero una storiella.. inventata e spacciata per verità assoluta !



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Inventata per niente, é Gesú a dire in vita che sarebbe risorto "distruggete questo tempio è io lo ricostruirò in 3 giorni".
Poi c'é la testimonianza perenne della Sacra Sindone, un fatto fisico che sfugge alle nostre capacità odierne di spiegarne l'origine visto che testimonia l'uso di tecnologie che noi possiamo a malapena intuire, insieme ai chiari segni del contenimento del corpo di un uomo che ha subito le stesse sofferenze descritte nei vangeli, un corpo poi misteriosamente sparito da quel contenitore senza lasciare alcuna traccia di azioni fisiche operate per separare il telo da quel corpo.
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

daniele22

Citazione di: iano il 06 Agosto 2025, 19:59:35 PMNon vedo la consequenzialità.
Vedo, e lo comprendo, la volontà di voler controllare tutto.
Questo però non è del tutto possibile, perchè ha un costo.
Sarebbe come se ogni volta che devi applicare il teorema di Pitagora  dovessi ogni volta dimostrarlo.
Così alla fine vi poni fede, dimenticando pure quale sia la dimostrazione.
Così il teorema diventa una cosa vera in se.



Non vedi consequenzialità? Di sicuro non si tratta di un automatismo, ma non si può negare in toto che la scelta di una fede possa derivare dallo scartare altre opzioni. Insomma, la gente cresce e vive in mezzo alla gente, sente parlare di Dio, di diverse religioni, di atei e via dicendo. Che la decisione dell'atto si espliciti in un immediato pensiero, il classico colpo di fulmine, o che questa decisione non venga esplicitata poiché l'adesione o un rigetto potrebbero anche avvenire previo un percorso di riflessione e di informazione tanto da rendere infine ridicola una formula esplicita del tipo "Ho deciso che questa sarà la mia fede" ... in merito a tutto ciò dico appunto che  si tratta pur sempre di decisioni prese consapevolmente. Comunque, al fine di prendere una via diversa da quella che ho fin qui esposto ritorno al tuo discorso con Duc. Riguardo a quella che tu chiami una fede inconsapevole, cioè quella che noi inconsapevolmente già avremmo senza saperlo, io penso che una delle funzioni della fede sia senz'altro quella di rispondere alle nostre spontanee necessità (e nel forum si nota assai) di un senso di giustizia. Pertanto non si tratterebbe di una fede inconsapevole, bensì del presupposto che la farebbe emergere
Saluti

iano

#154
Citazione di: daniele22 il Oggi alle 10:24:13 AMil classico colpo di fulmine
Non ci ho capito molto Daniele.
Comunque, se vuoi dire che il colpo di fulmine è il finale evidente di un lungo lavoro oscuro che avviene nell'atmosfera, sono d'accordo, e lo stesso lavoro potrebbe fare il processo che porta alla fede, anche se noi saremo tentati sempre di dire che siamo stati fulminati sulla via di damasco.
Possiamo parlare solo di ciò ce ci è evidente, però ciò che si può dire non esaurisce mai la questione.
La realtà non può essere come ci appare, se dietro questa apparenza c'è un lungo oscuro lavoro.
La realtà è il risultato di un calcolo che non decidiamo di fare, ma a cui si può risalire per decidere di non farlo più, o di rifarlo in modo nuovo una volta presa coscienza appunto che  dietro c'è un calcolo riproducibile a volontà o modificabile , creando una realtà virtuale la cui sostanza però non è diversa da quella naturale.
Il termine stesso ''evidenza'' richiama l'immediatezza della visione, come se non vi fossero intermediari fra noi e la realtà.
Troppo bello e troppo facile per essere vero.
L'intelligenza che porta all'intuizione è un processo logico dove si salta la coscienza di alcuni passaggi per necessità, per l'impossibilità di avere il controllo totale su tutto.
Dio ci ha lasciati liberi di scegliere, o forse semplicemente non è in grado di controllarci del tutto?
Magari è solo un povero diavolo, come noi.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

