Nel "corriere della Sera del 27 aprile scorso c'è un articolo scritto da Mauro Bonazzi, titolato "Platone è un cigno che salta (strano no ?) sugli alberi".
L'autore dice che "Per Friedrich Nietzsche, Platone era «la più grande disgrazia d'Europa»; per Epicuro niente più che un adulatore di tiranni. Il filosofo Antistene di Atene gli aveva invece dedicato un trattato dal titolo molto eloquente, Sathon.
«Platone», come noto, è un soprannome che si riferisce alle spalle larghe del filosofo (il suo vero nome era Aristocle).
Sathon alludeva alle dimensioni di altri organi: al lettore il piacere della traduzione".
E' a voi noto che Aristocle è il vero nome di Platone ?
Perché Antistene dedicò a Platone un trattato titolandolo "Sathon" ?
Nell'antica lingua greca cosa significa "sathon" ? Bonazzi non lo dice ! ::)
(https://th.bing.com/th/id/R.e6f7e13bbeb5d53fd929a521cf8e2548?rik=V7zMRmXsNEpf1g&riu=http%3a%2f%2fwww.kerdonis.fr%2fZCONFROME%2fwpimages%2fwp7dd3b903_05_06.jpg&ehk=y6sKCq%2bYwmAFpn8UkKTuKQdqXJojtLmPaJ3DVNY2UPI%3d&risl=&pid=ImgRaw&r=0)
Citazione di: doxa il 02 Maggio 2025, 17:10:49 PMBonazzi non lo dice !
:D Dunque è vero come un amico diceva che il livello del forum è crollato.
Interessante. (cioè stiamo analizzando se il Bigolo di Platone fosse corto o lungo????ah ah ah muoioooo, che tempi ragazzi!)
Ma io continuo invece con l'analisi di Bonazzi.ah Dando per scontato che Bonazzi è uno dei cacciatori del cigno di Platone.
(Le prigioni dell'industria culturale di cui Adorno parlava).
Aggiungo che è inutile, non potete uccidere Platone, fin quando esisteranno lettori capace di leggere.
Putroppo in questo secolo non ve ne sono stati.
Tranne uno, che avevo già adocchiato (in attesa di leggere il Platone di Adorno ovviamente).
E che Bonazzi (che devo dire almeno nel finale del suo intervento su Youtube sull'Eutifrone, sembrava condividere) riconosce essere il Leo Strauss.
"I dialoghi sono pieni di ambiguità, con traddizioni, errori marchiani, questioni lasciate in sospeso. Si trattava delle ingenuità di una filosofia alle prime armi, o dietro c'era anche altro?
Opponendosi alla supponenza di molti lettori contemporanei, Leo Strauss è stato il primo a intuire che fosse una strategia per selezionare i lettori: non ci si addentra distrattamente nelle strade della filosofia."
cit corriere della sera 27 aprile 2025
Rizzoli editore
di Bonazzi
E' lapalissiano, proprio perchè è nell'Eutifrone che Platone dà la chiave di lettura.
A testimonianza di come Platone vada letto come un corpus unico.
Putroppo lo stesso Strauss non ha avuto il coraggio di seguire quello che per lui è solo un sospetto.
Eppure i testi sono chiari, lapalissiani.
Le tesi non sono contrarie, lasciate per strada o aporetiche.
Ma vanno interpretate.
Il lettore si deve porre la domanda, altrimenti la verità rimarrà una chimera. Con Bill Gates e il depositario Schwobb a ridere, ridere, ridere, riedere.
E' ovvio che in un periodo storico che non solo ha dimenticato immediatamente Platone a favore di Aristotele (pensiamo al medioevo)
ma che ha smesso di domandar-si, come invece faceva la filosofia antica sul significato dei testi.
Certo dò come scusante alla comunità degli intellettuali mondiale il fatto che l'industria culturale li ha resi ormai dei nani deformi intellettualmente.
