Una frase in un'altra discussione mi ha dato l'estro per iniziare a parlare di un nuovo argomento. Nuovo si fa per dire. Ovvero la sessualità.
Come intendete la sessualità? Ha sempre bisogno di un cappello sentimentale ovvero di amore, oppure è possibile esercitarlo come semplice divertimento, o come facevano gli antichi greci, per rinsaldare "lo spirito di corpo"? C'è qualcosa di perverso nel fare sesso senza che esso sia connesso a due persone che si amano? Ed ancora, queste ipotetiche perversioni sessuali, andrebbero curate, condannate dal codice penale o semplicemente dall'opinione pubblica? E se l'amore unisce due esseri dello stesso genere? O un transessuale e una donna? Quali sono i limiti, e chi li detta?
Citazione di: Jacopus il 01 Ottobre 2020, 17:34:53 PM
Una frase in un'altra discussione mi ha dato l'estro per iniziare a parlare di un nuovo argomento. Nuovo si fa per dire. Ovvero la sessualità.
Come intendete la sessualità? Ha sempre bisogno di un cappello sentimentale ovvero di amore, oppure è possibile esercitarlo come semplice divertimento, o come facevano gli antichi greci, per rinsaldare "lo spirito di corpo"? C'è qualcosa di perverso nel fare sesso senza che esso sia connesso a due persone che si amano? Ed ancora, queste ipotetiche perversioni sessuali, andrebbero curate, condannate dal codice penale o semplicemente dall'opinione pubblica? E se l'amore unisce due esseri dello stesso genere? O un transessuale e una donna? Quali sono i limiti, e chi li detta?
Ciao Jacopus. Tu mangi ? E lo fai per nutrirti o per il piacere di mangiare ? Naturalmente per entrambe, però, se per te il piacere di mangiare diventa fondamentare su tutto allora tecnicamente si dice che hai un problema nutrizionale che può portare gravi conseguenze.
Un drogato inizia ad assumere droga per divertimento, poi sappiamo quello che succede.
Anche il sesso può produrre sindromi problematiche quando ne perdi il controllo.
Vi sono legami che connettono la sessualità a meccanismi ormonali ed emotivi, e questi legami possono essere valorizzati, per favorire un buon livello di felicità. Le ricerche sulla felicità dimostrano quanto questa sia legata a standard di vita familiare di tipo tradizionale.
Io non faccio ragionamenti moralistici, la morale è un prodotto umano, che poi magari produce sottoprodotti aberranti come la sessuofobia, io dico semplicemente che una vita ordinata, fatta con una figura di riferimento con la quale si costruisce un'alta intesa emotiva rende più felici dell'andare perennemente a caccia di una vagina(un pene) con cui masturbarsi.
Salve. Il mio personale criterio è assai semplice. In tutte le cose, la regola deve essere costituita dalla misura. Ovvio che se esiste una società, una struttura di potere, una morale pubblica, saranno queste a VOLERE stabilire la misura di qualsiasi comportamento per poter garantirsi il POTERE.
In una società libera tutte le persone senzienti e legalmente in grado di intendere e di volere, devono potersi dare a qualsiasi pratica sessuale che :
- veda consenzienti gli eventuali PARI CONDIZIONE coinvolti;
- non provochi loro danno.
Ciò significa, con supremo scandalo dei benpensanti, che se non esistessero i richi igienico-sanitari (malattie comunque contagiose), il rischio genetico della consanguineità, il rischio di incorrere in fecondazioni non desiderate..................il passatempo più praticato (anche perchè più sano - avete presente il significato letterale del termine "ricreazione"?) diventerebbe il sesso poichè tutte le leggi, le morali, i divieti, gli scrupoli, i dogmi, le dottrine, le filosofie che nel mondo regolano i comportamenti sessuali..........semplicemente non sarebbero mai stati creati. Saluti.
La sessualità è una pulsione naturale che nella dimensione antropologica si è evoluta psicologicamente ed ideologicamente dalla condizione naturale che l'ha generata. Tale evoluzione ha avuto una magnitudine massima perchè correlata all'intensità fisica, emotiva e sociale della sessualità.
L'evoluzione ideologica, sovrastrutturale, affonda le sue radici arcaiche nel dimorfismo sessuale che acquista ben presto un carattere di differenziazione sociale con i giochi di potere connessi che hanno visto soccombere l'"altra metà del cielo", sulla quale la sovrastruttura ideologica ha infierito con mitologie ad hoc, soprattutto nella componente abramitica dell'ideologia sessista.
Il patriarcato è la prima forma di divisione sociale e si impernia sulla sessualità generando una persistente ideologia sessista, non necessariamente sessuafobica come risulta dalla popolazione bisessuale degli olimpi orientali e occidentali antichi e nelle visioni etiche degli stessi,
raffigurate nei templi e nella statuaria.
Tutte le culture hanno un carattere patriarcale, sessista, più o meno accentuato, ma non di concerto sessuofobico. La sessuofobia irrompe nelle religioni abramitiche e assume forme acute nel cristianesimo con la demonizzazione della sessualità è la sacralizzazione della castità. Persino l'islam, la religione più misogina in assoluto, demonizza la sessualità, ma solo nella parte relativa al genere femminile, e si guarda bene dal privare dei piaceri sessuali nell'aldilà i suoi adepti maschi, come accade nel paradiso dei cristiani rigorosamente depurato da ogni bassa pulsione carnale.
Citazione di: anthonyi il 01 Ottobre 2020, 20:31:01 PM
Le ricerche sulla felicità dimostrano quanto questa sia legata a standard di vita familiare di tipo tradizionale.
Io non faccio ragionamenti moralistici, la morale è un prodotto umano, che poi magari produce sottoprodotti aberranti come la sessuofobia, io dico semplicemente che una vita ordinata, fatta con una figura di riferimento con la quale si costruisce un'alta intesa emotiva rende più felici dell'andare perennemente a caccia di una vagina(un pene) con cui masturbarsi.
