Apro qui un topic che ci accompagnerà vita natural durante, tutte le curiosità dai siti complottisti (intelligenti) riguardo il grande reset.
A partire naturalmente dal tam tam mediatico intellettuale, un tentativo di rimanere con la mente accesa, un invito a tutto il forum,
dalla quarta di copertina di Fusaro.
"Le classi dominanti hanno approfittato dell'emergenza epidemiologica per accelerare tutti i processi già avviati nella globalizzazione capitalistica: il superamento delle già fragili democrazie parlamentari, la neutralizzazione del dissenso, la riorganizzazione autoritaria dei rapporti di forza, la distruzione programmatica delle classi lavoratrici e dei ceti medi all'ombra dei signori della finanza e dei colossi dell'e-commerce e del web. Per questo Fusaro arriva a parlare di un golpe globale: l'ideologia medico-scientifica (da distinguere dalla scienza vera e propria) ha imposto una gestione del virus all'insegna dello stato di eccezione permanente. La svolta autoritaria di tipo post-nazionale che ne è seguita - e che qualcuno ha definito "Grande Reset" - sembra voler instaurare una nuova normalità, contro cui il filosofo invita a resistere."
Il grande reset è arrivato finalmente anche in Italia, ma nelle teorie complottiste, era già indagato da tempo.
Segnalo già una dicotomia che sta facendo impazzire gli intellettuali isterici (quelli contro che siamo in uno stato di eccezione, tipo il 99 per cento degli intellettuali).
Si parla di autorità (non vista, panottica alle menti altrui), ma in effetti si tratta di soft power come gli analisti dell'associazione americana di palla in cesto, hanno cominciato a definire.
Tanto è dunque è soft power, la strada è quella: si tratta di convincere non di obbligare (salvo naturalmente obbligare).
Naturalmente se la questione medica è ragionevole (ma non discutibile?) lo dovrà essere anche quella della green economy??
La mia è una domanda retorica, ho già testato (rischiando la vita) se la mente della gente è già pronta alle nuove accettazioni (e restrizioni).
Buon lavoro gente!
Insieme andremo a leggere le nuove accettazioni e restrizioni, dimostrando come i complottisti non siano del tutto scemi (tipo quando negano l'esistenza del virus).
Ci confronteremo con il pensiero di sinistra, che già sta mandando strali contro Fusaro e la sua idea (obiettivamente) demodè di un nuovo localismo, sotto il cappello del sovranismo (non vedo come).
No la sinistra crede e inveisce nella necessità della decrescita (mi prendete in giro???? è appena entrato nel mercato produttivo una popolazione come quella cinese) e nella green economy (mi prendete in giro? la green economy aumenterà a dismisura la produzione di servizi!) come se fossero la stessa cosa.
Ma di che stiamo parlando????? Francamente se la lettura di Marx ha partorito simili pensatori topolino e paperino, mi preoccupo veramente tanto.
Insomma la sinistra sta dicendo che niente va bene e dice che dovremo fare quello che già le elites(eh già quali elites? chiedono i giornalisti faziosi, l'ho scritto apposta) stanno facendo.
Si il grande reset è in realtà semplicemente il nuovo green new deal, ossia il rilancio del mondo aziendale tramite co-optazione se non proprio per libera scelta, verso le nuove rivoluzioni digitali, securitarie (implementazione della security informatica e ricollocazione nei cloud delle risorse statistiche, programmative), industriali 4.0 ossia robotica e cibernetica, genetica tramite una ricollocazione delle risorse ( ???) umane tramite cambiamenti di comportamento (programmazione neuroliguistica) e di mentalità (prevenzione del rischio sociale e implementazione dell'umanitarsimo, con nuovo dispiego delle ong).
Il tutto condito con un nuovo patto dell'occidente (degli stati) contro le nuove potenze del mondo cinese e singaporeano.
Entriamo dunque a bomba del discorso, si sta svolgendo lontano dai nostri occhi una battaglia atlantica fra due colossi che hanno investito nell'hi tech industriale e bio-chimico.
E' una guerra e come tale dovrebbe dare un senso agli occhi di qualunque spettatore dotato di un minimo di intelligenza emotiva.
Quando le guerre sono fatte a colpi di hi-tech, la sfida politica non può che passare per misure draconiane.
E' quello che le teorie complottiste perdono di vista, ma che non gli impedisce di lavorare per noi, e far notare, come questa allenza fra stati e imprese dell'hi-tech, non sia esente da problematiche riguardanti proprio la risistemazione delle democrazie.
Il punto è rispetto e al netto della rimozione del panottico (che è una condizione di chi non vuol vedere e guardare) capire che la questione è complicata, e vasta da affrontare.
Non basta scappare: decrescita, fuga nelle campagne, o nel proprio mondo, che si risolve la questione intellettuale.
Nel mondo capitalistico la necessità di conciliare la sicurezza dagli attacchi (sanitari informatici e finanziari) con le nuove emergenze climatiche, ossia della ricollocazione delle risorse energetiche e produttive, perchè è da tonti pensare che sia solo una questione dell'ambiente in cui viviamo. Greta è un simbolo (e come tale mortifero) che va utilizzato in senso politico (fa parte del puzle dei simboli che ci vengono incontro).
L'intellettualità più avanzata e aggiornata è oggi nelle parole del filosofo Zizek e nel gruppo di psicanalisi brasiliano di Tupinamba, laddove si è già pienamenti consci che oggi fare l'intellettuale significa fare discorsi politici.(finalmente!!!)
Oggi ogni discorso astratto che non tenga conto della politica, e in maggior modo di geopolitica, è un discorso astratto e ridicolo.
Il mondo è cambiato e con lui deve cambiare anche la modalità di risposta della filosofia.
I filosofi della particolarità italiana come è stata chiamata negli states, sono oggi anche i maggiori (e per distacco) filosofi italiani.
Forse non li conosciamo ma dobbiamo conoscerli (cristo non si può essere bypassati dall'america pure un casa nostra) i filosofi sono Agamben, Cacciari, Esposito, Marramao, Sini.
Le tematiche sono lo stato di eccezione come sintomo del nome del basilisco, dell'innominabile, della guerra, del ciò che non deve essere discusso in pubblico in nome degli interessi privati di chi può decidere della vita e della morte altrui.
(Agamben Cacciari Esposito) del globalismo (Marramao), di critica del pensiero occidentale da un punto di vista esterno allo stesso (Sini).
Sono quelli più citati e colpiti (nello stesso momento), ossia sono negati, stranieri in casa propria....diciamo che l'Italia è esperta nella negazione dei suoi maggiori talenti.
I nomi degli intellettuali cinici e di sinistra che stanno perpetrando questa schifezza sono tanti, troppi.
Si dimettessero dalle loro opinioni personali e cominciassero a fare filosofia all'altezza di questo tempo.
Anche perchè forse il pensiero di sinistra sta per essere sommerso per sempre.
Queste sono le ultime pallottole da spendere signori.
E' inutile dire che bisogna uscire dal capitalismo e poi dire che non si sa come fare...mi pare di un debosciamento e di una pigrizia mentale veramente fuori scala rispetto alla prossimità degli eventi storici.
E gli eventi storici non vanno verso il riconiscimente di classe!!!!
Ancora che si divide tra chi lavora e chi no......
Ma vi siete bevuti il cervello popolo di sinistra?????
Cristo meglio allora le analise dei complottisti (tutti di destra manco a dirlo) che al netto del loro delirio o della loro miopia, portano citazioni di persone influenti, che fanno da strano (no mica tanto! non trovate?) pandàn(pendant) con la situazione attuale.
La ricetta non è il complottismo e le sue paure piccolo borghesi, bensì il sintomo della telepatia come affermazione della PAURA più radicale, quella che spingeva Primo Levi a chiedersi se fosse ancora un uomo, o non un animale da cavia.
E non sto dicendo che la storia si ripete, sennò i professori si arrabbiano!!!
E' ovvio che la situazione è diversa, ma i sintomi sono uguali.
Certi soggetti sono più difficili da co-optare, vuoi per poca elasticità mentale, vuoi per paure recondite, non ha importanza perchè sono la cartina tornasole del nuovo stato dell'umanità.
Invece di capire gli ultimi della terra, ci si avvelena e ci si azzanna tramite processi ben studiati da john b.calhoun nella sua "mouse utopia" (grazie complottisti della scoperta).
I topi si azzannano tra di loro (fase uno, discrimazione, addirittura filosofo contro filosofo, per fare l'esempio di prima), fino a temere l'altro, e rimanere IMMOBILI (fase due cancellazione della dissidenza, e prodromi della società comunista).
Il comunismo come nelle peggiori delle distopie è l'orizzonte necessario (e non voluto) per far fronte ad un orizzonte ancora più disumano come quello cinese.
Se non vi è dissidenza non vi è nemmeno progresso.
Il progresso non è lo sviluppo.
Senza dissidenza nessuna possibilità di comunità, che è l'esercizio costante di ampliamento degli orizzonti dove ognuno aggiunge qualcosa all'orizzonte dell'umano, e non lo sottrae.
Una dimensione ecumenica forse, ma se togliamo il suo lato teologico, è la dimensione più nobile della democrazia rappresentativa.
Oggi questo non è più possibile per via dei fattori geo-politici e produttivi che radono al suolo la nostra percezione identitaria.
Questo non deve essere il blocco, perchè di questo si tratta, su cui il pensiero insiste fino a diventare ossessione, è invece l'uso costante della parola (dissidente), l'unico a rendere possibile lo spazio dell'opinione, del lavoro intellettuale e artistico, financo scientifico del futuro.
Io ammiro non solo chi resiste a tutto ciò, ma anche che non ha rinunciato al suo ruolo critico di intellettuale.
Per ora la barca è in piedi, ma i pericoli sono tanti e vanno elencati tutti.
Il depensamento (quello che ho coltivato tutta la vita, come tutti temo) è oggi un lusso, che non possiamo più permetterci, pena la fine dell'intellettualità, della critica e dell'arte.
Non che questo serva!
Nietzche, Heidegger, Severino hanno parlato chiaro, il destino dell'occidente (e dell'oriente che ne viene fagocitato) è quello del suo immolamento al Dio gnostico, al Dio teologico e teleologico,al Dio del bene e del male.
Ci vorrebbe un Dio ebraico, che fermi la mano, ossia quel Dio che si chiama Israele, ossia erranza unita, insieme.
La terra promessa, la terra degli angeli è ancora di là da venire, e forse abbiamo la disgrazia, di vederla persa per sempre.
AVE MORITURI TE SALUTANT :D 8)
spero di prendere tempo piu avanti per rispondere a modo, comunque mi limito a notare:
Non c'é mai stato nessun precedente storico in cui chi ha votato e sostenuto la segregazione altrui sia passato alla storia come meno di meschino.
Se il vaccino funziona e hai paura del covid, assumere il vaccino dovrebbe prevenirti dal recare disturbo sulle scelte altrui.
Le storie che i "complottisti" sparavano a proposito del laboratorio di wuhan (provenienza) e paghette dai reparti americani erano fondate e sono ora documentate.
Non c'é assolutamente nessun "consenso" all'interno del campo medico ed é uno dei campi con piu reticenti alla vaccinazione (se non assolutamente contro), oltre al fatto che migliaia di medici non sono d'accordo/presentano conclusioni in opposizione. Chi si informa in tv o sui giornali vede sente e legge quello che solo una parte voglia che, per cui non c'é nessun possibile confronto intellettuale tra le parti.
Tra i video "leakati" ad esempio di project veritas si vede che anche all'interno delle case che producono i vaccini c'é malizia nella vendita e anche nel marketing.
I cosiddetti fact-checker sono la cosa meno indipendente al mondo dopo un neonato.
Pfizer ha pagato la piu grande multa per tentativi di corruzione nella storia medica, moderna e JJ hanno avuto vicende simili.
Le case di produzione sono indennizzate per qualsiasi eventualita negativa il loro prodotto causi, si legge di gente che ha preso il vaccino x lavorare, ha avuto grossi problemi, é stata licenziata o messa senza paga e ora non sa come fare. Belle garanzie
La pandemia covid é arrivata subito dopo il siddetto even 201, dove Gates e compagni hanno giocato a "cosa succede se arriva una pandemia globale". Gates, che gioca a fare il filantropo, é forse l'uomo che piu guadagna dai vaccini grazie ai suoi investimenti.
Ed ultimo, a proposito del grande reset, il libro di Klaus anal swhab é stato trovato sulle scrivanie di quasi tutti i leader/presidenti di occidente in questa o quella foto, e tutti negano di averlo presente quando inquisiti. (a volte sono stati anche svergognati in parlamento per questo, es. olanda, dove il presidente ha risposto di non conoscerlo, salvo che il parlamentare inquisitore aveva a sua disposizione una mail del presidente indirizzata a schwab dove si complimentava per il libro).
Potrei scrivere per un giorno intero ma credo basti.
Citazione di: JE il 17 Ottobre 2021, 14:59:19 PM
spero di prendere tempo piu avanti per rispondere a modo, comunque mi limito a notare:
Non c'é mai stato nessun precedente storico in cui chi ha votato e sostenuto la segregazione altrui sia passato alla storia come meno di meschino.
Se il vaccino funziona e hai paura del covid, assumere il vaccino dovrebbe prevenirti dal recare disturbo sulle scelte altrui.
Le storie che i "complottisti" sparavano a proposito del laboratorio di wuhan (provenienza) e paghette dai reparti americani erano fondate e sono ora documentate.
Non c'é assolutamente nessun "consenso" all'interno del campo medico ed é uno dei campi con piu reticenti alla vaccinazione (se non assolutamente contro), oltre al fatto che migliaia di medici non sono d'accordo/presentano conclusioni in opposizione. Chi si informa in tv o sui giornali vede sente e legge quello che solo una parte voglia che, per cui non c'é nessun possibile confronto intellettuale tra le parti.
Tra i video "leakati" ad esempio di project veritas si vede che anche all'interno delle case che producono i vaccini c'é malizia nella vendita e anche nel marketing.
I cosiddetti fact-checker sono la cosa meno indipendente al mondo dopo un neonato.
Pfizer ha pagato la piu grande multa per tentativi di corruzione nella storia medica, moderna e JJ hanno avuto vicende simili.
Le case di produzione sono indennizzate per qualsiasi eventualita negativa il loro prodotto causi, si legge di gente che ha preso il vaccino x lavorare, ha avuto grossi problemi, é stata licenziata o messa senza paga e ora non sa come fare. Belle garanzie
La pandemia covid é arrivata subito dopo il siddetto even 201, dove Gates e compagni hanno giocato a "cosa succede se arriva una pandemia globale". Gates, che gioca a fare il filantropo, é forse l'uomo che piu guadagna dai vaccini grazie ai suoi investimenti.
Ed ultimo, a proposito del grande reset, il libro di Klaus anal swhab é stato trovato sulle scrivanie di quasi tutti i leader/presidenti di occidente in questa o quella foto, e tutti negano di averlo presente quando inquisiti. (a volte sono stati anche svergognati in parlamento per questo, es. olanda, dove il presidente ha risposto di non conoscerlo, salvo che il parlamentare inquisitore aveva a sua disposizione una mail del presidente indirizzata a schwab dove si complimentava per il libro).
Potrei scrivere per un giorno intero ma credo basti.
Ma no fai bene a scrivere. Come inizio penso vada più che bene.
Le mie fonti sono quelle di "sinistra in rete" per quanto riguarda la sinistra e dunque italiane. e di il "grande ladro" per quelle che riguardano l'america (e quindi il mondo) e riguarda il pensiero neo-con (quindi sono da sviscerare dalla loro componente anti-comunista).
Fusaro o Byoblu (sinistra e destra) mi sembrano siano indietro di almeno un anno rispetto alle notizie, la sinistra le deve ancora ricevere per dir la verità (e le nega come se fossero sciocchezze), ma se si concentra solo sul day-by-day denunciando i pensieri astratti, come antistorici, e mal indirizzanti...sinceramente c'è da fare un grosso lavoro di taglia e incolla, e di integrazione sopratutto!
L'integrazione la ottengo tramite la geopolitica di LIMES che ha appena varato un canale youtube.
Rischiamo la miopia intellettuale (e parlo sempre della sinistra, che ne soffre da lunghissimo tempo) sennò.
Anzitutto è inutile demonizzare Shwob, il grande reset è un progetto pubblico e finanziato da grosse corporazioni americane.
Che Gates sia il finanziatore delle lobby non deve incidere con il giudizio intellettuale.
Se parlano di guerra ci sarà un motivo, o è solo un colorato modo di dire?
Su wuhan aveva già fatto il punto LIMES a marzo, la questione è politica, negare una cosa del genere significa poi ascoltare (oggi a settembre 2021) la protesta di scienziati che si sentono avviliti nel vedere che anche in un caso grave di pandemia come questo, le autorità (cinesi, ma secondo i ben informati del grande ladro anche americane e francesi) hanno secretato le cartelle di quello che si stava facendo in quel luogo.
Dunque non abbiamo in mano niente caro Je. Possiamo con buon senso riflettere sulla questione piuttosto, ossia che gli stati hanno preso quella opacità delle forme giuridiche, che permette loro di selezionare la verità da proporre al proprio elettorato. Il panottico è questo.
Il punto è che vi sono persone che fanno un grande giornalismo (non importa quali idee permettano loro di farlo), e ci danno libertà (per ora) di pensare a quali siano e se ci siano quelle forme di co-optazione e dettatura (che evidentemente la geopolitica mobilita).
Come giustamente Freccero invita a fare basta ascoltare quello che dicono loro stessi.
Francamente io non ho la pazienza di ascoltare per filo e per segno quello che hanno da dire questi think tank del potere, mi fido delle capacità giornalistica del "grande ladro", che poi vi siano dei fact cheker a sinistra, pure è utile a farsi ulteriori nuove idee.
Naturalmente a monte del fatto che vi sono ideologie contrastanti che si stanno affrontando con argomentazioni poco utili al caso di un cambiamento generazionale come quello che stiamo vivendo, e lo stiamo vivendo perchè ce lo stanno dicendo (siamo già dentro alle strutture delle neuroscienze).
Insomma di cose da dire ce ne sono a iosa. Bizzarro che nessuno le dica.
(per quanto riguarda il fatto che big pharma cerchi l'utile, è acqua calda. Siamo pur sempre all'interno del mondo capitalista, se tu noti a questa cosa nessuno fa caso.
Il vero punto nodale è l'alleanza fra lo stato e i privati. Stando all'ordine del giorno leggevo questa estate come warren buff fosse entusiasta del progetto Gates, ossia di rendere ONG la questione finanziaria.
E d'altronde, mentre cercavo dove sta singapore (leader della bio-tech), ho trovato un articolo di come la Cina abbia nel 2017 abbia bloccato la presenza delle ONG in territorio cinese.
Il nuovo umanitarismo è la carta vincente della co-optazione, un disegno lucido e potente di come si fa politica.
La parola d'ordine oltre a quella di resposabilità (sempre dei poveri e mai dei richhi) sarà dunque di etica green, etica sociale, etica del prossimo (a patto che rispetti le regole).
Il soft power è la carta dell'occidente che sfida quello dell'infiltrazione di capitali cinesi in america e in europa (sopratutto in italia, che è quella messa peggio).
Gates è il paladino, è il potere che ha bisogno di nascondere il proprio odio verso l'umanità, come già spiegava Nietzche in umano troppo umano.
Adesso ha pubblicato un libro per i tipi della nave di Teseo dove tenta di convincere come il capitalismo sia l'arma vincente della lotta del bene contro il male.
Vi è cioè oltre al panottico dello stato che si conforma al potere bio-tech, la sostanza intellettuale, che poi è quella che maggiormente mi dà da pensare: ossia ma questo idealismo che divide i buoni dai cattivi che forme giuridiche avrà?
Diciamo che l'Italia sta facendo da apripista, come già si sapeva da tempo, ossia dalla caduta di Berlusconi in poi (dai governi tecnici ai governi politici che diventano tecnici, un passaggio che la sinistra sembra approvare, con mio grande rammarico, oddio non che prima fosse una festa, era già un grande rammarico prima!!! 8) ) è solo che quando è troppo è troppo.(vediamo anche noi di usare queste frasi autospieganti, che non spiegano proprio un bel niente, tanto l'andazzo è quello)
Prima di leggere tutta la discussione invito a non confondere il bambino (marxismo/comunismo) con l'acqua lercissima (la "sinistra" dem liberal-liberista) che è riuscita pure ad inventare l'ultrafascismo (totalitario) antifascista.
Fusaro magari vorrà inoculare un eccesso di sovranismo nel marxismo, ma quella confusione pacchiana non la fa.
CitazionePrima di leggere tutta la discussione invito a non confondere il bambino (marxismo/comunismo) con l'acqua lercissima (la "sinistra" dem liberal-liberista) che è riuscita pure ad inventare l'ultrafascismo (totalitario) antifascista.
Ciao Ipazia, mi fa piacere vedere che dividi comunismo e sinistra di tal spunto.
Il comunismo storicamente é sempre stato la fonte di ultrafascismi, in Russia (bolscevismo), in Cina (mao e adesso xi), e ora immagino sia venuto il tempo del west attraverso la coschetta di Biden e dei suoi amici in tutti i paesi che sembra non aspettassero altro.
é purtroppo a mio parere un cavallo di troia - bello e ideale, ma pieno di brutte sorprese. Perché alla fine é appropriabile dal populismo, intrinsecamente, e da chi ne tira le fila (che di solito non ha nessun interesse nel farne parte, tra l'altro).
A mio parere il comunismo rispecchia il tribalismo originale ed é buono, ma regola in maniera socialmente utile solo i piccoli gruppi in cui tutti si conoscono e si possono fidare. Cioé é appunto adatto alle comunità, non alle società, in cui l'altro é un concetto astratto senza peso intrinseco.
