Citazione di: Lou il 14 Settembre 2018, 09:10:00 AMPerchè "necessariamente e solo" con gli strumenti stessi del sistema criticato, non può venir "da fuori" la critica, "esterna" da un sistema altro, alternativo a quello messo in discussione, oppure da un moto che potrebbe essere tacciato di a-sistematicità? Ciò non equivarrebbe a un rifiuto del sistemone, ma a una coerenza proprio rispetto allo scopo e al fine che si persegue, non a convincere, ma a proporre una alternativa. In larga parte ho il sospetto che il tema del sacrificio mi appare una sorta di autolegittimazione e autogiustificazione per perpetrare in una certa misura le stesse storture che vendono denunciate e da cui, paradossalmente, si invita gli altri fruitori ( e criticati per questa ragione) a prendere le distanze.
Se un sistema è un apparato tecnico complesso funzionale a qualche scopo che possiede un proprio equilibrio interno è necessario conoscere bene questo sistema per valutare eventuali disfunzionalità; dunque se il sistema è stato "progettato" può intervenire il progettista per fare le necessarie variazioni, mentre se il progettista non è più presente possono intervenire coloro che ne hanno preso il posto o che hanno imparato a conoscerlo meglio. Dall'esterno si può intervenire solamente per sostituire il sistema nel suo complesso perchè eventuali interventi di chi non è addentro la complessità del sistema minerebbe l'equilibrio del medesimo facendolo crollare, creando quindi danni enormi sia pur con l'intenzione di risolvere un problema (o che ad un osservatore esterno appare magari falsamente come tale). La critica al sistema può essere superficiale e intervenire solo su alcune parti di esso per correggerlo, oppure radicale per mettere in discussione i presupposti su cui si fonda e quindi porre le basi di un ribaltamento del medesimo.