Menu principale
Menu

Mostra messaggi

Questa sezione ti permette di visualizzare tutti i messaggi inviati da questo utente. Nota: puoi vedere solo i messaggi inviati nelle aree dove hai l'accesso.

Mostra messaggi Menu

Messaggi - iano

#256
Citazione di: PhyroSphera il 04 Giugno 2025, 19:15:40 PMIl mio testo più sotto, dal titolo: BREVIARIO DELLA FUGA PSEUDOCRISTIANA DALL'ALLEGORIA, mi è stato considerato fuori tema su un Forum di storia e politica. Ciò è indicativo. Alcuni potenti pensano di trovare la storia delle religioni negli oggetti fisici in uso presso di esse, certe volte non identificandole proprio o non più. Si tratta di ignoranza. Difatti per capire una vicenda religiosa bisogna accedere alla sua interiorità.
Nella misura in cui il cristianesimo non è nelle cose e nei fatti, non è un argomento per storici.


#257
Attualità / Re: "Effetto san Matteo"
03 Luglio 2025, 10:43:54 AM
Citazione di: anthonyi il 03 Luglio 2025, 09:55:55 AME' l'universale dilemma di Erich  Fromm, avere O essere?
La felicità sembra essere un mezzo per raggiungere il  benessere, più che una prova di raggiunto benessere, e se pure ci lamentiamo di quanto sia effimera, sembra che proprio nell'essere effimera stia la sua utilità.
L'uomo che è felice di aver fatto di una caverna la propria abitazione, se continua ad esserlo, nella caverna ci rimane.
#258
Citazione di: PhyroSphera il 02 Luglio 2025, 19:17:28 PMAltrimenti, a detta degli araldi della positività del dato della pura esperienza, non ci sarebbe veramente Dio per il credente, ma un assoluto mistico che è o lui stesso o una barriera insuperabile per ogni tentativo di dare un senso al mistero. L'uomo religioso sarebbe ciarliero; proprio un uomo perché esulante col pensiero dalla realtà, altrimenti risulterebbe troppo sciocco per essere umano. La fede in Dio produrrebbe solo giochi di parole, la suprema illuminazione sarebbe restare zitti - ignorando i messaggi che ci giungono dai confini mistici del mondo!
Siccome usi il termine ciarliero, da me introdotto nelle nostre discussioni, immagino che la tua critica,  seppur generale, sia perciò sia rivolta a me in particolare.
Per ciarlare intendo l'uso del linguaggio per fini che non gli sono propri, il che non è proibito fare. La mia preoccupazione è solo che in tal modo lo si depotenzi, fino a snaturarlo se solo a quei fini lo si rivolge.
Lo si rende inefficace quando gli si attribuiscono potenzialità che non possiede, come quello di ''dirci la verità'', credendo che la verità possa assumere una forma verbale.
Se una verità esiste non è questa la sua forma, per cui , convintosi di ciò, tacerà solo chi sia convinto che l'unico scopo della parola sia essere veicolo di verità, e che perciò, se a ciò non può servire tanto vale tacere.
Certo non tacerà perchè sia io ad invitarlo a farlo, come io non raccolgo il tuo invito a porre un freno alla libertà di pensiero, paventandoci il danno che ciò può provocare, fino a metterci in pericolo di vita.
Quindi, chi è di non due che invita a tacere?
Non inviterei nessuno a tacere, e non l'ho mai fatto, come testimonia ogni mio post.
Il mio intento è quello di porre in evidenza quanto sia potente il linguaggio che usiamo, potenzialità  che scopi che non mi pare gli siano propri potrebbe offuscare.
D'altronde del fatto che certi scopi non gli siano propri ci si può arrivare solo lasciando che ognuno lo usi liberamente per i suoi propri scopi, e nessuno a mio parere assolve a questo scopo al meglio rispetto a te.
E' ''illuminante la tua frase: '' La fede in Dio produrrebbe solo giochi di parole, la suprema illuminazione sarebbe restare zitti - ignorando i messaggi che ci giungono dai confini mistici del mondo!''
Il fatto è che se una verità esiste, ridurla a parole è per me il miglior  modo di mortificarla.
Esistono altre forme in cui la verità si potrebbe presentare, che non è corretto presentarle come mute, perchè la mancanza di parole è lo zero della parola, e quindi ancora un valore ciarliero.
Io non credo che la verità esista, ma se esiste  non si può ridurre a parole.
Parimenti la vera fede non è quella in Dio, ma quella che non si può affermare. Quella che il nome di Dio non lo pronuncia.
Quella per cui se nulla si può dire su Dio, allora conviene tacere.
La parola  invece va sempre usata, anche facendo giochi di parole, o solo per dare fiato alla bocca, perché comunque è un buon allenamento a cui si dedicano anche  i bambini quando cercano di farla propria.