Un po come si dice: Nei popoli di montagna vigono le relazioni, in quelli di città le regole. Poiché in montagna siete in 50 e ognuno ha un valore, in città siete in 5 milioni e nessuno può realmente rapportarsi sul piano sociale col prossimo. E allora serve un sistema di regole per rapportarsi. Non é codesto sistema ad impedire la cooperazione tribale... Nasce infatti per sua mancanza originale. Semmai secondo me il punto é che... Chi guadagna dai "sistemi" ha molto piacere a formare nuove città su cui imperare, e a penalizzare in qualsiasi modo chi non ne fa parte.
Ciao green demetr,
invece secondo me demonizzare schwab é abbastanza utile dal momento che esprime un pensiero e attitudine naturale, anche se quello che sto facendo io é solo ridicolizzazione. Al minimo, é uno sfogo, e lo sai che tenersi le cose dentro non fa bene alla salute :) Secondo, é un ricambio dovuto, avendo egli chiamato la maggior parte del volgo "ratti", a me piace chiamarlo anal schwab (come le pronghe per i test del covid).
Citazione
Che Gates sia il finanziatore delle lobby non deve incidere con il giudizio intellettuale.
Dal mio punto di vista, se questo non incide, non vedrei nemmeno perchè darne uno.
CitazioneDunque non abbiamo in mano niente caro Je.
Fauci é stato inquisito dal parlamento americano un paio di mesi fa a proposito e ha risposto assecondando l'affermazione di avere finanziato studi sul virus. Praticamente ora fa parte della cultura generale.
Citazioneper quanto riguarda il fatto che big pharma cerchi l'utile, è acqua calda. Siamo pur sempre all'interno del mondo capitalista, se tu noti a questa cosa nessuno fa caso
Appunto, lo sanno tutti, eppure qualcuno ("qualcuno", per esempio tutti i grandi media) cerca di far valere questa logica inincrinabile del "se non ti fidi di loro, non sei umano". Per cui mi è facile pensare che la maggior parte di questi siano oltre le possibilità di discussione.
Non mi interessa ad arrivare ad un punto comune con gli altri; io dico la mia, le volte che mi viene piacevole, e levo le tende. Mi sembra che il tuo argomentare derivi da un "punto comune finale necessario", un consenso, che ha perso tutte le basi per esistere, che pure stavano venendo erose da tempo, ma ora sono completamente scomparse.
Non credo sia una società post-umana; bensì una società post-verità, in cui la discussione non ha più alcun senso.
Salve Je. Citandoti : "A mio parere il comunismo rispecchia il tribalismo originale ed é buono, ma regola in maniera socialmente utile solo i piccoli gruppi in cui tutti si conoscono e si possono fidare. Cioé é appunto adatto alle comunità, non alle società, in cui l'altro é un concetto astratto senza peso intrinseco.
Un po come si dice: Nei popoli di montagna vigono le relazioni, in quelli di città le regole. Poiché in montagna siete in 50 e ognuno ha un valore, in città siete in 5 milioni e nessuno può realmente rapportarsi sul piano sociale col prossimo. E allora serve un sistema di regole per rapportarsi. Non é codesto sistema ad impedire la cooperazione tribale... Nasce infatti per sua mancanza originale. Semmai secondo me il punto é che... Chi guadagna dai "sistemi" ha molto piacere a formare nuove città su cui imperare, e a penalizzare in qualsiasi modo chi non ne fa parte".
Su tale interpretazione mi trovo solidamente d'accordo. Saluti.
Che nella sinistra liberal-liberista del post comunismo pentito sia rimasto solo l'ultrafascismo stalinista concordo. Al punto che il postfascismo storico si trova costretto a raccattare la bandiera gualcita della libertà. Il che, oltrepassando le drammatizzazioni complottarole da bigreset, ha pure un aspetto esilarante per chi riesce a gustare l'aspetto comico della politica coi suoi demenziali corsi e ricorsi.
La Cina non è ultrafascista ma, "niccianamente", aldilà del bene e del male, e ragiona ormai solo in termini di volontà di potenza e grande politica interimperialista.
Gli USA si sono ridotto ad una politica ufficiale da vecchie cariatidi liberal con badante al seguito. Lasciando la politica vera e le strategie globali ai "filantropi" che, indipendentemente dal loro talento, hanno comunque i capitali per far girare il mondo degli stati appecorati come vogliono loro.
Per chi non ha progenie da proteggere e grandi aspettative di vita, è comunque uno spettacolo più avvincente di qualsiasi reality.
Dove sta scritto che le regole necessarie per far funzionare le grandi aggregazioni umane non possono essere caratterizzate dagli stessi principi etici di equità, solidarietà e liberazione dallo sfruttamento del lavoro servile, riscontrabili in piccole comunità?
Le quali ultime non sono certo esenti da odi, rivalità, faide, che in assenza di quei principi etici trasmessi generazionalmente si verificherebbero comunque.
La discussione proposta da green è di ampio respiro, direi epocale. C'è poco da aggiungere sulla sostanza. Semmai ragionare sugli antidoti, per quel che ci è concesso, dalla nostra storia, attuare.
Citazione di: Ipazia il 18 Ottobre 2021, 07:07:38 AM
Dove sta scritto che le regole necessarie per far funzionare le grandi aggregazioni umane non possono essere caratterizzate dagli stessi principi etici di equità, solidarietà e liberazione dallo sfruttamento del lavoro servile, riscontrabili in piccole comunità?
Le quali ultime non sono certo esenti da odi, rivalità, faide, che in assenza di quei principi etici trasmessi generazionalmente si verificherebbero comunque.
La discussione proposta da green è di ampio respiro, direi epocale. C'è poco da aggiungere sulla sostanza. Semmai ragionare sugli antidoti, per quel che ci è concesso, dalla nostra storia, attuare.
Le regole necessarie a far funzionare grandi aggregazioni devono necessariamente essere differenti da quelle delle piccole comunità.
Le regole delle piccole comunità, quelle che si definiscono più umane, sono tali perché generate dal rapporto empatico diretto tra individui che si confrontano faccia a faccia.
Lo stesso non è possibile per grandi dimensioni di popolazione nelle quali il confronto diretto di tutti non è possibile, ed inoltre la specializzazione delle funzioni sociali, unito con le esigenze culturali specifiche delle singole funzioni, rende necessariamente differenti le condizioni sociali degli individui.
Il mito di una equità - eguaglianza originaria, in questo contesto, può ledere la realizzazione di queste funzioni al punto da produrre una significativa regressione di tutta la società.
Salve anthonyi. Hai ragione. Detto in altre ed ancor più brevi parole, è come se l'affollamento delle grandi comunità producesse il sempre maggiore isolamento del "modo di sentire" dei singoli che le compongono, i quali quindi genereranno etiche diverse ed assai pù variegate di quelle delle piccole comunità.
Ennesimo meccanismo di fisica elementare e poi di natura e di statistica che gli idealisti non vorranno mai giustificare :
Se nel mio villaggio di duecento abitanti accadono quattro disgrazie all'anno, io ne sarò al corrente, potrò parteciparle emotivamene, potrò aiutare e solidarizzare...............................
Se nella mia metropoli da venti milioni di abitanti accadono (20.000.000 / 200 = 100.000;.......poi * 4 all'anno.......) ..........quattrocentomila disgrazie all'anno...............spiegatemi in qual modo io posso restarne al corrente, partecipare emotivamente a tutte, aiutare tutti i bisogni che esse generano............
Eppure c'è chi è convinto che le quantità non c'entrino niente con i comportamenti etici umani !!!!!. Saluti.
Citazione di: anthonyi il 18 Ottobre 2021, 09:06:47 AM
Le regole necessarie a far funzionare grandi aggregazioni devono necessariamente essere differenti da quelle delle piccole comunità.
Le regole delle piccole comunità, quelle che si definiscono più umane, sono tali perché generate dal rapporto empatico diretto tra individui che si confrontano faccia a faccia.
Lo stesso non è possibile per grandi dimensioni di popolazione nelle quali il confronto diretto di tutti non è possibile, ...
Ehi, sveglia ! Siamo nel 21.mo sec. era cristiana, non nel neolitico. Oltre mezzo secolo fa qualcuno si accorse dell'esistenza di un
villaggio globale della cui fenomenologia "omogeneizzante" è opportuno essere edotti.
Citazione...ed inoltre la specializzazione delle funzioni sociali, unito con le esigenze culturali specifiche delle singole funzioni, rende necessariamente differenti le condizioni sociali degli individui.
Altra affermazione tutta da dimostrare. La differente condizione sociale le decide la violenza istituzionalizzata della società classista, non certo qualche legge naturale o divina.
CitazioneIl mito di una equità - eguaglianza originaria, in questo contesto, può ledere la realizzazione di queste funzioni al punto da produrre una significativa regressione di tutta la società.
Di tutta no. Certamente degli squali.
Salve Ipazia. Anche se REPETITA NON JUVANT : "Se nel mio villaggio di duecento abitanti accadono quattro disgrazie all'anno, io ne sarò al corrente, potrò parteciparle emotivamene, potrò aiutare e solidarizzare...............................
Se nella mia metropoli da venti milioni di abitanti accadono (20.000.000 / 200 = 100.000;.......poi * 4 all'anno.......) ..........quattrocentomila disgrazie all'anno...............spiegatemi in qual modo io posso restarne al corrente, partecipare emotivamente a tutte, aiutare tutti i bisogni che esse generano............".Altro che "villaggio globale !!". Saluti.
Citazione di: viator il 18 Ottobre 2021, 22:38:12 PM
Salve Ipazia. Anche se REPETITA NON JUVANT : "Se nel mio villaggio di duecento abitanti accadono quattro disgrazie all'anno, io ne sarò al corrente, potrò parteciparle emotivamene, potrò aiutare e solidarizzare...............................
Se nella mia metropoli da venti milioni di abitanti accadono (20.000.000 / 200 = 100.000;.......poi * 4 all'anno.......) ..........quattrocentomila disgrazie all'anno...............spiegatemi in qual modo io posso restarne al corrente, partecipare emotivamente a tutte, aiutare tutti i bisogni che esse generano............".Altro che "villaggio globale !!". Saluti.
I bisogni "vitali", le "necessità", sono le stesse ovunque: cibo sano, aria salubre, istruzione adeguata, abitazioni dignitose, lavoro rispettato, mobilità efficiente, assistenza sanitaria, cura dei disabili, diritti civili e politici,...Garantire tutto questo è ciò che chiede il villaggio globale. La cui definizione non è arbitraria ma fotografa scientificamente il livello dello sviluppo umano nell'attuale fase storica e le sue
potenzialità di socializzazione in ogni angolo del pianeta.
Potenzialità capaci di contrastare e correggere la demenzialità dello sviluppo capitalistico e le sue inumane metropoli da sballo e miseria materiale e spirituale.
Citazione di: Ipazia il 18 Ottobre 2021, 21:15:22 PM
Citazione di: anthonyi il 18 Ottobre 2021, 09:06:47 AM
Le regole necessarie a far funzionare grandi aggregazioni devono necessariamente essere differenti da quelle delle piccole comunità.
Le regole delle piccole comunità, quelle che si definiscono più umane, sono tali perché generate dal rapporto empatico diretto tra individui che si confrontano faccia a faccia.
Lo stesso non è possibile per grandi dimensioni di popolazione nelle quali il confronto diretto di tutti non è possibile, ...
Ehi, sveglia ! Siamo nel 21.mo sec. era cristiana, non nel neolitico. Oltre mezzo secolo fa qualcuno si accorse dell'esistenza di un villaggio globale della cui fenomenologia "omogeneizzante" è opportuno essere edotti.
Citazione...ed inoltre la specializzazione delle funzioni sociali, unito con le esigenze culturali specifiche delle singole funzioni, rende necessariamente differenti le condizioni sociali degli individui.
Altra affermazione tutta da dimostrare. La differente condizione sociale le decide la violenza istituzionalizzata della società classista, non certo qualche legge naturale o divina.
CitazioneIl mito di una equità - eguaglianza originaria, in questo contesto, può ledere la realizzazione di queste funzioni al punto da produrre una significativa regressione di tutta la società.
Di tutta no. Certamente degli squali.
Nessun villaggio globale telematico potrà mai sostituire le relazioni faccia a faccia, ipazia.
Se poi la realtà storica umana, che non ha mai conosciuto civiltà di eguali, ivi comprese quelle del socialismo reale nelle quali c'è sempre stato un capo più eguale di tutti, ed una potente intelligenza al suo servizio, non ti basta come prova, non so che dire.
Mai riscontrato societa' tra uguali = vero
Qualcuna meno sperequata delle altre si.
Che poi nulla sia eterno ci sta , fortunatamente neanche questo sistema lo sara'.
Un "grande reset" potrebbe cominciare se le persone la smettessero di attendere che qualche filo/star risolva i problemi per loro, tantomeno una "squadra nazionale" di filostar, l'accademia formato Alitalia. Puntare sull'intelligenza collettiva, non gli individui straordinari. La testardaggine con cui si vorrebbe affrontare problemi non-locali tramite risposte locali sta, sopratutto nella frammentata Europa, mostrando il lato più parodistico di sè. Nazioni che combattono la pandemia, il riscaldamento globale, che si occupano dello stoccaggio del plutonio, o che combattono la povertà... affrontano cioè problemi talmente dilatati nello spaziotempo da essere globali e perenni, dell'umanità intera. E' la fine del mondo, non esistono più orizzonti, scompare "l'altro" a cui scaricare i rifiuti, i costi e le spese. I satelliti ci hanno mostrato che non esiste nessun "mondo", nessun orizzonte, la merda del vicino è sempre più marrone. Il grande reset vorrebbe dire abbondonare questa mentalità da roditori, unicamente interessati all'accumulo di scorte materiali, a discapito di tutto il resto del mondo, prima di cadere nella fogna. Il premio nobel per la fisica lo ha detto chiaro e tondo, se tutti si prendesse il suo discorso come base di partenza e lo si desse per assodato, molto si sarebbe già fatto, ma c'è parecchia gente che di capire fa solamente finta, lo avranno pure applaudito, i somari.
Salve InVerno ed idealisti tutti. Citando da InVerno : "Il grande reset vorrebbe dire abbondonare questa mentalità da roditori, unicamente interessati all'accumulo di scorte materiali, a discapito di tutto il resto del mondo, prima di cadere nella fogna".
Voi auspicate che, improvvisamente, tutti (oppure solo il primo mondo ? - non importa, non farebbe alcuna differenza) mettano improvvisamente giudizio e la smettano di di inquinare, saccheggiare le risorse, accaparrare per sè senza pensare agli altri..........ma, se ciò accadesse, vorrebbe solo dire che in tal modo si riuscirebbe a tutelare e valorizzare maggiormente l'esistenza umana.
Quindi il pianeta diventerebbe più accogliente per tutti. Diminuirebbero morti, feriti e sofferenti.
La vita media di tutti dovrebbe allungarsi, la salute di tutti migliorare, la mortalità perinatale diminuire.
Questo è ciò che sognano gli idealisti. Essi non sono neppure lontanamente sfiorati dal fatto che l'unico PROBLEMA UMANO da risolvere - e che contiene e risolve al suo interno tutti gli altri - si chiama DEMOGRAFIA.
Solo un mostro, secondo loro, potrebbe voler occuparsi di gestire la FECONDITA' UMANA.
Se i bimbi non muoiono più, gli anziani sopravvivono, i denutriti vengono alimentati...........siamo tutti contenti.L'unico poco contento sarà il pianeta (la NATURA non UMANA)..........perchè già ora siamo in troppi (abbiamo esagerato ed inesorabilmente dovremo pagare il conto) ed un miglioramento delle NOSTRE COMPLESSIVE condizioni di vita non potrà che tradursi in un AUMENTO DELLA PRESSIONE DEMOGRAFICA CUI E' SOTTOPOSTO IL PIANETA.
Ovvio che l'unica soluzione umana a tale situazione si chiama DECRESCITA INFELIX (la quale, realizzandosi invece per vie naturali e non umane, purtroppo verrà chiamata DECRESCITA TRAGICA). Saluti.
La questione demografica è grave ma risolvibile, come è già stato fatto nei paesi occidentali e in quelli che devono il loro recente sviluppo economico alla gestione responsabile della procreazione.
Citazione di: Ipazia il 19 Ottobre 2021, 20:41:41 PM
La questione demografica è grave ma risolvibile, come è già stato fatto nei paesi occidentali e in quelli che devono il loro recente sviluppo economico alla gestione responsabile della procreazione.
Salve Ipazia. Una soluzione del tipo di quella "escogitata" dal "primo mondo"...........purtroppo non è una soluzione.
Da noi si fanno meno figli semplicemente perchè (scusa la brutalità) il loro costo socioeconomico è diventato superiore alla loro (futura, augurabile) produttività socioeconomica. (per costo socioeconomico intendo l'intreccio tra il costo economico, la potenzialità dei figli di produrre problemi sociali e la loro opposta potenzialità al risolverli, i problemi sociali).
Quindi, se il resto del Pianeta umano volesse imitare le nostre "usanze demografiche", sarebbe costretto AD ADOTTARE - PREVIAMENTE - l'atteggiamento espresso qui sopra, cioè fare pochi figli molto costosi e relativamente poco produttivi.
Cioè ancora - ed in via definitiva - sarebbe costretto PRIMA DI TUTTO A DIVENTARE RICCO (O ALMENO PROSPERO), onde potere di conseguenza fare dei figli che rappresentino - come in un certo senso lo sono diventati per noi - UN LUSSO SOCIOECONOMICO. Saluti.
Ciao Green, e tutto il forum.
Forse sono un "diverso" ormai, poco post-moderno e vivo di pensieri "laterali", apparendomi l storia attuale come quella futura impossibile da condizionare dai vari gruppetti delle periferie dell'evo globale. Sono come le guerre, come focolai di sfogo energetico che si accendono qua e là per il mondo, inevitabili. Sono come temporali nel grande cielo, vanno e vengono.
Per questo molti e molti anni fa, dalla psicologie, economia e politica, decisi di approfondire la filosofi. Per cercare risposte che non erano nelle precedenti discipline da me esplorate . Il fine era politico e la politica non la si capisce se non dalla fondamenta umane e culturali.
In fondo anche Marx, alla sua maniera, ha cercato di capire la storia umana . O si sa fare archeologia culturale, per capire il senso della storia e la componente decisiva umana, o si fa aria fritta, perché non esiste da parte di nessuno la possiblità di predire e anticipare la storia, il futuro.
Allora ti dico che la quarta rivoluzione industriale dell'eco-capitalismo è necessaria. C'era stasi economica da troppo tempo e la pandemia è stato il contrattempo nefasto che ha accelerato decisioni operative a suo tempo già prese dagli organismo internazionali in dialogo perfetto con il capitalismo globale. Non può sorgere da ieri un'intera industria automobilistica, con milioni di lavoratori e giri di fatturati enormi, se non avessero già pensato, progettato, negoziato i capitalisti privati con il potere politico, il passaggio dal motore endotermico all'ibrido fino all'elettrico. La svedesina, è l'effige strumentale della nuova moda , infatti è invitata nei convegni, nei cenacoli del potere : "E' per loro che vogliamo un mondo più pulito..." dicono dai luoghi del potere che l'accolgono e il potere potere mediatico servitore dei propri padroni imbesuisce i popoli.
L'aria più pulita metterà in condzioni milioni di lavoratori, nel mondo, in tutte le filiere dalle materie prime fino al prodotto finito , di diventare o disoccupati e altri forse di riconvertirsi in nuovi ruoli professionali . Il saldo occupazionale, come in ogni fase delle rivoluzioni industriali , è nettamente negativo, e vi sono vari studi a documentarlo, le nuove figure professionali e le richieste di lavoro non copriranno affatto tutti coloro che perderanno il posto di lavoro. Ma questo è tipico di ogni rivoluzione industriale di carattere capitalistico. Più efficienza significa minor costo e più profitto.
Ma dimmi: questi movimenti complottisti si stanno forse muovendo per questi contenuti?
Non mi pare proprio.
Sono sempre più lontano da quelle ideologie politiche che abbracciai da adolescente (si dice che si nasce incendiari e si muore pompieri, c'è un pò di verità in questo), perché ne vedo le contraddizioni nei fondamenti ideologici, nelle pratiche, nel fallimento inesorabile storico che li hanno mutati a loro volta in "buon borghesi" e pensano da borghesi, non certo da proletari , loro pensano alle loro proprietà private fin dai tempi che le cooperative rosse costruivano case per i tesserati .....quindi di quanti anni fa parlo? Ricordiamoci che i tre quarti della popolazione italiana ha la casa di proprietà , qui non ci sarà mai il comunismo come realtà ineluttabile dell'interesse privato e individualistico. Il caso italiano è unico come quantità di risparmi in banca e finanziarie e di proprietà........altro che rivedere le rendite catastali. Quì se ne fregano del disavanzo dello Stato che copre gli interessi privati non tassando i patrimoni e per questo l'Europa, che sa e ha capito da parecchio, ha voluto far rivedere queste rendite catastali. Apriti cielo! All'italiano non devi toccare i suoi interessi, che poi si dichiari socialista, comunista, fascista, bianco o verde,.......è parodia.
Quando vedo un movimento anti covid, contro il complottismo, di arrabbiati, mi rendo conto che o tanti vanno a lavorare per hobby, perché rischiano a lungo andare se non cambiano le normative il posto di lavoro, perché un imprenditore non può organizzare efficientemente il lavoro se ogni giorno diventa un'incognita di quanti andranno davvero sui posti di lavoro, e perdi commesse e fatturati intanto e quei committenti allora andranno altrove .Non si sono arrabbiati così quando hanno tolto alcuni diritti dello Statuto dei lavoratori, non si sono arrabbiati così con le leggi dei contratti a termini del precariato. Quindi chi sono, chi rappresentano questi arrabbiati anti vaccinazione? La nuova avanguardia operaia, o dei borghesucci con troppa adrenalina da sfogare?
