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Messaggi - Alberto Knox

#16
Citazione di: Koba-san il 16 Ottobre 2025, 15:36:24 PMPoi però sembri tornare a un razionalismo classico, riaprendo la questione del rapporto tra mondo e logos, e suggerendo che le conoscenze provenienti dall'intuizione pura possano dirci qualcosa sulla struttura stessa del reale. Ma così si passa dal piano epistemologico a quello ontologico, compiendo uno sconfinamento che presuppone una concezione filosofica — razionalista e realista — propria di un pensiero pre-hegeliano, oggi difficilmente sostenibile.
Sto dicendo che la conoscenza passa necessariamente attraverso il pensiero , pensiero inteso come schemi concettuali . C'è un esempio che ho già fatto piu di una volta sul forum, quello della luna. Dire che "sulla luna ci sono montagne alte 4000 metri" sembra una conoscenza, un fatto puro e semplice che non dipende dal nostro pensiero , ma potremmo sapere che sulla luna ci sono montagne alte 4000 metri se non avessimo il concetto di luna, di montagna e di altezza? Non voglio confondere l'ontologia con l'epistemologia , quello che c'è ( e non dipende da schemi concettuali) e quello che sappiamo (che dipende da schemi concettuali). 
Citazione di: Koba-san il 16 Ottobre 2025, 15:36:24 PMIl fatto che il pensiero puro possa costruire conoscenze senza l'apporto diretto di osservazioni o dati empirici non dimostra che la realtà sia razionale, ma soltanto che la realtà viene letta anche attraverso i linguaggi della logica

Se la conoscenza fosse solo  intrisecamente costruzione , non c'è allora differenza di principio tra il fatto che noi conosciamo l oggetto A e il fatto che noi lo costruiamo e non ci sarebbe più alcuna differenza tra il fatto che ci sia un oggetto A e il fatto che noi conosciamo l oggetto A . E questo sì che sarebbe davvero difficilmente sostenibile. 
Non è poi così difficile gridare che "Il Re è nudo!" (cioè l' oggetto A) non è affatto vestito dalla fitta veste di schemi concettuali con cui la costruiamo per ottenere una conoscienza . Ma sta di fatto che il nostro rapporto col mondo passa necessariamente anche attraverso gli schemi concettuali. 
#17
Citazione di: Koba-san il 15 Ottobre 2025, 09:16:20 AMAd essere complesso non è il logos, ma l'accettazione e la giustificazione che logos e mondo abbiano la stessa struttura.
rientro in carreggiata:

la razionalità del reale costituisce infatti la faccia visibile del logos, ma ne esiste anche una faccia nascosta la cui visione disvela la realtà del razionale , secondo il noto aforisma di Hegel (ciò che è reale è anche razionale) . La giustificazione teorica di questa assunzione ( e quindi dell esistenza di enti di ragione) sta nell osservazione che ci sono verità che si possono conoscere con il solo pensiero. Altrimenti dire che "non ci sono verità che si possono conoscere con il solo pensiero" sarebbe già una verità che si può conoscere con il solo pensiero.  Questo argomento ha come implicazione e mostra che la logica è sufficiente a dedurre l esistenza di verità indipendenti dall esperienza , e costituisce il punto di partenza di un indagine conoscitiva complementare alla scienza. Daltro canto così è stato per una parte eccellente della scienza contemporanea , dalla relatività generale di Einstein alla meccanica quantistica relativistica di Dirac , i cui risultati sono stati ottenuti con analisi puramente logiche, ispirate da considerazioni metafisiche sulla natura ed esteitche sulla matematica . Per quanto  possa apparire irragionevole , l efficacia della logica offre l ultima ancora di salvezza al sapere, e si fonda sulla constatazione che tutto ciò che possiamo conoscere dell universo deve comunque adattarsi al nostro pensiero. 
#18
Citazione di: iano il 15 Ottobre 2025, 15:20:23 PMEppure mi pare  che noi pensiamo come parliamo.