Queste ricerche hanno un presupposto piuttosto rilevante, ovvero che gli intervistati conoscano sé stessi, per alcuni il fine ultimo della filosofia (
è strano, non essersi accorti di tutti questi illuminati per strada, di solito emettono un aura notevole che si percepisce a chilometri) . Sarebbe un pò come chiedere "presupponendo che tu conosca l'intero universo, quale è il pianeta più bello?" Capita allora che un coniuge perfettamente "felice" si imbarchi per un viaggio di due settimane a Cuba e scopra che la sua precedente condizione era miserabile, solo che aveva costruito un sistema di valori ad hoc per apprezzarla, e ora se potesse tornare indietro a quel giorno dallo psicologo, le crocette le avrebbe messe in opposte caselle. Le donne, per esempio, tradizionalmente considerate monogame per eccellenza, capita che nei test degli ultimi anni si scoprano molto più felici quando riescono a inserire un elemento poligamo nella propria vita. Ovviamente chi crede in una morale assoluta, presto farà ad indicarle come ignoranti del vero proprio benessere...In seguito imbastisci una fallacia del bianco e nero, dove i due opposti concetti sono la vita coniugale tradizionale e la sessualità compulsiva e drogante, sempre alla ricerca di un iniezione di nuova dopamina, visione tipicamente cristiana e anche radicata in una certa sessuofobia, quando in realtà tra il bianco e il nero ci sono diverse gradazioni di grigio, che si manifestano anche nel più stretto rapporto monogamo. Perchè si, deluderà qualsiasi romanticismo, ma quel bellissimo vestito rosso che la moglie si compra per festeggiare l'anniversario serve precipuamente per far finta di essere un altra, attraverso trasformismi estetici, per soddisfare i meccanismi di "novelty seeking" e surrogarli in modo che la soluzione rientri interna alla coppia.
Citazione di: InVerno il 02 Ottobre 2020, 10:52:00 AM
Citazione di: anthonyi il 01 Ottobre 2020, 20:31:01 PM
Le ricerche sulla felicità dimostrano quanto questa sia legata a standard di vita familiare di tipo tradizionale.
Io non faccio ragionamenti moralistici, la morale è un prodotto umano, che poi magari produce sottoprodotti aberranti come la sessuofobia, io dico semplicemente che una vita ordinata, fatta con una figura di riferimento con la quale si costruisce un'alta intesa emotiva rende più felici dell'andare perennemente a caccia di una vagina(un pene) con cui masturbarsi.
Queste ricerche hanno un presupposto piuttosto rilevante, ovvero che gli intervistati conoscano sé stessi, per alcuni il fine ultimo della filosofia (è strano, non essersi accorti di tutti questi illuminati per strada, di solito emettono un aura notevole che si percepisce a chilometri) . Sarebbe un pò come chiedere "presupponendo che tu conosca l'intero universo, quale è il pianeta più bello?" Capita allora che un coniuge perfettamente "felice" si imbarchi per un viaggio di due settimane a Cuba e scopra che la sua precedente condizione era miserabile, solo che aveva costruito un sistema di valori ad hoc per apprezzarla, e ora se potesse tornare indietro a quel giorno dallo psicologo, le crocette le avrebbe messe in opposte caselle. Le donne, per esempio, tradizionalmente considerate monogame per eccellenza, capita che nei test degli ultimi anni si scoprano molto più felici quando riescono a inserire un elemento poligamo nella propria vita. Ovviamente chi crede in una morale assoluta, presto farà ad indicarle come ignoranti del vero proprio benessere...In seguito imbastisci una fallacia del bianco e nero, dove i due opposti concetti sono la vita coniugale tradizionale e la sessualità compulsiva e drogante, sempre alla ricerca di un iniezione di nuova dopamina, visione tipicamente cristiana e anche radicata in una certa sessuofobia, quando in realtà tra il bianco e il nero ci sono diverse gradazioni di grigio, che si manifestano anche nel più stretto rapporto monogamo. Perchè si, deluderà qualsiasi romanticismo, ma quel bellissimo vestito rosso che la moglie si compra per festeggiare l'anniversario serve precipuamente per far finta di essere un altra, attraverso trasformismi estetici, per soddisfare i meccanismi di "novelty seeking" e surrogarli in modo che la soluzione rientri interna alla coppia.
Queste ricerche, che appunto sono ricerche in ambito sociale, che usano incrociare le indagini psicologiche con indagini biochimiche e poi le trattano con metodi quantitativi, sono il meglio che esista nell'ambito della ricerca sociale, e vanno ben oltre una momentanea sensazione di appagamento che un singolo individuo può provare in un dato momento.
Non mi meraviglia che il tradimento possa rendere più felici, ma quando esso si realizza è probabile segno del fatto che una certa intesa emotiva è in crisi, e comunque bisogna tenere conto anche di chi si porta le corna appresso, dei figli, se ce ne sono,
e d'altronde bisogna vedere il segno emotivo che questo tradimento assume. L'amore può anche finire, e nascerne un altro, ma ben differente è questa situazione da quella in cui si fa sesso con qualcuno che non conta niente, perché è da li che si inizia a pensare che anche gli altri non contano niente.
Citazione di: Jacopus il 01 Ottobre 2020, 17:34:53 PM
Una frase in un'altra discussione mi ha dato l'estro per iniziare a parlare di un nuovo argomento. Nuovo si fa per dire. Ovvero la sessualità.
Come intendete la sessualità? Ha sempre bisogno di un cappello sentimentale ovvero di amore, oppure è possibile esercitarlo come semplice divertimento, o come facevano gli antichi greci, per rinsaldare "lo spirito di corpo"?
Alla
prima domanda: la sessualità è una dimensione complessa, dove le dinamiche biologiche, psicologiche, sociali e morali si intrecciano nella e ineriscono alla personalità di ognuno di noi, umani, a quanto ne sappiamo.Alla seconda domanda: no, il "fare sesso",
pare sia dissociabile dalla dimensione affettiva.
Messa al contrario, non si puó amare qualcuno senza "fare sesso"?
Chiedo venia per le risposte a mo' di quiz, ma servirebbero giorni per strutturarle.
