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Messaggi - sapa

#31
Percorsi ed Esperienze / Re: Desiderate la Vita Eterna?
21 Febbraio 2025, 13:24:23 PM
Citazione di: niko il 20 Febbraio 2025, 12:31:18 PMTe l'ho gia' detto in un'altra occasione, mentre cercavo di spiegarti come dal pensiero dell'eterno ritorno possa derivare una morale; incidentalmente, si diceva, una morale "superominstica"; ma anche, visto che non era affatto quello il problema che tu ponevi, sarebbe meglio dire, quasiasi, una morale qualsiasi; il tuo argomento era infatti che l'oblio tra una vita e l'altra renderebbe inderivabile
qualsivoglia morale a partire dall'eterno ritorno. E quindi, per ovvio automatismo, anche (per forza) una morale superomistica.
Io a quel punti ti ho spiegato come uno possa avere la consapevolezza, o comunque il dubbio, o il pensiero, di dover ripetere la propria vita innumerevoli volte. Sono cose che si possono sapere, se vuoi per "fede, che possono entrare nella cognizione umana, anche a prescindere da un effettivo "ricordo".
Se ci pensi vale pure per teoria della reincarnazione: gli induisti credono cio' che credono, e fanno cio' che fanno, per fede, e per adesione a una certa codificata dottrina, non certo perche' tutti quanti loro "si ricordano", come se fosse ieri, le loro, presunte, vite precedenti.
Io credo che gli induisti che accettano la loro dottrina per dato cognitivo e fideistico saranno, al mondo statisticamente, che ne so, cento milioni di persone; invece, quelli tra tutti questi induisti, (con tutto il rispetto: secondo me un po' suonati) che hanno la certezza assoluta, voglio dire dantesi al di la' della necessita' della fede, che la reincarnazione esista, perche' loro si ricordano, nitidamente, che  erano, nella loro vita precedente, un elefante, e si ricordano di quando per scherzo schizzavano gli altri elefanti del loro branco al ruscello con la proboscide, saranno, che ne so, tra tutti questi cento milioni, dieci, o al massimo cento.
Conclusione: > si puo' accettare la reincarnazione  o metmpsicosi, come dato cognitivo, e trarre da essa una morale, anche senza avere "ricordi" delle proprie vite precedenti.
Conclusione estesa: > lo stesso vale pure, per la dottrina dell'eterno ritorno. In cui i "ricordi" estendentisi tra una vita e l'altra, se pure vi fossero, sarebbero piu' che altro dei deja vu, o premonizioni. Che non sono strettamente necessari alla dottrina, e questo e' il punto.
Non e' quindi vero il tuo paradigma, che pone:
Assenza di ricordi, tra una vita e l'altra
= uguale =
 assenza, in assoluto, di derivabilita' di una morale partente dall'assunto, dell'esistenza, per l'individuo, di piu' vite.
Quantomeno perche' senno', manco l'induismo esisterebbe. Dato empirico, prima ancora che logico o filosofico.
Se hai avuto la pazienza di seguirmi fino qui, a questo punto avrai capito di certo dove voglio arrivare: la paura della perdita, o della morte, sara' pure innata nell'uomo, ma si puo' superare. Ricordi "mistici" o no. Se uno crede, ad esempio, nell'eternita' della propria vita, avra' piu' paura del dolore, della noia, della mediocrita', e soprattutto del lutto, in quanto morte dell'altro, che non della morte in quanto morte del se' (e falso problema). Perche' la perdita, non e' vera perdita, mentre il dolore, e' vero dolore. Epicuro pure, diceva qualcosa di simile. Platone, sulla sovrapposizione tra maieutica, quale metodo migliore di trasmissione della filosofia e del sapere umano in generale, e ritorno di ricordi mistici da uno stadio disincarnato, dell'esistenza, ci ha costruito la sua fortuna.
Che cosa e' la morte? Questa e' la domanda che, secondo vi dovete fare.
E pure qui, mi ripeto.
Se vi rispondete e' una entificazione, di cio' che prima, entificato non era, fate bene ad averne paura. Fifa, orrore, eccetra.
Se e' un annientamento o un sonno eterno, fate male, ad averne.
Poi, liberissimi di continuare, a sbagliare.  ;D
Ciao niko, secondo me mi confondi con qualcun altro, non ho mai parlato in questo forum di reincarnazione, anche se potrebbe essere un concetto di eternità della vita per me  più digeribile. Io, più che altro, contestavo il fatto che sia logico parlare di vita eterna, quando sappiamo benissimo che la vita non è affatto eterna, recando in sè quasi per definizione il concetto di morte. La vita eterna, in quanto senza fine, non può essere neanche concepibile. Come ha detto Inverno, una vita senza morte sembrerebbe anche a me una specie di lobotomia spirituale.
#32
Percorsi ed Esperienze / Re: Desiderate la Vita Eterna?
20 Febbraio 2025, 09:44:15 AM
Citazione di: niko il 19 Febbraio 2025, 20:40:53 PMNon desidero quello che non esiste (aldila', concetti trascendenti, significazioni trascendenti del dato di fatto della morte, tra cui: cultura dell'effimero, del negativo, della morte come consolazione, riposo eccetera), nom desidero nulla di nulla di tutto cio',  per mia grande fortuna (piuttosto che merito)...

