Sono sicuro che leggendo a molti di voi tornerà in mente a quale filosofo è attribuito il tema che vado a riproporre . (bhè nel caso di Ipazia già dal titolo)
Il tema parla di un pezzo di legno che brucia ma anche dell eterno, del divenire,la scienza, la morte e il nichilismo. In verità, quello della legna che arde e della cenere che rimane è uno dei cavalli di battaglia del filosofo in questione.
La questione è questa, osservando il pezzo di legna vediamo che si tramuta in cenere per via della combustione e diciamo che il legno non esiste più. Piùn avanti mostrerò come questa potrebbe essere in realtà una conclusione affrettata.
Egli ribadisce che per il mortale la legna incenerendosi è diventata niente, ma come il cielo notturno tace la sorte del sole che è andato al di là della volta celeste anche la cenere tace la sorte della legna. L'apparire della cenere non dice nulla sulla legna. La legna appare, la cenere pure, ma il divenire (nichilistico) non appare.
cit "E come per conoscere la sorte del sole dopo il tramonto occorrono delle teorie che interpretino ciò che appare e gli attribuiscano quindi proprietà che non appaiono, così per conoscere la sorte della legna, che incenerendosi è uscita dall'apparire, occorrono delle teorie che interpretino il fenomeno dell'incenerirsi e dello scomparire e lo inseriscano in categorie che aggiungono, a ciò che appare, un senso che non è attinto da ciò che appare".
Nonostante lui conosca alla perfezione il fenomeno della combustione da un punto di vista scientifico egli afferma " "La maggior esattezza con cui la scienza descrive il fenomeno della combustione non muta la sostanza del discorso, perché se, per il primo principio della termodinamica, con l'incenerirsi di un corpo e addirittura di tutto il nostro pianeta la quantità totale di energia dell'universo non varia, tuttavia quel principio afferma semplicemente la conservazione dell'energia, ma non delle forme in cui di volta in volta l'energia si realizza. Le forme - figure, aspetti, volumi, suoni, colori e ogni altra qualità dei corpi -: tutto questo, anche per quel principio della fisica, non si conserva e diventa niente quando un corpo viene bruciato. La cenere (col calore, il fumo) è appunto la nuova forma in cui esiste l'energia contenuta nel corpo inceneritosi; ma la forma che lo costituisce e per la quale esso era, ad esempio, legna, e non un animale, questa forma, anche per la scienza, con l'incenerirsi del corpo diventa niente. Così, dunque, parlano i mortali, descrivendo il fenomeno della morte, quale si presenta nell'incenerirsi di un corpo. Ma, nonostante sembri quella del buon senso, è la voce della follia".
considerazioni? è praticamente impossibile che non vi ricordiate di questo tema del legno che arde e diventa cenere. L ho riscoperto girando sui vari blog a tema fisolosofici e lo sto riproponendo a voi. è un tema su cui avevo ragionato e letto tanti anni fa e che mi è così tornato in mente.
Giusto per (ri)mettere un po' di carne al fuoco, in magazzino ho ritrovato questo:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/diventare-'altro'-e-diventare-'nulla'-(sulla-filosofia-di-e-severino)/
Certa carne, in fondo, non scade mai (per la gioia di chi crede nella "teoria degli eterni").
Citazione di: Phil il 04 Dicembre 2023, 23:45:48 PMGiusto per (ri)mettere un po' di carne al fuoco, in magazzino ho ritrovato questo:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/diventare-'altro'-e-diventare-'nulla'-(sulla-filosofia-di-e-severino)/
Certa carne, in fondo, non scade mai (per la gioia di chi crede nella "teoria degli eterni").
Interessante rilettura di una discussione filosofica in cui bobmax argomentava, green spaziava e phil sferzava. Interessante pure il finale: il reale. Al netto di tutte le metafisiche "zenonate" e la metifisicizzazione di Parmenide per esorcizzare Eraclito. Non ho letto Severino, ma la esegesi di phil mi basta. Si tratta "solo" di definire il confine tra estetica ed episteme.
Realisticamente, preferibilmente. Fino al punto in cui l'estetica si fa realtà. Avendo l'accortezza di fermarsi prima del baratro. O imparare a volare.
Severino ha avuto il merito di evidenziare la origine del nichilismo.
Tuttavia dopo questa denuncia non ha più fatto alcun passo avanti.
Diciamo che nei confronti di Parmenide ha commesso anche lui un "parricidio".
In questo caso affidandosi alla logica, considerandola un Assoluto.
Mentre la logica deve essere rispettata, sempre, ma non è l'Essere, non è la Verità.
La logica è solo uno strumento, indispensabile, per inoltrarci nel mondo.
Il percorso per affrontare il nichilismo deve perciò senz'altro seguire il pensiero logico, ma solo per giungere al limite. Ossia al punto in cui la logica deve essere abbandonata, perché insufficiente.
Macché eterni! Che san tanto di iperuranio platonico...
Il divenire è possibile perché nel mondo: Essere = Nulla.
È il ritrarsi dell'Essere a permettere il mondo.
E questo lo ha ben presente la mistica.
Unica possibile risposta al nichilismo.
Citazione di: bobmax il 05 Dicembre 2023, 07:44:27 AMMacché eterni! Che san tanto di iperuranio platonico...
Il divenire è possibile perché nel mondo: Essere = Nulla.
È il ritrarsi dell'Essere a permettere il mondo.
E questo lo ha ben presente la mistica.
Unica possibile risposta al nichilismo.
Esiste anche una risposta meno apocalittica al nichilismo:
Il mondo non consiste nella totalità delle cose esistenti, bensì in tutto ciò che accade, i fatti.(L.W.)
I fatti sono cose in divenire, le cose sono esseri (ta panta) definibili nel loro stato di
permanenza: il legno è legno, la cenere è cenere e bobmax è bobmax.
Senza l'osservatore non si può dire né che le cose divengono né che non divengono. Il loro DIVENIRE (cenere) è stabilito dall'osservatore. Il concetto di divenire PERMANE. Infatti il concetto di legna che diviene cenere esiste anche in assenza di legna, fuoco e cenere. Mille anni fa esisteva il concetto di legna, fuoco e cenere; così esisterà tra mille anni SE esisterà un osservatore. Potrà evolvere la comprensione di ciò che è definito come legna, fuoco e cenere, ma la legna sarà legna, il fuoco fuoco e la cenere cenere. Legna, fuoco e cenere non esistono DI PER SÈ, ma esistono nell'osservatore che le nomina. Il potere di nominare le cose e portarle ad esistere fu intuito dagli antichi. Simbolicamente entra nella storia quando il Creatore dà all'uomo questo potere, in Genesi, di dare il nome alle cose. Dare il nome significa separare, dividere la legna dal fuoco e dalla cenere, altrimenti un unico caotico processo. In senso ultimo il divenire esiste quindi solo nell'osservatore, nella separazione che assegna all'osservato. Il "reale" è pensato, non esiste di per sè. Dove è la legna, il fuoco e la cenere in assenza dell'osservatore? A quel punto nulla si può più DIRE. Infatti siamo noi che diciamo che la legna diviene cenere. Sul fatto che l'osservato esista indipendentemente dall'osservatore per dimostrarlo penso dovremmo uscire dal nostro punto di osservazione. Il nostro punto di osservazione è però anche noi stessi. Noi ci separiamo, nominandoci..
Una martellata sul dito fa male tanto ad occhi aperti che chiusi.
Citazione di: Phil il 04 Dicembre 2023, 23:45:48 PMGiusto per (ri)mettere un po' di carne al fuoco, in magazzino ho ritrovato questo:
https://www.riflessioni.it/logos/tematiche-filosofiche-5/diventare-'altro'-e-diventare-'nulla'-(sulla-filosofia-di-e-severino)/
Certa carne, in fondo, non scade mai (per la gioia di chi crede nella "teoria degli eterni").
Grazie Phil , immaginavo se ne fosse già discusso. Sono felice di poter intervenire anch'io sull argomento Certo si potrebbe discutere a lungo fra identità del corpo e suo diventare altro da un punto di vista
heideggeriano , essenti ecc. Sarete d'accordo se dico che il mondo , la descrizione del mondo, vada oltre la percezione di qualcosa . C'è un limite oltre il quale l'osservazione empirica non può arrivare . Questo limite si chiama entropia di un sistema, essenzialmente legato al secondo principio della termodinamica nei processi irreversibili. Ora un sistema lo si può idealizzare considerandolo un sistema aperto o un sistema chiuso. Domanda: è possibile stabilire se l'intero universo preso nel suo insieme rappresenti un sistema aperto o un sistema chiuso? Tornando al tema mi rendo conto di inziare ad affrontare il problema da un punto di vista un pò noioso per il lettore e ne chiedo scusa ma a mio parere essenziale se voglio arrivare in un secondo momento a scavare filosoficamente in profondità . Ecco allora che posso certamente fare l'esperimento mentale considerando la legna che arde in un contenitore isolato , tralasciando il fatto che l'ossigeno finirebbe e con esso anche la combustione. Dal punto di vista della termodinamica, il primo principio, ovvero la legge della conservazione dell'energia, ci assicura che l'energia totale del sistema si conserva durante questo processo. Analogamente, il bilancio di massa richiede che la massa totale dei reagenti (legna e ossigeno) sia uguale alla massa totale dei prodotti (cenere, CO2, H2O, ecc.). In parallelo, l'aumento dell'entropia durante la combustione è una manifestazione fondamentale del secondo principio della termodinamica. La trasformazione della materia e dell'energia in questo sistema chiuso evidenzia un concetto fondamentale: mentre la quantità totale di energia si conserva (primo principio della termodinamica), la qualità dell'energia cambia, ovvero il pezzo di legno per com'era prima della combustione. Cosa succederebbe se il contenitore non fosse ideale ma permetterebbe uno scambio termico con l'esterno?
In questo caso il sistema permette uno scambio termico con l'ambiente esterno, il processo di combustione e la dinamica energetica all'interno del sistema subiscono cambiamenti significativi. La presenza di uno scambio termico implica che l'energia termica generata dalla combustione della legna può essere parzialmente trasferita all'esterno. Questo interscambio di energia termica con l'ambiente modifica la direzione e l'intensità dei flussi di energia e può avere un impatto sul comportamento termodinamico complessivo del sistema. Lo scambio di calore può influenzare anche la velocità della reazione di combustione e la composizione dei prodotti risultanti. Ad esempio, più o meno cenere , variazione nei flussi dei gas.Concludo che nella combustione per il primo principio della termodinamica qualcosa si conserva ( l'energia totale del sistema) pur trasformandosi qualcos'altro ovvero la qualità dell'energia o meglio, la forma. Severino è intransigente su questo. La forma varia, quindi non si conserva, e diventa niente. Quella variazione della forma è ben descritta dal secondo principio della termodinamica . Questo processo è irreversibile e ha a che fare con quella che alcuni studiosi chiamano freccia del tempo. E infine, per la termodinamica entrambi i sistemi vanno verso l'equilibrio termodinamico dove qualsiasi processualità si arresta. è precisamente in questo punto dove la nostra osservazione empirica si ferma. Ed è precisamente in questo punto che possono nascere le nostre considerazioni filosofiche. Ora possiamo domandarci se quell'energia che cambia forma sia considerabile come una essenza immutabile mentre la forma che varia sia una modalità del processuale che appare. In altre parole, mentre il primo principio testimonia l'eternità dell'essente energia (insieme all'identità con la materia data dalla famosa relazione di Einstein E=mC²) che appare secondo differenti determinazioni (albero, legna, casa, ...), il secondo principio ne decreta la processualità dove tutte le configurazioni della materia sono lì nel cerchio infinito e sono sempre state lì (sono ma non appaiono), ma appaiono nel finito solo quelle configurazioni che interpretiamo come osservazione empirica di un albero, di una casa, persone, ombrelli, temporali, cenere...
Citazione di: Pio il 05 Dicembre 2023, 08:58:34 AMIl nostro punto di osservazione è però anche noi stessi.
Non solo, La nostra stessa esistenza è la nostra esperienza primaria. Ma l'essere (essere/energia) è uno stato mentre l'osservazione, il pensare, il percepire dolore dato da una martellata è un processo . In più , quando penso il mio stato mentale cambia col tempo ma l'io (ovvero la mia percezione primaria) a cui si riferisce lo stato mentale rimane lo stesso.
Questo è probabilmente il problema metafisico introdotto da Cartesio (penso dunque sono) che è ricomparso con forza nella moderna teoria scientifica. Sebbene il nostro stesso io costituisca la nostra esperienza primaria, percepiamo anche un mondo esterno (il pezzo di legna che brucia, la cenere..il fumo) e proiettiamo su quel mondo la stessa combinazione paradossale di processo ed essere , di temporale e atemporale. Quella che chiamiamo "esistenza" non è altro che questa combinazione paradossale di essere e divenire.
Citazione di: Ipazia il 05 Dicembre 2023, 08:13:03 AMEsiste anche una risposta meno apocalittica al nichilismo:
Il mondo non consiste nella totalità delle cose esistenti, bensì in tutto ciò che accade, i fatti.(L.W.)
I fatti sono cose in divenire, le cose sono esseri (ta panta) definibili nel loro stato di permanenza: il legno è legno, la cenere è cenere e bobmax è bobmax.
permanenza momentanea dato che il legno degrada come la cenere e Bobmax. La fisica Newotoniana fa una sottile distinzione tra gli stati del mondo , che cambiano da momento a momento, e le leggi, che rimangono costanti. Nonostante questo fa riemergere l'antico problema di riconciliare essere e divenire (perchè come si spiega lo scorrere del tempo in un mondo che si fonda su leggi atemporali? ) è per questo che la fisica Newtoniana rispecchia un determinismo intrinseco fra i fenomeni naturali e il loro comportamento futuro.
Severino chiama "fede" la certezza che il divenire sia verità assoluta.
Questa fede è nei credenti e negli atei.
A questa fede Severino contrappone una consapevolezza ancora più certa, una fede ancora più profonda: l'Essere, che è e non può non essere.
Tuttavia questa fede più profonda si fonda a sua volta, per Severino, sul principio di non contraddizione.
Senza accorgersene Severino pone perciò la logica come Assoluto.
Ho avuto modo di farglielo notare, mostrandogli come il nichilismo derivasse in realtà non solo dalla "fede" nel divenire, ma pure da un altra fede, la fede nel molteplice.
Ma lui allora replicò che il molteplice è come la Trinità. Cioè Uno e molti, così come Dio e Trino.
Vuole insomma salvare il determinato, attraverso gli eterni.
Non rendendosi conto, che l'Essere è l'Uno, e in quanto Uno è pure Nulla.
La logica svanisce.
Essere = non Essere
Severino non riesce a distinguere tra esistere e essere.
Nella esistenza vige la logica.
Mentre l'essere prescinde da qualsiasi logica.
È il Caos, è puro amore.
Citazione di: bobmax il 06 Dicembre 2023, 05:00:44 AMNella esistenza vige la logica.
Mentre l'essere prescinde da qualsiasi logica.
l'esistenza precede l'essenza direbbe Sartre. .
Citazione di: Alberto Knox il 05 Dicembre 2023, 22:42:52 PMpermanenza momentanea dato che il legno degrada come la cenere e Bobmax. La fisica Newotoniana fa una sottile distinzione tra gli stati del mondo , che cambiano da momento a momento, e le leggi, che rimangono costanti. Nonostante questo fa riemergere l'antico problema di riconciliare essere e divenire (perchè come si spiega lo scorrere del tempo in un mondo che si fonda su leggi atemporali? ) è per questo che la fisica Newtoniana rispecchia un determinismo intrinseco fra i fenomeni naturali e il loro comportamento futuro.
Non ha nessuna importanza metafisica la durata della permanenza. Essa va vissuta e correlata agli enti permanenti simultaneamente: gli amici, la casa, l'auto, la bicicletta, il villaggio,...La scienza crea dei sistemi isolati in cui valgono le sue leggi, con un procedimento analogo. Alcuni permangono di più, il sistema solare, altri meno. Le leggi sono temporizzate sul sistema
sperimentato e questo le rende predittive.
