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LOGOS - Argomenti => Tematiche Filosofiche => Discussione aperta da: PhyroSphera il 09 Luglio 2021, 15:55:03 PM

Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 09 Luglio 2021, 15:55:03 PM
La linea di pensiero che da Heidegger giunge a Derrida ha mostrato la fallacia delle pretese antimetafisiche e ha inaugurato una post metafisica. D'altronde questa linea non è l'unica essendovene un'altra che principiando dalle critiche kantiane continua con le meditazioni heideggeriane giungendo a un reinizio della metafisica stessa. Un'altra linea ancora, presenta un cammino ininterrotto della metafisica non quale recepita dalla cultura tedesca dominante (Leibniz, appunto Kant...) ma dalla antichità greca classica o secondo essa. Questa linea è dunque duplice: la prosecuzione della tradizione greca antica (in specie i platonismi e neoplatonismi antichi, medioevali e moderni, ma pure gli aristotelismi...) e il ritorno agli antichi (ad esempio E. Severino con Parmenide, G. Reale con Platone...). Ovviamente tante altre pure se ne possono trovare; per esempio in Francia attraverso la metafisica araba medioevale, cui retaggio anche nella stessa Decostruzione...

In definitiva il tentativo di interpretare Heidegger per una fine totale e non provvisoria della metafisica è fallito o destinato al fallimento ma molta cultura filosofica non ne ha recepito ancora.
Il rifiuto assoluto della metafisica, sostenuto da rivoluzionarismo radicale materialista oppure da innovatorismo estremo, può solo proporsi quale rifiuto dell'Occidente o della sua Tradizione ma ragioni pratiche fanno di tal rifiuto un controsenso, sia esistenziale che politico, sia emotivo che logico. Ciononostante vasta parte della cultura occidentale non ne prende atto. Fine dunque dell'Occidente o delle sue radici storiche? I pochi riusciranno ad evitarlo?

MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Jacopus il 09 Luglio 2021, 16:14:55 PM
Almeno da Epicuro in poi (ma per Adorno le tracce sono già presenti in Omero) il pensiero antimetafisico ha una tradizione altrettanto solida di quella metafisica, ammesso che parlare di tradizione abbia un senso. La filosofia se vuole essere viva deve confrontarsi con il mutamento e non con ciò che si pretende erroneamente immobile, visto che non sono immobili neppure le leggi fisiche.
La metafisica può aver senso solo nel contesto etico come ricerca condivisa della giustizia. Ma anche qui, fissare valori assoluti comporta sempre il rischio di schiacciare le persone reali, come spesso è accaduto nella storia, sia quando si trattava di valori metafisici spirituali (gli eretici) sia quando si trattava di valori metafisici materiali (i nemici del popolo).
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: iano il 09 Luglio 2021, 16:39:20 PM
Se vie e' una fisica allora vi è una metafisica ad oriente come ad occidente, ma come dice Jacopus mobili, non definitive, di modo che una segue il destino dell'altra.
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 09 Luglio 2021, 22:07:20 PM
La scienza è metafisica naturale. Semmai è defunta la metafisica dei numi, con la sua pretesa di un nomos a priori. Ma a posteriori di metafisica se ne fa ancora molta ed ha pure un nome: modernità. Concordo con Jacopus che il nucleo della metafisica moderna è l'etica. L'unico ambito in cui la metafisica naturale cessa di operare e insegnare. Pur offrendo il fondamento su cui l'etica si esercita razionalmente.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Kobayashi il 10 Luglio 2021, 09:11:49 AM
Cit. PhyroSphera: "Il rifiuto assoluto della metafisica [...] può solo proporsi quale rifiuto dell'Occidente o della sua Tradizione ma ragioni pratiche fanno di tal rifiuto un controsenso, sia esistenziale che politico, sia emotivo che logico".

Ben venga la fine di una Tradizione moribonda.
L'importante è ricordarsi che accanto ai riti funebri che ciascuno organizza per ottenere un po' di pace dalla propria nostalgia (io per esempio vado in chiesa a elaborare il mio lutto ed è come se partecipassi sempre ad una messa funebre), c'è anche il gusto per l'invenzione di nuove possibilità. C'è il nulla lasciato dal lunghissimo addio di questo Occidente, ma anche una creatività finalmente libera.
Non vedo alcun controsenso nel rifiuto della Tradizione metafisica.
Diciamo che è invece discutibile un certo modo di fare filosofia di certe correnti antimetafisiche.
La filosofia non può cioè rifiutarsi di impegnarsi nell'espressione di una visione d'insieme del mondo e della condizione umana, mentre certe correnti del Novecento hanno preferito occuparsi minuziosamente di singoli aspetti della realtà, con stili di scrittura veramente indegni.
Ma è la filosofia a doversi occupare di etica, non la metafisica.
Quali sarebbero i fondamenti su cui la metafisica potrebbe costruire un'etica? Non certo su Dio. Ne tantomeno sulle verità sempre provvisorie della scienza.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 10 Luglio 2021, 10:01:06 AM
L'etica è metafisica del comportamento umano. Filosofia e metafisica sono la stessa cosa. Oppure bisognerebbe cominciare a discutere su cosa divergono. Qualsiasi etica necessita di fondamenti. Che per loro natura non possono essere che metafisici, visto che la fisica (physis) non dice nulla a riguardo.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Alexander il 10 Luglio 2021, 10:35:59 AM
Buongiorno a tutti