Ascolta , noi abbiamo dato i significati alle parole per poter esprimere sensazioni,percezioni, emozioni, esperienze. Ma non tutti abbiamo le stesse sensazioni , le stesse percezioni , proviamo le stesse emozioni e abbiamo esperienza del medesimo accadimento allo stesso modo. Quindi non c'è in campo un solo modo di parlare ma molti. Il significato di una parola è solo il modo in cui viene usata all interno del particolare tipo dialettica messa in campo o gioco linguistico per dirla alla Wittgestein.Che cosa c'è dietro la frase "questa musica è molto gradevole"  una musica molto gradevole? il pensiero che elabora la frase per esprime la sensazione di gradevolezza mette insieme le parole giuste  ma allora che cosa è anteriore al linguaggio che utilizzeremo (il linguaggio è uno strumento di cui ci serviamo).
In questo caso ciò che è anteriore al liguaggio è un emozione, non un pensiero. Nel dire questo mi accorgo del mio stesso errore fatto in precendenza . Essendo che queste sono considerazioni che sviano dal tema principale credo che mi ritirerò mestamente in modalità solo lettura per  dirla alla Phil .
#19
Citazione di: iano il 15 Ottobre 2025, 08:32:22 AMGli eventi fisici manifesti a chi?
La domanda sembra banale, ma ci sono eventi fisici manifesti a qualcuno e non ad atri, che fanno la differenza fra i cosiddetti pazzi, quando non animali, e i normali.
bhè, con eventi fisici manifesti intendevo le cause delle percezioni. Cosa causa le percezioni? le cose e gli eventi, le cose si chiamano così perchè rianda alla parola "causa" gli eventi pur non permanendo nello spazio e nel tempo causano la percezione.
Citazione di: iano il 15 Ottobre 2025, 08:32:22 AMNormale sembra essere ciò che viene condiviso, l'intersoggettivo.
Citazione di: iano il 15 Ottobre 2025, 08:32:22 AMUsando il linguaggio, attraverso la dialettica, si può condividere, ma ci si capisce parlando perchè c'è un condiviso costitutivo, che la fa da padrone.
Questo non è sempre vero Iano.  Le pieghe del linguaggio nascondono qualcosa di extralinguistico, che il linguaggio da sé non è in grado di attingere. Non sono più la singola parola o l'argomentazione a dover essere spiegate. Tutto va messo in causa, perché il linguaggio rinvia sempre a qualcosa di retrostante (il pensiero). Il linguaggio nella vita di homo sapiens non è asettico come un'astratta ratio, perché si regge su moventi, intenzioni e ordini di esperienza spesso non chiari e non formulati in sede linguistica.
#20
Daniele sta cercando di dirci che la dialettica può solo essere corretta nelle sue proposizioni linguistiche , ma non per questo vera. Notate come essa viene spesso utilizzata come una sfida a colpi di scherma verbali per far prevalere le propie ragioni. Giochi linguistici li chiamava Wittgestein mentre nelle antinomie della ragion pura in cui kant divide la logica in analitica e dialettica, intendono mostrare che la dialettica è inconsistente.
Una mera logica delle apparenze e dell illusione e che solo l analitica può essere una fonte di conoscienza adeguata. 
Allora come bisogna intendere, o ridefinire, la relazione fra il linguaggio e il mondo ? sì perchè in campo ci sono solo tre cose ; gli eventi fisici manifesti, il pensiero e il linguggio. 
Si è parlato di realismo o anti-realismo ma nessuno  finora a parlato di razionalismo. Se la filosofia non ha raggiunto un accordo sul propio metodo analogo a quello che caratterizza la scienza , lo si deve unicamente al fatto che è stato lo stesso concetto di razionalità a rivelarsi più complicato del previsto. 
#21
Fatemi capire sta cosa delle coincidenze ; se sogno un amico che non vedo da anni e il giorno dopo lo incontro casualmente per strada è una coincidenza, se penso ad una persona e poi mi squilla il telefono ed è propio quella persona  è una coincidenza e possiamo fare altri esempi. A chi di noi non è mai capitato di dire " che strana coincidenza".
