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LOGOS - Argomenti => Tematiche Filosofiche => Discussione aperta da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 01:39:46 AM

Titolo: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 01:39:46 AM
Marx è stato un buon economista,la sua analisi del capitalismo nascente è una pietra miliare nell'ambito teorico.
La sua filosofia è meno convincente e segnala una preparazione insufficiente e,secondo me, controproducente e inutile.
a)il materialismo dialettico,"rovesciamento" dell'idealismo hegeliano,sembra una pezza di appoggio per la sua idea economica.Hegel è uno dei filosofi migliori della storia,la sua opera è complessa e articolata,la sua idea dello Spirito e della Spiritualità non è riducibile a quello che Marx sosteneva essere.
Anche l'ateismo marxiano non è necessario per quanto concerne la sua analisi economica,apparendo,piuttosto,come un supporto per la sua proposta politica di rivoluzione comunista.
Dire che "la religione è l'oppio dei popoli" non è una affermazione risultante da una seria e rigorosa disamina delle religioni.Al contrario, è un'idea che evidenzia solo un aspetto di esse,la passività sociale.In realtà,conoscendo la Bibbia,bisognerebbe dire il contrario perché la storia dell'ebraismo è costellata di guerre e battaglie, movimenti geografici, volontà di riuscire e obiettivi prospettici:il contrario di un atteggiamento oppiaceo e passivo!
L'Islam è un esempio di come la religione possa essere il fulcro di una rivoluzione e nel campo minore delle fedi,la religione dei Sick ne è un altro esempio:purezza e pugnale!
b)i "manoscritti economico-filosofici " sono un' opera approssimativa dal punto di vista teorico ma interessante per quanto riguarda l'umanesimo del giovane Marx!
Vi si leggono il suo atteggiamento critico nei confronti dell'alienazione operaia,le sue riflessioni sulla "psicologia della macchinizzazione" e,nel contempo,un atteggiamento umano reale e genuino per le sorti dei "proletari".
c)il comunismo non ha basi filosofiche consistenti ma una prospettiva fideistica e utopistica chiara è palese.Marx aveva una simpatia per il socialismo utopistico di Fourier e,soprattutto,per la Comune di Parigi,prima ed unica dimostrazione pratica della possibilità di edificare un regime politico e sociale diverso da quello capitalistico e feudale.
d)la sua amicizia con Engels,capitalista e padrone di azienda, è stata importante per lui dal punto di vista finanziario, giacché Engels stesso lo manteneva.Nel contempo, è stata significativa dal punto di vista psicologico e ricorda quella tra Freud e Jung:simpatia,epistolario,discussioni intellettuali e non

In pratica,dunque,si evince che il punto forte del marxismo,riconosciuto e insegnato ancora oggi in tutte le università, è l'analisi del Capitale e l'economia politica.Il resto è una...sovrastruttura,per dirla con una parola molto  usata da lui,di di quell'analisi stessa.




Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 14 Marzo 2023, 06:14:01 AM
Se è bastata questa paginetta per cambiare la visione del mondo (antropologico) e la storiografia, significa che l'apporto filosofico - materialismo storico - di Marx non è stato così irrilevante:

Citazione di: Marx - Prefazione a per la critica all'economia politicaIl primo lavoro intrapreso per sciogliere i dubbi che mi assalivano fu una revisione critica della filosofia del diritto di Hegel, lavoro di cui apparve l'introduzione nei Deutsch-französische Jahrbücher pubblicati a Parigi nel 1844. La mia ricerca arrivò alla conclusione che tanto i rapporti giuridici quanto le forme dello Stato non possono essere compresi né per sé stessi, né per la cosiddetta evoluzione generale dello spirito umano, ma hanno le loro radici, piuttosto, nei rapporti materiali dell'esistenza il cui complesso viene abbracciato da Hegel, seguendo l'esempio degli inglesi e dei francesi del secolo XVIII, sotto il termine di "società civile"; e che l'anatomia della società civile è da cercare nell'economia politica. Avevo incominciato lo studio di questa scienza a Parigi, e lo continuai a Bruxelles, dove ero emigrato in seguito a un decreto di espulsione del sig. Guizot. Il risultato generale al quale arrivai e che, una volta acquisito, mi servì da filo conduttore nei miei studi, può essere brevemente formulato così: nella produzione sociale della loro esistenza, gli uomini entrano in rapporti determinati, necessari, indipendenti dalla loro volontà, in rapporti di produzione che corrispondono a un determinato grado di sviluppo delle loro forze produttive materiali. L'insieme di questi rapporti di produzione costituisce la struttura economica della società, ossia la base reale sulla quale si eleva una sovrastruttura giuridica e politica e alla quale corrispondono forme determinate della coscienza sociale. Il modo di produzione della vita materiale condiziona, in generale, il processo sociale, politico e spirituale della vita. Non è la coscienza degli uomini che determina il loro essere, ma è, al contrario, il loro essere sociale che determina la loro coscienza. A un dato punto del loro sviluppo, le forze produttive materiali della società entrano in contraddizione con i rapporti di produzione esistenti, cioè con i rapporti di proprietà (che ne sono soltanto l'espressione giuridica) dentro i quali tali forze per l'innanzi s'erano mosse. Questi rapporti, da forme di sviluppo delle forze produttive, si convertono in loro catene. E allora subentra un'epoca di rivoluzione sociale. Con il cambiamento della base economica si sconvolge più o meno rapidamente tutta la gigantesca sovrastruttura. Quando si studiano simili sconvolgimenti, è indispensabile distinguere sempre fra lo sconvolgimento materiale delle condizioni economiche della produzione, che può essere constatato con la precisione delle scienze naturali, e le forme giuridiche, politiche, religiose, artistiche o filosofiche, ossia le forme ideologiche che permettono agli uomini di concepire questo conflitto e di combatterlo. Come non si può giudicare un uomo dall'idea che egli ha di se stesso, così non si può giudicare una simile epoca di sconvolgimento dalla coscienza che essa ha di se stessa; occorre invece spiegare questa coscienza con le contraddizioni della vita materiale, con il conflitto esistente fra le forze produttive della società e i rapporti di produzione. Una formazione sociale non perisce finchè non si siano sviluppate tutte le forze produttive a cui può dare corso; nuovi e superiori rapporti di produzione non subentrano mai, prima che siano maturate in seno alla vecchia società le condizioni materiali della loro esistenza. Ecco perchè l'umanità non si propone se non quei problemi che può risolvere, perchè, a considerare le cose dappresso, si trova sempre che il problema sorge solo quando le condizioni materiali della sua soluzione esistono già o almeno sono in formazione. A grandi linee, i modi di produzione asiatico, antico, feudale e borghese moderno possono essere designati come epoche che marcano il progresso della formazione economica della società. I rapporti di produzione borghese sono l'ultima forma antagonistica del processo di produzione sociale; antagonistica non nel senso di un antagonismo individuale, ma di un antagonismo che sorga dalle condizioni di vita sociali degli individui. Ma le forze produttive che si sviluppano nel seno della società borghese creano in pari tempo le condizioni materiali per la soluzione di questo antagonismo. Con questa formazione sociale si chiude dunque la preistoria della società umana.
Evidenziazioni mie. Poi si può entrare nel merito delle tue specifiche contestazioni.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 06:55:12 AM
Quello che scrivi è noto ma,purtroppo,la lettura e la conoscenza approfondita e critica   de Il Capitale non lo erano altrettanto .
La maggior parte dei marxisti,compresi i leader della seconda internazionale che erano i migliori conoscitori della sua teoria, non padroneggiavano la sua analisi economica a fondo.Come per la fisica,pochissime persone padroneggiano a fondo la materia in cui sono laureati.
Come ho detto,il nucleo del marxismo è la critica dell'economia politica e la sua analisi del primo capitalismo contenuta nei volumi del Il Capitale.
Tutto il resto è un prolegomeno e una sovrastruttura filosofica e ideologica,valida come tale ma non è certo un sommo pensiero.
Poi c'è un altro fatto:Marx, come Freud,scriveva bene,aveva talento nell'esporre le sue ideepoteva contare su un amico che lo manteneva e lo sopportava,su una moglie che chiudeva un occhio e una marea di possibili seguaci nel proletariato e perfino in alcuni aziendali di allora.
Era un buon materialista,coerentemente con il suo pensiero.

