Inventare una nuova religione

Aperto da anthonyi, 27 Agosto 2025, 14:03:01 PM

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iano

#195
Citazione di: Phil il 11 Settembre 2025, 15:40:18 PMDetto altrimenti: se per comprendere il buddismo, troviamo utile comprendere la biografia di Buddha e l'humus culturale da cui è nato, significa che forse non abbiamo compreso che il buddismo è essenzialmente una pratica, non l'ennesimo culto religioso o prontuario di risposte in cui avere fede (anche se viene spesso inteso così anche in oriente, considerando che è molto più facile e spontaneo avere fede piuttosto che praticare senza trascendenze a cui af-fidarsi).
Per come la vedo io, è bene liberarsi della fede, ma se si pone fede nel poterlo fare, si fallisce già in partenza.
Ci si può liberare di una fede in particolare, e ciò ti cambia, ed è quindi bene se bene è cambiare, ma non ci si può liberare della fede in generale.
Quindi, quando credi di esserti liberato di ogni fede, devi cercare quale fede hai abbracciato senza saperlo, e la più facile da scovare è l'aver posto  fede nell'esserti liberato di ogni fede.
Sono così consapevole di non sapere quante fedi mi abitano da non andarne a dichiarare di nuove, senza essermene prima liberato, ma non potendo mai sapere quando l'opera sarà compiuta. E in tal senso che io sono ateo, come colui che sa di avere molte fedi, ma nessuna da dichiarare.
La vera fede, quella nascosta, di chi dichiara una fede, è di avere il controllo sulle proprie fedi, e questa credo sia la fede non detta a fondamento di ogni religione.

Conoscendomi cambio, e cambiando non mi riconosco.
La vita è una continua rinascita e posso conoscere solo ciò che ero, mentre cambio.
Solo così si spiega la contraddizione dell'osservatore che crede di osservarsi, perchè egli osserva non ciò che è, ma ciò che era.




 
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

iano

L'essere dura un attimo, ma se parla come fosse eterno, e se ne può parlare dunque in tal modo solo ponendovi fede.
E' che, più che essere eterno, per parlarne, del tempo bisogna fare astrazione.
Se questa fuggevolezza ci può intimorire, si pensi alla noia dell'eternità, e la paura passa. :)
Scriviamo con la mano, ma la miglior  scrittura è quella che ci prende la mano.

fabriba

Comunque tutto questo discorso sul buddismo zen rende chiara una cosa per me:

parliamo di "inventare una nuova religione" e automaticamente pensiamo a un Dio, delle regole (chiamandole comandamenti, codice etico, o quello che vogliamo) , e spesso dimentichiamo che quella è solo una forma di religione, quella dominante in occidente sulla quale prendiamo le misure di cosa tutto il resto deve essere.

Ma se leggiamo il vecchio testamento, ci rendiamo conto che non c'era neanche la volontà di "inventare una religione" nello scriverlo:
c'era la volontà di definire un popolo (nel pentateuco e la parte storico/poetica, dove la descrizione delle radici comuni e storie di miti ed eroi diventa il collante che tiene insieme la società ebraica),
c'era la descrizione di un Dio (la descrizione, non l'invenzione: il Dio pre-esiste le scritture chiaramente, che furono tramandate oralmente per secoli prima di essere codificate), e
c'era una serie di leggi per tenere insieme la società nel presente (il presente di allora, contemporaneo alle scritture).

-- C'era probabilmente un sacco di altra roba, ma le profezie sono pallosissime --

In questo senso forse alla fine in parte mi ricredo... si può tenere insieme e dare identità a un popolo oggi che si riconosca in questa identità per secoli? Può reggere la separazione tra religione e stato e la stessa forma-stato che conosciamo? (e quanto è profonda oggi questa separazione comunque?)

daniele22

Citazione di: Duc in altum! il 11 Settembre 2025, 17:53:27 PMSai perché non esistono 2 DNA uguali (?)... perché ognuno risponde per sé (della propria casa)!

La tua polemica è ben accetta, anche se pensi che i guai derivanti dalla 'proprietà privata' siano imputabili a Dio e non agli uomini.

