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LOGOS - Argomenti => Tematiche Culturali e Sociali => Discussione aperta da: PhyroSphera il 14 Aprile 2024, 14:55:29 PM

Titolo: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 14 Aprile 2024, 14:55:29 PM
Quest'oggi ho compiuto una piccola incursione in una libreria. Davo un'occhiata ad alcuni titoli e riflettevo. Uno attirava particolarmente la mia attenzione, "L'etica del viandante", di U. Galimberti. Leggevo la nota di copertina... Come, abbandonare le certezze proprio mentre la tecnica è piegata a scopi di dominio, evitare una radicale alternativa restando sempre nello stesso destino? Mi veniva in mente quindi una disastrosa dichiarazione pubblica dell'autore, che cercava di giustificare le cosiddette "transizioni" sessuali facendo impropriamente appello alla psicologia junghiana e agli archetipi di Anima e Animus, che agiscono nella nostra mente a parti invertite: l'anima nei maschi, l'animus nelle femmine. Il fatto è che da questa configurazione non nasce proprio nessuna possibilità di cambio: in ciascuno è presente una controparte sessuale, ma restiamo sempre o maschi o femmine. Fortuna che Galimberti lo annunciano come un junghista e non un junghiano; ma nemmeno così sta bene.
Un altro libro colpiva la mia attenzione, "La crisi della narrazione Informazione, politica e vita quotidiana", di Byung-Chul Han. Sono da poco finite le Grandi Narrazioni, adesso rischiano di finire proprio le narrazioni? Questo forse è troppo, sarebbe la morte di tutta la società. Ma non c'è da scherzare con questa crisi, che io notavo già da tempo. Mi veniva in mente un episodio di tantissimi anni fa'. Ero a Londra, nella metropolitana, seduto di fronte a un giovane studioso del Talmud. Iniziavamo a colloquiare e il discorso sùbito toccava materie religiose: il Libro della Genesi, la creazione del mondo e dell'uomo, la parola Adamo che non significa veramente "primo uomo" ma "uomo", e le mie osservazioni successive, cioè che nelle Scritture cristiane lo stesso termine è un nome di persona. Tempo dopo, io pensavo che Adamo non significa neppure "tutti gli uomini" e che la storia della sua Caduta deve essere una vicenda diversa da come generalmente si ritiene: l'abbassarsi della sfera personale all'àmbito della pura materialità, "polvere sei, polvere ritornerai". Questo evento coinvolgeva tutti, perché l'uomo è un essere sociale; ma non fu, non è l'accadimento di tutti... È con consapevolezze come questa, che le Grandi Narrazioni volgevano al termine; non che non avessero avuto un senso. Oggi, fuori dalla libreria, mi passava per la mente anche una nozione di teologia: la dottrina del Nuovo Patto in Cristo, che sostituisce quello con Adamo. Dio forse praticava un avvicendamento, o una sostituzione che lasciava un avvenimento inconcluso, sottraendo da un processo giudiziario la parte di umanità che non era stata protagonista della Caduta? Da molto tempo a questa parte io dico sostituzione...
E così opterei anche per altre sostituzioni. Davvero la nostra società e cultura deve sopportare errori come quelli di Umberto Galimberti, a discapito finanche della stessa integrità del corpo? Se alcuni sono effettivamente caduti in tale abisso, bisognerebbe incentrare la storia di tutti sui loro errori? Le vere Grandi Narrazioni non erano sbagliate, la loro fine è stata dovuta a un ampliarsi degli orizzonti; e adesso la crisi delle narrazioni nella nostra società dovrà servire per far perire i falsi resoconti, quelli che non sanno dire neppure maschio o femmina.

Mauro Pastore
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 14 Aprile 2024, 16:15:07 PM
Io preferisco se periscono gli omofobi, i bigotti ignoranti e i transfobici.

Il piu presto possibile.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 14 Aprile 2024, 18:02:04 PM
Secondo me basterebbe provassero e molti di loro resterebbero disgustati non dall'esperienza ma dell'enorme piacere provato.
eh eh eh non è meglio così?
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Phil il 14 Aprile 2024, 19:22:17 PM
Citazione di: PhyroSphera il 14 Aprile 2024, 14:55:29 PMLe vere Grandi Narrazioni non erano sbagliate, la loro fine è stata dovuta a un ampliarsi degli orizzonti; e adesso la crisi delle narrazioni nella nostra società
Non so fino a che punto si possa parlare di «crisi delle narrazioni»; forse c'è piuttosto un proliferare "rizomatico" di narrazioni, di cui quelle riguardanti i generi sono un recente esempio. Di certo, c'è un proliferare di narratori, ciascuno con il suo megafono (di cui ho accennato altrove) e spesso sostenuto da numeri democratici da far invidia agli schieramenti politici o alle tifoserie sportive. Difficile trovare un fenomeno sociale che non sia anzitutto narrazione, con i suoi protagonisti, i suoi antagonisti, sfide, misteri, oggetti simbolici e "magici", etc.
Le grandi narrazioni erano tali non solo per la loro estensione demoscopica, ma anche per la sedicente grandezza della verità di cui si facevano alfieri; oggi le narrazioni della post-verità, della contro-verità, della verità "red pill", della verità decomplottizzata, della verità "quella di una volta" o quella del "c'era una volta", etc. sono un dedalo di incroci e contaminazioni che di grande ha perlopiù la complessità da narrare (e non tutte le narrazioni si dimostrano all'altezza, il che fa rimpiange a qualcuno le grandi narrazioni, ma ormai la "kenosis" non è più totalmente o totalitaristicamente reversibile).
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 14 Aprile 2024, 21:32:46 PM
Citazione di: niko il 14 Aprile 2024, 16:15:07 PMIo preferisco se periscono gli omofobi, i bigotti ignoranti e i transfobici.

Il piu presto possibile.

A cui portano acqua con le orecchie le idiozie gender:

https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/non-ti-adegui-allondata-woke-licenziato-i-casi-vergogna-2173770.html

https://www.ilsussidiario.net/news/basta-dire-mamme-meglio-portatrici-di-uova-segretaria-alla-salute-trans-elogia-cliniche-di-genere-usa/2578428/

E la vigliaccheria tapina degli "intellettuali" da cattedra.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 14 Aprile 2024, 23:26:36 PM
Citazione di: Ipazia il 14 Aprile 2024, 21:32:46 PMA cui portano acqua con le orecchie le idiozie gender:

https://www.ilgiornale.it/news/cronaca-internazionale/non-ti-adegui-allondata-woke-licenziato-i-casi-vergogna-2173770.html

https://www.ilsussidiario.net/news/basta-dire-mamme-meglio-portatrici-di-uova-segretaria-alla-salute-trans-elogia-cliniche-di-genere-usa/2578428/

E la vigliaccheria tapina degli "intellettuali" da cattedra.




Dunque ricapitoliamo: i casi di Johnson Varkey e Jhon Kluge sono bufale oggettivamente false al limite della fantascienza, un altro non c'entra niente con il gender per stessa ammissione dell'articolista, quindi, il tuo primo link su cinque (5) casi controversi in materia gender, che afferma di contenere, di fatto contiene:

due (2) bufale,

una (1) digressione polemica messa li' tanto per mettercela,

e due (2) casi controversi sul gender.

E questa, sarebbe la "marea gender", che si abbatte sull'america, e per cui dovremmo tutti votare quel palazzinaro di Trump. Andiamo bene, davvero molto bene.

Sai Ipazia, mi veniva il dubbio, che due professori possano essere stati licenziati, radiati dalla scuola, cosi' di punto in bianco:

* uno per aver sbagliato un pronome di un trans

*  l'altro per aver detto che il sesso e' determinato dai cromosomi x ed y.

Sai, dico, alle persone normali (quindi non agli omofobi come te) questi dubbi, quando leggono certe cose, vengono.

E quindi ho perso cinque minuti di vita a controllare su google, che queste due letterali affermazioni del tuo link, non fossero due bufale.

Cinque minuti in cui avrei potuto accarezzare un gatto, cucinare la cena chattare con un amico e chissa' quante altre cose, anch'esse (oggettivamente) migliori.

Quando moriro', mi verra' chiesto conto, del tempo che ho sprecato.

Mi consola, solo, che tutti come me possono farla. La ricerchina su google quando si imbattono in una sospetta bufala, intendo.

Per vedere se i bugiardi patologici, i bufalari, i calunniatori seriali, sono quelli che sostengono l'esistenza dell' "ideologia gender" o le persone normali.

E concludo con una esternazione contro la liberta' di pensiero.

Certi "giornalisti", tipo quelli che hanno scritto il tuo link, non dovrebbero, avere la liberta' di disinformare i loro lettori fino a questo punto. Non so, un po' di galera, o una bella multa, per loro ci starebbe bene.

Io ho speso i miei cinque minuti: mi chiedo perche' non l'abbiano fatto anche loro, prima di scrivere certe puttanate. L'Inglese a livello scolastico lo so io, e lo sanno loro, se fanno il lavoro che fanno.

E sospetto la malafede. Anzi ne sono certo.
In loro, non in te. A te concedo (ancora per poco) il beneficio del dubbio.


Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 15 Aprile 2024, 06:41:22 AM
Citazione di: niko il 14 Aprile 2024, 16:15:07 PMIo preferisco se periscono gli omofobi, i bigotti ignoranti e i transfobici.

Il piu presto possibile.
Invocare il rispetto per la integrità del corpo non è una fobia. Al contrario il vostro modo di considerare l'omosessualità e in genere la sessualità è fobico. Fingere di essere per la emancipazione e invece finite col fare pubblicità alle asportazioni dei genitali. 

Mauro Pastore 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 15 Aprile 2024, 08:41:36 AM
Phyrosphera, nel primo intervento, scrive molte cose interessanti, nel senso che sono indizi di un percorso e di un processo, che agli occhi di Phyrosphera è negativo, mentre per me ha aspetti più positivi che negativi. Partiamo dall'etica del viandante. Galimberti richiama la filosofia di Heidegger, per il quale è necessario abbandonare ogni "Grund" perché in esso c'è sempre un "Abgrund". (Fondamento vs Abisso). In questo processo vi è anche l'abbandono di ogni identità di genere, poiché la scelta umana si emancipa da ogni Grund, anche da quello biologico. I fondamenti sono in crisi ma si tratta di una crisi emancipativa, poiché ogni giusnaturalismo è una catena che l'umanità (o meglio una parte dell'umanità) è costretta a sopportare. Dio, il patriarcato, le tradizioni, il genere, il sangue, la terra, il partito, il piccolo padre, il Conducator, il nihil sub sole novi, L'homo homini lupus, il liberalismo come supposta legge naturale, sono tutte dimensioni che si collegano per sottomettere l'uomo a supposte regole "fondanti", Grund, che incatenano l'umanità. In questo basso continuo è però presente una melodia che è quella della ricerca di una umanità adulta che cerca in essa la propria autonomia. Un "Grund" non più situato in modo alienante al di fuori di essa. È in questo percorso ben ci sta anche il patto modificato fra Adamo e Gesù. Affinché però questo processo sia davvero emancipatorio "bisogna studiare". L'umanità deve essere preparata altrimenti si rischia di oscillare fra revanchismo fondativo (ad esempio sovranismo), cacofonia (social digitali) e timidi segnali di ricerca autonoma di senso come spera Galimberti e prima di lui, Heidegger. È chiaramente tutto ciò è il piano ideologico di un conflitto legato al dominio materiale e chi domina e non mollerà facilmente la presa se non c'è coscienza collettiva di questi passaggi.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 15 Aprile 2024, 09:47:58 AM
io non condivido il descrivere una fenomenologia di cui nessuno e dico, nessuno, conosce la vera e reale natura , in termini positivi o meno.
Secondo me, semmai, sarei dell'idea di lasciare parlare gli interessati per capitmrne,se possibile,le motivazioni.
Per conto mio, non ho problemi nè interessi particolari in quel senso. Ritengo che i maggiorenni sono liberi di fare quello che vogliono  purché non lo impongano agli altri e siano poi disposti a pagarne l'eventuale prezzo.
Questa è la Terra che piace a me.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pio il 15 Aprile 2024, 09:59:29 AM
Citazione di: PhyroSphera il 15 Aprile 2024, 06:41:22 AMInvocare il rispetto per la integrità del corpo non è una fobia. Al contrario il vostro modo di considerare l'omosessualità e in genere la sessualità è fobico. Fingere di essere per la emancipazione e invece finite col fare pubblicità alle asportazioni dei genitali.

Mauro Pastore
Se castri un gallo non fai una gallina, ma un cappone. L'idea che un maschio possa diventare una femmina è ridicola. In realtà crei un farmacodipendente che lotterà tutta la vita per contrastare la perdita di densità ossea, la progressiva insufficienza renale, ecc. Ne vale la pena? Per un ragazzino in difficoltà psichica  con la sua identità potrebbe sembrare valerne la pena, ma quando arrivi a 50 - 60 anni e il sesso perde progressivamente la sua presa sulla mente ti restano solo le malattie prodotte.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 15 Aprile 2024, 11:53:54 AM
Pio. Il passaggio maschio/femmina è un continuum. Esistono maschi più maschi di altri, che sono comunque maschi. Questa distinzione netta maschio/femmina è funzionale ad un mondo intollerante. Detto questo, la mia risposta alla tua domanda:
"Ne vale la pena?" è sì. Perché prima di arrivare a 60 anni ci sono tutti gli anni precedenti, che se non si vivono bene, sono comunque un inferno, fino al punto del rischio autolesionistico (comprensivo di tossicidipendenze e suicidario). Servirebbe una società meno integralista e meno falsamente bigotta, per il rispetto di tutti quei diritti che non intaccano la mia sfera di libertà. Se una persona abortisce, divorzia, cambia sesso, vuole morire perché è un malato terminale, crede nel Dio Spaghetto o dorme con gli stivali, posso farmi un idea su di lui, ma devo tutelare la sua libertà.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 15 Aprile 2024, 12:03:03 PM
La nostra societa':

* concede che un uomo si rovini la salute per sempre con fumo e alcool (droghe legali)

* concede che ogni donna un po' narcisa e con quattro soldi in tasca rischi gravi danni alla salute, e la sopravvenuta dipendenza da pratiche mediche a vita, per rifarsi chirurgicamente il naso, le tette o le rughe, al nobile fine di essere piu' "bella", o piu' "giovanile".

* concede, anzi di piu', loda ipocritamente, secondo una diffusa etica del lavoro cattocomunista tipicamente italica, o una simile stronzoprotestante tipicamente amaricanoide (la solfa sempre piu' inascoltabile del lavoratore santo), che un uomo lavori in condizoni malsane, e rischiose, e degradanti per campare, e portare il pane a casa, e se quell'uomo poi muore di lavoro, manda fiori.

Ma... contro le modificazioni corporee per i transgender, in molti strillano e gridano allo scandalo, perche' tali pratiche e terapie sarebbero "insalubri".

Secondo voi, il fumo di sigaretta e' salubre?

Lavorare per otto ore al giorno vicino alla friggitrice di un macdonald, e' salubre?

Rifarsi le tette, il naso e le labbra a trenta anni per soli motivi estetici, e' salubre?

Le sale slot, sono salubri?

Fare pugilato o MMA a livello professionistico, e' salubre?

Fare il monaco di clausura e fare voto di castita', e' salubre?

La Chiesa, sessualizza e spiritualizza attribuendovi significati letteralmente "transumani", o no, pratiche contrarie al genere sessuale e all'istinto naturale come la castita', la monogamia, il digiuno rituale, e cose simili?

Perche', fa problema che siano "insalubri" solo le pratiche mediche dei transgender? Gli esseri umani, di solito, parlando con franchezza e in linea generale, e, magari, parlando dopo che ognuno di noi si e' fatto un giro nella piazzetta sotto casa sua tenedo gli occhi ben aperti, la rischiano o no, la salute, per soddisfare i loro vizi e capricci? E per portare il pane a casa? E per avere quello che desiderano e ritengono giusto in un certo momento della loro vita? I transgender sono esseri umani? Possono fare o no, come tutti gli altri?

La natura... prescrive che ognuno faccia quello che vuole; la natura umana... che ognuno faccia quello che vuole al quadrato.

Io sono ferocemente, giusnaturalista. Quantomeno, nel senso in cui dite "giusnaturalismo" voi. Per me, altroche' fine dei fondamenti. Altroche', fine delle grandi narrazioni.

Ma perche' il giusnaturalismo non lo fraintendo.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 15 Aprile 2024, 12:32:56 PM
Ma infatti Niko, anche il marxismo, specialmente quello del socialismo reale, è stato ferocemente giusnaturalistico, sulla base della naturalità della lotta di classe e del dominio futuro del proletariato. Peccato che quel giusnaturalismo non ha comportato alcuna uguglianza e/o libertà, ma solo oppressione, come ogni giusnaturalismo. Il superamento di ogni giusnaturalismo significa fare i conti con la nostra storia e con il nostro senso di responsabilità, unito al nostro senso etico, altrimenti ogni Grund, ogni fondamento, diventa foriero di violenza. Questo è l'insegnamento di Heidegger (che pur avendo avuto simpatie con il nazismo, va letto attentamente, perchè è tutto, tranne che nazista - è la stessa storia di Nietzsche, del resto, i grandi pensatori sono difficili da etichettare). Sul resto del tuo discorso sono d'accordo.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: InVerno il 15 Aprile 2024, 13:22:45 PM
Le grandi narrazioni antiche mi pare che intendano che l integrità del corpo e della psiche è andata persa in un qualche "evento" prediluviano, perciò gli uomini vagano per ritrovare quella integrità, anche facendo passi intermedi che taluni considerano stupidi o sbagliati(solitamente non i diretti interessati). La narrativa sui diritti delle minoranza sessuali in realtà mi sembra meriti l'appellativo di "grande" visto che ha investito metà del globo instaurando concetti e alterando profondamente i significati. È la ritrosia ad accettarla che spesso sembra "piccola narrativa" basata su paure arcaiche e rappresentazioni fallaci, tanto, troppo Dio sprecato a parlare delle mutande degli altri.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pio il 15 Aprile 2024, 13:44:15 PM
@niko Per me tutte le cose che hai elencato sono insalubri e se devo dire ( se mi lasciano dire) che sono insalubri lo faccio. Ma per me è insalubre anche castrarsi perché non ci si accetta per quello che si è; come  chi soffre di anoressia non si accetta o chi è schiavo di varie dipendenze. Che poi molti lo facciano non dipende da me, ovviamente. Però è insalubre e lo resta. Se ti castri da adolescente  i farmaci pesanti li devi prendere da subito e i problemi appaiono dopo pochi anni ( non a 60 ). Farsi una vagina chirurgica o un pene finto di silicone castra notevolmente anche le possibilità di godimento sessuale nella vita ( a parte i rapporti anali). Io la penso così . D'altronde , se uno crede di essere Napoleone non gli compri un cavallo bianco. Voi siete senza figli e vi rendete conto fino ad un certo punto. Per voi è più una questione ideologica.( Ideologia gender woke)
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 15 Aprile 2024, 14:03:36 PM
Citazione di: Jacopus il 15 Aprile 2024, 12:32:56 PMMa infatti Niko, anche il marxismo, specialmente quello del socialismo reale, è stato ferocemente giusnaturalistico, sulla base della naturalità della lotta di classe e del dominio futuro del proletariato. Peccato che quel giusnaturalismo non ha comportato alcuna uguglianza e/o libertà, ma solo oppressione, come ogni giusnaturalismo. Il superamento di ogni giusnaturalismo significa fare i conti con la nostra storia e con il nostro senso di responsabilità, unito al nostro senso etico, altrimenti ogni Grund, ogni fondamento, diventa foriero di violenza. Questo è l'insegnamento di Heidegger (che pur avendo avuto simpatie con il nazismo, va letto attentamente, perchè è tutto, tranne che nazista - è la stessa storia di Nietzsche, del resto, i grandi pensatori sono difficili da etichettare). Sul resto del tuo discorso sono d'accordo.