Quanto a quello che esiste (cioe' questa vita: e veniamo, finalmente, alle cose serie...), vado a momenti, piu' no che si', purtroppo.

Io penso che i mediocri hanno paura della (comunemente intesa) morte, cioe' della morte del se'; le persone, esistenzialmente o spiritualmente "grandi", hanno paura del lutto, cioe' della morte dell'altro. E con esso dell'ulteriore, della "trasformazione" in genere. E il significato della eternita', e' (certo) una eternita' di altro, non certo una eternita' di se', laddove, dell'eternita' stessa, non ci sarebbe bisogno. Difficile, da desiderare, ma non impossibile.

Bisogna comprendere che cosa davvero sia la morte, per comprendere se essa ci fa paura.

La morte, e' entificazione, sottrazione al divenire, e all'assurdo, per essere consegnati all'essere. Consegna, agli altri e al mondo, del (proprio) cadavere, cioe' dell'ente perfetto, e perfettamente razionale. La mietitrice, si', ma del grano in quanto prodotto umano rispetto alla natura selvaggia.

Di questa roba qui, se cosi' immagginata e concepita, e' giusto (cioe' etico) aver paura.

Se, invece, ancora la intendiamo, questa stessa morte dico, come sottrazione, di noi stessi, all'essere, per essere consegnati al divenire e al nulla, cioe' se ancora siamo immaturi, bambini nel senso peggiore del termine... allora...che dire...

Di questa roba qui non e' giusto (e non e' etico) aver paura. Meglio la reterica dell'eroe, dell'immortale, dell'esteta, del piantatore piu' o meno naturale o culturale di semi eterni eccetera. Cioe', "meglio", qui lo dico, nel senso di, meno, peggio.