Citazione di: Lou il 02 Ottobre 2020, 17:11:59 PM
Messa al contrario, non si puó amare qualcuno senza "fare sesso"?
Ciao Lou, hai fatto una domanda ironica ed intelligente al tempo stesso. Una domanda che evidenzia un certo decadimento del concetto di amore che lo riduce al ruolo di gregario della sessualità. Basta guardare all'uso che viene fatto di questa parola:
1) Amore mercenario, per indicare la prostituzione;
2) Fare l'amore, per indicare il rapporto sessuale;
3) Amore estremo, per indicare certe pratiche di sessualità non convenzionali;
4)Amore criminale, per indicare fatti di sangue connessi con relazioni sessuali.
In tutti questi casi l'amore potrebbe entrarci poco o niente, eppure la convenzionalità del linguaggio dà l'impressione opposta, creando quasi la sensazione che l'amore non potrebbe esistere senza sesso, e allora bravo Lou, che hai trovato la domanda giusta.
Salve. Ma tra i due termini ("sesso" ed "amore")........il primo è sempre stato usato (socialmente, dialetticamente, culturalmente) con estrema attenzione e parsimonia perchè rappresentava una bomba a mano priva di "sicura" (nel senso che il suo vero significato era a chiunque noto ed ASSOLUTAMENTE non mistificabile).
Il secondo, invece, ha semre rappresentato una bomba inattivata, un oggetto da lanciarsi l'un l'altro, la cui UNIVERSALE, SPUDORATA MISTIFICAZIONE è sempre servita (vedere anche gli esempi d'uso portati da anthonyi) da grimaldello culturalsociale che aprisse ogni tipologia di serratura dietro la quale riposava la più profonda delle ipocrisie culturali : quella per la quale solo delle persone "viziose" ed "anormali" siano disposte a fare sesso (la cosa sporca, degradante) con chi non amino (la cosa bella, pulita, spirituale, morale, trascendente).
Infatti dal mio punto di vista non esiste indice più affidabile della viziosità e della perversione di una persona.............di quello rappresentato dalla sua pubblica sessuofobia e/o dai suoi troppo stentorei proclami moralistici. Saluti.
Salve Lou. "Messa al contrario, non si puó amare qualcuno senza "fare sesso"?".
L'amore, a meno che si voglia trattare dell' "amor di Dio", di quello per i cani, per l'uncinetto, per il cibo etc.........non è altro che desiderio allo stato puro.
Che poi il desiderio sia quello di ottenere qualcuno o qualcosa piuttosto che il desiderio di dare a qualcuno o di dare qualcosa, la cosa risulterà perfettamente indifferente.
L'espressione suprema del desiderio allo stato puro - all'interno dei rapporti interpersonali - non consiste certamente nell'amore coniugale, nell'innamoramento condiviso o nell'espletamento delle funzioni sessuali.
Infatti il desiderio raggiunge i propri vertici di raffinazione, maturazione e di (eventuale) trascendenza solo in un caso : quello degli amori non corrisposti, cioè solitari.
Vedi tu, Lou, se ritieni plausibile o meno la mia convinzione oppure se preferisci trattazioni più consolatorie, manieristiche, sociocaserecce che rispondano al tuo solo apparentemente ovvio quesito. Saluti.
In questa discussione si affronta la sessualità che certamente é un veicolo di amore erotico. Ma che c'azzecca la riduzione o meno dell'amore alla sessualità ?
Anche l'amore materno ha una forte carica di emotività carnale, ma non di tipo erotico nella stragrande maggioranza dei casi.
L'amore e la sessualità hanno spettri ontologici e semantici assai estesi che in parte si sovrappongono, ma vanno considerati ciascuno nella sua specificità.
Salve Ipazia. Citandoti : "L'amore e la sessualità hanno spettri ontologici e semantici assai estesi che in parte si sovrappongono, ma vanno considerati ciascuno nella sua specificità". Certamente condivido. Resta secondo me il fatto che - all'interno dell'ontologia biologica - niente sesso=niente amore, nel senso che la psichicità dei sentimenti è aspetto evolutosi dalla riproduzione sessuata, la quale a sua volta si è generata dalla geneticità biologica. Saluti.
Io non ho grandi risposte perchè non ho grandi verità in tasca. Nemmeno piccole a dirla tutta.
Posso solo offrire una riflessione. In parte in accordo con Anthonyi quando sottolinea il carattere (che può diventare) "vizioso" del sesso. Cioè quando ti prende la mano e ti conduce lui invece che essere condotto da te. Esattamente come con il cibo e gli altri bisogni primari. Ma anche, aggiungo io, da qualsiasi altro bisogno. Insomma, per un amante della libertà quale sono, tutto ciò che mi governa invece che essere governato, mi va stretto. Estremizzando piuttosto preferisco fare senza.
Ma c'è un'altra cosa, a mio avviso più importante e più misteriosa: legato al sesso c'è il donare la vita. Mangiare, bere, dormire, respirare! riguardano la sfera della propria sopravvivenza ma il sesso........il sesso è un'altra cosa e riguarda la capacità di dare la vita. A ben guardare è quasi una cosa divina. Certamente, al di là dei meccanismo genetici, quasi completamente svelati (e dominati!) dall'uomo c'è qualcosa in più. Sicuramente una parte del mistero della vita risiede lì. Trattare una roba come questa in modo superficiale e addirittura ridurla a mero divertimento mi pare riduttivo.
In fondo l'uomo primitivo aveva ben chiara l'importanza decisiva della procreazione. Per carità, fare figli era anche, pragmaticamente, una chiave del potere ma non era tutto lì. E' molto interessante ciò che gli studiosi hanno ricavato sul matriarcato. E cioè che è stata la prima forma di organizzazione umana. Quando ancora l'umanità non conosceva i meccanismi della riproduzione. E' dunque fallace l'idea che molti hanno sul fatto che il patriarcato si è affermato grazie alla forza fisica e all'aggressività dei maschi. Il patriarcato è nato quando gli uomini hanno scoperto che le donne facevano i figli in conseguenza del'amplesso. Prima, quando erano ignote le cause che portavano le donne alla gravidanza, erano loro, le femmine, a comandare. Perchè chi faceva i figli aveva il potere. Curioso e affascinante. Come si vede la questione del sesso ha e ha avuto ricadute enormi sulla storia del genere umano.