Citazione di: Alberto Knox il 06 Dicembre 2023, 17:27:36 PMl'esistenza precede l'essenza direbbe Sartre. .
E fuorvierebbe l'interlocutore.
Volutamente o no, non saprei. Ma sta di fatto che l'esistenzialismo di Sartre è corruttivo. Perché cerca di sdoganare un nichilismo mascherato da umanesimo.
Non fa che proseguire nel solco tracciato da Heidegger. E non è un caso che H. fosse un filonazista, essendo il nazismo una manifestazione del nichilismo.
L'esistenza precede l'essenza; anche chi afferma la precedenza dell'essenza, sta di fatto affermando che l'esistenza dell'essenza precede l'esistenza degli esistenti (oltre che la pseudo-essenza dell'essenza stessa). Ciò vale non solo sul piano esistenziale (de gustibus), ma ancor più su quello epistemologico (de facto).
Citazione di: bobmax il 06 Dicembre 2023, 19:34:40 PME fuorvierebbe l'interlocutore.
Volutamente o no, non saprei. Ma sta di fatto che l'esistenzialismo di Sartre è corruttivo. Perché cerca di sdoganare un nichilismo mascherato da umanesimo.
Non fa che proseguire nel solco tracciato da Heidegger. E non è un caso che H. fosse un filonazista, essendo il nazismo una manifestazione del nichilismo.
Un nichilista è una persona per la quale niente ha significato, e tutto è concesso. Sartre non era un nichilista, per lui la vita deve avere un significato , ma siamo noi che dobbiamo crearlo per la nostra esistenza . Vuoi un significato per la nostra esistenza ? te lo dico subito direbbe Sartre ; esistere è creare la propia esistenza.
E da qui continuo io e smette di parlare Sartre, perchè , mio caro Bobmax e mio caro Phil e cara ipazia noi, in questo tentativo di creare la nostra esistenza , possiamo fallire. Possiamo guadagnare miliardi di euro e al tempo stesso tradire la nostra anima ( chiamatela come volete,chaiamatela archè costitutivo del tuo essere )e così come ci sono le malattie mentali riconosicute dagli psicologi, esistono anche malattie mentali che riguardano l'etica, una delle più grandi malattie mentali che riguarda l'etica è quella di pensare che l'etica non ci sia, che non ci sia il bene e che tutto sia contratto all interno di questo mondo mercantile dove tutto si mercanteggia , si mercateggia anche il bene e il male! e lo sappiamo, lo vediamo tutti i giorni , tutto ha un prezzo , ti pago bobmax, quanto costi? ... e allora dici no, io non costo , non sono in vendita , ci sono cose che non si vendono perchè se le vendessi offenderei la mia anima e la mia anima (chiamatela come volete) mi riporta a quella logica ,e sottolineo
a quella logica che mi ha formato nel grembo materno e che mi ha portato ad essere quello che sono e se offendo questa cosa io fallisco, profondamente, posso guadagnare qualsiasi cosa ma fallisco come essere umano perchè tradisci la logica vitale , archetipale , che ti ha portato qui. Rispetto alla quale si gioca la partita . Avevo parlato di io minore di x dove in quel post parlo di etica e come costruire un etica condivisa , il mondo ha bisogno di ricostruire un etica mondiale, condivisa e invece quello che si vede è che a governare le nostre esistenza è un altra cosa , che si chiama Ego e siccome l'etica , al contrario, nasce da un sentimento verso un valore più alto rispetto all Ego essa si manifesta sempre più raramente nel mondo dove viene rimpiazzata da altri atteggiamenti tipicamente umani e tipicamente improntati sull io. E i termini che avevano formalizzato gli ideali di un etica condivisa dal popolo vengono sostituiti con termini quali "calcolo", "utilità" , "interesse" , "compromesso" , "contratto" .
Citazione di: Alberto Knox il 06 Dicembre 2023, 22:10:49 PMUn nichilista è una persona per la quale niente ha significato, e tutto è concesso.
Se parto da come questa tua definizione denota un nichilista, "temo" che l'insieme dei nichilisti sia (sempre stato) un insieme vuoto, svuotato dalla presunta assolutezza di quel «niente» e quel «tutto». Hai mai sentito parlare di qualcuno per cui seriamente nulla avesse significato e tutto fosse concesso, qualcuno per cui un gesto etico vale davvero l'altro (ossia ricevere aiuto o sopraffazione è indifferente), che concede ugualmente lo sfogo dei propri istinti e capricci sugli altri e al contempo lo sfogo degli istinti e dei capricci altrui su di sé, qualcuno per cui un pugno dato o ricevuto sono indistinti per "significato" e "concessione"? Forse nei reparti psichiatrici; fuori, se ci sono, li contiamo su una mano... chiusa.
Se la definizione è quella, allora è ovvio che Sartre non sia un nichilista e nemmeno ha senso parlare di nichilismo contemporaneo o passato, perché di tali soggetti, che si basano davvero sul "niente ha senso, tutto è concesso", non se ne vede l'ombra (e se fossero così bravi a nascondersi da risultare assenti, dovremmo concludere che per loro probabilmente ha senso almeno il nascondersi, quindi non potrebbero comunque rientrare in quella definizione).
Citazione di: Alberto Knox il 06 Dicembre 2023, 22:10:49 PMUn nichilista è una persona per la quale niente ha significato, e tutto è concesso. Sartre non era un nichilista, per lui la vita deve avere un significato , ma siamo noi che dobbiamo crearlo per la nostra esistenza . Vuoi un significato per la nostra esistenza ? te lo dico subito direbbe Sartre ; esistere è creare la propia esistenza.
E da qui continuo io e smette di parlare Sartre, perchè , mio caro Bobmax e mio caro Phil e cara ipazia noi, in questo tentativo di creare la nostra esistenza , possiamo fallire. Possiamo guadagnare miliardi di euro e al tempo stesso tradire la nostra anima ( chiamatela come volete,chaiamatela archè costitutivo del tuo essere )e così come ci sono le malattie mentali riconosicute dagli psicologi, esistono anche malattie mentali che riguardano l'etica, una delle più grandi malattie mentali che riguarda l'etica è quella di pensare che l'etica non ci sia, che non ci sia il bene e che tutto sia contratto all interno di questo mondo mercantile dove tutto si mercanteggia , si mercateggia anche il bene e il male! e lo sappiamo, lo vediamo tutti i giorni , tutto ha un prezzo , ti pago bobmax, quanto costi? ... e allora dici no, io non costo , non sono in vendita , ci sono cose che non si vendono perchè se le vendessi offenderei la mia anima e la mia anima (chiamatela come volete) mi riporta a quella logica ,e sottolineo a quella logica che mi ha formato nel grembo materno e che mi ha portato ad essere quello che sono e se offendo questa cosa io fallisco, profondamente, posso guadagnare qualsiasi cosa ma fallisco come essere umano perchè tradisci la logica vitale , archetipale , che ti ha portato qui. Rispetto alla quale si gioca la partita . Avevo parlato di io minore di x dove in quel post parlo di etica e come costruire un etica condivisa , il mondo ha bisogno di ricostruire un etica mondiale, condivisa e invece quello che si vede è che a governare le nostre esistenza è un altra cosa , che si chiama Ego e siccome l'etica , al contrario, nasce da un sentimento verso un valore più alto rispetto all Ego essa si manifesta sempre più raramente nel mondo dove viene rimpiazzata da altri atteggiamenti tipicamente umani e tipicamente improntati sull io. E i termini che avevano formalizzato gli ideali di un etica condivisa dal popolo vengono sostituiti con termini quali "calcolo", "utilità" , "interesse" , "compromesso" , "contratto" .
Ritengo che buone siano le tue intenzioni, ma senza chiarezza di pensiero potrà scaturire solo confusione.
Che non verrà dipanata da un fervore etico, inconsapevole di ciò che deve davvero affrontare.
Il nichilismo non è ciò che descrivi.
La scarsa chiarezza porta a seguire cattivi maestri, per i quali conta in realtà soltanto soddisfare la propria volontà di potenza.
Citazione di: Ipazia il 06 Dicembre 2023, 19:22:40 PMLe leggi sono temporizzate sul sistema sperimentato e questo le rende predittive.
Per predire il risultato di un esperimento le leggi da sole non bastano. Ad esempio un tipo di legge semplice è quella secondo cui una palla sparata da un cannone compie una traiettoria parabolica. Ma ci sono molte paraboliche diverse, alcune sono strette ed altre ampie, alte o poco alte. La parabola particolare seguita da un palla particolare dipenderà dalla velocità e dall angolo di proiezione del cannone .A queste grandezze si fa riferimento come alle "condizioni iniziali" .
La legge della parabola più le condizioni inziali determinano univocamente la traiettoria della palla.Tutto bellissimo, ma attenzione, quando si passa alla cosmologia le cose cambiano drasticamente , mentre per un particolare sistema fisico le condizioni iniziali , qualora non si conoscano, possono sempre essere dedotte e spiegate facendo appello al più vasto ambiente circostante in un momento precedente , quando si arriva alle condizioni cosmiche iniziali non c'è alcun ambiente circostante né alcun momento precedente. Come le leggi , esse devono essere accettate come un fatto puro e semplice. è compito dello scienziato spiegare il mondo finchè è possibile ma se certe caratteristiche del mondo possono essere spiegate solo supponendo che l'universo abbia avuto origine in un certo modo, allora non è stata fornita una vera spiegazione. Inoltre a volte si sostiene che le leggi della fisica hanno avuto origine con l'universo ma se così è nessuna legge potrà mai spiegare l'origine dell universo in quanto le leggi non sarebbero esisitite finchè non è esistito l'universo. Gran parte degli scienziati considera le condizioni cosmiche iniziali come qualcosa che è completamente al di fuori della sfera scientifica e che han definito "singolarità".
Citazione di: bobmax il 06 Dicembre 2023, 23:18:41 PMRitengo che buone siano le tue intenzioni, ma senza chiarezza di pensiero potrà scaturire solo confusione.
Se ho dato una definizione grossolana e di polso riguardo il termine nichilismo pazienza . Non Ritengo di essere sempre adeguato alle aspettative.
Allora il primo principio della termodinamica ci parla dell eternità dell'energia (legge della conservazione dell energia insieme all'identità con la materia data dalla famosa relazione di Einstein E=mC²) e il secondo principio ne decreta la processualità . Che attributo dare alle leggi della fisica? curiosamente , alle leggi sono state attribuite molte delle qualità che erano formalmente attribuite al Dio dal quale , un tempo, si supponeva che esse provenissero. Anzitutto le leggi sono considerate universali. Sono anche considerate infallibilie in questo senso sono dunque anche perfette. Inoltre le leggi sono assolute , non dipendono da nient'altro, in particolare non dipendono dall osservatore ne dallo stato corrente del mondo. Gli stati fisici sono condizionati dalle leggi e non viceversa. Sono considerate anche eterne, le leggi che forniscono correlazioni fra stati in istanti successivi , non cambiano col tempo. In ultimo le leggi sono onnipotenti, nel senso che niente può sfuggire loro, hanno un potere assoluto. Sono anche , in un certo senso onniscienti se accettiamo la metafora delle leggi che "goveranano" i sistemi fisici.
Citazione di: Phil il 06 Dicembre 2023, 22:46:42 PMHai mai sentito parlare di qualcuno per cui seriamente nulla avesse significato e tutto fosse concesso...?
Sì, lo vista quando ho sentito qualche giorno fa di quel fatto di cronaca dove una ragazza è stata uccisa perchè aveva lasciato il suo fidanzato. follia, eppure non è successo in un ospedale psichiatrico è successo in un paese (ti amo così tanto che se mi lasci ti ammazzo) le parole di minaccia che la ragazza aveva riportato ai carabinieri denunciando lo stolking erano "mi faccio anche trent anni di carcere ma ti devo scannare, ti brucio con l acido" . Che significato ha per questa persona la vita di un altra persona? Troppo gonfio del propio Ego di possessione per rendersi conto che le persone sono libere di scegliere? di volere la donna come cosa sua, perchè? perchè voglio così, e se non è così ti ammazzo, perchè ciò che conta è il mio volere, la tua vita non vale quanto quello che voglio per la mia. Io =IO e non c'è limite in questa prospettiva , perchè tutto ciò che l io intenziona è riportato a soddisfare il propio io. Un nichilista è per me una persona che non da nessun significato oltre l'apparenza , che non capisce alcuno scopo alla vita se non quello di soddisfare la propia sete di volere, consumare, pancia piena, donne, soldi , divertimento , vita facile, incuranza del dolore altrui, disperazione verso la propia esistenza che si riduce a fallimentare. Un nichilista è , secondo la mia interpretazione che uso qui, una persona che ha fallito come essere umano.
Citazione di: paul11 il 05 Giugno 2018, 15:16:36 PMciao Mauro.
.oltre al topic indicato da Phil ,nel vecchio forum se ne discusse a lungo.
fra l'altro posi lo stesso dilemma di Phil: se il divenire fossero infiniti fotogrammi di istantanee quale sarebbe l'identità di una persona?
Mi sono persino dilettato a studiare un libro di logica dialettica, che non è quella formale "ordinaria".
Essendo contraddittoria la negazione del principio di identità, tutto si svolge in manifestazioni degli essenti "in negativo", fino alla negazione della negazione.
il vero problema filosofico è che tutti i grandi filosofi moderni cercano gli elementi contraddittori nella filosofia greca classica per spiegare gli elementi contraddittori che si dispiegano nella cultura moderna e contemporanea, da Nietzsche ad Heidegger, da Severino ad Agamben; ognuno alla sua maniera, indicando quel filosofo piuttosto che un'altro,quel concetto piuttosto che un altro il "colpevole".
quando il forum sortirà finalmente con un topic che toccherà gli elementi costitutivi del fondamento della cultura occidentale, come ad esempio "atto e potenza" in Aristotele( e penso che Severino si rivolga propri o a questo come "colpevole" nel suo modo di pensare) allora.............ci sarà un salto di qualità
saluti
Ciao buon Paul11, non c'è stato il tempo, non mi si è accesa la lampadina in tempo.
Sarebbe stato bello celiare la filosofia contemporanea, un scimmiottamento, un farsa ridicola, un balbettio rispetto alla filosofia classica greca.
Sono qui che mi sto rimboccando le mani, spero di rispondere al di là del tempo.
Come sempre fa la filosofia, echi, rimandi.
Alle cose che scrivevi. Ci tornerò, ti risponderò.
Sono rimasti i tuoi scritti, all'improvviso provo una grande nostalgia.
Grazie Ipazia che hai ricordato vecchi pensieri.
Molto acqua è passata sotto il ponte, anzi il ponte non c'è più, quest'anno tutto è stato stravolto, come volevano gli astri.
Paul11 Il tuo grande progetto cosmogonico...avresti dovuto dirmelo che Platone è il nemico numero 1 di questa immondizia che chiamiamo cultura.
Non accennarlo brevemente, ma era la tua qualità, la gentilezza, la pazienza di aspettarci.
Parlavo di canone occidentale...ora mi fa ridere.
Mi ha fatto bene ri-leggere me stesso.
O quanta carne al fuoco misi, oh quante idee, progetti...distrutti 2 anni dopo.
Sia maledetto il prolet globalista, i comunisti, spero bruciate all'inferno.
Che ammirazione avevo per Phil :D , è così che i sofisti ci succhiano via l'anima.
Allora diciamolo: il mio maestro ODIA Severino e ODIA Heidegger.
Perchè non capisce niente.
Severino non parla di enti fisici. Non parla di enti riferibili ad una semantica.
Se uno ragionasse, capirebbe che questi "eterni" non esistono.
Non ho letto Severino, e credo non lo leggerò mai, ma non per via degli eterni.
Non per via del secondo principio di termodinamica, ma che c'entra?
Per via del tempo. Ne parlammo tanto all'epoca.
Infatti in Severino il tempo è una contraddizione NECESSARIA.