sapa

#155
Probabilmente intervengo fuori posto con un post del menga, però non posso fare a meno di notare che le discussioni a tema religioso vedono sempre contrapposti diversi monoteismi e altrettanti ateismi. Le religioni del libro sono direi sempre mono, si tratta di affermare un Dio su tutto e di attenersi alle regole e alla visione dettate dal libro. L'inimitabilità di tutto il castello è prerogativa di ogni libro e di ogni monotesimo, va da sè, altrimenti sarebbe un castello di carte. L'ateismo, d'altra parte, si schiera sempre contro il libro, il Dio e l'intero castello viene negato. Tutto ciò è, secondo me, fonte di angoscia e sentimenti negativi, perchè chi crede non può fondamentalmente concepire che non si creda nel suo Dio, così come chi non crede non riesce a capire come si faccia a credere. Ma forse il problema non sarà proprio il credere/non credere in un solo Dio? Come si fa a credere in un essere supremo che si occupa di tutto l' universo, fin nei minimi particolari delle singole vite di ogni forma vivente sparsa nel cosmo? In questo, devo dire, io mi sento più vicino ad essere un pagàno, è molto più rasserenante credere che gli dei siano molti, che ogni fiume sia un dio, che ogni fonte d'acqua sorgiva abbia la sua ninfa o dea, che il mare sia in tempesta perchè Poseidone è adirato e via dicendo. Sbaglio, o i politeismi non hanno quasi mai alcun libro sacro da venerare e il problema dell'inimitabilità non è sentito, tanto che alcuni dei del pantheon di una religione possono entrare anche in quello di un'altra religione? Questo modo di vivere il rapporto con la religione per me è molto più attraente di ogni monoteismo. E alla fine, anche più facile e tranquillo. Grazie, ho finito. Se ho detto delle cavolate, mi corigerete!

anthonyi

Citazione di: sapa il Oggi alle 10:56:11 AMProbabilmente intervengo fuori posto con un post del menga, però non posso fare a meno di notare che le discussioni a tema religioso vedono sempre contrapposti diversi monoteismi e altrettanti ateismi. Le religioni del libro sono direi sempre mono, si tratta di affermare un Dio su tutto e di attenersi alle regole e alla visione dettate dal libro. L'inimitabilità di tutto il castello è prerogativa di ogni libro e di ogni monotesimo, va da sè, altrimenti sarebbe un castello di carte. L'ateismo, d'altra parte, si schiera sempre contro il libro, il Dio e l'intero castello viene negato. Tutto ciò è, secondo me, fonte di angoscia e sentimenti negativi, perchè chi crede non può fondamentalmente concepire che non si creda nel suo Dio, così come chi non crede non riesce a capire come si faccia a credere. Ma forse il problema non sarà proprio il credere/non credere in un solo Dio? Come si fa a credere in un essere supremo che si occupa di tutto l' universo, fin nei minimi particolari delle singole vite di ogni forma vivente sparsa nel cosmo? In questo, devo dire, io mi sento più vicino ad essere un pagàno, è molto più rasserenante credere che gli dei siano molti, che ogni fiume sia un dio, che ogni fonte d'acqua sorgiva abbia la sua ninfa o dea, che il mare sia in tempesta perchè Poseidone è adirato e via dicendo. Sbaglio, o i politeismi non hanno quasi mai alcun libro sacro da venerare e il problema dell'inimitabilità non è sentito, tanto che alcuni dei del pantheon di una religione possono entrare anche in quello di un'altra religione? Questo modo di vivere il rapporto con la religione per me è molto più attraente di ogni monoteismo. E alla fine, anche più facile e tranquillo. Grazie, ho finito. Se ho detto delle cavolate, mi corigerete!
La questione, sapa, é che i monoteismi sono più forti dei politeismi. Un sistema politeistico riproduce in parte le realtà sociali umane, con le loro contraddizioni, i loro conflitti, i loro relativismo.
Il Dio unico, invece, può essere razionalmente concepito come un assoluto, definendo un rapporto gerarchico con l'uomo assai più forte.
Il politeismo é certamente più abbordabile, da all'uomo l'opportunità di scegliere, ma una religione comoda é anche una religione meno efficace, che smuove poco gli uomini dai loro errori.
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

