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LOGOS - Argomenti => Tematiche Filosofiche => Discussione aperta da: Sariputra il 11 Ottobre 2016, 15:35:15 PM

Titolo: Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 11 Ottobre 2016, 15:35:15 PM
Che l'ironia , la risata sagace, il prendersi in giro siano un potente antidoto  alla disperante tristezza della pura filosofia ( e ben sappiamo che quasi tutti i filosofi non brillano certo per senso dell'umorismo...) e ne rappresentino la dimostrazione del preteso limite di spiegare la vita , mi hanno spinto ad avventurarmi in un terreno ignoto , ovviamente per me, giusto per respirare un pò di buon umore in questi giorni che anticipano l'inverno ormai alle porte.
Ci sono molte barzellette a sfondo filosofico, più di quante supponevo e molte , dopo aver fatto ridere...propongono e invitano pure alla riflessione.
Sentite questa:
Un uomo di novant'anni va dal medico e dice:"Dottore, la mia mogliettina diciottenne aspetta un bambino". Il dottore replica:"Lasci che le racconti una storia. Un uomo va a caccia, ma invece del fucile si porta dietro per sbaglio l'ombrello. All'improvviso, viene attaccato da un orso. Imbraccia l'ombrello, spara e lo uccide". L'uomo dice:" Impossibile. Dev'essere stato qualcun altro a sparare all'orso". Il dottore risponde:" E' proprio quello che volevo dire!".
Questa barzelletta dimostra la debolezza della cosiddetta "argomentazione per analogia", a cui ricorrono i sostenitori del Disegno Intelligente, i quali affermano che " se esiste un albero deve esserci per forza un Disegnatore Celeste di alberi".
Oppure questa:
Domanda: Chi è un sadico? Risposta: Uno che è gentile con un masochista.
Questa è attribuita a B.Russell e pone il problema fondamentale della morale, quello della reciprocità: "fai agli altri quello che vorresti gli altri facessero a te" ( la regola aurea).
Se un masochista dovesse seguire la regola aurea dovrebbe fare del male agli altri, quindi un sadico è un masochista che segue la regola aurea: fare cioè quello che vorrebbe fosse fatto a lui. Kant obietterebbe che infliggere del dolore agli altri in nessun modo può essere accettato come regola universale in un mondo vivibile.
G.B.Shaw ha riassunto il tutto con un'uscita geniale: " Non fare agli altri quello che vorresti gli altri facessero a te: potrebbero avere gusti diversi!".
Un'altra:
Un uomo prega Dio: "Signore, vorrei farti una domanda". Il Signore risponde:"Non c'è problema, avanti fammela". "Signore, è vero che per te un milione di anni sono solo un secondo?"."Sì, è vero"."Bene. Allora, che cosa sono per te un milione di dollari?"."Un milione di dollari, per me, sono un penny"."Ah, Signore, allora potrei avere un penny?" "Certo", dice il Signore." Aspetta un secondo"  ;D 
E per finire una più "popolana":
Il professore di filosofia, afflitto, dice al professore di ginnastica:
"Pensa, ogni volta che respiro muore un uomo".
E quello: "Hai provato a fare qualcosa per l'alito?" 
E non può mancare quella un pò triviale ( ma è medioevale, di Poggio Bracciolini, umanista, quindi la passiamo...):
Un tale di Gubbio, che avea nome Giovanni, ed era uomo molto geloso,non sapea trovar certo modo per sapere se sua moglie avesse avuto relazioni con altri. Ed il geloso pensò a una furberia degna di se stesso, e si castrò, con questo scopo, che, se sua moglie si fosse poi incinta, egli sarebbe stato sicuro del suo adulterio.
Buon inverno a tutti i filosofi !
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Apeiron il 11 Ottobre 2016, 18:54:42 PM
« Lo sforzo di capire l'universo è tra le pochissime cose che innalzano la vita umana al di sopra del livello di una farsa, conferendole un po' della dignità di una tragedia. » (Steven Weinberg)

A noi la scelta  ::)
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Jean il 11 Ottobre 2016, 20:57:09 PM
Un uomo di novant'anni va dal medico e dice:"Dottore, la mia mogliettina diciottenne aspetta un bambino". Il dottore replica:"Lasci che le racconti una storia. Un uomo va a caccia, ma invece del fucile si porta dietro per sbaglio l'ombrello. All'improvviso, viene attaccato da un orso. Imbraccia l'ombrello, spara e lo uccide". L'uomo dice:" Impossibile. Dev'essere stato qualcun altro a sparare all'orso". Il dottore risponde:" E' proprio quello che volevo dire!".

... e per analogia, mi vuol dire che mia moglie...

Beh, volevo invitarla a considerare la faccenda...

Dottore, l'avevo già considerata... ma mi ha interrotto con la sua storiella...

Ah... nel qual caso mi scusi... cos'altro voleva dirmi?

Che non m'importa chi sia il cacciatore... m'importa di me, per quel che mi resta da vivere...

Mi scusi, non capisco...

Ho vissuto così a lungo (lo auguro anche a lei) da capire che voler andare sempre in profondità, sviscerare i problemi, arrovellarsi con le cause ecc. ... non son più attività che mi interessano... 
 
... punti di vista, priorità... cosa le interessa allora?

... ovvio, se son venuto da lei...

Continuo a non comprendere...

Vorrei sapere se son malato, magari di testa, ad accettare quello che mi succede, dopo essermi sposato... ben lo so, solo per interesse...

Lo dice lei, interesse... ma riguardo a problemi fisici o di "testa" non ne ravviso di particolarmente seri in lei, considerata l'età.

Già, bisogna sempre considerare l'età, vero?

Vero, se lei è contento così è affar suo...

Lei non sarebbe contento di vedere ogni giorno il sorriso di una giovane?

... se lo facesse per calcolo no davvero...

E dica, preferirebbe non saperlo?

No anche in questo caso... è sempre preferibile conoscere la verità.

... lei è sposato, dottore?

Certo... perché?

... presumo che non abbia dubbi...

Si figuri, ancora no, di sicuro!

... neanch'io... infatti so la verità... lei davvero la sa?


  
« Lo sforzo di capire l'universo è tra le pochissime cose che innalzano la vita umana al di sopra del livello di una farsa, conferendole un po' della dignità di una tragedia. » (Steven Weinberg)

A noi la scelta   





Cordialmente

Jean

 
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Apeiron il 11 Ottobre 2016, 22:59:17 PM
Citazione di: Jean il 11 Ottobre 2016, 20:57:09 PMUn uomo di novant'anni va dal medico e dice:"Dottore, la mia mogliettina diciottenne aspetta un bambino". Il dottore replica:"Lasci che le racconti una storia. Un uomo va a caccia, ma invece del fucile si porta dietro per sbaglio l'ombrello. All'improvviso, viene attaccato da un orso. Imbraccia l'ombrello, spara e lo uccide". L'uomo dice:" Impossibile. Dev'essere stato qualcun altro a sparare all'orso". Il dottore risponde:" E' proprio quello che volevo dire!". ... e per analogia, mi vuol dire che mia moglie... Beh, volevo invitarla a considerare la faccenda... Dottore, l'avevo già considerata... ma mi ha interrotto con la sua storiella... Ah... nel qual caso mi scusi... cos'altro voleva dirmi? Che non m'importa chi sia il cacciatore... m'importa di me, per quel che mi resta da vivere... Mi scusi, non capisco... Ho vissuto così a lungo (lo auguro anche a lei) da capire che voler andare sempre in profondità, sviscerare i problemi, arrovellarsi con le cause ecc. ... non son più attività che mi interessano...   ... punti di vista, priorità... cosa le interessa allora? ... ovvio, se son venuto da lei... Continuo a non comprendere... Vorrei sapere se son malato, magari di testa, ad accettare quello che mi succede, dopo essermi sposato... ben lo so, solo per interesse... Lo dice lei, interesse... ma riguardo a problemi fisici o di "testa" non ne ravviso di particolarmente seri in lei, considerata l'età. Già, bisogna sempre considerare l'età, vero? Vero, se lei è contento così è affar suo... Lei non sarebbe contento di vedere ogni giorno il sorriso di una giovane? ... se lo facesse per calcolo no davvero... E dica, preferirebbe non saperlo? No anche in questo caso... è sempre preferibile conoscere la verità. ... lei è sposato, dottore? Certo... perché? ... presumo che non abbia dubbi... Si figuri, ancora no, di sicuro! ... neanch'io... infatti so la verità... lei davvero la sa? [/i] Cordialmente Jean 