D'accordo maestro Severino, sono d'accordo.
Ma il fatto che sia una contraddizione, e per di piu necessaria, ci fa ripiombare in quel abisso di mancanza di senso, che tu credevi di aver evitato.
La domanda sul male rimane inevasa.
RIP cari maestri (o almeno credo, Paul11 non si fa sentire da tempo, e come mi faceva notare qualcuno 1911 era la data di nascita...ci/mi ha accompagnato per tanto tempo).
Citazione di: Alberto Knox il 06 Dicembre 2023, 17:27:36 PMl'esistenza precede l'essenza direbbe Sartre...
E basta un Cartesio per (di)mostrarne la coincidenza, se proprio non vogliamo gettare alle ortiche una categoria (troppo) metafisicamente datata come l'essenza.
Le leggi naturali si applicano a sistemi "definiti" senza avere alcuna pretesa etologica o etica. Esse definiscono fin dove non devono fingere ipotesi, e si tacciono, o ne ammettono l'ipoteticità, oltre.
Vale pure per i greci che, con mezzi del tutto inadeguati al senno di poi, si avventurarono nella cosmogonia. E nella loro varietà teoretica furono i primi della classe del loro tempo.
Platone è il grande bluf che doveva mettere tutto a posto spostando il mondo dietro e sopra il mondo. Soluzione buona solo per fondare religioni.
Certo che è l'etica la chiave di volta dell'universo antropologico, ma le sue pezze d'appoggio non possono che riguardare quell'universo, senza scomodare le leggi naturali oltre lo sfondo deterministico che essa (im)pongono all'antropologia.
Citazione di: Alberto Knox il 06 Dicembre 2023, 23:33:35 PMSe ho dato una definizione grossolana e di polso riguardo il termine nichilismo pazienza . Non Ritengo di essere sempre adeguato alle aspettative.
Non è grossolano, è proprio errato.
Nichilista è invece proprio questo:
Citazione di: Alberto Knox il 06 Dicembre 2023, 22:10:49 PMVuoi un significato per la nostra esistenza ? te lo dico subito direbbe Sartre ; esistere è creare la propia esistenza.
La vedi la volontà di potenza?
Non lasciarti fuorviate da cattivi maestri.
Occorre chiarezza.
Anche nella cura dello scrivere.
Perché la sciatteria espressiva non fa che aumentare la confusione.
Citazione di: Alberto Knox il 07 Dicembre 2023, 00:49:42 AMSì, lo vista quando ho sentito qualche giorno fa di quel fatto di cronaca dove una ragazza è stata uccisa perchè aveva lasciato il suo fidanzato.
Mi pare che per quel ragazzo non sia (stata) affatto valida l'affermzione che contestavo: «nulla ha significato, tutto è concesso»; per lui, i suoi desideri hanno un
enorme significato e la vita altrui ben
poco; per lui
non è concesso che qualcuno lo lasci, ma
è concesso a lui stesso essere vendicativo, etc. poi ci sarebbe da valutare comunque la questione psichiatrica, sebbene, come "dimostrato" in altro topic, è "evidente come il sole" che
probabilmente è questione di "patriarcato" (perdona il sarcasmo, ovviamente non diretto a te).
Citazione di: Alberto Knox il 07 Dicembre 2023, 00:49:42 AMUn nichilista è per me una persona che non da nessun significato oltre l'apparenza , che non capisce alcuno scopo alla vita se non quello di soddisfare la propia sete di volere, consumare, pancia piena, donne, soldi , divertimento , vita facile, incuranza del dolore altrui, disperazione verso la propia esistenza che si riduce a fallimentare.
Forse in tal caso è più opportuno parlare di «edonista», o «esteta» per dirlo con Kierkegaard.
Citazione di: Phil il 07 Dicembre 2023, 12:08:00 PM... poi ci sarebbe da valutare comunque la questione psichiatrica, sebbene, come "dimostrato" in altro topic, è "evidente come il sole" che probabilmente è questione di "patriarcato" (perdona il sarcasmo, ovviamente non diretto a te).
Forse in tal caso è più opportuno parlare di «edonista», o «esteta» per dirlo con Kierkegaard.
La psichiatria la lascerei per i casi gravi autocefali. Per la molteplice routine nera quotidiana meglio rivolgersi all'ideologia. Chiamala "pippo" se vuoi, ma la sostanza non cambia
Citazione di: green demetr il 07 Dicembre 2023, 00:52:56 AMCiao buon Paul11, non c'è stato il tempo, non mi si è accesa la lampadina in tempo.
Sarebbe stato bello celiare la filosofia contemporanea, un scimmiottamento, un farsa ridicola, un balbettio rispetto alla filosofia classica greca.
Sono qui che mi sto rimboccando le mani, spero di rispondere al di là del tempo.
Come sempre fa la filosofia, echi, rimandi.
Alle cose che scrivevi. Ci tornerò, ti risponderò.
Sono rimasti i tuoi scritti, all'improvviso provo una grande nostalgia.
Grazie Ipazia che hai ricordato vecchi pensieri.
Molto acqua è passata sotto il ponte, anzi il ponte non c'è più, quest'anno tutto è stato stravolto, come volevano gli astri.
Paul11 Il tuo grande progetto cosmogonico...avresti dovuto dirmelo che Platone è il nemico numero 1 di questa immondizia che chiamiamo cultura.
Non accennarlo brevemente, ma era la tua qualità, la gentilezza, la pazienza di aspettarci.
Parlavo di canone occidentale...ora mi fa ridere.
Mi ha fatto bene ri-leggere me stesso.
O quanta carne al fuoco misi, oh quante idee, progetti...distrutti 2 anni dopo.
Sia maledetto il prolet globalista, i comunisti, spero bruciate all'inferno.
Che ammirazione avevo per Phil :D , è così che i sofisti ci succhiano via l'anima.
Allora diciamolo: il mio maestro ODIA Severino e ODIA Heidegger.
Perchè non capisce niente.
Severino non parla di enti fisici. Non parla di enti riferibili ad una semantica.
Se uno ragionasse, capirebbe che questi "eterni" non esistono.
Non ho letto Severino, e credo non lo leggerò mai, ma non per via degli eterni.
Non per via del secondo principio di termodinamica, ma che c'entra?
Per via del tempo. Ne parlammo tanto all'epoca.
Infatti in Severino il tempo è una contraddizione NECESSARIA.
D'accordo maestro Severino, sono d'accordo.
Ma il fatto che sia una contraddizione, e per di piu necessaria, ci fa ripiombare in quel abisso di mancanza di senso, che tu credevi di aver evitato.
La domanda sul male rimane inevasa.
RIP cari maestri (o almeno credo, Paul11 non si fa sentire da tempo, e come mi faceva notare qualcuno 1911 era la data di nascita... ci/mi ha accompagnato per tanto tempo).
Ciao @green demetr, paul non è affatto dell'11... il RIP penso e mi auguro sia ancora ben distante.Adatto che tutto è collegato (in un modo o nell'altro e ben di più in modi per noi inconoscibili) ecco che già il post d'apertura di Alberto Knox risponde (almeno in parte e certo non per nome e cognome, eh...) al tuo interrogativo sul nostro amico comune:...così per conoscere la sorte (della legna) di paul 11 che (incenerendosi) ritirandosi è uscito dall'apparire, occorrono delle teorie che interpretino il fenomeno (dell'incenerirsi) del ritirarsi e dello scomparire e lo inseriscano in categorie che aggiungono, a ciò che appare, un senso che non è attinto da ciò che appare".Se tutto è collegato, il ritirarsi (o ritrarsi) dal mondo (del forum e in generale) non interrompe la catena dei singoli fotogrammi (di ogni fenomeno) ma la fa traslare in una diversa/altra categoria... Paul11 - fra l'altro posi lo stesso dilemma di Phil: se il divenire fossero infiniti fotogrammi di istantanee quale sarebbe l'identità di una persona?Già, quale sarebbe l'identità'? Una, nessuna e centomila... un fotogramma, nessun fotogramma, centomila fotogrammi... O green, leggo di codesto tuo valente maestro, contento per te tu l'abbia trovato, lungi da me ogni curiosità, vorrei chiederti il parere su quest'altro maestro:Il Maestro è nell'anima
e dentro all'anima per sempre resterà
viva lei, bella e martire,
che tutto quello che le chiede gli darà
niente di più seducente c'`e
di un'orchestra eccitata e ninfomane
chiusa nel golfo mistico
che ribolle di tempesta e libertà
turbinando nel vortice
dove spariscono i paesi e le cittànel miraggio di quei semplici
e di quei soliti che arrivano fin là
per vederlo dirigere
con la perfidia che scudiscia ogni viltà,
il maestro è nell'anima,
e dentro all'anima per sempre resterà.CordialementJean
Citazione di: bobmax il 07 Dicembre 2023, 09:27:37 AMAnche nella cura dello scrivere.
Perché la sciatteria espressiva non fa che aumentare la confusione.
Cercherò dunque di essere chiaro, cristallino , al limite del certosino bobmax.
Per prima cosa vorrei dire che la mia citazione di Sartre " l'esistenza precede l'essenza" non era una contestazione ma semplicemente considerazione riguardo ciò che hai detto:
bobmax;
"Nella esistenza vige la logica.
Mentre l'essere prescinde da qualsiasi logica."
Considerazione; Sartre afferma che l'esistenza umana viene prima di ogni suo significato , il fatto che io esista è anteriore a ciò che io sono, l'esistenza precede l'essenza, appunto. Con "essenza", noi altri sciattoni intendiamo ciò che una cosa è realmente , la natura di una cosa . PEr Sartre l'uomo non ha nessuna natura del genere, per questo deve creare se stesso , deve creare la propia natura o "essenza" perchè essa non è data a priori. Ecco cosa significa la citazione che avevo postato. è chiaro adesso o è ancora una considerazione confusionale?
Citazione di: bobmax il 07 Dicembre 2023, 09:27:37 AMNon lasciarti fuorviate da cattivi maestri.
Avrò postato citazioni di circa un centinaio di filosofi da quando sono in questo forum, significa che ho cento maestri? no, lo postato perchè al momento mi era venuta in mente quella citazione di quel particolare filosofo, del resto non sono qui a scrivere trattati filosofici, sono qui anche per puro intrattenimento.
Alberto, la confusione non è nella citazione, ma nel proporla come antitesi al nichilismo e come conferma della priorità dell'etica.
La confusione è nella reazione alla mia critica a Sartre.
Che tu sostieni non sia nichilista, citando ciò che, invece, mostra proprio il nichilismo di Sartre!
Sartre è un furbacchione, che vuole costruirsi una immagine di gran filosofo arraffando e rimasticando idee non sue.
Difatti, neppure l'idea della sua proclamata "libertà" è davvero salda.
(D'altronde la libertà è, come minimo, questione aperta)
Personaggi come Sartre hanno corrotto una generazione di intellettuali. E gli effetti si vedono: nichilismo.
PS
Viceversa, io non sono qui per intrattenimento.
Perciò è sempre più evidente l'inutilità della mia presenza.
Citazione di: bobmax il 07 Dicembre 2023, 18:37:25 PMla confusione non è nella citazione, ma nel proporla come antitesi al nichilismo e come conferma della priorità dell'etica.
La confusione è nella reazione alla mia critica a Sartre.
Che tu sostieni non sia nichilista, citando ciò che, invece, mostra proprio il nichilismo di Sartre!
Per quanto Sartre affermi che l'esistenza non ha alcun significato a priori , ciò non significa che lui voglia che sia così.
Mi spiego, per tutta la storia della filosofia , i filosofi hanno cercato di rispondere alla domanda riguardo a cosa sia un essere umano, o di individuare quale sia la natura umana. Come ho detto per Sartre l'uomo non possiede nessuna natura eterna a cui fare riferimento. Non esistono nè valori eterni nè norme eterne alle quali possiamo appellarci, per questo è ancora più importante quale scelta facciamo. PEr questo motivo non serve chiedersi quale sia il significato della vita in generale. Questa domanda è destinata all individuo di ogni epoca e di ogni luogo ed è una domanda a cui ognuno deve cercare la propia risposta. Sarebbe troppo bello se bastasse consultare la Bibbia , o un manuale di un certo filosofo per scoprire come si deve vivere. La libertà umana di cui parla Sartre ci impone di fare qualcosa di noi stessi, di esistere
autenticamente. Chi si adegua a determinate aspettative borghesi circa il modo in cui dobbiamo vivere scivola nella folla anonima , è soltanto un massificato e impersonale.
che coincidenza che nella discussione sono intervenuti ...
@Jean @Paul Sartre ;)
"Uno, nessuno e centomila", ma una martellata sul dito ti rammenta l'uno che sei lungo l'intero arco della tua vita. Fotogramma per fotogramma. Funziona meglio del cogito: soffro (io e non un altro) ergo sum. Il tuo dito, salvo amputazione, definisce la tua ontologia per l'intero arco della tua vita e il nichilismo, restando sul reale, è kaputt.
Il senso della vita è la vita nel modo più tautologico possibile. Il salto dal senso al valore è assai agevole, salvo complicazioni metafisiche. E ancora una volta il nichilismo è kaputt.
Il pensiero oscilla in continuazione, come un pendolo, tra assolutismo e nichilismo; tra il cercare di AFFERRARE e rendere fisso e il lasciar scorrere e rendere fluido. Ambedue le posizioni pervengono ad effetti indesiderati, rivelando così di essere problemi piuttosto che soluzioni. Per questo è cosi centrale quello che io chiamo l'osservatore. Quello che non abbraccia nessuno dei due estremi. Due estremi che, all'atto pratico, si sovrappongono . L'assolutismo nel suo sforzo di trattenere finisce per sterilizzare ogni ricerca,; il nichilismo relativizzando ogni cosa relativizza infine anche se stesso, rendendosi alfine superfluo. Anche perché l'agire richiede scelta che resta sempre assoluta, indipendentemente da ogni posizione concettuale.
Citazione di: Alberto Knox il 07 Dicembre 2023, 19:16:51 PMPer quanto Sartre affermi che l'esistenza non ha alcun significato a priori , ciò non significa che lui voglia che sia così.
Mi spiego, per tutta la storia della filosofia , i filosofi hanno cercato di rispondere alla domanda riguardo a cosa sia un essere umano, o di individuare quale sia la natura umana. Come ho detto per Sartre l'uomo non possiede nessuna natura eterna a cui fare riferimento. Non esistono nè valori eterni nè norme eterne alle quali possiamo appellarci, per questo è ancora più importante quale scelta facciamo. PEr questo motivo non serve chiedersi quale sia il significato della vita in generale. Questa domanda è destinata all individuo di ogni epoca e di ogni luogo ed è una domanda a cui ognuno deve cercare la propia risposta. Sarebbe troppo bello se bastasse consultare la Bibbia , o un manuale di un certo filosofo per scoprire come si deve vivere. La libertà umana di cui parla Sartre ci impone di fare qualcosa di noi stessi, di esistere
autenticamente. Chi si adegua a determinate aspettative borghesi circa il modo in cui dobbiamo vivere scivola nella folla anonima , è soltanto un massificato e impersonale.
Vi è un equivoco di fondo riguardo al nichilismo. Perché lo si interpreta come una "falsità".
Mentre il nichilismo è invece una "verità"
È la verità della esistenza.
Una verità che ha spinto l'uomo a inventarsi rimedi, pur di sfuggire alla angoscia esistenziale che la verità nichilistica comporta.
La verità nichilistica deriva dall'appiattimento sulla esistenza.
Ossia esistere = essere.
Questa è la conclusione inevitabile del pensiero razionale che non vuole ingannarsi.
Ed è pure un passaggio necessario.
L'uomo si ritrova solo, senza niente a cui aggrapparsi, e deve perciò ricercare in se stesso la Verità.
Davvero però, non per finta.
E qui vi è la differenza abissale tra Sartre e Nietzsche.
Perché entrambi giungono alla constatazione che esistere = essere.
La sfida è la medesima, l'oltreuomo.
Ma in N. pulsa la passione per la Verità, che manca in S.
