Salve. Apro questa nuova discussione-topic quale "filiazione" della parzialmente analoga "La famiglia ed il lavoro" aperta recentemente da Eutidemo.
Lo faccio partendo con la citazione del testo del mio primo intervento nel topic precedente, seguito dalla replica di Jacopus. Io esordivo con :
""Salve Eutidemo. a proposito di : "Per quanto concerne i rapporti "inter-genere", e, cioè, tra donne e uomini, nell'ambito della coppia eterosessuale (il che, però, vale anche per quella omosessuale),...........".
Diciamo pure che le coppie omosessuali non dovrebbero venir riguardate dalla Costituzione o dalle Leggi. Ciò perchè (e lo dico su base puramente LOGICA e priva di implicazioni omofobe od omofile) proprio gli affari esclusivamente affettivi o sessuali delle PERSONE - una volta tolte di mezzo le responsabilità della procreazione - riguardano appunto le PERSONE e non le COPPIE e LE FAMIGLIE.
Per il medesimo criterio LOGICO non deve poter esistere un matrimonio omosessuale, dato anche (quasi nessuno se lo ricorda) che la corretta etimologia di "matrimonio" discende da "contratto per rendere madre" (estensivamente, se vogliamo, anche ".....per rendere padre").
I fatti propri affettivi, sessuali non riproduttivi, patrimoniali etc. etc............ripeto..........possono e devono venir regolati solo da volontà e patti rigorosamente personali magari riconoscibili e registrabili dal Diritto ma mai sorgenti da questo ! Saluti."".
A ciò Jacopus replicava quanto grassettato qui sotto, in cui ora ho inserito le mie risposte/osservazioni :
""(da Jacopus per Viator :) Perchè mai i rapporti omosessuali non dovrebbero essere regolati dalle leggi.....
(risposta di Viator :) perchè quello che accade in fatto di relazioni personali (che cioè riguardano l'intimità psichica o sessuale) non illecite tra due persone maggiorenni, in grado di poter convenzionalmente intendere e volere e consenzienti, non deve riguardare nulla e nessuno fuori di loro due.
(da Jacopus per Viator :) oppure perchè mai non dovrebbero potersi sposare, con tutte le conseguenze, anche legali, del caso?.....
(risposta di Viator :) perchè MATRIMONIO letteralmente significa (dal latino) "CONTRATTO PER RENDERE MADRE (al limite : padre) e le sue conseguenze legali – in tutti i Diritti del mondo – vennero introdotte per rendere responsabili i coniugi nei confronti del primo degli effetti (NON CE NE FREGA NIENTE SE SOLO EVENTUALE – queste cose ce le insegna la natura con le sue regole, non la statistica con le sue eccezioni!) di una unione matrimoniale eterosessuale. Effetto che per le unioni omosessuali non si verifica, e quindi non richiede tutela.
(da Jacopus per Viator :) Quale sarebbe la logica che ritieni debba esserci?.....
(risposta di Viator :) quella appena sopra citata. La tutela PREVENTIVA di eventuali TERZE PERSONE (i FIGLI se arriveranno) estranee (in senso fisico !) e diverse dai due soggetti che contraggono matrimonio.
(da Jacopus per Viator :) Sposandosi ad esempio, il compagno che sopravvive ha diritto alla pensione di reversibilità, cosa che è impossibile anche facendo i più bei patti privati. E ciò vale sia per le coppie etero che per quelle omo.
La logica qui non c'entra niente. C'entrano invece i diritti delle persone e la mentalità retrograda di questo paese.....
(risposta di Viator :) ecco che qui casca l'asino : la tua osservazione – scusami – mi sembra espressa da una tipica maggioranza di un tipico Paese tipicamente retrogrado dal punto di vista socioculturale. Un Paese in cui moltissimi hanno ben chiaro cosa siano i benefici individuali da spremere dalla società-Stato, mentre quasi nessuno è interessato alla sostenibilità ed equità sociale per la collettività nel suo complesso.
E' chiaro che i matrimoni vengono sempre celebrati per amore e per desiderio di discendenza. Qualcuno (pochissimi) per assicurarsi un soddisfacimento sessuale, patrimoniale, reddituale.
E' incredibile che mi tocchi ricordare che la "reversibilità" è istituto nato a suo tempo per garantire la stabilità sociale anche attraverso l'ovvio, doveroso sostegno economico verso i sopravviventi (vedove, figli) nei casi in cui la (tradizionale) fonte di reddito (il lavoratore maschile) venga a mancare.
Tu vorresti vederla trasformata in specie di assicurazione sulla vita a premio pressochè nullo ma indennizzo praticamente automatico (un pò come fanno certe Chiese quando ti promettono il Premio (intendendolo come Risarcimento) Eterno).
Vorresti che una qualsiasi COPPIA, magari fruente di due distinti redditi individuali da vivi, possa trasformarsi in FAMIGLIA anche se fisiologicamente impossibilitata a procreare (è il caso della omosessualità) non per contribuire appunto alla perpetuazione della società e della specie (per qualcuno della Casata)............ma solo per prolungare un certo livello reddituale di vita ?
Famiglia e matrimonio sono istituzioni in grande travaglio antropologico. Difficile pertanto fissare la questione senza pagare pegno alle proprie inclinazioni ideologiche e valoriali.
Per me i paletti importanti riguardano la tutela dei minori e l'uguaglianza e il rispetto fra gli adulti. Di ciò dovrebbe occuparsi la legge. Lasciando su tutto il resto ampia libertà di scelta. Il matrimonio omosessuale mi pare ormai inevitabile e pure la genitorialità single. Solo questione di maturazione dei tempi e presa d'atto della loro evoluzione.
Citazione di: viator il 10 Gennaio 2020, 21:47:48 PMnon deve poter esistere un matrimonio omosessuale, dato anche (quasi nessuno se lo ricorda) che la corretta etimologia di "matrimonio" discende da "contratto per rendere madre" (estensivamente, se vogliamo, anche ".....per rendere padre").
Tanta sollecitudine per l'etimologia potrebbe essere rivolta ad obiettivi di ben più alta utilità sociale, per esempio potremmo smettere di pagare le tasse sulla casa, facendo valere il fatto che in latino "casa" significa "capanna", e riservarle quindi a chi possiede capanni di pesca, capanni per gli attrezzi e simili. ;)
Salve Menandro. Tutto sommato hai ragione. Quindi casino starebbe per "capannuccia".