Il problema è che, dopo aver demolito (decostruito?) l'edificio metafisico ormai in rovina, bisognerebbe trovare il modo di costruire qualcosa di eticamente condiviso (se non è condiviso non si riesce nemmeno ad iniziare i lavori, perdendosi nella babele del soggettivismo). Ma su cosa basarlo? Su "la Scienza dice che..."? Ma non dice nulla eticamente e in ogni caso non faremmo un gran progresso rispetto alla "Bibbia dice che...", sarebbe sempre un sistema impositivo, come i fatti della pandemia dimostrano. In mancanza di un'etica condivisa che si fa? Arriva il Jeff Bezos di turno ad "aiutarci" con "Ci penso io a costruire, ragazzi!"?
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Kobayashi il 10 Luglio 2021, 10:47:51 AM
Citazione di: Ipazia il 10 Luglio 2021, 10:01:06 AM
L'etica è metafisica del comportamento umano. Filosofia e metafisica sono la stessa cosa. Oppure bisognerebbe cominciare a discutere su cosa divergono. Qualsiasi etica necessita di fondamenti. Che per loro natura non possono essere che metafisici, visto che la fisica (physis) non dice nulla a riguardo.

Un discorso completamente insensato.
La filosofia contemporanea si distingue dalla metafisica nella consapevolezza che la ricerca dei fondamenti (sulla natura umana, per esempio) non possa portare mai a qualcosa di assoluto, di eterno, di definitivo.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Kobayashi il 10 Luglio 2021, 11:01:32 AM
Citazione di: Alexander il 10 Luglio 2021, 10:35:59 AM
Buongiorno a tutti.
Il problema è che, dopo aver demolito (decostruito?) l'edificio metafisico ormai in rovina, bisognerebbe trovare il modo di costruire qualcosa di eticamente condiviso (se non è condiviso non si riesce nemmeno ad iniziare i lavori, perdendosi nella babele del soggettivismo). Ma su cosa basarlo? Su "la Scienza dice che..."? Ma non dice nulla eticamente e in ogni caso non faremmo un gran progresso rispetto alla "Bibbia dice che...", sarebbe sempre un sistema impositivo, come i fatti della pandemia dimostrano. In mancanza di un'etica condivisa che si fa? Arriva il Jeff Bezos di turno ad "aiutarci" con "Ci penso io a costruire, ragazzi!"?

Ma appunto è questo il lavoro filosofico.
Se credo che l'uomo sia un animale sociale cerco di costruire un discorso che sia convincente, condivisibile, confrontandomi sia con la Tradizione che con la scienza, ma non potendo prendere come verità assoluta ne' quello che viene detto dal Dio biblico intorno all'argomento, ne' quello che mi dice l'ultima pubblicazione su primati e homo sapiens.
È il compito della filosofia.
E se no a cosa serve? A rompersi la testa sui testi per potersi destreggiare con la storia della filosofia e giocare a confutare gli utenti di un forum filosofico?
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Jacopus il 10 Luglio 2021, 11:32:16 AM
Per Kobayashi. Premetto che i tuoi interventi sono fra i più interessanti fra quelli che leggo qui, ma in questa discussione condivido (una volta tanto) il pensiero di Ipazia. La filosofia come pensiero sul pensiero in una visione totale (o olistica) può essere una via, ma è una via estremamente impervia, data la mole di studi che presuppone. Riuscire a filosofare tenendo conto di teoria quantistica ed Epicuro è affascinante (infatti è già stato fatto) ma davvero una cosa da far tremare i polsi se si volesse estendere a tutto lo scibile umano.
Inoltre la scienza, nel campo fisico, quello che viene definito in Anglia "hard sciences", ha raggiunto un codice valido anche se ovviamente contestabile. La filosofia può dire qualcosa in questo settore come spazio metacritico, ovvero come riflessione critica sul metodo (che è già critico) scientifico. Però, pensandoci bene, è come criticare un frigorifero perché mantiene il cibo fresco.
La filosofia può e deve, in realtà, smascherare i tentativi di scientificizzare ciò che non può essere scientificizzato, ovvero la dimensione della praxis. Anche la praxis si è allargata negli ultimi duecento anni con discipline come la sociologia, la psicologia, l'antropologia, l'etologia, la psichiatria. La filosofia la immagino come un immenso deposito di sapere critico dal quale attingere per trovare il modo di guidare l'azione dell'uomo buono  in quanto zoon politikon in questa selva di saperi specialistici che rischiano di far perdere di vista l'uomo nella sua possibile totalità ecologica.
Non sono certo di quello che dico. Una visione leonardesca della filosofia sarebbe ancora più potente, diverrebbe quasi una sorta di religione, ma c'è davvero qualcuno in grado di farlo, tenendo conto delle conoscenze accumulate? Servirebbero vite lunghe 500 anni oppure uno stile aforistico/profetico, come quello usato da Nietzsche.
Considerazioni sparse. Una riflessione in progress che ho condiviso con voi.
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 10 Luglio 2021, 14:52:33 PM
Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2021, 10:47:51 AM
Citazione di: Ipazia il 10 Luglio 2021, 10:01:06 AM
L'etica è metafisica del comportamento umano. Filosofia e metafisica sono la stessa cosa. Oppure bisognerebbe cominciare a discutere su cosa divergono. Qualsiasi etica necessita di fondamenti. Che per loro natura non possono essere che metafisici, visto che la fisica (physis) non dice nulla a riguardo.