Bella storia, così come era bello il post inziale anche se non l'ho detto. Non li commento perchè ognuno ha la sua prospettiva:) 

D'altronde dire prima "ridere" poi "filosofare" è filosofare  :)  e mi pare che un grande problema sia proprio quello che adesso tutti pensano a "ridere" e poco a "filosofare". Le cose che sono più grandi nell'uomo sono (1) la capacità di riflettere (conoscenza) (2) il provare e fare agire la compassione (etica), cosa che secondo me dipende dalla riflessione. Vorrei arrivare a 90 anni (se mai ci arriverò  ;D )  dopo aver speso una vita in cui ho cercato di dar più valore alle cose che ritengo essere più importanti.

"L'uomo non è che una canna, la più fragile di tutta la natura; ma è una canna pensante. Non occorre che l'universo intero si armi per annientarlo: un vapore, una goccia d'acqua è sufficiente per ucciderlo. Ma quand'anche l'universo lo schiacciasse, l'uomo sarebbe pur sempre più nobile di chi lo uccide, dal momento che egli sa di morire e il vantaggio che l'universo ha su di lui; l'universo non sa nulla. Tutta la nostra dignità sta dunque nel pensiero. E' in virtù di esso che dobbiamo elevarci, e non nello spazio e nella durata che non sapremmo riempire. Lavoriamo dunque a ben pensare: ecco il principio della morale". (Pascal)
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 12 Ottobre 2016, 00:59:13 AM
JOHA E LA MORTE

Un ragazzo piangeva ed urlava davanti alla bara del padre: "Padre! Ti stanno portando in un posto dove niente copre il pavimento. Non vi è luce, né cibo; né porta, né vicini che aiutino...".
Joha , allarmato dal fatto che la descrizione sembrava calzare a pennello, si rivolse al proprio padre: "Rispettabile Genitore, per Allah, lo stanno portando a casa nostra!".  ;D ;D ;D   
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: acquario69 il 12 Ottobre 2016, 01:35:57 AM
secondo me può benissimo capitare che vi sia condensata "più" filosofia all'interno di una brevissima battuta (umoristica,ironica,sagace e al limite e per come la vedo io,anche sarcastica...) che in un volume di mille pagine.

inoltre credo che la cosa importante sia comunque la saggezza (filo-sofia) e non vedo perché non ci si debba arrivare anche e per l'appunto attraverso una risata.

capire al volo una battuta ad esempio e' come un flash che all'improvviso ti illumina all'istante su qualcosa che non si avrebbero le parole per spiegarlo..e quante me ne sono capitate quando lavoravo a diretto contatto col pubblico,di tutti i tipi e di tutte le categorie e in una citta come Roma che per tremila anni ne ha proprie viste di tutti i colori.

un altra (personale) parentesi al tema filosofia e umorismo risale anche ai ricordi di una rivista di fumetti che usci negli anni 80-90 a mio avviso strepitosa dal nome totem comics,con il suggestivo sottotitolo "perché tanto odio?"

eh gia..perche tanto odio ?!?

totem comic 
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Jean il 12 Ottobre 2016, 08:02:06 AM
JOHA E LA MORTE

Un ragazzo piangeva ed urlava davanti alla bara del padre: "Padre! Ti stanno portando in un posto dove niente copre il pavimento. Non vi è luce, né cibo; né porta, né vicini che aiutino...".
Joha , allarmato dal fatto che la descrizione sembrava calzare a pennello, si rivolse al proprio padre: "Rispettabile Genitore, per Allah, lo stanno portando a casa nostra!".  
(http://file:///C:/Users/Galvan/AppData/Local/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image001.gif) (http://file:///C:/Users/Galvan/AppData/Local/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image001.gif) (http://file:///C:/Users/Galvan/AppData/Local/Temp/msohtmlclip1/01/clip_image001.gif)  
 
 
 Era una casa molto carina 
Senza soffitto senza cucina 
Non si poteva entrarci dentro 
Perchè non c'era il pavimento 
Non si poteva andare a letto 
in quella casa non c'era il tetto 
Non si poteva fare la pipì 
Perchè non c'era vasino lì

Ma era bella, bella davvero 
In via dei matti numero zero 
Ma era bella, bella davvero 
In via dei matti numero zero 

 
https://www.youtube.com/watch?v=GF-OVrnw_co
 
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 12 Ottobre 2016, 09:48:41 AM
Un certo saggio aveva acquistato fama di esser diventato irrazionale nella presentazione di fatti ed argomenti.
Fu deciso di metterlo alla prova affinchè le autorità del suo paese potessero pronunciarsi stabilendo se egli rappresentasse un pericolo per l'ordine pubblico.
Il giorno della prova egli passò solennemente cavalcando un asinello, con la testa rivolta dalla parte della coda dell'animale.
Quando giunse l'ora di difendersi disse ai giudici: "Quando mi vedeste poco fa da che parte ero rivolto?". "Dalla parte sbagliata", risposero i giudici.
"Voi illustrate il punto", rispose, "perché Io, da un punto di vista, ero volto dalla parte giusta. Era l'asino che era girato dalla parte sbagliata".... ;D ;D ;D

Adesso da un altro punto di vista:

Uno sciocco inveiva contro un asinello che non gli dava alcuna retta.
Uno più saggio di lui, che lo osservava, gli disse: "Idiota! L'asinello non imparerà mai il tuo linguaggio: meglio che tu te ne stia in silenzio e cerchi invece di apprendere la lingua che parla l'asino".  ;D ;D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Jean il 12 Ottobre 2016, 09:59:18 AM
[In lode dell'asino] 

O sant'asinità, sant'ignoranza, 
Santa stolticia e pia divozione, | 
Qual sola puoi far l'anime sí buone, | 
Ch'uman ingegno e studio non l'avanza; | [...] | 
La santa asinità di ciò non cura; | 
Ma con man gionte e 'n ginocchion vuol stare, | 
Aspettando da Dio la sua ventura. | 
Nessuna cosa dura, | 
Eccetto il frutto de l'eterna requie, | 
La qual ne done Dio dopo l'essequie.

Giordano Bruno
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 12 Ottobre 2016, 12:12:00 PM
Schopenhauer entra in gelateria:
"Desidera? " chiede il gelataio.
Schopenhauer: "No".
Esce

Nietzsche entra in gelateria.
Nietzsche entra in gelateria.
Nietzsche entra in gelateria.
Ad libitum.

Leopardi entra in gelateria.
Commesso: "Buongiorno, desidera?"
Leopardi ordina. Il commesso lo serve. Leopardi fissa il gelato.
Leopardi :"Non sarà mai buono come pensavo".
Esce sconsolato.

