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LOGOS - Argomenti => Percorsi ed Esperienze => Discussione aperta da: Tuttosbagliato il 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PM

Titolo: Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PM
Mi sono iscritta a questo forum perchè sono esaurita e non so davvero con chi sfogarmi. Ci sarebbero così tante cose da scrivere da farmi dubitare, nello stesso momento in cui scrivo, che ho fatto la cosa giusta.
Taglio la testa al toro: inizio dalla fine. Il mio compagno ha curato negli ultimi anni un tumore che si presentava in stadio avanzato. Io, che già prima mi dedicavo a lui completamente, ho finito per vivere solo per lui, per cercare di farlo stare meglio possibile, andando anche contro il suo estremamente difficile carattere, che non ha accettato per lunghissimo tempo la malattia e anzi mi ha riversato addosso tutto il suo livore nei confronti del destino avverso; per farla breve mi ha distrutto, ha usurato tutte le mie energie vitali, fisiche e psichiche, ma sono rimasta con lui perchè non potevo lasciarlo malato. Ora che la situazione pare stabilizzarsi ho deciso, per evitare la mia annientazione totale, di lasciarlo. Gli ho parlato, ovviamente non ha voluto capire una parola delle tante che gli ho posto innanzi. Gli ho dato un pò di tempo per organizzarsi, giacchè fino ad ora mi sono occupata io sia della casa che del lavoro, che di lui. Lui ha provato prima con la calma, poi con la rabbia, poi con la pena a convincermi a rimanere. Non ho ceduto, per ora almeno, dato che invece negli ultimi giorni è stato molto male di salute e se non ci fossi stata io non so come avrebbe potuto fare. Mi rendo conto che queste mie parole sono davvero semplicistiche, ma sono così stanca della vita che anche scrivere queste poche parole mi fa sentire svuotata e priva di energie. Sono tuttavia convinta che questo forum possa essere l'inizio di una risalita per la mia vita, che dovrò ricominciare da zero, dopo che mi sarò lasciata lui finalmente alle spalle, senza sensi di colpa.

Sarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Apeiron il 03 Gennaio 2017, 14:37:53 PM
Provo io anche se ti dico fin da subito che i miei consigli vanno presi con le pinze per due motivi: (1) i miei consigli tendono ad essere "idealizzati", cioè poco "realistici", perciò seguili solo se in qualche modo ti fanno sentire meglio (2) non conoscendo la tua situazione posso solo fare delle ipotesi...

In questi casi l'ideale sarebbe la "riconciliazione". Mi spiego meglio: quando qualcuno ci fa soffrire in modo ingiustificato e non è minimante riconoscente in noi si crea un rancore, cioè vogliamo fargliela pagare. Tuttavia questo in realtà ci fa stare alla lunga peggio. Quindi un primo consiglio che posso darti è cercare di eliminare il rancore (nota che non ti sto dicendo di "tornare assieme", solo di eliminare almeno in parte i pensieri negativi). Vedendo però come descrivi la situazione questa "eliminazione del rancore" non mi sembra realmente possibile in modo diciamo automatico e anzi a volte lottare contro i pensieri negativi può peggiorare ancora di più la situazione. Dunque non c'è soluzione? Beh ci deve essere secondo me altrimenti non scriverei una risposta...
Il nuovo consiglio che ti posso dare è "ritornare" a coltivare delle passioni che avevi prima degli eventi di cui racconti oppure a cercarne altre visto che lui non è la tua vita. Ti sembrerà un consiglio scontato però trovarti delle passioni potrebbe anzitutto liberarti dal peso di continaure a pensarci e in secondo luogo ti aiuta a riconciliarti, cioè superare l'offesa (ripeto: ciò non significa che devi "vivere ancora per lui", devi superare la rabbia che hai contro di lui). Se segui qualche religione, aiutati con essa. Se non lo sei ti consiglio comunque di imparare delle tecniche con cui si combatte la rabbia. Inoltre ti consiglio di sfogarti su questo forum tanto con l'anonimato non rischi di esporti troppo (e qui nessuno, spero, ti giudica...).

Spero di esserti stato utile.

P.S. Non farti ingannare dall'eccessivo senso di colpa. Voglio dire: il senso di colpa è utile se effettivamente ti segnala un tuo vero errore. Però bisogna anche stare attenti a non essere "travolti" dal senso di colpa (d'altronde se non si agisce più non si può nemmeno rimediare) e a non sentirsi in colpa per cose su cui non si ha responsabilità.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Jean il 03 Gennaio 2017, 18:59:02 PM
Benvenuta sul forum che mi auguro possa rispondere almeno in parte alle tue aspettative.

Per una situazione quale stai vivendo confido saprai vi siano altrettanti punti di vista quanti i forumisti che sentiranno di risponderti, cercando di cogliere il molto non detto tra le parole scritte.

Partiamo dall'inizio, dal tuo nick... che mi riporta ad un periodo della mia vita nel quale i miei comportamenti sono stati errati, per non dire di peggio.

Come sia accaduto l'ho studiato, analizzato... per anni, giungendo all'attuale conclusione che le dinamiche che l'hanno innescato non potevano essere fermate e mi hanno condotto non ai confini dell'inferno (di cui discute l'amico Sari in spiritualità) ma proprio dentro... direi nel punto più basso che potevo immaginarmi.

Fortunatamente e non per mio merito la tempesta è scemata e poi passata, tuttavia lasciando macerie non rimovibili e profonde cicatrici.

Tuttavia se ho davvero imparato qualcosa della vita è stato proprio a causa di questa discesa nel sottosuolo della psiche. 
Adesso, come diceva Jung, so, conosco...  vi sono in noi forze (negative e positive) non soggette ai nostri desideri... evolvono secondo dinamiche e leggi che quasi sempre ignoriamo.

Anche se le nostre esperienze son diverse vorrei darti un unico suggerimento, di agire per quanto possibile con gradualità, perché nulla di quel che abbiamo fatto e facciamo ci abbandonerà mai.

Per quel che conta hai tutta la mia comprensione.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Angelo Cannata il 03 Gennaio 2017, 21:03:08 PM
Prima di rivolgerti a questo forum cerca dalle tue parti persone serie, competenti, professionali, che siano in grado di aiutarti di persona, di presenza, attraverso una conoscenza approfondita dei tuoi problemi.

Come ha accennato Jean, qui troverai una molteplicità di pareri, e aggiungo io, di persone incompetenti, tra cui io stesso, che serviranno solo a confonderti ancora di più. Qui non hai la possibilità di descrivere i tuoi problemi in tutti i dettagli, perciò chi ti risponderà, compreso io stesso, non farà altro che riversare su di te la propria mentalità.

Un forum serve per discutere, non per aiutare chi ha problemi gravi. Per i problemi seri ci vogliono persone competenti, serie, professionali, con esperienza, presenti in carne ed ossa, in grado di seguirti a tu per tu.

Possibile che dalle tue parti non ci sia proprio nessuno in grado di seguirti come si deve?
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Apeiron il 04 Gennaio 2017, 10:52:32 AM
Guarda ora che ci ripenso forse ho fatto male a consigliarti quello che ti ho consigliato perchè appunto non conosco la tua situazione e come dice Angelo Cannata forse le mie parole potrebbero essere fonte di confusione. Forse avrei fatto meglio a risponderti come Jean col quale sono totalmente d'accordo.

Detto questo ha anche ragione ancora Angelo Cannata quando dice che prima di rivolgerti qui nel forum guarda se riesci ad avere un aiuto più vicino e sicuramente più utile di quello che possiamo darti.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Angelo Cannata il 04 Gennaio 2017, 15:39:01 PM
Aggiungo una precisazione: nel forum si vive anche l'amicizia e non è detto che chi ha dei problemi non possa trovare conforto anche nella semplice amicizia. Tuttavia bisogna tener presente che un amico, anche se in buona fede, anche con tutte le buone intenzioni di aiutare, può sempre sbagliare nel dare un consiglio, nel portare il discorso verso una direzione.
Anche i professionisti sbagliano, ma ciò non significa che a causa di questo sia meglio non rivolgersi mai ad un professionista. Si tenta sempre il meglio.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM
Se io avessi la suola di una scarpa rotta e per questo mio problema mi rivolgessi ad un forum di persone che stimo riflessive, o almeno potenzialmente tali, l'ultima cosa che mi aspetterei è di sentirmi dire: rivolgiti ad un calzolaio, perchè se questo accade significa che o io ho sovrastimato gli utenti del forum oppure questi hanno sottovalutato la mia intelligenza credendomi non in grado di arrivare a tale banale deduzione. Se si racconta a persone anonime una propria esperienza lo si fa solitamente per raccogliere pareri di gente non coinvolta emotivamente, oppure per confrontare esperienze analoghe e modi differenti di affrontarle, oppure anche solo per sfogarsi e trarre da una discussione qualche spunto utile. Credo che lo scopo sia più o meno questo, e dire "rivolgiti ad un professionista" è un modo per intervenire senza intervenire, per parlare senza dire nulla, e anzichè esprimersi in modo pilatesco se non addirittura offensivo puntualizzando l'ovvio se non si ha qualcosa da dire è sempre meglio non dire. E poi sarà l'intelligenza, la saggezza, la capacità di discernimento e di valutazione di colui o colei che  ha aperto questa discussione a decidere per il meglio, pescando da un ventaglio di punti di vista diversi ciò che riterrà più conforme o affine alle proprie necessità. Nel merito mi limito solo a riportare una citazione di Nietzsche: «Medico aiuta te stesso, così aiuterai anche i tuoi malati. Questo sia il tuo aiuto migliore: che egli guarisca guardando con gli occhi colui che risana se stesso». Il senso di responsabilità deve essere esercitato innanzitutto nei confronti di se stessi, perchè solo una persona sana potrà aiutare qualcun altro senza avere a sua volta bisogno d'aiuto, e anzi come giustamente dice Nietzsche l'aiuto migliore che si possa fornire a qualcuno è, per rimanere alla metafora,  metterlo in grado di camminare con le proprie gambe e non spingere la sua carrozzella vita natural durante.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Angelo Cannata il 04 Gennaio 2017, 20:25:25 PM
Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM
...poi sarà l'intelligenza, la saggezza, la capacità di discernimento e di valutazione di colui o colei che  ha aperto questa discussione a decidere per il meglio, pescando da un ventaglio di punti di vista diversi ciò che riterrà più conforme o affine alle proprie necessità...
Una persona che ha problemi è una persona più vulnerabile di una persona che non ne ha. Chi ha problemi commette spesso l'errore di affidarsi al primo che gli capita, proprio perché si trova oppresso dai propri problemi e non vede l'ora di provare un po' di sollievo. Che senso ha puntare sull'intelligenza e sulla saggezza della persona interessata? Proprio questo è un lavarsi le mani. Se una persona sta chiedendo aiuto, vuol dire che non si ritiene nelle condizioni di poter usare l'intelligenza e la saggezza come una persona che non abbia problemi pesanti. Non ha senso dire ad una persona confusa: ascolta qualche decina di altre persone incompetenti e poi usa la tua saggezza per trovare la strada migliore. È assurdo.

Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM
dire "rivolgiti ad un professionista" è un modo per intervenire senza intervenire, per parlare senza dire nulla, e anzichè esprimersi in modo pilatesco se non addirittura offensivo puntualizzando l'ovvio se non si ha qualcosa da dire è sempre meglio non dire.
Non ho detto "rivolgiti ad un professionista". Ho detto "Prima di rivolgerti a questo forum cerca dalle tue parti persone serie, competenti, professionali". La mia indicazione non ha escluso questo forum, ma ha richiamato l'attenzione su un ordine di precedenze: prima cercare il massimo; poi, se il massimo non è possibile, oppure si è capita la prudenza da usare nel relazionarsi col resto, si può provare col resto.
Ciò che scrivo non è dettato dal lavarsi le mani, ma dal desiderio di proteggere chi ha problemi dal maggiore disorientamento in cui potrà incorrere ascoltando un gran numero di pareri provenienti da persone incompetenti.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Freedom il 04 Gennaio 2017, 21:00:28 PM
Citazione di: Tuttosbagliato il 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PMSarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.
Prova a dire qualcosa di più. Nulla di "compromettente", per carità, o che la tua sensibilità non giudica opportuno. Solo introduci, se ti è possibile, qualche altro elemento di valutazione.

La malattia del tuo partner come si sta evolvendo?  O come si presume che si possa evolvere?
Credo che questo sia importante per comprendere meglio il tuo stato d'animo.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Jacopus il 04 Gennaio 2017, 21:16:25 PM
Ciao tuttosbagliato. Il consiglio di Angelo e' quello piu' responsabile e piu' protettivo nei tuoi confronti. Non puoi essere aiutata da un gruppo di persone su un forum. Ci hai descritto un grande dolore. Se te la senti scrivi ancora come consiglia Freedom perche' gia  scriverne puo' essere un sollievo ma per quanto vi siano persone riflessive e profonde la possibilita' di prendere un granchio e fare dei danni e' alta.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 06 Gennaio 2017, 11:37:07 AM
Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM
Se io avessi la suola di una scarpa rotta e per questo mio problema mi rivolgessi ad un forum di persone che stimo riflessive, o almeno potenzialmente tali, l'ultima cosa che mi aspetterei è di sentirmi dire: rivolgiti ad un calzolaio, perchè se questo accade significa che o io ho sovrastimato gli utenti del forum oppure questi hanno sottovalutato la mia intelligenza credendomi non in grado di arrivare a tale banale deduzione. Se si racconta a persone anonime una propria esperienza lo si fa solitamente per raccogliere pareri di gente non coinvolta emotivamente, oppure per confrontare esperienze analoghe e modi differenti di affrontarle, oppure anche solo per sfogarsi e trarre da una discussione qualche spunto utile. Credo che lo scopo sia più o meno questo, e dire "rivolgiti ad un professionista" è un modo per intervenire senza intervenire, per parlare senza dire nulla, e anzichè esprimersi in modo pilatesco se non addirittura offensivo puntualizzando l'ovvio se non si ha qualcosa da dire è sempre meglio non dire. E poi sarà l'intelligenza, la saggezza, la capacità di discernimento e di valutazione di colui o colei che  ha aperto questa discussione a decidere per il meglio, pescando da un ventaglio di punti di vista diversi ciò che riterrà più conforme o affine alle proprie necessità. Nel merito mi limito solo a riportare una citazione di Nietzsche: «Medico aiuta te stesso, così aiuterai anche i tuoi malati. Questo sia il tuo aiuto migliore: che egli guarisca guardando con gli occhi colui che risana se stesso». Il senso di responsabilità deve essere esercitato innanzitutto nei confronti di se stessi, perchè solo una persona sana potrà aiutare qualcun altro senza avere a sua volta bisogno d'aiuto, e anzi come giustamente dice Nietzsche l'aiuto migliore che si possa fornire a qualcuno è, per rimanere alla metafora,  metterlo in grado di camminare con le proprie gambe e non spingere la sua carrozzella vita natural durante.


Rispondo a te, rispondendo un pò a tutti. Prima di tutto ringrazio coloro che hanno scritto, tutti con le loro parole mi hanno dato un punto di vista che mi ha suscitato riflessioni e, in qualche modo, mi hanno fatto sentire meno sola, in questa immensa landa, che può essere desolatissima in mezzo a milioni di persone, che è la vita stessa. Spero di non fare torto ad alcuno rispondendo in unicum a tutti. Rispondo a te Donquixote perchè leggendoti, oggi, ho pensato che non avrei saputo trovare parole migliori per parlare a qualcuno come me sapendo le poche cose scritte. Ti ringrazio. A volte, incontrando tanta gente, perdo la fiducia nel genere umano ma poi la mia convinzione che esistano persone speciali, anche nella semplicità di un aiuto gratuito, di qualcuno che ti dedica il proprio tempo, sempre prezioso, e te lo regala con l'unico intento di farti stare meglio, ecco quando la  convinzione di ciò si materializza in carne e ossa, seppur virtuali in questo caso, mi riconcilia parzialmente con la vita.
Per ciò che riguarda tutti gli altri: grazie, apprezzo la parola di tutti. Sì io sono fragile in questo momento, ma ognuno di noi ha forza e fragilità in sè, solo che queste forze alterne si manifestano in modo differente in base al periodo che si attraversa. In generale sono forte di carattere, e anzi tutti in famiglia e nelle amicizie si sono sempre appoggiati a me per la soluzione a problemi, è che io non ho mai trovato alcuno che invece sapesse prendermi per mano nelle mie di difficoltà, le volte che ho provato a farmi aiutare mi sono sentita delusa o nelle intenzioni altrui, che nascondevano secondi fini, o nei limiti personali dell'altra persona. Ma sono in grado di discernere, di me dicono che ascolto tutti e poi faccio di testa mia, quindi non preoccupatevi di influenzarmi negativamente, nella vita se non si impara a discernere il 'sapere' non si è imparato nulla.
Dopo ciò, vi aggiorno. Il mio compagno ha curato questo tumore, e ora sembra sia rientrato. Dico sembra perchè come sapete il rischio di recidive nei primi anni post cure è alto. Tuttavia ci sono tutti i postumi delle cure debilitanti in un fisico già di suo molto fragile e problematico. Sta di fatto che la mia decisione di lasciarlo è rientrata per cause di forza maggiore: ho dovuto ricoveralo per polmonite. Sono stati giorni di passione, la situazione pare stabilizzarsi ma non sarà indipendente per molto tempo, quindi senza dubbi, la decisione è presa: mi prenderò cura di lui. Fino a quando? Non lo so. Ora la mia vita è questa. Lo sento giusto, e qualcuno evidentemente, ha deciso per me, perchè in questa situazione sono certa di quello che voglio e devo fare, per come sono io, perchè nella mia vita ho sempre preso tutte le mie decisioni facendo in modo di non rinnegare me stessa e quello che voglio essere; in passato il mio più grande errore è stato quello di non volermi bene a sufficienza, ma ora ho raggiunto la conoscenza di me stessa anche in questo, e ho capito quanto valgo e che anche io merito qualcuno che sappia darmi quello che io so dare.
Il mio futuro? Non lo so, ma vi ringrazio, davvero e dal cuore, scrivere qui mi ha aiutato moltissimo, prima di tutto perchè la scrittura è stata sempre la mia terapia, ma erano scritture private, invece in questo momento avevo bisogno di parole da altri che me, ma che non facessero parte delle mie conoscenze, troppo invischiate e poco oggettive.
Vorrei solo finire dicendo di non vergognarvi mai delle vostre fragilità, perchè chi vede chiaramente la propria fragilità altrettanto chiaramente vedrà la propria forza. Chiudo con una frase che ho sentito questa notte e che ho percepito subito mia:

"C'è sempre una scelta giusta e una scelta sbagliata, e la scelta sbagliata sembra sempre la più ragionevole."
(George Augustus Moore)
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 06 Gennaio 2017, 13:54:25 PM
**  scritto da Tuttosbagliato:
Citazione"C'è sempre una scelta giusta e una scelta sbagliata, e la scelta sbagliata sembra sempre la più ragionevole."
 (George Augustus Moore)
Sono d'accordo: sembra, quindi ragionevole non è sinonimo di appropriato, dunque incomincia a scegliere con più intuito, che non significa istinto.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 06 Gennaio 2017, 14:08:23 PM
**  scritto da Tuttosbagliato:
Citazionein passato il mio più grande errore è stato quello di non volermi bene a sufficienza, ma ora ho raggiunto la conoscenza di me stessa anche in questo, e ho capito quanto valgo e che anche io merito qualcuno che sappia darmi quello che io so dare.
"...Un giorno mi perdonerò.
Del male che mi sono fatta.
Del male che mi sono fatta fare....
E mi stringerò così forte da non lasciarmi più..."
...
-- Emily Dickinson
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Fharenight il 06 Gennaio 2017, 16:43:51 PM
È pur vero che in questo forum manca una sezione dedicata alla psicologia, tuttavia essendo un luogo di riflessioni e logos, l'utente  credo volesse uno scambio di idee con persone che possano vedere il suo problema da una prospettiva esterna, quindi piú oggettiva, cosí come ci si confida con persone amiche.
Da un club di narcisisti non mi aspettavo risposte molto diverse da quelle date, a parte la prima e quella di Donquixote. Perché una risposta appropriata, in questo caso, avrebbe richiesto un minimo di  empatia e non uno sciorinare considerazioni filosofeggianti od opportuniste.
Invitare l'utente a ricorrere ad un "professionista", ovvero ad uno psicologo, o meglio, ad uno psicoterapeuta -la sola laurea in psicologia in pratica non serve a niente - non mi sembra essere stata una scelta molto felice.
"Prigioniera" esponendo la sua sofferta situazione, ed ora anche con la decisione presa, ha dimostrato coraggio, serietà e grande senso di responsabilità, qualità morali non piú comuni oggigiorno. Pertanto le esprimo tutta la mia stima.
Ho vissuto anch'io situazioni simili, non con il consorte ma con altri familiari, e la mia reazione è stata un po' meno matura e ponderata. Ognuno agisce secondo la propria coscienza, ma anche secondo il proprio temperamento e carattere e nulla come in queste circostanze di particolare fragilità fa scaturire e portare in superficie le nostre lacune, nevrosi, aspetti piú negativi della nostra personalità, come l'egoismo (o l'egotismo), rancori serbati e accresciuti nel tempo, timori e quant'altro.
Non sempre si ha la possibilità di avere vicino persone disinteressate e capaci di aiutarci sinceramente. Penso che nella vita ci voglia almeno un pizzico di fortuna e che un filo di destino c'è nell'esistenza di ognuno di noi.
Le favole si realizzano a volte, molte altre no; e chi può dire da chi dipende veramente?
Comunque, qualunque sarà la tua decisione futura, se dovessi cambiare idea e decidere diversamente,  a mio parere, nessuna delle due scelte sarebbe sbagliata, sarebbe giusta sia l'una che l'altra, perché ravvedo dignità in entrambe. Quindi sentiti libera, perlomeno dal timore di sbagliare.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Apeiron il 06 Gennaio 2017, 19:17:31 PM
Allora è giusto dare consigli e io all'inizio ho provato a darne. Però a mio giudizio è giusto darne solo quando non c'è di meglio. E secondo me una persona in carne ed ossa con cui confrontarsi è mille volte meglio che consigli dati in un forum. Chiaro che se proprio non c'è alternativa allora va bene il forum. Però c'è anche da dire che il sottoscritto è un incompetente e da incompetente ha tutti i suoi limiti del mondo nel dare consigli. Inoltre come dice Angelo Cannata troppi consigli possono portare confusione.

Ora che Tuttosbagliato ha preso una decisione spero che risolva i suoi problemi. In caso contrario in amicizia si può discutere di altre soluzioni ma appunto avere un aiuto in carne ed ossa è molto meglio che avere solo aiuti "a distanza".

Rivolgo quindi a Tuttosbagliato i miei più sinceri auguri affinchè possa migliorare la sua situazione!
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: donquixote il 06 Gennaio 2017, 19:35:12 PM
Citazione di: Tuttosbagliato il 06 Gennaio 2017, 11:37:07 AM"C'è sempre una scelta giusta e una scelta sbagliata, e la scelta sbagliata sembra sempre la più ragionevole." (George Augustus Moore)


Nella frase citata io sottolineerei il "sembra", che pare un segnale che evidenzia una trappola incombente: di fatto la scelta sbagliata non è mai ragionevole, anche se la "sembra". La scelta deve sempre essere quella giusta, o comunque quella che nel momento della decisione appare tale alla nostra coscienza. Non tanto per una questione "morale", che non è affatto in gioco in questo caso, ma più semplicemente per evitare che tale scelta, una volta fatta, si ripercuota sulla psiche di ognuno e dia luogo a rimpianti, rimorsi, sensi di colpa che non potranno che aumentare il senso di disagio e di sofferenza suscitando rancore e voglia di rivalsa. Se si compie la scelta giusta si sarà inoltre più forti e convinti e si riusciranno ad accettare anche le eventuali conseguenze indesiderate, mentre sarà molto più difficile accettare le conseguenze di una scelta compiuta in modo forzoso, dettata magari dall'opinione della gente che ci sta intorno, o dall'idea di noi che vorremmo che gli altri avessero, o da quello che si aspetterebbe colui che è coinvolto dalle nostre decisioni, o da qualche altra ragione "esterna" a noi. Diceva sempre Nietzsche: "Fate pure ciò che volete, ma siate prima di tutto di quelli che sanno volere"; significa che la volontà deve essere guidata dalla sapienza, e la sapienza alberga nel cuore e nella coscienza di ognuno che abbia imparato a conoscere se stesso. E la sapienza non è razionale e a volte nemmeno ragionevole, ma è giusta.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Fharenight il 06 Gennaio 2017, 22:57:12 PM
Credo sia sottinteso nella frase di Moore che il "ragionevole" si riferisca al "ragionamento" contorto che  inconsciamente facciamo quando ci troviamo di fronte ad una difficile scelta o comunque a situazioni di considerevole sofferenza. Spesso quel che appare come "ragionevole" non è che il risultato e la vittoria di un desiderio, di un sentimento o di un impulso che prepotentemente vuole imporsi e si camuffa da "ragionevole", appunto. Il meccanismo della nostra mente a volte prende queste vie.

Pertanto credo che in queste circostanze sia meglio prendersi tutto il tempo necessario ed utile sia per lasciar calmare le emozioni di varia natura che ribollano nell'anima, e  per riflettere quindi ulteriormente con  piú tranquillità e con maggiore presa di coscienza del tutto.
Se nonostante tutto ci si accorge a postetiori di aver sbagliato lo stesso,  beh, pazienza, si mette il punto e si volta pagina. Rimuginare per colpevolizzarsi inutilmente e continuamente o vivere di rimpianti non serve a niente. La vita è fatta di errori e di scelte azzeccate. Si volta pagina e si continua il cammino. Nuove prospettive si schiudono dinanzi e una nuova alba di riflessi rosa e d'oro ci attende per avvolgerci col suo abbraccio, riversando nel nostro cuore nuova linfa  e rigenerata speranza.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 07 Gennaio 2017, 10:17:55 AM
**  scritto da  Fharenight:
CitazioneCredo sia sottinteso nella frase di Moore che il "ragionevole" si riferisca al "ragionamento" contorto che  inconsciamente facciamo quando ci troviamo di fronte ad una difficile scelta o comunque a situazioni di considerevole sofferenza.
Forse non hai compreso che il punto di riflessione non è sul se sia ragionevole o se sia nel ragionamento, ma in quel sembra che precisa nettamente che nelle scelte di relazione, lì dove dobbiamo confrontarci con l'amicizia o l'amore, la ragione deve genuflettersi alla fiducia (anche illogica) che ci ispira l'intuito.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Fharenight il 07 Gennaio 2017, 13:56:53 PM
Duc in Altum, sei tu che non hai capito una ceppa. Intendevo praticamente la stessa cosa ma in senso piú ampio. In questo caso poi  mi pare che non ci sia piú tanto amore nei confronti del compagno (e come potrebbe esserci amore in mancanza di rispetto o non riconoscimento dei propri sacrifici e della propria dignità?)..
Per come ha esposto la sua situazione il nick Tuttosbagliato,  non si tratta di una decisione da genuflessione: lei è consapevole di meritare e volere libertà e una nuova vita piú gratificante, ma non abbandona il compagno perché questi si trova in una condizione di salute molto precaria, e sembra sia solo. Non so se riesci a cogliere il dilemma per una persona dotata di ANIMA (a proposito del post di Acquario69).
Genuflettersi semplicemente per una scelta dettata dalla passione o altra motivazione che non sia (vero) amore è segno di debolezza.  Non si può vivere prigionieri delle proprie debolezze.
Se Tuttosbagliato si sente  prigioniera in questo momento e in questa particolare situazione, è un conto, se è effettivamente prigioniera da una vita o da quando convive col compagno, allora al suo posto lo lascerei non appena starà meglio, possibilmente senza sparire definitivamente per i suoi problemi seri di salute, se lui lo consente.
Tuttosbagliato, tu gli hai parlato e lui non ha voluto capire; beh, deve capire. Non è giusto che si appoggi sempre a te, che tu ti sacrifichi e pretenda che continui a farlo; non sei la sua schiava.
Un uomo siffatto sarebbe capace che se si rimette completamente, incontra un'altra donna, se ne innamora e ti lascia senza mezzi termini.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Freedom il 07 Gennaio 2017, 18:45:42 PM
Citazione di: Tuttosbagliato il 06 Gennaio 2017, 11:37:07 AM
Citazione di: donquixote il 04 Gennaio 2017, 20:05:24 PM la decisione è presa: mi prenderò cura di lui. Fino a quando? Non lo so. Ora la mia vita è questa. Lo sento giusto,
E per quello che vale la mia opinione è proprio una decisione giusta la tua.

Nonostante la mia non conoscenza delle persone in causa e della circostanza che hai descritto (non potevi fare diversamente) per sommi capi, mi arrischio ne l' affermare la mia condivisione.

Penso di essere facile profeta nel prevedere che tale scelta comporti un prezzo da pagare nettamente inferiore rispetto alla scelta opposta. Anche se entrambe le opzioni sono pesantissime.

Come è ovvio la forza per andare avanti dovrai trovarla dentro te stessa, pur tuttavia non disdegnerei il conforto di chi, per parentela, amicizia e/o professione sia in condizione di darti una mano. C'è dignità e orgoglio in te ma che non si trasformi in superbia: gli altri hanno tanti doni per noi. Ed il mostrarci bisognosi, decorosamente bisognosi ci fa bene. E ci aiuta a selezionare chi ci vuole davvero bene.

