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Messaggi - Alberto Knox

#1
Citazione di: Jacopus il 31 Luglio 2025, 23:16:57 PMInvece, se proprio vogliamo dirla tutta, la ns libertà di azione è proprio limitata dalla nostra storia e dall'ambiente, oltre che dalla nostra stessa fisiologia (non sono libero di stare più di qualche minuto sott'acqua, ad esempio). Credo che ci sia sempre un gioco nell'azione umana libera, una tensione fra ciò che è possibile, ciò che è necessario e ciò che progettiamo di fare "liberamente"
liberi dalle determinazioni biologiche e ambientali non significa che queste determinazioni non ci siano, hai fatto l'esempio che non possiamo stare piu di qualche minuti sott acqua certo perchè la determinazione biologica dell istinto di sopravvivenza prenderebbe il sopravvento ,infatti se un suicida (in grado di nuotare) sceglie di terminare la sua vita annegando deve avere l accortezza di legarsi un masso pesante al collo se no sa che il corpo combatterebbe per salvarsi.  Non possiamo ruotare il ginocchio a 360° ne rimablzare per la stanza perchè anche noi facciamo parte dell ordine naturale delle cose. Però possiamo decidere chi vogliamo essere , un lupo, un leone , una gazzella, non hanno la possibilità di decidere chi vogliono essere , sono strettamente armonizzati sui binari di madre natura. è questo il senso no? poi l'ambiente e la storia che ci limita. Ma lo hai detto anche tu stesso che.. 

jacopus ha scritto;
L'uomo, in sostanza, attraverso la cultura ha creato "un mondo artificiale" sempre potenzialmente modificabile. Questa modificabilità è diventata anzi un tratto consueto, in qualche modo la modificabilità è nelle società umane un tratto permanente..
#2
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 22:42:18 PM
Citazione di: Jacopus il 31 Luglio 2025, 21:22:32 PMSul fatto che il principio della cura sia iscritto neurologicamente in homo sapiens non lo dico io ma una vasta letteratura psicoanalitica e neuroscientifica.
va bene , io non voglio sminuire il valore costitutivo dell etica derivante da una base genetica. Senza geni e senza ambiente noi non saremmo ma da questi stessi geni siamo giunti ad essere liberi dalle determinazioni biologiche e ambientali . quelle stesse facoltà che tu dici iscritte nella neocorteccia ci rende liberi nel bene e nel male , di compiere o non compiere la cura. Dietro il peccato originale bibblico sul quale mi batto ormai da anni c'è una profonda verità dell esistenza. Ci sta esattamente quel dramma costitutivo dell uomo che giunge ad essere al vertice di tutte le cose perchè la neocorteccia e tutto quello che ne viene dietro ci da libertà e questa libertà che pone l'uomo al di sopra di tutti gli altri esseri viventi è quella stessa condizione che pone l'uomo al di sotto di ogni altro essere vivente perchè la meschinità, la malvagità , il male che può discendere dagli esseri umani non è neanche paragonabile a quello che può discendere dagli animali. Quindi sarà anche come dici, la questione della neocorteccia e tutto il resto ma poi è la scelta libera e consapevole che fa la differenza. è la neocorteccia che ci rende uomini etici? va bene ma poi è il nostro bagaglio esistenziale che guida le nostre scelte in quanto liberi dalle determinazioni biologiche e ambientali.
#3
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 20:37:19 PM
Non conosco le controversie che si sono formate attorno alla fallacia naturalistica contro la fallacia artificiale dell etica. Però capisco una cosa, che finchè non avremo compreso il significato che la parola "cura" ci vuole consegnare , noi non avremo compreso appieno cosa significa "etica". 
A tal proposito vi presento una favola antica, la conosceta la favola di Igino?  ha circa 2000 anni e  fino al 1927 non la conosceva quasi nessuno. Ma a partire dal 1927 questa favola è diventata famosa, sopratutto nell ambito della filosofia, quindi è probabile che qualcuno di voi la conosca. Divenne famosa in quell anno perchè in quell anno Martin Heidegger pubblicò "essere e tempo" e in essere e tempo è presente la favola 220 di Igino. E parla della cura che adesso io vi presento. 

