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Messaggi - iano

#136
Interessa, certamente.
Io non sono un filosofo e neanche un pittore, però penso e ho anche dipinto.
Dipingere era una fatica che mi dava soddisfazione, ma alla fine ha prevalso la mia pigrizia, una pigrizia tale che se potessi smetterei anche di pensare, ma non potendolo fare, a questo, giocoforza, mi sono dedicato.
Tu sei pittore e critico d'arte, e nella mia breve esperienza ho capito che non si può essere critici d'arte senza sporcarsi le mani, critica quindi che si esercita in primis sui propri dipinti passati, il che equivale a prendere coscienza della propria evoluzione pittorica.
Dirai allora, come ho potuto io dipingere quella crozza, di cui tanto andavo fiero?
Elevando la tua cultura tenderai a disprezzare gli altri, il che non è bello, ma almeno in questo caso chi disprezza e che viene disprezzato sei sempre tu, e  proverai vergogna al posto del senso di colpa.
L'esaltazione di ciò che si è diventati viene annullata dalla vergogna di ciò che si era, il che aiuta a mantanere un certo equilibrio.
 
Ci siamo, o ci facciamo?
Gran parte dell'usufruizione delle opere d'arte mi pare si riduca a un ''io c'ero'', piuttosto che a un ''io ci faccio''.
Che senso ha guardare una partita di calcio?
Ha senso se a calcio ci hai giocato.
O comunque ha un senso diverso.

Dipingere è pensare con le mani.
#137
Tematiche Filosofiche / Re: Spazio e movimento.
12 Settembre 2025, 01:00:33 AM
Siccome il linguaggio ha una certa inerzia, e termini nuovi faticano a nascere, diremo che le scienze sono occhiali che ci fanno vedere una diversa realtà, ma in effetti non ci fanno vedere nulla.
Esse spengono la luce e accendono il pensiero.
Per farlo c'è un interruttore.
Usiamolo. Non dobbiamo rinunciare a nulla.
C'è anche un potenziometro col quale possiamo smorzare la luce per far partire l'immaginazione.

Spazio e movimento possiamo vederli, immaginarli, e teorizzarli, e queste diverse modalità, intento di questa discussione, possiamo metterle a confronto, per vedere l'effetto che fà. :)
#138
Tematiche Filosofiche / Re: Spazio e movimento.
12 Settembre 2025, 00:19:11 AM
Citazione di: Adalberto il 11 Settembre 2025, 21:52:42 PMConvengo anche sul fatto che nella vita quotidiana ci si confronta con una  "raltà come ci appare",  però non dimentico che io, le mie esperienze personali, le forme culturali in cui mi sono più o meno immerso, le emozioni, la genetica e bla bla bla  sono diventati gli occhiali che mi fanno vedere un certo mondo e non un altro.
Non so, forse sono solo refrattario a definire il concetto di realtà, forse mi sono semplicemente più simpatiche le contraddizioni, dandomi  l'idea di essere vitali. Anzi, solo l'impressione...
La realtà non ha una sua definizione, e per questo noi la possiamo definire.
Essa ci appare come definita, perchè in quell'apparenza si cela una definizione.
Le scienze non sono gli occhiali che ce la fanno vedere in diverso modo.
Le scienze non ci fanno vedere la realtà, perchè si pongono in alternativa all'apparenza.
Le definizioni in chiaro non producono apparenza.
Una definizione della realtà  è un interruttore che quando l'accendi la realtà si spegne, e in quel buio ti rimane solo un pensare,  non più distratto da immagini.
Cosa abbiamo guadagnato  e cosa abbiamo perso?
Non abbiamo perso niente, perchè quello che avevamo ce lo teniamo, e quello che non avevamo ce lo terremo.
Però chi crede nella verità dirà che, bene che vada solo una sarà vera, essendo unica la verità, e che bisogna distinguere la vera dalla falsa.
Bisognerebbe invece considerare che il concetto di verità si è sviluppato nei tempi in cui c'era una sola delle due, e che quella che è venuta dopo della verità non fa uso.
#139
Tematiche Filosofiche / Re: Spazio e movimento.
11 Settembre 2025, 17:47:24 PM
Un buon quadro è una rappresentazione che mi fa dimenticare di essere tale, per cui Magritte ci richiama all'ordine ''attento, non dimenticare che questa è una rappresentazione''.
Nella realtà come ci appare, questa avvertenza non è riportata.
#140
Tematiche Filosofiche / Re: Spazio e movimento.
11 Settembre 2025, 17:18:29 PM
Citazione di: Adalberto il 11 Settembre 2025, 11:54:54 AMHai presente la pipa di Magritte?
Se immagini un oggetto quello non è più un oggetto, ma una rappresentazione. Della tua immaginazione.
Se immagino un oggetto, quello non è un oggetto, e se vedo un oggetto, quello non è la realtà, e se vedo la realtà, quella non è la realtà, perchè il prodotto di una applicazione non è ciò su cui la applico.
Nessuna descrizione coincide con ciò che descrive.
Però, finché disponiamo di una sola descrizione, credendo perciò che sia unica, essendo unica la realtà, penseremo che le due cose siano una sola.

