Apro questo thread di discussione filosofica su un concetto etico molto antico, e cioè sul fatto se i fini nobili che spingono ad agire giustifichino mezzi cattivi, che portino a generare sofferenza negli altri in vario modo. Secondo me il fine non giustifica i mezzi, poiché chi compie il male di qualsiasi tipo (una guerra per un capo di Stato oppure a livello inferiore anche un dirigente che licenzia dipendenti scomodi per il bene dell'impresa....) genera spesso una catena di altri mali che sono connessi tra di loro, e quindi anche se il fine è nobile il risultato può essere addirittura catastrofico e generare violenza, traumi nelle persone, vendette, odio e via discorrendo. Di conseguenza mi sembra che sia troppo diffusa la teoria secondo cui il fine giustifichi i mezzi e che sia quindi un comodo mezzo per lavarsi la coscienza, per non vedere il male che si compie: è molto più vera l'affermazione secondo cui "Di fini buoni e mezzi cattivi è lastricata la via che conduce all'inferno", "inferno" nel senso che ho sopra descritto, cioè una catena di mali che vengono messi in moto anche al di là delle intenzioni di chi ha agito per un fine buono.
L'obiezione a questa tesi sarebbe quella secondo cui allora non si dovrebbe quasi mai agire, perché spesso per un fine buono si devono purtroppo anche prendere misure dolorose, ma la verità a mio avviso è che questo deriva da una rigidità della mente dell'uomo, che non vede altre vie alternative per risolvere i problemi rispetto a quelle che prevedono il male, e quindi prende la strada più semplice ma anche peggiore. Siete d'accordo?
Secondo me, socrate, I mezzi non possono essere definiti buoni o cattivi per definizione. E' il fine che sempre domina dal punto di vista etico.
Quando gli americani sono andati in Afghanistan, lo hanno fatto con le armi, e quelle armi hanno garantito a quei territori una quindicina d'anni di pace e rispetto dei diritti umani.
Oggi gli afghani si accorgono che vuol dire quando quelle armi non ci sono più.
Poi se parliamo di scelte politiche la situazione è sempre articolata, qualunque cosa fai puoi fare del male all'uno o all'altro. Oppure puoi fare bene in un ambito, tutelando meglio la salute, ma fare male in un altro, limitando la libertà.
È un bene scegliere il minore dei mali?
L'essere al mondo dell'uomo ha una sua inevitabile tragicità.
La vita è intrinsecamente tragica perché, pressoché costantemente, ci costringe a operare scelte laddove non ve n'è nessuna che possa essere certamente giusta.
Lo stesso sopravvivere, respirando, alimentandosi, implica fare del male.
Il grumo di materia che ci costituisce si fa largo tra gli altri grumi, privilegiando se stesso.
Se non lo facesse, ne sarebbe fagocitato.
Tuttavia, nel momento in cui questo stesso grumo inizia a percepire l'altro come sostanzialmente se stesso... ecco che compare il tragico.
Per superare il tragico bisognerebbe essere Dio.
Ma per essere Dio non posso più essere io.
Perché di fronte a qualsiasi scelta dovrei decidere "come" se fossi Dio.
Cosa farebbe Dio se fosse nei miei panni? Se sapesse solo ciò che so io? Se sentisse ciò che sento io?
E pur tuttavia fosse comunque Dio?
Non affronterebbe forse il tragico scegliendo i mezzi per quei fini che dentro di me sono per davvero Giusti?
Non devo allora dare tutto me stesso nella ricerca della Verità?
Citazione di: iano il 22 Agosto 2021, 20:37:23 PM
È un bene scegliere il minore dei mali?
Ciao iano, se fossimo a questo punto, cioè di riuscire a capire qual'e il minore dei Mali, sarebbe facile.
Per definizione, il male minore è certamente bene, in quanto si tratta di concetti relativi e il male minore è bene rispetto a tutti gli altri Mali.
Il problema è che nella società tu avrai tanti individui ciascuno dei quali convinto di quello che è il bene/male minore, e che non necessariamente coincide tra loro.
