L inimitabilita del Corano

Aperto da Stefaniaaa, 30 Luglio 2025, 21:20:26 PM

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Phil

Citazione di: anthonyi il 10 Agosto 2025, 18:21:03 PMEppure assistiamo a comportamenti, soprattutto nel male, di tipo ossessivo, negli omicidi seriali, nella dipendenza dalla droga (che ha una componente fisica, è quindi spiegabile, e una componente psicologica inspiegabile), nelle isterie, nello stalking, nella violenza di coppia, nel vizio del gioco d'azzardo, nelle ossessioni sessuali.
Da dove vengono questi comportamenti nel genere umano?
[...]
I comportamenti ossessivi sbagliati, che fanno male agli altri e a se stessi, riguardano parti importanti della popolazione, e possiamo scegliere tra la non spiegabilità scientifica e la credenza che questi comportamenti siano originati dal principe del male.
Se non sei disposto ad ascoltare e comprendere quello che hanno da dire le scienze in merito (con annessi studi, verifiche, etc.), allora, precludendoti le risposte, non ti resta che appellarti a superstizioni e fedi religiose. Già il fatto stesso che molto di ciò che citi sia spiegabile e controllabile (se non "curabile") per via farmacologica, psichiatrica e psicologica (puoi facilmente documentarti in merito), dimostra che il "principe del male" non c'entra niente (o quantomeno si merita una "sana rasoiata"). In alcuni casi il litio funziona egregiamente e la chimica ci spiega che non può essere un effetto placebo; l'acqua santa invece... questione di fede, non insisto (per quanto fare appello all'infalsificabilità scientifica e poi parlare del diavolo dando per ovvia la sua esistenza è un po' "bipolare", ma d'altronde questa è la vera forza della fede).
Ti segnalo anche che non siamo robot e che non va confuso l'uomo come specie e l'uomo come singolo: le affermazioni che valgono per l'uno non valgono necessariamente anche per l'altro. Se guardiamo al singolo, non essendo appunto un robot, non tutto quello che fa è spiegabile dalla tendenza al successo evolutivo e al fitting. Se questo "resto" non spiegabile evoluzionisticamente, lo risolviamo chiamando in causa la santità o il satanasso, allora dovremmo concludere che anche la timidezza (decisamente poco utile per il successo riproduttivo del singolo e della specie) è questione di diavoli (o angeli?), così come pure l'arte e tutte le produzioni culturali (e persino questo forum) che non sono spiegabili con mere dinamiche di prosecuzione della specie (se invece ci ricordiamo, sincronizzandoci con il calendario, che l'uomo è etologicamente e "mentalmente" un po' più complesso di un macaco e che qualche scienza ha qualcosa da dire, allora non è necessario scomodare entità sovrannaturali, per quanto esteticamente suggestive).

Duc in altum!

Citazione di: InVerno il 11 Agosto 2025, 10:42:28 AMIl grande lavoro della teologia cristiana è stato quello di nascondere la data di scadenza del cristianesimo quando essa era scritta a lettere cubitali sulla confezione.
Nella mia personale forma di credere, non credo che la scadenza del cristianesimo (anche se, come possa scadere qualcosa che è eterno, mi sembra illogico) avvenga nel tempo proposto dal video, ma lo trovo interessante, visto che qui siamo principalmente per riflettere... buona visione!

L'uomo più intelligente del mondo afferma: Gesù ritornerà entro questa generazione, ecco perché

