Plotino è stato un filosofo greco, nato a Licopoli, in Egitto, nel 205 d.C. e morto a Roma nel 270 d.C. È considerato il massimo esponente del neoplatonismo, una corrente filosofica che si basa sulla riscoperta e l'interpretazione delle opere di Platone.Plotino ricevette un'educazione classica e, dopo aver studiato a Licopoli, si trasferì ad Alessandria, dove divenne allievo di Ammonio Sacca, un filosofo neoplatonico. Dopo la morte di Ammonio, Plotino si recò a Roma, dove fondò una scuola filosofica che ebbe un grande successo.La filosofia di Plotino si basa sulla convinzione che la realtà è un'unità perfetta e trascendente, che egli chiama "Uno". L'Uno è la fonte di tutte le cose, ma è anche al di là di tutte le cose. Dal Uno emanano poi tutte le altre realtà, in un processo di emanazione che Plotino descrive come una cascata di luce.Le opere di Plotino sono raccolte nelle Enneadi, un'opera in 6 Enneadi, o libri, ciascuna composta da 9 trattati. Le Enneadi sono una delle opere filosofiche più importanti dell'antichità e hanno avuto un'influenza profonda sul pensiero occidentale.Le principali idee filosofiche di Plotino possono essere riassunte come segue:- L'Uno è la realtà ultima, la fonte di tutte le cose.
- L'Uno è trascendente, al di là di tutte le cose.
- Dal Uno emanano tutte le altre realtà, in un processo di emanazione.
- L'anima è una particella dell'Uno, che è caduta nel mondo materiale.
- L'obiettivo dell'uomo è riconquistare la sua unione con l'Uno.
Il pensiero di Plotino ha avuto un'influenza profonda sul pensiero occidentale, in particolare sulla filosofia cristiana. Le sue idee sono state riprese e reinterpretate da numerosi filosofi, tra cui Sant'Agostino, San Tommaso d'Aquino e Giordano Bruno
Nora curiosa
Plotino descrive l' UNO e la sua "meccanica" in un modo simile a come Lao Tze descrive il Tao: una cosa molto interessante![
Plotino e il Tao
La teoria dell'Uno di Plotino e il taoismo sono due filosofie che condividono alcune importanti somiglianze. Entrambe le filosofie postulano l'esistenza di una realtà ultima, trascendente, che è la fonte di tutte le cose.Nella teoria dell'Uno di Plotino, questa realtà ultima è chiamata "Uno". L'Uno è ineffabile, al di là di tutte le categorie e dei concetti. È la fonte di tutte le cose, ma è anche al di là di tutte le cose.Nel taoismo, questa realtà ultima è chiamata "tao". Il tao è il principio cosmico che governa l'universo. È la fonte di tutte le cose, ma è anche al di là di tutte le cose.Un'altra importante somiglianza tra le due filosofie è la loro visione del mondo materiale. Entrambe le filosofie vedono il mondo materiale come un'emanazione della realtà ultima.Nella teoria dell'Uno di Plotino, il mondo materiale è visto come un'emanazione dell'Uno. L'Uno emana le altre realtà, in un processo di emanazione che Plotino descrive come una cascata di luce.Nel taoismo, il mondo materiale è visto come un'emanazione del tao. Il tao è la fonte di tutte le cose, comprese le cose materiali.Infine, entrambe le filosofie sottolineano l'importanza dell'unione con la realtà ultima.Nella teoria dell'Uno di Plotino, l'obiettivo dell'uomo è riconquistare la sua unione con l'Uno. L'uomo può raggiungere questa unione attraverso la filosofia e la contemplazione.Nel taoismo, l'obiettivo dell'uomo è raggiungere l'illuminazione, che è una condizione di unione con il tao. L'uomo può raggiungere l'illuminazione attraverso la meditazione e la pratica delle virtù taoiste.Ecco un riassunto delle somiglianze tra la teoria dell'Uno di Plotino e il taoismo:- Entrambi postulano l'esistenza di una realtà ultima, trascendente, che è la fonte di tutte le cose.
- Entrambi vedono il mondo materiale come un'emanazione della realtà ultima.
- Entrambi sottolineano l'importanza dell'unione con la realtà ultima.
Naturalmente, ci sono anche alcune differenze tra le due filosofie. Ad esempio, la teoria dell'Uno di Plotino è una filosofia più metafisica, mentre il taoismo è una filosofia più pratica.Infine esse condividono l'idea hegeliana che propone l'immanente come il risultato dell'opera del trascendente.Tao,Uno e Spirito Universale sembrano la stessa cosa descritta in modo diverso.
Citazione di: Pensarbene il 29 Novembre 2023, 05:14:47 AMPlotino e il Tao
La teoria dell'Uno di Plotino e il taoismo sono due filosofie che condividono alcune importanti somiglianze. Entrambe le filosofie postulano l'esistenza di una realtà ultima, trascendente, che è la fonte di tutte le cose.
Nella teoria dell'Uno di Plotino, questa realtà ultima è chiamata "Uno". L'Uno è ineffabile, al di là di tutte le categorie e dei concetti. È la fonte di tutte le cose, ma è anche al di là di tutte le cose.
Nel taoismo, questa realtà ultima è chiamata "tao". Il tao è il principio cosmico che governa l'universo. È la fonte di tutte le cose, ma è anche al di là di tutte le cose.
Un'altra importante somiglianza tra le due filosofie è la loro visione del mondo materiale. Entrambe le filosofie vedono il mondo materiale come un'emanazione della realtà ultima.
Nella teoria dell'Uno di Plotino, il mondo materiale è visto come un'emanazione dell'Uno. L'Uno emana le altre realtà, in un processo di emanazione che Plotino descrive come una cascata di luce.
Nel taoismo, il mondo materiale è visto come un'emanazione del tao. Il tao è la fonte di tutte le cose, comprese le cose materiali.
Infine, entrambe le filosofie sottolineano l'importanza dell'unione con la realtà ultima.
Nella teoria dell'Uno di Plotino, l'obiettivo dell'uomo è riconquistare la sua unione con l'Uno. L'uomo può raggiungere questa unione attraverso la filosofia e la contemplazione.
Nel taoismo, l'obiettivo dell'uomo è raggiungere l'illuminazione, che è una condizione di unione con il tao. L'uomo può raggiungere l'illuminazione attraverso la meditazione e la pratica delle virtù taoiste.
Ecco un riassunto delle somiglianze tra la teoria dell'Uno di Plotino e il taoismo:
- Entrambi postulano l'esistenza di una realtà ultima, trascendente, che è la fonte di tutte le cose.
- Entrambi vedono il mondo materiale come un'emanazione della realtà ultima.
- Entrambi sottolineano l'importanza dell'unione con la realtà ultima.
Naturalmente, ci sono anche alcune differenze tra le due filosofie. Ad esempio, la teoria dell'Uno di Plotino è una filosofia più metafisica, mentre il taoismo è una filosofia più pratica.
Infine esse condividono l'idea hegeliana che propone l'immanente come il risultato dell'opera del trascendente.
Tao,Uno e Spirito Universale sembrano la stessa cosa descritta in modo diverso.
Il Tao è direttamente riconducibile all'idea dell'Uno-Tutto (che Schopenhauer associò alla Volontà Assoluta), solo indirettamente all'Uno. Alla idea, che pure plotiniana è, di Infinito, attraverso l'immanentismo-trascendentismo di Bruno ma soprattutto l'etica di Spinoza, sembra ricollegabile l'hegeliano Spirito Assoluto... Fu Croce ad affermare con determinazione tutta la trascendenza dello Spirito, col suo idealismo assoluto. Hegel restò a metà. La sua dialettica è un
affare assai mondano. Non è un caso che Marx potè costruire il proprio materialismo proprio a partire da Hegel.
Mauro Pastore
sono d'accordo, è quello che ho scritto.
Marx non ha capito che rovesciando Hegel alla sua maniera creava un apparente materialismo intriso di trascendenza. Infatti,una delle caratteristiche del materialismo marxiano è quella di proporre una prospettiva storica trascendente verso una società ideale e inesistente.