Quello che penso è che ne avrà anche in futuro. E la leggerezza, la superficialità, l'egoismo, l'approccio dozzinale e volgare che sta vivendo la sessualità al giorno d'oggi non lo trovo incoraggiante.
Salve Freedom. Apporto alcune osservazioni che inserisco qui sotto in grassetto :
Citazione di: Freedom il 02 Ottobre 2020, 23:48:59 PM
Io non ho grandi risposte perchè non ho grandi verità in tasca. Nemmeno piccole a dirla tutta.
Posso solo offrire una riflessione. In parte in accordo con Anthonyi quando sottolinea il carattere (che può diventare) "vizioso" del sesso. Cioè quando ti prende la mano e ti conduce lui invece che essere condotto da te. Esattamente come con il cibo e gli altri bisogni primari. Ma anche, aggiungo io, da qualsiasi altro bisogno.(Da Viator : ma il sesso non è un bisogno, resta sempre una facoltà. I bisogni sono quelle necessità supreme che, se non assolte, provocano sicuramente la morte dell'individuo. Bisogno (collettivo, di specie) sarà casomai la riproduzione (cosa distinta dal sesso poichè esistono interi mondi viventi che si riproducono senza fare sesso. Poi addirittura, tornando a livello individuale, neppure la riproduzione (individuale) è un bisogno !) Insomma, per un amante della libertà quale sono, tutto ciò che mi governa invece che essere governato, mi va stretto. Estremizzando piuttosto preferisco fare senza. (Da viator : quindi, nel caso in cui tu creda in Dio.......o pensi di essere tu a governare Lui oppure Dio ti va stretto ?).
Ma c'è un'altra cosa, a mio avviso più importante e più misteriosa: legato al sesso c'è il donare la vita. Mangiare, bere, dormire, respirare! riguardano la sfera della propria sopravvivenza ma il sesso........il sesso (da Viator : volevi dire : la riproduzione) è un'altra cosa e riguarda la capacità di dare la vita. A ben guardare è quasi una cosa divina. Certamente, al di là dei meccanismo genetici, quasi completamente svelati (e dominati!) dall'uomo c'è qualcosa in più. Sicuramente una parte del mistero della vita risiede lì. Trattare una roba come questa in modo superficiale e addirittura ridurla a mero divertimento mi pare riduttivo.(da Viator : mi sembra di capire che per te la riproduzione non esista (continui a parlare solo di sesso), che il sesso è una cosa molto grave e seria che va fatto solo dalle persone serie con grande serietà e stando ben lontani dal divertimento)
In fondo l'uomo primitivo aveva ben chiara l'importanza decisiva della procreazione. Per carità, fare figli era anche, pragmaticamente, una chiave del potere ma non era tutto lì. E' molto interessante ciò che gli studiosi hanno ricavato sul matriarcato. E cioè che è stata la prima forma di organizzazione umana. Quando ancora l'umanità non conosceva i meccanismi della riproduzione. E' dunque fallace l'idea che molti hanno sul fatto che il patriarcato si è affermato grazie alla forza fisica e all'aggressività dei maschi. Il patriarcato è nato quando gli uomini hanno scoperto che le donne facevano i figli in conseguenza del'amplesso. Prima, quando erano ignote le cause che portavano le donne alla gravidanza, erano loro, le femmine, a comandare. Perchè chi faceva i figli aveva il potere. Curioso e affascinante. Come si vede la questione del sesso ha e ha avuto ricadute enormi sulla storia del genere umano.(da Viator : per quest'ultima parte sono assai d'accordo, vedi gli effetti demografici (cioè riproduttivi (non sessuali): Dacci e ridacci, siamo arrivati a 7.800.000 e almeno la metà vorrebbe venire in Europa (passando dall'Italia e dalla Grecia per salutarci).
Quello che penso è che ne avrà anche in futuro. E la leggerezza, la superficialità, l'egoismo, l'approccio dozzinale e volgare che sta vivendo la sessualità al giorno d'oggi non lo trovo incoraggiante.(da Viator : appunto, vedi sopra). Saluti.
Citazione di: viator il 02 Ottobre 2020, 23:41:17 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "L'amore e la sessualità hanno spettri ontologici e semantici assai estesi che in parte si sovrappongono, ma vanno considerati ciascuno nella sua specificità". Certamente condivido. Resta secondo me il fatto che - all'interno dell'ontologia biologica - niente sesso=niente amore, nel senso che la psichicità dei sentimenti è aspetto evolutosi dalla riproduzione sessuata, la quale a sua volta si è generata dalla geneticità biologica. Saluti.
Dal punto di vista evoluzionistico la gran parte della complessa rete dei sentimenti evoluta nei mammiferi, secondo me si sviluppa dall'amore materno, quindi da qualcosa che certamente dipende dalla riproduzione, ma ha una separazione netta con essa all'atto della fecondazione. Ma dal punto di vista contingente, cioè del singolo individuo, la cosa è più articolata.
Da qualche parte tu mi hai presentato una linea causale che partiva dall'attrazione sessuale per arrivare, dopo vari passaggi, alla procreazione. Ora in questa linea l'amore veniva dopo l'attrazione sessuale e prima dell'atto sessuale, cioè l'amore veniva prima del sesso.
In una versione moderna e semplificata, invece, la stessa linea diventa:
attrazione sessuale --> sesso
e la cosa finisce li, cioè la precipitazione immediata nel sesso impedisce, sostanzialmente, sia la costruzione dell'amore, sia la procreazione (Anche se non sempre).
Il punto è che noi, soprattutto la parte femminile dell'umanità, abbiamo un corpo biologico che è predisposto per tutti questi passaggi e quindi, nel momento in cui si realizza la versione semplificata viene stressato e alterato.