A presto...
I guai non derivano da Dio, ma da quello che dice. Gli uomini sono innocenti
Saluti 

daniele22

Citazione di: fabriba il 12 Settembre 2025, 13:11:08 PMComunque tutto questo discorso sul buddismo zen rende chiara una cosa per me:

parliamo di "inventare una nuova religione" e automaticamente pensiamo a un Dio, delle regole (chiamandole comandamenti, codice etico, o quello che vogliamo) , e spesso dimentichiamo che quella è solo una forma di religione, quella dominante in occidente sulla quale prendiamo le misure di cosa tutto il resto deve essere.

Ma se leggiamo il vecchio testamento, ci rendiamo conto che non c'era neanche la volontà di "inventare una religione" nello scriverlo:
c'era la volontà di definire un popolo (nel pentateuco e la parte storico/poetica, dove la descrizione delle radici comuni e storie di miti ed eroi diventa il collante che tiene insieme la società ebraica),
c'era la descrizione di un Dio (la descrizione, non l'invenzione: il Dio pre-esiste le scritture chiaramente, che furono tramandate oralmente per secoli prima di essere codificate), e
c'era una serie di leggi per tenere insieme la società nel presente (il presente di allora, contemporaneo alle scritture).

-- C'era probabilmente un sacco di altra roba, ma le profezie sono pallosissime --

In questo senso forse alla fine in parte mi ricredo... si può tenere insieme e dare identità a un popolo oggi che si riconosca in questa identità per secoli? Può reggere la separazione tra religione e stato e la stessa forma-stato che conosciamo? (e quanto è profonda oggi questa separazione comunque?)
Ti rispondo qui,  ma ripartendo da quando hai detto che non mi seguivi. Non mi segui poiché c'è qualcosa di poco chiaro da mettere in luce. Me ne sono accorto ora. Riporto quindi un pezzo dell'articolo:
"La dottrina delle due verità (assoluta e convenzionale) sostiene che esistono due modi di vedere il mondo: le cose per come appaiono e per come sono. In altre parole, l'esistenza è sia relativa (o convenzionale) che assoluta. La spiegazione relativa o convenzionale della realtà consiste in ciò che conosciamo ed esperiamo, mentre la verità ultima o assoluta è inesprimibile, vuota (sunya) e si trova al di fuori dell'esperienza e del linguaggio convenzionali............
..... Il famoso monaco e filosofo buddhista Nāgārjuna (circa II-III secolo d.C.) sosteneva che gli insegnamenti del Buddha devono essere considerati alla luce delle due verità per essere compresi correttamente. Ma pensiate che la verità relativa sia incompleta e la verità assoluta sia perfetta e completa. Nāgārjuna percorre la via di mezzo tra le due. Entrambe sono vere, ha detto, e c'è valore in entrambe perché il convenzionale dipende dall'assoluto e viceversa....".
"Le cose per come sono" si trova quindi al di fuori dell'esperienza e del linguaggio convenzionale. È inesprimibile, vuota. È questo "fuori dell'esperienza" che non avevo notato. Ma se sta fuori dell'esperienza e del linguaggio in che misura può essere risolutiva? Solo ammettendo che il nirvana la risolva.
Qui riemerge però quello che avevo detto in precedenza, che tu avevi rilevato, ma che cadde perché io me ne andai per altra via, ovvero:
"Nella via di mezzo auspicata da Nagarjuna forse questi pensava (giustamente a mio giudizio) che anche il vuoto di "azione relativa a...." non potesse per forza di cose raggiungere l'assoluto poiché anche l'azione di generare il vuoto, pretesa di andare oltre il samsara, sarebbe comunque "un'azione relativa a...." raggiungere il nirvana, ma non potrebbe raggiungere l'assoluto che invece sta fuori dal tempo, ovvero fuori dall'azione (prerogativa del mondano)".
Il convenzionale non sarebbe pertanto dipendente dall'assoluto essendo che l'assoluto sarebbe solo una pretesa del convenzionale. Realtà duale quindi, intesa però come teoria e pratica. 
D'altra parte, nella nostra via occidentale, il vangelo di Tommaso evidenzia il pensiero di Gesù che dice anche:
"Gesù disse: - Colui che cerca non cessi dal cercare, finché non trovi. Quando troverà sarà turbato, e quando sarà turbato si meraviglierà e regnerà sul Tutto".
Penso dunque che queste siano le due vie, orientale e occidentale.
La realtà ultima sarebbe dunque duale?
A sentire Gesù, sempre nel vangelo di Tommaso, sembrerebbe di sì:
"Gesù disse: - Questo cielo passerà e passerà quello che vi sta sopra, e i morti non vivranno e i vivi non moriranno.
In questi giorni in cui voi vi nutrite di cose morte (tra queste di sicuro i dobloni custoditi nei forzieri della mia guida spirituale anthonyi) le rendete cose di vita (pane e AI). Quando sarete nella Luce cosa farete? Cosa nel giorno in cui, essendo uno, diverrete due? Quando diverrete due, cosa farete?"
Secondo me è il dualismo a regnare, inteso però nel suo fondamento come unità "minima discreta" spazio temporale (divenire di istanti in relazione a.....). Il monismo (immobilità spazio/temporale) non va d'accordo con il cervello degli umani.. bisognerebbe correggerlo
Saluti

