Forse arbitrariamente ritengo che la nostra società patisca di uno stato di repressione sessuale dovuta più che altro ad un culto nei confronti della famiglia tradizionale. Ho trovato questo articolo che parla di un libro scritto da un filosofo americano (Justin Clardy) sulle relazioni poliamorose. La domanda di fondo che pongo sarebbe questa: Salvo il fatto che siamo in Italia, la politica potrebbe farsi carico del tema di cui tratta appunto il pezzo che segue?
https://www.agi.it/lifestyle/news/2023-04-04/relazioni-poliamorose-fa-bene-a-coppia-20804734/
Auspicabilmente no, perché sarebbe un intervento autoritario come quelli che coinvolgono salute, educazione, vita sociale, riproduzione,... autoritarismo esteso ad un campo esistenziale delicato come quello dell'affettività.
La cosa migliore che può fare lo Stato è non impicciarsene, lasciando il comportamento erotico e sentimentale alla predilezione e affinità personale.
Sono più che d'accordo e aggiusto il tiro. Non intendevo che se ne dovesse parlare in parlamento, mi accontenterei infatti che fosse realizzata la potenzialità di tale presunta repressione/inibizione sessuale in relazione a quanto avviene nella nostra società in merito ad accadimenti come quello molto percepito sulla questione della violenza sulle donne. Quindi che fosse dato un taglio diverso da quello che si da attualmente
Secondo me prima di tutto il resto viene il bene delle persone coinvolte, intendendo per bene gli affetti. Ognuno, quando intende relazionarsi con una o più persone, deve quindi volere il bene di tutti/e i/le partecipanti, capendo che non è vero bene ciò che appaga gli egoismi di chi lo esprime (non ci si sposa per risolvere i propri problemi, bensì per costruire un progetto di bene comune, con un'altra persona, per fare un esempio).
Tutti i problemi eventuali di una poligamia sono di ordine pratico, e non sicuramente affettivo.
Non dimentichiamoci che comunque i tradimenti ci sono oggi e ci sono sempre stati, nonostante la monogamia. Penso per esempio alle scappatelle degli uomini sposati, ma anche a quelle (non tutte, ovviamente) matrone della Repubblica di Venezia che arrivavano illibate al matrimonio, ma poi si davano al sesso sfrenato con chiunque capitasse loro a tiro.
Mi vengono in mente anche le comuni, in cui i bambini crescono nella comunità, e non in un ambiente ristretto, quale potrebbe essere la famiglia, anche se oggi, spesso entrano in gioco i nonni, visto che entrambi i genitori lavorano. Per un bambino, poter crescere in una comunità credo sia un vantaggio dal punto di vista psicologico e per i genitori un vantaggio dal punto di vista pratico.
Non credo sia la politica il motore del costume, ma semmai il contrario. E quando i mutamenti si istituzionalizzano di solito si peggiora la situazione creando aree di emarginazione e proscrizione, laddove vi era libertà di scelta.
Libertà di scelta che dovrebbe valere in particolare in un ambito esistenziale sensibile come quello dell'affettività ed erotismo. Non credo vi siano regole valide per tutti.
Tanto la monogamia che il poliamore hanno le loro controindicazioni e costrizioni etiche. In età giovanile è formativo frequentare tutte le opzioni fino a conoscere la propria indole al punto di sapere quale strada intraprendere. Il noviziato dipende in piccola parte da noi e molto più, trattandosi del focus della socializzazione, dagli eventi che si vivranno.
Per i bambini è evidente che nascere in una famiglia mononucleare o in una comune non è la stessa cosa, ma entrambe le situazioni sono valutabili in rapporto al loro contenuto affettivo e formativo, senza connotazione di valore aprioristica a favore dell'una o dell'altra.
Per gli adulti: va dove ti porta il cuore. E la salute mentale.
Citazione di: daniele22 il 27 Aprile 2023, 22:19:21 PMForse arbitrariamente ritengo che la nostra società patisca di uno stato di repressione sessuale dovuta più che altro ad un culto nei confronti della famiglia tradizionale.