Io credo che sia tipicamente umano raccogliere questi tipi di coincidenze fino a farne una lista e poi credere di avere in mano un solido materiale di prova che dimostra che non erano solo semplici coincidenze ma segni premonitori che ci comunicano cosa avverrà in futuro di conseguenza si arriva a pensare alla predistinazione. Ma è propio la raccoltà di questi rari eventi di coincidenze che ce lo fa credere. Ma in realtà coicidenze signficative di importanza notevole per la nostra vita succedono molo raramente . E poi appunto diamo rilevanza a quelle coicidendenze che sono significativamente importanti per noi , non dovrebbe essere anche questo un campanello di allarme?
#22

Citazione di: fabriba il 11 Ottobre 2025, 19:01:54 PMLe leggi e formule fondamentali della fisica, si legge ogni tanto se si è interessati al tema, funzionano anche con tempo negativo.

Ovvero: non sembra esserci ragione per cui il tempo debba scorrere solo in avanti.

Esiste, insomma, la possibilità che gli effetti causino le cause tanto quanto le cause causano gli effetti.


come hai detto all inizio sono le leggi ad essere temporalmente reversibili, un film proiettato a ritroso costituirebbe una sequenza perfettamente accettabili di eventi di reali dal punto di vista delle leggi.  Ma dal nostro punto di vista tale sequenza invertita è impossibile perchè la maggior parte dei processi fisici che si verficano nel mondo reale è irreversibile. è un paradosso visto che il moto delle particelle che compongono tali processi sono governati da leggi reversibili. Ma allo stesso tempo anche la frase " Esiste, insomma, la possibilità che gli effetti causino le cause tanto quanto le cause causano gli effetti" contiene in essa un paradosso logico. 
#23

Il relativismo no poichè presuppone un riferimento a,  un punto di vista , in relazione a , rifertito  al tipo di contesto di. 
Ma il totalitarismo questa cosa hanno cercato di farla .  Una che di certo pensava di sì era Hannah Arendt che come sapete ha vissuto nei tempi del regime totalitario di Hitler , E quindi lo ha vissuto sulla pelle e da tale esperienza ha scritto , fra gli altri, un libretto piccolo, ma molto interessante , si intitola "Socrate"  l anno di stesura originale è del 1954 e circa nella metà di questo libretto si trova la seguente frase; " Noi, che abbiamo fatto esperienza delle organizzazioni totalitarie di massa sappiamo che il loro primo interesse è di eliminare qualunque possibilità di solitudine. Così noi possiamo facilmente testimoniare come non solo le forme secolari di coscienza ma anche quelle religiose vengono eliminate quando non è più garantito lo stare un pò da soli con se stessi. In certe condizioni di organizzazione in politica la coscienza non funziona più , un essere umano non può mantenere intatta la propia coscienza se non può mettere in atto il dialogo con se stesso, cioè, se perde la possibilità della solitudine necessaria per ogni forma di pensiero."

Non parla di una solitudine nel senso di isolamento, che sarebbe negativa .  Ma di quella solitudine positiva che si chiama "raccoglimento" quando pensi e soppesi le cose le persone te stesso,quello che dici quello che non dici , quello che hai fatto quello non hai fatto e ti conosci.  Noi non abbiamo a che fare con organizzazioni totalitarie di massa però abbiamo a che fare con potenti organizzazioni di cattura della nostra attenzione e mi riferisco ai cosidetti social media , le fiction  e tutte queste cose che catturano il nostro tempo e la nostra attenzione e non ci fanno essere soli. Siamo davvero sicuri che oggi non ci sia un intenzione celata di chi ci vorrebbe e che gli farebbe molto comodo farci diventare esseri umani a una sola dimensione? one dimensional man come diceva Marcuse? 
#24
Citazione di: fabriba il 10 Ottobre 2025, 11:16:19 AMNulla da ridire, non è una contraddizione quanto una postilla che trovo interessante.
