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Messaggi - donquixote

#136
Tematiche Filosofiche / Re:essere e divenire
01 Maggio 2017, 22:55:07 PM
Citazione di: Sariputra il 01 Maggio 2017, 17:32:23 PM
Se l'essere non può essere ( esistere) se non mutando ( quindi nel divenire) si stabilisce che il divenire non-è in quanto solo l'essere "è" e diviene per essere. Infatti il "divenire" non ha natura propria ma è semplicemente il mutare dei soggetti e di 'tutto'.
Però, rovesciando il discorso, in un certo senso, come sarebbe possibile il mutamento dell'essere se non mutassero ( attorno all'essere/esternamente all'essere soggetto) tutte le cose?
Se i pianeti non ruotassero , le stagioni non si alternassero, i costituenti psico-fisici non si alterassero negli esseri senzienti e quelli fisici negli insenzienti non si darebbe alcun 'essere' nemmeno al soggetto, sarebbe solo 'fissità' senza esistenza o pura 'trascendenza'. Ma se il mio essere (mutevole) dipende dall'essere (mutevole) di ciò che non sono io/soggetto  ( cioè dal mutare di tutto ciò che mi circonda secondo leggi che possono essere causali o caotiche...) il mio essere/esistere si può stabilire solo 'in dipendenza' da ciò che non sono 'io'. Il mio essere si può stabilire solo in relazione a ciò che non è 'mio'. Sari, per 'essere' Sari, non può essere Sgiombo, il tetto d casa o il cagnazzo fuori porta. Per questo ho affermato, in varie discussione, che a me pare che 'essere' non può essere separato dal suo stesso 'non-essere', in quanto è proprio il 'non-essere (Sgiombo, il tetto, il cane, ecc.) che permette a Sari di 'essere'. E' proprio per questo che a me il concetto di 'essere' è sempre stato assai indigesto, perché, al di là della formulazione verbale, non riesco a vedere da nessuna parte questo 'essere', ma solo un'infinità di 'parti' in relazione dipendente tra loro. Sono d'accordo con Sgiombo che , le stesse 'parti', sembrano all'uomo/soggetto/parte mutare secondo leggi prevedibili e ripetitive e questo permetti il loro studio scientifico e la formulazione di un'etica, altrimenti impossibile in presenza di un 'puro caos'...
A mio parere il concetto di "essere" determina e ha determinato un fortissimo antropocentrismo, mentre il concetto ( seppur convenzionale) di 'divenire' relativizza questa innata e potente spinta della ragione 'che desidera essere' umana...
Il tuo ragionamento appare estremamente contraddittorio perchè per definire l'essere di qualcosa sulla base di ciò che non è bisognerebbe prima definire tutto quello che "non è" quella cosa, ma se si applica il medesimo ragionamento ad ogni ente allora non si può che concludere che tutto "non è", che poi sarebbe come dire che tutto è nulla e siccome il nulla non ha né può avere alcun attributo non può nemmeno divenire e dunque sparirebbe anche il divenire stesso. Tu puoi chiamarlo come vuoi ma non puoi prescindere dall'essere, anche perchè ammesso e non concesso che tu riesca a conoscere, di un qualcosa, tutto ciò che questo "non è" ti mancherebbe di conoscere comunque quello che effettivamente è poichè ogni ente ha sue qualità e caratteristiche peculiari e uniche, che non appartengono a nessun altro ente. Che ogni ente dipenda da tutti gli altri (in proporzione variabile) per il proprio divenire è fuori di dubbio, ma ogni ente diviene in un modo suo proprio e differente da tutti gli altri, ragione per cui logica vuole che vi sia qualcosa in questo ente che lo fa essere quello che è e non altro. Come dicevo nell'altro topic ciò che diviene è una "parte" dell'essere, e il divenire è la  manifestazione dell'essere nello spazio/tempo che si rinnova costantemente e che comunque presuppone un essere "non manifestato", non condizionato dallo spazio/tempo e quindi non diveniente, che è il suo principio, la sua origine. Si era discusso nel vecchio forum di questo argomento, e se interessa la puoi trovare qui.
#137
Citazione di: Sariputra il 01 Maggio 2017, 12:40:17 PMMa può "essere" un soggetto che continuamente muta? In quale momento del mutamento il soggetto "è"? Se diciamo che l'essere "è" proprio perché diviene dobbiamo necessarmente inserire il non-essere nell'essere del soggetto, altrimenti il mutamento è impossibile...almeno così, a naso, mi sembra. Temo però che siamo andando fuori dalla discussione proposta dall'amico Garbino...