La paura della morte è innata nel vivente e si chiama istinto di sopravvivenza. La vita eterna è un ossimoro.
#33
Comunque è buffo, si stanno di fatto invertendo i fattori, l'aggredito è diventato il bambino cattivo da prendere per un orecchio per portarlo al tavolo delle trattative di pace, come dire: " Sei stato un c....ne a farti aggredire!". Ma come si può pensare che un eventuale accordo imposto agli ucraini potrà spegnere l'odio ormai inestinguibile che si è creato? Tra l'altro, nemmeno si prospetta un ingresso nella NATO, per cui il deterrente contro le mire russe rimane lo stesso di prima. Toccherà di vedere anche questo pastrocchio?
#34
Ciao Eutidemo, giustissimo ciò che hai evidenziato. Però, perchè un trattato di pace abbia valore, occorre la firma di entrambi i contendenti. Ammettendo che  Trump e Putin si mettano d'accordo, senza la firma di Zelenski, l'accordo che valore può avere? Quello dei 2 gangster, come li definisci tu, è un tavolo, non l'unico tavolo possibile. L' Europa, che sembra esserne tagliata fuori, potrebbe proporne un altro. Temo, più che altro, che sarà cosa ancora lunga, nonostante Trump abbia fretta di archiviare la pace come cosa fatta. Chissà, forse vuole un Nobel per la pace anche lui....A presto
#35
Citazione di: Jacopus il 18 Febbraio 2025, 16:07:00 PMEsatto Pio. Questo fantasma del nemico, del diverso ce lo portiamo appresso a causa delle decine di migliaia di anni in cui eravamo divisi in piccole tribù che qualche volta collaboravano e altre volte si spaccavano la testa. Fatto sta che o ammettiamo che siamo sempre quelli o invece ci sforziamo di pensarci in un cammino che ci permette di "pensarci altrimenti", e in questo pensarci altrimenti giocoforza dobbiamo superare questo ridicolo considerare:
Ma cosa significa? Che l'africano geneticamente deve arginare la natura, mentre l'europeo ha un codice genetico che non la deve arginare? A parte il fatto che si tratta di una pura farneticazione, ma ci si rende conto che da queste differenze nasce la violenza etnica? Io non sono raffinato quanto un asiatico, che fra i suoi cromosomi ha evidentemente anche quello della raffinatezza.
Nessuno pensa che questo viraggio verso l'etnicità ha solo il compito di sviare l'attenzione da ben altri problemi, ovvero dal diktat individualista del capitalismo imperante? Se vedi che conta solo il denaro, il successo, il potere e tu non hai nulla di tutto ciò ed anzi sei colpevolizzato perchè non sei riuscito nell'impresa, allora non resta che lo spirito etnico, pensarti differente e magari leggermente superiore. Ma anche se non ti pensassi superiore, questa diversità etnica (che non ha alcuna base fisiologica) a cosa serve realmente? Di nuovo a fissare dei confini fra società, mentre le merci non ne hanno più da qualche secolo. Una forma di alienazione che viene addirittura perseguita ed osannata. Che miracoli che riesce a fare il capitalismo. Le merci sono più libere delle persone, che in ciò diventano oggetti, strumenti al servizio delle merci, le quali godono di diritti soggettivi ed oggettivi ben più rilevanti della stragrande maggioranze della popolazione umana. E in tutto ciò si straparla di differenze, come se quelle differenze potessero compensare le profonde ingiustizie del mondo attuale. In questo io vedo il pericolo di parlare di differenze etniche. Che è un pericolo politico.
Dal punto di vista genetico, invece non esiste alcuna differenza, ovvero le differenze genetiche fra me e un samoano è dell'1 per cento, così come fra un Samoano e un pigmeo. Se si aggiunge a ciò il fatto che il nostro cervello è plastico e fatto per imparare, ne consegue che un Samoano educato a New York sarà un newyorchese e un newyorchese educato a Samoa sarà un samoano, con tanti saluti all'etnicità. Ammesso che con etnicità si voglia dire qualcosa di fisiologico. Se invece si fa riferimento all'imprinting culturale del vivere in un certo ambiente o anche solo all'uso di una particolare lingua che modella i nostri comportamenti e le nostre visioni del mondo, ciò è innegabile, così come è innegabile però che dobbiamo essere in grado nel XXI secolo ad ibridare i nostri modi di pensare, appunto a pensarci altrimenti e non a difendere una identità ristretta o a pensare alla famosa e ridicola "sostituzione etnica". Qui la sola sostituzione che avviene è quella fra valori di solidarietà ed egoismo feroce. Quindi quando sento parlare di differenza etnica mi si rizzano giustamente i capelli, perchè è l'anticamera di ogni pensiero deumanizzante. Se invece vogliamo pensare la diversità come talenti diversi e doti diverse, ben venga questo elogio della diversità, a patto che non nasconda alcun baco di dominio. Purtroppo la storia ci insegna invece che dalla diversità etnica nasce sempre una volontà di potenza e di separazione dominanti/dominati.