Mi sono bloccata su questo incipit, perchè tutta questa repressione sessuale sul tema specifico...sinceramente non la vedo proprio.
Non conosco questo Clardy, e credo che non farò nulla per conoscerne meglio il pensiero (non mi ispira nulla, per intenderci).
Quello della <famiglia tradizionale> non è un "culto". La famiglia tradizionale ha un gran senso...in mille sensi (sia sociali che individuali).
Soprattutto, però, penso che di <poliamore> possa discettare solo chi non sia mai stato innamorato (e magari felicemente ricambiato).
Non lo dico io: lo attestano millenni di Poesia e Prosa di ogni Tempo e latitudine.
Citazione di: daniele22 il 28 Aprile 2023, 09:26:15 AMNon intendevo che se ne dovesse parlare in parlamento, mi accontenterei infatti che fosse realizzata la potenzialità di tale presunta repressione/inibizione sessuale in relazione a quanto avviene nella nostra società in merito ad accadimenti come quello molto percepito sulla questione della violenza sulle donne. Quindi che fosse dato un taglio diverso da quello che si da attualmente
Se ascolti la media degli under 30, nel loro vuoto di <poliamore> ordinariamente praticato, puoi renderti conto che non vivano alcuna "repressione" e (purtroppo per loro) sbandierano anche una sorta di "orgoglio", che si colloca appunto nel vuoto totale. Solo che il vuoto resta a loro, dentro di loro, intorno a loro.
Il problema è quello dei valori,la libido e l'aggressività non hanno valori.
Se noi volessimo soddisfare tutti i desideri sessuali e aggressivi quotidiani la terra sarebbe un deserto.
Gli animali non hanno di questi problemi,gli unici che ci assomigliano,i Bonobo,li hanno risolti senza...crearseli.
Gli ormoni che regolano la nostra vita non sono solo quelli dell'aggressività. Abbiamo un mix di ormoni che sono sia prosociali che antisociali e che rispettano la massima filosofica di Schopenhauer sugli istrici.
Sul problema della regolamentazione del poliamore sono un pò dibattuto. Da un lato condivido quello che ha scritto Ipazia. In queste cose meno regoliamo e meglio è. Sono faccende private. Però è anche vero che poi subentrano altri impicci di noi umani, tipo "a chi dare il gatto, dopo che il poliamore è bruscamente finito? e la pensione di reversibilità in caso di morte?". Insomma tutte quelle cose quotidiane per cui è stato inventato il diritto.
La risposta più semplice sarebbe quella di dare preminenza alle unioni tradizionali a cui aggiungere anche quelle omosessuali, ma a questo punto perchè non aggiungere anche un "triplete", figli con due madri e un babbo e viceversa. O anche con tre padri e quattro madri, con figli che non si capisce più di chi sono figli. Effettivamente sarebbe un bel colpo per tutto il diritto testamentario, ma ci sarebbe davvero una grande confusione.
Vabbè per stavolta passo e sospendo il giudizio (ma in fondo preferisco la famiglia tradizionale, con l'unica eccezione possibile di due genitori dello stesso sesso, ma solo due e che gli altri facciano a letto un pò quello che vogliono, basta poi che non infastidiscano con regolamentazioni di fatto impossibili).
La sistemica umana non l'ha ancora capita e spiegata nessuno
La logica e l'illogica vanno a braccetto,la causalità con la casualitã,erfino una sinusite silente,come scrive Freud,può dare disturbi apparentemente nevrotici
Georg Groddeck,ne Il libro dell'ES ,spiega l'inconscio meglio di Freud mentre tutto ciò che è stato detto e scritto sulla sistemica umana,se messo in fila, arriverebbe a Proxima Centauri.
Citazione di: Jacopus il 28 Aprile 2023, 13:42:42 PMin fondo preferisco la famiglia tradizionale, con l'unica eccezione possibile di due genitori dello stesso sesso
E sull'eccezione si potrebbe disquisire a vita persa...