Solo un accenno per evitare l'OT: non "tutto" l'essere muta, ma solo ciò che è passibile di mutazione. Vi è, necessariamente, una "parte" (notare le virgolette che sono importanti) dell'essere che è immutabile poichè eterno (ovvero fuori dal tempo, non condizionabile da esso) Quindi l'essere sempre è e sempre muta (e non è affatto una contraddizione).
#138
Citazione di: Sariputra il 01 Maggio 2017, 11:06:05 AM
Citazione di: Lou il 01 Maggio 2017, 10:18:06 AM@maral
CitazioneSe poi diciamo che tutto è Divenire, è chiaro che il Divenire è e come tale partecipa in modo fondamentale dell'Essere e qui mi sembra che l'osservazione di Lou sia corretta: il divenire non diviene, ma è; anzi si intende affermare che è ciò che sempre e sommamente è.
È esattamente quello che volevo dire, esplicito in modo più chiaro: è che trovo (logicamente) paradossale (e penso lo trovi paradossale pure Nietzsche nell'aforisma "Imprimere..." citato) un divenire che diviene, se il divenire divenisse, smetterebbe di essere divenire, banalmente non diverrebbe più - roba che significherebbe proprio raggiungere quello stato finale per il divenire che Nietzsche rigetta - e di ciò ne trovo conferma anche nel passo ora citato da Garbino di N., dove, a mio parere, si afferma la tesi nietzschiana che ribadisce che tutto ciò che è, è divenire. Immutabile è il perenne mutare delle cose che sono, non un essere illusorio, solitario posto a garante nè in cielo nè in terra. @Garbino, accolgo con piacere l'invito, trovo siano letture interessanti e precise quelle che proponi e ho molto da imparare, io ho semplicemente abbozzato la mia.
Die che è "immutabile il perenne mutare delle cose che sono" mi pare una contraddizione in termini. Perché non accettare semplicemente "il mutare" senza caricarlo ( nuovamente) di sovrastrutture speculative ( ossia termini come "immutabile", "perenne" e "sono") ?... Come si può sapere che il mutare è immutabile? Non si può cogliere il mutare con qualcosa che non muta come i termini linguistici, che fanno l'opposto, ossia "fissano". Ogni affermazione sul divenire è necessariamente falsa. Il divenire diviene è già falso...

Tanto per la precisione il divenire non può divenire, poichè il divenire è un movimento, una trasformazione, una azione, e una azione presuppone sempre un soggetto che la compie, che nell'affermazione il divenire diviene manca. Allo stesso modo è sbagliato dire che il divenire è, perchè anche in questo caso si accostano arbitrariamente due predicati a nessun soggetto. Capisco che esistano frasi del tipo "il mangiare sazia" oppure "il correre stanca", ma sono figure retoriche che possono funzionare bene nel linguaggio popolare ma in questo caso confondono solo le idee. Ciò che diviene deve quindi necessariamente essere "altro" dal divenire stesso, il soggetto dell'azione riflessiva del divenire, e questo non può che essere l'Essere che, manifestandosi progressivamente, costituisce ciò che chiamiamo "divenire".  Quindi il divenire non diviene e neppure è, poichè in sé non esiste proprio, dato che ogni attributo è sempre riferito all'essere e ai suoi vari e indefiniti aspetti.
#139
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
26 Aprile 2017, 19:20:58 PM
Citazione di: Lou il 25 Aprile 2017, 12:12:49 PMSe so in anticipo il posto e il pezzo giusto che ricerca sarebbe? 


Anzitutto va precisato che l'esempio del puzzle è una mera analogia (per quanto adatta allo scopo). Detto ciò bisogna considerare che, trasponendo l'esempio nella realtà:

1) tu non potrai mai sapere il posto giusto per ogni pezzo, ma potrai invece sapere con certezza che, essendo il puzzle formato da un miliardo di pezzi, TUTTI saranno necessari alla ricostruzione dell'immagine completa, e l'arbitraria esclusione di alcuni o molti di quei pezzi significherà la falsificazione dell'immagine. Ogni ricostruzione parziale sarà dunque una ricostruzione falsa.

2) Se l'immagine completa è quella dell'universo (o della "realtà") l'uomo, essendone solo un minuscolo "pezzo", ha una visione di questa realtà necessariamente limitata, e non può certo conoscere il posto degli altri pezzi, ma può però cercare e trovare il proprio posto nel mondo per poi occuparlo, e questa mi sembra l'unica ricerca sensata, necessaria e doverosa, oltre che assai difficile e impegnativa.

3) Nondimeno l'osservazione del mondo permette di rendersi conto che, in generale, tutti gli enti non umani intorno a noi sanno bene qual è il loro posto nel mondo, dal che dovrebbe essere facile dedurre che ogni "ordine" diverso da quello dato e osservabile, peggio ancora se elaborato dalla mente umana che non sa nemmeno riconoscere il proprio posto nel mondo, è sicuramente un ordine sbagliato poichè partorito da una mente che si può certamente definire, da questo punto di vista, miope e ignorante.
#140
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
24 Aprile 2017, 23:43:19 PM
Citazione di: Lou il 24 Aprile 2017, 22:31:22 PM@doxi Il vincolo della compatibilità tra i pezzi resta, la composizione non priva di regole è assurda, non ci si può comporre nell'impossibile: anche un puzzle per farsi ha dei limiti costitutivi per essere tale.

