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LOGOS - Argomenti => Percorsi ed Esperienze => Discussione aperta da: Pensarbene il 28 Settembre 2023, 11:56:06 AM

Titolo: pensieri da un amico
Inserito da: Pensarbene il 28 Settembre 2023, 11:56:06 AM
Penso che ci sia un divario crescente tra la massa di conoscenze, macchine e tecnologie che abbiamo a disposizione e lo status umano attuale dal punto di vista emotivo affettivo e intellettuale.
Da un lato, abbiamo accesso a una quantità di informazioni e conoscenze senza precedenti. Possiamo imparare qualsiasi cosa, in qualsiasi momento, da qualsiasi luogo. Abbiamo a disposizione strumenti e tecnologie che ci consentono di fare cose che non sarebbero state possibili solo pochi decenni fa.
Dall'altro lato, sembra che stiamo perdendo la capacità di connetterci emotivamente gli uni con gli altri. Siamo sempre più dipendenti dalla tecnologia e dalle mediazioni, e questo ci sta rendendo meno capaci di comprendere e rispondere alle emozioni degli altri.
Inoltre, sembra che stiamo perdendo la capacità di pensare in modo critico e indipendente. Siamo bombardati da informazioni da tutte le parti, e questo ci sta rendendo più vulnerabili alla manipolazione e alla propaganda.
Questa dicotomia è preoccupante. Se non saremo in grado di colmare questo divario, rischiamo di creare un mondo in cui le persone sono in grado di fare cose straordinarie, ma sono anche incapaci di comprendere e rispondere alle emozioni degli altri o di pensare in modo critico e indipendente.
Ecco alcuni esempi di come questa dicotomia si manifesta nella vita quotidiana:
Non è chiaro come risolvere questo divario. Tuttavia, è importante essere consapevoli di questo problema e cercare modi per affrontarlo.
Ecco alcune idee su come affrontare questo divario:
Queste sono solo alcune idee, ma sono un inizio. È importante iniziare a discutere di questo problema e a trovare modi per affrontarlo.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Claudia K il 28 Settembre 2023, 14:23:45 PM
Ciao Pensarbene.  

Apprezzo molto la finalità Sociale del tuo topic, e risulta anche a me che tanti studi (o sedicenti tali) supportino la stessa tua tesi.

Personalmente, però, non la condivido totalmente, mentre abbraccio e sottoscrivo   questo tuo passaggio : 
Citazione di: Pensarbene il 28 Settembre 2023, 11:56:06 AMEducare le persone al pensiero critico e all'indipendenza di pensiero.

Questo, che trovo sacrosanto, purtroppo non interessa a nessuno (ad eccezione di Genitori o Mentori di eccezionale spessore umano). 

E ciò che, invece, non condivido è che tecnologia e informazione dividano gli umani, isolandoli. Questa è un po' lunghina da motivare, e adesso non posso farlo. Se interessa ci torno volentieri appena posso.  :)
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: iano il 29 Settembre 2023, 00:05:24 AM
@Pensarbene
La tua è una esemplare descrizione di una trasformazione in atto, da ciò che crediamo di essere a ciò che non ci rassegniamo di dover diventare, ma in effetti ciò cui non ci rassegniamo è di dover cambiare.
Siamo il risultato di tante trasformazioni sempre drammatizzate allo stesso modo di questa. Riusciremo a mettere per una volta da parte il dramma?

Io mi rifiuto di dover recitare la parte che fin qui la tradizione ha assegnato ai vecchi, quale io sarei.
Mi rifiuto in quanto vecchio di recitare il solito copione che dà addosso ai giovani.
Mi rifiuto perchè sarebbe un vincere facile, e perchè invece è un perdere facile.
Ma se il tuo è un appello a non essere indifferenti, una chiamata alla responsabilità, allora io rispondo presente.
Devi capire però che non ci sono valori stampati sulla pietra, perchè è da un pò che abbiamo smesso di scalpellare comandamenti.
Noi siamo la tecnologia, che ieri era scalpellamento di pietra e oggi è altro.
Io in quanto vecchio avrei il compito tradizionale di frenarla, ma mi rifiuto di adempiere a questo compito.
Vorrei lasciare un esempio ai giovani, ma non un esempio da seguire, ma da proseguire.
I giovani non sanno dove vanno a parare, ma essendo giovani questo non è un problema per loro, andare alla scoperta del nuovo mondo ignoto è nel loro carattere.
Noi possiamo solo ricordargli da dove vengono, ma con l'esempio, non lasciandogli in eredità paure che poi si porterebbero dietro per tutta la vita.
Dovremmo dirgli con quel poeta brasiliano insuperabile...ti dicono che c'è il bau bau nella notte scura che ti fà la puntura, ma tu passa per la vita senza paura.
Smettiamola di paventargli il bau bau una volta per tutte.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: iano il 29 Settembre 2023, 00:40:03 AM
Citazione di: Claudia K il 28 Settembre 2023, 14:23:45 PME ciò che, invece, non condivido è che tecnologia e informazione dividano gli umani, isolandoli. Questa è un po' lunghina da motivare, e adesso non posso farlo. Se interessa ci torno volentieri appena posso.  :)