Lo sviluppo spontaneo di forme di aggregazione complesse (della vita) è un punto particolarmente interessante in cui l'entropia di un sistema diminuisce, pur senza contraddire la termodinamica dell'universo.
Non c'entra particolarmente col fenomeno fisico in se, e tu rimani assolutamente nel giusto, ma visto che il discorso incorpora parti umanistiche, magari tenerlo a mente può tornare utile più tardi.

Vedo che ne sai qualcosa di biogenesi, ciò che hai detto è corretto.
Tuttavia io ho introdotto l entropia non per contraddire Iano , ma più  che altro per fare una rilflessione sul calore . Cosa c'entra il calore con l essere e divenire? bhè molto, immaginiamo di infornare una pizza in un superforno in grado di raggiungere temperature elevatissime, non bruceremo la pizza tranquilli. Sappiamo che a temperature molto elevate i solidi diventano liquidi , poi gas, ogni fase nell aumento di temperatura rappresenta un evoluzione verso stati sempre meno dotati di caratteristiche particolari. alzando ancora la temperatura del forno il gas si converte in plasma , in cui anche gli atomi perdono la loro struttura e si dissociano in elettroni e ioni . Alzando la temepratura i nuclei degli atomi si spezzano dando luogo a una miscela uniforme di elettroni , protoni e neutroni . Aumentando la temperatura fino a quella paragonabile a 10 alla meno sei secondi dopo il big-bang anche protoni e neutroni si scompongono dando luogo a un brodo di quark , elettroni, muoni , neutrini e fotoni. Innalzando ulteriormente la temperatura le propietà peculiari di queste particelle cominciano a evaporare , alcune perdono la loro massa e assieme ai fotoni viaggiano alla velocità della luce . A temperature ultra elevate anche la distinzione fra quark e leptoni viene meno. Aumentando la temperatura al cosidetto valore di plank di 10 alla 32 gradi , la materia è interamente dissociata nei suoi costituenti più primitivi , infinite entità supersimmetriche che danno luogo a uno spazio/tempo a dieci dimensioni (se diamo credito alle premesse della teoria delle stringhe) inoltre la distinzione stessa fra spazio e tempo diverrebbe vaga. Questo era lo stato in cui si trovava il materiale cosmico dopo circa un secondo dall evento inziale. A quindi senso parlare di temperaura nel concetto di  essere e divenire? 
#25
Citazione di: iano il 09 Ottobre 2025, 11:57:44 AMQuale termine richiama di più il mutamento se non ''energia'', eppure l'energia è ciò che trasformandosi non muta in quantità.
Lo stesso vale per le forze, per cui se ad ogni azione corrisponde un azione uguale e contraria, la loro somma fa sempre zero.
Non c'è quindi una risultante positiva della somma delle forze nell'universo che lo possa spingere, in accordo col fatto che non avrebbe alcun posto dove andare.
Attenzione Iano , ogni fenomeno fisico segue non solo la legge di conservazione dell energia ma anche quella dell aumento dell entropia. 
Perchè quando si mettono a contatto due corpi a diverse temperature, il calore fluisce dal corpo più caldo a quello più freddo e non il contrario? perchè nel primo caso l'entropia dell universo aumenta , nel secondo caso diminuirebbe. E questo non può accadere. 
O meglio, è anche possibile che l entropia del solo sistema o di una parte di esso dimininuisca, ma se si considera l'universo termodinamico nel suo complesso , ci sarà sicuramente un altra parte (sistema o ambiente esterno) la cui entropia aumenta di una quantità tale da compensare e superare la diminuzione. 
#26
Vorrei fare anche notare che i dati conoscitivi aquisiti erano i medesimi , sia per Monod che Cristian De duve avevano davanti gli stessi dati conoscitivi raccolti , lo stesso vale per  Weinberg e Dyson , Per Russel  e Whitehead. Ognono di loro, in base al campo specifico,  aveva di fronte gli stessi dati conoscitivi che erano diventati certezze scientifiche. Ma quando poi si è trattato di pensare a queste esattezze, per dare un significato complessivo a loro. Ecco che le certezze che la ricerca a fornito , vengono interpretate diversamente da coloro che le hanno prodotte. Perchè se tutti avevano di fronte la stessa conoscienza hanno poi interpretato quella conoscienza in maniera diversa? 
