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LOGOS - Argomenti => Tematiche Filosofiche => Discussione aperta da: Jacopus il 04 Febbraio 2023, 15:03:39 PM

Titolo: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Jacopus il 04 Febbraio 2023, 15:03:39 PM
Come da titolo. Viviamo nel paese "culla" del cattolicesimo. Molti di noi, presumo, sono andati al catechismo, si sono comunicati, cresimati, sono anche andati a messa, o hanno provato altre religioni. Ad un certo punto, alcuni di noi hanno detto "basta, questa cosa non fa per me." Magari ci sono anche i casi contrari, di famiglie atee che allevano futuri seminaristi. In ogni caso vi dico cosa è accaduto a me. L'allontanamento dalla Chiesa è avvenuto con la prima adolescenza quando sono diventato un "credente tiepido": credevo ma mi recavo in Chiesa di rado. Poi con l'approfondimento dello studio, ho scoperto modi di pensare, teorie, approcci al mondo che facevano a meno delle religioni. Ed ho iniziato a considerare il monoteismo come una forma in "veste spirituale", del pensiero totalitario. In effetti è il monoteismo a essere, ai miei occhi, piuttosto irritante. Altre religioni o dottrine etiche come il paganesimo o il confucianesimo hanno una diversa organizzazione di pensiero e sviluppano al loro interno una sempre possibile dialettica. Il Dio monoteista, invece, depositario dell'unica verità possibile mi è apparso molto lontano dalla fatica quotidiana del vivere, che è ambiguità, compromessi, o se vogliamo, senso del tragico (nel senso ellenistico del termine). Non a caso Dante scrisse una divina commedia e non una divina tragedia. Molto più tragico e vicino a me è l'opera di Milton su Lucifero, descritto come un povero demone, costretto a quel ruolo ma che ancora sente la nostalgia di quando non era ancora stato cacciato dal paradiso terrestre.
Ovviamente il monoteismo del AT è molto diverso da quello del NT, ma resta di fondo, inevitabilmente, la netta polarizzazione fra buoni e cattivi, fra eletti e dannati, una visione per me patologica dei rapporti umani, alla base di millenni di violenze e di perpetuazione di un pensiero scisso e dicotomico, nel quale L'Unità avviene solo nella Fede o come dicono i Mussulmani nella Umma. Memore di Hegel e di tutta la letteratura che si rifà a lui, credo che gli opposti devono imparare a convivere, poiché ognuno di noi ha un Dracula che riposa nel guardaroba. Potrei continuare a lungo, ma...a voi la scrittura.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Ipazia il 04 Febbraio 2023, 15:38:38 PM
Il teismo è un modo ingenuamente antropomorfico di interpretare la realtà. Se ne accorse già Senofane agli albori della filosofia occidentale. Lo sviluppo del sapere ha via via falsificato tutte le pretese ontologiche su cui si fondano le religioni, riducendole a "ragioni del cuore", doxa, togliendo loro ogni velleità gnoseologica.

Personalmente preferisco fondare le "ragioni del cuore", l'etica, su un terreno più certo, totalmente immanente.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: anthonyi il 04 Febbraio 2023, 16:45:40 PM
E' interessante questo approccio, jacopus. 
La gran parte di noi ha ricevuto un'educazione religiosa da piccolo, e poi, diventando grande,, deve sostanzialmente decidere quanta continuità dare o meno a questa religione. 
C'é da dire che comunque, anche per coloro che "scelgono" di non credere certamente ha influito il condizionamento culturale. Insomma, in altri tempi la Chiesa aveva il monopolio dell'educazione e quindi la gran parte seguiva i suoi precetti perché non c'erano concorrenti in ambito comunicativo, mentre oggi si é talmente bombardati dalle informazioni e quindi il pensiero religioso può andare in ogni direzione.
Comunque le valutazioni non sono semplici, nel parlare del tuo caso tu sovrapponi la perdita di frequenza ai riti (che é il caso tipico), con la perdita della fede, che é il dato più interessante e misterioso. 
Ci sono molti che smettono di frequentare, ma dentro di sé si considerano credenti. C'é chi si considera credente ma nei fatti non lo sembra proprio, la ritualità mafiosa da molto spazio alla simbologia religiosa, ma ha poco a vedere con la fede in Dio che é soprattutto la fede in un dato modello di vita morale.
Recentemente ho scoperto che adolf Hitler, nel documento che certificava il suo matrimonio, fece scrivere "di fede cattolica", chissà se era sincero, cioè se credeva realmente di essere cattolico! 
C'é poi chi si considera ateo e magari crede in un modello di vita morale molto simile a quello del credente, e costui é un grande mistero perché non può spiegarsi l'origine di tale modello. 
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: niko il 04 Febbraio 2023, 16:50:02 PM
Dato che Dio e' un prodotto dell'uomo e della sua immagginazione, dato che il Dio delle principali religioni monoteiste e' un Dio antropopatetico e antropomorfo, ricettacolo di sentimenti, paure, speranze ed immagginazioni (finanche di natura corporea, ad esempio per quanto riguarda Cristo, che ha un corpo) umane, il monoteismo, su un piano realistico e non ideologico si risolve secondo me in una sorta di mono-omismo: la solitudine dell'uomo e la solitudine di Dio si guardano.