Nota
Il materialismo dialettico è una riduzione e semplificazione del pensiero hegeliano e,in genere,dell'idealismo filosofico per non parlare di metafisica e spiritualità in genere.
Dire che la storia è dovuta alla lotta di classe è una affermazione che estrapola fatti e personaggi dimenticando tutto il resto.
Affermare che il mondo è una sovrastruttura sopra una base economica,è in linea con la più pura MENTALITÀ E IDEOLOGIA BORGHESE DI ALLORA.
Marx è stato uno dei migliori teorici borghesi del suo tempo, l'autore di una buona critica dell'economia politica,il favitore di una nuova economia politica e  il profeta  di una ILLUSIONE che già Kautzik, uno dei maggiori teorici del marxismo,frenava e stemperava proprio in nome dell' analisi fatta da Marx ne Il Capitale.



Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 14 Marzo 2023, 11:06:39 AM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 01:39:46 AMMarx è stato un buon economista,la sua analisi del capitalismo nascente è una pietra miliare nell'ambito teorico.
La sua filosofia è meno convincente e segnala una preparazione insufficiente e,secondo me, controproducente e inutile.
a)il materialismo dialettico,"rovesciamento" dell'idealismo hegeliano,sembra una pezza di appoggio per la sua idea economica.Hegel è uno dei filosofi migliori della storia,la sua opera è complessa e articolata,la sua idea dello Spirito e della Spiritualità non è riducibile a quello che Marx sosteneva essere.

Il rovesciamento di Hegel avviene prima degli studi economici e colpisce il nucleo del pensiero hegeliano, ovvero l'idealismo spiritualista, a partire dalla lettura di Feuerbach, che parte dalla religione: ...

CitazioneAnche l'ateismo marxiano non è necessario per quanto concerne la sua analisi economica,apparendo,piuttosto,come un supporto per la sua proposta politica di rivoluzione comunista.
Dire che "la religione è l'oppio dei popoli" non è una affermazione risultante da una seria e rigorosa disamina delle religioni.Al contrario, è un'idea che evidenzia solo un aspetto di esse,la passività sociale.

...ovvero la sua metà del cielo: il supporto necessario alla società classista in cui pochi dominano molti. Anche l'ateo Napoleone riconobbe il supporto importante della religione alla conservazione del potere dello stato. L'altra metà del cielo religioso: ...

CitazioneIn realtà,conoscendo la Bibbia,bisognerebbe dire il contrario perché la storia dell'ebraismo è costellata di guerre e battaglie, movimenti geografici, volontà di riuscire e obiettivi prospettici:il contrario di un atteggiamento oppiaceo e passivo!
L'Islam è un esempio di come la religione possa essere il fulcro di una rivoluzione e nel campo minore delle fedi,la religione dei Sick ne è un altro esempio:purezza e pugnale!

... la "volontà di potenza tarantolata" la racconta F.Nietzsche. Una Treccani di orrori in millemila volumi.

Citazioneb)i "manoscritti economico-filosofici " sono un' opera approssimativa dal punto di vista teorico ma interessante per quanto riguarda l'umanesimo del giovane Marx!
Vi si leggono il suo atteggiamento critico nei confronti dell'alienazione operaia,le sue riflessioni sulla "psicologia della macchinizzazione" e,nel contempo,un atteggiamento umano reale e genuino per le sorti dei "proletari".

Interessante anche per quanto riguarda la storia, per non dire il destino, della filosofia ...

"I filosofi hanno soltanto diversamente interpretato il mondo ma si tratta di trasformarlo".

approdata alla necessità per essa stessa di una "filosofia della prassi" e alla dismissione dell'armamentario metafisico centrato sulla millenaria speculazione teista. Filosofia della prassi che, in congiunzione con l'analisi economica della società capitalisca, non può che portare ...

Citazionec)il comunismo non ha basi filosofiche consistenti ma una prospettiva fideistica e utopistica chiara è palese.Marx aveva una simpatia per il socialismo utopistico di Fourier e,soprattutto,per la Comune di Parigi,prima ed unica dimostrazione pratica della possibilità di edificare un regime politico e sociale diverso da quello capitalistico e feudale.

... all'aut aut: socialismo o barbarie.

Che poi si sia semplificata di molto la palingenesi comunista, appartiene al mestiere della politica e delle sue sfide al futuro. Oggi i marxisti, col senno di poi, sono più smaliziati sul vendere la pelle dell'orso, sempre più barbaro, prima di averlo preso.

Citazioned)la sua amicizia con Engels,capitalista e padrone di azienda, è stata importante per lui dal punto di vista finanziario, giacché Engels stesso lo manteneva.Nel contempo, è stata significativa dal punto di vista psicologico e ricorda quella tra Freud e Jung:simpatia,epistolario,discussioni intellettuali e non

Come tutti i geni fortunati ha trovato il suo sponsor. Un capitalista dal volto umano destinato, in quanto tale, ad avere pochi successi nel suo campo, ma molti in quella che era la sua vocazione di rivoluzionario.

CitazioneIn pratica,dunque,si evince che il punto forte del marxismo,riconosciuto e insegnato ancora oggi in tutte le università, è l'analisi del Capitale e l'economia politica.Il resto è una...sovrastruttura,per dirla con una parola molto  usata da lui,di di quell'analisi stessa.

Direi piuttosto il contrario. Tenendo ferma l'origine dell'accumulazione capitalistica dal plusvalore estorto ai produttori reali, i tecnicismi di tale processo si sono assai modificati con l'avvento di capitale e speculazione finanziari, per cui anche "Il Capitale" richiede i suoi aggiornamenti.

Quello che rimane è proprio la visione del mondo marxista, il suo immanentismo filosofico, il materialismo storico: chiave di lettura obbligata della storia in cui siamo tuttora immersi. Ancor più di allora, quando la politica contava ancora qualcosa, e non era totalmente sussunta al Capitale come sua "agenzia d'affari".
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: anthonyi il 14 Marzo 2023, 11:29:02 AM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 01:39:46 AMMarx è stato un buon economista,la sua analisi del capitalismo nascente è una pietra miliare nell'ambito teorico.
La sua filosofia è meno convincente e segnala una preparazione insufficiente e,secondo me, controproducente e inutile.
a)il materialismo dialettico,"rovesciamento" dell'idealismo hegeliano,sembra una pezza di appoggio per la sua idea economica.Hegel è uno dei filosofi migliori della storia,la sua opera è complessa e articolata,la sua idea dello Spirito e della Spiritualità non è riducibile a quello che Marx sosteneva essere.
Anche l'ateismo marxiano non è necessario per quanto concerne la sua analisi economica,apparendo,piuttosto,come un supporto per la sua proposta politica di rivoluzione comunista.
Dire che "la religione è l'oppio dei popoli" non è una affermazione risultante da una seria e rigorosa disamina delle religioni.Al contrario, è un'idea che evidenzia solo un aspetto di esse,la passività sociale.In realtà,conoscendo la Bibbia,bisognerebbe dire il contrario perché la storia dell'ebraismo è costellata di guerre e battaglie, movimenti geografici, volontà di riuscire e obiettivi prospettici:il contrario di un atteggiamento oppiaceo e passivo!
L'Islam è un esempio di come la religione possa essere il fulcro di una rivoluzione e nel campo minore delle fedi,la religione dei Sick ne è un altro esempio:purezza e pugnale!
b)i "manoscritti economico-filosofici " sono un' opera approssimativa dal punto di vista teorico ma interessante per quanto riguarda l'umanesimo del giovane Marx!
Vi si leggono il suo atteggiamento critico nei confronti dell'alienazione operaia,le sue riflessioni sulla "psicologia della macchinizzazione" e,nel contempo,un atteggiamento umano reale e genuino per le sorti dei "proletari".
c)il comunismo non ha basi filosofiche consistenti ma una prospettiva fideistica e utopistica chiara è palese.Marx aveva una simpatia per il socialismo utopistico di Fourier e,soprattutto,per la Comune di Parigi,prima ed unica dimostrazione pratica della possibilità di edificare un regime politico e sociale diverso da quello capitalistico e feudale.
d)la sua amicizia con Engels,capitalista e padrone di azienda, è stata importante per lui dal punto di vista finanziario, giacché Engels stesso lo manteneva.Nel contempo, è stata significativa dal punto di vista psicologico e ricorda quella tra Freud e Jung:simpatia,epistolario,discussioni intellettuali e non

In pratica,dunque,si evince che il punto forte del marxismo,riconosciuto e insegnato ancora oggi in tutte le università, è l'analisi del Capitale e l'economia politica.Il resto è una...sovrastruttura,per dirla con una parola molto  usata da lui,di di quell'analisi stessa.





