Salve (tranne che ad altamarea).
E' da molto tempo che, quando incontro una nuova persona, mi diletto - dopo che mi trovi a conoscerla un poco - a classificarla all'interno di una delle quattro categorie dalle quali secondo me è composta l'umanità :
1 - coloro che fanno il mondo
2 - coloro che lo usano
3 - coloro che lo subiscono
4 - coloro che lo contemplano
Naturalmente una simile classificazione non è rigida, nel senso che ciascuno può ritrovarsi - attraverso il tempo, le circostanze ed i ruoli, in più categorie, ma credo che, in funzione dei singoli atteggiamenti psichici combinati con le circostanze sociali in cui si viva, a ciascuno di noi possa venir riconosciuta una categoria dominante tra quelle elencate.
A chiarimento, faccio degli esempi :
- scienziati, condottieri, uomini di stato, benefattori, menti attive quanto illuminate saranno coloro che il mondo lo fanno;
- speculatori, delinquenti, avventurieri saranno coloro che lo usano;
- umili lavoratori, proletari, persone svantaggiate saranno coloro che lo subiscono;
- infine mistici, pensatori astratti e pensionati saranno coloro che lo contemplano.
Voi trovate cervellotica (vi assicuro che non mi offenderei !) o aderente alla realtà una simile classificazione ? Vi è mai capitato di fare considerazioni analoghe a livello di collettività o di individualità ?
Direi che, unendo le prime due categorie, ottieni la distinzione medievale fra nobili, volgo e chierici.
Salve Jacopus. Non troppo d'accordo. Il clero secondo me non contempla affatto il mondo (magari dirà di star contemplando l'altro mondo ma in realtà sta usando questo, facendosi mantenere da esso).
Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 22:53:19 PM
Salve (tranne che ad altamarea).
1 - coloro che fanno il mondo
2 - coloro che lo usano
3 - coloro che lo subiscono
4 - coloro che lo contemplano
Ognuno di noi banalmente ricade in ogni categoria in misura diversa , e nella misura in cui siamo quel che siamo , più che nella misura , per chiudere il cerchio delle banalità , di quel che desideriamo .
Una occasione dunque che porgi ad ognuno di noi per riflettere sulla propria natura , ma una occasione anche per riflettere sul grado di compatibilità delle diverse categorie. La categoria 3 forse è quella meno definibile.
Sicuramente io subisco il mondo.Ma quanto pesa ciò? Poco direi nella misura in cui lo contemplo , perché nel farlo astraggo me stesso come parte dell'osservato , e nel farlo mi faccio una ragione del mio subire , rendendolo lieve , come inpersonale.
La conseguenza di ciò nella mia vita è stato mostrare coraggio spesso , pur senza essere coraggioso.
Una sorta di incoscienza da contemplazione , come se non fossi stato io a dover subire le conseguenze delle mie azioni coraggiose.
Ma è proprio vero che la fortuna aiuta gli audaci perché mi è andata sempre bene. il coraggio intellettuale è ciò che mi piace più di me stesso , e per cui giustifico l'aver vissuto.
Sicuramente la mia aspirazione è di ricadere nella prima categoria.
Ma il mio posto naturale è la quarta avendo contemplato il mondo da intruso clandestino , incapace di personalizzare , e quindi perciò forse incapace di "farlo" , e se l'ho subito però non mi è pesato.
Il bello di quando la fortuna non ti assiste è che non ti sentì un ladro , seppur occasionale.
