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Messaggi - cvc

#46
Ciao, Viator. È vero, la speculazione non è il mio forte. Però quando dici che la fisica materiale ha creato lo spirito, dovresti specificare meglio cosa intendi. Cosa significa creare dal punto di vista scientifico? Lo studio dell'universo mi pare sia rivolto alla conservazione ed alla trasformazione della materia-energia piuttosto che alla creazione di qualcosa. Creazione mi pare un termine metafisico. Solitamente per creazione si intende quella divina o quella frutto dell'intelletto umano. Ma che che la materia possa creare è fuorviante a mio avviso.
Quindi se lo spirito deriva dalla materia, deve essere per una continua trasformazione della stessa. Ma o c'è un'intelligenza che sovraintende a queste trasformazioni continue che portano al fenomeno della vita, oppure l'intelligenza nasce per trasformazione dalla non intelligenza. Ovviamente io la risposta non ce l'ho.

Saluti.
#47
Citazione di: InVerno il 07 Maggio 2020, 20:36:44 PM
Citazione di: cvc il 07 Maggio 2020, 12:50:36 PM
A memoria, se non mi sbaglio, la frase era rivolta alla "globalizzazione, apolide, sradicante....." e in più qualche altro aggettivo che ora non ricordo.
Ti aiuto io: "iperclassista" .
Anche la tua definizione di "densità semantica" è una forma di densità semantica, di fronte a ciò che più chiaramente è semplicemente una supercazzola, e non sei il primo ad essertene accorto: http://www.eschaton.it/fusarobot/

Al di là dei turlipinatori, come dice Paul, il linguaggio è un arte e ognuno ha il suo pennello. Io preferisco un linguaggio povero, perchè penso che meglio faccia risaltare la "densità semantica" dove uno decide di utilizzarla, se invece essa è abusata, per assurdo il linguaggio perde di ritmo, diventa piano, anche se su un piano "superiore", si avvicina alla cantilena, e arriva alla cacofonia. L'idea che specificare possa aiutare a capirsi è un pò una pia illusione.

Alcuni pensatori di matrice marxista comunque, sentono il preciso imperativo pedagogico di istruire le masse, scrivere sempre un passo oltre l'operaio per addestrarlo a discutere col padrone, si sentono scimmie più villose delle altre. Io mi rado spesso.
Concordo pienamente. Aggiungo che infarcendo un sostantivo di troppi aggettivi, si finisce con l'annacquarne il significato. Aggettivi che poi, piuttosto che essere al servizio della cominicatività del discorso, lo sono invece di una retorica che si avvolge sempre sulle stesse tematiche care al filosofo in questione.
#48
Derivare lo spirito dalla materia significa dire che c'è un prima e un dopo. Quindi non si spiega come mai ad un certo punto l'energia diventa vita, intelligenza, spirito. D'altra parte se la vita è un fenomeno che in qualche modo trascende la materia, si ritorna nel dualismo e cioè nella realtà divisa. L'esigenza della ragione umana e di unire in qualche modo il reale, il pensiero logico non può trascendere dalla categoria di unità. Ma ciò non significa che nell'universo non possano esserci realtà parallele. Magari è una questione di dimensioni. In un mondo bidimensionale una sfera è un cerchio e un cubo è solo un quadrato. In un mondo monodimensionale si distinguerebbero soltanto punti. Noi abbiamo una percezione tridimensionale ma al di fuori dell'uomo non è detto che non esistano realtà n-dimensionali che noi non percepiamo. Nel nostro mondo protagoriano dove l'uomo è l'unità di misura, Dio funziona benissimo. Però pare che ormai sia morto. Ma se non riusciamo a spiegarci il perché la nostra realtà è divisa, probabilmente è perché c'è qualcosa che non possiamo comprendere e spiegare.
#49
Ciao Paul11. Come detto non si tratta qui di un filosofo che parla ad altri filosofi, ma che usa la filosofia per fini opinionistici riguardo a tematiche di attualità. E nel farlo si rivolge ad una platea che non è addentrata nel discorso filosofico, ma che prova ammirazione per qualcuno più colto che esprime le frustrazioni popolari in modo forbito. Stiamo evidentemente parlando di retorica, del cui potere e della cui importanza erano ben consci gli antichi. Era lo strumento per far strada in politica, per ottenere vantaggi ed onori, consensi, potere. I rampolli di buona famiglia venivano mandati a studiare dalle élite culturale dell'epoca l'arte oratoria, ben consci che quella era la strada per emergere o sopravvivere nelle civiltà evolute ateniesi e romane. Addiritttura Cicerone dopo il Rubicone, non sapendo se restare con Pompeo o passare a Cesare, si affidò ad esercizi scritti di retorica per prendere una decisione. Questo per dire cosa doveva essere la retorica nell'antichità. Oggi invece assume altre forme più nascoste, lascive, subliminali. Per cui la retorica più che un arma con cui battersi e dissuadere apertamente è diventata un qualcosa di più difficile da scorgere in quanto assai più sofisticata. Dice McLuhan che la nostra è la prima epoca in cui alcune delle menti migliori si dedicano a tempo pieno allo studio della manopolazione sociale. Ma a livello popolare non c'è consapevolezza di ciò e si preferisce pensare alle teorie dei complotti.  Una volta i sofisti si facevano pagare per insegnare la loro arte. Ora invece come gli illusionisti custodiscono gelosamente i loro trucchi.

