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Messaggi - Sariputra

#1246
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
25 Marzo 2017, 23:18:56 PM
3. RICORDARE L'HANAMI

https://www.youtube.com/watch?v=_eqVlxjbUpY

-Sari ?-
-Umpf...sì? -
- Svegliati dai...devo dirti una cosa.-
-Sono sveglio...ecco...che vento che si è mosso...brr...fa quasi freddo!-
-Stringiamoci con la coperta...vieni.-
-Stanno già cadendo i petali...che tristezza.-
-Guarda questo, è caduto nella tazza del the.-
-Ci sarà senz'altro un motivo. Ha un significato...-
-Lo sai che i giapponesi sono usi  bere infusi di petali di ciliegio ai matrimoni ?-
-Oh...mio Dio! Che vuoi dirmi?-
-Ecco che ricominci...uffa! Non è possibile fare discorsi seri con te.-
-Mordimi le labbra, o tenera dea del bosco incantato. Bevimi la vita.-
-Sì, fai lo scemo. Io...però...volevo dirti una cosa che mi sta a cuore.-
-Nelle notti di marzo, sotto gli alberi in fiore, solo il cuore può parlare, infatti.-
-Allora ascoltami! Ahia...non pizzicarmi il piede! Stai in là...-
-Ascoltiamo un pò il vento prima...-
-Ma...-
-Shhh! Ascolta, non senti il nome che porta?-
-Non sento niente...-
-E' il tuo nome...Teresaaaa...Teresaaaaa...non lo senti?-
 ......
Il pruno bianco
ritorna secco.
Notte di Luna.
Tornando a vederli
i fiori di ciliegio, la sera,
son divenuti frutti.
(Kobayashi Issa)
......
-Mi piacerebbe..bè, lo sai ormai...che te lo dico a fare?-
-Le dee dei boschi si sposano?-
-Con gli scemi no di certo!...
-Ma tu non sei una dea , vero?-
-E quindi?...Dai, dillo!-
-Non senti che te lo sta dicendo il vento?-
-Cosa mi dice il vento? Dimmelo tu dai, che io non lo capisco ancora bene...-
-Ascoltalo bene e... guarda adesso quanti petali ci stanno cadendo addosso...-
-Mi sembra che stia dicendo che ci sono due deficienti sotto gli alberi che si stanno raffreddando...-
-No ! E' molto più dolce...sta dicendo che soffre nel non vederci uniti...non riesce a vedere sotto la coperta. Non vede che le nostre radici sono da sempre intrecciate...-
 ......
Ero soltanto.
Ero.
Cadevano i fiori.
......
- Lo sai vero che ti amerò sempre?...Io non amerò mai il mio dolore...-
- La Villa è grande...-
-Scemo!!!...-
-Anch'io ti voglio bene. E tanto...-
-Adesso ti sei meritato un bacio.-
-Solo un bacio?-
-Presto questi alberi saranno pieni di ciliege rosse.-
-Mi basterà assaggiarne una.-
-Allora avremo una bellissima piccola ciliegia per noi...-
....
Le maniche di seta fine si arrotolano nel vento;
le forcine di giada brillano sotto gli alberi.
Con il ventaglio rotondo raccoglie i fiori caduti;
Poi di nuovo lo solleva, a velare una traccia di sorriso.
#1247
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
25 Marzo 2017, 00:04:51 AM
2. CONDIVIDERE L'HANAMI

Quando  si sta un pò in disparte, da soli, ad ammirare la natura, se non si è degli esseri insensibili, si desidera condividere questa bellezza.  Tanto più se questa bellezza è del tutto gratuita come una fioritura che si apre in un batter d'ali...viene così spontaneo pensare: "Ah, se Tizia fosse qui con me in questo momento!", oppure: " Come desidererei condividere con qualcuno questa mattinata...".
Allora appaiono volti alla memoria. Di solito , il primo che appare, è quello con cui , più intensamente, si vorrebbe stare in quel tempo di ammirazione. Può essere il volto di un amico che ci ha lasciato, oppure quello di una giovane per cui abbiamo passato molte notti insonni. Le notti dell'Hanami si trasformano in Yozakura, la notte del ciliegio, dove il sakè scorre a fiumi e il sottile languore della giornata lascia il posto ad un soffuso erotismo, ad un canto di vita. Stare sotto gli alberi in fiore risveglia anche queste passioni, tanto più se tutto viene accompagnato dalla gioventù.
Gli esseri inadeguati , solitamente, pur invecchiando , rimangono per un certo verso giovani, quasi 'infantili' per certe cose e per certe passioni...così , proprio appena finito di legare la mia stucchevole striscia sul ramo, sento dei passi sul sentiero...passi che scendono dal monte pieni di allegria. Quando si viene sorpresi in certe circostanze l'imbarazzo e un sano pudore ci riempiono di dubbi... Devo togliere la scritta dall'albero? Subito mi son chiesto... cosa penserà?... Ah, se almeno avessimo forza e coerenza di fronte al mondo, di fronte al giudizio della gente...
Invece... ecco apparirmi una donna in tuta ginnica, tutta sudata e sorridente, con una fascia in fronte per trattenere i lunghi capelli...
- Buongiorno!- mi fa allegra e con un pò di fiatone...
-  Ng..Ngiorno- faccio io, colto alla sprovvista, con la mano sulla striscia ancora appesa ( speriamo non si fermi, mi dico...)
Si ferma e mi guarda. Poi guarda lo zainetto.
-Ha dell'acqua? Sto morendo dalla sete...-
-Ce...certo. Ecco qua!- E gli passo la bottiglietta da mezzo di goccia di Carnia.
-Anche lei mattiniero?-
-Sì. Sono uscito dalla tana per gustarmi la fioritura- stavo riacquistando coraggio. Inizio a sfoderare il mio armamentario poetico che, alla bisogna, funziona sempre...
-Ah! Un poeta allora...ha visto che meraviglia? Stava scrivendo qualcosa ?-
-No, no...è una specie di scherzo. Come una preghiera agli dei del bosco...-
Un bellissimo sorriso le illumina il viso. Noto la sua figura asciutta , atletica, i suoi seni ben formati...
-Solo agli dei, o anche alle dee ?- Solo le donne hanno questo tipo di malizia che trovo irresistibile - Posso leggere?-
Così, abbassando gli occhi, gli ho passato la striscia...
-E' bello. Solo di quello le importa davvero ? E di noi no? Cosa ne dice sua moglie?- E, ridendo , è ripartita nella sua corsa...
Osservandola correre per il sentiero da cui sono salito, me lo chiedo anch'io...magari sarei un saggio adesso, se non mi fossi perduto a rincorrere le dee dei boschi...forse...o forse posso ammirare l'Hanami proprio perché ho amato le presenze che popolano il bosco ... come poter amare Hanami senza aver vissuto lo Yozakura? La notte del ciliegio e delle maschere illuminate da lanterne di carta colorata?...