Seconde me la tecnologia ci ha sempre divisi, ma poi ci siamo sempre ricomposti per motivi naturali di successione generazionale, di modo che le nuove generazioni hanno inglobato le nuove tecnologie come parte naturale di sè. Più esattamente quindi non è la tecnologia a dividerci, ma è sempre l'ultima novità tecnologica a dividerci, essendo le vecchie per magia divenute nostre virtù naturali, intoccabili, come intoccabili sono ad esempio la scrittura e i libri, che altro non sono che vecchie tecnologie, ricomposte come nostre parti.
Dovremmo essere più sinceri con noi stessi, e ammetter che quando malediciamo la tecnologia, malediciamo sempre l'ultima e non le precedenti.
Le precedenti sono quelle che ci uniscono, e in questo senso hai ragione Claudia.

La novità è che la ricomposizione non avviene più per morte naturale dei conservatori, perchè  è stato dato vivere alla nostra generazione più di una rivoluzione tecnologica ancora in vita, per cui atteggiarsi a conservatori è un lusso che non possiamo più permetterci.
Non ci è più dato di morire in pace seppelliti con le nostre tecnologie non percepite come tali perchè acquisite per diritto di nascita, divenute parte inscindibile di noi.

Stiamo vivendo più vite in una.
Tutto cambia più velocemente in una vita che si dilaziona sempre più.
Ci tocca restar giovani fino alla fine.
Una specie di assaggio di eternità, che propio un buon sapore non ha.
E' un pò come la cicoria, è amara, ma alla fine ce la siamo fatta piacere.
O ti mangi questa minestra o ti butti dalla finestra.
Io sono per mangiare la minestra. :))

Il cibo è un veleno, ma il veleno che non ti uccide ti ingrassa.
Così è per la tecnologia.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 29 Settembre 2023, 08:19:59 AM
Forse la differenza principale è che prima abbiamo usato la tecnologia mentre ora la tecnologia usa noi, riducendoci a dati da vendere, usare, manipolare, ecc.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Claudia K il 29 Settembre 2023, 09:27:06 AM
Citazione di: iano il 29 Settembre 2023, 00:40:03 AMquindi non è la tecnologia a dividerci, ma è sempre l'ultima novità tecnologica a dividerci, essendo le vecchie per magia divenute nostre virtù naturali, intoccabili, come intoccabili sono ad esempio la scrittura e i libri, che altro non sono che vecchie tecnologie, ricomposte come nostre parti.
Dovremmo essere più sinceri con noi stessi, e ammetter che quando malediciamo la tecnologia, malediciamo sempre l'ultima e non le precedenti.
Le precedenti sono quelle che ci uniscono
Citazione di: iano il 29 Settembre 2023, 00:05:24 AMI giovani non sanno dove vanno a parare, ma essendo giovani questo non è un problema per loro, andare alla scoperta del nuovo mondo ignoto è nel loro carattere.
Noi possiamo solo ricordargli da dove vengono, ma con l'esempio, non lasciandogli in eredità paure che poi si porterebbero dietro per tutta la vita.
Dovremmo dirgli con quel poeta brasiliano insuperabile...ti dicono che c'è il bau bau nella notte scura che ti fà la puntura, ma tu passa per la vita senza paura.
Smettiamola di paventargli il bau bau una volta per tutte.
Due concetti che personalmente metterei in cornice. 
__________________

@ Pensarbene 
quando parliamo di <tecnologia e informazione> parliamo  in primis di internet (almeno a livello di fruibilità di massa). 
E internet è SOLO uno strumento di diffusione delle informazioni (come fu l'invenzione della stampa) con l'aggiunta di potenzialità di interazione e condivisione (che la stampa non aveva). 
Ci potrebbe mai venire in mente di stigmatizzare la stampa, pur nella consapevolezza che essa sia sempre stata funzionale anche alla diffusione di parole inutili o dannose ? Ovvio che no, perchè partiamo dal presupposto che ciascuno debba essere libero di esprimersi e che sarà il pubblico a scegliere cosa leggere secondo i PROPRI gusti-passioni-cultura-intelligenza. 
E questo è esattamente quanto si realizza, in modo esponenziale e potenzialmente arricchito dall'interattività, attraverso internet. 
Il web...non solo (di per sè) non divide, ma addirittura promuove l'incontro EMOTIVO (e persino fisico) ...anche nelle ipotesi più nefaste e/o surreali! Basti pensare all'interazione complottista che ha causato derive ridicole (da Capitol Hill in giù!) . 
Internet, esattamente come la stampa, è un magnifico mezzo di informazione, al quale si aggiunge la possibilità di effettiva connessione EMOTIVA. 
E ciascuno SCEGLIE  il tipo/contenuto delle informazioni e connessioni che desidera coltivare. E qui ha un ruolo determinante il CHI SIAMO DAVVERO (ciascuno di noi) . Ma dobbiamo ricordare che siamo NOI a selezionare i contenuti che scegliamo, in funzione dei NOSTRI limiti (sia intellettual-culturali  che emotivi) , e che nessuno - se non il nostro modo d'essere - condiziona DAVVERO le nostre scelte di informazione e condivisione! 
E,  come in libreria trovi chi acquista l'autobiografia (surreale) di una soubrettina ancor giovane e magari nota solo grazie all'imperversare su una rete commerciale, e trovi il cliente che sta ordinando un testo di nicchia, in rete trovi chi condivide informazioni che possono segnare il cammino dell'umanità (penso all'ambito scientifico in generale) e trovi chi sceglie di farsi seguace del terrapiattismo...
Il mezzo, in entrambi i casi (stampa e web) ha le stesse immense potenzialità. 
Non crea "il cretino", ma può ben nutrirlo quando c'è. 
E l'immortale "prevalenza del cretino" è dato di realtà. E' in natura. Non la creano gli strumenti informativi o tecnologici. 
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Ipazia il 29 Settembre 2023, 21:40:16 PM
La tecnologia ha sempre condizionato i destini umani fin dalla comparsa di armi di ferro contro armi di bronzo. La prima rivoluzione industriale fu sconvolgente per chi la visse, e non potè più competere con la produzione meccanizzata. I.A. ha spostato più in alto la sfida, ma non ha modificato l'essenza sociale del fenomeno che si risolve dialetticamente, come ogni conflitto del passato.