Simpatico Viator, non sai il male che mi fai escludendomi dai tuoi saluti iniziali... :(
Meno male che di solito i tuoi saluti li ripeti alla fine e non mi rendono completamente escluso da te. :D
Ovviamente sto scherzando, però vorrei che ti rendessi conto leggendo gli altri topic che non c'è nessuno di noi che continuamente saluta gli altri. Nei forum non è necessario. Ma se preferisci distinguerti dalla "massa", me ne farò una ragione dei tuoi saluti. ::)
"Antropologia sociopsichica" ? Viator il titolo sintetico del tuo post si dirama in tre discipline (antropologia culturale, sociologia e psicologia) che nulla hanno che fare con la tua riduttiva statistica soggettiva. Ma se pensi che invece le tre materie sono coinvolte allora abbia la pazienza di spiegarmi in che modo ? :)
Simpaticissimo altamarea.....scusami ma io - con tutto il rispetto per gli altri (ed i saluti ne fanno parte) - non mi sono mai troppo curato di ciò che gli altri fanno. In quanto agli "usi".... beh, tieni conto che io non sono proprio aggiornato. Essendo moooolto anziano non posso che trascinarmi dietro abitudini quasi incomprensibili. Tempo fa mi iscrissi per curiosità ad un sito ateista un po' "goliardico", in cui ogni tre parole ci scappava una bestemmia. Lì dentro si usava così. Produssi due o tre interventi privi di bestemmie e poi lo lasciai perdere.
Ma magari poi avrai ragione tu : saluto solo per distinguermi dalla massa, per mio vezzo, narcisismo, vanità e protagonismo......chissà...questi sono miei piccoli segreti.
Per quanto riguarda i significati, posso solo annotare :
ANTROPOLOGIA : La tendenza ad assumere uno o più dei quattro ruoli di cui ho parlato dipende - come comunque già spiegato - secondo me ANCHE da caratteri INNATI (chiamiamoli indole, carattere, temperamento o come meglio crediamo). Tali caratteri, essendo INNATI e CONGENITI, appartengono alla sfera dell'ereditario genetico e quindi dell'antropologia. A parità di ambiente sociale e di influenze psichiche (cioè di vissuto), credo proprio che ci saranno ugualmente individui che propendono per "ruoli" diversi.
CULTURA : che la cultura al cui interno una persona nasce e vive influenzi il suo destino e il suo orientamento verso uno dei quattro ruoli, non credo sia necessario spiegarlo. Nell'Africa subsahariana nascono anche dei geni i quali, per via della completa mancanza di istruzione, per tutta la vita saranno costretti a subire il mondo senza farlo.
PSICOLOGIA : il vissuto psicologico di una persona può benissimo esaltare o deprimere la sua propensione ad agire per assumere (od evitare) uno dei quattro ruoli esistenziali di cui stiamo trattando.
Infine, io non ho presentato alcuna statistica. Solo l'ipotesi di una classificazione.
Non saluto pur non sentendoti estraneo. Auguri.
Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 22:53:19 PM
Salve (tranne che ad altamarea).
E' da molto tempo che, quando incontro una nuova persona, mi diletto - dopo che mi trovi a conoscerla un poco - a classificarla all'interno di una delle quattro categorie dalle quali secondo me è composta l'umanità :
1 - coloro che fanno il mondo
2 - coloro che lo usano
3 - coloro che lo subiscono
4 - coloro che lo contemplano
Naturalmente una simile classificazione non è rigida, nel senso che ciascuno può ritrovarsi - attraverso il tempo, le circostanze ed i ruoli, in più categorie, ma credo che, in funzione dei singoli atteggiamenti psichici combinati con le circostanze sociali in cui si viva, a ciascuno di noi possa venir riconosciuta una categoria dominante tra quelle elencate.
A chiarimento, faccio degli esempi :
- scienziati, condottieri, uomini di stato, benefattori, menti attive quanto illuminate saranno coloro che il mondo lo fanno;
- speculatori, delinquenti, avventurieri saranno coloro che lo usano;
- umili lavoratori, proletari, persone svantaggiate saranno coloro che lo subiscono;
- infine mistici, pensatori astratti e pensionati saranno coloro che lo contemplano.
Voi trovate cervellotica (vi assicuro che non mi offenderei !) o aderente alla realtà una simile classificazione ? Vi è mai capitato di fare considerazioni analoghe a livello di collettività o di individualità ?
Premesso che nutro una certa allergia rispetto alle classificazioni per tipi in genere, pur non nascondendomi il loro valore e utilità, più che cervellotica, la 2, la 3 e la 4 per me rappresentano sottoinsiemi di 1, ad esempio anche l'attività di natura teoretica/contemplativa trovo non lasci il mondo così com'è, essendo parte immanente del e nel mondo qualsivoglia attività ne modifica continuamente i tratti e la fisionomia.
