Da dove nasce secondo voi il male morale? Dalla parte emotiva/irrazionale dell'uomo oppure da quella razionale? Io credo che nasca sostanzialmente dalla parte emotiva, cioè da quello che definiamo "CUORE", anche nel Vangelo Gesù disse infatti in un suo discorso ai farisei che: "E' dal cuore dell'uomo che nasce tutto ciò che è impuro, tutte le perversioni, le nefandezze, le impurità, gli omicidi, gli adulteri, i tradimenti". Si parla di cuore, non appunto di mente razionale. Si può obiettare che se io decido di compiere il male ad una persona per ottenere un vantaggio obiettivo, io sto usando la razionalità, ma è la ragione la causa vera del male? A mio avviso no. Infatti ciò che in questo caso determina il male nell'agire è un eccesso di amor proprio (egoismo), e l'eccesso di amor proprio o egoismo che dir si voglia è una PASSIONE, nasce sostanzialmente dagli impulsi emotivi dell'uomo collegati all'istinto di conservazione. Se si analizzano tutte le motivazioni per cui si compie il male e si compiono azioni malvage, si scopre che dietro ad ognuna non vi è mai un ragionamento puro, ma vi sono solo PASSIONI: ci si comporta male per invidia/gelosia, voglia di primeggiare, desiderio di potere e narcisismo, senso di appartenenza ad un gruppo dedito al male, desiderio sessuale sregolato, disprezzo e avversione per gli altri o per una persona, malintesa volontà di libertà, misantropia, razzismo, ecc. Si tratta quindi di impulsi emotivi collegati assai spesso ad una distorsione del primario istinto di conservazione. La ragione invece, se rettamente utilizzata e scevra da passioni, porterebbe a compiere azioni che produrrebbero un vantaggio per entrambi i soggetti (massimizzare il bene) e quindi è dalla retta ragione che potrebbe scaturire un mondo migliore, non dal mondo dei sentimenti che è per natura soggettivo, instabile, mutevole, soggetto ad errori. Infatti per Kant l'imperativo categorico della coscienza morale nasceva proprio dal comprendere cognitivamente ciò che è bene per un determinato soggetto e la comprensione della ragione pura per Kant porta la volontà a perseguire il bene morale. Ciò che soffoca la coscienza morale sono appunto le passioni ed anche i condizionamenti religiosi, culturali, sociali di appartenenza. Secondo voi il male morale deriva dalla razionalità oppure dal mondo emotivo dell'uomo?
Ciao socrate, io obbietterei che etichettare di irrazionalità la nostra emotività sia un modo per degradarla. Poi vorrei sottolineare la profonda differenza fra quelle che possono essere definite emozioni sociali, tra i quali la compassione e l'amore, e quelli che poi sono certi meccanismi istintivi, paura, aggressività, che a mio parere non é corretto associare alle emozioni.
Naturalmente tra le emozioni sociali ci sono anche quelle negative, come la rabbia per ciò che si percepisce ingiusto.
E ora veniamo alla razionalità, perché pensi che il male non possa, essere razionale? Il male ha costruito imperi, per cui ha grandi capacità di organizzazione razionale, non dico allo stesso livello del bene.
Il male è il bene sono delle finalità, la razionalità, invece, é lo strumento per realizzarle, se il male é razionale riesce a produrre tanto male, se é irrazionale ne riesce a produrre poco.
L'agire non dipende dal sapere, ma dall'essere.
La comprensione può forse modificare il mio essere. Ma in tal caso non è una conoscenza logica, bensì una conoscenza metafisica.
Cioè il riconoscimento del male, se rimane a un livello razionale e quindi logico, per esempio una valutazione sul miglior vantaggio, non modifica il mio essere.
Che perseguirà sempre i suoi obbiettivi in funzione di ciò che è.
Viceversa, il riconoscimento del male metafisico, ossia il male che mi condanna all'inferno senza speranza, può modificare ciò che sono, e perciò influire sul mio stesso agire.
In realtà, il riconoscimento del male metafisico non modifica tanto il "vero" essere, che è impossibile, piuttosto erode parte del non essere che mi imprigiona.
Perché mi fa rifiutare ciò che credevo di essere, in quanto malvagio.
Il rifiuto di se stessi non è facile e soprattutto non è indolore.
Si tratta infatti di andare all'inferno.
A mio avviso occorre distinguere tra il male del cuore e della mente. Faccio un esempio: due persone improvvisamente vengono alle mani, A spinge B violentemente. B, cadendo, batte la testa e muore. In tal caso si tratta di passione, sentimento, qualcosa di spontaneo che nasce dal cuore; oppure, A si sente offeso per un gesto o una parola di B e medita come fargliela pagare. In tal caso il male è della mente e non del cuore.