Un discorso completamente insensato.
La filosofia contemporanea si distingue dalla metafisica nella consapevolezza che la ricerca dei fondamenti (sulla natura umana, per esempio) non possa portare mai a qualcosa di assoluto, di eterno, di definitivo.

Il fondamento della metafisica moderna è, testualmente, "la consapevolezza che la ricerca dei fondamenti (sulla natura umana, per esempio) non possa portare mai a qualcosa di assoluto, di eterno, di definitivo".

Mi pare molto sensato e decisamente più sensato della veterometafisica dei fondamenti assoluti ed eterni, perennemente bisticcianti con la realtà.

Il che non esclude che vi siano fondamenti (ed elementi della natura umana) più costanti di altri nel fluire del tempo.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: iano il 10 Luglio 2021, 15:40:50 PM
A me sembra che la cosiddetta fisica non possa non accorgersi di essere piena zeppa di metafisica non appena solleva la testa dalla sua prassi consolidata.
In effetti a me pare che la metafisica sia un prodotto, desiderato o meno, dell'uso della coscienza, che in se' non è necessaria nel determinare la prassi secondo la quale ci rapportiamo con la realtà.
Dalla prassi  possiamo trarre una teoria come cosa non certo superflua, ma neanche necessaria. La teoria è gia' metafisica, ma correntemente la intendiamo ancora come fisica.
Perché appena alziamo la testa dalla prassi non possiamo fare a meno di chiederci cosa sia una teoria e la risposta non può che essere di tipo metafisico.
Se riduciamo la fisica allo stretto necessario essa è prassi, ma se vogliamo giustificarla dobbiamo fare metaprassi.
La fisica come la intendiamo confusamente, dando cioè per scontato di averne una visione condivisa, è in effetti prassi e metaprassi insieme.
Un polpettone che ammette un metapolpettone che è ciò che correntememte intendiamo con metafisica.
La scienza, se fosse strettamente tale, cioè prassi, non avrebbe certamente nulla da suggerirci riguardo alla metafisica.
Ma siccome non è mai strettamente tale per come la intendiamo di solito ha invece molto da dirci in proposito.
Credo non ci sia un solo modo di estrarre una teoria dalla prassi, per cui la teoria non si potrà dire essere strettamente attinente ai fatti.
Ma nella misura in cui la teoria estratta diventa una strada che la scienza seguirà allora essa ha a che fare con l'etica.
Quale interpretazione della meccanica quantistica fra le tante possibili prevalga non è scienza, ma non è indifferente alla scienza.
La scienza è il nostro agire secondo coscienza, ma l'azione in se' non richiede coscienza.
Il suo uso, e quindi la scienza, non è perciò separabile da un etica.
Trarre una teoria o un altra dalla prassi è tendenzioso , anche se di solito, fissati come siamo nella ricerca della verità, non ci accorgiamo di ciò.
Inevitabilmente avrò fatto confusione fra scienza e prassi, ma si tratta come sempre di pensieri in corso.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 11 Luglio 2021, 09:18:12 AM
Il "metapolpettone" ha una sua grande utilità nel ricondurre, protagoricamente, la realtà alla misura umana. Ad esempio, le forme ideali platoniche sono assai più congegnali alle nostre attività e sollazzi delle forme naturali "irregolari". Si va dalla costruzione di una casa, di mobili, ai giochi del tennis, biliardo e calcio.

È vero che si sarebbe potuto fare la stessa cosa senza scomodare l'iperuranio, ma sarebbe stato ugualmente un metapolpettone geometrico. Le cui formule e regole, a differenza dell'iperuranio platonico e delle narrazioni religiose, non sono arbitrarie, ma necessarie per la realizzazione di opere materiali a regola d'arte.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: niko il 11 Luglio 2021, 11:16:40 AM
E' l unita" stessa del divenire a sconfessare la verita' della metafisica, credo quindi che sia responsabilita' dei singoli ripensare la tradizione come tradimento.