Due Ciliegi innamorati, nati distanti,
si guardavano senza potersi toccare.
Li vide una Nuvola, che mossa a compassione,
pianse dal dolore e agitò le loro foglie...
ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Tempesta, che mossa a compassione,
urlò dal dolore e agitò i loro rami...
ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Li vide una Montagna, che mossa a compassione,
Tremò dal dolore e agitò i loro tronchi...
ma non fu sufficiente, i Ciliegi non si toccarono.
Nuvola, Tempesta e Montagna ignoravano,
che sotto la terra, le radici dei Ciliegi erano
intrecciate in un abbraccio senza tempo.
    
        ( Anonimo Giapponese ) 
#1248
Percorsi ed Esperienze / Re:La (mia) fuga
24 Marzo 2017, 14:41:21 PM
Mah...hai scritto tante cose, tanti spunti interessanti, altri più personali in cui non voglio entrare. Non sono d'accordo con te che la fantasia sia necessariamente, nell'adulto, un fuga. La fantasia , per me, rivela invece la possibilità della mente umana di vivere su piani diversi di realtà. In effetti poi , il prodotto del fantasticare che prende forma artistica, non è mai 'neutro', ma induce sempre nell'osservatore , o nel lettore, fruitore, ecc. sensazioni, stati d'animo, risoluzioni che possono portare all'agire o al mutare del proprio atteggiamento verso la vita ( che è anche preludio all'agire stesso). La fantasia diviene patologica quando rimane sterile sogno personale in cui ci si culla per non affrontare la realtà. Poi chiaramente ognuno di noi ha la sua interpretazione di cos'è questa famigerata 'realtà'e proprio per questo non sarei così manicheo nello scindere fantasia e realtà. Leggendo il tuo scritto non mi sono fatto l'immagine di uno che scappa dal mondo. Infatti scrivi dei tuoi studi universitari, della tua volontà di 'riuscire' ad esprimere e lasciare qualcosa di te, del tuo bisogno di dare, ecc...Non mi sembra l'atteggiamento di uno che rifiuta la realtà, ma piuttosto che rifiuta la propria natura; in parole povere...che non si accetta totalmente ( per inciso, credo che nessuno si accetti totalmente ma, con gli anni, si arrivi ad una sorta di 'tregua armata' con se stessi...). Accettarsi vuol dire , per prima cosa, accettare di non essere perfetti e poi arrivare ad amare proprio il fatto di non esserlo, perché è l'imperfezione che ci spinge alla perfezione, che non è cosa raggiungibile dalla mente, ma che forse si può intuire, per brevi attimi, con il 'cuore'.
'Fuga' poi è un termine così generico che sarebbe applicabile in parte alla quasi totalità dell'agire umano. Non è fuga l'ossessione 'social' della gente? Non è fuga un passatempo che finisce per riempire la mente e le giornate? Non è fuga passare le serate lontano dalla moglie, al bar con gli amici? Non è fuga dedicarsi ad un hobby? Tutto può essere visto come una fuga...e tutto anche no! E' importante, secondo me, la consapevolezza di quel che si vive e la 'giusta misura'. La giusta misura è saggia in ogni azione del nostro vivere. Ci vuole la giusta misura anche nell'amore verso noi stessi , o nell'odio verso i propri difetti e le proprie debolezze o paure. La sfida è riuscire a cogliere questa misura e applicarla con volontà alla propria vita giornaliera.
E sul fatto di sognare ti lascio questa storiella:

Un uomo voleva diventare ricco e tutti i giorni andava a pregare Dio affinchè esaudisse il suo desiderio. Un giorno d'inverno, tornando dalla preghiera, vide, imprigionato nel ghiaccio che copriva la strada, un grosso portamonete, e subito si credette esaudito. Ma poiché il portamonete resisteva ai suoi sforzi, vi orinò sopra per sciogliere il ghiaccio. E fu allora che...si svegliò nel letto bagnato. Così è la nostra vita.
L'Illuminazione non è una condizione particolare dello spirito, né uno stato di coscienza trascendente: è un ridestarsi alla vita.
Il maestro Takuan stava morendo. Andò da lui un discepolo e gli chiese quale fosse il suo testamento. Takuan rispose che non ne aveva, ma il discepolo insistette:" Non hai proprio nulla...nulla da dire?".
"La vita è sogno" disse, e spirò.
#1249
Tematiche Spirituali / Re:Sono un essere inadeguato
24 Marzo 2017, 11:23:04 AM
1. HANAMI SOTTO IL MONTE