Torna a trovarci. :)
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 07 Gennaio 2017, 20:08:00 PM
Grazie a tutti,
avete preso a cuore la mia "storia" e la passione e la profondità con cui ne parlate a tratti mi emoziona. Devo di nuovo trovarmi in totale sintonia e vicinanza spirituale con  Donquixote, che coglie le piccole importanti pieghe che in un arazzo mostrano il vero disegno dell'artista: il "sembra" della frase incriminata porta con sé tutto il significato di una decisione. Una strada che decidiamo di percorrere diventa giusta non per ragionamenti, i più disparati, che sono comunque necessari, ma perché dopo tanto peregrinare del pensiero qualcosa scatta nel nostro inconscio, che sale al conscio, alla consapevolezza, e che ha per noi fatto la sintesi tra i fatti, esterni, e il nostro io, interiore: la sintesi è la decisione che sentiamo giusta. Questo mi è accaduto. So che sto facendo la cosa giusta perché mi sento me stessa nel farla.
Ho una piccola nota per voi, di merito e di demerito:
la foga con cui parlate di questa mia vicissitudine vi porta a volte allo scontro personale, ma leggendo questo vostro modo di esprimere contraddizioni di idee mi avete fatto sorridere, e per questo, ancora una volta, vi ringrazio: non sapete quanto ne ho bisogno.

Grazie e alla prossima
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 07 Gennaio 2017, 23:52:31 PM
**  scritto da Fharenight:
CitazionePer come ha esposto la sua situazione il nick Tuttosbagliato,  non si tratta di una decisione da genuflessione: lei è consapevole di meritare e volere libertà e una nuova vita piú gratificante, ma non abbandona il compagno perché questi si trova in una condizione di salute molto precaria, e sembra sia solo. Non so se riesci a cogliere il dilemma per una persona dotata di ANIMA
Mi dispiace, ma un amore finito non è mai nato, ed è questa consapevolezza che libera chi vive in relazioni per compromesso, per passione, per capriccio, e non per complementarietà delle anime. Quindi la genuflessione c'è stata, la fiducia nella speranza dell'incredibile è rinata, l'uomo esce dalla disperazione in virtù della sua speranza, ma poi la ragione dei fatti, il sentimentalismo, ha trionfato su essa: "...Sta di fatto che la mia decisione di lasciarlo è rientrata per cause di forza maggiore: ho dovuto ricoveralo per polmonite..." - il dilemma ha sempre due soluzioni ...grazie a Dio!!
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Fharenight il 08 Gennaio 2017, 13:53:36 PM
Tuttosbagliato dice: "Ho una piccola nota per voi, di merito e di demerito...".
Beh, dopo esserci impegnati a soccorrere, sia pur solo verbalmente, una persona che chiede aiuto, questa bacchettata non mi sembra di buon gusto.
Duc in Altum conclude: "...Grazie a Dio!".

Grazie a Dio cosa? È un tormento. In certi dilemmi in realtà non c'è neppure una vera scelta.
Con l'ultimo intervento dell'utente  mi sembra di aver colto qualche dettaglio in piú che modifica la mia opinione.
In certi dilemmi, dicevo, in realtà non c'è neppure una vera scelta, lo è solo apparentemente; l'unica strada è quella già tracciata, oppure tracciarne un'altra è o sembra troppo faticoso.
Ho notato che la decisione presa e affermata con un compiacimento che stride, contrasta molto  con la disperazione espressa il giorno prima nel post iniziale.
Per me è una vittima (per quel pochissimo che ci è dato di sapete e capire), e come tutte le vittime che si immolano tali, esprime compiaciuta rassegnazione.
Secondo la mia esperienza, vittime si nasce e difficilmente si esce da un ruolo, da un copione assegnatoci dal fato, anche se ne siamo consapevoli;  è tutto ciò che ci muove intorno a determinare e rafforzare quel meccanismo che chiamiamo destino, non solo la nostra indole e le nostre predisposizioni.
Forse sono molto significative  e racchiudono tutta la disperata verità e la contraddizione, quelle due parole con cui l'utente si è manifestata: "Prigioniera" e "tuttosbagliato" .
Se tutto è sbagliato, cosa si fa?
Un prigioniero può scegliere?
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: acquario69 il 08 Gennaio 2017, 14:51:47 PM
Citazione di: Tuttosbagliato il 02 Gennaio 2017, 19:17:22 PM
Mi sono iscritta a questo forum perchè sono esaurita e non so davvero con chi sfogarmi. Ci sarebbero così tante cose da scrivere da farmi dubitare, nello stesso momento in cui scrivo, che ho fatto la cosa giusta.
Taglio la testa al toro: inizio dalla fine. Il mio compagno ha curato negli ultimi anni un tumore che si presentava in stadio avanzato. Io, che già prima mi dedicavo a lui completamente, ho finito per vivere solo per lui, per cercare di farlo stare meglio possibile, andando anche contro il suo estremamente difficile carattere, che non ha accettato per lunghissimo tempo la malattia e anzi mi ha riversato addosso tutto il suo livore nei confronti del destino avverso; per farla breve mi ha distrutto, ha usurato tutte le mie energie vitali, fisiche e psichiche, ma sono rimasta con lui perchè non potevo lasciarlo malato. Ora che la situazione pare stabilizzarsi ho deciso, per evitare la mia annientazione totale, di lasciarlo. Gli ho parlato, ovviamente non ha voluto capire una parola delle tante che gli ho posto innanzi. Gli ho dato un pò di tempo per organizzarsi, giacchè fino ad ora mi sono occupata io sia della casa che del lavoro, che di lui. Lui ha provato prima con la calma, poi con la rabbia, poi con la pena a convincermi a rimanere. Non ho ceduto, per ora almeno, dato che invece negli ultimi giorni è stato molto male di salute e se non ci fossi stata io non so come avrebbe potuto fare. Mi rendo conto che queste mie parole sono davvero semplicistiche, ma sono così stanca della vita che anche scrivere queste poche parole mi fa sentire svuotata e priva di energie. Sono tuttavia convinta che questo forum possa essere l'inizio di una risalita per la mia vita, che dovrò ricominciare da zero, dopo che mi sarò lasciata lui finalmente alle spalle, senza sensi di colpa.

Sarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.


secondo me,potrebbe esserci un problema di fondo..

e sarebbe quello di esserti "attaccata" a lui e viceversa (e ancor prima della sua malattia,quindi a prescindere da questa,che nel caso avrebbe così soltanto fatto finalmente emergere e fatto esplodere in te,qualcosa che ti sarebbe rimasto ancora nascosto)

a un certo punto infatti parli di annientazione totale,ma forse questo tuo annientamento era già in opera..ora come si può essere (qualcosa) di aiuto se ancora prima mi auto annullo?...(se non parto prima da una mia identità?)..cosa posso dare ad un altro a cui dico di voler bene se prima ancora non voglio bene a me stessa?...cosa gli do il mio essere annullato?
..e il fatto che,almeno da come hai descritto le sue reazioni,pare come se ad un certo punto se ne fosse  "approfittato",dovrebbe confermarlo.

allora viene da pensare che la tua identità l'hai appunto annullata creando così un rapporto di dipendenza (prigioniera/tuttosbagliato)..quindi di malsano attaccamento...perché non si può vivere solo per un altro,annullando pero se stessi,proprio per quello che ho provato a spiegare sopra.


aggiungo un eventuale ipotesi..o se vuoi uno ulteriore stimolo;
 
paradossalmente potrebbe succedere che..attraverso questa tua nuova consapevolezza..(che prima ti rimaneva nascosta) hai appunto ritrovato il "bene" che devi prima di tutto a te stessa e che solo così si e' in grado di poterlo dare.. e forse lo indica già da questa tua ultima decisione di seguirlo...ma e' chiaro che ora dovra essere anche lui a capirlo
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 08 Gennaio 2017, 17:01:39 PM
Citazione di: Fharenight il 08 Gennaio 2017, 13:53:36 PM
Tuttosbagliato dice: "Ho una piccola nota per voi, di merito e di demerito...".
Beh, dopo esserci impegnati a soccorrere, sia pur solo verbalmente, una persona che chiede aiuto, questa bacchettata non mi sembra di buon gusto.


Mi dispiace che tu non possa accettare un mio parere sulla modalità con cui a volte si è qui interloquito, è una questione di carattere e anche di buon gusto, hai ragione. Il fatto di avere chiesto aiuto non mi toglie il diritto di esprimere il mio pensiero, e in modo molto gentile ed educato. Maanche questo è un parere. Mi spiace di aver solleticato la tua suscettibilità.



Con l'ultimo intervento dell'utente  mi sembra di aver colto qualche dettaglio in piú che modifica la mia opinione.
In certi dilemmi, dicevo, in realtà non c'è neppure una vera scelta, lo è solo apparentemente; l'unica strada è quella già tracciata, oppure tracciarne un'altra è o sembra troppo faticoso.
Ho notato che la decisione presa e affermata con un compiacimento che stride, contrasta molto  con la disperazione espressa il giorno prima nel post iniziale.

Non c'è nessun compiacimento, ho solo sentito che quella presa era la decisione giusta, e ho spiegato il motivo.


Per me è una vittima (per quel pochissimo che ci è dato di sapete e capire), e come tutte le vittime che si immolano tali, esprime compiaciuta rassegnazione.
Secondo la mia esperienza, vittime si nasce e difficilmente si esce da un ruolo, da un copione assegnatoci dal fato, anche se ne siamo consapevoli;  è tutto ciò che ci muove intorno a determinare e rafforzare quel meccanismo che chiamiamo destino, non solo la nostra indole e le nostre predisposizioni.
Forse sono molto significative  e racchiudono tutta la disperata verità e la contraddizione, quelle due parole con cui l'utente si è manifestata: "Prigioniera" e "tuttosbagliato" .
Se tutto è sbagliato, cosa si fa?
Un prigioniero può scegliere?