fabriba

Citazione di: fabriba il 12 Settembre 2025, 13:11:08 PMMa se leggiamo il vecchio testamento, ci rendiamo conto che non c'era neanche la volontà di "inventare una religione" nello scriverlo:
"non c'era neanche la volontà di "  è una scemenza, la ritiro... non che non sia vera o falsa, io ci credo anche abbastanza, è che non è dimostrabile in alcun modo e mi sembra inutile ai fini della discussione.

rifraso:
 "non è scontato nemmeno che ci fosse la volontà di"

anthonyi

Citazione di: daniele22 il 12 Settembre 2025, 14:04:11 PMD'altra parte, nella nostra via occidentale, il vangelo di Tommaso evidenzia il pensiero di Gesù che dice anche:
"Gesù disse: - Colui che cerca non cessi dal cercare, finché non trovi. Quando troverà sarà turbato, e quando sarà turbato si meraviglierà e regnerà sul Tutto".
A sentire Gesù, sempre nel vangelo di Tommaso, sembrerebbe di sì:
"Gesù disse: - Questo cielo passerà e passerà quello che vi sta sopra, e i morti non vivranno e i vivi non moriranno.
In questi giorni in cui voi vi nutrite di cose morte (tra queste di sicuro i dobloni custoditi nei forzieri della mia guida spirituale anthonyi) 

Io veramente preferisco le sterline e i fiorini d'oro, il mio sogno poi sarebbe appropriarmi di un lingotto proprietà della Banca d'Italia depositato in Svizzera con il timbro del III Reich. Comunque come guida spirituale mi corre il dovere di informarti che il "vangelo di Tommaso" é un documento che non ha mai avuto analisi o valutazioni storiche di alcun genere, potrebbe averlo scritto chiunque, in qualsiasi periodo storico. 
Meglio morire liberi che vivere da schiavi! 🤗

daniele22

Citazione di: anthonyi il 12 Settembre 2025, 14:43:25 PMIo veramente preferisco le sterline e i fiorini d'oro, il mio sogno poi sarebbe appropriarmi di un lingotto proprietà della Banca d'Italia depositato in Svizzera con il timbro del III Reich. Comunque come guida spirituale mi corre il dovere di informarti che il "vangelo di Tommaso" é un documento che non ha mai avuto analisi o valutazioni storiche di alcun genere, potrebbe averlo scritto chiunque, in qualsiasi periodo storico.
Ma senti un po' che storia che mi vieni a raccontare.. si provveda subito ad analizzare datare inquadrare e genomizzare se possibile.. grazie anthonyi per la nota, ma cosa fanno lì all'euratom? Si grattano le palle da mane a sera immagino ... subito una mail stile elon musk.
Ma torniamo a noi e riprendo da questo stralcio del mio post precedente:
"... anche l'azione di generare il vuoto, pretesa di andare oltre il samsara, sarebbe comunque "un'azione relativa a...." raggiungere il nirvana, ma non potrebbe raggiungere l'assoluto che invece sta fuori dal tempo, ovvero fuori dall'azione (prerogativa del mondano).
Il convenzionale non sarebbe pertanto dipendente dall'assoluto essendo che l'assoluto sarebbe solo una pretesa del convenzionale. Realtà duale quindi, intesa però come teoria e pratica...."
Siamo abituati a pensare che "la cosa così com'è" non è raggiungibile dalla nostra conoscenza poiché ogni cosa non esiste da sola, ma solo in relazione ad altro (cosa/cose).
Siamo invece meno abituati a pensare che questa relazione si costituisca nel movimento reciproco tra le cose, si costituisca cioè all'interno dell'azione che ciascuna cosa compie seguendo la sua direttrice.
Ogni cosa rappresenta dunque quella che in fisica classica si chiamerebbe una grandezza vettoriale. Possiede intensità (quantità di moto), direzione (l'azione) e verso. Verso dove? Verso il futuro ovviamente. Ma se ora, giusto per prendere un'azione a caso, smetto di scrivere e vado in piazza, ¿in che senso posso dire di andare verso il futuro? Direi che questo "verso il futuro" è in un certo senso ideale dato che andando in piazza sto in ogni caso sempre dentro al mio presente.
In tutto questo si svela la nostra attuale crisi umana. La mia mente cioè, per andare verso la piazza si dirige verso il passato, ovvero verso la conoscenza che mi permette di andare in piazza (vi cibate di cose morte rendendole vive). (Come vedi non ci sono solo le sterline d'oro nei forzieri da te custoditi ... mi raccomando al proposito). Proseguendo, si tratterebbe quindi anthonyi tesoro, di una mente il cui verso è costantemente rivolto al passato, rivolto alla conoscenza. Ma al tempo stesso è una mente che anela al futuro, a "un mondo migliore", a un'utopia.. al cosa posso sperare di memoria kantiana. Vedi dunque come il passato che non esiste più (i morti non vivranno) assieme al futuro che non esiste, coincidono sempre con l'eterno presente (i vivi non moriranno).
Direi allora che il passato è il relativo (la conoscenza compresa l'idea abituale solo in parte giusta che abbiamo di assoluto sopra menzionata) e il futuro è l'assoluto (l'ignoranza). ¿Cosa faremo allora, dato che secondo me ora siamo nella luce?
Saluti