Scusate ma non ho capito una cosa : chi ha l'autorità di discernere il bene dal male ? Ciascuno secondo la propria etica, coscienza e conoscenza ?............. Solo qualcuno che magari interviene in Logos?.............Tutti quanti assieme attraverso referendum permanenti riguardanti ogni singola scelta che ciascuno intende compiere?..................un Comitato consistente nei più intelligenti?.....................un Comitato composto dai più pietosi e sensibili?....................Dio?..................Quale dei diversi Dei che risultano in circolazione ?.................un auspicabile Governo Democratico Universale?...................un Supremo Monarca o Dittatore Planetario da eleggere allo scopo ?.
Qualcuno può aiutarmi a comprendere ? Saluti.
Solo tu, in perfetta solitudine, puoi discernere tra il bene e il male.
E senza seguire alcunché!
Neppure la tua supposta etica, l'ipotetica conoscenza, la tua eventuale coscienza, perché in quel discernere sei in gioco tu, proprio tu.
Non quello che hai, o pensi di avere, ma quello che sei.
Essere o non essere.
Citazione di: viator il 23 Agosto 2021, 13:04:33 PM
Scusate ma non ho capito una cosa : chi ha l'autorità di discernere il bene dal male ? Ciascuno secondo la propria etica, coscienza e conoscenza ?............. Solo qualcuno che magari interviene in Logos?.............Tutti quanti assieme attraverso referendum permanenti riguardanti ogni singola scelta che ciascuno intende compiere?..................un Comitato consistente nei più intelligenti?.....................un Comitato composto dai più pietosi e sensibili?....................Dio?..................Quale dei diversi Dei che risultano in circolazione ?.................un auspicabile Governo Democratico Universale?...................un Supremo Monarca o Dittatore Planetario da eleggere allo scopo ?.
Qualcuno può aiutarmi a comprendere ? Saluti.
Viator, se avessi letto i miei post avresti capito che questo è proprio il problema principale. Quello che Ratzinger definisce con preoccupazione relativismo etico. Pensa che anche uno come te può avere la sua idea dell'etica, e parlarne su logos.
Salve bobmax ed anthony. A me dispiace (anche se a voi non fregherà nulla)........ma avete solo aumentato la mia confusione mentale.
bobmax mi dice che solo io posso distinguere tra bene e male (quindi sarei proprio io l'Arbitro Supremo dell'Etica?), mentre anthony - il quale mi accusa giustamente di non capire una mazza di ciò che dicono anthonyi e Ratzinger - mi invita velatamente a non occuparmi di ciò che non sarei in grado di capire (ringrazio Amministrazione e Moderazione del Forum della pietà mostrata nel non escludermi da cotanto cenobio).
Certo, da quando sono al corrente della sofferenza intellettuale del Papa Emerito circa il dissolvimento etico del gregge il quale sfugge sempre più al controllo dei Pastori..........riesco a dormire solo dopo aver assunto tre pasticche di sonnifero !. Saluti.
Scusa viator, se ho detto qualcosa che ti ha offeso, ma i miei sensi erano l'esatto contrario delle tue interpretazioni.
La rappresentazione del pensiero etico é aperta a tutti, anche a te. Solo che se qualcuno prova a esprimere il suo pensiero tu non è che puoi tacciarlo di pensiero unico, quello è il suo pensiero e rimane unico fin quando non ve ne sono altri che gli si contrappongono.
Citazione di: anthonyi il 23 Agosto 2021, 19:41:40 PM
Scusa viator, se ho detto qualcosa che ti ha offeso, ma i miei sensi erano l'esatto contrario delle tue interpretazioni.
La rappresentazione del pensiero etico é aperta a tutti, anche a te. Solo che se qualcuno prova a esprimere il suo pensiero tu non è che puoi tacciarlo di pensiero unico, quello è il suo pensiero e rimane unico fin quando non ve ne sono altri che gli si contrappongono.
