Chi sono io? Da dove vengo? Dove sto andando? Perché sono qui ora? Chi ero prima di nascere (o di reincarnarmi)? Chi sarò dopo la mia morte fisica (o uscita dal corpo)?
Vi siete mai posti queste domande? Io sì e, approfittando del fatto di non avere più il "brutto vizio" ;D di lavorare, i pochi neuroni rimastimi, hanno potuto dedicarsi all'approfondimento di questi temi.
Chi ero prima di nascere e chi sarò dopo la morte del mio corpo? Io intravvedo tre possibilità:
- Nessuno prima della nascita e nessuno dopo la morte
- Nessuno prima della nascita, ma un residente di uno dei regni ultraterreni (inferno, purgatorio o paradiso)
- Un'anima che si reincarna in continuazione.
Se fosse vera l'ipotesi n. 1, credo che sarebbe lecito chiedersi, perché mai, allora, la stragrande maggioranza dell'umanità mette al mondo figli, sapendo che prima di questa vita non c'era nulla e altrettanto vi sarà dopo la morte. Non è un controsenso? Io mi preoccupo di procreare qualcuno che, una volta morto fisicamente, non potrà andare da nessuna parte. Al massimo sarà ricordato dai familiari: per il bene che ha fatto loro, ma anche per le ingiustizie di cui qualche erede potrebbe sentirsi vittima;
Se fosse vera la seconda ipotesi, verrebbe da chiedersi in base a quali criteri, un Dio buono, misericordioso, onnipotente e perfetto, abbia fatto nascere Tizio come imperatore, Caio come mendicante; qualcuno con fisico da atleta e qualcun altro paralizzato; qualcuno in un paese industrializzato e qualcun altro in un paese toccato dalla carestia; qualcuno in un paese privo di guerre e qualcun altro sotto le bombe; ecc.. ecc...
Se fosse vera la terza ipotesi, la vita attuale di ogni essere vivente, sarebbe la effetto di vite precedenti e causa di vite future. Ciò non escluderebbe comunque la presenza di un Dio creatore, e il traguardo per ogni essere vivente, sarebbe vivere slegato da tempo e spazio, nell'eternità e nell'infinito, senza più alcun corpo fisico.
La mia esperienza personale mi porta a concordare con la terza ipotesi: io mi sono trovato a dover affrontare una vita assai impegnativa, come conseguenza di errori commessi nelle vite precedenti. Non si tratta di una punizione, sia ben chiaro, quanto di suggerimenti per poter riprendere la "retta via" verso la mia perfezione, che mi consentirà di entrare nell'eternità e nell'infinito, liberandomi da quel tormento che è stato ed è tuttora il mio corpo.
Già l'astrologia (non l'oroscopo, ovviamente) in passato e la numerologia ora mi hanno dato e mi stanno dando indicazioni molto importanti in tal senso. Ora vorrei capire qualcosa della lettura dei registri akashici, vorrei verificare se anche questa disciplina dell'occulto, concorda con le informazioni già in mio possesso.
In ogni caso, io credo che l'esperienza personale sia più importante di tutte le teorie di questo mondo. Poi, che la scienza non riesca a trovare solide basi scientifiche per le discipline dell'occulto, non significa necessariamente che esse non ne abbiano. Io mi limito a registrare ciò che di positivo incontro sul cammino verso casa mia.
Grazie per l'attenzione.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Ottobre 2023, 15:34:05 PM3. Un'anima che si reincarna in continuazione.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Ottobre 2023, 15:34:05 PMSe fosse vera la terza ipotesi, la vita attuale di ogni essere vivente, sarebbe la effetto di vite precedenti e causa di vite future. Ciò non escluderebbe comunque la presenza di un Dio creatore, e il traguardo per ogni essere vivente, sarebbe vivere slegato da tempo e spazio, nell'eternità e nell'infinito, senza più alcun corpo fisico.
Nessuna delle tre ipotesi mi ispira, e si potrebbero aggiungere tante altre ipotesi che - oggettivamente - non avrebbero alcun margine di sostenibilità che sia superiore alle tre tue.
Però la tua terza mi conturba sul piano logico. Mi è subito venuto alla mente Cesare Pavese, che nel parlare di procreazione umana la bollò con la domanda "a che serve questa fottitura generale?". Ma...senza divagare...non vedo quale senso avrebbe mai questo sfinimento di continue reicarnazioni, soprattutto considerando che nessun vivente (per quanto convinto di essere un reicarnato) ha la minima contezza nè di quali sarebbero state le sue vite precedenti e nè di quelle che potrebbero essere le sue vite future. Con il risultato che chi soffre oggi, soffre qui ed ora, come chi gode oggi, gode qui ed ora.
Personalmente la percepisco come ipotesi consolatoria, al pari del Cattolico "gli ultimi saranno i primi" o "la sofferenza avvicina a Dio".
Qui vado OT: non solo trovo che siano ipotesi consolatorie, ma che - paradossalmente - approfondiscano quella che potremmo molto latamente definire una <ferita narcisistica>... CON una overdose di <narcisismo> . Nel senso che fomentano quella competitività sterile (e solo consolatoria) del rimuginare sullo "questa vita non mi sorride, ma vedrai dopo che premio avrò!".
Solo mio punto di vista.
Citazione di: Claudia K il 22 Ottobre 2023, 20:43:31 PMNessuna delle tre ipotesi mi ispira, e si potrebbero aggiungere tante altre ipotesi che - oggettivamente - non avrebbero alcun margine di sostenibilità che sia superiore alle tre tue.
Però la tua terza mi conturba sul piano logico. Mi è subito venuto alla mente Cesare Pavese, che nel parlare di procreazione umana la bollò con la domanda "a che serve questa fottitura generale?". Ma...senza divagare...non vedo quale senso avrebbe mai questo sfinimento di continue reicarnazioni, soprattutto considerando che nessun vivente (per quanto convinto di essere un reicarnato) ha la minima contezza nè di quali sarebbero state le sue vite precedenti e nè di quelle che potrebbero essere le sue vite future. Con il risultato che chi soffre oggi, soffre qui ed ora, come chi gode oggi, gode qui ed ora.
Personalmente la percepisco come ipotesi consolatoria, al pari del Cattolico "gli ultimi saranno i primi" o "la sofferenza avvicina a Dio".
Qui vado OT: non solo trovo che siano ipotesi consolatorie, ma che - paradossalmente - approfondiscano quella che potremmo molto latamente definire una <ferita narcisistica>... CON una overdose di <narcisismo> . Nel senso che fomentano quella competitività sterile (e solo consolatoria) del rimuginare sullo "questa vita non mi sorride, ma vedrai dopo che premio avrò!".
Solo mio punto di vista.
Perché mai sarebbe uno sfinimento "la ruota che gira" tra nascite e morti, incarnazioni e reincarnazioni? Questa mia vita attuale, semmai, è già uno sfinimento di per sé, sfinimento che non può essere lasciato al caso, e nemmeno alla volontà di un Dio che, decide arbitrariamente di far nascere le persone nei luoghi, nelle famiglie, nei paesi più disparati.
Mi sto documentando al riguardo e ho scoperto che, per esempio, è possibile scoprire chi eravamo in una o in tutte le vite precedenti, ma scoprirlo potrebbe riservare delle sorprese amare: per esempio che l'attuale nostro partner in una vita precedente aveva il corpo di un nostro congiunto.
Siamo così abituati a considerarci un corpo, ricordando a volte di essere anche mente (Rita Levi Montacini docet), ma dimenticandoci di essere anche (o forse soprattutto anima e spirito)! Il corpo è l'unica parte di noi ad avere un sesso; il resto no!
Concludo con una domanda: Quali sarebbero le altre ipotesi? Perché non ce le illustri? Grazie.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Ottobre 2023, 06:39:16 AMMi sto documentando al riguardo e ho scoperto che, per esempio, è possibile scoprire chi eravamo in una o in tutte le vite precedenti, ma scoprirlo potrebbe riservare delle sorprese amare: per esempio che l'attuale nostro partner in una vita precedente aveva il corpo di un nostro congiunto.
Documentandosi si scopre tutto e il contrario di tutto.
Come fai a scegliere fra documentazioni che dicono una cosa e quelle che dicono il contrario?
Io ad esempio mi affido alla letteratura scientifica, e quindi aderisco ai criteri coi quali la comunità scientifica assegna autorevolezza ad un testo.
Tu, se ricordo bene, ti affidi più alla tua personale esperienza.
Stante ciò in base a quali criteri attribuisci autorevolezza ai testi?
Scegli ad esempio quelli che corroborano le tue personali esperienze o usi altri criteri?
Citazione di: iano il 23 Ottobre 2023, 13:40:03 PMDocumentandosi si scopre tutto e il contrario di tutto.
Come fai a scegliere fra documentazioni che dicono una cosa e quelle che dicono il contrario?
Io ad esempio mi affido alla letteratura scientifica, e quindi aderisco ai criteri coi quali la comunità scientifica assegna autorevolezza ad un testo.
Tu, se ricordo bene, ti affidi più alla tua personale esperienza.
Stante ciò in base a quali criteri attribuisci autorevolezza ai testi?
Scegli ad esempio quelli che corroborano le tue personali esperienze o usi altri criteri?
La scienza, se non ricordo male, procede per tentativi: dalla medicina, all'astronomia, alla fisica e chi più ne ha più ne metta... Le firme autorevoli possono esprimersi su ciò che conoscono, ma dubito che possano fare altrettanto su ciò che non conoscono! Per esempio, perché non ci sono cure per guarire dagli acufeni? Perché io dovrei spendere qualche migliaio di euro per acquistare un apparecchio che non mi garantisce la soluzione del problema? Perché, in alternativa, dovrei spendere 70 euro a volta per un numero imprecisato di sedute da uno psicologo, che, sotto ipnosi, "istruisce il mio cervello" a bypassare i suoni degli acufeni, senza la certezza di riuscire a risolvere il problema? Cosa affermano le firme autorevoli al riguardo? Credo che quello degli acufeni non sia l'unico problema, ma sia semplicemente uno dei tanti, irrisolti dalle autorevoli firme della scienza.
Altro punto: la mia patologia di carattere neurologico, negli anni '60 del secolo scorso fu "scoperta" da un ortopedico che, per sicurezza si consultò con un neurologo, suo vicino di ambulatorio. Perché illustri neurologi, cui mia madre si era rivolta, non riuscirono a diagnosticare la mia patologia?