Anche in questo caso, tocca all'Intelligenza Naturale occupare lo spazio vincente della sintesi.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Claudia K il 30 Settembre 2023, 20:23:16 PM
Citazione di: Pio il 29 Settembre 2023, 08:19:59 AMForse la differenza principale è che prima abbiamo usato la tecnologia mentre ora la tecnologia usa noi, riducendoci a dati da vendere, usare, manipolare, ecc.
E questo è il mantra che bombarda il contemporaneo. 
Proviene da studiosi del Sociale veri (ma anche no), e fa un comodo pazzesco a chiunque voglia ergersi a "salvatore dell'Umanità"... magari solo pro domo sua...

Storia eterna, però,  insegna che additare un <nemico> alle masse e candidarsi a <giustiziere> di quel "nemico" sia la mossa più ovvia di ogni despota. 

E' come dire che anche questo martellamento <anti sistema> ha tutte le stesse caratteristiche del <condizionamento> contro cui urla alle masse, mentre il colmo del risibile è che lo faccia (o tenti di farlo) attraverso gli stessi strumenti che esecra!  :))


Mai venuto il dubbio (chiedo) che essersi convinti di quanto affermi si presti egregiamente ad essere considerato un condizionamento scientemente voluto, ed agito in danno della parte <fragile> delle masse?  :-[
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 30 Settembre 2023, 21:29:11 PM
Non direi condizionamento, quanto analisi critica della realtà attuale. Fatta da eminenti studiosi e filosofi attuali, come Byung Chul Han, di cui sto leggendo in questi giorni "INFOCRAZIA Le nostre vite manipolate dalla rete". Cito: " Il cubo di vetro della Apple suggerisce libertà e comunicazione senza limiti, ma in verità incarna lo SPIETATO DOMINIO DELL'INFORMAZIONE. Il regime dell'informazione rende gli esseri umani integralmente trasparenti. Il dominio stesso non è mai trasparente: non esiste un dominio trasparente. La trasparenza è la facciata di un processo che si sottrae alla visibilità. La trasparenza stessa non è trasparente: ha un retro. LA SALA OPERATIVA DELLA TRASPARENZA È OSCURA. Ci consegniamo così al crescente potere della BLACKBOX algoritmica.... Chiamiamo regime dell'informazione quella forma di dominio nella quale l'informazione e la sua diffusione determinano in maniera decisiva, attraverso algoritmi e AI, i processi sociali, economici e politici. Ad essere sfruttati non sono corpi e energie ma INFORMAZIONI e DATI".  Passaggio dalla democrazia, ormai morente, all' INFOCRAZIA.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: iano il 30 Settembre 2023, 21:58:47 PM
Citazione di: Pio il 30 Settembre 2023, 21:29:11 PMNon direi condizionamento, quanto analisi critica della realtà attuale.
Critica della realtà attuale, dove, come suggerisce Claudia, non c'è nulla di nuovo.
Il motivo per cui non riusciamo a vederlo è che, dando inconsciamente  centralità ai nostri tempi, perchè sono quelli che ci interessano,  facciamo cronaca , invece che critica storica, e la cronaca lasciata a se stessa facilmente diventa scandalo, lo scandalo produce like e i like soldi dai pubblicitari, e così crescono tanti piccoli dittatori che si conquistano ognuno la propria fettina di mondo.



 
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Ipazia il 30 Settembre 2023, 22:05:35 PM
Informazioni e dati possono essere utilizzati, ma non sfruttati. Ad essere sfruttate sono le persone il cui destino dipende da quelle informazioni e dati.

Infocrazia è sempre in subordine all'oligarchia planetaria che la comanda, non è un soggetto dominante autocratico.