#27
Vorrei anche aggiungere che tutta la conoscienza è conoscienza umana. Raccolte nelle varie discipline scietifiche , mediche , psicologiche ecc. Tutto il sapere noto, tutta la conoscienza nota non è in grado, da sola, a dare significato. A dare senso. Siamo più o meno in grado di spiegare il funzionamento di un essere vivente. Se Pur con una certa lacuna riguardante la biogenesi e la morfogenesi a livello embrionale, sappiamo spiegare la vita. Ma non sappiamo dare un significato al darsi della vita e tanto più non siamo capaci di dare significato univoco e scientifico all esistenza di qualcosa. Quello che nella nascita della tragedia dice il Satiro a re mida è che il significato non c'è, il senso, non c'è. Aveva ragione , aveva torto, non importa , il fatto è che senza senso, come fai a compiere un azione e magari chiamare quell azione giusta?
Si potrebbe pensare che il senso nasce dal sapere, o dalla conoscienza però quello che si vede sui palchi dei premi nobel per la medicina , per l astrofisica , per le scienze sociali è che i premiati riguardanti le stesse discipline la pensano in modo diverso nell ambito dell origine della vita abbiamo  Monod, premio nobel per la medicina che dice "siamo figli del caso" e avete un altro premio Nobel per la medicina, Cristian De duve  che dice l esatto contrario , parla della materia come vital dust, polvere vitale . Nella cosmologia abbiamo Stepheh Weinberg (premio nobel per la cosmologia) che dice "tanto più l'universo ci appare comprensibile tanto più ci appare senza scopo" e avete un altro fisico premio nobel per la stessa disciplina, Freeman Dyson , che dice "più lo esamino e studio i particolari della sua architettura , tanto più numerose sono le prove che l'universo doveva già sapere che saremmo arrivati"  nell ambito logico matematico Russel e Whitehead scrivono insieme i "principia matematica" firmano insieme questi tre grandi volumi , il primo diventa uno dei padri dell ateismo contemporaneo e il secondo diventa uno dei pensatori religiosi più importanti del secolo scorso. Quindi diventa difficile poi , bisogna abbracciare un tipo di conoscienza perchè le premesse di uno o degli altri  che ho citato non sono le stesse no? 
#28
Citazione di: Kob il 07 Ottobre 2025, 11:19:31 AMNon penso si possa dire che l'uomo della conoscenza sia l'uomo forte, giusto?
tutto sta a cosa intendeva Nietzche per uomo forte a questo punto . Sappiamo che la strada verso il superuomo non è mai una via di emancipazione collettiva , che possa riguardare, anche in un futuro lontano, tutta l'umanità, è invece sempre una prospettiva di eccezionale elevazione di alcuni singoli individui, rispetto alla mediocrità in cui la maggior parte delle persone accetta di vivere, per ignoranza, timore e abitudine. Sono queste le idee di forza e di vitalità riferite all uomo e rivolte a pochi. Purtroppo sono state interpretate male come abbiamo ben visto ad esempio dalla terribile ideologia nazista. 
Ma chi è concretamente  il superuomo? l'oltreuomo di N. ? Chi è colui che riesce a superare l uomo stesso? in primo luogo è colui che uccide Dio e che sopratutto ne regge la morte. La morte di Dio comporta finalmente quella che N. chiama la trasvalutazione dei valori , il bene e il male. N. si proclama orgogliosamente immorale. Questo non significa che esaltasse la malvagià o il crimine . L attacco è rivolto alla morale dei sacerdoti fatta di umiltà , obbedienza , castità, ipocrisia e rinuncia della felicità in nome di un falso e ingannevole aldilà . A tale morale antivitale , N. contrappone quella ultravitale dei cavalieri , fondata sulla fierezza, la gioia , il coraggio e la volontà. Il superuomo supera la visione appollinea della vita, virtuosa e razionale propagandata da Socrate, Platone e dalla cristianità, per ritornare ad abbracciare ed esaltare lo spirito dionisiaco, vero e propio cuore pulsante della tragedia antica di Sofacle e di Eschilo, fatto di caos, infinito e tenebree governato dal fato. 