Duc in altum!

Citazione di: daniele22 il 12 Settembre 2025, 13:47:34 PMI guai non derivano da Dio, ma da quello che dice. Gli uomini sono innocenti.

Saluti. 
Almeno c'è un primo passo nel riconoscere che sto Dio esiste... anche se secondo te è Lui che genera guai.
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

daniele22

Citazione di: Duc in altum! il 14 Settembre 2025, 22:37:42 PMAlmeno c'è un primo passo nel riconoscere che sto Dio esiste... anche se secondo te è Lui che genera guai.
Matteo 25,14-30
"14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti".

Clima da Finis terrae. Anche se non sono un credente non ho mai negato l'esistenza di Dio. I guai li fanno gli uomini, su questo non ci piove. Ma ho detto pure che sono innocenti perché non sanno quello che fanno. Non è poco.
In passato ti dissi che l'unica cosa che imputavo a Gesù fosse stata la mancata abiura della Legge. La legge ha posto un controverso all'universo originando il diverso. Ha diviso l'umanità in obbedienti e disobbedienti ("nessuno ha il diritto di obbedire" cit). Bella schifezza; ha posto la scintilla dell'inimicizia nel mondo.
In questo senso sono pertanto un anticristo. Del resto, a ciascun periodo storico il suo problema emergente; la spiritualità di oggi non è senz'altro quella di cinquemila anni fa. Stenta però a emergere tra tanta confusione e cialtroneria.
Nel caso in questione il premio/pena riportato nel sopracitato brano di Matteo verrebbe pertanto rivisto. Tutto questo a fronte di una disamina sull'ambiguità della natura dei talenti che si rivela nel modo in cui viene stimata la fedeltà. Lo schiavo che ha conservato il talento dovrebbe quindi essere premiato, e non escluso, caro Duc. Daniele22 ha fede nella ragione, che non è certo riducibile a una fede nella razionalità (Dio me ne guardi!). "La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l'una dell'altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione (la giustizia in terra appunto)": questo l'ha detto Benedetto XVI; sottoscrivo, ma la mia ragione si ribella all'esclusione dello schiavo. Il padrone lo sapeva già da prima che quello schiavo era quello che era; pur tuttavia lo schiavo ha saputo conservare il talento
Saluti



Duc in altum!

Citazione di: daniele22 il 15 Settembre 2025, 18:54:09 PMAnche se non sono un credente non ho mai negato l'esistenza di Dio.
Non esiste un essere umano non credente, non si può, proprio in virtù dell'inevitabilità della fede...
Diciamo sei un credente nel Dio di cui non neghi l'esistenza...

Citazione di: daniele22 il 15 Settembre 2025, 18:54:09 PMI guai li fanno gli uomini, su questo non ci piove. Ma ho detto pure che sono innocenti perché non sanno quello che fanno. Non è poco.
Il dono, la Grazia del libero arbitrio, permette anche la facoltà di potersi illudere come ognuno desidera... non è poco!