Nel mondo reale non c'è una tradizione in generale cosi' come non c'è un'idea della tradizione, c'e' la realta' e la condizione umana della coesistenza e della discendenza, e il modo in cui esse si incrociano: ad esempio nasciamo da uomo e da donna, quindi la discendenza stessa è coesistente, e multicausale.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Alexander il 11 Luglio 2021, 12:19:19 PM

Buona domenica  a tutti

Se, come sostenete, non c'è una "verità", come può esserci un tradimento della stessa? Postulando un tradimento implicitamente si afferma che esiste, conosciuta o meno, una "verità". Infatti lo scapolo non può certo tradire una moglie inesistente. Un palazzo in rovina si può ristrutturare, se riconosciamo qualche valore in esso da preservare. E così infatti si fa. Se la metafisica sembra in rovina, si può ristrutturare, preservando ciò che ha espresso come valore. Il palazzo può essere visitato da tutti, anche da coloro che poi possono criticare la ristrutturazione stessa. Accanto al palazzo storico ristrutturato possono sorgere edifici nuovi, possibilmente con una certa armonia di linee, così che antico e nuovo non confliggano fra loro.
Spesso si getta una tradizione senza realmente conoscerla, come si abbandona un palazzo di valore perché troppo faticoso e costoso chiudere le crepe che il tempo ha provocato. Conservare è possibile anche nel divenire. E quando non è più possibile per una vetustà ormai irrecuperabile, si può ricostruire. Il tempo siamo noi. Tutto cambia, ma forse è solo un'illusione il cambiamento. Infatti quest'anno ci sono, di nuovo, come diversi anni fa, poche zanzare  :-X
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 11 Luglio 2021, 14:45:00 PM
La verità c'è,  ma è nel divenire,  nei fatti, non nelle cose, nell'essere, su cui la veterometafisica si è rivelata fallace. Fino alla feticistica superstizione dell'Essere, più o meno Supremo.

Benedetto, di nome e di fatto, Spinoza, si illuse di risolvere la contraddizione tra l'essere e il male (morte, sofferenza, conflitto per l'esistenza, inadeguatezza,...) riesumando Parmenide in un panteismo naturalistico. Benedetta ingenuità che nella sua purezza metafisica non si rese conto che la toppa era peggio del buco.

Se ne accorsero fin troppo gli scomunicanti custodi sacerdotali della veterometafisica, ma ormai il dado era tratto e la natura prese il posto degli antichi numi, obbligando a riscrivere le tavole della legge. Con molte titubanze (giusnaturalismo) e sentieri interrotti (Heidegger), perché il divenire, ce lo insegna Eraclito, è un animale assai meno mansueto dell'essere, metafisicamente parlando. Ma si può fare.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:16:17 PM
Citazione di: Jacopus il 09 Luglio 2021, 16:14:55 PM
Almeno da Epicuro in poi (ma per Adorno le tracce sono già presenti in Omero) il pensiero antimetafisico ha una tradizione altrettanto solida di quella metafisica, ammesso che parlare di tradizione abbia un senso. La filosofia se vuole essere viva deve confrontarsi con il mutamento e non con ciò che si pretende erroneamente immobile, visto che non sono immobili neppure le leggi fisiche.
La metafisica può aver senso solo nel contesto etico come ricerca condivisa della giustizia. Ma anche qui, fissare valori assoluti comporta sempre il rischio di schiacciare le persone reali, come spesso è accaduto nella storia, sia quando si trattava di valori metafisici spirituali (gli eretici) sia quando si trattava di valori metafisici materiali (i nemici del popolo).


In quanto contrarietà, l'antimetafisica non si limita alla non-metafisica e pretendendo di soppiantare la metafisica finisce col contrariare l'identità occidentale, che è pur sempre la nostra, perché andare oltre la mera fisicità è nella cultura e nella vita una fatale ovvietà. L'antimetafisica può essere episodica ed in tal caso può avere di volta in volta ragioni particolari ma non in quanto antimetafisiche in quanto tali. Non esiste una vera e propria tradizione antimetafisica e la tradizione metafisica, come ha mostrato anche il pragmatismo, è radicata in un bisogno.
Concretamente esistono le metafisiche ed il loro succedersi è mutamento. Benché correlata a volte o coincidente, l'etica ne resta distinta. Inoltre esiste il relativismo non solo l'assolutismo in metafisica.


MAURO PASTORE
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:20:06 PM
Citazione di: Ipazia il 09 Luglio 2021, 22:07:20 PM
La scienza è metafisica naturale.


La scienza esiste in virtù della metafisica in tal senso non ne è disgiunta.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:24:28 PM
Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2021, 09:11:49 AM
Ma è la filosofia a doversi occupare di etica, non la metafisica.
Quali sarebbero i fondamenti su cui la metafisica potrebbe costruire un'etica? Non certo su Dio. Ne tantomeno sulle verità sempre provvisorie della scienza.