Salve, caro, anzi (permettimi) carissimo anthonyi (rispetto il tuo nickname ma non ho mai capito il senso della sua ortografia, estraneo sia all'italiano "antonio" che all'inglese "anthony")..........io sono la persona meno permalosa del pianeta e comunque non capisco in cosa dovrei trovare - tra le tue parole - dell'offensività.
Io sono una persona (ti sembrerà stano) che scrive un poco, che parla pochissimo, che quando scrive si occupa solo di ciò che sta pensando e non di ciò che stanno pensando gli altri....................
Come ultima osservazione..........io odio la serietà in quanto trovo che non ci sia nulla - a questo mondo - con cui si possa o si debba fare dell'ironia. Naturalmente chi ama i discorsi "seri" (quasi tutti), per costituzione mentale non potrà capire le mie ironie. Saluti.
La confusione, Viator, nasce dalla complessità.
Ma la complessità è reale o solo apparente?
Non sarà che la difficoltà derivi dalla sostanziale semplicità?
Perché non attingere a tutta la nostra fede nella Verità e provare a domandarci, con la massima determinazione:
"Chi sono io?"
Salve. Autocitandomi da poco fa, devo correggermi : non.........................
- trovo che non ci sia nulla - a questo mondo - con cui si possa o si debba fare dell'ironia. Naturalmente chi ama i discorsi "seri" (quasi tutti), per costituzione mentale non potrà capire le mie ironie.
- BENSI' "trovo che non ci sia nulla - a questo mondo - con cui NON si possa o si debba fare dell'ironia. Naturalmente chi ama i discorsi "seri" (quasi tutti), per costituzione mentale non potrà capire le mie ironie". Saluti.
Citazione di: anthonyi il 22 Agosto 2021, 20:16:17 PM
Oggi gli afghani si accorgono che vuol dire quando quelle armi non ci sono più.
In quegli anni dove i diritti umani erano "garantiti" sono morti 70.000mila donne, bambini, anziani, gli uomini venivano automaticamente conteggiati a parte come "abili a combattere" mentre si nascondevano nelle montagne per difendersi da un invasione di terra, ma questi non godevano dell'appellativo di partigiani, così come i migranti prossimi venturi non godranno dell'appellativo di "expat" riservato ai bianchi. Ma la retorica statunitense, appunto, era quella fin'ora del fine che giustifica i mezzi, perciò questo "temporanea parentesi di violenza" avrebbe portato ad un processo di "state building" che avrebbe consegnato all'Afghanistan un governomodello chiavi in mano. Forse ti sei confuso, ma il "paradiso" doveva cominciare con il ritiro, la promessa non era quella di un secondo inferno.
Il problema non è neanche se il fine giustifica i mezzi, ma quanto la promessa di un fine possa convincere i boccaloni a calare le braghe etiche e morali, e come reagire al fatto che evidentemente il fine tanto agognato non è mai arrivato, e perciò non può giustificare nessun mezzo. Le critiche praticamente unanimi al di fuori della infosfera anglosassone, stanno proprio a rimarcare questo semplice fatto: non c'è stato nessun fine, i vostri mezzi passeranno alla storia come totalmente ingiustificati, se non dalla brama di petrolio e potere che affligge il declino culturale americano verso l'abisso del fascismo.
Scusa inverno, ma quale brama di petrolio, in Afghanistan petrolio non c'è n'è, sembra ci siano le terre rare, ma quelle gli americani neanche ci hanno provato a prendersela.
Gli americani sono andati li perché c'era un covo di terroristi e forse se avessero realmente ragionato con logica coloniale sarebbe stato meglio, si sarebbero presi le terre rare e con quelle avrebbero finanziato il costo della presenza militare.
Un popolo che non ha coscienza di sé non può essere indipendente, bisogna solo capire se è meglio essere sottomessi agli americani o ai fanatici della jihad.