Ciao Jacopus, nel testo del forumista che si firma Mauro Pastore e da te citato (" gli europei non hanno tanta necessità di arginare la natura....") io faccio fatica a ravvisare un senso compiuto, più che altro, tu invece ne intravvedi l' inizio del razzismo. Ma cosa vuol dire? Che senso ha dire che l'europeo non ha bisogno di arginare la natura, mentre l'africano ce l'ha? Anche ammettendo che in Europa la natura sia sotto controllo, della qual cosa mi permetto di dubitare, non è colpa dell'africano se vive in una zona desertica e per prendere l'acqua deve fare 10 km a piedi. Quindi? Lo stesso periodo, poi, si conclude con quel "..e nuovo e nuovissimo mondo ripetono più o meno diversamente", che per me è l'apoteosi del non senso, anzi mi pare quasi una contraddizione. E quindi, ancora: quindi? Insomma, se devo fare una critica a Pastore è la cripticità dei suoi testi, o se vogliamo delle sue visioni. Razzismo, però, non mi pare.
#36
Citazione di: iano il 17 Febbraio 2025, 23:25:20 PMSo di fare un discorso scomodo, e inoltre chiedo perdono se mi ripeto.
Ma  categorizzare gli esseri viventi, che si usi come criterio il patrimonio genetico, o qualunque altro criterio, che li suddividano in razze o qualunque altro nome si voglia dare alle conseguenti categorie di esseri viventi, dovrebbe avere solo un puro valore descrittivo, non potendosi descrivere gli esseri viventi nominandoli uno ad uno, come si dovrebbe, se solo si potesse, essendo ognuno unico e irripetibile.
Se in base all'uso di questi criteri UNO crede che esistano gli uomini, allora ALTRO parimenti potrà credere che esistano le razze umane, ed ALTRO ancorra  le sottorazze umane, e anche perfino le sottosottorazze, e così via.
Se non volgiamo sentir parlare più di razze umane è sufficiente smettere di parlare di specie umana.
Se esistono solo gli individui viventi, allora è vero che ognuno di essi ha carattere irriducibile a quello degli altri, senza che ciò possa giustificare che ogni individuo vivente diventi un ghetto, smascherando così la logica tendenziosa di Mauro Pastore.
Per tacere del fatto che un qualunque raggruppamento di questi esseri, non ha una carattere, perchè non è persona, perchè non esiste come essere vivente.
Finché non si esce da questo equivoco ci saranno sempre dei Mauro Pastore che ne faranno le spese, dedicando la loro vita al nulla.
Mauro Pastore è il prodotto parossistico che nasce da un equivoco  in cui però tutti siamo coinvolti bene o male.
E' un esempio in negativo da non censurare, ma da tenere sempre presente, come colui che ognuno di noi, cioè ogni ALTRO da lui, avrebbe potuto essere.
Se una qualunque cultura produce Pastore, Vannacci e Trump, Stalin e Putin, è da rivedere, non in sua parte, quella destra o sinistra, ma in toto.
Siamo tutti Mauro Pastore.