Hegel non ha mai fatto un errore del genere e, in un certo senso, è più "materialista" di Marx visto che l'immanente, secondo lui, sarebbe la manifestazione dello Spirito.
Plotino e Lao Tze evitano questi errori , il primo con una tinta metafisica, il secondo con una impostazione meno metafisica.
Personalmente mi piace citare Qoelet profeta minore il quale , parlando del mondo e di ciò che esiste sulla Terra dice " ma in fondo tutto questo è vanità"
Per dire...un'illusione sostanziale a cui io aggiungerei " pasticciata e caotica, una simulazione....quasi ..."
Marx prospetta un andamento politico a partire dal dato materiale: l'irrazionalità della società classista. Il suo ragionamento è integralmente materialista perché deriva l'evoluzione ideale dalle contraddizioni reali.
Hegel, no. Per lui l'ideale è ante rem e la materialità sociale lo apprende per via ideale. Stile di ragionamento eminentemente teistico cristiano.
la società basata su classi, ceti e ruoli sociali con una conseguente distribuzione delle competenze e del "potere" è razionale.
Diventa classista quando porta queste cose all'estremo,dalle corporazioni ai fasci, al nazionalsocialismo e al comunismo.
Detto questo, la società classista diventa tale come realizzazione di una ideologia e di un progetto, perde la razionalità e diventa irrazionalità ma solo per chi non la condivide.
La lotta di classe è una semplificazione dei conflitti e della opposizione al classismo in nome, tutto sommato , di una idea diversa di società.
Tutto questo non mi pare per niente materialistico,anzi!
Lo sforzo teorico di Marx è stato quello di dividere il visibile dall'invisibile, il reale osservabile dai suoi motivi e aspetti "irrazionali" e psicologici per convincere critici e non della sua trasparenza materialistica scientifica.
La cosa gli è riuscita solo in parte, per fortuna, questo ê dimostrato dalla storia del marxismo teorico e applicato.
In generale, bisogna dire che i cosiddetti materialisti finiscono per diventare, nella pratica più che nella teoria, degli idealisti utopistici oppure dei moderati integrati.
Questo perché il materialismo è una invenzione che non corrisponde affatto all'esperienza umana specifica e individuale.
La materia energia stessa e il suo trasformarsi in esseri viventi e non lo dimostra ampiamente anche senza scomodare la quantistica.
L'idea materialistica filosofica,culturale,atea...è una illusione idealistica della materia,dell'osservabile ,del visibile e dell'usuale.
La sua controparte , l'idea idealistica pure lo è ,illusoria, na nei riguardi dello Spirito.
Tra le due una strana area mediocentralistica di pensiero e di azione che ricorda quel viaggiatore di commercio che si vantava di vendere un pigiama ogni 5 minuti!
Mi spiace dirlo ma fino ad un certo punto: su questo pianeta le cose sono già finite da un bel pezzo, questo mondo è stracotto e spento e cerca di riaccendersi con la violenza e le altre solite dinamiche con contenuti annessi e stracotti.
L'unica cosa che potrebbe definire la terrestrialità in termini generali storici e attuali sarebbe un epitaffio CCC: chiaro,conciso e compendioso.
Epitaffio che non mi interessa neppure pensare.
Quando due principi inconciliabili fra loro si scontrano, l'uno chiamerà folle l'altro e l'latro lo chiamerà eretico.
Ludwig Wittgenstein
Eppure anabolismo e catabolismo sono due processi fondamentali della vita organica, come pure la contrazione e l' espansione unite nella pulsazione e via dicendo.
Il nostro corpo funziona su questo, la nostra psiche sui conflitti e il resto è caos.
La cultura umana non riesce a capire e integrare tutto ciò in termini pratici e funzionali oscillando e fluttuando in un mare di parole "illuminato"da scienze e tecnologie!
Citazione di: Pensarbene il 30 Novembre 2023, 10:38:04 AML'idea materialistica filosofica,culturale,atea...è una illusione idealistica della materia,dell'osservabile ,del visibile e dell'usuale.
La sua controparte , l'idea idealistica pure lo è ,illusoria, ma nei riguardi dello Spirito.
l'ideologia materialiasta e quindi atomista e quindi meccanicistica del mondo è figlia dell universo riduzionista di Newton. l'universo meccanicistico e implicitamente deterministico di Newton (nel quale si può esprimere questo determinismo dicendo che qualunque evento si verifica necessariamente). E dato lo stato iniziale di un sistema si può calcolare lo stato finale (con le equazioni differenziali). Il comportamento di un corpo macroscopico può essere ridotto al moto degli atomi che si adeguano alle leggi della meccanica. La maggior parte della scienza occidentale si fonda sul metodo del riduzionismo, secondo cui le propietà di un sistema complesso si comprendono studiando il comportamento delle sue parti componenti. Questo approccio non è un illusione verso la materia. La capacità di analizzare i sistemi naturali in questo modo è stata cruciale per il progresso della scienza, se non fossimo in grado di comprendere parti limitate dell universo senza comprendere l'insieme, la scienza sarebbe un impresa disperata. Tuttavia questa analizzabilità dei sistemi fisici non è così universale come si pensava una volta. Recentemente gli scienziati sono giunti a riconsoscere un numero sempre maggiori di sistemi che o vengono compresi in modo olistico oppure non vengono compresi affatto. Questi ,si riferiscono a sistemi non lineari e il mondo è costituito da sistemi lineari analizzabili e comprensibili con l'approccio riduzionistico e da sistemi non lineari comprensibili con lìapproccio olistico. Non si tratta del fatto che uno sia giusto e l'latro sbagliato , come a qualcuno piace pensare, ma dalla necessità di due modi complemetari di studiare i fenomeni fisici.
L'idealismo , partendo dal nome richiama la dottrina delle idee di Platone , fino ad arrivare a Shopenhauer , Leibniz, Fitche , Kierkegaard , Sant'Agostino, Plotino stesso che ricordati che era un neoplatonico e poi anche Cartesio ecc.
Essa non indaga riguardo una dottrina sullo Spirito in senso dogmatico religioso ma una visione dell'uomo come ente dotato di pluridimensionalità, l'uomo ha più dimensioni . Queste sono le dimensione dell interorità , che potete chiamare, anima, cuore, coscienza, spirito, mente , il sè ecc . Il fatto stesso che è possibile un esame di coscienza indica una pluridimensionalità, cioè questo io cosciente in grado di salire, analizzare la propia coscienza , saperla orientare ecc.
Poi certo ci sono tutte le concezioni sul mondo dal punto di vista idealista ma quello che richiama la mia attenzione , e penso la più degna di nota, sia quella della necessità di un lavoro, della costruzione di un tempio interiore .
In un piccolo libretto su Socrate si legge che chi ha fatto esperienza dei totalitarismi sa che il loro primo interesse era di eliminare qualsiasi possibilità di solitudine. Le forme secolari di coscienza e di interiorità vengono eliminate quando non è più garantita la facoltà di stare da soli con se stessi. Se manca il dialogo con se stesso l'uomo è annientato. Eccolo qui il tempio interiore in atto. La solitudine non come isolamento ma come raccoglimento e inizi a porti delle domande. Vere e profonde. Esiste? lo sentiamo come vero questa possibilità di costruire un tempio iteriore? o è un illusione?
La mia opinione l'ho scritta oggi qui:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/einstein-filosofo-smatematizzato-e-m/
È strano che la cosmologia attuale e la fisica quantistica
sembrano proporre una visione del cosmo e della materia energia tutt'altro che
"materiale" e "oggettiva" mentre rivendicano l'oggettività della scienza!
Vuoi vedere che il metodo fondato sull'oggettività, la sperimentazione e la verifica sta evidenziando il fatto che la materia energia non è oggettiva come si pensava, è sperimentabile solo.in parte e molto spesso fornisce solo prove in positivo o in negativo ma mai il ridultato delle due, alla faccia dei qbit!!!