In ogni caso mi affido alla mia esperienza personale, perché è l'unico modo che ho per progredire spiritualmente, visto che l'intera umanità mi pare indirizzata verso ciò che nell'essere umano è materia: corpo fatto di fisica, chimica e biologia, mentre si sa ben poco di anima e spirito. Meno male che psicologia, giusto per fare un esempio deriva dal vocabolo greco Psyché, che significa anima!
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Ottobre 2023, 13:54:25 PMLa scienza, se non ricordo male, procede per tentativi: dalla medicina, all'astronomia, alla fisica e chi più ne ha più ne metta... Le firme autorevoli possono esprimersi su ciò che conoscono, ma dubito che possano fare altrettanto su ciò che non conoscono! Per esempio, perché non ci sono cure per guarire dagli acufeni? Perché io dovrei spendere qualche migliaio di euro per acquistare un apparecchio che non mi garantisce la soluzione del problema? Perché, in alternativa, dovrei spendere 70 euro a volta per un numero imprecisato di sedute da uno psicologo, che, sotto ipnosi, "istruisce il mio cervello" a bypassare i suoni degli acufeni, senza la certezza di riuscire a risolvere il problema? Cosa affermano le firme autorevoli al riguardo? Credo che quello degli acufeni non sia l'unico problema, ma sia semplicemente uno dei tanti, irrisolti dalle autorevoli firme della scienza.
Altro punto: la mia patologia di carattere neurologico, negli anni '60 del secolo scorso fu "scoperta" da un ortopedico che, per sicurezza si consultò con un neurologo, suo vicino di ambulatorio. Perché illustri neurologi, cui mia madre si era rivolta, non riuscirono a diagnosticare la mia patologia?
In ogni caso mi affido alla mia esperienza personale, perché è l'unico modo che ho per progredire spiritualmente, visto che l'intera umanità mi pare indirizzata verso ciò che nell'essere umano è materia: corpo fatto di fisica, chimica e biologia, mentre si sa ben poco di anima e spirito. Meno male che psicologia, giusto per fare un esempio deriva dal vocabolo greco Psyché, che significa anima!
Credo che ognuno qui potrebbe riportare casi di malasanità in cui è stato coinvolto.
Per quanto riguarda gli acufeni ho cercato su internet, perchè non sapevo cosa fossero.
Sapevo però che siamo in grado di non sentire rumori di sottofondo che non veicolano informazioni interessanti per noi, quindi c'è un meccanismo che ci consente entro certi limiti di sentire solo ciò che ci interessa sentire.
Immagino quindi gli acufeni derivino da un malfunzionamento di questo meccanismo...che funziona al contrario, facendoci sentire un suono che non c'è.
Più in generale so che non c'è una corrispondenza diretta fra il suono e ciò che sentiamo, in quanto ciò che sentiamo è una elaborazione che il cervello fà del suono fisico, cioè delle onde sonore che colpiscono i timpani.
Una causa degli acufeni potrebbe quindi essere questa mediazione che fà il cervello in modo non funzionale.
Un altra cosa che so è che della sensazione uditiva non è responsabile il solo apparato uditivo, ma c'è sempre il contributo di tutti gli altri sensi.
Questo significa che non sentiamo con le sole orecchie, ma anche in diversa misura sentiamo suoni, col gusto, con la vista, col tatto, etc...
Ti suggerisco quindi di aggiungere alle tue personali esperienze quella di porre attenzione se l'insorgere degli acufeni possa essere legata a una particolare esperienza visiva, tattile etc...
Trovare questo collegamento potrebbe essere la soluzione del problema, in quanto oggi sappiamo che diversamente da come si pensava una volta la plasticità del cervello non si ferma a i 6 mesi di vita, e dura fino alla nostra morte, e che si conoscono già dei metodi per rimodellarlo ripristinandone la normale funzionalità.
Io non ho nessuna competenza in merito.
Dal punto di vista scientifico il mio parere vale zero.
Se ho scritto quanto sopra quindi è solo perchè tu potresti trovare conferma a ciò che ho scritto nelle tue personali esperienze passate e future, che in misura minima sono anche mie esperienze.
Se ti interessa ti passo i testi divulgativi di scienza cui ho fatto riferimento per quanto sopra scritto.
Ciao.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Ottobre 2023, 06:39:16 AMConcludo con una domanda: Quali sarebbero le altre ipotesi? Perché non ce le illustri? Grazie.
:-[ Le altre ipotesi sono tutte quelle che chiunque trova in ultra- esubero, se vuole, nella selva di religioni-fedi-sette-santoni-mistici-filosofi-profeti (inclusi manipolatori e sciroccati) che hanno un qualche seguito (planetario o di villaggio), e che è impossibile persino contare quanti siano...
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Ottobre 2023, 06:39:16 AMPerché mai sarebbe uno sfinimento "la ruota che gira" tra nascite e morti, incarnazioni e reincarnazioni?
Mah...sincera: forse faresti prima tu a dire perchè mai non lo sarebbe.
Nascere e rinascere e rinascere a vita persa...per COSA? E poi in frammentazione di identità terrene che sono del tutto scisse l'una dall'altra...e totalmente inconsapevoli del COSA starebbero pagando delle vite precedenti?
A me occorre un antinevralgico solo per formulare la domanda...
Citazione di: Claudia K il 23 Ottobre 2023, 15:33:38 PM.... Mah...sincera: forse faresti prima tu a dire perchè mai non lo sarebbe.
Nascere e rinascere e rinascere a vita persa...per COSA? E poi in frammentazione di identità terrene che sono del tutto scisse l'una dall'altra...e totalmente inconsapevoli del COSA starebbero pagando delle vite precedenti?
A me occorre un antinevralgico solo per formulare la domanda...
Nascere, rinascere per cosa? Per purificare l'anima, a mio avviso. Ogni vita ci fa compiere delle esperienze che aiutano l'anima a migliorarsi, a purificarsi. Poi, possiamo nascere una volta maschietti e un'altra femminucce, ma in ogni caso le esperienze fatte di volta in volta saranno arricchenti. La frammentazione di identità deriva dal considerarsi principalmente (se non esclusivamente) un corpo fatto di materia. Invece io condivido la tesi secondo la quale il corpo è un vestito per l'anima. Questo mio pensiero deriva dal fatto che il mio corpo non ha mai mostrato la collaborazione che avrei voluto. Non ho mai avuto la pretesa di volare in alto come le aquile o di lanciarmi in picchiate come i falchi pellegrini, né tantomeno di passare da 0 a 120 km orari in 3 secondi come fa il ghepardo. Almeno, però, poter scegliere se condurre una vita sedentaria o correre a perdifiato, come è normalmente per gli esseri umani, quello sì. Proprio la mia situazione (ossia il fatto di non poter scegliere) con tutto ciò che ne è conseguito mi ha spinto a rivedere la mia vita, di passare al vaglio gli avvenimenti (belli o brutti) salienti, cercando di capirne il motivo. Se sono stato privato di tale gioia, ci deve essere un motivo che non è sicuramente il caso (che non esiste), e nemmeno la volontà divina di Qualcuno che dall'alto di una nuvola decide chi premiare e chi punire. Ci deve essere per forza qualcos'altro e ciò, a mio avviso non può essere che la reincarnazione.
La ruota fatta di nascite e di morti, continuerà a girare fino a quando non avremo raggiunto la purificazione dell'anima. Non mi metto a fare l'elenco di tutte le disavventure, le cadute, e i guai che ho dovuto affrontare, per non tediarvi e per non innescare il meccanismo tanto caro a diverse persone, del mal comune mezzo gaudio. A parte che se, qui, qualcuno avesse avuto disavventure o problemi più importanti dei miei, rafforzerebbe la mia idea di reincarnazione....
Secondo gli esperti questa mia vita dovrebbe essere la penultima, proprio a causa dei problemi che ho dovuto affrontare e che affronto tuttora (o forse, grazie ad essi?). In pratica non hanno fatto altro che confermare quanto avevo intuito.
Citazione di: iano il 23 Ottobre 2023, 14:20:17 PMCredo che ognuno qui potrebbe riportare casi di malasanità in cui è stato coinvolto.
Per quanto riguarda gli acufeni ho cercato su internet, perchè non sapevo cosa fossero.
Sapevo però che siamo in grado di non sentire rumori di sottofondo che non veicolano informazioni interessanti per noi, quindi c'è un meccanismo che ci consente entro certi limiti di sentire solo ciò che ci interessa sentire.
Immagino quindi gli acufeni derivino da un malfunzionamento di questo meccanismo...che funziona al contrario, facendoci sentire un suono che non c'è.
Più in generale so che non c'è una corrispondenza diretta fra il suono e ciò che sentiamo, in quanto ciò che sentiamo è una elaborazione che il cervello fà del suono fisico, cioè delle onde sonore che colpiscono i timpani.
Una causa degli acufeni potrebbe quindi essere questa mediazione che fà il cervello in modo non funzionale.
Un altra cosa che so è che della sensazione uditiva non è responsabile il solo apparato uditivo, ma c'è sempre il contributo di tutti gli altri sensi.
Questo significa che non sentiamo con le sole orecchie, ma anche in diversa misura sentiamo suoni, col gusto, con la vista, col tatto, etc...
Ti suggerisco quindi di aggiungere alle tue personali esperienze quella di porre attenzione se l'insorgere degli acufeni possa essere legata a una particolare esperienza visiva, tattile etc...
Trovare questo collegamento potrebbe essere la soluzione del problema, in quanto oggi sappiamo che diversamente da come si pensava una volta la plasticità del cervello non si ferma a i 6 mesi di vita, e dura fino alla nostra morte, e che si conoscono già dei metodi per rimodellarlo ripristinandone la normale funzionalità.
Io non ho nessuna competenza in merito.
Dal punto di vista scientifico il mio parere vale zero.
Se ho scritto quanto sopra quindi è solo perchè tu potresti trovare conferma a ciò che ho scritto nelle tue personali esperienze passate e future, che in misura minima sono anche mie esperienze.
Se ti interessa ti passo i testi divulgativi di scienza cui ho fatto riferimento per quanto sopra scritto.
Ciao.
Ok, passami pure ciò che reputi interessante. Grazie.
https://images.app.goo.gl/gNxo4uLu77FWur4v8
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 23 Ottobre 2023, 16:08:11 PMCi deve essere per forza qualcos'altro e ciò, a mio avviso non può essere che la reincarnazione.