In N. vi è amore!
Amore per la Verità = Nulla.
Che è amore per Dio, che non c'è.
Da qui la disperazione di N. per l'Assoluto che non c'è.
Senza che si renda conto, grande uomo, che Dio proprio non può esserci, in quanto Dio è!
Completamente diverso è S.
Che rimane con lo sguardo fisso sulla esistenza.
Nichilista inconsapevole, che perde l'occasione della sfida esistenziale.
Ma certo che non vi può essere alcun appiglio con cui sostenerti, alcuna guida su cui contare definitivamente!
Se vi fosse, vi sarebbe la Verità. E allora i giochi sarebbero chiusi.
Infatti la Verità ha bisogno di te.
Ma non perché essere = esistere.
Perché essere = nulla.
L'etica viene prima della esistenza.
Nietzsche lo aveva ben presente, Sartre no.
Spero di essere stato chiaro.
Ma la chiarezza ha un costo, necessita fatica e sofferenza.
Che invece pure qui, in questo forum, non si è disposti a pagare.
E allora alè! Via col chiacchiericcio inconcludente, tanto è un passatempo.
Sonno della ragione, i mostri già si intravedono.
Si intravedono più nel Sogno della ragione.
FN raccomanda la fede nella terra, con le sue gioie e sofferenze entro cui cercare la centralità (aristotelica ?) di cui parla Pio. Ed Epicuro, Lucrezio, il Rinascimento, l'Illuminismo, lo sforzo conoscitivo rivolto alla natura e costruttivo (Bildung) alla società umana.
Deus sive natura. Come mi disse il libraio elbano a cui chiesi delle guide sull'isola: "di quello che c'abbiamo non ci manca nulla".
Il Tutto lo troviamo alla nascita e FN insegna a giocarlo, citando Eraclito, con l'innocenza del fanciullo. Il gioco è il logos che possiamo attuare. La nostra scuola di Etica, in cui, come afferma Pio, ogni dado tratto ha il carattere irreversibile dell'assoluto antropologico consegnato alla Storia.
Col suo necessario, spesso ma non sempre inutile, chiacchericcio: post rem.
Citazione di: bobmax il 08 Dicembre 2023, 07:08:14 AMCompletamente diverso è S.
Che rimane con lo sguardo fisso sulla esistenza.
Nichilista inconsapevole, che perde l'occasione della sfida esistenziale.
La sua filosofia può essere considerata un analisi spietata della situazione umana da quando "Dio è morto" .
é vero che la parola chiave della filosofia di Sartre, come per Kierkegaard è "esistenza" ma è un termine con il quale egli non intende la stessa cosa di "esistere" . Anche le piante e gli animali esistono , quindi vivono, ma essi non sanno cosa ciò significhi, svolgono il loro ciclo vitale entro i binari di madre natura e ne sono vincolati . PEr Sartre (e qui se ne può discutere) l'uomo è l'unico essere vivente consapevole della sua esistenza. Espressioni come "le cose fisiche sono in-sè ma l'essere umano è anche "per-sé " sono parole sue. Con questo intendeva che l'essere umano è libero di scegliere e questa libertà Sartre la sentiva come una maledizione "l' uomo è condannato ad essere libero" disse. Tale libertà ci condanna ( in effetti) anche ad essere completamente resposabili delle nostre azioni. Non si può sfuggire da essa e dare la colpa alla "debolezza della natura umana" ad esepio. Capita di vedere uomini che dopo essersi comportati in modo ignobile scaricano la loro responsabilità rifacendosi a una debolezza naturale dell uomo (in pratica tutti quelli che si appellano a un disturbo mentale per sfuggire alla condanna) o a quel povero vecchio Adamo , ma il vecchio Adamo non esiste, è soltatnto un personaggio al quale ci attacchiamo per sfuggire alle responsabilità.
Citazione di: Alberto Knox il 08 Dicembre 2023, 11:59:08 AMEspressioni come "le cose fisiche sono in-sè ma l'essere umano è anche "per-sé " sono parole sue. Con questo intendeva che l'essere umano è libero di scegliere e questa libertà Sartre la sentiva come una maledizione "l' uomo è condannato ad essere libero" disse. Tale libertà ci condanna ( in effetti) anche ad essere completamente resposabili delle nostre azioni. Non si può sfuggire da essa e dare la colpa alla "debolezza della natura umana" ad esepio.
La questione circa la fede nella Verità è cruciale per ogni discorso che voglia essere filosofico.
Aver fede nella Verità, implica il dover fare un passo indietro, di fronte al Nulla, e ascoltare.
Cioè tendere l'orecchio a ciò che "sembra" essere Vero.
Ma come faccio a stabilire se è proprio Vero?
La certezza può nascere solo dentro di me.
Ma attenzione!
Deve essere una certezza che prescinde da me.
Il Vero è tale solo se io non ci sono più!
Quando cioè non vi è più alcuna traccia della mia volontà.
Quindi in me deve esservi solo amore e tremore per il Vero.
La Verità mi sovrasta.
E io mi vi annichilisco.
Se invece pretendo di stabilire "io" quale sia il Vero, allora sono senz'altro fuori strada. Perduto nella dissomiglianza.
Come si fa a capire se qualcuno ha fede nella Verità oppure no?
È semplice: se davvero ama oppure no.
È l'amore il discrimine.
È infatti l'amore che permette di affrontare il male.
Ma se invece dell'amore prevale il pensiero che vuole essere razionale, ma che poi forza il gioco per imporre la propria volontà... allora non vi è alcuna fede nella Verità.
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La libertà intesa come assoluto è un assurdo, che neppure il pensiero logico può accettare. Se non... forzando il gioco, cioè mentendo a se stessi.
Almeno Camus mostra il dramma della esistenza e non si azzarda a dire altro.
Invece Sartre pretende di dare una soluzione razionale! Che razionale poi non è, né potrebbe mai esserlo.
Leggere Sartre e non provare un senso di voltastomaco dovrebbe preoccuparci. Perché è il nichilismo che subdolo cerca di infilarsi nella nostra mente, cercando di corromperla.
Così come Heidegger.
Riesci a leggere Essere e tempo senza che nasca in te il disgusto?
Dovrebbe, perché esprime l'abominio della pretesa di possedere la Verità, senza un briciolo di etica, senza alcun afflato d'amore.
Questo è nichilismo, sì, ma non il forte, onesto nichilismo di un Leopardi o di un Nietzsche, che scaturisce dalla fede nella Verità che non trova la sua strada.
No, qui abbiamo un nichilismo debole, disonesto, di chi vuole piegare la Verità al proprio volere.
Citazione di: Jean il 07 Dicembre 2023, 17:01:09 PMCiao @green demetr, paul non è affatto dell'11... il RIP penso e mi auguro sia ancora ben distante.
Adatto che tutto è collegato (in un modo o nell'altro e ben di più in modi per noi inconoscibili) ecco che già il post d'apertura di Alberto Knox risponde (almeno in parte e certo non per nome e cognome, eh...) al tuo interrogativo sul nostro amico comune:
...così per conoscere la sorte (della legna) di paul 11 che (incenerendosi) ritirandosi è uscito dall'apparire, occorrono delle teorie che interpretino il fenomeno (dell'incenerirsi) del ritirarsi e dello scomparire e lo inseriscano in categorie che aggiungono, a ciò che appare, un senso che non è attinto da ciò che appare".
Se tutto è collegato, il ritirarsi (o ritrarsi) dal mondo (del forum e in generale) non interrompe la catena dei singoli fotogrammi (di ogni fenomeno) ma la fa traslare in una diversa/altra categoria...
Paul11 - fra l'altro posi lo stesso dilemma di Phil: se il divenire fossero infiniti fotogrammi di istantanee quale sarebbe l'identità di una persona?
Già, quale sarebbe l'identità'? Una, nessuna e centomila... un fotogramma, nessun fotogramma, centomila fotogrammi...
O green, leggo di codesto tuo valente maestro, contento per te tu l'abbia trovato, lungi da me ogni curiosità, vorrei chiederti il parere su quest'altro maestro:
Il Maestro è nell'anima
e dentro all'anima per sempre resterà
viva lei, bella e martire,
che tutto quello che le chiede gli darà
niente di più seducente c'`e
di un'orchestra eccitata e ninfomane
chiusa nel golfo mistico
che ribolle di tempesta e libertà
turbinando nel vortice
dove spariscono i paesi e le città
nel miraggio di quei semplici
e di quei soliti che arrivano fin là
per vederlo dirigere
con la perfidia che scudiscia ogni viltà,
il maestro è nell'anima,
e dentro all'anima per sempre resterà.
Cordialement
Jean
Ciao Jean,
Ho provato a far passar passare qualche giorno, ma la poesia non l'ho capita.
Penso che un maestro indichi una strada, una domanda, di cui però poi ognuno deve trovare la forza di affrontare e rispondere.
Per esempio mastro D. (il mio maestro) si è scomposto per un attimo, indicando che al Menone (mi pare) bisogna, per forza di cose, rispondere, prendere posizione.
Bisogna prendere posizione nell'agorà.
Far finta di nulla e rifugiarsi nel concetto confuso, molto confuso, di anima, o Dio, significa essere completamente dentro la Sofia (Il sofismo).
Non serve arrivare al Menone, o forse lì il messaggio è imprescindibile.
Io me ne sono accorto subito (ma forse proprio perchè mi ha già mostrato alcuni fili rossi, che tra l'altro rispondo alla contemporaneità, fantasma del modernità, o semplicemente sua evoluzione nefasta) sin dall'Eutifrone.
Il personaggio di Socrate, marionetta nelle mani del sommo architetto, fa domande, non perchè vengano risposte, ma perchè l'adepto cerchi il significato non nel senso letterale, men che mai storico, bensì nell'anagogico, metafore, scambi di idee, che si susseguono come se fosse un tutt'uno. Domande che aprono su altre domande, il cui domandare globale, aprono vie di tracendenza, altrimenti impossibili, nel cerchio limitato del nostro vedere (oggi a non più di un palmo dal naso).
Tu facevi la domanda dell'individualità, ma vedi gli "eterni" sono ciò che appare e poi scompare.
E' ciò che sembra darsi, senza mai darsi.
Penso che l'analisi più consona a cosa sia l'identità ce l'abbia data Hegel.
Hegel non è un grandissimo filosofo, non c'è dubbio, ma è stato colui che ha fissato un importante acquisizione, ossia che l'individuo è in realtà il soggetto e che il soggetto
non è assolutamente dato!!!
Poichè non si da, allora egli diventa un problema.
Qualunque filosofo che ritenga di poter proseguire sulla via della psicologia interiore, deve avere ben in mente questa cosa.
La nostra individualità per lo più si instaura nel tempo.
Ma mentre dello spazio, non abbiamo dubbio, già nel tempo abbiamo grossi, grossi problemi.
Severino riteneva di aver trovato una scorciataia, ai problemi del sottoterra della filosofia, ponendo un ponte, che egli chiamava NECESSITA' LOGICO-FENOMENOLOGICA del tempo come ENTE.
Naturalmente questo è un pensiero molto profondo e ancora da indagare.
Ma come già detto non risolve la condizione di noi che siamo RE, MA NON CE NE POSSIAMO RENDERE CONTO.
E' una filosofia che nega Platone, che nega la grande tradizione psicologica dai moralisti francesi tipo montaigne a nietzche a freud, e agli innumerevoli che sono nati nel novecento.
Non ci sono echi in Severino, solo un monolite nero. (poco appetibile).
Citazione di: bobmax il 08 Dicembre 2023, 18:09:59 PMLa libertà intesa come assoluto è un assurdo, che neppure il pensiero logico può accettare. Se non... forzando il gioco, cioè mentendo a se stessi.
Ci sono però dei valori di libertà che sono universali e oggettivi e che non dipendono dalle circostanze ma che si sostanzia nella natura delle cose come la libertà di pensiero, di parola, la libertà di movimento. Poi c'è il discorso della libertà individuale in senso assoluto e allora la domanda diventa se l'uomo agisce e compie davvero scelte libere oppure no.
Si è scoperto che , attraverso degli esperimenti neuropisichiatrici, e potendo vedere su un monitor il flusso sanguigno che attiva aree del cervello deputati all azione e poi a qualle aree deputate invece alla decisione. Ebbene facendo questi esperimenti si è scoperto che la parte del cervello che si attiva per prima quando facciamo una scelta non è quella della decisione ma quella dell azione. Cosa vuol dire? vuol dire che tu prima agisci e poi interpreti quella tua azione secondo quella che è la tua canzone preferita che ti piace cantare e così via ma in realtà c'è prima l'istinto, poi la decisione. Ma sai che c'è? c'è che io poi posso rivedere la mia azione , quell azione istintiva che ho fatto la posso pesare, soppesare e posso riformarla e il giorno dopo, quando sarò nella stessa situazione, agirò diversamente. E chi fa l'esame alla coscienza? è ancora la coscienza, non è che io vado da qualcuno a confessarmi . La coscienza ci rende oggetto di noi stessi, sono io che mi oggettivo e mi pondero e mi valuto e mi correggo , mi autocritico, mi oriento..
La coscienza è uno dei cardini dell etica ma anche della vita in generale. Da dove viene questa capacità di sentire che una cosa è bene e che una cosa è male? questa capacità di metterti in comunione con le persone che ascolti. Il bene dell intelletto è strutturale , deriva dalla logica vitale , quella logica che ha interessato tutti noi quando ci siamo formati nel grembo materno e che ci mantiene tutt'ora vivi. Non so , se esiste la libertà assoluta, ma so che esiste il bene assoluto, ed è universale fa parte della logica strutturale e organizzativa delle cose. Questo bene universale io lo chiamo "armonia" . Tu lo chiami amore e va bene, ognuno deve trovare il propio sapore , non capiamo e non abbiamo in testa tutti lo stesso computer per il quale se si legge Sartre bisogna rimanere tutti disgustati e invece se si legge un altro autore allora in quel caso dobbiamo tutti dire che è una guida per la nostra vita. Si chiama rispetto del pensiero altrui che capisce che come io capisco delle cose e altre le capisco meno , la stessa cosa vale per l altro. Questa è la differenza fra uno che vuole un etica e una spiritualità universale e uno che vuole invece un etica e una spiritualità totalitaria e esclusivista.
Citazione di: Alberto Knox il 08 Dicembre 2023, 22:40:39 PMCi sono però dei valori di libertà che sono universali e oggettivi e che non dipendono dalle circostanze ma che si sostanzia nella natura delle cose come la libertà di pensiero, di parola, la libertà di movimento. Poi c'è il discorso della libertà individuale in senso assoluto e allora la domanda diventa se l'uomo agisce e compie davvero scelte libere oppure no.
Si è scoperto che , attraverso degli esperimenti neuropisichiatrici, e potendo vedere su un monitor il flusso sanguigno che attiva aree del cervello deputati all azione e poi a qualle aree deputate invece alla decisione. Ebbene facendo questi esperimenti si è scoperto che la parte del cervello che si attiva per prima quando facciamo una scelta non è quella della decisione ma quella dell azione. Cosa vuol dire? vuol dire che tu prima agisci e poi interpreti quella tua azione secondo quella che è la tua canzone preferita che ti piace cantare e così via ma in realtà c'è prima l'istinto, poi la decisione. Ma sai che c'è? c'è che io poi posso rivedere la mia azione , quell azione istintiva che ho fatto la posso pesare, soppesare e posso riformarla e il giorno dopo, quando sarò nella stessa situazione, agirò diversamente. E chi fa l'esame alla coscienza? è ancora la coscienza, non è che io vado da qualcuno a confessarmi . La coscienza ci rende oggetto di noi stessi, sono io che mi oggettivo e mi pondero e mi valuto e mi correggo , mi autocritico, mi oriento..