https://web.unica.it/unica/protected/220176/0/def/ref/MAT220166/

 ..Ma poiché fu la Cura che per prima diede forma a questo essere, fin che
esso vive lo possieda la cura...

io temo che voi abbiate in mente solo il significato attivo del termine cura. Cioè pensate che la cura sia prendersi cura, attenzione, sollecitudine. Ed è vero, la cura è anche questo , ma la cura in latino, così come in tedesco di Heidegger che la indica come "sorge" (preoccupazione in italiano)  , ha anche un signficato passivo che vuol dire ; "affanno" , "inquietudine" , "problemi" , "ferita" 
capite adesso il significato della favola? che è più profondo? la favola dice , noi siamo posseduti dalla cura il che significa che vogliamo curare perchè al contempo vogliamo essere curati.  C'è un significato attivo e un significato passivo di cura e Heidegger, molto più accorto filosoficamente di me, ce lo indica attraverso quella favola e capisce che lì c'è qualcosa di molto importante , di filosoficamente pregno, denso. 
Quale dei due significati è più importante parlare? cosa ne pensate, risposta ; dipende dai momenti della vita. Ci sono momenti in cui abbiamo solo bisogno di essere curati e ci sono momenti in cui capiamo che per essere curati dobbiamo curare. Sono talmente intrecciati i due significati attivo e passivo del termine cura che io capisco che la mia ferita la guarisco nella misura in cui mi prendo a cuore le ferite degli altri. fi quando sono concentrato sulla mia piccola ferita continuerà a non essere rimarginata , è solamente nella relazionalità che mi porta veramente a guarire. 
#4
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 20:00:15 PM
Citazione di: Jacopus il 31 Luglio 2025, 16:57:19 PMMa, come fai notare, abbiamo iscritto dentro di noi anche un "programma" di aiuto verso gli altri, come faceva notare l'antropologa M. Mead (moglie di G. Bateson e grande antropologa), con l'esempio dell'anziano curato della frattura.
Sì, è propio all aneddoto di Margareth Mead che mi riferisco. Gli chiesero se poteva indicare un momento storico nel quale è provato il passaggio da ominide a Homo. Ma non direi che è un programma iscritto in automatica nel cervello . Perchè nell esempio in questione dobbiamo notare due cose. Normalmente in natura quando succede che un idividuo si rompe una zampa , lasciano il malcapitato dal femore fratturato perchè non c'è niente che possano fare. L'umanità è nata, dice questo aneddoto, quando gli umani A ; si sono fermati , si fermarono, si presero cura e B ; capirono come fare. Perchè la cura non è semplicemente sentimento, è anche tecnica, abilità . Il che significa che ci devi mettere il cuore e ci devi mettere l'intelligenza . Così quando l antropologa scoprì durante le sue ricerche un femore umano risanato dopo una frattura capì che lì era successo qualcosa di storicamente importante. 
#5
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
31 Luglio 2025, 15:09:40 PM
Citazione di: iano il 30 Luglio 2025, 06:43:03 AMI termini che usiamo per descrivere la realtà, a furia di ripeterli come un mantra, perdono di significato e diventano realtà, talchè termini come bene e male diventano il bene e il male insiti nella realtà.
I termini che inizialmente descrivono la realtà acquisiscono col tempo il potere di evocarla, e questo spiega come la realtà ci appare.
La capacità di immaginare  genera l'illusione quanto l'evidenza.
Non ho usato i termini "ominide" e "uomo" come specchietti per allodole dato che li sto contestualizzando.  il centro del discorso è l etica quindi;  Quando l'uomo è diventato etico?
C'è un momento nella storia della paleontroplogia che , secondo la mia impostazione filosofica, lo indica.
é stato quando hanno rinvenuto , in una caverna degli scheletri, e hanno visto che ad un uomo gli si era rotta una gamba e che quell osso si era risanato. Hanno stabilito che per quel tipo di guarigione molto probabilmente , quell'uomo era stato curato. Da li l'animale è diventato animale etico. Siamo ancora animali in parte . E qual'è l'emozione vitale che ha dato il via a questa etica? è solo questione di neurocorteccia , o gli strati  subcorticali o addiritttura subcellulari? . Voglio dire che se l'uomo viene dalla natura , allora questa propensione all etica , all ordine , al fine deve venire dalla natura. Esiste un etica naturale? la mia risposta è sì al di la degli artigli e delle fauci c'è un etica di base che si chiama "generazione" lo stesso termine natura indica nascitura, è ciò che sempre deve nascere di generazione in generazione. Sulla base di questa etica è nata la conservazione della specie, l'istinto di un animale selvatico lo porta naturalmente al bene per se stesso e per la specie a cui appartiene. 