Io preferisco la chimera cristiana, ove la salvezza (intesa pure come quel dare davvero un senso compiuto alla personale esistenza) avviene assumendo il giudizio e non evitandolo...

Gli uomini non sapevano quello che facevano... oggi il Vangelo è letto pure agli eschimesi e agli yanomami!

Citazione di: daniele22 il 15 Settembre 2025, 18:54:09 PMIn passato ti dissi che l'unica cosa che imputavo a Gesù fosse stata la mancata abiura della Legge. La legge ha posto un controverso all'universo originando il diverso. Ha diviso l'umanità in obbedienti e disobbedienti ("nessuno ha il diritto di obbedire" cit). Bella schifezza; ha posto la scintilla dell'inimicizia nel mondo. In questo senso sono pertanto un anticristo.
Come puoi abiurare te stesso? (Non pensate che io sia venuto per abolire la legge o i profeti; io sono venuto non per abolire, ma per portare a compimento)
Diciamo che la Legge è stata un po' abusata (per il potere, l'avere e l'apparire) da chi doveva viverla pienamente... un po' come fanno gli addetti ai lavori con le costituzioni democratiche.

Be', visto che citi la Scrittura, ti faccio notare che:(dal Libro della Genesi) Io porrò inimicizia fra te e la donna, fra la tua stirpe e la sua stirpe: questa ti schiaccerà la testa e tu le insidierai il calcagno - sei un po' confuso... ma, per carità, libertà di culto!

Citazione di: daniele22 il 15 Settembre 2025, 18:54:09 PMNel caso in questione il premio/pena riportato nel sopracitato brano di Matteo verrebbe pertanto rivisto. Tutto questo a fronte di una disamina sull'ambiguità della natura dei talenti che si rivela nel modo in cui viene stimata la fedeltà. Lo schiavo che ha conservato il talento dovrebbe quindi essere premiato, e non escluso, caro Duc.
Bene, sei sulla discussione perfetta... inventati una nuova religione dove chi non elargisce gratuitamente, ciò che gratuitamente ha ricevuto, è un ganzo!

Citazione di: daniele22 il 15 Settembre 2025, 18:54:09 PM"La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l'una dell'altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione (la giustizia in terra appunto)": questo l'ha detto Benedetto XVI; sottoscrivo, ma la mia ragione si ribella all'esclusione dello schiavo.
Bene, sei sulla strada giusta, adesso devi solo accettare che la tua ragione ha bisogno della tua fede... non c'è alternativa... quello schiavo che ha avuto "paura" è escluso... hai voglia di ribellarti!

Citazione di: daniele22 il 15 Settembre 2025, 18:54:09 PMIl padrone lo sapeva già da prima che quello schiavo era quello che era; pur tuttavia lo schiavo ha saputo conservare il talento.

Saluti
Non lo ha conservato, lo ha nascosto...
Anche del "buon ladrone" sapeva già da prima quello che era...

Pace&Bene
"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

Freedom

Citazione di: daniele22 il 15 Settembre 2025, 18:54:09 PMMatteo 25,14-30
"14 Avverrà come di un uomo che, partendo per un viaggio, chiamò i suoi servi e consegnò loro i suoi beni. 15 A uno diede cinque talenti, a un altro due, a un altro uno, a ciascuno secondo la sua capacità, e partì. 16 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, andò subito a impiegarli e ne guadagnò altri cinque. 17 Così anche quello che ne aveva ricevuti due, ne guadagnò altri due. 18 Colui invece che aveva ricevuto un solo talento, andò a fare una buca nel terreno e vi nascose il denaro del suo padrone. 19 Dopo molto tempo il padrone di quei servi tornò, e volle regolare i conti con loro. 20 Colui che aveva ricevuto cinque talenti, ne presentò altri cinque, dicendo: Signore, mi hai consegnato cinque talenti; ecco, ne ho guadagnati altri cinque. 21 Bene, servo buono e fedele, gli disse il suo padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 22 Presentatosi poi colui che aveva ricevuto due talenti, disse: Signore, mi hai consegnato due talenti; vedi, ne ho guadagnati altri due. 23 Bene, servo buono e fedele, gli rispose il padrone, sei stato fedele nel poco, ti darò autorità su molto; prendi parte alla gioia del tuo padrone. 24 Venuto infine colui che aveva ricevuto un solo talento, disse: Signore, so che sei un uomo duro, che mieti dove non hai seminato e raccogli dove non hai sparso; 25 per paura andai a nascondere il tuo talento sotterra; ecco qui il tuo. 26 Il padrone gli rispose: Servo malvagio e infingardo, sapevi che mieto dove non ho seminato e raccolgo dove non ho sparso; 27 avresti dovuto affidare il mio denaro ai banchieri e così, ritornando, avrei ritirato il mio con l'interesse. 28 Toglietegli dunque il talento, e datelo a chi ha i dieci talenti. 29 Perché a chiunque ha sarà dato e sarà nell'abbondanza; ma a chi non ha sarà tolto anche quello che ha. 30 E il servo fannullone gettatelo fuori nelle tenebre; là sarà pianto e stridore di denti".