Io, sono marxista perche' ritengo il marxismo l'unico pensiero ad aver compreso, o quantomeno intuito, che la natura, si continua nella tecnica. Non c'e' contrapposizione, tra natura e tecnica. O quantomeno, non ci dovrebbe essere.

Non c'e' niente, di piu' naturale di un bell'acceleratore di particelle, di una bella modificazione genetica umana per eliminare alcune malattie, o di una bella globalizzazione per imporre una sola lingua e una sola bandiera a tutto il mondo.

Nell'ordine naturale, e' prevista qualunque cosa, qualunque pensiero, qualunque "mossa", qualunque sussulto, soprattutto se -sussulto- "di liberazione", noi facciamo. Dio, gioca a scacchi meglio di noi.

Non si puo', sorprendere la vita. Bisogna lasciarsi sorprendere, dalla vita. Questo e' l'unico "limite" da accettare. La vita, e con essa la sofferenza, non basta accettarla. Bisogna volerla. Perche'? Perche' c'e' sotto il mio naso un ordine omogeneo potenzialmente ripetibile e sostanzialmente possibile, dalla pietra, al buco nero all'uomo, che prevede esseri volenti. Non esseri meramente accettanti. La fantastica "armonia naturale". Che armonia non e'. E neanche fantastica.

Ed e' un fatto, che quelli che hanno pregiudizi contro le persone transgender e le transizioni sessuali, non sanno dire perche' li hanno.

O quantomeno, non lo sanno dire senza invocare la cosidetta "natura". Di cui, a mio modesto patere, non hanno capito un beneamato niente. La loro "natura", sono gli ultimi due secoli (scarsi) della societa' borghese europea.

Avessero almeno il coraggio di dichiararsi dei tradizionalisti. E non dei "naturalisti".

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 15 Aprile 2024, 14:57:24 PM
Citazione di: Jacopus il 15 Aprile 2024, 08:41:36 AMPhyrosphera, nel primo intervento, scrive molte cose interessanti, nel senso che sono indizi di un percorso e di un processo, che agli occhi di Phyrosphera è negativo, mentre per me ha aspetti più positivi che negativi. Partiamo dall'etica del viandante. Galimberti richiama la filosofia di Heidegger, per il quale è necessario abbandonare ogni "Grund" perché in esso c'è sempre un "Abgrund". (Fondamento vs Abisso). In questo processo vi è anche l'abbandono di ogni identità di genere, poiché la scelta umana si emancipa da ogni Grund, anche da quello biologico. I fondamenti sono in crisi ma si tratta di una crisi emancipativa, poiché ogni giusnaturalismo è una catena che l'umanità (o meglio una parte dell'umanità) è costretta a sopportare. Dio, il patriarcato, le tradizioni, il genere, il sangue, la terra, il partito, il piccolo padre, il Conducator, il nihil sub sole novi, L'homo homini lupus, il liberalismo come supposta legge naturale, sono tutte dimensioni che si collegano per sottomettere l'uomo a supposte regole "fondanti", Grund, che incatenano l'umanità. In questo basso continuo è però presente una melodia che è quella della ricerca di una umanità adulta che cerca in essa la propria autonomia. Un "Grund" non più situato in modo alienante al di fuori di essa. È in questo percorso ben ci sta anche il patto modificato fra Adamo e Gesù. Affinché però questo processo sia davvero emancipatorio "bisogna studiare". L'umanità deve essere preparata altrimenti si rischia di oscillare fra revanchismo fondativo (ad esempio sovranismo), cacofonia (social digitali) e timidi segnali di ricerca autonoma di senso come spera Galimberti e prima di lui, Heidegger. È chiaramente tutto ciò è il piano ideologico di un conflitto legato al dominio materiale e chi domina e non mollerà facilmente la presa se non c'è coscienza collettiva di questi passaggi.
Ma questo abbandono del fondamento e rapporto con ciò che è oltre, come pensarlo? Se lo si pensa come snaturatezza, è solamente un disastro. Difatti un disastro umano attestano anche alcune risposte qui, che affermano un arbitrio assoluto che è direttamente esiziale.

Mauro Pastore 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 15 Aprile 2024, 15:36:35 PM
Citazione di: PhyroSphera il 15 Aprile 2024, 06:41:22 AMAl contrario il vostro modo di considerare l'omosessualità e in genere la sessualità è fobico. 

Mauro Pastore

Vostro di chi?

Mi dai del Voi? 

Dai, vediamo fino a che punto arriva la paranoia di chi "crede", nel complotto del gender...

Pronto? Sono il Gender, mi si e' otturato il lavandino...

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 15 Aprile 2024, 16:11:28 PM
CitazioneNon si puo', sorprendere la vita.
E invece sì. E tutta qui la differenza. L'ordine cosmologico esiste nel mondo fisico ma nel mondo antropologico non esiste alcun ordine ripetibile e corretto. Il "materialismo scientifico" o ogni scientificità nelle discipline umanistiche è una distorsione, una scientificizzazione impropria, ivi compreso il socialismo ed il marxismo. Ciò, ovviamente, non toglie che il marxismo sia una miniera di insegnamenti, ma pensarlo come l'inevitabile verità di un pensiero che dalla scienza giunge al mondo dell'umano conduce verso quella stessa metafisica che voleva combattere. Occorrerebbe invece pensare il marxismo non come esito deterministicamente dato (materialismo scientifico) ma come scelta di libertà, secondo quello che ereticamente professavano i marxisti francesi (Sartre) e poi la Scuola di Francoforte. Non c'è nessuna tavola delle dieci leggi marxiste, così come non c'è nessuna tavola delle dieci leggi bibliche. Chi crede ad una di queste due tavole è ancora in una fase della vita in cui cerca rassicurazioni e non si sente responsabile di sè e degli altri.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PM
Citazione di: Jacopus il 15 Aprile 2024, 16:11:28 PME invece sì. E tutta qui la differenza. L'ordine cosmologico esiste nel mondo fisico ma nel mondo antropologico non esiste alcun ordine ripetibile e corretto. Il "materialismo scientifico" o ogni scientificità nelle discipline umanistiche è una distorsione, una scientificizzazione impropria, ivi compreso il socialismo ed il marxismo. Ciò, ovviamente, non toglie che il marxismo sia una miniera di insegnamenti, ma pensarlo come l'inevitabile verità di un pensiero che dalla scienza giunge al mondo dell'umano conduce verso quella stessa metafisica che voleva combattere. Occorrerebbe invece pensare il marxismo non come esito deterministicamente dato (materialismo scientifico) ma come scelta di libertà, secondo quello che ereticamente professavano i marxisti francesi (Sartre) e poi la Scuola di Francoforte. Non c'è nessuna tavola delle dieci leggi marxiste, così come non c'è nessuna tavola delle dieci leggi bibliche. Chi crede ad una di queste due tavole è ancora in una fase della vita in cui cerca rassicurazioni e non si sente responsabile di sè e degli altri.


Il discorso da fare e' lungo, e ci porterebbe fuori tema: quindi, ti dico solo che per me, dal mio punto di vista, quindi nella casa a cui tu, con le tue parole, hai bussato, e' molto piu' metafisico considerare l'ordine umano separato dall'ordine naturale, o eccedente rispetto ad esso, che non tutta la perniciosa metafisica che, pure, puo' nascondersi presso un marxismo estremizzato, o ipostatizzato.

Da cui anche il mio discorso sulla ripetibilita'. Per me, tutto il possibile, e' ripetibile. L'uomo e' possibile, dunque egli e' (anche) ripetibile.
Perche' "possibile", nella casa dove tu hai bussato, significa effettuale, possibile secondo le leggi di natura. Generato da una causa, la quale non si esaurisce e non muore nei suoi effetti.

Ancora, e' la parola piu' bella e piu' filosofica di tutte, perche' se la usi da sola, significa ripetizione, approvazione: volere ancora; se la neghi, significa attesa: non ancora. La ripetizione, si nega nell'attesa.
Se cambi l'accento e' l' a'ncora, con la prima "a" accentata, quella della nave (sul cellulare proprio non trovo gli accenti). E delle certezze umane...

E quindi, cosa potrebbe essere l'uomo, di diverso dalla natura? Di questa domanda, si puo' solo ridere. Per non piangere.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 15 Aprile 2024, 18:10:26 PM
Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PMe' molto piu' metafisico considerare l'ordine umano separato dall'ordine naturale, o eccedente rispetto ad esso, che non tutta la perniciosa metafisica che, pure, puo' nascondersi presso un marxismo estremizzato, o ipostatizzato.
Perchè? La metafisicità qualitativamente comporta lo stesso tipo di errore sia che si tratti di scientismo che di teologia, non è (solo) un problema qualitativo, ma tocca l'essenza dello nostro stesso rapporto con il mondo. Non a caso il marxismo è nato all'alba del positivismo.
Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PMPer me, tutto il possibile, e' ripetibile.
Se solo il ripetibile fosse possibile, non starei qui a parlare con te davanti ad uno schermo. Per pensare il cambiamento occorre pensare anche ciò che appare impossibile, ed è solo grazie a questa qualità tipicamente umana, che siamo riusciti ad avere quel successo che altre specie animali non hanno avuto.

Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PMsecondo le leggi di natura.

Non essendo monista, non applico le leggi di natura al mondo antropico, poichè homo sapiens sapiens si è parzialmente emancipato dalla natura ed è contemporaneamente natura ed extranatura, senza per questo che si debba considerare super-natura. Se si applicano le leggi di natura al mondo etico dell'uomo si rischiano fenomeni imbarazzanti e in linea di massima tendenti alla riduzione della libertà, indipendentemente dal classico binomio destra-sinistra.

Citazione di: niko il 15 Aprile 2024, 17:33:57 PME quindi, cosa potrebbe essere l'uomo, di diverso dalla natura? Di questa domanda, si puo' solo ridere. Per non piangere.
Non ci trovo nulla da ridere e neppure da piangere. Questo è un posto dove si pongono delle domande e si cercano delle risposte nel reciproco rispetto. La tua visione del mondo è tradizionale, nel senso che vi è una lunga tradizione positivista, monista, o riduzionista che è vicina a quello che dici. Anche la mia posizione ha una tradizione, che è quella dualista, spogliata però dal peso metafisico e che quindi si riconduce ai soliti nomi: da Nietzsche in poi, ma che ha eminenti esponenti in molti campi. E' una posizione forse dettata da convinzioni personali, che nascono, a loro volta, dalla mia storia e dalla mia esperienza, ma che trovo più rispondenti a ciò che credo che sia la natura umana: un centauro fra natura e cultura, impossibile da ridurre, nè all'una, nè all'altra.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 15 Aprile 2024, 18:55:53 PM
Questa sera godo di un insolita e quanto mai gradevole pace col pianeta e TUTTI I SUOI ABITANTI.
Trovo quello che ha scritto niko mancante di un aspetto fondamentale del discorso: l'essere umano è padrone del sabato,della domenica,del sesso, dell'amore e di tutto il resto in ogni sua gradazione,tinta,intensità,varietà.
È questo che da al pianeta una umanizzazione completa e problematica.
Noi non siamo uniformabili e standardizzabili e non lo saremo mai.
Io per questo sono disposto a tutto, anche a morire.
 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: InVerno il 15 Aprile 2024, 19:19:53 PM
L'idea alla base dei movimenti per i diritti delle persone sessualmente divergenti non è di contrapporre la natura alla nurtura ma che esse siano sovrapposte, il sesso come layer biologico ed il genere come costrutto sociale, talvolta in armonia talvolta no. Si tratta di operazioni di cambio di genere, dove le persone hanno accesso alla possibilità di alterare elementi di ciò che socialmente costituisce l'idea di un uomo e di una donna, non di cambiare biologicamente sesso. Il fatto che ci sia una minoranza di estremisti (tralaltro in Italia sono rari) che sostengono cose buffe è uno sporco piacere delle pubblicazioni di destra che ogni tanto si divertono a mettere in prima pagina l'asino di turno per raccontare versioni iperboliche di concetti innocui. I criticismi seri a queste cose sono tutte "piccole cose per piccole narrative" quindi volano troppo basso per chi dovrebbe fare opposizione, che preferisce anatemi e retorica.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 15 Aprile 2024, 20:42:26 PM
Citazione di: Jacopus il 15 Aprile 2024, 18:10:26 PMPerchè? La metafisicità qualitativamente comporta lo stesso tipo di errore sia che si tratti di scientismo che di teologia, non è (solo) un problema qualitativo, ma tocca l'essenza dello nostro stesso rapporto con il mondo. Non a caso il marxismo è nato all'alba del positivismo.Se solo il ripetibile fosse possibile, non starei qui a parlare con te davanti ad uno schermo. Per pensare il cambiamento occorre pensare anche ciò che appare impossibile, ed è solo grazie a questa qualità tipicamente umana, che siamo riusciti ad avere quel successo che altre specie animali non hanno avuto.

Non essendo monista, non applico le leggi di natura al mondo antropico, poichè homo sapiens sapiens si è parzialmente emancipato dalla natura ed è contemporaneamente natura ed extranatura, senza per questo che si debba considerare super-natura. Se si applicano le leggi di natura al mondo etico dell'uomo si rischiano fenomeni imbarazzanti e in linea di massima tendenti alla riduzione della libertà, indipendentemente dal classico binomio destra-sinistra.
Non ci trovo nulla da ridere e neppure da piangere. Questo è un posto dove si pongono delle domande e si cercano delle risposte nel reciproco rispetto. La tua visione del mondo è tradizionale, nel senso che vi è una lunga tradizione positivista, monista, o riduzionista che è vicina a quello che dici. Anche la mia posizione ha una tradizione, che è quella dualista, spogliata però dal peso metafisico e che quindi si riconduce ai soliti nomi: da Nietzsche in poi, ma che ha eminenti esponenti in molti campi. E' una posizione forse dettata da convinzioni personali, che nascono, a loro volta, dalla mia storia e dalla mia esperienza, ma che trovo più rispondenti a ciò che credo che sia la natura umana: un centauro fra natura e cultura, impossibile da ridurre, nè all'una, nè all'altra.



Io direi piu' che altro, che tutte le specie animali, e soprattutto vegetali, passate, presenti e future del mondo, in questo specifico attimo lottano avvinghiate tra di loro, o meglio, fanno un grande gioco della patata bollente cosmico, per non essere l'uomo, e noi abbiamo perso.

Da cui la nostra specifica, rispettabilissima, ma un po' condizionata, prospettiva. Da cui pero' sarebbe anche ora di emanciparci. Magari passando la patata a qualcun altro. Magari al prossimo giro. Perche' c'e' sempre, qualcosa di nuovo sotto il sole. Tutte le cose si ripetono. Ma non tutte nello stesso momento.

Io penso che Dio sia una causa incausata, la liberta', un'istanza che va oltre la causalita'. Dovendo in qualche modo definirli, intendo.

Non credo, ne' nell'uno, ne' nell'altra.

Tutte le cause sono, a loro volta, causate e tutte le cause sono effettuali ed effettive in ogni attimo senza nessuna concessione residua al caso o alla liberta'; insomma, il tempo e' circolare e le cose si causano, infinitamente, tra di loro.

Quale sia il ruolo dell'uomo in tutto cio' non lo so, se non seguire le regole del gioco e passare la patata al prossimo giro. O anche, direttamente a questo. Se facciamo in tempo.

Non so neanche se il mio sia un monismo. Sicuramente, piu' che un dualismo, mi interessa recuperare la conoscenza di una molteplicita'.

Chi e' irripetibile e' solo.

Chi e' libero, e' responsabile.

Ma nessuna, di queste due cose, e' un destino eterno. Purtroppo, o per fortuna.


Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: iano il 15 Aprile 2024, 22:04:39 PM
Le grandi narrazioni la fanno troppo facile, perchè ciò è ad esse funzionale, inventando letteralmente i soggetti della narrazione, che entrano così a far parte della nostra cultura , e siccome siamo fatti di cultura non meno che di carne, le due cose contribuiscono in pari modo secondo me a determinare il genere, e in particolare sul genere io credo che la cultura lasci un imprinting non eliminabile, per cui quando la nostra cultura  cambia, non possiamo far altro per non cadere in contraddizione, che trasformare l'atto sessuale in un gioco che salvi capra e cavoli, scavando la vecchia cultura seppur relegandola alla sola sfera sessuale.
Alla fine quindi mi sembra voler vincere facile intervenire sulla carne, che non sull'imprinting culturale, perchè in un caso, sulla carne, cosa fino ieri impensabile, e possibile intervenire, mentre nell'altro, cosa in genere pensabile, invece di fatto non si può intervenire per quanto attiene la sfera sessuale, o almeno così io credo in base alla mia esperienza.
Se si potesse intervenire col bisturi sull'integrità di quell'imprinting culturale lo faremmo?
La mia personale esperienza appunto dimostra che quell'imprinting non si può eliminare ma lo si può rendere innocuo, all'occorrenza.
Sul versante della carne però non ho esperienza, e su ciò non mi sento ti poter pontificare.
Ma l'integrità del corpo in generale non fà parte della mia metafisica, sia per difetto che per eccesso.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: iano il 15 Aprile 2024, 22:27:48 PM
A proposito dell'integrità del corpo, compromessa sia per eccesso che per difetto, è stato fatto un esperimento interessante.
Si copre con un panno il braccio di uomo, dal quale panno sporge inoltre un braccio di gomma.
Poi si prende un grosso martello e si dà una bella pestata al braccio di gomma.
Il malcapitato non solo urla di dolore ma dichiara di averlo sentito.