Il male morale nasce dai conflitti materiali per i possesso di, e il potere su, cose e persone . Non lo confonderei col male esistenziale, legato alla condizione mortale e alle sindromi nichiliste svalutative che ne derivano.
Il male metafisico non è l'angoscia esistenziale. Anzi, sopravvenendo la dissolve.
Perché il male metafisico è il vero male.
Questa sua verità, crescendo diventa assoluta nella propria negatività.
È ciò che non dovrebbe assolutamente esserci, ma c'è!
Di fronte al Male, il nichilismo perde ogni ragion d'essere.
Svapora il nichilismo, che si fonda sul nulla valoriale, perché non è affatto vero che nulla ha valore!
In quanto il Bene è certo.
Lo è perché perduto per sempre. A causa del male che io sono.
Il male non permette alcun nichilismo. E il suo prezzo è l'inferno.
L'uomo è al sicuro solo in due luoghi.
Uno è l'inarrivabile paradiso. L'altro l'inferno.
Solo lì, infatti, Dio è certo.
Citazione di: bobmax il 17 Aprile 2023, 06:42:48 AMIl male metafisico non è l'angoscia esistenziale. Anzi, sopravvenendo la dissolve.
Perché il male metafisico è il vero male.
Questa sua verità, crescendo diventa assoluta nella propria negatività.
È ciò che non dovrebbe assolutamente esserci, ma c'è!
Di fronte al Male, il nichilismo perde ogni ragion d'essere.
Svapora il nichilismo, che si fonda sul nulla valoriale, perché non è affatto vero che nulla ha valore!
In quanto il Bene è certo.
Lo è perché perduto per sempre. A causa del male che io sono.
Il male non permette alcun nichilismo. E il suo prezzo è l'inferno.
L'uomo è al sicuro solo in due luoghi.
Uno è l'inarrivabile paradiso. L'altro l'inferno.
Solo lì, infatti, Dio è certo.
Considerato che non v'è certezza alcuna di Paradiso ed Inferno, da ciò che hai scritto deduco che non vi sia nemmeno certezza di Dio, così come che, essendo soltanto questi due regni ultraterreni (Paradiso e Inferno) la sicurezza per l'uomo, egli sia praticamente spacciato, non avendo la certezza di alcun luogo in cui stare al sicuro. O sbaglio?
Citazione di: Ipazia il 16 Aprile 2023, 22:29:50 PMIl male morale nasce dai conflitti materiali per i possesso di, e il potere su, cose e persone . Non lo confonderei col male esistenziale, legato alla condizione mortale e alle sindromi nichiliste svalutative che ne derivano.
Secondo me i conflitti di cui scrivi sono a livello mentale e non di sentimento, quindi, rispondendo al post di apertura, ne è responsabile la mente e non il cuore.
Giusto,sbagliato,bene, male, buono, cattivo....e il resto della zavorra sono etichette e nominalizzazioni che complicano e interferiscono con la vita umana sulla Terra.
Se gli esseri umani si comportassero naturalmente, spontaneamente e liberamente,sarebbero gli esseri viventi più felici della terra!
Lo dice perfino San Paolo,chiamandola Grazia di Dio che libera dalla legge e dal "peccato"
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Aprile 2023, 08:48:20 AMSecondo me i conflitti di cui scrivi sono a livello mentale e non di sentimento, quindi, rispondendo al post di apertura, ne è responsabile la mente e non il cuore.
Siamo una specie che fin dai primi attimi di vita subisce pesantemente l'influsso culturale che ne "civilizza" l'istinto, per cui penso che il male del cuore, passionale, sia solo una scappatoia per giustificare un carattere malriuscito. Il
male morale l'ha spiegato nella sua banale mostruosità mentale Hannah Arendt. Roba da impiegati, omologati alla morale dominante. E la covidemia ha fatto, su grande scala, il bis. Insieme a tante banali malignità di ordine locale fino all'individuale.
Citazione di: Pensarbene il 17 Aprile 2023, 09:35:06 AMGiusto,sbagliato,bene, male, buono, cattivo....e il resto della zavorra sono etichette e nominalizzazioni che complicano e interferiscono con la vita umana sulla Terra.
Se gli esseri umani si comportassero naturalmente, spontaneamente e liberamente,sarebbero gli esseri viventi più felici della terra!
Lo dice perfino San Paolo,chiamandola Grazia di Dio che libera dalla legge e dal "peccato"
Mi sa che Dio e la Sua grazia sono in altre faccende affaccendati ;) , per dirla col Manzoni. Se invece si trattasse unicamente di comprendere l'importanza della collaborazione per raggiungere la realizzazione dell'intera umanità? Se finalmente iniziassimo a lasciar perdere le sirene della fama, del successo, delle ricchezze materiali, e pensassimo esclusivamente ad accumulare ricchezze interiori?