Quando movimenti nascono come i verdi a Zurigo di tanti,,,,,,tanti anni fa, e oggi per complottismi, anti-covid......durano poco o niente ,perchè non hanno nulla di consistente contenutisticamente, sono come dei terrapiattisti. Se si estremizzano contenuti come "il virus del covid non esiste", si dice una fesseria evidente, insostenibile da chiunque abbia un poco di senno e non un Cacasenno.Semmai vi sono parecchie contraddizioni politiche e tecnico-politiche , ma che non sanno per ignoranza, e gli ignoranti ragionano per slogan non per argomentazioni, sono come le pubblicità le loro menti involute. Sarebbe bastato leggersi due costituzionalisti, ordinari all'università di Torino e Milano, e capire il liberticidio dei Decreti del presidente del Consiglio dei Ministri , i DPCM, e di cosa significa scientificamente per la medicina pandemia, o di cosa significhi giuridicamente "obbligo vaccinale" per sapere che ci sono state castronerie politiche che potevano essere impugnate nelle aule dei tribunali e portate in giudizio e magari con richiamo, da parte dei giudici, alla Corte Costituzionale. Perchè è proprio nel diritto e nelle forme giuridiche, ciò che dico ormai da tempo, che si vedono le contraddizioni legislative.
Non c'emtra più niente l'ideologia, perché ha fallito proprio per ignoranza o per aver dato peso a particolarismi perdendo invece di vista i fondamenti.
Lo Stato liberal repubblicano moderno nasce come patto fra Stato e borghesia fin dal nascere e ascesa di quest'ultima nella fase del primo coloniailìsmo inglese . Cosa dice Marx? Bisogna fare la lotta di classe per sovvertire la boerghesia capitalistica.........e tutti dietro. Quando la contraddizione è giuridica, significa ad esempio che nel Codice Civile , nel Libro sul lavoro, si dichiara di fatto che l'imprenditore ha più diritti del lavoratore subordinato, in quanto il diritto all'impresa ha più libertà dei diritti dei lavoratori. Lo stato di diritto recita "La legge è uguale per tutti", ma se le leggi hanno diviso l'imprenditore con personalità giuridica da quello stesso imprenditore che è anche cittadino, dal lavoratore subordinato che non ha personalità giuridica e che è anch'esso cittadino come l'imprenditore a tutti gli effetti, significa che il socialcomunismo e varie ideologie , non hanno capito nulla delle gabole giuridiche che prima professano nelle Costituzioni una cosa e poi fanno girare il mondo in un'altra.
Detto succintamente, non è vero che giuridicamente siamo tutti uguali davanti alla legge, non lo siamo economicamente, non lo siamo politicamente ,non lo siamo in niente.
Da qui nasce la dicotomia tipicamente culturale fra economia e politica . Che qualcuno ha inteso come rivoluzione violenta, ignorando completamente le parti giuridiche e del diritto che la formulano , altri sedendosi nei parlamenti con passioni socialiste ....sono finiti a diventare dei "buon borghesi" prezzolati, o come scriveva un letterato tedesco , dei piccoli borghesi al servizio della grande borghesia.
Non c'è nulla da ricostruire e riedificare in termini ideologici, da quelle ideologie ottocentesche, la storia li ha già finite e bisogna farsene una ragione. La prova è che nessuno ha mai saputo più, dopo Marx,, progettare ,analizzare, tentare di domare la storia. Il filosofo popstar Zizek si fa soldi dicendo nulla di concreto. Questa resistenza ai cambiamenti, nasconde conformismi di interessi, non coscienze umane di diritti ,di dignità. Il popolo se non si è ancora capito è conformista di natura.
Realisticamente ,lo scenario più ostico, ma penso difficile, potrebbe essere uno scontro fra USA e Cina, il resto dei movimentini e intellettuali borghesi è noia. Questo scontro è in atto in forme economiche e finanziarie, in forme militari; gli USA fin quando bloccano allo stretto delle Molucche l'enorme arsenale bellico cinese, rimangono padroni e controllori dell'immane fatturato delle merci marittime che girano per il mondo, se perdono il controllo del flusso marittimo, perdono la grande guerra commerciale e tramontano.
Ma qui si entra nella geopolitica, che francamente mi interessa di più, ad oggi, delle ideologie passate.
Ben più delle norme giuridiche valgono le norme economico-finanziarie cristallizzate nel mercato e nelle istituzioni internazionali che insegnano agli umani come votare, governare, legificare e giudicare.
Questo fatto il materialismo storico l'ha capito fin dai padri fondatori e basta seguire l'argent per capire le metamorfosi del potere e le sue giravolte giuridiche, sempre in ritardo. E sempre millantatrici. Da spazzare via con un colpo di spugna quando il padrone del vapore, o del farmaco, comanda.
Avrei mai creduto che si potesse associare salute e avanguardia della lotta di classe. Ora lo sto sperimentando. Continua ad essere l'argent ad imporre il suo diritto, stravolgendo ogni "verità" precedente. Con buona pace di chi continua col mantra della "morte di Marx".
Restando nel merito del modus agendi del Capitale, al contrario delle sue deduzioni, concordo con Paul: il capitalismo non può che procedere per rivoluzioni industriali e finanziarie che tengano alto il saggio di profitto e l'accumulazione di capitale.
Nel far ciò l'unica pietra d'inciampo è il fattore umano e le sue pretese umanistiche e umanitarie. Ma i grandi sacerdoti del Capitale, profumatamente pagati, sono bravi - dalla scienza, ideologia e politica - a sminare il percorso.
Saluti a tutti ... Complimenti a Paul11, un'ottima analisi in senso generale. Concordo, pur essendo ignorante di certe particolarità presenti all'interno del discorso. Ma noi?, poveri arrabattati nelle nostre contraddizioni di cui neppure ci rendiamo profondamente conto ... A noi poveri umanisti resta "una salus victis, nullam sperare salutem". Oppure ci vorrebbe uno sforzo verso noi stessi e cominciare a rinunciare alla propria sovranità individuale, sia in termini di convinzioni che di pratiche, rendendoci finalmente conto che non sono più di tanto necessari tutti quei muri che si sono eretti. Nè più nè meno di ciò che dovrebbero fare le nazioni. Del resto, come potrebbe essere se non così? Sembra però che questa sia pura utopìa
A parte, sulla proprietà privata: d'accordo con Ipazia direi che una proprietà d'uso è spontanea e universale, mentre una proprietà a fini di lucro o di immagine non è universalmente spontanea
Qui si parla tanto di capitale e finanza , però la risorsa principale rimane quella culturale che alla Cina di certo non manca . Ma come farà a veicolarla, con gli ideogrammi?
La palla del potere mondiale vola sicura verso la Cina, ma già la vedo rimbalzare sulla grande muraglia.
Il potere invero è stato già prenotato dalle multinazionali, e sembra perfino strano che si adeguino ancora a pagare le tasse ad uno stato.
Rimane il fatto che gli affari si fanno in uno stato, che sia globale o locale, dove regni mediamente l'ordine, e per questo le multinazionali pagano parcella agli stati per il loro servizio d'ordine.
Però dietro a tutto questo ci sono sempre gli uomini, gli individui.
E ogni individuo commetterebbe un grave errore se non attingesse alla sua cultura coltivandola e incrementandola.
Se la globalizzazione spiana le montagne e interra i fiumi non basteranno muri alti tre metri e lunghi la geocirconferenza a ridurre tutto in inservibili ideogrammi.
Montagne , fiumi fossato, e mura fortificate , che hanno generato e difeso nazioni, non hanno più effetto, se non quelli di tipo mentale.
Rispondendo a Daniele, la soluzione non è rinunciare alla sovranità personale, ma il problema è che vi abbiamo rinunciato da un pezzo. Abbiamo perso l'orgoglio di crescere come individui. Di progettare per il futuro dei figli.
Buon giovedì a tutti ... Oh iano, mi sfugge il senso degli ideogrammi, ma penso non abbia molta rilevanza. Citandoti:"Rispondendo a Daniele, la soluzione non è rinunciare alla sovranità personale, ma il problema è che vi abbiamo rinunciato da un pezzo. Abbiamo perso l'orgoglio di crescere come individui. Di progettare per il futuro dei figli."
Volevo infatti dire rinunciare alla sovranità delle nostre convinzioni, o ideologie, tramite le quali si formano alleanze senza alcuna consistenza che non sia quella responsabile di farle combattere tra loro. Quindi non intendevo che si debba rinunciare alla sovranità di quello che a livelli emotivi e in modi più umili percepiamo nell'ambiente più prossimo, distinguendolo in certa misura dall'ambiente squisitamente razional-linguistico. L'arduo compito, o solo non voluto, sarebbe quello di estendere tale sovranità emotiva anche a ciò che è meno prossimo, ovvero il mondo razional linguistico, il mondo di cui si sente parlare, il mondo che non si conosce
Ancora a margine sulla proprietà privata: E' fuor di dubbio per mio conto che il diritto alla proprietà privata abbia contribuito perlomeno al perdurare di teologie e di ideologie, ed è altrettanto fuor di dubbio che sia doveroso, almeno da parte mia, contestarlo in toto
Avrò scritto e accantonato almeno una decina di post su questa discussione.
Prima dichiaro che sono contrario alla proprietà privata, all'interesse sul capitale ( e su questo ho accantonato un post che spiegava come l'interesse economico sia il fondamento dello stesso capitale e delle crisi non solo nel capitalismo moderno ,ma fin nell'antichità e avevano trovato una soluzione o forse un palliativo).
Ma è solo un'opinione, non una seria argomentazione, perché la storia umana e quindi economica, culturale, sociale, ci dice che proprietà e interesse economico erano già giuridicamente nel codice di Hammurabi di 3.800 anni fa, e se la storia è consistente come argomentazione......ho torto.
Quindi le ideologie sono scommesse sul futuro, qualunque ideoologia, di destra ,centro o sinistra che sia. Ci sono ideologie conformiste, che quindi vogliono mantenere lo status quo ,forse soprattutto chi ne ha privilegi da questo sistema, insomma da chi sta bene soprattutto materialmente.
Una scommessa sul futuro, dicevo, significa che un mutamento è possible solo a date condizioni, ad esempio Marx indicava la crisi periodica dei cicli capitalistici. Ma a quel punto la coscienza di classe doveva essere matura per poter sovverrtire il sistema sotto la guida del partito rivoluzionario.
Quindi, ci devono essere formazioni , prima nella formazione della coscienza di classe, affinché nella crisi ciclica capitalista l'energia rivoluzionaria spinga violentemente al cambiamento del sistema preesistente. Il ruolo di costruzione della coscienza di classe è demandato alle avanguardie, che sono preparate come conoscenza, coscienza a istruire quella parte di popolo che dovrebbe essere l'energia rivoluzionaria.
Ma ancora una volta la storia dice che in Occidente, culla del capitalismo, non si è mai sovvertito nulla, che la classe indicata come rivoluzionaria, il proletariato lavorativo, non è mai stato agente storico di sovvertimento. Le rivoluzioni, se si studiano attentamente e Le Goff lo ha compiuto sulla rivoluzione borghese francese, devono avere più di una condizione per poter avvenire: dissesto economico dello Stato, governanti inetti, rabbia e disperazione popolare. E' avvenuto in Francia con un re che si rinchiudeva a Versailles e con gli zar che non sapevano governare soprattuo le periferie .
Erano dittature, non furono soccorse da altri Stati , non c'era la Banca Mondiale, o il Fondo Monetario Internazionale, eccetera eccetera.
Una seria analisi destituita da preconcetti e pregiudiziali ideologiche, oltre alle condizioni economiche si dovrebbe focalizzare su quale parte del popolo dovrebbe fare la rivoluzione....
Hanno fallito anche i gruppi paramilitari rivoluzionari, come Action Direct, Baader Meinhof, Brigate Rosse.......isolati, lontani dal popolo, vivendo in contumacia; si potrebbe aggiungere un elenco di altrettanti gruppi di destra .....siamo negli anni Settanta e primi anni Ottanta.
Quindi quale parte dell'analisi ideologica originaria si dovrebbe tener conto e quale parte invece è tutta da ricostruire e rifare?
Francamente, oggi, non vedo ma nemmeno lontanamente, nessuna possibilità non solo di sovvertimento violento, ma nemmeno pacificato: né fuori, né dentro il sistema.
La fortuna di Marx e del pensiero sociale in generale, compreso quello di destra seppur con tutti i distinguo, è che intellettuali politico sociali hanno vissuto il periodo prima dei moti di liberazione indipendentisti ottocenteschi negli Stati che allora erano monarchici, chi assoluti chi costituzionali, c'era l'idea romanticistica , e sociologicamente vi fu un immane numero di popolazione che dalle campagne andarono a lavorare nelle prime fabbriche , vale a dire una enorme concentrazione di persone che potevano solidarizzare fra loro in quanto avevano le stesse condizioni di lavoro, le stesse condizioni economiche, gli stessi problemi di sopravvivenza . Ricorderei, per precisione che furono alcuni Stati ad avere queste condizioni, in primis la Gran Bretagna, poi tedeschi e francesi.....noi italiani già lì avevamo ritardi storici e Marx ed Engels lo esprimono chiaramente in alcuni scritti. Il nostro capitalismo è tardo . Tant'è, saltando di parecchio tempo, il famoso autunno caldo del 1969 in Italia rivendica,da parte della classe lavoratrice, ciò che era già stato conquistato negli altri Stati. Noi italiani siamo sempre in ritardo strutturale e infrastrutturale di anni, questo è il dilemma economico culturale ancora oggi.
Se Marx appartiene alla prima rivoluzione industriale, ci accingiamo alla quarta..........
E abbiamo visto regimi comunisti fallire, implodere, dove regnava corruzione, concussione dentro gli organismi dello Stato stesso ,laddove i governanti gozzovigliavano (Breznev faceva la raccolta di ....Mercedes Benz.......).
Quindi ,non solo non esistono e probabilmente non esisteranno mai più, almeno negli Stati diciamo più progrediti, certe condizioni, i luoghi di lavoro sono estremamente frammentati ,delocalizzati opportunamente, la fabbrica flessibile istituisce regimi di orari a turnazione e le applicazioni elettroniche e automatiche hanno modificato il alvoro manuale in operatori di processo magari su macchine a controllo numerico ...tutto è cambiato inesorabilmente. Marx non ha tenuto conto di troppi fattori.
La mia netta impressione è che il sistema politico economico che ha il potere in Occidente ha imparato molto bene dagli errori storici e non vogliono, perché lo sanno, ricreare le condizioni sociali per sovvertimenti; invece gli ideologici , gli intellettual- radical-chic, non sanno che pesci pigliare e scrivono libri di fanta-politica per teste calde. Il maistream ha imparato dall'analitica del linguaggio, lo ha applicato ai test psicologici, fanno marketing, hanno in mano i mass media e quindi il giornalismo , "ci fanno su", almeno la maggioranza del popolino, come vogliono, facendo persino i finti progressisti. Ed è qui, nella disinformazione, nella pseudo informazione, uno dei punti fondamentali (perché ovviamente non ci sarà mai coscienza senza una conoscenza vera e reale di come va il mondo).
Quindi non credo affatto, come non ho mai creduto, che la violenza maturi, emancipi l'uomo portandolo in un sistema migliore, più evoluto.
La via pacifica invece a mio parere è possibile e forse percorribile se si riesce a inchiodare il sistema nelle sue contraddizioni, e per me sono soprattutto negli ordinamenti, nel sistema giuridico che gli Stati hanno forti contraddizioni. D'altra parte nessuno, a parte qualche testa rovente, ha voglia di fare piazzate e folklorismi in manifestazioni. Oggi in piazza ci va la Greta, star symbol del mainstream . Quelli che potrebbero fare e pensano......si sono rinchiusi nelle catacombe: e hanno ragione.
Per fare un esempio, quando si sono riuniti gli investitori gabbati dai titoli argentini, o da quelli di Parmalat, hanno fatto un'azione comune portandola in tribunale. Io penso sia possible farlo anche sui diritti . Il vero conseguimento dello stare meglio indubbiamente della classi lavoratrici , dei meno abbienti, dei poveri, lo si è avuto per diritti, non per aumenti salariali mangiati da inflazioni e svalutazioni e crisi periodiche di "bolle" finanziarie . I diritti civili, i diritti sul luogo di lavoro, i diritti sociali ad accedere a istruzione pubblica, sanità, non devono mai essere scontati e fermati.
Un saggio diceva: conquistare non basta, biogna sapere gestire la conquista e mantenerla nel tempo.
Per questo Ipazia sbagli. Il tutto o niente del "duro e puro" marxistico, ottiene storicamente niente.
Ma sono le lotte per i diritti che hanno migliorato le condizioni dei popoli entrando negli ordinamenti giuridici . Persino uno Stato comunista sta in piedi per ordinamenti giuridici.
Il Movimento 5 Stelle, ha insegnato qualcosa: che se si individuano due o tre punti focali, il popolo ti segue: pensione quota 100, reddito di cittadinanza, diminuzione del numero di parlamentari (anche se quest'ultimo è effimero.......), è la mancanza di altri punti e idee che lo sta inabissando.
Ciao Paul, io poi tutto questo desiderio di rivoluzione che caratterizza voialtri non lo concepisco proprio. Soprattutto perché vedo che avete le idee poco chiare sul dopo.
Non domandarti se la rivoluzione è possibile, domandati cosa succede dopo la rivoluzione. Il mondo che vedi è già un mondo post rivoluzionario, perché rivoluzioni nel mondo ce ne sono state tante. Ultima quella del famoso governo del rinnovamento di salvini e di Maio. Tu dici che quest'ultimo è stato seguito dal popolo, salvo poi rinnegare gran parte delle insostenibili promesse fatte, e per quelle mantenute come quota 100 e reddito di cittadinanza puoi stare tranquillo che per ciascuno che ha avuto, ci sarà qualcun altro che dovrà pagare, perché il politico populista promette sempre di dare soldi al popolo, ma si scorda di precisare che quegli stessi soldi li dovrà anticipare sempre quello stesso popolo, in un modo o nell'altro.
Citazione di: paul11 il 20 Ottobre 2021, 00:37:30 AM
L'aria più pulita metterà in condzioni milioni di lavoratori, nel mondo, in tutte le filiere dalle materie prime fino al prodotto finito , di diventare o disoccupati e altri forse di riconvertirsi in nuovi ruoli professionali . Il saldo occupazionale, come in ogni fase delle rivoluzioni industriali , è nettamente negativo, e vi sono vari studi a documentarlo, le nuove figure professionali e le richieste di lavoro non copriranno affatto tutti coloro che perderanno il posto di lavoro. Ma questo è tipico di ogni rivoluzione industriale di carattere capitalistico. Più efficienza significa minor costo e più profitto.
Ciao Paul, bel post.L'idea sarebbe quella sicuramente, ma dove sono le basi scientifiche che dimostrano che sia possibile aumentare l'efficienza? Nonostante le roboanti promesse di rompere con le leggi della termodinamica attraverso mirabolanti invenzioni, non giunge notizia alcuna di questi progressi tecnologici, anzi tutto sembra indicare una minor efficienza dovuta all'abbandono delle invece efficientissime fonti fossili. Non uno solo dei problemi storici delle fonti energetiche alternative è stato risolto, si è mitigato il prezzo producendo in Cina e si sono fatti marginali progressi di efficienza, ma un sacco di carbone continua ad essere più efficiente e gli stati devono scoraggiarne l'utilizzo artificialmente. Altre promesse riguardo all'efficienza riguardavano l'aspetto umano della produzione, l'automazione per esempio seppur ha preso piede in molti stabilimenti, ha già fallito in una serie di promesse vaporose del passato, o perlomeno non mi sembra di vedere camion con guida autonoma in autostrada (neanche gokart se è per quello) e tante altre meraviglie che pure il WEF cita nelle sue previsioni 2030 "riceverete la merce per drone". Le meraviglie logistiche, del trasporto pubblico e privato, dello stoccaggio merci.. tutta pubblicità che ha già infranto le date di scadenza che si erano dati da soli gli ideatori. Se su queste basi è calcolato l'aumento di efficienza, ho paura che qualcuno si farà molto male. Peraltro il tema è connesso con quanto dice Ipazia riguardo al metodo di controllo delle nascite occidentale, che in pratica è rendere la procreazione un operazione costosissima a partire dalle ecografie prenatale e l'infanzia con il tablet per adattarsi allo "smartworking". In africa nessuno farà l'infanzia con il tablet, e infatti le previsioni demografiche li danno in raddoppio, mentre l'europa è data a dimezzarsi per il 2100. Quando al WEF dicono "preparatevi ad accogliere" parlano di flussi migratori che includono un miliardo di persone secondo molte stime. Io più che ad accogliere mi preparo a vedere un mediterraneo solcato di vedette armate fino ai denti che sparano a vista, perchè certamente le persone lo chiederanno ai loro governanti.
Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 18:12:12 PM
Ultima quella del famoso governo del rinnovamento di salvini e di Maio. Tu dici che quest'ultimo è stato seguito dal popolo, salvo poi rinnegare gran parte delle insostenibili promesse fatte, e per quelle mantenute come quota 100 e reddito di cittadinanza puoi stare tranquillo che per ciascuno che ha avuto, ci sarà qualcun altro che dovrà pagare, perché il politico populista promette sempre di dare soldi al popolo, ma si scorda di precisare che quegli stessi soldi li dovrà anticipare sempre quello stesso popolo, in un modo o nell'altro.
Il "popolo" paga per tante cose, ma a parte alcuni "individualisti di spicco" penso la maggior parte delle persone siano contente che i loro soldi vadano alla pensione di persone anziane e aiuto a disoccupati, sempre che ci vadano precisamente e non siano lanciati dagli elicotteri, che è un problema diverso. Questo sobbillare che sia una scelta insensata o antieconomica, non toglie il fatto che la comunità possa avere anche degli obbiettivi etici e morali, e sia disposta anche a "perderci". Obbiettivi tralaltro, che vengono chiaramente dalla tradizione cristiana di questo paese...mi sa che le radici di certe idee vanno un pò oltre a Di Maio, ma è bello che tu invece gli riconosca meriti così importanti, ti piace proprio!