Un mio amico aveva un gatto che aveva perso la coda in un incidente.
Ha provato a fargliela riattaccare, ma almeno allora non era cosa che si potesse fare.
Quindi ha provato a riattaccargliela lui stesso col nastro adesivo, e il gatto sembrava esserne soddisfatto.

Le narrazioni comunque non entreranno mai in crisi perchè è il nostro solo modo di poter interagire in modo cosciente con la realtà, però abbiamo difficoltà a prendere coscienza del fatto che i suoi soggetti sono fittizi, e non possono essere che tali, perchè una narrazione che volesse tener conto dei soggetti reali non si riesce a fare.
Basta solo curare di non confondere la narrazione della realtà con la realtà, fino al punto di violentare la realtà quando le due cose non sembrano combaciare.
Vale per il corpo come per la società, ma almeno per ciò che riguarda il corpo possiamo lasciare che sia il suo proprietario a decidere.

 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: iano il 15 Aprile 2024, 23:06:51 PM
A leggere Marx ci si può convincere che l'operaio sia un genere umano, anche se la si chiama classe.

E' da un pò che l'umanità fa uso di coscienza, ma manca ancora forse una piena coscienza delle sue controindicazioni, il che è scusabile, essendo che la coscienza cresce per gradi, per prove ed errori.
Siamo ancora vittime delle nostre narrazioni, a cui però non possiamo rinunciare.
Dobbiamo quindi imparare ad usarle meglio, senza farci altro male.
I generi sessuali nella realtà non esistono, e non si risolve quindi il problema della loro esistenza moltiplicandoli, rendendo la narrazione incomprensibile e quindi inutilizzabile.
Per quel che vale il genere , nel dubbio, dovendolo dichiarare, va bene anche tirare un dado, a due o al massimo a sei facce, ma senza esagerare, perchè
a due facce va già bene.
Su una faccia scriviamo maschio e sull'altra femmina, senza dimenticare che si tratta di un gioco, per quanto un gioco che non possiamo fare a meno di giocare.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2024, 06:15:18 AM
Per quanta cultura ci mettiamo sopra, dal giusnaturalismo non si sfugge. Una anomalia genetica fisiologica o psicologica tale rimane per quanto la infiocchettiamo di alterità o addirittura, mascherandola ulteriormente,  di orgoglio.

Il ricorso a chimica e chirurgia testimonia che la disabilità non è sanabile ideologicamente.

Per quanto la barbarie criminalizzante di questa disabilità sia esecrabile - nessuno criminalizzerebbe un cieco o sordomuto - altrettanto orwellianamente barbaro è il risentimento contro chi continua a chiamare e vedere la disabilità per quello che è.

Si rischia l'effetto Israele, un sionismo sessuale ignobile quanto le persecuzioni antisemite.

Per quel che mi riguarda resto fedele alla terra che maschio e femmina li fece, con tutte le delizie, e le fierezze, del caso: vive la difference.

Anche nell'epoca di grotteschi camuffamenti e tatuaggi, fisici e mantali.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Phil il 16 Aprile 2024, 10:30:01 AM
Giusto per mettere un paio di "paletti semantici", ricordo: giusnaturalismo e fallacia naturalistica; fermo restando che le declinazioni del giusnaturalismo sono molteplici e che, a seconda dei contesti, le fallacie possono anche trasmutare in "argomentazioni" (o almeno essere usate come tali).
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 11:28:03 AM
"Per quel che mi riguarda resto fedele alla terra che maschio e femmina li fece, con tutte le delizie, e le fierezze, del caso: vive la difference."

Ussignur...e siamo nel 2024 :D :D :D :D :-* :-*
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 16 Aprile 2024, 12:06:00 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Aprile 2024, 06:15:18 AMPer quanta cultura ci mettiamo sopra, dal giusnaturalismo non si sfugge. Una anomalia genetica fisiologica o psicologica tale rimane per quanto la infiocchettiamo di alterità o addirittura, mascherandola ulteriormente,  di orgoglio.

Il ricorso a chimica e chirurgia testimonia che la disabilità non è sanabile ideologicamente.

Per quanto la barbarie criminalizzante di questa disabilità sia esecrabile - nessuno criminalizzerebbe un cieco o sordomuto - altrettanto orwellianamente barbaro è il risentimento contro chi continua a chiamare e vedere la disabilità per quello che è.

Si rischia l'effetto Israele, un sionismo sessuale ignobile quanto le persecuzioni antisemite.

Per quel che mi riguarda resto fedele alla terra che maschio e femmina li fece, con tutte le delizie, e le fierezze, del caso: vive la difference.

Anche nell'epoca di grotteschi camuffamenti e tatuaggi, fisici e mantali.


Per la scienza, e per l'oms, e per il dsm, ne' il transessualismo ne' l'omosessualita' sono malattie, tantomeno esse sono disabilita', e non esiste nessuna prova allo stato attuale che omosessualita' o la transessualita' siano condizioni genetiche o ereditarie.

Ma certo, per te la scienza e' un complotto di Bill Gates e l'oms e' un complotto di Soros, quindi immagino ti informerai da fonti piu' autorevoli, tipo il giornalino delle nazifemministe.

Pero', dire nel 2024 che i transessuali siano malati, esprime lo stesso odio ideologico che puo' esprimere un romanista quando urla al bar tra un crodino e l'altro che i laziali: "so' malati!".
La "malattia", attribuita al "nemico", in tutti questi casi nasce da considerazioni puramente tribali e personali, e non scientifiche.

La cosa tragica, e' che per definire chi devia da stereotipi sessisti e patriarcali secolari malato, bisogna avere la convinzione, incoscia, o peggio ancora manifesta, che tali secolari stereotipi sessisti e patriarcali, da cui ogni tanto qualche individuo, vivaddio, in qualche misura devia, siano sani.

Malato rispetto alla sanita' del paradiso sociale umano attuale, che, come facilmente riscontrabile guardandosi intorno in un panorama urbano medio, fa tutti gli esseri umani felici. O almeno, tutti quelli che alle sue "leggi" scritte e non scritte con uno sforzo di volonta' ed autodisciplina si conformano. Cioe' quasi, tutti.

Dis/abile rispetto a cosa?

Alla santa abilita' di conformarsi, essenziale ad ogni animale sociale per sopravvivere. Ma la sopravvivenza, di ognuno allo, e nello, stato attuale non e' dignita', non e' evoluzione, non e' vita. Anche le varie "abilita' " psicofisiche ad essa connesse, vanno, con uno sforzo di obbiettivita', assolutamente ridimensionate.





Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 16 Aprile 2024, 12:38:12 PM
Perfettamente ragione, Phil, grazie per la precisazione. Il mio uso del termine giusnaturalismo è forse dovuto alla necessità di connettere o meglio (nel mio caso) disconnettere ogni fondamento "naturale" con l'etica umana. Ovviamente esiste anche il problema opposto, ovvero il rischio di considerare il diritto esclusivamente ciò che viene legittimato come diritto positivo (ovvero come legge e suoi derivati, più piccoli o più grandi).

Le affermazioni di Ipazia sono invece impressionanti, perchè manifestano un bisogno di "purezza" che è sempre stato un principio delle destre, ma che non ha niente a che fare con un pensiero progressista, dove si tende a comprendere e non a dividere il mondo in "buoni" e "cattivi", come piace invece tantissimo ai reazionari. Tra l'altro definire disabilità la transessualità è da paese mussulmano più che da paese civile, visto che neppure un'organizzazione conservatrice come L'American Psychiatric Association, che stila il famoso DSM, non la considera più tale.

Consiglio vivamente di vedere questo film, molto delicato sull'argomento, anche per paragonare il livello di accettazione della "disabilità" da parte di un paese non mussulmano, come invece il nostro dimostra spesso di essere.

https://it.wikipedia.org/wiki/Girl_(film_2018)
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2024, 15:44:11 PM
Purtroppo per chi insiste con il gender, la natura ha predisposto le cose diveramente e se l'etica ci mette una  sacrosanta toppa, non mi pare il caso di rovesciare la faccenda fino a passare per reazionario chi si limita a ribadire la natura dimorfa della nostra specie.

La necessità di particolari pratiche mediche e il disagio di chi si trova ad avere ormoni e pulsioni bisticcianti con la propria anatomia non è confutabile. Non è una malattia e si può vivere benissimo, come un cieco che affina altre facoltà.  Basta non ci si faccia sopra ideologia.

Lo percepisce anche un bambino:

(https://www.palagiano.net/wp-content/uploads/2013/12/vignetta.jpg)

Lungi da me confondere etica e natura, ma pure negare la natura in nome di principi etici che prescindono da essa: lezione di FN.

Augurereste a qualcuno di trovarsi nelle condizioni di Lara o avere un figlio (maschile sovraesteso) così ?
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 16 Aprile 2024, 16:14:19 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Aprile 2024, 15:44:11 PMAugurereste a qualcuno di trovarsi nelle condizioni di Lara o avere un figlio (maschile sovraesteso) così ?


Si', e non nelle tue.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 16:55:59 PM
Non dimenticatevi che il cromosoma xy sta perdendo pezzi da decine di migliaia di anni.Questo può avere un effetto sul comportamento sessuale del maschi e anche sulla loro natura sessuale maschile.
A maggior ragione, quindi, la tolleranza è d'uopo.
Personalmente mi chiedo  una cosa: come mai gay, lesbiche e altri, avendo l'opportunitã di inventarsi e godere una loro sessualità,sembrano incapaci di staccarsi dall'ideologia eterosessuale di coppia,matrimonio e perfino figli.
Secondo me non hanno abbastanza coraggio e inventiva per farlo, se lo facessero la cosa influenzerebbe   e non poco gli etero.
Forse ,sotto sotto, qualcosa li blocca: che cosa? 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2024, 17:11:35 PM
La nazifemminista non fa sconti nemmeno agli "uomini" che partoriscono o alle sirene di un lesbismo culturale datato.

Osservo però come anche nell'ideologia gender il maschilismo tenda all'egemonia. Il lupo si depila, ma non rinuncia al vizio.

Perché vogliono la famiglia borghese ? Perché lo sono, e una serva povera che scodelli marmocchi si trova sempre, pure a modico prezzo. Almeno dall'altra parte del cromosoma si riesce a fare quasi tutto in casa.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2024, 17:30:15 PM
Citazione di: niko il 16 Aprile 2024, 16:14:19 PMSi', e non nelle tue.
Io non mi sono trovata un corpo addosso che non riconoscevo. Per quanto si corregga e censuri politicamente il "disagio" questo permane ed è  assai poco gaio.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 16 Aprile 2024, 17:53:35 PM

CitazioneAugurereste a qualcuno di trovarsi nelle condizioni di Lara o avere un figlio (maschile sovraesteso) così ?
Sono sicuro che se avessi un figlio così lo amerei ugualmente, perché i figli non devono essere procreati a nostra immagine e somiglianza. Soffrirei soltanto perché so che dovrà vivere in una società di persone giudicanti ed incapaci di sentire empatia vera.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2024, 18:21:21 PM
Il giudizio appartiene all'etica, non alla natura. E qui siamo di fronte ad un fenomeno naturale. Io posso avere tutta l'empatia e l'apertura possibile verso chi è in bisticcio col suo sesso biologico, fino al punto di ritenere inaccettabile ogni discriminazione. Ma non posso considerare tale situazione esistenziale alla stregua di chi il bisticcio non ce l'ha.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 18:38:13 PM
Perché vogliono la famiglia borghese ?
chiede ipazia , io ho detto la stessa cosa chiedendomi/vi come mai non godano la loro diversa e varia sessualità in modo libero e creativo.
Secondo me sono prigionieri di un passato da cui  non riescono a liberarsi  veramente. 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 16 Aprile 2024, 18:55:55 PM
Ma da cosa deducete che vogliono la famiglia borghese? E quel vogliono riferito a tutti gli "anormali" (in questo caso transessuali) è veramente il top. Bisognerebbe ogni tanto rispolverare Foucault.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: iano il 16 Aprile 2024, 19:24:04 PM
Il mondo non è dritto ne al contrario, ma si uniforma più o meno alle nostre descrizioni che cambiano col tempo.
Dover passare necessariamente attraverso queste descrizioni è una maledizione della coscienza, ma non possiamo farne a meno.
Giungere a gestire le nostre descrizioni della realtà senza confonderle con la realtà è una coscienza non del tutto ancora acquisita, ma tutto il parlare che si fà del genere sessuale significa che siamo su quella strada.
L'atto sessuale in se sarebbe una banalità se non fosse che ogni volta, nel compierlo,  sentiamo il bisogno di rappresentare la realtà per come ci è stata raccontata in un atto unico dove ognuno interpreta il proprio ruolo, ma c'è chi non rientrando nel copione la commedia deve scriversela da solo.
Alla fine dell'atto poi subentra un complice silenzio, come non vi fosse stata nessuna rappresentazione, in attesa della prossima replica.
In pratica ogni volta che facciamo sesso dobbiamo rassicurare, e venire a nostra volta rassicurati dal partner, che il mondo lo vediamo allo stesso mondo, e anche quando abbiamo iniziato a vederlo in modo diverso con la nostra crescita culturale, il desiderio resta però legato a un vecchio schema di mondo, per cui per attivarlo non c'è altro modo che recitare il viverci ancora dentro.
Adesso si sta tentando di riscrivere il copione aumentando il numero degli attori, ma qualcuno inevitabilmente resterà sempre fuori.
Verrà il giorno in cui il desiderio sessuale riuscirà a svincolarsi da un copione che, come tutti non possono non vedere, il recitarlo ci rende ridicoli?
Invece di sforzarsi fino al punto... cara Ipazia, cosa che anch'io a mio modo faccio, bisognerebbe rendere questo sforzo non necessario, bastando per ciò distinguere la realtà dalla sua rappresentazione, togliendo il mondo dalla sua dritta posizione, che è anche l'unico modo per scongiurare il paventato ''mondo al contrario''.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 16 Aprile 2024, 19:44:51 PM
Comunque il 90% delle coppie che ricorrono alla maternita' surrogata sono coppie eterosessuali e non transgender.

Quindi la malafede di chi associa maternita' surrogata a ideologia gender non ha limiti.

Chi ricorre alla maternita' surrogata non e' quasi mai ne' gay ne' transessuale, per ovvi motivi: le coppie gay o lesbiche, o in cui uno dei due partner e' transessuale, per avere "marmocchi" ricorrono ad altre, e meno avanzate e complicate, e meno "eticamente sensibili" tecniche.

Eppure, l'utero in affitto, nei discorsi di certa gente, sta sempre nello stesso calderone dell'ideologia gender.

Il che, statistiche alla mano, e' un vero mistero.

Quello che e' oggetto di pregiudizio, e' la devianza dai canoni di normalita' sessuale e riproduttiva in generale.

La rottura concettuale del nesso tra sesso e riproduzione.

Bisogna copulare non per piacere, ma per "sfornare marmocchi". E' questa la logica della maggior parte degli omotransfobici populisti, il loro dogma segreto.

Che permette loro di associare concettualmente maternita' surrogata/utero in affitto alle tematiche "gender", pur contro ogni logica, e contro ogni statistica.

Piu' papisti del papa, piu' pretisti dei preti.

Che hanno di fatto cominciato, a benedire le coppie omosessuali.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 16 Aprile 2024, 20:02:22 PM
Il 100% delle coppie maschili deve ricorrere in toto alla produzione eterologa di pargoli. Che poi vi ricorrano pure le coppie etero non modifica la questione mercantile.

Purtroppo per gli ideologi gender, la natura  pone dei paletti invalicabili nella riproduzione e nella formazione dei nuclei familiari con prole.

La scissione sesso-riproduzione esiste dalla notte dei tempi e, finché si resta sul piano del sesso tra adulti consenzienti, nessuno si strappa le vesti e cosparge il capo di cenere.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 16 Aprile 2024, 20:22:44 PM
Citazione di: Ipazia il 16 Aprile 2024, 17:30:15 PMIo non mi sono trovata un corpo addosso che non riconoscevo. Per quanto si corregga e censuri politicamente il "disagio" questo permane ed è  assai poco gaio.

Il disagio sta nel fatto che consideri "disabile" chi disabile non e', posti vignette becere, eccetera.

Io penso che chiunque abbia una malattia grave o con con gravi dolori, in una certa misura non si riconosca nel proprio corpo.

Ma voi pensate che uno che diventa tetraplegico a vent'anni a seguito di un incidente d'auto si "riconosca" nel suo corpo?

Una ragazza anoressica?

Un malato terminale di cancro?

L'esperienza di non riconoscersi nel proprio corpo dovrebbe attivare empatia quanto meno perche' proprio questa e'  l'esperienza universale e destinale di quasi tutta l'umanita', quasi al pari della coscienza di morte e del dover morire... al cento per cento tutti noi qui dovremo morire, al, diciamo, ottanta per cento, dovremo prima o poi ammalarci cosi' gravemente, rimanendo al contempo lucidi di cervello, da non riconoscerci piu' nel nostro stesso corpo, se non moriamo giovani o all'improvviso, o se non ci rimbambiamo gravemente di qualche demenza prima, di ammalarci gravemente.

Ma la beceraggine di alcuni intelligentoni populisti contro i gay o i trans, nasce  dal fatto che i gay e i trans non si riconoscono nella componente sessuata, o anatomicamente copulativa in vista della riproduzione, del loro corpo.
Non certo nel loro corpo in generale.

E allora vai di vignette, pietismo peloso, ipocrisia del "discorso sul corpo" che nasconde il "discorso sul corpo sessuato", se sei gay non ti deve interessare la famiglia borghese e devi vivere nascosto come un topo e devastato dai sensi di colpa come visse Pasolini, e chi piu' ne ha piu' ne metta.

Perche' certo chi giudica cosi' tanto la sessualita' degli altri, pace con la sua l'ha fatta.


