meglio uno solo oppure meglio trecento

Aperto da viator, 05 Gennaio 2022, 18:02:03 PM

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viator

 Salve.  Facciamo che Tizio abbia introiti di 2700 Euro al mese e che decida di utilizzarli interamente a scopo benefico. Potrebbe scegliere :


Caso A : pagare la retta mensile dovuta per un proprio parente novantenne ricoverato in una RSA e che si trova semiparalizzato da ictus, ma pure cosciente e sofferente, nonchè praticamente privo di speranza di miglioramenti (VI ASSICURO CHE IL CASO ESISTE VERAMENTE !)......oppure :


Caso B : rispondere a qualcuno degli appelli televisivi che invitano a sottoscrivere versamenti mensili da 9 Euro ciascuno........e sottoscriverne 300 (........quindi salvando ogni mese la vita a 300 bimbi di pochi mesi e magari unicamente bisognosi di cibo.


Secondo Voi, ai fini dell'esercizio della carità cristiana o laica, sarebbe più meritorio salvare un singolo parente non comunque lontano dal termine naturale della propria esistenza.........oppure assicurare un futuro vitale a 300 giovanissime esistenze ?


Per favore........che qualcuno non "faccia il furbo" dicendomi che Tizio dovrebbe fare entrambe le cose. Quelli sono i 2700 Euro e basta e, se nella realtà e talvolta le Contesse tornano......in questo caso sarebbero i Conti che proprio non tornerebbero.



Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

bobmax

Dilemma tragico.
Dove nessuna scelta è mai davvero giusta.

Ma decidere si deve.

Per giungere ad una decisione, distinguerei due fasi.

La prima consiste nella chiarificazione della situazione da affrontare.
Cioè valutare quanto siano affidabili le informazioni di cui disponiamo. Per eliminare il più possibile i dubbi su ognuna delle due scelte.

Per esempio, il denaro verrà davvero utilizzato per aiutare quei 300 bambini o invece ne approfitteranno dei disonesti?
E il parente malato sarà accudito come promesso, o appena non sono presente sarà invece trascurato?

Una volta chiarita la situazione, per quanto possibile, supponendo che siano state fugate le maggiori perplessità si potrà passare alla seconda fase.

Qui non è più una questione di chiarezza.
Perché in gioco siamo noi stessi.

Supponiamo pure che il parente non dica il suo parere a riguardo.
Giacché, sia in un senso sia nell'altro, seguendolo ci allevierebbe la decisione.

A questo punto ci troviamo a stabilire chi siamo.

Mi ritrovo a dover decidere chi può sopravvivere.
Tra il parente, che per semplicità supponiamo sia mio padre, e i trecento bambini lontani che non conosco.

Lascio morire mio padre?

I nome di quei bambini sconosciuti?

Sacrifico mio padre, che magari morirà comunque domani, ma io lo sacrifico ora(!)
Non lo sto forse tradendo?

No, non ne sarei mai coscientemente in grado.
Tardi ti ho amata, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amata. Tu eri con me, mentre io ero lontano da te.

viator

Salve bobmax. Grazie della risposta. A dire il vero io non chiedevo a nessuno di "prendere una decisione - effettuare una scelta pratica" la quale ovviamente non potrebbe che lacerare il SENTIMENTO tuo, mio e di chiunque.

Io mi accontenterei di leggere il vostro GIUDIZIO (= la vostra interpretazione etica o morale, cioè la vostra OPINIONE culturalsociale..............relativa al superiore presunto valore etico-morale dell'opzione UNO SOLO oppure TRECENTO (o viceversa).

Secondo me (anche se mi auguro di venir smentito) nessuno formulerà direttamente tale OPINIONE per la semplice ragione che essa opinione - quale che fosse - è tabù troppo indicibile, sconveniente, infrangente la sempre sottesa ma anche sempre ferrea regola della inaudita ipocrisia morale che governa la civiltà occidentale. Saluti.






Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kobayashi

In realtà il quesito è abbastanza semplice.
Tu chiedi che cosa fare "ai fini dell'esercizio della carità", se salvare i bambini o aiutare il parente malato.
L'esercizio della carità implica sacrificio di se' e vantaggio massimo per gli altri.
Nell'ipotesi che il parente malato fosse in realtà per me una persona lontana, quasi un estraneo, la scelta sarebbe dettata dall'aritmetica: 300 bambini contro un adulto, quindi i bambini.
Se il parente malato invece fosse una persona per me molto importante, scegliendolo non sacrificherei nulla di me, non si potrebbe nemmeno parlare di azione altruistica, perché ovviamente sarebbe come aiutare qualcosa che sconfina con la mia vita.
Dunque anche in questo caso (soprattutto in questo caso!), per essere veramente caritatevole, e quindi per mostrare abnegazione, disinteresse, sacrificio di se', dovrei scegliere i bambini.

niko

#4
E' meglio aiutare chi conosci, che i soldi per i bambini dell'africa al novanta per cento le varie ong se li fregano e ci fanno il parquet per le loro sedi in centro.