Citazione di: Pensarbene il 01 Dicembre 2023, 16:54:46 PMLa mia opinione l'ho scritta oggi qui:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/einstein-filosofo-smatematizzato-e-m/
non passo da un argomento all altro , mi sono limitato a correggere il modo fuorviante in cui hai presentanto il materialismo e la filosofia idealista.
Citazione di: Pensarbene il 01 Dicembre 2023, 16:54:46 PMÈ strano che la cosmologia attuale e la fisica quantistica
una cosa è il mondo quantistico microscopico , unaltra il mondo della fisica classica macroscopica.
hai fatto un'insalata di -ismi e di nomi in uno strasintetico descrittivo.
Poi hai fatto il contrario con l'idealismo, proponendo la tua lettura e l'idea del tempio interiore.
Che dire?
Un tempio dovrebbe raccogliere la gente in una esperienza comune condivisa e condivisibile.
Tu raccogli tè stesso....quindi, più che un tempio,diventi un idolo.
Citazione di: Pensarbene il 01 Dicembre 2023, 19:09:37 PMhai fatto un'insalata di -ismi e di nomi in uno strasintetico descrittivo.
Poi hai fatto il contrario con l'idealismo, proponendo la tua lettura e l'idea del tempio interiore.
Che dire?
Un tempio dovrebbe raccogliere la gente in una esperienza comune condivisa e condivisibile.
Tu raccogli tè stesso....quindi, più che un tempio,diventi un idolo.
non mi interessano le tue opinioni su questo o su quello, mi interessa che se parli di una ideologia specifica ne rispecchi la veridicità , su che cosa si basa il materialismo, sulla scienza riduzionista , è questa la fondamenta non su opinioni del tutto arbitrarie sulla materia, dici che quest'ultima ha una visione illusoria riguardo la materia ma in realtà non si tratta di niente di tutto questo, lo dimostra il fatto che l'approccio riduzionista funziona.
Oggi le vere entità materiali fondamentali non sono più considerate le particelle, ma i campi. Le particelle vengono considerate come perturbazioni presenti nei campi e sono state così ridotte ad uno stato derivato . Ciononostante i campi vengono ancora trattati secondo il paradigma Newtoniano e la loro attività determinata dalle leggi del moto più le condizioni iniziali . E neppure è cambiata l'essenza del paradigma a seguito delle rivoluzioni causate dalla meccanica quantistica e della relatività, che in modo così potente hanno alterato la nostra concezione di spazio, tempo e materia. Pur tutto questo un sistema è ancora descritto in termini di stati che si evolvono in maniera deterministica in accordo con leggi dinamiche fissate.
Citazione di: Alberto Knox il 01 Dicembre 2023, 18:22:16 PMuna cosa è il mondo quantistico microscopico , unaltra il mondo della fisica classica macroscopica.
Secondo Plotino, di cui so solo ciò che qui ne scrivete, sarebbero emanazioni dell'uno.
Citazione di: Alberto Knox il 01 Dicembre 2023, 19:35:26 PMOggi le vere entità materiali fondamentali non sono più considerate le particelle, ma i campi. Le particelle vengono considerate come perturbazioni presenti nei campi e sono state così ridotte ad uno stato derivato .
Vuol dire che le emanazioni dell'uno non sono necessarie, ma esistono emanazioni alternative.
Questo vuol dire che l'uno può essere indagato indirettamente attraverso le sue emanazioni, ma non è riducibile alle sue emanazioni.
Lo schema di Plotino, per quel che qui ne leggo qui, è anche il mio, perchè a mio parere facilità la comprensione di ogni complessità in quanto emanazione possibile, ma non univoca, dell'uno.
Questo, almeno da un punto di vista psicologico, facilità un approccio più sereno alla conoscenza, perchè essendo che la realtà può presentarsi in modi alternativi e irriducibili fra loro , essendo cosa attesa, non dovrebbe meravigliarci.
Ma se l'uno non può ridursi a una sua particolare emanazione, a quell'emanazione può ridursi l'osservatore, nella sua evoluzione.
Lo schema filosofico di Plotino ci aiuta a vivere con serenità dentro ad una illusione di realtà che può avere l'effetto di una urgenza di uscirne fuori, per tornare all'uno, o essere intesa come un invito a vivere con leggerezza, senza lasciarsi impressionare dalle complessità che intravediamo, in quanto quelle complessità possono sempre ridursi alla semplicità dell'uno.
Le cose che siano complesse in sè non possono ridursi a semplicità, e se riusciamo a ridurle è perchè sono una complicazione della semplicità, in quanto la semplicità in sè è complicabile a piacere.
La comprensione delle cose è possibile solo nel senso riduzionistico di un percorso inverso a quello emanativo dall'uno.
La comprensione delle cose è la presa di coscienza del percorso inconscio che le ha prodotte, e da questa coscienza può partire una nuova emanazione alternativa.
Ma l'uno in sè non emana nulla se nessuno lo sollecita a farlo.
Se riduciamo inoltre il tutto non all'uno, ma alla dualità del sollecitatore e del sollecitatile, direi che non è peccato.
Citazione di: Pensarbene il 29 Novembre 2023, 21:26:10 PMPersonalmente mi piace citare Qoelet profeta minore il quale , parlando del mondo e di ciò che esiste sulla Terra dice " ma in fondo tutto questo è vanità"
Per dire...un'illusione sostanziale a cui io aggiungerei " pasticciata e caotica, una simulazione....quasi ..."
Dicendo che è pasticciata e caotica esprimi un disagio nel vivere che evidentemente non è solo tuo.
Però quel che traggo dal pensiero di Plotino è che l'eliminazione di questo disagio non passa necessariamente e banalmente solo attraverso la ricongiunzione all'uno, perchè questo equivarrebbe a dire che l'uno ha un difetto nel suo emanare, e che il bene stia nel rientro da quella emanazione.
Se invece le emanazioni sono un bene in sè, allora direi che sono proprio delle simulazioni, che vedo come il lavoro di un sarto per costruirsi un abito su misura.
Più che vivere la realtà vestiamo la realtà, e non ci sono taglie uniche.
Citazione di: iano il 02 Dicembre 2023, 08:05:20 AMLe cose che siano complesse in sè non possono ridursi a semplicità, e se riusciamo a ridurle è perchè sono una complicazione della semplicità
questa affermazione è corretta per quanto riguarda l'approccio tradizionale dove i sistemi complessi sono considerati come complicate raccolte di sistemi semplici. Vale a dire che i sistemi complessi sono in linea di principio analizzabili in termini dei loro costituenti semplici, e il comportamento dell insieme si ritiene sia riducibile al comportamento delle parti che lo compongono. Questo approccio riduzionista è l'approccio della scienza sperimentale che va a caccia di regolarità , è trovando regolarità in natura che si sono avuti i più grandi progressi nella scienza, attraverso i modelli semplici, o lineari, si è potuto affermare ad esempio che i corpi si attraggano a vicenda con una forza direttamente proporzionale alla loro massa e inversamente proporzionale al quadrato della loro distanza . è questo è per così dire, quel che intendo con sistema semplice. Eppure nonostante la sua semplicità , questa teoria predice con un alto grado di precisione i moti del sole, della luna, delle eclissi solari e dei pianeti. La maggior parte della scienza e della tecnologia moderna si fonda sul fatto fortunato che così tanto di ciò che interessa e ha importanza nella società moderna coinvolge sistemi lineari . In parole povere, un sistema lineare è un sistema per il quale il tutto è semplicemente la somma delle sue parti .
N.B.
Nonostante le limitazioni della modellistica convenzionale, numerosi sistemi fisici possono di fatto essere abbastanza correttamente approssimati come regolari e continui. A questo fatto viene dato il nome di "linearità" .
Un sistema lineare è un sistema nel quale causa ed effetto sono legati in modo proporzionale.
@iano e meno male, perché i terrestri dopo essersi ridotti loro a una massa amorfa e standardizzata appiccicata alle macchine guidata da Intelligenze più che artificiali....SAREBBERO CAPACI DI RIDURRE L'UNO AL NULLA!