Collegandomi al titolo del thread, mi verrebbe da dire (un po' sarcasticamente) che la "repressione" è tale e tanta che la politica (non solo italiana) ha così tanto assecondato le istanze lobbistiche da "naturalizzare per leggi" ciò che naturale non è per nulla (ovvietà di Natura, simplex : due donne, come due uomini, NON procreano. Punto.)
Legiferare come se questo DATO fosse aggirabile e tacitabile...certamente soddisfa i desiderata dell'attuale elettorato gay, mentre sarà tutto da valutare l'impatto che questa scelta politica potrà avere sullo sviluppo psichico e relazionale dei figlii di coppie omogenitoriali.
La replica da copione a questo rilievo è che "l'amore non può che far bene".
Vero (quando è amore e non capriccio di un attimo).
Come è vero che falsare la realtà non porta mai niente di buono.
E la realtà è falsata "per legge" nel momento in cui si inventa anche la raggellante formula "genitore 1 e genitore 2 " ... persuadendo il piccolo malcapitato di essere figlio di una coppia che in natura non può procreare, ma ancor prima privandolo di quei modelli di riferimento eterogenitoriale che sono pilastri della Psicologia.
C'era bisogno di tutta questa farsa (che si ritiene anche "intellettualmente avanti") ?
Splendide persone sono sempre state cresciute da ragazze madri, da vedove e vedovi prematuri, e anche nel novero di "famiglie allargate" in seguito a separazioni e divorzi.
NELLA CHIAREZZA per il minore, che non chiama "papà" il fidanzato di mamma, nè chiama "mamma" la fidanzata di papà.
E mentre ai single è inibita l'adozione...abbiamo "genitore 1 e genitore 2" (omo) in una farsa in cui il piccolo malcapitato ...sempre resta figlio di un uomo e di una donna...e un giorno lo saprà/capirà.
Se pensiamo a quanto tormento porti, da adulti, il solo sapere di essere stati adottati anche da coppie amorevolissime, perchè è NORMALE cercare le proprie origini, c'è solo da TREMARE all'idea di quanti patimenti potrà avere in età adulta il bimbetto che oggi intervistano sui banchi dell'asilo e che si mostra tutto appagato dall'avere due padri e nessuna madre o due madri e nessun padre, ma da cui si sente (oggi) "amatissimo".... (Vorrò vedere quale effetto gli farà da adulto!)
Tornando alla politica : pensasse a fare welfare per la <famiglia tradizionale> , piuttosto che a inventare architetture seguendo l'onda delle probabilità di voto e facendo disastri.
Mia opinione, s'intende.
Citazione di: Ipazia il 28 Aprile 2023, 11:00:19 AMNon credo sia la politica il motore del costume, ma semmai il contrario. E quando i mutamenti si istituzionalizzano di solito si peggiora la situazione creando aree di emarginazione e proscrizione, laddove vi era libertà di scelta.
Perfettamente d'accordo. Sarebbe infatti lo stesso fenomeno quando si consideri il processo storico che segnò il transito da Gesù Cristo, costume, alla sua istituzionalizzazione, la chiesa.
Citazione di: Claudia K il 28 Aprile 2023, 11:51:17 AMMi sono bloccata su questo incipit, perchè tutta questa repressione sessuale sul tema specifico...sinceramente non la vedo proprio.
Meno male che ti sei bloccata, sei stata l'unica a rispondere in merito alla mia presunzione.
Citazione di: Claudia K il 28 Aprile 2023, 11:51:17 AMSoprattutto, però, penso che di <poliamore> possa discettare solo chi non sia mai stato innamorato (e magari felicemente ricambiato).
Non lo dico io: lo attestano millenni di Poesia e Prosa di ogni Tempo e latitudine.
Per me potrebbe discettarne qualsiasi persona che si interessi e che perlomeno abbia percepito l'esistenza della propria repressione, che, se non fosse propriamente sessuale potrebbe intendersi anche come affettiva, e nel dire questo alzo sicuramente la mano, anche se in questi ultimi anni ho recuperato molto, praticamente quasi tutto. Tutto non è lecito e nemmeno possibile.