 
Ciao Iano, non prendo le difese di Pastore, perchè spesso non capisco bene i suoi discorsi e anche perchè non credo ne abbia bisogno, però mi permetto di eccepire un passo del tuo post: le razze umane esistono e lo si vede soprattutto nei tratti somatici. Un asiatico non è uguale a un africano ed entrambi sono diversi da un indo-europeo, la diversità è talmente evidente, da essere facilmente riconoscibile. Diversità somatica non vuol dire per forza diversità culturale, ma spesso le 2 cose si fondono tra loro. Detto ciò, il problema nasce quando si tenta di affermare la supremazia di una razza sull'altra. Nel post iniziale di questa discussione non mi è parso che si sia parlato di supremazia, ma di diverse attitudini e abitudini, tali però da rendere impensabile, secondo l'autore del post, l'integrazione. Tante circonlocuzioni verbali, condite con un pizzico di citazioni filosofiche, per dire in pratica che è meglio che gli immigrati stiano a casa loro. Tutto qui. A presto.
#37
Citazione di: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 15:53:34 PMSe la guida in stato di ebbrezza genera danni a qualcuno si configura la colpa grave, stesso varrebbe nel caso in cui un medico operasse in stato di ebbrezza. Io questo caso non lo voglio certo depenalizzare.
Ma la colpa semplice, cioè il caso in cui un medico, pur essendo nel pieno delle sue capacità e competenze commette un errore involontario, spesso causato all'estremo carico di lavoro cui é sottoposto, é un'altra cosa.
Tra 10000 pazienti un errore involontario può capitare, anzi capita, perché anche i medici sono umani e quindi fallibili. Poi certo dovranno pensarci i sistemi di controllo a verificare, eventualmente allontanare i medici che sbagliano troppo, ma facendo una valutazione globale sull'operato del medico.
Io ripeto, sapa, una norma del genere é anche nell'interesse di chi viene curato. La serenità del medico é condizione essenziale perché curi bene.
Lo so anthonyi, credo di aver capito cosa intendi dire. Però la serenità del medico è condizione essenziale perchè curi bene, così come la serenità dell' ingegnere è condizione essenziale perchè costruisca bene o quella dell'autista di autobus è essenziale perchè porti bene il suo mezzo alle fermate. Serenità, non impunità. Il medico rischia come l'autista e l'ingegnere, dal momento che il lavoro di tutti e 3, se fatto male, può provocare danni gravi. Poi, ci penseranno i magistrati a giudicare, io contestavo il fatto che tu dicevi, quello delle 97 assoluzioni su 100 che giustificherebbero il colpo di spugna anche per i 3 colposi. Se il medico ha da star sereno, vorremmo star sereni tutti! Ciao
#38
Citazione di: anthonyi il 17 Febbraio 2025, 12:13:57 PME' singolare che phyrosphera, allo stesso tempo, critichi il mio uso dei dati concreti (la matematica) è mi giudichi anche confusionario.
Per limitarmi di dato ne presenterò uno solo: 97 %.
E' la percentuale di cause penali contro medici che si concludono con un'assoluzione.
Un 97 % che, durante tutta la durata dei processi, sono costretti ad avere una serenità limitata, che peggiora la loro vita, e la loro capacità di curare altri pazienti.
Riguardo al restante 3%, sono professionisti che hanno compiuto un errore colposo che potrebbe essere considerato, e ponderato, tra gli effetti collaterali della cura, un inconveniente purtroppo a tutt'oggi ineliminabile, è soprattutto che nessuna azione giudiziaria può limitare.
E' una cosa che non conviene a nessuno, neanche a coloro che hanno subito danni medici, che sono costretti a usare l'iter complesso della legge penale per ottenere un risarcimento.