Citazione di: InVerno il 21 Ottobre 2021, 19:21:07 PM
Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 18:12:12 PM
Ultima quella del famoso governo del rinnovamento di salvini e di Maio. Tu dici che quest'ultimo è stato seguito dal popolo, salvo poi rinnegare gran parte delle insostenibili promesse fatte, e per quelle mantenute come quota 100 e reddito di cittadinanza puoi stare tranquillo che per ciascuno che ha avuto, ci sarà qualcun altro che dovrà pagare, perché il politico populista promette sempre di dare soldi al popolo, ma si scorda di precisare che quegli stessi soldi li dovrà anticipare sempre quello stesso popolo, in un modo o nell'altro.
Il "popolo" paga per tante cose, ma a parte alcuni "individualisti di spicco" penso la maggior parte delle persone siano contente che i loro soldi vadano alla pensione di persone anziane e aiuto a disoccupati, sempre che ci vadano precisamente e non siano lanciati dagli elicotteri, che è un problema diverso. Questo sobbillare che sia una scelta insensata o antieconomica, non toglie il fatto che la comunità possa avere anche degli obbiettivi etici e morali, e sia disposta anche a "perderci". Obbiettivi tralaltro, che vengono chiaramente dalla tradizione cristiana di questo paese...mi sa che le radici di certe idee vanno un pò oltre a Di Maio, ma è bello che tu invece gli riconosca meriti così importanti, ti piace proprio!
Ciao inverno, non credo che la comunità sia conscia del fatto che ci rimette, al limite si illude di trasferire i costi su qualcun altro. Mi sa che sei tu che riconosci a di Maio meriti morali che non ha, né lui, né chi lo ha votato. L'insensatezza antieconomica delle scelte di quel governo è autoevidente, e non è una critica al RDC che io condivido, anche se con profonde differenze da quello fatto da quei signori.
Riguardo al dare le pensioni ai vecchietti di 62 anni, ancora in perfetta forma e che magari poi si accorgono che in pensione si annoiano bisognerebbe chiedere a quelli che dovranno pagare queste pensioni con contributi sempre crescenti, sapendo che sicuramente dovranno accontentarsi di pensioni più basse di quelle di quei vecchietti, e ad un'età più tarda.
Citazione di: paul11 il 21 Ottobre 2021, 15:43:48 PM
...
Per questo Ipazia sbagli. Il tutto o niente del "duro e puro" marxistico, ottiene storicamente niente.
Ma sono le lotte per i diritti che hanno migliorato le condizioni dei popoli entrando negli ordinamenti giuridici . Persino uno Stato comunista sta in piedi per ordinamenti giuridici.
Il Movimento 5 Stelle, ha insegnato qualcosa: che se si individuano due o tre punti focali, il popolo ti segue: pensione quota 100, reddito di cittadinanza, diminuzione del numero di parlamentari (anche se quest'ultimo è effimero.......), è la mancanza di altri punti e idee che lo sta inabissando.
Non ho certo sostenuto vie ottocentesche di presa del palazzo d'inverno. Ho solo consigliato, marxianamente, di seguire l'argent.
Ammetti pure tu, Paul, che dai tempi di Marx ci sono state almeno 3 rivoluzioni industriali. E altrettante finanziarie. Lì si gioca la partita, non sui diritti civili che sono una variabile dipendente assai elastica pure per il dominio del Capitale (si rilascia quando gli affari vanno bene e si stringe violentemente quando l'antagonista si rafforza e non si lascia distogliere dalle armi di distrazione di massa).
Una strategia rivoluzionaria: prima internazionale, leninista, maoista, guevariana, oggi non funziona. Questo i marxisti lo sanno perché il corrispettivo delle rivoluzioni industriali è la classe
sempre diversa (disgragata e ricomposta) che produce plusvalore e fa correre il profitto. Perché tanto accanimento violento di tipo biecamente "antifascista" contro i portuali e al varco dei porti ?
Il diritto arriva dopo l'economia e l'economia, attraverso il comitato d'affari politico, ne fa carne di porco a piacimento, come sta avvenendo con l'articolo 1 della nostra
costituzione. Oltre a quello che segue e che sovrasta, tra cui la
dichiarazione universale dei diritti umani.
Sulle strategie di liberazione, nessun libretto precompilato. Mutano le classi e pure le loro lotte, seguendo la numerazione delle rivoluzioni economiche dei dominanti.
Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 18:12:12 PM
Ciao Paul, io poi tutto questo desiderio di rivoluzione che caratterizza voialtri non lo concepisco proprio. Soprattutto perché vedo che avete le idee poco chiare sul dopo.
Non domandarti se la rivoluzione è possibile, domandati cosa succede dopo la rivoluzione. Il mondo che vedi è già un mondo post rivoluzionario, perché rivoluzioni nel mondo ce ne sono state tante.
Ciao anthonyi, il mio desiderio rivoluzionario poggia nell'esser convinto che la proprietà privata di qualcosa (a fini diversi dall'uso) sia un'ingiustizia e contribuisca inoltre a grandi conflitti, oltre a quelli che già ci sono per altri motivi. Per certo contribuisce ad accelerare l'evoluzione tecnologica. Trascurando i secondi altri motivi, i primi arrecano pure grande disturbo alla mia sfera privata. Ovviamente ti do perfettamente ragione sulle idee poco chiare sul come affrontare il dopo rivoluzione. Ma il guaio più grosso è che le idee sono poco chiare anche sui contenuti della rivoluzione, tant'è che quando io dico in giro che per me la proprietà privata, oltre che ad essere ingiusta è pure quasi inconcepibile, la maggior parte della gente mi guarda come fossi un alieno. Tanto che ultimamente mi vien quasi da spacciarmi per liberale. Eppure, quella è la rivoluzione possibile, tutto il resto è chiacchiera ideologica e favoreggiamenti vari ed arbitrari. Alla fine è solo questione di avere i numeri, ma se questi ci fossero forse salterebbe fuori anche qualche idea, sicuramente innescante meccanismi scientificamente reputati meno efficienti. Un saluto a te che stai nel mondo dei più e che forse percepisci diverse quelle che io chiamo ingiustizie
Ciao Anthonyi.
Il tuo discorso è un paradosso, assurdo come infatti è il sistema vigente. E' come dire che qualunque cosa reclami il povero, intanto lo pagherà lui in altro modo. Questo argomento avvalora la tesi che solo violentmente è possible cambiare questo sistema. Stai facendo il liberista, ovvero il marxista alla rovescia. Fra i due estremismi , il reazionario e il rivoluzionario forse sta il buon senso, ci sta la maggior parte del popolo che per potere vivere intanto lavorano e permettono loro e non certo i liberisti, a far funzionare lo Stato : la storia ci dice che i diritti conquistati, per quanto i liberisti stessi li combattono, compreso lo Stato , non si torna indietro.
Semplicemente perché il sistema politico occidentale è fortemente ingiusto nelle fasi di produzione e redistribuzione del reddito. Non è possibile che non vi sia un limite alla straricchezza di pochi e alla miseria ,da elemosina, di troppi. Anzi questo sistema battezza la povertà fino alla miseria come atto dovuto, necessario ai fini degli equilibri economici: questa è ideologia, è scientismo economico.
Il paradigma su cui si fonda questo sistema di strafottenza egoistica , perché anche l'egoista dovrebbe avere almeno un po' di compassione per i propri simili, è possible ribaltarlo politicamente. Non sta scritto da nessuna parte , se non nella cultura moderna liberista, che ciò sia "vero", "certo", inoppugnabile. Sarà la storia, la dialettica storica a deciderlo.
Infatti non credo a rivoluzioni violente, perché sempre si avrà un popolo "indietro", immaturo a gestire il rpentino processo di cambiamento, per questo si ha un "reazionismo" non solo da parte dei conformisti reazionari che hanno perso i privilegi della situazione antecedente.
Un saggio diceva: guidare un popolo significa manovrare un transatlantico, non un motoscafo .Ci vuole tempo, costanza, la maturazione è lenta, spesso per leve giovanili se non per generazioni.
Comunque realisticamente sono d'accordo che ad oggi è impossibile, è tutto da ricostruire.
Per quanto riguarda i due punti pentastellati e in parte di Salvini, dico che è stato giusto a compierlo. E trovo abbastanza labile e ingenuo ciò che scrivi. Onestamente non vado a votare da decenni, quindi non vuole assolutamente essere il mio discorso un'apologia di chicchessia, a me interessano i contenuti che si portano avanti. Quota 100 e il reddito di cittadinanza , li definisco
un momento di civiltà, che piaccia o no agli avversari, anzi a loro proprio non piace e infatti tendono a minarli . Tu sostieni che intanto li pagheranno, in tasse, il popolo. E' realisticamente vero quello che sostieni, ma non è ineccepibile. E' vero perché spessissimo finisce come dici. Ma non è ineccepibile, che per finanziare due diritti debbano pagare sempre i soliti noti e certi, cioè i lavoratori che hanno imposizione alla fonte da parte del datore di lavoro.
Ricordiamoci che le proporzionalità delle aliquote fiscali è dichiarata nella Costituzione italiana in quanto più egualitaria: chi ha redditi alti ha il DOVERE di pagare più tasse. Se lo Stato viene meno al compito di risanare lo squilibrio che avvine nella fase della produzione, cercando nella redistribuzione dei redditi( con imposte dirette e indirette e tasse) di aggiustare almeno un po' le diversità.....rischia di creare quelle condizioni per cui la gente comincia ad arrabbiarsi.
Ciao Inverno.
Anch'io sono onestamente perplesso della rivoluzione green energy e del digitale. Circa una quindicina di anni fa ,discutendo con un giovane ingegnere ambientalista , vidi che i livelli di efficienza fra energia , eolica, elettrica tramite fotovoltaico ecc., il vettore idrogeno(che non è una fonte vera e propria) erano molto meno efficienti di quello fossile.
Sicuramente negli ultimi quindici anni avranno aumentato l'efficienza , grazie alle scienze dei materiali e l'applicazione di nanotecnologie ma penso non abbiano raggiunto quella fossile. Penso che si nascondano le varie problematiche che sono di carattere soprattutto geopolitico. La Cina è più avanti di tutti nell'elettrico e ha più di un miliardo di persone da mantenere a forti PIL. Il motivo che il carbone e il fossile per mantenere lo sviluppo cinese immane era sempre più difficile da reperire per "blocchi" commerciali soprattutto dagli USA.
Il mondo arabo detentore del petrolio è filocapitalista e protetto dagli Stati occidentali. E si sa, la velocità del consumo energetico fossile è superiore ai giacimenti e alle ricerche di nuovi giacimenti.
Il petrolio gira su navi e la Cina ha solo due porti armati in sua mano al di fuori del mar cinese: uno in Pakistan e uno sul Corno d'Africa. Insomma il salto energetico, ma bisogna capire in % quanto fossile e quanto per energie cosiddette green o rinnovabili, era necessario . Si è accodata l'Europa, non gli USA di Trump, bensì gli USA di Biden. Non c'è nulla di romantico, alla svedesina Greta, in questo, non si sono improvvisamente innamorati della natura, perché come scrivevo forse la più grande industria che coinvolge per fatturati e numero di addetti, il meccanico automobilistico, è almeno un decennio che sapeva, progettava . Quì sicuramente avranno grandi risparmi a medio e lungo termine, perché il numero di componenti di un motore endotermico è nettamente superiore a quello elettrico, che è molto più semplice. Salteranno tutte le filiere componentistiche e quelli diretti nell'assemblaggio delle auto. Ma quando già in questo periodo, balza l'occhio sull'innalzamento dei prezzi energetici e della mancanza della componentistica elettronica, che alla base della digitalizzazione ......allora mi chiedo se davvero tutti sanno dove stiamo andando, o tutti si stanno sfidando sul futuro senza sapere dove potrebbero esservi intoppi.
Di una cosa sono quasi sicuro, è impossible che le sole energie verdi, rinnovabili, alternative al fossile, possano da sole mantenere lo sviluppo globale dell'intero sistema mondiale. Ci vorranno parecchi decenni e non è detto che si arrivi.
Le efficienze sono state fatte nelle gestione dei "grid" elettrici, nelle distribuzioni da parte delle centrali elettriche. Perchè senza la rete distributiva che dia continuità, si ferma tutto improvvisamente. E adatto che di notte e senza sole non funziona il fotovoltaico e senza vento quello eolico, ecc. o c'è maggiore efficienza nei materiali, intervenendo anche con le nanotecnologia , oppure l'accumulo di energia che deve avere la centrale per ridistribuirla oculatamente , in funzioni delle richieste delle varie aree che non sono mai omogenee e devono raggiungere i picchi della domanda.
Il secondo è: ad oggi il fotovoltaico e l'uso dell'eolico se c'è è perché chi utilizza il fossile sta pagando loro, con le imposte, le inefficienze. Questo è un fatto. Se lo Stato toglie il "favoritismo" a parità di imposte il fossile è conveniente, E quindi sorge un'altra considerazione : chi acquista oggi un'auto elettrica non ha ancora una capillare distribuzione stradale e autostradale rispetto all'autonomia di un pieno di elettricità. Si promuove l'elettrico tramite abbassamento delle imposte , promozione all'atto di acquisto e le case automobilistiche promettono "pini" gratuiti. Chi sta pagando tutto questo ? Infine, ammettendo pure che sparisca benzina e gasolio, metano, gpl, da cui lo Stato italiano in primis attinge un sacco di denaro, dalle accise, dall'IVA, ecc. se queste passano al kilowattora voglio vedere quanto costerà un pieno di elettrico quando tutto sarà standardizzato. A quel punto un litro di benzina costerà qualche decina di centesimi.....assurdo e paradossale.
Tutto è artefatto quindi, almeno per ora, perché sono gli incentivi e disincentivi che stanno guidando il passaggio, che non è efficientistico . Ma ad un certo punto le istituzioni europee e gli Stati membri, dovranno viaggiare senza più incentivi, ....e allora se ne vedranno delle belle.
Faccio esempi banali di qualche anno fa : le biomasse. C'è stato il periodo del mais, della colza, del girasole che avrebbero dovuto sostituire almeno in parte i fossili. Progetti falliti.
Un esempio eclatante è il fallimento dei progetti sulle biomasse. Se produzioni agricole si decide di passarle a biomasse, bisogna sapere prima quanta produzione c'è a livello mondiale, quanto è la richiesta dell'industria alimentare e delal filiera che la lavora e la distribuisce logisticamente.
Per farla breve ,improvvisamente la richiesta di questi prodotti agricoli sommando le classiche richieste delle industrie più l'energia, voleva dire per l'Italia.....andare a coltivare sul mare e sul monte Bianco, non c'era nemmeno la fattibilità di spazi . E' fallita in USA dove ne erano i più convinti , figuriamoci da noi.
Questo per dire, e gli aumenti delle bollette energetiche lo dimostrano, e le fermate produttive per mancanze della componentistica elettronica è l'altra, che se non si sono studiate bene le fattibilità, bisogna anche sapere che le speculazioni saranno dietro l'angolo, e quando la domanda è mondiale significa che controllare le materie prime, che siano prodotti agricoli, o giacimenti o miniere ,sarà fondamentale.
Ciao Paul, il problema della rivoluzione è che spesso risponde ad esigenze emotive interiori. Chi fa la rivoluzione non ragiona, è non ha gli strumenti razionali per ragionare in termini di convenienza e di obiettivi.
Questo non toglie che chi gestisce la rivoluzione possa avere quegli strumenti. Non a caso differenziamo tra rivoluzioni borghesi e rivoluzioni di popolo, e differenziamo anche tra approccio rivoluzionario e approccio riformista, laddove l'approccio riformista da il segno di una maggiore presa di coscienza razionale delle complessità del mondo.
E questa presa di coscienza ci dice che l'approccio riformista è un approccio concreto, perché operato da chi sa cosa vuole, e sa cosa può ottenere.
L'approccio liberale e un approccio tipicamente riformatore, e non mi sembra sia universalmente contrario ai diritti, anzi è un forte assertore della necessità della certezza del diritto.
Sicuramente è contrario ai diritti socialmente dannosi.
Il tuo compagno daniele, con approccio rivoluzionario, è contrario al diritto di proprietà, e poi rimane stupito se la gente lo guarda come fosse un pazzo, io mi stupirei del contrario, il 90 % delle persone hanno qualcosa di proprietà, anche se è poco, e non hanno certo piacere che qualcuno lo metta in discussione.
Ipazia contesta il fatto che l'economia abbia il primato sul diritto, ma la razio economica è l'unica fonte affidabile del diritto che possiamo concepire.
Non esistono diritti che non siano economicamente sostenibili, e qualsiasi diritto va valutato per la sua efficienza economica.
Ammesso e non concesso che il sistema economico nel quale siamo sia ingiusto, il problema è capire se in un sistema economico giusto i lavoratori ai quali tieni starebbero meglio?
Se così non fosse (e così non é ) tu ti troveresti a voler fare una rivoluzione promettendo ai lavoratori un miglioramento che non puoi mantenere, la tua condanna morale della ricchezza conterebbe assai poco a confronto con l'interesse materiale di ogni singolo lavoratore a stare meglio.
Citazione di: anthonyi il 21 Ottobre 2021, 21:46:12 PM
Ciao inverno, non credo che la comunità sia conscia del fatto che ci rimette, al limite si illude di trasferire i costi su qualcun altro. Mi sa che sei tu che riconosci a di Maio meriti morali che non ha, né lui, né chi lo ha votato. L'insensatezza antieconomica delle scelte di quel governo è autoevidente, e non è una critica al RDC che io condivido, anche se con profonde differenze da quello fatto da quei signori.
Riguardo al dare le pensioni ai vecchietti di 62 anni, ancora in perfetta forma e che magari poi si accorgono che in pensione si annoiano bisognerebbe chiedere a quelli che dovranno pagare queste pensioni con contributi sempre crescenti, sapendo che sicuramente dovranno accontentarsi di pensioni più basse di quelle di quei vecchietti, e ad un'età più tarda.
Una persona che ora ha trenta o meno anni, se non ha passato la sua esistenza ad ammirare le gesta di Ronaldo e Messi, dovrebbe essersi già resa conto di quello che può aspettarsi riguardo la propria previdenza, ma anche assistenza sociale di ogni tipo, ovvero che la sta pagando agli anziani di oggi ma non certo a quelli di domani dove lui si ritroverà. Ben sapendo che nessun economista o politicante con il cacciavite li salverà da alcune ineluttabili certezze, come il fatto che ci sarà una persona in età lavorativa ogni tre pensionati, e un disoccupato su due, e che i fondi pensionistici privati investono tutti su capitali sicuri (come le fonti fossili!). Chi ha a cuore il proprio culo ci pensi da solo se ha ancora tempo, gli altri vorrò vedere se fra vent'anni daranno colpa a quota 101 o 102 o forse 103.
Ipazia non "contesta il fatto che l'economia abbia la supremazia sulla politica", ma che si faccia politica sulla base degli interessi economici dei padroni in una società politicamente schiavista, che dispone di catename sofisticatissimo che non si limita più alla sbirraglia e alla guerra, ma usa scienza, comunicazione, politica, spettacolo, con raffinata padronanza finalizzata al dominio.
L'economia, ovvero le risorse disponibili, sono il fondamento della realtà sociale umana, la forza potenziale. Il lavoro è la forza cinetica che ne attiva le potenzialità. Risorse e lavoro sono la base di tutto: etica, politica, diritto. La questione antropologica è liberare il tutto da padroni, schiavisti, sfruttatori, negrieri, trafficanti.
InVerno ha ragione a richiamare i giovani alle responsabilità sul loro futuro. Ma non penso che saranno i padroni dei fondi pensione la salvezza. La rivoluzione del modo di comandare e distribuire risorse e lavoro sarà sempre più ineluttabile.
Per smentire la teoria liberale basti pensare all'incompatibilità fra il principio della migliore allocazione delle risorse attraverso la competizione e la premiazione dei migliori (sulla qual cosa, entro certi limiti, sono d'accordo), con la difesa con il coltello fra i denti dei diritti ereditari, possibilmente con poca o nessuna tassazione. Evidentemente il liberalismo, come l'ancien regime pensa che le qualità individuali passino attraverso la trasmissione del lignaggio.
Citazione di: paul11 il 22 Ottobre 2021, 00:49:07 AM
...Un saggio diceva: guidare un popolo significa manovrare un transatlantico, non un motoscafo .Ci vuole tempo, costanza, la maturazione è lenta, spesso per leve giovanili se non per generazioni.Comunque realisticamente sono d'accordo che ad oggi è impossibile, è tutto da ricostruire.
Il diavolo si nasconde nei dettagli ed anche i saggi non ne sono immuni. Il diavolo padronale, sempre vigile dalla notte dei tempi. Il problema del popolo non è cambiare padrone alla guida del transatlantico, ma imparare a guidarlo senza padroni.
Non ho la capacita' di argomentare dei molti che qui intervengono , vedendola un po' piu' dal basso pero' , mi pare evidente che piu' la societa' e' sperequata e piu' gli ultimi ( a pari merito e sono tanti ) avranno l'anelito a "salire" in classifica , senza averne tuttavia i mezzi socio-cultural ecc ecc ecc per farlo "in tranquillita'". Se si continua a presentare a questa plebaglia ( di cui mi onoro di far parte) come obiettivo cio' che e' "di piu'" dei meno , probabilmente alla fine , dopo tutto il rimbecillimento social networkoso , mediatico ecc ecc , adiranno a mezzi , meno "pacifici" e piu' consoni al nostro essere "bruti". I prodromi si vedono tutti nella immediata accensione di fuochi alla prima scintilla. Ribellioni confuse , mal indirizzate , disorganizzate , ma sintomo di qualcosa di piu' grande che cova sotto la cenere. Personalmente nostalgia dei '70 sempre piu' forte .
P.S. Sono perfettamente in accordo con chi la proprieta' privata la ritiene un abominio , senza proprieta' atterriamo in questa valle di lacrime e lasciando indietro le eventuali proprieta' acquisite ne ripartiamo. In mezzo c'e' usufrutto.