Clima da Finis terrae. Anche se non sono un credente non ho mai negato l'esistenza di Dio. I guai li fanno gli uomini, su questo non ci piove. Ma ho detto pure che sono innocenti perché non sanno quello che fanno. Non è poco.
In passato ti dissi che l'unica cosa che imputavo a Gesù fosse stata la mancata abiura della Legge. La legge ha posto un controverso all'universo originando il diverso. Ha diviso l'umanità in obbedienti e disobbedienti ("nessuno ha il diritto di obbedire" cit). Bella schifezza; ha posto la scintilla dell'inimicizia nel mondo.
In questo senso sono pertanto un anticristo. Del resto, a ciascun periodo storico il suo problema emergente; la spiritualità di oggi non è senz'altro quella di cinquemila anni fa. Stenta però a emergere tra tanta confusione e cialtroneria.
Nel caso in questione il premio/pena riportato nel sopracitato brano di Matteo verrebbe pertanto rivisto. Tutto questo a fronte di una disamina sull'ambiguità della natura dei talenti che si rivela nel modo in cui viene stimata la fedeltà. Lo schiavo che ha conservato il talento dovrebbe quindi essere premiato, e non escluso, caro Duc. Daniele22 ha fede nella ragione, che non è certo riducibile a una fede nella razionalità (Dio me ne guardi!). "La ragione ha bisogno della fede per arrivare ad essere totalmente se stessa: ragione e fede hanno bisogno l'una dell'altra per realizzare la loro vera natura e la loro missione (la giustizia in terra appunto)": questo l'ha detto Benedetto XVI; sottoscrivo, ma la mia ragione si ribella all'esclusione dello schiavo. Il padrone lo sapeva già da prima che quello schiavo era quello che era; pur tuttavia lo schiavo ha saputo conservare il talento
Saluti



La Parabola dei talenti è indubbiamente di non facile interpretazione. Anche a me ha sempre suscitato non poche perplessità.

Ti sintetizzo un commento che ho ascoltato non più tardi di un mese fa che mi ha convinto e, in qualche modo, rasserenato. Speriamo che anche altri possa trarne beneficio.

I talenti sono l'amore che il Signore ci mette nel cuore e solo spendendoli, facendoli entrare in circolazione acquistano vero valore. Metterli sotto terra significa tenerli sotto chiave, inutilizzati. E l'amore, non vivificato nelle relazioni, perde di valore. Sino a diventare niente. Spero di non essere stato troppo sintetico.  :)

Ciao!
Bisogna lavorare molto, come se tutto dipendesse da noi e pregare di più, come se tutto dipendesse da Dio.

daniele22

Citazione di: Freedom il 16 Settembre 2025, 21:18:33 PMLa Parabola dei talenti è indubbiamente di non facile interpretazione. Anche a me ha sempre suscitato non poche perplessità.

Ti sintetizzo un commento che ho ascoltato non più tardi di un mese fa che mi ha convinto e, in qualche modo, rasserenato. Speriamo che anche altri possa trarne beneficio.