 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 16 Aprile 2024, 21:01:47 PM
Citazione di: InVerno il 15 Aprile 2024, 19:19:53 PML'idea alla base dei movimenti per i diritti delle persone sessualmente divergenti non è di contrapporre la natura alla nurtura ma che esse siano sovrapposte, il sesso come layer biologico ed il genere come costrutto sociale, talvolta in armonia talvolta no. Si tratta di operazioni di cambio di genere, dove le persone hanno accesso alla possibilità di alterare elementi di ciò che socialmente costituisce l'idea di un uomo e di una donna, non di cambiare biologicamente sesso. Il fatto che ci sia una minoranza di estremisti (tralaltro in Italia sono rari) che sostengono cose buffe è uno sporco piacere delle pubblicazioni di destra che ogni tanto si divertono a mettere in prima pagina l'asino di turno per raccontare versioni iperboliche di concetti innocui. I criticismi seri a queste cose sono tutte "piccole cose per piccole narrative" quindi volano troppo basso per chi dovrebbe fare opposizione, che preferisce anatemi e retorica.
Il punto però è anche questo: non ci sarebbe niente di male in una cultura non sottomessa alla natura, ma a volte la si volge contro la natura e anche sotto l'apparenza dei diritti umani. Certo in questo la cultura trova la propria morte; ma nel frattempo la natura viene offesa; e questo nella pratica significa anche adolescenti impediti nella maturazione sessuale, adulti privati dei veri organi sessuali... Tanto per restare all'esempio fatto.
La scoperta che l'uomo è essere votato più alla cultura è relativa; nella comparazione con gli animali non razionali, si direbbe che il nostro istinto è debole; ma considerando semplicemente noi stessi, si può dire che il nostro istinto è quello che è. Quindi l'idea di natura è necessaria quanto quella di cultura. Capito questo, si potrà affrontare il discorso sui rapporti tra natura e cultura. Non c'è dubbio che in noi umani l'istinto è meno importante che negli altri animali; ma resta istinto. Sicché l'orrore istintivo suscitato dalle manipolazioni e sottrazioni commesse contro la piena sessualità, non è arretratezza né mancanza di cultura... Come non lo è neppure il notare che un reggipetto è inutile per un maschio, e che la libertà culturale non rende un abito inappropriato appropriato. Chi ci gioca ci gioca, ma non bisognava poi scherzare anche con le carte d'identità.
(Ho risposto così pure ad altri messaggi, indirettamente.)

Mauro Pastore 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 16 Aprile 2024, 21:07:01 PM
Citazione di: iano il 15 Aprile 2024, 22:04:39 PMLe grandi narrazioni la fanno troppo facile, perchè ciò è ad esse funzionale, inventando letteralmente i soggetti della narrazione, che entrano così a far parte della nostra cultura , e siccome siamo fatti di cultura non meno che di carne, le due cose contribuiscono in pari modo secondo me a determinare il genere, e in particolare sul genere io credo che la cultura lasci un imprinting non eliminabile, per cui quando la nostra cultura  cambia, non possiamo far altro per non cadere in contraddizione, che trasformare l'atto sessuale in un gioco che salvi capra e cavoli, scavando la vecchia cultura seppur relegandola alla sola sfera sessuale.
Alla fine quindi mi sembra voler vincere facile intervenire sulla carne, che non sull'imprinting culturale, perchè in un caso, sulla carne, cosa fino ieri impensabile, e possibile intervenire, mentre nell'altro, cosa in genere pensabile, invece di fatto non si può intervenire per quanto attiene la sfera sessuale, o almeno così io credo in base alla mia esperienza.
Se si potesse intervenire col bisturi sull'integrità di quell'imprinting culturale lo faremmo?
La mia personale esperienza appunto dimostra che quell'imprinting non si può eliminare ma lo si può rendere innocuo, all'occorrenza.
Sul versante della carne però non ho esperienza, e su ciò non mi sento ti poter pontificare.
Ma l'integrità del corpo in generale non fà parte della mia metafisica, sia per difetto che per eccesso.


È assai ovvio che è proprio sulla cultura che si può intervenire; gli interventi al corpo di cui diciamo sono menomazioni con l'aggiunta di plastiche che fanno solo sembrare qualcosa che non è.
Io dico che la filosofia non va fatta per distrarsi e la vera scienza non fa lega con le distrazioni.

Mauro Pastore 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 21:09:53 PM
vivere significa sperimentare seguendo una propria via che può incontrarne altre ma resta sempre e comunque la sua via.
Niente e nessuno ha autorità diritto o potere di interferire se non nel caso in cui la persona violi le leggi in vigore nello stato in cui vive.
È talmente evidente questo che io trovo perdita di tempo l'accettarlo ,il non accettarlo,l'accettarlo a metà.
Io faccio quello che voglio e godo quello che faccio dentro questi limiti.
Ovviamente lo faccio e lo godo insieme a persone che condividono ciò che facciamo e godiamo.
La terra è un Ufficio complicazione affari semplici specie quando sono privati e personali.
Io semplifico e agisco,lascio le complicazioni ad altri.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 16 Aprile 2024, 21:15:50 PM
Citazione di: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 21:09:53 PMvivere significa sperimentare seguendo una propria via che può incontrarne altre ma resta sempre e comunque la sua via.
Niente e nessuno ha autorità diritto o potere di interferire se non nel caso in cui la persona violi le leggi in vigore nello stato in cui vive.
È talmente evidente questo che io trovo perdita di tempo l'accettarlo ,il non accettarlo,l'accettarlo a metà.
Io faccio quello che voglio e godo quello che faccio dentro questi limiti.
Ovviamente lo faccio e lo godo insieme a persone che condividono ciò che facciamo e godiamo.
La terra è un Ufficio complicazione affari semplici specie quando sono privati e personali.
Io semplifico e agisco,lascio le complicazioni ad altri.


Nella fattispecie, il tuo è solo sofisma, ed anche nemico della vera filosofia.

Mauro Pastore 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 17 Aprile 2024, 09:09:39 AM
Citazione di: Pensarbene il 16 Aprile 2024, 21:09:53 PMvivere significa sperimentare seguendo una propria via che può incontrarne altre ma resta sempre e comunque la sua via.
Niente e nessuno ha autorità diritto o potere di interferire se non nel caso in cui la persona violi le leggi in vigore nello stato in cui vive.
È talmente evidente questo che io trovo perdita di tempo l'accettarlo ,il non accettarlo,l'accettarlo a metà.
Io faccio quello che voglio e godo quello che faccio dentro questi limiti.
Ovviamente lo faccio e lo godo insieme a persone che condividono ciò che facciamo e godiamo.
La terra è un Ufficio complicazione affari semplici specie quando sono privati e personali.
Io semplifico e agisco,lascio le complicazioni ad altri.



Magari fosse solo un fatto privato. C'è tutto un business economico, antropologico e ideologico che gira intorno a questo "fatto privato":

Economico: medico, farmacologico, procreativo, mediatico;

Antropologico: coinvolgente strutture sociali fondamentali come famiglia, procreazione ed educazione e formazione dei nuovi umani.

Ideologico: negazione della natura a vantaggio dell'immaginario e delle favole distopiche. Con neototalitarismi che complicano gli affari semplici della biologia naturale e entrano come elefanti nelle cristallerie delle relazioni umane, lingua compresa.

Col che si ritorna all'economico e si riprende, rafforzato, il circolo per niente virtuoso.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 17 Aprile 2024, 11:15:51 AM
"Nella fattispecie, il tuo è solo sofisma, ed anche nemico della vera filosofia."
parli forse dei tuoi interminabili e reiterati inviti a discutere?
Tu godi a fare questo sul forum, altri godono nel fare altro e nel proporre altro.
Non basta un cognome a fare un....Pastore caro e io non son certo una pecora.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: InVerno il 17 Aprile 2024, 12:08:50 PM
Citazione di: PhyroSphera il 16 Aprile 2024, 21:01:47 PMIl punto però è anche questo: non ci sarebbe niente di male in una cultura non sottomessa alla natura, ma a volte la si volge contro la natura e anche sotto l'apparenza dei diritti umani. Certo in questo la cultura trova la propria morte; ma nel frattempo la natura viene offesa; e questo nella pratica significa anche adolescenti impediti nella maturazione sessuale, adulti privati dei veri organi sessuali... Tanto per restare all'esempio fatto.
La scoperta che l'uomo è essere votato più alla cultura è relativa; nella comparazione con gli animali non razionali, si direbbe che il nostro istinto è debole; ma considerando semplicemente noi stessi, si può dire che il nostro istinto è quello che è. Quindi l'idea di natura è necessaria quanto quella di cultura. Capito questo, si potrà affrontare il discorso sui rapporti tra natura e cultura. Non c'è dubbio che in noi umani l'istinto è meno importante che negli altri animali; ma resta istinto. Sicché l'orrore istintivo suscitato dalle manipolazioni e sottrazioni commesse contro la piena sessualità, non è arretratezza né mancanza di cultura... Come non lo è neppure il notare che un reggipetto è inutile per un maschio, e che la libertà culturale non rende un abito inappropriato appropriato. Chi ci gioca ci gioca, ma non bisognava poi scherzare anche con le carte d'identità.
(Ho risposto così pure ad altri messaggi, indirettamente.)

Mauro Pastore
La logica della regola d'oro, anche cristiana, sia in forma positiva che negativa, implica la domanda "a te che te ne importa?". Fintanto che non sei capace di dimostrare danneggiamenti a terzi (e ripeto ci sono criticismi legati specificatamente alle pratiche chirurgiche, come l'età di accesso, l'irreversibilità di alcuni processi, e il significato di consenso riguardo ad un processo che può durare anni) le nozioni riguardo alla supposta "natura" lasciano il tempo che trovano. Posto il fatto che la novità del secolo sono le pratiche chirurgiche, per il resto è un fenomeno diffuso sin dall'antichità in decine di maniere diverse disponibili al tempo, l'idea che si tratti di un fenomeno "innaturale" lascia comunque l'onere della prova a chi vorrà confrontarsi con le migliaia di evidenze che invece lo definiscono come un fenomeno transculturale e astorico. Con dispiacere ho visto che non hanno accettato l'appellativo di "ideologia" (gender), io fossi stato in loro lo avrei abbracciato, certo che è un ideologia e non c'è niente di male, c'è di male che chi prova a contrastarne non ne ha realmente una, semplice corre col secchio a tappare con la pece le falle generate da battaglie di retroguardia. Rivendico altresì che la narrazione intorno alla loro conquista dei diritti è una grande narrazione, non è un mio pallino personale nè la ritengo così fondamentale come altri, ma rimane una narrazione macro e di successo. Un successo che potrebbe essere presto aleatorio, d'altro canto come ben noto le prime cliniche per la transizione di genere vennero aperte nella Germania di Weimar, parola chiave del nazismo "degenerazione", ovvero essersi allontanati dal percorso di "natura".
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 17 Aprile 2024, 14:34:10 PM
Citazione di: InVerno il 17 Aprile 2024, 12:08:50 PMLa logica della regola d'oro, anche cristiana, sia in forma positiva che negativa, implica la domanda "a te che te ne importa?". Fintanto che non sei capace di dimostrare danneggiamenti a terzi (e ripeto ci sono criticismi legati specificatamente alle pratiche chirurgiche, come l'età di accesso, l'irreversibilità di alcuni processi, e il significato di consenso riguardo ad un processo che può durare anni) le nozioni riguardo alla supposta "natura" lasciano il tempo che trovano. Posto il fatto che la novità del secolo sono le pratiche chirurgiche, per il resto è un fenomeno diffuso sin dall'antichità in decine di maniere diverse disponibili al tempo, l'idea che si tratti di un fenomeno "innaturale" lascia comunque l'onere della prova a chi vorrà confrontarsi con le migliaia di evidenze che invece lo definiscono come un fenomeno transculturale e astorico. Con dispiacere ho visto che non hanno accettato l'appellativo di "ideologia" (gender), io fossi stato in loro lo avrei abbracciato, certo che è un ideologia e non c'è niente di male, c'è di male che chi prova a contrastarne non ne ha realmente una, semplice corre col secchio a tappare con la pece le falle generate da battaglie di retroguardia. Rivendico altresì che la narrazione intorno alla loro conquista dei diritti è una grande narrazione, non è un mio pallino personale nè la ritengo così fondamentale come altri, ma rimane una narrazione macro e di successo. Un successo che potrebbe essere presto aleatorio, d'altro canto come ben noto le prime cliniche per la transizione di genere vennero aperte nella Germania di Weimar, parola chiave del nazismo "degenerazione", ovvero essersi allontanati dal percorso di "natura".


Non esiste l'ideologia gender come non esiste l'acqua bagnata, o la luce luminosa, o il quadrato spigoloso: tutti i generi sono intrinsecamente ideologici, e dunque il termine, (ideologia+gender) se pure esistesse e fosse universalmente accattato, sarebbe comunque ridondante.

Comunque la metti, la questione, resta da stabilire, invece, quale sia l'acqua non bagnata, la luce non luminosa, il genere non ideologico e il quadrato non spigoloso.

Questo perche' da una descrizione, non deriva una prescrizione.

Dall'avere il pisellino, non deriva come io, che ne sono l'umano portatore, lo debba usare. Posso usarlo per fare tanti figli nel sacro vincolo del matrimonio, oppure tagliarmelo, se cosi' mi piace.

Le varie possibilita' in merito, sono e restano, tutte ideologiche, tutte ideologie.

Anche che l'umanita' meriti di continuarsi verso, e per, un indefinito futuro, questa e' gia' una ideologia. Gia' avversata a suo tempo dagli antichi cristiani catari e gnostici. Prima che i cristiani bravi, quelli non gnostici, li sterminassero tutti.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PM
Non è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 17 Aprile 2024, 15:30:38 PM
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PMNon è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.


Banalmente, i tanti che plaudono, plaudono al diritto, di usare il bisturi per il cambio di sesso in casi ben ponderati ed estremi, perche' (purtroppo) c'e' in giro chi, tale diritto, lo vorrebbe (arbitrariamente) negare.

La tua e' la stessa fallacia insita nel dire che i difensori del diritto all'aborto sarebbero eticamente malvagi perche' "plaudono all'aborto", nel senso che essi non vedrebbero o non considererebbero la sofferenza che un aborto, come fatto umano in se', comporta.

E invece, quasi sempre la vedono eccome, ma plaudono al diritto all'aborto non al fatto stesso dell'aborto in se'.

Perche' c'e' in giro chi, tale diritto lo vorrebbe arbitrariamente negare.

Ma il plauso al diritto, il plauso alla liberazione della tecnologia e della tecnica quando esse possono lenire e prevenire la sofferenza umana, non vuol dire il plauso al fatto in se'.

Davanti alla sofferenza, umana e non, non bisogna "fermarsi", non bisogna avere un atteggiamento di apparentemente "religioso", e in realta' meschino, "rispetto", qualunque cosa qui il termine rispetto voglia dire, ma difendere il diritto umano universale di lenirla e gestrla, tale sofferenza, e lottare per esso, soprattutto coi tempi che corrono.

La natura non ci ha insegnato, a "rispettare" la sofferenza, ma a lottare per liberarcene. 

O Almeno, la natura mia.


Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: InVerno il 17 Aprile 2024, 19:24:31 PM
Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 14:34:10 PMNon esiste l'ideologia gender come non esiste l'acqua bagnata, o la luce luminosa, o il quadrato spigoloso: tutti i generi sono intrinsecamente ideologici, e dunque il termine, (ideologia+gender) se pure esistesse e fosse universalmente accattato, sarebbe comunque ridondante.

Comunque la metti, la questione, resta da stabilire, invece, quale sia l'acqua non bagnata, la luce non luminosa, il genere non ideologico e il quadrato non spigoloso.

Questo perche' da una descrizione, non deriva una prescrizione.

Dall'avere il pisellino, non deriva come io, che ne sono l'umano portatore, lo debba usare. Posso usarlo per fare tanti figli nel sacro vincolo del matrimonio, oppure tagliarmelo, se cosi' mi piace.

Le varie possibilita' in merito, sono e restano, tutte ideologiche, tutte ideologie.

Anche che l'umanita' meriti di continuarsi verso, e per, un indefinito futuro, questa e' gia' una ideologia. Gia' avversata a suo tempo dagli antichi cristiani catari e gnostici. Prima che i cristiani bravi, quelli non gnostici, li sterminassero tutti.


Sono conscio di cosa si intenda per "ideologia gender" e non suggerivo venisse adottato ormai che il termine è stato masturbato, ma prima che diventasse tale, non ci vedo niente di male nel riconoscere che c'è una logica complessiva dietro, anzichè una teoria stralunata apparsa come un organismo alieno, o trasmessa dai "poteri forti". Lo stigma che accompagna l'avere un ideologia, sia mai che il pensatore liberomedio ne abbia una, tutti apparentemente capaci di analizzare ogni singola informazione senza alcun tipo di euristica, va a braccetto con chi sostiene che non ci sono più grandi narrative, per forza, ci vergognamo di riconoscerle come tali o di aderirvi, secondo teorie di critica letteraria francese. Vabbè, a me piaceva "plastica", elogio alla plasticitità della plastica. Deconstrurre qualcosa non significa che viene poi a mancare l'oggetto della decostruzione, il sesso biologico rimane ed è una distinzione oggetto di dibattito, sopratutto in ambito sportivo dove uomini e donne non sono per niente eguali.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 17 Aprile 2024, 19:45:53 PM
Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 15:30:38 PMBanalmente, i tanti che plaudono, plaudono al diritto, di usare il bisturi per il cambio di sesso in casi ben ponderati ed estremi, perche' (purtroppo) c'e' in giro chi, tale diritto, lo vorrebbe (arbitrariamente) negare.

La tua e' la stessa fallacia insita nel dire che i difensori del diritto all'aborto sarebbero eticamente malvagi perche' "plaudono all'aborto", nel senso che essi non vedrebbero o non considererebbero la sofferenza che un aborto, come fatto umano in se', comporta.

E invece, quasi sempre la vedono eccome, ma plaudono al diritto all'aborto non al fatto stesso dell'aborto in se'.

Perche' c'e' in giro chi, tale diritto lo vorrebbe arbitrariamente negare.

Ma il plauso al diritto, il plauso alla liberazione della tecnologia e della tecnica quando esse possono lenire e prevenire la sofferenza umana, non vuol dire il plauso al fatto in se'.

Davanti alla sofferenza, umana e non, non bisogna "fermarsi", non bisogna avere un atteggiamento di apparentemente "religioso", e in realta' meschino, "rispetto", qualunque cosa qui il termine rispetto voglia dire, ma difendere il diritto umano universale di lenirla e gestrla, tale sofferenza, e lottare per esso, soprattutto coi tempi che corrono.

La natura non ci ha insegnato, a "rispettare" la sofferenza, ma a lottare per liberarcene.

O Almeno, la natura mia.