Citazione di: Ipazia il 22 Ottobre 2021, 09:55:50 AM
Citazione di: paul11 il 22 Ottobre 2021, 00:49:07 AM
...Un saggio diceva: guidare un popolo significa manovrare un transatlantico, non un motoscafo .Ci vuole tempo, costanza, la maturazione è lenta, spesso per leve giovanili se non per generazioni.Comunque realisticamente sono d'accordo che ad oggi è impossibile, è tutto da ricostruire.
Il diavolo si nasconde nei dettagli ed anche i saggi non ne sono immuni. Il diavolo padronale, sempre vigile dalla notte dei tempi. Il problema del popolo non è cambiare padrone alla guida del transatlantico, ma imparare a guidarlo senza padroni.
E perché mai, ipazia, il problema del popolo e risolvere al meglio i suoi tanti problemi quotidiani.
Popolo poi è plurale, mentre a guidare il transatlantico ne basta uno. E se poi questo qualcuno bisogna chiamarlo padrone, o capo, che importa, la cosa essenziale è che non faccia affondare il transatlantico (é un bell'esempio, questo, perché evidenzia che sudditi e capi sono sulla stessa barca).
La retorica dell'odio sociale può solo farlo affondare, il transatlantico.
Il fatto che capi e sudditi siano sulla stessa barca e' vero solo se con "barca" si intende il pianeta su cui viviamo. La barca social-economica dei "capi" sta da tutt'altra parte ed ha tutt'altre qualita' di galleggiamento rispetto alle bagnarole dei sudditi. E' sufficiente vedere chi annega quando le barche affondano ( figurato e non).
Citazione di: Jacopus il 22 Ottobre 2021, 08:38:59 AM
Per smentire la teoria liberale basti pensare all'incompatibilità fra il principio della migliore allocazione delle risorse attraverso la competizione e la premiazione dei migliori (sulla qual cosa, entro certi limiti, sono d'accordo), con la difesa con il coltello fra i denti dei diritti ereditari, possibilmente con poca o nessuna tassazione. Evidentemente il liberalismo, come l'ancien regime pensa che le qualità individuali passino attraverso la trasmissione del lignaggio.
Il principio dell'eredità è parte del più generale principio di proprietà privata. Entrambe non sono fondamenti del pensiero liberale, ma vengono accettati, per attuazione del principio di certezza del diritto (quest'ultimo certamente efficiente), in una società umana nella quale i primi due principi sono fondamentali dall'origine della storia.
Per me esistono origini biologiche sia nell'istinto di proprietà, finalizzato sia alla sopravvivenza, sia alla gestione del potere, sia nell'istinto paterno che vuole che il figlio sia una sorta di continuazione della vita del padre.
Questa continuazione comporta, normalmente, anche la continuazione di valori di efficiente gestione delle risorse, per cui la contraddizione che tu evidenziavi non mi sembra sia fondata.
Anthonyi. In ogni caso il contrasto fra principio del "migliore" ed ereditarietà continua ad esistere, a meno che non debba interpretare la tua ultima frase come "l'oligopolismo, creando economie di scala è più efficiente di una redistribuzione della ricchezza più equa". In realtà non sono neppure contrario ai diritti di ereditarietà. Ma dovrebbero essere solo pesantemente tassati, proprio per garantire un "parziale" ritorno ai nastri di partenza e vinca il migliore. Ma in questo, come in moltissimi altri casi, il pensiero borghese e liberale è bifronte. Il che non è detto che sia solo negativo. Tutto sta nella quantità dei vizi e delle virtù. In medio stat virtus. Oggi come nella Atene di Pericle.
Citazione di: Ipazia il 22 Ottobre 2021, 08:25:35 AM
Ipazia non "contesta il fatto che l'economia abbia la supremazia sulla politica", ma che si faccia politica sulla base degli interessi economici dei padroni in una società politicamente schiavista, che dispone di catename sofisticatissimo che non si limita più alla sbirraglia e alla guerra, ma usa scienza, comunicazione, politica, spettacolo, con raffinata padronanza finalizzata al dominio.
L'economia, ovvero le risorse disponibili, sono il fondamento della realtà sociale umana, la forza potenziale. Il lavoro è la forza cinetica che ne attiva le potenzialità. Risorse e lavoro sono la base di tutto: etica, politica, diritto. La questione antropologica è liberare il tutto da padroni, schiavisti, sfruttatori, negrieri, trafficanti.
InVerno ha ragione a richiamare i giovani alle responsabilità sul loro futuro. Ma non penso che saranno i padroni dei fondi pensione la salvezza. La rivoluzione del modo di comandare e distribuire risorse e lavoro sarà sempre più ineluttabile.
Il fatto che l'economia abbia a che fare con le risorse disponibili è dibattibile nel 2021, o perlomeno altrimenti non si spiega quello a cui abbiamo appena assistito con la premiazione dei nobel in economia e fisica. Non si capisce che cosa dovrebbero fare oramai gli scienziati di scienze naturali, andare con i megafoni nelle orecchie degli economisti? Sono ormai vent'anni, ma per i più attenti oramai ottanta, che conosciamo i limiti strutturali di questo sistema socioeconomico, limiti imposti dalla termodinamica. Negli ultimi vent'anni appelli firmati da decine di migliaia di scienziati sono entrati ed usciti dalle orecchie degli economisti che hanno continuato a tracciare linee su assi cartesiani, perdendo sempre più di vista quell'intima intuizione che differenzia la mappa dal territorio. Guardate il tema che ha vinto il nobel di economia, ad una decina di anni da quello che è scientificamente ricosciuto con il punto di "non ritorno climatico". Il primato della politica sta per tornare, perchè presto avremo di nuovo bisogno della violenza, gli economisti perlomeno hanno il vantaggio di riuscire a sfuggire alla storia e alle ghigliottine. Dell'ancient regime che ha evocato Jacopus tutti ricordano il re di Francia e la vile consorte, non i suoi economisti, e non agli economisti il popolo tedesco chiese risposte dopo il tonfo economico. Il primato dell'economia sulla politica, non va confuso con il primato degli economisti sui politici, che è raccapricciante.
(in realtà volevo scriverti solo per specificare che quando parla di fondi pensioni "fossili", ovviamente non la suggerisco come soluzione,nè sociale nè individuale, anzi la trovo un antinomia simpatica, di quelle che rappresentano bene il tempo)
Citazione di: anthonyi il 22 Ottobre 2021, 11:02:26 AM
E perché mai, ipazia, il problema del popolo e risolvere al meglio i suoi tanti problemi quotidiani.
Popolo poi è plurale, mentre a guidare il transatlantico ne basta uno. E se poi questo qualcuno bisogna chiamarlo padrone, o capo, che importa, la cosa essenziale è che non faccia affondare il transatlantico (é un bell'esempio, questo, perché evidenzia che sudditi e capi sono sulla stessa barca).
La retorica dell'odio sociale può solo farlo affondare, il transatlantico.
Ti do una brutta notizia anthonyi: il transatlantico ha bisogno di fuochisti, meccanici, elettricisti, timonieri, per viaggiare. Può tranquillamente fare a meno di un comandante e ancora meno di un padrone. Indipendentemente dall'odio sociale che affonda solo gli squali.
@InVerno
Per "economia" non intendo la scienza omonima del capitale, adattata ai suoi interessi dai cortigiani economisti, ma il "ricambio organico uomo-natura" che dipende dalle risorse naturali disponibili e il cui bilanciamento, al netto delle ideologie e dei tarocchi finanziari, è una scienza non ingannevole.
Salve Ipazia. Citandoti : "Ti do una brutta notizia anthonyi: il transatlantico ha bisogno di fuochisti, meccanici, elettricisti, timonieri, per viaggiare". Suvvia..........per qualche giorno ancora un capitano a bordo resterà rigorosamente indispensabile, al di là dei tuoi sogni (al minimo per salvaguardare il nobile ruolo che fu di un tal Schettino).Poi, in un futuro abbastanza prossimo, non servirà più dal momento che i transatlantici saranno diventati dei colossali droni galleggianti, al cui interno svolazzeranno dei mini-droni elettricisti, timonieri, fuochisti, camerieri, intrattenitori etc. etc. etc...............il tutto governato telematicamente da terra e da debita distanza da un singolo personaggio (che, per rispetto alle tue idee, non chiameremo capita-no ma capita-lista) il quale si sarà così sbarazzato anche degli ultimi residui della cosiddetta forza-lavoro. Buona crociera a tutti.
Citazione di: viator il 22 Ottobre 2021, 22:10:16 PM
Salve Ipazia. Citandoti : "Ti do una brutta notizia anthonyi: il transatlantico ha bisogno di fuochisti, meccanici, elettricisti, timonieri, per viaggiare". Suvvia..........per qualche giorno ancora un capitano a bordo resterà rigorosamente indispensabile, al di là dei tuoi sogni (al minimo per salvaguardare il nobile ruolo che fu di un tal Schettino).Poi, in un futuro abbastanza prossimo, non servirà più dal momento che i transatlantici saranno diventati dei colossali droni galleggianti, al cui interno svolazzeranno dei mini-droni elettricisti, timonieri, fuochisti, camerieri, intrattenitori etc. etc. etc...............il tutto governato telematicamente da terra e da debita distanza da un singolo personaggio (che, per rispetto alle tue idee, non chiameremo capita-no ma capita-lista) il quale si sarà così sbarazzato anche degli ultimi residui della cosiddetta forza-lavoro. Buona crociera a tutti.
Meglio le romantiche leggende neolitiche delle paranoiche leggende antropoceniche. Meglio un oste illusorio che fare i conti senza l'oste. L'oste vero, la realtà, non concede sconti ai deliranti apprendisti stregoni che dovrebbero prima di tutto passare giorno e notte a costruire e riparare
sbirrodroni per difendere il loro demenziale potere, diventando sempre più schiavi delle macchine. Anche nello spirito, oltre che materialmente.
Citazione di: anthonyi il 22 Ottobre 2021, 03:11:57 AM
Ciao Paul, il problema della rivoluzione è che spesso risponde ad esigenze emotive interiori. Chi fa la rivoluzione non ragiona, è non ha gli strumenti razionali per ragionare in termini di convenienza e di obiettivi.
Questo non toglie che chi gestisce la rivoluzione possa avere quegli strumenti. Non a caso differenziamo tra rivoluzioni borghesi e rivoluzioni di popolo, e differenziamo anche tra approccio rivoluzionario e approccio riformista, laddove l'approccio riformista da il segno di una maggiore presa di coscienza razionale delle complessità del mondo.
E questa presa di coscienza ci dice che l'approccio riformista è un approccio concreto, perché operato da chi sa cosa vuole, e sa cosa può ottenere.
L'approccio liberale e un approccio tipicamente riformatore, e non mi sembra sia universalmente contrario ai diritti, anzi è un forte assertore della necessità della certezza del diritto.
Sicuramente è contrario ai diritti socialmente dannosi.
Il tuo compagno daniele, con approccio rivoluzionario, è contrario al diritto di proprietà, e poi rimane stupito se la gente lo guarda come fosse un pazzo, io mi stupirei del contrario, il 90 % delle persone hanno qualcosa di proprietà, anche se è poco, e non hanno certo piacere che qualcuno lo metta in discussione.
Ipazia contesta il fatto che l'economia abbia il primato sul diritto, ma la razio economica è l'unica fonte affidabile del diritto che possiamo concepire.
Non esistono diritti che non siano economicamente sostenibili, e qualsiasi diritto va valutato per la sua efficienza economica.
Ammesso e non concesso che il sistema economico nel quale siamo sia ingiusto, il problema è capire se in un sistema economico giusto i lavoratori ai quali tieni starebbero meglio?
Se così non fosse (e così non é ) tu ti troveresti a voler fare una rivoluzione promettendo ai lavoratori un miglioramento che non puoi mantenere, la tua condanna morale della ricchezza conterebbe assai poco a confronto con l'interesse materiale di ogni singolo lavoratore a stare meglio.
Buondì Anthonyi, grazie per l'idiozia del rivoluzionario. Personalmente ritengo di avere gli strumenti per ragionare in termini di convenienza e di obiettivi, solo che detti strumenti li pongo in atto a valle di esigenze che appartengono alla sfera emotiva. Basterebbe questo tuo esordio per farmi pensare che siate voi a usare male tali strumenti raziocinanti.
Tra le altre cose non è che io mi stupisca che le persone rifiutino un'abrogazione del diritto di proprietà, ne prendo solo atto.
Come disse mi sembra Ipazia, il transatlantico abbisogna più che altro di buoni tecnici che di un gestore: il gestore semmai è colui che traccia la via, ma se trova chi gli rema contro la famosa efficienza ne risentirà. In fondo ti capisco Anthonyi, poiché un presunto anarchico come me risulterebbe essere infine un liberale che procede senza l'ausilio del diritto alla proprietà. L'unica differenza che c'è tra me e te sarebbe questo avallo che voi concedete mentre io e altri no. E' vero che il diritto si perde nella notte dei tempi, ma l'origine del diritto non è altrettanto chiara. Il diritto dovrebbe poi manifestarsi a fronte di una concessione ... da dove arriva tale concessione? Arriva a noi dalle tavole della legge date a Mosè? Non desiderare la donna d'altri (pensa un po'!) ?, non desiderare la roba d'altri? E' lì che devo cercare la chiave del diritto? Ma se metto in discussione l'idea di Dio, potrò ben discutere anche sui suoi rigidi e troppo cristallini ordini. Non so di quali armi disponga il capitalismo, ma per me è arrivato alla frutta ... troppa gente rema contro in segreto boicottaggio (svogliatezza, disillusione, menefreghismo), purtroppo lo fa ancora sui disastrosi binari del riformismo poiché l'llusione è dura a cadere. Vediamo dunque fino a quando il pensiero dominante riuscirà a non usare metodologie altamente poliziesche per detenere il primato. Un saluto
Salve daniele22. Citandoti : "E' vero che il diritto si perde nella notte dei tempi, ma l'origine del diritto non è altrettanto chiara. Il diritto dovrebbe poi manifestarsi a fronte di una concessione ... da dove arriva tale concessione?".
L'origine del diritto non ti è chiara. Provo a citartela io anche se sarà rigorosamente inutile, essendoti tu invece chiaramente dichiarato anarchico ma soprattutto idealista che crede solo in ciò che può SENTIRE interiormente, e non certo ciò che qualcun altro gli propone di cercare di CAPIRE.
Il diritto è concetto e fatto esclusivamente umano, sorto e maturato all'interno della nostra specie in "parallelo" e quale diretta SOCIALE conseguenza del nostro aver sviluppato una COSCIENZA.
L'uomo che fosse sempre vissuto solitariamente (benchè magari dotato di piena coscienza) non avrebbe mai potuto-voluto generare un concetto ed un costruzione di diritto. Che mai se ne sarebbe fatto ?.
Diritti e Diritto sono nati umanamente (parto della mente umana costretta ed adattata alla vita sociale) solamente quando è sorta la necessità di mediare tra i bisogni del singoli e quelli di ciascun altro componente della pluralità.
Il Diritto non è altro che l'insieme delle trasformazioni formali che l'uomo ha voluto imprimere ai propri comportamenti sociali.............codificando in forma trasmissibile e non cruenta ciò che in precedenza evolutiva regolava e regola i rapporti sociali degli animali.......cioè i rapporti di forza bruta (seppur con tutte le diverse modulazioni intermedie che intercorrono tra il comportamento animale e quello umano).
Prendendo anche solamente il primo dei bisogni (il cibo)............come si svolgevano (prima della codificazione dei diritti sul territorio) gli incontri di caccia tra le diverse comunità quando esse inciampavano l'una nell'altra inseguendo la medesima preda ?
Credo proprio però che tu continuerai a domandarti chi mai abbia un dì deciso di CONCEDERE dei diritti all'umanità ! Auguri.
Striscio di sfuggita nella discussione per ricordare che un diritto universale non é una concessione statale soggetta a scrupolo, ma un diritto che nessuno stato avendo dato (ma solo riconosciuto), non può modificare.
Citazione di: daniele22 il 23 Ottobre 2021, 11:03:52 AM
Citazione di: anthonyi il 22 Ottobre 2021, 03:11:57 AM
Ciao Paul, il problema della rivoluzione è che spesso risponde ad esigenze emotive interiori. Chi fa la rivoluzione non ragiona, è non ha gli strumenti razionali per ragionare in termini di convenienza e di obiettivi.
Questo non toglie che chi gestisce la rivoluzione possa avere quegli strumenti. Non a caso differenziamo tra rivoluzioni borghesi e rivoluzioni di popolo, e differenziamo anche tra approccio rivoluzionario e approccio riformista, laddove l'approccio riformista da il segno di una maggiore presa di coscienza razionale delle complessità del mondo.
E questa presa di coscienza ci dice che l'approccio riformista è un approccio concreto, perché operato da chi sa cosa vuole, e sa cosa può ottenere.
L'approccio liberale e un approccio tipicamente riformatore, e non mi sembra sia universalmente contrario ai diritti, anzi è un forte assertore della necessità della certezza del diritto.
Sicuramente è contrario ai diritti socialmente dannosi.
Il tuo compagno daniele, con approccio rivoluzionario, è contrario al diritto di proprietà, e poi rimane stupito se la gente lo guarda come fosse un pazzo, io mi stupirei del contrario, il 90 % delle persone hanno qualcosa di proprietà, anche se è poco, e non hanno certo piacere che qualcuno lo metta in discussione.
Ipazia contesta il fatto che l'economia abbia il primato sul diritto, ma la razio economica è l'unica fonte affidabile del diritto che possiamo concepire.
Non esistono diritti che non siano economicamente sostenibili, e qualsiasi diritto va valutato per la sua efficienza economica.
Ammesso e non concesso che il sistema economico nel quale siamo sia ingiusto, il problema è capire se in un sistema economico giusto i lavoratori ai quali tieni starebbero meglio?
Se così non fosse (e così non é ) tu ti troveresti a voler fare una rivoluzione promettendo ai lavoratori un miglioramento che non puoi mantenere, la tua condanna morale della ricchezza conterebbe assai poco a confronto con l'interesse materiale di ogni singolo lavoratore a stare meglio.
Buondì Anthonyi, grazie per l'idiozia del rivoluzionario. Personalmente ritengo di avere gli strumenti per ragionare in termini di convenienza e di obiettivi, solo che detti strumenti li pongo in atto a valle di esigenze che appartengono alla sfera emotiva. Basterebbe questo tuo esordio per farmi pensare che siate voi a usare male tali strumenti raziocinanti.
Tra le altre cose non è che io mi stupisca che le persone rifiutino un'abrogazione del diritto di proprietà, ne prendo solo atto.
Come disse mi sembra Ipazia, il transatlantico abbisogna più che altro di buoni tecnici che di un gestore: il gestore semmai è colui che traccia la via, ma se trova chi gli rema contro la famosa efficienza ne risentirà. In fondo ti capisco Anthonyi, poiché un presunto anarchico come me risulterebbe essere infine un liberale che procede senza l'ausilio del diritto alla proprietà. L'unica differenza che c'è tra me e te sarebbe questo avallo che voi concedete mentre io e altri no. E' vero che il diritto si perde nella notte dei tempi, ma l'origine del diritto non è altrettanto chiara. Il diritto dovrebbe poi manifestarsi a fronte di una concessione ... da dove arriva tale concessione? Arriva a noi dalle tavole della legge date a Mosè? Non desiderare la donna d'altri (pensa un po'!) ?, non desiderare la roba d'altri? E' lì che devo cercare la chiave del diritto? Ma se metto in discussione l'idea di Dio, potrò ben discutere anche sui suoi rigidi e troppo cristallini ordini. Non so di quali armi disponga il capitalismo, ma per me è arrivato alla frutta ... troppa gente rema contro in segreto boicottaggio (svogliatezza, disillusione, menefreghismo), purtroppo lo fa ancora sui disastrosi binari del riformismo poiché l'llusione è dura a cadere. Vediamo dunque fino a quando il pensiero dominante riuscirà a non usare metodologie altamente poliziesche per detenere il primato. Un saluto
Daniele, chi ragiona secondo razionalità, secondo me alla rivoluzione non partecipa, troppo rischio. Al limite la cavalca per andare a piazzarsi al posto di chi detiene il potere.
Se la maggioranza degli uomini fossero razionali troverebbero più conveniente contrattare con chi è al potere un miglioramento delle loro condizioni, otterrebbero sicuramente di più di quello che gli darà quello che porteranno al potere con la rivoluzione.
Comunque la differenza tra me e te è un po' più profonda della questione del diritto di proprietà, che per me è comunque funzionale a parametri di realizzazione di benessere sociale. Parametri che possono essere utilizzati per confrontare razionalmente differenti sistemi organizzativi, che possono essere caratterizzati anche da tipi di gestione privata o comunitaria delle risorse differenti.
In base a questi parametri io so che le gestioni collettive sono poco efficienti.
Tu ed Ipazia dite che non serve un comandante per la nave, ma io dubito che avreste il coraggio di salire su una nave priva di comandante, cioè di qualcuno che abbia la competenza e l'autorità per dare le direttive a tutti quelli che lavorano sulla nave.
Citazione di: JE il 23 Ottobre 2021, 14:11:11 PM
Striscio di sfuggita nella discussione per ricordare che un diritto universale non é una concessione statale soggetta a scrupolo, ma un diritto che nessuno stato avendo dato (ma solo riconosciuto), non può modificare.
Ciao JE, e modificare rispetto a cosa? Uno stato nel suo sistema legislativo può definire dei diritti come universali.
Oppure può prendere dei diritti che sono stati definiti universali da un'assemblea umana ed assumerli nel suo diritto.
In entrambe i casi questi diritti, pur se definiti universali, sono relativi alla situazione storica, geografica e culturale nella quale sono stati affermati.
In
Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2021, 15:03:48 PM
Tu ed Ipazia dite che non serve un comandante per la nave, ma io dubito che avreste il coraggio di salire su una nave priva di comandante, cioè di qualcuno che abbia la competenza e l'autorità per dare le direttive a tutti quelli che lavorano sulla nave.
Visto che piace così tanto questa analogia... Pochi sanno che la maggior parte delle navi pirata erano gestite in maniera "democratica".