Mi scopro ogni giorno sempre più stolto e inadeguato...bella forza direte voi, lo sei proprio...Vedo tutti correre di qua e di là, affannati a affannosi, con i volti tirati e, se si fermano un attimo, è solo per tirar fuori lo smartphone a vedere se, per caso, ci sono nuovi messaggi su whatsapp...Così non si accorgono che , sopra le loro teste, c'è un'esplosione di fiori colorati: bianchi, rosa, rossi anche... c'è una delicata apparizione che si rinnova, che vorrebbe la nostra attenzione, come a sussurrarci : "Guardaci! Non siamo belli? Non vorresti fermarti un pò sotto di noi?"...
Così , questa mattina presto,dopo aver preparato colazione e farmaci vari per i miei, con l'aria ancora fredda dell'ultimo inverno, mi sono incamminato sul sentiero che dalla Villa si inerpica sul Monte che la domina. Un sentiero così vecchio e poco battuto che , a tratti, è difficile da seguire , se non fosse...per i fiori!  Infatti , la fioritura dei pruni selvatici, delimita un varco, una fessura tra il bianco e il rosa, che si può seguire. Devo ammettere che sono stato ispirato da una notiziola letta : "In Giappone è iniziato l'Hanami". Come sapete Hanami significa 'ammirare i fiori' ed è una tradizionale, millenaria usanza giapponese che richiama milioni di persone sotto i ciliegi in fiore, ad appendere strisce di carta con preghiere o poesiole varie, e a far pic-nic con abbonanti libagioni di sakè.
Da noi il ciliegio fiorisce un pò più tardi, anche se quest'anno, probabilmente, sarà in anticipo viste le giornate primaverili. Possiamo però già ammirare la fioritura di moltissime altre varietà di piante, tanto da immaginarmi...sognatore inadeguato come sono...di celebrare anch'io il mio personale Hanami sotto i fiori ...
Che cosa strana!
Essere vivo
sotto i fiori di ciliegio
(Kobayashi Issa)
Perché sentirsi vivi sotto i fiori di ciliegio? Perché il fiore del ciliegio,per i giapponesi, con la sua fragilità e delicatezza, simboleggia la brevità della vita, ma è anche simbolo della rinascita e della bellezza dell'esistenza. Così, con il mio panino occidentale nello zainetto, senza telefoni o macchine fotografiche, mi sono inerpicato silenziosamente sullla montagna, per sentirmi vivo...e provar a vedere se, nonostante il passare degli anni, riesco ancora a sentire la primavera dentro di me...
Il primo incontro è stato con la coppia di upupe che, di solito, vedo nel prato davanti alla Villa. Se ne stavano immobili sopra un cespuglio di rovi ad osservarmi, per nulla intimorite, quasi consapevoli dell'amicizia silenziosa che ormai ci lega . Sono uccelli piuttosti rari e forse andrebbero anche segnalati, ma ho deciso di lasciarle vivere in pace, senza curiosi a fotografarle...credo che mi siano riconoscenti per il gesto, visto che ormai si sono insediate stabilmente nei dintorni...
E come parlare di upupe senza ricordare M.R. Stern ?
Una rondine non fa primavera, ma due upupe innamorate...
Anch'io vorrei esser innamorato come loro, sapermi innamorare di nuovo di questa fioritura, di questa vita che stanca e che sempre più a fatica si rinnova dentro di noi, con il passare delle primavere vissute.
Eppure...ecco il lungo filare di rosa che sfuma nel bianco candido. Qualche spruzzata di rosso, a macchiare il candore, come gocce di sangue, a ricordare il dolore e il soffrire, pur tra la bellezza.
Mi sono fermato, con il fiato corto, sotto un piccolo melo , piantato alle pendici chissà da quanto e ho mangiato in silenzio il panino.
Poi ho tirato fuori la mia striscia di carta e l'ho appesa ad un ramo dell'albero...
Avevo scritto un piccolo proposito, quasi il mio motto...
Di null'altro mi importa davvero,
se non dell'amore sincero,
di un giorno di sole e di un pò di pioggia,
ogni tanto.
#1250
Citazione di: Jean il 21 Marzo 2017, 23:32:49 PMAccidenti, Sari... il tuo delicato racconto mi ha richiamato alla mente un altro gabbiano, il famoso Livingstone del 1970... gran bel romanzo, quasi anticipatore di uno stile. Devo dire che ho provato un po' d'invidia, per la bella scrittura e poi perché mi hai surclassato nel rispondere al nuovo utente... dedicandogli addirittura un racconto... L'avessi rivolto a me mi sarei sentito in imbarazzo e dopo un po' di tempo per raccoglier le idee, se non rispondere a tono (magari con un contro-raccontino come siam avvezzi fare...) che non sempre si realizza quanto vorremmo, almeno ringraziarti per lo squisito gesto. A volte penso che noi si sia (nel caso sbagliassi sul tuo conto dimmelo senza indugio) di un'altra epoca... come si dice "anime antiche", rimaste imprigionate in questo mondo dall'attrazione per forme espressive e artistiche che ormai han fatto il loro corso... forse un po' alla deriva, nel mio caso senza neppur un blog personale dove accogliere i visitatori e mostrar loro le mie opere, confidando in una reciprocità non imposta ma sentita, se davvero, dietro le parole, vien sentita... Però ai piani alti, nell'ultimo servizio da cameriere che colà ho svolto, ho davvero incontrato... direi toccato... una certa gentilezza d'animo che non sospettavo di tal portata... e, di più, vorrei dir diffusa tra un discreto numero di persone che nei loro movimenti in questo Hotel Logos ne fan circolar la linfa, il sangue vitale. Avrai letto che i Maori han avuto riconosciuta l'identità giuridica del loro fiume sacro (... sembra un argomento fatto apposta per paul, se vorrà cimentarsi...), così non penso sia troppo balzano parlar di sangue, quasi il nostro amato Hotel (.. perché non dovrebbe esserlo, visto che gli dedichiamo qualcuna tra le nostre parti migliori?) abbia un cuore... o più d'uno, quello di chi lo frequenti con rispetto e, appunto reciprocità. Che differenza c'è tra un fiume e un Hotel? Dove scorre un flusso d'acqua non è poi così diverso di dove scorre un flusso di persone e dove scorre qualcosa lì è una forma di vita...  Un caro saluto J4you