Poi io per esperienza ti dico che il ricovero in rsa è gratuito per chi è veramente povero e ne ha veramente bisogno, il sistema è fatto in modo tale che si può obbligare a pagare solo chi è benestante o benestante di famiglia con consanguinei in vita obbligati a pagare, tutti gli altri, i poveri risultanti tali da isee, devono essere assistiti dal comune.

Quindi, meglio che pagare per loro quando non si dovrebbe, andarli a trovare tutti i giorni dittatura covid permettendo, gli farà molto più piacere.


Ci hanno detto che potevamo scegliere tra la pace e il climatizzatore, non abbiamo ottenuto nessuno dei due.

viator

Salve niko. Grazie anche a te, anche se la tua replica parla solamente di aspetti biecamente pratici e materiali. Che, nella realtà pratica, i denari vengano quasi tutti consumati da terzi e non dai soggetti bisognosi, è aspetto arcinoto ed appunto pratico-fattuale che non c'entra un becco con la valutazioni etico-morali di Tizio.

Viene confermato il generale impulso a svicolare dal tabù etico (1vita / 300vite). Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

sapa

Ai fini dell'esercizio della carità cristiana o laica e se questa potesse essere misurata, non c'è dubbio che 300 sono meglio di 1. Se, invece, si dovesse misurare il grado di soddisfazione morale che può raggiungere Tizio, le cose potrebbero cambiare, in base a molte variabili, alcune giustamente citate nei post di risposta.

viator

Citazione di: sapa il 06 Gennaio 2022, 11:54:34 AM
Ai fini dell'esercizio della carità cristiana o laica e se questa potesse essere misurata, non c'è dubbio che 300 sono meglio di 1. Se, invece, si dovesse misurare il grado di soddisfazione morale che può raggiungere Tizio, le cose potrebbero cambiare, in base a molte variabili, alcune giustamente citate nei post di risposta.

Salve sapa. Grazie. Finalmente una risposta eticamente chiara e netta.
Quindi - e secondo te - esercitando una scelta a favore di 300 nuove giovani vite, Tizio si mostrerebbe (cristianamente piuttosto che laicamente) più caritatevole.




Certo, i seguaci del comunismo/egualitarismo/pauperismo/idealismo sarebbero d'accordo con te.




Essi predicherebbero che tutti i ricchi (a livello planetario un reddito mensile di 2700 Euro credo proprio permetta di venir considerati tra i "ricchi") farebbero bene a condividere i propri redditi (certamente frutto di sfruttamenti passati o recenti della povertà altrui) con i meno abbienti.




Se ipotizzassimo che ciascun "ricco" (cioè chi guadagna almeno 2700 Euro al mese) devolva a giovani vite in bilico di sopravvivenza una quota - diciamo - pari al 50% del proprio reddito, avremmo che ciascun "ricco" realizzarebbe il poter di far sopravvivere 150 bimbi (2700:2=1350 che, ripartiti in quote da 9 Euro/mese, salvano 150 bimbi dalla fame).




Stabiliamo infine che nel "primo mondo" (area OCSE) coloro che guadagnano almeno 2700 Euro mensili (versandone 1350 in beneficenza) siano (valutazione ridicolmente MINIMA !) 200 milioni.




Dalle due ipotesi appena qui fatte risulterebbe che costoro, se adottassero una visione e dei convincimenti etici del tipo da te prescelto (e circa i quali IO STESSO RISULTEREI ETICAMENTE D'ACCORDO)..........essi riuscirebbero a salvare dalla fame/denutrizione : (200.000.000 x 1350Eur / 9Eur) = 30.000.000.000 (trenta miliardi di bimbi).




Ora, è evidente che l'etica non può che fare a pugni con la pratica, anche se tutte le persone per bene sono a favore dei bisogni dei bimbi moribondi.


Purtroppo l'aridità dei numeri (e questa volta non è neppure colpa della troppo materialistica natura priva di spiritualità.......la colpa è dell'aritmetica, cioè di una invenzione umana !) dovrebbe dimostrare che dove non arriva la compassione, arriva la demografia mentre, se arriva comunque la compassione........ancora ed ugualmente arriverà la demografia !!. Salutoni.


Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

viator

Salve kobayashi. Ringrazio anche te. Però, citandoti : "Dunque anche in questo caso (soprattutto in questo caso!), per essere veramente caritatevole, e quindi per mostrare abnegazione, disinteresse, sacrificio di se', dovrei scegliere i bambini".

Mi sembra che tu - lecitamente - ne faccia un caso di partecipazione emotiva (o di "investimento emozionale").

Non sono però d'accordo sul fatto che tu debba scegliere ed impegnarti nel- e per- MOSTRARE caritatevolezza.