@Alberto KnoxQuali campi?
La quantistica sta passando alla meta-agricoltura?
Nota
L'esistente non esiste, sussiste e sussiste grazie a qualcuno e qualcosa che non esistono nel senso umano del termine.
Senza questo Q&Q la Terra sarebbe già esplosa o implosa da molto tempo:il Day After di questo genere di mondi risale a un remoto passato che si proietta continuamente nel futuro ricadendo sul presente.
Per questo la Terra sembra il Villaggio dei dannati ma si presenta peggio e in cattivo stato.
Molti conoscono Platone,pochi Plotino mentre la "gente comune" conosce Platinette!
O tempora, o mores!
Citazione di: Pensarbene il 02 Dicembre 2023, 11:15:02 AMAlberto Knox
Quali campi?
La quantistica sta passando alla meta-agricoltura?
No, è passata alla teoria quantistica dei campi , ma non mi stupisce che non ne eri ancora a conoscenza visto che parli di cose che in realtà non conosci affatto.
Non parlerei di caso fortunato Alberto.
Direi che le nostre teorie e tecnologie riguardano noi come l'erba riguarda gli erbivori.
Una mucca che iniziasse a filosofare baserebbe la sua prima filosofia della realtà non casualmente sui fondamentali fili d'erba.
Citazione di: Alberto Knox il 02 Dicembre 2023, 11:47:30 AMNo, è passata alla teoria quantistica dei campi , ma non mi stupisce che non ne eri ancora a conoscenza visto che parli di cose che in realtà non conosci affatto.
sicuramente, specie quando uno non capisce neppure il senso umoristico di un post
Quando unco Tadino lavora un campo,lo fa con l'intenzione di arrivare a un risultato alla ricerca del prodotto migliore
Sa che il caso influenzerà il suo lavoro e gli strumenti che usa pure.
Sa che il.prodotto dipenderà da ciò quindi non lo prefigura affatto.
Sa anche che il prodotto reale non sarà mai come lo immagina e se lo rappresenta lui.
Tutto questo non gli impedisce di fare un buon lavoro.
Citazione di: Pensarbene il 01 Dicembre 2023, 16:54:46 PMLa mia opinione l'ho scritta oggi qui:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/einstein-filosofo-smatematizzato-e-m/
È strano che la cosmologia attuale e la fisica quantistica
sembrano proporre una visione del cosmo e della materia energia tutt'altro che
"materiale" e "oggettiva" mentre rivendicano l'oggettività della scienza!
Vuoi vedere che il metodo fondato sull'oggettività, la sperimentazione e la verifica sta evidenziando il fatto che la materia energia non è oggettiva come si pensava, è sperimentabile solo.in parte e molto spesso fornisce solo prove in positivo o in negativo ma mai il ridultato delle due, alla faccia dei qbit!!!
Come ti ho già detto non è affatto strano.
O meglio dovresti chiederti come mai è strano.
Dobbiamo leggere Schroedinger.
Complimenti vivissimi per l'intera discussione.
Spero però che non ti limiterai a scrivere in maniera aforistica.
Perchè l'aforistica e la trasformazione della filosofia da filosofia di verità a filosofia di metodo è esattamente il problema massimo additato da Adorno, i cui Minima Moralia sono una lettura imprescindibile, persino prima di Platone.
Complimenti per la citazione di Lao Tzu, giusto pochi giorni fa, il mio maestro l'ha citato come maggiore filosofo cinese.
Non gli ho chiesto il perchè...troppi perchè dovrei chiedergli...devo mettere la testa giu e pedalare macinando libri.
Comunque certo Plotino e Lao Tzu (ma ovviamente anche platone) pensano la realtà come immaterialità.
Per chi sa cosa intendeva Einstein, la cosa COINCIDE perfettamente con la scienza.
Hegel è un nano rispetto a quelli sopratutto negli anni post jena, dove diventa un insopportabile nazista.
ma noi rimaniamo alla sua opera diamante, la fenomenologia.
E d'altronde Adorno come Marx individuano subito il principio nel metodo negativo.
Come dice il mio maestro prima dei greci la matematica era altra cosa.
Quando introdussero la dimostrazione per assurdo.....tutto è cambiato.
Oggi sentire gli scienziati ti metti le mani nei capelli.
La cultura è un richiamo da un tempo storico ad un altro, alle intuzioni dei primi rispondo i grandi dell'oggi e la verità come un diamante, un sole irradia sempre di più. (ok sto facendo aforisma :D sono una bestia).
No sul serio approfondiamo pure Plotino spero tu e pastore andrete nel merito dello scritto.
Io credo ancora nel lavoro collettivo.
CIao!
Citazione di: iano il 02 Dicembre 2023, 08:05:20 AMLo schema di Plotino, per quel che qui ne leggo qui, è anche il mio, perchè a mio parere facilità la comprensione di ogni complessità in quanto emanazione possibile, ma non univoca, dell'uno.
Questo, almeno da un punto di vista psicologico, facilità un approccio più sereno alla conoscenza, perchè essendo che la realtà può presentarsi in modi alternativi e irriducibili fra loro , essendo cosa attesa, non dovrebbe meravigliarci.
Ma se l'uno non può ridursi a una sua particolare emanazione, a quell'emanazione può ridursi l'osservatore, nella sua evoluzione.
Lo schema filosofico di Plotino ci aiuta a vivere con serenità dentro ad una illusione di realtà che può avere l'effetto di una urgenza di uscirne fuori, per tornare all'uno, o essere intesa come un invito a vivere con leggerezza, senza lasciarsi impressionare dalle complessità che intravediamo, in quanto quelle complessità possono sempre ridursi alla semplicità dell'uno.
Le cose che siano complesse in sè non possono ridursi a semplicità, e se riusciamo a ridurle è perchè sono una complicazione della semplicità, in quanto la semplicità in sè è complicabile a piacere.
La comprensione delle cose è possibile solo nel senso riduzionistico di un percorso inverso a quello emanativo dall'uno.
La comprensione delle cose è la presa di coscienza del percorso inconscio che le ha prodotte, e da questa coscienza può partire una nuova emanazione alternativa.
Ma l'uno in sè non emana nulla se nessuno lo sollecita a farlo.
Se riduciamo inoltre il tutto non all'uno, ma alla dualità del sollecitatore e del sollecitatile, direi che non è peccato.
Ma il problema iano è proprio questo, voler ridurre a una questione riduzionista quello che non può essere spiegato nemmeno con una questione olista.
La dualità riduzionista-olista vuole proprio cancellare la complessità.
Complessità che viene intuita da Plontino e dimostrata da Einstein.
Ossia che la massa è in qualche modo correlata al rapporto tra energia e tempo.
Ovviamente questo correlazione è data con la formuletta, ma per capirla dovremmo conoscere le equazioni differenziali, cosa di cui non so minimamentr niente.
Ossia la correlazione è una complessità dedotta dal calcolo matematico.
Ora per i poveri ignoranti come noi, possiamo solo dire che il materiale deriva dall'immateriale, e questa è scienza, nonostante la scienza contemporanea (che ovviamente non è scienza...tanto che chiede di essere creduta...quale scienza chiede di essere "creduta"?)
Non mi stupirei se qualche "so tutto io" dicesse fidatevi la realtà è materiale, quando non è così.
Questa gente fa solo dei calcoli locali ma della filosofia di Einstein di Bohr e sopratutto di Schroedinger non sa niente, o fa finta (speriamo) di non sapere niente.
Citazione di: Pensarbene il 02 Dicembre 2023, 11:15:02 AM@iano
e meno male, perché i terrestri dopo essersi ridotti loro a una massa amorfa e standardizzata appiccicata alle macchine guidata da Intelligenze più che artificiali....SAREBBERO CAPACI DI RIDURRE L'UNO AL NULLA!
@Alberto Knox
Quali campi?
La quantistica sta passando alla meta-agricoltura?
Nota
L'esistente non esiste, sussiste e sussiste grazie a qualcuno e qualcosa che non esistono nel senso umano del termine.