Proprio con mia figlia, che mi critica spesso per il mio "antiquato" modo di esprimermi e per  il mio interesse a riguardo cose e dettagli della vita che , obiettivamente, interessano ben poche persone al giorno d'oggi, rispondo che 'porti pazienza' ...visto che si ritrova un padre con un'"anima antica", vetusta e obsoleta quasi...D'altronde, dopo innumerevoli esistenze, è anche del tutto logico che ci sia una sorta di 'stanchezza' per le cose del mondo, ma che permanga una catena legata alla bellezza che ancora riusciamo a vedere. Proprio quella che ci tiene incatenati ad esso... ;D
Adesso penserai: "Eccolo là! Lo sapevo che tirava fuori la storia della ri-nascita..." e questa potrebbe davvero essere un'altra storia, che vive di ricordi, di flash che attraversano le nebbie. Un mistero avvolge questi lampi che sono, ma soprattutto che furono, anche parte dei miei ricordi ( ma sono veramente miei questi ricordi?...) ::)
Sì, sono d'accordo con te, anche nei piani nobili dell'Hotel si trovano ectoplasmi carichi di umanità, a volte tribolata e a volte che fa tribolare ( anche solo per chiarirsi cosa intendono con le loro dissertazioni...). Spesso, nel loro discutere, emerge una sorta di... "anima giovane"  :) con tutto quel di positivo che possiamo intendere con questo termine...
Le anime 'vetuste' però avrebbero bisogno anche di abbeverarsi di quella bellezza che viene dalla vita qualunque, la vita dei molti che passano, lasciano solo un saluto, e poi ritornano nella nebbia. Di filosofi poco ferrati in materia ma pieni di vita da condividere...non che gli attuali frequentatori ne siano privi, intendiamoci...ma a volte sono un pò troppo 'professionali' ( anche giustamente visto che si tratta di un luogo di riflessioni)  ;D ;D  e portano una collana d'aglio che temo possa spaventare i molti che forse vorrebbero intervenire per dire la loro ( collana d'aglio che funziona perfettamente contro dei 'vampiri' della bellezza come noi due, caro Jean...)

P.S. Sul fatto " che non sempre si realizza quanto vorremmo", come potrei non essere d'accordo? Temo anzi che "mai si realizza quanto vorremmo". E questo una supposta anima antica dovrebbe ben saperlo. In fondo in fondo però sempre lo spera...non per niente è ancora incatenata, no?
#1251
Citazione di: Eutidemo il 21 Marzo 2017, 07:26:10 AMCaro Sgiombo, sono perfettamente d'accordo con te: la questione fondamentale sta sempre nel senso del limite, e, in particolare, nella consapevolezza dell' imperfezione umana. Ed invero, se l'uomo fosse davvero "perfetto", la migliore soluzione politica non sarebbe nè la monarchia, nè l'aristocrazia, nè la democrazia, bensì l'ANARCHIA; per la quale, comunque, confesso di aver sempre nutrito forti simpatie. Però, purtroppo, come dici tu, in effetti "la società perfetta non esisterà mai"; il guaio è che ,quando qualcuno tenta di realizzarla, i risultati sono sempre molto deludenti. Vedi 1984 di Orwell!!! Anzi, se si parte dal presupposto che l'uomo sia migliore di quello che effettivamente è, di solito si ottiene un tipo di società in cui, anche gli uomini migliori, finiscono per dare il peggio di sè; detto più icasticamente, ogni "utopia" (anche religiosa) porta in sè il seme di una "distopia". *** Non sono invece del tutto d'accordo nè con te nè con Berlinguer, perchè: - un sistema "rigorosamente" democratico, presuppone la "libertà", e, in quanto, appunto, "liberale", non può non creare maggiori o minori disparità sociali; - un sistema "rigorosamente" socialista, invece, per perseguire una effettiva "eguaglianza", non solo giuridica, ma anche economica, deve necessariamente comprimere la "libertà" dei cittadini. Per dirla alla francese, cioè: Liberté, Égalité, Fraternité ...NE vont pas bien ensemble!!! *** In concreto, come appunto dici tu, si tratta di "misura"; cioè di riuscire a bilanciare nel miglior modo possibile le esigenze di "libertà" (limitando, però, gli eccessi "liberisti" del capitalismo), con le esigenze di "giustizia" (limitando, però, gli eccessi "dirigisti" del comunismo). Sempre per citare un abusato luogo comune, infatti: "In medio stat Virtus"; ma, purtroppo, il problema sta proprio in quel "medium", perchè ciascuno lo interpeta a modo suo ("ton panton metron antropos estì"). A cominciare dal sottoscritto, ovviamente! *** In base a tali premesse, quindi, secondo me scegliere tra un "male maggiore" (capitalismo) ed un "male minore" (comunismo), finisce per costuire una opzione "manichea", parimenti fallimentare, come la storia ci ha mostrato...e tutt'ora ci mostra! Dissento, quindi, dalla tua conclusione, per la quale: "...qualsiasi "salto nel buio" non possa essere peggiore dell' attuale "essere immersi nella merda": mal che vada si ricade nella stessa!" Ed infatti, se la merda sta friggendo in una padella, se ne saltiamo fuori, c'è il rischio di finire sicuramente peggio di dove siamo ora! ;D ;D ;D ***

