Homo sapiens è un animale

Aperto da Jacopus, 08 Febbraio 2025, 08:55:48 AM

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niko

Poi, ok, dall'accettazione filosofica, e psicosociale, del fatto che l'uomo sia un animale, deriva l'animalismo.

Derivano, o meglio deriverebbero, pure tante altre cose, tipo nichilismo, utilitarismo, istintualismo, sociobiologia, etiche all'altezza dei nostri tempi, che sostituiscano il (nuovo) concetto di "coscienza" al posto del (vecchio) concetto di "uomo".

Tanti umani non hanno coscienza, tanti non umani hanno, e sempre piu' avranno, coscienza. Scimmie che hanno imparato il linguaggio dei segni e intelliggenze artificiali sempre piu' indistinguibili e di fatto mimetiche, sono solo l'epifenomeno, del fenomeno generale.

La nostra platonica "eternita' " non e' realmente "nostra", ma e', tanto per cambiare, una generica proprieta' della natura, e come tale andrebbe trattata, al piu' presto, e prima che succedano (altri) disastri.

Pero' l'animalismo e' fico, e' di moda, e' di tendenza, e in uno scenario metropolitano occidentale medio mette d'accordo tutti o quasi; viceversa, le (vere) conseguenze del fatto che l'uomo sia un animale sono divisive, toste da accettare, e finiscono spesso sotto il tappeto. L'animalismo generico, ormai fa parte del "tappeto".

Simbolo di pace, e soprattutto di speranza ai giorni nostri e' la pianta, il concetto filosofico ed esistenziale della pianta, intendo, che trae direttamente energia dal sole (autotrofia, fotosintesi); e non l'agnello (e quindi non l'animale, dallo sguardo pacifico...) di Dio, che toglie i peccati dal mondo, in un meccanismo espiatorio. L'agnello, il simbolo di pace per eccellenza della nostra attuale cultura, mangia l'erba, deve comunque, dal mio punto di vista, se non proprio "uccidere", danneggiare qualcuno o qualcosa, per vivere, la pianta, nemmeno quella, si nutre di terra e di luce.
La pianta e' naturalmente la pietra d'inciampo effettiva pure dei vegani attuali come tipo umano, che, rispettosi dietologicamente finanche delle piante, proprio non possono essere. Per essere in senso etico danneggiabili, basta avere volonta' di vivere, non serve avere coscienza. Le piante, che non hanno coscienza, ma volonta' di vivere si', nella mia visione del mondo sono effettivamente danneggiabili, con buona pace dei vegani. Le piante hanno sguardo, piu' pacifico ancora di quello degli agnelli. Perche' il problema non e' sacrificarsi, ma bastare a se' stessi.

Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

Il_Dubbio

Citazione di: Jacopus il 10 Febbraio 2025, 00:20:14 AMPerò restiamo anche animali. Non a caso tu mi domandi: cosa ti aspetti dall'uomo, è un animale e massimizzerà i suoi profitti, non badando alle conseguenze. Osservando quello che succede, non hai tutti i torti, eppure proprio in virtù della "non automaticità del comportamento umano, della sua neuroplasticità, è possibile auspicare un salto ulteriore verso un senso di responsabilità, un senso del riconoscimento di essere immersi in un equilibrio che stiamo profondamente minando a nostro rischio e pericolo. 
Secondo me questo tuo è un auspicio "politico". La scienza e la tecnologia può solo aiutare a guardare il problema in modo quantificativo. 
Siamo piu di 5 miliardi di persone, le risorse sono quelle che sono e esistono ancora gli stati che fanno la guerra fra di loro per accappararsi quelle risorse rimaste. 

L'uomo è un animale che ha una facoltà che gli altri animali non hanno. Ma non credo abbia ancora capito del tutto gli equilibri delle cose, come gestirli o indirizzarli. La natura è una realtà complessa. Spesso gli scienziati hanno idee completamente diverse dalle popolazioni. Ad esempio se fai una domanda agli scienziati su come risolvere la questione energetica, loro ti direbbero "il nucleare". Fatti un giro per l'Italia e chiedi cosa ne pensano delle centrali nucleari e chi non avrebbe alcun problema ad averlo sotto casa. 