I talenti sono l'amore che il Signore ci mette nel cuore e solo spendendoli, facendoli entrare in circolazione acquistano vero valore. Metterli sotto terra significa tenerli sotto chiave, inutilizzati. E l'amore, non vivificato nelle relazioni, perde di valore. Sino a diventare niente. Spero di non essere stato troppo sintetico.  :)

Ciao!
Ciao.. Un buon aggiustamento dato che si tratta di una parabola, ma il senso della parabola era quello di rendere chiaro ciò che ancora sfuggiva ai discepoli. Perché tirare in mezzo i banchieri? Perché dare cinque talenti a un servo e ad altro uno quasi umiliandolo? Avrebbe dovuto imbastire un'altra parabola qualora volesse riferirsi all'amore. Senza tener peraltro conto che l'amore verso il proprio popolo implica almeno un nemico potenziale in altri popoli, e infatti gli ebrei sono a tutt'oggi coerenti, Gesù no......
Saluti

daniele22

@Duc in altum!
"Non ti vendicherai e non serberai rancore contro i figli del tuo popolo, ma amerai il prossimo tuo come te stesso. Io sono il SIGNORE." (Levitico 19:18)
"Se tu presti del denaro a qualcuno del mio popolo, al povero che è presso di te, non ti comporterai con lui da usuraio; non gli imporrai interesse." (Esodo 22:25)
Ciao Duc ... tutto ben? Sono 6 le tue striscioline sul post 205.
1. Ti sbagli di grosso. La mia fede è nella ragione; Dio è per me una parola che significa altro (comunque esiste). Potrei sostituirla con "l'essere" ad esempio, ma dato che per me l'essere coincide col divenire (vedi post 202), essa significa principalmente solo l'ineluttabile ignoranza della mia conoscenza. Se debbo quindi dare fede agli imperativi imposti dal tuo Dio, significherebbe che abdicherei dalla mia fede per riconoscere un Dio che per me è ingiusto e generato da mente umana.
2. Il libero arbitrio esiste solo per Voi. Per un agnostico il libero arbitrio non regge a livello logico e razionale. È la mia o la tua ragione (emotività/razionalità) a decidere cosa sia bene e cosa sia male, la nostra consapevolezza quindi, con tutti i suoi pregi e soprattutto difetti.
3. Come posso abiurare me stesso? Questa domanda quasi ironica è evidentemente subordinata al tuo sconsiderato incipit al quale ho risposto al punto 1. In ogni caso la ragione umana non è mia, è di tutti.
4. Nemmeno lo commento... un pensiero troppo sciocco per sprecare parole.
5. Il fatto è che tu non accetti che io abbia fede nella ragione ... e se proprio debbo essere metafisico, non accetti una fede dedicata all'ignoranza della propria conoscenza, come già detto al punto 1 (Più che una fede, una presa d'atto).
6. L'ha conservato, il talento, e gliel'ha restituito.
Ora guarda le direttive di Esodo e Levitico di cui sopra. Se quello che accadrà è ciò che sta scritto in Matteo 25-14,30 bisogna dire che il padrone si prendeva già cura delle persone in suo possesso. Ma i soldi che hanno guadagnato due dei tre servi, chi gliel'ha dati? La banca? Ma come mai la banca ha i soldi visto che non è permessa l'usura? Aaah! La praticava con altri popoli suppongo, visto l'Esodo, altrimenti come faceva a remunerare lautamente i due schiavi?
Sorvolando quindi sul danaro e facendo due conti, abbiamo un popolo che vieta di ammazzare, però ammazza altri; e questo rende chiaro che pure "ama il prossimo tuo come te stesso" (Levitico), sia rivolto al proprio popolo. Gesù ha provato a sparigliare le acque, ma ha fallito pure lui. E questo è un dato di fatto perché oggi una religione può essere buona solo se universale. In Cina, e specialmente in India dove dimora da ben lunga data, siamo al di sotto del cinque per cento, aggiungici i musulmani e si scopre che il Redentore ha redento solo una parte di mondo, escludendo tra l'altro gli agnostici che non sono certo pochi. E tu immagineresti che io dovessi prestare fede a un Dio del genere altrimenti cadrei in contraddizione? Dovrei dar credito a un provocatore nato, e geloso pure? Se fosse quindi vero che gli ebrei hanno in qualche misura voluto ammazzare Gesù direi che erano perfettamente coerenti con la loro religione (Il potere difende se stesso). Per me infatti Gesù fu solo un rivoluzionario a metà, come i comunisti (l'idea era buona, ma il fulcro sulla quale poggiava non era buono). Però i musulmani l'hanno riconosciuto come profeta. Segui pure il tuo Gesù ebreo, non fa per me, a meno che... Perché Duc, così come il Vaticano ha espresso un sospetto su Netanyahu senza svelarne il contenuto, si potrebbe anche sospettare che i testi, o il testo sia in qualche misura "di gomma"... giusto per salvare il Salvatore eh!. Ma dubito che... e quindi vai pure per la tua via, ognuno è libero di seguire il suo culto
Saluti

Duc in altum!