:)  :)  ::)
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Jean il 12 Ottobre 2016, 13:29:37 PM
Il gelataio (del Krshna bar) al termine del giorno fa (tristemente) i conti... un cliente entrò e dopo aver dato un'occhiata alle vaschette disse di non desiderare un gelato... beh, poteva almeno prendere un caffè, accidenti...

Ne entrò un altro e una volta servito, senza manco assaggiarlo, bofonchia sulla bontà del gelato... che tipo, era così sconsolato che non gli parve il caso di fargli pagar nulla...


Certo che se i (pochi...) clienti son tutti così... un pensiero apparso nella sua mente tuttavia  mitiga lo sconforto del gelataio... una cosa buona non ci piace quando non ne siamo all'altezza... chissà se qualcuno l'aveva già pensato prima di lui... poi si accorge che la vaschetta del gelato ai fichi si sta misteriosamente svuotando...
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 12 Ottobre 2016, 13:50:26 PM
Però pare che Leopardi, diabetico, sia morto per una abbuffata di gelato (personalmente, oltre che sommo poeta, lo ritengo anche filosofo migliore degli altri due e buongustaio; oddio, averlo per amico forse non avrebbe troppo rallegrato la compagnia...).
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 12 Ottobre 2016, 15:40:09 PM
Sant'Agostino entra dal gelataio.
Commesso: "Buongiorno. Desidera?"
Sant'Agostino: "Dunque, vorrei una vaschetta di gelato da un chilo, grazie. Solo cioccolato."
Il commesso lo serve. Sant'Agostino si siede e comincia a mangiare avidamente. Finita la vaschetta, si getta in terra, in preda a crampi allo stomaco e fitte alla testa.
Sant'Agostino: "Oddio! Oddio, come mi pento di aver mangiato tutto quel gelato!"
Improvvisamente i dolori cessano. Sant'Agostino ringrazia ed esce.  ;D  ;D  ;D


Plotino e Pitagora entrano dal gelataio.
Commesso: "Buongiorno. Desiderano?"
Entrambi, in coro: "Una vaschetta da un chilo di gelato. Per una festa."
Commesso: "Quanti gusti vi metto?"
Plotino: "Uno". Pitagora: "Dieci"
I due si fissano per un istante, e poi litigano uscendo dalla gelateria. :) :) 
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Jean il 12 Ottobre 2016, 20:13:10 PM
Gelato zen


Sari entra dal gelataio...


"Strano, non c'è il solito commesso...  mmh... che tipo strano, con quel vestito che par un saio ed i capelli rasi... mi ricorda qualcuno... vediamo se ha il senso dell'umorismo...

... Garçon!  

Oui, monsieur...

Il gelato di Leopardi, grazie...

Il commesso con la paletta prende un gusto da una vaschetta, lo depone su una coppetta mostrandolo per qualche secondo a Sari e poi risvuota il contenuto nella vaschetta del frigo. 
Cambia gusto e... stessa scena... terminati i gusti singoli riparte con due, poi con tre...
Sari, dapprima divertito e poi perplesso lo osserva per una buona mezz'ora... alla fine decide di por fine al gioco, se è un gioco.

Garçon..!  Basta così, grazie... e arrivederci, anche se dubito di tornare...

Il cliente ha sempre ragione... purchè paghi...

Pagar cosa, scusi?

O bella, tutti i gelati che ha preso...

Io non ho preso un bel nulla...

Non ha preso l'intero, ma una parte sì...

Una parte immaginaria... ha un prezzo anche quella?

Mi permetto di farle osservare che non era del tutto immaginaria come dice... per compiacerla durante una mezz'ora ho spatolato gusti e riempito coppette... 
 
Sì, che poi ha svuotato..!

Infatti, m'avesse chiesto il gelato del Santo (Agostino) glielo avrei di certo servito...

E perché non mi ha servito quello di Leopardi?

Perché lei non mi ha indicato qual era... così, con metodo scientifico, mi son dato pena di tentar tutte le possibili – infinite – combinazioni di gusti e quantità...

... veramente pensavo capisse che scherzavo e poi, non mi ha lasciato il tempo di dir nulla, dopo un paio di secondi svuotava le coppette!

Se lei ama scherzare io preferisco far sul serio... comunque il tempo l'ha trovato alfine per dir basta, no?

Senta, non ne facciamo una questione filosofica, era uno scherzo innocente... qual è il prezzo, mi dica...

Oh, semplice, venga qui, al posto mio...

Beh, mi par ragionevole...

Ecco, adesso son io da questa parte, tocca a me comandare...

... scusi la curiosità... perché si porta appeso alla cintola quel nodoso bastone?

... per pagar il gelato se non mi vien servito... 
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 12 Ottobre 2016, 21:19:18 PM
Jean entra dal gelataio.
Commesso: "Buongiorno. Desidera?"
Jean: "Mah, guavdi, avevo un appuntamento con Savi, qui davanti, due ove fa. L'ha mica visto?

N.B. Notare l'accento francese del filosofo Jean, con l'"r" moscia...

Justify si legge: Giustificami Jean , giustificami, giustificami ti prego... ;D ;D ;D ;D ;D    
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Phil il 12 Ottobre 2016, 22:54:28 PM
Un gelataio entra in un forum (filosofico).
Per rompere il ghiaccio, va alla sezione cono-scienza e propone qualche freddura per sciogliersi un po'...
poi chiede se l'essenza della cialda è differente da quella del cono...
se la vaschetta è mezza piena o mezza vuota...
se è nato prima il gelato o il gelataio...
purtroppo gli viene risposto solo che per queste domande è fuori stagione (off topic-ops!-season).
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 13 Ottobre 2016, 08:11:56 AM
Anche Emanuele Severino qualche volta va dal gelataio del quartiere dei filosofi (pardon: esistono eternamente alcuni Emanueli Severini da gelatai; in parte diversi; qualcuno dal gelataio dei filosofi).
Uno di questi E.S. chiede un cono da due euro e cinquanta centesimi al pistacchio e zabaglione.
IL gelataio lo serve, E.S. se lo gusta.
Gelataio: "Mi deve infiniti euro".
E. S.: "Ma mi ha servito un cono da due euro e cinquanta centesimi".
Gelataio: "Ma lei mi insegna che glielo sto servendo eternamente, all' infinito; ergo 2 euro e cinquanta centesini moltiplicati per "i" (numero infinito; chiedo scusa ai conoscitori delle teorie di Cantor: si fa per stare al gioco!) fa infiniti euro".
E.S.: "Beh, mi lasci almeno finire di gustarmi il suo ottimo gelato: stia tranquillo che appena l' avrò finito la pagherò voletieri".
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 11:13:26 AM
Il filosofo Sgiombo entra in gelateria.
Commesso: "Desidera?"
Sgiombo:" Che gusto è quello tutto rosso?"
Commesso: " E' gusto fragola".
Sgiombo: "E' prodotto dal dipendente o dal titolare della gelateria?"
Commesso:" Da me. Sono il dipendente".
Sgiombo: " Il gelato è l'oppio dei popoli".
Commesso:" E' molto buono però".
Sgiombo:" Dammi cinque chili al gusto fragola".
Il commesso lo serve.
Sgiombo prende il secchio di gelato e se ne va.
Commesso: "Ma...signore...deve ancora pagare!"
Sgiombo: "Silenzio! Esproprio proletario."  ;D ;D ;D

Cordialmente...Sari  8)
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 12:31:04 PM
Si ode un tuono minaccioso...
Il filosofo Garbino vento di tempesta entra in gelateria.
Commesso: "Desidera?"
Garbino: "Ha per caso visto Nietzsche?"
Commesso:"Non so...però c'è un uomo che entra ed esce di continuo. Eccolo ancora!"
Garbino osserva l'uomo.
Garbino: "Mi dia l'esatto gelato che prende quell'uomo".
Il commesso lo serve.
Garbino inizia ad entrare ed uscire, insieme all'uomo, di continuo.
Inizia  a tempestare e a smettere di continuo...  ;D ;D ;D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 13 Ottobre 2016, 14:44:57 PM
Sariputra va dal solito gelataio, chiede un cono alla panna e se lo gode fino all' ultima leccata.

