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Messaggi - Mel Fed

#1
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
03 Settembre 2025, 21:48:21 PM
Citazione di: Kob il 03 Settembre 2025, 17:46:23 PMMa sono stati presi come il segno dell'impossibilità di costruire sistemi completi e coerenti nello stesso tempo. Cioè se il sistema non porta a contraddizioni (cioè è coerente) allora è incompleto (cioè alcune delle sue proposizioni non possono essere dimostrate vere o false all'interno del sistema). Se invece è completo (cioè tutte le sue proposizioni sono o vere o false) allora non è possibile dimostrare che sia coerente rimanendo all'interno del sistema stesso.
Va bene se dico che è completo al 90%?
Quello che voglio comunicare col principio della coerenza, logica, ordine è che io propongo di essere orientati ad esso, piuttosto che invece essere orientati al loro opposto, essere cioè dei blasfemi, dei dissacratori, degli anti-Fede come dico io, come per esempio lo erano i comunisti e soprattutto i nazisti. Il fatto che per una minima percentuale di casi non si sappia che pesci prendere o si agisce a caso, (perchè per esempio ci sono dei paradossi), o si fanno delle affermazioni arbitrarie (che comunque ci si sforza di spiegare) non ha importanza, nella vita c'è anche questo.
Ricorda che stiamo parlando di spiritualità, non di logica formale.
#2
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
03 Settembre 2025, 16:25:19 PM
Citazione di: iano il 03 Settembre 2025, 14:12:22 PMSe mettiamo la logica al veritce, ma sarebbe forse meglio dire alla base, del pensiero, siccome le macchine la usano in modo esclusivo senza possedere pensiero, ciò ci ridurrebbe a macchine.
Mi pare che tu abbia aspettative improprie verso la logica.
Dico questo anche se la logica non è il mio campo, e anzi Phil sulle mie idee sulla logica mi ha ripreso.
Sia come sia, la fiducia che riponevamo sulla logica è stata incrinata ad inizio novecento, dai teoremi di Goedel, che pochi hanno capito, me compreso.
Qui sul forum abbiamo avuto un forumista che ormai non scrive più, vero esperto di logica, ma con aspettative verso essa che sono state deluse, come da lui stesso dichiarato, e che, senza averlo mai dichiarato, invece, professava una religione in cui a Dio dava nome amore.
Sarò rivoluzionario, ma a me la logica non dà nessuna delusione. Intendo quella derivante dal semplice linguaggio, comprensibile anche all'uomo della strada, in quanto le religioni sono indirizzate a tutti, con buona pace di questo Godel, che non so e non mi interessa sapere chi sia. Le affermazioni o i pensieri che semplicemente hanno senso, contro quelle che non ce l'hanno, l'incoerenza.
Per quanto riguarda il Dio=Amore, siamo sempre lì: Se il Dio è il Bene assoluto, la mia tesi è che l'idea del Bene implica quella del Male, per cui per liberarsi del secondo non si può fare riferimento soltanto al primo, ci vuole un criterio superiore. È ciò che avviene nel Cristianesimo, dove la proposta di Bene assoluto convive necessariamente con il Male assoluto della sofferenza di Cristo, che fa da calamita a tutto il Male del mondo per permettere il primo. Ma quel tipo di Male può risultare insopportabile dal punto di vista teologico, e causare guerre di religione. Giustamente, dico io.
Per cui se si trovano dei criteri superiori al Bene e al Male, se si va cioè al di là del Bene e del Male (come propongo io), e Dio si trova lì, si può forse trovare una religione accettabile da tutti. 
#3
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
03 Settembre 2025, 13:18:22 PM

Citazione di: iano il 03 Settembre 2025, 11:49:44 AMSe inconsapevolmente cambiamo nome a Dio, possiamo credere di aver fondato una nuova religione.
Tu invece vuoi farlo in modo consapevole.
Ma sapendo di aver solo cambiato nome a Dio, allora cosa hai proposto di veramente nuovo?
Se dico che Dio è ordine, armonia, ragione, oppure dico che ordine è ragione, armonia, Dio, che cosa cambia?
Bisogna intanto distinguere due campi: la fisica, il mondo, e Dio può anche essere qualcosa simile a una persona, e il pensiero, che è retto soltanto dalla logica, e al vertice di esso ci sono soltanto dei criteri sulla base dei quali pensare. Io a volte, ma non è necessario farlo, uso il termine Dio per indicare questi ultimi, e ciò non ha niente a che vedere con chi esiste o non esiste al vertice del mondo.