#259
Citazione di: iano il 03 Luglio 2025, 06:05:41 AMLa differenza fra fisica e metafisica non sta nel diverso effetto che hanno sulla realtà, diretto l'una, indiretto l'altra.
Errata corrige.
La differenza fra fisica e metafisica  sta nel diverso effetto che hanno sulla realtà, diretto l'una, indiretto l'altra.
#260
Ripeto.
Non è la verità delle chiacchiere che può verificarsi, che siano metafisiche o meno.
E' la corrispondenza fra chiacchiere e realtà, nel senso di poter verificare se le chiacchiere mostrano di potersi applicare alla realtà, e non quanto le chiacchiere possano stare al posto della realtà (ricerca di verità), che noi possiamo verificare.

Le parole non ci ingannano, siamo noi a ingannarci quando crediamo che  possano dirci la verità. Questa è la lezione che ci hanno dato i sofisti, per chi la sa intendere. Chi invece non l'ha ancora intesa usa il termine come un ingiuria.
Le affermazioni metafisiche non sono inverificabili in quanto  metafisiche, ma  in quanto affermazioni , se non nei termini di una corretta esposizione  logico grammaticale).
La differenza fra fisica e metafisica non sta nel diverso effetto che hanno sulla realtà, diretto l'una, indiretto l'altra.
L'affermazione fisica applicata alla realtà produce infatti direttamente effetti.
L'affermazione metafisica produce invece indirettamente effetti sulla realtà, informando di se colui che sulla realtà agisce, l'uomo.
Insomma ,la fisica riguarda più l'azione umana in se, il nostro rapportarci con la realtà, mentre la metafisica riguarda più il modo di farlo, cioè la forma mentis con cui ad essa ci approcciamo.