Gelataio. "Mi deve due euro e trenta centesimi; a parte il fatto che ha voluto un solo gusto, mi é più simpatico di Emanuele Severino, che sto ancora aspettando che finisca il suo e mi paghi (...e mi sa che dovrò avere molta pazienza), e voglio farle uno sconto".
Sari: "chi deve pagare? Cioé: di chi é l' identità personale del pagatore?"
Gelataio: "beh, l' ho dato a lei, e dunque lei me lo deve pagare!".
Sari: "No, veramente l' ha dato al Sariputra di due minuti fa, non a me: la mia identità personale é diversa perché ho perso qualche molecola di anidride carbonica col respiro e di acqua col sudore, e inoltre ho già assimilato parte degli zuccheri contenuti nel suo ottimo gelato!".
Gelataio: "Per fortuna che i filosofi sono un' esigua minoranza della popolazione, altrimenti avrei già chiuso bottega da un bel pezzo...".

Con altrettanta cordialità e simpatia!
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 15:00:35 PM
Il commesso di gelateria osserva un uomo fermo davanti all'entrata.
E' il filosofo Eutidemo che sta leggendo la tabella degli alimenti usati dal gelataio.
Una folla si è radunata alle sue spalle.
Eutidemo sta invitando a NON entrare nella gelateria per un errore di battitura nella tabella.
Il filosofo Eutidemo viene travolto dalla folla al grido: "SI', vogliamo i gelati!"  ;D ;D ;D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 13 Ottobre 2016, 15:27:03 PM
Citazione di: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 15:00:35 PM
Il commesso di gelateria osserva un uomo fermo davanti all'entrata.
E' il filosofo Eutidemo che sta leggendo la tabella degli alimenti usati dal gelataio.
Una folla si è radunata alle sue spalle.
Eutidemo sta invitando a NON entrare nella gelateria per un errore di battitura nella tabella.
Il filosofo Eutidemo viene travolto dalla folla al grido: "SI', vogliamo i gelati!"  ;D ;D ;D
CitazioneSempre simpaticissimo!

Però non posso esimermi dall' auspicare che il grido: "NO, il gelato ai frutti di Bosc(hi)o non lo vogliamo proprio!!!" sovrasti (anche solo di un unico urlatore, e senza bisogno di quorum: fossero anche cinque contro quattro)  quello dei "SI".
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 15:30:57 PM
Il filosofo Duc in Altum entra in gelateria.
Commesso:" Desidera?"
Duc in Altum:" Ho fede che il gelato che lei vende sia buono"
Commesso: "Certamente. E' squisito!"
Duc in Altum: "Solo se ha fede che sia squisito può dire che sia squisito."
Commesso:"Non la capisco, signore".
Duc in Altum:"Se ha fede di non capire non può capire".
Il commesso manda in mona il filosofo Duc in Altum.
Duc in Altum:"Solo se ha fede di andare in mona può andare in mona!" ;D ;D ;D  


Con simpatia Duc...ce n'è per tutti!!
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 15:52:12 PM
Il filosofo Giona entra in gelateria guardingo, facendosi il segno della croce.
Commesso:"Desidera?"
Giona: "Questo gelato, che lei vende, è stato esorcizzato?"
Commesso ( sempre più perplesso): "In che senso , signore?"
Giona:" Non vorrei inghiottire satana. Satana va pronunciato in minuscolo"
Commesso:"E' pulitissimo , signore".
Giona adocchiando un gusto:" Quello cos'è?"
Commesso:" Bacio, signore".
Giona fuori di sè: "Vade retro satana. Satana va urlato in minuscolo!"
Giona esce urlando dalla gelateria.  ;D ;D ;D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 13 Ottobre 2016, 16:02:51 PM
Citazione di: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 15:52:12 PM

Giona:" Non vorrei inghiottire satana. Satana va pronunciato in minuscolo"

Giona fuori di sè: "Vade retro satana. Satana va urlato in minuscolo!"


Citazione... fu così che il gelataio venne a conoscenza del paradosso del mentitore (prima o poi doveva capitare, in una gelateria così frequentata da filosofi).
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 17:02:55 PM
Il filosofo Maral entra in gelateria.
Commesso:"Desidera?"
Maral:"Qual'è il significato di questo gelato?"
Commesso ( oramai sull'orlo dell'esaurimento nervoso): "Non so...che è buono?"
Maral: "Qual'è il significato della bontà del gelato?"
Commesso: "Che...che...si...ma-ma-mangia di gusto?"
Maral:"Qual'è il significato del mangiare di gusto?"
Commesso:" Che...che...è..è...è...bu-bu-bu-buono?"
Maral: "Qual'è il significato della bontà del gelato?"
Commesso ( come sopra) manda in mona anche Maral.
Maral:"Qual'è il significato di andare in mona?"  ;D ;D ;D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 13 Ottobre 2016, 17:22:32 PM
L'inadeguato filosofo Sariputra entra in gelateria.
Commesso:" Desidera?"
Sari:" Desidero, ma in senso convenzionale, una pallina di menta , così designata da un agente esterno alla pallina".
Commesso ( pensando tra sè: questo è più scemo degli altri):" Ecco la sua pallina di menta".
Sari:"La ringrazio non ringraziandola, essendo infatti il ringraziare vuoto di esistenza intrinseca".
Commesso:" Fa un euro e cinquanta".
Sari: "La pago non pagandola, essendo infatti il pagare vuoto di esistenza intrinseca".
Commesso (esasperato): "Non la picchio picchiandola, essendo infatti il non picchiare un picchiare".
Il commesso mena brutalmente il filosofo inadeguato Sariputra.
Essendo inadeguato ne prende anche per tutti i filosofi che l'hanno preceduto in gelateria.
Sari, con i vestiti a brandelli, non esce uscendo dalla gelateria.
Essendo l'uscire un non uscire il filosofo inadeguato continua a prenderle.
ad libitum
Nel frattempo i filosofi Garbino e Nietzsche continuano ad entrare ed uscire... ;D ;D ;D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Apeiron il 13 Ottobre 2016, 17:57:26 PM
Ahahahah alcuni post sono fantastici  ;D

Secondo me lo scopo della vita è passare da una farsa a una tragicommedia.  8)
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 13 Ottobre 2016, 18:32:17 PM
Citazione di: Apeiron il 13 Ottobre 2016, 17:57:26 PM
Ahahahah alcuni post sono fantastici  ;D

Secondo me lo scopo della vita è passare da una farsa a una tragicommedia.  8)
CitazioneSono proprio d' accordo!