Abbiamo solo rappresentazioni della realtà, che ammettono a loro volta rappresentazioni, e Magritte ne mette due diverse insieme, per vedere l'effetto che fà, ed è un effetto più che surreale, secondo me.
Non è oltre la realtà, è oltre la rappresentabilità della realtà, perchè usa due rappresentazione diverse insieme.
Siccome una rappresentazione può essere a sua volta rappresentata, avendo le rappresentazioni diversi gradi potremo dargli diverso valore , distraendoci ciò dal fatto che sono fatte tutte della stessa sostanza rappresentativa, che in sostanza siamo noi.




#141
Tematiche Filosofiche / Re: Spazio e movimento.
10 Settembre 2025, 21:45:36 PM
Citazione di: Alberto Knox il 10 Settembre 2025, 20:45:28 PMpuoi fare 5x0=0 esattamente come 5:0=0

l asimmetria in matematica mi sa che è qualcosa di più complesso , non si riduce a ; Posso moltiplicare un numero per qualunque altro numero, ma non posso dividere un numero per qualunque altro numero.
Infatti, non parlo di un asimmetria matematica, ma di una asimmetria che noto fra una operazione matematica e la sua inversa. Una si può fare, mentre l'inversa no. E' un caso particolare, un eccezione, perchè in generale l'operazione inversa è sempre ammessa.
 Zero diviso qualunque numero si può sempre fare e da sempre zero come risultato.
Qualunque numero diviso zero non si può fare invece, anche se qualcuno scrive a volte impropriamente
N:0= infinito.
La scrittura  è impropria perchè infinito non è un numero, e il risultato di un operazione fra numeri deve essere sempre un numero.
Quel numero, se ci fosse, sarebbe quindi tutt'altro che  zero, come hai scritto, ma ciò che conta è che non c'è, per cui l'operazione non è ammessa.


#142
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
10 Settembre 2025, 18:06:34 PM
Citazione di: anthonyi il 10 Settembre 2025, 16:42:01 PMEppure l'eccellenza della dialettica del pensiero l'abbiamo da un popolo come quello ebreo la cui cultura si fonda originariamente sul monoteismo.
La differenza la fa l'aver rinunciato ai sacerdoti, come fa notare Alexander, che significa trasformarsi ognuno in sacerdote (tutti sono sacerdoti, quindi nessuno lo è) da cui l'eccellenza di pensiero sulla quale concordo con te.
E' come avere tante religioni in una, non rinunciando alla ricchezza della diversità, unica fonte possibile di eccellenza.
In certi casi le tirannie,( che oggi sembrano moltiplicarsi ; democrazie ormai solo nominali) con la loro verità che al minimo è un pensiero unico, sembrano avere un vantaggio, andando sicure e dritte per la loro strada  senza che nessuno possa arrestarle, incapaci però di svoltare quando si rendesse necessario, dritte quindi verso l'abisso che prima o poi incontreranno.
E' il caso dell'islam, ma non del cristianesimo, che è un finto monoteismo, trino come minimo, ma con innumerevoli schiere di angeli, e santi da posizionare qua e la all'occasione.
#143
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
10 Settembre 2025, 17:32:32 PM
Citazione di: fabriba il 10 Settembre 2025, 15:34:50 PMTutto è Uno, ma la ricerca dell'Uno ci mette in una cornice in cui esiste l'Uno e il non-Uno, e quindi ci allontana dall'obiettivo.
Raggiungi l'uno quando smetti di nominarlo,  e quindi di poterlo negare, che non è solo uno zittirsi, ma è quando le parole tornano ad essere un rumore di fondo che si può ignorare, con perdita di senso in ogni senso che si possa immaginare.
Quando le parole perdono il loro significato, cosa che nel mio piccolo ho sperimentato. Quando come in automatico ti trovi a pronunciare parole che non sai più collegare al loro significato.
Non è non ricordarsi più la parola che significa quella data cosa. E' il suo contrario.
Quando superi la barriera del duale per trovarti di fronte a un nulla che coincide col tutto.
O, almeno,  così immagino il risultato di una meditazione che non ho mai praticato, solo secondo come ne sento dire, e perchè comunque è ciò da cui parte la mia filosofia.
Un realtà che è nulla finché agendovi non gli dai un senso, che è letteralmente una direzione che prende l'azione.
Smettere di agire, senza camminare sui binari, come fa Daniele, o altro, per rifare il percorso inverso, per tornare al punto di partenza, a una realtà che è nulla che si possa dire, per poterla magari rinominare diversamente, per agire diversamente.
Annullare quantomeno ogni azione che abbia una giustificazione, giusta o sbagliata che sia.
Non è tanto che in tal modo si realizza la giustizia che ci manca. Non è un andare oltre il bene e il male smettendo di agire, che però è anche un morire.
Lo si fa quando l'ingiustizia che sperimentiamo non ci riesce più tollerabile. Lo si fa quando si sperimenta ciò che si è. Lo si fa quando si smette di attribuire il male agli altri, pensando che sia un bene mandarli alla forca.
Lo si fa per ripartire, per diventare uomini nuovi, perchè all'uomo che lasciamo quell'ingiustizia è connaturata. E' il suo fare, che cambia solo se lui cambia, e non se inizia a comportarsi bene, restando quel che è.
Cambiare per cambiare il mondo attraverso il quale viviamo la realtà.