Ma toglimi una curiosità : l'etimologia di "matrimonio" la conoscevi già prima che io la ricordassi con il mio intervento ? Saluti.
Effettivamente l'argomentazione filologica posta da viator è un po' debole, la tesi però è corretta. Il matrimonio è l'istituzione sociale più importante che abbiamo acquisito dal nostro passato, importante perché presiede all'attività educativa, cioè la funzione più importante per il futuro della civiltà.
Rispetto a tale funzione la sessualità ha un ruolo funzionale, non finalistico.
Due omosessuali che decidono di vivere insieme, sicuramente non potranno avere naturalmente dei figli, per cui quale senso ha che utilizzino questa istituzione. La loro scelta, comunque, ha un valore sociale positivo, come in tutti i casi in cui più individui decidono di mettere in comune la loro vita, per qualsiasi ragione, per cui sarebbe opportuno venisse regolamentata ed incentivata, ma non ha senso parlare di matrimonio.
Citazione di: anthonyi il 11 Gennaio 2020, 08:11:04 AM
Effettivamente l'argomentazione filologica posta da viator è un po' debole, la tesi però è corretta. Il matrimonio è l'istituzione sociale più importante che abbiamo acquisito dal nostro passato, importante perché presiede all'attività educativa, cioè la funzione più importante per il futuro della civiltà.
Rispetto a tale funzione la sessualità ha un ruolo funzionale, non finalistico.
Due omosessuali che decidono di vivere insieme, sicuramente non potranno avere naturalmente dei figli, per cui quale senso ha che utilizzino questa istituzione. La loro scelta, comunque, ha un valore sociale positivo, come in tutti i casi in cui più individui decidono di mettere in comune la loro vita, per qualsiasi ragione, per cui sarebbe opportuno venisse regolamentata ed incentivata, ma non ha senso parlare di matrimonio.
Beh, qualcuno, magari omosessuale, può procreare non naturalmente o adottare dei figli; l'adozione è una "procreazione sociale", una presenza di qualcuno nel ruolo di figlio anche se non lo è... e in generale la tecnica e l'intelligenza sono da sempre al servizio dell'uomo per programmare, gestire e migliorare la procreazione, fin dal tempo della pietra direi, quando i nostri antenati scoprirono il coito interrotto e la realtà della paternità, anche senza scomodare e tirare in ballo tecniche moderne di fecondazione assistita o eterologa.
Quindi, anche ammesso che il matrimonio sia finalizzato principalmente alla procreazione e all'educazione, anche ammessa questa tesi, dato che non c'è nessuno che possa stabilire quale sia una procreazione di serie a e una procreazione di serie b nè
tantomeno (ci sarebbe da ridere, se non ci fosse da piangere...) un'educazione di serie a e una di serie b (è di serie b l'adozione? L'eterologa? E chi lo dice? E l'educazione che due omosessuali darebbero a un figlio è di serie b? Ma davvero?) direi che i tempi sono maturi per accettare il matrimonio per tutti, o meglio ancora per abolire definitivamente il matrimonio.
Salve niko. Un inciso involontariamente umoristico a proposito del tuo : ",,,,,,,,fin dal tempo della pietra direi, quando i nostri antenati scoprirono il coito interrotto........".
Ma lo sai che il coito interrotto vene scoperto da una coppia che si stava dedicando a certe effusioni quando, sul più bello, all'ingresso della loro caverna di presentò un gigantesco orso incazzatissimo ?.
Più seriamente : "direi che i tempi sono maturi per accettare il matrimonio per tutti".
Ma il problema che io pongo non riguarda la classificazione dei matrimoni, il valore della genitorialità omosessuale, etc. etc.! Riguarda l'iniquità di dover riconoscere - da parte della Società e dello Stato, dei benefici a chi decida di sposarsi solo per godere eventualmente DELLA PROPRIA SOPRAVVIVENZA AL CONIUGE. Cioè di godere della "reversibilità" previdenziale anche da parte di chi non diventerà mai nè orfano nè vedova.
Infine, per : "..................o meglio ancora per abolire definitivamente il matrimonio", direi che bisognerà pazientare ancora al minimo qualche secolo, visto che il matrimonio ed ogni altro genere di differenziazione sociale tra maschi e femmine è dovuto semplicemente al fatto biologico per il quale è solo uno dei due sessi a risultare il portatore delle conseguenze della fecondazione. Saluti.
Citazione Riguarda l'iniquità di dover riconoscere - da parte della Società e dello Stato, dei benefici a chi decida di sposarsi solo per godere eventualmente DELLA PROPRIA SOPRAVVIVENZA AL CONIUGE.
Che dire Viator. Il reddito di cittadinanza è iniquo? Le pensioni minime sono inique? La legge 104 per l'assistenza ai propri familiari disabili è iniqua? La possibilità di avere agevolazioni sulla base del reddito è iniqua? L'esenzione dal ticket è iniqua?
A me pare che di iniquo vi sia una visione della società distorta, dove tutto viene riportato all'interesse, all'avidità, alla furbizia. Il bello (o il brutto, dipende dai punti di vista) del nostro modello evolutivo in quanto homo sapiens, è che più ce lo diciamo, più ci crediamo e più ci comportiamo di conseguenza.
Citazione di: viator il 11 Gennaio 2020, 15:46:31 PM
Salve niko. Un inciso involontariamente umoristico a proposito del tuo : ",,,,,,,,fin dal tempo della pietra direi, quando i nostri antenati scoprirono il coito interrotto........".
Ma lo sai che il coito interrotto vene scoperto da una coppia che si stava dedicando a certe effusioni quando, sul più bello, all'ingresso della loro caverna di presentò un gigantesco orso incazzatissimo ?.
Più seriamente : "direi che i tempi sono maturi per accettare il matrimonio per tutti".
Ma il problema che io pongo non riguarda la classificazione dei matrimoni, il valore della genitorialità omosessuale, etc. etc.! Riguarda l'iniquità di dover riconoscere - da parte della Società e dello Stato, dei benefici a chi decida di sposarsi solo per godere eventualmente DELLA PROPRIA SOPRAVVIVENZA AL CONIUGE. Cioè di godere della "reversibilità" previdenziale anche da parte di chi non diventerà mai nè orfano nè vedova.
