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Silent treatment

Aperto da doxa, 01 Giugno 2025, 11:41:55 AM

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doxa

Stare in silenzio dopo un litigio con il/la partner ? Sembra una tecnica di deterrenza "morbida", invece gli esperti dicono che il tacere iroso equivale al male fisico.

Nella vita di coppia il "silent treatment" (= trattamento del silenzio) le donne  lo rifilano spesso al partner. E' una modalità di non comunicazione passivo-aggressiva. Si  interrompe deliberatamente il contatto verbale o emotivo con l'altro/a,  ignorandola o rifiutando di rispondere alle sue comunicazioni.



Questa strategia viene spesso utilizzata per punire, manipolare o controllare l'altro/a, e può manifestarsi in diversi contesti, sia nelle relazioni personali,  sia lavorative o familiari.

Le persone che lo utilizzano possono farlo per vari motivi, tra cui:

Punizione: Per  far sentire l'altra persona in colpa o per vendicarsi di un comportamento ritenuto inaccettabile.

Controllo: Per mantenere il potere in una relazione, forzando l'altra persona a "chiedere scusa" o a modificare il proprio comportamento.

Evitamento: Per evitare conflitti diretti o discussioni.

Quali siano le cause, è una modalità psicologica che induce nell'altro/a  la frustrazione nella  relazione affettiva se è desiderosa dello scambio relazionale funzionale.

Secondo gli esperti alcune delle cause più comuni possono essere:

un conflitto non risolto
: spesso, il silenzio è una reazione a un conflitto o a una delusione che non è stata affrontata.

difficoltà comunicative: alcune persone possono avere difficoltà a esprimere i propri sentimenti e ricorrono al silenzio come forma di difesa.

desiderio di controllo
: il silenzio può essere utilizzato come strumento di manipolazione per ottenere il potere nella relazione.

I ricercatori dell'università di Sidney lo definiscono "silenzio rumoroso", perché chi ricorre al silent treatment non è che vogliono tacere, ma farsi udire dall'interlocutore con  tale modalità.

Quando si dice "prendersi una pausa" si fa riferimento al distacco volontario da una situazione o da una relazione, con l'intento di riflettere, senza mettere l'altro in difficoltà o umiliarlo. Può essere considerato un modo per affrontare tensioni o conflitti, permettendo a entrambe le parti di avere spazio per pensare e ritrovare l'armonia.

Il trattamento del silenzio,  al contrario, è una forma di comunicazione passivo-aggressiva in cui una persona ignora o esclude deliberatamente un'altra persona come forma di punizione o disapprovazione. Non è una pausa costruttiva, una scelta reciproca o comunicativa ma un comportamento che può causare confusione, frustrazione e dolore emotivo, in quanto non offre l'opportunità all'altro di chiarire, confrontarsi o risolvere i problemi.

Comunque il silent treatment è  una tattica nobile, più "morbida" rispetto al lancio dei piatti o gli improperi.

Kipling Williams, docente universitario di psicologia, ha studiato per oltre trent'anni gli effetti di questa manovra, applicata alla relazione a due. Secondo le sue conclusioni il ""silence treatment" è la peggiore delle punizioni inflitte al/la partner.

anthonyi

Se il tacere é aggressivo, doxa, figuriamoci come può essere il parlare. Questa tesi degli  esperti mi convince poco, almeno intesa in senso generalizzato.
Se il tacere dell'uno esercita pressione solo sull'altro allora é segno di uno squilibrio nel rapporto di coppia, ma non credo si possa identificare la cosa come un comportamento aggressivo, con buona probabilità é difensivo perché l'altro é visto come un possibile aggressore comunicativo. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

fabriba

Entro tardi nel discorso.

Proprio ieri guardavo Fight Club e all'inizio il protagonista dice "sto male, mi servono medicine per l'insonnia" e il dottore risponde "vuoi vedere chi sta male? vai al meeting di supporto reciproco degli uomini con cancro ai testicoli".

Ecco... Fight Club è del 1999... mi sembra che invece oggi gli psicologi sempre più spesso stiano diventando una categoria autoreferenziale, e siccome sono gli esperti in materia, mi sembra che sempre meno prendano input esterni.

È una cosa che noto in un mare di questioni di psico/sociologia ormai da molti anni, salvo poi fare un cambio di rotta ogni tot.
Un esempio tra tanti: Freud era un genio, poi intorno agli anni 90 Freud era un pervertito che non usava un metodo scientifico, ora di nuovo genio...

Ora non so se  Kipling Williams abbia mai preso sia un silence treatment che un fracco di botte...  ... per dire  ;D
Io personalmente non trovo che il silence treatment sia fondamentalmente diverso dal prendersi una pausa, salvo la complicazione tutta umana di farlo da arrabbiati, quindi senza la capacità di dire esplicitamente:
"scusa: mi serve del tempo per cercare parole migliori che non semplicemente mandarti a ....@@@@"