Ma chi l' ha detto (a parte forse il gelataio, al quale non sono dì certo simpatiici...) che i filosofi sarebbero sempre seriosamente pedanti?
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Duc in altum! il 13 Ottobre 2016, 19:16:54 PM
Complimenti @Sariputra, geniale e divertente ...un abbraccio affettuoso!  :D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: cvc il 14 Ottobre 2016, 09:01:27 AM
UNO PSICANALISTA ENTRA NELLA "GELATERIA DEL SORRISO"

"Buongiorno" disse lo psicanalista, guardando il gelataio, con gli occhi gelidi e penetranti, dalla testa alla punta dei piedi.
"Buongiorno!" esclamò il gelataio, fra l'impacciato ed il servizievole, "Cosa desidera dottore?".  Lo psicanalista rispose alternando lo sguardo tra la goffa figura del gelataio ed il suo locale: "Ultimamente si fa un gran parlare in giro della sua gelateria. Si dice che la gente viene qua, si prende un gelato e poi esce in strada con un bel sorriso. Sa, io sono sempre molto interessato al comportamento delle persone". Il gelataio: "Me scusi limpertenenza dottò, ma lei è no studioso, nevvero?"  "Si sono lo psicanalista Carl Von Cavolfiur" , risponde lo psicanalista porgendo il suo biglietto da visita con evidenziate le iniziali CVC. "Vede" prosegue "la mia professione mi porta sempre a scrutare cosa c'è dietro al comportamento delle persone. E il sorriso - cui si fa un gran parlare come effetto del suo gelato - nasconde sempre, come tutti i comportamenti, un sentimento latente. Il sorriso, l'ironia, nascondono sempre una certa aggressività repressa. Nel senso che se uno ti sta antipatico e, essendo una persona a modo, non puoi dare libero sfogo alla tua rabbia aggredendolo o insultandolo apertamente, allora puoi ricorrere all'ironia, per colpirlo in modo, più sottile più psicologico" E il gelataio "Veramente dottò, con rispetto, nun è che la capisco molto quando parla. Io sto qua a vendere gelati e, non è per immodestia, ma so tallmente bbuoni che la gente poi se ne esce con un bel sorriso. Perché non ne assaggia uno subbito anche lei, così pure allei se ne esce con un bel sorriso?" A questo punto lo psicanalista si allenta la cravatta, stringe il manico della ventiquattr'ore con tanta forza come dovesse aprire una noce, e con voce fra lo stentoreo e lo stridulo, con fare scomposto sbotta: "Ecco lo vede? È la prova di quel che ho detto! Lei è una persona aggressiva, che nasconde i suoi istinti dietro all'ironia ed al mellifluo sapore del suo sedicente gelato del sorriso, e................................."
La discussione andò avanti per ore. Lo psicanalista convinse il gelataio ad accomodarsi nel retro su due sedie giustapposte a modi di lettino dell'analista. Il gelataio convinse lo psichiatra a gustare uno dei suoi gelati. Diventarono grandi amici, intrattenendo interminabili chiacchierate sulla comodità dei divani e sui gusti dei gelati
Entrambi si considerano filosofi.
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 14 Ottobre 2016, 09:41:01 AM
Il filosofo Paul, alle 11, entra in gelateria.
E' deciso a dare un senso e una significazione al carattere ontologico del gelato.
In un angolo il commesso sta ancora non picchiando, picchiandolo,il filosofo inadeguato Sariputra.
Il titolare della gelateria sta conversando sul retro con il filosofo-psicanalista Cvc.
I filosofi Garbino e Nietzsche continuano ad entrare e uscire.
Gelataia (moglie discinta del titolare):" Desidera?"
Paul: "Qual'è l'essenza ontologica del gelato?"
Gelataia:" Non so...forse il latte?"
Paul:" Allora qual'è l'essenza ontologica del latte?"
Gelataia:" Senta...mio marito discute tutto il giorno di divani e gelati. Il mio commesso passa il tempo a picchiare
               quel poveraccio...non riesco a lavare il pavimento che quei due deficienti continuano ad entrare e uscire.
               Confesso che...mi sento molto trascurata...se vuole seguirmi in laboratorio potremmo... eh?...Che ne dice?...
               Trovare la risposta...alle domande che l'assillano...
Il filosofo Paul segue in laboratorio la gelataia, considerando di dover trovare un senso e una significazione al carattere
ontologico della donna.

Nel frattempo i filosofi Garbino e Nietzsche continuano ad entrare e uscire.
Il commesso continua a non picchiare picchiandolo il filosofo inadeguato Sariputra.
Il titolare della gelateria continua a discutere di divani con il filosofo-psicanalista Cvc.
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 14 Ottobre 2016, 09:59:34 AM
Il filosofo Phil entra in gelateria con un nodoso bastone.
In un angolo il commesso sta non picchiando picchiandolo il filosofo inadeguato Sariputra.
I filosofi Garbino e Nietzsche continuano ad entrare e uscire.
Il titolare sta discutendo di divani sul retro con il filosofo-psicanalista Cvc.
Dal laboratorio proviene un tipico ansimare ontologico.
Phil: "C'è nessuno che mi può servire?"
Nessuna risposta, solo un ansimare ontologico sempre più veloce.
Phil aggira il banco e si serve da solo.
Phil assaggia leccandolo il gelato :" Mmmm!...Squisito!"
Il filosofo Phil esce tranquillo dalla gelateria.

Nel frattempo i filosofi Garbino e Nietzsche continuano ad entrare e uscire.
Il commesso continua a non picchiare picchiandolo il filosofo inadeguato Sariputra.
Il titolare continua a discutere di divani con il filosofo-psicanalista Cvc.
In laboratorio.. il filosofo Paul ha finalmente de-finito il carattere ontologico...del gelato. ;D ;D ;D
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: cvc il 14 Ottobre 2016, 10:48:19 AM
Il titolare continua a discutere di divani con il filosofo-psicanalista Cvc..............

In sottofondo dal retro del negozio - nel quale i due filosofi stanno argomentando sulle loro preferenze in fatto di divani - si avverte un certo frastuono, in realtà assai confuso, dal quale emergono in particolare due generi di rumore. L'uno di qualcuno che sta subendo un'aggressione, l'altro tipico del viavai di gente che entra ed esce in continuazione.
La conversazione stava vertendo su dei tipi di divano che paiono stare andando per la maggiore. Quelli con le gambe in metallo allungate che permettono alle donne di passarci sotto agevolmente con l'aspirapolvere. Ad un tratto lo psichiatra, gettando il tovagliolino del gelato appena finito, leccandosi le dita interruppe l'argomentazione sul divano dalle gambe alte del gelataio: "Ma non ti preoccupa questo?". "Questo che?" Rispose il gelataio. "Beh," continua l'altro "alludo a questo baccano. C'è un poveretto che continua ad invitare alla calma ed alla riflessione, come uno che stia cercando di evitare le botte. Si sentono, fra l'altro, dei rumori che sembrano di schiaffi. Poi gente che entra ed esce in continuazione, che parla ad alta voce - in modo ben forbito però, devo ammetterlo - e piuttosto arrogante, insomma, una gelateria non dovrebbe essere così". Il gelataio - che  col peso del suo corpo aveva distanziato le due sedie poste a modi di lettino, ed ora era quasi seduto sul pavimento, sembrando quasi un bimbo seduto su una buca di sabbia - risponde con fare tranquillo: "Nun te preoccupà dottò, tanto pensa a tutto mia moglie. Ma gran donna. Voglio proprio farla felice col divano dalle gambe alte". Lo psicanalista "Si bel furbo! Fai felice lei e intanto ti pulisce meglio la casa. Ma cos'è per te la felicità?". "Dottò, la felicità è magnarsi nu bel gelato - uè ho visto come te lo sei pappato con gusto! - come quelli che faccio io, farsi ma bella risata, tenere ma brava moglie come la mia... E che vulete deppiù?". Lo psicanalista: "Avete mai sentito parlare del Principe di Niccolò Machiavelli?"