Citazione di: Claudia K il 28 Aprile 2023, 11:51:17 AMSe ascolti la media degli under 30, nel loro vuoto di <poliamore> ordinariamente praticato, puoi renderti conto che non vivano alcuna "repressione" e (purtroppo per loro) sbandierano anche una sorta di "orgoglio", che si colloca appunto nel vuoto totale. Solo che il vuoto resta a loro, dentro di loro, intorno a loro.
Torniamo così all'inizio. Beh, se fosse come tu dici mi rallegrerei, io naturalmente, ma, orgoglio a parte che è sempre arma a doppio taglio, avresti per caso qualche cognizione circa il vuoto che vedi dentro di loro? In che senso imputeresti cioè il vuoto al poliamore?
Citazione di: daniele22 il 28 Aprile 2023, 15:27:04 PMavresti per caso qualche cognizione circa il vuoto che vedi dentro di loro? In che senso imputeresti cioè il vuoto al poliamore?
:-\ Non imputo il vuoto al poliamore, e propendo per l'ipotesi che l'idea (ampiamente praticata) del poliamore sia l'effetto del vuoto, piuttosto che la causa.
Certo però che...se un grande amore è una rivoluzione di energia-creatività-progettualità che non ha pari...anche cinque "poliamori" non producono nulla di tutto questo e (a me) fanno l'effetto di un raccogliticcio tanto mesto.
Provando a dirlo in termini aritmetici : due persone innamorate non sono una somma, non sono A+B; sono A.B
N .
Mentre quattro persone in <poliamore> sono A+B+C+D-N, dove N è dato dalla percentuale di insoddisfazione e anche di competitività più o meno negato da ciascuno di loro a se stesso, ma che c'è. E col <poliamore> può solo cronicizzare, rimestando nel raccogliticcio.
(Sentimenti e pulsioni descritti da millenni di Letteratura e poi studiati dalla Psicologia...Daniè...non li invento io. E' la teoria e pratica del <poliamore> che vorrebbe negarli, come se in nome del solo conforto sessuale si potesse obliare la complessità dell'umano; e come se i processi evolutivi (ammesso e non concesso che possa questo processo definirsi evolutivo) si potessero compiere in pochi decenni...solo perchè ce li vogliamo raccontare.)
La verifica è incerta, direbbe Enrico Ghezzi. Ma non credo abbia senso parlare di poliamore per sentito dire o "impressioni di settembre". Altre primavere e altre culture si affacciano nell'universo antropologico e anche le impressioni e i nuclei affettivi si evolvono.
Tolta la barbarie islamica e di altri integralismi religiosi, credo che di repressione sessuale ne sia rimasta poca dei tempi in cui Freud faceva scandalo. Semmai noto una sovraesposizione mercificata della sessualità e riproduzione. Spirito dei tempi.
Dopo varie esperienze giovanili poliamorose a tassi differenti di coinvolgimento intellettuale ed erotico, mi sono accasata con un esemplare umano dalle molteplici affinità elettive e da allora mi sono occupata di altre faccende, col mio compagno, gratificanti quanto e più dei giochi amorosi.
Pertanto sono arrivata a vederla come Jacopus e Platone, ma non rinuncerei a nulla della mia educazione sessuale e sentimentale poliamorosa.
Solo un'accortezza a chi si avventura in questa avventura perigliosa: giocare sempre a carte scoperte e non pretendere mai nulla di più di quello che passa il convento la comune.
Ok, può essere senz'altro che mi sbagli dato che siete già in due a negare l'esistenza di una repressione sessuale. Immagino quindi che tutte le situazioni di violenza alle donne che si svolgono interne alle mura domestiche possano corrispondere pertanto ad una fandonia mediatica, o in alternativa il risultato di una esclusiva devianza maschile che dal mio punto di vista non potrebbe essere molto sostenibile. Per me il tema è da considerarsi comunque chiuso per mancanza di consistenza nei fondamenti. Un saluto
Citazione di: daniele22 il 28 Aprile 2023, 18:52:07 PMImmagino quindi che tutte le situazioni di violenza alle donne che si svolgono interne alle mura domestiche possano corrispondere pertanto ad una fandonia mediatica
Perdonami ma non colgo il nesso tra la violenza sulle donne (non solo domestica) e la repressione sessuale che ostacolerebbe il poliamore.