E' l'uovo di Colombo, ma bisogna romperlo, e nessuno lo fa. Non vi sono soluzioni semplici per metastasi complesse. Però ciascuno, nel microregno di cui dispone, ovvero se stesso, ci può provare. A questo punto il problema non è più rompere l'uovo, ma evitare la sozzura. Altrettanto difficile nel nodo avviluppato denominato umanità. Il Male dominante lo sa, e organizza il tutto in modo che sia impossibile scansarla. E l'uovo del Male è servito.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Aprile 2023, 10:00:47 AMSe finalmente iniziassimo a lasciar perdere le sirene della fama, del successo, delle ricchezze materiali, e pensassimo esclusivamente ad accumulare ricchezze interiori?
Perché lasciar perdere se la società ha sempre più fede che Dio non esiste mentre queste ricchezze possono sostituirlo?!
Citazione di: Pensarbene il 17 Aprile 2023, 09:35:06 AMGiusto,sbagliato,bene, male, buono, cattivo....e il resto della zavorra sono etichette e nominalizzazioni che complicano e interferiscono con la vita umana sulla Terra.
Se gli esseri umani si comportassero naturalmente, spontaneamente e liberamente,sarebbero gli esseri viventi più felici della terra!
Fammi capire, Pensarbene, se a me naturalmente, spontaneamente e liberamente viene il desiderio di uccidere qualcuno che mi sta antipatico la strada per la felicità sta nell'assecondare questo desiderio?
Citazione di: Duc in altum! il 17 Aprile 2023, 11:41:02 AMPerché lasciar perdere se la società ha sempre più fede che Dio non esiste mentre queste ricchezze possono sostituirlo?!
Non capisco la domanda. Come si può avere fede in una NON esistenza? Come potrebbero i beni materiali sostituire Dio? Ammesso che Dio esista, mi pare assai strano paragonarlo alle ricchezze materiali, trattandosi di due campi diversi. Mi viene in mente una domanda che facevano qualche decennio fa agli adulti presunti sapienti: è più alto un campanile o è più veloce un treno? 😏 Appunto!
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Aprile 2023, 12:09:40 PMCome potrebbero i beni materiali sostituire Dio?
Ma questa è la tua fede personale.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Aprile 2023, 12:09:40 PMAmmesso che Dio esista
Ma se per la gente Dio non esiste, perché non dovrebbero avere fede nella ricchezza?
Visto che poi (ma davvero non riesci ad accorgertene?!) la società sta divenendo prettamente in questo ideale.
Citazione di: Duc in altum! il 17 Aprile 2023, 12:35:49 PMMa questa è la tua fede personale.
Ma se per la gente Dio non esiste, perché non dovrebbero avere fede nella ricchezza?
Visto che poi (ma davvero non riesci ad accorgertene?!) la società sta divenendo prettamente in questo ideale.
No, non si tratta di mia fede personale, ma di consapevolezza che non potremo portare con noi le ricchezze materiali al momento di lasciare questa valle di lacrime. Perciò perché qualcuno dovrebbe avere fede in ciò da cui dovrà separarsi prima o poi?
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Aprile 2023, 12:40:56 PMNo, non si tratta di mia fede personale, ma di consapevolezza che non potremo portare con noi le ricchezze materiali al momento di lasciare questa valle di lacrime. Perciò perché qualcuno dovrebbe avere fede in ciò da cui dovrà separarsi prima o poi?
Perché crede che post-mortem non c'è nulla o se c'è qualcosa non sarà poi così male, quindi il pensiero oggettivo che pervade - nella stragrande maggioranza dei cittadini terrestri - è proprio l'opposto di questa tua personale (e giusta, io concordo con essa) filosofia:
non mi porto con me le ricchezze, ma con esse vivo più comodo e felice di tanti che non ce l'hanno, quindi farò qualsiasi cosa e accetterò qualsivoglia compromesso per raggiungerla.
E' solo un'eventuale fede in Dio che può farti ragionare sula realtà che non puoi servire Dio o a mammona o che la "ricchezza" spirituale è il vero tesoro/successo.
Citazione di: Aspirante Filosofo58 il 17 Aprile 2023, 08:41:12 AMConsiderato che non v'è certezza alcuna di Paradiso ed Inferno, da ciò che hai scritto deduco che non vi sia nemmeno certezza di Dio, così come che, essendo soltanto questi due regni ultraterreni (Paradiso e Inferno) la sicurezza per l'uomo, egli sia praticamente spacciato, non avendo la certezza di alcun luogo in cui stare al sicuro. O sbaglio?
Scusami Aspirante, ma stai sbagliando, seppure in nutrita compagnia...