Chapeu, Niko. Se c'è chi plaude evidentemente non ha capito cosa significa vivere la sofferenza oppure manipola la realtà per suoi fini, politici o altro. Chi vive queste condizioni è sempre in una situazione di dilemma. Un aborto è quasi sempre una sofferenza, sia se viene compiuto sia se si prosegue nella gravidanza (quando si pensava ad un aborto, è evidente che quel figlio, anche se nascerà, si porterà sempre appresso un'ombra di morte). Dobbiamo solo trovare l'umano nelle sue imperfezioni e trovare le soluzioni che accompagnino al meglio il nostro breve viaggio, senza scissioni paranoidi. Ognuno di noi è potenzialmente omosessuale, ladro, transessuale, ebreo, mussulmano, antropofago, artista, psicotico, dipendente, vigliacco ed eroe. Le scissioni sono il pane di chi vuole difendere i propri privilegi.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: InVerno il 17 Aprile 2024, 20:06:05 PM
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PMNon è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.
La "conquista di libertà" c'è stata, è oggettivo, la libertà di cucire tessuti estranei che abbiamo imparato "riparando" i
feriti delle guerre mondiali, è una tecnica che viene usata anche dopo gli incidenti gravi, e riconosciamo ai feriti di un incidente che è importante per l'idea che hanno di sè ricostruire il loro corpo secondo ciò che socialmente rappresenta il loro genere. Le possibilità sono aumentate, così come è diminuito lo stigma sociale, perciò non vedo perchè sia inappropriato parlare di conquista di libertà. Per un uomo nel deserto anche un bicchiere d'acqua che a te sembra un palliativo può essere un miraggio, perchè questa chirurgia plastica ti sconfifera tanto? Il percorso di ognuno è fatto trangugiando palliativi, altrimenti non sarebbe un percorso, saresti già arrivato. Tu niente palliativi? Bravo, santo subito, gli altri hanno qualche difficoltà in più, che vuoi fare?
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 17 Aprile 2024, 21:52:10 PM
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 15:01:11 PMNon è tanto l'artefatto ottenuto con il cambio di sesso a preoccupare.
Perché se questa artificiosità può davvero alleviare la sofferenza di chi si sente inadeguato, non vi è ragione per opporvisi.

La questione è invece un'altra.
E riguarda invece il plauso verso questa pratica, quasi che questa artificiosità fosse una "conquista" di libertà!

Mentre non si tratta che di un palliativo per alleviare, ma non risolvere, il disagio di chi si ritrova diverso.
Si tratta cioè solo di un rimedio, ma non certo di una soluzione.

Eppure, invece che fermarsi di fronte alla sofferenza, che comunque permane seppur sperabilmente attenuata, vi è chi plaude!
Quasi che si trattasse di passare con un colpo di bisturi dalla infelicità alla felicità!

Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.

È anche "l'artefatto", che in realtà è una impostura, un handicap, a essere inaccettabile; così come sono inaccettabili tutte le tattiche ingannatorie contro i discorsi veri e chi li fa.
Bisogna capire inoltre che l'idea di attenuare a tutti i costi la sofferenza non è corretta. Nella vita bisogna accettare anche il dolore e questo è un principio giusto; altrimenti può accadere un piacere ma che è assieme ai guai o alla morte o si rifiuta proprio la vita.
Bisogna pure dire che molti si illudono che gli altri non soffrano, alcuni sono costretti a dimenticare o negare di soffrire pur soffrendo... Infatti con le cosiddette "transizioni" si impedisce anche di manifestare la maggiore sofferenza... Molto semplicemente un desiderio impossibile di trasformare il proprio corpo non va mai assecondato. Bambini che desiderano diventare dei lupi forse sono sottoposti a trattamenti pesanti di psicofarmaci invece che giustamente ricevere discorsi di saggezza, in tal caso l'impossibilità sarebbe più palese ma c'è chi è disposto a confondersi o si confonderebbe pure su questo; il desiderio di trasformarsi nel sesso opposto inganna più frequentemente...
Ma insomma non si vive per ridursi o ridurre male il prossimo a causa di inganni; e doverlo dire mentre Stati interi sono vittime di tanti inganni e tanta gente pure, è una evenienza tragica... E bisogna distinguere tra chi non vuole sbagliare o chi vuole sbagliare. Per molti le cosiddette "transizioni" sono un modo per punire. Molti le affermano per impedire la procreazione. Inutile che si profitti della filosofia per dire che ognuno faccia quello che vuole. Nella logica della vita umana l'arbitrio assoluto è errore e non c'è  vero diritto che possa essere complice di errori.
È evidente che se uno Stato è interessato a dissuadere i cittadini dallo gettarsi giù da un burrone senza un motivo costringente, dovrebbe essere interessato anche a evitare menomazioni e finzioni sessuali non provocate da incidenti e punire i delitti oltre che dissuadere dal farsi del male. Purtroppo prevale la volontà di sognare e staccarsi dalla realtà anche pensandola e in giro c'è anche volontà di morte.
In Scandinavia, a quanto pare, molti psicologi hanno cambiato e operano strategie di dissuasione. Resta che anche in questo caso il còmpito è a metà: gli Stati le "transizioni" dovrebbero anche proibirle. Certe permissività e programmazioni non sono vere léggi. Se non c'è riferimento corretto alla realtà, una légge è nulla. Dunque gli Stati sono in parte occupati da nonsensi, che dovranno essere riconosciuti quali non vere léggi.

Mauro Pastore
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: bobmax il 17 Aprile 2024, 21:59:52 PM
Citazione di: InVerno il 17 Aprile 2024, 20:06:05 PMLa "conquista di libertà" c'è stata, è oggettivo, la libertà di cucire tessuti estranei che abbiamo imparato "riparando" i
feriti delle guerre mondiali, è una tecnica che viene usata anche dopo gli incidenti gravi, e riconosciamo ai feriti di un incidente che è importante per l'idea che hanno di sè ricostruire il loro corpo secondo ciò che socialmente rappresenta il loro genere. Le possibilità sono aumentate, così come è diminuito lo stigma sociale, perciò non vedo perchè sia inappropriato parlare di conquista di libertà. Per un uomo nel deserto anche un bicchiere d'acqua che a te sembra un palliativo può essere un miraggio, perchè questa chirurgia plastica ti sconfifera tanto? Il percorso di ognuno è fatto trangugiando palliativi, altrimenti non sarebbe un percorso, saresti già arrivato. Tu niente palliativi? Bravo, santo subito, gli altri hanno qualche difficoltà in più, che vuoi fare?

Probabilmente non è stato davvero letto ciò che ho scritto. Almeno così spero.
Perché quello che sottolineavo non riguardava certo la scelta individuale, che è senz'altro legittima ricerca di un conforto.

Mi riferivo invece all'idea di una libertà che permettesse davvero il raggiungimento della felicità.
Attraverso soluzioni tecniche.

La reazione, scomposta e incongruente con ciò che ho scritto, conferma le mie osservazioni riguardo agli applausi rivolti a quello che resta un dramma esistenziale.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 17 Aprile 2024, 22:06:25 PM
Citazione di: PhyroSphera il 17 Aprile 2024, 21:52:10 PMBisogna capire inoltre che l'idea di attenuare a tutti i costi la sofferenza non è corretta. Nella vita bisogna accettare anche il dolore e questo è un principio giusto;


Accettalo te, amico, il "dolore", e vergognati, di fare del colonialismo culturale per imporre anche agli altri, di accettarlo.

L'unica cultura della morte e' quella di chi vuole negare i diritti e liberta'... soprattutto quelle acquisite.

Crogiolati dunque nella tua, di accettazione della croce e del dolore in questa valle di lacrime, e... fattela bastare.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: InVerno il 17 Aprile 2024, 22:18:20 PM
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2024, 21:59:52 PMProbabilmente non è stato davvero letto ciò che ho scritto. Almeno così spero.
Perché quello che sottolineavo non riguardava certo la scelta individuale, che è senz'altro legittima ricerca di un conforto.

Mi riferivo invece all'idea di una libertà che permettesse davvero il raggiungimento della felicità.
Attraverso soluzioni tecniche.

La reazione, scomposta e incongruente con ciò che ho scritto, conferma le mie osservazioni riguardo agli applausi rivolti a quello che resta un dramma esistenziale.
Non c'è niente di male interpretato, io ho chiesto l'origine di quel "davvero" che ti arroghi di sapere rispetto a chi soffre in prima persona di determinate condizioni, o altrimenti la ragione per cui soluzioni tecniche siano da escludere a priori come sembri implicitamente supporre. Come sai quali sono i veri passi per risolvere la disforia di genere e non i palliativi? Da che esperienze o letture ti consideri capace di consigliare una persona in tale stato psicologico?
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: green demetr il 17 Aprile 2024, 22:59:04 PM
Citazione di: PhyroSphera il 14 Aprile 2024, 14:55:29 PMQuest'oggi ho compiuto una piccola incursione in una libreria. Davo un'occhiata ad alcuni titoli e riflettevo. Uno attirava particolarmente la mia attenzione, "L'etica del .....

Mauro Pastore
Ciao Mauro, a mio modo di vedere ciò per cui vale la pena combattere è quello sul tema della grande narrazione spirituale e di cui ti considero alleato.
MA.
Ricordati che Galimberti e Byung-Chun fanno parte di quella classe di intellettuali asserviti al potere.
Sembra proprio che ti manchi completamente l'immersione nella storia contemporanea.
Come ho già detto ad Antony, non è tanto il problema della disforia sessuale a essere sul banco quanto il suo uso politico e cioè identitario.
Ovvero la distruzione dell'identità che certo secondo la dottrina cristiana è quello del giusnaturalismo alla cui base non c'è tanto l'evoluzionismo quanto il CONCETTO DI PERSONA.
E' inutile dire che distrutto il concetto di persona, andando cioè proprio a manipolare sin dentro la storia, la nostra storia giudaico-cristiana, si arriva a IMPORRE per CONVINCIMENTO ossia per INDUZIONE, che questo concetto sia di tipo naturalistico.
Ma non è naturalistico, bensì cultural-naturalistico, ossia spirituale.
L'intento della tencia è distruggere questo impianto.
Perchè ciò che l'occidente ha dimenticato in un batter di ciglia è la dimensione morale dell'uomo.

Purtroppo la strategia è tutto in questa battaglia fra bene e male.
Che stanno vincendo i musulmani prima ancora che i capitalisti.
E' questa la doppia cecità.

Concentrarsi sulla disforia sessuale, negandola come fai tu, è talmente sbagliato tatticamente, strategicamente, che bisognerebbe andare a capire come mai tu che sei spiritualista e niko che è un transumanista e per giunta (fintamente)marxista facciate una guerra senza accorgervi che ci stanno togliendo i DIRITTI.

Alla base del giusnaturalismo vi è infatti il diritto della PERSONA, che contine i caratteri fondamentali dei diritti dell'uomo.
Compreso il principlae: quello al diritto di SACRALITA' del corpo.
Fatto esplodere ad arte dalla pandemenza del 2020.

Vi sono cioè narrazioni artificiose (quelle che vorrebbe gli infami traditori dell'occidente cristiano: galimberti, suo dichiarato nemico dal giorno 1, e più sottilmente byun-chung. Senza dimenticare TUTTI gli altri. Vale a dire che non se ne salva NEMMENO UNO).

Questa gente è al soldo di narrazioni molto più grandi del singolo problema raziale, o indentitario di genere.
Quelli sono grimaldelli, il vero nemico è il catecon cristiano.
Come tutta la teologia politica del novecento ha evidenziato.

Nelle parole, e nei fatti contraddetto: pensiamo a Heidegger come caso limite.

Pensiamo a come si è ridotto Agamben, studioso serio di Paolo, teologo POLITICO.
A favore di Hamas.
Cosi come gli studentelli decerebrati di roma.
O come i media e l'esercito.
Contro hamas e iran a parole, e loro ALLEATI nei FATTI.
(rifiuto di aiutare ISRAELE).


Come dire le grandi narrazioni sono sparite: si quelle occidentali però!
Quelle orientali sono invece piu forti che mai.
Questo forum, come tutto il resto che non sia dentro la cultura ebraica (questo vuol dire che anche il cristianesimo ha tradito) è fuori strada.
E di molto.
E' il bla bla culturale che si è imposto dal 45 in poi.

No torniamo a bisanzio! e ragioniamo meglio, ovvero rafforziamo, ricordiamo le nostre RADICI culturali.
almeno fra noi amici della cultura questo dovrebbe essere molto piu che assodato.
e invece no.
ed è fantastico come Heidegger abbia visto nella sfera del tempo.
Il nemico della terra (ossia l'occidente) sta per venire distrutto dall'allenza fra capitalismo e comunismo.
I 2 mostri di mare e dell'aria.
Assurdo aver pensato che questa alleanza fosse incarnabile da israele.
questo è stato assurdo! vedere il mostro ebraico (che non c'è), e non vedere la bestia islamica che c'è dietro...era lì al posto di bisanzio...
gli autori della teologia politica NON SAPEVANO DI STORIA!!!!!! ???
ogni uomo si merita il destino distopico che lo attende.
ben oltre quello capitalistico sotto cui versavamo l'anima e il sangue del tempo.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 17 Aprile 2024, 23:40:19 PM
Citazione di: green demetr il 17 Aprile 2024, 22:59:04 PMCiao Mauro, a mio modo di vedere ciò per cui vale la pena combattere è quello sul tema della grande narrazione spirituale e di cui ti considero alleato.
MA.
Ricordati che Galimberti e Byung-Chun fanno parte di quella classe di intellettuali asserviti al potere.
Sembra proprio che ti manchi completamente l'immersione nella storia contemporanea.
Come ho già detto ad Antony, non è tanto il problema della disforia sessuale a essere sul banco quanto il suo uso politico e cioè identitario.
Ovvero la distruzione dell'identità che certo secondo la dottrina cristiana è quello del giusnaturalismo alla cui base non c'è tanto l'evoluzionismo quanto il CONCETTO DI PERSONA.
E' inutile dire che distrutto il concetto di persona, andando cioè proprio a manipolare sin dentro la storia, la nostra storia giudaico-cristiana, si arriva a IMPORRE per CONVINCIMENTO ossia per INDUZIONE, che questo concetto sia di tipo naturalistico.
Ma non è naturalistico, bensì cultural-naturalistico, ossia spirituale.
L'intento della tencia è distruggere questo impianto.
Perchè ciò che l'occidente ha dimenticato in un batter di ciglia è la dimensione morale dell'uomo.

Purtroppo la strategia è tutto in questa battaglia fra bene e male.
Che stanno vincendo i musulmani prima ancora che i capitalisti.
E' questa la doppia cecità.

Concentrarsi sulla disforia sessuale, negandola come fai tu, è talmente sbagliato tatticamente, strategicamente, che bisognerebbe andare a capire come mai tu che sei spiritualista e niko che è un transumanista e per giunta (fintamente)marxista facciate una guerra senza accorgervi che ci stanno togliendo i DIRITTI.

Alla base del giusnaturalismo vi è infatti il diritto della PERSONA, che contine i caratteri fondamentali dei diritti dell'uomo.
Compreso il principlae: quello al diritto di SACRALITA' del corpo.
Fatto esplodere ad arte dalla pandemenza del 2020.

Vi sono cioè narrazioni artificiose (quelle che vorrebbe gli infami traditori dell'occidente cristiano: galimberti, suo dichiarato nemico dal giorno 1, e più sottilmente byun-chung. Senza dimenticare TUTTI gli altri. Vale a dire che non se ne salva NEMMENO UNO).

Questa gente è al soldo di narrazioni molto più grandi del singolo problema raziale, o indentitario di genere.
Quelli sono grimaldelli, il vero nemico è il catecon cristiano.
Come tutta la teologia politica del novecento ha evidenziato.

Nelle parole, e nei fatti contraddetto: pensiamo a Heidegger come caso limite.

Pensiamo a come si è ridotto Agamben, studioso serio di Paolo, teologo POLITICO.
A favore di Hamas.
Cosi come gli studentelli decerebrati di roma.
O come i media e l'esercito.
Contro hamas e iran a parole, e loro ALLEATI nei FATTI.
(rifiuto di aiutare ISRAELE).


Come dire le grandi narrazioni sono sparite: si quelle occidentali però!
Quelle orientali sono invece piu forti che mai.
Questo forum, come tutto il resto che non sia dentro la cultura ebraica (questo vuol dire che anche il cristianesimo ha tradito) è fuori strada.
E di molto.
E' il bla bla culturale che si è imposto dal 45 in poi.

No torniamo a bisanzio! e ragioniamo meglio, ovvero rafforziamo, ricordiamo le nostre RADICI culturali.
almeno fra noi amici della cultura questo dovrebbe essere molto piu che assodato.
e invece no.
ed è fantastico come Heidegger abbia visto nella sfera del tempo.
Il nemico della terra (ossia l'occidente) sta per venire distrutto dall'allenza fra capitalismo e comunismo.
I 2 mostri di mare e dell'aria.
Assurdo aver pensato che questa alleanza fosse incarnabile da israele.
questo è stato assurdo! vedere il mostro ebraico (che non c'è), e non vedere la bestia islamica che c'è dietro...era lì al posto di bisanzio...
gli autori della teologia politica NON SAPEVANO DI STORIA!!!!!! ???
ogni uomo si merita il destino distopico che lo attende.
ben oltre quello capitalistico sotto cui versavamo l'anima e il sangue del tempo.


Ma vai a fare il fanatico altrove, e sproloquia senza nominarmi...

Tu sei tra i motivi per cui il giorno che la tecnica punkislamica distruggera' per sempre l'occidente giudaico-cristiano, io faro' festa...

Al di la' del bene e del male, spero di essere vivo il giorno che i dromedari si abbevereranno in piazza san Pietro...

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: green demetr il 18 Aprile 2024, 00:11:44 AM
Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 23:40:19 PMMa vai a fare il fanatico altrove, e sproloquia senza nominarmi...

Tu sei tra i motivi per cui il giorno che la tecnica punkislamica distruggera' per sempre l'occidente giudaico-cristiano, io faro' festa...

Al di la' del bene e del male, spero di essere vivo il giorno che i dromedari si abbevereranno in piazza san Pietro...


Ma io ti lascerei volentieri nella valle dei senza speranza.
Mi irrita sommamente che ti dici marxista.
Ma marxista in cosa scusa?
E poi ti stavo citando perchè condivido la guerra delle minoranze etniche e di genere.
Io non sono un cattolico bigotto, che antepone la dottrina ai sentimenti di una persona.
Quindi siamo alleati in questo.
E per questo ti ho citato.
Infatti il marxismo fa a meno della spiritualità e si concentra sui fatti.
nella mia testa prima viene il marxismo, ossia la possibilità di una economia sociale, e DOPO la ricerca spirituale, che sennò è puro bigottismo.
Secondo te perchè sarei di sinsitra ancora nonostante tutto.
Me lo spieghi?
Che poi in quanto pro-israele tu mi odi, e che ci vuoi fare, torna pure a leggere il corano.
e non rompere con il fatto che israele è capitalista, perchè lo è anche la cina e la russia.
e marx non era contro al capitalismo in toto, questo è quello che pensate voi comunisti zeloti, piuttosto al suo uso.(guardati i video di la grassa! ancora vivente e anti-sionista, come piace a te, dunque non cosi distante da te, mi sembra anche con antiche simpatie maoiste, e quindi pro-cina, anche se oggi pure lui capisce che il capitalismo va ristudiato in base alle condizioni odierne).