Non siamo esseri superiori... alla natura. La superiorità dell'uomo sugli altri animali è sulla comprensione dei problemi della natura, ma è difficile capire, con la sola comprensione,  se ciò possa bastare per fare le scelte migliori. 

iano

#17
Citazione di: niko il 10 Febbraio 2025, 11:30:04 AMI Vannacci della situazione, se ne devono fare una ragione.


Quello che volevo suggerire è che Vannacci è propriamente un prodotto indesiderato dell'uso della ragione , quando  la capacità di discriminare applicata agli esseri viventi diventa discriminazione.
Io preferisco pensare agli esseri viventi come esseri unici e irripetibili, diversamente raggruppali fra loro secondo criteri arbitrari, e uno dei criteri per definire la cosiddetta specie umana potrebbe essere appunto quella capacità di discriminare diversamente distribuita fra gli esseri viventi.
Qualunque capacità non è buona ne cattiva, ma come si dice di solito per le tecnologie, dipende da come la usi.
I sessi non ''esistono'', ma sono un prodotto della nostra capacità di discriminare fra loro gli esseri viventi, ciò che può essere utile al fine di normare la società, ma che  ha delle controindicazioni quando confondiamo i prodotti della utile discriminazione fatta sulla realtà con la realtà stessa.
Questa confusione si può fare in diversi gradi, e quando il grado è massimo giungiamo ai Vannacci, ma tutti in vario grado facciamo questa confusione.
Non è il sonno della ragione a produrre mostri, come si diceva una volta, ma l'uso improprio  , ingenuo nei casi più gravi, ciò che rende ridicolo Vannacci ai nostri occhi, che ne facciamo.
E'propriamente l'uso della ragione a poter produrre i Vannacci e siccome quella ragione noi usiamo, che ciò sia di monito a tutti noi del gruppo che per ciò si caratterizza, a farne un uso più appropriato.
Gli animali che di quella fanno meno uso l'omosessualità et similia non sanno cosa siano.
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

iano

#18
Ciò che non sappiamo esistere non può essere per noi ''animali'' un problema.
Se invece crediamo che esista la causa di un problema, consideriamo che riuscirne a dimostrarne l'inesistenza, è una delle sue possibili soluzioni.
Per alcuni questo è nichilismo, per me è un progresso nella consapevolezza con cui affrontiamo la realtà.
Consapevolezza che il sesso non esiste, ma che si possono ragionevolmente discriminare sessualmente gli esseri viventi fra loro.
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

Adalberto

#19
Citazione di: Jacopus il 08 Febbraio 2025, 08:55:48 AMHomo sapiens, la specie a cui apparteniamo, è una specie animale.
Homo ludens, la specie a cui apparteniamo è una specie animale perché gioca, come fanno gli animali.
Apparentemente il gioco è un'attività infantile, che addestra alla vita futura. Anche.
 In realtà il gioco  è uno switch cognitivo che permette di uscire da un ambito mentale/sociale fatto di regole e significati, per saltare in un'altra dimensione, dotata anch'essa di regole e significati. Però altri, diversi.
 La capacita entrare e uscire da questi diversi ambiti è un salto di qualità, in particolare quando viene sviluppato con quel  filo di improvvisazione e creatività che rompe schemi e classificazioni.
 L'intelligenza, la coscienza non sono fattori statici, emergono davvero solo quando ci permettono di fare un salto oltre le nostre abitudini, di entrare in una dimensione altra, di conoscere  altro da sé.
 Ma come il gioco sia una forma di coscienza intelligente è meglio farselo spiegare direttamente da Huizinga, che lo eleva a fatto culturale.
 Parafrasando il paradosso di Epimenide ci si pone la domanda.
 Se tutti quelli che giocano sono intelligenti, allora umani e animali lo sono anch'essi?
 Certo che no. Tanti umani non sanno giocare.
Ci son dei giorni smègi e lombidiosi...
ma oggi è un giorno a zìmpani e zirlecchi.
(Fosco Maraini)

aurea

io non mi considero un animale, considero semmai il mio corpo materiale e la mia mente annessa e connessa. Gli animali sono materiali e hanno una mente molto più connessa al corpo della nostra,pensano in termini somatici e istintuali.
I vegetali non si sa mai io sospetto che anche loro abbiano una mente materiale.
I cristalli riescono a fare cose interessanti che sono, in parte, inspiegabili ma l'unico essere vivente che ha una mente capace di funzionare in un modo relativamente libero dal corpo è l'essere umano.