Nell'agire e nel patire il mondo non resta invariato.
Salve Lou. A dire il vero avevo premesso che è impossibile appartenere ad una solo di tali "ruoli esistenziali", ma evidentemente la mia precisazione ti è sfuggita.
Comunque e quindi, ragionando a quintalate, ciò che affermi è vero. Il contemplativo o l'eremita che defechino in un bosco certamente contribuiscono anch'essi a fare il destino del mondo. Auguri per l'allergia e salutoni.
Citazione di: Jacopus il 27 Ottobre 2018, 22:59:04 PM
Direi che, unendo le prime due categorie, ottieni la distinzione medievale fra nobili, volgo e chierici.
Pare anche a me. In epoca moderna si è scoperto che i principali costruttori del mondo sono quelli che lo subiscono, mentre le prime due categorie appartengono piuttosto ad una sottospecie parassitaria (1 non differisce poi molto da 2, come insegna Machiavelli). Ma qui si parla di antropologia socio
PSICHICA. E quindi il punto di vista cambia. Diventando, come nel post di iano, "come ci si sente nel mondo".
Salve Ipazia. Senz'altro sono io ad essere troppo superficiale quanto laconico e sintetico.
Pensavo si capisse che per "costruttori del mondo" (nel bene e nel male) non si intendeva la manovalanza, bensì le categorie ed i ruoli dei quali ho dato due o tre esempi.
Poi avanti trovo invece che capisci. "Qual è il ruolo dominante, prevalente di ciascuno di noi se interpretato sulla base dei nostri atti così come scelti da noi stessi o imposti dalle circostanze ?". Saluti.
Citazione di: viator il 28 Ottobre 2018, 21:02:22 PM
"Qual è il ruolo dominante, prevalente di ciascuno di noi se interpretato sulla base dei nostri atti così come scelti da noi stessi o imposti dalle circostanze ?".
Schemini possono essercene tanti, anche più sintetici del tuo (la cui numerazione prendo a riferimento).
Calcando l'accento su SOCIO, c'è lo schema binario "occupy Wall Street" (ora in stato catacombale, ma che auguro comunque fertile). I suoi adepti si sentono al 99% 1/3 e considerano l'1% in 2. Il 4 non è previsto.
Premendo su PSICO c'è l'immortale schema pirandelliano uno-nessuno-centomila:
Nessuno si sente 2 (cominciando da quelli che lo sono),
Uno si sente vagabondare tra 1-3-4 nel corso della giornata e della vita, e
Centomila appare nelle varie combinazioni ai centomila fenomenologi Viator che si dilettano a classificare sociopsichicamente i loro simili.
Tornando al SOCIOPSICHICO, quasi specularmente spalmabile sul tuo è lo schema di un altro scrittore siciliano messo in bocca ad un sepensante 1 (La Sicilia oltre alle migliori arance, ci ha dato alcuni tra i più grandi pensatori dell'antichità e tra i migliori scrittori della modernità)
1) Uomini
2) Mezziuomini
2,5) Ominicchi
3) Pigliainculo
4) Quaquaraqua
Salve Ipazia. Hai voglia classificare !
1A - Coloro che fanno il mondo usando l'estroversione.
1B - idem, usando l'introversione.
1C - idem, usando l'equilibrio relazionale.
2A - Coloro che usano il mondo utilizzando l'estroversione.
2B - idem, utilizzando l'introversione.
2C - idem, utilizzando l'equilibrio relazionale.
3A - Coloro che subiscono il mondo schiamazzando e protestando (gli estroversi).
3B - idem, da silenziosi (gli introversi - attenti però al proverbio arabo "temi l'ira dell'uomo silenzioso").
3C - coloro che subiscono restando in equilibrio sopra un palo appuntito (gli impalandi).
4A - Coloro che contemplano il mondo senza capire una mazza.
4B - idem, capendo solo ciò che fa loro comodo.
4C - idem, capendo abbastanza, cioè che il contemplare è attività sia riposante che formativa. Basta la fortuna-privilegio di poterselo permettere.
Salutoni.