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 18 Aprile 2024, 00:20:05 AM
CitazioneBobmax wrote: Quei tanti che plaudono, senza però alcuna loro intenzione di cambiare sesso, cosa mostrano in realtà?
Assenza di profondità, senz'altro, ma soprattutto nichilismo.
Mi sono soffermato su questo pensiero per cercare di capire se c'è qualcosa che ho trascurato. Da un lato infatti credo che il plauso derivi dalla soddisfazione che esistano dei diritti riconosciuti per situazioni "difficili", così come l'IVG, o la transizione di genere. Vi è innegabilmente un processo, in Occidente, e soprattutto in Europa, di allargamento dei diritti.È un processo "a fisarmonica", con alti e bassi ma la linea verso sempre maggiori diritti è costante, con una forte accelerazione, dopo la rivoluzione francese. In questo riconoscimento vi è la considerazione della dignità dell'essere umano nelle sue molteplici espressioni. È pur sempre un riconoscimento formale e non sostanziale, perché quello sostanziale significherebbe la modifica profonda dell'assetto capitalistico-liberale attuale è non ne vedo alcun segnale, eppure non è neppure un semplice regalo per rabbonire le folle. Anzi, le folle per essere rabbonite spesso hanno bisogno di capri espiatori semplici, come la ragazza madre, il trans, il delinquente, il mussulmano o l'ebreo. Ed allora in questa lotta pro/contro i nuovi diritti cosa si gioca realmente? Inevitabilmente in entrambi i campi ci sono i lucratori di affari e di consenso. Ma le due posizioni sono sovrapponibili? A mio parere no, a patto che chi difende questi nuovi diritti, li difenda in modo coerente ed avendo sempre presente l'umanità, distinta dal denaro. Le due posizioni ci sembrano interscambiabili perché ogni posizione è inquinata dal denaro ed anche se non è così, lo è nella percezione generale. Il male del nostro tempo, più che originarlo nel nichilismo, lo originerei in questa colonizzazione sempre più capillare del denaro, colonizzazione che rende fasulla ogni processo di liberazione.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 18 Aprile 2024, 00:56:49 AM
Citazione di: green demetr il 18 Aprile 2024, 00:11:44 AMMa io ti lascerei volentieri nella valle dei senza speranza.
Mi irrita sommamente che ti dici marxista.
Ma marxista in cosa scusa?
E poi ti stavo citando perchè condivido la guerra delle minoranze etniche e di genere.
Io non sono un cattolico bigotto, che antepone la dottrina ai sentimenti di una persona.
Quindi siamo alleati in questo.
E per questo ti ho citato.
Infatti il marxismo fa a meno della spiritualità e si concentra sui fatti.
nella mia testa prima viene il marxismo, ossia la possibilità di una economia sociale, e DOPO la ricerca spirituale, che sennò è puro bigottismo.
Secondo te perchè sarei di sinsitra ancora nonostante tutto.
Me lo spieghi?
Che poi in quanto pro-israele tu mi odi, e che ci vuoi fare, torna pure a leggere il corano.
e non rompere con il fatto che israele è capitalista, perchè lo è anche la cina e la russia.
e marx non era contro al capitalismo in toto, questo è quello che pensate voi comunisti zeloti, piuttosto al suo uso.(guardati i video di la grassa! ancora vivente e anti-sionista, come piace a te, dunque non cosi distante da te, mi sembra anche con antiche simpatie maoiste, e quindi pro-cina, anche se oggi pure lui capisce che il capitalismo va ristudiato in base alle condizioni odierne).




Tu sarai pure di sinistra, ma usi categorie mafioso/fasciste, come bene, male, infami, tradimento, odio verso i poveri, odio verso la tecnica, odio verso tutti gli intellettuali (corrotti) tranne una ristrettissima cerchia che va bene a te e che tu identifichi in senso narcisistico ed elitario, odio verso l'islam...

La prima etnia oppressa dei nostri tempi, se proprio lo vuoi sapere, e' quella palestinese, e il problema e' che Israele non e' solo "capitalista": e' colonialista, imperialista, ed e' attualmente uno stato terrorista, fonte di illegalita' e destabilizzazione internazionale continua, e votato allo sterminio, di tale etnia, e di chiunque altro intralci i suoi piani.

E per il resto stai tranquillo, che La Grassa non e' piu' marxista da un pezzo.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: green demetr il 18 Aprile 2024, 01:21:22 AM
Citazione di: niko il 18 Aprile 2024, 00:56:49 AMTu sarai pure di sinistra, ma usi categorie mafioso/fasciste, come bene, male, infami, tradimento, odio verso i poveri, odio verso la tecnica, odio verso tutti gli intellettuali (corrotti) tranne una ristrettissima cerchia che va bene a te e che tu identifichi in senso narcisistico ed elitario, odio verso l'islam...

La prima etnia oppressa dei nostri tempi, se proprio lo vuoi sapere, e' quella palestinese, e il problema e' che Israele non e' solo "capitalista": e' colonialista, imperialista, ed e' attualmente uno stato terrorista, fonte di illegalita' e destabilizzazione internazionale continua, e votato allo sterminio, di tale etnia, e di chiunque altro intralci i suoi piani.

E per il resto stai tranquillo, che La Grassa non e' piu' marxista da un pezzo.


I palestinesi non sono un etnia, ma sono arabi.
E' inutile che strilli la storia non ammette la fanta-storia.

Solo perchè ti vanno bene certi intellettuali piuttosto che non altri, non ti da il diritto, tra l'altro manco argomentato, come al solito, di dire che La Grassa non è un marxista.
Mi pare anzi l'unico marxista che parla di marx come piace a me argomentando e spiegando i concetti chiave, non in inutili teorie, ma proprio ricordandoli nel discoros pratico-politico proprio per non fare confusione.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 18 Aprile 2024, 01:43:33 AM
Citazione di: green demetr il 18 Aprile 2024, 01:21:22 AMI palestinesi non sono un etnia, ma sono arabi.
E' inutile che strilli la storia non ammette la fanta-storia.

Solo perchè ti vanno bene certi intellettuali piuttosto che non altri, non ti da il diritto, tra l'altro manco argomentato, come al solito, di dire che La Grassa non è un marxista.
Mi pare anzi l'unico marxista che parla di marx come piace a me argomentando e spiegando i concetti chiave, non in inutili teorie, ma proprio ricordandoli nel discoros pratico-politico proprio per non fare confusione.


Lo dice pure wikipedia, e pure lui stesso, di non essere (piu') un marxista, dai, su'...

La fanta, fanta, super-fanta storia e' il proggetto sionista di Israele, e la (presunta) etnicita' ebraica, che poi a ben vedere e' solo un'unita' religiosa... stato pseudodemocratico attualmente governato da un fascista che estende la guerra e il genocidio per rimanere illeggittimamente al potere a tempo indefinito, e per non andare in galera, che sarebbe il suo unico giusto posto...

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: green demetr il 18 Aprile 2024, 02:16:03 AM
Citazione di: niko il 18 Aprile 2024, 01:43:33 AMLo dice pure wikipedia, e pure lui stesso, di non essere (piu') un marxista, dai, su'...



la wiki-smart è sotto il dominio capitalista e si sta trasformando nel luogo di disinformazione per eccellenza del futuro.
E' l'allarme dato anche da uno dei suoi fondatori, gli altri evidentemente sono stati corrotti.
Ovviamente il primo bersaglio è la storia.
Stanno oscurando avvenimenti storici di genocidio contro gli ebrei fatti dai musulmani.
Ovviamente stanno infangando il nome di quegli intellettuali che stanno provando a mettere in guardia l'occidente contro il nemico islamico.

Ora se la prendono anche con La Grassa  :))

E certo se vai sul suo canale lo dice sempre di non essere marxista.

La verità è che sta mettendo in luce quanto i marxisti contemporanei non solo NON SANNO proprio le basi della teoria del capitale.
Ma si stanno chiaramente facendo intortare, a suo modo di vedere, in maniera prosaicia PROBABILMENTE pagati da qualcuno.
vediamo di unire i puntini non facciamo i comunisti tonti. grazie.

ps
ecco ulteriori hint cosi ci alleniamo per il futuro.
lo sappiamo vero che la cina finanzia l'iran giusto?
eh già.
e che la russia da le armi all'irna giusto?
e russia e cina, sono comuniste giusto?
Ok ma che tipo di comunismo è quello che dicono sia tale?
perchè la wiki attacca israele e la grassa...
mmm temo di aver incasinato la cosa: non sono capace di parlare per enigmi. :D
forse con USA=CINA...mmm mi sa di no  :D
purtroppo la ragione e la critica vanno di nuovo usate.
siamo esausti e consumati, ma ci tocca far andare di nuovo il vecchio macinino: il cervello  8) :D

l'islam è socialista no francesi? viva komeini...o forse no...cosi meglio. :D
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: bobmax il 18 Aprile 2024, 08:22:30 AM
@Jacopus @InVerno

Non è in discussione la libertà dell'individuo nelle possibili scelte su se stesso.
Sia sul proprio corpo sia sulla propria psiche uno deve poter fare come vuole.
L'unica condizione è che le sue scelte non rechino danno ad altri.

Semmai deciderò di porre fine alla mia vita, ne avrò senz'altro diritto. Ma dovrò farlo col maggior garbo possibile verso la comunità, evitando ogni inutile disturbo.

Quindi non è una questione di diritti.
Il problema è ben altro.
Ed è il plauso acritico.

Quale critica manca?
La percezione del tragico!

Siamo di fronte a situazioni tragiche, dove, dati per scontati i diritti di ognuno, non vi è nessuna autentica definitiva soluzione.
La tragedia è proprio nella impossibilità di un effettivo superamento.

E allora, di fronte alla tragedia, non vi e nulla da applaudire!
Si è arrivati al punto di applaudire ai funerali...

Il silenzio fa paura.

Ma la compassione richiede un passo indietro. E invece, applaudendo, ne facciamo uno avanti: nichilismo.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Pensarbene il 18 Aprile 2024, 08:46:36 AM
qui bobmax ha ragione: la libertà implica il dovere di pagarne il prezzo laddove ci sia un prezzo da pagare.
Inoltre,ad ogni libertà si accompagna una costrizione,ad ogni scelta la perdita di altre scelte.
Questo ha creato nella gente un accumulo di PICCOLI E MEDI LUTTI 
inelaborati che si evidenziano poi in atteggiamenti negativi verso sè stessi e gli altri,depressioni,nichilismo,violenza,
ecc...
Io sono tendenzialmente un libertario e sono cosciente che la libertà non è un'allegra vacanza spensierata e gaudente. Essa implica valori e rinunce, piccoli lutti quotidiani e un confronto costruttivo con sé stessi e gli altri.



Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: InVerno il 18 Aprile 2024, 11:34:50 AM
Citazione di: bobmax il 18 Aprile 2024, 08:22:30 AM@Jacopus @InVerno

Non è in discussione la libertà dell'individuo nelle possibili scelte su se stesso.
Sia sul proprio corpo sia sulla propria psiche uno deve poter fare come vuole.
L'unica condizione è che le sue scelte non rechino danno ad altri.

Semmai deciderò di porre fine alla mia vita, ne avrò senz'altro diritto. Ma dovrò farlo col maggior garbo possibile verso la comunità, evitando ogni inutile disturbo.

Quindi non è una questione di diritti.
Il problema è ben altro.
Ed è il plauso acritico.

Quale critica manca?
La percezione del tragico!

Siamo di fronte a situazioni tragiche, dove, dati per scontati i diritti di ognuno, non vi è nessuna autentica definitiva soluzione.
La tragedia è proprio nella impossibilità di un effettivo superamento.

E allora, di fronte alla tragedia, non vi e nulla da applaudire!
Si è arrivati al punto di applaudire ai funerali...

Il silenzio fa paura.

Ma la compassione richiede un passo indietro. E invece, applaudendo, ne facciamo uno avanti: nichilismo.
Certo che è una questione di diritti, surrettiziamente viene implicato che ci sia un danno ad altri, spesso di natura "morale" o "sociale", ma molto più spesso indefinita e retorica, e che la diffusione di tali pratiche segnali un malessere sociale o lo rinforzi, perciò si suggerisce che suddette pratiche dovrebbero essere sanzionate. Tu lo chiami "nichilismo" altri lo chiamano altro. Violando l'essenzialità (?) dei caratteri maschili si finirebbe in terra di nessuno dove niente può essere conquistato, un miraggio palliativo, secondo chi non vive la condizione stessa, mai secondo chi la vive.


Il capo del dipartimento psichiatrico di Harvard, lobbysta cattolico americano, nel 1979 disse di opporsi ai trattamenti di reassignazione di genere perchè "erano contenti di ciò che avevano fatto e solo pochi se ne pentirono. Ma sotto ogni altro aspetto la loro condizione psicologica era poco cambiata. Avevano più o meno gli stessi problemi di prima con le relazioni, il lavoro e le emozioni."

La reassignazione di genere non è pensata per risolvere le relazioni, il lavoro o le emozioni, neanche per trovare il nirvana ,
ma se chi la fa non se ne è pentito, nella maggior parte dei casi, già nel 1979 dove la chirurgia era di molto peggiore, significa che a loro importa, perciò l'unico nichilista è chi non riconosce i valori degli altri, che invece se ne abbisognano per fare scelte esistenziali riguardo al proprio corpo.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: bobmax il 19 Aprile 2024, 15:18:14 PM
Citazione di: InVerno il 18 Aprile 2024, 11:34:50 AMCerto che è una questione di diritti, surrettiziamente viene implicato che ci sia un danno ad altri, spesso di natura "morale" o "sociale", ma molto più spesso indefinita e retorica, e che la diffusione di tali pratiche segnali un malessere sociale o lo rinforzi, perciò si suggerisce che suddette pratiche dovrebbero essere sanzionate. Tu lo chiami "nichilismo" altri lo chiamano altro. Violando l'essenzialità (?) dei caratteri maschili si finirebbe in terra di nessuno dove niente può essere conquistato, un miraggio palliativo, secondo chi non vive la condizione stessa, mai secondo chi la vive.


Il capo del dipartimento psichiatrico di Harvard, lobbysta cattolico americano, nel 1979 disse di opporsi ai trattamenti di reassignazione di genere perchè "erano contenti di ciò che avevano fatto e solo pochi se ne pentirono. Ma sotto ogni altro aspetto la loro condizione psicologica era poco cambiata. Avevano più o meno gli stessi problemi di prima con le relazioni, il lavoro e le emozioni."

La reassignazione di genere non è pensata per risolvere le relazioni, il lavoro o le emozioni, neanche per trovare il nirvana ,
ma se chi la fa non se ne è pentito, nella maggior parte dei casi, già nel 1979 dove la chirurgia era di molto peggiore, significa che a loro importa, perciò l'unico nichilista è chi non riconosce i valori degli altri, che invece se ne abbisognano per fare scelte esistenziali riguardo al proprio corpo.

Pure questo discorso non c'entra niente con quello che ho scritto.
Va beh, forse non sono stato abbastanza chiaro.

Resta il fatto di venire giudicato arrogante. Senza comprenderne il motivo.

Tra l'altro, da una fonte che non brilla certo per chiarezza, se non quando pretende di giudicare qualcuno...
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 23 Ottobre 2024, 14:05:38 PM
Quest'oggi sono stato alle prese con un'altra pubblicazione di Byung-Chul Han, Infocrazia.
Ho letto un po' dell'inizio, che fa un'impressione quasi monumentale, ma con un difetto, manca la specificazione: di quale capitalismo si sta dicendo, qualsiasi o uno in particolare, per esempio quello selvaggio additato dal papa polacco (l'autore ha anche studiato teologia cattolica)?
E una volta descritta la estrema aberrazione dell'uso violento e pervasivo delle informazioni nella 'era di internet e del digitale', si può davvero attribuirne a un potere politico, a una '-crazia'? Quando il torto è troppo non ci può essere vero potere della politica ma solo nella politica.

Il libro Infocrazia è del 2021, due anni prima (secondo date delle pubblicazioni originarie) della proclamazione della "crisi della narrazione", da parte dello stesso autore.
Tra le Grandi Narrazioni che nella Età del postmoderno finivano v'era pure quella di Marx ed Engels col loro Manifesto. Dopo lo spartiacque della caduta dell'URSS, il marxismo restava senza il proprio racconto fondatore ma senza abbandonarne il linguaggio. L'incubo del borghese cattivo, responsabile della indigenza diffusa nel mondo e con un piano assolutamente spietato per sfruttarlo, il sogno della fatale superiorità morale e sociale del proletariato: da elementi di un prepotente e falsificante schema intellettualistico a insistenti e invadenti (più di prima, forse, senza i fronti ideologici contrapposti) relitti del discorso pubblico culturale, organizzati comunque in una storia, narrati... Non è forse anche questa residua narrazione di sinistra quella che odiernamente sta cadendo? Tutte le cadute sono un male o sono un vuoto?

Il 'capitalismo infocratico' esiste ma va distinto dalla organizzazione violenta e superficiale dei dati attuata dalla degeneazione propriamente dicibile neoliberista. La versione dei fatti che accomuna cose differenti ed altre sotto una unica accusa, che confonde una forma generale, quella del potere del capitale, con una sua insensibile e distratta applicazione fra tante, non è una narrazione che deve entrare in crisi, mentre altre innocenti perdurare?
(La domanda è retorica, per chi ha seguito il mio ragionamento.)