Certamente può finire fuori controllo e l'eterogenesi dei fini è abbondantemente in agguato. Sono "effetti avversi", comunque presidiati da un esercito di combattenti, perché di guerra si tratta contro la maggioranza dei umani, bene addestrati al loro compito di produttori e guardiani del pensiero:

FACT-FUCKERS.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 30 Settembre 2023, 23:24:15 PM
Tutta la storia delle libertà umane è una storia di proteste.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Claudia K il 01 Ottobre 2023, 00:05:48 AM
Citazione di: Pio il 30 Settembre 2023, 23:24:15 PMTutta la storia delle libertà umane è una storia di proteste.
Appunto!
Nulla di nuovo sotto il sole

E le proteste attecchiscono sempre benino (fino a benissimo, se l'aspirante "salvatore" riesce a non affogare nel ridicolo) su masse insoddisfatte o frustrate, nonchè purtroppo prive di CAPACITA' CRITICA E DI GIUDIZIO. 

Volentieri ripetendomi : nulla di nuovo sotto il sole
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 01 Ottobre 2023, 01:04:36 AM
Cioè , per te, non serve protestare per le  libertà, ma fidarsi della profondità di giudizio degli  "illuminati", che senz'altro sono intelligenti e che sanno ciò che è bene per noi e per la nostra libertà? Persino un filosofo di grande profondità è un frustrato e insoddisfatto perché riflette sulla società? La critica ti fa automaticamente un frustrato ? Parrebbe così. È un sistema che tende a squalificare il pensiero non omologato e omoligante.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Claudia K il 01 Ottobre 2023, 03:09:54 AM
Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 01:04:36 AMCioè , per te, non serve protestare per le  libertà, ma fidarsi della profondità di giudizio degli  "illuminati", che senz'altro sono intelligenti e che sanno ciò che è bene per noi e per la nostra libertà?
No, proprio no. 

Per me non ha senso illudersi di essere "paladini" della libertà (o persino vantarsi di qualche indimostrata e autoritenuta "illuminazione indotta") ...proprio mentre si è massimamente condizionati e strumentalizzati da caporioni in cerca di <nemico> (immaginario) per fare proseliti. 
Complottismo, in tutte le salse, docet. 

La Tecnologia e l'Informazione sono anche quelle che oggi permettono (in Italia) di operare al cervello (salvandogli la vita) chi può parlare con i Medici mentre viene operato (ed è solo UN esempiuccio fra milioni di esempi possibili). 
Io guardo questi aspetti e...non mi sposta di nulla che Google indicizzi a scopo commerciale alcuni termini delle mie ricerche o miei  contenuti.
L'ho già detto che per me non c'è nulla di nuovo sotto il sole?  :))
Il marketing ha sempre avuto ed affinato i suoi strumenti, e ai miei esordi professionali non c'era un pc o uno smartphone per ognuno di noi (c'era il PC in DOS e senza internet, mentre lo smartphone era ancora nella mente di Dio), eppure c'erano fior di aziende che vendevano a caro prezzo informazioni su <bacini di potenziale clientela> catalogate ed elaborate secondo i criteri più funzionali al marketing dell'azienda cliente. Di che parliamo, dunque? 

E' ovvio che una connessione così semplice come l'attuale  faciliti il reperimeno dati e relativo utilizzo a scopo commerciale
Per il resto, almeno fino ad oggi, l'unico tentativo (molto malriuscito) di PALESE condizionamento del prossimo sprovveduto-fragile-destrutturato...io l'ho visto agire (con inutile sed etiam risibile pervicacia) dal comparto complottista e a livello planetario! Oltre che dai "politici" con evidentissime aspirazioni dispotiche.   Da Canicattì a NY ! 

Io guardo questi FATTI, peraltro ormai storicizzati. 
Libero chi vuole di credere all'uomo nero o agli gnomi o alla fate turchine o ai pifferai magici...ma non è il mio caso, come non è quello dei più. Deo gratias. 

Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Ipazia il 01 Ottobre 2023, 06:46:40 AM
"Complottismo" è categoria mediatica che (s)qualifica chi la usa. Funziona come la categoria "terrorismo" degli anni '70. Usata a destra e manca dai media di quelli che poi si sono rivelati i padroni del terrore.

Solitamente chi chiama "al lupo al lupo..."

Davvero nulla di nuovo sotto il sole, eccetto le etichette omologative su cui si forgia l'isteria eterodiretta degli omologati.

https://www.google.com/amp/s/restaurars.altervista.org/bertrand-russell-siate-voci-dal-coro/amp/


Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 01 Ottobre 2023, 08:14:36 AM
Non capisco perché  metti nello stesso piatto studiosi di fama mondiale con pifferai magici. Cosa c'entra? Sembra che vedi complottari in ogni dove. Ormai non si usa la rete esclusivamente per scopi commerciali o tecnico/scientifici, ma i dati si raccolgono per indirizzare le scelte sociali e politiche, come abbiamo visto e vedremo sempre più in futuro probabilmente. La "massa" che tu disprezzi viene indirizzata verso scelte e bisogni indotti dalla struttura poco trasparente di cui si fa uso anche a livello politico. Nulla di nuovo dirai, è cambiato solo il metodo di condizionamento. Questo non significa che si debba per questo accettarlo acriticamente.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 01 Ottobre 2023, 08:32:39 AM
Citazione di: Ipazia il 01 Ottobre 2023, 06:46:40 AM"Complottismo" è categoria mediatica che (s)qualifica chi la usa. Funziona come la categoria "terrorismo" degli anni '70. Usata a destra e manca dai media di quelli che poi si sono rivelati i padroni del terrore.