iano

#157
Citazione di: sapa il Oggi alle 10:56:11 AMProbabilmente intervengo fuori posto con un post del menga, però non posso fare a meno di notare che le discussioni a tema religioso vedono sempre contrapposti diversi monoteismi e altrettanti ateismi. Le religioni del libro sono direi sempre mono, si tratta di affermare un Dio su tutto e di attenersi alle regole e alla visione dettate dal libro. L'inimitabilità di tutto il castello è prerogativa di ogni libro e di ogni monotesimo, va da sè, altrimenti sarebbe un castello di carte. L'ateismo, d'altra parte, si schiera sempre contro il libro, il Dio e l'intero castello viene negato. Tutto ciò è, secondo me, fonte di angoscia e sentimenti negativi, perchè chi crede non può fondamentalmente concepire che non si creda nel suo Dio, così come chi non crede non riesce a capire come si faccia a credere. Ma forse il problema non sarà proprio il credere/non credere in un solo Dio? Come si fa a credere in un essere supremo che si occupa di tutto l' universo, fin nei minimi particolari delle singole vite di ogni forma vivente sparsa nel cosmo? In questo, devo dire, io mi sento più vicino ad essere un pagàno, è molto più rasserenante credere che gli dei siano molti, che ogni fiume sia un dio, che ogni fonte d'acqua sorgiva abbia la sua ninfa o dea, che il mare sia in tempesta perchè Poseidone è adirato e via dicendo. Sbaglio, o i politeismi non hanno quasi mai alcun libro sacro da venerare e il problema dell'inimitabilità non è sentito, tanto che alcuni dei del pantheon di una religione possono entrare anche in quello di un'altra religione? Questo modo di vivere il rapporto con la religione per me è molto più attraente di ogni monoteismo. E alla fine, anche più facile e tranquillo. Grazie, ho finito. Se ho detto delle cavolate, mi corigerete!
Io la penso come te, ma per quanto la bellezza di un corso d'acqua possa ispirarmi, e comprendendo quindi perchè gli antici l'abbiano fatto abitare da una ninfa, tornare a questa concezione , ipse facto, mi sembra una sconfitta. Però poi non cambia molto la sostanza, e mi ridurrò solo a dare alla ninfa un altro nome.
Se gli dei sono numerosi possono ''essere uno'', perchè uno è un numero. In ogni caso non vedo un buon motivo perchè debbano essercene un numero preciso, che sia uno o tre, o ventiseo = sei Perseo.
mi sembra però che ha maggior consapevolezza chi avendone più di uno ne dichiari il numero, non escludendo di poterlo cambiare, mentre chi ne dichiara uno, non è chiaro perchè, non intende cambiarne il numero, segno che della moltitudine dei suoi dei non ha consapevolezza.
Come si può spiegare ciò?
Una spiegazione potrebbe essere che fra i tanti dei che i monoteisti hanno, senza saperlo, uno di questi è il numero uno, al quale, pur essendo un numero come tanti, danno un significato speciale, forse lo stesso significato speciale che gli atei danno invece allo zero, nessun dio.
Per me invece i numeri sono ''tutti uguali'', ma poi anch'io avrò i miei dei che non so.

Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

sapa

Citazione di: iano il Oggi alle 12:16:47 PMIo la penso come te, ma per quanto la bellezza di un corso d'acqua possa ispirarmi, e comprendendo quindi perchè gli antici l'abbiano fatto abitare da una ninfa, tornare a questa concezione , ipse facto, mi sembra una sconfitta. Però poi non cambia molto la sostanza, e mi ridurrò solo a dare alla ninfa un altro nome.
Se gli dei sono numerosi possono ''essere uno'', perchè uno è un numero. In ogni caso non vedo un buon motivo perchè debbano essercene un numero preciso, che sia uno o tre, o ventiseo = sei Perseo.
mi sembra però che ha maggior consapevolezza chi avendone più di uno ne dichiari il numero, non escludendo di poterlo cambiare, mentre chi ne dichiara uno, non è chiaro perchè, non intende cambiarne il numero, segno che della moltitudine dei suoi dei non ha consapevolezza.
Come si può spiegare ciò?
Una spiegazione potrebbe essere che fra i tanti dei che i monoteisti hanno, senza saperlo, uno di questi è il numero uno, al quale, pur essendo un numero come tanti, danno un significato speciale, forse lo stesso significato speciale che gli atei danno invece allo zero, nessun dio.
Per me invece i numeri sono ''tutti uguali'', ma poi anch'io avrò i miei dei che non so.