Non è possibile costruire un'etica restando nell'ambito della fisicità. Sarebbe come stabilire le regole della boxe facendo a pugni o come tentare di far scegliere i fiori ai fiori.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:30:10 PM
Citazione di: Alexander il 10 Luglio 2021, 10:35:59 AM

Il problema è che, dopo aver demolito (decostruito?) l'edificio metafisico ormai in rovina, bisognerebbe trovare il modo di costruire qualcosa di eticamente condiviso (se non è condiviso non si riesce nemmeno ad iniziare i lavori, perdendosi nella babele del soggettivismo).


Ad essere andati in rovina sono i materialismi marxiani e marxisti. (D'altronde, come ha puntualizzato D. Fusaro (nonostante suo orientamento politico), Marx fu materialista mancato. Aveva solo rovesciato lo spiritualismo hegeliano.)


MAURO PASTORE
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:31:56 PM
Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2021, 10:47:51 AM
Citazione di: Ipazia il 10 Luglio 2021, 10:01:06 AM
L'etica è metafisica del comportamento umano. Filosofia e metafisica sono la stessa cosa. Oppure bisognerebbe cominciare a discutere su cosa divergono. Qualsiasi etica necessita di fondamenti. Che per loro natura non possono essere che metafisici, visto che la fisica (physis) non dice nulla a riguardo.

Un discorso completamente insensato.
La filosofia contemporanea si distingue dalla metafisica nella consapevolezza che la ricerca dei fondamenti (sulla natura umana, per esempio) non possa portare mai a qualcosa di assoluto, di eterno, di definitivo.


Il pensiero filosofico contemporaneo non è univoco. Il suo orizzonte è variegato.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:36:00 PM
Citazione di: Kobayashi il 10 Luglio 2021, 11:01:32 AM

Se credo che l'uomo sia un animale sociale cerco di costruire un discorso che sia convincente, condivisibile, confrontandomi sia con la Tradizione che con la scienza, ma non potendo prendere come verità assoluta ne' quello che viene detto dal Dio biblico intorno all'argomento, ne' quello che mi dice l'ultima pubblicazione su primati e homo sapiens.
È il compito della filosofia.



La filosofia di per sé prescinde da società come da civiltà o da altro di analogo. Deve essere ricerca disinteressata.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:41:07 PM
Citazione di: Jacopus il 10 Luglio 2021, 11:32:16 AM

Inoltre la scienza, nel campo fisico, quello che viene definito in Anglia "hard sciences", ha raggiunto un codice valido anche se ovviamente contestabile. La filosofia può dire qualcosa in questo settore come spazio metacritico, ovvero come riflessione critica sul metodo (che è già critico) scientifico. Però, pensandoci bene, è come criticare un frigorifero perché mantiene il cibo fresco.



L'esempio non calza perché va tenuto distinto il sapere scientifico da quello tecnico. Una cosa è la coerenza del dato scientifico, altra ne è la efficienza tecnica.


MAURO PASTORE
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:52:16 PM
Citazione di: Ipazia il 10 Luglio 2021, 14:52:33 PM

Il fondamento della metafisica moderna è, testualmente, "la consapevolezza che la ricerca dei fondamenti (sulla natura umana, per esempio) non possa portare mai a qualcosa di assoluto, di eterno, di definitivo".

Mi pare molto sensato e decisamente più sensato della veterometafisica dei fondamenti assoluti ed eterni, perennemente bisticcianti con la realtà.

Il che non esclude che vi siano fondamenti (ed elementi della natura umana) più costanti di altri nel fluire del tempo.


Per un periodo la metafisica fu soggetta ad assolutizzazioni, irrigidimenti per così dire alieni dalla logica del divenire. Ma non ne fu tutta, non nelle massime espressioni singole. Inoltre gli Antichi non ebbero proprio il tempo di sbagliare a riguardo ma vennero travisati, in molti attribuendo essi mentalità successive. Non esiste in Platone una specifica forma metafisica ed in Aristotele ne manca il formato culturale dato che sua espressione poi ritenuta fondante, "Metafisica", era invece da intendersi solamente così: "dopo la fisica".


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 16:00:40 PM
Citazione di: iano il 10 Luglio 2021, 15:40:50 PM
A me sembra che la cosiddetta fisica non possa non accorgersi di essere piena zeppa di metafisica non appena solleva la testa dalla sua prassi consolidata.
In effetti a me pare che la metafisica sia un prodotto, desiderato o meno, dell'uso della coscienza, che in se' non è necessaria nel determinare la prassi secondo la quale ci rapportiamo con la realtà.
Dalla prassi  possiamo trarre una teoria come cosa non certo superflua, ma neanche necessaria. La teoria è gia' metafisica, ma correntemente la intendiamo ancora come fisica.




La fisica scientifica rivela ad attenta analisi di provenire da una metafisica (filosofica).
La metafisica ha per principale referente diretto la coscienza ma indirettamente è riferibile all'inconscio (esempio chiaro in Plotino).
Resta che interpretare la scienza accade anche con teorie scientifiche che in sé già constano.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 16:04:40 PM
Citazione di: iano il 10 Luglio 2021, 15:40:50 PM

La scienza è il nostro agire secondo coscienza, ma l'azione in se' non richiede coscienza.
Il suo uso, e quindi la scienza, non è perciò separabile da un etica.