E si guardano dentro un rapporto frankensteiniano tra creatore e creatura matrialisticamente rovesciato rispetto a quello comunemente inteso... non solo Dio e' solo, ma nemmeno esiste, quindi il problema fondamentale dell'impatto negativo della religione sulla societa' e' che l'uomo che lo pensa e lo crea, questo Dio unico e veritiero inesistente, e organizza il mondo intorno a lui, e' lui solo, e' un uomo solo.

La verita' non e' mai sola, e quando pretende di essere sola, quando diventa fanatismo, non e' piu' verita'.

Dio e' l'Uno, e' l'essere assoluto, e la principale proiezione antropopatetica (di sentimenti umani) dell'Uno e sull'Uno e' la solitudine, il vissuto emotivo genericamente immaginabile dell'uno, di colui che e' uno.

La solitudine molto piu' della benevolenza, dell'onnipotenza, della beatitudine e di altre proiezioni umane tipicamente attribuite a Dio.

L'anima, -come unita' fondamentale della persona umana sopravvivente alla morte, e come oggetto della salvezza nelle attuali religioni, che e' innanzitutto salvezza dell'anima- sta a significare che al di la' di tutta l'enfasi sulla carita' e sulla religione della carita', il punto centrale del discorso religioso e' che ognuno su questa terra  viene messo alla prova da solo e, se si salva, si salva da solo: da solo o al limite nella presunta verita' della sua relazione con l'amico immagginario Dio/Cristo.

Il momento totalitario, di una societa' ispirata da una verita' unica e quindi fanatica, viene dopo il momento individualistico e se ne nutre, ma infondo ogni totalitarismo, anche non religioso fa proprio questo: mira a costituire una iper-socialita' soffiando sul fuoco di una iper-paura della morte, o meglio del lutto come esperienza umana della morte, e quindi sostanzialmente della solitudine.

L'anima e' la figura universale dell'intermedio di una gerarchia, infatti il comando universale di Dio rivolto a tutte le anime e' che le anime comandino -a loro volta- sui corpi: secondo consolidata tradizione teologica e non solo, l'anima fa la volonta' di Dio quando il corpo fa la volonta' dell'anima, e dunque quando la concupiscenza e i "bassi impulsi", tipicamente corporei, sono frenati e sublimati.

Nessuno, vuole essere l'ultimo, nessuno, vuole toccare il fondo e sapere di avere toccato il fondo, allora gli uomini, animali speciali tra gli altri animali, si sono inventati questo espediente psicologico e consolatorio dell'anima, della coscienza, questo sogno ad occhi aperti, per identificarsi con un eterno intermedio, con un eterno penultimo...

Ma a quale prezzo, dico io...

A quale prezzo...


Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: iano il 04 Febbraio 2023, 16:52:09 PM
Secondo me bisognerebbe capire quale rivoluzione sia stata la scrittura, una delle cui conseguenze potrebbe essere stato il monoteismo.
Il monoteismo a me appare come l'idolatria della scrittura, che però non è limitata alla religione.
Infatti la differenza fra religione monoteista e scienza è che la religione monoteista inizia partendo da un testo unico, mentre la scienza inizia andando alla ricerca di un testo unico.
Sono quindi fondate sulla fede, riposta su un mezzo tecnologico, che possa andare oltre se stesso.
Si può supporre quindi che siano nate entrambe nel momento che il mezzo tecnologico ha smesso di essere percepito come alieno, divenendo parte di noi, per cui forse dietro ogni idolo moderno vi è nascosta  un umanità che nelle religioni politeista era invece più manifesta, dove gli dei erano repliche in grande dell'uomo.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Jacopus il 04 Febbraio 2023, 17:26:48 PM
@ Iano. Bella osservazione, molto profonda. Mi hai fatto venire in mente un aforisma famoso di Nietzsche: "le parole sono fatte per rendere permanente ciò che è mutevole". Nietzsche parlava di parole in generale, ma sicuramente la tecnologia della scrittura ha reso ancora più vera la coercizione di un mondo che descrive il mondo, sia che si tratti di religione, sia che si tratti di scienza, o perlomeno di una certa scienza, quella che per stereotipo definiamo cartesiana o galileiana. 
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: iano il 04 Febbraio 2023, 17:43:32 PM
Citazione di: Jacopus il 04 Febbraio 2023, 17:26:48 PMo perlomeno di una certa scienza, quella che per stereotipo definiamo cartesiana o galileiana.
Si, perchè di fatto temo la scienza sia destinata alla fine a restare politestita, quale oggi è, a meno che davvero non si creda che la verità possa corrispondere a una precisa stringa di simboli messi nero su bianco.
Ma temo che la speranza/timore che la tecnologia possa andare oltre se stessa continuino ad agire.
Oggi  il timore ad esempio è rivolto all'IA.
Quando la tecnologia è nuova si tratta di timore.
Quando è consolidata da sentirla parte di noi, si tratta di speranza.
In ogni caso si tratta di un atteggiamento irrazionale, perchè in un modo o nell'altro si sopravvaluta il mezzo.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: bobmax il 04 Febbraio 2023, 18:02:24 PM
L'Etica non può essere fondata sulla immanenza
Perché nel mondo immanente non vi è il male e il bene. Il mondo è semplicemente quello che è, né buono né cattivo.

Sei solo tu che puoi dire sì oppure no. È buono oppure no.

L'Etica è infatti solo in te stesso.
Diciamo meglio... è te stesso.
Infatti tu sei quello stesso giudizio etico.

Le religioni probabilmente nascono dallo slancio spirituale del singolo verso il Bene assoluto. Ma nel momento in cui si concretizzano, quello slancio è già perduto. E cadono irrimediabilmente nella superstizione.
Proprio perché cercano di rendere immanente l'Etica!

Il che è impossibile.
Se davvero il Bene ci fosse, non potrebbe esserci mondo.

Infatti il mondo è frutto della divisione. E la divisione è l'origine di ogni male.

Ma ciò che è distinto, determinato, in quanto tale non ne è consapevole.
Tuttavia pure lo è, in quanto Uno.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: iano il 04 Febbraio 2023, 18:10:06 PM
Citazione di: bobmax il 04 Febbraio 2023, 18:02:24 PML'Etica non può essere fondata sulla immanenza
Perché nel mondo immanente non vi è il male e il bene. Il mondo è semplicemente quello che è, né buono né cattivo.

Sei solo tu che puoi dire sì oppure no. È buono oppure no.

L'Etica è infatti solo in te stesso.
Diciamo meglio... è te stesso.
Infatti tu sei quello stesso giudizio etico.

Le religioni probabilmente nascono dallo slancio spirituale del singolo verso il Bene assoluto. Ma nel momento in cui si concretizzano, quello slancio è già perduto. E cadono irrimediabilmente nella superstizione.
Proprio perché cercano di rendere immanente l'Etica!

Il che è impossibile.
Se davvero il Bene ci fosse, non potrebbe esserci mondo.

Infatti il mondo è frutto della divisione. E la divisione è l'origine di ogni male.

Ma ciò che è distinto, determinato, in quanto tale non ne è consapevole.
Tuttavia pure lo è, in quanto Uno.

Se togliamo l'ultima parte ( o forse no) questo è veramente un bel post.
In effetti quando diamo un giudizio sulla tecnologia,  come buona o cattiva, stiamo proiettando noi stessi su di essa, e il giudizio diventa sempre più buono man mano che ci avviciniamo allo schermo, finché lo schermo non diventa parte di noi e cessa la proiezione.
La tecnologia è sempre più buona man mano che diventa parte di noi, perchè noi siamo siamo l'etica, noi siamo i buoni.
Ora non resta che sentire il pianeta sempre più vicino a noi, quindi come cosa buona, se vogliamo salvarci.