Il comandante non solo era a rischio continuo di ammutinamento, ma il suo potere era limitato da quello quasi equipollente del quartiermastro che rappresentava la voce degli ufficiali (che nell'analogia sarebbe il senato), e da quella della concilio che comprendeva tutti, compresi i marinai semplici (che nell'analogia sarebbe il parlamento). Il CEO di una moderna azienda occidentale ha molto più potere di quanto ne aveva un capitano di una nave pirata, e sicuramente molti meno "check and balances" della suddetta micro organizzazione.
Ironicamente, perchè la pirateria è un simbolo prodromico del liberismo e della fuga dal potere statuale. Oggi, stranamente, quando si va a cercare nella genealogia dei "CEO", troviamo che sono figli di figli di figli..e di contropoteri nemmeno l'ombra.. Così bravi da dover fare terra bruciata intorno, per tenere la cadrega. Ma non c'è nessuna contraddizione. I pirati erano davvero liberisti, sono i liberisti che prima di poter aspirare ad essere chiamati pirati, devono superare il loro essere semplici predoni.
Salve InVerno. Citandoti. "Visto che piace così tanto questa analogia... Pochi sanno che la maggior parte delle navi pirata erano gestite in maniera "democratica"".
Io faccio parte dei molti che non sapevano. Però, dopo breve riflessione, mi ILLUDO di aver capito il perchè.
E' per via dell'esoticissimo concetto di democrazia escogitato dalle sinistre e - storicamente - portato avanti dalle famosissime (ahimè.......credo ne sia sia rimasta solo una!) REPUBBLICHE DEMOCRATICHE POPOLARI.
Ma naturalmente, tra una capriola concettuale e l'altra, sull'argomento "democrazia piratesca" (a proposito : mi sembra che anche mafia e cartelli della droga pratichino al loro interno una - sebben rozza - forma di democrazia)..................sulla "democrazia piratesca" avrai certo ragione tu. Saluti.
Citazione di: InVerno il 23 Ottobre 2021, 16:02:29 PM
Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2021, 15:03:48 PM
Tu ed Ipazia dite che non serve un comandante per la nave, ma io dubito che avreste il coraggio di salire su una nave priva di comandante, cioè di qualcuno che abbia la competenza e l'autorità per dare le direttive a tutti quelli che lavorano sulla nave.
Visto che piace così tanto questa analogia... Pochi sanno che la maggior parte delle navi pirata erano gestite in maniera "democratica".
Il comandante non solo era a rischio continuo di ammutinamento, ma il suo potere era limitato da quello quasi equipollente del quartiermastro che rappresentava la voce degli ufficiali (che nell'analogia sarebbe il senato), e da quella della concilio che comprendeva tutti, compresi i marinai semplici (che nell'analogia sarebbe il parlamento). Il CEO di una moderna azienda occidentale ha molto più potere di quanto ne aveva un capitano di una nave pirata, e sicuramente molti meno "check and balances" della suddetta micro organizzazione. Ironicamente, perchè la pirateria è un simbolo prodromico del liberismo e della fuga dal potere statuale. Oggi, stranamente, quando si va a cercare nella genealogia dei "CEO", troviamo che sono figli di figli di figli..e di contropoteri nemmeno l'ombra.. Così bravi da dover fare terra bruciata intorno, per tenere la cadrega. Ma non c'è nessuna contraddizione. I pirati erano davvero liberisti, sono i liberisti che prima di poter aspirare ad essere chiamati pirati, devono superare il loro essere semplici predoni.
Ciao inverno, l'esempio della barca è stato usato come metafora per la descrizione di un processo produttivo.
Forse l'esempio dei pirati è poco funzionale, visto che questi sono predatori, e non produttori di ricchezza.
E' vero che gli ideologi spesso sostengono che la funzione imprenditoriale è una funzione predatoria, ma si tratta di affermazioni che assumono un senso solo all'interno di una logica di odio e vilipendio sociale.
Nella realtà conosciuta i predoni sono combattuti dalle autorità statali, mentre gli imprenditori sono assai benvoluti dalle stesse per lo sviluppo economico che solitamente generano.
Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2021, 17:46:10 PM
Ciao inverno, l'esempio della barca è stato usato come metafora per la descrizione di un processo produttivo.
Forse l'esempio dei pirati è poco funzionale, visto che questi sono predatori, e non produttori di ricchezza.
E' vero che voi ideologi avete spesso sostenuto che la funzione imprenditoriale è una funzione predatoria, ma si tratta di affermazioni che assumono un senso solo all'interno di una logica di odio e vilipendio sociale.
Nella realtà conosciuta i predoni sono combattuti dalle autorità statali, mentre gli imprenditori sono assai benvoluti dalle stesse per lo sviluppo economico che solitamente generano.
Io non sono un ideologo, sono un imprenditore, perciò rispedisco al mittente le tue semplificazioni riguardo al mio pensiero, e sono anche un liberale, ma non un liberista, tanto meno un anarcocapitalista, che sono invece due "figure tipo" a cui faccio riferimento quando parlo di predoni. Non so cosa vuoi fartene delle tue distinzioni navali, l'ipotetica figura del "comandante" di una barca fa riferimento sia a barche con scopi militari, che commerciali, che turistici.. Tuttavia la democrazia delle navi pirata era necessaria, non perchè fossero predoni, ma perchè i comandanti non appartenendo a nessuna gerarchia più grande di loro (come un comandante militare appartiene invece ad un esercito) potevano se non controllati ottenere un potere assoluto sull'imbarcazione. Io non mi fido del comandante di una nave quasi fosse una questione personale, mi fido per il suo percorso formativo obbligato, le responsabilità a cui è tenuto, e il probabile fatto che ha un caterva di superiori in grado di strigliarlo. Tutte cose che il "capitano di barca" imprenditore non ha in nessuna maniera, tantomeno se anela ad operare in totale assenza dello stato, perciò da me non avrà alcuna fiducia dovuta semplicemente al fatto che è lì, al massimo posso dirgli "vada a bordo cazzo!" quando lo vedo scappare dalla barca che affonda. Donal Trump "è lì" perchè è figlio di un riccone razzista, è riuscito nella sua incredibile carriera a far fallire un casinò (penso bisogna impegnarsi a fondo) e decine di altre imprese, rimane lì, i suoi figli hanno l'intelletto di una scopa elettrica, e io non ho nessun motivo di credere che qualunque altra persona al posto suo o dei suoi figli non potrebbe fare meglio, quello che so è che ha ereditato e ha mandato un paese in malora con il potere economico che ha immeritatamente ottenuto.
@Viator, non c'è bisogno di fare ipotesi, se vuoi c'è tutto documentato a partire da wikipedia:
https://en.wikipedia.org/wiki/Governance_in_18th-century_piracy
Salve InVerno. Affascinante l'organigramma descritto nel documento cui mi hai indirizzato. Grazie.
Resta il fatto che ciascuno ragiona con ciò che trova più a portata di mano : tu con gli estratti da Wikipedia, io con la mia povera testa. Saluti.
Non so se hai seguito tutto il discorso, inverno. Comunque la tesi principale portata avanti da altri era quella della non utilità di qualcuno che guidi, e chiaramente comandi, la barca o impresa che sia.
Non so come tu la pensi al riguardo, io credo che questa utilità ci sia, utilità che è comunque misurata dal buon funzionamento dell'impresa.
Se poi l'imprenditore è incapace o sfortunato allora l'impresa la perderà, non vedo dove sia il problema. Quello che è importante è il risultato medio, che determina lo sviluppo dell'economia.
Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2021, 15:03:48 PM
Tu ed Ipazia dite che non serve un comandante per la nave, ma io dubito che avreste il coraggio di salire su una nave priva di comandante, cioè di qualcuno che abbia la competenza e l'autorità per dare le direttive a tutti quelli che lavorano sulla nave.
Non mi sono mai posta il problema salendo su una nave e sono sempre arrivata sana e salva grazie al timoniere e a chi operava in sala macchine. Del comandante sono convinta si possa tranquillamente fare a meno, così come del padrone capitalista. Una nave può benissimo essere di proprietà collettiva e gestita collegialmente da personale competente.
Citazione di: anthonyi il 23 Ottobre 2021, 19:35:31 PM
Non so se hai seguito tutto il discorso, inverno. Comunque la tesi principale portata avanti da altri era quella della non utilità di qualcuno che guidi, e chiaramente comandi, la barca o impresa che sia.
Non so come tu la pensi al riguardo, io credo che questa utilità ci sia, utilità che è comunque misurata dal buon funzionamento dell'impresa.
Se poi l'imprenditore è incapace o sfortunato allora l'impresa la perderà, non vedo dove sia il problema. Quello che è importante è il risultato medio, che determina lo sviluppo dell'economia.
Io sono un convinto sostenitore dell'intelligenza come fenomeno collettivo, non credo esista un singolo individuo più capace di tre, sempre che questi tre abbiano delle regole efficienti per sintentizzare ed esprimere il proprio consenso (che non è per niente scontato, anzi è la parte più complessa). Un leader è accettabile come espressione euristica di un collettivo, ma non credo negli eroi, nei grandi filosofi, nei grandi generali, nei grandi capitani di industria o di barche..A mio avviso sono tutte distorsioni storiche e narrative. Questo è il mio punto di vista, ciò che è un fatto è invece che il mercato non è particolarmente efficiente nel punire le inefficienze, nè lo fa "ciecamente" come una sorta di giustizia pseudodarwinista, sopratutto quando c'è da "punire" i chiagni e fotti globali che vorrebbero vivere senza stato, e grazie agli stati sopravvivono, in questo, certamente peggio dei pirati. La categoria dell'imprenditore è altamentente inflazionata, l'idea che un parrucchiere ed io, stiamo nella stessa categoria linguistica di Jeff Bezos, è roba da alchimisti del linguaggio, e io non ho nulla contro i parrucchieri, anche se sono quasi due anni che non ne visito uno.
Ciao Anthonyi,
La rivoluzione inizia quando il riformismo fallisce. Tutte e quattro le grandi svolte: rivoluzione francese, rivoluzione comunista dell'Ottobre, fascismo e nazismo, prendono il potere nuovi soggetti storici per fallimento dei precedenti: avevano trovato le condizioni pe poter prendere il potere e ciò significa che furono inetti i governanti preesistenti a riformare lo Stato.
L'approccio liberale, è il braccio politico del liberismo economico capitalistico . E' l'equilibrio fra privilegi privati della grande borghesia e popolo, mediato dallo Stato che favorisce il capitalista e tiene tranquillo il popolo.
Citaz. Anthonyi
Non esistono diritti che non siano economicamente sostenibili
Questa, perdonami, ma è una grande fesseria. E' cme dire che invece Bill Gates e compagnia varia deve essere sostenibile per il popolo? Il fatto di pensare, perché è tipico dell'ideologia liberista, che l'economia sia una scienza esatta matematica o una scienza naturale e fisica e ritiene che le leggi economiche funzionino indipendentemente dalle strutture socio politiche ( e in questo rovesciamento è caduto fallacemente anche Marx...e Ipazia) è dimostrato dalla storia dello stesso pensiero economico che non esistono leggi pure in economia ,a sua volta le condizioni che creano un "ambiente" economico è drogato dai processi di accumulazione, per cui non c'è una pura competizione, avvengono oligopoli e monopoli. Non esiste una pura e delle pure leggi di mercato, ad esempio in uno Stato comunista le relazioni economiche sono diverse internamente. La struttura socio politica e la modalità delle relazioni socio economiche non è vero che valgano ovunque secondo logiche liberistiche. Noi conosciamo e ci viene presentata una economia teorica che è senza Stato, ( quando artificiosamente si divide la microeconomia dalla macroeconomia)che invece può condizionarla pesantemente e quindi il diritto , le leggi contano eccome. Tant'è che l'emancipazione femminile, quindi la donna che lavora economicamente, il "nero" americano che si emancipa nel diritto, non sono costi, sono nuove configurazioni sociali che modificano almeno in parte le relazioni socio economiche. E' tutto intrecciato.
Promettere l'impossible è populismo e demagogia. Dire che sparisce la proprietà privata, non significa espropriare le case, ma darle in usufrutto ,come ha scritto Atomista, o in comodato d'uso, per usare due diritti di possesso e non di proprietà. La proprietà è dello Stato ,così come le spiagge che sono demaniali vengono date in concessione a stazioni balneari che ne traggono profitto. Non vedo francamente chissà quali stravolgimenti. Sparisce e su questo ha ragione Jacopus, la successione ereditaria, che per me è infatti o da abolire logicamente se si abolisce la proprietà privata, o da ridurre in maniera drastica.
Il trend che fa emergere Inverno sul futuro socio economico è da pensae seriamente. Quello che si scriveva nei primi anni Ottanta di una società liberata dal lavoro, dove dovevano essere già allora abbassati gli orari di lavoro, porterà nella produzione industriale, come è accaduto in agricoltura molto prima, ad una inoccpuazione, fabbriche senza presenza umana servoassistite da server aziendali. E' inesorabile che prima o poi sarà così. Quindi salterà la struttura economica ( e anche qui il fallimento del pensiero marxista) che il lavoro umano era lo scambio economico con il tempo
del lavoratore. Significherà che il lavoro umano tenderà a finire come misura della fonte di reddito, e più c'è disoccupazione e più i redditi di lavoro e anche pensionistici saranno compromessi come potere d'acquisto. Sarà lo Stato a dover prelevare dal valore aggiunto dei settori produttivi con le imposte per redistribuirle, ma l'equilibrio comincerà a frantumarsi senza soluzioni alternative. Non vedo come tutti possano lavorare come consulenti, commercianti, artigiani, assicuratori, ecc. perché tenderanno ad essere anch'essi precarizzati . Quindi vedo uno scenario sul medio lungo termine assai ....caldo. Dovrà essere necessariamente riformulato il concetto di valori aggiunti dei settori produttivi e ridistribuzione delle ricchezze, perché saranno gli automi a mantenere gli umani in futuro.
Anthonyi, che tu dica che il pensiero liberale non ha per fondamento la proprietà privata e logicamente anche la successione ereditaria ........è come dire che Marx era un liberista.
Quale è il diritto individuale più individualista se non la propria proprietà da difendere dall'ingerenza dallo Stato? E cosa dice l'ideologia liberista economica se non che l'interventismo statale nell'economia non debba mai interferire il mercato economico. O è un caso che nascono insieme il pensiero liberale e il liberismo del prodromo pensiero fisiocratico economico?
La territorialità degli animali non significa necessariamente proprietà privata, perché gli animali non hanno notai e uffici catastali. Semmai ogni uomo deve avere una casa e in quella casa poter fare ciò che gli aggrada, il suo territorio, ma non sta da nessuna parte scritto che debba essere proprietà, semmai possesso, usufrutto, comodato d'uso e negli animali non c'è successione ereditaria, con tanto di testamenti. Non ha senso quindi la relazione istinto biologico = proprietà dall'arbitrio umano.
Anthonyi
Il problema della proprietà privata è l'identificazione di un bene "immobile" con un umano come dire "Questo è mio e guai a chi lo tocca "(ci pensa lo Stato a difendere il suo privilegio essendo tuo malgrado un diritto, se non lo fosse....). E'come un marziano che entrando nella stratosfera non sa più dove atterrare con la sua navicella , il catasto celeste universale ha diviso in"questo è mio" tutta la natura terrestre, si troverebbe a negoziare il danno provocato alla proprietà con l'avvocato del proprietario. Si invochi il tribunale universale.......
Personalmente ritengo tutto ciò che è proprietà sulla crosta del pianeta Terra una fesseria umana, un'aporia filosofica, prima ancora che ideologicamente politica.
Ribadisco, il possesso sì, la proprietà no.
Citazione di: paul11 il 23 Ottobre 2021, 22:57:33 PM
Citaz. Anthonyi
Non esistono diritti che non siano economicamente sostenibili
Questa, perdonami, ma è una grande fesseria. E' cme dire che invece Bill Gates e compagnia varia deve essere sostenibile per il popolo? Il fatto di pensare, perché è tipico dell'ideologia liberista, che l'economia sia una scienza esatta matematica o una scienza naturale e fisica e ritiene che le leggi economiche funzionino indipendentemente dalle strutture socio politiche ( e in questo rovesciamento è caduto fallacemente anche Marx...e Ipazia) è dimostrato dalla storia dello stesso pensiero economico che non esistono leggi pure in economia ,a sua volta le condizioni che creano un "ambiente" economico è drogato dai processi di accumulazione, per cui non c'è una pura competizione, avvengono oligopoli e monopoli. Non esiste una pura e delle pure leggi di mercato, ad esempio in uno Stato comunista le relazioni economiche sono diverse internamente. La struttura socio politica e la modalità delle relazioni socio economiche non è vero che valgano ovunque secondo logiche liberistiche. Noi conosciamo e ci viene presentata una economia teorica che è senza Stato, ( quando artificiosamente si divide la microeconomia dalla macroeconomia)che invece può condizionarla pesantemente e quindi il diritto , le leggi contano eccome. Tant'è che l'emancipazione femminile, quindi la donna che lavora economicamente, il "nero" americano che si emancipa nel diritto, non sono costi, sono nuove configurazioni sociali che modificano almeno in parte le relazioni socio economiche. E' tutto intrecciato.
Promettere l'impossible è populismo e demagogia. Dire che sparisce la proprietà privata, non significa espropriare le case, ma darle in usufrutto ,come ha scritto Atomista, o in comodato d'uso, per usare due diritti di possesso e non di proprietà. La proprietà è dello Stato ,così come le spiagge che sono demaniali vengono date in concessione a stazioni balneari che ne traggono profitto. Non vedo francamente chissà quali stravolgimenti. Sparisce e su questo ha ragione Jacopus, la successione ereditaria, che per me è infatti o da abolire logicamente se si abolisce la proprietà privata, o da ridurre in maniera drastica.
Anthonyi, che tu dica che il pensiero liberale non ha per fondamento la proprietà privata e logicamente anche la successione ereditaria ........è come dire che Marx era un liberista.
Quale è il diritto individuale più individualista se non la propria proprietà da difendere dall'ingerenza dallo Stato? E cosa dice l'ideologia liberista economica se non che l'interventismo statale nell'economia non debba mai interferire il mercato economico. O è un caso che nascono insieme il pensiero liberale e il liberismo del prodromo pensiero fisiocratico economico?
La territorialità degli animali non significa necessariamente proprietà privata, perché gli animali non hanno notai e uffici catastali. Semmai ogni uomo deve avere una casa e in quella casa poter fare ciò che gli aggrada, il suo territorio, ma non sta da nessuna parte scritto che debba essere proprietà, semmai possesso, usufrutto, comodato d'uso e negli animali non c'è successione ereditaria, con tanto di testamenti. Non ha senso quindi la relazione istinto biologico = proprietà dall'arbitrio umano.
Anthonyi
Il problema della proprietà privata è l'identificazione di un bene "immobile" con un umano come dire "Questo è mio e guai a chi lo tocca "(ci pensa lo Stato a difendere il suo privilegio essendo tuo malgrado un diritto, se non lo fosse....). E'come un marziano che entrando nella stratosfera non sa più dove atterrare con la sua navicella , il catasto celeste universale ha diviso in"questo è mio" tutta la natura terrestre, si troverebbe a negoziare il danno provocato alla proprietà con l'avvocato del proprietario. Si invochi il tribunale universale.......
Personalmente ritengo tutto ciò che è proprietà sulla crosta del pianeta Terra una fesseria umana, un'aporia filosofica, prima ancora che ideologicamente politica.
Ribadisco, il possesso sì, la proprietà no.
Ciao Paul, NON ESISTONO DIRITTI CHE NON SIANO ECONOMICAMENTE SOSTENIBILI, lo ribadisco.
La cultura sindacale porta avanti la costruzione mitologica dei diritti dei lavoratori conquistati con le lotte sindacali.
Si tratta di un'affermazione incidentalmente vera, ma incompleta nella spiegazione sociale del fenomeno.
Quando si creano le condizioni economiche, grazie allo sviluppo tecnologico e alla crescita della produttività, per acquisizione di nuovi diritti, allora le lotte sindacali possono far acquisire nuovi diritti, in assenza di queste condizioni le lotte sindacali producono solo danni al sistema economico.
Purtroppo tanti, come te, sono convinti che questa sia una fesseria, sono convinti che sia solo una questione politico-giuridica, che basti definire un salario minimo per avere la garanzia che tutti guadagneranno quel salario, ma le cose non stanno così e dirò di più, per ogni diritto c'è un costo, e questo costo deve comunque pagarlo qualcuno, nel caso del salario minimo, ad esempio, il costo lo pagano quelle imprese marginali che escono fuori mercato e sono costrette a operare in nero, quei lavoratori che il lavoro lo perdono o lo vedono trasformato in lavoro nero.
Condivido con te che molta della teoria economica liberale è senza stato, e questo è un suo limite. Ma l'idea che la normativizzazione statale sia la panacea di tutti i Mali e fallimentare dal punto di vista economico, perché è inefficiente, e dal punto di vista politico, perché evolve nelle dittature più dure.
La proprietà privata, al di là delle sue origini biologiche o sociali, non nasce con il pensiero liberale, cioè non è una sua costruzione ideologica, é frutto dell'osservazione della realtà, una realtà che funziona.
Il pensiero liberale rileva solo l'efficacia di questo stato di fatto è di diritto, e sancisce l'inopportunità di un intervento dello stato nell'interesse della società e dello stato stesso che, da un'attività economica privata che funziona può incassare le tasse, mentre se l'attività fosse gestita direttamente dallo stato questo quasi certamente ci perderebbe, come dimostrano la generalità delle esperienze di questo tipo nella storia.
La fallacia idealistica (autonomia del diritto) alimenta come meglio non si può la supponenza capitalista che si fa forte della "realtà " derivante dal suo dominio sulle risorse naturali e sull'uomo.
"Realtà" incontrovertibile, purché si glissi sul fatto che quelle risorse si possono possedere, governare e distribuire diversamente e che tale operazione può essere effettuata da uomini liberi.
Il diritto non può che fondarsi sulle risorse disponibili ed a questo serve l'economia, comunque - in seconda istanza - politicamente declinata.