Senza questo Q&Q la Terra sarebbe già esplosa o implosa da molto tempo:il Day After di questo genere di mondi risale a un remoto passato che si proietta continuamente nel futuro ricadendo sul presente.
Per questo la Terra sembra il Villaggio dei dannati ma si presenta peggio e in cattivo stato.
:D Troppo vero!
Citazione di: Pensarbene il 02 Dicembre 2023, 11:45:24 AMMolti conoscono Platone,pochi Plotino mentre la "gente comune" conosce Platinette!
O tempora, o mores!
Come dice il mio maestro, questo molti è tutto da verificare, la verità è che sono pochissimi, e tra l'altro tutti ritiratisi a vita privata.
E' questo il problema quei pochi che hanno letto platone non vanno nell'agorà.
Il mio maestro li capisce...pure io...grazie a dio almeno lui no, lui scende nell'agorà...l'agorà, il forum è il luogo dove si fa filosofia.
putroppo essendo a digiuno di troll, trojan, agenti del controllo, della disinformazione, dei radical chic...si trova molto a disagio e ci ha pregato tutti di alcune cose...lo capisco..provo a portare il suo messaggio qua.
sono terrorizzato che se ne vada...una fioca luce nel mare dell'oscurità.
e il bello è che continuo a cercare nel mare dei social...sono proprio scemo.
un mal di pancia dietro, l'altro...meno male che c'è riflessioni...
abbaio ma non mordo...e amo ogni singolo utente, la pluralità anzitutto.
Che non vuol dire che la mia opinione vale la tua...la verità è una ed è morale.
Citazione di: green demetr il 04 Dicembre 2023, 03:13:48 AMMa il problema iano è proprio questo, voler ridurre a una questione riduzionista quello che non può essere spiegato nemmeno con una questione olista.
La dualità riduzionista-olista vuole proprio cancellare la complessità.
Complessità che viene intuita da Plontino e dimostrata da Einstein.
Ossia che la massa è in qualche modo correlata al rapporto tra energia e tempo.
Ovviamente questo correlazione è data con la formuletta, ma per capirla dovremmo conoscere le equazioni differenziali, cosa di cui non so minimamentr niente.
Una velocità costante, quella della luce, collide con l'idea che abbiamo di velocità.
Può esistere una velocità costante, prima ancora di dimostrare che esista, solo se la velocità non corrisponde all'idea che ne abbiamo, e non parlo di idea errata, perchè la nuova idea che ce ne faremo non sarà meno sballata nella sostanza, ma più adeguata alle evidenze sperimentali.
Ciò perchè le idee non stanno in un mondo a parte, ma stanno dentro la scatola cranica, e si evolvono con essa.
Einstein quindi ci invita a fare un ''salto ideale'', che è una questione soggettiva, prima che scientifica, e non ci vogliono le equazioni differenziali, che io conosco solo quel tanto da capire quando vengono chiamate in causa a sproposito.
Quindi la mia conclusione soggettiva, che mi pare coincida con quella di Einstein, è che se esiste una velocità costante, essendo la velocità spazio diviso tempo, allora spazio e tempo sono intrinsecamente legati, cioè sono un unica entità, dalla quale si emanano spazio e tempo, per dirla alla Plotino.
In questo senso dico che la conoscenza è un processo di ritorno all'uno.
L'errore è credere che in questo modo ci siamo avvicinati di più alla verità.
E' come quando si cambia casa con una che corrisponda meglio alle nuove nostre necessità, lasciando vecchie emanazioni non più funzionali alle nostre nuove esigenze, per trovarne di nuove con cui arredare la casa nuova.
Ma che sia nuova o vecchia è sempre di casa NOSTRA che si tratta.
Noi non creiamo la realtà, ma interagiamo con la realtà attraverso strumenti ideali che, quelli si, creiamo, e che chiamiamo spazio, tempo, località, energia, massa, ma che possiamo cambiare strada facendo secondo come procede il cammino.
Materia e idee potrebbero essere a loro volta emanazioni di un unicum ancora da scoprire e mi pare che il nostro percorso ci stia portando in quella direzione. Il primo passo è capire che parteggiare per l'una o per le altre non ha senso. Sarebbe come parteggiare per lo spazio o per il tempo.
Vi posso dare una pulce nell'orecchio? Eccola:
Il Quark esiste come tale nello spazio e nel tempo in quelle che definiamo le tre dimensioni euclidee e il tempo MA, NEL CONTEMPO, appare esserne libero nell'entanglement.
Il Quark dimostra, praticamente e concretamente, di avere due "nature":
a)una contemporanea/istantanea /non locale connessa all' informazione
b)una "stabile"(si fa per dire),durevole e perdurante come unità basilare della materia energia!
Il Quark potrebbe essere definito il QUANTO ESISTENZIALE!
"
Citazione di: iano il 04 Dicembre 2023, 04:42:14 AMUna velocità costante, quella della luce, collide con l'idea che abbiamo di velocità.
Può esistere una velocità costante, prima ancora di dimostrare che esista, solo se la velocità non corrisponde all'idea che ne abbiamo, e non parlo di idea errata, perchè la nuova idea che ce ne faremo non sarà meno sballata nella sostanza, ma più adeguata alle evidenze sperimentali.
Ciò perchè le idee non stanno in un mondo a parte, ma stanno dentro la scatola cranica, e si evolvono con essa.
Einstein quindi ci invita a fare un ''salto ideale'', che è una questione soggettiva, prima che scientifica, e non ci vogliono le equazioni differenziali, che io conosco solo quel tanto da capire quando vengono chiamate in causa a sproposito.
Quindi la mia conclusione soggettiva, che mi pare coincida con quella di Einstein, è che se esiste una velocità costante, essendo la velocità spazio diviso tempo, allora spazio e tempo sono intrinsecamente legati, cioè sono un unica entità, dalla quale si emanano spazio e tempo, per dirla alla Plotino.
In questo senso dico che la conoscenza è un processo di ritorno all'uno.
L'errore è credere che in questo modo ci siamo avvicinati di più alla verità.
E' come quando si cambia casa con una che corrisponda meglio alle nuove nostre necessità, lasciando vecchie emanazioni non più funzionali alle nostre nuove esigenze, per trovarne di nuove con cui arredare la casa nuova.
Ma che sia nuova o vecchia è sempre di casa NOSTRA che si tratta.
Noi non creiamo la realtà, ma interagiamo con la realtà attraverso strumenti ideali che, quelli si, creiamo, e che chiamiamo spazio, tempo, località, energia, massa, ma che possiamo cambiare strada facendo secondo come procede il cammino.
Materia e idee potrebbero essere a loro volta emanazioni di un unicum ancora da scoprire e mi pare che il nostro percorso ci stia portando in quella direzione. Il primo passo è capire che parteggiare per l'una o per le altre non ha senso. Sarebbe come parteggiare per lo spazio o per il tempo.
Ma guarda che ti sto dando ragione.
Lo spazio e il tempo sono dati, ma prima della loro datità vi è l'energia.
Poichè la materia e dunque l'ontologia o la cosa appaiono DOPO.
Sono tutte seghe mentali chi dice che la materia è frutto della lingua o della idea.
Sono tutte cose reali, laddove con realtà si chiama ciò che è indotto, ossia che esista una energia a monte. In questo senso l'uno andrebbe pensato, come forma di ricerca infinita verso questo uno, ricerca che però sa una cosa: che questo uno non esiste. Non è materia.
L'energia NON è materia.
Citazione di: Pensarbene il 04 Dicembre 2023, 05:35:34 AMVi posso dare una pulce nell'orecchio? Eccola:
Il Quark esiste come tale nello spazio e nel tempo in quelle che definiamo le tre dimensioni euclidee e il tempo MA, NEL CONTEMPO, appare esserne libero nell'entanglement.
Il Quark dimostra, praticamente e concretamente, di avere due "nature":
a)una contemporanea/istantanea /non locale connessa all' informazione
b)una "stabile"(si fa per dire),durevole e perdurante come unità basilare della materia energia!