Per prudenza o necessità non sarebbe separabile da una etica ma può accaderne ed allora bisognerebbe congiungerla.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 16:07:41 PM
Citazione di: Ipazia il 11 Luglio 2021, 09:18:12 AM

È vero che si sarebbe potuto fare la stessa cosa senza scomodare l'iperuranio, ma sarebbe stato ugualmente un metapolpettone geometrico. Le cui formule e regole, a differenza dell'iperuranio platonico e delle narrazioni religiose, non sono arbitrarie, ma necessarie per la realizzazione di opere materiali a regola d'arte.


Eppure l'iperuranio è solo una innocente nozione cosmologica ((checché ne dica Galimberti)).


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 16:15:40 PM
Citazione di: niko il 11 Luglio 2021, 11:16:40 AM
E' l unita" stessa del divenire a sconfessare la verita' della metafisica, credo quindi che sia responsabilita' dei singoli ripensare la tradizione come tradimento.


Nel mondo reale non c'è una tradizione in generale cosi' come non c'è un'idea della tradizione, c'e' la realta' e la condizione umana della coesistenza e della discendenza, e il modo in cui esse si incrociano: ad esempio nasciamo da uomo e da donna, quindi la discendenza stessa è coesistente, e multicausale.


Questa unità del divenire che tu dici fu il racconto del "grande fiume" dell'essere, roba da culto della Grande Madre, non da filosofia.
Non c'è una tradizione in generale ma tradizione generica, non quale unità assoluta, ve ne è. Costruire idee sulla tradizione è possibile e necessario. Indubbiamente l'Occidente è vasto e non bastano neppure gli "incroci" ma resta un darsi di tradizioni occidentali secondo peculiarità singola ovvero occidentale.
L'umano è anche animale metafisico e questa espressione dell'Occidente non va negata all'Occidente.

MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 16:21:23 PM
Citazione di: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:16:17 PM
ma non in quanto antimetafisiche in quanto tali.



O meglio: ma non antimetafisiche in quanto tali.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 11 Luglio 2021, 22:18:12 PM
Citazione di: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 16:07:41 PM
Eppure l'iperuranio è solo una innocente nozione cosmologica ((checché ne dica Galimberti)).
Innocente mica tanto visto che attraverso Plotino ha alimentato una delle religioni più importanti ancora attiva. Dalle forme ideali allo Spirito ideale il passo fu breve e sicuro. Molto occidentale, certamente.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 12 Luglio 2021, 08:13:04 AM
Citazione di: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:30:10 PM
Citazione di: Alexander il 10 Luglio 2021, 10:35:59 AM
Il problema è che, dopo aver demolito (decostruito?) l'edificio metafisico ormai in rovina, bisognerebbe trovare il modo di costruire qualcosa di eticamente condiviso (se non è condiviso non si riesce nemmeno ad iniziare i lavori, perdendosi nella babele del soggettivismo).

Ad essere andati in rovina sono i materialismi marxiani e marxisti. (D'altronde, come ha puntualizzato D. Fusaro (nonostante suo orientamento politico), Marx fu materialista mancato. Aveva solo rovesciato lo spiritualismo hegeliano.)


MAURO PASTORE

Questa va chiarita. Non ho letto tutto Fusaro e ne condivido la parte di pensiero che correttamente utilizza un marxismo-marxiano tutt'altro che in rovina: il materialismo storico; che anche nella smaterializzazione finanziaria continua, con alti e bassi, a fornire panem et circenses necessari alla conservazione del dominio capitalistico.

Filosoficamente il marxismo è umanesimo immanente e non può essere che così, posto che la filosofia è fenomenologia dello spirito (umano, detto anche psiche); al netto di ogni materialismo volgare.