Solitamente chi chiama "al lupo al lupo..."

Davvero nulla di nuovo sotto il sole, eccetto le etichette omologative su cui si forgia l'isteria eterodiretta degli omologati. In

https://www.google.com/amp/s/restaurars.altervista.org/bertrand-russell-siate-voci-dal-coro/amp/



Che poi , se dobbiamo scovare per forza complottari, insieme a Bannon dovremmo mettere gente ai vertici delle istituzioni democratiche e i cui complotti dimostrati hanno veramente "scatenato l'inferno" : Colin Powell e Toni Blair.  Ma non sto parlando di complotti e complottisti, quanto di un cambiamento di paradigma in atto: un passaggio dalla democrazia basata sulle istanze e necessità dei "corpi" ad una INFOCRAZIA  fondata sulla raccolta  e utilizzo di dati personali per indirizzare scelte sociali e politiche.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: daniele22 il 01 Ottobre 2023, 11:02:09 AM
Se vuoi togliere potere a chi c'è l'ha dovresti smettere di conferirglielo.
Siamo tutti eterodiretti, sia dall'una che dall'altra parte, solo che chi detiene il potere è avvantaggiato in questo conflitto poiché chi vi si oppone continua ad alimentarlo nonostante tutto. Chi vuole opporsi dovrebbe quindi per primo recuperare quello che tutti abbiamo un po' smarrito appiattendoci ad essere appunto eterodiretti; quello che abbiamo smarrito consiste nel recupero dell'introdiretto, che infine dovrebbe consentirci di attuare una specie di autodisciplina. Sarebbe solo attraverso questa pratica che si può scoprire ciò che possiede un valore autentico nella vita umana. Per quel che mi riguarda quindi non avrebbero valore tutte quelle troiate apportatrici di un effimero benessere e che il sistema socio economico mi propina a spron battuto in modo sicuramente seducente. Quel che veramente può darmi benessere si rappresenterebbe infatti solo nelle produzioni che si iscrivono all'interno della scienza medica la quale promuove la salute del corpo e della mente. Un saluto
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Ipazia il 01 Ottobre 2023, 14:36:59 PM
È vero, ma si sono ciullati anche la medicina. Potevano mica lasciare alla purezza dell'episteme (scienza) la fonte di profitto più grande e sicura del Mercato.

Quanto al conferimento di legittimazione al potere, esso è talmente taroccato dagli sponsor che comprano partiti all'ingrosso e in liquidazione, che l'unico dissenso possibile è divenuto, nell'inferno nel paradiso liberal-liberista, l'astensione.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Claudia K il 01 Ottobre 2023, 14:50:21 PM
Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 08:14:36 AMNon capisco perché  metti nello stesso piatto studiosi di fama mondiale con pifferai magici. Cosa c'entra? Sembra che vedi complottari in ogni dove.
Non direi, Pio. di aver fatto questo.  :-*

Non mi sarebbe neanche materialmente possibile confondere uno Studioso...con un complottista (magari pure ossessivo)!
Così come non mi è possibile confondere il mezzo di comunicazione con i contenuti e gli intenti di chi quel  mezzo utilizza.

Studiosi (e sedicenti tali) : c'è tra essi anche chi prende solenni cantonate (da sempre), chi esonda dai propri livelli di effettiva Competenza, chi è in preda all'istrionismo, chi allo <scoop> a soli scopi di vanagloria e/o dindini, e sai che potremmo continuare sul fronte non sempre glorioso degli <studiosi> e DIVULGATORI. E' come parlare di qualunque altra categoria professionale : c'è l'eccellenza benemerita e c'è la fanghiglia degli incompetenti sed etiam voraci... (non è una novità, vero?)

Chi si aggrappa ai loro studi per interesse proprio (normalmente filo dispotico) : il web, sul fronte deteriore, non è solo una rassegna di fakes, bensì e peggio è una rassegna infinita di citazioni SEZIONATE ET ABUSATE...anche quando relative a Studi Seri, sino a seviziarle in suffragio di tesi che l'autore del citato DECONTESTUALIZZATO  NON sostiene affatto!
Ma questo va ascritto, nel segno pessimo del trionfo della NON Etica, a chi il mezzo usa in questo modo, e non a chi il mezzo mette a disposizione!

Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 08:14:36 AMLa "massa" che tu disprezzi viene indirizzata verso scelte e bisogni indotti dalla struttura poco trasparente di cui si fa uso anche a livello politico.
Non disprezzo affatto "la massa", e mi sento molto coinvolta dalle istanze di EQUITA' che da Essa (come da me, peraltro) provengono.
Mi viene solo da piangere quando constato la immensa facilità con cui (proprio in politica) "la massa" tenda istintivamente a compattarsi al seguito di pifferai magici e arruffapopolo (e gli italiani sono campioni in questo) senza manco sapersi chiedere e saper chiedere al pifferaio di turno un semplicissimo "sì vabbè, tutto OK! Ma come lo realizzi quel che urli per ogni mezzo, con quali MEZZI? ".
E il complottismo (ma non soltanto il complottismo, che AVEVA velleità politiche e cerchiamo di NON obliare questo FATTO) ne è stato un tester su scala planetaria (non ci dimentichiamo lo sciamano di Capitol Hill e i quattro personaggi in cerca d'autore che lo seguivano nella farsa grottesca, please!) !