Gelataio "No, perché?"
Psicanalista"Ero qua, stavo conversando amichevolmente con lei, la mia mente era impegnata dai modelli dei divani più alla moda, dai gusti dei gelati più buoni, dai rumori, che provengono dal negozio, quando, per associazione di idee, mi venne in mente una frase del Principe di Macchiavelli: 'tanto sono semplici gli uomini, che sempre chi inganna troverà chi si lascia ingannare ' ".
Gelataio "Associazione de idee dottò? Ma associato a che?"
Psicanalista "Vedi, tu sei un brav'uomo si, però sei ingenuo, un sempliciotto"
Gelataio "Ue dottò, piano coi termini. Che intendi per sempliciotto"
Psicanalista "Che tu sei uno che rimane alla superficie delle cose. Tu pensi: il mio gelato è buono, mia moglie è brava, fatti un bel gelato che ti torna il sorriso..... La vita è più complicata di così. Tu cerchi di avere sempre il sorriso, di far sorridere gli altri, pensi che tutto si risolva così.... Ma io ti vedo sai? Io indago nel tuo profondo. Tenti di seppellire la rabbia repressa con l'effimera euforia del tuo buon gelato...
Però in realtà tu ti senti inadeguato. Inadeguato nei confronti di quella bella donna di tua moglie, inadeguato nei confronti dei tuoi clienti che cerchi di lusingare con fare gentile, inadeguato verso i tuoi dipendenti che non riesci a tenere a bada. Devi scavare dentro te stesso, devi diventare quello che sei. Mai sentito fi Nietzsche? Tu mi hai parlato di tutti i trucchi per fare un buon gelato. Ma buono per chi? Solo per gli altri,  tu non lo puoi mangiare perché hai l'ulcera e la colite, perché sei stressato, lavori sempre, per far fare la signora a tua moglie e mantenere quel nullafacente energumeno del tuo dipendente. Dice Machiavelli: 'Chi si ostina a voler fare sempre il buono, può solo fare una brutta fine fra tanti che buoni non sono' "
Gelataio "Sa.... forse avete ragione dottò, forse sono troppo bono... si troppo bbono, troppo bbono.."

Dopo di che, il volto del gelataio assunse una netta trasformazione, un po' come la recluta 'palla di lardo ' nel film 'Fool Metal Jaket' dopo il periodo di addestramento.......
In un baleno il gelataio afferrò un attrezzo acuminato che usava per aprire le confezioni di ingredienti con cui faceva i gelati e trafisse l'ingrato filosofo-psicanalista Cvc, che morì sul colpo. Poi, confidando del fatto che nessuno l'aveva visto entrare, pensò a come nascondere il corpo. Non senza una sarcastica risata di scherno, bofonchiando :"Ma che se credeva questo.. venire qua... mangiare a sbafo... so tutto io.... Nessuno può venire a spiare la mia anima. Nessuno! Ah. Ah. Ah!"
Quindi, pieno di ritrovata autostima, nascose provvisoriamente lo psicanalista e decise di premiarsi con un gelato. Quindi si recò entusiasta dalla moglie per darle la lieta notizia della sua decisione fi acquistare il divano dalle gambe alte... belle e affusolate come quelle di sua moglie. Parteciparono della loro gioia anche il commesso energumeno e gli altri avventori. In quel momento il negozio pareva il ritratto dell'allegria.
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 14 Ottobre 2016, 12:56:37 PM
Seduti di fronte alla gelateria ci sono il giovane filosofo Apeiron e la giovane ragazza  :D  Roberta.
Continuano ad aprire e chiudere gli ombrelli. ad libitum
Entrambi sono indecisi se entrare per prendere un gelato.
Roberta (osservando il continuo entrare e uscire dei filosofi Garbino e Nietzsche): "In che gabbia di matti siamo arrivati?"
Apeiron: "E' una gabbia convenzionale. Non è totalmente reale. Ha una realtà di grado inferiore".
Roberta: "Entriamo ? Ti offro un gelato".
Apeiron: "Non lo so... Forse sì... No, aspetta...Scusami...Facciamo che entriamo dopo...No, entriamo subito...Senti, decidi tu...No, decido io...
              Non so se entrare...Tu pensi che dovrei entrare?...Ecco, ora entro...No, non ne sono sicuro...Senti, facciamo così: lasciamo decidere a quei due che entrano ed escono...
La giovane ragazza  :D Roberta delusa si alza e se ne va.
Il giovane filosofo Apeiron rimane seduto sulla panchina, indeciso.
Continua ad aprire e chiudere l'ombrello.  ;D ;D ;D

Il giovane filosofo Apeiron osserva uscire il filosofo Paul, stanco ma soddisfatto di aver finalmente de-finito l'essenza ontologica del gelato...
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Apeiron il 14 Ottobre 2016, 23:31:04 PM
Ahahahah fantastici!

Per quanto riguarda il mio alter-ego... Beh mi ha spezzato dalle risate. Purtroppo quando però ho fatto il confronto con la realtà non l'ho trovato così distante. Meglio riderci sopra  8)
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: paul11 il 15 Ottobre 2016, 00:17:14 AM
....si venne a sapere che in realtà quell'ansimare era dato dalla velocità centri-fuga della gelatiera satellitare fuori orbita. Così la gelat-ontologia assurse ad una funzione della forza di gravità universale.
Paul, mentre usciva stordito vide un giovane filosofo,Aperion che guardando un cono gelato diceva "essere o non essere"; udì un rumore sordo, come di un corpo umano che cade a terra e vicino una strana figura,un travestito!! Mentre il fantasma dell'elettricità urlava nelle ossa del suo viso. Sì, perché la seduta filosofica psicanalitica fra CVC e il proprietario della gelateria, aveva avuto effetto.Era emersa la figura materna nella doppia personalità del proprietario.Avvenne che involontariamente lo stoico CVC mentre discuteva sui piedi dei divani e l'ergonomia del manico della scopa, avesse involontariamente urtato il piede dell'uomo, a quest'ultimo sembrò un "piedino" e bastò questo per emergere la doppia personalità. Intanto il dipendente infuriato continuava a  bussare il filosofo buddista Sari che più era suonato e più vedeva il nirvana. In piedi era la ragazza Roberta con un sorriso fra il consolatorio e il trasognante mirava e rimirava la totalità della gelateria, mentre il filosofo Maral c'era, ma non era,contemplava la totalità  fra il concreto del gelato e l'astrazione del soggettivo sapore.
Il PHIL-osofo che era uscito  precedentemente dal locale stava rientrando chiedendo un altro gusto.
Paul  era sull'uscio del locale tirava un vento Garbino, una volontà di potenza nitzscheana, era l'ora dell'Altamarea e dall'altra parte della strada si avvicinava l'etereo Jean, usciva dall'altro locale il Buddha bar,chiacchierava con il filosofo soprannominato il CHE, Sgiombo, se culturalmente era più attinente acquistare un gelato rosso di colore o se la forma e la sostanza del gelato fosse più importante artisticamente.

Sulla strada c'era un giullare di nome Dario e un menestrello di nome Bob che cantavano Desolation Row aspettando Cindarella. Due cavalieri  dell'apocalisse emergevano invece dal fondo della strada, i loro nomi erano Duc in altum su un cavallo napoletano, e Giona appena sputato da una balena con l'Altamarea.
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Jean il 15 Ottobre 2016, 08:34:17 AM
Sulla strada c'era un giullare di nome Dario e un menestrello di nome Bob che cantavano Desolation Row aspettando Cindarella. Due cavalieri  dell'apocalisse emergevano invece dal fondo della strada, i loro nomi erano Duc in altum su un cavallo napoletano, e Giona appena sputato da una balena con l'Altamarea.