#29
Citazione di: Kob il 06 Ottobre 2025, 10:30:43 AMCi si chiede infatti: e se invece fosse sufficiente la demolizione delle nostre illusioni su noi stessi e sugli altri? Se bastasse la consapevolezza dell'origine ambigua di ogni virtù e di ogni vizio
questo tuo passo ha catturato la mia attenzione e quindi risuonerò come la pala eolica su questa linea. L'illusione su noi stessi e la consapaevolezza dell origne ambigua delle virtù e del vizio, tutte cose nate dalla mente umana , ma non per questo illusorie se per virtù si intende la forza, la temperanza, la saggezza, il discernimento che cosa sono? sono solo invenzioni della mente? o sono le modalità con cui l'uomo ha tentato di essere piu giusto, più forte , per cercare di dare al propio intelletto un impostazione basata sulla giustizia di cercare di avere una volontà che sia più forte di tutti i vizi, per non esserne prigionieri , non sono forse la coltivazione personale di tali virtù che ci rende liberi dal vizio? ah certo si può dire che è moralismo preferire la virtù rispetto al vizio , tuttavia non credo si sia particolarmente liberi nel vizio. è moderando i desideri che siamo padroni di scegliere.
Citazione di: Kob il 06 Ottobre 2025, 10:30:43 AMUn luogo comune che si sente spesso è: la scienza ha fatto e fa passi da gigante, l'etica non tiene il passo.
E se invece bastasse l'ethos dello smascheramento? Dobbiamo per forza fingere di avere nuova fede in certi valori? Ci tocca ancora una volta ricostruire da capo la retorica sulla gentilezza, sulla generosità, sull'amore verso l'altro? Non è abbastanza evidente che non funziona con homo sapiens?
Questo si ricollega all illusione di noi stessi e sul prossimo . Avere fede nei valori non significa niente, non ci sono valori a cui avere fede. L'illusione è pensare che i valori stiano stiano nella società , all interno delle norme etiche . Mentre il valore risiede nell animo, nel cuore, nella propia coscienza morale. Eh lo so Nietzche mi risponderebbe che sono un idiota , la sua filosofia al di la del bene e del male ma L'illusione è pensare che noi non siamo chiamati a rispondere . C'è una domanda la quale siamo tutti chiamati a rispondere , volenti o dolenti. E lo facciamo tutti i giorni , costantemente , in ogni circostanza della giornata e negli eventi che la vita ci fa sperimentare quotidianamente. Infatti tuo figlio è una domanda, tua moglie è una domanda, il tuo vicino è una domanda, lo sconosciuto che attraversa   è una domanda,  gli alberi sono una domanda , il mare è una domanda , gli animali sono una domanda verso di noi. Sentire questa domanda è ciò che ti mette davanti ad una respondabilità. Non ha caso la parola "responsablità" deriva da "rispondere". Nietzche a tale domanda risponde con la legge del più forte, dell oltreuomo che si riassume in volontà di potenza. Si può rispondere così, moltissimi lo fanno, preferire il propio tornaconto, stabilre il propio primato e tapparsi le orecchie e gli occhi di fronte a quella domanda. Perchè è più facile e piu conveniente non sentire, che voler ascoltare.
#30
Citazione di: PhyroSphera il 30 Settembre 2025, 13:46:26 PMFaccio qui molta cultura.
infatti questo non te l ho minimamente negato o criticato. Erudita vuol dire persona colta ma l'importante non è quante cose sai ,ma è dall uso che fai  con ciò che sai che ti da sapore , carattere, impostazione...cuore.  Siamo tutti capaci di fare un riassunto di un grande filosofo cosa che è benissimo capace di fare anche un computer o la chat gpt visto che oggi viene osannato come nuovo oracolo.