Sarò io che non colgo, ma il <poliamore> è così banalmente praticato da non far proprio pensare ad alcuna repressione sessuale, mentre la violenza sulle donne (e soprattutto quella domestica) non sempre ha a che fare con risvolti sessuali (pensa a quanti hanno ucciso le mogli per soli interessi materiali), e in quei casi in cui si giunge a robe tipo segregazioni o persecuzioni per gelosia ossessiva... più che una <repressione sessuale> dilagante... riesco a vedere solo gli effetti individuali di retaggi taleban in menti fortemente disturbate.
Citazione di: Claudia K il 28 Aprile 2023, 19:25:25 PMPerdonami ma non colgo il nesso tra la violenza sulle donne (non solo domestica) e la repressione sessuale che ostacolerebbe il poliamore.
Sarò io che non colgo, ma il <poliamore> è così banalmente praticato da non far proprio pensare ad alcuna repressione sessuale, mentre la violenza sulle donne (e soprattutto quella domestica) non sempre ha a che fare con risvolti sessuali (pensa a quanti hanno ucciso le mogli per soli interessi materiali), e in quei casi in cui si giunge a robe tipo segregazioni o persecuzioni per gelosia ossessiva... più che una <repressione sessuale> dilagante... riesco a vedere solo gli effetti individuali di retaggi taleban in menti fortemente disturbate.
Ma infatti ho detto che la repressione sessuale che ho esteso poi a repressione affettiva non risulterebbe esistente. Probabilmente si tratta di quel fenomeno che vissuto personalmente lo si applica in modi anche legittimi a tutta la realtà, però resterebbero validi fino a quando non fanno i conti con quello che dicono gli altri. L'immaginazione successiva l'ho buttata un po' lì provocatoriamente, un po' come fa quello un po' deluso dalle sue aspettative
La repressione sessuale è un dato sociale, istituzionalizzato, normato, come negli inferni islamici. Non mi risulta che nei paesi dove la parità di genere è messa in Costituzione si possa parlare sensatamente di repressione sessuale.
La violenza maschilista è altra cosa, retaggio di modelli sociali vigenti anche nel nostro passato storico recente, ma che non hanno più alcun avvallo legale e normativo ed anzi sono sanzionati.
Le persone creative non hanno di questi problemi,a dire il vero non sono particolarmente interessate al sesso, perlomeno nel modo e nelle mode mondane attuali.
Ho negato le mie pretese di esistenza di repressione e/o inibizione sessuale a livelli generali, però non posso negare la mia esperienza di percezione di tale entità e infatti avevo esteso tale repressione anche alla sfera affettiva; ho esagerato, tuttavia è comunque noto quanto sesso e sentimento vadano a braccetto. Sarebbe comunque poco sostenibile parlare di repressione sessuale quando almeno da un punto di vista meramente fisiologico un individuo che non disponga di un partner può tranquillamente dedicarsi all'autoerotismo, oppure al sesso a pagamento.
Citazione di: Claudia K il 28 Aprile 2023, 17:28:46 PM:-\ Non imputo il vuoto al poliamore, e propendo per l'ipotesi che l'idea (ampiamente praticata) del poliamore sia l'effetto del vuoto, piuttosto che la causa.
Certo però che...se un grande amore è una rivoluzione di energia-creatività-progettualità che non ha pari...anche cinque "poliamori" non producono nulla di tutto questo e (a me) fanno l'effetto di un raccogliticcio tanto mesto.
Provando a dirlo in termini aritmetici : due persone innamorate non sono una somma, non sono A+B; sono A.BN .