Se "In medio stat virtus" allora bisogna tentar di formulare un sistema sociale che vieti l'accumulazione di capitale ( capitalismo) e nello stesso tempo l'eccesso di dirigismo e di appiattimento dei sistemi "comunisti'.
Per questo ho esposto nella discussione "Mondi dell'utopia" la visione di un socialismo dhammico che risulterebbe un sistema , in un certo senso, 'ibrido'. Garantire una parte di proprietà privata, necessaria all'istinto belluino , rancoroso e pieno di desiderio dell'uomo e nello stesso tempo vietarne l'accomulazione, mettendo in comune tutto il resto ( ponendo fine , ovviamente, alla civiltà delle macchine con  ritorno ad una società di 'consapevolezza agricola e ambientale' ). Sicuramente si accorcerebbe la durata media della vita ( ma sarebbe compensata da una migliore qualità e godimento della stessa...)e si dovrebbe  perseguire un controllo delle capacità riproduttive umane ( la terra da coltivare non è illimitata , purtroppo...) mediante una costante opera di valorizzazione dell'autoconsapevolezza. Le uniche macchine da salvare sarebbero quelle necessarie negli ospedali ( ma non per accanirsi sui moribondi... ;) ) e l'utilitaria del Sari, necessaria agli spostamenti tra i suoi sconfinati poderi...e le macchine agricole, ovviamente...dimenticavo le macchine agricole... per alleviare la fatica del lavoro nei campi...
Sul discorso delle deiezioni...senza far della filosofia su di esse...direi che ci sono deiezioni e deiezioni. Per esempio quelle delle vacche sono molto utili ( ancora insuperabili come concime per le coltivazioni...), mentre quelle umane lo sono molto meno. Quindi tra "essere immersi nella merda" umana o viveversa cadere nel letame bovino è sicuramente preferibile la seconda opzione... basti osservare le facce disgustate delle persone, quando schiacciano inavvertitamente una deiezione che qualche umano ha pensato di liberare in luoghi non consoni, e invece l'ilarità della compagnia quando, in un'amena passeggiata tra i pascoli montani, si finisce sopra un segno del passaggio bovino...già questo fa capire molte cose sulla reale natura dell'uomo. Per non parlare poi dell'enorme difficoltà di togliere i resti delle deiezioni umane dalla suola della scarpa, tanto da doverla lasciare all'aria aperta per svariati giorni anche solo per mitigare l'orrendo fetore; mentre di quella bovina ci si libera facilmente strofinando la scarpa tra i cespuglietti di ranuncoli. Dall'odore nauseabondo delle sue deiezioni si capisce quanto sia un essere degenerato quello umano ( mentre dell'odore di quelle bovine si può parlare quasi di 'aroma bucolico' o di 'profumo agreste', tanto che solo gli umani ormai schiavi delle macchine lo trovano fastidioso, mentre gli esseri naturali lo trovano quasi piacevole tanto da portarlo spesso con sé)... ( tra il serio e il faceto, naturalmente... :D )
#1252
Citazione di: Eutidemo il 20 Marzo 2017, 14:15:59 PMDite quello che vi pare, ma io preferisco Schopenauer ;D ;D ;D

Non posso che sottoscrivere...
#1253
Riflessioni sull'Arte / Re:C'è di più
19 Marzo 2017, 16:06:38 PM
UN MISTERIOSO SGOMENTO DEL VIVERE

di Camillo Sbarbaro (1888-1967)

Talor, mentre cammino solo al sole
e guardo coi miei occhi chiari il mondo
ove tutto m'appar come fraterno,
l'aria la luce il fil d'erba l'insetto,
un improvviso gelo al cor mi coglie.
Un cieco mi par d'essere, seduto
sopra la sponda di un'immenso fiume.
Scorrono sotto l'acque vorticose.
Ma non le vede lui: il poco sole
ei si prende beato. E se gli giunge
talora mormorio d'acque, lo crede
ronzio d'orecchi illusi.
Perché a me par, vivendo questa mia
povera vita, un'altra rasentarne
come nel sonno, e che quel sonno sia
la mia vita presente.
Come uno smarrimento allor mi coglie,
uno sgomento pueril.
Mi seggo
tutto solo sul ciglio della strada,
guardo il misero mio angusto mondo
e carezzo con man che trema l'erba.

Vedendo gli esseri umani dibattersi, come moltitudine di pesci in una pozza d'acqua, sorse in me un'oscuro sgomento.

La domenica declina
in malinconica attesa
fiera dei fiori sulle colline
sgomento e meraviglia.