Per cui : la massa ha a disposizione contenuti di ogni genere, ma se abbocca a quelli più vistosamente farlocchi e pseudo gratificanti di mille frustrazioni...non mi sembra per nulla corretto attribuirne la responsabilità al mezzo, quanto piuttosto collocarla dove ad essa compete, e cioè nel carentissimo spirito critico-valutativo di chi HA SCELTO quella "informazione".
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Ipazia il 01 Ottobre 2023, 15:00:40 PM
E come la chiamiamo l'operazione che lo sciamano, per conto del suo paese, ha presentato all'ONU come prova delle armi di distruzione di massa di Saddam Hussein ?

E il piano Condor come lo chiamiamo ?

Altro che Capitol Hill !

Ogni omologato vede solo quello che vogliono che veda. E si inalbera pure contro chi vede qualcosa di più.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 01 Ottobre 2023, 16:11:04 PM
Le scuole forniscono pochissimi strumenti per forgiare spirito critico. Le famiglie ancora meno. Da decenni ormai. Non possiamo poi prendercela con la gente perché non sa scegliere l'informazione adeguata tra un oceano di informazioni sparate a mo' di spot, con pochissimo approfondimento e spesso con tanti errori grammaticali persino (leggere ANSA per esempio). Così, se insegni solo la velocità alla gente, anche velocità di fruizione delle notizie, come pretendi che passi ore ad approfondire un argomento? Semplicemente NON CE LA FA. Non c'è più la necessaria capacità di attenzione e concentrazione. È questo è un effetto della rete.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Phil il 01 Ottobre 2023, 17:00:50 PM
@Pio 

Sarei cauto nel credere ad un drastico cambio di scenario nel ruolo dell'informazione rispetto al passato e ancor più nel sostenere che «Il regime dell'informazione rende gli esseri umani integralmente trasparenti» (cit. da Han).
Per quanto riguarda il ruolo dell'informazione, è dalla notte dei tempi che la gestione dell'informazione, sia essa orale o scritta, decide le sorti di battaglie, uomini e popoli: dal detto «il paese è piccolo, la gente mormora» fino allo spionaggio e informazione pilotata nelle guerre, mondiali o puniche che siano, il peso sociale e politico dell'informazione non è mai stato irrilevante o superfluo. Oggi, oltre che del "piccolo paese", possiamo "mormorare" anche della guerra in Ucraina, dell'economia indiana o delle avventure al Polo Nord, ma è cambiata principalmente la quantità, la "gittata planetaria" e magari anche l'"invadenza" delle informazioni, non la necessità metodologica di verificare, ora come sempre, le fonti (si tratti della comare del paese, del blog di informazione alternativa, dell'immancabile «si dice che...», etc.), di mantenere vigile il senso critico, di essere consapevoli di quanto, da sempre, un'informazione manipolata sia un'arma molto potente, etc. Certamente è un'arte difficile e delicata, ma la sua esigenza non è affatto nuova.
Per quanto riguarda invece la trasparenza degli esseri umani, direi che invece è ancor più ridotta nell'infosfera contemporanea: non solo sono convinto che permanga per quasi tutti la distinzione fra "maschera pubblica" e vita privata, fra trasparenza accuratamente ostentata nei social e opacità domestica ben celata, fra vetrina per gli amici e "blackbox" per lo psicologo o per se stessi, etc. ma ora è anche possibile avere più "facciate", come in un forum in cui nessuno sa la vera identità dei suoi interlocutori.
Credo la rete non vada demonizzata in quanto tale, poiché, come molti hanno già osservato, essendo uno strumento è principalmente una questione di come viene usata: non è obbligatorio avere giudizi (che richiederebbero appunto adeguate informazioni e competenze) su ogni notizia e ogni fatto che accade nel globo, e tanto più numerosi sono i fatti di cui si vuol parlare, quanto più è arduo, inevitabilmente, avere opinioni ben fondate e aggiornate su tutto. Secondo me, la nostra è l'epoca in cui la saggezza sta più che mai nel saper scegliere, nell'indirizzarsi, quindi anche nel rinunciare, nel non (dis)perdersi fra mille stimoli, mille informazioni, mille possibilità. La rete non ci obbliga a prendere sempre posizione, ad essere tuttologi, virologi esperti di guerra con master in economia ed urbanistica, etc. e qui il "non sapere" socratico è antidoto, tanto antico quanto attuale, al "tifo di pancia" che può nascere spontaneo dopo aver letto una notizia. In fondo, la rete è come una biblioteca, se decidiamo di approfondire qualcosa con le risorse che essa ci offre, non ce la caveremo certo con qualche giorno; per questo è necessario escludere, "filtrare" e, soprattutto, non essere precipitosi nello "schierarsi sugli spalti" (che dovrebbero essere metodologicamente, al massimo, un punto di arrivo, non quello di partenza).
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Claudia K il 01 Ottobre 2023, 18:20:34 PM
Citazione di: Pio il 01 Ottobre 2023, 16:11:04 PMse insegni solo la velocità alla gente, anche velocità di fruizione delle notizie, come pretendi che passi ore ad approfondire un argomento? Semplicemente NON CE LA FA. Non c'è più la necessaria capacità di attenzione e concentrazione. È questo è un effetto della rete.
"Non ce la fa" (secondo te), però... ce la fa benissimo a fare a perdere giorni e notti  (e qualche volta la vita, come a Capitol Hill) per fare da  cassa di risonanza delle balordaggini più facilmente inquadrabili come tali. 
Inquadrabili come tali...ma proprio ictu oculi! A partire dal loro linguaggio e dalla mancanza di logica dei rispettivi assunti, e passando per il rifuggire da ogni confronto dialettico, sul quale - ove costretti dalle circostanze - incespicano rovinosamente. 