#144
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
10 Settembre 2025, 11:02:01 AM
....ma questa sarebbe tutta un altra religione, che ancora non sappiamo.
#145
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
10 Settembre 2025, 10:24:52 AM
Citazione di: InVerno il 10 Settembre 2025, 09:22:37 AMnel mondo antico la diffidenza verso la tradizione scritta era piuttosto ubiqua, non ho punti di riferimento per i greci se non Platone che nel Fedro fa dire a Socrate che la lettura atrofizza il cervello, ma i miei studi tendono a suggerirmi che la scrittura era considerata un surrogato peggiorativo della tradizione orale praticamente ovunque. Al contrario, la diffusione della scrittura inaugura il fondamentalismo,
E' il destino di ogni innovazione tecnologica.
All'inizio la si vede come un sostituto  che snatura ciò di cui vuol fare le veci, e, non considerandone le specificità, dalle loro  conseguenze ci lasciamo sorprendere, e ci ritroviamo con cose come ad esempio le religioni monoteistiche senza neanche accorgercene.
Quindi col tempo l'opinione si capovolge e si perviene a un ''verba volant, scripta manent'', che nel caso di questo forum, come nuova tecnologia rispetto al libro, diviene... cosa?
Ancora non lo sappiamo bene, perchè questo eventuale cambio di opinione è in corso.
Di quello che scriviamo rimane memoria, ma chi  va a rileggere davvero, anche considerandone l'enorme mole?
Può essere solo alimento per l'AI.
E a noi che ci rimane?
Per me è stato un fattore di crescita personale inatteso.
Le rare volte che  rileggo i miei post infatti mi pare che sia stato un altro a scriverli, perchè effettivamente era un altro.
Di fatto, di ciò che scriviamo rimane testimonianza indiretta, nel nostro cambiamento.

Col tempo la tecnologia può diventare parte di noi fino a considerarla sacra, come noi ci consideriamo.

Come si fa a inventare una religione?
Scrivendo un paio di libri, come ha fatto il nostro, o in alternativa...