Mentre quattro persone in <poliamore> sono A+B+C+D-N, dove N è dato dalla percentuale di insoddisfazione e anche di competitività più o meno negato da ciascuno di loro a se stesso, ma che c'è. E col <poliamore> può solo cronicizzare, rimestando nel raccogliticcio.
(Sentimenti e pulsioni descritti da millenni di Letteratura e poi studiati dalla Psicologia...Daniè...non li invento io. E' la teoria e pratica del <poliamore> che vorrebbe negarli, come se in nome del solo conforto sessuale si potesse obliare la complessità dell'umano; e come se i processi evolutivi (ammesso e non concesso che possa questo processo definirsi evolutivo) si potessero compiere in pochi decenni...solo perchè ce li vogliamo raccontare.)
Claudia, il vuoto sarebbe un concetto che andrebbe meglio definito perché dice poco, mentre la bontà delle tue formulazioni algebriche valla a raccontare a qualcun altro per favore. In merito invece ai riferimenti alla letteratura d'amore mi sembra solo che la visione attuale sia un po' più disincantata rispetto a una volta, meno sublime e più terra terra pure se vecchi retaggi compaiono ancora oggidì a riscrivere cose che ormai sono fuori del tempo.
Ipazia, a volte mi chiedo se mi stai strumentalizzando. A suo tempo avevo avuto invero la stessa sensazione con viator, ma probabilmente mi sbaglio. Probabilmente hai capito male avendo tu inteso che la repressione, ora non più sessuale, ma sentimentale, sia quella (appunto sessuale) che si imputi ad uno stato come può esserlo uno stato islamico. La repressione di cui parlo sarebbe invece autorepressione, probabilmente indotta, ma non cosa imposta da altri. E la prova più evidente che vi sia qualcosa a non quadrare nei rapporti tra uomo e donna sta proprio nella necessità europea di dedicare una norma dedicata alla parità di genere. Mi ricorda molto l'immagine di Luigi di Maggio che dal balcone di un noto palazzo gridava di avere sconfitto la povertà tramite il reddito di cittadinanza, ma quest'ultima immagine sembrerebbe addirittura quasi meno pretenziosa rispetto all'art.23 della Carta dei diritti fondamentali dell'Unione europea. E infatti, come dici tu nel post nr. 4: "Non credo sia la politica il motore del costume, ma semmai il contrario. E quando i mutamenti si istituzionalizzano di solito si peggiora la situazione creando aree di emarginazione e proscrizione, laddove vi era libertà di scelta". A questo punto emergerebbe, sempre a mio modesto parere, il fatto che il costume corrisponderebbe alla tradizione maschilista e la politica, imbracciando la giusta pretesa di parità, la istituzionalizza creando appunto emarginazione e proscrizione. Naturalmente, a mio vedere, tale emarginazione e proscrizione ci sarebbe già da prima che arrivasse l'istituzionalizzazione e colui che l'ha sempre subita è proprio il sentimento d'amore che sarebbe istituzionalmente costretto all'interno della famiglia, dove, per costume, darebbe scandalo una visione d'amore che abbracci altre persone, forse mettendo in pericolo l'idea di amore come simbolo di possessione di qualcuno ... e anche di qualcosa, già che ci siamo e che non guasta mai. A livello personale mi sembra di trovarmi più o meno nella tua stessa posizione, forse ho qualche piccola esigenza in più; assai difficilmente metterei in crisi il senso di appartenenza reciproco che intercorre con la mia compagna, e da me pretendo di non mettere in crisi la sua fiducia. E questa fiducia fortunatamente comprende che io possa frequentare tranquillamente pure un'altra donna, e ne frequento più d'una in realtà dato che i maschi, se non c'è qualcosa da fare di specifico, sono abbastanza noiosi e prevedibili. Non azzardo rapporti sessuali, ma non mi interessa, o forse sono un po' all'antica in questo senso
Citazione di: daniele22 il 29 Aprile 2023, 19:17:38 PMClaudia, il vuoto sarebbe un concetto che andrebbe meglio definito perché dice poco, mentre la bontà delle tue formulazioni algebriche valla a raccontare a qualcun altro per favore. In merito invece ai riferimenti alla letteratura d'amore mi sembra solo che la visione attuale sia un po' più disincantata rispetto a una volta, meno sublime e più terra terra pure se vecchi retaggi compaiono ancora oggidì a riscrivere cose che ormai sono fuori del tempo.