La coscienza è uno dei cardini dell etica ma anche della vita in generale. Da dove viene questa capacità di sentire che una cosa è bene e che una cosa è male? questa capacità di metterti in comunione con le persone che ascolti. Il bene dell intelletto è strutturale , deriva dalla logica vitale , quella logica che ha interessato tutti noi quando ci siamo formati nel grembo materno e che ci mantiene tutt'ora vivi. Non so , se esiste la libertà assoluta, ma so che esiste il bene assoluto, ed è universale fa parte della logica strutturale e organizzativa delle cose. Questo bene universale io lo chiamo "armonia" . Tu lo chiami amore e va bene, ognuno deve trovare il propio sapore , non capiamo e non abbiamo in testa tutti lo stesso computer per il quale se si legge Sartre bisogna rimanere tutti disgustati e invece se si legge un altro autore allora in quel caso dobbiamo tutti dire che è una guida per la nostra vita. Si chiama rispetto del pensiero altrui che capisce che come io capisco delle cose e altre le capisco meno , la stessa cosa vale per l altro. Questa è la differenza fra uno che vuole un etica e una spiritualità universale e uno che vuole invece un etica e una spiritualità totalitaria e esclusivista.
Vedi la contraddizione in ciò che scrivi?
Si è consapevoli di ciò che si decide dopo aver deciso...
Epperò la coscienza agisce su me stesso cambiandomi.
Una coscienza che diventa però consapevole dopo aver agito...
Non è la coscienza un puro specchio che riflette ciò che avviene?
Non vi è affatto bisogno delle neuroscienze per constatare la illusione del libero arbitrio individuale.
È sufficiente la logica di come il mondo funziona.
Ma ancor prima, è una necessità etica che non vi sia alcun libero arbitrio individuale.
Individuale, attenzione!
Tu poni l'etica come un assoluto, giustamente, e poi sei però d'accordo con Sartre che fa costruire l'etica all'uomo...
Non è questo un relativismo etico?
Ma certo che la libertà esiste!
Ma non è individuale, non può proprio esserlo.
È la libertà di Dio, ossia dell'Uno, del Caos, dell'Amore.
Cioè dell'Essere, che io sono.
Sono perciò libero non in quanto individuo, cioè come figlio, ma in quanto Padre.
Come individuo sono un non essere.
Ma l'essere, che è in me, freme per venire alla luce. Prega Dio affinché il Bene sia.
E verrà esaudito!
Perché è Dio che prega se stesso.
Che biologicamente, con beneficio d'inventario scientifico, si attivi prima l'area dell'azione che quella della decisione, mentre, nella maggior parte della realtà dei fatti, l'azione venga sospesa e si passi, attraverso la riflessione, la guida alla decisione, dimostra il processo evolutivo della libertà di agire degli esseri senzienti, relativo alle caratteristiche psicofisiche che l'evoluzione ha prodotto nel singolo vivente e nella sua specie.
Basta bandire l'Assoluto assoluto dal proprio orizzonte metafisico e i conti tornano illuminando il mondo.
"Assoluti" ce ne sono a bizzeffe, come limiti invalicabili intrinseci al reale, ma all'interno di questi limiti la libertà ha un campo esteso su cui agire, immaginare e creare. E perfino spostare quei limiti.
È una libertà condizionata, ma infinitamente più libera dell'ingessatura metafisica dell'Assoluto assoluto.
Nell'agire ci può esserci il prevalere dell'istinto sulla volontà, ma quando siamo chiamati a riflettere su una particolare decisione da prendere? L'impulso all'odio che mi spinge a sgozzare un bambino, in quel momento, visto come causa del mio mal-essere , è lo stesso che mi fa pianificare per anni simili atti? O qui entra in gioco la volontà? La volontà di fare quel male. Per dire che non siamo solo istinto, ma siamo molto più complessi. Nella concezione di Bobmax è logico non possa esistere il libero arbitrio. Se tutto è Uno, il l.a. scinderebbe quell' Uno in miriadi di monadi in conflitto tra loro, e addio Uno. Pertanto, per affermare l'Uno, si è necessariamente costretti a negare, secondo me, sia il l.a. che il male. Altrimenti si dovrebbe dire che quell' Uno è un po' "confuso" , dato che apparentemente agisce in contraddizione con la sua stessa natura .
Citazione di: bobmax il 09 Dicembre 2023, 06:40:04 AMSono perciò libero non in quanto individuo, cioè come figlio, ma in quanto Padre.
Come individuo sono un non essere.
Ma l'essere, che è in me, freme per venire alla luce. Prega Dio affinché il Bene sia.
E verrà esaudito!
Perché è Dio che prega se stesso.
Infine si riduce sempre a questo la tua filosofia . è l'essere nascosto nel cuore di cui parla Giovanni nelle scritture , Aristotele parla di scintilla della ragione Divina. PEr Spinoza noi stessi siamo attributi della medesima sostanza unica che è Dio e che è natura,noi siamo natura e che cos'è natura ? Dio.
Potrei andare avanti con questi esempi ma per canto mio, in questa discussione, mi sono limitato a individuare la sorgente della mia responsabilità che si costruisce nella coscienza. è la coscienza che fa filtrare la luce Divina in noi.
n.b.
Spero prima o poi di ritornare in tema della discussione, non ho finito di dire quello che dovevo dire.
Citazione di: bobmax il 09 Dicembre 2023, 06:40:04 AMNon è la coscienza un puro specchio che riflette ciò che avviene?
ok e su cosa si riflette? chi guarda il film del propio vissuto? chi è che analizza, ripondera un pensiero, chi lo riforma in modo tale che la volta dopo si agisca in modo differente? più responsabile. Oppure credi che tutti quanti siamo sempre e solo agiti da impulsi esteriori e mai possiamo riformare noi stessi? Tu non conosci nessuno che è giunto a cambiarsi? a riformarsi? a poter dire "non sono più quello di prima"? perchè è migliorato? ah si può anche peggiorare naturalmente però se uno lavora su se stesso grazie a questa facoltà straordinaria di rivedere le nostre azioni ecco che qualcosa può cambiare. La coscienza è qualcosa di misterioso, se ti metti a cercarla all'interno del cervello non la trovi, se si va a vedere il luogo preciso dove si da la coscienza , se la vai a cercare
fisicamente , non la si trova. Ma se la vai a cercare
praticamente nel cambiamento, nell azione, nella riforma della vita che un essere umano può fare la trovi e non solo la trovi, capisci anche che le persone le valuti sulla base dell azione o meno di questa coscienza. Pérchè tanto più le persone saranno ai tuoi occhi valide, valorose e preziose tanto più agiranno secondo questa coscienza e non saranno in vendita , non saranno prevedibili ma saranno esseri pensanti, creativi , liberi , responsabili. Quindi qui siamo al cospetto di qualcosa di misterioso, qualcosa che la fisica o la biologia che si approcciano al mondo solamente dal punto di vista
quantitativo non troveranno mai. Ma non per questo non sono vere. L'arte , c'è qualcuno che può andare a trovare dove si trova il mistero dell ispirazione? della bella scrittura, della metafora giusta , della capacità poetica , della armonia che arriva al compositore di musica? eppure ? esistono o non esistono?
Citazione di: Alberto Knox il 09 Dicembre 2023, 12:40:29 PMok e su cosa si riflette? chi guarda il film del propio vissuto? chi è che analizza, ripondera un pensiero, chi lo riforma in modo tale che la volta dopo si agisca in modo differente? più responsabile. Oppure credi che tutti quanti siamo sempre e solo agiti da impulsi esteriori e mai possiamo riformare noi stessi? Tu non conosci nessuno che è giunto a cambiarsi? a riformarsi? a poter dire "non sono più quello di prima"? perchè è migliorato? ah si può anche peggiorare naturalmente però se uno lavora su se stesso grazie a questa facoltà straordinaria di rivedere le nostre azioni ecco che qualcosa può cambiare. La coscienza è qualcosa di misterioso, se ti metti a cercarla all'interno del cervello non la trovi, se si va a vedere il luogo preciso dove si da la coscienza , se la vai a cercare fisicamente , non la si trova. Ma se la vai a cercare praticamente nel cambiamento, nell azione, nella riforma della vita che un essere umano può fare la trovi e non solo la trovi, capisci anche che le persone le valuti sulla base dell azione o meno di questa coscienza. Pérchè tanto più le persone saranno ai tuoi occhi valide, valorose e preziose tanto più agiranno secondo questa coscienza e non saranno in vendita , non saranno prevedibili ma saranno esseri pensanti, creativi , liberi , responsabili. Quindi qui siamo al cospetto di qualcosa di misterioso, qualcosa che la fisica o la biologia che si approcciano al mondo solamente dal punto di vista quantitativo non troveranno mai. Ma non per questo non sono vere. L'arte , c'è qualcuno che può andare a trovare dove si trova il mistero dell ispirazione? della bella scrittura, della metafora giusta , della capacità poetica , della armonia che arriva al compositore di musica? eppure ? esistono o non esistono?
Apprezzo molto la tua passione per il Bene.
Il Bene è ciò che conta davvero.
È il tesoro nel campo, per il quale si dà ogni cosa.
Appunto, ogni cosa...
Perché questo richiede l'Assoluto: tutto il resto deve diventare secondario.
Diciamo meglio, ogni altra cosa deve annichilirvisi, perché verificata essere puro nulla.
Con "cosa" intendendo pure qualsiasi idea, legge, qualsiasi logica.
Però, però, non è che allora cancelliamo tutto perché tanto c'è il Bene...
Non possiamo furbescamente prendere una scorciatoia disonesta.
Perché cadremmo nella follia, non avendo il Bene alcuna consistenza propria.
Neppure però possiamo, se abbiamo davvero fede nel Bene, tener fermi dei paletti, trattandoli anch'essi come degli assoluti.
Perché così il Bene non sarebbe più l'Assoluto.
Allora la coscienza, il miglioramento, l'ispirazione, sono tutte questioni importanti, ma secondarie rispetto al Bene.
Se perciò mettiamo l'Etica come fulcro della stessa realtà, allora tutto il resto deve necessariamente adeguarvisi.
E come fa ad adeguarsi?
Iniziando a sospettare, che in questa nostra esistenza non vi sia in realtà proprio nessuno.
Cioè, ci sei solo tu e... Dio.
Sei il figlio unigenito.
Finché esisti.
E magari, prima di andartene potrà capitarti, come Agostino, di esclamare:
"
Tardi ti ho amato, bellezza tanto antica e tanto nuova, tardi ti ho amato".
Citazione di: bobmax il 09 Dicembre 2023, 15:55:19 PME come fa ad adeguarsi?
Iniziando a sospettare, che in questa nostra esistenza non vi sia in realtà proprio nessuno.
Cioè, ci sei solo tu e... Dio.
Sei il figlio unigenito.
Finché esisti.
Di fronte a questi misteri la mia anima non osa cercare di risolverli come si risolve un enigma, sono misteri su cui ci si lascia risolvere. Sono loro che risolvono me , in un modo o nell altro. Io sono il figlio unigenito? No , io sono un imbianchino di carta, sono lo stregatto e cappellaio matto insieme, guardo lo specchio da dove, prima o poi, dovrà uscire anche Alice. Andremo insieme al roxybar e ci ubriacheremo di sacrosanta verità.
Citazione di: Alberto Knox il 09 Dicembre 2023, 21:59:15 PMDi fronte a questi misteri la mia anima non osa cercare di risolverli come si risolve un enigma, sono misteri su cui ci si lascia risolvere. Sono loro che risolvono me , in un modo o nell altro. Io sono il figlio unigenito? No
E invece sì, proprio perché "ci si lascia risolvere".
Il figliolo prodigo infine non può che tornare a casa.
Ed è stupefacente che il Padre lo accolga, nonostante tutto.
Forse allora capirà, di non essersene mai andato.
eh va bhè, ora (bobmax permettendo) mi appresto a ritornare sul tema principale della discussione.
Dove vuole andare a parare davvero Severino nell affermazione "la forma che lo costituisce e per la quale esso era, ad esempio, legna, e non un animale, questa forma, anche per la scienza, con l'incenerirsi del corpo diventa niente. Così, dunque, parlano i mortali, descrivendo il fenomeno della morte, quale si presenta nell'incenerirsi di un corpo. Ma, nonostante sembri quella del buon senso, è la voce della follia". ? Lui stesso parla delle leggi della termodinamica ma questi leggi sono valide in un contesto spazio/temporale . Tutta la fisica classica ci parla di leggi spazio/temporali. Ma la scienza , a partire dagli inizi del novecento e grazie a personaggi quali Heisemberg , Srhodinger, paul Dirac, Neils Bhor è arrivata a cogliere un altra dimensione dell essere che sembra essere diversa, e tuttavia reale, costitutiva , tantè che la tecnologia che si rifà alla meccanica quantistica funziona e ci rivela di una dimensione esistente e tuttavia eccedente rispetto alle dimensioni spazio/temporali.
Pensate solo al principio secondo cui si manifesta la sovrapposizione quantica dove la particella si viene a trovare in piu punti nello spazio contemporaneamente e determinatamente in nessun luogo o alle particelle cosi dette virtuali che appaiono per una frazione di secondo e poi scompaiono nel nulla e permeano lo spazio vuoto . L'entanglement, questa cosa che due paritcelle lontane da uno spazio indefinito sono in relazione e si influenzano a vicenda . E che cos'è questa cosa? è una dimensione che eccede quello che sono i comportamenti dell essere a livello di superfice , dove siamo noi , nello spazio e nel tempo ed è una dimensione che sembra essere davvero al di là della dimensione spazio/temporale. Quindi, secondo come lo capita io, Severino andava a parare ad una ulterirità oltre lo spazio e il tempo un ulteriorità che non è un illusione, è se mai una profonda investigazione, una penetrazione nei fondamenti stessi dell essere. E non a caso, uno dei logici più brillanti dell inizio del novecento , parlo di Ludwig Wittgestein, scrive nel tractatus logicus filosoficus 6.4 / 3-1-2 la seguente frase " la soluzione dell enigma della vita nello spazio e nel tempo è al di là dello spazio e del tempo" .
La citazione di LW riguarda la parte trascendentale dell'episteme, che hai descritto bene nel post sulla coscienza. Peraltro LW restava ancora legato ad una logica e natura rigorosamente deterministici (aforisma sulla posizione dell'elettrone). Oggi dovrebbe riscrivere quella parte del Tractatus, tenendo però fermo il discrimine tra determinismo "riformato" e area della "libertà" trascendentale. "Mistica" o semplicemente poetica, nel senso di creativa.
Citazione di: Ipazia il 11 Dicembre 2023, 08:02:44 AMLa citazione di LW riguarda la parte trascendentale dell'episteme
E non è mica poco direi. è possibile parlare di una parte trascendentale oltre l'episteme?ovvero oltre la conoscenza certa? La coscienza è parte costitutiva dell essere, e quindi reale e sperimentabile eppure non fisica . C'è la possibilità di indagare su un ulteriorità oltre la fisicità ? e mettiamoci pure come aforisma la posizione dell elettrone nell approccio riduzionista e deterministico dell esperienza?
Oggi sembra che si possa intravedere, tramite esperimeti e conseguenze deduttive, un altra dimensione che risponde a leggi non spazio/temporali eppure fisica e costitutiva . Tantè che hanno costruito il computer quantistico , e funziona e non è stato realizzato con la fantasia, con la poesia e con la creatività , è stato fatto sfruttando la non località quantistica secondo cui una particella (l'elettrone) può trovarsi contemporaneamente in punti diversi dello spazio. Ora io non mi addentro ulteriormente non essendo un esperto , di computer quantistico non ne so niente, invito chi ne sa qualcosa a parlare. Sto solo mettendo in luce che oggi abbiamo i mezzi per indagare su un ulteriorità rispetto e oltre la fisicità e la spazio/temporalità in fisica classica. Ai tempi di LW e ancor di più di Kant, questo non si poteva ancora fare. Kant diceva , tutto ciò che sta nello spazio e nel tempo noi lo possiamo conoscere, tutto ciò che oltre lo spazio e il tempo (la forma legno dopo la combustione) non lo possiamo conoscere. Questa frase non è più corretta alla luce delle recenti scoperte in meccanica quantistica. ed è un fatto innegabile.