Voglio prcisare che questa è una impostazione filosofica perchè alla domanda ; quando dall ominide si è passati all essere umano la risposta vera da dare è solo una; non lo sappiamo. Perciò è chiaro che la mia dialettica risponde a tale domanda contestualizzandola all etica dell argomento in questione. 
#6
Tematiche Filosofiche / Re: Fallacia naturalistica
29 Luglio 2025, 22:35:14 PM
Citazione di: Jacopus il 25 Luglio 2025, 22:42:32 PMMa questo pigiare l'acceleratore nell'artificialità hobbesiana, che pur ha evidenti vantaggi, non mi convince del tutto. In qualche modo noi siamo il nostro cervello, sia a livello individuale che sociale e il nostro cervello non è unico, ma è un insieme un pò accrocchiato di diversi cervelli sovrapposti. Il principio della fallacia naturalistica funziona molto bene a livello di neocorteccia, che è la parte del cervello maggiormente in grado di costruirsi una realtà autonoma, a pensare oltre al già dato. Ma nei cervelli inferiori sono iscritte norme di comportamento di base, che inevitabilmente regolano il nostro agire e regolandolo emettono scale di priorità e quindi valori e quindi scelte etiche. Gran parte di esse sono ovviamente centrate sullo scopo di sopravvivere, almeno quel tanto che basta per procreare la generazione successiva. Credo che proprio a causa di questi schemi ancestrali ed automatici di stampo emozionale, le fallacie naturalistiche ci piacciono tanto. Ancora una volta credo che cadere nel tranello della  critica alla fallacia naturalistica, sia il bisogno della neocorteccia di dominare, con i suoi raffinati ragionamenti, tutta la baracca umana, che però è anche natura e bisogno di mimesi naturale. Ancora una volta, ritengo che la procedura per il buon vivere sia quella di non lasciarsi irretire nè dalla fallacia naturalistica, ma neppure dalla fallacia artificialistica.
una visione puramene materialistica dell essere umano sulla quale sono distante anni luce . Mi è nuova la trovata  che noi siamo il nostro cervello che è poi un accrocchio di diversi cervelli dove  vi sono cervelli superiori (la neocorteccia) e i cervelli sottostanti "inferiori" (a chi poi?) dove sono iscritte norme di comportamento etico di base. Ma dove sono iscritte? nella carne sono iscritte o nella cultura? quante volte l'ominide primitivo a strnagolato suo figlio solo perchè piangeva di notte per poi provare quel sentimento che si chiama rimorso? e quando è diventato un essere umano quella creatura che era scesa dagli alberi? quando ha iniziato a cacciare? a parlare? a vivere in clan? Se vogliamo parlare di fallacia naturale dobbiamo rispondere a questa domanda; quando l'essere umanoide è diventato uomo?
Non puoi dire ; noi siamo il nostro cervello perchè ti risponderei che noi siamo il nostro corpo e non siamo il nostro corpo . E ma così ti contraddici, sì, hai perettamente ragione, mi sto contraddicendo...
#7
Tematiche Filosofiche / Re: Mah...ditemi voi
27 Luglio 2025, 21:11:02 PM
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 24 Luglio 2025, 17:18:51 PMAd aver formulato un discorso. Che abbia senso compiuto o meno non importa. Ma ne ho formulato uno. 
Perché cercare il senso? Cosa garantisce che la ricerca di senso conduca a qualcosa? Cosa garantisce al cercatore (noi) che verrà trovato qualcosa?
E anche se trovassimo quella cosa...cosa ce ne importerebbe?
Tanto...le cose vanno avanti...Dio...
hai utilizzato la parola "senso" . Già qui un filosofo si deve soffermare. infatti la parola "senso" si presta ad una triplice accezione. Significa che viene usata per indicare cose diverse a seconda del contesto ed è interessante notare che ognuna di queste accezioni riguarda la ricerca di risposte a domande esistenziali. Senso può indicare il senso di marcia quindi "da che parte sto andando?" senso può indicare significato , "che senso ha quello che dici?" e senso può indicare le facoltà sensoriali , i 5 sensi , la sensibilità interiore , dici di essere un filosofo che cosa senti quando riflettendo giungi a qualcosa o studiando giungi a qualcosa che prima non sapevi. Che cosa senti? ciò che ci garantisce che qualcosa troveremo è la pratica di averlo già sperimentato. Hai capito tante cose che prima non capivi? ecco, per questo andiamo andiamo avanti.