Citazione di: daniele22 il 17 Settembre 2025, 16:32:40 PMCiao Duc ... tutto ben? Sono 6 le tue striscioline sul post 205.
Ciao... sì, grazie!

Citazione di: daniele22 il 17 Settembre 2025, 16:32:40 PM1. Ti sbagli di grosso. La mia fede è nella ragione; Dio è per me una parola che significa altro (comunque esiste). Potrei sostituirla con "l'essere" ad esempio, ma dato che per me l'essere coincide col divenire (vedi post 202), essa significa principalmente solo l'ineluttabile ignoranza della mia conoscenza. Se debbo quindi dare fede agli imperativi imposti dal tuo Dio, significherebbe che abdicherei dalla mia fede per riconoscere un Dio che per me è ingiusto e generato da mente umana.
Nessuno ti chiede di abdicare, solo di ragionare (visto che credi nella ragione) che qualsiasi cosa tu voglia sostituire al termine Dio (o al mio Gesù), è il tuo 'dio'; giacché ti impone degli imperativi (infatti scegli moralmente o eticamente o socialmente o politicamente, pure grazie a essi ...e non lo puoi evitare!), senza avere la certezza (altrimenti sarebbe Verità assoluta per tutti inconfutabile) che sia davvero così... se non con la tua fede!
Non è difficile...

Citazione di: daniele22 il 17 Settembre 2025, 16:32:40 PM2. Il libero arbitrio esiste solo per Voi. Per un agnostico il libero arbitrio non regge a livello logico e razionale. È la mia o la tua ragione (emotività/razionalità) a decidere cosa sia bene e cosa sia male, la nostra consapevolezza quindi, con tutti i suoi pregi e soprattutto difetti.
Ah, ah, ah, ah... la vuoi chiamare emotività/razionalità, benissimo, ma sei sempre tu e solamente tu a poter essere giudicato per quel che ha deciso la tua ragione, ossia, nessuno ti ha obbligato, cioè, hai "ragionato" liberamente...

Citazione di: daniele22 il 17 Settembre 2025, 16:32:40 PM3. Come posso abiurare me stesso? Questa domanda quasi ironica è evidentemente subordinata al tuo sconsiderato incipit al quale ho risposto al punto 1. In ogni caso la ragione umana non è mia, è di tutti.
Era rivolto a Gesù, non a te ( :D )... ma è troppo sciocco sto pensiero! :))

Citazione di: daniele22 il 17 Settembre 2025, 16:32:40 PM5. Il fatto è che tu non accetti che io abbia fede nella ragione ... e se proprio debbo essere metafisico, non accetti una fede dedicata all'ignoranza della propria conoscenza, come già detto al punto 1 (Più che una fede, una presa d'atto).
Ma che scherzi?!
Io ho sempre ribadito che ognuno è libero di credere in quel che vuole... io in Gesù, tu nella ragione, un altro nel buddismo, ecc. ecc.
Ciò che ribadisco è semplicemente che non esiste qualcuno che può vivere senza avere fede... quindi non accetto che ci si presenti (per convenienza o astuzia) come non credente in Pinco, invece di comunicare (e quindi giocare ad armi pari) l'essere credente in Pallino!

Citazione di: daniele22 il 17 Settembre 2025, 16:32:40 PM6. L'ha conservato, il talento, e gliel'ha restituito.
E' una parabola, @daniele22, sveglia!
E come tutte le parabole, le favole e i racconti, contiene un messaggio vero, una certezza recondita che si può applicare nella realtà... che adesso ti spiego.

Il servo è morto (il padrone che torna rappresenta il Giudizio e la Parusia), è troppo tardi per restituire l'Amore & Co. (come ha ben spiegato @Freedom) che il padrone (Dio stesso) gli ha donato... ecco il perché del pianto e dello stridor di denti (la dannazione è eterna)!

Ma torniamo sempre allo stesso punto, ci vuole fede per accettare che sia davvero la Verità... con la sola ragione, come ben ci istruisce Benedetto XVI, si può solo impazzire innanzi a cotanta realtà!

Un abbraccio...


"Solo quando hai perduto Dio, hai perduto te stesso;
allora sei ormai soltanto un prodotto casuale dell'evoluzione".
(Benedetto XVI)

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