Io non sono una vittima, considero il mio destino disgraziato, perchè mi sono successi molti accadimenti negativi di cui non ho avuto colpa. Quest'ultimo è un pò diverso ma non molto. Mi sono innamorata del mio compagno anni fà,  avevo già deciso di lasciarlo perchè mi ha fatto troppo soffrire, ora che ho la consapevolezza che uno non deve solo dare ma anche pretendere. Ci ho messo del tempo a capirlo, questa può essere una mia colpa. La nomea di vittima non mi si addice proprio, dato che non ho mai parlato con alcuno dei miei problemi nè ho fatto pesare mai a chi mi attorniava nessuno dei miei problemi.
Non vedo contraddizione nelle parole: Tuttosbagliato e Prigioniera.
Tuttosbagliato, perchè, oltre a me, troppe volte ho visto persone non cattive avere mille sofferenze e problemi, e altre invece ciniche, calcolatrici non avere grosse difficoltà e anzi, avere anche molta fortuna. Non ho mai invidiato nessuno se non chi ha avuto la grande fortuna di avere trovato una persona che la ami davvero. Quindi non ho livore con i più fortunati, ma mi chiedo perchè.
E poi Prigioniera perchè ho sbagliato a non capire prima che stavo con la persona sbagliata ma essere arrivati a queto punto, con lui che ha avuto bisogno di me mi ha fatto sentire prigioniera, nel dovere rimanere per prendermi cura di lui. Lo avevo già lasciato, poco prima che scoprisse il tumore. Per poco appunto, perchè il fatto che stesse male mi fece tornare, e ora che volevo andarmene definitivamente è stato di nuovo male.

Non vedo da nessuna parte le conclusioni che hai tratto, ma rispetto i tuoi pensieri. Del resto non rispondendo a realtà non mi infastidiscono.

Lo so che "A pensar male si fà peccato ma spesso ci si azzecca", ma in questo caso non è così.

Grazie per il tuo intervento e per il tuo tempo.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 08 Gennaio 2017, 17:20:44 PM
Citazione di: acquario69 il 08 Gennaio 2017, 14:51:47 PM
secondo me,potrebbe esserci un problema di fondo..

e sarebbe quello di esserti "attaccata" a lui e viceversa (e ancor prima della sua malattia,quindi a prescindere da questa,che nel caso avrebbe così soltanto fatto finalmente emergere e fatto esplodere in te,qualcosa che ti sarebbe rimasto ancora nascosto)



a un certo punto infatti parli di annientazione totale,ma forse questo tuo annientamento era già in opera..ora come si può essere (qualcosa) di aiuto se ancora prima mi auto annullo?...(se non parto prima da una mia identità?)..cosa posso dare ad un altro a cui dico di voler bene se prima ancora non voglio bene a me stessa?...cosa gli do il mio essere annullato?
..e il fatto che,almeno da come hai descritto le sue reazioni,pare come se ad un certo punto se ne fosse  "approfittato",dovrebbe confermarlo.

allora viene da pensare che la tua identità l'hai appunto annullata creando così un rapporto di dipendenza (prigioniera/tuttosbagliato)..quindi di malsano attaccamento...perché non si può vivere solo per un altro,annullando pero se stessi,proprio per quello che ho provato a spiegare sopra.


aggiungo un eventuale ipotesi..o se vuoi uno ulteriore stimolo;

paradossalmente potrebbe succedere che..attraverso questa tua nuova consapevolezza..(che prima ti rimaneva nascosta) hai appunto ritrovato il "bene" che devi prima di tutto a te stessa e che solo così si e' in grado di poterlo dare.. e forse lo indica già da questa tua ultima decisione di seguirlo...ma e' chiaro che ora dovra essere anche lui a capirlo
Sono stata molto "attaccata a lui in passato" e mi sono fatta maltrattare. Non avevo esperienza dell'Amore e ci ho messo del tempo a capire che io davo moltissimo e non ricevevo quello che meritavo. E' così, è stata una mia mancanza, una mia debolezza, una mia incomprensione. Ho sempre avuto il desiderio di aiutare gli altri ma anche di essere amata. Pensavo che lui mi amasse, ma mi sbagliavo, capita. Invece avrei dovuto prima pretendere da lui attenzioni e pensieri, che non ci sono mai stati, nemmeno quendo ho cominciato a chiederli. Ora sono cambiata, sono più consapevole, la mia insicurezza si è trasformata in consapevolezza, non in superbia, solo ora so che io valgo. Ma qiesto non muta la mia indole e sento di fare la cosa giusta a rimanere per aiutarlo, visto che ora ha troppo bisogno di me.

Grazie e scusa, ora sono un pò di fretta.
Alla prossima
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Mariano il 08 Gennaio 2017, 17:35:30 PM
Ammiro l'umanità, la lucidità e l'ironia di tuttosbagliato ; mi auguro che continuerà a seguire questo forum per gli argomenti che le potranno interessare.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 08 Gennaio 2017, 21:14:14 PM
**  scritto da Fharenight:
CitazioneDuc in Altum conclude: "...Grazie a Dio!".

Grazie a Dio cosa? È un tormento. In certi dilemmi in realtà non c'è neppure una vera scelta.
Grazie a Dio per avere sempre (almeno) due alternative.


CitazioneUn prigioniero può scegliere?

Certo che sì, in maggior ragione se la perdita della libertà è la conseguenza alle nostre scelte.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Fharenight il 09 Gennaio 2017, 11:53:41 AM
Tuttosbagliato dice: " Mi dispiace che tu non possa accettare un mio parere sulla modalità con cui a volte si è qui interloquito, è una questione di carattere e anche di buon gusto, hai ragione. Il fatto di avere chiesto aiuto non mi toglie il diritto di esprimere il mio pensiero, e in modo molto gentile ed educato. Maanche questo è un parere. Mi spiace di aver solleticato la tua suscettibilità."
Beh, tu te la canti e tu te la suoni.
Non hai "solleticato" niente , cara "bisognosa di aiuto", ho solo constatato la scarsa delicatezza che si nasconde dietro le apparenze, e questo è un modo di fare tipico di molte donne. Mi dispiace che accetti solo consigli premurosi e delicate attenzioni per le tue disavventure sentimentali, mentre ti è sgradito un  piccolo appunto. Hai ragione, è questione di carattere e di buon gusto.

Piú leggo le tue risposte e più mi ricredo sulla buona opinione che avevo espresso inizialmente. Pertanto non rispondo piú, altrimenti finisce tutto in  un battibecco, e questo è un forum serio, non è consentito prolungare diverbi personali  come in una chat.

Duc in Altum, forse non mi sono spiegato io: voglio dire che a volte  non c'è proprio alternativa, quindi neppure nessuna possibilità di scelta... Perciò non vedo in cosa si debba ringraziare Dio in questa situazione.  Ma come ho già detto non replico piú su questo topic.

Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 09 Gennaio 2017, 14:05:35 PM
**  scritto da Fharenight:
Citazioneforse non mi sono spiegato io: voglio dire che a volte  non c'è proprio alternativa, quindi neppure nessuna possibilità di scelta... Perciò non vedo in cosa si debba ringraziare Dio in questa situazione.  
L'alternativa c'è sempre, altrimenti il libero arbitrio verrebbe meno, saremmo burattini del "destino". Tu stai confondendo il volere con il dovere, ossia, a quale dovere supremo deve attenersi il volere? Ecco perché non riesci a vedere l'altra soluzione; e non è che perché tu soggettivamente t'illuda che a volte non incontri opzioni, sia così radicale per tutti.
@Tuttosbagliato vuole restare, ma può benissimo anche andarsene, è il dovere che lei ha posto come sovrano della sua volontà a suggerirle il da fare, ma non è che non ha alternative, c'è sempre la facoltà di scelta ...grazie a Dio!
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Fharenight il 10 Gennaio 2017, 19:09:50 PM
Duc in altum, se tu sei fortunato, ringrazia pure Dio. Quello che dici è la tua opinione, basata anche sulla tua esperienza di vita, ma non puoi sapere in quali situazioni davvero disperate possono trovarsi altre persone.
Il libero arbitrio lo si può esercitare se si è in grado e nelle condizioni di farlo.
Non siamo  buratttini, ma certamente abbiamo una libertà  (chi piú chi meno) molto piú limitata di quello che crediamo.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: graziashadow1 il 19 Gennaio 2017, 11:30:49 AM
 In questo universo parallelo,cangiante , poco etereogeneo , ci si ritrova a parlare di noi,anime talvolta spezzate dalle incombenze della vita.Siamo umani.
 Cosa rispondere allora,senza entrare nel personale evitando con delicatezza di sfiorare le note dolorose della tua vita? 
Ecco,in questo momento mi sento esattamente come la massa che nell'incognito fa spallucce,regalandoti una risposta facile,sui generi  ,offrendoti  se non altro la solidarietà di cui penso hai bisogno.Del bagaglio rilevante della tua esperienza con questa persona ammalata ,solo tu puoi sapere, per contro tirarne le somme .
Non sono nuova a certe situazioni,mio padre era un malato terminale,credo di comprendere come ti senti.
Per quel poco che vale ti sono vicina.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 20 Gennaio 2017, 12:45:23 PM
**  scritto da Fharenight:
CitazioneDuc in altum, se tu sei fortunato, ringrazia pure Dio.
Come si può ringraziare Dio quando esiste anche la fortuna?!?! Forse volevi dire benedetto, beato, graziato!  :D  ;)  :D


CitazioneQuello che dici è la tua opinione, basata anche sulla tua esperienza di vita, ma non puoi sapere in quali situazioni davvero disperate possono trovarsi altre persone.
Certo ognuno ha la sua disperazione, ma io non ho risposto con la mia opinione, ma con la facoltà di scelta, reale, evidente e oggettiva, concessaci, dal fato o da Dio (secondo me).