Poiché il processo è dialettico e le decisioni politiche hanno un effetto retroattivo sulle scelte operative tecnoscientifiche vi è una relativa autonomia del politico, ma sempre subordinata alle scelte possibili su una variabile indipendente data da ciò che mette a disposizione la natura. E pure ai mal di pancia con cui essa sconvolge le pretese di improvvisati apprendisti stregoni, unti dal potere.
Ai quali gli idealisti concedono fin troppo credito quando credono alle leggende fantascientifiche sulla fine del lavoro umano, della storia e delle lotte di liberazione.
Mentre l'altra campana si fa forte di una evoluzione tecnoscientifica millantando i meriti del padrone sui meriti dei lavoratori, manuali e intellettuali, che l'hanno resa possibile: abc dell'economia declinata scientificamente.
Bisognerebbe aggiungere che le dottrine economico-politiche nel loro svolgimento storico concreto, hanno avuto una propria evoluzione e pertanto le società liberal-capitalistiche di 300 anni fa ( a quel tempo la sola Gran Bretagna), sono diverse da quelle di 200 anni fa e così via. Quello a cui oggi assistiamo è una concentrazione del potere economico nelle mani di una èlite sempre più rarefatta, apparentemente incapace di redistribuire la ricchezza. Contemporaneamente il cambiamento climatico sta rendendo e renderà progressivamente precarie le condizioni di vita di un numero sbalorditivo di persone. La prima conseguenza di questa distanza delle élite e del cambiamento climatico, sarà l'aumento della violenza e delle sommosse, la destrutturazione degli stati nazionali, ridotti ad entità tribali e lo spostamento di masse di uomini mai sperimentato prima. Non sarà un fenomeno epocale o rivoluzionario ma una dinamica che si distillerà nel corso magari di 100 anni, ma la direzione è quella. Già ora vi sono stati nazionali che non lo sono più, almeno come li intendiamo noi tradizionalmente. Libia, Somalia, Irak, Siria sono entità statali solo in piccole zone della loro territorio, ma anche in Italia, in dimensioni più contenute, avviene lo stesso identico fenomeno, in molte zone del meridione.
Il potere socioeconomico attuale ha alcuni vantaggi di breve periodo, come l'assenza di una coscienza di classe, essendo possibile spostare immediatamente i centri di produzione ed essendo diventato preponderante il settore terziario, mentre nel primario lavorano macchine ed iloti.
Ma la miopia di fondo è comunque spaventosa. Si continua a pensare in termini di " capitani coraggiosi d'impresa" pronti a scaricare le incongruenze altrove. Ma il mondo inizia ad essere " finito" al di là dei giochi di prestigio e delle costruzioni ideologiche " fai tanti sacrifici e domani sarai ricco". Una sfida ulteriore è data da un livello del pensiero e della cultura che si sta progressivamente abbassando, mentre la complessità necessita di un suo continuo innalzamento.
Il pensiero liberale ha preso, a mio parere, una via senza ritorno, quella del massimo profitto, dell'individualismo sfrenato, del mors tua/vita mea, dell'idea di doversi vergognare per essere poveri. Non tutte le epoche borghesi sono state però così. L'attuale trend è dovuto sostanzialmente all'egemonia della cultura degli USA sul resto del mondo liberale. Se qualcosa non cambia, le conseguenze potrebbero essere devastanti.
Citazione di: Jacopus il 24 Ottobre 2021, 09:29:58 AM
Ma la miopia di fondo è comunque spaventosa. Si continua a pensare in termini di " capitani coraggiosi d'impresa" pronti a scaricare le incongruenze altrove. Ma il mondo inizia ad essere " finito" al di là dei giochi di prestigio e delle costruzioni ideologiche " fai tanti sacrifici e domani sarai ricco". Una sfida ulteriore è data da un livello del pensiero e della cultura che si sta progressivamente abbassando, mentre la complessità necessita di un suo continuo innalzamento.
Il pensiero liberale ha preso, a mio parere, una via senza ritorno, quella del massimo profitto, dell'individualismo sfrenato, del mors tua/vita mea, dell'idea di doversi vergognare per essere poveri. Non tutte le epoche borghesi sono state però così. L'attuale trend è dovuto sostanzialmente all'egemonia della cultura degli USA sul resto del mondo liberale. Se qualcosa non cambia, le conseguenze potrebbero essere devastanti.
Jacopus, mi sa che tu sai poco dell'evoluzione del pensiero economico e aziendale negli ultimi 40 anni. Non c'è solo la Reaganomics e la Thatcher, ci sono una molteplicità di sviluppi particolari che hanno permesso di prendere sempre più coscienza di certe complessità sociali che caratterizzano l'economia.
Tu ragioni molto per luoghi comuni, in cosa consisterebbe l'egemonia culturale degli USA? Meglio ancora, esiste una univocità culturale degli USA? E il più grande produttore mondiale, cioè la Cina, sarebbe succube di questa cultura?
Anthonyi. È possibile. L'economia non è il mio campo. Almeno a livello di lettura di testi. È anche vero che la cultura di provenienza USA non è così facilmente riconducibile ad un'unica anima malvagia e accaparratrice. Da profano, mi sento più vicino ad un modello di sviluppo europeo, nel quale vi è stato sicuramente un maggiore bilianciamento fra esigenze di libertà economica ed esigenze di giustizia economica. Quello che si nota e per cui non servono titoli accademici è il processo di liberalizzazione a tratti selvaggia, intervenuta prima con il reaganesimo e poi con la caduta dell'URSS. Gli indizi sono molteplici e credo che siano evidenti anche a te.
Il mio pensiero è indirizzato al salvataggio del pensiero borghese occidentale non al suo superamento, ma la prassi capitalistica negli ultimi 40 anni si sta impegnando a fondo per non salvarsi. Per quanto riguarda la Cina, non faccio alcuna differenza, se non che almeno in Europa c'è ancora libertà di pensiero. In Cina vivono in un sistema capitalistico con molte garanzie sociali in più ma senza libertà. Quello che mi domando è: è possibile avere un sistema liberale che mantenga delle garanzie di equità, senza sfociare pertanto nè nell'autoritarismo, nè nel selvaggio far west degli "animal spirits", looking for gold?
Buona serata.
Un piccolo inciso. Viator, un diritto non deriva necessariamente da un negoziato vero e proprio, questo volevo dire. Dopodiché, non credo tout court alle mie sensazioni. Credo che le mie sensazioni, una volta individuatene la causa e analizzate, siano ciò che costituiscono il mio senso di realtà, che è individuale e coincide con la mia coscienza che è infine la risultante delle proiezioni delle mie preoccupazioni. Contrapponendo cioè detta coscienza a quella che pretenderebbe di indagare liberamente una presunta realtà oggettiva che però bisogna interpretare.
Non ci si bagna due volte nello stesso fiume diceva qualcuno. Dismetto la veste dell'anarchico e faccio finta di essere un democratico, anche per il fatto che sono sempre stato e continuo ad essere nei miei comportamenti un democratico, con qualche leggero sbandamento. L'anarchia è per me un azzardo mentale che richiede un discreto sforzo di preparazione all'auto limitazione dei propri impulsi più interiori e che dovrebbe vedere, al termine di tale percorso, l'essere umano riuscire a rinunciare spontaneamente alla sopraffazione alimentata dal mero gusto di sentirsi più potente dell'altro senza dirlo, e che all'oggi va molto di moda. Poi si sa, la storia è sempre chella, c'è chi nasce petra e chi 'na stella, e la sopraffazione è in certa misura endemica nel gioco della vita e della morte. Democraticamente allora dico che non si può mettere un datore di lavoro nelle condizioni di ritenere un suo dipendente uguale alla merce. La competizione non è sana dove si bara sempre di più. I genitori non devono andare a protestare per il nove negato al loro figlio, siano semmai i figli stessi a farlo, ma questi son sempre più rimbambiti (sembra! aspettiamo a vedere i loro calcoli quando cresceranno). Alla partitella tra adolescenti i genitori non dovrebbero gridare al figlio in campo "rompigli le gambe!", oppure insultarlo fino all'umiliazione per la propria incapacità. La giustizia non riesce a svolgere efficaciemente il suo lavoro. La burocrazia in generale nemmeno, anzi ci opprime causa pure le innumerabili leggi. Si potrebbe andare avanti per un po' circa gli stili di vita a cui si assiste quotidianamente e ammessi pacificamente nel nostro sistema. O debbono considerarsi "rumore di fondo"? Ho profondo rispetto per l'imprenditore che ama il proprio lavoro e che cerca di farlo a regola d'arte ed è giusto che ne sia gratificato. Forse un lavoratore non qualificato non amerà mai il proprio lavoro, dovremmo gratificarlo anche per questo. Allora ... Cosa, oppure chi? C'è un maggior responsabile di tutto lo scempio che vedo? Certo è che le cose le fanno gli individui, ma quanto contribuisce l'ambiente in cui si nasce?. E in questo ambiente cos'è che secondo voi possiede maggior peso nel far apparire certe oscenità? Sono i poteri forti? E' l'apparato statale? Quello mediatico? le teorie economiche? le religioni? l'incomprensione, ovvero i vari livelli di consapevolezza individuali? O che altro? Dai! che poi si parte tutti in crociera con la nave di anthonyi, guida lui, e ci dirigiamo a trovare paul 11 nel mar delle molucche a vedere i movimenti delle flotte
CitazioneNon mi sono mai posta il problema salendo su una nave e sono sempre arrivata sana e salva grazie al timoniere e a chi operava in sala macchine. Del comandante sono convinta si possa tranquillamente fare a meno, così come del padrone capitalista. Una nave può benissimo essere di proprietà collettiva e gestita collegialmente da personale competente.
Non capisco però perché separi il comando da un ruolo come un altro all'interno della nave.
Francamente capirei meglio la tua tesi se questa cosa riguardasse solo la proprietà della nave - Il comandante é un ruolo tribale e serve alla comunità ed ha il compito di organizzare - che assolve una funzione come un'altra.
Citazione di: JE il 26 Ottobre 2021, 15:55:48 PM
CitazioneNon mi sono mai posta il problema salendo su una nave e sono sempre arrivata sana e salva grazie al timoniere e a chi operava in sala macchine. Del comandante sono convinta si possa tranquillamente fare a meno, così come del padrone capitalista. Una nave può benissimo essere di proprietà collettiva e gestita collegialmente da personale competente.
Non capisco però perché separi il comando da un ruolo come un altro all'interno della nave.
Francamente capirei meglio la tua tesi se questa cosa riguardasse solo la proprietà della nave - Il comandante é un ruolo tribale e serve alla comunità ed ha il compito di organizzare - che assolve una funzione come un'altra.
Perché "comandante" ? Meglio "coordinatore", per quello che c'è da coordinare. Laddove strettamente necessario, considerando che in sala macchine c'è qualcuno che certamente ne sa più di lui su come fornire forza motrice alla nave. E così via, nella divisione del lavoro relativo al funzionamento della nave. Comandare chi ? Cosa ?
Il mio problema non è quello rivoluzionario.
Più precisamente seguendo e ringraziando Paul per la sintesi storica, ho infatti detto che la geopolitica è la vera area centrale sul dibattito politico-economico.
Ma il dibattito politico-economico non è seguito nella logica della lotta di classe, bensì come dici anche tu nella descrizione di cosa sta accadendo. In termini colti l'archeologia storica del sapere.
Ma è proprio lì lo mio sconforto.
Certo potrei come sempre ho fatto stare alla periferia nel nuovo evo, addirittura catacombarmi come ho sempre fatto (mi pare e mi pareva l'unico esito sensato).
Ma oggi mi scopro una depressione acuta, sembra non voler passare.
Come dite a parole vostre Iano e Daniele22 il problema è proprio quello relativo al disporre di se stessi in quanto uomini.
Io posso disporre di me stesso in città come in paese, non ci vedo differenza, infatti dispongo in base a coloro che mi sono accanto, e che a parte la mia famiglia, decido di scegliere.
D'altronde una volta vi erano le sedi di partito che facevano grande il partito comunista (ahimè).
Il problema non è nelle dimensioni del menefreghismo, ma del suo albergare nei nostri cuori.
Penso senza ombre di dubbio che riguarda l'imperativo all'obbedienza all'ordine sociale.
Ossia nell'ordine del nome del padre da Freud a Tupinamba, passando per Zizek.
Il gravissimo problema di Zizek, Recalcati etc...etc...è la loro confusione tra la necessità di una risposta all'ordine simbolico, con la sostituzione di un altro ordine simbolico, comunista nel caso di Zizek, cattolico nel caso di Recalcati.
Prendo 2 personaggi che mi stanno a cuore, proprio per dire di come il problema della sostituzione dell'ordine simbolico (oggi liberista, capitalista), non sia mai stato nell'ordine della sostituzione ideologica.
Bensì con quella dell'immaginario.
L'immaginario risponde al nome originario, si conforma in una metamorfosi continua dell'ordine della raccolta degli oggetti fenomenici che vanno a comporre il soggetto.
Il soggetto è tanto più libero quanto si conforma alla PROPRIA e di nessun altro RICERCA DEL SE'.
Il sè essendo non la riflessione dell'io nel sè medesimo, che sarebbe come dire io sono QUESTO soggetto e non un ALTRO, bensì nella multiforme ridefinizione del desiderio personale.
Seguendo Leopardi, ossia una volta capita che la questione è privata e non PUBBLICA, cominciamo a capire l'ORRORE che da sempre, a partire proprio dai Greci, che l'hanno pensato e ricercato, caratterizza la polis, la città, il mondo e il globo.
Ora poichè il vero sè è l'accettazione dell'altro, e non la sua negazione come abbiamo già visto prima.
Va da sè che il problema sia quello del soggetto.
In particola modo prima ancora di parlare del soggetto, l'occidente ha pensato la relazione tra il soggetto e lo stato frattanto costituito dopo un lago di sangue.
La modernità ossia la ricerca razionale delle forme di convivenza tra individuo e stato, ha creduto di trovare risposta definitiva nella forma democratica rappresentativa, grazie alle qualità performanti della scienza, che ha permesso una moltiplicazioni degli oggetti che formano il soggetto, pari a quelle di molti soggetti, riducendo così il gap delle violenze precedenti.
Ma il problema del soggetto in sè, è rimasto.
Infatti io non desidero essere te, bensì desidero una collezione di emozioni e oggetti diversa da te.
Il comunismo è la chiara violazione di tutto quanto conquistato dalla modernità.
Dunque il problema di uno stato Cinese, che impedisce ai propri cittadini la libertà di parola, e che fa guerra commerciale all'occidente, diventa un affare assai serio.
Perchè mette in seria questione la sopravvivenza persino nella periferia dell'impero della possibilità di un pensarsi diverso da quello che invece VIENE RICHIESTO e comandato per affrontare la minaccia cinese.
Ossia per affrontare un mercato compatto e diretto dallo stato servono cittadini cinesi, gente che non ragiona su se stessa ma che ragiona appresso un dio.
Ossia servono schiavi del pensiero: automi.
Dagli un minimo di soldi in più e via che va tutto bene.
E' quello che chiede la sinistra europea, un po di soldi in piu ai poveri.
MA NON E' QUESTO il problema.
Il problema è che la necessità che il popolo segua lo stato, sia di carattere mercantile, e mercenario: fatti loro.
Ma il problema del soggetto è che per avere un soggetto che pensi il suo problema (il vecchio monito della sfinge: conosci te stesso!) c'è bisogno anzitutto dello spazio privato del pensiero.
Io da sempre sono stato di sinistra, perchè mi pareva ovvio che ognuno avesse diritto a quello spazio.
Ma non sapevo, e non potevo saperli se non vivendo (i miei ventanni) che il feticcio delle merci, era un problema serissimo.
Su questo cara Ipazia faccio ammenda se non sono stato chiaro, è chiaro che il maggior teorico del soggetto come feticcio, è proprio Marx.
Quando faccio riferimento a Zizek e Tupinamba, mi riferisco certo a quel filone di pensiero che ragiona contemporaneamente sia sul soggetto che sul rapporto soggetto stato.
In questo senso è una ricerca per filosofi, solo i filosofi tra di loro possono districarsi tra tale matassa di pensiero.
Solo il filosofo che ha confidenza con l'originario, con i concetti di desiderio, di merce-feticcio, di etica intra-personale, si può delineare la speranza verso un mondo migliore.
E' per questo che la periferia dell'impero andava bene.
Ma oggi in questione è persino lo spazio della periferia.
Dunque il problema è come rimanere fedeli a se stessi, fedeli al fare filosofia.
Quando vedi gente come Recalcati e Galimberti attaccare Cacciari in nome di un bene comune, io rabbrividisco.
Il libero pensiero va lasciato SEMPRE, soprattutto come già fatto da Cacciari e Agamben, quando si distingue la questione medica da quella politico-sociale ( e quindi anche dalla questione della politica di casa caro Recalcati! ma che mi combini? cosa attacchi a fare Cacciari? ho capito che telemaco si è perso, ma così stai invitando cerbero).
E' quando vedo cose agghiaccianti come queste, soprattutto da persone che personalmente sapevo avessero gravissimi problemi con il loro apparato simbolico rappresentativo, ma che ora scaricano le loro personalissime idiosincrasie politiche (e quindi simboliche) verso lo spazio della libera critica, a partire da posizione che apparentemente sono simile a quelle di Cacciari e Agamben (me evidentemente non lo sono mai state), che capisco come quello spazio "alla periferia dell'evo (dell'impero dico io) sia in gravissimo pericolo.
Persone che vivevano ai margini apparentemente in armonia tra loro ora scattano con denti da topo ferocissimi (vedi sempre l'utopia del topo del mi primo post).
Gente che con l'apparato imperiale non dovrebbe avere niente a che fare cadono come moscerini spiaccicati sul parebrezza simbolico del loro essere soggetti cinici dalla velocità del cambiamento (e siamo ancora con le marce basse).
Il cinismo delle persone come in un incubo già scritto da Heidegger e Severino che ragionano su Nietzche comincia il suo lugubre rintocco di campane a funebre memoria di loro stessi.
Chi suona la campana? sono gli stessi pretoni di questo mondo invasato, che crede ancora in DIO.
E io sto sempre peggio caro Paul e Ipazia e Iano e Daniele22.
Non è questione del moderno, non è questione del post-moderno, non è nemmeno delle politiche del panottikon.
Quelle sono semplicemente il cibo intellettuale di cui si ciba il mio io (chiamolo così, anche se non esiste in quanto tale, solo per distinguerlo dal soggetto, forse possiamo parlare nei termini della vecchia metafisica del sè).
Insomma cari amici c'è molta confusione tra quello che è il problema politico, quello che è il problema ideologico e quello che è invece il problema globale strutturale che certo contiene le problematiche precedenti, che d'altonde molto liberamente si sono seguite su questo 3d.
E su cui non ho ben capito.
Certo a buon senso come dice Paul la quarta rivoluzione industriale è necessaria.
Certo il liberalismo di Inverno fa bene a porre accento sul problema della gestione di questa rivoluzione.
Certo a buon senso hanno ragione chi vede la forbice ricchi poveri come una conseguenza dell'appropriazione privata di pochi.
Certo ha ragione Ipazia con la lotta di classe e la redistribuzione dei redditi.
Certo sono posizioni contrastanti.
Sapendo di come la Cina è diventata grande, ossia a colpi di espropriazione delle proprietà private, io sto sempre più a destra, certo rimanendo nella sinistra.
La lotta di classe è quella dei ricchi contro i poveri, come dice Freccero, e l'hanno pure vinta.
Certo la possibilità di riprendere a riorganizzarsi dal basso è sempre presente, e rimarrà come utopia ancora ed ancora.
Francamente però cara Ipazia bisogna indicare come, sennò ha ragione (eccome se ne ha) Paul quando dice he Zizek parla e basta, ma di proposte non ne ha mai dato una. (come ho già detto è ovvio in quanto il suo apparato simbolico, di fatto coincide con quello del potere, non a caso il suo ultimo libro è un inno allo stato delle cose, e la direzione sebbene sottolineata in maniera corretta come perniciossisima è poi anacquata dalla solita mancanza di proposte).
Intendo dire che non esiste alcuna calamità naturale, il clima cambia come cambia il deserto.
Il fatto di renderla calamitatosa è solo l'arma delle elites per farci stare zitti e buoni.
La Greta che ho rivalutato, in quanto può leggere decine di libri in un giorno e ricordarseli tutti a memoria, al netto del suo stato di ordine simbolico, ovviamente usato dalle elites (questo si), ha invece fatto notare come il pac20 non ha risolto nulla, e che le cose non si risolvono a colpi burocratici ma con un drastico cambiamento dello stile di vita (evidentemente ha scelto anche per noi).
Per quel che mi riguarda all'epoca seguii un corso di harvard sul cambiamento climatico, che metteva in luce come i dati fossero tutti sbagliati.
Dunque non c'è nessuna emergenza, ma solo il bisogno di eliminare i concorrenti a mangiare la torta.
La società non ha alcuna intenzione di virare su fonti alternative ma rimarrà su carbone e acciaio.
La green economy non esiste, esiste invece il capitalista più grosso che si mangia quello più piccolo.
Ripeto il problema non è quello ambientale, ma quello delle risorse pubbliche che verranno tolte a noi mortali, non in nome della scienza, anche se la scienza verrà messa in ballo, ma della volontà di potenza che il ricco ha sul povero e sui Nietzche ha già scritto pagine psicologiche importantissime.
Ricordiamoci semplicemente che il potere vuole potere.
Dunque aborro chiunque mi venga a parlare di sovrapopolazione (2/3 del globo sono in acqua, la maggior parte della terra è deserta, basta prendere il mappamondo di sera in una di quelle foto delle nasa per renderci come il nostro pianeta è poco abitato) di problemi di alimentazione di "non possiamo permettercelo"etc...etc...(già li sento notte e giorno i giornali sui futuri insensati ordini dell'impero) è solo un cane dell'impero.
Per essere sincero io gli insetti non li mangio.