Il
vuoto di cui parlo è il vuoto di passioni (anche sentimentali, ma non soltanto), di progetti, di aspettative, di ideali, di fiducia in se stessi e nel prossimo, di fiducia nella vita, che sembra dilagante tra le ultime generazioni e che in quanto tale motiva pacchi di studi socio-psico.
Non è una postura esistenziale nuova: è la stessa che 30 anni fa si sarebbe detta "la postura dello sfigato" (a prescindere che lo sia o che ci si senta). La novità è solo che da qualche tempo dilaga.
Le mie
formulazioni algebriche erano il tentativo
semischerzoso di rendere un concetto senza impelagarsi nell'esondazione da tsunami di parole-parole-parole, ciascuna delle quali è un mondo intero, con ovvie conseguenze sulla effettività della comunicazione perseguita (o pseudo-perseguita).
A parte che da un Daniele che mi chiede le specifiche sul concetto di "vuoto"...sarebbe lecito attendersi che a propria volta (per cortesia, mica per altro) spiegasse perchè le formulazioni algebriche dovrei - secondo lui - "andare a raccontarle a qualcun altro!"...
Daniele...se sei stato appassionatamente innamorato e appassionatamente ricambiato...non c'è manco niente da spiegare: lo sai da te che una coppia così è ben altro e ben oltre che la somma di quelle due persone che la compongono e delle loro potenzialità "a freddo"!
Quanto alla
letteratura d'amore : ovviamente non parliamo di Liala. Parliamo di quei Classici che, come ci insegnavano alle medie inferiori, sono Classici perchè descrivono mirabilmente l'umano sentire. Il quale (umano sentire) stai pur certo che neanche per il più assertivo evoluzionista è ipotizzabile possa mutare nel volgere di decenni. Chiarisco: nell'arco di pochi decenni possono cambiare i costumi (e anche la famigerata politica che li asseconda, pro domo sua, come canna al vento). Ma non cambiano gli istinti, le pulsioni, i sentimenti profondi e atavici.
Senza contare che da "disincantare" rispetto al passato c'è forse anche molto poco, almeno se ci si riferisce all'elite intellettuale che quei Classici ha prodotto in ogni tempo (intendo dire che nessuno di loro visse e pensò e scrisse astretto in quel mondo di "analfabetismo e crepare per sopravvivere", sostenuto dai dieci comandamenti e dallo spauracchio dell'inferno. E' un nostro equivoco quello di universalizzare la vita di popolino di un secolo fa e illuderci di aver inventato l'acqua calda, ma non è mica vero che prima di noi tutto il mondo fosse quello).
@daniele22
Hai completamente frainteso il nerettato.
Esempio: il costume sdogana i legami omosex, lo stato con un certo ritardo li ratifica, ma mettendoci lacci e lacciuoli che complicano la situazione e creano sperequazioni peggio che se non avesse fatto nulla.
Parimenti dicasi per la cavolata politicamente corretta denominata "quote rosa".
I maschilisti sono archeologia sessuale e solo in un paese islamico possono diventare normativi. Il che non esclude che possiamo regredire a quei livelli anche noi. Dopo la covidemia tutto è possibile anche nel sedicente mondolibero.
Citazione di: Ipazia il 29 Aprile 2023, 22:57:53 PM@daniele22
Hai completamente frainteso il nerettato.
Esempio: il costume sdogana i legami omosex, lo stato con un certo ritardo li ratifica, ma mettendoci lacci e lacciuoli che complicano la situazione e creano sperequazioni peggio che se non avesse fatto nulla.
Parimenti dicasi per la cavolata politicamente corretta denominata "quote rosa".