Se non si vuole usare la parola Dio non c'è problema, le religioni orientali non lo usano infatti. È che così si può indicare quello che sta al vertice di tutto, sia che ci si interessi di fisica, sia (come me) soltanto di ragionamento.


Altra citazione da iano:
Per me, comunque, nel terzo millennio, di questa elevazione  spirituale, un uomo che pratica l'umiltà,( cioè l'essere una creatura fra tante), non avrebbe più motivo di parlare.
Gli ultimi non saranno i primi, perchè lo sono già, perchè nessuno può dirti che tu sei l'ultimo, ne tantomeno il primo, e men che meno puoi dirtelo da solo.


Se posso dire qualcosa della mia Filosofia, questo ideale dell'uomo che pratica l'umiltà, di primi e di ultimi, sono cose che in un certo senso non ne fanno parte. L'uguaglianza non viene proposta per dare diritti agli ultimi e toglierne ai primi o l'umiltà non viene proposta come soluzione benigna opposta alla prevaricazione, maligna. L'individuo ideale vive in primo luogo al di là del Bene e del Male, in un Paradiso dove queste cose non esistono, per cui non ha bisogno di praticare nè umiltà nè prevaricazione, e gli altri sono tutti sul suo stesso livello in partenza. Per cui non viene idealizzata l'umiltà, la caratteristica che viene idealizzata è la Forza spirituale che si trae dal pensiero di questo Paradiso. La mia Filosofia, inoltre, è del tutto indifferente alla Storia e al millenni in cui viviamo o abbiamo vissuto.
#4
Tematiche Spirituali / Re: Inventare una nuova religione
03 Settembre 2025, 10:35:22 AM
Citazione di: Alberto Knox il 31 Agosto 2025, 19:11:51 PMè chiaro che se tu poni la lente di ingrandimento su quei dogmi di cui abbiamo già discusso allora hai ragione. Ma al di la del fatto che si possono tranquillamente ignorare per avere una vita spirituale hai provato a guardare anche le cose che invece sono compatibili? 
 Cosa intendeva Eraclito con "logos"? è  un concetto complesso che indica la ragione universale, l'ordine intrinseco e la legge che governa il divenire del cosmo. È la forza relazionale che presiede alla realtà, visibile nell'armonia dei contrari e nel flusso costante del cambiamento. Il Logos, quindi, è sia la legge che regola il mondo sia la capacità umana di comprenderla attraverso la ragione. Cosa intendeva Anassagora con la parola "Nous" ?  un pensiero cosmico impersonale che struttura  e immette ordine ad un cosmo razionalmente.
Sono d'accordo sul fatto che potremmo mettere in secondo piano alcuni dogmi e tentare di indirizzarci tutti verso la compatibilità e anche il Bene (ma quest'ultimo non può essere il fine ultimo). Potremmo teoricamente, bisognerebbe vedere se si è disposti, non creando nuove incompatibilità. 
Ma appunto la tua seconda osservazione sulla ragione universale, l'ordine cosmico, l'armonia potrebbe essere lo spunto per porre proprio queste cose a vertice di tutto, eventualmente chiamarlo Dio e creare una nuova religione, potenzialmente universale. È quello che tento di fare personalmente.
#5
Citazione di: Alberto Knox il 31 Agosto 2025, 11:13:02 AMRicordo anche che non esistono le religioni, esistono uomini che inventano , che fanno delle religioni e questi uomini fanno il loro mestiere solo se queste religioni sono al servizio del bene comune e della pace nel mondo. Se no, no!
Le religioni hanno al loro vertice Dio, elevazione spirituale dell'individuo, non il Bene. Il Bene e la Pace sono aspirazioni sostenute ad esempio dal Papa, ma che secondo lui devono convivere con il Male del crocifisso, col quale ognuno si deve immedesimare in Cristo e nella sua sofferenza o godere di disporre di un capro espiatorio che sopporta il Male per lui. Per cui che Bene è? E se c'è qualcosa di sbagliato al mondo, va sempre bene la Pace?
Sono ragioni teologiche e spirituali che guidano le Religioni: soltanto con argomenti materialisti, come politica, economia, sociologia, non si può capirle, anche se oggi appare che le prime non esistano.