iano

Citazione di: aurea il 19 Marzo 2025, 18:46:16 PMio non mi considero un animale, considero semmai il mio corpo materiale e la mia mente annessa e connessa. Gli animali sono materiali e hanno una mente molto più connessa al corpo della nostra,pensano in termini somatici e istintuali.
I vegetali non si sa mai io sospetto che anche loro abbiano una mente materiale.
I cristalli riescono a fare cose interessanti che sono, in parte, inspiegabili ma l'unico essere vivente che ha una mente capace di funzionare in un modo relativamente libero dal corpo è l'essere umano.
Dire che siamo tutti animali c'est plus facile, e ancor di più, volendo esagerare, possiamo dire che siamo tutti esseri viventi, piante comprese,
Ma posto che ci possono essere buoni motivi per complicarle le cose, a te cosa ti spinge a farlo?
Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

aurea

Animali significa "animati" ,cioè esseri viventi dotati di movimento e di vita mobile apparentemente più viva di quella dei vegetali.Ma anche i vegetali si muovono apparentemente per ragioni materiali ma anche in modo intelligente.La funzione clorofilliana,ad esempio,è la più naturale e funzionale delle funzioni vitali,utilizza il cloro come elemento centrale e la luce del sole,non aggredisce gli animali e neppure il mondo inorganico.Inoltre le piante usano un sistema riproduttivo che favorisce molte specie animali,svolgendo una funzione sistemica notevolmente logica e utile,per non parlare dell'ossigeno.
Anche l'inorganico ha qualcosa di intelligente e se andiamo poi a vedere le ricerche quantistiche vediamo che le particelle sembrano rispondere alle misure con una scelta che sembra quasi volontaria.
Perciò io direi che,invece di usare i termini tradizionali,sarebbe meglio sceglierne altri che spiegano meglio le caratteristiche degli esseri  viventi senza trascurare l'incognita inorganica.


aurea

Io non mi pronuncio su Vannacci ,mi limito a dire che una persona ha diritto di vivere come vuole e di fare quello che vuole rispettando
a)la carta dei diritti umani 
b)la legge
a)non si discute,b) si discute solo se viola a) 
Io non vedo nessun problema in questo: la carta dei diritti e la legge sono i "comandamenti" moderni.
Se uno viola l'uno e/o l'altro ne paghi il prezzo  :)

Jacopus

C'è un gasteropode del clade "sacoglossa" che è sia autotrofo che eterotrofo. Si ciba di alghe ma non digerisce i cloroplasti che continua ad usare come le piante, per trasformare la luce in energia. È una via di mezzo fra una pianta e un animale. Questo per dare ragione a Iano. Le classificazioni sono utili ma non rispondono alla realtà della vita, che è molto più confusa e sovrapposta di quello che si crede, compreso il tema già toccato dei generi sessuali con buona pace di chi crede che siano sempre e solo due.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

iano

#25
Citazione di: Jacopus il 17 Ottobre 2025, 17:56:02 PMC'è un gasteropode del clade "sacoglossa" che è sia autotrofo che eterotrofo. Si ciba di alghe ma non digerisce i cloroplasti che continua ad usare come le piante, per trasformare la luce in energia. È una via di mezzo fra una pianta e un animale. Questo per dare ragione a Iano. Le classificazioni sono utili ma non rispondono alla realtà della vita, che è molto più confusa e sovrapposta di quello che si crede, compreso il tema già toccato dei generi sessuali con buona pace di chi crede che siano sempre e solo due.
Equiparare cose fondamentalmente diverse, come gli individui, è fondamentalmente ingiusto, e se questa ingiustizia pur si decide che sia necessario sopportare per i benefici che comporta il costituirsi in società, bisognerebbe in primis provare a distribuire egualmente il relativo disagio.
Se ciò non si rivelasse fattibile, bisognerebbe dare un riconoscimento a chi è chiamato a sopportare maggior ingiustizia, come a quegli eroi che caricano su di se, che abbiano scelto o meno di farlo, il maggior peso del bene della loro comunità, alleggerendo il loro compito invece di farglielo pesare.
Le leggi non sono giuste, perchè necessariamente contemplano categorie entro le quali gli individui vengono forzati, ma quelle categorie sono necessarie alla stesura della legge, che va accettata come una necessita sociale.
Io rispetto la legge perchè è legge, e non perchè è giusta, ma essendo fondamentalmente ingiusta devo avere la libertà di lottare per cambiarla, anche se fosse banalmente la libertà di poggiarsi su una gamba quando l'altra è stanca, purché la società stia in piedi.