#261
Citazione di: PhyroSphera il 02 Luglio 2025, 19:17:28 PMLa vita stessa non è garantita in questa regione dell'intelletto dominata dalla retorica e dall'arbitrio mentale più sfrenato.
Come può la libertà di pensiero essere percepita come un attentato alla vita?
Zittire gli altri diventerebbe allora legittima difesa?
Non è giusto zittire i teologici come chiunque altro.
Il celebre sofisma di W. F. Nietzsche,''Non esistono fatti, ma solo interpretazioni'', sarà pure celebre, ma non è un sofisma.
Inoltre, data la mia vasta ignoranza,  per me non era neanche celebre, visto che non lo conoscevo. Leggendo in rete mi pare di capire che da qui si genera buona parte della filosofia moderna, quella che pur non conoscendo evidentemente respiro, se la affermazione direi che mi pare ovvia, se credessi nell'esistenza di affermazioni ovvie.
Ma in effetti proprio quell'affermazione mette in dubbio che esistano ovvietà se neanche i fatti lo sono.
A me pare appunto che non solo le ovvietà non esistono di per se, ma che siano l'anticamera della metafisica, che perciò mi appare come quella cosa che accoglie ogni ovvietà ed evidenza senza curarsi da dove si siano originate.
Credo che proprio questa ignoranza della sua genesi renda inattaccabili le affermazioni metafisiche, perchè non si può deostruire ciò che non si sa di aver costruito.
Pur se così stessero le cose, non mi sentirei di zittire un metafisico, con un ''tu non sai quello che dici'', percependo le sue affermazioni come un attentato alla vita.
L'ignoranza, sia quella non voluta dei metafisici, sia quella coltivata, come lo è la mia, per me hanno pieno diritto di cittadinanza.
Un fatto può ben essere una interpretazione della realtà, più che un fatto reale, di cui si è persa memoria.
E' una strana sensazione sentirsi nicciani senza neanche conoscere la filosofia di F:N.
Poi non è proprio vero che non l'ho letto.
E' vero invece che non l'ho proprio capito, per cui potrei dire che sono arrivato alle stesse conclusioni in modo indipendente.
Strano è anche comprenderlo attraverso le critiche di chi lo sbeffeggia accusandolo di sofismo.
Il sofista, per quel che mi è rimasto di quel poco che ho letto, non è da intendersi propriamente come colui che liberamente crede di poter dire tutto e il contrario di tutto, se lo dice con pari parvenza di verità, ma appunto come colui che dimostra che la verità non può raggiungersi con le parole , se vera può apparirci una argomentazione come il suo contrario.
Dire che le affermazioni metafisiche non sono verificabili, non è sufficiente, perchè ciò sottende che altre affermazioni invece lo siano.
Non è la verità delle chiacchiere che può verificarsi, che siano metafisiche o meno.
E' la corrispondenza fra chiacchiere e realtà, nel senso di poter verificare se le chiacchiere mostrano di potersi applicare alla realtà, che noi possiamo verificare.

#262
Attualità / Re: "Effetto san Matteo"
02 Luglio 2025, 21:52:15 PM
Insomma, non sarebbe la ricchezza a farci felici, ma ''la ricerca di felicità a farci ricchi'', perchè ricerchiamo la felicità che immaginiamo di provare nel diventare ricchi.
Sembra che non potremo mai essere ricchi di felicità, perchè questa felicità continuativa sarebbe controproducente.
Infatti, se fossimo stati felici di vivere nelle caverne, ci abiteremmo ancora, secondo Tali Sharot e Cass R: Sunstein, autori di  ''Guardate meglio'', Raffaello Cortina Editore.''
#263
Attualità / Re: "Effetto san Matteo"
02 Luglio 2025, 20:38:29 PM
Citazione di: anthonyi il 02 Luglio 2025, 18:29:58 PMNon mi risulta sia proprio così, la correlazione tra felicità e reddito é positiva fino a un certo livello, anche più basso dei 70 mila dollari, dopodiché abbiamo semplicemente un effetto nullo.
La felicità ha breve durata, perchè  nel caso in esame, ad esempio, essa non sta nell'esser ricchi, ma nel diventarlo.
Quando smettiamo di diventarlo e iniziamo ad esserlo è relativo.
In ogni caso non è l'esser ricchi a dare felicità, a meno che non ci accontentiamo in subordine di godere dell'invidia altrui per i nostri ''tacchi 12'', perchè quella in effetti si rinnova in continuazione.
Questo è l'unico caso in cui la felicità, seppur perversa, aumenta in proporzione alla ricchezza, essendo l'invidia altrui proporzionale alla nostra ricchezza.
#264
Citazione di: PhyroSphera il 02 Luglio 2025, 19:36:54 PMHo avuto problemi di redazione, alcuni comandi si erano innescati per errore e parte del testo era in formato diverso. C'erano inoltre delle cose da migliorare e integrare. Il contenuto è rimasto lo stesso. Spero in una interessante discussione.

Inoltre proprio adesso ho cambiato l'ultima espressione del mio discorso, per evitare ambiguità.


MAURO PASTORE
Che utilità ha per noi questo tipo di informazioni, che sempre ci dai?
Cosa cambia per noi saperlo o non saperlo?
Non è allora che stai  dicendo  a nuora perchè suocera intenda?
Sembra infatti che tu voglia dirci che il tuo discorso non si presta a critiche, a meno di non volute ambiguità, che possono essere sempre presenti, per quanto curi di eliminarle.
#265
Una visone è una descrizione muta.