 

Caro Paul, la chiusa è eccezionale, complimenti. 
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 15 Ottobre 2016, 10:56:39 AM
Citazione di: Jean il 15 Ottobre 2016, 08:34:17 AM
Sulla strada c'era un giullare di nome Dario e un menestrello di nome Bob che cantavano Desolation Row aspettando Cindarella. Due cavalieri  dell'apocalisse emergevano invece dal fondo della strada, i loro nomi erano Duc in altum su un cavallo napoletano, e Giona appena sputato da una balena con l'Altamarea.



Caro Paul, la chiusa è eccezionale, complimenti.

CitazioneMi rendo conto che non é bello passare al serioso in questo contesto, ma non riesco ad esimermi dal dissociarmi dall' accostamento fra un ribelle autentico come Dario Fo (anche se non ne condivido tutte le scelte, ovviamente) e un cortigiano finto-ribelle come Bob Dylan, in realtà sionista perfettamente integrato e organico alle oligarchie dominanti a livello mondiale (non lo so e non mi interessa saperlo, ma non mi stupirei affatto se appoggiasse Killary Clinton -quella che sghignazzava oscenamente all' apprendere la notizia dell' orribile supplizio e del barbaro linciaggio di Gheddafy da parte dei suoi fantocci, contro Trump).

Per farmi perdonare confesserò che comunque considero artisticamente ottime alcune delle sue prime canzoni come Blowing in the wind e Mister ta
mbourine man: mi piacciono quasi come il gelato alla fragola!

Per la cronaca per me artisticamente Dylan sta a Guccini come l' Altare della patria sta alla basilica di San Pietro (quella originale del sommo Michelangelo); e il nostro Francesco umanamente mi sembra pure tutt' altro che un rivoluzionario, uno che convive bene col potere e non si sottrae a compromessi se é il caso (tutt' altro uomo che Dario Fo), ma comunque molto meno "organico" alle elitè dominanti in senso gramsciano.

Perché é stato conferito il premio Nobel anche a Dario Fo (e se é per quello anche a Sartre, che -grandissimo- l' ha rifiutato! E a Marianela Garcia)?
Perché nessuno é perfetto, nemmeno l' accademia svedese che lo assegna.

Ora che ho spezzato l' allegria (ma forse prima o poi sarebbe il caso di dare una degna chiusa anche a questa pseudodiscussione: "il gioco é bello fin che é corto" mi diceva la mia saggia nonna; professione: lavandaia; scolarità: tre mesi di prima elementare in cui aveva "imparato a fare le aste", poi ha lavorare essendo rimasta orfana; però da sola aveva successivamente imparato a leggere e scrivere in qualche modo ed é una delle persone più sagge che abbia conosciuto), mi rassegno a condividere col buon Sari le bastonate degli altri filosofi (oso sperare di scampare alla sorte dello psicanalista).
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 19 Ottobre 2016, 11:56:37 AM
"Beato chi sa ridere di se stesso, perché non finirà mai di divertirsi". (Agostino d'Ippona)

La maggior parte delle persone ha la capacità di ridere degli altri, ma davvero pochi sanno ridere di se stessi. Chi sa ridere di se stesso dimostra di essere libero dai giudizi altrui, perché non mette al centro di tutto il proprio ego e perché ha la capacità di rovesciare una situazione drammatica, cogliendone il lato umoristico. Un altro motivo per cui molte persone non sanno ridere di se stesse è perché si sentono sempre in competizione con gli altri. Se avvertono la sensazione di essere attaccati  reagiscono a loro volta con un attacco, arrabbiandosi, offendendosi o con un atteggiamento di difesa, diventando quindi troppo seri o chiudendosi in se stessi. In questi casi una buona dose di autoironia, magari accompagnata da una sincera risata, neutralizzano il nemico  rendendolo nostro complice.
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: cvc il 19 Ottobre 2016, 13:22:53 PM
Citazione di: Sariputra il 19 Ottobre 2016, 11:56:37 AM
"Beato chi sa ridere di se stesso, perché non finirà mai di divertirsi". (Agostino d'Ippona)

La maggior parte delle persone ha la capacità di ridere degli altri, ma davvero pochi sanno ridere di se stessi. Chi sa ridere di se stesso dimostra di essere libero dai giudizi altrui, perché non mette al centro di tutto il proprio ego e perché ha la capacità di rovesciare una situazione drammatica, cogliendone il lato umoristico. Un altro motivo per cui molte persone non sanno ridere di se stesse è perché si sentono sempre in competizione con gli altri. Se avvertono la sensazione di essere attaccati reagiscono a loro volta con un attacco, arrabbiandosi, offendendosi o con un atteggiamento di difesa, diventando quindi troppo seri o chiudendosi in se stessi. In questi casi una buona dose di autoironia, magari accompagnata da una sincera risata, neutralizzano il nemico rendendolo nostro complice.
Il non prendersi sul serio è una forma di filosofia. Se si minimizza se stessi, si minimizzano anche le proprie ansie, sofferenze, angosce. Difatti Marco Aurelio, ricercando l'apatia stoica, nei suoi discorsi con se stesso si richiamava a riflettere sulla banalità ed estemporaneità della vita: Prima un po' di muco, poi scheletro o cenere; i cibi prelibati sono cadaveri di animali, il sesso è sfregamento di pelle ed emissione di un po' di muco; tutto si dissolve nell'eternità.
Quanto al ridere, è un atto spontaneo. Certo uno può sforzarsi per ridere un po' di più anche di se stesso, ma i comici sanno bene quanto in realtà sia difficile far ridere. Inoltre, se non è un luogo comune, si dice che spesso i comici sono intimamente tristi. Certo ridere di se è spesso una liberazione. Forse, per dirla alla Bakunin, un giorno una risata ci seppellirà. Ma credo che ciò potrebbe avvenire, ad esempio, nell'accorgersi di quanto sia ridicola la nostra convinzione inconscia di vivere per sempre. Convinzione, per altro, necessaria alla vita.
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: acquario69 il 19 Ottobre 2016, 14:07:40 PM
Citazione di: cvc il 19 Ottobre 2016, 13:22:53 PM
Citazione di: Sariputra il 19 Ottobre 2016, 11:56:37 AM
"Beato chi sa ridere di se stesso, perché non finirà mai di divertirsi". (Agostino d'Ippona)

La maggior parte delle persone ha la capacità di ridere degli altri, ma davvero pochi sanno ridere di se stessi. Chi sa ridere di se stesso dimostra di essere libero dai giudizi altrui, perché non mette al centro di tutto il proprio ego e perché ha la capacità di rovesciare una situazione drammatica, cogliendone il lato umoristico. Un altro motivo per cui molte persone non sanno ridere di se stesse è perché si sentono sempre in competizione con gli altri. Se avvertono la sensazione di essere attaccati reagiscono a loro volta con un attacco, arrabbiandosi, offendendosi o con un atteggiamento di difesa, diventando quindi troppo seri o chiudendosi in se stessi. In questi casi una buona dose di autoironia, magari accompagnata da una sincera risata, neutralizzano il nemico rendendolo nostro complice.