Cosa ce ne importebbe poi alla fine dici. Cosa te ne importa quale sarà la nazoniale di calcio che vince il prossimo campionato mondiale o se al locale suonano ancora dal vivo? o che cosa dirà Elon Musk alla prossima intervista? queste sono le tematiche di interesse della maggior parte delle persone ma per chi come noi si interroga sulle questioni fondamentali dell esistenza quelle domande sono di minore importanza, marginali vorrei dire. Chi si occupa di tematiche quali da dove viene la vita, da dove viene il mondo e noi da dove veniamo, si occupa di tematiche su cui l'uomo si è interrogato fin dall alba dei tempi. Sapere cosa dirà Elon Mask o chi vincerà il campionato di calcio non sta sullo stesso piano che sapere da dove viene il mondo. PEr questo continueremo sempre a fare ricerca. Almeno, se parlo per me. 
#8
Tematiche Filosofiche / Re: Mah...ditemi voi
17 Luglio 2025, 00:35:54 AM
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 16 Luglio 2025, 10:51:57 AM"Proviamo a parlare dell'apice del Tutto. Oltre il Tutto vi è il Nulla. Ma che cosa sono il Tutto ed il Nulla? Il Tutto è La cosa. Il Nulla è La non-cosa. Qualsiasi "cosa" che esiste, che si può immaginare e che si può dire è nulla comparata al Tutto. Potrei scrivere un numero infinito di parole ciascuna diversa dall'altra ma sarebbero tutte un nulla comparate al Tutto. Persino il Tutto è nulla comparato al Tutto. Quest'ultimo trascende anche se stesso, il termine trascendenza e così via...all'infinito...e ancora oltre. Il Tutto va oltre il termine "oltre". È indefinibile e definibile. Va oltre la dualità. Si dice che filosofia sia stare alla larga da certe questioni e domande perché reputate insensate. Ma il Tutto le include. E ne aggiunge ancora di altre. La concatenazione logica, il discorso e le parole non bastano più. Il Tutto non nasce dall'esperienza umana o da un'esperienza superiore. Ed essendo onnicomprensivo e ancora di più, il Tutto nasce dall'esperienza umana e da un'esperienza superiore ad essa. Contraddizione pura. E perfetta logica non-contradditoria. Persino il silenzio, l'annullamento del sé iperuranico non bastano per il Tutto. Quest'ultimo è la cosa più grande di tutte? Si e no. Oltre e oltre ancora. È la megalomania? Il Tutto non ha un agganciamento con una definizione. E ce l'ha. L'infinito e il meta-infinito e l'oltre ancora sono un "sono". Ma dove sto andando? Penso di essere andato oltre ogni limite. Prendetelo come discorso a caso, come pura malattia mentale, come pura "trollata" come si suol dire, ma questa è la mia mente...questo è Damiano."
va bene , hai catturato la mia attenzione Damiano. Sembra propio che tu scriva qui per dire le cose che vorresti affrontare con altri ma non ci risci, perchè sai che comincerebbero a guardati un pò straniti. Ma in effetti è così, vai in giro, vai a lavoro e senti discorsi che rigurdano la quotidianità in relazione al posto in cui ti trovi. E tu vorresti esprimere cose profonde ma vedi che tutti attorno a te parlano di cose superficiali. E lo so, quella del filosofo è una passione che ti isola.
Perchè in giro non c'è nessuno che parla dei grandi misteri a cui assistiamo ogni giorno non appena apriamo gli occhi , la creazione in piena luce. Si ho visto il tuo pensiero come vedo quello di Iano.  anche lui è un pensatore sai? lui pensa e butta giù , pensa e scrive. Tanto che a volte i suoi meccanismi mentali che elaborano il pensiero sono tangibili e li seguo leggendolo. Molto bello, ma basta pensare e costruire col pensiero soluzioni possibili alle grandi domande per ottenere poi la tanto agognata verità?  la risposta è semplice, no! io ti dico che col pensiero non si giunge ad alcuna risposta definitiva. Come l'esempio che hai riportato del tutto e del nulla. Si possono forse avere risposte definitive su questi due termini? ma non per mancanza di intelligenza ma perchè la verità è contradditoria, si muove non è fissa. la verità per essere vera si deve muovere perchè altrimenti è dogma , è qualcosa che ti blocca. hai parlato del nulla e del tutto e in mezzo c'è la tua vita , ma tu cosa sei?  cosa ci fai in mezzo a tutto questo nulla e a questo tutto? perchè esisti , da dove vieni? ci sono forse risposte definitive a queste domande? chi siamo, da dove veniamo , c'è continuazione del nostro essere dopo la morte? e come è nata la vita in un universo che all inizio ne era privo? sono anni che studio e leggo saggi a proposito della nascita della vita e sai cosa ho capito? che la vita , in questo universo così freddo e buio e immenso, non è per niente scontata!. Al di la di tutte le cazzate che ti fanno vedere su internet. Questo significa che viviamo nel migliore dei mondi possibili? no, sto dicendo che viviamo . Non è degno di nota per un pensatore come te?
#9
Tematiche Filosofiche / Re: Mah...ditemi voi
14 Luglio 2025, 22:59:00 PM
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 14 Luglio 2025, 01:11:48 AMIl perché dei perché? La domanda delle domande?