CitazioneIl libero arbitrio lo si può esercitare se si è in grado e nelle condizioni di farlo.
Beh io non parlo di persone con disabilità fisiche o mentali, ma del caso espressoci da @Tuttosbagliato, quindi il libero arbitrio c'è tutto ed è solo la coscienza con la volontà di fede a decidere.


CitazioneNon siamo  buratttini, ma certamente abbiamo una libertà  (chi piú chi meno) molto piú limitata di quello che crediamo.
Questo sì che è un'opinione, più che rispettabile, ma niete a che vedere con l'oggettività del che sempre abbiamo almeno due alternative. Tu stai confondendo, ribadisco, il volere con il dovere, è questo concetto che fa confondere in tanti.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 21 Gennaio 2017, 15:17:50 PM
Citazione di: graziashadow1 il 19 Gennaio 2017, 11:30:49 AM
Non sono nuova a certe situazioni,mio padre era un malato terminale,credo di comprendere come ti senti.
Per quel poco che vale ti sono vicina.
Grazie 'GraziaOmbra'.

Vedi penso che, come me, molte persone siano affamate di sentimenti veri, che io non trovo. Il tuo accenno di comprensione mi fa piacere anche se purtroppo non viene da esperienze positive. Solo chi ha vissuto certi dolori può capirli. Il fatto è che è così difficile capirsi ma anche farsi capire! La maggior parte delle volte le persone non ne hanno la capacità, la restante percentuale non ne ha la voglia. Ci sono piccole, piccolissime eccezioni, ne sono certa, solo che non mi è stato dato, ancora, di incontrarle. Ogni giorno osservo la frenetica, vuota e spesso finta vita di chi mi scorre affianco: cercano tutti emozioni futili, volatili e finiscono solo per raccontarsi delle favole, più o meno complesse in base al livello culturale e all'intelligenza personale.

Il mio, ancora attuale purtroppo, compagno è una persona falsa, profondamente egoista e senza scrupoli. non ha il minimo senso di gratitudine per me, nei fatti. A parole qualche volta si esprime anche bene, blaterando di grandi sentimenti da parte sua (mai riscontrati nei fatti) ma lo fa solo perché sa di avere bisogno dei miei 'servigi'; non vuole capire, anche se molte volte da ormai un mese, gli ho detto che non provo più amore per lui, da tanto tempo, che sono rimasta in questi ultimi 3  anni solo perché nessuno avrebbe potuto farlo al mio posto e lui da solo certamente non avrebbe potuto sopravvivere. Ora gli ho salvato la vita, l'ho portato in ospedale appena in tempo mi hanno detto, e lui in cambio ha lamentele per tutto ma ci tiene a precisare che è molto debole, che non potrà tornare a lavoro prima di un mese almeno, lavoro che gli porto avanti io che già lavoravo con lui, aiutandolo in tutto.
Certo non mi sento, io come persona, di lasciarlo in balia di se stesso, anche se lo meriterebbe non ne sono capace. Vorrei almeno che recuperasse un minimo di indipendenza. Pensa, pochi giorni prima che lo ricoverassi, discutendo sul fatto che io volevo lasciarlo entro gennaio di quest'anno, mi ha detto che ero più cretina di quando mi aveva conosciuta. Pensa a chi dono me stessa! Questo, questa consapevolezza, della sua pochezza e della mia ritrovata autostima, che vanno molto oltre questa frase ma nascono da ben altre vicende, mi genera una dicotomia lacerante! Da una parte vorrei fregarmene della sua salute, vorrei poter dire che non mi riguarda, ma dall'altra come potrei ricominciare una vita, la mia, sapendo di avere lasciato una persona sola in questo stato?

Lascio questo discorso con il punto interrogativo, perché non ho soluzione a questa divisione interiore.

Grazie per le tue parole, mi consentono di sfogarmi.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Jean il 22 Gennaio 2017, 10:04:14 AM
Avrei potuto
lasciarmi andare
mille volte
e mille altre e più situazioni.

Avrei potuto
suicidarmi in qualsiasi momento
pensando a tutto ciò che è falso.

Avrei potuto
soffrire meno
o far gioire maggiormente mia mamma.

Avrei potuto
dialogare col diavolo
o diventare santo.

Avrei potuto essere
più conformista,
meno scugnizzo;
più razzista,
meno spigliato;
più ricco,
meno stronzo.

Avrei potuto
tutto o niente

...ma non ho voluto!


 
C'è qualcosa che collega gli eventi, a volte evidente come nel corso della storia (anche se le informazioni cui abbiamo accesso non sono che una minima parte e difficilmente al livello superiore "degli addetti ai lavori") e abbastanza individuabile nelle relazioni, che è l'argomento di cui parli.

Tutte le volte che interagiamo con gli "altri", dallo scambiare una parola con un commesso, all'ascoltare le ennesime lamentele di un collega... sino a giungere allo scontro dovuto alla personalità e motivazioni, volenti o nolenti si viene a creare un collegamento.

Nella maggior parte dei casi così labile da risultare invisibile tanto da poter affermare che non esista affatto. 

Invece quando, a causa di un'interazione fisica/verbale, entriamo (e come se entriamo...) reciprocamente nella sfera dell'altro/i non abbiamo dubbi di tal collegamento.

Che è quello che sperimenti con la persona con cui vivi, la cui forza  (del legame)non ti permette che un limitato grado di libertà, costringendoti al punto dove sei... avrei potuto... ha scritto l'amico Duc nella sua poesia che ho trovato adatta alla circostanza (nella quale giunge alla conclusione di non averlo voluto).

La mia esperienza mi ha fatto comprendere che (il più delle volte... la quasi totalità) non abbiamo la capacità di fronteggiare i nostri contenuti inconsci, che si presentano come pensieri, stati d'animo, senzazioni fisiche, emozioni... tutto e di più, insomma. 

Chi volesse addentrarsi in questa selva oscura deve mettere in conto che il realizzare quel processo di "individuazione" ben descritto da Jung può divenire l'obiettivo dell'esistenza.

http://www.jungitalia.it/2013/06/03/diventare-se-stessi-il-processo-di-individuazione-in-psicologia-2/

 

Ma ci sono naturalmente altre vie, ad esempio Duc percorre quella legata alla fede e in filosofia molti quella legata alla logica e così via.

Così i "tempi" (pur se in tal ambito il tempo ha uno sviluppo "diverso" che in quello della realtà fisica) potrebbero esser lunghi e qui mi ricollego al mio primo suggerimento, di far le cose con gradualità.

Ricerca nei tuoi interessi quello/i che ti permetta di ritagliarti uno spazio esclusivo, dal quale tener fuori del tutto la tua situazione relazionale. 

Coltivalo, come un piccolo giardino di cui ti stai nuovamente prendendo cura, dopo tanto tempo... le cose andranno comunque per la loro strada e accadrà quello che dovrà accadere. 

Ma una parte di te sarà in quel giardino, cui rifugiarti se sarà il caso, sentendoti a casa tua, da dove alcuno potrà scacciarti.
 


Quel "qualcosa" che collega gli eventi alcune volte si manifesta anche in modo bizzarro, insolito... strano...

Ad esempio, la poesia di Duc... me l'ero ricopiata giusto ieri, prima di leggere il tuo post, avendo poi la sensazione che "c'azzeccasse...".
Se leggi anche le altre sezioni del forum noterai la "pedanteria" di alcuni utenti, ad esempio Sariputra e il sottoscritto, nel cercar di render codesto Hotel Logos qualcosa più di un luogo di passaggio...

L'amico Sari, addirittura mette a disposizione la sua casa (virtuale, d'accordo... ma bisogna pur esser presenti...) per dar occasione a quei flebili legami, collegamenti, di cui parlavo di realizzarsi, consolidarsi... colà ho già diviso la mia preziosa tisana con Fharenight e metto senz'altro a disposizione la mia porzione di polenta e soppressa... e quasi tutto il vino, perché ne reggo ben poco... per chi, come te, incontro nella mia strada... tanto paga Sari...  ;D

...ah, Villa Sariputra è un altro, favoloso giardino... del cuore.   
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 22 Gennaio 2017, 18:41:47 PM
Jean,
hai parole che hanno un sapore di saggezza e un profumo di amicizia. Virtuale? Quando gli effetti si riverberano nella realtà di qualcuno, la mia nel particolare, il virtuale diventa reale, molto più di certe amicizie che di fatto non possono nemmeno assurgere a tale grado, virtuale, in quanto non esistono affatto.

Grazie per la poesia. Senza dilungarmi, descrive alcuni dei modi di vivere gli accadimenti che trovo affini a me.
Sprattutto grazie per il vino, io lo reggo molto bene.

Ho già un mio giardino segreto, in cui mi ritrovo sempre, anche a distanza di molti anni, sola con me stessa, il mio rifugio da sempre: è la scrittura. Scrivo poesie, ho scritto fiabe e qualche racconto, mi piacerebbe un giorno pubblicarli, chissà se anche questo fa parte del mio disegno, opera di qualcun altro,  del disegno in cui le mie scelte ci sono ma ci sono anche accadimenti, importanti, tanti, che da me non sono dipesi. Ma probabilmente è così per ognuno di noi, in modo ovviamente diverso.

Scrivere qui di tanto in tanto mi fa sempre molto bene, mi fate bene voi che senza chiedere nulla in cambio mi date in dono le vostre riflessioni, i vostri consigli 'pensati', non buttati lì; del resto in un blog che si chiama 'riflessioni' mi auguravo proprio questo...

Il tempo a mia disposizione è poco, ma appena posso, appena anche mi 'sento', vengo qui e do uno sguardo, vago, sono entrata in casa e nel giardino di Sariputra, ho curiosato, ma in volata.

Grazie,
a volte mi basta poco per trovare la forza di un sorriso, a volte l'ho trovato leggendovi.