Ogni pezzo può essere compatibile con un numero indefinito di altri pezzi, e la compatibilità non è affatto sinonimo di verità. Tu puoi costruire una parte del puzzle perfettamente compatibile e apparentemente sensata ma nello stesso momento anche perfettamente falsa, come dimostrano ad esempio la maggior parte dei sistemi filosofici che sono stati elaborati negli ultimi secoli, che sono "composizioni" parziali che pur dimostrando una perfetta coerenza interna mostrano contestualmente una errata rappresentazione della realtà. Leibniz diceva che ogni sistema filosofico è vero in ciò che afferma e falso in ciò che nega, perché per loro natura i sistemi trascurano la gran parte della realtà e ne racchiudono solo una piccola parte. Se  metti insieme diecimila pezzi compatibili fra loro del miliardo iniziale e trascuri tutti gli altri perchè non sai dove metterli  non puoi dire di aver affermato una verità più grande di quella costituita da ogni singolo pezzo, perché è molto probabile che tanti altri pezzi si potrebbero inserire nella figura che hai formato in modo da cambiarne completamente i contorni, oppure che molti dei diecimila già posizionati, pur compatibili fra loro, siano nel posto sbagliato. Lo stesso ragionamento vale, a maggior ragione, per la scienza che mette insieme delle "verità" che oltre ad essere per costituzione potenzialmente false (come insegna Popper) vanno a formare delle teorie che quanto più saranno costituite da un ampio numero di frammenti tanto più avranno una maggiore probabilità di essere false. Inoltre essendo la scienza applicata per definizione alla materia ovvero al divenire è del tutto possibile che una volta giunti ad una visione cosiddetta "ampia" ci si renda conto che nel frattempo le condizioni iniziali sono variate e bisogna ricominciare tutto daccapo. Per fare un esempio attinente all'argomento possiamo giungere fra un secolo a definire perfettamente cos'è l'uomo ma se nel frattempo questo è cambiato (come è del tutto probabile che accada) allora il lavoro di un secolo sarà stato inutile e bisognerà ricominciare daccapo con grande frustrazione.
#141
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
24 Aprile 2017, 22:23:59 PM
Citazione di: Lou il 24 Aprile 2017, 21:40:06 PMAttraverso prove ed errori e con un tempo infinito a disposizione forse sarebbe fattibile, a meno che la figura non si contorni strada facendo senza una figura aprioristicamente definita a riferimento è da inventarsi, come in realtà mi piace pensare "che cos'è l'uomo". Un puzzle senza scatola prestampata.

Credo che senza conoscere ciò che è giusto sia piuttosto difficile capire quando si sta facendo un errore, e se l'uomo è un puzzle senza scatola e quindi le tessere si possono mettere insieme più o meno a caso allora, come diceva Dostoevskij, "tutto è permesso", nulla sarà giusto oppure sbagliato (o, in altri termini, vero o falso) e ognuno avrà il diritto di affermare se stesso e il suo potere nei termini in cui predicava Stirner che diceva "Tu hai il diritto di essere ciò che hai il potere di essere!"o, detto diversamente, "Diventa ciò che puoi!".
#142
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
24 Aprile 2017, 21:20:35 PM
Citazione di: myfriend il 24 Aprile 2017, 20:18:56 PMLA Verità è come un grande puzzle. E' fatta da tante piccole tessere, le piccole verità, che messe insieme danno il quadro di insieme che è LA Verità. 

Sarebbe oltremodo divertente vederti alle prese con qualche miliardo di "piccole tessere" di verità e tentare di metterle insieme senza avere a disposizione il coperchio della scatola su cui è riprodotta la visione d'insieme, ovvero tutta la verità.
#143
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
22 Aprile 2017, 20:26:32 PM
Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 17:02:48 PM
@donxiquote

Penso che tu debba lavorare su tutti i concetti. E lavorare molto.  ;)

Ringrazio per il cortese consiglio: ne farò tesoro.
#144
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
22 Aprile 2017, 14:27:27 PM
Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 20:52:30 PMLa specie homo sapiens c'è da 200mila anni. Vedi qui: https://it.wikipedia.org/wiki/Homo_sapiens Ciò che ha centinaia di milioni di anni di evoluzione è il nostro cervello. Nel nostro cervello - che è fatto a strati - coesitono il cervello rettiliano, quello paleomammifero e quello neomammifero. Nel nostro cervello sono condensati centinaia di milioni di anni di evoluzione. La nostra "natura inferiore" si trova negli stati più interni che sono anche i più antichi (dal punto di vista evolutivo). La nostra "natura superiore" si trova nello strato più esterno che è quello in cui risiede l'autocoscienza (che è il più giovane dal punto di vista evolutivo). In sostanza noi homo, ciascuno di noi, è anche il rettile dal quale proveniamo, è il topo dal quale proveniamo, è il leone e la gazzella dai quali proveniamo, è la scimmia dalla quale proveniamo.


Io facevo esplicito riferimento al genere "homo" (i cosiddetti ominidi) che a quanto pare è apparso all'onor del mondo ben prima del cosiddetto "homo sapiens". Ma comunque tutto il ragionamento successivo mi pare una elaborazione un po' cervellotica delle teorie dell'origine della specie di Darwin, quindi frutto del pregiudizio occidentale (ed unicamente occidentale) che la cosiddetta "evoluzione" sia una evoluzione verso il meglio, mentre tutta la sapienza di tutti i luoghi e di tutti i tempi afferma il contrario.



Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 20:52:30 PMMai detto che la "natura inferiore" è negativa. La natura inferiore è quella che ci mantiene in vita. La natura inferiore va benissimo per vivere nella giungla o nella savana. Il leone va benissimo così com'è. E la gazzella va binissimo così com'è. E in noi c'è anche il leone che mangia la gazzella e c'è la gazzella che scappa dal leone. E c'è la territorialità e le lotte tra clan. Va tutto bene, perchè questi meccanismi di base ci mantengono in vita. Ma, grazie a dio, siamo usciti dalla giungla e dalle savane. E, quindi, sarebbe ora di coltivare la nostra natura superiore.
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Quel "grazie a Dio siamo usciti dalla giungla e dalle savane" (per poi costruire, come novelli Attila,  le giungle di cemento in cui non cresce nemmeno un filo d'erba) è una opinione condivisibile o meno, ma non certo un fatto sicuramente positivo.