E' qualcosa di analogo a quello che accade con l'immissione di sostanze stupefacenti che si sostituiscono alle endorfine naturali procurando una grande sensazione di piacere, ma nel contempo stressano e modificano tutto il sistema biologico del quale il piacere è solo una componente di trasmissione informativa.
Citazione di: Freedom il 02 Ottobre 2020, 23:48:59 PM
In fondo l'uomo primitivo aveva ben chiara l'importanza decisiva della procreazione. Per carità, fare figli era anche, pragmaticamente, una chiave del potere ma non era tutto lì. E' molto interessante ciò che gli studiosi hanno ricavato sul matriarcato. E cioè che è stata la prima forma di organizzazione umana. Quando ancora l'umanità non conosceva i meccanismi della riproduzione. E' dunque fallace l'idea che molti hanno sul fatto che il patriarcato si è affermato grazie alla forza fisica e all'aggressività dei maschi. Il patriarcato è nato quando gli uomini hanno scoperto che le donne facevano i figli in conseguenza del'amplesso. Prima, quando erano ignote le cause che portavano le donne alla gravidanza, erano loro, le femmine, a comandare. Perchè chi faceva i figli aveva il potere. Curioso e affascinante. Come si vede la questione del sesso ha e ha avuto ricadute enormi sulla storia del genere umano.
Ciao Freedom, ti dirò questa storia dell'originale organizzazione matriarcale, che ho già sentito, io non la condivido. Si fonda sostanzialmente sui ritrovamenti di quelle statuette dedicate alla Dea madre, ma tra le rappresentazioni divine degli uomini antichi ci sono anche animali oggetto di ammirazione da parte del maschio, ma che certamente non avevano il potere.
In realtà il potere è sempre stato ripartito, nelle società umane, secondo logiche di necessità e relative alle rispettive funzioni originarie dei due sessi, per la femmina la procreazione e l'educazione dei cuccioli, per il maschio la difesa dai pericoli esterni.
Ora mentre la funzione femminile è naturalmente decentrata, abbiamo che ciascuna femmina gestisce la sua parte di funzione indipendentemente, con un gran potere nel suo domicilio, mentre la concentrazione naturale della funzione di difesa necessità di una rete di relazioni di potere tra i soggetti maschili.
Diciamo che avere una serva in casa, pure sollazzevole per il guerriero, ha trascinato con sè una serie di conseguenze fisiche e metafisiche dal cui gorgo non ci siamo ancora sottratti.
Tornando alla sessualità, quello che i moralisti non riescono a cogliere è l'aspetto estetico, che la volge in arte. L'umano non si limita a costruire tane tecnologiche: le vuole belle. L'erotismo è la sublimazione della sessualità in arte. Sublimazione nota fin dall'antichità e praticata nelle culture non sessuofobiche che produsse figure femminili rispettate ed ammirate come le etère e le geishe. Tale ambito "professionale" ha potuto evolversi, anche in termini sociali, dalla funzione canonizzata di macchina riproduttiva di guerrieri e schiavi, proprio per la natura originariamente estetica della sessualità che coinvolge ogni amplesso amoroso anche a livelli meno professionali.
Inevitabile il depauperamento estetico di tale arte nella mercificazione consumistica che caratterizza l'epoca attuale, ma dal fatto che ci sia cinema e cibo dozzinale non deriva che l'arte cinematografica e la gastronomia siano dozzinali in toto. L'erotismo continuerà ad essere un'arte raffinata che si fonda su una delle vocazioni biologiche più potenti della natura e continuerà a dare gioia a chi lo pratica col dovuto rispetto e abilità.
Il metodo della Gimbutas è singolare, basta leggere i suoi libri per rendersene conto, che non sono altro che cataloghi di reperti, poi dal nulla, senza alcuna argomentazione, se ne esce fuori con la sua conclusione: il matriarcato. Assomiglia un pò a quelli che la conclusione la conoscono già e vanno in giro a cercar prove, è apodittica, è una fede (con tanto di paradiso "delle donne"). Tuttavia una società gino\androcentrica, è diversa da un matri\patriarcato, nel secondo infatti c'è la volontà quasi scientifica di rendere subalterno l'altro sesso e la società è fondata sul sessismo istituzionale, anzichè una subalternità epifenomenica e "spontanea". Ed è una denominazione che nella stragrande maggioranza dei casi compare in autori attivamente marxisti\femministi, cioè è un termine che ha ormai molto più a che fare con la politica che con la storia, con il risentimento di genere, e tutta una serie di cose che secondo me gli archeologi seri lasciano fuori dallo scavo.
Citazione di: InVerno il 03 Ottobre 2020, 14:06:59 PM
Il metodo della Gimbutas è singolare, basta leggere i suoi libri per rendersene conto, che non sono altro che cataloghi di reperti, poi dal nulla, senza alcuna argomentazione, se ne esce fuori con la sua conclusione: il matriarcato. Assomiglia un pò a quelli che la conclusione la conoscono già e vanno in giro a cercar prove, è apodittica, è una fede (con tanto di paradiso "delle donne"). Tuttavia una società gino\androcentrica, è diversa da un matri\patriarcato, nel secondo infatti c'è la volontà quasi scientifica di rendere subalterno l'altro sesso e la società è fondata sul sessismo istituzionale, anzichè una subalternità epifenomenica e "spontanea". Ed è una denominazione che nella stragrande maggioranza dei casi compare in autori attivamente marxisti\femministi, cioè è un termine che ha ormai molto più a che fare con la politica che con la storia, con il risentimento di genere, e tutta una serie di cose che secondo me gli archeologi seri lasciano fuori dallo scavo.
Direi che hai inquadrato bene il problema, Inverno, a volte le interpretazioni antropologiche nascono sulla base di esigenze ideologiche e politiche, che vogliono forzatamente definire una condizione di potere abusivo, per legittimare un eventuale riscatto.
Questo non permette di inquadrare il ruolo del potere nelle società umane, che ha caratteristiche funzionali e di necessità, e che più che essere succube della legittimità, la costruisce proprio per risolvere le necessità.