di Sari 
#1254
Ah...il giro intorno al mondo ! Che ricordi...mi misi in zucca di farlo, anche se non avevo ben chiara l'idea di mondo, in quella particolare vita da gabbiano che condussi per un pò. Non ricordo bene che epoca fosse, ho solo dei ricordi di navi con vele colorate...ma forse non erano questi mari e queste navi...
Mi accinsi all'impresa per puro spirito di emulazione, questo lo rammento bene...e la decisione mi si palesò indubitabile quando, mentre me ne stavo librato placidamente, sostenuto da una piacevole correntella, vidi uno stormo di anatre che, a freccia, si dirigevano verso sud...All'epoca non avevo ancora ben chiara quale fosse la differenza tra un gabbiano e un'anatra, si può dire che ero un gabbiano un pò naif da questo punto di vista...ma tant'è...subito presi posto al centro esatto della V e volai con loro. Volare insieme, a stormo, è una di quelle cose che più mi mancano. Non c'è una possibile sensazione di armonia che può equagliare il suono del battere all'unisono delle ali mentre si procede, con il vento sul becco, diretti verso l'ignoto.
I gabbiani però sono uccelli bizzosi e che si stancano in fretta di tutto...proprio come gli umani..e questo ovviamente dà da pensare.  Appena lo stormo giunse in vista di un mare profondo, caldo e invitante, ecco...cosa non ti vedo!...Alla mia destra, proprio verso la linea dell'azzurro orizzonte intravedo un albatro , marino grande uccello, un nobile essere solitario, un filosofo del cielo...più tardi, dopo averci fatto amicizia si degnò di rivelarmi il suo nome, che faceva Giuseppe, anche se lo pronunciava con un leggero sibilo che suonava come shhiushheppe.  Lo seguì per un pò prima di chiedergli l'amicizia, come si usa in volo, ossia girandogli un pò attorno allungando ora un'ala e poi l'altra, quasi stiracchiandomi ( me l'aveva insegnato mia mamma che diceva sempre che bisogna essere cortesi con gli estranei...).  Giuseppe era un albatro un pò particolare, che non amava parlare molto di sè. Volammo sicuramente, verso ovest, per più di duecento leghe , fermandoci brevemente per tuffarci a capofitto a pescare sarde o alici; giusto quel tanto che ci serviva per placare la fame. Giungemmo così in vista delle isolette del Langerhans, con le loro mura di sasso rosso...Qui Giuseppe mi rivelò il segreto delle uova d'oro e di come doverle custodire con cura, per evitare che vengano divorate dalle sterne...Ci fermammo giusto pochi giorni per riposare e poi...via! Con il favore dei venti, sempre verso ovest, inseguendo i tramonti...
Presto incrociammo voli di pesci volanti , innumerevoli come le stelle in cielo. Durante le notti la luce lunare si rifletteva sull'argento vivo dei pesci. Lo spettacolo era indescrivibile...posso solo avere nostalgia di quei momenti...ma in quel tempo , io e Giuseppe, non pensavamo altro che catturarne qualcuno per saziarci, per ritrovar le forze. Il viaggio intorno al mondo sembrava non terminare mai...
Mi ricordo solo che passammo un istmo montagnoso , pieno di fuochi accesi ad illuminare la notte e poi il sole, prima abbagliante e poi morente ci abbracciava. Giuseppe era un adoratore del Sole. In quei momenti sapevo che dovevo solo starmene zitto e non disturbarlo. Il suo volo da solenne diventava magnifico. Le sue penne e le sue piume si doravano nella sera...e io volevo chiedergli il segreto del suo volo così ardito, deciso, con il becco serrato e gli occhi semichiusi...ma non osavo...era già tanto che mi permetteva di volare con lui.  Poi fu di nuovo oceano, grande , immenso e senza fine...e isole piene di gente felice...vivevano del mare, proprio come noi due. Incrociammo pure un uragano, che saliva da sud, carico di pioggia e di vento, nero come la pece...e proprio allora...questo lo ricordo bene...persi di vista Giuseppe. Rimasi solo come un gabbiano solo, posato sul pelo dell'acqua in tumulto...Senza il mio compagno non sapevo che fare, così...mi lasciai andare, mi feci trasportare dalle onde per giorni, ora beccando un rametto, ora pescando un pesciolino...
Quando l'inferno si placò ripresi depresso il mio volo. Sapevo solo che dovevo andare verso ovest. Volevo tornare a casa, alla mia scogliera muschiosa e ai branchi di sgombri che mi divertivo a pescare...
Il colore delle mie piume era mutato. Ero anch'io un adoratore del Sole, ora...cominciavo a capire che non avevo perso Giuseppe nell'uragano, ma che lui mi aveva lasciato solo di proposito...ora il mio volo era perfetto. Giuseppe era stato il mio maestro di volo per il tempo necessario a che io lo diventassi...di questo capivo che dovevo essergliene grato per sempre ...non mi doveva niente e mi aveva insegnato tutto, aperto come lo erano le sue ali immense...non teneva nulla stretto nelle zampe...
Non lo rividi mai più...forse era tornato alle sue isole di sasso rosso...
I miei ricordi, un pò sfocati, finiscono su di una scogliera che sentivo come la mia casa...ricordo solo una piccola gabbianella che mi osservava...
#1255
Varie / Re:Varie
17 Marzo 2017, 15:55:36 PM
Citazione di: Jean il 17 Marzo 2017, 13:24:57 PMCome già rilevato da altri... vi son ben tre discussioni aperte in tre differenti sezioni riguardanti il tema del fine vita (e in un'altra l'elaborazione del lutto) nelle quali l'opzione suicidio, diversamente declinata, risulta uno dei comuni denominatori. Casualmente pare che l'attività del forum sia di molto ridotta, nella partecipazione come nelle nuove iscrizioni (Renzo Evangelista è da tempo l'ultimo utente). Sinceramente mi dispiace che di tutti i saloni messi a disposizione dall'Hotel Logos vengano frequentati quasi solo i superiori per discutervi del momento (che ci riguarderà tutti, ben lo sappiamo) in cui verrà, per volere nostro o altrui, a cessare la nostra presenza. Mi rattrista il disinteresse per la sezione viaggi e quella sull'arte perché son certo che tutti voi abbiate qualcosa da raccontare, il quadro di un pittore che v'ha emozionato o un intervallo della vostra vita, inteso quale viaggio ecc. Qualcuno ha parlato di primavera, collegandola alla verità... e come c'è quella della morte (bella mia d'andare all'inferno avrei preferito andarci d'inverno...) c'è anche, spererei più attrattivamente, quella della vita... ma in questo Hotel par si sia smarrita. A mangiar sempre la stessa minestra ci si disabitua alle altre pietanze... qui ognuno di noi è il cuoco (dei suoi post e di quello che contengono...) e se questo offre la mensa non abbiamo che da provar nuove ricette...  Buon appetito... Jean