Io invece ho sempre pensato, e continuo a pensare, l'esatto contrario.
Dal punto di vista sociologico Marx ha detto qualcosa di utile con il rapporto struttura-sovrastruttura che in qualche modo anticipa il problema dell'autopoiesi. 
Dal punto di vista economico invece Marx ha dato solo rappresentazioni false ed indirizzate a rompere l'armonia sociale producendo danni enormi nel funzionamento dei sistemi economici che dalla sua visione economica sono stati condizionati. 
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: baylham il 14 Marzo 2023, 11:41:53 AM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 01:39:46 AMMarx è stato un buon economista,la sua analisi del capitalismo nascente è una pietra miliare nell'ambito teorico.
...
In pratica,dunque,si evince che il punto forte del marxismo,riconosciuto e insegnato ancora oggi in tutte le università, è l'analisi del Capitale e l'economia politica.Il resto è una...sovrastruttura,per dirla con una parola molto  usata da lui,di di quell'analisi stessa.


Affermazioni che dimostrano che non hai alcuna conoscenza della scienza economica che si studia nelle università occidentali.
La teoria economica di Marx si studia giustamente soltanto nell'ambito dei corsi di storia economica e storia della scienza economica, nessun corso di scienza economica si basa sulla teoria economica di Marx. Il Marx economista attrae analfabeti economici quali sono in generale i filosofi e i letterati.

Comunque sebbene entrambi fanno parte dell'archeologia della filosofia, considero il materialismo storico di Marx superiore all'idealismo di Hegel. Nel rapporto tra religione ed economia non ho dubbi su che cosa prevalga.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 12:00:11 PM
Viene insegnato nelle università sia come testi originari selezionati che come teoria economica relativa a un' epoca passata.
Questo è logico e palese.
Per il resto , quello che rimane di Marx  è una mentalità economicistica e materialista,completamente superata dalla sistemica e dalla bolla finanziaria teorico-pratica.
Però c' è una cosa da dire: ci sono residui marxisti e comunisti nel capitalismo attuale,leggete questo libro:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://books.google.com/books/about/Il_comunismo_del_capitale.html%3Fid%3DavOKSQAACAAJ&ved=2ahUKEwjpwZukodv9AhUogv0HHeekDDIQFnoECBEQAQ&usg=AOvVaw0VcrZ35QxtdlVuVkBuQVWZ

Il capitalismo attuale assomiglia alla materia oscura dell'universo: ha un reticolo e nodi che non si vedono,una gravitazione e un motu proprio invisibili CHE SONO PIÙ IMPORTANTI DI CIÒ CHE È VISIBILE!








Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: anthonyi il 14 Marzo 2023, 12:08:48 PM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 12:00:11 PMPerò c' è una cosa da dire: ci sono residui marxisti e comunisti nel capitalismo attuale,leggete questo libro:











Per essere più precisi, ci sono, purtroppo, residui delle idee marxiane nella gestione dei sistemi economici di mercato odierni. Basti pensare a Calenda, che ha fatto del salario minimo un vessillo della sua proposta politica. 
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 12:32:18 PM
Un virus ancora privo di rimedi,manca il vaccino e, di sicuro, si guardano bene anche solo dal pensarci!
Quando ero giovane,adolescente,ero ancora in po' invischiato nel bisogno di autorità e ribellione di quell'età.
Era il '68 quindi potete immaginare le "tentazioni" di ogni genere che giravano anche nell'aria...
Però,a me non ha mai interessato il potere di qualsiasi genere,men che meno la pecunia e la violenza.
Quindi ne sono uscito indenne con un po' di musica in più e le idee più chiare.
Mi interessava molto di più la libertà quindi l'invasione della Cecoslovacchia e l'attacco proditorio arabo ad Israele,due porcherie.
Da allora io ho optato per la non violenza,il non potere e l' indispensabile in fatto di soldi.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 14 Marzo 2023, 14:13:48 PM
Citazione di: baylham il 14 Marzo 2023, 11:41:53 AMAffermazioni che dimostrano che non hai alcuna conoscenza della scienza economica che si studia nelle università occidentali.
La teoria economica di Marx si studia giustamente soltanto nell'ambito dei corsi di storia economica e storia della scienza economica, nessun corso di scienza economica si basa sulla teoria economica di Marx. Il Marx economista attrae analfabeti economici quali sono in generale i filosofi e i letterati.
Questo è certo. L'Economics si occupa di come fare e moltiplicare i soldi, non certo della loro genesi che è materia volgare da filosofi e letterati, analfabeti di truffe capitalistiche.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 14 Marzo 2023, 14:21:06 PM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 12:32:18 PMQuindi ne sono uscito indenne con un po' di musica in più e le idee più chiare.
Mi interessava molto di più la libertà quindi l'invasione della Cecoslovacchia e l'attacco proditorio arabo ad Israele,due porcherie.
Da allora io ho optato per la non violenza,il non potere e l' indispensabile in fatto di soldi.
Non sia mai che ti fossi occupato delle porcherie occidentali (Vietnam, Congo, Grecia, Centro e Sud America, Indonesia,...) e sioniste (dal '48 al '66), per non avere le idee troppo chiare e continuare a "pensarbene".

Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 14:41:15 PM
No,ero troppo occupato con la filosofia orientale e le arti marziali, due cose che mi hanno insegnato a valutare l'avversario in modo diverso.Infatti,tutte quelle porcherie si sono esaurite da sole.Per quanto riguarda il Cile,nel paese dove abito,abbiamo accolto una quantità notevole di esuli,tra cui uno diventato mio amico davvero Quel ragazzo mi ha descritto bene la situazione pre golpe e golpiana.Lui,ad esempio,era stato messo in una buca  chiusa per tre giorni senza mangiare bere.Doveva starci raggomitolato e questo dopo essere stato frustato a sangue .
Lui era di sinistra moderata,non era neppure un estremista.
Per quanto riguarda il resto,io ho lavorato molto anni con Amnesty International e ho foraggiato un paio di associazioni internazionali di cui potevo fidarmi avendovi amici.Infine ho fatto tutta la carriera nella Protezione Civile con gli annessi e connessi locali e non.
Per quanto riguarda la teoria marxista nelle università:

https://www.marxismo-oggi.it/saggi-e-contributi/interventi/494-la-retorica-dell-eccellenza-nell-universita-succube-della-logica-aziendale

Ciononostante,ci sono aspetti del marxismo che sono stati clonati e passati in teorie e pratiche economiche successive ben mimetizzati e insegnati.



Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: daniele22 il 14 Marzo 2023, 16:02:39 PM
Ignoro totalmente il pensiero di Marx, ma ho colto forse sbagliandomi qualcosa che mi suona storto. Forse andrò fuori tema, semmai ditemelo. Partendo da lontano, cinque diecimila anni fa, il discorso, quand'anche il testo scritto, ha da sempre influito sulle nostre azioni. Il discorso fa parte della materia e ne regola il suo movimento tramite la politica. Ma è solo dal periodo del mercantilismo che si ebbero i primi abbozzi di quelle che divennero poi vere e proprie teorie economiche, periodo in cui Marx, Smith e altri di cui non so i nomi fondarono tutto quel che venne dopo. Naturalmente il concetto era già presente presso la Grecia antica, ma non in forma di scienza.
Vorrei pertanto insinuare che nella tradizione giudaica almeno, il discorso, fino all'epoca di Copernico più o meno, avrebbe esercitato un potere limitato per il motivo che questi di fatto era ispirato a Dio. Ma di lì in poi, Dio sarebbero divenute sempre più le varie teorie umane. Negare che l'idea di Dio e le teorie umane siano "materia" mi sembra in certa misura una sciocchezza. Naturalmente le strutture che immagino non sono cristallizzate in struttura e sovrastruttura, bensì in strutture che sormontano altre strutture e delle quali si alimentano in un moto diveniente e in modo ricapitolativo. Un saluto
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: green demetr il 14 Marzo 2023, 16:02:55 PM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 01:39:46 AMMarx è stato un buon economista,la sua analisi del capitalismo nascente è una pietra miliare nell'ambito teorico.
La sua filosofia è meno convincente e segnala una preparazione insufficiente e,secondo me, controproducente e inutile.
a)il materialismo dialettico,"rovesciamento" dell'idealismo hegeliano,sembra una pezza di appoggio per la sua idea economica.Hegel è uno dei filosofi migliori della storia,la sua opera è complessa e articolata,la sua idea dello Spirito e della Spiritualità non è riducibile a quello che Marx sosteneva essere.
Anche l'ateismo marxiano non è necessario per quanto concerne la sua analisi economica,apparendo,piuttosto,come un supporto per la sua proposta politica di rivoluzione comunista.
Dire che "la religione è l'oppio dei popoli" non è una affermazione risultante da una seria e rigorosa disamina delle religioni.Al contrario, è un'idea che evidenzia solo un aspetto di esse,la passività sociale.In realtà,conoscendo la Bibbia,bisognerebbe dire il contrario perché la storia dell'ebraismo è costellata di guerre e battaglie, movimenti geografici, volontà di riuscire e obiettivi prospettici:il contrario di un atteggiamento oppiaceo e passivo!
L'Islam è un esempio di come la religione possa essere il fulcro di una rivoluzione e nel campo minore delle fedi,la religione dei Sick ne è un altro esempio:purezza e pugnale!
b)i "manoscritti economico-filosofici " sono un' opera approssimativa dal punto di vista teorico ma interessante per quanto riguarda l'umanesimo del giovane Marx!
Vi si leggono il suo atteggiamento critico nei confronti dell'alienazione operaia,le sue riflessioni sulla "psicologia della macchinizzazione" e,nel contempo,un atteggiamento umano reale e genuino per le sorti dei "proletari".
c)il comunismo non ha basi filosofiche consistenti ma una prospettiva fideistica e utopistica chiara è palese.Marx aveva una simpatia per il socialismo utopistico di Fourier e,soprattutto,per la Comune di Parigi,prima ed unica dimostrazione pratica della possibilità di edificare un regime politico e sociale diverso da quello capitalistico e feudale.
d)la sua amicizia con Engels,capitalista e padrone di azienda, è stata importante per lui dal punto di vista finanziario, giacché Engels stesso lo manteneva.Nel contempo, è stata significativa dal punto di vista psicologico e ricorda quella tra Freud e Jung:simpatia,epistolario,discussioni intellettuali e non

In pratica,dunque,si evince che il punto forte del marxismo,riconosciuto e insegnato ancora oggi in tutte le università, è l'analisi del Capitale e l'economia politica.Il resto è una...sovrastruttura,per dirla con una parola molto  usata da lui,di di quell'analisi stessa.





La filosofia marxista è sostanzialmente un proseguimento di quella hegeliana.
Laddove si parla di un Marx che ha ribaltato Hegel, lo si fa senza la preparazione e le intuizione all'altezza della filosofia.
Ho già detto che presto inizieremo la lettura del capitale.
Ma all'interno del 3d di hegel, ho già parlato di Paolo Vinci che tiene una terza conferenza, sono ancora alla prima io, proprio sulla lettura marxiana di Hegel.
Nella prima conferenza però già vi sono degli elementi che fanno pensare come in fin dei conti la filosofia della storia marxiana, sia equivalente a quella hegeliana.
Come anche insengava Preve, la dialettica padrone-schiavo è già in nuce la lotta di classe del manifesto comunista (Che però è solo un testo giovanile di Marx, e tra l'altro comissionato proprio dai comunisti).
Quello che conta non è tanto lo spirito utopico, perchè è utopico anche il super-uomo, o il cristianesimo o il giudaismo (dell'islam mai mi son occupato).
Quanto la lettura precisa e l'apparato intellettuale su cui il filosofo si inerpica sugli altopiani dove la filosofia vive.
Se tu sostituisci a Dio, la parola Storia, ecco che tutte le polemiche si dissolvono con una grande semplicità.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 16:38:47 PM
Lo è se tu consideri la polarizzazione in filosofia come una medaglia con due facce diverse.
Per questo ho detto che il materialismo dialettico e quello storico e sociale,non sono affatto un capovolgimento di Hegel come pretende Marx,ma una faccia della stessa medaglia.

Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 14 Marzo 2023, 17:22:30 PM
Il "rovesciamento" non è sulla dinamica dei processi storici (dialettica), ma sul soggetto di questi processi: lo Spirito da una parte, le contraddizioni materiali di classe dall'altra. Ben lieta se qualcuno, documenti alla mano, mi convince che non è così. La risposta che anche le classi subalterne hanno uno spirito, non vale. O vale poco.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 18:10:14 PM
Non è proprio così:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.skuola.net/filosofia-contemporanea/marx-introduzione-pensiero-confronto-hegel-feuerbach.html%23:~:text%3DMarx%2520condivide%2520con%2520Hegel%2520lo,con%2520le%2520sue%2520concrete%2520manifestazioni.&ved=2ahUKEwiNgZCZ8Nv9AhVEiv0HHWHAD-gQFnoECBYQBQ&usg=AOvVaw3Eo7idH-GQIMwzEv8MDZMc


E poi la serra:


https://www.google.com/search?q=marx+e+hrgel&oq=marx+e+hrgel&aqs=chrome..69i57.2883j0j4&client=ms-android-wtn&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8&chrome_dse_attribution=1

Nota
La parte più idealistica, metafisica e utopistica del marxismo sta nell'idea di una società perfetta partorita da una dittatura,quella del proletariato.
Questa idea, più che la teoria,ha permesso a Lenin di attuare la Rivoluzione di ottobre, rovesciare il nascente capitalismo feudale e instaurare la dittatura comunista.
Questo in un paese in cui gli operai erano una minoranza rispetto ai contadini.
Un atto niente affatto marxista,dato che Marx considerava l'avvento del comunismo come risultato della caduta dell'economia capitalistica in sé stessa e per sé stessa.Dunque,un parto sociale "aiutato " dalla lotta operaia  e non un atto di forza in  società per giunta arretrate e contadine.
Lo stesso discorso vale per la Cina di Mao e Cuba di Castro:paesi sedicenti comunisti che hanno violato i principi stessi del socialismo scientifico con un atto di forza.
Il "comunismo scientifico" di Marx, è stato difeso da Kautsky in prima linea criticato e insultato da Lenin,naturalmente....
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://it.m.wikipedia.org/wiki/Karl_Kautsky&ved=2ahUKEwjtzf3K9tv9AhUD_rsIHfDEDbsQFnoECBMQAQ&usg=AOvVaw2gjvHEv-rOQ32zE9sEAYXz

Quando poi è arrivato Stalin con la deportazione forzata di decine e decine di milioni di contadini nelle fabbriche,per il marxismo scientifico è suonata la campana a morto.
Insomma,non c'è nessun paese "marxista" al mondo che abbia applicato il comunismo scientifico di Marx,aspettando e facilitando il naturale parto socioeconomico del socialismo dalle ceneri del capitalismo.
Anche Lenin,in "Imperialismo,fase finale del capitalismo",brucia  Il Capitale e sostiene la liceità della rivoluzione volontaria
Il comunismo non è mai stato veramente marxista,perlomeno nella fase iniziale,la socialdemocrazia lo è stata un po' di più perlomeno nella sua forma più progressista:considerava possibile accompagnare la crisi del capitalismo con misure correttive sul piano sociale, così che,il parto,sarebbe poi stato più o meno indolore.










Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: niko il 14 Marzo 2023, 18:50:18 PM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 18:10:14 PMNon è proprio così:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.skuola.net/filosofia-contemporanea/marx-introduzione-pensiero-confronto-hegel-feuerbach.html%23:~:text%3DMarx%2520condivide%2520con%2520Hegel%2520lo,con%2520le%2520sue%2520concrete%2520manifestazioni.&ved=2ahUKEwiNgZCZ8Nv9AhVEiv0HHWHAD-gQFnoECBYQBQ&usg=AOvVaw3Eo7idH-GQIMwzEv8MDZMc


E poi la serra:


https://www.google.com/search?q=marx+e+hrgel&oq=marx+e+hrgel&aqs=chrome..69i57.2883j0j4&client=ms-android-wtn&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8&chrome_dse_attribution=1

Nota
La parte più idealistica, metafisica e utopistica del marxismo sta nell'idea di una società perfetta partorita da una dittatura,quella del proletariato.
Questa idea, più che la teoria,ha permesso a Lenin di attuare la Rivoluzione di ottobre, rovesciare il nascente capitalismo feudale e instaurare la dittatura comunista.
Questo in un paese in cui gli operai erano una minoranza rispetto ai contadini.
Un atto niente affatto marxista,dato che Marx considerava l'avvento del comunismo come risultato della caduta dell'economia capitalistica in sé stessa e per sé stessa.Dunque,un parto sociale "aiutato " dalla lotta operaia  e non un atto di forza in  società per giunta arretrate e contadine.
Lo stesso discorso vale per la Cina di Mao e Cuba di Castro:paesi sedicenti comunisti che hanno violato i principi stessi del socialismo scientifico con un atto di forza.
Il "comunismo scientifico" di Marx, è stato difeso da Kautsky in prima linea criticato e insultato da Lenin,naturalmente....
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://it.m.wikipedia.org/wiki/Karl_Kautsky&ved=2ahUKEwjtzf3K9tv9AhUD_rsIHfDEDbsQFnoECBMQAQ&usg=AOvVaw2gjvHEv-rOQ32zE9sEAYXz

Quando poi è arrivato Stalin con la deportazione forzata di decine e decine di milioni di contadini nelle fabbriche,per il marxismo scientifico è suonata la campana a morto.
Insomma,non c'è nessun paese "marxista" al mondo che abbia applicato il comunismo scientifico di Marx,aspettando e facilitando il naturale parto socioeconomico del socialismo dalle ceneri del capitalismo.
Anche Lenin,in "Imperialismo,fase finale del capitalismo",brucia  Il Capitale e sostiene la liceità della rivoluzione volontaria
Il comunismo non è mai stato veramente marxista,perlomeno nella fase iniziale,la socialdemocrazia lo è stata un po' di più perlomeno nella sua forma più progressista:considerava possibile accompagnare la crisi del capitalismo con misure correttive sul piano sociale, così che,il parto,sarebbe poi stato più o meno indolore.












Analisi che come al solito non tiene conto del trotszchismo e dello spartachismo come esperienze storiche reali, cioe' del rapporto di forza tra capitale e lavoro a inizi del novecento per come esso realmente si configuro', e del fallimento del tentativo, reale e concreto, di estendere la rivoluzione di ottobre e le sue giuste idee e prassi ai paesi "industrializzati" ad opera dei (veri, ed eroici) rivoluzionari europei dell'immediato primo dopoguerra (tentativo che non fu certo ad opera di Stalin, sostenitore del socialismo in un solo paese, coicidente "guardacaso" con il suo potere dittatoriale personale).

Non c'e' nessuna riflessione su come l'Internazionale divenne Comintern, e su come, in breve tempo, con l'ascesa al potere di Stalin, l'obbiettivo della rivoluzione nei paesi industrializzati, di cui qui si vorrebbe parlare, fu subordinato alla prosperita' statuale sovietica.

Quella che di fatto fu una -dura- sconfitta dei comunisti e del comunismo (Trocij ammazzato a martellate da un sicario staliniano, i capi spartachisti eliminati dagli scagnozzi della borghesia e dagli embrioni del nazismo e qui mi fermo ma potrei continuare...) viene fatta passare per una incoerenza tra teoria e prassi del comunismo, o una inadeguatezza della sua teoria.

Veramente senza le basi della conoscenza storica c'e' poco da parlare.

Se si conoscesse la storia, la coerenza dovrebbe essere riconosciuta ai comunisti dello specifico periodo in oggetto, anche da chi non fosse assolutamente d'accordo con loro.

Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 19:39:59 PM

Qui si sta facendo un discorso sulla filosofia di Marx e sulla sua idea di storia e di economia e non polemichette.
La tesi di Marx sulla nascita del socialismo dalle ceneri del capitalismo basata sull'involuzione economica dello stesso è nota anche ai paracarri,il suo Capitale parla chiaro.
Il resto è volontarismo ideologico e idealismo rivoluzionario,da Lenin a Trotzky,da Mao a Fidel Castro,ecc...
Per Marx l'unica cosa reale e importante erano la struttura produttiva e i rapporti di produzione,tutto il resto? Una sovrastruttura.
Karl Kautzky,ideatore della socialdemocrazia,qualificato come rinnegato da Lenin,è uno dei pochi veri marxisti della storia:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://it.m.wikipedia.org/wiki/Karl_Kautsky&ved=2ahUKEwjtzf3K9tv9AhUD_rsIHfDEDbsQFnoECBMQAQ&usg=AOvVaw2gjvHEv-rOQ32zE9sEAYXz

La sua posizione era chiara:Non si può credere in una tesi e poi comportarsi in modo completamente diverso,come  voler fare nascere un bambino prima che la madre sia incinta!
Lenin e Mao hanno fatto un parto prematuro o innaturale. La Russia non aveva alcun capitalismo avanzato e in crisi,era un paese feudale con inizi di industrializzazione,un paese contadino,la Cina ancora peggio.
Marx avrebbe deriso tutte e due dando loro del "socialisti utopisti e antiscientifici"
Stalin,durante la rivoluzione,si occupava di rapinare le banche non senza vittime,per foraggiare la rivoluzione stessa,non aveva istruzione e si comportava da spavaldo.
Questo fece dire a Lenin,prima di morire:"state molto attenti al compagno Stalin"
Nel contempo non aveva speso una parola per le tesi di Trotzky,pur essendo Trotzky una mente fine e un rivoluzionario alla Che Guevara.
Quindi,l'idea del comunismo in un paese solo,oltre ad essere una minchiata cicero pro domo Stalin,era già presente in fìeri,nel leninismo.
Il marxismo, in termini laico fideistici, è una profezia ben costruita autorealizzantesi attraverso attori diversi in conflitto tra di loro.
L'unica evoluzione politica intelligente e conseguente è stata la prima socialdemocrazia che mirava alle condizioni sociali dei lavoratori in un capitalismo ritenuto perdente o in difficoltà.
Poi essa si edulcorò fino a diventare l'ombra di sé stessa.
Quella fu la vera fine del marxismo!
Il resto fu un uso rivoluzionario e a priori di una teoria che voleva essere fondata su un'analisi rigorosa dell'economia capitalistica ponendo nel suo declino l'avvento di un' utopia.
Questo dice la storia e la storia ha fatto giustizia mentre il capitalismo ha fatto sue alcune caratteristiche del comunismo:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://librerie.unicatt.it/libri-autore/christian
marazzi.html&ved=2ahUKEwie8b7PiNz9AhWQi_0HHXo2CwoQFnoECAwQAQ&usg=AOvVaw3X7nHR_ijnjtXtTPtW4Jqj

Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 14 Marzo 2023, 20:33:32 PM
Citazione di: niko il 14 Marzo 2023, 18:50:18 PM... i capi spartachisti eliminati dagli scagnozzi della borghesia e dagli embrioni del nazismo e qui mi fermo ma potrei continuare...) viene fatta passare per una incoerenza tra teoria e prassi del comunismo, o una inadeguatezza della sua teoria.

Continuiamo invece. Gli spartachisti sono stati eliminati dai nazidem dell'epoca e dal loro ministro di polizia, il socialdemocratico Noske. Altro che via socialdemocratica al socialismo !

Viene da ridere a pensare come la retorica borghese intende la rivoluzione: una passeggiata col Manifesto in mano, in attesa dei tempi scientificamente giusti per il passaggio del testimone. Retorica pura per vari motivi:

1) Col cavolo che la borghesia avrebbe passato il testimone in ossequio agli ineluttabili, scientificamente corretti, processi storici.

2) Qualsiasi tentativo di società egualitaria è migliore della schifezza capitalistica e quando i rapporti di forza l'hanno consentito bene hanno fatto i leader, Lenin, Mao, Castro, e altri a cui è andata male, a prendere il potere e sperimentare forme di socialismo anche in società deficitarie della mitica "classe operaia" avendo un proletariato comunque ottimo e abbondante anche nelle campagne.

3) Quegli esperimenti, per quanto insoddisfacenti, hanno mostrato le difficoltà connesse ad una rivoluzione egualitaria e fornito materiale di riflessione e azione ai rivoluzionari successivi.