Ciao anthonyi, se tra gli effetti collaterali di una cura può essere compreso anche un "errore colposo" compiuto dal professionista che sta somministrando la terapia e ciò può, a tuo dire, essere tranquillamente depenalizzato per il bene di tutti, mi sa che è meglio farsi il segno della croce tutte le volte che si ha bisogno del dottore e di cure. Se l'errore è colposo, va condannato, altrimenti sdoganiamo tutto, a partire  dalla guida in stato di ebbrezza. 97 assoluzioni su 100 non giustificano l'assoluzione per direttissima anche per i 3 episodi colposi. Almeno secondo me.
#39
Riflessioni sull'Arte / Re: Madonna della melagrana
11 Febbraio 2025, 19:37:26 PM
Che artista sublime, Il Botticelli! Grazie doxa
#40
Percorsi ed Esperienze / Re: Desiderate la Vita Eterna?
08 Febbraio 2025, 17:05:15 PM
No, la vita eterna non mi interessa, lo trovo un ossimoro. La vita, di per sè è caduca e come tale diventa cosa preziosa. Se fosse eterna non ci sarebbe più la paura istintiva di perderla e quindi non sarebbe più vita. Insomma, la vita eterna mi è inconcepibile, non me ne curo. Sono decisamente convinto che, comunque, non esista.
#41
Attualità / Re: Trump Trump Trump
02 Febbraio 2025, 17:21:01 PM
Musk è un matto visionario, una specie di Archimede Pitagorico, per me il suo cappellino è la versione moderna del cappello pensatore del papero inventore. Non so come si possa pensare di dargli incarichi di governo, però, un conto sono le aziende, un altro le istituzioni. Per quanto riguarda Trump e i dazi, a me sembra di tornare indietro, cioè ho la sensazione che Trump stia dicendo che è ora di ammettere gli errori e che per ritornare alle ricette di Nonna Papera si è ancora in tempo. L'America può bastare a sè stessa, questa è la propaganda, per questo Trump è stato votato e questo dovrà provare a fare. E per concludere e rimanere in tema disneyano, diciamo che Trump è Zio Paperone, eletto sindaco di Paperopoli non si sa come, ma democraticamente...
#42
Bè, però la depenalizzazione dell'eventuale errore medico non mi trova affatto d'accordo. Un professionista, indipendentemente da quanto percepisce di parcella/stipendio, che presta la sua opera dovrebbe, come minimo, essere coperto da assicurazione per danni procurati, dei quali è indubbiamente responsabile, in caso di errore. In caso di dolo, poi, ne dovrebbe rispondere anche penalmente. Forse, l'aggressività pazienti vs medici deriva proprio dalla mancanza di una giurisdizione medica, perciò il parente di un paziente mal curato spesso si scaglia contro il primo medico che gli capita a tiro, perchè pensa che il presunto medico/killer tanto la farà franca e quindi passa alle vie di fatto.
#43
Citazione di: anthonyi il 30 Gennaio 2025, 17:53:52 PMSono comunicazioni previste per legge Dell'esistenza dell'esposto nei loro confronti. Un piccolo privilegio concesso ai ministri, di essere informati del fatto che qualcuno li ha denunciati prima ancora che una procura possa decidere se indagare o meno sulla denuncia.
Ah, grazie anthonyi, allora Giorgia sta montando la panna.
#44
Citazione di: iano il 30 Gennaio 2025, 17:04:23 PMLa Meloni ha detto che è un avviso di garanzia , ma non lo è.
Questo è il punto. Perchè lo ha detto?
Allora mi sono perso un pezzo della sitcom, chiedo venia,  i primi giorni si parlava di avvisi di garanzia per Meloni, Nordio, Piantedosi e Mantovano, quasi mezzo governo...Quindi, se non sono avvisi di garanzia, che cosa sono?
#45
Ma al di là della giustizia ad orologeria, dell'accusa di peculato  e della "mancanza" che indubbiamente questo governo ha commesso, non ottemperando ai decreti della CPI, mi chiedo il senso di inviare avvisi di garanzia a 2 ministri, un sottosegretario e al Presidente del Consiglio, per una questione come questa. Perchè se è vero che chi ha omesso di diramare istruzioni sulla cattura del libico è Nordio, è lui che, eventualmente, va indagato, gli altri cosa c'entrano? E il Presidente del Consiglio è responsabile degli atti commessi dal suo governo ad anni alterni? Ricordo male o, quando Salvini fu incriminato sempre da questo p.m., il Presidente del Consiglio e il Ministro delle infrastrutture non furono nemmeno sfiorati? Allora il punto non è la giustizia ad orologeria, bensì l' ingiustizia. Perchè se non ci sono comportamenti omogenei, a mio avviso la giustizia perde il suo senso e diventa poco credibile. Questa vicenda è un atto scomposto.