Ma perché, invece, non dire Tutto ed il suo contrario che tanto... perché mettere ordine?

Io sento, percepisco che il mondo va...ma...dove? Perché?
E fatta pure questa considerazione, perché mi ostino a fare un discorso di senso compiuto in un forum su internet invece che parlare a caso di qualsiasi cosa che, come detto prima, tanto... perché mettere ordine?

E a quell'ordine mi riferisco alla filosofia, alla scienza, ad ogni forma di pensiero.

E perché mi ostino a imporre il verbo, il punto di vista? Perché voglio essere quello che dice La Verità (con la "v" maiuscola)?

Ok, ma perché?
. «Perché ogni disordine ha un suo ordine interno e misterioso. Forse è l'andatura della mente, forse quella del ricordo, forse è l'intenzione di essere volatile o l'aspirazione alla semplicità, in ogni caso è qualcosa di sfuggente che non vuole essere imbrigliato in un piano: come un animale o come un albero della foresta, non addomesticati, inutili, nel senso che non si curano di avere uno scopo, sono in vita e gli basta. Il disordine è questo essere cosí come si è seguendo un filo illogico di stare al mondo». 
Chandra Livia Candiani dal libro "questo immenso non sapere; conversazione con alberi, animali e il cuore umano"  ;)
#10
Tematiche Filosofiche / Re: Mah...ditemi voi
14 Luglio 2025, 19:46:22 PM
Citazione di: Damiano Bergamaschi il 14 Luglio 2025, 01:11:48 AMNon ho mai studiato in vita mia...al massimo letto qualcosa qua e la (di filosofia e di scienza) e non leggerò (credo mai) un libro di filosofia o di scienza perché mi annoierei a morte (credo non so).
è molto importante la scelta di un libro, se risulta noioso o no dipende sia dal lettore che dallo scrittore. Personalmente ero già convinto che la filosofia fosse una parte costitutiva del mio essere (del mio essere un cercatore di verità intendo) già prima che lessi il mio primo libro a riguardo della storia della filosofia . Ma fu quel libro a forgiare in me l innamoramento per la filosofia. Quindi ora ti consiglio quello che lessi io, è impossibile per un pensatore non trovarlo al quanto amabile. il titolo è "il mondo di Sofia" di joistein Gaarder.  Parla di una ragazzina di 15 anni che viene coinvolta in una grande avventura attraverso un corso di filosofia giunto da uno strano tizio con un basco in testa e un cane di nome Ermes che le porta delle lettere nella cassetta della posta o nei modi piu assurdi e inverosimili.  Si capirà poi che la narrazione  è un racconto nel racconto e che loro stessi sono personaggi che vivono nella mente dello scrittore. Riusciranno a scavalcare la prigione della coscienza del grande prestigiatore e svignarsela via piene di vita? e quindi, dal libro stesso?