La scrittura è la gravità applicata alle parole.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Ipazia il 04 Febbraio 2023, 18:28:19 PM
Citazione di: anthonyi il 04 Febbraio 2023, 16:45:40 PMC'é poi chi si considera ateo e magari crede in un modello di vita morale molto simile a quello del credente, e costui é un grande mistero perché non può spiegarsi l'origine di tale modello.

La spiegazione è semplice, e con ciò rispondo anche a bobmax: l'ethos è unico per teisti e atei. Per convivere al meglio serve l'etica che, facendo presa sugli stessi bisogni e desideri, che delimitano il confine tra il bene e il male, finisce con l'imporsi al netto di tutte le ideologie, religiose o profane, che le vogliono mettere il cappello.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: bobmax il 04 Febbraio 2023, 19:10:32 PM
Citazione di: Ipazia il 04 Febbraio 2023, 18:28:19 PMLa spiegazione è semplice, e con ciò rispondo anche a bobmax: l'ethos è unico per teisti e atei. Per convivere al meglio serve l'etica che, facendo presa sugli stessi bisogni e desideri, che delimitano il confine tra il bene e il male, finisce con l'imporsi al netto di tutte le ideologie, religiose o profane, che le vogliono mettere il cappello.

Questo è proprio ciò che contesto a Vito Mancuso. Che invita al bene, perché fare il bene fa bene a chi lo fa...

Questa è una motivazione pratica fondata sulla "convenienza".
Ma il Bene non ha nulla a che fare con la convenienza!

Il Bene basta a se stesso. Non necessita di alcun "vantaggio".

E di questo possiamo averne contezza considerando cosa si prova quando si sceglie il bene: nulla.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Ipazia il 04 Febbraio 2023, 19:19:15 PM
Se riduciamo tutto a nulla, che fine fa (e ha) l'etica ?
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: bobmax il 04 Febbraio 2023, 19:39:47 PM
Citazione di: Ipazia il 04 Febbraio 2023, 19:19:15 PMSe riduciamo tutto a nulla, che fine fa (e ha) l'etica ?

Non vi è un motivo per il bene.
Se vi fosse, quello non sarebbe bene.

Non avendo un perché, il bene non ha alcun fondamento.

E ciò che non ha fondamento non c'è, non esiste. Perciò è nulla.

Tuttavia è pure il tesoro nel campo, per il quale dai tutto quello che hai.

È l'Uno.


Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Claudia K il 04 Febbraio 2023, 19:56:24 PM
Attenendomi al titolo : il primo motivo per non credere a una religione...è che si tratti di una religione. 
Nulla a che vedere con la Spiritualità, quindi. 
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: iano il 04 Febbraio 2023, 20:21:14 PM
Citazione di: Claudia K il 04 Febbraio 2023, 19:56:24 PMAttenendomi al titolo : il primo motivo per non credere a una religione...è che si tratti di una religione.
Nulla a che vedere con la Spiritualità, quindi.
Concordo, anche se come faceva notare Bobmax, una religione è frutto della spiritualità di qualcuno...che non siamo noi.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Alexander il 04 Febbraio 2023, 22:04:39 PM
Buona sera a tutti

Penso che la difficoltà a credere sia legata alla presenza del dolore nell'esistenza umana, di più se è un dolore definito come innocente. E' questa la lama che taglia la nostra anima e su cui stiamo in equilibrio incerti o cadiamo. Nessuno perde la fede in Dio perché un chierico pederasta insidia i giovani seminaristi o collegiali, ma la può tranquillamente perdere di fronte al dolore senza speranza di un bimbo, per esempio. Il dramma della sofferenza, la teodicea, porta sempre alla ricerca e al confrontarsi interiormente con l'idea che ci siamo fatti di Dio. Se è il caso di passare cioè ad una fede meno superficiale o allontanarsi e rifiutarla. Anche il rifiuto però, a meno di essere persone insensibili, fredde o superficiali non placa il cuore. Cercare l'oppio del piacere, per dimenticare la sofferenza, propria o altrui , dura il tempo di una giovinezza e di una buona salute, che prima o poi se ne va. E il dramma dell'esistenza è sempre là, senza risposta