L'entanglement è un fenomeno dimostrato, riproducibile, e quindi deterministico. Il computer quantistico si basa sulle caratteristiche deterministiche della materia subatomica.
No determinismo, no computer.
La coscienza ha aspetti deterministici studiati dalle neuroscienze, e aspetti non deterministici relativamente ad una concezione biochimicofisica della materia.
Ciò che non è deterministico, allo stato attuale delle conoscenze, appartiene al trascendentale, alla nostra (in)felice area residuale di libertà.
Citazione di: Ipazia il 11 Dicembre 2023, 14:04:05 PML'entanglement è un fenomeno dimostrato, riproducibile, e quindi deterministico
possiamo riprodurre l'esperimento e vedere che le due particelle sono in entanglement ma la misurazione sullo stato di una delle due particelle è e rimane soggetta all inviolabile principio di indeterminazione di Hisemberg .
Citazione di: Ipazia il 11 Dicembre 2023, 14:04:05 PMIl computer quantistico si basa sulle caratteristiche deterministiche della materia subatomica.
Vorrei ricordardi che il sogno di laplace è morto con Heisemberg. La meccanica quantistica introduce nella scienza un inevitabile elemento di ipredicibilità o casualità.
Citazione di: Ipazia il 11 Dicembre 2023, 14:04:05 PMLa coscienza ha aspetti deterministici studiati dalle neuroscienze, e aspetti non deterministici relativamente ad una concezione biochimicofisica della materia.
Penso che non sia necessario scomodare la coscienza umana per notare elementi non deterministici. La traiettoria di una mosca in volo è altrettanto ipredicibile e indeterminata . Per estensione, qualsiasi essere dotato della facoltà di elaborare informazioni ,e di compiere azioni ,può tranquillamente ritenersi un sistema impredicibile.
Citazione di: Ipazia il 11 Dicembre 2023, 14:04:05 PMCiò che non è deterministico, allo stato attuale delle conoscenze, appartiene al trascendentale, alla nostra (in)felice area residuale di libertà.
Non ti sembra un tantino riduttivo dire che la nostra parte trascendentale sia l'unica cosa non deterministica conosciuta al mondo? fra l'altro, così facendo, conferisci una specialità umana rispetto al resto della natura. Che ne dici di aggiungere qualcosina? indeterminazione in biologia; le mutazioni gentiche, così come aveva già detto a suo tempo Darwin e confermato dai biologi nel tempo, esse sono casuali e prendono valore di sopravvivenza nella relazione mutazione/ambiente dell organismo.
N.B.
l elemento di impredicibilità introdotto nella m.q. si traduce in modello probabistico. Cosa vuol dire? se abbiamo una freccetta costituita da un singolo atomo potrebbe avere una probabilità di centrare il bersaglio pari al 90% e il restante 10% che colpisca altri punti. Non è possibile dire in anticipo che cosa accadrà . Però, ripetendo l'esperimento molte volte ne risulterà una media che conferma che la freccetta centrerà il bersaglio 90 volte su 100.
E questo cosa ci dice; anche se non siamo in grado di predire esattamente il risultato di un esperimento , possiamo ripeterlo molte volte e verificare che i diversi possibili risultati sono in linea con le probabilità predette dalla teoria quantistica . Pertanto , nonostante il principio di indeterminazione , non c'è alcun bisogno di abbandonare l'idea che il mondo sia governato da leggi fisiche deterministiche.
Lo ripeto:
No determinismo, no computer.
Se fanno computer quantistici significa che hanno messo la tigre in gabbia o che ti vendono una truffa.
Governare processi subatomici è più complicato che trasferire elettroni lungo linee elettriche, ma se vuoi farci delle macchinette li devi addomesticare ed anche se non sai tutto di loro (Heisenberg) devi sapere (know how) come far loro eseguire gli esercizi che giustificano il biglietto pagato per assistere allo spettacolo.
La vita e l'autocoscienza hanno introdotto fattori indeterministici in tutti i viventi. Non è antropocentrismo. Noi siamo solo quelli che si sono dati più da fare tecnicamente. È questo darsi da fare oltre i meccanismi naturali biochimocofisici il trascendentale umano.
Citazione di: Ipazia il 12 Dicembre 2023, 07:41:44 AMLo ripeto:
No determinismo, no computer.
ma questi slogan mi sembrano di chi vuole vincere facile Ipazia. è palesemente un assurdo l'idea di un computer indeterminato.
Citazione di: Ipazia il 12 Dicembre 2023, 07:41:44 AMGovernare processi subatomici è più complicato che trasferire elettroni lungo linee elettriche, ma se vuoi farci delle macchinette li devi addomesticare ed anche se non sai tutto di loro (Heisenberg) devi sapere (know how) come far loro eseguire gli esercizi che giustificano il biglietto pagato per assistere allo spettacolo.
Certo, ma è la natura di questo livello subatomico ad essere soggetta a un principio di indeterminazione. Capisco benissimo quello che vuoi dire , mi chiedo solo perchè tu non voglia capire quello che voglio dire io.
Qui non ci sono ideologie filosofiche (determinismo) da difendere o scalzare. Sto parlando della natura che allo stato attuale delle conoscenze è divisa in due livelli (o dimensioni) . Perchè la scienza possa progredire, il modo con cui lo fa deve essere dettato dalla natura e non viceversa (il fatto che ingabbiamo la tigre non significa aver cambiato la natura) .In questo caso la natura ci chiede di ridefinire il nostro significato di predizione.
Il nostro significato di predizione esige intelligenze naturali e artificiali affidabili. Nessun computer che non sia una truffa può dare risultati incerti, per cui la tigre va domata fino ad un errore indeterministico accettabile per poter essere commercializzata e usata.
Si lavora a temperature prossime a 0 K per rendere determinabili, ovvero simil deterministici, i calcoli che sfruttano caratteristiche subatomiche, "quantistiche", della materia.
Senza processi deterministici, ovvero riproducibili e predicibili, non si cava una ragno dal buco in casa Scienza.
Senza scomodare la metafisica.
Citazione di: Ipazia il 12 Dicembre 2023, 13:18:18 PMSi lavora a temperature prossime a 0 K per rendere determinabili, ovvero simil deterministici, i calcoli che sfruttano caratteristiche subatomiche, "quantistiche", della materia.
d'accordissimo, ma dicendo questo non hai confutato il principio di indeterminazione di Heisemberg. A tal proposito sarà meglio specificare usando le parole non mie ma di colui a cui è stata assegnata la stessa cattedra usata da Isaac Newton , colui a cui si devono numerose teorie fisiche e cosmologiche , quali la radiazione di Hawking, la termodinamica dei buchi neri e la teoria della supergravità . Sto parlando di Stephen Hawking naturalmente. Nel suo libro "la grande storia del tempo" a pagina 110 egli scriveva la seguente frase ; il limite imposto dal principio di indeterminazione
non dipende dal modo in cui si cerca di misurare la particella, o dal tipo di particella . Il principio di indeterminazione di Heisemberg è una propietà
fondamentale e ineludibile del mondo stesso, e ha avuto profonde implicazioni rispetto al nostro modo di vedere il mondo. "
chiaro no? Nel mio appunto di qualche post fa avevo dato una perfetta indicazione del come impredicibilità e determinabilità delle leggi fisiche possono in realtà coesistere. Ma una cosa è trovarne il compromesso affinchè i risultati scientifici siano coerenti con la teoria quantistica e con il mondo, un altra è dire che viviamo in un mondo completamente determinato dalle leggi.
prendo da Wikipedia:
Se in
meccanica classica si poteva immaginare l'universo come un sistema consequenziale, causativo, univoco e quindi prevedibile, con l'introduzione della
meccanica quantistica non è più epistemologicamente possibile darlo per scontato, ma è necessario tenere conto che fenomeni basilari della realtà sono descrivibili solo in termini
probabilistici. Dato che l'intero universo è composto da particelle quantiche e che pertanto tutti gli eventi e i fenomeni ne sono condizionati, il principio di indeterminazione si proietta sull'intero campo dello scibile umano con forti conseguenze sul piano
filosofico e teoretico.
Queste sono cose ben note e qualsiasi ricercatore , il lettore è invitato ad approfondire la questione per verificarne l attendibilità.
Citazione di: Ipazia il 12 Dicembre 2023, 13:18:18 PMSenza scomodare la metafisica.
ma io non ho ancora iniziato a parlare di metafisica chère ;)
Ma Stephen Hawking, sì, quando afferma che l'indeterminato è connaturato alla realtà e non è questione di (strumenti di) misura.
Porre un indeterminato a priori è metafisica quanto il "disegno intelligente" e i "dadi".
E anche se ciò fosse vero, bisogna con qualche inghippo farlo entrare nell'area del determinato, e determinabile, per poterne fruire sia teoreticamente che materialmente. La teoria potrebbe lasciare qualche punto in sospeso (azzardando uno straccio di ipotesi, tra cui quella di Hawking dopo Heisenberg), la pratica, no.
Alla pratica non basta la probabilità, vuole certezza, con il minimo errore di progetto, restando fuori dal campo della truffa.
Dato l'imperante autoritarismo moderno che ammorba l'aria per quel che attiene i problemi reali, ritorno alla filosofia. Da buon incompetente di fisica vorrei chiedere agli altri due sedicenti incompetenti impegnati in questo bel dialogo un paio di cose.
Il computer quantistico conserva inalterata la sua predittività tanto per i fenomeni macroscopici quanto per quelli microscopici?
L'entanglement è qualcosa che si può causare o è la semplice constatazione di uno stato?
1) per diventare computer è la "conditio sine qua non". Bisogna mettere tutto in gabbia fino all'ultimo quark.
Nel caso l'indeterministico cominci a sproloquiare per conto suo, senza trucco e senza inganno, dovremmo prendere atto che siamo entrati in contatto con una forma di intelligenza "altra" dalla nostra specie.
2) è una caratteristica naturale che si può manipolare ad arte, vedendo di ricavarci qualcosa. Come accade con la doppia rifrazione e la polarizzazione della luce.
Ti ringrazio per la presta risposta. Mi sono spiegato male nella prima domanda. Riformulo esemplificando: un computer quantistico sa predire con maggiore definizione quando decadrá un atomo radioattivo rispetto alle attuali leggi sul decadimento radioattivo?
Cacciari un paio di mesi fa disse che siamo degli idioti ... io mi tiro fuori ... evidentemente il primo passo da compiere prima di parlare di politiche da attuarsi sarebbe quello di rendersi conto di tale idiozia. Ovvero non fare il passo più lungo della gamba
Citazione di: daniele22 il 13 Dicembre 2023, 09:49:02 AMCacciari un paio di mesi fa disse che siamo degli idioti ... io mi tiro fuori ... evidentemente il primo passo da compiere prima di parlare di politiche da attuarsi sarebbe quello di rendersi conto di tale idiozia. Ovvero non fare il passo più lungo della gamba
Quasi fossi un idiota ho postato questo pensiero nel posto sbagliato, un classico per uno come me. In realtà era la risposta destinata al post nr. 100 di inVerno nel topic "W l'Italia antifascista". Si perdoni la mia leggerezza
Citazione di: daniele22 il 13 Dicembre 2023, 09:42:14 AMTi ringrazio per la presta risposta. Mi sono spiegato male nella prima domanda. Riformulo esemplificando: un computer quantistico sa predire con maggiore definizione quando decadrá un atomo radioattivo rispetto alle attuali leggi sul decadimento radioattivo?
Teoricamente sì, avendo capacità teorica di calcolo superiore al computer elettronico. Ma penso che lo useranno prima per speculare in Borsa.
Citazione di: green demetr il 08 Dicembre 2023, 22:07:50 PMCiao Jean,
Ho provato a far passar passare qualche giorno, ma la poesia non l'ho capita.
Penso che un maestro indichi una strada, una domanda, di cui però poi ognuno deve trovare la forza di affrontare e rispondere.
Per esempio mastro D. (il mio maestro) si è scomposto per un attimo, indicando che al Menone (mi pare) bisogna, per forza di cose, rispondere, prendere posizione.
Bisogna prendere posizione nell'agorà.
Far finta di nulla e rifugiarsi nel concetto confuso, molto confuso, di anima, o Dio, significa essere completamente dentro la Sofia (Il sofismo).
Non serve arrivare al Menone, o forse lì il messaggio è imprescindibile.
Io me ne sono accorto subito (ma forse proprio perchè mi ha già mostrato alcuni fili rossi, che tra l'altro rispondo alla contemporaneità, fantasma del modernità, o semplicemente sua evoluzione nefasta) sin dall'Eutifrone.
Il personaggio di Socrate, marionetta nelle mani del sommo architetto, fa domande, non perchè vengano risposte, ma perchè l'adepto cerchi il significato non nel senso letterale, men che mai storico, bensì nell'anagogico, metafore, scambi di idee, che si susseguono come se fosse un tutt'uno. Domande che aprono su altre domande, il cui domandare globale, aprono vie di tracendenza, altrimenti impossibili, nel cerchio limitato del nostro vedere (oggi a non più di un palmo dal naso).
Tu facevi la domanda dell'individualità, ma vedi gli "eterni" sono ciò che appare e poi scompare.
E' ciò che sembra darsi, senza mai darsi.
Penso che l'analisi più consona a cosa sia l'identità ce l'abbia data Hegel.
Hegel non è un grandissimo filosofo, non c'è dubbio, ma è stato colui che ha fissato un importante acquisizione, ossia che l'individuo è in realtà il soggetto e che il soggetto non è assolutamente dato!!!
Poichè non si da, allora egli diventa un problema.
Qualunque filosofo che ritenga di poter proseguire sulla via della psicologia interiore, deve avere ben in mente questa cosa.
La nostra individualità per lo più si instaura nel tempo.
Ma mentre dello spazio, non abbiamo dubbio, già nel tempo abbiamo grossi, grossi problemi.
Severino riteneva di aver trovato una scorciataia, ai problemi del sottoterra della filosofia, ponendo un ponte, che egli chiamava NECESSITA' LOGICO-FENOMENOLOGICA del tempo come ENTE.
Naturalmente questo è un pensiero molto profondo e ancora da indagare.
Ma come già detto non risolve la condizione di noi che siamo RE, MA NON CE NE POSSIAMO RENDERE CONTO.
E' una filosofia che nega Platone, che nega la grande tradizione psicologica dai moralisti francesi tipo montaigne a nietzche a freud, e agli innumerevoli che sono nati nel novecento.
Non ci sono echi in Severino, solo un monolite nero. (poco appetibile).
Ciao @green demetr,se la poesia non l'hai capita con le parole puoi provar con la musica... ;) https://youtu.be/d02Nk5d6LYAPaolo C., a 85 primavere, ha ricevuto (finalmente) questo febbraio l'invito a declinar la sua arte alla Scala, luogo da sempre teatro (essendolo) di contrastanti passioni...Per quel che ricordo del vecchio forum sei stato il primo a sdoganare il termine "rapsodico" che ho visto ricomparire in un tuo recente post. Pur mutando le prospettive armoniche connesse alla nostra identità, talune "impronte digitali" che ci caratterizzano appaiono e scompaiono – concretamente dandosi - diversamente dagli eterni che lo sembrano, come scrivi.Se l'individualità si instaura nel tempo (e non col tempo) significa che, fuor da quello, in un non-tempo (aion) o in un tempo modificato (sonno e sogno) l'essere umano, se non affrancato, perlomeno non ne è schiavo?Il tappeto che nasconde (occulta) la cenere colà diviene magico e talora, casualmente e incondizionatamente s'alza in volo, conducendo (l'osservatore?) oltre... (il tappeto è sempre lo stesso, la straordinaria e preziosissima coscienza). Al di qua, dove siamo, sballottati dagli innumerevoli accadimenti propri, altrui e sociali (di ogni tipo) cerchiamo in molti modi di cristallizzare una (nessuna – centomila) identità ostinatamente solubile, fluida... magari sforzandoci di prendere posizione... e/o di farla prendere agli altri, sperando o presumendo che il mal comune sia meno male di quello personale.Quante volte nella nostra vita abbiamo cambiato posizione? E il chiodo di quella attuale ha effettivamente schiacciato (eliminato) quello precedente o mai dire mai? Ognuno gioca (a rincorrere i suoi guai. Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso. E ognuno in fondo perso. Dentro i fatti suoi.) col proprio tappeto confidando non sia troppo evidente il rigonfiamento... quel che resta in vista è il nostro precipuo monolite (colore a scelta) che ci rimanda l'eco lontano dell'occultato, destinato all'immenso serbatoio dell'inconscio... forse la sola cosa che ci accomuna veramente.J4Y
Citazione di: Jean il 13 Dicembre 2023, 20:22:51 PMCiao @green demetr,
se la poesia non l'hai capita con le parole puoi provar con la musica... ;)
https://youtu.be/d02Nk5d6LYA
Paolo C., a 85 primavere, ha ricevuto (finalmente) questo febbraio l'invito a declinar la sua arte alla Scala, luogo da sempre teatro (essendolo) di contrastanti passioni...