Marx avrebbe sicuramente approvato, come approvò la Commune.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 15 Marzo 2023, 02:12:50 AM
Marx si è sbagliato nel considerare la prima fase del capitalismo come destinata a fallire per ragioni intrinseche e NON per la velleità rivoluzionaria.
Il capitalismo si è evoluto e continua a farlo perché la borghesia originaria si è trasformata in un qualcosa che non ha voluto,forma e nome ma permea tutta la società.Inoktre,il capitalismo non è fallito perché ha creato la bolla finanziaria e le borse che perpetuano sé stesse in un limbo relativamente staccato dall'economia produttiva reale 
Infine,il capitalismo non è fallito perché si è espanso in tutto il mondo è in un modo cancerogeno.
La rivoluzione d'ottobre non è stata affatto un cambiamento "socialista" ma una scorciatoia metastatica del capitalismo che si è instaurato in Russia sotto forma di CAPITALISMO DI STATO,qualcosa di simile al nazionalsocialismo di Hitler.Lo stesso è successo in Cina e in altri paesi.
Per questo Hitler odiava il comunismo,era un concorrente e un competitore pericoloso per il suo regime ma,nel contempo,GLI ASSOMIGLIAVA.
Hitler e Stalin,due fratelli dittatori spietati:ideatori di due capitalismi di stato e di due Reich: il Reich di mille anni in tutto il mondo e il Reich di mille anni in un paese solo.
Questa è la verità,il burattinaio è sempre e comunque il CAPITALE e il suo potere,in questo Marx aveva ragione.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: anthonyi il 15 Marzo 2023, 05:57:12 AM
Citazione di: Pensarbene il 15 Marzo 2023, 02:12:50 AMLa rivoluzione d'ottobre non è stata affatto un cambiamento "socialista" ma una scorciatoia metastatica del capitalismo che si è instaurato in Russia sotto forma di CAPITALISMO DI STATO,qualcosa di simile al nazionalsocialismo di Hitler.Lo stesso è successo in Cina e in altri paesi.

Questo é un trucchetto concettuale molto scorretto. Si costruisce un'utopia, quella del socialismo, per illudere gli allocchi che con essa tutti saranno felici. Dopodiché l'utopia applicata si rivela deludente e allora si racconta agli stessi allocchi che quell'applicazione non é l'utopia.
Lo puoi anche chiamare "CAPITALISMO DI Stato" ma quello era socialismo reale e i popoli che lo hanno vissuto hanno imparato bene la lezione, mai credere ai costruttori di utopie come Marx, meglio la concretezza del regime di libero mercato con il benessere che produce per tanti.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 15 Marzo 2023, 07:58:55 AM
Le vie del.potere e del capitale sono....infinite sulla Terra.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 15 Marzo 2023, 09:15:13 AM
ANZI,QUASI FINITE!!!
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 15 Marzo 2023, 09:30:19 AM
Citazione di: Pensarbene il 15 Marzo 2023, 02:12:50 AMMarx si è sbagliato nel considerare la prima fase del capitalismo come destinata a fallire per ragioni intrinseche e NON per la velleità rivoluzionaria.

Non era così meccanicista. I suoi commenti alla rivoluzione del '48 e alla Commune lo dimostrano. Aveva chiara la dimensione del politico (Workers of the world unite) fin dal Manifesto. Il suo apporto "tecnico" è sulle contraddizioni del capitalismo (della sua epoca), ma il detonatore poteva essere solo la rivoluzione. Come infatti avvenne nel XX secolo.

CitazioneIl capitalismo si è evoluto e continua a farlo perché la borghesia originaria si è trasformata in un qualcosa che non ha voluto,forma e nome ma permea tutta la società.

Se non lo sapeva neppure la borghesia cosa sarebbe diventato il suo giocattolo ... ::) non si può attribuire a Marx la mancanza. Se la rivoluzione comunista andava diversamente, avrebbe avuto ragione, ma non si può addebitare a lui che non sia andata così.
 
CitazioneInoktre,il capitalismo non è fallito perché ha creato la bolla finanziaria e le borse che perpetuano sé stesse in un limbo relativamente staccato dall'economia produttiva reale. Infine,il capitalismo non è fallito perché si è espanso in tutto il mondo è in un modo cancerogeno.

Ha dimostrato che non è una tigre di carta, ma ha dovuto acuire le sue contraddizioni disumanizzando sempre più la dimensione antropologica. Non so fino a quanto potrà spingersi senza implodere. Tanto sul piano economico (...mangerete il vostro denaro...) che su quello esistenziale e ideologico.

CitazioneLa rivoluzione d'ottobre non è stata affatto un cambiamento "socialista" ma una scorciatoia metastatica del capitalismo che si è instaurato in Russia sotto forma di CAPITALISMO DI STATO,qualcosa di simile al nazionalsocialismo di Hitler.Lo stesso è successo in Cina e in altri paesi.
Per questo Hitler odiava il comunismo,era un concorrente e un competitore pericoloso per il suo regime ma,nel contempo,GLI ASSOMIGLIAVA.
Hitler e Stalin,due fratelli dittatori spietati:ideatori di due capitalismi di stato e di due Reich: il Reich di mille anni in tutto il mondo e il Reich di mille anni in un paese solo.

Mi pare un giudizio troppo moral-storicistico. Il Capitale ha giocato le sue carte economiche, ovvero il suo campo di battaglia elettivo, imponendole militarmente a chi non ha avuto i mezzi e/o l'intelligenza di realizzare un modello socioeconomico realmente diverso e umanamente aggregante. Gli esiti sono stati assai diversi: Russia, Cina, Cuba, socialismi arabi, africani, sudamericani, asiatici. Il Capitale a guida USA ha lottato con tutti i mezzi (guerre, golpe, corruzione, finanza, economia, ideologia) e per ora pare avere vinto. Ma non ovunque e perennemente in metastasi.

CitazioneQuesta è la verità,il burattinaio è sempre e comunque il CAPITALE e il suo potere,in questo Marx aveva ragione.

Questo contraddice quanto hai detto all'inizio, ma è vero. La mitica "scienza del Capitale" ha fatto grandi progressi nella sua capacità di corruzione di ogni forma di opposizione, trasformandola in un cavallo di Troia. Progressi nei modi e nei tempi, come il guizzo di un cobra. Con la socialdemocrazia ci ha messo alcuni decenni (ma nella Germania di Weimar è stato assai rapido, con Noske e il nazional-socialismo e in Italia ancora di più col socialista Mussolini); Coi sessantottini ha dovuto penare un po' e concedere qualcosa (grazie pure alla presenza dell'URSS). Dalla caduta del Muro, assimila e sussume oppositori in tempo reale: girotondini, sardine, gretini, lgtb+ e bestialità varie. Nel frattempo ha corrotto pure il mondo della cultura e della scienza operando senza intermediazioni anche in quei campi (Davos ; informatica, bio- e neuro- tecnologie). Politica inesistente: burattini wifi.

Insomma: El camino es largo (ma) yo lo voy andar porque estoy (poco) segura que voy a llegar.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: green demetr il 15 Marzo 2023, 15:24:17 PM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 16:38:47 PMLo è se tu consideri la polarizzazione in filosofia come una medaglia con due facce diverse.
Per questo ho detto che il materialismo dialettico e quello storico e sociale,non sono affatto un capovolgimento di Hegel come pretende Marx,ma una faccia della stessa medaglia.