#146
Tematiche Filosofiche / Re: Spazio e movimento.
09 Settembre 2025, 22:52:55 PM

Questa asimmetria ha a che fare con l'asimmetria della nostra capacità di immaginare, per cui immaginiamo l'infinitesimo, ma non l'infinito?
#147
Tematiche Filosofiche / Re: Spazio e movimento.
09 Settembre 2025, 22:13:26 PM
Citazione di: Alberto Knox il 08 Settembre 2025, 21:19:03 PMNon l'infinito, non puoi immaginare l infinito . Dicevo uno spazio vuoto finito.O almeno è così che è apparso alla mia immaginazione seguendo il tuo esempio.
No, infatti. Dico che imaginare un oggetto unico e solo equivale a immaginare l'infinito, che quindi sono parimenti inimmaginabili.
Uno spazio finito è quel che appare anche a me.
Una specie di quadro con cornice, rispetto alla quale l'oggetto si muove.
Quindi, non siamo capaci di immaginare un moto assoluto, ma solo relativo, e almeno in questo caso, la nostra immaginazione concorda con la teorizzazione del moto come relativo.
Il moto è una relazione fra due oggetti, e noi  lo immaginiamo così come lo teorizziamo.
Per quanto riguarda l'infinito la questione è più controversa.
Per alcuni esiste l'infinito attuale.
Ma noi non riusciamo a immaginarlo.
Oppure no?
Forse con un trucco, anche se solo indirettamente, ci riusciamo.
Noi infatti riusciamo a immaginare un punto, che è infinitesimo, dentro un quadro finito che ''dal punto di vista del punto'' però è infinito.
Qual'è il ''punto di vista del punto''?
Il punto riesce a percorrere una linea infinita dentro al quadro senza ripercorrere alcun tratto per due volte.
Possiamo immaginare un finito che contiene percorsi infiniti.

E' strano che riusciamo immaginare l'infinitesimo, ma non l'infinito, perchè entrambi possiamo ottenerli dalla infinita reiterazione di processi inversi, ma simili, moltiplicazione e divisione, anche se in effetti c'è un asimmetria fra le due operazioni.
Posso moltiplicare un numero per qualunque altro numero, ma non posso dividere un numero per qualunque altro numero.
Posso dividerlo per tutti, meno che per lo zero.
#148
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
09 Settembre 2025, 11:15:43 AM
Io credo che l'uomo abbia la capacità di credere e perciò la usi.
Quindi ogni individuo ha certamente delle fedi, spesso non in chiaro.
Andarle a cercarle significa metterle in crisi, e quindi cambiare.
Cambiare è vivere e perciò io le vado a cercare, per negarle, e andare oltre, non per sfuggire alle credenze, ma per rinnovarle, per sentirmi vivo.
Questo è il gioco della vita, e io spero davvero che non vi sia alcuna verità per gli esseri viventi, perchè questa, una volta trovata, mi farebbe sentire morto in vita: buona per una vita ultraterrena, ma non per questa.
Di esempi di ciò che agisce secondo verità ne abbiamo: la materia.
E' a questo che aspiriamo?
Con tutta la mia capacità di credere io a questo non ci posso credere.



#149
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
08 Settembre 2025, 19:01:24 PM
Citazione di: Alexander il 08 Settembre 2025, 16:06:44 PMArrivo a dire che maturiamo per una parte della nostra vita una costruzione mentale della realtà in cui credere, e poi passiamo l' altra parte a difenderla dalle costruzioni altrui.
Forse l'individuo ha proprio questa funzione, quella di essere una fortezza per le idee, e le difendiamo in quanto è la nicchia che ci siamo scavati nella realtà.
Perciò difendiamo le nostre idee come fosse una questione vitale, e la sopravvivenza viene prima di ogni ragionevole obiezione.
Ciò è comprensibile, ma spero che l'evoluzione trovi una più onorevole soluzione per difendere la ricchezza di idee, che non si traduca nella solita carneficina.
Se il dialogo può sostituire la guerra questo è il posto dove iniziare a darne prova.
Perchè se anche in questo luogo virtuale  riusciamo a entrare in guerra per difendere il nostro onore, non vi scappa da ridere perciò?
Siccome da questa guerra usciamo per fortuna vivi,   ognuna si dovrebbe concludere quindi con una bella risata, avendo il tempo, perchè ancora vivi appunto, di considerare quanto  ridicoli siamo.
#150
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
08 Settembre 2025, 18:28:39 PM
La verità non si può esprimere a parole
1. Perchè ciò che si può esprimere a parole lo si può negare, mentre la verità è innegabile.
2. Perchè bisognerebbe attribuire al linguaggio un
    potere che non ha, essendo nato per comunicare.

Se parliamo di verità è perchè la possediamo.
Se la cerchiamo è perchè non sappiamo di possederla.

Se la verità è ciò su cui non si può non convergere, ciò su cui convergiamo può essere scambiato per la verità, e tanto basta perchè se ne parli, anche quando non esiste.