Per quel che ricordo del vecchio forum sei stato il primo a sdoganare il termine "rapsodico" che ho visto ricomparire in un tuo recente post.
Pur mutando le prospettive armoniche connesse alla nostra identità, talune "impronte digitali" che ci caratterizzano appaiono e scompaiono – concretamente dandosi - diversamente dagli eterni che lo sembrano, come scrivi.
Se l'individualità si instaura nel tempo (e non col tempo) significa che, fuor da quello, in un non-tempo (aion) o in un tempo modificato (sonno e sogno) l'essere umano, se non affrancato, perlomeno non ne è schiavo?
Il tappeto che nasconde (occulta) la cenere colà diviene magico e talora, casualmente e incondizionatamente s'alza in volo, conducendo (l'osservatore?) oltre... (il tappeto è sempre lo stesso, la straordinaria e preziosissima coscienza).
Al di qua, dove siamo, sballottati dagli innumerevoli accadimenti propri, altrui e sociali (di ogni tipo) cerchiamo in molti modi di cristallizzare una (nessuna – centomila) identità ostinatamente solubile, fluida... magari sforzandoci di prendere posizione... e/o di farla prendere agli altri, sperando o presumendo che il mal comune sia meno male di quello personale.
Quante volte nella nostra vita abbiamo cambiato posizione? E il chiodo di quella attuale ha effettivamente schiacciato (eliminato) quello precedente o mai dire mai?
Ognuno gioca (a rincorrere i suoi guai. Ognuno col suo viaggio, ognuno diverso. E ognuno in fondo perso. Dentro i fatti suoi.) col proprio tappeto confidando non sia troppo evidente il rigonfiamento... quel che resta in vista è il nostro precipuo monolite (colore a scelta) che ci rimanda l'eco lontano dell'occultato, destinato all'immenso serbatoio dell'inconscio... forse la sola cosa che ci accomuna veramente.
J4Y
Pensa che Conte è uno dei pochi cantautori che non ho mai ascoltato.
I vecchi maestri quando eravamo piccoli, resteranno nella nostra anima.
Certo la vita suona meglio con un orchestra.
Ma sai quando si arriva alla mia età ti rispondo con un autore che sempre Dr.D ci ha ricordato, all'epoca conosciuto ed oggi completamente dimenticato.
...
Quelli erano i tempi della sua inno-
cenza: inseguiva certi piccoli veri, come
da ragazzo correva dietro alle farfalle_:
quando gli pareva di averne acchiappato
uno colla retina dell'erudizione, se ne te-
neva beato, nè d'altro si dava pensiero.
Ma l'innocenza se l'è perduta con gli anni.
Altre cose ha perdute, e tra esse quella
noncuranza spavalda: come una volta non
si curava di compagnie nè di amicizie,
ed oggi invece le cerca, così cerca l'ami-
cizia e la compagnia dei lettori; paren-
dogli di Poter trovare nel caldo dello im-
maginare e del comporre quella commo-
zione che rende più facili gli incontri
umani, quando ad un tratto s'apre la su-
perbiosa armatura della timidezza, si alza
la visiera dell'indifferenza, cade la ma-
schera del riso, si scoprono pensieri e de-
sideri conformi, affetti e difetti comuni,
restano ignude tenerezza e malinconia.
(Roberto Ridolfi - Il libro dei sogni- Belardetti, 1963)
Cose antiquarie, malinconie.
Come quando ti leggo Jean.
Ciao.
Nb: d'accordissimo, siamo uno, mille, nessuno.
Citazione di: Jean il 13 Dicembre 2023, 20:22:51 PMIl tappeto che nasconde (occulta) la cenere colà diviene magico e talora, casualmente e incondizionatamente s'alza in volo, conducendo (l'osservatore?) oltre... (il tappeto è sempre lo stesso, la straordinaria e preziosissima coscienza).
voglio anch'io onorare i tuoi interventi poetici come ha fatto Green. A tal proposito vorrei raccontarti la storia di un venditore di tappeti.
Il venditore di tappeti
Nella stanza disadorna ma piena di tappeti appesi l'uomo solo sapeva muoversi quasi a memoria, se li guardava e riguardava, erano i suoi , li aveva creati. ormai erano cosa sua che ne rispecchiava carettere e anima. Ne sapeva ogni risvolto e cuciture, ne respirava l'odore stantio della solita polvere . Non ne aveva venduti granchè, e pensò che in fondo non li voleva vendere.
Ogni cucitura trasudava dolore, ogni disegno , uno strano arabesco di vita ; non serviva una donna a riempire la stanza, tra i suoi pensieri e i tanti tappeti bastava da sola, la sua vecchia amica "malinconia".
Ne scelse uno e se lo arrotolò tutto intorno e salì sul bordo della finestra.
Si dice che nelle notti di luna piena, quando le ombre giocan strani scherzi fra le nuvole , lo si può vedere sfrecciare nel cielo sul suo tappeto magico. O forse sono solo gli scherzi delle ombre fra le nuvole, e là , in quel cielo , non c'era propio nessuno, soltanto il vento.
Citazione di: daniele22 il 13 Dicembre 2023, 09:42:14 AMRiformulo esemplificando: un computer quantistico sa predire con maggiore definizione quando decadrá un atomo radioattivo rispetto alle attuali leggi sul decadimento radioattivo?
Il momento esatto in cui un atomo instabile decadrà in uno più stabile è ritenuto casuale e impredicibile. Ciò che si può fare, dato un campione di un particolare isotopo, è notare che il numero di decadimenti rispetta una precisa legge statistica.
L'impredicibilità qui è fondamentale, non dipende dalla velocità del calcolatore.
Citazione di: Alberto Knox il 14 Dicembre 2023, 14:10:06 PMIl momento esatto in cui un atomo instabile decadrà in uno più stabile è ritenuto casuale e impredicibile. Ciò che si può fare, dato un campione di un particolare isotopo, è notare che il numero di decadimenti rispetta una precisa legge statistica.
È indeterminabile, ma non casuale.
Sebbene si usi il termine "casuale" per indicare un processo stocastico, in realtà ogni volta che abbiamo a che fare con delle probabilità abbiamo una indeterminabilità, non un'effettiva casualità.
La probabilità è infatti utilizzata per gestire fenomeni non determinabili.
Se lancio un dado vi è una probabilità che esca un certo risultato.
Ma non perché questo risultato sia casuale, solo perché è indeterminabile.
Il caso non sottostà ad alcuna probabilità.
Citazione di: bobmax il 14 Dicembre 2023, 14:29:12 PMIl caso non sottostà ad alcuna probabilità.
Il caso metafisico. Che non esiste. Ogni evento è causato, e conoscendo la causa si può pure "addomesticarlo". Chiamiamo casuali gli eventi che non sappiamo addomesticare.
Però possiamo sempre trovare modo di difenderci dagli eventi casuali pericolosi, una volta che le loro dinamiche incontrollabili ci siano note.
La cinetica dei decadimenti radioattivi ci è nota a livello macroscopico, tant'è che per ogni isotopo abbiamo calcolato il tempo di dimezzamento. Della trasformazione del singolo atomo non ce ne può fregare, allo stato attuale delle nostre necessità tecnologiche, di meno.
Citazione di: bobmax il 14 Dicembre 2023, 14:29:12 PMLa probabilità è infatti utilizzata per gestire fenomeni non determinabili.
Se lancio un dado vi è una probabilità che esca un certo risultato.
Ma non perché questo risultato sia casuale, solo perché è indeterminabile.
Il caso non sottostà ad alcuna probabilità.
Certo, hai fatto l'esempio del dado da gioco , che è un buon esempio . Dato l'impossibilità fattuale di conoscere esattamente lo stato inziale del lancio (inclinazione, forza impressa, velocità) e tutte le forze che agiscono durante il tiro del dado diciamo che il risultato è impredicibile, ma non che sia casuale.
Ora, Avevo fatto l'esepio della freccetta da gioco dalle dimensioni di un atomo e della sua indeterminazione fondamentale a livello quantistico. Ma se prendiamo una freccetta dalle dimensioni consuete e la fisica classica (in questo caso le leggi di Newton) dice che colpirà il centro del bersaglio, potete dare tranquillamente per scontato che lo farà.
Citazione di: Alberto Knox il 14 Dicembre 2023, 15:36:00 PMCerto, hai fatto l'esempio del dado da gioco , che è un buon esempio . Dato l'impossibilità fattuale di conoscere esattamente lo stato inziale del lancio (inclinazione, forza impressa, velocità) e tutte le forze che agiscono durante il tiro del dado diciamo che il risultato è impredicibile, ma non che sia casuale.
Ora, Avevo fatto l'esepio della freccetta da gioco dalle dimensioni di un atomo e della sua indeterminazione fondamentale a livello quantistico. Ma se prendiamo una freccetta dalle dimensioni consuete e la fisica classica (in questo caso le leggi di Newton) dice che colpirà il centro del bersaglio, potete dare tranquillamente per scontato che lo farà.
Sì, Alberto.
Però, però... è proprio su quel "scontato" che dovremmo indagare.
Con scontato si intende che è assolutamente certo?
Che è Vero?
La legge fisica sempre sarà rispettata, perché assoluta, non vi è nulla che la trascende?
Oppure può invece capitare l'assurdo. Ossia che la freccetta una volta non raggiunga il bersaglio, nonostante la legge?
Il caso davvero non può manifestarsi nel mondo?
E perché mai?
Visto che il mondo esiste proprio per caso...
Citazione di: bobmax il 14 Dicembre 2023, 16:08:03 PMOppure può invece capitare l'assurdo. Ossia che la freccetta una volta non raggiunga il bersaglio, nonostante la legge?
nel caso della freccetta di dimensioni consuete , la possibilità che non centri il bersaglio (stando alla teoria quantistica) sono talmente ridotte che se anche continuassimo a lanciare la freccetta nello stesso, preciso modo fino alla fine dell universo , probabilmente non la vedremmo comunque mancare mai il centro del bersaglio. Ad ogni modo la possibilità che ciò accada è maggiore di zero.
Citazione di: bobmax il 14 Dicembre 2023, 16:08:03 PMLa legge fisica sempre sarà rispettata, perché assoluta, non vi è nulla che la trascende?
certo, qualsiasi essere vivente nell universo che elabora informazioni, la coscienza.
Citazione di: bobmax il 14 Dicembre 2023, 16:08:03 PMIl caso davvero non può manifestarsi nel mondo?
E perché mai?
Io penso che il caso esista e che ricopra anche dei ruoli importanti
Citazione di: Alberto Knox il 14 Dicembre 2023, 14:10:06 PMIl momento esatto in cui un atomo instabile decadrà in uno più stabile è ritenuto casuale e impredicibile. Ciò che si può fare, dato un campione di un particolare isotopo, è notare che il numero di decadimenti rispetta una precisa legge statistica.
L'impredicibilità qui è fondamentale, non dipende dalla velocità del calcolatore.
Era quello che pensavo infatti, ma meglio avere qualche conferma. Si tratta di un limite della nostra conoscenza dunque, gnoseologico. Il "caso" allora dipenderebbe da un intreccio di cause da ascriversi l'una alla quantità di sostanza e che si rivela nel tempo di dimezzamento e l'altra all'instabilità interna all'isotopo radioattivo. Ti ringrazio
Alberto, occorre fare un passo in più.
Sì, è difficile, ma necessario.
È difficile perché si deve affrontare l'ovvio. Ma non è proprio questo il compito della filosofia?
Non noti le contraddizioni intrinseche nel tuo dire?
- Elaborazione di informazioni che trascende (!) le leggi fisiche.
- La coscienza che elabora... (La coscienza è un elaboratore?)
- La freccetta raggiungerà sempre il bersaglio sino alla fine dei giorni. Però anche no...
- Il caso gioca un ruolo importante nella esistenza.
(In che senso?)
Se un evento avrebbe davvero potuto non avvenire, allora è casuale.
Non che non avrebbe potuto essere previsto perché indeterminabile, proprio non era "necessario" che avvenisse!
Il caso è negazione della necessità.
Allora in che senso il caso gioca un ruolo importante nella esistenza?
È l'irrompere del Caos nel mondo?
@bobmax tutte le tue obiezioni sono assolutamente lecite e corrette. Non nuove alla mia mente e sulle quali obiezioni ho fatto oggetto dei miei studi come ricercatore indipendente. Penso saprai , ormai, che un tema centrale dei miei studi riguarda l'origine della vita e di conseguenza l'origine della complessità organizzata non che l'origine dello stesso universo . Perchè se l'informazione biologica ha origine dall ambiente allora essa deve derivare a sua volta da ciò che era preesistente . Se si risalgono la catena delle cause l'interrogativo diviene inevitabilmente di carattere cosmologico. Detto questo ci troviamo al cospetto di quello che in filosofia viene definito "discontinuità" . Le mie argomentazioni si giocano sul processo cosmico . Perchè se noi andiamo a vedere il mondo così come si è sviluppato vediamo che nel mondo ci sono almeno 4 discontinuità , primo passaggio ; dall infinitamente piccolo, quale era il punto energetico primordiale , all infinitamente grande, galassie, ammassi di galassie , pianeti ecc. Questo passaggio non era contenuto logicamente nel punto di partenza e tuttavia è avvenuto. Secondo passaggio; dalla materia non vivente alla vita , questo passaggio non è contenuto logicamente nella materia non vivente. Poi il passaggio dalla prima cellula vivente , il batterio, alla meraviglia di proliferazione di milioni di speci viventi fino ad arrivare all homo sapiens e da homo sapiens al passaggio della civilità fatta di medicina , tecnologia, Dante Alighieri, filosofi ecc.
Questo per dare un introduzione idicativa dei miei oggetti di studio , stasera potrò tentare di dare delle risposte ai tuoi interrogativi in maniera più specifica.
Alberto, penso di aver compreso il tuo approccio.
Tu cerchi di affrontare la metafisica rimanendo però nell'ambito scientifico.
Ma questo è impossibile.
Se si insiste in questa direzione, si cade inevitabilmente in aporie.
A cui si cerca di rispondere, ad esempio, con delle discontinuità.
Ma non vi può essere alcun strappo logico, nella evoluzione della realtà.
E questo è l'inestimabile dono di Dio: la necessità che regna sovrana nel mondo.
La nascita della vita non ha nulla di illogico o discontinuo. Lo illustra molto bene, per esempio, il premio Nobel in biologia Jacques Monod con il suo "Il caso e la necessità". Che tuttavia non si avvedeva del limite che pur aveva davanti.
Fai bene a approfondire le tue conoscenze scientifiche. Ma queste sono solo propedeutiche al salto che poi sei costretto comunque a fare.
E cioè, che la necessità tutta non è che un dono.
Non vi è nessuna legge assoluta, nessuna causa-effetto, nessuna necessità.
Tutto quello che c'è, è soltanto un dono, contingente.
Un dono del Caos, un dono di Dio.
Citazione di: bobmax il 15 Dicembre 2023, 13:29:46 PMNon vi è nessuna legge assoluta, nessuna causa-effetto, nessuna necessità.