MAURO PASTORE
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 24 Ottobre 2024, 15:01:11 PM
Citazione di: Jacopus il 15 Aprile 2024, 12:32:56 PMMa infatti Niko, anche il marxismo, specialmente quello del socialismo reale, è stato ferocemente giusnaturalistico, sulla base della naturalità della lotta di classe e del dominio futuro del proletariato. Peccato che quel giusnaturalismo non ha comportato alcuna uguglianza e/o libertà, ma solo oppressione, come ogni giusnaturalismo. Il superamento di ogni giusnaturalismo significa fare i conti con la nostra storia e con il nostro senso di responsabilità, unito al nostro senso etico, altrimenti ogni Grund, ogni fondamento, diventa foriero di violenza. Questo è l'insegnamento di Heidegger (che pur avendo avuto simpatie con il nazismo, va letto attentamente, perchè è tutto, tranne che nazista - è la stessa storia di Nietzsche, del resto, i grandi pensatori sono difficili da etichettare). Sul resto del tuo discorso sono d'accordo.
Di giusnaturalista nel comunismo c'è solo l'iniquità della società classista. In natura non esiste la lotta di classe e quindi il superamento del modello capitalistico diviene storicamente auspicabile a prescindere da ogni altra considerazione sociologica ripristinando l'uguaglianza di rousseauiana memoria. Con o (preferibilmente) senza violenza. 
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Jacopus il 24 Ottobre 2024, 16:42:45 PM
In realtà di giusnaturalista nell'ideologia comunista c'è tanto, a partire da quella convinzione dell'inevitabilità del passaggio da società più barbare fino a quella massima e splendente, generata dal comunismo. L'inevitabilità è data anche dal nesso fortissimo fra ideologie socialiste/comuniste/marxiste e determinismo. Non potrebbe essere altrimenti d'altronde in chi crede in un futuro messianicamente felice. Peccato (fortunatamente) che l'uomo, nella sua complessità, non potrà mai essere ridotto a meccanismo di un mondo fra eguali, proprio perchè un tale mondo sarebbe esattamente la fine dell'uomo come specie. La giustizia sociale, a mio parere, va trovata per altre vie, vie da posapiano ovviamente. Ma i posaforte al momento lo sono solo a parole. I posaforte saranno davvero tali quando imbracceranno le armi. Fino a quel momento sono rivoluzionari da salotto.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: iano il 24 Ottobre 2024, 22:55:27 PM
Citazione di: Jacopus il 24 Ottobre 2024, 16:42:45 PMPeccato (fortunatamente) che l'uomo, nella sua complessità, non potrà mai essere ridotto a meccanismo di un mondo fra eguali, proprio perchè un tale mondo sarebbe esattamente la fine dell'uomo come specie.
Ogni diverso è a priori ugualmente un tesoro potenziale da spendere per la società.
Di naturale c'è la voglia di realizzarsi per ciò che si è, esprimendo il proprio potenziale, ed è l''unica possibile fonte di felicità, perchè ci fa sentire vivi oltre ad esserlo.
Su questo dovrebbe fondarsi la didattica, nel coltivare la personalità.
Se invece si crede a priori di sapere cosa sia bene, per raggiungerlo non si vedrà altra soluzione che rieducare le diverse personalità, togliendogli la libertà di esprimersi, di modo che  a quel bene possano convergere.
Ciò si realizza meglio in una dittatura, che in una democrazia dove (fortunatamente) non ci si mette mai d'accordo, finché si ha la libertà di dissentire, libertà che infatti è la prima cosa che una neonata didattura deve imbrigliare, secondo una logica per la quale il fine giustifica i mezzi, se il fine è ''giusto''.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: Ipazia il 26 Ottobre 2024, 20:59:10 PM
In natura non vi sono debosciati che comandano perché "figli di". In natura ognuno deve guadagnarsi il ruolo sul campo. In questo senso il comunismo è giusnaturalista garantendo a tutti gli stessi blocchi di partenza. Cosa che il capitalismo reale non concede a tutti i disuguali fin dalla nascita.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: iano il 28 Ottobre 2024, 12:59:05 PM
Citazione di: Ipazia il 26 Ottobre 2024, 20:59:10 PMIn natura non vi sono debosciati che comandano perché "figli di". In natura ognuno deve guadagnarsi il ruolo sul campo. In questo senso il comunismo è giusnaturalista garantendo a tutti gli stessi blocchi di partenza. Cosa che il capitalismo reale non concede a tutti i disuguali fin dalla nascita.
Di naturale io vedo solo il desiderio di volere il bene per i propri figli, mentre mi sembra meno naturale la convinzione di sapere cosa sia bene per loro, come ad esempio trovare lavoro per raccomandazione, non considerando che così li condannano vivere in una società di raccomandati, senza bisogno di tirare in ballo la comune e il capitale.
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 02 Novembre 2024, 21:11:59 PM
Citazione di: niko il 17 Aprile 2024, 22:06:25 PMAccettalo te, amico, il "dolore", e vergognati, di fare del colonialismo culturale per imporre anche agli altri, di accettarlo.

L'unica cultura della morte e' quella di chi vuole negare i diritti e liberta'... soprattutto quelle acquisite.

Crogiolati dunque nella tua, di accettazione della croce e del dolore in questa valle di lacrime, e... fattela bastare.



Nella vita oltre al piacere c'è anche il dolore. Lo diceva Gautama Buddha, Gesù di Nazareth, e tanti altri lo hanno detto. Colonialismo è il tuo, che evidentemente oscilli tra spostamenti semantici e illusioni estreme.

MAURO PASTORE
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 02 Novembre 2024, 22:20:54 PM
Citazione di: PhyroSphera il 02 Novembre 2024, 21:11:59 PMNella vita oltre al piacere c'è anche il dolore. Lo diceva Gautama Buddha, Gesù di Nazareth, e tanti altri lo hanno detto. Colonialismo è il tuo, che evidentemente oscilli tra spostamenti semantici e illusioni estreme.

MAURO PASTORE


Il dolore, andrebbe accettato solo in vista di un piacere maggiore, o dell'evitamento di un dolore piu' grande, o in ultimo in vista della morte, la quale, similmente al piacere, e' limite al dolore.

Il resto e' noia.

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 14 Novembre 2024, 07:58:46 AM
Citazione di: niko il 02 Novembre 2024, 22:20:54 PMIl dolore, andrebbe accettato solo in vista di un piacere maggiore, o dell'evitamento di un dolore piu' grande, o in ultimo in vista della morte, la quale, similmente al piacere, e' limite al dolore.

Il resto e' noia.


Non avevo contraddetto questi tuoi principi. Spesso ad altri cristiani ho fatto notare che bisogna porre attenzione al piacere, perché la rinuncia a un piacere non deve essere mai fine a sé stessa ma è accettabile quando dopo c'è un piacere più grande. Non esistono religioni che realmente contraddicono questo.
Tuttavia va precisato che l'essere umano non può trovare la felicità semplicemente soddisfacendo i piaceri. Questi vengono quando si realizza il proprio autentico destino ma se sono elevati a scopo si perde felicità e con essa gli stessi piaceri.
Insomma il nostro modo di rapportarci all'istinto e ai piaceri non è quello di assecondarli, ma di corrispondere agli istinti e di collocare il piacere non solo nel presente, prospettando anche il futuro.
C'è anche la questione dei veri e falsi piaceri. Esempio: uno che sopravvive a una sciagura ma che per far questo ha lasciato morire tante persone che avevano vissuto meno di lui e che avevano molto più da prendere dalla vita di lui, troverà tanto autentico piacere continuando ad esistere? Infatti esistono dolori silenziosi, cupi; e piaceri appariscenti ma quasi inconsistenti. Se poi consideriamo la realtà delle rinascite, allora il quadro è completo.
Certo un dramma, una tragedia, sono quello che sono. Difatti l'esempio storico di Gesù di Nazareth vale in quanto con esso accadeva la Rivelazione. La verità dell'uomo che si manifesta attraverso la verità di Dio non è ritratta dalla biografia del Nazareno. Nel cristianesimo la funzione allegorica, il dire altro, è fondamentale; se dall'aspetto mitico del linguaggio biblico si passa alla costruzione di un mito vero e proprio ecco che accade un disastro, sia perché si resta al tentativo, sia perché si esalta un incubo.
Le critiche e i giudizi sono disastrosi se dati senza accortezza, fraintendendo e facendo leva sulle ignoranze o incapacità di tanti credenti o sulle sciocchezze proclamate dai falsi credenti. Vale per tantissimi questo discorso.

MAURO PASTORE
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 14 Novembre 2024, 12:35:22 PM
Citazione di: PhyroSphera il 14 Novembre 2024, 07:58:46 AMNon avevo contraddetto questi tuoi principi. Spesso ad altri cristiani ho fatto notare che bisogna porre attenzione al piacere, perché la rinuncia a un piacere non deve essere mai fine a sé stessa ma è accettabile quando dopo c'è un piacere più grande. Non esistono religioni che realmente contraddicono questo.
Tuttavia va precisato che l'essere umano non può trovare la felicità semplicemente soddisfacendo i piaceri. Questi vengono quando si realizza il proprio autentico destino ma se sono elevati a scopo si perde felicità e con essa gli stessi piaceri.
Insomma il nostro modo di rapportarci all'istinto e ai piaceri non è quello di assecondarli, ma di corrispondere agli istinti e di collocare il piacere non solo nel presente, prospettando anche il futuro.
C'è anche la questione dei veri e falsi piaceri. Esempio: uno che sopravvive a una sciagura ma che per far questo ha lasciato morire tante persone che avevano vissuto meno di lui e che avevano molto più da prendere dalla vita di lui, troverà tanto autentico piacere continuando ad esistere? Infatti esistono dolori silenziosi, cupi; e piaceri appariscenti ma quasi inconsistenti. Se poi consideriamo la realtà delle rinascite, allora il quadro è completo.
Certo un dramma, una tragedia, sono quello che sono. Difatti l'esempio storico di Gesù di Nazareth vale in quanto con esso accadeva la Rivelazione. La verità dell'uomo che si manifesta attraverso la verità di Dio non è ritratta dalla biografia del Nazareno. Nel cristianesimo la funzione allegorica, il dire altro, è fondamentale; se dall'aspetto mitico del linguaggio biblico si passa alla costruzione di un mito vero e proprio ecco che accade un disastro, sia perché si resta al tentativo, sia perché si esalta un incubo.
Le critiche e i giudizi sono disastrosi se dati senza accortezza, fraintendendo e facendo leva sulle ignoranze o incapacità di tanti credenti o sulle sciocchezze proclamate dai falsi credenti. Vale per tantissimi questo discorso.

MAURO PASTORE


Ok sono d'accordo...

certo pero' che tu sei un cristiano atipico, se ridimensioni la la vicenda storica del Cristo in quanto allegorica, non unica, e in piu' mi pare di aver capito, credi nella rinascita/reincarnazione come possibile destino dell'uomo dopo la morte... non che ci sia niente di male, ad esserlo...

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Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 19 Novembre 2024, 17:39:47 PM
Citazione di: niko il 14 Novembre 2024, 12:35:22 PMOk sono d'accordo...

certo pero' che tu sei un cristiano atipico, se ridimensioni la la vicenda storica del Cristo in quanto allegorica, non unica, e in piu' mi pare di aver capito, credi nella rinascita/reincarnazione come possibile destino dell'uomo dopo la morte... non che ci sia niente di male, ad esserlo...

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La fede cristiana quale fede monoteista non si basa sul Gesù storico ma sul Cristo della fede.

Su rinascita e reincarnazione: il cristianesimo non si basa sulla considerazione dei cicli cosmici ma neppure ne nega.
Il fatto che la maggior parte dei cristiani, nel trovarsi davanti a ciò che afferma i ritorni cosmici della vita, sia perlopiù propenso a negarne o a restarne perplesso, questo non fa parte della dogmatica cristiana. La maggior parte dei cristiani non mette assieme le idee di inferno e paradiso con quelle di reincarnazione e rinascita, però queste ultime sono espressioni non del tutto universali dei ritorni cosmici. Nel credo niceno-costantinopolitano c'è la menzione della nuova vita che verrà ('la vita del mondo che verrà'). Tale dizione non consente certe affermazioni cosmologiche; ma la dottrina cristiana è fatta così. Si tratta di un monoteismo, che afferma l'assolutezza e trascendenza di Dio. Certo si dice di Dio Creatore e del creato, ma del cosmo solo indirettamente, dipendendo tutto dalla fede. Ciò però non significa che il cristiano non possa sviluppare delle idee e conoscenze sul cosmo, tutt'altro. La fede apre una differente visione del mondo, la quale non è una presa di posizione arbitraria.

Le mie posizioni sul ritorno cosmico della vita sono basate su riflessioni personali, anche semplicissime. Eccone alcune. Eticamente: non è pensabile che Dio che è amore non consenta più di una vita nel mondo per ciascun individuo. Ciò è del tutto evidente nel meditare sulle sciagure e le sfortune. Fisicamente: essendo il mondo limitato - da Dio! - le combinazioni mondane sono in numero non infinito e perciò sono destinate in qualche modo a ripetersi. Non sono riflessioni nuove, mi risulta.
La reincarnazione, quale affermazione culturale oltre che filosofica, fu accolta da pochi pensatori cristiani. Si tratta di una nozione che può essere compatibile con una dottrina dell'anima, per esempio col cristianesimo neoplatonico; però ciò che viene in essa detto carne non corrisponde a quanto indicato dal linguaggio biblico e ortodosso. Questi indicano con tale termine non la fisicità e corporalità, ma la mondanità e materialità, ciò che non ha potere da solo e ha bisogno di essere bilanciato dalla presenza di Dio... non a livello naturale, ma nelle circostanze della vita altrimenti impossibili!! Questa terminologia non va d'accordo con quella delle religiosità orientali; ma si sa che le culture religiose a volte si possono trovare sovrapposte.
Parimenti la rinascita è un'affermazione culturale e filosofica che implica qualcosa cui l'orizzonte cristiano è oltre. E' un concetto essenziale, che prescinde dalla esistenza dei singoli. Se consideriamo la realtà universale, il ritorno alla vita si presenta come una ripetizione. Ma la fede cristiana nel Dio creatore implica una concezione degli eventi nella loro singolarità: la vita nella sua originalità, non solo e non tanto originarietà. Il ritorno alla vita per il cristiano che ha trovato consapevolezza ed espressione non si trova adeguatamente espresso secondo l'idea della rinascita.

Attraverso la meditazione sul pensiero occidentale nella sua analogia a quello orientale, io trovai possibile utilizzare due concetti, rispettivamente per la realtà animica e spirituale:
metempsicosi e palingenesi.
L'uomo, essere razionale, ritorna alla vita nella palingenesi; le realtà semplicemente animate con la metempsicosi.
Trovavo nella dottrina di U. Zwingli tutti e due i riferimenti, ma utilizzati e concepiti differentemente - senza alcuna vera contraddizione col mio pensiero.
Tra mille incertezze ritornai spesso a meditare le dottrine di Zwingli, in certi loro aspetti assai poco conosciute, in altri assai fraintese, come a vari livelli capita con l'opere dei grandi riformatori cristiani moderni; ma Zwingli è il più arcano tra i grandi pensatori della Riforma Protestante, anche per tantissimi evangelici.


MAURO PASTORE
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 19 Novembre 2024, 22:57:31 PM
Citazione di: PhyroSphera il 19 Novembre 2024, 17:39:47 PMLa fede cristiana quale fede monoteista non si basa sul Gesù storico ma sul Cristo della fede.

Su rinascita e reincarnazione: il cristianesimo non si basa sulla considerazione dei cicli cosmici ma neppure ne nega.
Il fatto che la maggior parte dei cristiani, nel trovarsi davanti a ciò che afferma i ritorni cosmici della vita, sia perlopiù propenso a negarne o a restarne perplesso, questo non fa parte della dogmatica cristiana. La maggior parte dei cristiani non mette assieme le idee di inferno e paradiso con quelle di reincarnazione e rinascita, però queste ultime sono espressioni non del tutto universali dei ritorni cosmici. Nel credo niceno-costantinopolitano c'è la menzione della nuova vita che verrà ('la vita del mondo che verrà'). Tale dizione non consente certe affermazioni cosmologiche; ma la dottrina cristiana è fatta così. Si tratta di un monoteismo, che afferma l'assolutezza e trascendenza di Dio. Certo si dice di Dio Creatore e del creato, ma del cosmo solo indirettamente, dipendendo tutto dalla fede. Ciò però non significa che il cristiano non possa sviluppare delle idee e conoscenze sul cosmo, tutt'altro. La fede apre una differente visione del mondo, la quale non è una presa di posizione arbitraria.

Le mie posizioni sul ritorno cosmico della vita sono basate su riflessioni personali, anche semplicissime. Eccone alcune. Eticamente: non è pensabile che Dio che è amore non consenta più di una vita nel mondo per ciascun individuo. Ciò è del tutto evidente nel meditare sulle sciagure e le sfortune. Fisicamente: essendo il mondo limitato - da Dio! - le combinazioni mondane sono in numero non infinito e perciò sono destinate in qualche modo a ripetersi. Non sono riflessioni nuove, mi risulta.
La reincarnazione, quale affermazione culturale oltre che filosofica, fu accolta da pochi pensatori cristiani. Si tratta di una nozione che può essere compatibile con una dottrina dell'anima, per esempio col cristianesimo neoplatonico; però ciò che viene in essa detto carne non corrisponde a quanto indicato dal linguaggio biblico e ortodosso. Questi indicano con tale termine non la fisicità e corporalità, ma la mondanità e materialità, ciò che non ha potere da solo e ha bisogno di essere bilanciato dalla presenza di Dio... non a livello naturale, ma nelle circostanze della vita altrimenti impossibili!! Questa terminologia non va d'accordo con quella delle religiosità orientali; ma si sa che le culture religiose a volte si possono trovare sovrapposte.
Parimenti la rinascita è un'affermazione culturale e filosofica che implica qualcosa cui l'orizzonte cristiano è oltre. E' un concetto essenziale, che prescinde dalla esistenza dei singoli. Se consideriamo la realtà universale, il ritorno alla vita si presenta come una ripetizione. Ma la fede cristiana nel Dio creatore implica una concezione degli eventi nella loro singolarità: la vita nella sua originalità, non solo e non tanto originarietà. Il ritorno alla vita per il cristiano che ha trovato consapevolezza ed espressione non si trova adeguatamente espresso secondo l'idea della rinascita.

Attraverso la meditazione sul pensiero occidentale nella sua analogia a quello orientale, io trovai possibile utilizzare due concetti, rispettivamente per la realtà animica e spirituale:
metempsicosi e palingenesi.
L'uomo, essere razionale, ritorna alla vita nella palingenesi; le realtà semplicemente animate con la metempsicosi.
Trovavo nella dottrina di U. Zwingli tutti e due i riferimenti, ma utilizzati e concepiti differentemente - senza alcuna vera contraddizione col mio pensiero.
Tra mille incertezze ritornai spesso a meditare le dottrine di Zwingli, in certi loro aspetti assai poco conosciute, in altri assai fraintese, come a vari livelli capita con l'opere dei grandi riformatori cristiani moderni; ma Zwingli è il più arcano tra i grandi pensatori della Riforma Protestante, anche per tantissimi evangelici.