La ruota fatta di nascite e di morti, continuerà a girare fino a quando non avremo raggiunto la purificazione dell'anima.
Secondo gli esperti questa mia vita dovrebbe essere la penultima, proprio a causa dei problemi che ho dovuto affrontare e che affronto tuttora (o forse, grazie ad essi?). In pratica non hanno fatto altro che confermare quanto avevo intuito.
Fino a prova contraria tutto è possibile.
Non è dunque mia intenzione contraddirti sulla reincarnazione. Ti chiedo solo gentilmente se puoi spiegare chi sono e come argomentano gli esperti che ti hanno "informato" sulla circostanza che la tua attuale vita dovrebbe essere la penultima.
Citazione di: Freedom il 23 Ottobre 2023, 21:10:19 PMFino a prova contraria tutto è possibile.
Non è dunque mia intenzione contraddirti sulla reincarnazione. Ti chiedo solo gentilmente se puoi spiegare chi sono e come argomentano gli esperti che ti hanno "informato" sulla circostanza che la tua attuale vita dovrebbe essere la penultima.
Che questa mia vita potesse essere la penultima lo avevo intuito autonomamente, visto il peso considerevole che questa vita ha avuto e sta avendo. E' un po' come quando frequentavo le superiori e maggio (l'ultimo mese completo di scuola, perché nei pochi giorni di giugno, non si faceva più un granché), guarda caso, era il mese decisivo, quello in cui si tiravano le somme, in cui si capiva se si era promossi, rimandati o bocciati.
Inoltre, appena ho avuto un po' più tempo a disposizione (non essendo i miei pochi neuroni rimasti più impegnati in attività lavorative ;) e, essendomi lasciato alle spalle un triennio di sofferenze in conseguenza della caduta disastrosa del 2019), ho iniziato a dedicarmi a conoscere me stesso, non solamente in quanto corpo, bensì anche (o forse soprattutto) in quanto mente, anima e spirito; ho iniziato ad indagare e a cercare in internet tutto ciò che potesse darmi delle risposte concrete al riguardo.
Poi, avendo Telegram sullo smartphone, ho iniziato a cercare i gruppi che trattassero argomenti quali (di seguito i link delle ricerche fatte in internet): meditazione, astrologia karmica ( https://www.ecosia.org/search?method=newtab&addon=chrome&addonversion=6.0.2&q=astoloogia%20karmica ), numerologia ( https://www.ecosia.org/search?addon=chrome&addonversion=6.0.2&q=numerologia ), reincarnazione e vite precedenti ( https://www.ecosia.org/search?addon=chrome&addonversion=6.0.2&q=reincarnazione%20vite%20precedenti ), registri akashici ( https://www.ecosia.org/search?addon=chrome&addonversion=6.0.2&q=registri%20akashici ) , ecc... quindi ho condiviso i miei pensieri, ho fatto domande e mi sono arrivate delle risposte che, di volta in volta hanno aiutato a capire sempre di più i vari argomenti.
L'amministratrice di un gruppo di numerologia, mi ha chiesto in privato di inviarle la mia data di nascita. Cosa che ho fatto aggiungendo solamente questa domanda: "Cosa mi racconti al riguardo? Grazie." Dopo qualche ora (ho saputo in seguito che ci vuole almeno un'ora per farlo) lei mi ha risposto, inviandomi il mio quadrante numerologico ricavato con la mia data di nascita, aggiungendo un commento che, oltre a confermare ciò che avevo intuito, dava delle spiegazioni al riguardo (che, per ovvi motivi non pubblico qui). In un gruppo sulla meditazione, presente e su Telegram e su WhatsApp, ho pubblicato alcuni miei pensieri cui hanno risposto un paio di persone che si sono dette disponibili a leggermi i miei registri akashici (ossia quei registri che contengono tutte le vite passate di ogni individuo, aiutandolo a capire il perché di certi problemi in questa vita). In un primo colloquio telefonico con un'operatrice olistica, iscritta all'albo, ho avuto delle risposte interessanti. Mentre parlavamo lei mi raccontava di "vedere" alcuni miei problemi attuali, di carattere fisico, ma comunque ci siamo ripromessi di effettuare una seduta (telefonica) vera e propria appena saremo liberi entrambi dai rispettivi impegni. Nel frattempo mi ha dato dei suggerimenti per prepararmi (tipo: essere in una posizione comoda, quindi seduto su una poltrona, e non su una sedia). E' probabile che io debba visualizzare qualcosa a occhi chiusi, ma per ora ho qualche difficoltà a farlo e non so se ciò sia anche per i miei simili, oppure dipenda dalla mia patologia (di carattere neurologico). Chi vivrà, vedrà. >:( Ah, non ho sborsato nulla per il responso di numerologia, e nulla mi sarà chiesto per quello di apertura dei registri akashici, mentre per una seduta di ipnosi regressiva alle vite passate, a domicilio, l'operatrice olistica (anch'ella iscritta all'albo specifico) mi ha chiesto 90 euro. Spero di aver risposto alle tue domande.
Citazione di: iano il 23 Ottobre 2023, 19:58:52 PMhttps://images.app.goo.gl/gNxo4uLu77FWur4v8
Ciao, il link che mi hai indicato mi mostra la copertina di un libro. E' corretto? Devo cercare quel libro su cui troverei le risposte al problema degli acufeni? Grazie.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 24 Ottobre 2023, 10:17:33 AMCiao, il link che mi hai indicato mi mostra la copertina di un libro. E' corretto? Devo cercare quel libro su cui troverei le risposte al problema degli acufeni? Grazie.
La soluzione al problema degli acufeni è una mia libera elaborazione , una mia congettura, che deduco dalla lettura di quel libro.
Di sicuro la lettura di quel libro ti arricchirà.
A memoria, degli acufeni il libro non parla nemmeno.
Un libro non potrà mai risolvere i problemi di nessuno.
I libri ci arricchiscono, e questo arricchimento può aiutarci nella vita.
Non esiste il libro della sapienza assoluta e nessun libro và letto in modo acritico.
In un certo senso il libro risponde anche alla domanda , chi sono io, dicendo che siamo quel che sentiamo, ma quel che sentiamo non sempre è ciò che è, e ciò che è non sempre lo sentiamo con la coscienza di sentirlo.
In particolare non abbiamo coscienza di quanto sia potente il nostro udito che viene promosso dall'autore a senso salvavita, perchè ci salva la vita in continuazione senza che noi ce ne accorgiamo.
La vita non ha alcun senso. Per la natura, che si viva o ci si faccia saltare le cervella non cambia nulla. Indifferenza totale. Per l'uomo tutta l'esistenza non è che cercare consolazione a questa mancanza che si sente dentro. Si arriva persino a cercare di consolarsi con il "carpe Diem" (cogli l'attimo). Solo che passa in un attimo ;D. Ci si consola cercando motivazione nel lavoro, nella famiglia, nei figli, nei soldi, nella religione, nella politica, dal salumiere, in ogni cosa o persona dove aggrapparsi per colmare il vuoto. A volte sembra funzionare, ma poi non dura. Vanità delle vanità, tutto e vanità (Qoelet)
Citazione di: Pio il 24 Ottobre 2023, 14:18:12 PMLa vita non ha alcun senso. Per la natura, che si viva o ci si faccia saltare le cervella non cambia nulla. Indifferenza totale. Per l'uomo tutta l'esistenza non è che cercare consolazione a questa mancanza che si sente dentro. Si arriva persino a cercare di consolarsi con il "carpe Diem" (cogli l'attimo). Solo che passa in un attimo ;D. Ci si consola cercando motivazione nel lavoro, nella famiglia, nei figli, nei soldi, nella religione, nella politica, dal salumiere, in ogni cosa o persona dove aggrapparsi per colmare il vuoto. A volte sembra funzionare, ma poi non dura. Vanità delle vanità, tutto e vanità (Qoelet)
Se fosse vero che la vita non avesse senso, perché mai, allora, gli esseri umani continuerebbero a procreare?
Non sono già sufficienti le vite attuali senza senso? Perché generarne altre?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 24 Ottobre 2023, 14:39:22 PMSe fosse vero che la vita non avesse senso, perché mai, allora, gli esseri umani continuerebbero a procreare?
Non sono già sufficienti le vite attuali senza senso? Perché generarne altre?
Procreano perché vittime delle loro illusioni, per ignoranza; perché pensano di essere più felici avendo figli; ancora, per trovare un senso al loro vuoto, per averne consolazione. In definitiva per cercare sempre di colmare QUEL VUOTO che sentono dentro. Quel vuoto però non si può colmare: è una specie di rumore tormentoso che è la vita stessa.
Citazione di: Pio il 24 Ottobre 2023, 14:18:12 PMLa vita non ha alcun senso. Per la natura, che si viva o ci si faccia saltare le cervella non cambia nulla. Indifferenza totale. Per l'uomo tutta l'esistenza non è che cercare consolazione a questa mancanza che si sente dentro. Si arriva persino a cercare di consolarsi con il "carpe Diem" (cogli l'attimo). Solo che passa in un attimo ;D. Ci si consola cercando motivazione nel lavoro, nella famiglia, nei figli, nei soldi, nella religione, nella politica, dal salumiere, in ogni cosa o persona dove aggrapparsi per colmare il vuoto. A volte sembra funzionare, ma poi non dura. Vanità delle vanità, tutto e vanità (Qoelet)
Ci mancherebbe che avesse senso...
Se la vita avesse un senso, allora sì che saresti perduto davvero.
Perché non potresti che seguire quel "senso".
E invece, il senso lo devi dare tu.
Per dare un senso, visto che la vita non c'è l'ha, devi necessariamente scavare in te stesso. Per poi esporti e affermare la verità, rischiando.
Rischiando di sbagliare.
Ma donde potrà mai giungere la consapevolezza di aver sbagliato?
Ancora da te stesso, da dove altro mai?
Infatti tu sei la Verità.
La ricerca del senso, della Verità, è ricerca di te stesso.
Citazione di: bobmax il 24 Ottobre 2023, 15:04:57 PMCi mancherebbe che avesse senso...
Se la vita avesse un senso, allora sì che saresti perduto davvero.
Perché non potresti che seguire quel "senso".
E invece, il senso lo devi dare tu.
Per dare un senso, visto che la vita non c'è l'ha, devi necessariamente scavare in te stesso. Per poi esporti e affermare la verità, rischiando.
Rischiando di sbagliare.
Ma donde potrà mai giungere la consapevolezza di aver sbagliato?