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Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 20:52:30 PMQuesto non direi proprio. L'uomo ha fatto passi da gigante da quando viveva nei clan e nelle caverne. Ha fatto passi da gigante dai tempi del politeismo e delle lotte tra imperi. Ha fatto passi da gigante quando ha superato lo schiavismo e il colonialismo. C'è ancora molto da fare ovviamente. Ma è sciocco affermare che cristianesimo, rinascimento, rivoluzione francese e americana, la rivoluzione industriale, il socialismo...non siano stati nel compesso un bel passo in avanti rispetto ai clan tribali, ai totem e alle lotte tra clan rivali. O no?
Per quanto mi riguarda credo che il Rinascimento, la Rivoluzione Francese e Americana, la rivoluzione industriale e il socialismo sono stati certo dei passi avanti rispetto a prima, ma avanti nel senso della distruzione, ovvero sono stati eventi che hanno peggiorato enormemente la vita dell'uomo e del mondo.


Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 20:52:30 PM
La consapevolezza non è uno strumento. La consapevolezza è il modo "maturo" di concepire la Realtà, di concepire se stessi e se stessi in relazione alla Realtà.
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Non so cosa intenda tu con consapevolezza ed è difficile dirne brevemente qui, ma se si intende la facoltà di conoscere ogni cosa di sé e di poterla controllare con la propria volontà allora speriamo di non diventare mai "consapevoli" di come circola il nostro sangue, o di come funziona il nostro sistema immunitario o il nostro apparato digestivo, perchè se dovessimo controllare tutto questo consapevolmente e farlo funzionare (oppure no) attraverso la nostra volontà non sopravviveremmo più di un'ora.

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Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 20:52:30 PMLe religioni hanno come obiettivo quello di darti una "fede", cioè una interpretazione già precostituita della Realtà. La consapevolezza è un percorso personale di comprensione della Realtà per ciò che oggettivamente è a prescindere da qualunque fede. Ed è per questo che le religioni e le fedi sono un ostacolo alla consapevolezza.
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è evidente che hai una visione delle religioni estremamente superficiale, e peraltro non esiste affatto una realtà oggettiva che prescinde da qualunque fede (compresa quella "scientifica"), ma ogni realtà è una interpretazione umana.

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Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 20:52:30 PMDopo la fine della Seconda guerra Mondiale, l'homo si è trovato di fronte al proprio orrore. Dopo aver visto l'orrore che è in grado di produrre è nata una consapevolezza nuova. E' nata la dichiarazione dei diritti dell'uomo dell'ONU, sono nate le costituzioni democratiche basate sul concetto di solidarietà. Oggi questa spinta si va perdendo. E la solidarietà è stata sostituita dal potere finanziario. Non per niente si parla di una crisi simile al 1929. Stiamo tornando indietro. La spinta di Consapevolezza e di solidarietà nata dopo la Seconda guerra Mondiale si è esaurita. Stanno ritornando gli egoismi.
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Mi pare che parlare di progresso o regresso di una fase cosiddetta "evolutiva" considerando un periodo di 70 anni quando i tempi dell'evoluzione sono ben diversi e ben più lunghi denoti un'assoluta arbitrarietà, ma ad esempio la dichiarazione dei diritti dell'uomo (di ogni uomo indipendentemente dalla comunità in cui vive) è la prova lampante dell'affermazione dell'individualismo che legittima l'egoismo più sfrenato quale vediamo oggi. Per quanto riguarda il resto di ciò che scrivi  vige sempre il pregiudizio occidentale moderno che vede la democrazia come "migliore" di altri sistemi di governo eccetera. L'orrore della seconda guerra mondiale ne ha purtroppo prodotto uno ancora peggiore che avrà conseguenze ancora più disastrose.


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Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 20:52:30 PMQuando parlo di "capitalismo" mi riferisco alla sua versione "moderna", quella post-darwiniana. E cioè il "capitalismo-coloniale". Quello che è andato in giro per il mondo a "colonizzare" altre culture ritenute "inferiore". E' vero che il comunismo è nato in contrapposzione al capitalismo. Ma si è basato sulla visione di Darwin (la stessa che ha alimentato il capitalismo-coloniale e il nazismo) e cioè esistono degli "uomini superiori" e degli "uomini inferiori" e l'evoluzione umana avviene solo grazie alla lotta tra superiori e inferiori. Il comunismo ha solamente ribaltato la prospettiva capitalista. Quelli che per il capitalismo erano i "superiori" per il comunismo erano "inferiori" e quelli che per il capitalismo erano "inferiori" per il comunismo erano "superiori". Il comunismo ha solamente ribaltato i "superiori" con gli "inferiori", ma ha abbracciato la visione darwinista in base alla quale l'evoluzione dell'uomo può avvenire solo a seguito della lotta e dello scontro tra superiori e inferiori. Non per niente il comunismo si basa sulla "lotta di classe" che è un concetto ereditato dalla visione di Darwin che concepiva l'evoluzione come risultato della lotta tra le specie (per quanto riguarda gli animali) e della lotta tra superiori e inferiori (per quanto riguarda gli uomini).
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Il colonialismo imperialista ottocentesco riteneva effettivamente, per un verso, di andare a "civilizzare" popolazioni ritenute subumane dall'alto della "superiorità" occidentale, mentre il colonialismo del capitale non ha mai fatto questo ragionamento e non ha mai diviso gli uomini in "inferiori" e "superiori" in quanto vede tutti gli uomini come potenziali consumatori e si limita a sfruttare il "mercato".