Immagino che Viator sia un 4C con incursioni di vario peso nella altre categorie 1C-2C-3B. Trovo questo sviluppo classificatorio più stimolante dell'iniziale.
Ricambio i saluti
Salve Ipazia. Apprezzo e ringrazio.
Sai come mi autodefinisco quando vengo richiesto di farlo ? ; "un irrequieto contemplatore".
Voglio ricambiarre le tue impressioni ipotizzando per te :
Almeno tendenzialmente, 1A, poi, in subordine, 2A, quindi 3A,........infine 4D, cioè tendi a capire quasi tutto di ciò che ti trovi a contemplare. Saluti.
Citazione di: viator il 28 Ottobre 2018, 18:38:21 PM
Salve Lou. A dire il vero avevo premesso che è impossibile appartenere ad una solo di tali "ruoli esistenziali", ma evidentemente la mia precisazione ti è sfuggita.
Comunque e quindi, ragionando a quintalate, ciò che affermi è vero. Il contemplativo o l'eremita che defechino in un bosco certamente contribuiscono anch'essi a fare il destino del mondo. Auguri per l'allergia e salutoni.
Basta ragionare a insiemi, se mi hai letto non a quintalate ho scritto un concetto diverso rispetto alla tua premessa. Ma capisco che i test classificatori godono di maggior successo. " etciù"
Cari salutoni.
Salve Lou. Il tuo intervento non poteva venir letto a quintalate poiché del tutto conciso.
Solamente a me pare che ciascuna delle quattro categorie potrebbe (e nei fatti può) venir posta a capo di sottoinsiemi costituiti dalle altre tre.
E questo l'avevo appunto sottinteso io stesso nel mio post di esordio.
Circa il successo delle classificazioni (alle quali io sono molto portato essendo incline alla sintesi, anche se spesso ciò facendo sopravvaluto le capacità e volontà di analisi delle stesse da parte di chi le leggerà), esse vengono assai più spesso snobbate che apprezzate.
Saluti contraccambiati ed auguri rinnovati.
L'idea che ti ho proposto è che , 2, 3, 4 facciano a capo di 1. Come dire, a me pare che la 1 sia madre di ogni diramazione possibile(2, 3, 4 già sottocategorie, quali 1A, 1B, 1C e via di diramazioni successive).
Più di così non riesco a spiegarmi.
In merito ad apprezzamenti o snobbamenti, trovo snobboso incasesellare in 2B, 1A, 3B quali classificazioni sociopsichice ( anche opinabili, peraltro ), sì è che così, detto papale papale.
Ed è snobboso, volutamente, anche il mio "etciù", che rinnovo.
Salve Lou. Non ho letto a quintalate il tuo intervento anche perchè esso risulta piuttosto conciso.
Un aspetto di questo Forum secondo me è l'estrema difficoltà, da parte dei suoi utenti, nel discernere tra i suoi contenuti seri (troppi) e quelli ironici (troppo pochi).
Capisco che molti possano considerare un sacrilegio la presenza di contenuti ironici od umoristici nel nostro "tempietto" basato sulle riflessioni (con o senza l'iniziale maiuscola). Non faccio parte di costoro.
La mia estensione dei quattro "ruoli esistenziali" portata addirittura da 1A a 4C rappresentava appunto ironia la quale veniva tra l'altro "dedicata" allo specifico utente cui stavo rivolgendomi.
Comunque, a parer mio, alla origine di qualsiasi "sottoinsieme" occorre per forza porre 2 (usare) e 3 (subire).
Ciò semplicemente perché - alla nascita - ciascuno di noi dovrà forzatamente e naturalmente confrontarsi con l'uso di ciò che gli sta intorno (per trarne ciò di cui sopravvivere e crescere) ed il subire lo stato del mondo in cui si trova a nascere (al minimo, attraverso l'adempimento dei bisogni che questo gli presenta).
Solo più avanti ciascuno di noi potrà EVENTUALMENTE dedicarsi a farlo od a contemplarlo, il mondo ! Saluti.