Infine, per : "..................o meglio ancora per abolire definitivamente il matrimonio", direi che bisognerà pazientare ancora al minimo qualche secolo, visto che il matrimonio ed ogni altro genere di differenziazione sociale tra maschi e femmine è dovuto semplicemente al fatto biologico per il quale è solo uno dei due sessi a risultare il portatore delle conseguenze della fecondazione. Saluti.
Beh viator, nei matrimoni per interesse, quelli in cui l'interesse viene prima dell'amore e dello scopo procreativo, e magari li sostituisce del tutto, si scrocca qualcosa al partner, nel senso che ci si appropria parassitariamente del suo patrimonio, offrendo in cambio della bella vita magari solo sesso e il prestigio sociale che deriva dallo stare con un bell'uomo o con una bella donna, (una forma più lungo termine di prostituzione) e magari alla morte del partner si scrocca qualcosa pure allo stato se si gode della reversibilità, di un'eredità che in assenza di altri eredi sarebbe andata allo stato eccetera, ma i matrimoni per interesse esistono a prescindere dai gusti sessuali e possono essere sia gay che etero; e al contrario ci può essere un matrimonio per amore e per fare una famiglia tra gay o lesbiche, che si sono sposati senza nessun calcolo economico e che alla morte di uno dei due finisce con la vedovanza dell'altro, o con un figlio che dalla coppia era stato adottato o ottenuto con tecniche di fecondazione eterologa che resta a tutti gli effetti orfano, e non sa come mantenersi.
Quindi tutti possono sposarsi al solo scopo di scroccare qualcosa al prossimo o allo stato, e tutti possono rimanere vedovi o orfani a prescindere dall'orientamento sessuale, che quindi non può essere un motivo per discriminare.
Citazione di: niko il 11 Gennaio 2020, 14:47:41 PM
.
Beh, qualcuno, magari omosessuale, può procreare non naturalmente o adottare dei figli; .
Se è per questo l'omosessuale può anche procreare naturalmente, il punto è che non lo può fare con il partner, deve comunque trovare un partner dell'altro sesso che fornisca quanto meno il seme o l'ovulo. Insomma è nella stessa condizione di un single che voglia avere un figlio, per cui, il trattamento giuridico deve essere lo stesso, le condizioni di adozione e di legittimazione di una nascita prodotta artificialmente devono essere le stesse.
Salve Jacopus. Circa le tue scandalizzate considerazioni : "Il reddito di cittadinanza è iniquo? Le pensioni minime sono inique? La legge 104 per l'assistenza ai propri familiari disabili è iniqua? La possibilità di avere agevolazioni sulla base del reddito è iniqua? L'esenzione dal ticket è iniqua?"......esse verranno certo trovate logiche, coerenti, convincenti, ragionevoli da tutti i lettori frettolosi, superficiali, disattenti etc. Se tu fossi un candidato elettorale convinceresti certo degli oceani di gente semplice genuinamente altruista ma piuttosto tonta.
Nessuno dei benefici, diritti, provvidenze che citi ha la caratteristica che verrebbe posseduta da una "reversibilità" che venisse attribuita quale semplice automatica conseguenza di una scelta perfettamente facoltativa quale il matrimonio ! (il quale quindi potrà venir scelto al solo scopo di poter fruire (anche solo eventualmente) di un futuro beneficio reddituale !).
IL REDDITO DI CITTADINANZA NON VIENE EROGATO A CHI DECIDE DI ESSERE POVERO! LE PENSIONI MINIME IDEM! LA LEGGE 1069946675599477578 NON TUTELA CHI DECIDE DI ESSERE DISABILE O CHI DECIDE DI PROCREARE FIGLI DISABILI!............non vado oltre. Di fronte a queste tematiche, perbacco, ...........suvvia, basterebbe riflettere un pochetto sui principi anzichè sui bisogni (per carità !!) dei singoli. Saluti.
Salve niko : Citandoti : "ma i matrimoni per interesse esistono a prescindere dai gusti sessuali e possono essere sia gay che etero". Ovvio. Scroccando al coniuge sprovveduto o sfortunato, ma evitando che ciò accada nei confronti di altri (la cosiddetta collettività).
Poi : "e tutti possono rimanere vedovi o orfani a prescindere dall'orientamento sessuale, che quindi non può essere un motivo per discriminare". Ti sfugge che - se una Costituzione non consente il MATRIMONIO tra omosessuali - non potranno esistere vedovi o vedove di omosessuali oltrechè non potranno esserci figli naturali orfani di omosessuali.
Ed il non consentire ciò che fino a quel momento non esiste (il matrimonio tra omosessuali) non può essere considerato una discriminazione. Altrimenti potrebbe venir considerato discriminatoria la mancanza della facoltà di guidare l'automobile per i ciechi.
Si obietterebbe che - sposandosi - gli omosessuali non corrono il rischio di generare pericolo per sè e per gli altri.
Ma tutto ciò che di lecito due omosessuali possono fare.........possono farlo tranquillamente senza sposarsi, senza cioè invocare la contrattualizzazione di ciò che invece reclamano ma non sono in grado di fare e che venne appunto creato allo scopo : generare una prole. Saluti.
Ti dico come la penso Viator e poi la chiudo lì. Ritengo che uno stato di diritto così come me lo immagino io, dovrebbe garantire gli stessi diritti sia ai coniugi eterosessuali che ai coniugi omosessuali e fra questi diritti ovviamente discendono il diritto all'eredità, la reversibilità della pensione, persino il diritto di prendersi cura del gatto di famiglia. Se poi non lo vogliamo chiamare matrimonio ma "unione legale fra senzienti" a me non cambia nulla. L'equiparazione non ha solo un valore di tipo "materiale", in ogni caso, ma serve per raffigurare agli occhi della società e dell'opinione pubblica che l'omosessualità non è una malattia e che gli omosessuali hanno diritto ad essere riconosciuti anche nella loro eventuale unione pubblica, visto che il matrimonio, fra le tante conseguenze giuridiche, è anche un atto pubblico, un impegno reciproco a vivere insieme, nella buona e nella cattiva sorte.
Non capisco la posizione come la tua, Viator. Di fronte ad atti iniqui di ben altra portata, camorra, evasione fiscale a livelli da terzo mondo (solo la provincia di Padova evade come tutta la Svezia), la tua mi sembra una battaglia moralistica adatta più ai tempi di Giulio II che ai tempi attuali, oppure è (ovviamente non nel tuo caso, preservo la tua buona fede e il tuo desiderio di discutere del tema in modo amichevole) una delle tante "armi di distrazione di massa".