Per guardarla anche da un altro punto di vista, al di là dei significati e delle valenze misterico-spirituali che ho cercato, in qualche modo, di introdurre e che tuttavia non mi sembra abbiano avuto un grande riscontro. E al di là della breve digressione, evidentemente poco condivisa, delle conseguenze della paternità/maternità vorrei inserire una opinione che, a mio avviso, risolve in stile "nodo gordiano" la questione posta nel primo post e successivamente discussa.
E cioè che la sessualità, come del resto ogni attività umana, se vissuta nel rispetto e nell'altruismo (il massimo possibile concesso dalla nostra natura prevalentemente egoistica) difficilmente può deludere. Tuttavia questa, come detto, è una mia personalissima opinione. Che, ed è un problema di tutte le persone, con grandissima difficoltà e quasi sempre sfociando nell'insuccesso comprende in profondità l'altrui modo di vedere le cose.
Per esempio io non riesco ad immaginare di fare sesso con una donna che non mi attragga. E non solo fisicamente. E se non avverto la reciprocità. Se non mi sento desiderato non funziono. Molto semplice. E con la quale ci siano diverse cose: complicità, idem sentire, etc. Ma, soprattutto attrazione che, a casa mia, è l'inizio dell'amore. La fase iniziale e superficiale, certo, ma pur sempre amore. Per essere chiaro ed inequivocabile, talvolta, per solitudine o altre fragilità, l'ho fatto senza che sussistessero queste pre-condizioni e fu un fallimento.
Poi leggo sul giornale dei maniaci violentatori (estremizzando) o di tutte le varie perversioni così in voga al giorno d'oggi o anche, solamente, dell'amore mercenario o addirittura, di qualche amplesso "rubato" dietro la porta di un ufficio di una grande azienda e allora capisco che siamo tutti diversi. Veramente diversi.
Ma io, che sono un semplice, e che, in tutta franchezza non posso essere diverso da quello che sono, mi tengo la mia semplicità. :)
Salve Freedom. E' un problema di raggiunta o non raggiunta maturazione personale. A bassi livelli di maturazione psicosessuale ciò che agisce è solamente l'istinto, il quale per scatenarsi ha bisogno solo di archetipi semplici, tradizionali, semiautomatici (la disponibilità di una giusta quantità di anatomia sessuale sulla quale sfogarsi).
Tale livello è quello animale, quindi in sè sia "bestiale" che "innocente", poichè da esso sono escluse complicazioni e raffinatezze psichiche. Infatti gli animali non possono risultare sessualmente perversi. Il loro accoppiarsi è talmente puramente funzionale (anche se spesso preceduto dalla valutazione del potenziale genetico del partner) da eliminare tutti i comportamenti superflui alla massima efficienza della copula. Per questa ragione non è neppure necessario che essi vengano motivati da un un qualche piacere generabile dall'atto.
All'opposto avremo la sessualità via via più cerebrale, quindi sempre più orientanta alla valutazione delle circostanze di contorno, del dialogo anche psichico tra le persone indipendendentemente dal loro potenziale erotico-riproduttivo. Con la cerebralità ci allontaneremo dalla innocente naturalità del sesso e potremo, se sarà il caso, avviarci verso il mondo della perversione sessuale non riproduttivamente orientata ma volta unicamente alla soddisfazione di tematiche psichiche.
Il punto di equilibro secondo me si pone secondo me nel raggiungimento della reciproca accettazione sessuale che risulti basata non solamente sull'attrazione fisico-istintuale, ma anche, ed in egual misura, sull'empatia personale.
Il principio dovrebbe essere : "Non mi do a te se tu - in via preliminare - non mi accetti come persona". Saluti.
Citazione di: viator il 03 Ottobre 2020, 21:40:07 PM
Con la cerebralità ci allontaneremo dalla innocente naturalità del sesso e potremo, se sarà il caso, avviarci verso il mondo della perversione sessuale non riproduttivamente orientata
Non è che sia proprio così, molte delle forme di sessualità etichettate come perverse hanno degli omologhi nei comportamenti di animali "inferiori". Omosessualità, masturbazione, rapporti tra specie differenti. D'altronde l'animale non è cosciente del rapporto sesso-riproduzione, per cui non può essere riproduttivamente orientato in maniera cosciente.
Il rapporto tra perversione e riproduzione, in sostanza, è un prodotto della cerebralità, e, di logica, dovrebbe portare a una riduzione dei comportamenti etichettati come perversi.
Avendo avuto la fortuna di vivere la maturità sessuale in un'epoca e area geografica in cui una donna poteva esprimere liberamente la sua sessualità ne ho fatto, nell'età in cui essa era prorompente, un uso ad ampio raggio sperimentando, esclusa l'omosessualità (ma all'inclinazione sessuale non si comanda, neppure con l'ideologia), un po' di tutto: rapporti occasionali e amorosi. I limiti me li sono posti da me sulla base del mio desiderio del momento e della valutazione razionale delle situazioni che si venivano creando. Ho sempre relazionato con partner sulla mia lunghezza d'onda in fatto di etica sessuale e questo ha comportato anche situazioni multisessuali. Alla fine ho trovato un compagno di giochi anche più interessanti di quelli sessuali e mi sono accasata stabilmente ritenendo superata la fase della iniziazione sessuale.
Io penso che, al pari di altri talenti, nella sessualità una persona possa esprimere se stessa con grande soddisfazione propria e di chi condivide l'esperienza, tenendo conto della diversità di inclinazione verso questa specificità umana, per cui la soluzione migliore è trovare partner ben sintonizzati sulla tua magnitudo sessuale senza forzature eccessive.
Pur non avendo pregiudizi moralistici, e per mia fortuna neppure lo stato di bisogno, non ho mai dovuto barattare la mia sessualità con vantaggi mercantili, siano essi di tipo professionale, matrimoniale o da marciapiede. Non so come ci si trovi nella condizione di vagina a cottimo, ma dubito sia una esperienza piacevole e sono felice di essermela risparmiata.
Immagino che neppure "masturbarsi dentro una vagina", più o meno a pagamento, sia un'esperienza gratificante. Opinione condivisa pure dai compagni con cui ho condiviso la mia sessualità. Beati pur'essi di non dover aspettare una sposa illibata o pagare una prostituta per vivere la loro.