#6
Citazione di: anthonyi il 31 Agosto 2025, 13:39:41 PMQueste identità non comportano la volontà di potenza, che infatti si esprime solo in alcuni paesi uniti più che dalla religione, da una tradizione imperialista.
Per chi è materialista esiste soltanto la politica, ma non è così. Le religioni nascono per motivi principalmente spirituali e teologici. Nel caso particolare di Cristianesimo e Islam, la seconda è sorta per ragioni teologiche, per negare alcuni elementi della prima, che si stava diffondendo sempre più: in particolare il personaggio di Gesù Cristo come espresso dai vangeli: il suo essere Dio, dunque l'idolatria, l'essere stato crocifisso (quindi il masochismo maschile estremo) e il suo essere "magico", quindi superiore alla Natura, nei tre momenti di nascita, vita (miracoli) e morte (resurrezione). Ha dichiarato guerra ad essa, e ha vinto, impedendone la diffusione in tutto il mondo.
Citazione di: Alberto Knox il 31 Agosto 2025, 13:44:36 PML'eterna lotta tra i contrari crea l'apparenza del caos quando sotto in realtà c'è il logos, la razionalità
Tutto bene se fosse così, ma come detto alcune religioni sono del tutto incompatibili, a meno che il Cristianesimo rinunci ad alcune sue caratteristiche e dogmi (si convertisse, appunto), mentre a mio parere altre potrebbero esserlo.

#7
Citazione di: Alberto Knox il 30 Agosto 2025, 19:16:23 PM... E se ne può parlare in senso collettivo solo ammettendo che vi siano esperienze vitali che accomunano l'uomo. Quali sono , ci sono emozioni vitali che ognuno di noi sente? Allora ci sono persone che negano il male, persone che negano il bene , che negano l amore , che nega l anima ma non ci sono persone che negano la bellezza ad esempio. Chi fa esperienza estetica , sta facendo anche un esperienza estatica che è di fatto uno stato mentale primario, fondamentale e ineliminabile con cui noi riconosciamo e sentiamo la bellezza estetica...

Citazione di: Kob il 31 Agosto 2025, 08:03:15 AM... Ma si può pensare ad una spiritualità senza religione? Forse sì, a patto però di non essere bloccati da altre concezioni forti, come il materialismo. Cioè il cambiamento deve avere come meta un sogno, una speranza. Deve esprimere lo spirito utopistico, deve dar voce alla ricchezza interiore dell'uomo, al di là dei bisogni dell'animale. In questo ci deve essere la capacità di concedere tutta la libertà necessaria all'immaginazione.
Sembra si sia tornati a argomentazioni più in linea con la Spiritualità. Il nemico di quest'ultima è il Materialismo, che è fatto da valutazioni di vantaggi collettivi e individuali, da statistiche, che esclude i ragionamenti sognatori o utopistici, ma anche che dice, in'un'ottica utilitaristica, che libertà e diritti individuali siano da premettere all'aspirazione dell'uomo di elevarsi, distaccandosi dall'essere un animale, terreno, e avvicinarsi al cielo, a Dio se si vuole usare questo concetto in modo teorico.
Se si desidera fortemente la spiritualità, in opposizione al non credere a niente di forte, di vincolante, si mette in secondo piano la libertà e i relativi vantaggi.
Faccio un paio di esempi: un ucraino anziano mi ha raccontato che a suo tempo venivano chiamati, una volta a settimana, a svolgere una giornata di lavoro a titolo gratuito, diciamo lavori socialmente utili. Erano obbligati a farlo, ma in queste occasioni sentivano una grande spiritualità nell'essere in comunità e per il fatto che non si era comandati da una autorità che traesse un vantaggio personale da quella cosa.
Oppure cito la Repubblica Islamica dell'Iran, che è un po' il modello reale che si avvicina maggiormente al mio ideale di società, dove la grande maggioranza della popolazione crede veramente nella propria società, nei suoi ideali, e rispetta i suoi obblighi come elemento di Fede. Il pensiero unico nord-occidentale li considera inferiori, arretrati, ma io li valuto da tutt'altro punto di vista. Questo pensiero unico consiste nel Materialismo, il loro in quello Spirituale.
Certo poi esiste una Spiritualità anche nella Libertà, nell'essere antagonisti o riformatori di questi vincoli, obblighi, costrizioni. Ma se questi ultimi non esistono, molto probabilmente in quella società non si crede a niente. 