Citazione di: anthonyi il 11 Gennaio 2020, 20:51:17 PM
Citazione di: niko il 11 Gennaio 2020, 14:47:41 PM
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Beh, qualcuno, magari omosessuale, può procreare non naturalmente o adottare dei figli; .
Se è per questo l'omosessuale può anche procreare naturalmente, il punto è che non lo può fare con il partner, deve comunque trovare un partner dell'altro sesso che fornisca quanto meno il seme o l'ovulo. Insomma è nella stessa condizione di un single che voglia avere un figlio, per cui, il trattamento giuridico deve essere lo stesso, le condizioni di adozione e di legittimazione di una nascita prodotta artificialmente devono essere le stesse.
Antony, questa affermazione è assurda (e grave), stai dicendo che un figlio che nasce e cresce in una famiglia, per desiderio e per scelta di una coppia che appunto lo ha voluto e desiderato come figlio, debba ricadere come diritti e responsabilità solo sul genitore "effettivo", quando sai o dovresti sapere che nel caso di coppie non etero la decisione di adottare un figlio o procreare tramite un contributo esterno è condivisa e presa da entrambi i partner a prescindere da chi dei due sia il genitore "reale"; e quindi entrambi diventano genitori su un piano etico e morale, come conseguenza morale di una scelta fatta insieme: il matrimonio darebbe loro il diritto, e anche il preciso dovere, di diventarlo, -di diventare genitori- anche su un piano giuridico di obblighi e di diritti, come già lo sono di fatto su un piano morale, se hanno fatto liberamente e ponderatamente insieme la scelta di procreare o di adottare, anche se il procreatore "effettivo" è stato uno solo dei due.
E di riflesso tali diritti il figlio potrebbe vantare e far valere nei loro confronti in caso di inadempienze, dato che è stato originariamente voluto e desiderato da tutti e due.
Non è come se uno sposa una donna vedova o divorziata che ha già dei figli da una precedente unione e diventa patrigno di figliastri, qui si tratta di figli che si aggiungono ad una convivenza già esistente per una ben precisa decisione di entrambi i conviventi, quindi che ci sia adozione o procreazione tramite terzi la situazione è sempre analoga a un adozione e come un'adozione deve essere considerata, tanto più che se c'è stata davvero semplice adozione e non procreazione tramite terzi, il genitore "naturale" non è nessuno dei due della coppia!
La situazione di un single con un figlio non c'entra niente con quella che si viene a creare in una coppia non etero che desidera e ottiene un figlio, e la tua analogia è dunque assurda, e tesa implicitamente e concettualmente a non riconoscere tali famiglie come famiglie.
Citazione di: niko il 12 Gennaio 2020, 02:43:55 AM
Antony, questa affermazione è assurda (e grave), stai dicendo che un figlio che nasce e cresce in una famiglia, per desiderio e per scelta di una coppia che appunto lo ha voluto e desiderato come figlio, debba ricadere come diritti e responsabilità solo sul genitore "effettivo", quando sai o dovresti sapere che nel caso di coppie non etero la decisione di adottare un figlio o procreare tramite un contributo esterno è condivisa e presa da entrambi i partner a prescindere da chi dei due sia il genitore "reale";
Intanto distinguiamo, una cosa è l'adozione da parte di due o più persone di un bambino, in tal caso non c'è un genitore naturale per cui gli adottanti sono sullo stesso piano.
Nel caso in cui, invece, uno dei due sia genitore naturale, direi che è assurdo dimenticare questo, così come è assurdo dimenticare che quel bambino ha un altro genitore naturale che magari potrebbe voler dire la sua. Poi è chiaro che nel momento in cui si realizza l'adozione da parte del partner non genitore naturale, diritti e doveri vengono condivisi, si tratta comunque di soluzioni problematiche perchè non rispettano quegli equilibri naturali che si creano quando la responsabilità educativa si divide tra un uomo e una donna.
Poi ci sarebbe da differenziare tra omosessualità maschile e femminile, la donna, infatti, è comunque più predisposta alla funzione educativa, per cui, in tal caso, le problematicità sono minori.
Non c'è nulla di assurdo in quello che dico, c'è solo preoccupazione per quei bambini che si trovassero in quella situazione concreta, tu invece, piuttosto, sembra ragioni sull'idea che la nascita, la crescita e l'educazione dei bambini sia solo un prodotto mentale della volontà di essere genitore.
Citazione di: anthonyi il 12 Gennaio 2020, 08:22:47 AM
Citazione di: niko il 12 Gennaio 2020, 02:43:55 AM
Antony, questa affermazione è assurda (e grave), stai dicendo che un figlio che nasce e cresce in una famiglia, per desiderio e per scelta di una coppia che appunto lo ha voluto e desiderato come figlio, debba ricadere come diritti e responsabilità solo sul genitore "effettivo", quando sai o dovresti sapere che nel caso di coppie non etero la decisione di adottare un figlio o procreare tramite un contributo esterno è condivisa e presa da entrambi i partner a prescindere da chi dei due sia il genitore "reale";
Intanto distinguiamo, una cosa è l'adozione da parte di due o più persone di un bambino, in tal caso non c'è un genitore naturale per cui gli adottanti sono sullo stesso piano.
Nel caso in cui, invece, uno dei due sia genitore naturale, direi che è assurdo dimenticare questo, così come è assurdo dimenticare che quel bambino ha un altro genitore naturale che magari potrebbe voler dire la sua. Poi è chiaro che nel momento in cui si realizza l'adozione da parte del partner non genitore naturale, diritti e doveri vengono condivisi, si tratta comunque di soluzioni problematiche perchè non rispettano quegli equilibri naturali che si creano quando la responsabilità educativa si divide tra un uomo e una donna.
Poi ci sarebbe da differenziare tra omosessualità maschile e femminile, la donna, infatti, è comunque più predisposta alla funzione educativa, per cui, in tal caso, le problematicità sono minori.
Non c'è nulla di assurdo in quello che dico, c'è solo preoccupazione per quei bambini che si trovassero in quella situazione concreta, tu invece, piuttosto, sembra ragioni sull'idea che la nascita, la crescita e l'educazione dei bambini sia solo un prodotto mentale della volontà di essere genitore.
La donna più predisposta dell'uomo ad educare i figli?
Sarebbe il caso di superare certi pregiudizi catto-italioti-mammisti. Meglio la grande tradizione greco-classica della Pederastia e della Paideia, se proprio devo indicare dove sono le mie "radici".