Alla prossima
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 23 Gennaio 2017, 09:55:58 AM
**  scritto da Jean:
CitazioneLa mia esperienza mi ha fatto comprendere che (il più delle volte... la quasi totalità) non abbiamo la capacità di fronteggiare i nostri contenuti inconsci, che si presentano come pensieri, stati d'animo, senzazioni fisiche, emozioni... tutto e di più, insomma.
Chi volesse addentrarsi in questa selva oscura deve mettere in conto che il realizzare quel processo di "individuazione" ben descritto da Jung può divenire l'obiettivo dell'esistenza.

http://www.jungitalia.it/2013/06/03/diventare-se-stessi-il-processo-di-individuazione-in-psicologia-2/



Ma ci sono naturalmente altre vie, ad esempio Duc percorre quella legata alla fede e in filosofia molti quella legata alla logica e così via.
Ho letto il "processo di individuazione" che hai consigliato, anche perché non sapendo nulla di psicologia l'unico di quell'ambiente che attira (e riceve) la mia attenzione, grazie alle sue riflessioni, è C. Jung.
Lo trovo molto interessante anche perché a un certo punto, lui per fissare bene il concetto del Sé, deve esprimersi con il culmine dell'universale messaggio paolino: " Non sono io che vivo, è Cristo che vive in me " - addirittura giunge a dire che il Sé è lo spiritus rector del nostro destino, dunque siamo, secondo il professor Jung, innanzi a un destino, quindi assenza di fortuna, ma di un progetto ben determinato, e di uno "spirito leader di regia", traducendo il termine che mi appariva in tedesco: führender lenkender geist, mentre decifravo spiritus rector (con questo ultimo passo mi meraviglio da solo osservando a che punto mi ha condotto il mio di spiritus rector  ;D ).
Dunque se questo Sé è così importante per l'individuo al punto, come ben dici, da indicarci e divenire l'obiettivo della nostra esistenza, personale e umana, e se " Il Sé è più piccolo del piccolo, e può essere facilmente trascurato, messo da parte ", può darsi che l'uomo non è che non ha la capacità di fronteggiare i contenuti inconsci, ma non vuole, giacché significherebbe agire in funzione del Sé e non dell'Io, anche se la decisione dell'Io, oggettivamente per la società. i canoni e la tradizione, appare come quella più in regola, più logica, ma forse non quella che "crea una coscienza della comunità umana precisamente perchè conduce alla coscienza dell'inconscio comune, che è comune a tutti gli uomini e li unisce. L'individuazione è diventare uno con se stesso e allo stesso tempo con l'umanità."

Quindi, ribadisco la mia ipotesi, @Tuttosbagliato ha almeno due alternative, e, secondo me, questa volta il "destino" gli sta dando l'opportunità di conoscere maggiormente il suo Sé. E il commiserarsi non la aiuta di certo. Detto ciò le sono vicino e pregherò per loro.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 23 Gennaio 2017, 10:31:00 AM
Citazione di: Duc in altum! il 23 Gennaio 2017, 09:55:58 AMQuindi, ribadisco la mia ipotesi, @Tuttosbagliato ha almeno due alternative, e, secondo me, questa volta il "destino" gli sta dando l'opportunità di conoscere maggiormente il suo Sé. E il commiserarsi non la aiuta di certo. Detto ciò le sono vicino e pregherò per loro.
Io penso che abbiamo sempre una possibilità di scelta, e, ribadisco, io ho sempre scelto. Ma uno sceglie da un ventaglio di possibilità che offre la vita. Non trinceriamoci dietro l'Io, il Sé o qualche altro astratto concetto di noi stessi. Noi siamo tutte queste parti, e la loro unione decide chi siamo e, soprattutto, chi vogliamo essere. Ti prego in futuro di essere più cauto nei giudizi, oltre alla filosofia si può imparare molto dalla vita vera, quella che le persone vivono e a cui un altro si dovrebbe accostare con l'umiltà di studiare ogni verbo e parola scelta per esprimersi. Confesso che penso che a volte usiate termini e frasi troppo astruse, almeno per i miei gusti, io penso che la bravura nell'esprimersi sia rendere semplice ciò che è complicato, non rendere complicato ciò che dovrebbe essere comprensibile.
In relazione alla tua avventata frase: "E il commiserarsi non l'aiuta di certo". Ho raccontato le mie sofferenze interiori, in quali parole esattamente hai trovato commiserazione? Magari sono stata io quella distratta, fammi chiarezza.
Per inciso: sono una persona così piena di dignità che altri, troppo pieni del vuoto di se stessi, non potranno mai capire, perché non hanno spazio per possederla.

Per concludere: non so che senso possano avere le tue parole: "Le sono vicino". Come? Con le parole che mi giudicano auto-commiserante? Odio l'ipocrisia, anche virtuale, quindi astieniti.
Sì, sono parole pesanti le mie, ma le penso. E ti prego di non 'pregare per noi'.  Il solo pensiero mi da i brividi.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 23 Gennaio 2017, 11:58:23 AM
**  scritto da Tuttosbagliato:

CitazioneHo raccontato le mie sofferenze interiori, in quali parole esattamente hai trovato commiserazione? Magari sono stata io quella distratta, fammi chiarezza.

...auspico che il servizio sia di tuo gradimento...anche se non si tratta di distrazione, ma di illuderci che gli altri abbiano la nostra stessa prospettiva o esperienza su quel che pensiamo, diciamo o commentiamo...

[#sinonimi di commiserarsi: giustificarsi; scusarsi, tollerarsi; disprezzarsi; sopportarsi = adattarsi; ecc. ecc.#]
Citazione[dal tuo primo scritto]
Io, che già prima mi dedicavo a lui completamente, ho finito per vivere solo per lui, per cercare di farlo stare meglio possibile, andando anche contro il suo estremamente difficile carattere, che non ha accettato per lunghissimo tempo la malattia e anzi mi ha riversato addosso tutto il suo livore nei confronti del destino avverso; per farla breve mi ha distrutto, ha usurato tutte le mie energie vitali, fisiche e psichiche, ma sono rimasta con lui perchè non potevo lasciarlo malato.

Ora che la situazione pare stabilizzarsi ho deciso, per evitare la mia annientazione totale, di lasciarlo. Gli ho parlato, ovviamente non ha voluto capire una parola delle tante che gli ho posto innanzi.

Non ho ceduto, per ora almeno, dato che invece negli ultimi giorni è stato molto male di salute e se non ci fossi stata io non so come avrebbe potuto fare.

Mi rendo conto che queste mie parole sono davvero semplicistiche, ma sono così stanca della vita che anche scrivere queste poche parole mi fa sentire svuotata e priva di energie. Sono tuttavia convinta che questo forum possa essere l'inizio di una risalita per la mia vita, che dovrò ricominciare da zero, dopo che mi sarò lasciata lui finalmente alle spalle, senza sensi di colpa.

Sarò grata  a chiunque vorrà darmi un parere, guardando da fuori questo piccolo scorcio della mia disgraziata esistenza.
Grazie e alla prossima.



Ecco, io ho semplicemente guardato da fuori, dando un mio parere franco, leale, e sincero. Mi dispiace che non sia stato confortevole o consolante (meno per le tue parole pesanti e molto meno per l'ingratitudine, ognuno è missionario di sé stesso), non era la mia intenzione.
Piacere e dovere, alla prossima!

Pace & Bene


P.S.: "Ti adorano perché dici le cose in faccia, finché la faccia non è la loro". - (cit. proverbio toscano)
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 23 Gennaio 2017, 16:58:09 PM
Posso risponderti attraverso le parole non scritte da me ma che considero non solo pertinenti ma esprimenti appieno il mio sentire:

<<Per essere svegli, bisogna poter guardare le cose senza filtri, senza l'apposizione di maschere che rendono le acque torbide e confuse.

L'autocommiserazione è una di queste: una delle peggiori maschere che indossiamo.

L'autocommiserazione non è il "richiedere aiuto". 
Al contrario, saper chiedere aiuto nella vita è un fattore importante e vita


L'autocommiserazione pertanto, non consiste nel richiedere aiuto agli altri quando siamo in difficoltà, ma consiste nel godere della propria frustrazione, trarre un sottile e morboso piacere dalle proprie condizioni di sofferenza fisica o emozionale;  soprattutto, senza alcuna intenzioni di liberarci dalla sofferenza stessa.


Questo, penso sia molto importante da comprendere:

L'autocommiserazione rappresenta la volontà di "non liberarsi dal dolore".

Anzi, essa lo utilizza come una forma di nutrimento.
Nei primi stadi, l'autocommiserazione abbisogna di supporti esterni, ovvero dell'altrui attenzione. In questa fase si può osservare la necessità di attirare l'attenzione di coloro, di cui si ha bisogno. 

Se viene offerta una soluzione al problema, questa è interiormente rifiutata con la scusa di una qualche impossibilità, perché la rinuncia alla sofferenza priverebbe l'individuo dell'arma principale per attrarre l'attenzione su di sé, e per poter così ricattare emotivamente il prossimo.

In stadi più avanzati, possiamo vedere come l'autocommiserazione assume caratteristiche più patologiche, e superato un certo livello, non si ha più bisogno degli altri. Il dialogo avviene fra sé e sé, e l'autoconvincimento di uno stato di dolore insuperabile è sufficiente per generare una forma di gratificazione emotiva.

A questo punto, l'individuo si chiude sempre più in sé stesso, fino a perdere completamente ogni contatto con la realtà, nutrendosi unicamente della sensazione di dolore, che, come in un circolo vizioso, alimenta l'autocommiserazione stessa.>>


Non è purtroppo farina del mio sacco ma diRoberto Potocniak,
trovato sul sito http://www.meditazioneattiva.com/

Rispecchia totalmente il mio concetto di autocommiserazione che non trovo rispondente a me stessa. Qui chiudo comunque ogni altro discorso sull'argomento.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Jean il 23 Gennaio 2017, 19:22:31 PM
@ Duc

Non sono un addetto ai lavori in campo psicologico, quanto ho letto (e talora discusso) è frutto di un interesse che non ha percorso le usuali vie... per dire, pur conoscendo per sommi capi (come a dire un "riassunto") l'opera di Jung non mi ci ero mai addentrato... e sì che avrei potuto averne bisogno a causa delle somiglianze (limitate e solo in certe zone) tra la sua e mia discesa nella "cantina" della psiche. 