Ancora da te stesso, da dove altro mai?
Infatti tu sei la Verità.
La ricerca del senso, della Verità, è ricerca di te stesso.
La verità mi appare come una flebile fiammella nel buio. Io la chiamo "speranza". Spesso quella piccola luce mi tormenta più del buio stesso. Perché, dopo tanti anni e tanti consigli di gente nel buio come me, si rischia di cercare consolazione nel vuoto di senso stesso. In definitiva non è consolante pensare che la vita non abbia alcun senso? Sembra quasi che così possiamo essere più liberi. Possiamo perfino trovare consolanti tante cose vane.😕
Citazione di: bobmax il 24 Ottobre 2023, 15:04:57 PM....
Per dare un senso, visto che la vita non c'è l'ha, devi necessariamente scavare in te stesso. Per poi esporti e affermare la verità, rischiando.
Rischiando di sbagliare.
Ma donde potrà mai giungere la consapevolezza di aver sbagliato?
Ancora da te stesso, da dove altro mai?
Infatti tu sei la Verità.
La ricerca del senso, della Verità, è ricerca di te stesso.
Appunto! Io ho iniziato a scavare dentro me stesso, per capire qualcosa... scava che ti scava, sono giunto alle conclusioni con cui ho aperto il post. Tuttavia, scavare in sé stessi è un paziente lavoro senza fine. A quasi 65 anni ho dato io stesso la risposta che cercavo da quando ero un bimbetto; la stessa risposta che nessun adulto allora è stato in grado di darmi.
Citazione di: Pio il 24 Ottobre 2023, 15:14:36 PMLa verità mi appare come una flebile fiammella nel buio. Io la chiamo "speranza". Spesso quella piccola luce mi tormenta più del buio stesso. Perché, dopo tanti anni e tanti consigli di gente nel buio come me, si rischia di cercare consolazione nel vuoto di senso stesso. In definitiva non è consolante pensare che la vita non abbia alcun senso? Sembra quasi che così possiamo essere più liberi. Possiamo perfino trovare consolanti tante cose vane.😕
Ma la vanità delle cose non è forse in definitiva totale?
Vi è forse una cosa che non sia vana?
E per fortuna che sia proprio così!
Che in caso contrario quella cosa non vana ci inchioderebbe. Sarebbe un idolo.
Ma quando tutto ciò che c'è, è senz'altro vano, allora che si fa?
Non ci ritroviamo forse di fronte all'aut-aut, alla scelta per l'eternità?
Non è proprio a questo punto che dobbiamo decidere se essere o non essere?
E il discrimine, tra essere e non essere, non è forse l'amore?
Non è forse ogni cosa, senza il nostro amore, un puro nulla?
E non è forse vero che ogni cosa, attraverso il nostro amore, è il nulla che muta in essere?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 24 Ottobre 2023, 15:27:28 PMAppunto! Io ho iniziato a scavare dentro me stesso, per capire qualcosa... scava che ti scava, sono giunto alle conclusioni con cui ho aperto il post. Tuttavia, scavare in sé stessi è un paziente lavoro senza fine. A quasi 65 anni ho dato io stesso la risposta che cercavo da quando ero un bimbetto; la stessa risposta che nessun adulto allora è stato in grado di darmi.
Sì, la risposta puoi darla solo tu.
Se così non fosse, che ci staresti a fare?
Se questa per te è ora la "risposta", bene.
Magari è proprio la Verità, magari no. Ma finché lo è, per te tanto basta.
Non sarà comunque qualcun altro a confermartela oppure a confutartela, perché è la "tua" verità.
E perciò si fonda su di te.
Tu, che sei la Verità, potrai un domani scoprire in te stesso qualcosa di nuovo che modificherà la tua consapevolezza. Oppure troverai sempre nient'altro che una conferma a ciò che credi ora vero.
Comunque tutto si gioca in te.
Ciò che importa è sempre e soltanto la tua fede nella Verità.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 24 Ottobre 2023, 10:13:00 AMSpero di aver risposto alle tue domande.
Si lo hai fatto e ti ringrazio.
Tutto è possibile Aspirante Filosofo58, pur tuttavia le tue attuali convinzioni sono frutto di tue intuizioni confermate da esperti in astrologia karmica, numerologia, reincarnazione/vite precedenti e registri akashici. Mi domando in base a cosa li ritieni esperti e mi domando anche l'affidabilità delle discipline che hai citato.
Per carità tu solo conosci e puoi ascoltare il tuo cuore e la tua mente. Se la tua interiorità si armonizza e trae nutrimento da queste discipline è cosa che, in definitiva, puoi giudicare solo tu stesso.
Ti rammento solo, ma lo sai benissimo anche tu, che stai parlando di cose la cui fondatezza e veridicità non è universalmente riconosciuta.
La vita non ha alcun senso perché per il vivente è il senso. No life no party.
Partendo da tale assioma si costruisce l'etica.
Vale anche per i diversamente abili e per l'inventore dell'espressione. Una occasione per mostrare quanto vale la propria diversità.
(https://citynews-padovaoggi.stgy.ovh/~media/horizontal-hi/63636927074168/alex_zanardi-2.jpg)
Citazione di: Freedom il 25 Ottobre 2023, 19:13:06 PMSi lo hai fatto e ti ringrazio.
Tutto è possibile Aspirante Filosofo58, pur tuttavia le tue attuali convinzioni sono frutto di tue intuizioni confermate da esperti in astrologia karmica, numerologia, reincarnazione/vite precedenti e registri akashici. Mi domando in base a cosa li ritieni esperti e mi domando anche l'affidabilità delle discipline che hai citato.
Per carità tu solo conosci e puoi ascoltare il tuo cuore e la tua mente. Se la tua interiorità si armonizza e trae nutrimento da queste discipline è cosa che, in definitiva, puoi giudicare solo tu stesso.
Ti rammento solo, ma lo sai benissimo anche tu, che stai parlando di cose la cui fondatezza e veridicità non è universalmente riconosciuta.
In base a cosa riteniamo esperto un meccanico, un idraulico, un elettricista o un qualsiasi altro professionista? Normalmente io ritengo esperto chi mi risolve un problema di sua competenza, chi mi spiega nei dettagli cosa ha fatto, insomma... chi mostra di sapere ciò che fa e ciò che dice (e di questi tempi, con i fanfaroni che ci ritroviamo, non è cosa da poco!). Quindi io uso il vocabolo "esperto" in tutti i settori, anche in quelli "non riconosciuti universalmente". Questo "non riconoscere universalmente", a mio avviso si inquadra perfettamente nella direzione verso cui sta andando l'umanità intera: il baratro dell'autodistruzione.
La storia ci presenta diverse figure bistrattate dai propri contemporanei (soprattutto dalle autorità), ma poi riabilitati. In ogni caso io non considero mai alcun professionista, solamente sulla base del "sentito dire" o dei titoli di studio che mostra bellamente nella sua sede operativa (diplomi, attestati o altro). Io preferisco vederlo all'opera e capire se mi sia di aiuto in qualche modo.
Citazione di: Ipazia il 25 Ottobre 2023, 19:53:54 PMLa vita non ha alcun senso perché per il vivente è il senso. No life no party.
Partendo da tale assioma si costruisce l'etica.
Vale anche per i diversamente abili e per l'inventore dell'espressione. Una occasione per mostrare quanto vale la propria diversità.
(https://citynews-padovaoggi.stgy.ovh/~media/horizontal-hi/63636927074168/alex_zanardi-2.jpg)
Il vivente è il senso? In che senso? >:( Battuta a parte, io credo che il senso esista se si considera l'essere umano in continua evoluzione (non solamente l'umanità, bensì ogni essere umano preso a sé). Vita dopo vita ognuno di noi è chiamato a fare delle esperienze che lo arricchiscono interiormente, lo perfezionano, lo rendono veramente "a immagine e somiglianza di Dio", qualunque sia il significato che diamo al vocabolo Dio (non necessariamente un Essere anziano con la barba lunga, non fatto necessariamente, cioè,
a immagine e somiglianza dell'uomo). Questa mia vita, iniziata il mio giorno di "nascita in questa valle di lacrime", che terminerà il giorno della mia dipartita, così pesante da sopportare, così impegnativa e faticosa, ha un rovescio della medaglia: è grazie alle esperienze considerate negative, che sono riuscito a capire tante cose. Un esempio? Il fatto che il mio corpo non sia mai stato perfettamente funzionante (a parte i primi 364 giorni di vita) mi ha fatto capire l'importanza della collaborazione tra gli esseri umani. Proprio perché vivo sulla mia pelle il risultato della sua assenza in alcune circostanze, proprio perché le mie braccia hanno dovuto sobbarcarsi anche diversi lavori delle gambe, arrivando a usurarsi anzitempo, io capisco l'importanza della collaborazione e ho capito che devo fare la mia parte. Secondo la numerologia, per evitare il ripetersi di errori passati, mi sarebbero stati messi dei
paletti che mi impediscono alcune attività, permettendomi di concentrarmi su altre. Vista così, la mia vita è come una medicina amara, ma necessaria perché mi permetterà di migliorarmi, di perfezionarmi, di guarire.
Il vivente, la vita, è il senso, ovvero la sua fonte più fondata di senso, perché è un dato di fatto che viene prima di qualsiasi riflessione, razionalizzazione e ideologizzazione. Ed è un dato di fatto comune a tutti i viventi.
Preso atto di ciò, istintivamente o razionalmente, ogni vivente gestisce il suo specifico dato di fatto secondo la sua capacità creativa e lo interpreta secondo le sue inclinazioni, in maniera progressiva, regressiva o statica. Sfruttando le occasioni che il contesto sociale gli offre e trovando le motivazioni, anche di tipo attivistico, perché queste occasioni siano le più congegnali alla sua condizione psicofisica.
La foto che ho postato è di uno che al risveglio dopo l'amputazione si è occupato più della parte sana del suo corpo che della parte irreversibilmente perduta (sua dichiarazione). Ed oggi, dopo una seconda debacle, ancora non molla, circondato dall'affetto della sua famiglia che non è pietà, ma riconoscimento che una persona così non si può non amare, perché interpreta oltre ogni limite il senso che la vita è.
Si può obiettare che fino al primo incidente abbia immaganizzato tanta energia mentale da bastare fino alla sua morte, ma poteva benissimo sciuparla in depressione e recriminazioni. Invece l'ha dirottata altrove restando integralmente vivo.