E cosa c'entra la rete in tutto questo? La rete, piuttosto, ti dà la possibilità di valutare e confrontare quante informazioni vuoi e di qualunque spessore. O era preferibile il borgo ameno di cent'anni fa, in cui l'unica informazione (salvo che si fosse l'1/10mila nato bene e in possesso di Biblioteca di famiglia) era quella del parroco, elargita senza alcuna difficoltà anche agli analfabeti? 

La rete dà possibilità di informazione e comunicazione, e addirittura di condivisione persino emotiva, che erano del tutto precluse ai più solo qualche decennio fa. 

Poi ad ognuno la scelta, che - come già detto da Phil - non è la <scelta de panza> del fronte su cui correre a schierarsi, ma è la scelta delle FONTI alle quali attingere per FORMARSI un'opinione che seriamente cerchi e voglia potersi definire tale. 
Ovvio che, come scienze sociali insegnano non da oggi, la fragilità strutturale e le frustrazioni personali e il senso di impotenza di parte della "massa" conducano quella parte di massa ad abboccare alle promesse di "rivalsa" agitate senza pudore dai pifferai magici e ballari più spregiudicati e temibili.  (che è poi l'eterna vicenda - senza andare lontano - della politica italiana e dei governi "scelti dal popolo"  dagli Anni 90 in poi). 
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pio il 01 Ottobre 2023, 18:56:40 PM
Mi spiace, ma trovo più convincente e approfondita l'analisi che fa Han piuttosto che le vostre. Condivido molte cose che dite ma trovo che restate ancora un po' sulla superficie. Comunque non posso certo riassumere un libro in un post. Posso al massimo consigliarne la lettura, a chi interessa. :)
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Ipazia il 01 Ottobre 2023, 22:44:07 PM
La cosa più sorprendente della "Infocrazia" è che tutta la tecnologia disponibile produce un giornalismo velinaro che confeziona in innumerevoli testate mediatiche, su supporti diversi, sempre la medesima polpetta di una povertà sconcertante. E' il protagonista dell'informazione, il giornalista d'inchiesta, che è venuto a mancare, per cui più che di infocrazia bisognerebbe parlare di idiocrazia. Idioti naturali e artificiali uniti nella lotta contro la verità per un fruitore idiota quanto basta.