Se la società è fatta di maschi, femmine, ed altro non meglio specificato, la giustizia non si realizza specificando il non ben specificato, se specificare in se è fonte di ingiustizia.
Se questa ingiustizia è necessaria bisogna alleggerirla, piùttosto che appesantirla  al fine di sostenere la giustezza della legge.

L'unica giustizia possibile, traendo spunto da un proverbio genovese, è che ognuno possa stare a turno in braccio alla mamma, se non lo ricordo male, e nel caso mi corriggerai, caro Jacopus :)
Se ci lasciassimo governare dalla saggezza popolare racchiusa nei proverbi forse realizzeremmo una società, non dico giusta, ma più sopportabile.


Lo stesso uomo non può bagnarsi due volte nello stesso fiume.

fabriba

#26
@iano mentre ti seguirei nel dire che le razze "nascono da una convenzione arbitraria", le specie  sicuramente con qualche eccezione, sono quelle che possono tramandarsi (figliare figli fertili).
L'esistenza di eventuali eccezioni rompe la regola solo quando le eccezioni sono tante a sufficienza da esigere una nuova tassonomia.

In questo senso @Jacopus l'esistenza di due sessi è biologicamente una regola con eccezioni dell'ordine subpercentuale, mentre l'esistenza di due generi culturalmente in occidente è stata considerata da molti una tassonomia superata dai fatti.

Tornando alla specie umana la classificazione come specie non è ovviamente in dubbio, ma l'appartenenza alla classe dei mammiferi è sempre più enfatizzata e questo rientra nel discorso fatto altrove della possibilità di piegare le soft sciences.
Decenni fa si leggeva da fonti estremamente autorevoli una serie di tesi sulla indiscussa unicità dell'umano che il buon senso e l'osservazione poteva smentire, ma il groupthink tra antropologi rendeva indiscutibilmente "veri" assiomi come:
  • Le tombe sono il primo segno della umanità Perché indicano una ritualizzazione  della morte  (sarebbe bastato il cane di @InVerno  o gli uccelli intorno a un compagno morto su strada per smentire)
  • Gli umani sono gli unici animali a praticare la masturbazione (su testi d'epoca Molto autorevoli era la Verità, per quanto sembri assurdo oggi)
  • Solo pochi giorni fa leggevo che ancora oggi si considera scientificamente indimostrato che gli insetti provino stati emozionali complessi come paura o dolore , ma visto il mutato sentimento di appartenenza al regno animale, si cerca di dimostrarlo tra le altre cose facendo esperimenti di tortura in cui si annota "si contorce e cerca di scappare , ma significa davvero che prova paura e dolore?"

Il senso di questa divagazione è: oggi ci "serve " enfatizzare l'appartenenza dell'uomo alla natura* e le soft sciences vi si piegano, ma nulla toglie che domani torneremo a enfatizzare l'unicità della specie umana sopra le altre.
Incidentalmente (spunto di riflessione off topic) l'influenza della cultura non-dualistica asiatica ci sta cambiando: vedere il continuum tra l'umano e l'animale e la natura è molto facilmente spiegabile in questi termini.
(*perché la nostra dipendenza da essa è particolarmente critica di fronte alla crisi climatica che molti considerano reale -e quasi tutti nel mondo scientifico)

Ultimo, @aurea  di recente ho trovato online la dichiarazione dei diritti umani pubblicata in italiano da organi statali. Sono poche pagine e leggerle mi è dispiaciuto molto perché ha distrutto un mito che avevo... Non sono i principi assoluti e indiscussi che pensavo (credo non per colpa mia ma di come vengono calati nel mondo di tutti i giorni).