Quindi, secondo te il passaggio dai politeismi al monoteismo è un evoluzione? Mah, non so, forse hai ragione, ma a me non sembra.

iano

Citazione di: sapa il Oggi alle 13:32:51 PMQuindi, secondo te il passaggio dai politeismi al monoteismo è un evoluzione? Mah, non so, forse hai ragione, ma a me non sembra.
Non sembra neanche a me. Dove l'ho detto?
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

baylham

Citazione di: sapa il Oggi alle 10:56:11 AMSbaglio, o i politeismi non hanno quasi mai alcun libro sacro da venerare e il problema dell'inimitabilità non è sentito, tanto che alcuni dei del pantheon di una religione possono entrare anche in quello di un'altra religione? Questo modo di vivere il rapporto con la religione per me è molto più attraente di ogni monoteismo. E alla fine, anche più facile e tranquillo.

Dubito che il politeismo sia più facile e tranquillo del monoteismo, è complicato ed ansiogeno essere servo di tanti signori, è facile andare fuori di testa.

baylham

Citazione di: iano il Oggi alle 12:16:47 PMUna spiegazione potrebbe essere che fra i tanti dei che i monoteisti hanno, senza saperlo, uno di questi è il numero uno, al quale, pur essendo un numero come tanti, danno un significato speciale, forse lo stesso significato speciale che gli atei danno invece allo zero, nessun dio.
Per me invece i numeri sono ''tutti uguali'', ma poi anch'io avrò i miei dei che non so.
Il numero degli dei è una questione economica, di organizzazione sociale, di gerarchia.
Ad esempio lo stato sopra un territorio è unico, la costituzione di uno stato è unica, il parlamento (il bicameralismo non fa eccezione) o il governo sono unici, sempre per questioni economiche, di organizzazione gerarchica.

iano

#162
Citazione di: baylham il Oggi alle 17:29:04 PMDubito che il politeismo sia più facile e tranquillo del monoteismo, è complicato ed ansiogeno essere servo di tanti signori, è facile andare fuori di testa.
Ma in fondo , se hai tanti padroni, di chi sei veramente servo?
Ciò che vuole dire Sapa è che abbiamo perso la capacità di accogliere gli altrui dei, e quindi chi vi crede, e non dico noi occidentali, per colpevolizzarci, ma dico tutti quelli che hanno abbracciato religioni monoteistiche, con la pretesa di essere servi di un solo padrone, la cui fede consapevolmente hanno abbracciando, ignorando tutti gli altri dei che li popolano. Significa essersi resi servi della propria coscienza, elevandola a nostra suprema essenza, quando è solo la punta di un iceberg.
Significa non considerare sacro quel testo mai scritto che è in noi. Significa idolatrare la scrittura.
Io temo che Sapa abbia ragione da vendere.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

baylham

Citazione di: iano il Oggi alle 17:43:57 PMMa in fondo , se hai tanti padroni, di chi sei veramente servo?
Ciò che vuole dire Sapa è che abbiamo perso la capacità di accogliere gli altrui dei, e quindi chi vi crede, e non dico noi occidentali, per colpevolizzarci, ma dico tutti quelli che hanno abbracciato religioni monoteistiche, con la pretesa di essere servi di un solo padrone, la cui fede consapevolmente hanno abbracciando, ignorando tutti gli altri dei che li popolano. Significa essersi resi servi della propria coscienza, elevandola a nostra suprema essenza, quando è solo la punta di un iceberg.
Io temo che Sapa abbia ragione da vendere.
Puoi abbracciare una religione anche a tempi alterni (comunque non è economico), ma non puoi abbracciare più di una religione contemporanemente. Il conflitto tra religioni è inevitabile, se non lo risolvi vai fuori di testa.
La coscienza è la parte regolatrice, decisionale di me, come posso io avere il suo controllo?

iano

Citazione di: baylham il Oggi alle 18:13:43 PMPuoi abbracciare una religione anche a tempi alterni (comunque non è economico), ma non puoi abbracciare più di una religione contemporanemente. Il conflitto tra religioni è inevitabile, se non lo risolvi vai fuori di testa.
La coscienza è la parte regolatrice, decisionale di me, come posso io avere il suo controllo?
Non hai controllo sulla coscienza. La coscienza è il centro di controllo. Il problema è che abbiamo la fissa di poter controllare ogni cosa. 
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

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