I maschilisti sono archeologia sessuale e solo in un paese islamico possono diventare normativi. Il che non esclude che possiamo regredire a quei livelli anche noi. Dopo la covidemia tutto è possibile anche nel sedicente mondolibero.
No Ipazia, non ho frainteso ... forse sei tu ad avere inteso male quello che intenderei dire, cioè: la mentalità maschilista qui in Italia non è archeologia, bensì una realtà più che attuale, almeno nelle classi dirigenti istituzionali. Forse la direttiva europea ratifica una situazione che qui da noi non è stata proprio sdoganata a livello di costume. La Schlein ad esempio ... meglio lasciar perdere. Malgrado le sue idee, percepisco molto più emancipata la donna della Garbatella. Quel che sembra a me, detto da maschio, è che l'uomo abbia perso la sua identità antropologica di maschio e questa perdita, pur naturale, a mio avviso avrebbe natura patologica
Citazione di: daniele22 il 30 Aprile 2023, 00:28:04 AM@daniele22
A mio avviso, l'errore in cui è piombata la quasi totalità dell'umanità, consiste nel confondere la situazione biologica con lo stato interiore. A volte può capitare che ciò che si sente di essere una persona, non coincida con ciò che è biologicamente; fisicamente: chimicamente. A volte ciò che una persona si sente dentro non coincide a ciò che gli altri vedono di lei.
Anche il fatto che una mentalità sia archeologia non contrasta col fatto che sia attuale. La coincidenza dei due fatti significa semplicemente che sia ragiona da reperti archeologici in un mondo che, almeno in teoria, dovrebbe definirsi progredito.
Non mi piace il fatto che si punti sempre il dito contro il prossimo, accusandolo di non aver capito. Bisognerebbe imparare a chiedere, semmai, quando non si capisce qualcosa. Invece ho l'impressione che qui, come nella realtà che mi circonda, spesso si sale in cattedra, dall'alto della quale si accusano presunti studenti. Ciò non va bene, secondo me. Insomma, un po' di umiltà ogni tanto non guasterebbe.
Come dice aspirante, il maschilismo è più questione di fossili viventi che di tendenza evolutiva nel rapporto di potere tra i generi. Semmai mi preoccupa, più di tali sacche di arretratezza maschile nelle relazioni di genere, l'appiattirsi del femminile negli aspetti più deteriori del maschile, tanto in politica che nell'esistenziale. Fino ad un unico tipo umano, mimetizzato sotto le arlecchinate gender, funzionale acefalo alla progettazione dei padroni del mondo.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 30 Aprile 2023, 08:19:25 AMA mio avviso, l'errore in cui è piombata la quasi totalità dell'umanità, consiste nel confondere la situazione biologica con lo stato interiore.
Può essere, e sarebbe quello che penso avendo infatti esposto il pensiero sull'autoerotismo e il sesso a pagamento come valvola di sfogo all'insostenibile presenza di una repressione sessuale. Ma quel che confonde non sarebbe il mancato riconoscimento della propria sessualità, bensì una quantomeno discutibile valorizzazione del sentimento d'amore come forma di possessione.
Ora, vivendo in una zona abbastanza retrò, potrebbe essere che Ipazia abbia ragione nel dire che il maschilismo è roba d'altri tempi. Magari avesse ragione e in questo senso forse una donna oculata vede prima del maschio quel che sta accadendo ... diciamo che potrebbe accedervi per vie tutte femminili. Allora, pure la perdita di mascolinità del maschio diverrebbe più che accettabile. Basta però che non si ribalti la situazione, altrimenti i maschi diverrebbero le nuove vittime. Chiaro sarebbe che se un tale processo poco auspicabile, almeno dal punto di vista del maschio, fosse già iniziato qualsiasi chiacchiera diverrebbe inutile. Comunque, le quote rosa, o le zone di parcheggio automobili rosa mi ricordano molto il famoso "cambiare tutto affinché tutto resti come prima". Pertanto, forse, prendendo per buone le conoscenze di Ipazia, il punto di non ritorno non sarebbe ancora stato superato