Genitori "naturali" che rivendicano il figlio dopo che è stata concordata una fecondazione o una gestazione eterologa, o comunque un concepimento con terzi in vista del progetto concordato di allevare il bambino in un'altra famiglia?
Sono casi psicologicamente provanti e tragici, che andrebbero evitati il più possibile mettendo in chiaro gli accordi da prima, e la legge dovrebbe formalizzare nei minimi dettagli come stabilire e registrare questi accordi: comunque siamo in una società liberale, regolata dal diritto civile e dai contratti, quindi mi dispiace dirlo, ma il figlio, se c'è un accordo scritto è di chi risulta che dovrà prenderlo con sé dall'accordo scritto, l'accordo deve prevalere sulla biologia e non ci deve essere spazio per ambiguità e sentimentalismi; diverso è il caso in cui degli accordi non ci sono, non sono ricostruibili o non sono legali, e quindi anche la coppia che voleva il figlio tramite aiuto di terzi si è comportata in modo non onesto e non trasparente: in questi casi è possibile che perda il figlio, e che il figlio venga assegnato al genitore "naturale" se così il genitore "naturale" desidera.
Naturalmente mi si potrà dire che sono spietato se dico che gli accordi formali devono prevalere sulle realtà biologiche, naturalmente non è così e questo è un pregiudizio, basti vedere come funziona la legge in caso di adozione: prevalgono i diritti del genitore adottivo su quelli di quello naturale, prevalgono gli accordi formali sulle realtà biologiche, e il genitore naturale non può "ripensarci" rispetto alla sua decisione di dare il figlio in adozione e non ha nessun diritto di vedere e frequentare il figlio da minorenne, al massimo, se non ha scelto di restare anonimo, potrebbe essere il figlio di sua iniziativa a contattarlo da maggiorenne.
Così funziona per le adozioni "normali" tra coppie etero, così dovrebbe funzionare per le adozioni omosessuali, anche, e a maggior ragione, se è avvenuta la nascita di figli con mezzi eterologhi o a vario titolo biotecnologici: anche nelle classiche adozioni che si usano da secoli per soddisfare il desiderio di maternità delle coppie sterili e dare un destino migliore a bambini disagiati c'è un genitore "naturale", che però, una volta concordata l'adozione, ha pochi o nessun diritto.
Mi ricordo che nel mio libro di bioetica all'università c'era l'esempio assurdo e volutamente esilarante di cosa succederebbe se un ragazzo che per anni ha fatto la donazione di seme portando il seme in provetta a dei laboratori, a un certo punto pretendesse dallo stato e da le altre famiglie il diritto di conoscere e incontrare i suoi...
320 e più figli ;-)
Niko, gli umani sono dei mammiferi, direi che basta la parola !
Riguardo poi alla dissertazione sul rapporto tra Diritto contrattuale e Diritto naturale, sembra quasi tu concepisca il bambino come soggetto a diritti di proprietà da parte dei genitori. Il diritto di famiglia non tutela i genitori, tutela i figli, cercando di garantire loro la migliore tutela possibile, per questo le prerogative di genitore naturale si perdono se si dimostra di essere un genitore indegno o se ci si rinuncia, ma non è che queste prerogative tu le puoi trasferire ad un altro, non è che puoi vendere tuo figlio, magari in cambio di denaro.
Il caso che fai del donatore alla banca del seme è dimostrativo dell'aberrazione alla quale si può arrivare utilizzando solo la tecnica senza partire da schemi morali di riferimento.
Citazione di: anthonyi il 12 Gennaio 2020, 14:20:41 PM
Niko, gli umani sono dei mammiferi, direi che basta la parola !
Ti ho già detto dove sono le mie radici. Alcuni amori non sono
discendenza, basta la parola.
Salve Jacopus : Citandoti, rispondo : "Ritengo che uno stato di diritto così come me lo immagino io, dovrebbe garantire gli stessi diritti sia ai coniugi eterosessuali che ai coniugi omosessuali e fra questi diritti ovviamente discendono il diritto all'eredità, la reversibilità della pensione, persino il diritto di prendersi cura del gatto di famiglia". Sono d'accordo, una volta però che degli omosessuali possano diventare coniugi. Condizione alla quale sono avverso per le ragioni sociobiologiche che ti ho già citato..
Proseguendo : " Se poi non lo vogliamo chiamare matrimonio ma "unione legale fra senzienti" a me non cambia nulla". Quindi per te va bene che si possano – davanti alla Legge - chiamare con nome diverso le stesse identiche situazioni di diritto ?
Ancora : "l'omosessualità non è una malattia". Qualche pedante potrebbe insinuare la distinzione tra "malattia" e "anomalia psichica", ma lasciamo perdere. Dopotutto "nessuno è normale" e quindi certamente nessun medico deve poter rifiutare un Certificato di Sana e Robusta Costituzione Fisica ad una persona solo perchè omosessuale.
Infine : "Di fronte ad atti iniqui di ben altra portata, camorra, evasione fiscale a livelli da terzo mondo (solo la provincia di Padova evade come tutta la Svezia), la tua mi sembra una battaglia moralistica adatta più ai tempi di Giulio II che ai tempi attuali".
Hai ragione. In un Forum come questo, in cui uno degli argomenti di maggior successo è stata una discussione "Perchè esiste qualcosa anzichè il nulla", occorrerebbe dedicarsi (io lo imporrei per regolamento) solo alla soluzione delle grandi iniquità nazionali e planetarie, attività alla quale la filosofia ha sempre fornito un contributo immenso.
Io, come tu stesso hai notato, non mi sento all'altezza. Potresti cimentarti tu iniziando con l'argomento "Perchè in Italia esistono più evasori che contribuenti". Saluti.
Citazioneattività alla quale la filosofia ha sempre fornito un contributo immenso.
Per quanto ti possa sembrare anomalo è proprio così. Questa "attività" è stata svolta e viene svolta tuttora da una disciplina specialistica della filosofia, già nota agli antichi greci, che la chiamavano praxis per distinguerla dalla theoria. In Italia viene chiamata Filosofia pratica, e di filosofi interessati a questa disciplina ne puoi contare quanti ne vuoi. La filosofia di per sè non è certo una dottrina introspettiva o spirituale, o perlomeno non solo.
Salve Jacopus. Grazie per avermi ricordato ciò che già sapevo. La filosofia, dal punto di vista pratico è una infruttuosa ma utilissima attività a base speculativa.