"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

daniele22

Citazione di: iano il 11 Agosto 2025, 09:10:40 AMNon ci sono conseguenze negative in se nel vivere in una descrizione, ma avendo coscienza di ciò,  se questo mondo/descrizione in cui vivi non ti piace, o non ti piace più, sai di poterlo cambiare, cambiando descrizione.
Nel vivere in una descrizione quindi io ci vedo solo conseguenze potenzialmente positive.
Diversamente, se il mondo in cui vivi, stante la sua evidenza, perciò coincide con la realtà, te lo devi tenere, anche se non ti piace, o non ti piace più.
I diversi mondi in cui viviamo in sequenza, o in contemporanea, devono avere tutti una caratteristica: dobbiamo viverci tutti insieme, e questo non è scontato che succeda, e quando non succede, in ciò io  vedo un ingiustizia.
Questo è quello che sta succedendo.
Vedo all'orizzonte nuove arche in cui tutti non ci potranno stare.
Ognuno di questi mondi ha senso quando è un impresa umana, e finché lo resta.
Tu puoi vedere ingiustizia nel mondo in cui vivi, e chi potrebbe darti torto?
Però io lo vedo più come un mondo superato, quindi da cambiare.
Non ci sono mondi giusti o sbagliati, veri o falsi in se, ma, in senso evoluzionistico, inadeguati ad un ''uomo'' sempre nuovo.

Può sembrare non positivo il vivere dentro una descrizione, ma è quando arriva il momento di cambiarla che ci accorgiamo di quanta inerzia al cambiamento possiede, proprio come se si trattasse di cosa concreta.

Viviamo dentro descrizioni, nessuna delle quali è inimitabile, ne tanto meno definitiva, quindi vera.
Parliamo di una verità  che però è sempre e solo intersoggetiva, ed è questa intersoggettività che ci dobbiamo tenere, perchè è ciò che, se non ci fa santi,  ci fa uomini.




Beh, mi sembra di aver detto più di una volta che viviamo in una società ottocentesca e obsoleta, ma sembra che la maggior parte non sia di questo avviso.
La possibilità di cambiare di sicuro c'è, ma cambiare ha dei costi e mi sembra che le persone non ne vogliano proprio sapere. In questo senso e concretamente sono proprio curioso di vedere se sarà seguito l'appello di Olmert (ex primo ministro, uomo di destra liberale) allo sciopero generale (costo per l'individuo) per fermare Netanyahu


iano

Citazione di: daniele22 il 11 Agosto 2025, 11:31:30 AMLa possibilità di cambiare di sicuro c'è, ma cambiare ha dei costi e mi sembra che le persone non ne vogliano proprio sapere. In questo senso e concretamente sono proprio curioso di vedere se sarà seguito l'appello di Olmert (ex primo ministro, uomo di destra liberale) allo sciopero generale (costo per l'individuo) per fermare Netanyahu
Come Putin ha scommesso in un'operazione speciale così veloce che la popolazione non avesse il tempo di valutare quanto i costi superassero i benefici.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