Scusate errori, scrivo da mobile

Jacopus

#27
Fabri. Quello che volevo evidenziare è il "continuum" esistente fra ogni specie vivente. Che l'uomo abbia uno statuto speciale l'ho sottolineato anch'io in diverse occasioni, ma ciò non toglie che persino noi siamo il risultato dell'accoppiamento di almeno due specie diverse, homo sapiens e Neanderthal, essendo il sapiens puro solo il sapiens pigmentato con la spelle scura dei sapiens subshariani. La specie è tale finché non evolvono altre specie da quella specie le quali possono, fino ad un certo punto, riprodursi con la specie originaria.
Sulla masturbazione ti devo dare torto. Molte specie si masturbano, compresi alcuni cetacei.
La classificazione tassonomica nel mondo biologico è quindi, dal mio punto di vista, uno strumento orientativo utile ma non va dimenticato che facciamo parte di un unico impulso alla vita che si espande come può e dove può, in modi casuali, ma portandosi appresso la storia precedente.
Questa impalcatura teorica, fra le altre cose, implica che ogni storia creazionista è pura fantasia. Se bisogna ricorrere ad una divinità creatrice occorre semplicemente risalire alla creazione del DNA. È come se il divino, qualunque esso sia, abbia diffuso il dna sulla terra ed abbia poi lasciato fare al tempo. È questo il vero mistero. Come abbia potuto scaturire il DNA dalla materia inorganica, ovvero un libro per le istruzioni per la vita, uguale nella sua funzionalità per tutte le specie viventi. Quindi, al di là di filosofie orientali od occidentali, l'uomo è un animale speciale che sa suonare il
violino ma animale resta, essendo collegato alle regole vitali che organizzano la vita dal batterio fino a noi.
Homo sum, Humani nihil a me alienum puto.

fabriba

Citazione di: Jacopus il 18 Ottobre 2025, 08:07:47 AMQuello che volevo evidenziare è il "continuum" esistente fra ogni specie vivente. Che l'uomo abbia uno statuto speciale l'ho sottolineato anch'io in diverse occasioni, ma ciò non toglie che persino noi siamo il risultato dell'accoppiamento di almeno due specie diverse, homo sapiens e Neanderthal, essendo il sapiens puro solo il sapiens pigmentato con la spelle scura dei sapiens subshariani. La specie è tale finché non evolvono altre specie da quella specie le quali possono, fino ad un certo punto, riprodursi con la specie originaria.
Sulla masturbazione ti devo dare torto. Molte specie si masturbano, compresi alcuni cetacei.
La classificazione tassonomica nel mondo biologico è quindi, dal mio punto di vista, uno strumento orientativo utile ma non va dimenticato che facciamo parte di un unico impulso alla vita che si espande come può e dove può, in modi casuali, ma portandosi appresso la storia precedente.
Questa impalcatura teorica, fra le altre cose, implica che ogni storia creazionista è pura fantasia. Se bisogna ricorrere ad una divinità creatrice occorre semplicemente risalire alla creazione del DNA. È come se il divino, qualunque esso sia, abbia diffuso il dna sulla terra ed abbia poi lasciato fare al tempo. È questo il vero mistero. Come abbia potuto scaturire il DNA dalla materia inorganica, ovvero un libro per le istruzioni per la vita, uguale nella sua funzionalità per tutte le specie viventi. Quindi, al di là di filosofie orientali od occidentali, l'uomo è un animale speciale che sa suonare il
violino ma animale resta, essendo collegato alle regole vitali che organizzano la vita dal batterio fino a noi.
La tradizionale distinzione Nanderthal-Sapiens come "specie" umane sta venendo un po' meno... vediamo come andrà, ma secondo me tra 20 anni il Nanderthal sarà considerato una "razza" umana (perché ha procreato insieme ai Sapiens, che -salve le eccezioni di cui parlavo- è di norma ciò che indica che due animali sono della stessa specie).

La questione della masturbazione non l'hai letta bene... dicevo l'esatto opposto di quello che hai inteso e ho la presunzione di pensare che fosse chiaro, ma se dopo aver riletto pensi di no, aiutami a capire dove mi sono spiegato male x favore!
> La questione cruciale era fare un affronto al continuum uomo-animale-natura usando come ariete il relativismo.
Ma proprio per questo non era un affronto assoluto: ci sta che c'è il continuum, e secondo me ci sta anche che il continuum è una interpretazione utile del nostro tempo.

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Sul resto non ho nulla da obiettare, butto qualche nota di colore però:
  • di recente leggevo che hanno scoperto un fossile con un codice genetico che può essere considerato antenato del DNA, quindi è plausibile che il DNA abbia vinto una gara evolutiva con altri tipi di codici genetici sulla terra in tempi di cui fatichiamo a trovare tracce
  • la questione della genesi nella religione è affascinante, l'accuratezza con cui il mito spiega l'inspiegabile millenni prima della scienza è in sè ragione di attaccamento antropologico alla religione... starei a discuterne volentieri, ma non voglio togliere al tema principale

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