estratto:

Secondo un filosofo greco che visse più di 2000 anni fa, la filosofia naque grazie alla capacità, peculiare agli esseri umani, di stupirsi. A suo parere , il fatto di esistere è così strano per un uomo che le domande filosofiche nascono da sole. Pensa a quello che succede durante un gioco di prestigio .Non riusciamo a capire come sia successo quello che abbiamo visto. Allora ci chiediamo come ha fatto il prestigiatore a trasformare un fazzoletto bianco  in un coniglio vivo. Ecco, per alcune persone il mondo è incomprensibile nello stesso modo in cui è impossibile capire come il prestigiatore possa estrarre un coniglio da un cappello a cilindro che un attimo prima era assoluitamente vuoto.
PEr quanto riguarda il coniglio ci rendiamo conto che il prestigiatore deve averci ingannato e vogliamo scoprire propio come ha fatto. Quando parliamo del mondo la situazione è un pò diversa. Noi sappiamo che il mondo non è un imbroglio ne un inganno perchè camminiamo sulla terra e noi stessi ne facciamo parte. In fondo siamo noi il coniglio bianco che viene estratto dal cilindro. La differenza fra noi e il coniglio consiste solo nel fatto che il coniglio non è consapevole di prender parte a un gioco di prestigio ; nooi invece ci sentiamo coinvolti in qualcosa di misterioso e vogliamo scoprire come tutto sia collegato.
p.s.
per quanto riguarda il coniglio , forse è meglio paragonarlo a tutto l universo. Noi che ci abitiamo siamo minuscoli parassiti che vivono nella pelliccia del coniglio. I filosofi cercano di arrampicarsi sui peli sottili in modo da poter fissare negli occhi il grande prestigiatore.
Mi segui Sofia? Ti arriverà la continuazione.

Sofia era sfinita. Se stava seguendo? Non si ricordava neanche se era riuscita a tirare il fiato mentre leggeva...