Si lo penso anch'io, in Marx però non c'è come in Hegel il movimento di assolutizzazione (o spiritualismo), anche perchè Marx sta scrivendo di economia politica.
Potrei dire che Marx prosegue l'Hegel del soggetto determinato, e non quello assoluto come propone Vinci.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: green demetr il 15 Marzo 2023, 15:26:33 PM
Citazione di: Ipazia il 14 Marzo 2023, 17:22:30 PMIl "rovesciamento" non è sulla dinamica dei processi storici (dialettica), ma sul soggetto di questi processi: lo Spirito da una parte, le contraddizioni materiali di classe dall'altra. Ben lieta se qualcuno, documenti alla mano, mi convince che non è così. La risposta che anche le classi subalterne hanno uno spirito, non vale. O vale poco.
Ma certo cogli bene, spiritualismo dialettico e dialettica storica vanno in direzioni diverse.
Hegel le pensa entrambe, Marx fa un altro lavoro, prosegue quello di Hegel, ma verso la direzione dei suoi interessi.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: green demetr il 15 Marzo 2023, 15:39:38 PM
Citazione di: Pensarbene il 14 Marzo 2023, 18:10:14 PMNon è proprio così:

https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://www.skuola.net/filosofia-contemporanea/marx-introduzione-pensiero-confronto-hegel-feuerbach.html%23:~:text%3DMarx%2520condivide%2520con%2520Hegel%2520lo,con%2520le%2520sue%2520concrete%2520manifestazioni.&ved=2ahUKEwiNgZCZ8Nv9AhVEiv0HHWHAD-gQFnoECBYQBQ&usg=AOvVaw3Eo7idH-GQIMwzEv8MDZMc


E poi la serra:


https://www.google.com/search?q=marx+e+hrgel&oq=marx+e+hrgel&aqs=chrome..69i57.2883j0j4&client=ms-android-wtn&sourceid=chrome-mobile&ie=UTF-8&chrome_dse_attribution=1

Nota
La parte più idealistica, metafisica e utopistica del marxismo sta nell'idea di una società perfetta partorita da una dittatura,quella del proletariato.
Questa idea, più che la teoria,ha permesso a Lenin di attuare la Rivoluzione di ottobre, rovesciare il nascente capitalismo feudale e instaurare la dittatura comunista.
Questo in un paese in cui gli operai erano una minoranza rispetto ai contadini.
Un atto niente affatto marxista,dato che Marx considerava l'avvento del comunismo come risultato della caduta dell'economia capitalistica in sé stessa e per sé stessa.Dunque,un parto sociale "aiutato " dalla lotta operaia  e non un atto di forza in  società per giunta arretrate e contadine.
Lo stesso discorso vale per la Cina di Mao e Cuba di Castro:paesi sedicenti comunisti che hanno violato i principi stessi del socialismo scientifico con un atto di forza.
Il "comunismo scientifico" di Marx, è stato difeso da Kautsky in prima linea criticato e insultato da Lenin,naturalmente....
https://www.google.com/url?sa=t&source=web&rct=j&url=https://it.m.wikipedia.org/wiki/Karl_Kautsky&ved=2ahUKEwjtzf3K9tv9AhUD_rsIHfDEDbsQFnoECBMQAQ&usg=AOvVaw2gjvHEv-rOQ32zE9sEAYXz

Quando poi è arrivato Stalin con la deportazione forzata di decine e decine di milioni di contadini nelle fabbriche,per il marxismo scientifico è suonata la campana a morto.
Insomma,non c'è nessun paese "marxista" al mondo che abbia applicato il comunismo scientifico di Marx,aspettando e facilitando il naturale parto socioeconomico del socialismo dalle ceneri del capitalismo.
Anche Lenin,in "Imperialismo,fase finale del capitalismo",brucia  Il Capitale e sostiene la liceità della rivoluzione volontaria
Il comunismo non è mai stato veramente marxista,perlomeno nella fase iniziale,la socialdemocrazia lo è stata un po' di più perlomeno nella sua forma più progressista:considerava possibile accompagnare la crisi del capitalismo con misure correttive sul piano sociale, così che,il parto,sarebbe poi stato più o meno indolore.











Ma il comunismo come ti ho già detto, vedi anche Paolo Vinci, non ha alcun legame con la critica del capitale, che è poi il vero lascito di Marx.

Per capire come la tradizione si dipani successivamente, va inteso anzitutto proprio l'apporto di Engels, che subito ideologizza la filosofia di marx.

Sul piano delle idee di Lenin e Stalin e Trotsky infine bisogna avere conoscenze storiche come dice giustamente Antony. Io non le ho, e mi sono già stufato di doverle andare a costruire, perchè il pensiero del singolo non ha nulla a che vedere con la realtà storica in generale.

Da libro del liceo mio di millemila annni fa:
Comunque Kautsky era un opportunista fu proprio lui a dare origine alla sinistra odierna, falsa e ipocrita, col la scusa che bisognava attendere la fine del capitalismo, cominciò a creare un movimento politico che frattanto facesse da "contraltare" ai partiti egemoni.
Movimento politico che fin dall'inizio si disinteressa della teoria marxiana, figuriamoci engelsiana(ndr:per finire nella cloaca delle sinistre contemporanee).

e quindi:
Peccato le nostre posizioni divergono apertamente.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: green demetr il 15 Marzo 2023, 15:53:21 PM
Citazione di: Pensarbene il 15 Marzo 2023, 02:12:50 AMMarx si è sbagliato nel considerare la prima fase del capitalismo come destinata a fallire per ragioni intrinseche e NON per la velleità rivoluzionaria.
Il capitalismo si è evoluto e continua a farlo perché la borghesia originaria si è trasformata in un qualcosa che non ha voluto,forma e nome ma permea tutta la società.Inoktre,il capitalismo non è fallito perché ha creato la bolla finanziaria e le borse che perpetuano sé stesse in un limbo relativamente staccato dall'economia produttiva reale
Infine,il capitalismo non è fallito perché si è espanso in tutto il mondo è in un modo cancerogeno.
La rivoluzione d'ottobre non è stata affatto un cambiamento "socialista" ma una scorciatoia metastatica del capitalismo che si è instaurato in Russia sotto forma di CAPITALISMO DI STATO,qualcosa di simile al nazionalsocialismo di Hitler.Lo stesso è successo in Cina e in altri paesi.
Per questo Hitler odiava il comunismo,era un concorrente e un competitore pericoloso per il suo regime ma,nel contempo,GLI ASSOMIGLIAVA.
Hitler e Stalin,due fratelli dittatori spietati:ideatori di due capitalismi di stato e di due Reich: il Reich di mille anni in tutto il mondo e il Reich di mille anni in un paese solo.
Questa è la verità,il burattinaio è sempre e comunque il CAPITALE e il suo potere,in questo Marx aveva ragione.
Il capitalismo come aveva ben inteso Trotsky, non può che portare che all'imperialismo.
Le bolle create dalla finanza non hanno alcun senso se non hanno la valvola di sfogo sull'uso intensivo delle merci, a scapito delle comunità del terzo mondo.
La socialdemocrazia non ha mai voluto vedere questa abiezione, e si è sempre riempita la bocca di paroloni, pura ideologia, oggi la socialdemocrazia è diventata lei stessa pura abiezione, ossia alla fine del suo ciclo! nuovi imperi stanno nascendo, come già Trotsky aveva immaginato e predetto facilmente.
Peccato che oggi sia un pensatore poco conosciuto, questo per via della sua politica apertamente corsara, e chiaramente anti-europea, che invece faceva affidamento sulla parola. Ma se andiamo oltre questo (la rivoluzione permanente) io lo vedo come un pensatore brillante. Magari apriro un 3d con i suoi pensieri MENO incendiari  ;)
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: green demetr il 15 Marzo 2023, 16:12:25 PM
Citazione di: Ipazia il 15 Marzo 2023, 09:30:19 AMNon era così meccanicista. I suoi commenti alla rivoluzione del '48 e alla Commune lo dimostrano. Aveva chiara la dimensione del politico (Workers of the world unite) fin dal Manifesto. Il suo apporto "tecnico" è sulle contraddizioni del capitalismo (della sua epoca), ma il detonatore poteva essere solo la rivoluzione. Come infatti avvenne nel XX secolo.

Se non lo sapeva neppure la borghesia cosa sarebbe diventato il suo giocattolo ... ::) non si può attribuire a Marx la mancanza. Se la rivoluzione comunista andava diversamente, avrebbe avuto ragione, ma non si può addebitare a lui che non sia andata così.
 
Ha dimostrato che non è una tigre di carta, ma ha dovuto acuire le sue contraddizioni disumanizzando sempre più la dimensione antropologica. Non so fino a quanto potrà spingersi senza implodere. Tanto sul piano economico (...mangerete il vostro denaro...) che su quello esistenziale e ideologico.