Sono del tutto d'accordo con te. Mi sento un grande degustatore di 'nuove pietanze' ( o di altri modi di cucinare le solite pietanze...che è già Molto interessante) e mi sto sforzando di lanciarne di nuove, ma noto anch'io poca collaborazione in cucina...E' vero che la discussione su relativismo/assolutismo ha sfiancato tanti e ora sembra di essere entrati in una sorta di riposino post-prandiale...con i soli cultori del buon Friedrich a tenere alto il vessillo filosofico duro e puro. Purtroppo è un tema per 'specialisti' che, usando sempre un detto culinario, "se la fanno e se la consano"...un cena tra amici, quasi...
Le sezioni su 'arte' e 'viaggi' languono malinconicamente...anche per le poche rappresentanti femminili presenti nel forum...che potrebbero arricchirle veramente con la loro sensibilità. Sembra quasi che ci sia del timore, da parte loro...
#1256
Se il ministro ha per caso detto: "Controlla che anche nel tuo ufficio non ci siano cimici, ormai sono dappertutto, vedi mai..."
L'altro controlla e trova effettivamente le cimici.
Arriva la pula e dice: "Come facevi a sapere che abbiamo messo delle cimici?"
E lui: "Il ministro mi ha detto di controllare...".
Qui bisognerebbe conoscere persino le sfumature della conversazione. Io non l'ho seguita per profondo disinteresse alla vicenda che si risolverà nella solita bolla di sapone presumo ( o incapacità della magistratura di fare luce su qualcosa...purtroppo).
Nel caso da me citato , effettivamente, mi sembra che ambedue siano innocenti.  Ripeto, non conosco le frasi esatte che i due si sono detti...quindi è solo una sorta di "divertimento" logico...
#1257
Attualità / Re:Tutti in pannolino!
17 Marzo 2017, 15:19:34 PM
Secondo me invece , i tanti adulti che si sono avventurati all'interno dell'"asilo, non erano affatto attratti dall'idea di tornare bambini quanto dall'idea di farsi spupazzare il pannolone (e non solo... ;D ) dalle abili e sapienti mani delle giovani maestrine. Appena realizzato che l'età media delle "maestre" era addirittura superiore alla propria e che ogni morbosità era severemente bandita, pare...che le iscrizioni al nuovo anno scolastico siano drasticamente cadute!! ;)...Della serie: Tira più un pannolone che...
#1258
@Eutidemo scrive:

sono d'accordo sul fatto che, purtroppo, non è possibile normare tutti gli innumerevoli casi di 'fine vita' ( o ' inizio morte'...); ma, allo stesso modo, credimi, non è possibile normare tutti gli innumerevoli casi che attengono anche ad altre fattispecie giuridiche, perchè ogni legge è per sua natura "generale".
Per questo esistono i "tribunali" e i "periti" giudiziari.


Permettimi di avere poca fiducia nei periti giudiziari e nei tribunali italiani. Se devo scegliere tra l'aver fiducia nella legge italiana oppure nel 'buon senso' di un medico capace e ragionevole, scelgo la seconda opzione. C'è il rischio reale, visti i tempi della giustizia in Italia, che non solo il problema si risolva da sé, ma che si risolva pure il problema di chi si è affidato alla giustizia... ;D
Terrò conto comunque dei tuoi suggerimenti professionali e mi muoverò con 'circospezione' confidando nel 'buon senso' di tutti...
Quanti problemi ha risolto la scienza, ma tanti purtroppo ne ha pure creati. Parlando con gli operatori sanitari del reparto dove è ricoverata mia madre sono tutti concordi su una cosa: "in natura" ( nel senso di 'senza farmaci e complesse terapie varie) nessuno dei pazienti sarebbe ancora vivo, né più né meno. Si fa presto a snocciolar statistiche sull'allungamento della vita media, quando in realtà sono pochissimi gli ottantenni che vivono una vita 'decente', mentre la maggior parte si trova in condizioni sanitarie pietose...E' un vantaggio tutto questo? Non lo so francamente...
#1259
Citazione di: Jean il 16 Marzo 2017, 18:21:16 PM Maledetta verità, trai da vetri irte travi. Vorrei averti riva di vita, ma verti su trite tare e trovo reti di rovi, vate vitrea, maledetta verità. Maledetta primavera Voglia di stringersi e poi vino bianco, fiori e vecchie canzoni e si rideva di noi che imbroglio era maledetta primavera. Che resta di un sogno erotico se al mattino è diventato un poeta se a mani vuote di te non so più fare come se non fosse amore se per errore chiudo gli occhi e penso a te. Se per innamorarmi ancora tornerai maledetta primavera che imbroglio se per innamorarmi basta un'ora che fretta c'era maledetta primavera che fretta c'era se fa male solo a me. Che resta dentro di me di carezze che non toccano il cuore stelle una sola ce n'è che mi può dare la misura di un amore se per errore chiudi gli occhi e pensi a me. Se per innamorarmi ancora tornerai maledetta primavera che importa se per innamorarsi basta un'ora che fretta c'era maledetta primavera che fretta c'era maledetta come me. Lasciami fare come se non fosse amore ma per errore chiudi gli occhi e pensa a me. Che importa se per innamorarsi basta un'ora che fretta c'era maledetta primavera che fretta c'era lo sappiamo io e te. https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-spirituali/lo-specchio-della-verita/msg6536/#msg6536  ... come il criceto gira sempre sulla stessa ruota (... del karma, Sari..?) anche quel che s'è detto, diversamente coniugato e collocato, nonché diversamente postato... gira e rigira... rieccolo spuntar daccapo... ... noto solo io un collegamento tra questo scambio del sottoscritto, (nella parte dell'assolutista sui generis... solo per l'occasione, visto che tratto di verità...) con l'amico relativista Angelo (o l'Angelo relativamente amico... ;) ) e l'argomento del topic?  Coincidenze... cose che accadono... prima distanziate nel tempo e nello spazio e poi riunite assieme...  buona primavera a tutti Jean