La scelta dovrebbe essere basata sull'etica (il comportamento deciso personalmente all'interno della propria intimità coscenziale) e non sulla sua possibile aderenza ad una morale (l'insieme dei comportamenti ammessi ed appropriati secondo le convenzioni culturalsociali in vigore in quel certo ambito a noi esterno ed al quale occorrerebbe "mostrare". Saluti.

Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Alexander

Il concetto di "prossimo" è stato rivisto in chiave cristiana da quello di "farsi prossimo". In questo senso non si fa un calcolo utilitaristico (tipo tot vaccinati-tot morti, ecc.), ma dovrebbe manifestarsi come uno slancio del cuore verso chi interroga il tuo farti prossimo. Oggi puoi farti prossimo verso il congiunto che non ha soldi per pagare la retta e un domani, se ne hai la possibilità, farti prossimo di qualche bambino che soffre la fame e la miseria. Dove ti senti più interrogato nel tuo farti prossimo. Perchè alla fine potresti pensare che costa meno dare 9 euro al mese a 300 bimbi che pagare la retta e sentirti condizionato verso un congiunto. Piombando così nel solito calcolo utilitaristico. In generale, come regola, dove "fa più male", dà più fastidio, è presente l'interrogativo.

viator

Citazione di: Alexander il 09 Gennaio 2022, 15:51:59 PM
Il concetto di "prossimo" è stato rivisto in chiave cristiana da quello di "farsi prossimo". In questo senso non si fa un calcolo utilitaristico (tipo tot vaccinati-tot morti, ecc.), ma dovrebbe manifestarsi come uno slancio del cuore verso chi interroga il tuo farti prossimo. Oggi puoi farti prossimo verso il congiunto che non ha soldi per pagare la retta e un domani, se ne hai la possibilità, farti prossimo di qualche bambino che soffre la fame e la miseria. Dove ti senti più interrogato nel tuo farti prossimo. Perchè alla fine potresti pensare che costa meno dare 9 euro al mese a 300 bimbi che pagare la retta e sentirti condizionato verso un congiunto. Piombando così nel solito calcolo utilitaristico. In generale, come regola, dove "fa più male", dà più fastidio, è presente l'interrogativo.


Salve alexander. Grazie. Ma, hai letto ? : "Per favore........che qualcuno non "faccia il furbo" dicendomi che Tizio dovrebbe fare entrambe le cose. Quelli sono i 2700 Euro e basta e, se nella realtà e talvolta le Contesse tornano......in questo caso sarebbero i Conti che proprio non tornerebbero". Saluti.



Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

Kobayashi

Citazione di: viator il 06 Gennaio 2022, 19:20:07 PM
Non sono però d'accordo sul fatto che tu debba scegliere ed impegnarti nel- e per- MOSTRARE caritatevolezza.
La scelta dovrebbe essere basata sull'etica (il comportamento deciso personalmente all'interno della propria intimità coscenziale) e non sulla sua possibile aderenza ad una morale

Ma tu, nel quesito iniziale avevi chiesto proprio questo. Infatti si legge:

Citazione di: viator il 05 Gennaio 2022, 18:02:03 PM
Secondo Voi, ai fini dell'esercizio della carità cristiana o laica, sarebbe più meritorio salvare un singolo parente non comunque lontano dal termine naturale della propria esistenza.........oppure assicurare un futuro vitale a 300 giovanissime esistenze ?

Io ho risposto in base ad una certa concezione di carità. Credevo che tuo interesse fosse mettere alla prova l'esercizio della carità, non la nostra coscienza.
Nella carità cristiana si deve tenere in considerazione l'invito di Gesù a dimenticare (rinnegare) i legami familiari. Invito che impone l'importanza del disinteresse, del fatto che mostro di avere cura per chi non può darmi nulla, anche a livello affettivo, o al limite che può darmi solo odio (l'invito ad amare i propri nemici).

viator

Salve koba. Ma io non ho obiettato circa l'intenzione ETICA, ho voluto solo puntualizzare la mia critica circa il MOSTRARLA : autocitandomi : """Non sono però d'accordo sul fatto che tu debba scegliere ed impegnarti nel- e per- MOSTRARE"".Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

atomista non pentito

Totalmente equivalenti essendo l'aderire ad una delle due opzioni , quale che sia , una scelta del tutto egoistica. In ogni caso lo faccio per me , né per il parente , né per i bimbi.

viator

Citazione di: atomista non pentito il 11 Gennaio 2022, 12:40:37 PM
Totalmente equivalenti essendo l'aderire ad una delle due opzioni , quale che sia , una scelta del tutto egoistica. In ogni caso lo faccio per me , né per il parente , né per i bimbi.

Salve atomista. grazie anche a te. Replica, la tua, perfettamente sensata in chiave degnissimamente solipsistica. Saluti.
Esiste una sola certezza : non esiste alcuna certezza.

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