La brama di petrolio e controllo regionale c'era e si è cercato subito dopo il realizzo in Iraq e, sull'onda della mission accomplished, in Libia e Siria. Fortuna della storia è che anche il diavolo imperialista fa le pentole ma non i coperchi, e a scoperchiare la cloaca dell'impero occidentale ci hanno pensato prima la Russia di Putin, dopodiché, venuto meno il fine che giustificava i mezzi, la vergognosa ritirata, con le vittime aggrappate agli aerei, di fronte ad un esercito di pascolatori di capre, sfogo di tribalismi religiosi ed esubero demografico di area sunnita.
Io stavo parlando dell'Afghanistan, ipazia. Capisco che per te è fondamentale parlar male degli americani in ogni caso, e magari fare un endorsement al tuo pupillo, ma delle due l'una, o hanno fatto male a stare li, o hanno fatto male ad andarsene.
Citazione di: anthonyi il 24 Agosto 2021, 08:38:35 AM
Scusa inverno, ma quale brama di petrolio, in Afghanistan petrolio non c'è n'è, sembra ci siano le terre rare, ma quelle gli americani neanche ci hanno provato a prendersela.
Gli americani sono andati li perché c'era un covo di terroristi e forse se avessero realmente ragionato con logica coloniale sarebbe stato meglio, si sarebbero presi le terre rare e con quelle avrebbero finanziato il costo della presenza militare.
Un popolo che non ha coscienza di sé non può essere indipendente, bisogna solo capire se è meglio essere sottomessi agli americani o ai fanatici della jihad.
Non hanno provato a prendersi le terre rare perchè per estrarle economicamente bisogna impiegare schiavi a tozzi di pane, e quelli attualmente li può fornire solo la Cina, se avessero provato ad estrarle sarebbe finiti ancora più in rosso di prima, non si sono certo limitati per motivi umanitari. I motivi petroliferi vanno oltre alle risorse del sottosuolo ma si estendono alla necessità di controllo dell'intero medio oriente (per cui i talebani erano un pericolo, non certo per la sicurezza nazionale) e la possibilità di costruire e mantenere gasdotti che taglino fuori la Russia.
Un popolo può ottenere coscienza di sé solamente davanti alla necessità, una bella guerra di resistenza lunga un ventennio è un evento molto "formativo" per la creazione di un identità, poco male se la suddetta identità sia quella dei talebani, sorpresa sorpresa, le identità generate dai conflitti tendono ad essere "conflittuali". Il fine a volte potrà anche giustificare i mezzi, ma in assenza di risultati, si rimane con un compromesso morale basato su una menzogna, cosa che in realtà dal punto di vista macchiavellico è secondo me un risultato desiderabile (si può vedere per esempio dal rapporto tra Macchiavelli e il cristianesimo, filosoficamente detestabile ma utile come oppio di governo) da questo punto di vista, i leader politici onesti e trasparenti sono praticamente degli idioti che non si rendono conto di quanto potrebbero ottenere mentendo patologicamente e spudoratamente, ed è una lezione che effettivamente è stata sentita forte e chiaro in occidente, dove si garantiscono i diritti umani a suon di camionate di corpi esanimi.
L'Afghanistan è stato il cavallo di Troia del fine petrolifero (Iraq, Libia, Siria). Vabbè la fede nelle magnifiche e progressive sorti dello sterco del satana occidentale, ma con misura. Con il dovuto tartufismo. Suvvia Anthonyi.
Se un fine è tale che qualsiasi suo mezzo di realizzazione è buono, allora il fine giustifica i mezzi.
MAURO PASTORE
Citazione di: PhyroSphera il 25 Agosto 2021, 18:03:09 PM
Se un fine è tale che qualsiasi suo mezzo di realizzazione è buono, allora il fine giustifica i mezzi.
MAURO PASTORE
Esempi ? Un saggio disse che di buone intenzioni è lastricata la via dell'inferno. E l'eterogenesi dei fini fa da controcanto.
Prego i forumisti ad essere meno sibillini e ad esplicitare con argomenti la loro posizione, altrimenti sarò costretto a prendere drastici provvedimenti, tipo interpellare frate Indovino. A parte gli scherzi, per i telegrammi ci sono i social.