Non lo noti solo tu, caro Jean...per questo , in un altro topic, parlavo della consapevolezza di esser, tutti noi, in relazione e della relazione che c'è tra il nostro agire e pensare e quello degli altri...sì, le cose ritornano ( magari apparentemente sotto altra forma e altro nome)...ma tornano sempre ... ( è il fascino del karma... ;))...
#1260
Penso che tantissime situazioni come quelle che si verificano si potrebbero evitare, o limitare, esercitando il tanto bistrattato "buon senso". Intanto , assodato che purtroppo non è possibile normare tutti gli innumerevoli casi di 'fine vita' ( o ' inizio morte'...) come constato personalmente frequentando il reparto terminali, ci si dovrebbe interrogare sulle terapie che permettono un più tollerabile stato 'in attesa di'...e qui c'è ancora veramente tanto da fare ( che non si capisce perché non si è ancora in grado di inibire totalmente la sensazione dolorosa in questi malati...già questo farebbe una grandissima differenza, infatti la maggior parte dei malati ancora consapevoli trovano intollerabile e insopportabile la sensazione dolorosa e non tanto lo stato più o meno limitato. La scienza dovrebbe farsi delle domande su questo e trovare delle risposte visto che sembra avere una risposta pronta per ogni domanda...certo che se si investono più soldi per le nuove tecniche di chirurgia per rifarsi le tette che per la terapia del dolore...). Nei malati che non possono esprimere la loro opinioni direi che si dovrebbe, soprattutto in quelli ormai in condizioni terribili e senza speranza, limitarsi ad un'idratazione 'soft' senza farmaci che , per es., sostengono l'attività cardiaca e renale, ma solo agli antidolorifici ( proprio per alleviare al massimo possibile la sensazione dolorosa). Qui di solito si presenta sempre il problema della proiezioni sul malato degli stati d'animo dei familiari, così mentre uno è disposto a non accanirsi , l'altro pretende un atteggiamento medico 'aggressivo' perché non può sopportare l'idea che la persona amata "Muoia di fame e di sete, oltre che soffrire tanto"...In realtà lo stimolo della fame è quasi assente in questi malati; non così la terribile arsura che trovo compassionevole e doveroso limitare ( per questo parlo di flebo di acqua e sol.salina con antidolorifico). Il testamento biologico sarebbe utile in questi casi, il problema è decidere il momento in cui metterlo in pratica, perché spesso , nei malati neurologici specialmente, fasi di apparente 'fine' si alternano con altre di incredibili 'risvegli' rendendo il tutto estremamente complesso, anche dal punto di vista medico. E' impossibile perfino stabilire con esattezza che un malato sia definitivamente inconsapevole in molti casi ( ovviamente non nel caso di coma acclarato). Personalmente ho assistito al caso di un'anziana signora che, dopo ormai anni di vita che si potrebbe dire 'vegetativa', qualche giorno prima di morire si è in parte risvegliata e alla domanda se voleva confessarsi ha fatto chiaro cenno di sì con il capo, iniziando a piangere. Lo stesso neurologo che segue mia madre ci ha consigliato di stare attenti a come parliamo vicino a lei perché "è impossibile sapere quanto può capire..." . Un testamento biologico, in casi simili, dovrebbe essere assai, assai articolato e non avrei idea sul come effettivamente metterlo in atto.  Se anche fosse scritto , per es. ,"non voglio alcun trattamento in grado di prolungarmi la vita" e poi, durante una fase di parziale 'ritorno', manifestare invece la volontà contraria, metterebbe tutti in una situazione terribile...In questi casi non si può che navigare a vista e adattarsi, giorno per giorno, alla situazione...
Diversa ovviamente la situazione di un paziente in coma senza alcuna possibilità di ritorno. In questo caso, idratazione 'soft' , antidolorifico e basta...che, se deve succedere un miracolo, non dipenderà certo dal trattamento medico...Constato che molti medici ascoltano sempre di più il parere dei familiari e non forzano la mano, almeno nella mia esperienza personale. C'è molto più comprensione nei medici di quel che si crede. Proprio poco tempo fa, parlando con la dott.ssa che segue mia madre, gli ho fatto presente che diventava sempre più difficile alimentarla per bocca, ma che noi familiari siamo contrari alla peg, visto che ha già sofferto tanto.  L'ho trovata perfettamente in sintonia anzi, mi ha fatto presente tutte le possibili complicazioni che darebbero,in un corpo così provato, un intervento chirurgico del genere, e che era d'accordo con noi, provando soddisfazione nel fatto che fossimo d'accordo tutti noi familiari...
Sul suicidio per tagliare la corda da una sala cinematografica dove viene proiettato un film di 'cacca'...caro Eutidemo...posso solo dire che trovo invece il film meraviglioso, anzi , di una bellezza sconvolgente...tanto che non ne sarei mai sazio...e questo mi costringerà a 'ritornare'.... ;D ;D ( però è anche vero che io sono un esteta e non un filosofo, ringraziando Allah...).