anthonyi

#229
Citazione di: Phil il 11 Agosto 2025, 10:59:20 AMSe non sei disposto ad ascoltare e comprendere quello che hanno da dire le scienze in merito (con annessi studi, verifiche, etc.), allora, precludendoti le risposte, non ti resta che appellarti a superstizioni e fedi religiose. Già il fatto stesso che molto di ciò che citi sia spiegabile e controllabile (se non "curabile") per via farmacologica, psichiatrica e psicologica (puoi facilmente documentarti in merito), dimostra che il "principe del male" non c'entra niente (o quantomeno si merita una "sana rasoiata"). In alcuni casi il litio funziona egregiamente e la chimica ci spiega che non può essere un effetto placebo; l'acqua santa invece... questione di fede, non insisto (per quanto fare appello all'infalsificabilità scientifica e poi parlare del diavolo dando per ovvia la sua esistenza è un po' "bipolare", ma d'altronde questa è la vera forza della fede).
Ti segnalo anche che non siamo robot e che non va confuso l'uomo come specie e l'uomo come singolo: le affermazioni che valgono per l'uno non valgono necessariamente anche per l'altro. Se guardiamo al singolo, non essendo appunto un robot, non tutto quello che fa è spiegabile dalla tendenza al successo evolutivo e al fitting. Se questo "resto" non spiegabile evoluzionisticamente, lo risolviamo chiamando in causa la santità o il satanasso, allora dovremmo concludere che anche la timidezza (decisamente poco utile per il successo riproduttivo del singolo e della specie) è questione di diavoli (o angeli?), così come pure l'arte e tutte le produzioni culturali (e persino questo forum) che non sono spiegabili con mere dinamiche di prosecuzione della specie (se invece ci ricordiamo, sincronizzandoci con il calendario, che l'uomo è etologicamente e "mentalmente" un po' più complesso di un macaco e che qualche scienza ha qualcosa da dire, allora non è necessario scomodare entità sovrannaturali, per quanto esteticamente suggestive).
Io ascolto e conosco quello che hanno da dire le scienze che riguardano queste cose. Il mio interesse é sia antropologico che psichiatrico perché sono persona soggetta a questi problemi comunque li si voglia interpretare, come sindrome da depressione, oppure come infestazione malefica.
Io la mia cura efficace l'ho trovata con quest'ultima interpretazione, e posso dirti di aver comunque avuto a che fare con più di uno specialista con il quale ho parlato della mia "terapia spirituale" senza trovare  scetticismo o pregiudizio.
D'altronde gli psichiatri hanno spesso a che fare con persone che sembrano infestate da problemi spirituali, visto che la Chiesa chiede, prima di autorizzare un esorcismo, che uno psichiatra certifichi che la causa del disturbo non é di tipo naturale.
E io mi sono spesso domandato come fanno gli psichiatri a certificare una cosa del genere visto che non conoscono le cause delle patologie che cercano di curare, eppure lo fanno dimostrando una plasticità mentale che voi atei ortodossi non avete.


Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Phil

A parte il tuo caso personale (per cui ti faccio comunque i migliori auguri), credo ci sia una certa distanza ("ontologica", cognitiva, etc.) fra uno psichiatra che afferma di non sapere la causa di un malessere o di non saperlo curare e il valutare un esorcismo, l'esistenza del demonio, etc. come eventi scientificamente realmente fondati e, nel caso dell'esorcismo, addirittura terapeutici.
Poi potremmo anche dire che uno psichiatra non vale l'altro e che c'è comunque tutta una letteratura clinica (non fantasy) su esorcismi, autosuggestioni, effetti placebo, schizofrenie, etc. per cui valutare la questione basandosi solo su un singolo caso, personale o meno che sia, lascia il tempo che trova (senza offesa, ovviamente).
«L'importante è che funzioni» non è il motto della scienza (di cui non ho mai negato i limiti attuali), sebbene sia sicuramente ciò che più conta in molti casi, soprattutto quando c'è la salute di mezzo.

P.s.
«Ateo ortodosso» è un ossimoro, ma ho capito cosa intendevi, seppur confondendo impropriamente il mio ateismo con quello di InVerno, con quello di niko e di altri atei indebitamente con-fusi in un'ortodossia fatta con l'accetta (a proposito di "plasticità mentale"...).

anthonyi

Citazione di: Phil il 11 Agosto 2025, 15:17:57 PMA parte il tuo caso personale (per cui ti faccio comunque i migliori auguri), credo ci sia una certa distanza ("ontologica", cognitiva, etc.) fra uno psichiatra che afferma di non sapere la causa di un malessere o di non saperlo curare e il valutare un esorcismo, l'esistenza del demonio, etc. come eventi scientificamente realmente fondati e, nel caso dell'esorcismo, addirittura terapeutici.
Poi potremmo anche dire che uno psichiatra non vale l'altro e che c'è comunque tutta una letteratura clinica (non fantasy) su esorcismi, autosuggestioni, effetti placebo, schizofrenie, etc. per cui valutare la questione basandosi solo su un singolo caso, personale o meno che sia, lascia il tempo che trova (senza offesa, ovviamente).
«L'importante è che funzioni» non è il motto della scienza (di cui non ho mai negato i limiti attuali), sebbene sia sicuramente ciò che più conta in molti casi, soprattutto quando c'è la salute di mezzo.