#266
Attualità / Re: Chiedere perché
02 Luglio 2025, 17:59:59 PM
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 02 Luglio 2025, 16:17:20 PMOk, quindi secondo te che cosa ha fatto sì che proprio quello spermatozoo del tuo papà biologico abbia fecondato l'ovulo della tua mamma biologica? Perché proprio quello spermatozoo e non un altro? Perché proprio quell'ovulo e non un altro? Grazie
Ai fini di una scelta che sia casuale, questo vale quello, benché questo e quello siano fra loro differenti.
Se ai dadi esce 2 e non 3, perchè è uscito 2 e non 3?
Se ai dadi esce 3 e non 2, perchè è uscito 3 e non 2?
Se c'è una risposta , la stessa risposta vale per  le diverse domande,

Io credo che non esistano caso ne predeterminazione, ma che siano  termini coi quali in modo più o meno efficace possiamo descrivere la realtà.
Se però uno credesse anche che la sua descrizione della realtà coincida con essa, percepisce allo stesso tempo che vi sia altro, che può chiamare anima o in altro modo.
Quindi questo qualcuno può essere da un lato certo di una realtà fatta di determinismo e/o di casualità, e dall'altro percepire qualcosa che va oltre questo, ad esempio l'anima, e mischiando impropriamente le due cose si chiederà quale destino avrà la sua anima.
Per me il fatto di percepire che vi sia altro ''oltre la realtà'', è un indizio del fatto che effettivamente confondiamo la realtà con le sue descrizioni, e quindi non è che vi sia effettivamente altro, ma  è la stessa realtà ad essere altro rispetto a una qualunque sua descrizione.

Alla fine abbiamo due alternative.
1. Se pure la realtà è fatta di materia essa non può ridursi a sola materia, ma ci deve essere altro.
2. La realtà non è fatta di materia.

Io preferisco la numero 2, e la intendo nel senso che la materia è un modo fra tanti possibili di descrivere la. realtà, laddove nessuna descrizione la può esaurire, perché la realtà resta distinta da qualunque sua possibile descrizione.

La percezione dell'anima in sostanza equivale alla insoddisfazione per una qualunque descrizione della realtà.
Questo comporta che ciò che chiamiamo realtà. comprensiva di noi stessi, non è ciò che crediamo, compresa la percezione che di noi abbiamo.
Noi siamo altro da come ci percepiamo, qualunque sia il modo in cui ci percepiamo.

In altri termini ogni percezione che di noi abbiamo è povera cosa rispetto a ciò che siamo, per cui quando pure credessimo di coincidere con ciò che ci percepiamo, siamo poi costretti ad aggiungere altro, ad esempio un anima, consci di quale povera cosa diversamente saremmo.
#267
Tematiche Filosofiche / Re: METAFISICA DELL'ESSERE
30 Giugno 2025, 17:35:55 PM
Citazione di: PhyroSphera il 30 Giugno 2025, 16:28:55 PMNota Bene:
Quanto alla anteprima che hai menzionato, è una tua illazione.
E dunque quello che hai scritto: ''Colgo l'occasione che offre l'utente "iano", la cui posizione è emblematica, per lasciare un ampio discorso necessario, senza dover sottostare ai tempi lunghi dell'editoria.'' io l'ho male interpretato?
Cosa volevi dire veramente allora?
#268
Tematiche Filosofiche / Re: METAFISICA DELL'ESSERE
30 Giugno 2025, 17:06:06 PM
Citazione di: PhyroSphera il 30 Giugno 2025, 16:28:55 PMEssere agnostici a fronte di certi orizzonti non solo intellettuali e rifiutare necessarie distinzioni, procedere come chi invece non si è chiuso le idee, questo è un cammino verso la rovina e se interviene il totalitarismo è peggio. L'Assoluto non è un contenuto della materia e non esiste in un orizzonte materiale; esiste una verità superiore di cui comprendiamo solo parti e questo l'agnosticismo non permette di capire. Quindi date certe premesse limitate, bisogna moderare il pensiero; il che non significa limitatezza di mente ma del punto di partenza di chi pensa, deliberato o no che fosse.