Si, Jacopus. Parlavo di Fusaro. Lui si definisce filosofo. Ma, come detto, a me sembra più uno che usa la filosofia per costruirsi un personaggio.

Ciao Viator. Io ho sempre apprezzato l'essenzialità e la chiarezza nell'espressione. Chi si esprime in modo chiaro e semplice è come se volesse sempre mettersi alla prova, dare sempre all'interlocutore la possibilità di obbiettarlo in qualunque momento. Mentre chi si esprime in modo sofisticato è un pò come se stesse facendo dei recinti, quasi avesse paura di essere contraddetto. Poi non è detto che sia sempre così e naturalmente è una mia opinione.

Saluti.
#50
Ascoltando un filosofo - di cui preferisco non far nome - sul suo canale youtube, notavo in un suo video un certo modo di esprimersi molto carico dal punto di vista semantico. Nel senso che per esprimere un singolo concetto caricava le parole con più aggettivi, obbligando l'ascoltatore ad elaborare variabili di significato riguardo al medesimo termine. A memoria, se non mi sbaglio, la frase era rivolta alla "globalizzazione, apolide, sradicante....." e in più qualche altro aggettivo che ora non ricordo.
Da qui parte la mia riflessione. Chi ha letto qualcosa di ipnosi sa che esiste una branca definita ipnosi conversazionale (eriksoniana), che utilizza il linguaggio comune (applicandovi tecniche) per ottenere effetti ipnotici. Uno dei capisaldi di tale disciplina è lo sfruttare la densità semantica del linguaggio. Più una frase è ricca di significato, più il caleidoscopio di pensieri che ne scaturiscono ha possibilità di aprisi una breccia nel nostro profondo.
Aggiungo che il filosofo in questione nei suoi video, più che rivolgersi ad altri filosofi di altrettanta cultura, si rivolge a gente comune, poco addentrata nel magma filosofico. E aggiungo inoltre che fra un video e l'altro trovano spazio richieste di donazioni di denaro al canale, che andrebbero fatte in sezioni dello stesso dedicate a nomi di filosofi dell'antichità.
A questo punto si potrebbe obbiettare che è naturale che i filosofi facciano un uso altamente semantico del linguaggio. La loro esigenza è di comunicare tanti concetti, per cui devono comprimere tanto significato in poco spazio. Un pò come fanno i matematici con le loro formule. Però.......
Un conto è comprimere tanti concetti in una frase, altra cosa è arricchire semanticamente uno stesso ed unico concetto. Equipaggiarlo di trivelle per andare in profondità. Ma poi alla fine è lo stesso concetto iniziale. Qui non si vuole tanto evidenziare le relazioni del concetto con altri concetti, quanto piuttosto arricchirlo per eenderlo più seducente.