P.s.
«Ateo ortodosso» è un ossimoro, ma ho capito cosa intendevi, seppur confondendo impropriamente il mio ateismo con quello di InVerno, con quello di niko e di altri atei indebitamente con-fusi in un'ortodossia fatta con l'accetta (a proposito di "plasticità mentale"...).
Ti ringrazio per gli auguri, e anche per la risposta. E' la prima volta infatti che ricevo una risposta dopo aver accennato a questa mia particolare esperienza.
PS naturalmente ortodosso non sta per una data religione, ma nel senso di ortodossia, fondamentalisti. Magari era un po' forzato, ma appropriato per il post originario dove tu mettevi in discussione il mio spirito di curiosità scientifica.
E poi certo ciascuno é ateo a modo suo, ma lo stesso vale anche per noi cristiani, io in particolare mi considero cristiano ma so di essere molto sui generis.
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

daniele22

Citazione di: iano il 11 Agosto 2025, 11:47:56 AMCome Putin ha scommesso in un'operazione speciale così veloce che la popolazione non avesse il tempo di valutare quanto i costi superassero i benefici.
Il mio esempio in realtà corrisponde solo a una curiosità e non penso che potrebbe rappresentare un cambiamento vero e proprio nella mentalità israeliana. Si tratterebbe solo di ribellarsi a un capo di Stato.
Quello che intendevo dire è che si cambia quando si è in certa misura costretti a farlo (non entro nel merito della natura della costrizione). Io non credo molto alla neuroplasticità di cui parla Jacopus. L'essere umano, almeno collettivamente, non si è mai emancipato da posture mentali che lo portano ancor oggi ad avere bisogno di leader che li guidino o di personaggi esemplari da imitare o rifiutare.
Visto però che a livello individuale sia io che te ci rendiamo conto che si vive in un mondo obsoleto e, almeno per quello che mi riguarda non sono nato imparato, resta quantomeno nell'aria cosa abbia provocato apprendere questa nozione di mondo obsoleto.
Comunque siamo ormai abbondantemente fuori topic

Jacopus

Effettivamente questo è la discussione con più off-topic dell'anno, però forse anche in questo sta il bello. Ed infatti non sto ad aprire un topic sulla neuroplasticità. Con neuroplasticità si intende la possibilità di cambiare e di innovare. Le formiche ad esempio non sono gran che neuroplastiche, per quanto anche loro (nel loro piccolo), un cervello lo possiedono. L'anarchia ad esempio è neuroplastica, a meno che non si dimostri che anche i primi ominidi o Adamo fossero anarchici. Siamo in un certo senso condannati alla neuroplasticità. Una volta messo in moto il meccanismo del cambiamento esso diventa un processo che si autoalimenta anche culturalmente ed ha bisogno solo parzialmente di un cervello neuroplastico. Questo vale sia per lo sviluppo materiale ma anche per quello etico. Per quanto possa sembrare che il mondo si rifletta nell'antico nhil sub sole novi, in realtà di novità etiche ce ne sono a bizzeffe. La differenza tra il progresso materiale e quello etico è che il primo non ha conosciuto (fino a poco tempo fa) nessun contestatore mentre il mondo etico ha tutte le sue sfumature le sue guerre per stabilire cosa è davvero giusto, cosa buono e cosa bello. Ed inoltre governare la nostra idea di cosa è giusto, cosa è buono e cosa è bello, significa gestire il potere e la divisione del potere e della ricchezza. Tale governo avviene attraverso le influenze che esercitiamo sul pensiero degli altri, manifestando il nostro, e collegando la nostra manifestazione di pensiero con i sistemi emotivi, che sono il miglior fluidificante di ogni apprendimento. Il finale è di un platonico disarmante ma ancora corretto, a mio parere, se si supera la classica visione aristocratica di Platone: ovvero una buona e vasta educazione per il maggior numero possibile di attori sociali. definizione alquanto generale ed astratta, ma mi fermo qui.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