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Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 11:17:39 AML'evoluzione è un fatto.
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L'evoluzione è (e rimane) una teoria, non certo un fatto. Casomai il fatto è il "cambiamento" che chiunque può notare, ma l'interpretazione di questo cambiamento rimane sempre nell'ambito della teoria, e in sé non significa nulla.

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Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 11:17:39 AM
E' innegabile che la "religiosità" (per come si è sviluppata in tutto il medioevo) sia "l'acqua sporca". Ed era giusto che venisse, finalmente, superata.
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Anche questa è una opinione "modernista" (peraltro niente affatto condivisibile) e non certo "un fatto innegabile".

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Citazione di: myfriend il 22 Aprile 2017, 11:17:39 AMDi fatto, il modello europeo tra il 1950 e il 1990 aveva ben poco a che vedere col modello di società americana. Il modello europeo è nato sul concetto di "solidarietà" rappresentato dall'invenzione dello "stato sociale". Concetto totalmente assente nella way of life made in USA. Quello che dici tu è vero a partire dagli anni '90 in poi, quando, progressivamente, l'europa ha abbandonato la Consapevolezza, e il modello sociale fondato sulla solidarietà, per abbracciare sempre di più il modello egoistico-infantile dell'individualismo più sfrenato.Io non farei, come fai tu, una battaglia ideologica contro la "società dei consumi" e contro "l'individualismo". Noi siamo "individui" e siamo chiamati a svilupparci come "individui" (si chiama "individualità"...che non ha nulla a che vedere con "l'individualismo") e questo non si può mai dimenticare (come invece ha fatto erroneamente il comunismo che ha voluto forzatamente cancellare l'individualità - insieme all'individualismo - per imporre un "collettivismo" forzato). La "società dei consumi" in europa ha funzionato benissimo fino a che è rimasta inserita in un modello basato sullo sviluppo della "individualità" e sulla "solidarietà-sociale" e sullo "stato sociale". Come è stato fino agli inizi degli anni 90. E' per questo che parlo di regressione. La regressione consiste nell'aver progressivamente eliminato - negli ultimi 30 anni - l'elemento di "solidarietà-sociale" e nell'aver progressivamente trasformato "l'individualità" (che è legittima e sacrosanta) in "individualismo". In sostanza negli ultimi 30 anni abbiamo progressivamente cancellato tutte le conquiste evoluzioniste nate dalla nostra "natura superiore" (quelle avvenute tra il 1950 e il 1990) e siamo tornati a dare risalto solo alla nostra "natura inferiore". Stiamo quindi vivendo una fase di "regressione evoluzionista". E i risultati sono sotto gli occhi di tutti.
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il cosiddetto "stato sociale" è esattamente l'opposto della solidarietà ed è quello che consente, più di altre invenzioni, lo sviluppo dell'egoismo e dell'individualismo. Per il resto vorrei di nuovo sottolineare che utilizzare il termine "evoluzione" (o allo stesso modo "regresso" o "involuzione") applicandolo a periodi di tempo dell'ordine dei decenni è quantomai fuori luogo e senza senso.[/size]
 
#145
Tematiche Filosofiche / Re:Che è l'uomo?
21 Aprile 2017, 19:50:05 PM
Citazione di: myfriend il 21 Aprile 2017, 16:47:36 PM@acquario La nostra natura inferiore è fortemente radicata in noi. Ed è fortemente radicata perchè è il frutto di centinaia di milioni di anni di evoluzione. Nella nostra natura inferiore c'è la difesa del nostro territorio (fisico e psicologico), c'è l'aggressività, c'è la paura, c'è l'egoismo, c'è la collaborazione col clan di appartenenza etc etc. Tutte qualità che abbiamo radicate in noi e che sono il frutto di centinaia di milioni di anni di evoluzione. La nostra natura superiore, invece, è molto giovane. Non vanta una storia di centinaia di milioni di anni di radicamento. Ma è presente nella Realtà solo da 200mila anni. Questo forte squilibrio di radicamento tra natura inferiore e natura superiore (squilibrio a vantaggio della nostra natura inferiore) porta la prima a prevalere. Di fatto, mentre l'inconsapevolezza (natura inferiore) ce l'abbiamo gratis, la Consapevolezza (natura superiore) va coltivata e incoraggiata. Certamente, le cosiddette "religioni istituzionalizzate" fanno un lavoro ammirevole. Ma è un lavoro poco incisivo perchè esse non hanno come obiettivo quello di favorire la crescita della Consapevolezza, ma si limitano a dare una "fede". E tutte le fedi sono, ahimè, sbagliate. Perchè tutte le fedi non fanno altro che perpetuare l'inconsapevolezza. L'evoluzione è un processo lento. Anche se, piano piano, le cose cambiano. Molto molto lentamente e con continue cadute e ricadute. La Consapevolezza è frutto di un lavoro personale. Non è gratis. E la crescita della Consapevolezza "collettiva" è un processo ancora più lento della crescita della Consapevolezza "personale". E se non c'è questo lavoro (di crescita spirituale), quella che prevale è la nostra natura inferiore (per questo ho detto che ce l'abbiamo gratis). E' innegabile che oggi viviamo una fase di regressione. Ma l'evoluzione è fatta così. E' fatta di piccoli passi in avanti seguiti da cadute e ricadute. L'unica speranza è che riusciamo a "risvegliarci" prima di ammazzarci tutti l'un l'altro per le risorse e prima di distruggere il Pianeta. Ma nessun risveglio è possibile se non si abbandonano le proprie fedi. Perchè la consapevolezza sta oltre qualunque fede. Le resistenze sono fortissime. Perchè come si vede anche in questo forum ciascuno rimane aggrappato disperatamente alle sue fedi: il credente continuerà a essere credente. Il comunista rimarrà comunista. Lo scettico rimarrà scettico. La resistenza ad andare oltre le proprie fedi e quindi la resistenza al cambiamento e quindi la resistenza alla Consapevolezza è uno scoglio durissimo da superare. E se uno non fa un lavoro serio su se stesso (a 20 anni come a 50 anni come a 70 anni e oltre) non potrà mai andare oltre le sue fedi e non potrà mai apririsi alla Consapevolezza.