Tu hai scelto una strategia diversa, su cui non mi permetto di esprimere giudizi. L'essenziale è vivere.
Io mi ritrovo nella prima del tuo elenco, cercando di riempire al meglio il segmento di realtà che mi è stato dato. Senza eccessive paturnie autorealizzative.
Let it be.
Citazione di: Ipazia il 26 Ottobre 2023, 09:32:30 AMIl vivente, la vita, è il senso, ovvero la sua fonte più fondata di senso, perché è un dato di fatto che viene prima di qualsiasi riflessione, razionalizzazione e ideologizzazione. Ed è un dato di fatto comune a tutti i viventi.
Preso atto di ciò, istintivamente o razionalmente, ogni vivente gestisce il suo specifico dato di fatto secondo la sua capacità creativa e lo interpreta secondo le sue inclinazioni, in maniera progressiva, regressiva o statica. Sfruttando le occasioni che il contesto sociale gli offre e trovando le motivazioni, anche di tipo attivistico, perché queste occasioni siano le più congegnali alla sua condizione psicofisica.
La foto che ho postato è di uno che al risveglio dopo l'amputazione si è occupato più della parte sana del suo corpo che della parte irreversibilmente perduta (sua dichiarazione). Ed oggi, dopo una seconda debacle, ancora non molla, circondato dall'affetto della sua famiglia che non è pietà, ma riconoscimento che una persona così non si può non amare, perché interpreta oltre ogni limite il senso che la vita è.
Si può obiettare che fino al primo incidente abbia immaganizzato tanta energia mentale da bastare fino alla sua morte, ma poteva benissimo sciuparla in depressione e recriminazioni. Invece l'ha dirottata altrove restando integralmente vivo.
Tu hai scelto una strategia diversa, su cui non mi permetto di esprimere giudizi. L'essenziale è vivere.
Io mi ritrovo nella prima del tuo elenco, cercando di riempire al meglio il segmento di realtà che mi è stato dato. Senza eccessive paturnie autorealizzative.
Let it be.
A proposito di debacle, la mia vita mi pare un gioco dell'oca. Ogni qualvolta ho pensato di essere vicino al traguardo, di poter raccogliere i frutti di ciò che ho seminato, qualcosa mi ributtava indietro, facendomi sentire come Ulisse (od Odisseo che dir si voglia), facendomi sentire come l'eroe del poema di Omero, con la differenza che di anni per me non ne sono passati appena 20, bensì quasi 65.
Non faccio "la lista della spesa" delle batoste che ho preso, delle volte che ho dovuto fermarmi, mi sono leccato le ferite e poi sono ripartito con maggior vigore di prima. Però c'è un limite a tutto e credo di essere arrivato a quel limite. Nell'istituto di riabilitazione motoria dove sono stato ricoverato (per il mio bene, "per guarire dalla malattia", secondo i miei genitori e gli adulti di allora) nel periodo delle elementari (6 anni esatti, nei quali rientravo a casa unicamente per le vacanze scolastiche), ossia quando un bambino avrebbe bisogno di essere sostenuto dai propri genitori, consolato, coccolato, ecc... vedevo diversi miei compagni di sventura, messi oggettivamente peggio di me dal punto di vista fisico: io sono sempre riuscito a camminare, anche se non correttamente, mentre vi erano bambini che non camminavano affatto, o che oltre a non camminare non parlavano nemmeno: inchiodati sulle rispettive carrozzine, spesso avevano anche bisogno di essere imboccati, vestiti, svestiti, lavati, ecc... Questa situazione, a mio avviso, è un vero e proprio dramma per un bambino da scuola elementare.
Io ero in una sorta di girone infernale: non potevo confidarmi con gli adulti (consorelle laiche consacrate) che sembravano orientate più al mantenimento dell'ordine e della disciplina in istituto che alla psicologia dei ricoverati. Giusto per fare un esempio: io sono sempre stato un ribelle e ho protestato ogni qualvolta non fossi d'accordo col volere del personale: protestavo senza farmi troppi problemi. Una volta, la "capa" delle consorelle ebbe la brillante idea di mettermi un cerotto sulla bocca, per non farmi parlare, lasciandomi libere tanto le mani, quanto le gambe. Avrei potuto togliermi il cerotto, oppure nascondermi per la vergogna. Invece scelsi di andare in giro col cerotto sulla bocca, esprimendomi a gesti e, alla domanda: "chi ti ha messo il cerotto?" indicavo l'autrice del gesto. Nel giro di 10 minuti colei venne a togliermi il cerotto, rossa paonazza in viso!
In aggiunta a ciò c'è "l'aggravante" della nascita di mio fratello nemmeno 4 mesi dopo il mio ricovero, due giorni prima del mio sesto compleanno. In ogni caso speravo, una volta diventato adulto, di poter vivere una vita "normale" seppur con i limiti fisici che avevo e che col passare del tempo non sono certamente diminuiti. Invece, le successive batoste mi hanno fatto rallentare fisicamente, ma stimolato il pensiero.
Sembrerà strano ma io non ho mai cercato un colpevole per la mia situazione. La domanda che mi ponevo e che ponevo agli adulti non era: "Chi mi ha fatto questo?" (et similia), bensì: "Perché sono così"? a cui seguiva l'altra domanda: "Cosa posso fare per uscire da questa situazione?" Arrivato a questo punto della mia vita, dopo 4 lussazioni del gomito destro, un ictus ischemico, 8 interventi chirurgici, vorrei capire qualcosa della mia vita, quindi provo ogni strada percorribile, e quella che sto percorrendo ora (un viaggio introspettivo, alla conoscenza del mio sé più profondo) mi stimola, perché ritengo tramite essa di riuscire a dare un senso a questa mia vita da "gioco dell'oca". Non è matematico che ci riesca, però almeno ci provo.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 26 Ottobre 2023, 06:37:17 AMNormalmente io ritengo esperto chi mi risolve un problema di sua competenza, chi mi spiega nei dettagli cosa ha fatto, insomma... chi mostra di sapere ciò che fa e ciò che dice
Io preferisco vederlo all'opera e capire se mi sia di aiuto in qualche modo.
Che problemi ti hanno risolto?
Ed in che modo ti sono stati d'aiuto (oltre a confermare la tua intuizione che sei alla penultima reincarnazione)?
Citazione di: Freedom il 26 Ottobre 2023, 18:26:40 PMChe problemi ti hanno risolto?
Ed in che modo ti sono stati d'aiuto (oltre a confermare la tua intuizione che sei alla penultima reincarnazione)?
Mi hanno dato delle indicazioni sulle mie vite passate, che individuo sono stato, quali errori ho commesso. Io credo che sia come per la storia. "Chi non vuol conoscere la storia è condannato a riviverne gli errori", si diceva. Parafrasando io potrei affermare: "chi non vuol conoscere le proprie vite passate, è condannato a ripeterne gli errori". Io credo che occorra partire da qui, capire da dove si arriva per decidere "il da farsi", per scegliere la strada migliore da percorre da qui in avanti. La numerologia è entrata nello specifico, raccontando in modo più approfondito la mia vita precedente, ma, ovviamente essendo ciò qualcosa di strettamente privato, non ho intenzione di raccontarlo qui. Mentre l'apertura dei registri akashici non è ancora avvenuta realmente. Ho soltanto avuto un colloquio telefonico, durante il quale l'operatrice ha visto delle cose che non mi ha ancora riferito. Occorre una vera e propria seduta in cui, sarò guidato nel "viaggio" alla scoperta di me stesso, e dovrò scegliere io, ogni volta che si verificherà la possibilità di farlo.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 22 Ottobre 2023, 15:34:05 PMIn ogni caso, io credo che l'esperienza personale sia più importante di tutte le teorie di questo mondo.
Forse il punto che tu offri alla discussione formistica è proprio questo del valore delle esperienze personali rispetto al conosciuto (e non necessariamente al teorizzato/ipotizzato).
Più che alla scienza (in genere) personalmente mi affido a due dati (proprio "spicci" e terra-terra) da chiunque verificabili :
1) se un Esquimese e un Uomo Blu del deserto sahariano e poi ancora un Aborigeno Australiano si dessero occasione di confrontare le loro esperienze...verosimilmente concluderebbero di appartenere a tre mondi del tutto alieni l'uno dall'altro. E invece fanno tutti parte di questo pianeta, che soggiace a regole differenti per ogni latitudine, e senza alcun particolare mistero;
2) (più importante e più generalizzabile) : non c'è truffa al mondo che non fondi su una
lusinga che occulti "artifici e raggiri" in danno del truffato e a vantaggio del solo truffatore. La lusinga può essere di qualunque genere e, come insegnato dai più insigni trattatisti di Diritto Penale, il truffatore è l'Elite del Delinquente, perchè è INTELLIGENTE e anche MOLTO PSICOLOGO. Il che si traduce nel fatto che comprende perfettamente i desiderata del truffando (e poi truffato) ed è Intelligente quanto basta a fargli intravedere i sollievi che il truffando agogna, per ...averlo totalmente in pugno e trasformarlo (felice, eh! fin quando non s'accorge d'essere stato truffato!) da truffando in truffato.
Da qui in poi non voglio dire altro, MA...nei tuoi scritti che ho sempre letto - non volermene se puoi - a me non sembra che tu VIVA esperienze dirette che non siano quelle
di cercare una spiegazione al "perchè a me è andata così?" , con piena disponibilità ad accettarne una... purchessia.
A me sembra piuttosto ovvio che questa tua postura risulti particolarmente <agevole nella lettura> a truffatori di ogni ordine e grado. Non mi imbarazza ammettere che qualche mio cliente truffatore seriale avesse come refrain "nella testa di Tizio ci faccio il motocross" (e infatti ce lo faceva alla grandissima, ovviamente pro domo sua).
Ma appunto e
vale per chiunque di noi : nel palesare candidamente che si stia cercando una spiegazione o soddisfazione o lusinga di qualunque genere...è più facile finire in mano a truffatori che altro!
P.S. : ho molto apprezzato l'altrui evocazione di Alex Zanardi, che considero come prova provata (già mille volte detta) del FATTO che tutto parta dal nostro modo di essere, e che (sempre secondo me) se si vuole VIVERE piuttosto che rimuginare, sempre dalla consapevolezza di questo si debba partire.
Ovvio che non tutti siamo il Magico Zanardi, ma se ci si lavora CON I PROFESSIONISTI GIUSTI E VERI, si può intraprendere il suo stesso Magico Cammino, e senza incappare in truffatori.