E ammetto tranquillamente di aver sbagliato anche io.
Ma d'altronde quando si hanno cattivi maestri...l'esito è sempre quello.
(non leggere Platone appunto...e se leggete l'articolo per intero capite che è l'ennesimo tentativo di ridicolizzare Platone, cosa che è iniziato come vi ho già detto in vita, e portata a compimento da Aristotele)
Io però non vorrei togliere il piacere alla gente di ragionare.
Ecco come sapete io sono una persona che non ama lavorare, impegnarsi in qualcosa, perchè ormai vedo tutto nero.
Però riconosco alla mia intuizione (che Platone chiamerebbe giustamente rimembranza) la capacità di andare subito al cuore delle questioni.
Mi rendo conto che queste frasi paiono assai gratuite, ma mi rivolgo ad un pubblico maturo, molto maturo, i giovani non possone capire più niente.
Lo escludo in maniera categorica.
Perchè sebbene io stesso sia riuscito a uscire dal tunnel della propaganda.
Avevo già nel cuore cosa è il cuore dei problemi.
Ciò che pulsa non può essere insegnato.
Ma il problema è necessario contestualizzarlo.
E a meno che un giovane legga attentamente e con fede (non troppa perchè l'ho già visto cannare la lettura di Hegel...ma va bè) Adorno.
Mi sembra impossibile che un giovane abbia entrambi i prerequisiti per leggere Platone.
E' anche per questo che vedo nero, non vedo prospettiva alcuna.
Mi sto concentrando sulla famosa bottiglia.
Ma sto faticando a che serve una bottiglia in un mare in tempesta (Heidegger)? Si rompe a pochi metri di distanza dalla costa.
E anche questa metafora di Heidegger fra la costa e la nave.
Ma veramente la filosofia è sulla costa, e non è invece anche essa sulla nave?
Guardiamo infine a Heidegger, che fino alla fine ho provato a difufendere.
Ma non ci siamo affatto. Lui non fa filosofia, lui commenta Niezche.
Ma crede di essere sulla costa.
Ammetto con sommo dispiacere che praticamente non parla di alcunchè di niente che non sia Nietzche ovvio.
Certo oggi parlare di Nietzche sembra l'unica forma di mantenere l'intelligenza attiva. Parlo anche di questo forum, che ha visto i migliori interventi proprio quando si parlava del filosofo-letterato-artista-veggente.
Al contempo comuniste e nazista.
Ci si sbizzarisce nel mare nicciano.
Ma Nietzche non ha letto Platone.
O meglio non ha letto l'Eutrifrone.
Perchè non esisteva una edizione critica.
La prima è infatti guarda caso di Leo Strauss.
La filosofia è un lavoro intenso di pensiero, che è stato reso più semplice
dai grandi del passato.
Il relativismo contemporaneo che dice che i grandi appartengono alla storia, in maniera negativa, come se non rispondessero ai problemi contemporanei è talmente paludosa, che mi stupisco che anche sul forum, certo intimiditi dalla mole di pensiero espresse nei secoli, posso capirlo, e dal fatto che qui molti sono neofiti, e ci sta, io mi ritengo poco più che un neofita, o semplicemente come è capitato a me quando lavoravo 12 ore come guardia di portierato...non c'è il tempo materiale di pensare.
Certo io qui dentro apprezzo tutti, gente che vuole pensare, siete una piccola scintilla di luce.
E allora peccato come dicevo, che molti tentino una filosofia fai da tè.
(il problema non è nel fai da tè, anzi molti interventi li ho apprezzati tanto), ma nel fatto che c'è proprio una volontà ferrea a non leggere la tradizione.
La wiki orienta, ma non può ovviamente approfondire.
Certo io pure come dicevo vivendo nelle tenebre sono uno che per anni non ha voluto leggere.
Ora un ridicolo tentativo di supplire.
Grazie per l'ennesimo sfogo.
Saluti a tutti.