Essa svolge per le menti la medesima funzione che le cyclettes per i corpi : NON PORTA DA NESSUNA PARTE MA TIENE IN ALLENAMENTO CERTE PRECISE PARTI DI UN CORPO. Saluti
Viator. La filosofia direttamente o indirettamente ha mosso eserciti, agiti degli uomini, creato istituzioni e distrutto altre. Gli uomini hanno bisogno di legittimazione per "credere" di agire bene e la filosofia come ogni sapere fornisce ciò. Il tuo paragonare la filosofia ad una cyclette può essere un motto di spirito simpatico ma che può essere smentito da qualsiasi libro di storia.
Per quanto la famiglia biologica abbia una sua importanza fondativa anche sul piano sociale, tale componente mi pare stia migrando verso una società in cui la tutela dei minori (e pure degli adulti conviventi) riguarda sempre più chi se ne occupa, piuttosto che chi li fa. Ad occuparsene bene possono essere genitori adottivi, single, famiglie allargate, parenti. Oppure la società nel suo complesso, quando agevola la formazione dei minori, fornisce servizi a tal riguardo, ed è chiamata a tutelare i minori anche dalle angherie, magari "culturalmente" supportate, della loro stessa famiglia biologica.
La dissociazione culturale tra società e famiglia biologica evidenzia i limiti di una concezione meramente biologica della famiglia.
Di ciò si era accorto anche Platone (tornando alla filosofia) che plaudeva all'educazione collettiva degli spartani che anche nei riguardi delle donne permetteva cose inaudite per l'epoca, e forse anche per molte società misogine attuali. Pur restando il Platone medesimo molto "ateniese" quando si trattava di elargire il sapere filosofico alle donne.
Salve Ipazia. Giuste osservazioni, le tue. Qui sopra c'è appena stato un contradditorio tra me e Jacopus al cui interno io sono stato giudicato abbastanza retrogrado (ma il bene, il giusto, l'utile non sono mai stati nè dietro nè mai davanti alla modernità......se ne stanno sopra qualsiasi storia e qualsiasi tempo) e pure di balzane idee.
Ciò che non è stato capito da Jacopus e forse da altri è che io non sono affatto contrario alle più fantasiose forme di unione e di strutturazioni sociali che il tempo ci presenta. La mia contrarietà riguarda solamente gli oneri economici collettivi che la "liberalizzazione indiscriminata" dell'istituto matrimoniale comporterebbe anche per chi non desidera concorrere al mantenimento economico di alcune conseguenze di certe forme di matrimonio altrui.
Io sono ben lieto del fatto che una parte del mio contributo fiscale venga destinato alla composizione di un trattamento di "reversibilità" per vedove ed orfani, ma qui qualcuno vorrebbe che i denari anche miei venissero eventualmente utilizzati per pasturare a vita qualcun altro che si trova a sopravvivere alla morte di un"compagno di vita" con il quale aveva costruito un rapporto puramente personalistico che non ha aiutato in alcun modo la costruzione od il mantenimento di una struttura sociale basata su di una necessaria ed ovvia prospettiva riproduttiva della stessa società.
Naturalmente c'è il caso delle coppie eterosessuali sterili o comunque intenzionate a non riprodursi. Ma esse vanno trattate allo stesso modo di quelle eterosessuali fertili e desiderose di prole in quanto sia la STERILITA' che la VOLONTA' PROCREATIVA rappresentano condizioni che potrebbero essere solo circostanziali, cioè che ad un bel momento potrebbero anche cessare.
La prospettiva riproduttiva quindi - e sempre secondo me - è l'unico fondamento serio di quella che è nata come PROVVIDENZA SOCIALE e non certo come DIRITTO NATURALE : la "reversibilità". Saluti.
La "reversibilità" è uno strumento di welfare alquanto desueto, già falcidiato dal reddito dei superstiti, che aveva senso quando la divisione del lavoro sociale aveva la forma caratteristica del modello patriarcale: lavoro domestico e di accudimento della prole non retribuito della madre a fronte del lavoro "ufficiale" retribuito del pater familias. Superato pure da forme più pertinenti di sostegno al reddito come l'invalidità, l'accompagnatoria, il reddito di cittadinanza, la pensione sociale, che testimoniano del passaggio al sociale di ambiti di sussistenza che un tempo gravitavano esclusivamente all'interno della famiglia monogamica eterosessuale.
La legge riconosce un diritto pieno alla reversibilità solo per i figli studenti non lavoratori fino a 26 anni e, sine die, ai figli inabili. Siamo quindi nel pieno dell'ortodossia genitoriale. Negli altri casi il reddito del beneficiario riduce progressivamente il beneficio, ridotto alla funzione di pensione sociale (la quale a sua volta, se goduta, è ridotta o azzerata dalla reversibilità).
Come fa notare Ipazia, l'irrisorietà delle cifre erogate è ormai tale da far ritenere che in realtà la critica a questo strumento sia emotiva e culturale.
Salve Jacopus. Vorrà dire che le opinioni e le scelte di un un Jacopus e forse di una Ipazia, una volta che il destino dovesse chiamarli a gestire autocraticamente di questi aspetti, saranno forse frutto non dei loro principi ma delle loro valutazioni di sopportabilità finanziaria. Si chiama realpolitik, la quale consiste nell'adattare la politica allo stato del mondo....a differenza della idealpolitik la quale vorrebbe cambiare il mondo secondo certi principi. Saluti.
Anche se il Capitale ha convertito miriadi di umani alla religione della crescita infinita, l'economia reale non è ideale, ma reale. Pertanto quando si entra nel campo del welfare, pur potendolo estendere idealmente all'universo mondo (cosa che i provvidenzialisti teorizzano), la realta costringe a scelte assai meno provvidenziali in cui più che le idee conta il principio real-economico della sussistenza. Personalmente ritengo che ricondurre l'importo della reversibilità alle condizioni economiche del beneficiario sia tanto realistico che ideale.
Salve Ipazia."Personalmente ritengo che ricondurre l'importo della reversibilità alle condizioni economiche del beneficiario sia tanto realistico che ideale".
Perfettamente d'accordo. Saluti.