Quanto al ridere, è un atto spontaneo. Certo uno può sforzarsi per ridere un po' di più anche di se stesso, ma i comici sanno bene quanto in realtà sia difficile far ridere. Inoltre, se non è un luogo comune, si dice che spesso i comici sono intimamente tristi. 

questa considerazione mi e' venuta in mente anche a me

toto' era una persona tristissima e molto seria nella sua vita privata.
alighiero noschese (quelli della mia eta lo conosceranno senz'altro) era divertentissimo nelle sue imitazioni...si e' suicidato.
persino alberto sordi non era da meno per una sua personalità molto rigida ed isolata,fuori dal set.

anche nel mio piccolo ho conosciuto persone che all'esterno parevano tanto allegre,in realtà era una maschera che usavano per nascondere una profonda angoscia e solitudine.

infatti credo anch'io che in questi casi,puo far riflettere sul fatto che la risata o l'allegria non e' qualcosa che può venire a comando..e magari succede proprio che più la forzi e più questa ti respinge..e' un ipotesi 
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: sgiombo il 19 Ottobre 2016, 17:05:29 PM
Citazione di: acquario69 il 19 Ottobre 2016, 14:07:40 PM

questa considerazione mi e' venuta in mente anche a me

toto' era una persona tristissima e molto seria nella sua vita privata.
alighiero noschese (quelli della mia eta lo conosceranno senz'altro) era divertentissimo nelle sue imitazioni...si e' suicidato.
persino alberto sordi non era da meno per una sua personalità molto rigida ed isolata,fuori dal set.

anche nel mio piccolo ho conosciuto persone che all'esterno parevano tanto allegre,in realtà era una maschera che usavano per nascondere una profonda angoscia e solitudine.

infatti credo anch'io che in questi casi,puo far riflettere sul fatto che la risata o l'allegria non e' qualcosa che può venire a comando..e magari succede proprio che più la forzi e più questa ti respinge..e' un ipotesi


CitazioneE infatti non c' é niente di più penoso di quegli pseudocomici (oggi piuttosto numerosi, soprattutto in TV) che non sanno far ridere, mancando totalmente di "talento" (almeno un attore drammatico poco dotato fa un po' ridere, ma un comico incapace, non dico che fa piangere, ma comunque fa pena...).

E forse é anche per questo che grandissimi attori comici talora interpretano assai efficacemente parti tragiche (Aldo Fabrizi, Zero Mostel, Charly Chaplin), o comunque serie, mentre quasi mai grandissimi attori drammatici sanno cimentarsi abilmente in parti comiche.

Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: acquario69 il 20 Ottobre 2016, 05:02:24 AM
Citazione di: sgiombo il 19 Ottobre 2016, 17:05:29 PM
Citazione di: acquario69 il 19 Ottobre 2016, 14:07:40 PM
CitazioneE infatti non c' é niente di più penoso di quegli pseudocomici (oggi piuttosto numerosi, soprattutto in TV) che non sanno far ridere, mancando totalmente di "talento" (almeno un attore drammatico poco dotato fa un po' ridere, ma un comico incapace, non dico che fa piangere, ma comunque fa pena...).

E forse é anche per questo che grandissimi attori comici talora interpretano assai efficacemente parti tragiche (Aldo Fabrizi, Zero Mostel, Charly Chaplin), o comunque serie, mentre quasi mai grandissimi attori drammatici sanno cimentarsi abilmente in parti comiche.


io credo che debba esistere un legame inscindibile tra l'allegria e la tristezza,probabilmente la stessa interpretazione tra commedia e tragedia.

tra gli altri attori di sicuro talento che hanno conosciuto una depressione profonda,come non ricordare vittorio gassman ma anche ugo tognazzi,o paolo villaggio..

comunque per me la figura più triste e malinconica in assoluto e' il clown (chissa se la sua origine non derivi dall'antico giullare di corte)
e quando va in scena il suo unico scopo e' in effetti quello di far ridere,ma sembra come se incarni contemporaneamente i due estremi che si ricongiungono in un unico personaggio...e che secondo me per questo stesso motivo diventa anche un po inquietante.

forse un punto principale di questo discorso può essere il fatto che più si e' comici e più in realtà si e' tristi?..e se fosse così,non potrebbe esserci il paradosso che sia vero anche il contrario?!
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 27 Ottobre 2016, 23:56:55 PM
Dietro ogni risata c'è un pianto. Dietro ogni pianto ci sono lunghi giorni di pioggia. La nostra vita è l'unica cosa che abbiamo, ma non è nostra, ci sfugge tra le dita, come le stagioni che passano senza fine. Ma non abbiamo altro... non abbiamo altro...
non cedere alla pioggia
né cedere al vento
non cedere alla neve
né al calore estivo
con un corpo così forte

senza brame
mai arrabbiarsi
sorridere sempre sereno
mangiare un tocco di questo
e purè di legumi
con un pò di verdura ogni giorno
in tutte le cose non tenersi da conto

guardare ascoltare comprendere bene
e non dimenticare
vivere all'ombra dei pini e delle magnolie
in un campo
in una capanna
dal tetto di miscanto
se all'est c'è un bambino
malato
andare a nutrirlo
se all'ovest c'è una madre stanca
andare a portare
per lei i suoi pesi
se al sud c'è qualcuno
che muore
andare a dirgli
non aver paura
se al nord c'è una lite
o una causa
dire non vale la pena
smettete
in siccità
versare lacrime
in una fredda estate
passeggiare su e giù smarrito
un buono a nulla
per tutti
non elogiato
nè di peso a nessuno
un tipo così vorrei essere
io

Miyazawa "Sariputra " Kenji

Questa è una vita molto mistica, simile a un corso d'acqua. Tuttavia c'è ancora un sentimento indefinibile di sconforto. E' la sofferenza umana.

https://www.youtube.com/watch?v=A1LnVFMNnSs

Namaste nella notte.

P.S.Miyazawa Kenji  è stato uno dei più grandi poeti e letterati giapponesi e un convinto discepolo del Dharma. Mi onoro di aver usato una sua celebre poesia e di averla "adattata" per questo topic.
Rendo onore a tutti i maestri che, con sinceri sentimenti, hanno permesso che l'Insegnamento sia ancora vivo dopo 2.500 anni.
Ecco. mi andava di dirlo...
Titolo: Re:Prima ridere, poi filosofare ( o viceversa?...)
Inserito da: Sariputra il 26 Novembre 2016, 11:21:25 AM
Il filosofo B.Russell raccontò questa:
Tutti sanno la storia di quel padre che, bastonando il figlio, gli diceva: "Figlio mio, credimi, fa più male a me che a te". Al che il figlio rispose: "Allora, papà, perché non lasci che ti bastoni io?"

Sentita anche questa:

Il filosofo costruisce castelli in aria, il matto li abita e lo psicologo si fa pagare l'affitto.  ;D

W.Allen:

Ragazzo: Hmm... Bello quel quadro di Kline, vero?
ragazza: Sì, bello.
R. :A te...cosa dice?
Ragazza: Riafferma la negatività dell'universo. L'atroce solitudine e il vuoto dell'esistenza -il nulla- la condanna dell'uomo, costretto a vivere in una brulla eternità senza Dio, come una fiammella che vacilla in un immenso vuoto, senza nulla intorno che desolazione, orrore e degradazione...stretto in un'inutile, squallida camicia di forza in un cosmo tenebroso, assurdo.
Ragazzo: Cosa fai sabato sera?
Ragazza: Mi suicido.  :D


Wittgenstein affermò una volta che si sarebbe potuto scrivere un'opera filosofica valida composta interamente di battute spiritose ( senza essere faceta). Un'altra volta disse che un trattato filosofico avrebbe potuto contenere solamente delle domande, senza risposte.