A me sembra di leggere una serie di inesattezze e contraddizioni. Primo: stando a quel che ci dice la scienza gli uomini (la specie "homo") esistono da circa due milioni di anni dunque non possono avere centinaia di milioni di anni di evoluzione. Secondo: il fatto di considerare le cosiddette "natura inferiore" e "natura superiore"  come negativa la prima e positiva la seconda è un mero pregiudizio perchè potrebbe essere benissimo (come in effetti è) l'opposto. Terzo: non vi è mai stato un mondo in cui l'egoismo e l'egolatria siano dominanti come in quello attuale, per cui l'egoismo dovrebbe far parte di quella che chiami "natura superiore" e non viceversa. Quarto: la consapevolezza è il necessario strumento dell'inconsapevolezza, quindi essendo solo uno strumento gli è inferiore. Quinto: tutte le religioni hanno (o avevano) come obiettivo ultimo la crescita e lo sviluppo della consapevolezza che successivamente si trasforma in inconsapevolezza, poi dipende dalle persone e dalle loro capacità individuali riuscire ad arrivare o meno a questo obiettivo. Quinto: tutte le religioni che si basano sulla tradizione sono vere, e quelle false sono solo quelle moderne che assumono come assoluto ciò che invece è relativo. La fede è uno strumento necessario ma non sufficiente per proseguire nel cammino di consapevolezza, poi se qualcuno si ferma alla fede farà come quello che rimane seduto in un'auto ferma, quindi non arriverà mai a destinazione. Sesto: sarebbe interessante sapere, visto che affermi che siamo in una fase di regressione, quando avremmo vissuto invece una fase di progresso e come (e da cosa)  si distinguono le due fasi. Settimo: nel messaggio precedente affermi che "Comunismo e capitalismo sono due facce della stessa medaglia. Non per niente si basano entrambi sulla concezione darwiniana della evoluzione umana come risultato della contrapposizione e della lotta tra "uomini superiori" e "uomini inferiori". Mi sembra una sciocchezza dato che il capitalismo è nato ufficialmente con la rivoluzione industriale cento anni prima di Darwin e il comunismo invece è nato in contrapposizione allo sfruttamento della forza lavoro da parte del capitalismo all'incirca in contemporanea all'enunciazione delle teorie darwiniane. Ed entrambe le ideologie non teorizzano affatto l'esistenza di uomini superiori o inferiori ma solo (nel caso del comunismo) l'esistenza di classi sociali diverse in conflitto fra loro. Le tesi di Darwin c'entrano semmai con l'elaborazione delle teorie razziste riprese da altre ideologie e avallate dalle autorità scientifiche dell'epoca.
#146
Attualità / Re:Che significa "America first"?
15 Aprile 2017, 10:06:49 AM
Citazione di: Eutidemo il 14 Aprile 2017, 19:43:04 PMCaro Donquixote. *** INFORMAZIONE + INDIPENDENZA + PERICOLOSITA' +GRANDI POTENZE+


per quanto concerne l'informazione dovresti considerare quante persone si informano solo in tv o tutt'al più, in rete, sui siti dei principali quotidiani e quante invece fanno tutto quel lavoro che tu citi, che per quanto teoricamente possibile presuppone innanzitutto una capacità di scelta dei siti più affidabili e un impegno di tempo inconcepibile per la quasi totalità delle persone.

Riguardo l'indipendenza se la maggioranza di un popolo vuole rovesciare il governo lo può sempre fare; non lo possono fare certo qualche decina di migliaia di persone che vanno in piazza su una popolazione magari di decine di milioni. Certo però che se queste poche migliaia vengono finanziate e armate da potenze straniere che hanno interesse a provocare il caos per poi poter intervenire imponendo un proprio "ordine" allora la situazione cambia, ma allora non si può più parlare di indipendenza.

Per quanto riguarda la pericolosità bisogna tenere presente che innanzitutto la potenza militare statunitense non è minimamente paragonabile a quella degli altri stati. Le guerre moderne si combattono più nei cieli che a terra, e il numero di veicoli da combattimento e di portaerei degli USA è pari o superiore a quello di tutto il resto del mondo. D'altronde il numero dei carri armati è quasi irrilevante ai fini della potenza militare attuale soprattutto se si considera che gli USA sono circondati da oceani e arrivarci coi carri armati lo trovo piuttosto complicato. Sarebbe come considerare uno stato molto potente militarmente perchè possiede diecimila catapulte.