Citazione di: viator il 13 Gennaio 2020, 15:48:41 PMIo sono ben lieto del fatto che una parte del mio contributo fiscale venga destinato alla composizione di un trattamento di "reversibilità" per vedove ed orfani, ma qui qualcuno vorrebbe che i denari anche miei venissero eventualmente utilizzati per pasturare a vita qualcun altro che si trova a sopravvivere alla morte di un"compagno di vita" con il quale aveva costruito un rapporto puramente personalistico che non ha aiutato in alcun modo la costruzione od il mantenimento di una struttura sociale basata su di una necessaria ed ovvia prospettiva riproduttiva della stessa società.
Ciao Viator, penso che tu possa stare tranquillo su questo punto: considerato che l'omosessualità non comporta privilegi fiscali, quei soldi verrebbero da contributi versati sì da te, ma anche dalla coppia in questione.
Ciao Viator, mi complimento per le tue capacità di ragionamento avulse da bagliori ideologici, contrariamente ad altri forumisti (tra i quali pure qualche mod ☺)
In effetti sono anch'io contro il matrimonio tra persone dello stesso sesso primariamente per le ragioni LOGICHE che hai evidenziato.
"Ecco qui casca l'asino"; mi piace questa espressione da te utiluzzata, perché attualmente la società è dominata e diretta, a mio avviso, da asini che credono di trasformare in meglio i nostri rapporti interpersonali e sociali.
Dai commenti avversi ai tuoi ragionamenti si nota una superficialità di origine relativistica. Saremo in grado in futuro di riparare ai danni che inevitabilmente tale relativismo sta producendo? Ci sarebbe da chiedersi seriamente se c'è un nesso tra il diffuso relativismo distruttivo, tra queste cosiddette "conquiste civili" con quanto constatato ultimamente da diversi ricercatori, e cioè che è in corso, a partire dagli anni '70 del secolo scorso, un drastico calo d'intelligenza in tutta la popolazione mondiale? E non credo che a tale tendenza facciano eccezione i politici che decidono su certe leggi. Basta ascoltare un telegiornale o leggere la cronaca dei quotidiani per notare i sintomi di un rimbambimento generale, di un abbassamento dell'intelligenza che si accompagna naturalmente al degrado etico e morale. (Per fare un esempio: grandi professionisti, troppi, che si fanno corrompere per poche centinaia di euro; oppure l'ultimo episodio di un politico che presenta le proprie dimissioni e poi dichiara che non si aspettava, tra le conseguenze, le sue dimissioni. 😁)
Il genere umano ha iniziato forse un percorso inverso, involutivo, di decadenza, chiamiamola di "demenza senile dell'Umanità" volta, volente o nolente, all'autodistruzione?
O forse è solo un periodo storico come altri che si supererà cosí come il sole del mattino supera e spazza via l'oscurità della notte?
Salve Elia. Ti ringrazio. Il fatto sarebbe che anch'io posso dichiararmi relativista, in senso però strettamente filosofico. In pratica io sarei un relativista relativo (tutto è relativo filosoficamente, ma nella prassi occorre trovare una misura che ci permetta di ancorarci a dei limiti (il "buonsenso" e la "logica", anch'essi appunto relativi) che dobbiamo considerare invalicabili, quindi "pragmaticamente assoluti".
I relativisti assoluti sono invece quelli che affermano che, poichè tutto è relativo, tutto risulterà (eticamente) giustificabile.
Circa l'apparente od effettivo declino di certe facoltà, io andrei cauto. Diciamo che lo stato e l'andamento del "progresso" provoca, tra le altre cose, un abbandono, un declino di certe abilità che non è più necessario coltivare individualmente in quanto codificate ed automatizzate all'interno di nuove meccanismi e procedure.
Quindi ecco scomparire il saper far di conto, l'eclettismo, la flessibilità mentale, ecco affacciarsi l'analfabetismo "di ritorno".
Tutto ciò all'interno di una condizione dominata dalla sempre maggiore facilità di spostamento e di comunicazione (stiamo quindi parlando degli effetti globali della globalizzazione !). L'aumento irrefrenabile della comunicazione - ad esempio - sembrerebbe debba generare un innalzamento socioculturale complessivo della società, ma è tutt'altro che così poichè quanto maggiore è la massa di informazioni in circolazione, tanto più difficile è l'orientarsi in essa e "scremarne" la superficie per raggiungerne la profondità.
Infatti la superficie più accessibile della informazione è appunto quella più "superficiale", cioè più leggera, che quindi è la prima a presentarsi allo sguardo della "massa".
Quindi l'accoppiata "relativismo assoluto" più "eccesso comunicativo" è tra ciò che concorre a provocare le situazioni che tu stessa hai notato e che sono chiaro sintomo di decadenza di certe civiltà. Saluti.
Non credo che la famiglia patriarcale eterosessuale più o meno poligamica (sopra o più spesso sottotraccia) sia un faro indiscutibile di civiltà. Molti geni furono omosessuali ed hanno dato il loro contribuito ai processi di progresso sociale e civile. Il resto lo fa la liberazione della donna dalla condizione di subalternità socio-familiare che ne ha represso per millenni le potenzialità esistenziali, intellettuali e lavorative.
Il declino della civiltà deriva da ben altre idiozie che la rivoluzione dello status giuridico familiare, il cui imporsi storicamente esprime un incremento piuttosto che una riduzione di libertà, ovvero un incremento del motore più potente di ogni progresso sociale e civile.
Che sulla scia di tale processo di liberazione si nasconda la top-gun dei privilegi di classe non determina la sua fallacia, ma la necessità di liberare un fiorire di libertà civili dalle catene del potere politico-economico vigente.
Salve Ipazia.Citandoti : "Non credo che la famiglia patriarcale eterosessuale più o meno poligamica (sopra o più spesso sottotraccia) sia un faro indiscutibile di civiltà".
Sono perfettamente d'accordo. Ha avuto ed ha principalmente la funzione di eternare un equilibrio sociale basato sulla penalizzazione relativa di una delle parti (la donna). Per il vantaggio dell'uomo ma soprattutto a giovamento della prole.
L'omosessuale è mediamente più intelligente dell'eterosessuale poichè la sua condizione lo ha addestrato a sviluppare sin da bimbo tattiche si sopravvivenza, mimetizzazione o, al contrario di affermazione, di speculazione creativa etc.
Il troppo è tale anche nei suoi aspetti apparentemente gloriosi. La verà libertà consiste nella liberazione dal bisogno costriitivo, a condizione che esso non venga sostituito da ugualmente opprimenti "facoltà costrittive" quali sono quelle imposte da certi costumi e da certe mode.