"Sii come il promontorio che resta immobile, mentre tutto intorno si placa il ribollire delle acque"
Marco Aurelio

Saluti.
#51
Presentazione nuovi iscritti / Re:Un arrivederci
07 Maggio 2020, 10:46:36 AM
Citazione di: Ipazia il 07 Maggio 2020, 10:39:00 AM
Lo spirito nasce dalla materia,
Si ma come?


Riduzionismo e dualismo hanno entrambi delle contraddizioni nello spiegare la realtà
#52
Presentazione nuovi iscritti / Re:Un arrivederci
07 Maggio 2020, 10:14:54 AM
Ritenere inutile parlare di spiritualità significa essere materialisti. Essere materialisti e scrivere nella sezione spiritualità del forum significa fare una cosa inutile.
Ergo, ritenere inutile parlare di spiritualità è inutile.

#53
Certo le cautele sono d'obbligo. C'è chi paventa un possibile nuovo decollo dei contagi. Certezze non ce ne sono, qualche fattore indicativo si però.
Come il fatto che ora, rispetto a gennaio, si va in giro con la mascherina, si ha più attenzione dei rischi di assembramento, ci sono dei guariti che probabilmente non si ammaleranno di nuovo, c'è l'aumento delle temperature, si lavora al vaccino.... Tutti fattori che non danno nessuna certezza. Tutti insieme però, insieme alla consapevolezza di ciò che è successo, possono essere una difesa che permetta di ripartire con tutte le precauzioni del caso. Il rischio zero non esiste, tutte queste considerazioni il rischio lo abbassano significativamente
#54
Citazione di: Ipazia il 05 Maggio 2020, 06:02:36 AM
L'articolo del NYT sconsiglia la strategia svedese a popolazioni anziane, obese, ipertese e con un'assistenza sanitaria carente (e molto costosa, aggiungerei).