Tornando all'argomento del fondare una Religione, non mi sembra che sia impossibile. Probabilmente molti tentativi sono stati fatti nella Storia, ma la maggior parte si è realizzata soltanto in piccola scala, o neanche quello, e poi è scomparsa. Faccio l'esempio dei Tolstojani, una comunità del 1800 che si ispirava alla Filosofia dello scrittore russo, che a sua volta la basava sul Discorso della Montagna di Gesù. Secondo me i tentativi sono apprezzabili, se ce ne fossero indicherebbero un fermento spirituale che a mio parere manca quasi del tutto oggi nel nord-occidente, ma che potrebbe rinascere, in quanto, se la tecnologia oggi ci permette una facile soddisfazione dei bisogni materiali, teoricamente dovremmo dedicarci molto di più a quelli spirituali, non di meno!
#8
E la Spiritualità dov'è? Su 30 risposte soltanto in Kob c'era qualche elemento che la ricordasse. Non si chiama così la sezione?
#9
Come dicevo all'inizio non rispondo a critiche distruttive, anche per non alimentare il volume delle chiacchiere inutili. Comunque sono contento di aver fatto il tentativo di farmi capire, perché se avessi trovato anche soltanto una persona che mi avesse risposto in modo adeguato sarei stato contento.  Non è stato così, non c'è problema, cercherò altrove qualcuno con cui dialogare. Resto convinto della opportunità della mia proposta religiosa, per chi fosse effettivamente propenso ad essa e alla spiritualità, e non per i professoroni e i criticoni. Faccio notare che non sono assolutamente contrario alle spiegazioni e alle critiche, se queste ultime non sono fini a loro stesse. Per esempio, restando nel quadro dell'uomo in montagna,mi si potrebbe dire che si capisce e condivide la situazione, ma suggerirmi, per arricchire il quadro, di far entrare il personaggio del lupo, cosa che apparentemente rende più difficili le deduzioni fatte. Posso ovviamente partecipare a definire meglio le idee considerando questo elemento,  ma se lo facessi sarei comunque contraddetto in mille modi diversi, perché il fine è la contraddizione fine a sè stessa, le chiacchiere inutili, mai la comprensione,  la condivisione e la costruzione. Il principio che deve sempre valere è  che è vero tutto e il contrario di tutto, cioè anche che tutto è confutabile e quindi tutto è falso. Il Pluralismo, appunto. Ma fortunatamente il mondo e questo forum non coincidono del tutto.
#10
Citazione di: daniele22 il 27 Agosto 2025, 09:20:48 AMCiao e benvenuto. Tutto sommato trovo almeno uno spunto interessante nel tuo universo (assai confuso ai miei occhi) ed è espresso nel concetto di vuoto del pensiero. ... Ovvero, tanto per capirci, avverrebbe al capitolare di tutti quegli ordini di attenzione che costantemente ti distraggono dal tuo stato paradisiaco. Ma non è che possano cadere tutti, e di questo dovresti tenere gran conto.
Beh, l'ambizione di fondare una nuova religione appare detto così un po' esagerato, ma credo che i tentativi si possano e debbano fare, in un mondo così privo oggi di questo elemento, e dove c'è, come nei paesi islamici, essere troppo criticabile dall'esterno. Ma non è detto che un domani non se ne creino le basi. 
La risposta di daniele mi sembra comunque comprensibile. Quello che dicevo sulla incomprensibilità di molte altre risposte, la esprimo ricordando il primo punto dell'esempio di meditazione: sono in un prato di montagna, in un momento di estrema serenità, dico mistico per esagerare, diciamo idilliaco, e improvvisamente mi rompo un piede, o succede a chi sta accanto a me e si mette a gridare, e io dico che questo turba quello stato che avevo realizzato. Se lo dico a un italiano qualsiasi questo mi capisce, ed è d'accordo con me. Mi sembra che una affermazione del genere non viene accettata e condivisa in pieno dai partecipanti a questo forum, che trovano eccezioni a qualsiasi affermazione ovvia che io faccia. Si tratta di un forum di spiritualità, non pretendo di essere in uno di poeti, ma d'altra parte neanche di ragionieri o ingegneri della filosofia.