Il Quark potrebbe essere definito il QUANTO ESISTENZIALE!
"
Non so del quark, ma so dell'elettrone.
Si infatti la fisica dell'entanglement, del salto quantico, si basa proprio su questa doppia natura.
E' qualcosa, ma il fatto che sia qualcosa non impedisce che sia anche qualcos'altro.
La teoria di Einstein è alla base di quella danese, fino ad arrivare alla fisica filosofica di schroedinger...di cui non so nulla, passo la palla ad altri, per ora ;)
con un po di ragionamento cominciamo a capire che anche ragionando sul pensiero di qualcosa e il pensiero in sè, gli antichi arrivarono alle stesse conclusioni.
Non è fantasia religiosa è la RAGIONE, il faro dell'umanità.
Poi purtroppo arrivano quelli bravi...NO SIAMO SOLO SCIMMIONI CHE SANNO FARE SOLO LA GUERRA....ma va và.
Citazione di: green demetr il 05 Dicembre 2023, 23:05:25 PML'energia NON è materia.
Si, ed è una fortuna, perchè sennò avrebbero già inventato la bomba atomica. ;D Magari non lo fosse.....
Purtroppo non è facile capire perchè parole di cui crediamo di conoscere il significato acquistano significati diversi usati in diversi campi.
Più che leggere tizio o caio, bisognerebbe leggere la storia della fisica per capire l'evoluzione di questi significati.
Ci sono però per fortuna anche termini il cui significato non è cambiato nel tempo ed è condiviso dai diversi campi di indagine.
Come ad esempio i concetti di località e non località, di cui ti consiglierei un Adelphi se solo mi ricordassi titolo ed autore.
E' interessante ad esempio notare come ora uno, ora l'altro, abbiano monopolizzato le strutture teoriche delle teorie fisiche fino a giungere a un intrigante ibrido che è il ''campo'', come cercherò di spiegare.
Intuitivamente una forza si esercita localmente quando c'è contatto, come quando una palla da biliardo colpisce un'altra.
Newton però cambia paradigma quando ci dice che la forza di gravità agisce a distanza (non localmente, cioè senza contatto).
Inutilmente si è cercato un ''etere'' che funzionando da intermediario nella trasmissione della forza salvasse la località.
Inaspettatamente però poi la località torna in auge con il campo elettromagnetico e il campo gravitazionale.
Il campo dunque prende il posto di quell'introvabile etere.
C'è però una differenza fra l'etere e il campo.
Infatti mentre l'etere sarebbe dovuto esistere , per quanto impalpabile e sottile (etereo, appunto), il campo ha l'esistenza di un fantasma, cioè nasce già con l'essenza di un fantasma, per cui nessuno è andato alla ricerca della prova della sua esistenza, come si è fatto per l'etere, non trovandola.
Il campo è in sostanza una pura astrazione matematica che viene però trattato a tutti gli effetti come cosa esistente, pur sapendo che non esiste.
Col tempo quindi la fisica ci ha proposto una realtà sempre più astratta, dove la matematica da sua ancella si è fatta matrigna, o madre, asseconda dei punti di vista.
Per quanto riguarda invece l'energia, in breve, il suo significato come si è venuto evolvendo nel campo della fisica fà più che altro rima con trasformazione, e il significato è talmente diverso da quello originario (quello che noi tutti intendiamo) che meriterebbe un nome a parte, tutto suo.
Ma mi pare che la filologia non venga applicata in campo scientifico, purtroppo.
Questo sarebbe in effetti il compito del filosofo.
Però finché ci si limita a rinvangare il campo filosofico, senza uscirne fuori, avremo bravi storici della filosofia, ma filosofi ben pochi.
Ciò che oggi mi pare somigli più ad un filosofo dei giorni nostri è il buon divulgatore scientifico.
Ciò perchè per legge si è separato il campo scientifico da quello umanistico.
Io credo che la realtà non sia ne locale ne non locale, e che perciò si può trattare a convenienza come fosse l'una o l'altra, o un suo ibrido.
In tal senso, e solo in tal senso, trovo lo schema filosofico di Plotino di stridente attualità, e do merito a Pensarbene di avercelo fatto notare.
Forse non è l'uno ad emanare, ma siamo noi che ne traiamo ogni possibile cosa, trattenendo fra tutte queste arbitrarietà prese a prestito ciò che non mostra di risultare del tutto gratuito.
La distinzione fra emanare e trarre in effetti non è da poco, e mi pare che la seconda opzione spiani meglio tanti presunti misteri.
Non c'è nulla di più impenetrabile di ciò che abbiamo conosciuto, dimenticandocene, e il fatto stesso che ne parliamo è prova della confidenza che con esso abbiamo a suo tempo avuto.
Come faremmo a parlarne sennò?
Citazione di: iano il 06 Dicembre 2023, 12:25:08 PMSi, ed è una fortuna, perchè sennò avrebbero già inventato la bomba atomica. ;D Magari non lo fosse.....
Purtroppo non è facile capire perchè parole di cui crediamo di conoscere il significato acquistano significati diversi usati in diversi campi.
Più che leggere tizio o caio, bisognerebbe leggere la storia della fisica per capire l'evoluzione di questi significati.
Ci sono però per fortuna anche termini il cui significato non è cambiato nel tempo ed è condiviso dai diversi campi di indagine.
Come ad esempio i concetti di località e non località, di cui ti consiglierei un Adelphi se solo mi ricordassi titolo ed autore.
E' interessante ad esempio notare come ora uno, ora l'altro, abbiano monopolizzato le strutture teoriche delle teorie fisiche fino a giungere a un intrigante ibrido che è il ''campo'', come cercherò di spiegare.
Intuitivamente una forza si esercita localmente quando c'è contatto, come quando una palla da biliardo colpisce un'altra.
Newton però cambia paradigma quando ci dice che la forza di gravità agisce a distanza (non localmente, cioè senza contatto).
Inutilmente si è cercato un ''etere'' che funzionando da intermediario nella trasmissione della forza salvasse la località.
Inaspettatamente però poi la località torna in auge con il campo elettromagnetico e il campo gravitazionale.
Il campo dunque prende il posto di quell'introvabile etere.
C'è però una differenza fra l'etere e il campo.
Infatti mentre l'etere sarebbe dovuto esistere , per quanto impalpabile e sottile (etereo, appunto), il campo ha l'esistenza di un fantasma, cioè nasce già con l'essenza di un fantasma, per cui nessuno è andato alla ricerca della prova della sua esistenza, come si è fatto per l'etere, non trovandola.
Il campo è in sostanza una pura astrazione matematica che viene però trattato a tutti gli effetti come cosa esistente, pur sapendo che non esiste.
Col tempo quindi la fisica ci ha proposto una realtà sempre più astratta, dove la matematica da sua ancella si è fatta matrigna, o madre, asseconda dei punti di vista.
Per quanto riguarda invece l'energia, in breve, il suo significato come si è venuto evolvendo nel campo della fisica fà più che altro rima con trasformazione, e il significato è talmente diverso da quello originario (quello che noi tutti intendiamo) che meriterebbe un nome a parte, tutto suo.
Ma mi pare che la filologia non venga applicata in campo scientifico, purtroppo.
Questo sarebbe in effetti il compito del filosofo.
Però finché ci si limita a rinvangare il campo filosofico, senza uscirne fuori, avremo bravi storici della filosofia, ma filosofi ben pochi.
Ciò che oggi mi pare somigli più ad un filosofo dei giorni nostri è il buon divulgatore scientifico.
Ciò perchè per legge si è separato il campo scientifico da quello umanistico.
A mio modo di vedere il bravo filosofo epistemologo deve aver letto tutti i libri di fisica del nostro tempo da Bohr a Einstein, da Pauli a Schroedinger.
Il compito della filosofia è invece di tipo morale.
Come si esce dalla malvagità umana? è questa la domanda.
A cui l'antichità sapeva con certezza rispondere.
Oggi piu che il campo siamo noi gli ectoplasmi, persi a parlare di sofismi.