Citazione di: anthonyi il 03 Ottobre 2020, 22:37:31 PM
Citazione di: viator il 03 Ottobre 2020, 21:40:07 PM
Con la cerebralità ci allontaneremo dalla innocente naturalità del sesso e potremo, se sarà il caso, avviarci verso il mondo della perversione sessuale non riproduttivamente orientata
Non è che sia proprio così, molte delle forme di sessualità etichettate come perverse hanno degli omologhi nei comportamenti di animali "inferiori". Omosessualità, masturbazione, rapporti tra specie differenti. D'altronde l'animale non è cosciente del rapporto sesso-riproduzione, per cui non può essere riproduttivamente orientato in maniera cosciente.
Il rapporto tra perversione e riproduzione, in sostanza, è un prodotto della cerebralità, e, di logica, dovrebbe portare a una riduzione dei comportamenti etichettati come perversi.
Cerebralità = il prevalere di scelte e comportamenti consapevoli e voluti all'interno di situazioni che sarebbero normalmente affrontabili sulla base di semplici pulsioni naturali, istintive, talvolta automatiche. Per esempio, il fare del sesso in posizioni scomode ma eccitanti.
Perversione, pervertimento- (-di uno scopo, di un obbiettivo) = l'operare in modi consapevoli per evitare conseguenze naturalmente prevedibili. Anche l'indossare un paracadute rappresenta il tentativo di pervertire l'effetto naturale della forza di gravità.
Cacchio c'entra il comportamento animale ? Saluti.
Citazione di: viator il 04 Ottobre 2020, 18:50:26 PM
Citazione di: anthonyi il 03 Ottobre 2020, 22:37:31 PM
Citazione di: viator il 03 Ottobre 2020, 21:40:07 PM
Con la cerebralità ci allontaneremo dalla innocente naturalità del sesso e potremo, se sarà il caso, avviarci verso il mondo della perversione sessuale non riproduttivamente orientata
Non è che sia proprio così, molte delle forme di sessualità etichettate come perverse hanno degli omologhi nei comportamenti di animali "inferiori". Omosessualità, masturbazione, rapporti tra specie differenti. D'altronde l'animale non è cosciente del rapporto sesso-riproduzione, per cui non può essere riproduttivamente orientato in maniera cosciente.
Il rapporto tra perversione e riproduzione, in sostanza, è un prodotto della cerebralità, e, di logica, dovrebbe portare a una riduzione dei comportamenti etichettati come perversi.
Cerebralità = il prevalere di scelte e comportamenti consapevoli e voluti all'interno di situazioni che sarebbero normalmente affrontabili sulla base di semplici pulsioni naturali, istintive, talvolta automatiche. Per esempio, il fare del sesso in posizioni scomode ma eccitanti.
Perversione, pervertimento- (-di uno scopo, di un obbiettivo) = l'operare in modi consapevoli per evitare conseguenze naturalmente prevedibili. Anche l'indossare un paracadute rappresenta il tentativo di pervertire l'effetto naturale della forza di gravità.
Cacchio c'entra il comportamento animale ? Saluti.
A casa mia, perversione sessuale ha questi significati, se poi per te perversione è l'uso del preservativo è la prima volta che sento un'interpretazione del genere.
Salve anthony : Vedi che mi dai ragione ogni volta che replichi alle mie "pedanterie" ? E' inutile che tu prelevi una qualsiasi parola o concetto da quanto io scrivo, che tu gli aggiunga un qualche aggettivo qualificativo e mi risottoponga il tutto dicendomi che quello ho scritto io è diverso da quello che mi stai sottoponendo tu.
Io ti ho fornito una definizione il più generica (quindi universale) possibile di PERVERSIONE e tu mi racconti - in via particolare, ristretta, limitata, esclusiva...........cos'è la PERVERSIONE SESSUALE. (l'uso del preservativo rappresenterà semmai una perversione riproduttiva e non sessuale).
Prima di oggi conoscevi già il termine "perversione" o conoscevi solo l'espressione particolare "perversione sessuale" ?. Lo sai che, quando si rientra dalle missioni militari, bisogna fare rapporto, e non necessariamente "rapporto sessuale" ?. Saluti.
La sessualità è bella quando ci si ama.Se no è lo sfogo bestiale di un attimo che ti lascia più VUOTO di prima.10 min di godimento e tre giorni di malinconia..
P.S 10 min è un tempo che ho messo cosìIndicativamente. :-[ :-[ :-[
Viator ha scritto
CitazioneSalve anthony : Vedi che mi dai ragione ogni volta che replichi alle mie "pedanterie" ?
Viator devi essere prudente nel citare il sostantivo
"pedanteria": questa parola evoca il nostro amico Dante. Infatti è riapparso tra noi dopo la sua lunga meditazione nel ritiro spirituale, che lui ha scelto dopo le cancellazioni di alcuni suoi post da parte di Anthonyi.
Dante qui funziona così. Fai buon viso a cattivo gioco. Non fare il permaloso !
Dante ha scritto
CitazioneLa sessualità è bella quando ci si ama. Se no è lo sfogo bestiale di un attimo che ti lascia più VUOTO di prima.10 min di godimento e tre giorni di malinconia..
P.S 10 min è un tempo che ho messo così Indicativamente
Dante sì, va bene, come dici tu la sessualità è moralmente "bella quando ci si ama", ma ti assicuro che è bella anche quando non ci si ama: l'attrazione fisica subìta da entrambi i partner "occasionali" asseconda il terzo principio della dinamica newtoniana.(https://cdn-img-c.facciabuco.com/27/l3gnpdskyy-il-terzo-principio-della-dinamica-ad-ogni-azione-maschile-corrisponde-una-reazione_a.jpg)
Non ho detto che è "moralmente" bella.Ho detto che è bella.stop.Nell'altro tipo non c'è bellezza,ma senplice godimento dei sensi,che passa rapidamente e ti lascia VUOTO come prima,se non peggio
Citazione di: doxa il 09 Ottobre 2020, 13:40:06 PM
Viator devi essere prudente nel citare il sostantivo "pedanteria": questa parola evoca il nostro amico Dante. Infatti è riapparso tra noi dopo la sua lunga meditazione nel ritiro spirituale, che lui ha scelto dopo le cancellazioni di alcuni suoi post da parte di Anthonyi.