MAURO PASTORE
Per darti conto di quanto sia agnostico, sono andato a cercare il significato del termine, perchè certo, avrei potuto esserlo senza saperlo.
Alla fine ho concluso che per potermi dire agnostico avrei dovuto dare alla verità un maggior valore di quello che gli do, cioè come attuale, mentre per me rimane solo parte preminente della storia del pensiero.
Credo dunque di stare oltre l'agnosticismo, perchè io non dico che la verità non si può conoscere, ma che non c'è, ed essa non è contenuta quindi nella materia, ne tantomeno  oltre essa.
Quella della verità è per me una fissa fuori dal tempo, ma certamente se ne parliamo, questo concetto in qualche modo si è originato, e questo è ciò che riguardando la verità. unicamente mi può interessare.
Avere una vasta cultura filosofica, come tu ce l'hai, comporta di potervi restare invischiati, cosa che a me, con la mia ignoranza, non può succedere.
Ciò che per te richiede moderazione di pensiero, per me è libertà di pensiero incondizionata, o condizionata da ciò che non riesco dominare, la quale naturalmente comunque scema nel tempo, venendo meno la capacità di elaborarlo con l'età, o perchè giunge a coerenza. Io a quella vecchiaia e a quella coerenza sono giunto, e di come etichettarli si può certamente discutere.

Se a te questa altrui libertà di pensiero può far paura, e perciò vorresti dominare le naturali dinamiche del pensiero, io lo comprendo, ma ti assicuro che per me non è nessun problema, ma anzi è motore di vita cui poter dare un senso.
La vita che non ha senso, benché possa a te apparire l'esatto contrario, è quella che  riusciamo a moderare imbrigliandola dentro a leggi morali che la fanno somigliare a quella imbrigliata dentro a leggi naturali, che perciò morta ci apparirà.
Lasciamo dunque il nostro pensiero libero di morire secondo la sua propensione naturale.
#269
Tematiche Filosofiche / Re: Abitudine.
30 Giugno 2025, 11:11:45 AM
Il primo contatto con qualcosa, ad esempio un vestito indossato, può essere il più fastidioso. Indossare il vestito è un attimo, ma qualche attimo di più occorrerà per sentirselo calzare, annullando la repulsione verso ciò che ci è alieno.
Il vestito rimane separato da noi, ma col tempo diventa il nostro abito mentale, al punto che effettuando l'operazione inversa, togliere il vestito, sarà la vostra nudità a infastidirvi a sua volta, perché, tolto il vestito di stoffa , rimane  l'abito mentale ancora per qualche secondo . Denudandovi scoprirete l'alieno che c'era sotto il vestito, che è sempre quel '' voi '' , di cui però la vostra vista aveva perso memoria.

Una volta presa coscienza di questi meccanismi mentali, li si può dominare, divertendocisi a giocare.
Ecco un gioco da fare, ad esempio:
provate a fissare, ponendovi maggiore attenzione del solito, a qualcosa per voi di usuale, come ad esempio vostro fratello, finché non vi apparirà essere arrivato un clandestino in famiglia, o, viceversa, provate a fissare un immigrato finché non apparirà il volto di vostro fratello.

Se l'uomo è fatto a somiglianza di Dio, il suo volto però abbiamo smesso di guardare.
Per il non credente sarà invece sufficiente riconoscersi in ogni essere vivente, facendo del volto astrazione.
#270
Speriamo quanto meno che non torni la moda dei marescialli a tre strisce proprietari di alberghi a cinque stelle,  dove alloggiare gli ufficiali durante il campo militare, mentre noi si dormiva sotto la tenda, sui materassini bucati, accanto alle bissie.  :))
Di buono c'era solo che se arrivavi con voglia, avendo abbracciato la guerra come un ideologia, te la facevano passare.
Non tutto il male vien per nuocere..