Tutto quello che c'è, è soltanto un dono, contingente.
Un dono del Caos, un dono di Dio.
Ciao bobmax,appreso il mittente (caos = Dio?), chi è il destinatario del dono?
Buongiorno Alberto,
grazie per il racconto di cui vorrei chiederti se è tuo, scritto per l'occasione o in passato; in ogni caso (trattando di tappeti) una coincidenza, un trait d'union... e cosa "disegnano" molti --- se non una trama nell'ordito (ad esempio questa discussione)?
Leggo che ti aggradano le coincidenze... foriere di insondabili emozioni...
" Noi chiameremo emozione la caduta brusca della coscienza nel magico." - J.P.S.
Cordialement
Jean
Citazione di: Jean il 15 Dicembre 2023, 13:44:51 PMCiao bobmax,
appreso il mittente (caos = Dio?), chi è il destinatario del dono?
Sei tu.
D'altronde, se ben ci rifletti, ci sei solo tu.
Ci sei solo tu e... Dio.
Sei stato gettato nel mondo.
E il mondo, è Dio.
Dio che è lo stesso Caos.
E questo lo puoi intuire se consideri l'amore. Se inizi a intravedere che l'amore muove ogni cosa.
L'amore che altro è se non autentica libertà?
E la libertà non è forse proprio e soltanto del Caos?
Tu sei il figlio unigenito.
Finché ci sei, finché esisti.
Quando non ci sarai più, tornerai a essere ciò che sei sempre stato: il Padre, il Caos.
Citazione di: bobmax il 15 Dicembre 2023, 14:01:31 PMSei tu.
D'altronde, se ben ci rifletti, ci sei solo tu.
Ci sei solo tu e... Dio.
Sei stato gettato nel mondo.
E il mondo, è Dio.
Dio che è lo stesso Caos.
E questo lo puoi intuire se consideri l'amore. Se inizi a intravedere che l'amore muove ogni cosa.
L'amore che altro è se non autentica libertà?
E la libertà non è forse proprio e soltanto del Caos?
Tu sei il figlio unigenito.
Finché ci sei, finché esisti.
Quando non ci sarai più, tornerai a essere ciò che sei sempre stato: il Padre, il Caos.
Ok, ci sono solo io e Dio (il mondo). E tu? Ci sei solo tu e Dio? O tu che mi rispondi sei Dio stesso?Se mi risponde qualcun altro, magari differentemente... è sempre Dio che recita più parti in commedia (divina)?
Citazione di: Jean il 15 Dicembre 2023, 14:26:49 PMOk, ci sono solo io e Dio (il mondo).
E tu?
Ci sei solo tu e Dio?
O tu che mi rispondi sei Dio stesso?
Se mi risponde qualcun altro, magari differentemente... è sempre Dio che recita più parti in commedia (divina)?
Sì, ci sono solo io e Dio.
Così come solo tu e Dio.
È l'Uno.
Sembrerebbe in effetti una contraddizione...
Ma se l'amore incomincia a crescere in te, diventi consapevole che ci sei solo tu e Dio.
In qualunque forma compaia l'altro, come adesso io che ti parlo, sempre si tratta di Dio.
Citazione di: bobmax il 15 Dicembre 2023, 13:29:46 PMTu cerchi di affrontare la metafisica rimanendo però nell'ambito scientifico.
Ma questo è impossibile.
Se si insiste in questa direzione, si cade inevitabilmente in aporie.
A cui si cerca di rispondere, ad esempio, con delle discontinuità.
Ma non vi può essere alcun strappo logico, nella evoluzione della realtà.
E questo è l'inestimabile dono di Dio: la necessità che regna sovrana nel mondo.
Noto che hai già dato le tue conclusioni , tu non vuoi discutere, vuoi imporre la tua filosofia come unica via logica da seguire.
Citazione di: bobmax il 15 Dicembre 2023, 13:29:46 PMLa nascita della vita non ha nulla di illogico o discontinuo. Lo illustra molto bene, per esempio, il premio Nobel in biologia Jacques Monod con il suo "Il caso e la necessità". Che tuttavia non si avvedeva del limite che pur aveva davanti.
Monod sostiene che la vita può essere ricondotta alla fisica. Sembra che ci siano dei fondamentali problemi di principio nello spiegare le forme biologiche in termini di fisica riduzionistica . Lo scienziato riesce a scorgere chiaramente i fattori organizzatori operanti, per esempio, nello sviluppo dell embrione , ma ha solo una minima idea (o nessuna)
della relazione esistente fra questi fattori e la fisica conosciuta.
E ancora, in che modo strutture e qualità completamente nuove possono emergere nella progressione dall inanimato all animato? Il problema è presente in senso collettivo nella biosfera nel suo complesso. Questo mi conduce ad affrontare il tema dell evoluzione e dell origine della vita. Ovviamente hai già la risposta pronta ; è il dono di Dio.
Se ti chiedessi perchè la terra gira attorno al sole non credo mi risponderesti "è dio che l ha creata così"ma mi parleresti della legge di gravità e la conservazione della quantità moto (immagino) perchè invece nei confronti delle domade sull origine della vita rispondi " è un dono Dio" ?
Citazione di: bobmax il 15 Dicembre 2023, 13:29:46 PMFai bene a approfondire le tue conoscenze scientifiche. Ma queste sono solo propedeutiche al salto che poi sei costretto comunque a fare.
E cioè, che la necessità tutta non è che un dono.
Ma faccio bene cosa, è tempo perso per te "è stato Dio no!!?" cosa cavolo c'è da studiare quando hai bobmax che ha la sacrosanta verità in tasca?
Citazione di: bobmax il 15 Dicembre 2023, 13:29:46 PMNon vi è nessuna legge assoluta, nessuna causa-effetto, nessuna necessità.
Tutto quello che c'è, è soltanto un dono, contingente.
Un dono del Caos, un dono di Dio.
E con questo possiamo chiudere baracca e burattini , non c'è niente che io possa rispondere che edifichi una discussione quando le conclusioni sono già cementate . Bravo bobmax , mi avevi fatto quelle domande col secondo fine di riappioppiarci la tua filosofia su Dio, sull uno, sull esistenza , sull amore. (lo hai detto 50000 volte!!) Se parli con me col secondo fine di cercare di convertirmi al tuo Dio Non sei più un ricercatore,(anzi non sei più nemmeno un essere umano) sei un piazzista, un venditore porta a porta.
Dare risposte all origine della vita sostenendo che è un dono di Dio , non risponde alle domande, ci si limita a rispondere a un mistero con un altro mistero.
Citazione di: Jean il 15 Dicembre 2023, 13:56:28 PMgrazie per il racconto di cui vorrei chiederti se è tuo, scritto per l'occasione o in passato; in ogni caso (trattando di tappeti) una coincidenza, un trait d'union... e cosa "disegnano" molti --- se non una trama nell'ordito (ad esempio questa discussione)?
No ,non è farina del mio sacco, non so cambiare di giacca e di tono le parole così come lui. sono degli scritti di una persona che avevo conosciuto su fb e che poi è sparita nel nulla. Però ha pubblicato anche 3/4 libri di racconti in prosa. Aveva (o ha ) una massiccia vena poetica. PErò lo riscritta per come me la ricordavo, la sua era molto più lunga e articolata. Era un tipo davvero interessante , potevi capire il suo stato d'animo da come scriveva giorno per giorno. Sì ognuno di noi col propio bagaglio di esperienze e con la propia cultura si crea infine un certo disegno di vita che ne rispecchia carattere e anima appunto.
se guardo il mio disegno e visto come son capace a disegnare, vedo uno scarabocchio :))
ti saluto con unminiracconto dei suoi;
la casa in fondo la strada
Sembrava esserci da sempre , lì, coi suoi muri sbiaditi e austeri e quelle finestre dalle inferriate nere e le persiane perennemente chiuse. Ogni volta che ci passavi di fronte, incuteva un vago senso di disagio, di solitudine, abbandonata e avara ed il giardino disadorno, oltre il recinto, fatto da colonnette di cemento e mattoni sbeccati e una rada e incolta siepe di alloro, rendeva ancora più viva quell'idea di desolata 'aparthied'. Neppure i gatti ci facevano sosta e se ne tenevano discosti, allungando il loro 'giro', senza attraversarlo, quasi presagendo un'aria minacciosa e lugubre. Non ricordava d'averci mai visto nessuno entrare o uscire da quel cancelletto sverniciato con la pesante catena con un lucchetto arrugginito, a rimarcarne lo scarso utilizzo; la scalinata che saliva al portone d'ingresso, in legno massiccio e scrostato, era coperta dalle foglie secche che il vento vi aveva accumulato, nei suoi indolenti e disordinati mulinelli; in alto, sul tetto una vecchia antenna TV, testimoniava che, una volta, chissà quando..., qualcuno doveva pur averla vissuta ed abitata. Le sere d'inverno poi, quando c'era quella nebbia che la tagliavi a fette, la luce dei lampioni lungo la strada giocavano strani giochi e ombre storte e te la ritrovavi se passavi da lì soprappensiero, all'improvviso, come una apparizione minacciosa che sbucasse dal niente e allora... tiravi su il bavero del trench ed allungavi frettoloso il passo.. lasciandola al suo buio.
(stavolta lo firmo col tuo nome mio vecchio amico.... Mauro Berti)
Citazione di: Jean il 15 Dicembre 2023, 14:26:49 PMOk, ci sono solo io e Dio (il mondo).
E tu?
Ci sei solo tu e Dio?
O tu che mi rispondi sei Dio stesso?
Se mi risponde qualcun altro, magari differentemente... è sempre Dio che recita più parti in commedia (divina)?
No dissento da Bobmax, per questo ritengo che Hegel sia molto più chiaro.
Ci sei tu in quanto coscienza di essere un soggetto nel mondo, ovvero ti conosci come soggetto, ma nello stesso tempo in quanto conoscente, non puoi essere quel soggetto.
Idem con Dio, o meglio con la Magia, tu ti conosci in base alla magia che ti trascende (con la famosa trinità, giustizia, bellezza, verità).
Ovvero tu ti conosci in base a cosa è la giustizia a cosa è la bellezza e a cosa è la verità, ma questi concetti non sono te.
Dunque la coscienza, o metacoscienza, si trova costretta a dirsi un "Nulla" riempito dall'essere soggetto, e dall'essere trascendente.
Se non fosse che la coscienza è in grado di rappresentarsi, in quanto PURO PENSIERO.
Pensiero del pensiero (di qualcosa, MONDO-DIO).
La coscienza è ciò che chiamiamo IO, o meglio è quello che un giorno MOOOOOLTO lontano la gente comincerà a capire di essere.
Per ora solo soggetti, assoggettati io vedo, chi alle cose, chi alle persone, chi a Dio.
Essendo tutti oggetti sia le cose, che le persone, che Dio.
Oscuri tempi.
Mai visti prima.
Ciao Jean.
La poesia, la letteratura, la grande filosofia, cosa sono? sono trascendenza.
Il poete si conosce tramite la sua poesia, ma è la poesia che lo domina e non viceversa.
Quando poi la poesia incontra la filosofia come trascendenza ....beh abbiamo Dante.
Leopardi era più duro, la trascendenza non è che il dolore di non poter essere soggetti.
Due personaggi notevoli l'italietta.
L'io si svuota quando si conosce come soggetto (pur godendo), ma si riempie quando si scopre arte (ma sputando sangue e dolore).
CB, non certo l'arte borghese.
La magia non è illusione. L'occidente non è l'oriente.
Citazione di: bobmax il 15 Dicembre 2023, 15:30:11 PMSì, ci sono solo io e Dio.
Così come solo tu e Dio.
È l'Uno.
Sembrerebbe in effetti una contraddizione...
Ma se l'amore incomincia a crescere in te, diventi consapevole che ci sei solo tu e Dio.
In qualunque forma compaia l'altro, come adesso io che ti parlo, sempre si tratta di Dio.
Abbi pazienza tu non sei Dio bobmax.
Una reazione davvero ingiustificata Alberto. Probabilmente dovuta alla mancata comprensione che la mia non è una "risposta", perché equivale a dire: Essere = Nulla.
È lo slancio della mia anima nel Nulla / Dio. E non è nient'altro che la mistica. Niente del mio sacco.
Ma che te lo dico a fare...
La risposta concreta, scientifica, vorresti darla tu, evidentemente.
Senza però mai verificare per davvero le tue effettive conoscenze scientifiche.
Pure Monod ti sfugge.
Per non parlare della fisica...
Reazione sgangherata, che d'altronde non mi stupisce, visto le continue persistenti contraddizioni.
Epperò, speravo che almeno vi fosse buonafede...
Va beh, prendiamone atto, ignorato definitivamente.
Citazione di: bobmax il 16 Dicembre 2023, 06:01:47 AMEpperò, speravo che almeno vi fosse buonafede...
la buona fede valla a cercare nella sezione Spiritualità! caro il mio Bobbysolo
Citazione di: green demetr il 16 Dicembre 2023, 03:41:26 AMAbbi pazienza tu non sei Dio bobmax.
la filosofia di Bob è molto semplice, si rifà alla concezione della coscienza universale dalla quale gli esseri umani attingono alla nascita per poi riempirla con la loro esperienza e con lo sviluppo dell esperienza il propio io.
una volta morti la coscienza individuale ritorna alla coscienza madre universale. Ecco perchè l'affermazione "ci sono solo io e Dio" ma nel caso di bobmax la formula corretta sarebbe "ci sono solo Io e Io" in quanto vede molto bene le contraddizioni degli altri ma non scorge le sue , ritenendo la sua ragione, e questo mi pare evidente, essere simbolo di tutta la ragione umana. Non vede infatti il salto metafisico che compie parlando di una coscienza universale (Dio) salto che non si può fare.
perchè? perchè non passa per l esperienza. Qual' è l'esperienza spirituale di bobmax? crogiolarsi nella sua interpretazione filosofica e ripeterla all infinito.
Citazione di: Alberto Knox il 16 Dicembre 2023, 11:36:14 AMla filosofia di Bob è molto semplice, si rifà alla concezione della coscienza universale dalla quale gli esseri umani attingono alla nascita per poi riempirla con la loro esperienza e con lo sviluppo dell esperienza il propio io.
una volta morti la coscienza individuale ritorna alla coscienza madre universale. Ecco perchè l'affermazione "ci sono solo io e Dio" ma nel caso di bobmax la formula corretta sarebbe "ci sono solo Io e Io" in quanto vede molto bene le contraddizioni degli altri ma non scorge le sue , ritenendo la sua ragione, e questo mi pare evidente, essere simbolo di tutta la ragione umana. Non vede infatti il salto metafisico che compie parlando di una coscienza universale (Dio) salto che non si può fare.
perchè? perchè non passa per l esperienza. Qual' è l'esperienza spirituale di bobmax? crogiolarsi nella sua interpretazione filosofica e ripeterla all infinito.
Beh da bravi commensali del pensiero, mi pare giusto farglielo notare.
;)
A ognuno la sua follia :D
Citazione di: green demetr il 17 Dicembre 2023, 05:56:17 AMA ognuno la sua follia :D
Concordo. La realtà non ha una fisionomia propria indipendente dal punto di vista dalla quale la si considera. La sola prospettiva falsa è quella che pretende di essere l'unica vera. La sicurezza è solo un modo per far si che l'arroganza prevalga sulla vera conoscenza che si nutre, invece, di dubbio.
Avete mai pensato che forse non sappiamo cosa stiamo cercando? Ci sono alcuni , come il profeta Ezechiele e il profeta bobmax che hanno la vocazione a bucare i muri , uscire dall altra parte , ma poi una volta usciti , restare dei nomadi in cerca di una terra che non trovano. Quello che cerco di proporre qui non consiste in un immaginario sentiero da seguire, la verità non abita qui , se state cercando la verità avete sbagliato indirizzo
"dentro quella scatola risposte non ce nè, solo donne in maschera e buffoni come meeee"
Cremonini