Pur essendo avvenute per cause (se ci son davvero cause) differenti, quei "luoghi" non son del tutto diversi per chi li attraversi. 
Così che il ritrovarne un dettaglio sulla mappa forse avrebbe potuto aiutarmi perlomeno a non peggiorare la mia situazione (di allora). 

Ma ho avuto tra le mani  "Il libro Rosso" solo alla fine del mio viaggio... così che non son stato influenzato/aiutato dal percorso altrui. 
Le cose vanno comunque come devono andare e se a causa della mia indicazione ti sei addentrato nelle riflessioni del Dottor Jung ne son contento. 

Quello che hai trovato e rielaborato nel solco del tuo percorso di fede e conoscenza non si può discutere, è il tuo personale riflesso di un frammento di verità. 
A cosa servirebbe confrontarlo col mio? Angolo di visione, intensità della luce, dimensioni del frammento ecc. son diversi... non che sia del tutto un'altra cosa, beninteso, ma al più ci si può trovar d'accordo nel dire, per chi si sia dissetato con una bevanda, che sì, era dolce...  

Mi permetto una piccola osservazione... l'origine della mia risposta a Tutto (decisamente più gradevole – anche se impegnativa - la forma abbreviata del nick... che tuttavia mi pare corrispondente alla sua affermazione : Noi siamo tutte queste parti, e la loro unione decide chi siamo e, soprattutto, chi vogliamo essere...così che non può essere che le sue parti siano tutte sbagliate o tutte giuste) nasceva proprio dall'assonanza della tua (bella, perché scritta con sentimento) poesia con quanto ella riportava (parere del tutto personale).

Si potrebbe quasi dire che attraverso il mio medium (nel senso di mediatore, eh..) tu avessi già risposto a Tutto con la tua poesia, incontrando quella parte di lei che poteva riceverla, infatti ne ha detto bene.

Così l'osservazione è nel tuo porti e restare, talora, come si dice in campo giornalistico (benchè nasca dal gergo produttivo industriale) un po' troppo "sul pezzo"... che per definizione non è mai l'intero, ma il particolare che osserviamo. 
Se puoi, non "sezionare" quanto ho scritto... rimarresti ancora "sui pezzi"... 
 


@ Tutto

Non preventivavo una risposta così a breve che un po' nasce dal dispiacermi della mancata occasione di un punto d'incontro tra voi (Duc e te), anche se subito dopo (il dispiacere è una risposta emotiva legata al momento) mi è conforme pensar che le cose vadano esattamente come debbano andare. 
Magari non per sempre, così mai dire mai...  

Avevo avuto la sensazione che ci sapessi fare con la scrittura e me l'hai confermato. 
Per me e credo anche per l'amico Sari, tal arte ha una valenza ben oltre l'immediato sollievo prodotto dall'immergersi in un "flusso" diverso.

Non avresti potuto scegliere giardino migliore e mi auguro col tempo e favorevoli circostanze di scambiare (c'è una bella sezione qui, purtroppo poco frequentata, dove farlo) qualche impressione sulle amate piantine letterarie (altrui e nostre).

Posto con moderazione i miei scritti, in particolare le poesie, ritenendo  quest'ultime "usabili" solo per qualche degno scopo... qualcuna l'invio a degli amici, a seconda delle circostanze.

Ma, come dicevo, c'è qualcosa che collega gli eventi, il tuo post, la mia risposta e quelle tra te e Duc... quel qualcosa è anche la poesia, la sua forza e i segni che nasconde in essa, ignoti anche all'autore, il tramite di un'intenzione oltre l'io.

Non posso e non è il caso di dir di più, è oltre le parole, per chi lo creda possibile...


Proprio nello stesso tempo della risposta precedente avevo appena terminato una mia poesia, di quelle un po' particolari che scrivo ogni tanto, di cui son attento tutore (infatti non le considero "mie", ritenendomi un tramite dell'ispirazione, una forza al di là dell'io...).

Stranamente parla proprio di tutto questo, così ho sentito che dovevo metterla.

 
Tra gli eventi della vita par si nasconda un segno
il qual non ha spessore e mai l'ugual colore,
la diritta forma muta al par del col d'un cigno,
come una lama freddo oppur di gran calore.
 
Qual fune che s'intonda s'avvinghia all'esistenza
ma ritornato acqua si fugge da ogni foro,
un vento sulla pula che del gran ti lascia senza
e ancor appare in scena a ricantar nel coro.
 
Accade raramente che mostri la sua impronta
e al farlo mi domando se ponga l'intenzione
che par nell'espressione la guardia quello allenta,
quasi s'adagia, attende, mantien la posizione
 
così che t'avvicini come per coglier un fiore,
ma il vento gl'ubbidisce e a forma di soffione
scompare alla tua vista lasciandoti l'afrore
del frutto della vita, passata l'alluvione.
 
 

Un caro saluto a entrambi e all'Hotel Logos... dove ho visto la neve...


https://www.youtube.com/watch?v=htAHSuIPcpA
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 25 Gennaio 2017, 17:20:23 PM
Citazione di: Jean il 23 Gennaio 2017, 19:22:31 PM
Tra gli eventi della vita par si nasconda un segno
il qual non ha spessore e mai l'ugual colore,
la diritta forma muta al par del col d'un cigno,
come una lama freddo oppur di gran calore.

Qual fune che s'intonda s'avvinghia all'esistenza
ma ritornato acqua si fugge da ogni foro,
un vento sulla pula che del gran ti lascia senza
e ancor appare in scena a ricantar nel coro.

Accade raramente che mostri la sua impronta
e al farlo mi domando se ponga l'intenzione
che par nell'espressione la guardia quello allenta,
quasi s'adagia, attende, mantien la posizione

così che t'avvicini come per coglier un fiore,
ma il vento gl'ubbidisce e a forma di soffione
scompare alla tua vista lasciandoti l'afrore
del frutto della vita, passata l'alluvione.

E' bella, ha un suo perché, ed è molto calzante con le nostre domande su come la 'vita' ci faccia pensare di avere capito qualcosa per poi cancellare con n colpo di spugna tutto quello che avevamo scritto sulla lavagna della nostra faticosa conoscenza interiore. E vedo anche l'aspetto 'giocoso' che a volte la vita assume, che strascende nell'ironia e poi nel sarcasmo... e nell'incompreso!
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Tuttosbagliato il 24 Marzo 2017, 22:38:23 PM
Ciao, a tutti.
La prigioniera è fuggita. Ma chi ha detto che la fuga non sia atto di coraggio?
Può esserlo benissimo.
Lui sta meglio, la sua salute è migliorata, e io ricomincio da zero. Lontano da lui.
Grazie per avermi accolta in un momento di estremo bisogno di sfogo: ero una pentola a pressione.

In questi giorni mi è tornata in mente una frase semplicemente intelligente, che più spesso mi devo ripetere:

« Quant'è bella giovinezza,
Che si fugge tuttavia!
Chi vuol esser lieto, sia:
di doman non v'è certezza »

Lorenzo de' Medici, MAGNIFICO filosofo.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: myfriend il 31 Marzo 2017, 11:46:08 AM
Alla fine ognuno fa ciò che ritiene essere il meglio per sè.

Hai vissuto una situazione molto difficile.
E il tuo ex-compagno pure sta vivendo una situazione molto difficile.
Se la "fuga" era la via d'uscita che vedevi ben venga la fuga. Hai cercato qui un sostegno per vincere i tuoi sensi di colpa, ma è evidente che tu avevi già maturato nel tuo intimo una decisione.

Questa esperienza molto dura e difficile può essere una occasione di crescita.
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Duc in altum! il 01 Aprile 2017, 12:20:03 PM
"A volte si va via per riflettere. A volte si va via perché si è riflettuto". (Alda Merini)

::)  ::)  ::)
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Jean il 26 Luglio 2017, 22:39:00 PM
Citazione di: Duc in altum! il 01 Aprile 2017, 12:20:03 PM
"A volte si va via per riflettere. A volte si va via perché si è riflettuto". (Alda Merini)

::)  ::)  ::)

... caro amico Duc...

... solo tu puoi sollevarmi dall'interrogativo che da un po' vado ponendomi sulla tua persona... l'hai fatto apposta (premeditato) o è una coincidenza che l'ultima citazione (di Alda Merini) in risposta al tema, appunto corrisponda al tuo ultimo intervento?

Il sottoscritto ama la modalità "artistica" e la tua par l'uscita di scena, del tutto inaspettata all'auditorio, d'un valente attore che concluda la carriera...

Non me ne fossi accorto (... ma da un po' giravo attorno al tuo nick da lungo assente...) forse ti avrei scritto in privato, per chiederti come va e per rinnovarti la mia stima, cosa che faccio ora qui, pubblicamente.

E, naturalmente... non me la racconti che non hai scelto apposta il 700esimo post per svignartela... e visto che il gioco è scoperto non sei più "prigioniero" (...strano, nevvero?... il tema della discussione...) di quella forma mentale che l'ha originato... così che attendo fiducioso (... con fede, Duc...) il 701esimo e un nuovo inizio...


Con affetto

Jean
Titolo: Re:Prigioniera
Inserito da: Apeiron il 30 Luglio 2017, 23:50:26 PM
Duc... Duc!

Se ci leggi ancora ti devo ringraziare per le discussioni che abbiamo fatto (e di avermi sopportato e supportato).  :D



Spero che questo tardivo ringraziamento non sia arrivato troppo... tardi.


Pace & Bene


(Grazie all'amico Jean per averlo fatto notare, in effetti come uscita è piuttosto artistica...)