P.S. Bisogna poi considerare che le religioni sono molto diverse fra loro: diverse premesse, diverso humus culturale, diverse finalità, ecc. Ci sono molti punti d'incontro ma anche grosse difficoltà ad equipararle, come la storia dell'ecumenismo insegna.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Jacopus il 04 Febbraio 2023, 23:11:42 PM
Buonasera a te Alexander. Tocchi un punto importante. La divinità è forse stata la risposta per dare un senso di giustizia e di armonia alla vita umana, a homo sapiens, che da qualche decina di migliaia di anni ha iniziato a farsi delle domande riflessive che prima della "cacciata" non poteva farsi. Il senso morale e di giustizia è innato in tutti i mammiferi ed anche negli uccelli, ma nei mammiferi è chiarissimo ed è ancora più chiaro nei primati. Sono ormai a disposizione in tutte le varie piattaforme social molti esempi di questo tipo. Ciò perché abbiamo sviluppato stati affettivi ed emotivi che ci collegano l'un l'altro e tendiamo a dare importanza all'equità.
Tornando al tema, Primo Levi dichiarava che dopo Auschwitz non era più possibile credere in Dio, proprio per l'enormità della ingiustizia inflitta. Ciò non fece di Primo Levi un delinquente, smentendo così il motto di Dostoevskij secondo il quale "senza Dio tutto è permesso". Ma oltre al bisogno di credere in Dio, le comunità religiose sono anche e soprattutto altro, sono appunto "comunità". Durkheim imputava proprio al decadimento delle tradizioni religiose nella Francia di un secolo e mezzo fa, l'anomia, la freddezza e la solitudine delle società moderne. A molte persone religiose riconosco questo spirito di comunità e sono rimasti solo loro, poiché l'alternativa altrettanto comunitaria della sinistra si è liquefatta sulle spiagge di Capalbio. Queste persone le considero dei sinceri operatori di bene che si riconoscono però in una logica malsana, ovvero quella delle opere buone fatte per una ricompensa ultraterrena. Ma come dice Bob, il bene è ricompensa in sè. Il mondo potrebbe essere diverso se ci riconoscessimo come comunità, senza per questo dover sottostare ad una autorità tirannica, sia essa mondana o ultramondana?
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Claudia K il 05 Febbraio 2023, 01:42:29 AM
Citazione di: Jacopus il 04 Febbraio 2023, 23:11:42 PMil bene è ricompensa in sè. Il mondo potrebbe essere diverso se ci riconoscessimo come comunità, senza per questo dover sottostare ad una autorità tirannica, sia essa mondana o ultramondana?
E (chiedo) ci possono essere dubbi su questo? 
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: niko il 05 Febbraio 2023, 02:37:56 AM
Ma pensare che fare il "bene" soddisfi i bisogni di autoaffermazione, riproduzione, edonismo ed empatia tanto della specie quanto dell'individuo no?

Come, del resto, fare tante altre e meno nobili cose e attivita'?

Io non vedo in giro tutti questi automi gelidi che fanno il bene perche' il bene e' ricompensa a se stesso, perche' Dio e' l'Uno e altri teologismi e misticismi vari; io vedo invece uomini, individui in carne ed ossa che, quando a mio giudizio fanno il bene, -il gesto altruistico, il dono gratuito di se' eccetera- ne' ricavano comunque un piacere, piu' o meno fisico, emotivo o sublimato che sia.

Anzi, faccio di piu' che vederlo: lo sperimento nel mio caso, e penso che valga per gli altri.

Quandio provo empatia, che secondo me e' alla base del bene, sento il dolore dell'altro e voglio toglierlo.

Punto e basta, togliere quel dolore, che sento nell'altro, lo toglie a me, quindi e' nel mio interesse e nel mio piacere in senso piu' o meno lato toglierlo. Non ho bisogno di atteggiarmi a disinteressato o santo.

Si fa il bene per empatia e dal farlo se ne ricava un piacere, e proprio l'empatia porta a quel minimo di fiducia per cui si puo' ragionevolmente pensare che anche gli altri viventi, un certe fortunate e fortunose situazioni, faranno il bene per ricavarne un piacere. E magari, in certe fortunatissime, situazioni, proprio il nostro, di bene.