Non bisogna inoltre dimenticare, come faceva peraltro notare un bravo giornalista di Limes stamattina, che gli USA sono di fatto una potenza esclusivamente imperiale, sono nati da un impero e si sono sviluppati nel medesimo senso. Non hanno una cultura, non hanno un radicamento in quelle terre, rubate ai loro abitanti, non hanno un'identità comune costituiti come sono dalla più grande varietà di razze e culture di tutto il mondo, e l'unico modo che hanno di stare in piedi è la costante e continua espansione e manifestazione della propria potenza imperiale. Il preteso isolazionismo di Trump è durato lo spazio di un mattino perchè si è scontrato con la realtà di uno spirito imperialistico che se venisse meno farebbe crollare gli USA disgregati dalle loro infinite contraddizioni interne. L'unico collante di quella nazione (che non ha alcun valore condiviso che non sia meramente strumentale) è il mantenimento e lo sviluppo del loro "way of life", che si può ottenere solo con lo sviluppo sempre più ampio del mercato e, nei tempi di crisi, con la guerra che da un lato smaltisce la scorta di armamenti prodotti incrementandone la produzione, e dall'altro presuppone una successiva ricostruzione dei paesi che hanno subito la guerra alimentando un business che garantirà per diversi anni il "way of life" americano.
#147
Attualità / Re:Che significa "America first"?
14 Aprile 2017, 17:01:53 PM
Citazione di: Eutidemo il 14 Aprile 2017, 14:57:02 PMAvevo anche detto che è difficile dire chi sia peggio tra lui e gli altri...ed infatti anche quelli non scherzano mica: si tratta di "dittatori sanguinari" come Assad e Kim Jong-un (che è pure mezzo pazzo, perchè solo un deficiente penserbbe mai di invadere la Corea del Nord), o "semidittatori criminali" espansionisti, come Putin. Sarebbe sciocco chiudere gli occhi sulla realtà, e dire che i soli "cattivi" sono gli USA! Non è così! Forse sarebbe più esatto, dire, come diceva Biante: "οἱ πλειστoι κακoί" ("I più sono cattivi.") Stiamo messi davvero bene!!! :(

Io non esprimo alcun giudizio sulla maggiore o minore "cattivera" di uno rispetto agli altri, prima di tutto perchè so per esperienza che le informazioni che ci vengono propinate nei confronti di capi di stato o di governo di paesi che dal nostro punto di vista vengono definiti "canaglia" vengono artatamente manipolate e/o enfatizzate (quando non addirittura falsificate) in funzione dell'acquisizione del consenso dei paesi cosiddetti "democratici" in vista di eventuali "azioni" contro i medesimi (mentre sappiamo bene che in altri casi molto simili le informazioni sono assenti o molto edulcorate, vedi Arabia Saudita e relativa guerra in Yemen, paese peraltro splendido con gente affabilissima), e poi perchè rimango convinto che ogni stato dovrebbe potersi organizzare la propria vita interna senza alcuna ingerenza dall'esterno (se un popolo non è contento del suo governo lo fa cadere, com'è successo in innumerevoli occasioni in tutto il mondo). Diversa è invece la valutazione sulla pericolosità di uno rispetto ad un altro: questa dipende perlopiù dalla concreta possibilità di manifestare tale pericolosità, e la potenza bellica a disposizione di Trump, sparsa in ogni angolo del globo, lo rende oggettivamente il più pericoloso senza alcuna possibilità di confronto con gli altri. D'altronde io posso essere l'uomo più "cattivo" che sia mai apparso sulla terra, ma se ho a disposizione solo un temperino la mia pericolosità sarà alquanto limitata, mentre viceversa se anche fossi l'uomo più tranquillo della terra il fatto di avere a disposizione un arsenale che mi permette di distruggere il mondo costituirebbe una tentazione assai difficile da tenere sotto controllo.
#148
Attualità / Re:Che significa "America first"?
14 Aprile 2017, 08:48:56 AM
Citazione di: Eutidemo il 14 Aprile 2017, 07:47:56 AMMa il guaio è che TRUMP è solo un epifenomeno locale (per quanto pericoloso), del più generale del fenomeno dei risorgenti esasperati nazionalismi ed imperialismi; Putin, Sadat e Kim Jong-un, secondo me, non sono meno pericolosi di lui (se non di più)...per non parlare dell'ISIS e compagnia bella.

A parte il fatto che hai scritto Sadat mentre forse volevi dire Assad, pensare che i tre personaggi nominati (e anche l'ISIS) siano più pericolosi di una nazione nata con la vocazione imperiale, con l'intenzione di sottomettere il mondo intero al proprio "way of life" (tutta la sua storia, dagli albori, ne è la la più chiara conferma), con centinaia di basi militari sparse in tutto il globo, con l'esercito più potente e tecnologicamente avanzato del mondo, che ha un arsenale atomico che conta 10.000 testate nucleari e che fra l'altro rimane l'unico che ha utilizzato la bomba atomica su civili inermi, che ha usato più volte le armi chimiche che ora pare aborrire (dal Vietnam a Falluja), che ha creato ad arte una serie di "casus belli" per poter intervenire nei conflitti in corso, che ha presentato al mondo prove false per poter giustificare l'invasione dell'Iraq che ha completamente distrutto un paese già in ginocchio mentre è sempre pronta a denunciare gli "altri" per crimini contro l'umanità, che da 16 anni occupa l'Afghanistan senza ottenere nulla che non sia un continuo massacro (vedi la "mother of all bombs" lanciata ieri) e si potrebbe continuare per ore mi pare un giudizio un tantino azzardato; ma solo un tantino eh...
Mentre invece parlare del "commander in chief" di questa nazione come un "epifenomeno locale" si può chiaramente e senza ombra di smentita considerare una clamorosa gaffe.
#149
Citazione di: Fharenight il 10 Aprile 2017, 10:39:38 AMEcco ciò che manca per esempio al M5S; è un Movimento senza una chiara identià (e questo non consente di far nascere un movimento analogo ma decisamente di destra) ; non si capisce se è progressista, conservatore, di sinistra, di centro o di destra, anche se molti esponenti sono evidentemente di sinistra, manca tuttavia di una chiara definizione ideologica di base, prende (e cambia) decisioni di volta in volta, l'unico filo conduttore che unisce i suoi elettori ed i suoi militanti è il suo unico cavallo di battaglia: l'onestà. Ma l'onestà, pur essendo un requisito fondamentale per il buon governo, non è e non può essere l'unico, occorre anche definire valori e ideologia di riferimento su cui basare programmi e scelte politiche.