#11
Citazione di: Mel Fed il 26 Agosto 2025, 14:01:21 PMCerchiamo di essere concreti: io sono su questo prato di montagna, sereno e senza pensieri. Raggiungo uno stato che si potrebbe definire mistico in cui mi sento in Paradiso. Da quel momento ideale, il mio pensiero comincia naturalmente a spostarsi da qualche parte, normale no? Allora io posso percepire l'istinto della Sofferenza, mia perchè un insetto mi ha punto, o di una capra che ha preso una storta e si lamenta gridando. Questa sensazione turba il mio stato precedente, mi infastidisce perchè io me ne stavo in Paradiso tranquillo e sereno. Da questo turbamento sorge in me l'idea di una legge generale per la quale bisogna evitare la Sofferenza. Oppure, valuto che c'è qualcosa di contraddittorio, perchè per esempio vedo che l'acqua per bere degli animali scorre tutta per terra e non va niente nella vasca perchè il rubinetto è spostato, oppure sento qualcuno che dice una frase illogica come "a me piace soltanto la montagna e a volte mi piace il mare", allora mi viene l'idea che bisogna rispettare la logica e l'efficienza. Oppure sento parlare una coppia e uno dei due è evidentemente permaloso e litigano. Tutte queste cose mi turbano, e appunto sorge in me l'idea di leggi generali, di Valori che ci facciano restare me e tutti nello stato paradisiaco che avevo intuito poco tempo prima.
Comunque la mia è una proposta religiosa, per cui ci si può lamentare fino a un certo punto che non sia assoluta. Ho già parlato dell'essere Monista a casa propria, bisogna vedere se c'è compatibilità tra uno e l'altro oppure se non c'è (cristianesimo).
Mi sto perdendo, mi sembra che parliamo un altro linguaggio. Così come, in realtà, mi intossica tutta la filosofia nord-occidentale, piena di ragionamenti complessi che hanno tutta l'aria di non condurre da nessuna parte. Per questo ho evitato la sezione tematiche filosofiche, ma sembra che non basti. Ripeto che il mio obiettivo è farmi capire da tutti, senza evitare le questioni importanti, ma esprimendole in un modo accessibile. Anche perchè una delle mie proposte è di fare a meno della storia e della cultura. Mi è stato chiesto per esempio qual è il passaggio tra fase di meditazione e formazione di valori validi per tutti e mi sembra di avere risposto (mi sono auto-citato infatti) con degli esempi comprensibili, per quanto non necessariamente condivisibili. Tra tutti le inserzioni successive non mi sembra di avere individuato una che parlasse lo stasso tipo di linguaggio, per cui se non lo ritrovo mi estraneerò per il momento dalla discussione (anche perchè non so cosa dire!).
#12
Citazione di: Phil il 26 Agosto 2025, 12:54:28 PMMi concederai che dal Nulla e, soprattutto, con il Nulla non si costruisce spontaneamente nulla di valoriale. Tantomeno di condivisibile per tutti, poiché il Nulla può essere anche condivisibile e "oggettivo", ma le norme e i valori che ne derivi non lo sono (come dimostrano molte tradizioni), altrimenti con pari "oggettività" si potrebbero confutare le posizioni divergenti.
Questo è il passaggio critico che volevo evidenziare: nel momento in cui, presa consapevolezza del Nulla, inizi a discriminare in giusto/sbagliato, Bene/Male, etc. hai già introdotto qualcosa che "riempie" (per così dire) il Nulla. Da dove viene questo qualcosa che si cerca di innestare nel Nulla? Dalla tua riflessione sulle tue esperienze? Bene, ma quali criteri sono in gioco (più o meno inconsciamente) nell'elaborazione di tali esperienze, in modo da farle risultare discriminanti per Bene/Male, etc. fondando una religione che ormai non ha più nulla a che fare con il Nulla? Sono spunti di riflessione che ti propongo per perfezionare la tua proposta.
Il Nulla di cui parla Mel Fed non è il nulla come pura assenza di presenza, ma un Nulla mutuato tendenzialmente da spiritualità orientali.