Per quanto rigurda il commercio marittimo (al di là della defaiance piratesca ah ah) sono d'accordo.
Per fare il punto brevemente, la Cina sta costruendo isole artificiali nel mare di Cina, ed è sulla buona strada per arrivare in Italia definitivamente (basi militari incluse).
Infatti dispone di un esercito di fanteria virtualmente infinito.
L'isola di Sri Lanka come so per diretta testimonianza di amici, è già nelle loro mani, l'isola è completamente nelle mani dei militari, la gente è felice perchè finalmente hanno delle strade.....
Certo nessuno può fare più politica (comunismo cino-russo).
Insomma il soggetto borghese quale noi siamo, mentre continua come un demente a pensare che la crisi finirà (ah ah ah), sta per essere sbranato vivo.
Ma credo che in fin dei conti a molti, moltissimi piacerà.
I vari Recalcati e Galimberti (due autori che seguo nonostante tutto) saranno molto felici di dover dire solo sciocchezze, pur di campare (in quel caso che dovrei seguire a fare? a fare che?).
Come diceva Carmelo Bene, lo vogliamo dare un panino agli italiani?
No io non parlo di panini, mi sono rotto le scatole, di combattere per dare il panino a gente che non solo depensa ma è portata pure per natura, la cara vecchia natura, a volere SEMPRE il male degli altri, ad ogni istante ad ogni occasione.
Coscienza di classe??? si cominciamo con la coscienza che siamo un popolo che se può fare del male, lo fa.
A proposito del la mia libertà finisce dove inizia la tua.
Veramente è la costituzione che lo decide.
Perchè chi decide quale sia la mia libertà e quella tua?
La tua non-vita vale la mia?
La mia non-vita vale la tua?
Chi decide?
Oggi decidono le guardie, bè non ancora, anche se i fatti di cronaca in tale senso sono sempre più numerosi, non ancora la norma (e per certo lo è a sri lanka, dove prima si facevano la guerra, ed era un problema, ma ora non si fa più la guerra, tutti zitti e buoni).
Dunque a chiunque tiri in ballo questo falso monito, non rispondo. Ormai le questione civili sono tutte false.
(non mi rompete è ovvio che sono questioni civili, ma quando se uno dice una cosa, l'amico o preteso tale, galimberti vs cacciari, recalcati vs cacciari, sragiona additanto motivi e concetti di tutt'altra area tematica da quella che si suppone abbiamo capito di cosa cavolo stiamo parlando, e invece no, nessuno capisce più niente, e si tira fuori subito la pistola, metaforicamente parlando, mi raccomando).
Ma non solo per via del fatto che il mio male è il tuo bene, come nella anti-politica dei politicanti di ogni risma e condizione sia ricchi che poveri, di oggi.
Ma addirittura si vengono a diventare tutti filosofi senza aver capito NULLA dico NULLA di cosa sia la filosofia.
Insomma la confusione ordinata di questo forum è nulla rispetto al delirio la fuori.
Sapevo che sarebbe finita cosi anche in casa, e cosi è stato.
Mi chiedo se la gente si sta rendendo conto della a cui si sono auto-demandati, pur di rispettare il luogo comune.
Mi guarda intorno, direi di no.
Va bene per ora i risparmi ci sono, passatemi un panino.
Vedo di resistere nella catacombe, ma poi lo vedi un salto qui lo si fa sempre.
Ps tranquilli abbiamo ancora tempo...forse....
"Sulle strategie di liberazione, nessun libretto precompilato. Mutano le classi e pure le loro lotte, seguendo la numerazione delle rivoluzioni economiche dei dominanti." cit Ipazia.
Non ho capito. E comunque ci fossero delle strategie!
Pensavo fosse un lavoro snello, e invece gli articoli della sinistra in rete sono tantissimiiiii.
Mi piacerebbe trovare un modo di raccoglieri gli stimoli in maniera produttiva e riproporli qui, hai qualche idea Ipazia?
Il lavoro è però tanto. Forse a Dicembre che come al solito Novembre è un mese lugubre per me.
Citaz. Green
..... catacombarmi come ho sempre fatto (mi pare e mi pareva l'unico esito sensato).
Anche per me è attualmente l'esito sensato.
Citaz. Grenn
il problema è proprio quello relativo al disporre di se stessi in quanto uomini.
Vero.
Il problema fu il "riflusso": dal politico(sociale) al personale (individuale) già nei primi anni Ottanta quello del "rampantismo". Non si è più usciti da lì........rintanati nel personale poiché erano falliti i momenti sociali di confronto sociale e politico e quindi moriva la voglia di fare politica ,lasciandola ai mestieranti a coloro che della politica ne fanno modo di arricchirsi in quanto ci si pone in evidenza: il "craxismo" in un certo qual modo.
Ma erano evidenti già prima della fine anni Ottanta dove vi sarà il "crollo del muro di Berlino", la globalizzazione del mercato , la fine dei "due blocchi politico militare". La crisi del comunismo, marxismo, ecc. Era una crisi culturale sia di teoria che prassi.
La mia personale considerazione filosofica, politica, ideologica, è che capitalismo, comunismo, nazismo, fascismo ........e tutti gli ismi che volete, non sono mai stati alternativi al sistema culturale costruito dai paradigmi della modernità: progresso tecnico scientifico, sviluppo economico, darwinismo evoluzionista , psichismo. Il che significa esaltare Marx, Freud, il positivismo e neo positivismo , cioè capitalismo e comunismo si assomigliano non solo affatto alternativi e neppure "evolutivi".
Quindi tutti gli uomini di cultura di sinistra hanno fallito nel loro liberal chic da borghesi nei salotti culturali della grande borghesia , persi in una narrazione mai esistita, poiché nessun proletario ha mai fatto la lotta di classe.
Ovvio, almeno per me, che la cultura sociale politica andasse in crisi , e lo sarà finché non metterà in crisi i paradigmi costitutivi della modernità che hanno elevato la tecnica a l disopra dell'uomo, sganciandola dall possibilità di poterla gestire culturalmente, essendo professata dall'uomo moderno come la nuova religione fideistica salvifica a cui affidarci......come un vaccino.....appunto. Il panottico quindi è la galera senza confini in cui le relazioni sociali ed economiche non sono possibili da essere recise......chi mai oggi farebbe l'eremita fra i monti Sibillini? E' impossibile uscire dal controllo sociale del potere costituito e le norme sulla privacy sono a dimostrare il paradosso nel rapporto privato-sociale, individuo-politico.
E' vero, la green economy è in parte un bluff, gestito in maniera furba. Sanno che è impossibile gestire il fabbisogno energetico di otto miliardi di persone con un tasso di sviluppo, diciamo al 3% annuo? Sanno che il "fossile" non ce la fa, e lo sanno da tempo ormai, e la dimostrazione è l'innalzamneto immediato dei prezzi proprio dei prodotti petroliferi, e allora fanno i "progressisti" alla Greta ( prole mantenuta da piccoli borghesi che paracaduterei volentierei in piena jungla con solo un coltello per sopravvivere) richiamando un mondo con una economia più sostenibile ( che non vuol dire niente), perché la natura si dimensiona per efficacia ed efficienza e il carbone, il gas e il petrolifero è più efficiente del solare, eolico e quant'altro.......ma vogliono arrivare all'atomico, all'energia atomica, l'unica veramente alternativa al "fossile". Si arriverà anche qui al paradosso: l'alimentazione delle centrali di energia elettrica saranno soprattutto con il "fossile", mentre il consumo agli utilizzatori si farà con elettrico alternativo, ma intanto l'energia atomica riaffiorirà.
La Cina ha solo due porti militari fuori dai confini cinesi, e le merci ,il commercio internazionale gira sui container marittimi: quindi chi controlla il mare ha il potere.
Citazione di: green demetr il 16 Novembre 2021, 01:52:00 AM
"Sulle strategie di liberazione, nessun libretto precompilato. Mutano le classi e pure le loro lotte, seguendo la numerazione delle rivoluzioni economiche dei dominanti." cit Ipazia.
Non ho capito. E comunque ci fossero delle strategie!
Pensavo fosse un lavoro snello, e invece gli articoli della sinistra in rete sono tantissimiiiii.
Mi piacerebbe trovare un modo di raccoglieri gli stimoli in maniera produttiva e riproporli qui, hai qualche idea Ipazia?
Il lavoro è però tanto. Forse a Dicembre che come al solito Novembre è un mese lugubre per me.
Le contraddizioni del sistema sono tali e tante che partoriranno da solo le strategie adeguate allo scontro. La globalizzazione ha scompaginato le strategie rivoluzionarie "politico-militari" locali, portando il campo di battaglia in rete, dove la comunicazione è più efficace delle top guns. Futuro da hackers più che da bombaroli, letterati e filosofi. L'alternativa moderna alla catacomba è il fiume di Mao, dove attendere il passaggio del cadavere dei nemici. Per chi ha già dato. Largo ad intelligenze ed energie giovani. Saranno mica tutti gretini ?!?
Citazione di: Ipazia il 21 Novembre 2021, 11:32:06 AM
Per chi ha già dato. Largo ad intelligenze ed energie giovani. Saranno mica tutti gretini ?!?
:D :D
Nel frattempo mi sento già catacombato. Spero per i giovanastri del futuro.
Credo che la guerra informatica sia già iniziata da tempo, non trovi?
Va bene le mie energie si sono sciolte al vento, lascio ai posteri la prosecuzione del 3d.
Evidentemente più che 3d vita natural durante, era energia natural durante...ed ero già in riserva :D
sorry guys
Dimenticavo che i giovani non frequentano i forum :D
ecco un pezzo scoppiettante pieno di ironia e con un ottima lettura del futuro-presente reset
https://offline.noblogs.org/post/2021/12/08/the-great-reset-un-libro-per-tutti-e-per-nessuno/#more-276citazioni memorabili
"Ci dominate per il nostro bene" disse con un filo di voce. "Credete che gli esseri umani non siano adatti a governarsi da soli, perciò..."
-George Orwell,
1984Si può dire, in fondo, che il motto del liberalismo sia "vivere pericolosamente". Vale a dire che gli individui sono messi continuamente in stato di pericolo o, meglio, che sono posti nella condizione di esperire la loro situazione, la loro vita, il loro presente, il loro avvenire, ecc., come fattori di pericolo... Si pensi, ad esempio, alla campagna sulle casse di risparmio dell'inizio del XIX secolo, alla comparsa della letteratura poliziesca e dell'interesse giornalistico per il crimine a partire dalla metà del XIX secolo, si pensi a tutte le campagne riguardanti la malattia e l'igiene, si consideri tutto ciò che accade intorno alla sessualità e alla paura delle degenerazione: degenerazione dell'individuo, della famiglia, della razza, della specie umana; insomma dappertutto si può vedere questa stimolazione del timore del pericolo, che è in qualche modo la condizione, il correlativo – psicologico, culturale, interno – del liberalismo. Niente liberalismo senza cultura del pericolo... Libertà economica, liberalismo nel senso che ho appena detto, e tecniche disciplinari sono strettamente connesse
-Michel Foucault,
La questione del liberalismo
Ciao Green Demetr,
in quanto alla questione dei giovani su internet, ti posso garantire che é pieno... Anche se notevolmente c'é da fare un distinguo tra i "social media users" e invece chi usa strumenti antichi come i forum.
Per farti un breve riassunto della situazione, reddit (praticamente un metaforum dove ognuno crea i propri forum) ha assorbito la maggior parte delle utenze, essendo piu o meno un "social media forum" di sorta.
Reddit é poi stato praticamente svenduto, dopo essere partito come indipendente (un classico), per diventare una specie di "eco chamber" di varie forze politiche ed economiche.
Ora la maggior parte dei forum "mainstream" non permette più lo scambio di idee politiche tout court: la sinistra può attaccare la destra, se la destra (o chiunque altro non-sinistra) attacca un'idea di sinistra, di solito viene pesantemente attaccato, ridicolizzato, o semplicemente "bannato".
Questo in realtà ha portato molti al disillusionamento politico e a cercare spazi di respiro apolitico dove nessuna parte venga proselizzata a priori.
Questi spazi sono per lo più sconosciuti e invisibilizzati dall'internet: una sorta di deep web dello scambio di contenuti che tra l'altro, pur essendo molto popoloso, non si fa pubblicità e non cerca espansioni volontarie, in quanto ha fatto esperienza di come é andata a finire nelle piattaforme che sono state ideologicamente monopolizzate.
Un caso noto é quello di 4chan, tuttora molto popolato, dove il noto board /pol/ é da anni una specie di striscia di gaza dello scontro ideologico. Le parti nel tempo, per quelle dinamiche di cui prima, si sono completamente polarizzate: Da una parte liberali estremi e agenti "provocateur" di sinistra, dall'altra ragazzi che partiti semplicemente curiosi, sono ora profondamente convinti che Hitler abbia tentato di salvare il mondo.
Per farla breve: Tutte le comunità "non gretine" non le trovi subito, devi cercarle negli antri del web, ma sono vive e direi anche prospere.
Google stesso ha tutto l'interesse che il suo algoritmo offra risultati svianti da un fronte e incoraggianti per l'altro.
"Manifatturazione del consenso" diceva Chomsky, che ora ironicamente si occupa di cose simili in prima persona. C'é interesse nel dare esattamente l'impressione che tu hai avuto, anche se ai fatti, é appunto un artifizio.
Citazione di: JE il 24 Dicembre 2021, 10:59:14 AM
Ciao Green Demetr,
in quanto alla questione dei giovani su internet, ti posso garantire che é pieno... Anche se notevolmente c'é da fare un distinguo tra i "social media users" e invece chi usa strumenti antichi come i forum.
Per farti un breve riassunto della situazione, reddit (praticamente un metaforum dove ognuno crea i propri forum) ha assorbito la maggior parte delle utenze, essendo piu o meno un "social media forum" di sorta.
Reddit é poi stato praticamente svenduto, dopo essere partito come indipendente (un classico), per diventare una specie di "eco chamber" di varie forze politiche ed economiche.
Ora la maggior parte dei forum "mainstream" non permette più lo scambio di idee politiche tout court: la sinistra può attaccare la destra, se la destra (o chiunque altro non-sinistra) attacca un'idea di sinistra, di solito viene pesantemente attaccato, ridicolizzato, o semplicemente "bannato".
Questo in realtà ha portato molti al disillusionamento politico e a cercare spazi di respiro apolitico dove nessuna parte venga proselizzata a priori.
Questi spazi sono per lo più sconosciuti e invisibilizzati dall'internet: una sorta di deep web dello scambio di contenuti che tra l'altro, pur essendo molto popoloso, non si fa pubblicità e non cerca espansioni volontarie, in quanto ha fatto esperienza di come é andata a finire nelle piattaforme che sono state ideologicamente monopolizzate.
Un caso noto é quello di 4chan, tuttora molto popolato, dove il noto board /pol/ é da anni una specie di striscia di gaza dello scontro ideologico. Le parti nel tempo, per quelle dinamiche di cui prima, si sono completamente polarizzate: Da una parte liberali estremi e agenti "provocateur" di sinistra, dall'altra ragazzi che partiti semplicemente curiosi, sono ora profondamente convinti che Hitler abbia tentato di salvare il mondo.
Per farla breve: Tutte le comunità "non gretine" non le trovi subito, devi cercarle negli antri del web, ma sono vive e direi anche prospere.
Google stesso ha tutto l'interesse che il suo algoritmo offra risultati svianti da un fronte e incoraggianti per l'altro.
"Manifatturazione del consenso" diceva Chomsky, che ora ironicamente si occupa di cose simili in prima persona. C'é interesse nel dare esattamente l'impressione che tu hai avuto, anche se ai fatti, é appunto un artifizio.
Si le conosco sia reddit che le 4chan e similia, ma sono più che altro camere per lo scontro radical-chic, nessun approfondimento storico, nessuna istanza filosofica di rilievo, salvo, essendo tutti fenomeni americani, la solita diatriba con nessuna dialettica e scontri frontali a go go tra dem e repubblicans.
Naturlamente le forze democratiche appoggiate dal consenso delle grandi aziende, sta comprando tutte queste piattaforme, imponendo d'obbligo una serie di regole, che vengono manipolate a fini politici.
In sè con le regole io non ho nulla in contrario (per esempio le campagne d'odio), è il loro uso che mi lascia perplesso (la compagna d'odio verso chi fa campagna d'odio tipo, che per esempio in italia è arrivata in maniera soft con la legge per i diritti omo, e che fortunamente ha perso, in quanto sarebbe stata omologabile come diritto di zittire il diritto all'opinione in TOTO) la sinistra sta proseguendo questo fine burocratico-politico, per ora in italia la destra l'ha sventato.
(anche se ormai l'ha vinto a livello egemonico del pensiero, per quanto riguarda i media nazionali, che sono poi quelli che contano).
Ma io mi riferisco a cose tranquille in chiaro, come facebook o i blog.
Infatti mi riferisco a quei crawler come sinistrainrete, che sono poi quelli, a cui dò un occhiata veloce.
Che sono una raccolta delle dissidenza, per ora ancora possibile.
Per quanto riguarda il web nascosto, sinceramente è una mera utopia che funzioni, infatti qualsiasi piattaforma può essere comprata.
Non è forse di ieri la notizia che Rumble è entrato in borsa in parnership con Yahoo etc...
(ma va bene così, diventerà presto, già lo è insieme ad altre piattaforme, un alternativa a youtube che per ora continuo a seguire).
Oppure che noi stessi in quanto sito, siamo in partnership con Google, etc...
Se si vuole un servizio si paga.
Il punto è che i forum esistono da anni.
Il caso più clamoroso era il sito ufficiale di filosofia
https://www.sfi.it/ che ha avuto il link sul forum per anni e anni con l'immaginetta del lavori in corso.
Oggi a distanza di decenni hanno tolto ogni velleità di discussione.
Ormai sono tutte bacheche, dove vengono messe collezioni di link a lavori singoli,individuali o al massimo d'equipe come nel più importante
https://www.leparoleelecose.it/ etc....
Per carità ogni tanto uno sguardo ce lo lancio, ma manca completamente lo scambio.
Stavo pensando di spostarmi d'altra parte su reddit, dove invece la discussione almeno fronte amerciano, esiste, ed è ribollente di spunti.
Unica limitazione, il mio inglese non è così buono e fluente.
Seconda limitazione, gli americani in questa fase storica stanno facendo ancora tanta fatica a lasciare la loro formazione analitica, per passare a quella continentale, perciò ci sono anche molte domande, che per esempio un italiano mai si sognerebbe di fare, e dico anche uno alle prime armi.
Non c'è niente da fare gli italiani educati partono da basi superiori di comprensione.
Quindi c'è anche da avere pazienza, sul reddit in formato nazionale, non mi ricordo quale fosse il problema, magari poi ci ribazzico (forse era una questione che è troppo generalista).
Comunque sia io rimango dell'idea che il forum è la componente più importante per la discussione pubblica o privata che sia.
E' un peccato che venga così poco usato.
D'altra parte ormai sono le piattaforme che decidono del social, e il social è questa immensa bacheca di messaggi nella bottiglia.
Ogni cosa destinata al mare del menefrego etc..
Per esempio un paio di volte ho provato ad interagire con
https://www.leparoleelecose.it/, il risultato per esperienza anche con altri blog, è che nessuno di questi vuole mettersi in gioco nel dialogo, a tutti basta chiudersi nel recinto (per bestie umane) di ipotetiche verità critiche.
No, io sono per il dialogo sempre!
Preferisco mille volte le minute considerazioni su questo forum, che le lunghe diatribe disegnate e mai pensate di questi radical-chic della domenica.
E ciò nonostante ogni tanto li leggo.
Qua comunque metto quello che i crawler di sinistra raccolgono.
(di solito critiche alla sinistra da sinistra, così è ormai da che mi ricordo ossia dagli anni 80 in poi :D ;) )
Diciamo un diritto di cronaca (non richiesto :D ): emmica posso fare tutto io ;)
Quindi la guerra delle piattaforme sinceramente a me non frega più di tanto.
L'importante è parlare di filosofia: ecco questo mi sembra che vi sia carenza (a parte reddit americano).
Riassunto delle puntate precedenti.
L'imperialismo americano è pronto a sferrare il colpo finale.
Esiste un agenda 2024, ed esiste una agenda 2030.
Una società globalizzata, asfittica nel controllo della morale (2030) e nel controllo della pensiero (2024) (vedi alla voce grande reset).
L'uso massiccio del PNL, ossia il presentare problemi con due sole soluzioni per blocco di diagramma (escludendo sistematicamente qualsiasi via terza, quarta etc...) ha portato la propaganda ad un livello di esasperazione collettivo, che si sta risolvendo nelle dissonanze cognitive, così dette, io le chiamo invece circolo paranoico (non ho più il polso del mondo esterno, dunque non so a che livello siamo nel passaggio dal discorso nevrotico e quello più proprimante detto psicotico, ossia nell'illusione di vivere in un eterno presente, negando ogni storia, persino la propria personale).
Le sfere di influenza vanno dunque inevitabilmente a deflagrare.(infatti nuovi potenze si aprono sul mercato, quella cinese e quella indiana, con il carico di insicurezza che portano due culture dalla morale completamente diversa dalla nostra).
E' interessante la domanda come verrà gestita la guerra fredda tra sfere di influenza?
Se prima il modello era economico, oggi come oggi è diventato impossibile.
La creazione di bolle economiche dentro altre bolle economiche sembra potenzialmente infinita.
La guerra per il dominio dell'info-sfera, sta diventando così ormai con lapalissiana certezza il nuovo orizzonte della guerra.
La propaganda sta per riscrivere le sue regole.
CAVE CANEM! (io non idea di cosa ci sia oltre il cinismo: appunti e ipotesi sul tavolo sono ben accetti, sapere che tipo di botta ti arriva addosso, ti aiuta almeno in parte a ripararti dallo shock, comunque inevitabile).
Certamente niente di nuovo sul cielo occidentale, gli schiavi cercano il nuovo padrone. ;) e i padroni si stanno presentando in tutto il loro splendore, tirati a lucido (DIO! come sono tirati!)