Nessun grande fisico antepone la pratica alla teoria.
La fisica, l'epistemologia è anzitutto frutto della matematica.
La prassi è solo trovare una unità di misura, un di più dalle dubbia morale.
Mentre ascoltavo il mio maestro, nei video suggeritimi c'era proprio Schroedinger.
https://www.youtube.com/watch?v=PYXzxhfjjVA
Non è un caso, infatti Meta sa che seguo il mio maestro e sa che scrivo su questo forum.
Vedete come funzionano gli algoritmi?
Vedete quale sarà il futuro?
Nel video che pretende di spiegare la fisica in 10 minuti (quelli BRAVI, come li chiama il mio maestro), DICE l'esatto contrario di quanto dice il mio maestro.
E dice quello che tutti devono dire, e cioè che l'energia è materia.
Che come dice Plotino NON E' VERO.
Forse ti riferisci a Capra, il tipo che unisce buddismo e fisica.
C'è stato un periodo in cui i buddisti parlavano qui nel forum, se ne sono andati.
E' sempre la solita storia.
Fin che si stai nel proprio brodo bene, appena arrivano le domande...viaaaa
lol Platone era un grande maestro.
L'etere esiste Iano, purtroppo per colpa di Einstein parlarne era tabù.
Ma oggi è stato risdoganato.
Poi ti posto in privato un video recente su youtube dove ne parlava.
Poi mi taccio, insomma mi piacerebbe leggerlo questo schroedinger.
Comunque la materia è energia, ma l'energia non è solo materia.
Non credo c'entrino qualcosa i campi locali.
Citazione di: iano il 06 Dicembre 2023, 13:00:41 PMIo credo che la realtà non sia ne locale ne non locale, e che perciò si può trattare a convenienza come fosse l'una o l'altra, o un suo ibrido.
In tal senso, e solo in tal senso, trovo lo schema filosofico di Plotino di stridente attualità, e do merito a Pensarbene di avercelo fatto notare.
Forse non è l'uno ad emanare, ma siamo noi che ne traiamo ogni possibile cosa, trattenendo fra tutte queste arbitrarietà prese a prestito ciò che non mostra di risultare del tutto gratuito.
La distinzione fra emanare e trarre in effetti non è da poco, e mi pare che la seconda opzione spiani meglio tanti presunti misteri.
Non c'è nulla di più impenetrabile di ciò che abbiamo conosciuto, dimenticandocene, e il fatto stesso che ne parliamo è prova della confidenza che con esso abbiamo a suo tempo avuto.
Come faremmo a parlarne sennò?
Provo a interpretare il tuo pensiero, non l'ho capito molto bene.
Per come la vedo io: L'uno esiste in quanto UNICA verità che sottende le nostre PRE-SUNZIONI, una di queste è che esista solo il campo classico meccanico, dove ci relazionamo etc...
Poichè esiste solo UNA MORALE però deve esistere UNA SOLE FONTE di quella.
Mi pare tu invece proponi l'esatto opposto, ossia che noi possiamo trarne mille significati proprio perchè noi traiamo da quell'unità, le nostre varie particolarità.
Cioè l'opposto si viene a manifestare quando facciamo l'errore fondamentale di ritenere le opinioni tutte vere, dove la scienza è solo un fede etc....
In parte però sono d'accordo, certo che noi traiamo diversità, proprio perchè noi siamo una parte del tutto. In qualche maniera è quello che sottende Hegel.
Ma forse non ho capito niente di quello che hai detto.
Aspetto risposta o precisazione.
Grazie, ciao Iano.
Citazione di: iano il 06 Dicembre 2023, 13:00:41 PMIo credo che la realtà non sia ne locale ne non locale, e che perciò si può trattare a convenienza come fosse l'una o l'altra, o un suo ibrido.
In tal senso, e solo in tal senso, trovo lo schema filosofico di Plotino di stridente attualità, e do merito a Pensarbene di avercelo fatto notare.
Forse non è l'uno ad emanare, ma siamo noi che ne traiamo ogni possibile cosa, trattenendo fra tutte queste arbitrarietà prese a prestito ciò che non mostra di risultare del tutto gratuito.
La distinzione fra emanare e trarre in effetti non è da poco, e mi pare che la seconda opzione spiani meglio tanti presunti misteri.
Non c'è nulla di più impenetrabile di ciò che abbiamo conosciuto, dimenticandocene, e il fatto stesso che ne parliamo è prova della confidenza che con esso abbiamo a suo tempo avuto.
Come faremmo a parlarne sennò?
L'abbiamo "conosciuto" fin dal logos di Eraclito, che per iperuranici e interrotti sentieri arriva all'Uno di Plotino, sfonda le religioni col "Deus sive Natura" di Spinoza e si posa, heghelianamente, nel "Natura sive Deus".
Da cui si riparte per dare senso alla propria acquisita e perigliosa maturità evolutiva.
Citazione di: green demetr il 06 Dicembre 2023, 23:20:03 PMProvo a interpretare il tuo pensiero, non l'ho capito molto bene.
Per come la vedo io: L'uno esiste in quanto UNICA verità che sottende le nostre PRE-SUNZIONI, una di queste è che esista solo il campo classico meccanico, dove ci relazionamo etc...
Poichè esiste solo UNA MORALE però deve esistere UNA SOLE FONTE di quella.
Mi pare tu invece proponi l'esatto opposto, ossia che noi possiamo trarne mille significati proprio perchè noi traiamo da quell'unità, le nostre varie particolarità.
Cioè l'opposto si viene a manifestare quando facciamo l'errore fondamentale di ritenere le opinioni tutte vere, dove la scienza è solo un fede etc....
In parte però sono d'accordo, certo che noi traiamo diversità, proprio perchè noi siamo una parte del tutto. In qualche maniera è quello che sottende Hegel.
Ma forse non ho capito niente di quello che hai detto.
Aspetto risposta o precisazione.
Grazie, ciao Iano.
Secondo me quello che traiamo dalla realtà è come un suo riassunto, e un riassunto si può fare in infiniti modi, ma non sarà mai la realtà.
Col riassunto hai una idea della realtà, quanto basta in base alle tue esigenze, che nel tempo mutano.
L'esigenza primaria è quella di agire e non serve caricarsi di conoscenza superflua, che appesantirebbe l'agire , a meno che non si deleghi il carico a una intelligenza artificiale.
Il riassunto è fatto in simboli, ma la realtà non è fatta di simboli, quindi non è certamente conoscibile come verità per questa via.
La realtà è così se ci pare, oppure è altrimenti se non ci pare.
Tuttavia noi abbiamo la netta sensazione di vivere direttamente nella realtà, ma questa è una capacità nostra, quella di vivere i sogni come fossero reali.
E' la capacità di credere.
Si può credere o non credere, ma il motivo per cui possiamo fare questa scelta è perchè siamo capaci di credere, cosa che diamo per scontata, ma scontata non è. E' una nostra fondamentale capacità.
la scienza può portare tutte le prove che vuole, ma l'ultima parola, se crederci o no, è del tutto soggettiva. Eè la nostra parola quello che conta davvero.
Noi siamo capaci, e abbiamo bisogno di credere di vivere direttamente dentro una realtà.
Però questa pseudorealtà è un vestito che col tempo ci verrà stretto, e non sarà facile cambiarlo se l'abbiamo scambiato per la nostra pelle.
Tuttavia finché questi cambi d'abito avevano tempi generazionali il problema si risolveva con l'alternarsi delle generazioni.
Il difficile rapporto che abbiamo oggi con la scienza non sarebbe una novità Se non per il fatto che essa ci chiede di cambiarci d'abito più volte nel corso della vita, e non è cosa facile ripudiare in continuazione la nostra pseudo realtà, avendola creduta realtà.
Si tratta di una sfida che pochi accettano con entusiasmo.
La storia della scienza descrive come nel tempo siano state affrontate e vinte queste sfide, che in parte sono ancora in corso, comprese quelle non proprio attuali.