Cerchiamo di essere concreti: io sono su questo prato di montagna, sereno e senza pensieri. Raggiungo uno stato che si potrebbe definire mistico in cui mi sento in Paradiso. Da quel momento ideale, il mio pensiero comincia naturalmente a spostarsi da qualche parte, normale no? Allora io posso percepire l'istinto della Sofferenza, mia perchè un insetto mi ha punto, o di una capra che ha preso una storta e si lamenta gridando. Questa sensazione turba il mio stato precedente, mi infastidisce perchè io me ne stavo in Paradiso tranquillo e sereno. Da questo turbamento sorge in me l'idea di una legge generale per la quale bisogna evitare la Sofferenza. Oppure, valuto che c'è qualcosa di contraddittorio, perchè per esempio vedo che l'acqua per bere degli animali scorre tutta per terra e non va niente nella vasca perchè il rubinetto è spostato, oppure sento qualcuno che dice una frase illogica come "a me piace soltanto la montagna e a volte mi piace il mare", allora mi viene l'idea che bisogna rispettare la logica e l'efficienza. Oppure sento parlare una coppia e uno dei due è evidentemente permaloso e litigano. Tutte queste cose mi turbano, e appunto sorge in me l'idea di leggi generali, di Valori che ci facciano restare me e tutti nello stato paradisiaco che avevo intuito poco tempo prima.
Comunque la mia è una proposta religiosa, per cui ci si può lamentare fino a un certo punto che non sia assoluta. Ho già parlato dell'essere Monista a casa propria, bisogna vedere se c'è compatibilità tra uno e l'altro oppure se non c'è (cristianesimo).
#13
Citazione di: Phil il 26 Agosto 2025, 11:27:20 AM... sono esempi di come, a partire dal Nulla, non si possano ricavare direttive etiche o sociali particolareggiate, essendo il Bene e il Male sempre considerati come qualcosa (un criterio, un dogma, etc.).
Mi baso sulla mia esperienza personale, di annullamento degli schemi di ragionamento, dei pensieri, della cultura e della storia, e del mio risveglio che include determinate sensazioni. Da queste ultime cerco di costruire dei valori validi per tutti. Che poi una parte di questi tutti non le condivida o non li condivida mi interessa fino a un certo punto. Come dicevo, la mia Filosofia non è dogmatica, perchè tutto è oggetto di spiegazione, però la considero pur sempre una Religione, che può avere degli elementi di rigidità. Io costruisco un sistema coerente sulla base di questi presupposti, le mie personali sensazioni che rilevo nello stato dell'annullamento e della spontaneità che dicevo, se poi non viene seguito niente. Ma non si deve dire che è dal Nulla dei Valori che costruisco dei Valori, ma è dal Nulla del pensiero, perchè ritengo che questo stato sia condivisibile da tutti, in quanto al di là da cultura, storia, e altri elementi specifici della vita vissuta in società, ma legato soltanto all'appartenere alla specie Umana.
#14
Citazione di: Phil il 25 Agosto 2025, 17:37:15 PMLa proposta è senza dubbio legittima, tuttavia: è la proposta di fare un percorso che conosci "sulla carta" oppure che hai fatto?
Si tratta di un viaggio che vorresti fare perché ti affascina o te ne hanno parlato bene, oppure è un viaggio da cui sei tornato "perfezionato" e con una buona impressione, quindi lo consigli?
Citazione di: iano il 25 Agosto 2025, 19:51:56 PMFare il percorso inverso significa prendere coscienza del percorso fatto, per rifarne uno nuovo con maggior cognizione di causa.
È il percorso che io sono portato naturalmente a fare personalmente, dato che mi considero "spontaneo" per natura. Esserlo significa non fare calcoli, e tendere appunto a non pensare a niente. Si può immaginare di essere su un prato di montagna, senza tanta gente intorno, senza molte preoccupazioni o ambizioni incombenti, e cioè sereni. Questo tipo di momento mistico, probabilmente esperienziato da molti, magari in vacanza o nel tempo libero, lo pongo alla base del proprio essere e del proprio modo di ragionare ed agire che questa persona attuerà quando ritornerà a contatto con gli altri e si confronterà con la vita. Nella Filosofia Religiosa che propongo, corrisponderebbe al momento della Meditazione, ma in realtà lo si dovrebbe attuare molto spesso, anche in contesti di vita normale, e io sono per natura tendente a farlo, per cui lo consiglio.
Non è un prendere coscienza del percorso fatto, è invece un reset, come diceva Phil. La coscienza, che io chiamo più spesso Consapevolezza, esiste ed è importante, nella mia Fede, consiste di valutare, per qualsiasi cosa che il mondo ci propone, da dove viene e dove va a finire: il 95% di quelli che comprano un pacchetto di prosciutto implasticato al supermercato è privo di Consapevolezza, per esempio. Ma nel momento del Nulla, della Spontaneità e nella prima fase della Meditazione non c'è questo elemento, c'è soltanto il sentimento che la massima serenità e il Paradiso siano possibili.