Sempre e solo mia opinione, con molta affettività nei tuoi confronti, sebbene non avverta alcuna complanarità tra il tuo procedere ed il mio. :)
Citazione di: Claudia K il 28 Ottobre 2023, 23:03:29 PMForse il punto che tu offri alla discussione formistica è proprio questo del valore delle esperienze personali rispetto al conosciuto (e non necessariamente al teorizzato/ipotizzato).
Più che alla scienza (in genere) personalmente mi affido a due dati (proprio "spicci" e terra-terra) da chiunque verificabili :
1) se un Esquimese e un Uomo Blu del deserto sahariano e poi ancora un Aborigeno Australiano si dessero occasione di confrontare le loro esperienze...verosimilmente concluderebbero di appartenere a tre mondi del tutto alieni l'uno dall'altro. E invece fanno tutti parte di questo pianeta, che soggiace a regole differenti per ogni latitudine, e senza alcun particolare mistero;
2) (più importante e più generalizzabile) : non c'è truffa al mondo che non fondi su una lusinga che occulti "artifici e raggiri" in danno del truffato e a vantaggio del solo truffatore. La lusinga può essere di qualunque genere e, come insegnato dai più insigni trattatisti di Diritto Penale, il truffatore è l'Elite del Delinquente, perchè è INTELLIGENTE e anche MOLTO PSICOLOGO. Il che si traduce nel fatto che comprende perfettamente i desiderata del truffando (e poi truffato) ed è Intelligente quanto basta a fargli intravedere i sollievi che il truffando agogna, per ...averlo totalmente in pugno e trasformarlo (felice, eh! fin quando non s'accorge d'essere stato truffato!) da truffando in truffato.
Da qui in poi non voglio dire altro, MA...nei tuoi scritti che ho sempre letto - non volermene se puoi - a me non sembra che tu VIVA esperienze dirette che non siano quelle di cercare una spiegazione al "perchè a me è andata così?" , con piena disponibilità ad accettarne una... purchessia.
A me sembra piuttosto ovvio che questa tua postura risulti particolarmente <agevole nella lettura> a truffatori di ogni ordine e grado.
Non mi imbarazza ammettere che qualche mio cliente truffatore seriale avesse come refrain "nella testa di Tizio ci faccio il motocross" (e infatti ce lo faceva alla grandissima, ovviamente pro domo sua).
Ma appunto e vale per chiunque di noi : nel palesare candidamente che si stia cercando una spiegazione o soddisfazione o lusinga di qualunque genere...è più facile finire in mano a truffatori che altro!
P.S. : ho molto apprezzato l'altrui evocazione di Alex Zanardi, che considero come prova provata (già mille volte detta) del FATTO che tutto parta dal nostro modo di essere, e che (sempre secondo me) se si vuole VIVERE piuttosto che rimuginare, sempre dalla consapevolezza di questo si debba partire.
Ovvio che non tutti siamo il Magico Zanardi, ma se ci si lavora CON I PROFESSIONISTI GIUSTI E VERI, si può intraprendere il suo stesso Magico Cammino, e senza incappare in truffatori.
Sempre e solo mia opinione, con molta affettività nei tuoi confronti, sebbene non avverta alcuna complanarità tra il tuo procedere ed il mio. :)
"Il mondo è bello perché è vario", si diceva. Se tu tiri in ballo sempre delle truffe, le vedi camuffate dietro ad ogni angolo, e via di questo passo, forse il problema è in te e non in altri. "La bellezza è negli occhi di chi guarda" si diceva una volta, e come la bellezza anche tutto il resto. Il mondo è come lo guardiamo e lo interpretiamo noi perché il mondo inizia dentro noi stessi. Ho conosciuto truffatori in altri ambiti, non di certo in quello dell'occulto! Dai meccanici che, per cambiarmi la marmitta (non catalitica) dell'auto, perché ero andato a causa di un rumore che sentivo provenire da lì, sono saltati sopra ad essa, rompendola, al dentista che per mettermi un dente, doveva per forza devitalizzarmene altri 3 (magari potrebbero essere gli unici tre sani che mi porterei nella tomba) per mettermi un ponte, facendomi spendere 4500 euro... ovviamente quei due professionisti non mi hanno visto. Io vorrei vedere te al mio posto. Vorrei vedere cosa faresti. E' facile parlare quando i problemi sono degli altri!
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Ottobre 2023, 07:54:32 AMSe tu tiri in ballo sempre delle truffe, le vedi camuffate dietro ad ogni angolo, e via di questo passo, forse il problema è in te e non in altri. "La bellezza è negli occhi di chi guarda" si diceva una volta, e come la bellezza anche tutto il resto.
Indubbio che io potrei avere una <ipersensibilità soggettiva> , persino spropositata, rispetto all'argomento truffe.
Solo che: quando parlo di truffe non parlo affatto di esperienze personali, bensì parlo di quel che narrano (con fatti documentati) gli archivi giudiziari, oltre alla cronaca giudiziaria che in qualunque giorno ed ora ne riporta senza sosta casi di maggiore o minore gravità, ma CONTINUI.
E questi sono FATTI.
Ovviamente si può anche scegliere di non considerarli, anche se non saprei capire quale vantaggio se ne possa trarre, come non trarrebbe alcun vantaggio chi scegliesse di correre da centometrista indossando una benda...
Il mondo dell'occulto/fideistico, poi, è proprio l'impero elettivo che vive sulla truffa, avente come esca evergreen quella della facilissima
lusinga emotiva (che può riguardare qualunque sfaccettatura delle nostre fragilità emotive), e che infatti conta milioni e milioni di casi nel mondo, TUTTI fondati sulle fragilità dei truffati (da quella di continuare a parlare con il congiunto defunto a quella di trovare il proprio <principe o principessa azzurri>, a quella di ottenere una guarigione da un male grave proprio o di congiunti amatissimi, a quella di conquistare una somma di denaro importante e che svolta la vita, ecc. ecc. all'infinito...
Libero ognuno di guardarle e soppesarle...o di voltare la faccia sentendosi "bello dentro" .
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Ottobre 2023, 07:54:32 AMIo vorrei vedere te al mio posto. Vorrei vedere cosa faresti. E' facile parlare quando i problemi sono degli altri!
Stai pur certo che ognuno ha le proprie croci, prima o poi. (E quasi sempre : per ciascuno sono più gravi le proprie, quali che siano).
Eviterei la graduatoria delle croci e ti dico sinceramente, ma questo lo GIURO, che per quelle che sono toccate a me...non mi è proprio mai venuto di restare a rimuginare sul classico "ma perchè proprio a me?". Piuttosto mi è sempre venuto spontaneissimo dar per scontato che la situazione fosse quella e mi è venuto spontaneissimo valorizzare e godere il TANTO DELLA VITA che non è schiacciato dalla croce.
Non dubito che questo derivi anzitutto dal carattere di ognuno, ma non dubito neanche che si possa aiutarsi e farsi aiutare da professionisti credibili, se solo si VUOLE vivere al meglio possibile, piuttosto che ripiegarsi sulla ricerca di sempre e solo depressogeni "perchè proprio a me?" .
Citazione di: Claudia K il 29 Ottobre 2023, 12:28:57 PMIndubbio che io potrei avere una <ipersensibilità soggettiva> , persino spropositata, rispetto all'argomento truffe.
Solo che: quando parlo di truffe non parlo affatto di esperienze personali, bensì parlo di quel che narrano (con fatti documentati) gli archivi giudiziari, oltre alla cronaca giudiziaria che in qualunque giorno ed ora ne riporta senza sosta casi di maggiore o minore gravità, ma CONTINUI.
E questi sono FATTI.
Ovviamente si può anche scegliere di non considerarli, anche se non saprei capire quale vantaggio se ne possa trarre, come non trarrebbe alcun vantaggio chi scegliesse di correre da centometrista indossando una benda...
Il mondo dell'occulto/fideistico, poi, è proprio l'impero elettivo che vive sulla truffa, avente come esca evergreen quella della facilissima lusinga emotiva (che può riguardare qualunque sfaccettatura delle nostre fragilità emotive), e che infatti conta milioni e milioni di casi nel mondo, TUTTI fondati sulle fragilità dei truffati (da quella di continuare a parlare con il congiunto defunto a quella di trovare il proprio <principe o principessa azzurri>, a quella di ottenere una guarigione da un male grave proprio o di congiunti amatissimi, a quella di conquistare una somma di denaro importante e che svolta la vita, ecc. ecc. all'infinito...
Libero ognuno di guardarle e soppesarle...o di voltare la faccia sentendosi "bello dentro" .
Stai pur certo che ognuno ha le proprie croci, prima o poi. (E quasi sempre : per ciascuno sono più gravi le proprie, quali che siano).
Eviterei la graduatoria delle croci e ti dico sinceramente, ma questo lo GIURO, che per quelle che sono toccate a me...non mi è proprio mai venuto di restare a rimuginare sul classico "ma perchè proprio a me?". Piuttosto mi è sempre venuto spontaneissimo dar per scontato che la situazione fosse quella e mi è venuto spontaneissimo valorizzare e godere il TANTO DELLA VITA che non è schiacciato dalla croce.
Non dubito che questo derivi anzitutto dal carattere di ognuno, ma non dubito neanche che si possa aiutarsi e farsi aiutare da professionisti credibili, se solo si VUOLE vivere al meglio possibile, piuttosto che ripiegarsi sulla ricerca di sempre e solo depressogeni "perchè proprio a me?" .
A me pare che:
- Tu voglia fare di ogni erba un fascio
- Tu mi consideri uno sprovveduto, un poverino che, dopo essersi pianto addosso, si lascia abbindolare dal primo che capita.
Rispetto al punto 1: io continuo a insistere sul fatto che le mele marce ci possano essere in ogni cesto. In passato abbiamo avuto direttori di giornale che infangavano colleghi perché erano della parte politica avversa; politici che si inventavano frottole sui rivali, pur di screditarli agli occhi degli elettori, giusto per fare un paio di esempi. Non di rado mi è capitato di far fare dei lavori da specialisti di vario tipo (elettricisti, muratori, idraulici, ecc..), che volevano sapere chi fosse "quell'incompetente che aveva fatto il lavoro prima di loro". Le cronache ci narrano a volte di persone che millantano titoli di studio che non hanno, e dopo aver aperto uno studio, aprono una partita iva e operano come se niente fosse. Tutto ciò è normale amministrazione, vero?