Perché vi è un grave e diffuso fraintendimento riguardo al Paradiso e all'Inferno.
Eppure le stesse parole di Gesù sono chiare, sebbene difficili da comprendere, perché troppo semplici...
Il Paradiso e l'Inferno sono luoghi reali, presenti qui e ora!
Vi si può accedere in qualsiasi momento, sono luoghi dell'anima.
La certezza dell'Inferno, a cui sono aduso, deriva proprio dalla certezza di Dio.
Non è una certezza logica, bensì etica.
E sono proprio io, in perfetta solitudine, a condannarmi all'Inferno.
Perché così è giusto!
È giusto in nome del Bene, di Dio, che ora vedo certissimamente, e che ho perduto per sempre.
Ah come vorrei che Dio esistesse, e così magari potesse perdonarmi...
Ma Dio non esiste.
Dio è.
Così sta solo a me giudicarmi. E non posso mentire a me stesso, non posso accampare scuse.
È l'Essere, è ciò che avrei dovuto essere e non sono.
Sono al sicuro, perché ogni dubbio è svanito.
Dio è certo!
Ma perduto per sempre.
Chi garantisce che tutti abbiano la stessa facoltà di auto giudizio di bobmax, la stessa percezione di inferno e paradiso, di Dio che non esiste ma è ? Mi pare una convinzione, o fede, decisamente azzardata e poco riproducibile.
Citazione di: Ipazia il 17 Aprile 2023, 22:14:17 PMChi garantisce che tutti abbiano la stessa facoltà di auto giudizio di bobmax, la stessa percezione di inferno e paradiso, di Dio che non esiste ma è ? Mi pare una convinzione, o fede, decisamente azzardata e poco riproducibile.
Sì, qui non si può più ragionare in termini di universale.
Cioè non funziona come processo induttivo - deduttivo. Dove si va alla ricerca dell'universale partendo dal particolare.
L'Etica non segue questo procedimento.
È invece il particolare a smettere improvvisamente di essere tale per mostrarsi assoluto.
La sua verità non è là fuori, bensì dentro di me.
Anche se sono sempre delle esperienze a risvegliare questa consapevolezza, queste non sono "prove" ma "cifre".
La cui validità è tutta dentro di me.
Esperienze le più disparate, come l'incontro fortuito con uno sconosciuto, o la lettura di un testo di mistica, o un colloquio qui nel forum, possono diventare voci di verità.
Ma che siano effettivamente Vere, dipende sempre e solo da me.
Quindi in effetti la riproducibilità della meccanica spirituale, perché di questo si tratta, è del tutto opinabile.
Anche perché l'altro, qualsiasi altro, è senza dubbio innocente.
Perciò queste mie sono in effetti grida nel deserto.
Forse ha ragione Charon:Lo Spirito questo sconosciuto,sta con la materia energia ma non si confonde con essa ,la informa senza interferire,come un "informatore neutrale e amichevole"
Quindi un'Etica affine all'imperativo categorico kantiano: dentro di me ? Simile all'illuminazione buddista, laddove il paradiso è il nirvana ?
Non esperibile congiuntamente, ma sempre contrapponendo io e altro, in cui se l'altro è sempre innocente, la "colpa" riguarda solo me. E mentre tutto questo accade, il depositario dell'Etica, il Bene, ovvero il Padre cosa fa, dove sta, chi è ?
Citazione di: Ipazia il 18 Aprile 2023, 09:44:03 AMQuindi un'Etica affine all'imperativo categorico kantiano: dentro di me ? Simile all'illuminazione buddista, laddove il paradiso è il nirvana ?
Non esperibile congiuntamente, ma sempre contrapponendo io e altro, in cui se l'altro è sempre innocente, la "colpa" riguarda solo me. E mentre tutto questo accade, il depositario dell'Etica, il Bene, ovvero il Padre cosa fa, dove sta, chi è ?
Il Padre non esiste.
Il Padre è.
Questo è il dono del Padre: non esistere.
Se esistesse... io non esisterei.
Invece esisto.
Ed esisto perché sono stato gettato nel mondo.
Dove avrei potuto testimoniare il Padre, ma non l'ho fatto!
E così non posso più tornare.
Perché la scelta del male, che è sempre amore negato, è per l'eternità.
Tuttavia l'altro è innocente, perché non poteva scegliere che ciò che ha scelto.
In quanto l'altro, in se stesso, è nulla.
Mentre io non sono nulla, anche se tanto lo bramerei, una volta che mi ritrovo all'inferno.
Che l'inferno sia la fucina, che brucia ogni scoria di ciò che non sono, per farmi tornare a Dio?
Cioè a Essere = Nulla?
Questa è l'unica speranza, speranza nell'impossibile.