Mai viaggiato in metropolitana durante l'ora di punta a Milano ? Cosa fa il 75% circa degli utenti sotto i 60 anni ? Pensi che il loro comunicare favorisca la loro maturazione personale? Che sia utile alla condizione personale altrui ? Che fornisca informazioni di utilità pratica a qualcuno ? O che piuttosto essi - senza rendersene conto - sono costretti (da chi ha concepito e mantiene in essere questi strumenti di comunicazione) a comunicare non importa cosa per non risultare degli esclusi-reietti nei confronti del gregge di cui fanno parte ?. Saluti.
Per me gli uomini sono in numero eccessivo. Mi domando se, seguendo la logica di viator, non sia opportuno scoraggiare il matrimonio eterosessuale e favorire quello omosessuale?
Salve baylham. Citandoti : "Per me gli uomini sono in numero eccessivo. Mi domando se, seguendo la logica di viator, non sia opportuno scoraggiare il matrimonio eterosessuale e favorire quello omosessuale?".
Forse c'è un piccolo malinteso. La logica di Viator è contraria al contratto matrimoniale tra omosessuali ed a favore (nel senso di continuare a considerarlo lecito e facoltativo) se realizzato tra eterosessuali.
Quindi - credo - tu proporresti la diffusione dei matrimoni omosessuali quale strumento per contrastare il fatto che "gli uomini sono in numero eccessivo" intendendo riferirti alla demografia, all'eccessivo affollamento umano sul pianeta.......aspetto questo di cui non mi sono occupato anche se lo considero come la vera "chiave" di tutti i problemi umani.
Purtroppo non credo che qualche aggiustamento legal-sociologico possa avere effetti del genere a livello planetario.
L'affollamento umano è effetto non certo della contrattualistica matrimoniale ma del comportamento copulatorio il quale non è gestibile che dall'istinto naturale, dalla fisiologia e dalle intenzioni individuali dei coinvolti, (oltrechè dalla disponibilità di risorse nell'ambiente in cui si vive). Saluti.
Citazione di: viator il 10 Gennaio 2020, 21:47:48 PM
E' chiaro che i matrimoni vengono sempre celebrati per amore e per desiderio di discendenza. Qualcuno (pochissimi) per assicurarsi un soddisfacimento sessuale, patrimoniale, reddituale.
E' incredibile che mi tocchi ricordare che la "reversibilità" è istituto nato a suo tempo per garantire la stabilità sociale anche attraverso l'ovvio, doveroso sostegno economico verso i sopravviventi (vedove, figli) nei casi in cui la (tradizionale) fonte di reddito (il lavoratore maschile) venga a mancare.
Tu vorresti vederla trasformata in specie di assicurazione sulla vita a premio pressochè nullo ma indennizzo praticamente automatico (un pò come fanno certe Chiese quando ti promettono il Premio (intendendolo come Risarcimento) Eterno).
Vorresti che una qualsiasi COPPIA, magari fruente di due distinti redditi individuali da vivi, possa trasformarsi in FAMIGLIA anche se fisiologicamente impossibilitata a procreare (è il caso della omosessualità) non per contribuire appunto alla perpetuazione della società e della specie (per qualcuno della Casata)............ma solo per prolungare un certo livello reddituale di vita ?
Il legame tra matrimonio e filiazione mi appare evidente dall'apertura dell'argomento. Altrimenti non capisco per quale motivo dovrei discriminare i componenti di una coppia omosessuale rispetto ad una eterosessuale, per quale motivo il matrimonio eterosessuale debba avere un trattamento di favore rispetto a quello omosessuale.Ribadisco che siccome la popolazione umana è fin troppo numerosa ben vengano gli omosessuali ed i loro matrimoni.
Citazione di: baylham il 16 Gennaio 2020, 15:33:15 PM
Citazione di: viator il 10 Gennaio 2020, 21:47:48 PM
E' chiaro che i matrimoni vengono sempre celebrati per amore e per desiderio di discendenza. Qualcuno (pochissimi) per assicurarsi un soddisfacimento sessuale, patrimoniale, reddituale.
E' incredibile che mi tocchi ricordare che la "reversibilità" è istituto nato a suo tempo per garantire la stabilità sociale anche attraverso l'ovvio, doveroso sostegno economico verso i sopravviventi (vedove, figli) nei casi in cui la (tradizionale) fonte di reddito (il lavoratore maschile) venga a mancare.
Tu vorresti vederla trasformata in specie di assicurazione sulla vita a premio pressochè nullo ma indennizzo praticamente automatico (un pò come fanno certe Chiese quando ti promettono il Premio (intendendolo come Risarcimento) Eterno).
Vorresti che una qualsiasi COPPIA, magari fruente di due distinti redditi individuali da vivi, possa trasformarsi in FAMIGLIA anche se fisiologicamente impossibilitata a procreare (è il caso della omosessualità) non per contribuire appunto alla perpetuazione della società e della specie (per qualcuno della Casata)............ma solo per prolungare un certo livello reddituale di vita ?
Il legame tra matrimonio e filiazione mi appare evidente dall'apertura dell'argomento. Altrimenti non capisco per quale motivo dovrei discriminare i componenti di una coppia omosessuale rispetto ad una eterosessuale, per quale motivo il matrimonio eterosessuale debba avere un trattamento di favore rispetto a quello omosessuale.
Ribadisco che siccome la popolazione umana è fin troppo numerosa ben vengano gli omosessuali ed i loro matrimoni.
Però, se poi un omosessuale regolarmente sposato si fa una scappatella con Uno/Una dell'altro sesso ?
Ancora di più se gli omosessuali sposati sentono il bisogno di figli per sentirsi ancora di più in regola, e poi, il modo di farli, perchè non sono sterili, lo trovano.
Mi sa che la tua tesi matrimoni omosessuali --> meno figli non è tanto forte.
Citazione di: anthonyi il 16 Gennaio 2020, 17:16:07 PM
Mi sa che la tua tesi matrimoni omosessuali --> meno figli non è tanto forte.
Se fosse vero allora decade ulteriormente ogni disparità tra matrimonio omosessuale ed eterosessuale in relazione alla filiazione.
Tuttavia sono convinto che mediamente il numero di figli di omosessuali sia inferiore a quello degli eterosessuali, soprattutto per l'omosessualità maschile.
A maggior ragione sono quindi favorevole al matrimonio omosessuale.
In generale apprezzo l'istituto del matrimonio, ma rimango fortemente contrario al mio.