Rispetto al punto 2: "Perché proprio a me?" La numerologia e la lettura dei registri akashici rispondono proprio a questa e ad altre domande del genere, mentre l'astrologia si limita a "spiegare" il carattere di una persona. Che io abbia avuto un trauma molto consistente da piccolo (6 anni di istituto di riabilitazione motoria, lontano dalla mia famiglia, mentre a casa mio fratello monopolizzava l'attenzione, non credo siano una passeggiata per alcun essere umano) è indubbio. Tuttavia, una volta scoperto "perché proprio a me" siano capitati certi episodi, ho iniziato a ragionare sul "cosa posso fare per uscirne".
Non m è mai interessato conoscere il mio futuro, perché su esso ho ancora la possibilità di agire, o meglio l'avrò quando il futuro diverrà presente. Il passato, viceversa, è immodificabile e perciò vorrei conoscere il più possibile su di esso. Capire da dove vengo è importante per decidere cosa fare; conoscere gli errori commessi in altre vite, mi servirà per non commetterne più.
Infine, giusto per fare un esempio: ricevo spesso proposte di guadagni megagalattici, acquistando questo o quel bit coin (o come accidenti si chiamano le cripto valute. Io non mi permetto di giudicare chi vuol fare guadagni facili ( presunti tali). So che può andar bene oppure male; qualcuno avrà difficoltà a contare tutti i soldi guadagnati e qualcun altro avrà difficoltà a contare i debiti contratti; qualcuno diverrà un nababbo, qualcun altro dovrà farsi ospitare da qualche centro di accoglienza dei poveri. A me semplicemente non interessa fare i soldi con i soldi, per cui non mi pongo il problema. Perciò non capisco perché te lo debba porre tu nei miei riguardi. Sarò libero di scegliere e magari anche di sbagliare? ;)
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 29 Ottobre 2023, 16:35:44 PMA me pare che:
- Tu voglia fare di ogni erba un fascio
- Tu mi consideri uno sprovveduto
Punto 1 : per è un po' più complicata di come la riduci tu, e mi spiego. Ci sono parecchie persone che io stimo e di cui ho piena fiducia, e verso molte la stima e fiducia si accresce con la frequentazione. Non sono "la maggioranza", certo.
Se poi parliamo di occulto e dintorni, credo sia corretto confessarti che ne sono stata una discreta cultrice e conservo molto gelosamente i testi sul tema, di cui ero appassionatissima divoratrice (non parlo di romanzi gotici, bensì di testi esoterici, che sono tutti in soffitta da mia madre e che ciclicamente mi riservo di ri-affrontare, prima o poi).
Credo dover aggiungere anche di aver avuto svariate prove personali di sensitività, precognizione e fenomeni non spiegabili; dove "personali" non significa che ho incontrato esseri prodigiosi, bensì che - comprendendo benevolmente chi ridesse della cosa - delle "esperienze particolari" sono stata direttamente io la protagonista. Non ti annoio con l'aneddotica, ma era solo per dirti che ho vissuto personalmente esperienze NON spiegabili, per cui a) non posso non crederci; b) dovessi dirla proprio tutta...inspiegabili erano e inspiegabili restano, anche a me stessa, e che non sono assolutamente ripetibili per mia scelta; come dire che sono invariabilmente avvenute "da sè", come se nella bolla della mia normalità ci fossero spiragli del tutto imprevedibili ed occasionali per ritrovarsi temporaneamente "fuori dalla bolla" (mai fatto uso di sostanze in vita mia, nè di psicofarmaci).
E questo preciso per affermare con convinzione che non esista "corso" per generare il tipo di sensitività che è a monte di queste "produzioni".Esattamente come un amico Medico che partecipava al diverso comparto "spiritista" e che aveva avuto assai toccanti esperienze come medium, concluse che "qualcosa che sfugge alla nostra attuale comprensione per me c'è, ma più mi inoltro e più mi convinco che quel qualcosa si trovi nella nostra mente..."
Sul punto 2 : aldilà delle etichette e guardando la sostanza...che dirti, Aspirante Filosofo...se non che, a me che ti leggo qui, sembra che tu sia monopolizzato da questa ricerca del "perchè proprio a me?" , e che mostri una certa inclinazione (perdonami: assai poco filosofica) ad intercettare un qualche protocollo
fideistico che ti offra risposta.
Quando, poi e come qui hai esposto in passato, questa ricerca passa dal frequentare comunità locali di fedi varie allo (addirittura) cercare in web una <soluzione>...oltre che assai poco filosofico...che ti devo dire?...certo che il tuo approccio IN QUESTO SETTORE mi sembra anche da <sprovveduto> , senza con questo pretendere di <coartare> alcunchè del tuo modo di agire, ovviamente.
Penso che quando su un Forum si esprime una propria idea lo si faccia per confrontarla ed avviare un dialogo sul tema proposto (salvo si parta dall'inaccetabile premessa di catechizzare il prossimo, che peraltro in sedi come questo Forum mi sembra decisamente e benedettamente impraticabile).
E se tu ti picchi ad ogni opinione che non confermi la tua...che altro dire?
Che poi non vedo quale sia la <ricerca in se stessi> di cui parli : sarà un limite mio, ma personalmente ti leggo come monopolizzato dall'unica domanda "perchè proprio a me?", sulla quale è vero che lavori tantissimo, ma sembri lavorarci, come già detto, SOLO nel senso di cercare il protocollo eteronomo che si presti alla funzione richiesta.
Altri umani (anche con croci pesantissime) sono capaci di bypassare la domanda e non farne il fulcro della propria esistenza, e magari persino capaci di chiedersi "e perchè a un altro?", e godono della loro vita alle condizioni date (pensa quanti Artisti di fama e successo internazionali sono non vedenti dalla nascita, oppure afflitti da malattie neurodegenerative che insorgono a trent'anni e li distruggono ora dopo ora! Ti pare più leggera? )...
Un mio amico biologo mi dice che le persone che praticano sport estremi hanno una carenza di sostanze che interessano il sistema nervoso centrale.
Così come le persone iperattive lo sono per tenere sveglio il cervello data l' intabilità del loro sistema limbico.
Poi mi ha snocciolato tutta una serie di dati, studi e link che vi risparmio.
Vi dico questo perché l'esperienza umana viene SIMBOLIZZATA E RAPPRESENTATA, NOMINALIZZATA E STUDIATA in molti modi diversi.
Nessuno di questi modi, neppure la teoria quantistica, ha in mano La Verità e TANTO MENO IL TUTTO!!!
Però, è soggetto a due tentazioni:
a)la lucifera idea di poter conoscere la mente di Dio
b)il satanico gioco de "Il mio è meglio del tuo" correlato a "Io sono meglio di te"
La soluzione di tutto questo sta:
a)nella terza ed ultima guerra mondiale
b)nell'Apocalisse di San Giovanni
oppure ...
nel LASCIAR PERDERE a) e b) per omnia saecula saeculorum
e scegliere:"da tutti un po', a tutti in po'''
E RESTANDO INAMOVIBILI SUL PO'!!!
Citazione di: Pensarbene il 30 Ottobre 2023, 14:20:10 PMUn mio amico biologo mi dice che le persone che praticano sport estremi hanno una carenza di sostanze che interessano il sistema nervoso centrale.
Così come le persone iperattive lo sono per tenere sveglio il cervello data l' intabilità del loro sistema limbico.
Poi mi ha snocciolato tutta una serie di dati, studi e link che vi risparmio.
Vi dico questo perché l'esperienza umana viene SIMBOLIZZATA E RAPPRESENTATA, NOMINALIZZATA E STUDIATA in molti modi diversi.
Nessuno di questi modi, neppure la teoria quantistica, ha in mano La Verità e TANTO MENO IL TUTTO!!!
Però, è soggetto a due tentazioni:
a)la lucifera idea di poter conoscere la mente di Dio
b)il satanico gioco de "Il mio è meglio del tuo" correlato a "Io sono meglio di te"
La soluzione di tutto questo sta:
a)nella terza ed ultima guerra mondiale
b)nell'Apocalisse di San Giovanni
oppure ...
nel LASCIAR PERDERE a) e b) per omnia saecula saeculorum
e scegliere:"da tutti un po', a tutti in po'''
E RESTANDO INAMOVIBILI SUL PO'!!!
In parte mi trovo in ciò che descrivi. Per diversi anni sono stato iperattivo, e forse sotto certi aspetti, lo sono ancora. Questo perché la mia spasticità è simile ad un corto circuito parziale in un impianto elettrico. Però, mentre questo può essere aggiustato, sistemato, quella (la mia spasticità), non ha soluzione, se non un impegno costante da parte mia, per educare le gambe a muoversi come, quando e dove voglio io; uno sforzo enorme, perché ad ogni impulso che parte dal cervello, passando per il sistema nervoso centrale e periferico, "il corto circuito" fa arrivare il segnale, tanto al muscolo interessato, quanto al suo antagonista. Per cui, per compiere un passo semplicissimo ai più, il dispendio di energie è molto consistente. Almeno questo è ciò che mi hanno spiegato, neurologi, ortopedici, fisioterapisti e via dicendo. Quando cammino o pedalo con la cyclette, dopo qualche passo o pedalata, i muscoli interessati sono caldi a sufficienza per aumentare la velocità, ma devo necessariamente
mettere la ridotta, per non perdere il loro controllo. Non sempre è facile!
Fino all'ictus ischemico, occorsomi quando avevo 48 anni (oggi ne ho quasi 65) mi facevo un baffo della mia disabilità e rispondevo quasi al 100% al concetto di iperattività, anche se già allora avevo la necessità di riposarmi di frequente. L'episodio dell'ictus mi ha costretto a rallentare il passo. La caduta del 2019, mi ha fatto rallentare ulteriormente. A ciò si è contrapposto un aumento del lavoro mentale, in misura inversamente proporzionale alla velocità fisica, o se preferite, direttamente proporzionale ai rallentamenti.
Perciò concordo con quanto scrivi: non per averlo letto su libri scritti da luminari di neurologia, bensì per averlo sperimentato di persona: direttamente sulla mia pelle, e indirettamente stando a contatto con chi ha vissuto esperienze simili alla mia.