Cosa che dubito Fusaro abbia liquidato e, nel caso, cita la fonte e posta un bignami.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Jacopus il 12 Luglio 2021, 08:31:05 AM
Ritengo anch'io che il pensiero si debba confrontare con qualcosa che vada oltre la physis, ma non può accadere in termini di "tradizione" come spesso sottolinea Phyrosphera. Il pensiero materialista marxista ha completamente stravolto le coordinate di ogni pensiero metafisico, così come la teoria darwiniana o le varie scuole psicologiche, fino alla neurobiologia e alle scienze genetiche (per non parlare di Cartesio, il padre di tutto ciò). Un filosofo metafisico che non si confronta con queste "novità " condurrà inevitabilmente una battaglia di retroguardia. Infatti se la metafisica è una filosofia dell'essere non è indifferente capire come "siamo", a partire da studi sperimentali, ripetibili, fondato su analisi di dati e su intuizioni che comunque provengono da studi e meta-analisi quantitative oltre che ad analisi di laboratorio come la risonanza magnetica funzionale.
Ripeto inoltre che una tradizione antimetafisica esiste proprio come "dialettica" che si oppone alla metafisica. Se non esiste il polemos e il panta rehi, la filosofia diventa teologia monoteistica.
La metafisica e la fisica, in questa accezione giocano una danza interattiva e l'una condiziona l'altra.
Il rischio altrimenti è quello di riproporre una filosofia come "otium", contrapposta al "negotium", giudicato negativamente. La contemplazione per quanto possa essere affascinante nasconde sempre un conflitto sociale e quindi Marx è molto più metafisico di quanto si creda, se si vuole dare retta a Brecht, secondo il quale prima della morale viene il cibo. Il sospetto è sempre quello, che un certo tipo di metafisica sia sostenuta da chi ha la pancia piena (senza per questo dimenticare chi la pancia se la riempie in modo stupido e per i quali un po' di metafisica non guasterebbe).
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 12 Luglio 2021, 17:17:14 PM
Citazione di: Ipazia il 12 Luglio 2021, 08:13:04 AM
Citazione di: PhyroSphera il 11 Luglio 2021, 15:30:10 PM
Citazione di: Alexander il 10 Luglio 2021, 10:35:59 AM
Il problema è che, dopo aver demolito (decostruito?) l'edificio metafisico ormai in rovina, bisognerebbe trovare il modo di costruire qualcosa di eticamente condiviso (se non è condiviso non si riesce nemmeno ad iniziare i lavori, perdendosi nella babele del soggettivismo).

Ad essere andati in rovina sono i materialismi marxiani e marxisti. (D'altronde, come ha puntualizzato D. Fusaro (nonostante suo orientamento politico), Marx fu materialista mancato. Aveva solo rovesciato lo spiritualismo hegeliano.)


MAURO PASTORE

Questa va chiarita. Non ho letto tutto Fusaro e ne condivido la parte di pensiero che correttamente utilizza un marxismo-marxiano tutt'altro che in rovina: il materialismo storico; che anche nella smaterializzazione finanziaria continua, con alti e bassi, a fornire panem et circenses necessari alla conservazione del dominio capitalistico.

Filosoficamente il marxismo è umanesimo immanente e non può essere che così, posto che la filosofia è fenomenologia dello spirito (umano, detto anche psiche); al netto di ogni materialismo volgare.

Cosa che dubito Fusaro abbia liquidato e, nel caso, cita la fonte e posta un bignami.


A chiarire ci sono stati e ci sono i tribunali della storia.


MAURO PASTORE
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 12 Luglio 2021, 17:19:18 PM
Citazione di: Jacopus il 12 Luglio 2021, 08:31:05 AM
Ritengo anch'io che il pensiero si debba confrontare con qualcosa che vada oltre la physis, ma non può accadere in termini di "tradizione" come spesso sottolinea Phyrosphera.


Non ho affermato che accade solo oppure necessariamente per tradizione.


MAURO PASTORE
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 12 Luglio 2021, 21:54:16 PM
Citazione di: PhyroSphera il 12 Luglio 2021, 17:17:14 PM
A chiarire ci sono stati e ci sono i tribunali della storia.
MAURO PASTORE
Quali tribunali ? Quale storia ? Quella scritta e sentenziata dai vincitori ? Da quei padroni del mondo che anche Fusaro ha imparato ad interpretare grazie a Marx ?

Con le sparate non si va da nessuna parte, nemmeno in una piazza virtuale come un forum.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 13 Luglio 2021, 07:32:26 AM
Citazione di: PhyroSphera link=topic=2809.msg53701#msg53701
L'esempio non calza perché va tenuto distinto il sapere scientifico da quello tecnico. Una cosa è la coerenza del dato scientifico, altra ne è la efficienza tecnica.

MAURO PASTORE

Altra massima opinabilissima che rasenta la corbelleria. Anche senza scomodare il CERN, basta entrare nel laboratorio più modesto per rendersi conto di quanto il sapere dipenda dalla tecnica.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: iano il 13 Luglio 2021, 13:09:03 PM
Le distinzioni verbali hanno un senso finché non diventano distinzioni oggettive.
Questo vale pure per tecnica e scienza.
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 13 Luglio 2021, 16:12:35 PM
Citazione di: Ipazia il 12 Luglio 2021, 21:54:16 PM
Citazione di: PhyroSphera il 12 Luglio 2021, 17:17:14 PM
A chiarire ci sono stati e ci sono i tribunali della storia.
MAURO PASTORE
Quali tribunali ? Quale storia ? Quella scritta e sentenziata dai vincitori ? Da quei padroni del mondo che anche Fusaro ha imparato ad interpretare grazie a Marx ?

Con le sparate non si va da nessuna parte, nemmeno in una piazza virtuale come un forum.


La storia giudica dai fatti: i campi di lavoro fino a morte, la repressione del libero pensiero, le condizioni disumane del lavoro anche ordinario, le prepotenze dello Stato contro i singoli... L'esperienza sovietica insegna e non è il leninismo ad essere inquisito ma propriamente il marxismo e non solo lo stalinismo. Ma oggi si tace che Lenin divergeva da Marx e in troppi non vogliono imparare dai fatti accaduti.