E questo nesso tra bene, piacere, empatia, e questa percezione del nesso tra bene e piacere anche negli altri grazie all'empatia stessa e' un altro argomento fondamentale che io posso portare contro le religioni tradizionali e la loro etica: laddove conosco, non ho bisogno di credere.

La COMUNE e' la realta' a
originaria e innegabile dei desideri e degli intetessi umani spontaneamente e da sempre non in conflitto e anzi realizzabili solo cooperativamente, non un sacrificio da porre sull'altare della pelosa parola: "COMUNITA' ".

Una volta meditato profondamente il significato del male morale, del crimine, della colpa eccetera, e' possibile ricondurlo alla realta' piu' comprensiva e generale del dolore e della sofferenza.

Il male nel senso di male morale, (e quindi il delitto, l'offesa all'altro, la trasgressione che costa sudore e tremore prima o dopo l'aver trasgredito...) e' un "sottotipo" del "tipo" piu' vasto dell'umana, e non solo, sofferenza in generale, non e' una realtà a sé.

Il male e' male perche' fa male. Prima o poi si paga. Si paga con la colpa, con la vergogna, con la vendetta, con la paura, con l'usura e la solitudine che conseguono al potere, ma si paga. Non esistono malvagi felici. Cosi' come non esiste libero arbitrio.

E una volta contemplato sfociare il relativamente piccolo fiume del male morale nel grande mare dell'umana sofferenza, il contrario del male -il cosiddetto bene- e' sempre e solo il contrario della sofferenza: la gioia, la felicita' e il piacere.

Che non sono l'oppio per fuggire il male, ma la giusta, e cioe' immanente risposta ad esso.

Bene e male sono solo due ingannevoli  parole ma in fondo e' solo la distanza infinita di una mediazione che ci allontana.

Uomini che hanno lo stesso OGGETTO del desiderio sono in guerra, uomini che hanno lo stesso DESIDERIO sono in pace.


Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Kobayashi il 05 Febbraio 2023, 10:52:45 AM
Una ragione di allontanamento dalla Chiesa è la rappresentazione della fede come insieme di posizioni dottrinarie. Un'accentuazione dell'elemento teorico-dottrinario che si è consolidato nel corso del confronto con l'illuminismo, e che ha iniziato a sfumare solo con il Vaticano II.
È chiaro che essere credente non significa solo acconsentire ad una serie di posizioni teoriche, ma abbracciare un certo modo di vivere radicalmente diverso da quello cui il mondo ci costringe ad assumere.

Su Auschwitz dico questo: dopo di esso non è che non si può più credere in Dio; non si può più credere ad una certa rappresentazione di Dio, cui, per la verità, ben pochi anche prima credevano, ovvero un Dio onnipotente che interviene nella storia umana con atti di forza.
La storia di Gesù mi sembra chiara: incarnazione di Dio comunque soggetta alla violenza e alla morte. Che tuttavia nella risurrezione mostra che il divino, anche se più fragile di quanto ci si immaginava, non può essere del tutto cancellato dall'uomo, e continuerà a intrecciarsi con la sua storia richiamandolo a se'.
E paradossalmente proprio nell'esperienza del male, intendo il male originato dall'uomo, si può sentire questo richiamo, perché il male è sempre accompagnato dalla menzogna, ad Auschwitz fin dal cancello di entrata, per cui non si passa solo attraverso la sofferenza ma anche attraverso la falsificazione, la menzogna, che rimandano inevitabilmente al loro contrario, la verità dell'uomo.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: baylham il 05 Febbraio 2023, 12:11:09 PM
Perché le religioni sono patetici, ridicoli monumenti di sapienza costruiti sull'ignoranza.