Il mio viaggio interiore continua e ora, sebbene io continui ad accusare acciacchi fisici a gogò, ho il morale alle stelle, perché ho capito che devo percorrere la mia strada, a prescindere da cosa ne pensano gli altri. ;) C'è un detto (se non sbaglio, africano): "prima di giudicare il prossimo, indossa le sue scarpe e percorri la strada da lui (lei) percorsa.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 16 Novembre 2023, 12:12:58 PMIl mio viaggio interiore continua e ora, sebbene io continui ad accusare acciacchi fisici a gogò, ho il morale alle stelle, perché ho capito che devo percorrere la mia strada, a prescindere da cosa ne pensano gli altri. ;) C'è un detto (se non sbaglio, africano): "prima di giudicare il prossimo, indossa le sue scarpe e percorri la strada da lui (lei) percorsa.
Sono felice per te, ma solo se ti identifichi con le tue idee valuterai un attacco alle tue idee come un attacco personale.
Tu sei le tue idee?
Citazione di: iano il 16 Novembre 2023, 15:14:49 PMSono felice per te, ma solo se ti identifichi con le tue idee valuterai un attacco alle tue idee come un attacco personale.
Tu sei le tue idee?
No, non ho mai inteso identificarmi con le mie idee, né tantomeno identificare altri con le loro. Mi spiace per lui/lei, che qualcuno abbia questa impressione. Io sto semplicemente cercando di dare un senso a questa mia vita fisicamente da serie "Z". Solamente considerandola (questa mia vita) come una partita di un campionato sportivo (calcio, basket, volley, rugby, ecc...) mi riesce più facile accettarne pregi e difetti, difficoltà; cercare le soluzioni ai problemi, ecc... E' logico: come la squadra che vince tutte le partite, vince il campionato, così l'individuo che affronta ogni prova, risolve ogni problema, ecc.. arriverà alla perfezione (perché di questo si tratta, diversamente non capisco perché vi sia chi nasce imperatore e chi mendicante; chi ricco sfondato e chi nella miseria più totale; chi in un Paese del benessere e chi in un Paese della miseria; ecc...). Tutte queste e altre discriminazioni hanno senso solamente se viste come un susseguirsi di vite, di prove da superare, per poter progredire, passo dopo passo, vita dopo vita, fino alla perfezione, una volta raggiunta la quale, potremo veramente definirci "a immagine e somiglianza di Dio.
Concludendo: capisco che si possa pensarla diversamente da me o che non sempre la mia esposizione delle idee sia comprensibile; non capisco, viceversa, chi dall'alto di un piedistallo mi punta contro il dito accusatore, come se io avessi commesso chissà quale delitto! Quindi, risponderò a dubbi e perplessità, ma non mi difenderò da alcuna accusa.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 16 Novembre 2023, 12:12:58 PMIl mio viaggio interiore continua e ora, sebbene io continui ad accusare acciacchi fisici a gogò, ho il morale alle stelle, perché ho capito che devo percorrere la mia strada, a prescindere da cosa ne pensano gli altri. ;) C'è un detto (se non sbaglio, africano): "prima di giudicare il prossimo, indossa le sue scarpe e percorri la strada da lui (lei) percorsa.
(https://i.postimg.cc/Nfn6vP55/PIRANDELLO.jpg)
Scrisse Pirandello:Prima di giudicare la mia vita o il mio carattere, mettiti le mie scarpe, percorri il cammino che ho percorso io. Vivi i miei dolori, i miei dubbi, le mie risate. Vivi gli anni che ho vissuto io e cadi là dove sono caduto io. Ognuno ha la propria storia, solo allora mi potrai giudicare.https://www.vanillamagazine.it/il-dramma-familiare-che-ispiro-il-drammaturgo-luigi-pirandello/J4Y
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 16 Novembre 2023, 16:04:26 PMNo, non ho mai inteso identificarmi con le mie idee, né tantomeno identificare altri con le loro. Mi spiace per lui/lei, che qualcuno abbia questa impressione. Io sto semplicemente cercando di dare un senso a questa mia vita fisicamente da serie "Z". Solamente considerandola (questa mia vita) come una partita di un campionato sportivo (calcio, basket, volley, rugby, ecc...) mi riesce più facile accettarne pregi e difetti, difficoltà; cercare le soluzioni ai problemi, ecc... E' logico: come la squadra che vince tutte le partite, vince il campionato, così l'individuo che affronta ogni prova, risolve ogni problema, ecc.. arriverà alla perfezione (perché di questo si tratta, diversamente non capisco perché vi sia chi nasce imperatore e chi mendicante; chi ricco sfondato e chi nella miseria più totale; chi in un Paese del benessere e chi in un Paese della miseria; ecc...). Tutte queste e altre discriminazioni hanno senso solamente se viste come un susseguirsi di vite, di prove da superare, per poter progredire, passo dopo passo, vita dopo vita, fino alla perfezione, una volta raggiunta la quale, potremo veramente definirci "a immagine e somiglianza di Dio.
Concludendo: capisco che si possa pensarla diversamente da me o che non sempre la mia esposizione delle idee sia comprensibile; non capisco, viceversa, chi dall'alto di un piedistallo mi punta contro il dito accusatore, come se io avessi commesso chissà quale delitto! Quindi, risponderò a dubbi e perplessità, ma non mi difenderò da alcuna accusa.
Noi non siamo le nostre idee, ma uno dei motivi per cui credo che fare filosofia sia cosa importante è la consapevolezza che il nostro comportamento, e quindi in definitiva la nostra relativa salute, non è indifferente alle nostre idee.
Personalmente quindi invidio coloro a cui le loro idee donano serenità.
Purtroppo però le idee non possono prescriversi come medicine, anche se alcuni filosofi si sono inventati questa nuova professione, prescrivendo Platone al posto del prozac. ;D
Ognuno ha le sue convinzioni, ma indipendentemente dalle convinzioni che abbiamo, nella mia ormai lunga vita ho notato che la causa prima di mortalità, non è l'infarto né il cancro, ma le nostre convinzioni.
O meglio, non è che le idee siano propriamente causa di morte, ma la mancanza di elasticità mentale che col tempo viene a mancare, per cui fissarsi su un idea può essere fatale.
Ma alla fine non sto dicendo altro che la prima causa di morte è la vecchiaia la quale si manifesta in diversi modi, non ultimo sul versante delle nostre convinzioni, fissandole.
Se si potesse io le tue pillole di saggezza le prenderei anche, visto l'effetto che fanno. :)
Però onestamente, e non è un attacco a te, non riesco a ingoiarle.
L'uomo è come una cipolla, meglio che si sfogli sotto l'acqua corrente così non piange!
Citazione di: Pensarbene il 17 Novembre 2023, 11:53:22 AML'uomo è come una cipolla, meglio che si sfogli sotto l'acqua corrente così non piange!
Mi piace l'idea della cipolla, anche se non mi "sbuccio" sotto l'acqua corrente. ;D Mi piace perché per arrivare al centro dell'essere umano, occorre togliere tutto ciò che ad esso sta intorno, come ritengo di aver fatto io. A dispetto della stragrande maggioranza degli esseri umani, che si identifica col proprio corpo, io ho scartato subito questo primo strato della cipolla, perché paragono il mio corpo ad una vecchia carriola arrugginita con la ruota bucata! Per quanto io abbia fatto per tenerlo in ordine, ad un livello accettabile, "
non passa anno che non si allenti qualche bullone". ;) Questo perché le braccia si sono dovute sobbarcare per troppo tempo, il lavoro non svolto dalle gambe, incolpevoli (a mancarmi non è la forza nelle gambe, quanto la capacità di coordinarle: attività questa di competenza del sistema nervoso.
Tolto lo strato del corpo, si presenta quello della mente, tolta la quale vi è l'anima, e infine lo spirito.
Citazione di: iano il 17 Novembre 2023, 10:25:44 AMNoi non siamo le nostre idee, ma uno dei motivi per cui credo che fare filosofia sia cosa importante è la consapevolezza che il nostro comportamento, e quindi in definitiva la nostra relativa salute, non è indifferente alle nostre idee.
Personalmente quindi invidio coloro a cui le loro idee donano serenità.
Purtroppo però le idee non possono prescriversi come medicine, anche se alcuni filosofi si sono inventati questa nuova professione, prescrivendo Platone al posto del prozac. ;D
Ognuno ha le sue convinzioni, ma indipendentemente dalle convinzioni che abbiamo, nella mia ormai lunga vita ho notato che la causa prima di mortalità, non è l'infarto né il cancro, ma le nostre convinzioni.
O meglio, non è che le idee siano propriamente causa di morte, ma la mancanza di elasticità mentale che col tempo viene a mancare, per cui fissarsi su un idea può essere fatale.
Ma alla fine non sto dicendo altro che la prima causa di morte è la vecchiaia la quale si manifesta in diversi modi, non ultimo sul versante delle nostre convinzioni, fissandole.
Se si potesse io le tue pillole di saggezza le prenderei anche, visto l'effetto che fanno. :)
Però onestamente, e non è un attacco a te, non riesco a ingoiarle.
Io credo che la mia situazione attuale sia una conseguenza di altre situazioni. Chi avrebbe pensato mai, appena un anno e mezzo fa, che io potessi arrivare oggi a pensarla in questo modo? Quindi, mai dire mai e mai affermare di non riuscire in qualcosa, senza averci provato. ;) Il mio non è stato un lavoro semplice o facile. Ci ho messo parecchio impegno, ovviamente, ma credo che prima di tutto sia indispensabile decifrare i segnali che ci arrivano a 360 gradi. Quelli che mi sono arrivati mi hanno spinto nella direzione che mi ha portato dove sono ora, sulla strada di casa, intendendo con ciò il percorso che mi sta portando verso l'uscita dallo spazio/tempo, dal corpo, e da tutto ciò che segue le loro regole.
Quando ero piccolo, affermavo che da grande avrei fatto: questo, quello e quell'altro. Gli adulti si spaventavano (se le mie fossero state solamente illusioni?), salvo poi rendersi conto, che effettivamente ho fatto ciò che desideravo da piccolo. Forse, proprio per il fatto di avere difficoltà motorie, sono stato abituato fin da piccolo a risolvere certi problemi (relativi ad attività normalmente compiute dai miei simili, in modo automatico, senza difficoltà), pensando a soluzioni ad hoc. Che sia valido il detto:
la difficoltà aguzza l'ingegno?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Novembre 2023, 16:22:48 PMChe sia valido il detto: la difficoltà aguzza l'ingegno?
Per mia esperienza posso confermartelo, e quei momenti di estrema difficoltà brillantemente superati sono quelli a cui torno più volentieri con la memoria. Se non avessi vissuto quei momenti mi sarei perso la parte migliore di me.