Citazione di: Phil il 25 Agosto 2025, 17:37:15 PM... faccio un po' fatica a pensare (limite mio), che dopo esser risaliti (o ridiscesi) al Nulla, dopo tale reset, si possa proporre una religione di un Dio puramente teorico, un monismo forte, la non uccisione degli animali ma l'uccisione degli embrioni e dei sofferenti, etc. è un po' come se Mosè fosse tornato dal monte Sinai con un mazzo di fiori: difficile da decifrare il nesso, logico o religioso che sia (ogni riferimento a Kasyapa non è puramente casuale).
Sono un po' frenato ad affrontare argomenti politicamente sensibili come veganesimo, aborto, omosessualità perchè generano un vespaio di polemiche inutili. 
Comunque, tu consideri la uccisione come momento determinante, mettendo insieme Sofferenza e Morte. Io scindo totalmente queste ultime due cose, e penso di potermi rifare a Epicuro, che invitava a non avere paura della morte. 
Il problema è la Sofferenza, di cui ci si consapevolizza nel momento del risveglio, successivo al Nulla, non la Morte, perchè dovessimo morire, Nulla eravamo e Nulla torneremo ad essere, per cui non cambierebbe niente.
Dunque il problema è la Sofferenza che si realizza negli allevamenti di animali, non la loro morte o uccisione. Questa Sofferenza non è praticamente evitabile, per cui l'invito a non supportarli, e a evitare di consumare quei cibi in modo da essere sereni nel momento del pasto, un momento che, se non è sacro, lo è quasi.
Dato  che la Morte non è un problema determinante, tranne il caso degli affetti che circondano l'individuo che sta per morire, che però sono assenti nel caso dell'embrione che non ha ancora cominciato a pensare e interagire con gli altri, l'aborto è sostenuto, come mezzo per evitare che i figli non abbiano una famiglia solida e naturale di riferimento o che non siano fortemente desiderati da entrambi.
L'eutanasia dei sofferenti mostra più chiaramente la scissione tra Morte e Sofferenza, è infatti la prima che rende nulla la seconda.
#15
Citazione di: fabriba il 24 Agosto 2025, 16:02:22 PMIl tuo nulla come esempio di perfezione mi sembra vicino all'idea buddista (e in particolare zen) di svuotare la mente per raggiungere l'illuminazione, infatti fai riferimento a errori di pensiero come contaminazione del nulla.
Però nel contesto zen si rifiuta l'esistenza delle categorie del bene e del male.
Esatto, hai colto nel segno! Non capisco il "però": è esattamente quello che propongo io di fare il tentativo, lo sforzo di superare il Bene e il Male.
Citazione di: fabriba il 24 Agosto 2025, 16:02:22 PMSe per la tua filosofia l'errore e l'imperfezione vengono dal pensiero, sembra difficile che poi la filosofia possa sostenere anche la cosa più banalmente condivisibile come il disprezzo per la sofferenza, che è pure un pensiero e quindi si discosta dal nulla.
Io non sostengo di restare nel Nulla, ma soltanto che esso è l'origine da cui dobbiamo partire per confrontarci col mondo. In questo progressivo confronto incontriamo appunto la Sofferenza e stabiliamo come dobbiamo rapportarci ad essa, con il tentativo di evitarla. Restando nel Buddismo, la liberazione dalla Sofferenza è per esso un tema fondamentale infatti.
Citazione di: Duc in altum! il 24 Agosto 2025, 16:07:43 PM
Be', al di là del fatto che nessuno può darsi la serenità o la Perfezione da solo (altrimenti non ci sarebbe più bisogno di confutare il Vangelo in sé stessi), ma salvarsi da cosa/chi?!?
Io sostengo che la serenità e la Perfezione possono senz'altro realizzarsi nel singolo, e non è neanche difficile, se si riesce a non farsi inluenzare dalla società e dalla propria cultura, superando gli schemi mentali e attraverso la Spontaneità.
Riguardo alla Salvezza, si può vivere alla giornata la propria vita, ma si può anche decidere che bisogna attuare una sfida con la società, la partita della propria vita, alla quale continueremo a giocare finche non la vinceremo o per lo meno non perderemo. Può essere la stessa società ad avere deciso di giocare una partita con noi, e noi siamo tenuti a non perderla, cioè a salvarci.