Ci sono problemi esistenziali, filosofici, irrisolvibili, che non hanno strutturalmente, logicamente soluzione, misteri appunto. Basta ammettere onestamente la propria ignoranza come fece Socrate, piuttosto che rendersi ridicoli. Platone invece è il filosofo adatto per i religiosi, soprattutto col suo mito della caverna.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: Ipazia il 05 Febbraio 2023, 16:23:32 PM
Citazione di: Kobayashi il 05 Febbraio 2023, 10:52:45 AMSu Auschwitz dico questo: dopo di esso non è che non si può più credere in Dio; non si può più credere ad una certa rappresentazione di Dio, cui, per la verità, ben pochi anche prima credevano, ovvero un Dio onnipotente che interviene nella storia umana con atti di forza.
La storia di Gesù mi sembra chiara: incarnazione di Dio comunque soggetta alla violenza e alla morte. Che tuttavia nella risurrezione mostra che il divino, anche se più fragile di quanto ci si immaginava, non può essere del tutto cancellato dall'uomo, e continuerà a intrecciarsi con la sua storia richiamandolo a se'.

Le vicende di Cristo le ha convertite in religione Paolo. E fu un capolavoro, perchè trasformare un crocefisso in un dio, anzi nel figlio del dio unico, denominato Dio, è un miracolo antropologico che non era riuscito a nessuno prima di lui (anche se ricalca qualcosa di Dioniso, uno tra tanti) e fece inorridire gli ortodossi dell'ebraismo, che aspettavano un condottiero di nome Messia.

Del resto a cosa servono i numi se non a farci vincere la guerra contro i nemici, la cattiva sorte e la morte ?

Con Costantino verrà pure il momento del dio vincente degli eserciti - in hoc signo vinces - passaggio necessario per la definitiva consacrazione storica. Ma intanto il doppio binario era stato tracciato: un dio dei perdenti e dei vincenti, degli schiavi e dei padroni, buono per tutte le stagioni e tutte le classi sociali, modulando la novella secondo la bisogna. Chapeau.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: InVerno il 06 Febbraio 2023, 12:09:01 PM
Non credo in Dio perchè non ho mai registrato intellettualmente qualcosa che potesse suggerire una -provenienza, ispirazione etc..etc- da parte di qualcosa di sovrumano, qualsiasi cosa sia venuto a contatto riguardo Dio, non mi ha mai convinto di avere una radice trascendentale, ma anzi, è spesso talmente umana troppo umana da essere ridicola nel suo voler apparire altrimenti, senso del ridicolo che abbiamo nel tempo dimenticato per via dell'assuefazione, ma che non impedisce di apprezzare il valore di certe idee o azioni nella storia e nel presente riguardo una determinata tradizione spirituale.

Purtuttavia, anche se mi accorgessi dell'esistenza di Dio, probabilmente non aderirei comunque ad una religione, riconosco il valore sociale e culturale di una religione, ma non quello spirituale, penso che non esistano "percorsi collettivi" per l'anima, così come non esistono sedute psichiatriche di massa, se esistono, devono sfruttare gigantesche e raffazzonate smussature di ogni particolarità di concetto per adeguarsi ad un minimo comun denominatore, preferisco raccogliere ciò che trovo lungo la strada da solo, senza limitazioni sociali e ritualistiche.

Non ritengo validi gli argomenti "utilitaristici" riguardo alla religione,"argomenti flebo", ogni giorno c'è una religione nuova che rompe l'uovo e prova a sopravvivere, ogni giorno mille ne muoiono, alcune lasciano dei pezzi, altre vengono assimilate, altre dannate.. è un panorama pieno di vitalità, un continuo ribollire, l'attività religiosa umana non è limitata alle cinque grandi del periodo assiale, la minaccia Doestojeskiana del mondo senza Dio è un ricatto intellettuale senza fondamento, la morale continuerà a plasmarsi e riformarsi finchè l'uomo avrà vita, scartando il male  e tenendo il bene, e io sono molto curioso riguardo cosa mostra il presente e ci riserva il futuro, anche se riconosco il valore del passato per meglio capirlo. In questo senso credo sicuramente in più di una religione, ma mai in senso spirituale, solo culturale.
Titolo: Re: I motivi per non credere in una religione
Inserito da: atomista non pentito il 06 Febbraio 2023, 14:50:41 PM
Semplicemente perché cio' che "favoleggiano" le religioni contrasta con quanto sperimentiamo continuamente. Questo e' il motivo per non credere , lo stesso motivo per cui dopo una certa eta' non si crede piu' a gesu' bambino o al fatto che il lupo si sia mangiato la nonna attendendo cappuccetto rosso. Evidentemente chi ci crede ha un'altra percezione del tutto. ( non dico che sia sbagliata dico diversa , intendendo diversa dalla mia)