MAURO PASTORE


Molto semplicemente, se ci fosse la reincarnazione, il paradiso e l'inferno non sarebbero definitivi: un'anima dannata potrebbe a un certo punto salvarsi, rivelandosi, con cio', non definitivamente  dannata (comportandosi bene in una vita terrena successiva) e un'anima beata, potrebbe a un certo punto dannarsi (vivendo una vita successiva, e comportandosi male in essa).

Ricordati che ognuno ha il libero arbitrio e per ognuno deve valere la piena significativita' della vita attuale e presente che egli vive, quindi, chi nasce a questa terra provenendo dall'inferno, ha una incredibile e immeritata occasione di rimediare a tutto, e cambiare il suo destino, e chi nasce provenendo dal paradiso, ha una inquietate e assurda occasione di rovinare, tutto.

Per non parlare del fatto che le anime dannate dovrebbero desiderate con tutte le loro forze la reincarnazione (loro hanno tutto da guadagnare, e niente da perdere, in caso tocchi loro un "altro giro" su questa terra) e le anime beate, temerla con tutte le loro forze (loro hanno tutto da perdere e niente da guadagnare). Ci sarebbe di conseguenza  speranza, tanta speranza, pure all'inferno, e paura e terrore, tanta paura, pure nel paradiso, insomma l'impianto dottrinario salterebbe tutto.

Per non parlare, peggio ancora, del fatto che, dato che le anine beate devono temere la reincarnazione, e le anime dannate desiderarla, un dio che concedesse la reincarnazione un po' a caso ogni tanto a tutte e due le categorie, sarebbe un dio buono con i cattivi, e cattivo coi buoni.

Avrebbe senso, solo se si reincarnassero ciclicamente sempre e solo le anime dei cattivi, non mai quelle dei buoni, in prospettiva di svuotare tutto l'inferno e ricreare un mondo perfetto in un lasso di tempo infinito, o comunque lunghissimo. Cosa che curiosamente, se fosse vera, implicherebbe che, mentre la popolazione di uomini sulla terra per quel che ne sappiamo noi sembra aumentare, in realta' la popolazione complessiva di esseri senzienti dell'universo/cosmo, non farebbe altro che diminuire, nel tempo, se il piano fosse quello di svuotare l'inferno dando sempre nuove possibilita' di salvezza a tutti i dannati in esso contenuti.

Ma ancora peggio, pare che, secondo i cristiani, un bel giorno, ogni anima dovra' riprendere e reindossare il proprio corpo. Se a un'anima dovesse corrispondere una serie di ventisette corpi, perche' la tale anima si e' reincarnata ventisette volte, come la mettiamo? Centro di controllo multiplo da remoto? C'e' farsi girare la testa magari, la serie e' di diciannove uomini, e otto donne...

Di casini direi che ce ne sono abbastanza, per dire che cristianesimo e reinarnazione, sono incompatibili....

Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 21 Dicembre 2024, 23:51:03 PM
Citazione di: niko il 19 Novembre 2024, 22:57:31 PMMolto semplicemente, se ci fosse la reincarnazione, il paradiso e l'inferno non sarebbero definitivi: un'anima dannata potrebbe a un certo punto salvarsi, rivelandosi, con cio', non definitivamente  dannata (comportandosi bene in una vita terrena successiva) e un'anima beata, potrebbe a un certo punto dannarsi (vivendo una vita successiva, e comportandosi male in essa).

Ricordati che ognuno ha il libero arbitrio e per ognuno deve valere la piena significativita' della vita attuale e presente che egli vive, quindi, chi nasce a questa terra provenendo dall'inferno, ha una incredibile e immeritata occasione di rimediare a tutto, e cambiare il suo destino, e chi nasce provenendo dal paradiso, ha una inquietate e assurda occasione di rovinare, tutto.

Per non parlare del fatto che le anime dannate dovrebbero desiderate con tutte le loro forze la reincarnazione (loro hanno tutto da guadagnare, e niente da perdere, in caso tocchi loro un "altro giro" su questa terra) e le anime beate, temerla con tutte le loro forze (loro hanno tutto da perdere e niente da guadagnare). Ci sarebbe di conseguenza  speranza, tanta speranza, pure all'inferno, e paura e terrore, tanta paura, pure nel paradiso, insomma l'impianto dottrinario salterebbe tutto.

Per non parlare, peggio ancora, del fatto che, dato che le anine beate devono temere la reincarnazione, e le anime dannate desiderarla, un dio che concedesse la reincarnazione un po' a caso ogni tanto a tutte e due le categorie, sarebbe un dio buono con i cattivi, e cattivo coi buoni.

Avrebbe senso, solo se si reincarnassero ciclicamente sempre e solo le anime dei cattivi, non mai quelle dei buoni, in prospettiva di svuotare tutto l'inferno e ricreare un mondo perfetto in un lasso di tempo infinito, o comunque lunghissimo. Cosa che curiosamente, se fosse vera, implicherebbe che, mentre la popolazione di uomini sulla terra per quel che ne sappiamo noi sembra aumentare, in realta' la popolazione complessiva di esseri senzienti dell'universo/cosmo, non farebbe altro che diminuire, nel tempo, se il piano fosse quello di svuotare l'inferno dando sempre nuove possibilita' di salvezza a tutti i dannati in esso contenuti.

Ma ancora peggio, pare che, secondo i cristiani, un bel giorno, ogni anima dovra' riprendere e reindossare il proprio corpo. Se a un'anima dovesse corrispondere una serie di ventisette corpi, perche' la tale anima si e' reincarnata ventisette volte, come la mettiamo? Centro di controllo multiplo da remoto? C'e' farsi girare la testa magari, la serie e' di diciannove uomini, e otto donne...

Di casini direi che ce ne sono abbastanza, per dire che cristianesimo e reinarnazione, sono incompatibili....


Il mio messaggio, da te commentato, conteneva delle distinzioni cui tu non hai badato. Il ragionamento che tu hai fatto è corretto e descrive le contraddizioni che accadono quando si vuol pensare la dottrina cristiana secondo dei termini ad essa estranei, senza coscienza di tale estraneità.
Il fatto che tu non ci badi, è evidente da come menzioni biblicamente il corpo senza avvederti in quale ottica ti sei messo.
Se facciamo riferimento alla dottrina buddhista, che ha la maggiore profondità in questi dilemmi tra tutte quelle 'orientali', corpo è l'aggregato materiale, il prodotto del divenire cosmico, destinato a disintegrarsi. Nella dottrina cristiana corpo è ciò di cui Dio ci ha dotati per esistere in quanto uomini (e donne).
Il fondamentalista, dico di quello che non ha il vero fondamento ma solo un suo riflesso che può essere distorto, convinto che il messaggio di Gesù sia unico e superiore e gli altri inferiori e non veri dirà che il concetto di creazione nega le dottrine orientali della materia. Senonché gli aggregati cosmici sono nel pensiero del Buddha, che fa da base per gli altri dello stesso tipo, l'apparenza, realtà senza verità. Parimenti il darci un corpo da parte di Dio, secondo il messaggio di Gesù, non accade separatamente dai rapporti cosmici e materiali. Ma questi non sono l'oggetto diretto della riflessione cristiana così come l'assoluta Alterità non è l'oggetto perspicuo della meditazione buddhista.
Se antagonismi ci devono o possono essere, non sono sul piano della smentita dei veri rispettivi fondamenti.

Allora, se "niko" cercasse di inquadrare esattamente i dogmi cristiani e i relativi saperi e ugualmente quelli agli antipodi, si accorgerebbe che nel cristianesimo paradiso e inferno, Spirito e carne, non sono termini cosmologici ma teologici, di una dottrina che si rapporta al Creato, prima che a universo, mondo, cosmo... E dato che l'ordine cosmico è da Dio, non si troverà mai conflitto essenziale fra le dottrine religiose materialiste (orientali) e quelle spirituali (occidentali).
Se accade in pratica, si tratta di questioni diverse.


MAURO PASTORE
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 22 Dicembre 2024, 10:30:58 AM
Citazione di: PhyroSphera il 21 Dicembre 2024, 23:51:03 PMIl mio messaggio, da te commentato, conteneva delle distinzioni cui tu non hai badato. Il ragionamento che tu hai fatto è corretto e descrive le contraddizioni che accadono quando si vuol pensare la dottrina cristiana secondo dei termini ad essa estranei, senza coscienza di tale estraneità.
Il fatto che tu non ci badi, è evidente da come menzioni biblicamente il corpo senza avvederti in quale ottica ti sei messo.
Se facciamo riferimento alla dottrina buddhista, che ha la maggiore profondità in questi dilemmi tra tutte quelle 'orientali', corpo è l'aggregato materiale, il prodotto del divenire cosmico, destinato a disintegrarsi. Nella dottrina cristiana corpo è ciò di cui Dio ci ha dotati per esistere in quanto uomini (e donne).
Il fondamentalista, dico di quello che non ha il vero fondamento ma solo un suo riflesso che può essere distorto, convinto che il messaggio di Gesù sia unico e superiore e gli altri inferiori e non veri dirà che il concetto di creazione nega le dottrine orientali della materia. Senonché gli aggregati cosmici sono nel pensiero del Buddha, che fa da base per gli altri dello stesso tipo, l'apparenza, realtà senza verità. Parimenti il darci un corpo da parte di Dio, secondo il messaggio di Gesù, non accade separatamente dai rapporti cosmici e materiali. Ma questi non sono l'oggetto diretto della riflessione cristiana così come l'assoluta Alterità non è l'oggetto perspicuo della meditazione buddhista.
Se antagonismi ci devono o possono essere, non sono sul piano della smentita dei veri rispettivi fondamenti.

Allora, se "niko" cercasse di inquadrare esattamente i dogmi cristiani e i relativi saperi e ugualmente quelli agli antipodi, si accorgerebbe che nel cristianesimo paradiso e inferno, Spirito e carne, non sono termini cosmologici ma teologici, di una dottrina che si rapporta al Creato, prima che a universo, mondo, cosmo... E dato che l'ordine cosmico è da Dio, non si troverà mai conflitto essenziale fra le dottrine religiose materialiste (orientali) e quelle spirituali (occidentali).
Se accade in pratica, si tratta di questioni diverse.


MAURO PASTORE


Si vabbe', per conciliarli bisogna ridurli entrambi a due sentimenti religiosi vaghi, senza niente di concreto...

Quando si va un minimo nel concreto, non sono compatibili. Pure nel buddismo, la serie delle reincarnazioni e' il problema, e la sua sospirata fine, la soluzione.

Pero' nel cristianesimo una vita umana finisce o definitivamente bene o definitivamente male, (paradiso o inferno; con il purgatorio che e' solo di passaggio, e che contiene solo anime salve) nel buddismo il massimo "male" possibile in cui puo' avere esito e termine una singola vita umana e' solo la reincarnazione stessa, che non esclude, per quella stessa anima, una illuminazione, successiva, e quindi che non e' una condanna, definitiva.

Poi, in questi tempi buonisti e col papa moderato, ci sono pure i "cattolici ottimisti", che pensano che l'inferno esista ma sia vuoto, (pare che sia obbligatorio solo pensare che esista, l'inferno, come possibilita', ma non che esista e che contenga almeno un'anima) forse, per mettersi a pari coi buddisti, non so, e non mi interessa piu' di tanto.



Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 30 Dicembre 2024, 10:24:38 AM
Citazione di: niko il 22 Dicembre 2024, 10:30:58 AMSi vabbe', per conciliarli bisogna ridurli entrambi a due sentimenti religiosi vaghi, senza niente di concreto...

Quando si va un minimo nel concreto, non sono compatibili. Pure nel buddismo, la serie delle reincarnazioni e' il problema, e la sua sospirata fine, la soluzione.

Pero' nel cristianesimo una vita umana finisce o definitivamente bene o definitivamente male, (paradiso o inferno; con il purgatorio che e' solo di passaggio, e che contiene solo anime salve) nel buddismo il massimo "male" possibile in cui puo' avere esito e termine una singola vita umana e' solo la reincarnazione stessa, che non esclude, per quella stessa anima, una illuminazione, successiva, e quindi che non e' una condanna, definitiva.

Poi, in questi tempi buonisti e col papa moderato, ci sono pure i "cattolici ottimisti", che pensano che l'inferno esista ma sia vuoto, (pare che sia obbligatorio solo pensare che esista, l'inferno, come possibilita', ma non che esista e che contenga almeno un'anima) forse, per mettersi a pari coi buddisti, non so, e non mi interessa piu' di tanto.




Tu, come tanti altri, trasformi il dogma su Dio, che è affermazione misteriosa, non definita categoricamente, in un dogma sulla religione, il quale è illusorietà; quindi intendi le religioni in base alle consuetudini (anche di pensiero) che contengono, separandoti dai veri significati che culti e riti e dottrine posseggono. Così nomini convenzioni, non veramente buddhiste, non veramente cristiane, ma solo praticate da molti buddhisti e molti cristiani, e le metti al posto dei veri contenuti dottrinali.
Non c'è dubbio che esiste una grave invadenza ai danni delle autentiche religioni e che spesso è difficile raccapezzarsi, che anzi ci si trova addirittura sotto attacco quando e mentre si vuol capire; ma non bisogna assecondare il mal comune.

MAURO PASTORE
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 30 Dicembre 2024, 12:58:46 PM
Citazione di: PhyroSphera il 30 Dicembre 2024, 10:24:38 AMTu, come tanti altri, trasformi il dogma su Dio, che è affermazione misteriosa, non definita categoricamente, in un dogma sulla religione, il quale è illusorietà; quindi intendi le religioni in base alle consuetudini (anche di pensiero) che contengono, separandoti dai veri significati che culti e riti e dottrine posseggono. Così nomini convenzioni, non veramente buddhiste, non veramente cristiane, ma solo praticate da molti buddhisti e molti cristiani, e le metti al posto dei veri contenuti dottrinali.
Non c'è dubbio che esiste una grave invadenza ai danni delle autentiche religioni e che spesso è difficile raccapezzarsi, che anzi ci si trova addirittura sotto attacco quando e mentre si vuol capire; ma non bisogna assecondare il mal comune.

MAURO PASTORE


Senti, l'inferno fa parte dei dogmi e dei novissimi della chiesa cattolica, e pure la resurrezione della carne.

Tutto cio' e' palesemente incompatibile con ogni possibile dottrina della reincarnazione, perche' se un'anima umana e' in paradiso o all'inferno, ovvero in uno stato di dannazione o beatitudine definitiva, non puo' reincarnarsi e vivere vicende terrene sensate (dove andrebbe a finire il libero arbitrio, se uno nascesse al mondo terreno gia' dannato o gia' salvo? Che camperebbe a fare? E viceversa se uno puo' provenire prenatalmente dall'inferno e poi salvarsi, o provenire prenatalmente dal paradiso e poi dannarsi, cioe' se salviamo il libero arbitrio pur ammettendo la reinarnazione, dove andrebbe a finire, la definitivita' di inferno e paradiso?).

E se quella stessa anima ha avuto ottantadue (82) corpi, e vi corrisponde, a tutti e ottantadue indifferentemente non puo' reidossarne uno in particolare alla presenza del Cristo.

Se tu non ci credi, nell'inferno o nella resurrezione della carne, sei eretico, ma io da ateo non posso perdere tutto sto tempo a parlare con un eretico, sta societa' e tutto un calderone di gente che vorrebbe riconciliare il cristianesimo con il buddismo, in realta' non sanno riconciliare nemmeno gli impegni del lunedi' (calcetto) con quelli del martedi' (riunione di condominio). Quindi, per me volassero bassi e non si convincessero di aver capito tutto.



Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: PhyroSphera il 09 Gennaio 2025, 10:03:13 AM
Citazione di: niko il 30 Dicembre 2024, 12:58:46 PMSenti, l'inferno fa parte dei dogmi e dei novissimi della chiesa cattolica, e pure la resurrezione della carne.

Tutto cio' e' palesemente incompatibile con ogni possibile dottrina della reincarnazione, perche' se un'anima umana e' in paradiso o all'inferno, ovvero in uno stato di dannazione o beatitudine definitiva, non puo' reincarnarsi e vivere vicende terrene sensate (dove andrebbe a finire il libero arbitrio, se uno nascesse al mondo terreno gia' dannato o gia' salvo? Che camperebbe a fare? E viceversa se uno puo' provenire prenatalmente dall'inferno e poi salvarsi, o provenire prenatalmente dal paradiso e poi dannarsi, cioe' se salviamo il libero arbitrio pur ammettendo la reinarnazione, dove andrebbe a finire, la definitivita' di inferno e paradiso?).

E se quella stessa anima ha avuto ottantadue (82) corpi, e vi corrisponde, a tutti e ottantadue indifferentemente non puo' reidossarne uno in particolare alla presenza del Cristo.

Se tu non ci credi, nell'inferno o nella resurrezione della carne, sei eretico, ma io da ateo non posso perdere tutto sto tempo a parlare con un eretico, sta societa' e tutto un calderone di gente che vorrebbe riconciliare il cristianesimo con il buddismo, in realta' non sanno riconciliare nemmeno gli impegni del lunedi' (calcetto) con quelli del martedi' (riunione di condominio). Quindi, per me volassero bassi e non si convincessero di aver capito tutto.




Continui a confondere il dogma religioso coi dogmi sulla religione che obbediscono a convenzioni non realmente ispirate. Se un avvocato presenta la sua professione come un officio di commercialista, se lo fanno tanti suoi colleghi, uno in base a quale evidenza dovrebbe dar credito alla descrizione?
La filosofia è fatta non solo per individuare cose ed eventi ma pure per identificarne. Il vissuto religioso non è arbitrario, è in rapporto con intuizioni e sentimenti autentici, lo afferma la autentica scienza psicologica. Quindi è sbagliato giudicare in base alle superstizioni, le illazioni, i vaneggiamenti. Se uno entra in un bar inciampando ma ci entra, non è da considerar fuori. Esiste anche un modo religioso di indicare la realtà e non va deriso né vanno derise le relazioni tra religioni diverse.


MAURO PASTORE  
Titolo: Re: Crisi della narrazione e viandanti troppo distratti.
Inserito da: niko il 09 Gennaio 2025, 10:20:15 AM
Citazione di: PhyroSphera il 09 Gennaio 2025, 10:03:13 AMContinui a confondere il dogma religioso coi dogmi sulla religione che obbediscono a convenzioni non realmente ispirate.


Si', oggigiorno in effetti lo stabilisci tu, che cosa sia ispirato e cosa no...

Pero' sei solo fortunato, a vivere in un tempo in cui, chi si inventa una sua religione personale a suo uso e consumo, e magari pure un suo puzzle di testi e brani secondo lui "ispirati" presi qua e la' e ne parla in giro... non finisce sul rogo.