MAURO PASTORE
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 13 Luglio 2021, 16:13:59 PM
Citazione di: Ipazia il 13 Luglio 2021, 07:32:26 AM
Citazione di: PhyroSphera link=topic=2809.msg53701#msg53701
L'esempio non calza perché va tenuto distinto il sapere scientifico da quello tecnico. Una cosa è la coerenza del dato scientifico, altra ne è la efficienza tecnica.

MAURO PASTORE

Altra massima opinabilissima che rasenta la corbelleria. Anche senza scomodare il CERN, basta entrare nel laboratorio più modesto per rendersi conto di quanto il sapere dipenda dalla tecnica.


Senza distinguere la scienza dalla tecnica, la scienza stessa va perduta.


MAURO PASTORE
Titolo: Re:Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 13 Luglio 2021, 16:14:59 PM
Citazione di: iano il 13 Luglio 2021, 13:09:03 PM
Le distinzioni verbali hanno un senso finché non diventano distinzioni oggettive.
Questo vale pure per tecnica e scienza.


Non è solo una questione di distinzioni linguistiche.


MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Jacopus il 13 Luglio 2021, 16:24:33 PM
Invito Ipazia a moderare i termini e Phyrosphera a fare dei post più lunghi di un telegramma. Entrambi ad argomentare le loro posizioni. Grazie.
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: Ipazia il 13 Luglio 2021, 21:33:21 PM
Tolto l'anticomunismo d'accatto la discussione è inesistente. Occidente e Metafisica attendono tempi migliori e prendendo atto dell'invito di Jacopus auguro buona notte e sogni d'oro.

IPAZIA
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: PhyroSphera il 14 Luglio 2021, 18:49:38 PM
Citazione di: Ipazia il 13 Luglio 2021, 21:33:21 PM
Tolto l'anticomunismo d'accatto la discussione è inesistente. Occidente e Metafisica attendono tempi migliori e prendendo atto dell'invito di Jacopus auguro buona notte e sogni d'oro.

IPAZIA


È doverosa da parte mia la semplice precisazione che io sono contro le violenze del comunismo marxista e dello stalinismo ed anche di quanto da quest'ultimo nacque in Asia e altrove ma che stimo altre forme di comunismo pur non essendone ideologicamente partecipe.
MAURO PASTORE
Titolo: Fino a quando Occidente e Metafisica?
Inserito da: paul11 il 19 Luglio 2021, 15:04:50 PM
 L'Occidente e non solo è anche metafisica, nel momento in cui il pensiero e i suoi strumenti come matematica, geometria, logica, non essendo materiali fisico naturali, lo determinano.
Quindi trovo contraddittorio dire che la scienza sia fisico, naturale. Semmai è l'indagine che ha per oggetto la natura fisica, ma il pensiero che lo descrive ha necessità di un linguaggio che non è materia fisica o naturale, ma è meta-fisica. Altro ancora è il procedere sillogistico, predicativo proposizionale logico , induttivo, deduttivo, eccetera. Quando già Euclide postula è già scienza, quando Aristotele pone il sillogismo dimostrativo prelude già alla modernità......


Altro è dire che oggi siamo ancora  in un tempo neorelativistico, neosofistico e dove tutto è opinione e nulla è verità e da qui pensare di poter "ristrutturare" un pensiero metafisico.
E' ovvio che il riduzionismo scientistico ha posto i moti comportamentali  come se fossero la risultante di meccanismi chimico organici , a sua volta ne risulta che l'etica non ha fondamento morale e l'opinione è ridotta a negare il bene e il male, quindi tutto è lecito e permesso nel limite dell'Assoluto laico che è lo Stato moderno con la legge sanzione.....in sostanza la modernità  ha compiuto solo mimesi dall'antichità, costruendo surrogazioni infondate filosoficamente e quindi non solo non hanno soluzioni , ma hanno perso  i fondamenti su cui ricostruire. Senza le fondamenta morali l'etica è il selvaggio paesaggio di semafori legislativi delle  barbare  metropoli moderne


Una via possibile è proprio a iniziarsi dal pensiero "debole" post moderno, dalla constatazione, a parere degli autori, che l'uomo non può "arrivare" ad una metafisica per limiti di ragionamento: una ipocrisia, prima che contraddizione in termini. Quando Einstein scrive : E= mc2 è metafisica come la costante di Planck o il principio di indeterminazione di Heisenberg.......dove il visibile dimostrativo cessa la sua funzione lasciando sempre più al pensiero la modellazione e rappresentazione della realtà fisico naturale: se questa non è metafisica?
Quindi l'ambiguità è nel trovarsi nella decadenza filosofica post moderna con la fisica classica, galileiana e newtoniana, superata dalla metafisica dell'invisibile, dell'oltre la fisica naturale "convenzionale", appunto meta-fisica.