Direi che la soluzione sta nel mezzo rispetto alla debacle segregazionista e paranoica italiana. Ad esempio nella Germania e implica  in ogni caso una struttura sanitaria preventiva e curativa eccellente.
Infatti. In un mondo razionale si farebbe distinzione fra zone con focolai, zone con contagi ma sotto controllo e zone con zero o pochi contagi. Alla fine la tentazione di fare il dittatore per un giorno ha prevalso. E quando ricapita un'occasione così?
Va anche detto che in Italia c'è il terrore del verificarsi di possibili focolai al sud dove la sanità è, per usare un eufemismo, carente. Resta da chiedersi come ne esce da questa situazione la sanità delle eccellenze del nord.
#55
Attualità / Re:Il valore della libertà
04 Maggio 2020, 21:23:56 PM
Secondo me, invece, chi ha dovuto prendere decisioni in questa calamità del coronavirus - anche se era emotivamente coinvolto -  è stato comunque influenzato dalla presunzione del male minore. Di fronte al propagarsi del virus, il male minore è stato rinunciare alla libertà individuale. La cosa che fa riflettere è che la privazione di tale libertà è stata indiscriminata. Si è deciso che anche dove non era motivato il lockdown - come nelle regioni con zero o quasi contagi o nei confronti di chi passeggiava da solo o ampiamente distanziato - bisognava comunque imporre a tutti di rimanere a casa. Per di più facendo copia incolla dai paesi dove vige una dittatura. È chiaro che un pezzo di libertà individuale è stato sacrificato come male minore in cambio di un eccesso di zelo nel tutelare la salute.
Quando questa storia finirà, quel pezzo di libertà che ci è stato tolto forse ci ricrescerà come la coda della lucertola. Oppure si è aperta una breccia autoritaria nei nostri diritti alla libertà privata. Chissà! Credo solo che anche nell'emergenza i nostri diritti potevano essere tutelati diversamente.
#56
Nietzsche vede la ragione come  ostacolo delle forze vitali profonde, come il recinto che le rinchiude, che impedisce la catarsi generata dal verificarsi dell'atto tragico, epico, non mediato dal bisogno di ordine e pace (qui inteso come mediocrità) che porta l'uomo ad accordi e leggi morali, allo stato di diritto piuttosto che al diritto del migliore. Nietzsche non esce mai dalla tensione fra ragione e vitalismo. Per Eraclito l'armonia fra gli opposti è il prevalere della ragione, dell'illuminato che coglie il logos e sta in ascolto del logos. Poi Hegel porta la sintesi della ragione alle estreme conseguenze dicendo che , grazie alla ragione, per l'uomo non c'è più alcun mistero in Dio. Forse è l'assassinio di Dio citato da Nietzsche. Di sicuro è l'assassinio delle istanze di Socrate, del suo non sapere rivelatogli in qualche modo dall'oracolo. Il più sapiente è colui che capisce che la sapienza umana non vale nulla. L'unica sapienza è quella divina. Ma proprio perchè divina, un'uomo non può possederla senza macchiarsi le mani del sangue di Dio, della verità che ama nascondersi stanata e imprigionata a colpi di tesi e antitesi, uccisa dalla sintesi della ragione. Non più l'uomo in ascolto del logos, ma l'uomo padrone del logos.
Ma Nietzsche ha anche riportato alla luce il filosofo antico, che vive la sua filosofia e perisce in essa. Da un certo punto di vista è un martire. Ma non posso essere d'accordo sul considerare la ragione come ostacolo alla vita. Come disse Jung l'inconscio è immensamente più potente, ma è stato l'uomo cosciente (razionale) a costruire tutto ciò che ha costruito. Il raziocinio e le forze vitali più profonde devono collaborare e non duellare all'ultimo sangue.

Saluti
#57
Attualità / Re:Il valore della libertà
30 Aprile 2020, 10:34:38 AM
Cito il seguente post dell'utente Arsenio, preso dall'archivio del vecchio forum di riflessioni, dalla discussione aperta da emmeci e intitolata: "C'è un male minore?" (16 10 2009).
Il coronavirus ha riportato prepotentemente alla luce il tema.
È giusto sacrificare il male minore?
E qual'è in questo caso il male minore?
La salute?
L'economia?
La costituzione?
La libertà individuale?

Questo era il post del 28 06 2011

In psicologia è classico il cosi detto "dilemma del male minore", espresso, a volte proposto con varianti, così: sei artefice in un evento che si verificherà sotto i tuoi occhi: un treno si avvia verso un ponte crollato di cui il macchinista è ignaro. Ma tu da spettatore non coinvolto in nessun modo, sai solo che il treno è carico di passeggeri, e puoi deviarlo con una leva verso un binario in cui lavorano quattro persone: che fai? Per solito gli psicologi sono favorevoli a un realismo razionale che fa scegliere di agire e deviare il mezzo verso le sole quattro persone.
Gli esempi, anche storici possono essere diversi : L'atteggiamento della Chiesa verso il nazismo e l'olocausto ebreo, da preferire comunque al comunismo che l'avrebbe messa in pericolo. Il"male minore", non so in quali casi possa essere considerato in modo reversibile "bene maggiore".


https://www.riflessioni.it/forum/filosofia/13558-ce-un-male-minore.html
#58
Attualità / Re:COVID19 - I "congiunti" "disgiunti"!
29 Aprile 2020, 13:46:39 PM
Ad essere malpensanti si potrebbe arguire che la parola congiunto risolva 3 problemi