#11
Citazione di: PhyroSphera il 12 Luglio 2025, 09:39:36 AMMa se un fattorino consegna il latte nelle mani del cliente inciampando, glielo ha recato lo stesso.
si ma che cosa ci hai consegnato? è questa la domanda che molti si pongono. io leggo uno scritto sicuramente da erudita , da persona colta , ma che non sa di niente. Non arriva nessun messaggio, non entriin profondità , non fai emergere un pensiero vivo, che sia tuo . Se lo scritto è sterile anche il messaggio lo sarà. tu parli di una spiritualità esclusivista, (chi la pensa diversamente non è religioso hai scritto) si scontra con una spiritualità universale , che abbraccia le grandi tradizioni spirituali e che trova punti di incontro. Personalmente cerco questo tipo di spiritualità universale che non punta il dito se uno la pensa diversamente ma che accoglie anche un pensiero diverso . Se si perde la capacità umana di anarchia, di ribellione , di sogno, di utopia , di decidere di sognare qualche cosa di diverso!!  , si perde la specifica umana. Per tali motivi , non sono più interessato al tuo sproloquiare sterile.
#12
Citazione di: PhyroSphera il 09 Luglio 2025, 08:50:19 AMma non nel senso che l'annoiarsi produrrebbe l'innalzamento di grado, infatti nella noia ci si può anche restare se non si dà un senso
assolutamente sì, si può rimanere nello stadio estetico per tutta la vita. Ma è la noia di una routine senza senso, senza direzione, senza scopo, senza un progetto che fa da possibile trampolino di lancio per cambiare stile di vita, per decidere di impegnarsi e di non essere più un don giovanni che va dove tira il vento del momento. Non è scritto che se l esteta si annoia allora cambia vita no. è una possibilità . E kierkeegard di fatti coglie questo aspetto positivo della noia. Chi vive nello stadio estetico è esposto a sensi di angosica e di vuoto. Secondo kierkegaard l angoscia è qualcosa di positivo, è indice del fatto che ci si trovi in una situazione esistenziale.  Oggi giorno abbiamo a disposizione una miriade di possibilità di intrattenimento contro la noia . Invece no, la noia è positiva , bisogna soffermarsi su quando si prova noia e imparare anche da essa, soffermati, prendi consapevolezza che c'è un vuoto dentro di te che sente bisogno di essere riempito. Allora la domanda è; di che cosa, ha bisogno questo vuoto . Questa può essere una domanda esistenziale , cosa di cui Egel non importava granchè, per kierkegaard lui si era dimenticato di essere un uomo. 
Citazione di: PhyroSphera il 09 Luglio 2025, 08:50:19 AMIl fatto che la fede sospenda l'etica non significa che disponga contrariamente ad essa. La fede sospende l'etica ma Abramo non uccide proprio perché crede; anche l'etica gli vietava di uccidere ma se non c'è rapporto assoluto con l'Assoluto l'etica fallisce.
ma chi può avere un rapporto assoluto con l assoluto? assuluto significa totale e noi non abbiamo e non possiamo avere un simile rapporto con l assoluto. daltrocanto non è nemmeno vero che la fede sospende l'etica ma piuttosto  va oltre l'etica umana, oltre la morale umana oltre il bene e oltre il male. Abramo non voleva uccidere Isacco va bene?  Ma poichè aveva scelto di abbandonarsi totalmente al volere di Dio va oltre il suo amore per suo figlio, va oltre la morale, va oltre il bene e il male. Io non sono la persona più adatta per portare avanti degli studi teologici a riguardo ma se il messaggio che tu vuoi portare è ; vedete che si può avere un rapporto assoluto con l assoluto" io ti dico no. Il nostro rapporto con l assoluto non è racchiudibile , afferrabile , contenibile dal pensiero umano. 
#13
Tematiche Filosofiche / Re: METAFISICA DELL'ESSERE
04 Luglio 2025, 23:10:57 PM
quand è che si comincia a parlare di metafisica?  O:-)
#14
Con kierkegaard siamo anni luce da;  credo per andare in paradiso, mi confesso per il perdono dei peccati, dico un rosario per guarire, mi faccio il segno della croce per far si che le cose mi vadano bene. Il Cristianesimo appagante , quello che generalmente le persone si cuciscono addosso  a misura . é ben lontano dal Cristianesimo di Kierkegaard. Avere fede significa essere soli di fronte al mistero Divino. Solo era Abramo di fronte a Dio, solo era Gesù sulla croce (padre mio perchè mi hai abbandonato). Il fatto che Dio sia quella dimensione paradossale che fa si che noi siamo salvi soltanto se è Dio che decide di salvarci fa si che di fatto noi non abbiamo in mano la salvezza. Dunque la nostra salvezza, il senso ultimo del nostro vivere, è un abbandonarsi a Dio, il quale nel suo mistero e nella sua infinitezza ci accoglierà. Mi solleva dalla disperazione ma non è una polizza assicurativa. la fede è questa angoscia/disperazione che diventa speranza. Tu puoi solo sperare che la fede ti salverà , non lo puoi sapere, non lo puoi pretendere per diritto ...ho fede e quindi sarò salvato, no,  hai fede e quindi speri. 
#15
Si possono fare tutte le obiezioni che volete sul pensiero di Kierkegaard. Ma tant è.                Un altra obiezione può essere; ma se Dio è amore come può chiedere di uccidere? Un altra è ; ma se Dio è onnisciente che bisogno aveva di mettere alla prova la fede di Abramo? Ma questo aprirebbe un discorso più teologo che filosofico. Bisogna chiamare in causa Sant Agostino per intanto . Per cui l onniscienza di Dio non è determinazione ma solo possibilità. Chi determina è chi di fatto compie o non compie l atto. Perciò Dio vede Abramo che compie l atto ma sarà poi Abramo che determinerà l atto compiendolo.