Questo passa il mainstr(e)am, che però, purtroppo per gli autoproclamati padroni del mondo, non coincide con il web, che invece è un secchio bucato dove riesce a passare molto di ciò che l'omologazione aborre. E' vero che tutto è traducibile in profitto, ma l'arma usata ha effetti imprevedibili, che gli ideologi dell'omologazione hanno una necessità assoluta di ricondurre all'ovile. Se ci riusciranno, più che Infocrazia sarà Orwell.
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pensarbene il 02 Ottobre 2023, 05:32:22 AM
inn realtàuno degli scopi della mediatica di sistema è quello di sovraccaricare il cervello cercando di danneggiare il suo filtro informatico 
Il cervello riesce a capire solo 6 bit contemporanei e di ritenere momentaneamente una immagine in 6 secondi.
Un input quantitativamente maggiore e immagini inferiori ai 6 secondi non sono ben capiti nè ritenuti.Al contrario, se ripetuti, provocano un tilt momentaneo e reazioni che, in alcuni casi, possono provocare una breve epilessia.
Cose successe a molti spettatori di film come Armageddon in particolare e altri,in cui la sequenza temporale delle immagini era di 4/5 secondi o meno.
I Signori del Sistema queste cose le sanno bene, quindi sparano news e immagini a raffica su Internet in modo tale che la gente ne resti....colpita e confusa senza rendersene conto.
Il filtro informatico  cerebrale va difeso, protetto e usato bene  in modo tale da mantenerlo integro e attivo.
La sistemica terrena è pericolosa psicologicamente e astuta praticamente , si basa su apparenze di realtà mescolate con la realtà  vera e propria.Per questo vorrebbe violare e mettere fuori uso le difese naturali degli esseri umani.
Uno dei metodi è quello che ho detto: gente disarmata mentalmente!
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: daniele22 il 02 Ottobre 2023, 14:32:46 PM
Non sono certo quello che ritiene in prima istanza i mezzi o le tecnologie di informazione responsabili del nostro smarrimento, ma potrebbe essere proprio che la scarsa capacità critica, sempre che non si tratti di scarsa volontà ad esercitarla, sia almeno in parte un effetto addebitabile proprio alla ridondanza di informazione a cui siamo sottoposti. Come ha detto Phil nessuno ci obbliga a prendere immediata posizione, rinviando quindi il tutto ad un accorto vaglio dell'informazione che di volta in volta ci si propone innanzi. Gli è però che in una democrazia rappresentativa una posizione prima o dopo si dovrebbe prendere. E in una democrazia rappresentativa la fiducia che si concede riveste una certa importanza essendo infine determinante al buon funzionamento del regime democratico. Nel nostro sistema avremmo quindi bisogno che vi fosse fiducia ed è però indubbio che questa versi in profonda crisi. Cosa può dunque succedere quando la fiducia entra in crisi e al tempo stesso dovresti tuo malgrado concederla? Lascio la domanda in sospeso. Ordunque, di pifferai magici è pieno il mondo e mi meraviglierebbe che una persona normale sia in grado di distinguerli facilmente tanto sarebbero abili certuni. I politici non mantengono quel che dicono? Nessun problema; è di sicuro colpa dell'opposizione o della sfavorevole congiuntura economica, e in parte hanno pure ragione; questo è il guaio e al tempo stesso questo è il campo in cui si destreggiano i manipolatori più abili. Un colpo al cerchio e un altro alla botte, una sapiente mescolanza di verità e menzogne. E così accade allora che questi dicano che bisogna cambiare la legge elettorale, soprattutto perché ci sono pure le riforme da fare ... è urgente, bisogna fare presto!, ci vuole più potere decisionale! Chissà poi perché bisogna sempre fare presto come se il mondo potesse cambiare dall'oggi al domani. Imparino a fare i politici. I risultati infatti si vedono, tanto che il professor Cacciari, sicuramente suo malgrado, si è sentito in obbligo di difendere, se non le scelte, almeno la posizione in cui la Meloni si trova a dover governare; "c'è un prima grande come una casa" diceva una sera ai manipolatori più abili che davano tutti contro alla Meloni. Ma allora così sarebbe fin troppo facile dico anch'io.
Dato comunque che le maschere tendono a rarefarsi nei momenti critici, l'indizio più evidente a rivelare certi pifferai mi si è svelato, ovviamente, in due momenti altamente critici recentemente occorsi, e mi riferisco alla pandemia e alla guerra. È stato stupefacente per me vedere come molti giornalisti, e parliamo di direttori di testate giornalistiche nazionali che reputavo almeno in parte seri (lascio sempre il beneficio del dubbio circa il fatto che credano veramente a quello che dicono) si siano letteralmente trasformati in senso peggiorativo durante queste due emergenze per poi ritornare quasi miracolosamente ad essere nuovamente in parte seri ora che la pandemia e la guerra hanno perso quella rilevanza mediatica che ebbero al momento del loro insorgere. E non si può certo dire che costoro siano degli incompetenti, ma evidentemente la competenza non è da sola sufficiente a che le cose funzionino per il meglio. Penso pertanto che sia ardua impresa valutare la credibilità di certa informazione da parte di un cittadino.
Data la premessa e tralasciando i contenuti che nel mezzo si producono andrei quindi molto cauto nel togliere al mezzo di comunicazione ogni responsabilità di quel che nel mondo accade, proprio perché il mezzo non esiste mai in sé stesso, ma sempre in relazione a noi che lo produciamo. E se la produzione in origine è spontanea, avulsa cioè in certo senso da finalità nascoste, nondimeno in successione temporale viene puntualmente strumentalizzata a fini imperscrutabili da chi possiede interesse e capacità per farlo. Questo accade pure per le idee; accadde tanto per l'idea di Dio quanto per l'idea filosofica. Infine, il problema posto da pensarbene, per come la vedo io che penso che l'essere umano sia vittima di un errore mentale circa la valutazione che dà di se stesso sarebbe un problema di natura psicoantropologica. Per dirla in parole povere, i detentori delle grandi ricchezze che si dilettano a giocare col mondo sarebbero afflitti da malattia mentale. Un saluto
Titolo: Re: pensieri da un amico
Inserito da: Pensarbene il 02 Ottobre 2023, 15:11:51 PM
I romani dicevano "mens sana in corpore sano" e avevano ragione.
Poi uno può metterci l'Anima e lo Spirito oppure no o solo in parte ma, in ultima analisi, quello è l'essenziale.
Ora,ciò che minaccia la salute mentale dall'esterno va ignorato totalmente. Io vi ho spiegato gli attacchi al filtro cerebrale e questo è già un avviso di quelli forti.
Ma, come sapete, ci sono aggressivi e aggressioni, interferenze e  interferenti sia grezzi che sottili, visibili e invisibili, umani e non umani.
Mai come in questo inizio secolo l'umanità è stata sotto tiro, se non se ne libera almeno una parte tanti saluti.