Ciao Viator. Nel tuo ultimo intervento hai riassunto magistralmente la teoria dello sviluppo infantile di Melanie Klein. Il neonato succhia la tetta (sfrutta il mondo), ma poi deve farsi una ragione quando la tetta se ne va lontano senza ubbidire ai suoi ordini (subisce il mondo). Dalla prevalenza di uno dei due processi scaturiscono la posizione schizoparanoide o quella depressiva.
A questo punto ti sfido a teorizzare una nuova classificazione che adornero' con la teoria più acconcia. A bien tout.
Salve Jacopus. Mi successe di orecchiare qualcosa e di leggere nulla della Klein. Un argomento del genere e le considerazioni che può suscitare lo trovo di un'ovvvietà tale da non meritare approfondimenti.
Io la chiamo "il mistero dell'ovvietà". A furia di considerare ovviamente veri certi concetti, sembra che la gente finisca per dimenticarsene finchè qualche "studioso" se ne occupa nuovamente.
C'è gente che si è costruita fama, carriera e ricchezza con le ovvietà.
Un effetto ancora più importante di tale contrapposizione tra l'usare ed il subire è il costituirsi di una personalità estroversa piuttosto che introversa.
Non ho comunque capito cosa dovrei nuovamente classificare. Forniscimi lumi. Ciao.
Credo che le categorie 3A-3B-3C siano in verità le più popolate. Anche i più fortunati presto o tardi dovranno farne i conti con l'avvicinarsi della morte, che subiranno (a meno di vederla come liberazione).
Nella 3C, ovvero in coloro che vivono in equilibrio sopra un palo aspettandosi da un momento all'altro l'esecuzione della pena, mi sembra di poter inserire il buon Kafka.
D'altra parte la contemplazione del mondo, probabilmente, non nasce dalla meraviglia, ma dalla coscienza del supplizio a cui ci si sente destinati da un mondo incomprensibile.
Dunque in un modo o nell'altro l'uomo nobile deve essere inizialmente un impalando (volendo utilizzare la terminologia di Viator), per poi finire nella contemplazione (magari con qualche escursione nella categoria 1, nell'illusione di poter cambiare il mondo).
L'ultimo passaggio, quello in punto di morte, è da 4C a 4A.
Citazione di: viator il 27 Ottobre 2018, 22:53:19 PM
Salve (tranne che ad altamarea).
E' da molto tempo che, quando incontro una nuova persona, mi diletto - dopo che mi trovi a conoscerla un poco - a classificarla all'interno di una delle quattro categorie dalle quali secondo me è composta l'umanità :
1 - coloro che fanno il mondo
2 - coloro che lo usano
3 - coloro che lo subiscono
4 - coloro che lo contemplano
Naturalmente una simile classificazione non è rigida, nel senso che ciascuno può ritrovarsi - attraverso il tempo, le circostanze ed i ruoli, in più categorie, ma credo che, in funzione dei singoli atteggiamenti psichici combinati con le circostanze sociali in cui si viva, a ciascuno di noi possa venir riconosciuta una categoria dominante tra quelle elencate.
A chiarimento, faccio degli esempi :
- scienziati, condottieri, uomini di stato, benefattori, menti attive quanto illuminate saranno coloro che il mondo lo fanno;
- speculatori, delinquenti, avventurieri saranno coloro che lo usano;
- umili lavoratori, proletari, persone svantaggiate saranno coloro che lo subiscono;
- infine mistici, pensatori astratti e pensionati saranno coloro che lo contemplano.
Voi trovate cervellotica (vi assicuro che non mi offenderei !) o aderente alla realtà una simile classificazione ? Vi è mai capitato di fare considerazioni analoghe a livello di collettività o di individualità ?
CARLO
1 - Tutti (chi più, chi meno) fanno il mondo2 - tutti (chi più, chi meno) lo usano3 - tutti (chi più, chi meno) lo subiscono4 - tutti (chi più, chi meno) lo contemplanoA. BRANDUARDI: Il dito e la Luna
https://youtu.be/EkszSjs1gu8
Salve Carlo. Ti trovo tanto versatile quanto fenomenale.
Sai transitare dalla più estesa ma chiara logorrea al più lapidario ma oscuro dei commenti !. Salutoni.