Sarebbe interessante capire cosa hanno in comune tutte queste vittorie, perchè indirettamente esse ci dicono come siamo fatti, visto che il vero carattere dell'uomo si vede nelle difficoltà.
La scienza, senza l'umana capacità di credere, sarebbe nulla , e se l'intersoggettività non fà verità, però fà scienza.
Una
realtà abduttiva è pur sempre migliore di nessuna o immaginaria.
Il realismo è l'antidoto al nichilismo (vero).
Io non vedo tutto questo gran cambiamento nell'umanità. O meglio, trattasi di cambiamento di forma, ma non di sostanza. Morte, sopraffazione, violenza, ingiustizia, guerre, malattie, alienazioni, sono ancora lì, anzi, sembrano riprendere gran vigore ultimamente. E così la polarizzazione e il radicalismo delle idee, fomentato dai social media. Se intendiamo cambiamento l'usare i droni al posto dei biplani, beh...penso ci sia ancora tanta, ma tanta strada da fare per l'umanità (per andare dove poi? Nel paradiso perduto mai esistito?)
Citazione di: Pio il 07 Dicembre 2023, 09:48:22 AMIo non vedo tutto questo gran cambiamento nell'umanità. O meglio, trattasi di cambiamento di forma, ma non di sostanza. Morte, sopraffazione, violenza, ingiustizia, guerre, malattie, alienazioni, sono ancora lì, anzi, sembrano riprendere gran vigore ultimamente. E così la polarizzazione e il radicalismo delle idee, fomentato dai social media. Se intendiamo cambiamento l'usare i droni al posto dei biplani, beh...penso ci sia ancora tanta, ma tanta strada da fare per l'umanità (per andare dove poi? Nel paradiso perduto mai esistito?)
Si, ma questa non è una novità.
per chi crede nell'evoluzione ci comportiamo così da quando eravamo microrganismi, e da quando lo eravamo difficile dire che non siamo cambiati.
Anzi la novità è che ora ci poniamo il problema che tu illustri, e non mi sembra poco tuttosommato.
Io resto comunque fiducioso. L'importante è restare sul pezzo.
Citazione di: Ipazia il 07 Dicembre 2023, 09:45:17 AMUna realtà abduttiva è pur sempre migliore di nessuna o immaginaria.
Il realismo è l'antidoto al nichilismo (vero).
Sono d'accordo, ma tendo a porre minor accento negativo sull'immaginario, perchè ignote sono le vie che segue l'immaginazione, e non credo esistano immaginazioni pure e limpide, non inquinate dalla realtà.
Per quanto ci si possa impegnare a non fare riferimento ai fatti non credo ci si possa riuscire del tutto, perchè comunque siamo anche ciò che senza volere sperimentiamo.
Poter porre attenzione ai fatti è un lusso relativamente recente, credo.
Una volta si aveva appena il tempo di etichettare miracoli.
Il bambino è il "padre" dell'uomo adulto.
Il bambino soddisfa sé stesso e facendolo prova piacere.
Cerca la soddisfazione e il piacere annesso è connesso, sempre.
Con l'andare del tempo, modifica in parte questa caratteristica e la rende meno coatta e coattiva , la diluisce e ne fa uno stile di vita compatibile con gli altri e l'ambiente.
L'uomo adulto fa lo stesso cambiando in parte i contenuti che gli piacciono.
A volte quando va bene ,usa valori e comunque cerca di rispettare la legge.
Questo è l'uomo adulto: un umano e basta.
La filosofia dell'uno e/o del tutto specula su questa realtà ma non può negarla, reprimerla o superarla.
Il filosofo è un adulto che soddisfa il suo piacere di pensare qualunque sia il contenuto del suo pensiero.
L'artista anche, lo scienziato pure...
Se l'uomo non seguisse questa linea non esisterebbe nemmeno.
Quindi, onestamente, dovremmo riconoscere che RICERCA DELLA SODDISFAZIONE, SODDISFAZIONE E PIACERE sono la triade umana per eccellenza.
Il filosofo dovrebbe tenerne conto e sviluppare una idea conseguente sul COME E I PERCHÉ di questo.
L'artista dovrebbe creare conseguentemente per sé stesso e se vuole per altri .
Lo scienziato pure.
Il piacere è al centro della vita di ogni uomo come risultato, effetto e attraente della ricerca della soddisfazione , del come e del perché della soddisfazione stessa e della sua coazione.
Siccome la cosa sembra banale e scontata, io mi e vi chiedo come mai i "massimi e medi sistemi" in primo piano e i piccoli sullo sfondo?
Se io voglio definire l'essere umano, lo posso fare in linea con questo discorso e vi posso comprendere anche gli animali e i vegetali.
In altre parole posso spiegare il come e il perché della natura con parole semplici, facili, verificabili e condivisibili da tutti.
Citazione di: Pensarbene il 07 Dicembre 2023, 10:59:11 AMIl bambino è il "padre" dell'uomo adulto.
Il bambino soddisfa sé stesso e facendolo prova piacere.
Cerca la soddisfazione e il piacere annesso è connesso, sempre.
Con l'andare del tempo, modifica in parte questa caratteristica e la rende meno coatta e coattiva , la diluisce e ne fa uno stile di vita compatibile con gli altri e l'ambiente.
L'uomo adulto fa lo stesso cambiando in parte i contenuti che gli piacciono.
A volte quando va bene ,usa valori e comunque cerca di rispettare la legge.
Questo è l'uomo adulto: un umano e basta.
La filosofia dell'uno e/o del tutto specula su questa realtà ma non può negarla, reprimerla o superarla.
Il filosofo è un adulto che soddisfa il suo piacere di pensare qualunque sia il contenuto del suo pensiero.
L'artista anche, lo scienziato pure...
Se l'uomo non seguisse questa linea non esisterebbe nemmeno.
Quindi, onestamente, dovremmo riconoscere che RICERCA DELLA SODDISFAZIONE, SODDISFAZIONE E PIACERE sono la triade umana per eccellenza.
Il filosofo dovrebbe tenerne conto e sviluppare una idea conseguente sul COME E I PERCHÉ di questo.
L'artista dovrebbe creare conseguentemente per sé stesso e se vuole per altri .
Lo scienziato pure.
Il piacere è al centro della vita di ogni uomo come risultato, effetto e attraente della ricerca della soddisfazione , del come e del perché della soddisfazione stessa e della sua coazione.
Siccome la cosa sembra banale e scontata, io mi e vi chiedo come mai i "massimi e medi sistemi" in primo piano e i piccoli sullo sfondo?
Se io voglio definire l'essere umano, lo posso fare in linea con questo discorso e vi posso comprendere anche gli animali e i vegetali.
In altre parole posso spiegare il come e il perché della natura con parole semplici, facili, verificabili e condivisibili da tutti.
Ma è proprio su questa condivisibilità che ho molti dubbi.
Infatti l'industria culturale ci insegna che ogni opinione vale.
Ma la morale è una.
La leggo così la tua intuizione che il singolo viene sempre abbandonato ai discorsi medi e ampi.
L'abbandono è tipico del Prolet, ma l'eroe del pensiero, non abdica mai la sua irriducibile fede nella ragione.
Mettiamola così, non importa quello che pensi ma.. .che pensi.
Vedi il bambino se ne frega del che cosa ma vuole un buon "come" senza tanti perché.
Una volta che hai capito questo hai capito tutto.
La scienza mente perché spaccia metafore per oggetti reali.
Parlavo ieri con chat IA sulle 4 forze naturali arrivando tutte e due all'idea che esse sono state desunte in secoli di ricerche, studi ed esperimenti.
In teoria, potrebbero essere un distillato teorico pratico formalizzato e matematizzato in parte autoconfermatosi nell'arco dei secoli.
Può sembrare strano che una chat IA ammetta certe cose ma lo fa con ragione come lo faccio io.
Per esempio,la forza "forte" vale solo su corta distanza, dopodiché può essere vinta e annullata da qualsiasi campo elettromagnetico gravitazionale e così via.
Quindi, in teoria,essa potrebbe essere facilitata, mantenuta e in parte creata ,da altre variabili.