Salve. Per nulla originale, propongo un argomento rigorosamente speculare a quello recentemente aperto da Lady Joan Marie.
Anzitutto - come mio solito - parto dalla definizione di "schifo" : "ciò che suscita automaticamente, istintivamente, reazione di rifiuto psichico o fisico, venendo identificato come ciò che può risultare soggettivamente intollerabile nelle sue forme, significati, apparenza, sostanza o gusto".
A me fa schifo, per cominciare, l'ipocrisia sociale mostrata dal divario tra il comportamento pubblico e quello privato della gente. Saluti.
Chi prende i voti degli schiavi per fare gli interessi dei padroni.
L'ipocrisia.
La prepotenza, la falsità, l'ipocrisia, il politicamente corretto, la sinistra attuale.
il farsi vanto della propria superficialità, del proprio seguire irrazionalmente ogni istinto animale, spacciando queste cose come prerogative delle persone "vere" e "genuine" "coraggiose", e al contempo disprezzare il pensiero, la riflessione, l'approfondimento, considerandole, anziché come nobili prerogative specifiche dell'essere umano, come inutili perdite di tempo o paranoie mentali da noiosi, vigliacchi, persone costruite e "finte". Confondere la verità col semplicismo.
Esaltare l'unicamente l'utile, a discapito di tutto ciò che si pone come piacere gratuito, di cui si può godere come un bene in sé, l'arte, la contemplazione filosofica...
Il porre come valore superiore un bene materiale rispetto all'inviolabilità di ogni vita umana, il considerare "eroe" un negoziante che uccide un rapinatore INSEGUENDOLO MENTRE STA SCAPPANDO, esultando per la morte di un essere umano che seppur criminale restava comunque una persona potenzialmente rieducabile, in nome della difesa di oggetti materiali che, a differenza di una vita umana, possono sempre essere riacquistati/recuperati
la pena di morte, la tortura, ogni crudeltà gratuita applicata a chi sta scontando una pena, la vendetta spacciata per giustizia
Citazioneil farsi vanto della propria superficialità, del proprio seguire irrazionalmente ogni istinto animale, spacciando queste cose come prerogative delle persone "vere" e "genuine" "coraggiose", e al contempo disprezzare il pensiero, la riflessione, l'approfondimento, considerandole, anziché come nobili prerogative specifiche dell'essere umano, come inutili perdite di tempo o paranoie mentali da noiosi, vigliacchi, persone costruite e "finte". Confondere la verità col semplicismo.
Esaltare l'unicamente l'utile, a discapito di tutto ciò che si pone come piacere gratuito, di cui si può godere come un bene in sé, l'arte, la contemplazione filosofica...
Il porre come valore superiore un bene materiale rispetto all'inviolabilità di ogni vita umana, il considerare "eroe" un negoziante che uccide un rapinatore INSEGUENDOLO MENTRE STA SCAPPANDO, esultando per la morte di un essere umano che seppur criminale restava comunque una persona potenzialmente rieducabile, in nome della difesa di oggetti materiali che, a differenza di una vita umana, possono sempre essere riacquistati/recuperati
la pena di morte, la tortura, ogni crudeltà gratuita applicata a chi sta scontando una pena, la vendetta spacciata per giustizia
Davintro. Condivido ogni singola parola. Non avevo intenzione di partecipare a questa discussione, ma mi hai quasi letto nel pensiero.
Il comportamento che ha mio padre con mia madre... ???