A - Mantiene formalmente in atto il lockdown in quanto possono circolare "solo" i congiunti
B - Alleggerisce il peso dell'insoddisfazione verso il blocco della circolazione, offrendo una scappatoia senza togliere il lockdown che scatenerebbe l'ira dei dottori
C - Scarica sul cittadino le responsabilità quando si riaffolleranno le strade. La colpa sarà degli untori che avranno abusato del termine congiunto

#59

Il pensiero calcolante ha bisogno di omogeneità, la matematica si applica ad un insieme di oggetti che reputa omogenei. Più la matematica si diffonde nella vita dell'uomo e più ha bisogno di omogeneità. Una volta instillato nell'uomo il bisogno della matematica, per conseguenza si innesca il bisogno dell'omogeneità. Omogeneità di pensiero, di vedute, di preferenze. Rendi il mondo omogeneo, al resto penserà la matematica. Ma questa non è la realtà, il nostro essere è fatto di parti diverse che spesso lottano fra loro. Ma nemmeno possiamo rinunciare del tutto al pallottoliere. È un pò il discorso del come e del perchè. Abbiamo bisogno di entrambi. Ma quando l'uno e quando l'altro? Armonia dei contrari......
#60
Storia / Re:Le guerre civili romane e la resistenza
28 Aprile 2020, 15:27:13 PM
Citazione di: Ipazia il 28 Aprile 2020, 14:58:51 PM
Perchè la sua prevalente funzione sociale è di tipo repressivo, non cognitivo: deve difendere in armi l'ordine costituito.

Una mia amica, infermiera, girava da sola in una strada di campagna deserta con la mascherina abbassata quando ha incocciato una coppia di legionari preposti alla pubblica mascheratura che le hanno imposto di mascherarsi. A nulla son valse le sue ragioni di tipo virologico, infettivologico, supportate dall'esplicitazione della sua competente militanza professionale, peraltro in prima linea. La risposta, inequivocabilmente fascista, è stata: "queste sono gli ordini le disposizioni". Il poliziotto è programmato per ragionare così.

Il fascismo ormai è arcobaleno, tanto quanto il potere globalizzato. Le vecchie tavolozze non servono più, se non a fare confusione. Meglio passarci sopra e seguire il profumo dei soldi, decisamente più veritiero. E, in subordine, dell'ideologia dominante in cui essi si sublimano.


Credo che il termine fascista vada contestualizzato se non si vuole usarlo a mo di riflesso condizionato per indicare tutto ciò che rappresenta un abuso di autorità. Non si può definire fascista chi si comporta in modo dispotico, tirannico, violento, dittatoriale, ecc a prescindere dall'ideologia che tale termine rappresenta. È chiaro, anche a mio modo di vedere, che stiamo assistendo ad una deriva autoritaria senza precedenti. Ma chiamarla fascismo è gettare fumo negli occhi. Neanche si possono chiamare fascismo tutte le dittature. Altrimenti Fidel Castro, Saddam, Gheddafy, Stalin, Mao diventano tutti fascisti. Se vogliamo trovare un tratto comune tra fascismo e l'attuale situazione, credo che tale tratto stia oltre nell'arroganza e nell'abuso, nella superficialità. Così come il Duce considerava l'Italia un popolo di bestie ignoranti da istruire a colpi di bastone e con qualche carota, così il governo oggi sta considerando - commettendo un peccato molto meno grave, va detto -  gli italiani esclusivamente come dei malati da curare. O, detto in modo ancora più crudo, come dei meri veicoli del virus.

E i veicoli del virus possono avere giusto i diritti che il comitato di salute è disposto a concedere.


Sono d'accordo con te sugli abusi insopportabili commessi dalle forze  dell'ordine. Solo che secondo me sono anch'essi vittime. Credo che sia poco gratificante ciò che sono mandati a fare in questi giorni. Le forze dell'ordine obbediscono alla politica.