Jacopus

Altra prova della neuroplasticità sta nella malattia mentale. Neuroplasticità e follia sono parenti. Infatti entrambi cercano la novità, ciò che prima non c'era, nuove connessioni si formano materialmente sia attraverso meccanismi di neuroplasticità sia nel delirio della follia (de-lirare uguale "uscire fuori dal solco", etimologicamente).
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#235
Citazione di: daniele22 il 11 Agosto 2025, 17:36:13 PMIo non credo molto alla neuroplasticità di cui parla Jacopus.
Le modifiche del cervello in base a ciò che facciamo si possono misurare, e con alta risoluzione.
Se batti il dito sul tavolo per un minuto, il cervello si modifica in modo misurabile.
Sono modifiche che fanno presto a farsi e disfarsi.
Se però batti su un tamburo per tutta la vita, morirai col cervello di un batterista, che è diverso da quello di un idraulico.
Credo corrisponda a ciò che diciamo ''forma mentis''.
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

iano

Citazione di: daniele22 il 11 Agosto 2025, 17:36:13 PM
Visto però che a livello individuale sia io che te ci rendiamo conto che si vive in un mondo obsoleto e, almeno per quello che mi riguarda non sono nato imparato, resta quantomeno nell'aria cosa abbia provocato apprendere questa nozione di mondo obsoleto.
Comunque siamo ormai abbondantemente fuori topic

Se è nell'aria lo respiri. :)
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 11 Agosto 2025, 18:17:15 PMAltra prova della neuroplasticità sta nella malattia mentale. Neuroplasticità e follia sono parenti. Infatti entrambi cercano la novità, ciò che prima non c'era, nuove connessioni si formano materialmente sia attraverso meccanismi di neuroplasticità sia nel delirio della follia (de-lirare uguale "uscire fuori dal solco", etimologicamente).
A me sembra, jacopus, che tu stia portando questo discorso sulla neuroplasticità su livelli surreali. Intanto ci sono tante follie con diversi caratteri e fasi. Il depresso bipolare nella fase iper é certamente creativo, ma poi sprofonda.
Anche per lo schizofrenico abbiamo creatività, ma si tratta di creatività assurda, scissa totalmente dalla realtà. 
E comunque questa "creatività" non é detto sia segno di plasticità. La plasticità é soprattutto adattamento al mutamento, ed é una qualità di persone che coltivano tale plasticità con la comunicazione, ed é in questa che il malato mentale é tipicamente carente, soprattutto incapace di ascoltare e di fare in modo che le parole altrui possano farlo evolvere. 
L'ossessività dei pensieri e dei ricordi, radicati in tempi lontani dal presente, é carattere della gran parte dei malati mentali, segno chiaro di scarsa plasticità. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

Jacopus

Anthony. Stai per caso insinuando che stia delirando? A parte gli scherzi, c'è (forse) un nesso fra la raffinata capacità di apprendere e rimodellarsi del cervello ed alcuni tipi di malattia mentale, che altro non sono se non un rimodellamento creativo (ma anche patologico). Giustamente come fai notare non tutte le malattie mentali sono uguali e ce ne sono certe per le quali funziona meglio una metafora sulla rigidità piuttosto che sul cambiamento. Sarebbe interessante aprire una discussione sulla malattia mentale.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

anthonyi

Citazione di: Jacopus il 11 Agosto 2025, 19:24:38 PMAnthony. Stai per caso insinuando che stia delirando? 
No, tu non sei molto creativo, quindi non puoi delirare. Piuttosto ti mantieni costantemente dentro il tuo solco ideologico. La storia dell'anarchia come espressione di plasticità é veramente divertente. L'anarchico é un soggetto chiuso in una sua visione di superiorità rispetto al mondo politico che gli sta attorno, incapace di assimilarne i contenuti e di adattarsi alle sue regole, e quindi incapace di apportare qualche miglioramento politico alla società in cui vive. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

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