Ciao doxa, non ho memoria di aver cancellato post del pedante, credo di aver introdotto qualche correzione al testo. Piuttosto dovrei cancellare il tuo, perché discute la moderazione, ma non lo faccio perché sono contento che il pedante si sia riaffacciato su logos.
Citazione di: Jacopus il 01 Ottobre 2020, 17:34:53 PM
Una frase in un'altra discussione mi ha dato l'estro per iniziare a parlare di un nuovo argomento. Nuovo si fa per dire. Ovvero la sessualità.
Come intendete la sessualità? Ha sempre bisogno di un cappello sentimentale ovvero di amore, oppure è possibile esercitarlo come semplice divertimento, o come facevano gli antichi greci, per rinsaldare "lo spirito di corpo"? C'è qualcosa di perverso nel fare sesso senza che esso sia connesso a due persone che si amano? Ed ancora, queste ipotetiche perversioni sessuali, andrebbero curate, condannate dal codice penale o semplicemente dall'opinione pubblica? E se l'amore unisce due esseri dello stesso genere? O un transessuale e una donna? Quali sono i limiti, e chi li detta?
Esercitare la sessualità come puro divertimento è ovviamente possibile, qualsiasi animale lo fa fondamentalmente per questo e la natura lo gratifica con il godimento fisico. L'attribuzione di particolari significati simbolici a questa ed altre funzioni fisiologiche, (ad esempio il mero nutrirsi si arricchisce di ulteriori significati nella convivialità di una cena tra amici), è prerogativa dell'uomo e conseguenza della sua dotazione intellettuale, la cui espressione collettiva è la cultura.
La mia locuzione "attribuzione di particolari significati simbolici" può anche essere sintetizzata, in termini meno laici, con la il sostantivo "sacralità".
La religione cattolica ha attribuito alla sessualità e al corpo caratteri di estrema sacralità (il corpo come "tempio dello Spririto Santo", l'unione erotica tra due persone che vuole la benedizione dell'Onnipotente), che possono essere letti in termini laici come metaforiche attribuzioni di senso. Sul fronte opposto, l'assoluto materialismo disdegna tali attribuzioni di senso, e magari considera gli organi sessuali come dotazioni meramente ludiche che la natura ci ha fornito.
Tra questi 2 estremi ci sono tante gradazioni intermedie. Il mio modo di intendere la sessualità è sicuramente spostato verso il versante della sacralità.
Citazione di: inquieto68 il 04 Novembre 2020, 19:39:27 PM
Esercitare la sessualità come puro divertimento è ovviamente possibile, qualsiasi animale lo fa fondamentalmente per questo e la natura lo gratifica con il godimento fisico. L'attribuzione di particolari significati simbolici a questa ed altre funzioni fisiologiche, (ad esempio il mero nutrirsi si arricchisce di ulteriori significati nella convivialità di una cena tra amici), è prerogativa dell'uomo e conseguenza della sua dotazione intellettuale, la cui espressione collettiva è la cultura.
La mia locuzione "attribuzione di particolari significati simbolici" può anche essere sintetizzata, in termini meno laici, con la il sostantivo "sacralità".
La religione cattolica ha attribuito alla sessualità e al corpo caratteri di estrema sacralità (il corpo come "tempio dello Spririto Santo", l'unione erotica tra due persone che vuole la benedizione dell'Onnipotente), che possono essere letti in termini laici come metaforiche attribuzioni di senso. Sul fronte opposto, l'assoluto materialismo disdegna tali attribuzioni di senso, e magari considera gli organi sessuali come dotazioni meramente ludiche che la natura ci ha fornito.
Tra questi 2 estremi ci sono tante gradazioni intermedie. Il mio modo di intendere la sessualità è sicuramente spostato verso il versante della sacralità.
Salve inquieto68.
Nessuno ti ha mai raccontato che il piacere/orgasmo/godimento/appagamento/soddisfazione sessuale rappresenta un meccanismo psichico a base istintiva che ha lo scopo di invogliare (lo chiamano "premio anticipato" per l'assolvimento dei propri doveri naturali e le conseguenti pesanti incombenze genitoriali collegate agli effetti della riproduzione)...........
appunto ai comportamenti sessuali i quali (ovviamente in chiave naturale statistica - alla natura non interessa chi fa sesso e come e quando e quanto......importa solo che qualcuno finisca per farne)...........
hanno appunto come conseguenza la necessità e scopo supremo dell'esistenza biologica, cioè appunto la riproduzione ?. Certo il sesso è cosa strana e meravigliosa, ma la tua visione di esso a mio parere supera ogni immaginazione (negativa). Saluti.
La sensorialità umana sublima in sensualità, che è il motore psicosomatico dell'arte. Vale per l'erotismo, la buona tavola, le arti figurative, la musica, i profumi, tessuti, letteratura, teatro, danza,... Nè banale funzionalismo strumentralizzato da mamma natura, nè trascendenze pindariche sacralizzate.
Salve Viator,
sinceramente non comprendo come le tue specificazioni naturalistiche si contrappongano ai significati che la cultura aggiunge alla sessualitá.
Non mi pare di aver negato i presupposti istintuali della sessualitá. Né l'aggiunta di significati simbolici all'atto sessuale ne escludono l'effetto dilettevole.
La cultura si innesta sempre sulla natura, come nell'esempio della conviivialitá legata al cibo.
Ho citato la cultura cattolica in termini laici, culturali, cercando di interpretarne i significati "fuor di metafora" (la metafora Dio)
Con questi presupposti, la mia personale posizione é spostata verso la sacralitá, per cui il partner sessuale evoca in me ulteriori significati simbolici oltre la mera eccitazione genitale: ad esempio il privilegio di conoscere il suo "mondo segreto". Sono sentimenti molto gratificanti.