Quello è un movimento molto moderno, addirittura ipermoderno: in una società nichilistica come quella odierna nessun valore e nessun fine è più concepibile, per cui hanno inventato un movimento basato esclusivamente sul mezzo, sugli strumenti per decidere (anche se sono ancora in via di "implementazione" con il nuovo software Rousseau), ove il merito della decisione non ha importanza alcuna. Il non avere alcuna idea di base riconoscibile e la necessità intrinseca di esprimerne di contraddittorie (né di destra né di sinistra) è funzionale all'acquisizione del consenso poichè ognuno, di qualunque "fazione" faccia parte, vi si può almeno parzialmente riconoscere e l'espressione sempre criptica e mai chiara e definita di queste "idee secondarie" mette chiunque in condizione di poterle interpretare adattandole al proprio modo di pensare. Una dimostrazione plastica di questa schizofrenia politica sta nel fatto che dopo il fallito tentativo di allearsi con i liberali europei due deputati al Parlamento Europeo sono usciti dal movimento andando a piazzarsi in formazioni fra loro antitetiche (uno con i verdi e l'altro con la Le Pen).
Per quanto concerne l'onestà questa parola non significa solo "non rubare", ma anche e soprattutto "non ingannare" e da questo punto di vista i pentastellati sono fra i più disonesti che vi siano: se non hanno rubato soldi pubblici (ma del resto è l'occasione che fa l'uomo ladro e loro non è che abbiano avuto 'ste grandi occasioni, poi vedremo) hanno però ingannato milioni di persone facendo credere loro che erano più capaci, più competenti, più bravi, più intelligenti di quegli altri, e poi si sono visti e si vedono quotidianamente i risultati. Forse che i "vertici" del movimento hanno l'onestà intellettuale di ammettere che vorrebbero governare l'Italia pur non essendo in grado di gestire nemmeno una paninoteca? La loro disonestà sta appunto nel non ammettere la loro totale incompetenza, la loro completa inesperienza (come il deputato che possedeva una latteria e per questo voleva fare il ministro dell'agricoltura), e il fatto che centinaia di loro siano profumatamente pagati con soldi pubblici per andare nelle istituzioni ad "imparare" quando di solito prima si impara a proprie spese e solo dopo coloro che hanno imparato meglio potranno esprimersi nelle istituzioni è molto simile ad un furto, come uno studente di medicina che inizia ad operare al primo anno con lo stipendio di un primario, e quindi anche dal punto di vista del "non rubare" l'onestà è quantomeno in dubbio.
#150
Citazione di: myfriend il 08 Aprile 2017, 17:31:18 PMAltre due FALSE lettere di Paolo: Lettera agli Efesini e Lettera ai Colossesi I preti ne hanno fatte di cotte e di crude. Hanno falsificato la storia di Gesù creando testi sacri FALSI, ingannando milioni di persone e intere generazioni. Di fatto, oggi, molti cosiddetti "cristiani" fanno affidamento sulle visioni teologiche contenute nelle sacre scritture, senza sapere che molti di quei testi sono FALSI. Cioè quei testi sono stati creati da autori ignoti (preti!!!!) tra il I e II secolo che si sono firmati col nome di apostoli illustri (Pietro, Paolo etc..) che erano morti 50, 60, o 70 anni prima. Lo scopo di questi FALSI era quello di aggiustare la teologia Paolina per rimediare ai disastri e ai conflitti tra credenti avvenuti alla fine del I secolo, causati dal mancato compimento della promessa apocalitticista Paolina: l'imminente ritorno di Gesù e la vittoria del Regno di Dio su Satana.

Prima di tutto non si può falsificare ciò che non esiste: la "storia" come noi la conosciamo oggi è invenzione assai recente, e nel primo secolo questo concetto non sapevano nemmeno cosa fosse, per cui non è stato falsificato un bel nulla. Alcuni fatti fra quelli riportati sono veri e altri non lo sono: e allora? Coloro che si sono sentiti ingannati dai testi sacri perchè pensavano (e pensano) che questi dovessero essere perfettamente aderenti alla "verità storica" e coloro che li contestano per la medesima ragione possono andare a braccetto con quelli che credevano che Vanna Marchi e il suo amico mago togliessero il malocchio.

Secondo punto: anche ammesso che le lettere di cui parli non siano state scritte da Paolo ma da qualcun altro e a lui attribuite la questione non cambia di una virgola, perchè l'obiettivo di Paolo era esprimere la verità, e non una "sua" teologia, per cui se alcune cose che ha detto potevano essere mal interpretate sono state modificate in funzione dell'espressione della verità in modo magari meno ambiguo.

Come al solito tutti coloro che si accostano a questi argomenti con gli strumenti della scienza moderna non fanno altro che creare confusione anzichè chiarire delle "eventuali" questioni.