Mi pare un giudizio troppo moral-storicistico. Il Capitale ha giocato le sue carte economiche, ovvero il suo campo di battaglia elettivo, imponendole militarmente a chi non ha avuto i mezzi e/o l'intelligenza di realizzare un modello socioeconomico realmente diverso e umanamente aggregante. Gli esiti sono stati assai diversi: Russia, Cina, Cuba, socialismi arabi, africani, sudamericani, asiatici. Il Capitale a guida USA ha lottato con tutti i mezzi (guerre, golpe, corruzione, finanza, economia, ideologia) e per ora pare avere vinto. Ma non ovunque e perennemente in metastasi.

Questo contraddice quanto hai detto all'inizio, ma è vero. La mitica "scienza del Capitale" ha fatto grandi progressi nella sua capacità di corruzione di ogni forma di opposizione, trasformandola in un cavallo di Troia. Progressi nei modi e nei tempi, come il guizzo di un cobra. Con la socialdemocrazia ci ha messo alcuni decenni (ma nella Germania di Weimar è stato assai rapido, con Noske e il nazional-socialismo e in Italia ancora di più col socialista Mussolini); Coi sessantottini ha dovuto penare un po' e concedere qualcosa (grazie pure alla presenza dell'URSS). Dalla caduta del Muro, assimila e sussume oppositori in tempo reale: girotondini, sardine, gretini, lgtb+ e bestialità varie. Nel frattempo ha corrotto pure il mondo della cultura e della scienza operando senza intermediazioni anche in quei campi (Davos ; informatica, bio- e neuro- tecnologie). Politica inesistente: burattini wifi.

Insomma: El camino es largo (ma) yo lo voy andar porque estoy (poco) segura que voy a llegar.
Credo che la condizione dell'economia USA sia messa veramente male.
Leggendo a grandi linee (di pura ignoranza) propongo questi passaggi.

1. L'america deve diventare esportatore e non più importatore poichè la Cina era quella che esportava.
La Cina è il nemico perchè sta per distruggere il petroldollaro.

Conseguenze 1. L'europa deve essere spolpata fino all'osso (è quello che succede agli alleati).
Infatti è l'europa che deve comprare da BIG PHARMA, da BIG TECH, etc...

Nel frattempo di 1....l'america sta implodendo lo stesso....chiudono le banche della silicon...lo stato deve rimettere liquidità....si alza l'inflazione...si alzano i tassi di interesse a livello europeo....intanto in europa (i cui tassi sono già il doppio dell'america....BOH?...si tolgono le case ai cittadini italiani, c'è tanto da spolpare là? si alzano i tassi a livelli versp nuovi orizzonti di stagnazione produttiva?.....mmmmm......mmmmmmm.

Conseguenza 2.  I nuovi imperi preparano il banchetto sui nuovi neo-schiavi del mondo: gli occidentali.

Nel frattempo di 2....l'occidente non rimane che far guerra....un momento, ma è quello che stiamo facendo dal dopoguerra in avanti...lontanto dagli occhi lontano dal cuore...ah ecco cos'era!

3. FACCIAMO LA PACE, VOLEMOSE BENE  AH AH AH AH

Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Ipazia il 15 Marzo 2023, 17:08:45 PM
Con tutto il rispetto per Trotsky, prima di lui a trattare dell'imperialismo fu Lenin:

(https://i.ebayimg.com/images/g/uZEAAOSw4gBg4AvR/s-l1600.jpg)

Il merito di Trotsky fu proseguire su quella linea e non adagiarsi nel socialismo sovietico funzionale soltanto a Stalin e alle sue velleità zariste. Si sarebbe potuto fare l'uno e l'altro, ma lo stalinismo li annichilì entrambi. Il testo di Lenin è scorrevole e fa capire che dopo un secolo ci siamo ancora più che mai dentro.

I marxisti si accorsero presto di un'altra questione, terreno di scontro proibitivo per la classe operaia, e elettivo per il Capitale:

(https://www.ibs.it/images/2570161128472_0_0_536_0_75.jpg)

Quello che Hilferding non poteva sapere è che la finanza si sarebbe mangiata l'economia trasformando l'accumulazione di capitale in un casinò e la sua produzione in forme di sfruttamento globali a cui vanno frammenti di ricchezza e nessun potere. Se il XX secolo è stato all'insegna del politico, il XXI si gioca tutto sull'economico finanziario e la struttura, destrutturata in tarocchi borsistici, impera sovrana.

La Cina. Per ora si assume la briga di fare da capofila di chi deve reggere il pianeta a mezzo di economia reale. Essendo fuori dall'area egemonica del capitale finanziario occidentale, che piuttosto sfrutta detenendo debito occidentale, può elaborare una strategia di dominio indipendente, aggiungendo nuovi capitoli al manuale dell'imperialismo. In mezzo la Russia e l'Europa a far da laboratorio della tettonica imperialista. The show go on.
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 17 Marzo 2023, 09:24:44 AM
Questa è una illustrazione significativa:


https://i.postimg.cc/c19dmtWm/54cb9746c4a66-esq-12-marx-shave-041411-xlg.jpg

Sotto il scientifico e l'autorevole barba ed espressione fiera e sicura...si nasconde un timido e leggero pensatore la cui faccia ne ricorda un altro.

Trotsky era un buon intellettuale,scriveva formalmente  meglio di Lenin e non comiziava nei suoi scritti.
Ricorda Che Guevara:quando Castro gli impedì di agire come ministro dell'industria, lasciò Cuba per,disse lui continuare la rivoluzione alla Trotsky,anche se lui,probabilmente,non sapeva neppure chi fosse!
Scrivo questo perché Lenin avrebbe dovuto e potuto fare di Trotsky il suo delfino emarginando il folle,ignorante e pericoloso  Stalin.
Nel contempo ne avrebbe potuto limitare le ambizioni e l'idea della rivoluzione permanente proponendogli una formula di compromesso limitata all'Europa e alcuni paesi particolari europei.


 
Titolo: Re: Marx e la filosofia
Inserito da: Pensarbene il 17 Marzo 2023, 10:01:53 AM
Aggiungo questo estratto dal link 
https://www.google.com/amp/s/amp24.ilsole24ore.com/pagina/AEJBeXEE

"Herbert Wells (1866 -1946), sostenitore del socialismo democratico, visitando Mosca per parlare con Lenin e Stalin, giunse a questa conclusione: «Il Capitale di Marx è un volume folto e denso come la barba dell'autore. Un bel giorno mi armerò di forbici e gliela taglierò».
Ma Marx, ovviamente, anche nelle foto che si vedevano tradizionalmente negli uffici moscoviti del tempo che fu, è rimasto con la sua barba. Anche se, date le chiacchiere che circolarono sul suo conto sia quando era vivo sia quando fu morto, sappiamo (grazie agli archivi di Mosca e a una foto tanto citata e mai trovata) che il fondatore del marxismo fu sepolto senza la sua celebre barba. Insomma, era ben rasato. Il segreto fu custodito fino all'ultimo respiro del sistema sovietico. Forse quella foto fu distrutta, forse è ancora nascosta da qualche parte. Che cosa accadde?
Poco prima della sua morte, Karl Marx decise di iniziare una "nuova vita". Di che cosa si trattasse esattamente non è chiaro, ma a sostegno della sua scelta e delle sue intenzioni, si privò della barba e abbandonò l'aspetto del profeta-pensatore. A meno di un anno dalla morte, il 28 aprile 1882, in viaggio in Algeria, Marx scrisse a Engels di essersi recato da un barbiere locale e di essersi fatto rasare. Fu questo Marx senza l'onor del mento che, il 17 marzo 1883, venne sepolto in un cimitero a Londra nella stessa tomba dove riposava sua moglie, scomparsa poco più di un anno prima."

Avendo visto i risultati della sua opera e essendo una persona intelligente:


"Karl Marx decise di iniziare una "nuova vita". Di che cosa si trattasse esattamente non è chiaro, ma a sostegno della sua scelta e delle sue intenzioni, si privò della barba e abbandonò l'aspetto del profeta-pensatore. A meno di un anno dalla morte, il 28 aprile 1882, in viaggio in Algeria, Marx scrisse a Engels di essersi recato da un barbiere locale e di essersi fatto rasare. Fu questo Marx senza l'onor del mento che, il 17 marzo 1883, venne sepolto in un cimitero a Londra nella stessa tomba dove riposava sua moglie, scomparsa poco più di un anno prima."

Et voilà, la vecchiaia porta saggezza, questo è il Marx che piace a me,finalmente libero dal suo copione, l'avesse fatto prima....